primo numero - istituto cesare arici
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6<br />
Di quella volta in cui:<br />
reduci da un’ardua deambulazione<br />
Il giorno 4 ottobre l’intrepida classe II A ginnasio ha intrapreso il<br />
cammino verso la preclara località di “Monticelli Brusati” in Franciacorta<br />
per osservare e analizzare l’ecosistema chiuso della flora e della<br />
fauna delle Cascatelle con la finalità di introdurre il nuovo argomento<br />
di biologia inerente gli organismi eterotrofi ed autotrofi.<br />
Partenza, ahinoi, alle 7:20 dalla stazione di Brescia.<br />
Riunitici alla fermata dell’autobus siamo osservati da occhi straniti<br />
per il nostro abbigliamento un poco fuori luogo ed eterogeneo: notasi<br />
infatti che alcuni compagni sembrano pronti per scalare l’Everest<br />
al contrario di altri che paiono in procinto di passare una giornata a<br />
passeggiare per le vie del centro.<br />
Partiti indi con il torpedone sotto la guida attenta degli insegnanti di<br />
scienze (Prof. Gerardi) e latino e italiano (Prof. Tomasoni) ed essendoci<br />
nel frattempo destati dallo stato comatoso dovuto al risveglio<br />
anticipato, arriviamo a destinazione ed intraprendiamo il cammino<br />
ignari di ciò che ci aspetta. Entriamo guardinghi nel bosco delle meraviglie<br />
costellato qua e là di cascatelle tanto graziose quanto scivolose<br />
- i lettori immaginino tutte le possibili varianti di inciampo, piede<br />
in fallo et similia. Il prof. Gerardi si ferma di quando in quando per<br />
mostrarci rarissime specie di felce con relative sporangi spiegandoci<br />
con zelo che queste sono le prime piante terrestri che hanno cominciato<br />
a differenziare un sistema di trasporto dei fluidi, permettendo<br />
così un ulteriore accrescimento in altezza. Riprendiamo quindi la<br />
scarpinata su e giù per le rocce arrivando a un punto dove la massa<br />
di gloriosi, sudaticci e stanchi eroi, resta così compatta che rende<br />
impossibile il cadere. La situazione cambia alla vista della prima ca-<br />
scatella, una visione che ripaga della fatica sopportata ma, ancora<br />
ammaliati da quella meraviglia naturale ci accorgiamo a malincuore<br />
che dovremo cimentarci in un’ardua prova: la scala a pioli! La paura e<br />
la disperazione dilagano spazzando ogni residuo di ragione e lucidità;<br />
tuttavia, contrariamente a quanto le circostanze avrebbero potuto<br />
suggerire, i nostri eroi ritrovano il coraggio per superare l’ostacolo<br />
e, uno a uno, incominciando dai più arditi, con le dita appiccicate a<br />
ogni appiglio disponibile e gli occhi attenti a non precipitare in basso,<br />
arrivano tutti a destinazione. In poco tempo e molti passi frenati<br />
dalla fanghiglia circostante, giungiamo in una tranquilla oasi di pace,<br />
meglio nota come “area picnic”, dove ci rifocilliamo e riposiamo con<br />
l’allegria di chi è conscio di aver portato a casa la pelle.<br />
Dal punto di vista della sottoscritta, nuova arrivata nella scuola, questa<br />
sosta in particolare è stata un’ottima opportunità per fare amicizia<br />
e approfondire la conoscenza dei compagni.<br />
Particolarmente toccante per gli alunni è stato l’intervento del prof.<br />
Gerardi a proposito del rapporto uomo-natura che ci ha invitati infatti<br />
a riflettere sulla nostra condizione di figli della natura adottati<br />
nel nostro tempo da due nuovi “genitori”: l’innovazione ed il progresso<br />
tecnologico.<br />
Conclusa questa riflessione ci dirigiamo verso la strada sterrata fino<br />
ad arrivare al paesino di Monticelli Brusati, consapevoli di aver notevolmente<br />
arricchito il nostro bagaglio di esperienze, stanchi e felici<br />
e soprattutto grati ai professori di averci offerto questo scorcio di<br />
natura poco conosciuto.<br />
Ginevra Bersani - II A ginnasio