Mazzini_ lettera ad Haug_aprile 1863

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MAZZINI 521 può vivere di negazioni — scende inevitabile aì!a sua volta dal nostro impossessarci di Roma. Ma la iniziativa politica, inseparabile dall'impresa Veneta, rie- sce visibile a chi trascorre d'un guardo la carta di Europa. Ed è intimamente connessa coll'iniziativa re- ligiosa : ad ogni grande trasformazione del concetto religioso corrisponde, nella Storia dell'Umanità, un mutamento di domini territoriali anteriormente com- ad ogni nuovo cielo una nuova terra. Guardate al Centro e all'Oriente d'Europa. Là si pito ; stendono, s'accavallano, s'intrecciano a guisa di serpi, per l'identità delle schiatte soffocate nelle loro spire, due grandi Imperi sui quali posa l'edificio del dispo- tismo Europeo, la negazione del principio Nazionale ; l'Impero Austriaco, simbolo d'immobilità, vera Chi- na d'Europa: l'Impero Turco, simbolo del fatalismo Asiatico in opposizione al Progresso Europeo, e Pa- pato d'Oriente. I loro destini sono intimamente con- nessi. La vita non può entrare nell'uno senza sommovere l'altro. Nel primo, sette milioni di stirpe teutonica tengono aggiogati ventotto milioni di stirpe diversa : nel se- condo, su quindici o sedici milioni d'uomini voi trovate meno di due milioni di Turchi. Soltanto, nell'Impero Austriaco l'elemento dominatore siede nel centro come ragno in sua tela, nell'Impero Turco, l'elemento stra- niero osmanico è disseminato a piccoli nuclei isolati, sconnessi, recinti per ogni dove dalle popolazioni Eu- ropee ; direste, a veder sulla Carta quelle tracce del- l'antica conquista, fossero crateri di vulcani estinti, sp'arsi su fertile e vasta pianura. Lasciando da banda gli uomini di razza Italica al di qua delle Alpi, quattro razze diverse, ma chiama- te da ricordi antichi, da lunghi patimenti comuni e
522 UMBERTO ZANOTTI-BIANCO dalla necessità di costituirsi forti e indipendenti dav- vero, ad affratellarsi in federazione, popolano quelle vaste contrade che si stendono dagli Erzgebirge a Costantinopoli, dal Dniester all'Adriatico: la razza Slava, la Magiara, la Daco-Romana e l'Ellenica. Tutte queste razze hanno oggi, a sola parola sacra e di vita nell'avvenire, la parola Nazionalità, cancellata egualmente dall'Austria e dal Turco. E pegno d'inevitabile azione comune tra quei Popoli chiamati a confederarsi, gli uni lungo il Danubio, gli altri cogli Slavi settentrionali — pegno di comune rovina ai due Governi oppressori — è, come dissi, l'avvicendarsi, il mescersi degli oppressi ne' due Imperi. I Romani Valacchi hanno colonie nella Tracia e nei monti che separano la Macedonia dall'Albania; oltre a un mi- lione dei loro nell'Austriaca Transilvania ; e un popolo di sangue Romano Moldavo nella Bessarabia Russa. Due milioni e mezzo di Serbi cercano emancipazione dal tributo e dalle fortezze dei Turchi : due milioni e mezzo la cercano dall'Austriaco. Là, Haug, su quella zona or descritta, sta la rivoluzione Europea che invocale. Là sta V iniziativa d'I- talia. La Rivoluzione Europea ha oggi nome : Nazionalità. Essa significa — per chi la intende a dovere — trasformazione della Carta d'Europa : annientamento d'ogni trattato inaugmato dalla conquista, dall'artifi- cio, dall'arbitiio delle razze regal : riordinamento col- lettivo a seconda delle tendenze, delle vocazioni dei Popoli, e liberamente consentito da essi: distruzio- ne delle cagioni d'ostile egoismo fra i Popoli, equi- librio di forze tra le diverse agglomerazioni, e possi- bilità quindi di fratellanza tra essi : sostituzione della
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