Studio di Incidenza Ambientale - Comune di Gerola Alta

Phyteuma hemisphaericum), fitocenosi con cui i rodoro-vaccinieti sono in stretta connessione dinamica.
La componente lichenico-muscinale annovera molte delle specie frequenti nel sottobosco delle peccete e
dei lariceti, quali Hylocomium splendens, Pleurozium schreberi, Rhythidiadelphus sp.pl., Sanionia
uncinata, e, tra i licheni, Cetraria islandica e diverse specie del genere Cladonia, presenti soprattutto nelle
zone più asciutte ed esposte. Gli arbusteti ad ericacee svolgono un ruolo chiave nella dinamica
vegetazionale del piano subalpino e sono attualmente in espansione per l’abbandono di molte superfici a
pascolo, preludio alla successiva affermazione del bosco laddove le condizioni climatiche ed edafiche lo
consentano. Sono inoltre importanti per la protezione che offrono al suolo, salvaguardandolo
efficacemente dall’erosione. Nella fascia superiore della loro distribuzione altitudinale, dove manifestano
caratteri di notevole stabilità, i rodoro-vaccinieti rappresentano lo stadio climacico, mentre a quote più
basse, dove sono spesso frammisti ai lariceti (di cui condividono in parte anche la composizione
floristica), costituiscono uno stadio precursore del bosco.
Specie guida
Agrostis schraderana, Avenella flexuosa, Diphasium alpinum, Empetrum hermaphroditum,
Gymnocarpium dryopteris, Hieracium alpinum, Huperzia selago, Juniperus nana, Loiseleuria
procumbens, Luzula lutea, Luzula sieberi, Rhododendron ferrugineum, Vaccinium myrtillus, Vaccinium
gaultherioides, Vaccinium vitis-idaea, Viola biflora, Cetraria islandica, Cladonia sp.pl.
Figura 4.1: Rhododendron ferrugineum (a sinistra) e Juniperus communis nana (a destra)
Tendenze evolutive
La maggior parte delle fitocenosi attribuibili a questo habitat si sono formate per trasformazione antropica
delle formazioni forestali subalpine e altimontane per la costituzione di praterie ad uso pastorale.
Numerose specie erbacee presenti in queste comunità sono caratteristiche delle praterie circostanti o
proprie della medesima fascia altitudinale, a dimostrazione di un collegamento dinamico. La cessazione o
la contrazione del pascolamento ha determinato l’affermazione di questo habitat su ampie superfici
pascolive, preludio all’affermazione del bosco nel medio-lungo termine.
In condizioni stazionali estreme (elevate altitudine, suoli poco evoluti, ecc.) queste comunità possono
invece risultare maggiormente stabili. Questa situazione risulta particolarmente diffusa al di sopra del
limite naturale del bosco, tanto da potersi considerare come vegetazione climacica.
Indicazioni gestionali
La gestione dovrebbe essere differenziata in relazione all’origine di questo habitat.
Nel caso degli arbusteti di invasione sarebbe auspicabile arrestarne l’espansione quando questa avviene
a scapito del nardeto ricco di specie (habitat 6230), incentivando le tradizionali attività pascolive ed
eventualmente attivando mirati interventi locali di decespugliamento. Questo tipo di gestione dovrebbero
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