una serata emozionan- te a ritmo di musica esperienza sul ... - Bertola
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febbraio 2012<br />
L’EFFETTO SERRA<br />
La primavera al posto dell’inverno e l’esta<strong>te</strong> al<br />
posto dell’autunno. Nel mondo sta accadendo<br />
qualcosa <strong>di</strong> strano, tanto è vero che a <strong>di</strong>cembre<br />
cresce la margherita nel prato. Tutto questo a causa<br />
dell’alta <strong>te</strong>mperatura. Chi è il colpevole? L’effetto<br />
serra provocato dall’uomo. I principali gas-serra<br />
sono anidride carbonica, vapore acqueo, metano<br />
e ozono. Questi gas formano uno scudo pro<strong>te</strong>ttivo<br />
nell’atmosfera che trattiene il calore e ci ripara dal<br />
gelo. L’effetto serra funziona così: i raggi solari sono<br />
riflessi in par<strong>te</strong> dalle nuvole e dalla superficie del<br />
mare e un’altra par<strong>te</strong> riscalda la superficie <strong>te</strong>rrestre.<br />
Il calore immagazzinato dalla <strong>te</strong>rra si <strong>di</strong>sperde in<br />
par<strong>te</strong> per irraggiamento e in par<strong>te</strong> viene assorbito<br />
dai gas-serra e nuovamen<strong>te</strong> inviato verso il suolo.<br />
Oggi l’effetto serra, in sé positivo, è ampliato dall’inquinamento<br />
prodotto da tut<strong>te</strong> le attività umane: le<br />
industrie, il commercio, i trasporti e l’agricoltura.<br />
Però l’atmosfera non riesce a “<strong>di</strong>gerirlo” e la <strong>te</strong>mperatura<br />
aumenta. Andando avanti con il <strong>te</strong>mpo<br />
le esigenze dell’uomo saranno sempre <strong>di</strong> più e la<br />
<strong>te</strong>cnologia avanzerà per sod<strong>di</strong>sfarle aumentando<br />
così la percentuale <strong>di</strong> gas emessi dalle attività<br />
economiche. Nonostan<strong>te</strong> la <strong>te</strong>cnologia faccia passi<br />
da gigan<strong>te</strong>, non esis<strong>te</strong>rà mai un robot in grado<br />
<strong>di</strong> smaltire l’anidride carbonica. Ma un antidoto<br />
c’è: le pian<strong>te</strong>, che con la fotosin<strong>te</strong>si clorofilliana<br />
utilizzano l’anidride carbonica per produrre ossigeno.<br />
Però l’uomo non è tanto furbo perché, anno<br />
dopo anno, continua a <strong>di</strong>sboscare le fores<strong>te</strong>. Se ci<br />
impegniamo tutti quanti potremmo salvaguardare<br />
il nostro pianeta riducendo le emissioni <strong>di</strong> anidride<br />
carbonica (CO2) attraverso ques<strong>te</strong> semplici azioni:<br />
- Met<strong>te</strong>rsi <strong>una</strong> coperta in più invece <strong>di</strong> aumentare<br />
<strong>di</strong> qualche grado la <strong>te</strong>mperatura del <strong>te</strong>rmosifone;<br />
- Usare i mezzi pubblici;<br />
- Utilizzare la bicicletta o andare a pie<strong>di</strong>;<br />
- Non utilizzare l’asciugatrice quando fuori c’è<br />
il sole.<br />
L’effetto serra naturale è in<strong>di</strong>spensabile, perché<br />
se non ci fosse la <strong>te</strong>mperatura me<strong>di</strong>a del nostro<br />
pianeta scenderebbe a circa -18°; però se fosse<br />
ampliato dall’inquinamento ci potrebbero essere<br />
gravi conseguenze per il mondo, quin<strong>di</strong> FAI LA<br />
DIFFERENZA!!!<br />
LAURA SERAFINI-CLAUDIA CIABATTA<br />
AURELIA GUERRA- CAMILLA FONTANOT I C<br />
IL CONCORSO<br />
Il giorno Novembre alle “Scuole il cammino”<br />
c’è stato un concorso a cui ho par<strong>te</strong>cipato. Il<br />
concorso comprendeva <strong>una</strong> prova scritta <strong>di</strong><br />
italiano (un <strong>te</strong>sto) e <strong>una</strong> prova scritta <strong>di</strong> ma<strong>te</strong>matica<br />
(esercizi). Io ho par<strong>te</strong>cipato per la prova<br />
<strong>di</strong> italiano. Arrivata alle “Scuole il cammino” ho<br />
notato che c’era <strong>una</strong> marea <strong>di</strong> ragazzi, pensavo<br />
che ce ne fossero <strong>di</strong> meno! Ho visto le mie<br />
amiche (anche loro vi par<strong>te</strong>cipavano) mi sono<br />
<strong>di</strong>retta verso <strong>di</strong> loro. Eravamo tut<strong>te</strong> eccita<strong>te</strong> e<br />
non stavamo più nella pelle, volevamo entrare e<br />
scoprire il titolo del <strong>te</strong>ma. Il signore che parlava<br />
al megafono ci ha detto <strong>di</strong> <strong>di</strong>viderci in due file:<br />
<strong>una</strong> per la prova <strong>di</strong> italiano <strong>di</strong> seconda e <strong>una</strong><br />
per quella <strong>di</strong> ma<strong>te</strong>matica <strong>di</strong> seconda. Successivamen<strong>te</strong><br />
ci hanno <strong>di</strong>visi in ragazzi per classe,<br />
fort<strong>una</strong>tamen<strong>te</strong> io e le mie amiche siamo sta<strong>te</strong><br />
inseri<strong>te</strong> in un’unica aula. Una signora, <strong>di</strong> statura<br />
me<strong>di</strong>a e <strong>di</strong> mezz’età, ci ha accompagnati nella<br />
“Biblio<strong>te</strong>ca”; ci siamo seduti nei due gran<strong>di</strong><br />
tavoli bianchi ovali e la professoressa ci ha<br />
dato alc<strong>una</strong> in<strong>di</strong>cazioni. In seguito è arrivato il<br />
titolo del <strong>te</strong>ma, poi ci hanno <strong>di</strong>stribuito i fogli<br />
con il timbro della scuola e la busta dove scrivere<br />
la classe e un altro da met<strong>te</strong>re dentro la busta<br />
con i propri dati perché il <strong>te</strong>ma doveva essere<br />
anonimo. Dopo alcuni minuti c’era silenzio…<br />
tutti scrivevano. Il titolo del <strong>te</strong>ma riguardava le<br />
nostre carat<strong>te</strong>ristiche, qualità da raccontare che<br />
noi ri<strong>te</strong>niamo <strong>una</strong> vera ricchezza, esempi della<br />
nostra vita presen<strong>te</strong>. Inizialmen<strong>te</strong> non avevo<br />
capito bene questo titolo, poi rileggendolo sono<br />
riuscita ad in<strong>te</strong>rpretarlo. Dopo due ore io e le<br />
mie compagne avevamo finito il <strong>te</strong>sto. Usci<strong>te</strong><br />
dalla classe abbiamo trovato un buffet a base<br />
<strong>di</strong> pizza, pandoro e bibi<strong>te</strong> allestito dalla scuola<br />
per noi par<strong>te</strong>cipanti.<br />
RITA DI PUMPO II H<br />
Attività e cronache scolastiche<br />
SCUOLA E IMPRESA<br />
UN LABORATORIO COLORATO<br />
Questo è stato in sin<strong>te</strong>si il percorso compiuto dalla<br />
2a B attraverso l’impresa <strong>di</strong>dattica, un laboratorio<br />
per crescere e apprendere la parola “lavoro”. Un<br />
progetto <strong>di</strong> quattro incontri per imparare meglio<br />
il campo in cui lavora Veronica Zavoli, un’ottima<br />
ceramista. La prima tappa è stata svolta in classe<br />
lavorando <strong>sul</strong> mercato del lavoro e <strong>sul</strong>la spiegazione<br />
dei settori produttivi realizzando un car<strong>te</strong>llone<br />
per capire e comprendere meglio il laboratorio<br />
da svolgere assieme a Lorella l’esperta del CNA<br />
che è venuta per aiutarci. La seconda tappa è stata<br />
de<strong>di</strong>cata in<strong>te</strong>ramen<strong>te</strong> all’in<strong>te</strong>rvista alla nostra ceramista<br />
Veronica che gentilmen<strong>te</strong> ha accettato e ci ha<br />
insegnato qualche “segreto del mestiere”. La <strong>te</strong>rza<br />
UN’ESPERIENZA SPECIALE<br />
Dove le parole d’or<strong>di</strong>ne sono: rispetto collaborazione<br />
e con<strong>di</strong>visione<br />
Con la nostra classe abbiamo par<strong>te</strong>cipato a dei<br />
laboratori presso un centro a S. Aquilina. La nostra<br />
emozione era “alle s<strong>te</strong>lle”, perché avremmo<br />
dovuto lavorare con persone <strong>di</strong>versamen<strong>te</strong> abili.<br />
Inizialmen<strong>te</strong> eravamo tutti un po’ impacciati<br />
perché non sapevamo come comportarci e la<br />
vista <strong>di</strong> tan<strong>te</strong> persone in <strong>di</strong>fficoltà ci ha sorpreso<br />
e spaventato. Ci siamo resi conto che la loro vita<br />
non è sempre facile perché ogni giorno devono<br />
UN’ ATTRICE ALLA BERTOLA<br />
LA PROTAGONISTA DI CYBERSPACE<br />
Giovedì 24 novembre, noi classe 2 a H abbiamo<br />
assistito alla rappresentazione <strong>te</strong>atrale “Cyberspace<br />
il nuovo social network” al <strong>te</strong>atro degli<br />
Atti, sapendo già che tra gli attori ci sarebbe<br />
stata la nostra compagna <strong>di</strong> classe Simona che<br />
aveva il ruolo <strong>di</strong> protagonista. La rappresentazione<br />
parlava <strong>di</strong> un sogno fatto da Simona in cui<br />
tutti i suoi amici e sua sorella la prendevano in<br />
giro perché non era iscritta a Cyberspace e <strong>di</strong><br />
conseguenza era <strong>di</strong>versa da tutti gli altri. Questo<br />
social network, incantava i ragazzi facendo loro<br />
credere che po<strong>te</strong>va risolvere tutti i problemi, che<br />
po<strong>te</strong>va fornire le rispos<strong>te</strong> dei compiti in classe<br />
e che po<strong>te</strong>va trovarti tanti veri amici. Questo<br />
sito, invece, catturava la personalità dei ragazzi,<br />
rubava loro i sentimenti e le volontà; sfruttando<br />
la loro identità. Così Simona, che si era accorta <strong>di</strong><br />
quello che stava succedendo, entrò nella memoria<br />
del social network e restituì ai suoi amici e a sua<br />
sorella i sentimenti e le emozioni. Lo spettacolo<br />
<strong>te</strong>rminò con un finale a sorpresa e si scoprì che<br />
la storia era solo un sogno della protagonista. Il<br />
tutto era accompagnato da <strong>musica</strong> e immagini<br />
dei protagonisti. Al centro del palco infatti alla<br />
fine appaiono delle foto dei protagonisti s<strong>te</strong>ssi<br />
da piccoli!!! È stato uno spettacolo molto signi-<br />
Tra le attività nella nostra scuola si pratica anche<br />
un corso <strong>di</strong> hip-hop. L’hip-hop è un tipo <strong>di</strong> ballo<br />
simile al rap, ma un po’ più armonioso. Ogni giovedì<br />
rimaniamo a scuola<br />
e pranziamo, poi dalle<br />
13.30, noi del primo gruppo<br />
(le seconde e le <strong>te</strong>rze)<br />
iniziamo l’attività, che<br />
finisce alle 14.30; mentre<br />
quelli del secondo gruppo<br />
(prima me<strong>di</strong>a) cominciano<br />
alle 14.30 e finiscono alle<br />
15.30. Come insegnan<strong>te</strong><br />
abbiamo <strong>una</strong> professionista,<br />
<strong>di</strong> nome Sara, che ci<br />
ha insegnato tantissime<br />
coreografie. Per lo spettacolo<br />
<strong>di</strong> fine anno, infatti ci saremo anche noi oltre<br />
ai cantanti (che frequentano il corso <strong>di</strong> canto) e<br />
HIP-HOP A SCUOLA<br />
tappa è stata l’uscita al laboratorio <strong>di</strong> Veronica, un<br />
lavoro che ci ha affascinato e allo s<strong>te</strong>sso <strong>te</strong>mpo<br />
incuriositi moltissimo. Infine la quarta par<strong>te</strong> ci è<br />
servita per finire i car<strong>te</strong>lloni e scrivere un breve<br />
articolo su questo meraviglioso progetto. Il laboratorio<br />
è stato davvero in<strong>te</strong>ressan<strong>te</strong>, per noi<br />
alunni è stato bello imparare cosa vuol <strong>di</strong>re lavoro<br />
stando a guardare ed ascoltare Lorella anziché<br />
passare pomeriggi sui libri. Penso che imparare<br />
in questo modo sia più efficace che qualsiasi altro<br />
metodo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o.<br />
AGUSTINA AMODEY 2B<br />
affrontare dure prove. Abbiamo capito che per<br />
aiutarli a stare bene dobbiamo per prima cosa<br />
rispettare le loro <strong>di</strong>versità. Abbiamo scoperto che<br />
tutti, abili e <strong>di</strong>versamen<strong>te</strong> abili hanno doni che<br />
possono met<strong>te</strong>re a <strong>di</strong>sposizione della comunità.<br />
Abbiamo anche imparato a collaborare e a con<strong>di</strong>videre<br />
le nostre e le loro possibilità.<br />
GLI ALUNNI DELLA CLASSE I I<br />
ficativo, infatti il messaggio è quello <strong>di</strong> usare<br />
in maniera adeguata i social network e <strong>di</strong> non<br />
iscriversi a essi solo perché lo fanno gli altri.<br />
Anche in classe abbiamo riflettuto insieme<br />
<strong>sul</strong>lo spettacolo e abbiamo capito che è più<br />
importan<strong>te</strong> avere degli amici veri con cui andare<br />
al cinema, <strong>di</strong>alogare, parlare, scambiarsi<br />
emozioni, piuttosto che sentirsi su un social<br />
network con persone che a vol<strong>te</strong> non hai mai<br />
visto. E’ anche vero che molti ragazzi <strong>di</strong> oggi<br />
stanno sempre in casa a chattare, ed è altrettanto<br />
vero che c’è ancora qualcuno che ha la <strong>te</strong>sta<br />
<strong>sul</strong>le spalle e che su questi programmi ci sta<br />
soltanto ogni tanto senza trascurare lo stu<strong>di</strong>o e<br />
stare all’aria aperta. Inoltre abbiamo capito che<br />
spesso ci lasciamo “comandare e usare dalle<br />
<strong>te</strong>cnologie anziché essere noi ad usarle” la loro<br />
utilità. Infine ci siamo congratulati con gli attori<br />
che non erano professionisti, ma dei ragazzi<br />
della nostra età, ma soprattutto siamo felici<br />
della nostra amica Simona, la protagonista.<br />
Grande Simo, sei stata bravissima e meglio<br />
<strong>di</strong> <strong>te</strong> non recita nessuno!<br />
I TUOI COMPAGNI DELLA 2 a H<br />
musicisti (che frequentano il corso <strong>di</strong> tastiera).<br />
Però, le coreografie non ci serviranno solo per lo<br />
spettacolo <strong>di</strong> Natale, perché a marzo ci esibiremo<br />
in <strong>una</strong> gara con altre scuole.<br />
Per l’evento saremo vesti<strong>te</strong><br />
e trucca<strong>te</strong> allo s<strong>te</strong>sso modo:<br />
avremo tutta la coda tranne<br />
chi ha i capelli corti che si<br />
farà la cresta, <strong>una</strong> camicia<br />
lunga bianca, le legghins e<br />
le scarpe con base bianca.<br />
Mentre aspettiamo questo<br />
at<strong>te</strong>sissimo momento, proviamo,<br />
sia a casa che a scuola,<br />
con tanto impegno, cercando<br />
<strong>di</strong> dare il massimo <strong>di</strong> noi,<br />
come <strong>di</strong>ce che dobbiamo fare<br />
la nostra insegnan<strong>te</strong>!<br />
SIMONA CENCI II H<br />
Pag2<br />
IL LUNGO CICLO<br />
DELL’ACQUA<br />
La <strong>te</strong>rra è formata principalmen<strong>te</strong> da acqua, per<br />
questo viene anche chiamata Pianeta Blu, solo il<br />
mare occupa ben due <strong>te</strong>rzi della superficie <strong>te</strong>rrestre,<br />
pertanto, forse, sarebbe più appropriato parlare <strong>di</strong><br />
superficie “acquestre”. L’acqua presen<strong>te</strong> <strong>sul</strong>la <strong>te</strong>rra<br />
a sua volta è formata da acqua salata per il 97,5% ,<br />
mentre l’acqua dolce è solo il 2,5%. L’acqua dolce<br />
è formata dal 69,5 % <strong>di</strong> acqua ghiacciata, presen<strong>te</strong><br />
ai poli e nei ghiacciai perenni, dal 30,1 % da acqua<br />
sot<strong>te</strong>rranea, dallo 0,4% <strong>di</strong> acque superficiali che<br />
comprendono i laghi e i fiumi. Sarebbe impensabile<br />
<strong>di</strong> dover sciogliere i Poli per avere più acqua dolce,<br />
il clima ne sarebbe sconvolto. Gli alberi succhiano<br />
l’acqua dalla <strong>te</strong>rra e la restituiscono immet<strong>te</strong>ndola<br />
nell’atmosfera trami<strong>te</strong> le foglie, sotto forma <strong>di</strong> vapore;<br />
possono ridare fino a 200 l. d’acqua al giorno.<br />
Gli alberi par<strong>te</strong>cipano al ciclo dell’acqua e contribuiscono<br />
a regolare il clima. Vi sono anche pian<strong>te</strong><br />
che trat<strong>te</strong>ngono l’acqua nel fusto esse si chiamano<br />
pian<strong>te</strong> succulen<strong>te</strong> o grasse. Le pian<strong>te</strong>, impedendo<br />
alla <strong>te</strong>rra <strong>di</strong> inzupparsi quando piove molto, sono<br />
un ottimo antidoto contro le frane. Noi possiamo<br />
contare <strong>sul</strong>lo 0,4% <strong>di</strong> acqua dolce, quella dei fiumi,<br />
dei laghi e delle falde sot<strong>te</strong>rranee, sempre se non<br />
sono troppo profonde e per questo irraggiungibili.<br />
Le falde acquifere sono <strong>una</strong> riserva sot<strong>te</strong>rranea<br />
<strong>di</strong> acqua dolce da dove attingono i pozzi; quando<br />
l’acqua piove o i ghiacciai si sciolgono, l’acqua<br />
penetra nel <strong>te</strong>rreno e scende fino a quando incontra<br />
uno strato roccioso impermeabile; può capitare che<br />
scorra come un fiume o che si accumuli. L’acqua<br />
è in<strong>di</strong>spensabile per bere e per la vita <strong>di</strong> tutti gli<br />
organismi. Il trattamento che subisce l’acqua prima<br />
<strong>di</strong> essere utilizzata consis<strong>te</strong> in: grigliatura, per<br />
trat<strong>te</strong>nere i ma<strong>te</strong>riali più grossi; <strong>di</strong>sinfezione con<br />
varechina; riposo nelle vasche <strong>di</strong> trattamento, al<br />
fine <strong>di</strong> far depositare <strong>sul</strong> fondo le sostanze pesanti,<br />
fanghi e altro; filtratura con sabbia; <strong>di</strong>sinfezione<br />
con ozono, cloro e altre sostanze chimiche; questi<br />
però sono trattamenti costosissimi quin<strong>di</strong>, l’acqua<br />
potabile bisogna usarla solo se strettamen<strong>te</strong> in<strong>di</strong>spensabile<br />
come per bere o cucinare.<br />
Esistono molti sis<strong>te</strong>mi per non sprecare acqua ma<br />
nonostan<strong>te</strong> tutto l’uomo continua per la sua strada<br />
<strong>di</strong> spreco e inquinamento. In Sicilia, a vol<strong>te</strong>, in<strong>te</strong>re<br />
città rimangono senz’acqua ma in realtà nell’isola<br />
c’è acqua per tutti, purtroppo però gli acquedotti<br />
perdono circa il 70% dell’acqua, per questo vengono<br />
definiti acquedotti a colabrodo. Sono stati,<br />
però, proprio i siciliani a inventare gli acquedotti<br />
circa 4 secoli avanti Cristo; Agrigento scaricava gli<br />
ipogei un sis<strong>te</strong>ma sot<strong>te</strong>rraneo, portavano l’acqua<br />
in <strong>una</strong> cis<strong>te</strong>rna chiamata Kolymbetra dal greco<br />
piscina. Da lì raccoglievano l’acqua per tutti gli<br />
abitanti <strong>di</strong> Agrigento. Gli Arabi vi piantarono alberi<br />
da frutto infatti furono proprio loro a portare<br />
gli agrumi nell’isola. Il 2010 è stato l’anno della<br />
Bio<strong>di</strong>versità. Le specie più numerose sono meno<br />
a rischio delle specie con pochi esemplari. Oggi<br />
sono sta<strong>te</strong> riconosciu<strong>te</strong> almeno 1.800.000 specie<br />
animali e vegetali ma si pensa che possano essere<br />
almeno 14.000.000 o anche <strong>di</strong> più.<br />
Ogn<strong>una</strong> <strong>di</strong> ques<strong>te</strong> specie concorre a man<strong>te</strong>nere in<br />
vita l’ecosis<strong>te</strong>ma e <strong>di</strong> conseguenza la vita nel pianeta.<br />
Purtroppo a causa dell’inquinamento umano,<br />
dell’inquinamento industriale incontrollato, mol<strong>te</strong><br />
specie si stanno estinguendo ad <strong>una</strong> velocità dalle<br />
1.000 alle 10.000 vol<strong>te</strong> più veloci. Spesso il cambiamento<br />
provoca un impoverimento delle specie<br />
e quin<strong>di</strong> un impoverimento della Terra. La <strong>te</strong>rra ha<br />
un suo meccanismo, un intreccio <strong>di</strong> numerosissimi<br />
fili che concorrono al man<strong>te</strong>nimento della vita. Si<br />
pensi alla ca<strong>te</strong>na che lega l’ape, ai fiori , al miele e<br />
all’uomo. Nella natura vi sono esigenze vitali per<br />
tutti, che si intrecciano per man<strong>te</strong>nere l’equilibrio<br />
del sis<strong>te</strong>ma, della vita. Quello che vale per le specie<br />
animali e vegetali vale anche per la nostra cultura,<br />
più informazioni abbiamo, più cose sappiamo fare<br />
e meglio ci sapremo adattare a nuove situazioni<br />
e con<strong>di</strong>zioni. Nella Kolymbetra , il FAI (Fondo<br />
Ambien<strong>te</strong> Italiano) cerca <strong>di</strong> far man<strong>te</strong>nere in vita<br />
tut<strong>te</strong> le esperienze degli agricoltori, cercando <strong>di</strong><br />
conservare le specie tramanda<strong>te</strong> nel <strong>te</strong>mpo, questo<br />
aiu<strong>te</strong>rà a conservare le ra<strong>di</strong>ci della vita.<br />
SOFIA SORGENTE 1a C<br />
IL CORSO DI CANTO<br />
Anche quest’anno, nella nostra scuola è stato<br />
organizzato il corso pomeri<strong>di</strong>ano <strong>di</strong> canto, <strong>te</strong>nuto<br />
dal professor Davide Lanzetti. Questo corso, oltre<br />
che a essere abbastanza impegnativo, è anche molto<br />
<strong>di</strong>ver<strong>te</strong>n<strong>te</strong> perché è un ottimo modo per socializzare<br />
tra i ragazzi delle varie classi. Si cantano canzoni<br />
<strong>di</strong> ogni genere in italiano o in lingua inglese. Lo<br />
scorso anno il coro ha affrontato molti impegni fra<br />
cui quello nella sala dell’Arengo dove è stato cantato<br />
“Ad<strong>di</strong>o mia bell’ad<strong>di</strong>o” e “L’Inno <strong>di</strong> Mameli”.<br />
Quest’ultimo è stato particolarmen<strong>te</strong> gra<strong>di</strong>to, infatti<br />
è stato scelto per aprire tut<strong>te</strong> le sedu<strong>te</strong> com<strong>una</strong>li del<br />
2011. Pochi mesi dopo, sempre cantando l’Inno<br />
d Mameli, è stata aperta la partita <strong>di</strong> basket della<br />
squadra riminese dei Crabs.<br />
MARIAMARTA BENVENUTI – FRANCESCA BINOTTI 2a H