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Aa. Vv. (a cura di G. Sommo) - Gruppo Archeologico Vercellese

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96 94<br />

Luoghi fortificati fra Dora Baltea, Sesia e Po<br />

116. Luogo <strong>di</strong><br />

Quinto. 1764.<br />

(Particolare)<br />

Archivio <strong>di</strong> Stato<br />

<strong>di</strong> Vercelli<br />

(Disegni, bobina<br />

12, n. 9).<br />

(Foto G. Fetti)<br />

civili tra guelfi e ghibellini per la sua delicata posizione strategica, vicinissima a<br />

Vercelli ed all’incrocio delle importanti strade che conducevano al Biellese ed alla<br />

Valsesia. Dopo un ventennio <strong>di</strong> calma politica sotto la dominazione dei Visconti, il<br />

castello e la comunità <strong>di</strong> Quinto furono nuovamente al centro <strong>di</strong> un lungo conflitto,<br />

scatenato dalle truppe della lega anti viscontea guidata dal marchese del Monferrato,<br />

a partire dal 1355. Per lunghi anni fino al 1427, tutto il <strong>Vercellese</strong> fu teatro <strong>di</strong> una<br />

aspra guerra fra i Visconti, i Savoia e i marchesi del Monferrato. I posse<strong>di</strong>menti degli<br />

Avogadro subirono gravi devastazioni e, sotto la minaccia <strong>di</strong> perdere i propri beni,<br />

la famiglia fece atto <strong>di</strong> de<strong>di</strong>zione al duca <strong>di</strong> Savoia Amedeo VIII nel 1404, per<br />

riceverne protezione. Solo dopo la pace del 1427, grazie ad un lungo periodo <strong>di</strong><br />

tranquillità, durato fino all’inizio del XVI secolo, il castello <strong>di</strong> Quinto potè essere<br />

ricostruito dopo le gravi devastazioni subìte in un secolo <strong>di</strong> guerre. Dell’originaria<br />

struttura del castello, risalente al XII secolo, non resta piú nulla a causa dei ripetuti<br />

rifacimenti attuati nei secoli successivi (AVONTO 1980, p. 67). L’unico e<strong>di</strong>ficio<br />

risalente al XII secolo sarebbe la cappella castrense <strong>di</strong> S. Pietro, ricordata in un<br />

documento del 1219, situata entro le moenia vetera, le mura originarie del castello;<br />

prima del loro restringimento, infatti, esse dovevano contenere anche la chiesa <strong>di</strong> S.<br />

Nazario e parte dell'abitato (ORDANO 1966; ORDANO 1985, p. 196). Al secolo XIII<br />

risale, invece, la torre quadrangolare posta sul lato nord e sopraelevata nella seconda<br />

metà del XV secolo.<br />

I massicci rifacimenti eseguiti nel XV secolo sono visibili nelle torri angolari cilindriche<br />

con merlature ghibelline e nella sopraelevazione della cappella. Delle quattro torri attestate dai<br />

documenti ne sopravvivono tre, in quanto quella dell’angolo sud ovest è stata abbattuta. Le<br />

due torri poste sul lato orientale sono invece tuttora in buono stato <strong>di</strong> conservazione, mentre la terza<br />

è stata cimata lungo la linea dei merli (CONTI 1977, p. 88). Attualmente il castello conserva una pianta<br />

rettangolare e si estende su un’area <strong>di</strong> 4500 mq. (ORDANO 1985, p. 196). Vi si accede attraverso due<br />

porte carraie, ancora merlate, <strong>di</strong> cui la piú interna era anticamente dotata <strong>di</strong> ponte

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