Studio completo - Unione Pesca Sondrio - Provincia di Sondrio
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Bisogna inoltre considerare che il Mera è quasi del tutto privato dell’apporto delle acque dei suoi<br />
tributari principali, in quanto la maggior parte <strong>di</strong> essi sono derivati e nel punto <strong>di</strong> confluenza con il<br />
Mera sono spesso asciutti; anche l’apporto della falda idrica sottoforma <strong>di</strong> ricarica della portata<br />
superficiale e delle cosiddette “Merette” è fortemente <strong>di</strong>minuito negli ultimi anni, soprattutto dopo<br />
le estati siccitose del 2003 e del 2006.<br />
Date queste premesse si è ritenuto utile effettuare uno stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> dettaglio sull’habitat del tratto<br />
compreso tra il ponte dei Carri e la restituzione della centrale Mera IV, che presenta i maggiori<br />
problemi <strong>di</strong> habitat acquatico. E’ stata svolta la mappatura completa delle unità <strong>di</strong> mesohabitat<br />
fluviale (riffle, run e pool), i cui risultati sono riportati nella Figura 4; si può osservare come le zone<br />
<strong>di</strong> acqua calma e profonda siano molto scarse, mentre la tipologia prevalente in termini <strong>di</strong><br />
superficie è il run. Dal punto <strong>di</strong> vista della lunghezza sono più rappresentati i riffle, che sono però<br />
me<strong>di</strong>amente più stretti dei run e quin<strong>di</strong> hanno minor peso in termini <strong>di</strong> area bagnata.<br />
Figura 4: risultato del mappaggio del mesohabitat fluviale tra la zona <strong>di</strong> Gordona e la restituzione della centrale Mera IV<br />
Percentuale rappresentatività (%)<br />
60<br />
50<br />
40<br />
30<br />
20<br />
10<br />
0<br />
Riffle Run Pool<br />
Tipo <strong>di</strong> unità morfologica <strong>di</strong> mesohabitat<br />
% Lunghezza<br />
% Area<br />
E’ stato effettuato un ulteriore approfon<strong>di</strong>mento, scendendo a livello <strong>di</strong> microhabitat ed<br />
esaminando la <strong>di</strong>stribuzione delle profon<strong>di</strong>tà in una sezione tipo <strong>di</strong> run e in due <strong>di</strong> riffle (una<br />
rappresentativa <strong>di</strong> riffle “me<strong>di</strong>” ed una <strong>di</strong> riffle poco profon<strong>di</strong>). I risultati sono stati confrontati con<br />
le preferenze del temolo adulto rispetto alla profon<strong>di</strong>tà dell’acqua, al fine <strong>di</strong> evidenziare l’effettiva<br />
idoneità dell’habitat idraulico – morfologico per questa specie nel tratto <strong>di</strong> Mera considerato.<br />
Figura 5: sezione tipo <strong>di</strong> un tratto a run, con in<strong>di</strong>cate le zone al <strong>di</strong> sotto della profon<strong>di</strong>tà minima necessaria per ospitare il temolo<br />
adulto (in rosso) e quelle <strong>di</strong> massimo gra<strong>di</strong>mento (in blu)<br />
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