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Newsletter su ricerche<br />
e tecnologie per l’udito<br />
Direttore editoriale<br />
Lucio Racca<br />
Direttore responsabile<br />
Bettina Arcuri<br />
Redazione<br />
Agenzia Giornalistica NEC<br />
Grafica<br />
Edizioni Personalizzate - Genova<br />
Sergio Muratore<br />
Stampa<br />
Tipmeca, Recco, Genova<br />
Comitato Garanti per l’Informazione<br />
Scientifica e tecnologica<br />
Giorgio Aicardi,<br />
Federico Bianchi di Castelbianco,<br />
Luca Racca,<br />
Michele Richetti,<br />
Martina Gerosa<br />
Editore<br />
Linear srl<br />
Piazza della Vittoria, 15/2<br />
Genova<br />
Autorizzazione del Tribunale<br />
di Genova 3/2004<br />
per ricevere gratuitamente<br />
Suono&vita<br />
www.<strong>linear</strong>genova.com<br />
tel. 010 5704347<br />
“Una newsletter per chi vuol sentire” s’intitolava<br />
la nota di apertura del primo numero di<br />
questo periodico. Eravamo nel gennaio 2004.<br />
Oggi, dopo sei anni, la pubblicazione cambia<br />
immagine grafica, ma non la sua rotta,<br />
nè la sua funzione, che sono quelle di fornire<br />
un’informazione utile su quanto di nuovo la<br />
ricerca, scienza e tecnologia, propongono per<br />
fronteggiare il fenomeno sordità.<br />
Un compito simile non può essere lasciato<br />
ai soli interessi dei messaggi pubblicitari; ed<br />
è appunto quanto ha cercato di fare, numero<br />
dopo numero, questa newsletter, rendendo<br />
di dominio pubblico le esperienze dei<br />
laboratori più avanzati, italiani ed esteri.<br />
Non è assolutamente un caso che “Suono<br />
& <strong>Vita</strong>” sia nata da un gruppo di ricercatori<br />
universitari che proprio per essere liberi di<br />
sperimentare hanno formato un’azienda high-tech<br />
oggi all’avanguardia, qual è Linear.<br />
Oltre a dar conto delle tappe del lungo<br />
cammino della speranza, queste pagine non<br />
hanno dimenticato il valore delle esperienze<br />
vissute in prima persona: ampio spazio,<br />
come ben sanno i lettori, è stato dedicato<br />
alle testimonianze dirette, dando voce a chi<br />
ha avuto finora difficoltà anche a farsi sentire.<br />
Si tratta di una scelta redazionale del tutto<br />
coerente con la linea di un editore che nella<br />
cura dei rapporti umani, nell’estrema personalizzazione<br />
dei suoi apparecchi, ha uno dei<br />
punti di forza della sua attività produttiva.<br />
Se insieme alle risorse delle tecnologie più<br />
progredite, anche questo strumento di informazione<br />
ha potuto dare un contributo<br />
positivo a chi soffriva l’esclusione della sordità,<br />
consideriamo di avere speso bene sei<br />
anni di lavoro, occupandoci di dare notizie,<br />
non consigli per gli acquisti<br />
A ben pensarci, era in qualche modo inevitabile<br />
che un periodico dedicato alla ricerca,<br />
dovesse a sua volta rinnovarsi, cambiare.<br />
L’obiettivo è dare maggior visibilità<br />
e “respiro” ai suoi contenuti, redendoli più<br />
accessibili, più vicini agli interessi del pubblico.<br />
Dal restayling esce un prodotto editoriale<br />
riconducibile alla famiglia delle riviste<br />
tecnico-scientifiche, senza tuttavia perdere<br />
la sua impronta giornalistica.<br />
“Suono&<strong>Vita</strong>” ha una sua identità, frutto<br />
di un continuum, che si è voluto aggiornare<br />
in chiave grafica, dotandolo di una<br />
copertina, arricchendolo nella foliazione,<br />
evidenziando parole-chiave, diradando la<br />
densità dei caratteri, aprendo più spazi liberi,<br />
dando alla pagina più “aria”, indice di<br />
serenità. Il filo conduttore visivo è il Nautilus,<br />
simbolo di Linear e al tempo stesso<br />
sintesi grafica della struttura più complessa<br />
e misteriosa dell’orecchio umano, la coclea,<br />
dentro la quale scienza e tecnologia<br />
cercano da decenni di carpire i segreti più<br />
intimi del prodigioso meccanismo biofisico<br />
chiamato udito.<br />
B.A.<br />
il suono<br />
delle news<br />
Attenzione alla<br />
codeina<br />
I risultati di una ricerca scientifica australiana<br />
puntano il dito contro i farmaci<br />
a base di codeina: un uso protratto<br />
e costante negli anni potrebbe causare<br />
danni irreversibili all’apparato uditivo.<br />
L’oppiaceo è molto diffuso come antidolorifico,<br />
calmante della tosse e altri<br />
disturbi comuni.<br />
Guerra agli<br />
acufeni<br />
Anche il Pentagono sul piede di guerra<br />
contro gli acufeni: il dipartimento della<br />
Difesa americano ha stanziato 50 milioni<br />
di dollari per la ricerca in questo<br />
settore nei prossimi 10 anni. La metà<br />
circa dei soldati al ritorno dalle zone<br />
di guerra (Iraq e Afghanistan) soffrono<br />
di acufeni.<br />
L’udito in<br />
coppia<br />
La perdita di udito farebbe male anche al<br />
matrimonio: in un sondaggio condotto<br />
negli Stati Uniti su un migliaio di persone,<br />
comprese tra i 44 e i 62 anni di età, la metà<br />
degli interrogati ha sottolineato come la<br />
perdita di udito influenzi negativamente la<br />
relazione di coppia.<br />
L’orecchio<br />
maschile è piu’<br />
fragile?<br />
Il rischio di soffrire di disturbi all’udito per gli<br />
uomini sarebbe superiore di due volte e mezzo<br />
rispetto alle donne. Gli autori dello studio,<br />
i cui risultati sono stati esposti all’ultimo congresso<br />
dell’American Academy of Otolaryngology-Head<br />
and Neck Surgery Foundation,<br />
hanno analizzato i test audiometrici di circa<br />
5.300 persone, fra i 20 e i 69 anni. Il 13% del<br />
campione ha rivelato disturbi all’udito, gli uomini<br />
in netta maggioranza.<br />
Troppo<br />
rumore cuore a<br />
rischio<br />
Una serie di recenti ricerche condotte<br />
dall’Oms mette in luce la connessione tra<br />
l’eccesso di rumore e molte patologie a carico<br />
di organi umani: la prima vittima sarebbe<br />
il cuore. Questo perchè l’udito è tra i 5 sensi<br />
quello che ha il maggior potere di scatenare<br />
uno stato di allarme e di allerta generale<br />
dell’organismo, con debite conseguenze a<br />
livelli “chimici” e ormonali.<br />
Il rumore notturno oltre i 55 DBA (parlare<br />
a voce alta) condurrebbe all’aumento degli<br />
infarti. Purtroppo il 39% degli Europei sopporta<br />
livelli acustici notturni pari a 60dBA.<br />
Quando<br />
la tavola preserva<br />
l’udito<br />
Uno studio americano consiglia di abbondare<br />
coi cibi ricchi di folati, perchè ridurrebbero<br />
il rischio di sordità. L’acido folico<br />
avrebbe un effetto protettivo sulle orecchie,<br />
riducendo il rischio di sordità del 20%, nelle<br />
persone over 60. Gli alimenti ricchi di folati<br />
(gli stessi consigliati alle donne in gravidanza)<br />
sono in particolare le verdure a foglia<br />
verde (spinaci, broccoli, asparagi, lattuga), le<br />
arance, i legumi, i cereali, il fegato.<br />
Cani-guida<br />
per<br />
sordi<br />
In Italia siamo abituati a considerarli guide<br />
fedeli per le persone cieche, ma nei paesi<br />
anglosassoni i cani, una volta addestrati,<br />
possono rappresentare un valido aiuto<br />
anche per i sordi.<br />
I centri di addestramento per cani guida<br />
alle persone con gravi deficit uditivi sono<br />
diffusi soprattutto negli Stati Uniti e in<br />
Inghilterra: Oltreoceano l’associazione<br />
no-profit NEADS (Dogs For Deaf and<br />
Disabled Americans), esiste dal 1976 e da<br />
allora ha formato più di 1.300 cani.<br />
2 Giugno 2010 3
Scienza e impresa<br />
insieme<br />
per migliorare la vita<br />
S Nel<br />
Si chiama “Consorzio Si4Life”,<br />
nome mutuato dal gergo degli sms<br />
che sta per “Scienza e impresa per<br />
la vita”, ed è un polo dell’innovazione,<br />
capace di mettere in contatto e fare<br />
collaborare enti di ricerca e imprese, creando<br />
un gruppo di lavoro operante in modo<br />
simile allo stile americano di fare gruppo<br />
sul fronte delle conoscenze avanzate. “Che<br />
sia ricerca di base o applicata - spiega Cristina<br />
Martinoli, direttore medico dell’istituto<br />
David Chiossone di Genova, ente promotore<br />
dell’iniziativa- l’importante è che il<br />
progetto di consorzio risponda alla finalità di<br />
risolvere problemi e riuscire a dare nuovi strumenti<br />
di ausilio per disabili e anziani.”<br />
Lavagna a rilievo labile, Gps per districarsi<br />
e fare la spesa, rallentatore vocale su telefono...<br />
sono solo le prime proposte a favore<br />
di ipovedenti e ipoudenti più vicine alla<br />
realizzazione...<br />
Il nuovo “polo di ricerca sensoriale”, nato<br />
nel dicembre 2009, ha come capofila il centro<br />
per ciechi e ipovedenti David Chiossone,<br />
che da 140 anni lavora in tutti i campi<br />
che riguardano l’handicap visivo. Coopererano<br />
insieme Cnr, Iit (Istituto italiano<br />
di tecnologia) e varie associazioni, enti,<br />
aziende, eccellenze liguri in diversi ambiti,<br />
fra cui anche Linear. Ciò che caratterizza<br />
e accomuna i tredici soggetti coinvolti è<br />
la lunga esperienza e il costante impegno<br />
nel campo dell’innovazione, della didattica,<br />
della riabilitazione, ognuno in un settore<br />
specifico ma sempre legato all’impegno per<br />
superare l’handicap.<br />
L’intenzione è di unire le forze per concentrarsi<br />
su diverse aree tematiche, per la precisione<br />
5: l’area della visione (intesa come vista<br />
Nato in Liguria un polo di ricerca sensoriale La sesta generazione delle protesi Linear apre nuovi spazi di ricerca alle tecnologie per l’udito<br />
fragile), della sordità (qui interviene Linear,<br />
insieme a Cnr e Università degli Studi di<br />
Genova), del deficit cognitivo (in primis il<br />
Cepim, centro di riabilitazione che si occupa<br />
di Sindrome di Down), l’area motoria (con la<br />
fondazione don Carlo Gnocchi di Sarzana).<br />
Si tratta di istituti e aziende prettamente liguri,<br />
in conformità alle recenti disposizioni<br />
legislative regionali ed europee in materia<br />
di finanziamenti a favore della ricerca. Il<br />
loro compito arriverà fino alla produzione<br />
dei nuovi strumenti e alla loro diffusione<br />
sul mercato.<br />
Qualcosa è già realizzato e quasi pronto<br />
per essere distribuito, come ad esempio una<br />
“periferica a rilievo labile”, frutto della collaborazione<br />
tra Cnr, Chiossone e una società<br />
spezzina di informatica. Si tratta di un dispositivo<br />
in grado di riprodurre in rilievo<br />
mappe geografiche, figure geometriche, simboli,<br />
in aiuto ai ragazzi ipovedenti a scuola.<br />
Una strumentazione che andrà a sostituire<br />
la barra in braille, capace di tradurre soltanto<br />
lettere e numeri.<br />
La facoltà di ingegneria e Linear invece<br />
studiano la possibilità di applicare il “rallentatore<br />
vocale” al telefono. Lo strumento,<br />
messo a punto dopo anni di studi e sperimentazioni<br />
nei laboratori dell’azienda genovese,<br />
permette di regolare a piacimento la<br />
velocità del parlato di qualsiasi programma<br />
televisivo, rendendolo più comprensibile. Si<br />
può intervenire sull’audio senza che la voce<br />
subisca alcuna alterazione, a differenza di<br />
quanto succederebbe facendo la medesima<br />
operazione con un normale registratore; non<br />
viene percepita alcuna variazione neppure<br />
nel flusso delle immagini (ne abbiamo parlato<br />
in maniera più dettagliata nel numero …<br />
Dalla lavagna<br />
a rilievo<br />
che sostituisce il braille<br />
per disegni e figure,<br />
al rallentatore vocale<br />
applicato<br />
al telefono<br />
di Suono &<strong>Vita</strong>). Ora si tratta di applicare<br />
il “rallentatore” al telefono, risolvendo tanti<br />
problemi di comprensione.<br />
Un altro dispositivo che potrà essere sfruttato<br />
al meglio sarà il Gps che, debitamente<br />
riadattato, potrà guidare la persona ipovedente<br />
per le strade.<br />
Molti degli sforzi dei ricercatori saranno<br />
diretti alla miniaturizzazione di apparecchiature<br />
già inventate ma attualmente inutilizzabili<br />
a causa delle loro dimensioni. Probabilmente<br />
la maggior parte di questi ausili<br />
saranno trasferiti sul cellulare, caricati come<br />
programmi sul software.<br />
“SI4Life” si occuperà anche di ricerca di<br />
base: nel campo delle ipoacusie ad esempio<br />
l’Università di Genova-DIBE (prof.<br />
Andrea Trucco), il DIMI (prof. Patrizio<br />
Odetti), l’Istituto di Biofisica del Cnr (prof.<br />
Mario Nobile) e Linear collaborano a diversi<br />
studi, tra cui l’indagine sulla riplastificazione<br />
cerebrale legata alle stimolazioni<br />
sensoriali e la ricerca per l’dentificazione<br />
di nuovi target farmacologici nella cura<br />
del deficit uditivo. Sempre tra gli stessi<br />
soggetti è in corso uno studio sull’individuazione<br />
del ruolo della molecola ATP nel<br />
processo di danneggiamento delle cellule<br />
ciliate dell’orecchio interno, con l’obiettivo<br />
di capire se e come le stesse alterazioni si<br />
sviluppino nella coclea, la spirale ossea che<br />
rappresenta l’organo centrale dell’udito.<br />
Nell’ambito di tale ricerca è compresa anche<br />
l’indagine su una possibile strategia di riabilitazione<br />
del deficit uditivo basata sull’utilizzo<br />
della molecola GDNF, di cui sono<br />
già noti i benefici nella terapia del morbo<br />
di Parkinson, molecola che si è dimostrata<br />
protettiva dei neuroni cocleari.<br />
Il segreto dei nuovi apparecchi<br />
nascosto<br />
nelle pieghe dell’orecchio<br />
linguaggio tecnico si chiama<br />
“banda telefonica” e indica<br />
la fascia di suoni da 300 a 3.600<br />
Hertz. Finora tutti gli studi per<br />
perfezionare gli apparecchi acustici<br />
si sono concentrati su queste<br />
frequenze che sono poi quelle<br />
della voce umana. (oltre i 4.000 possono<br />
arrivare solo gli acuti di una signora<br />
in piena crisi di nervi, che però è preferibile<br />
non sentire). Il risultato era che i<br />
migliori endo e retroauricolari riuscivano<br />
a gestire bene il parlato in un ambiente silenzioso,<br />
mantenendo tuttavia i noti limiti<br />
nella percezione di parole pronunciate in<br />
una strada trafficata o in una sala piena di<br />
voci e rumori.<br />
E’ stato l’annoso problema dell’individuazione<br />
della voce in condizioni di difficoltà<br />
che ha spinto i ricercatori Linear ad andare<br />
oltre il confine convenzionale dei 4 kilohertz:<br />
al di là di queste “colonne d’Ercole”<br />
della conoscenza, si apre uno spazio evidentemente<br />
riservato non solo agli strilli<br />
o alle sirene d’allarme, ma anche a segnali<br />
–ecco la novità– utilissimi per localizzare<br />
la fonte sonora. Succede infatti che il padiglione<br />
auricolare esterno (la cosiddetta<br />
“pinna” che già nel nome riflette una funzione<br />
orientativa) elabora le emissioni di<br />
frequenze superiori alla soglia “telefonica”,<br />
agendo come un microfono direzionale.<br />
Nel corso di un sofisticato esperimento<br />
condotto di recente nella camera silente<br />
dei laboratori Linear (a parte viene illustrato<br />
nei dettagli), il responsabile della ricerca,<br />
Michele Ricchetti, e il suo braccio destro<br />
Stefania Repetto, hanno potuto dimostrare<br />
che sono proprio le emissioni off-limits,<br />
prima trascurate o poco considerate, ad<br />
avere un ruolo determinante per individuare<br />
la fonte sonora nello spazio, inoltre permettono<br />
l’aumento della intelligibilità delle<br />
parole, proprio nei contesti difficili, come<br />
gli ambienti rumorosi.. Dato ancora più<br />
sorprendente è che il processo di orientamento<br />
avviene non solo secondo il ritardo<br />
con cui l’orecchio più lontano riceve i suoni<br />
rispetto all’altro, ma soprattutto sulla base<br />
dell’intensità dei segnali ricevuti.<br />
Come avvenga questa elaborazione, attraverso<br />
quali meccanismi l’insieme di pieghe<br />
e canali dell’orecchio esterno (plasmati nelle<br />
successive ere evolutive) trattino le alte frequenze<br />
provenienti dall’ambiente, è tuttora<br />
oggetto di approfondimento; di certo si sa<br />
che i dati sul posizionamento della fonte<br />
sonora, trasmessi al cervello, sono decisivi<br />
per consentire di sintonizzarsi nell’ascolto.<br />
Le ultime acquisizioni delle ricerche Linear<br />
hanno così aperto un nuovo capitolo,<br />
ricco di interessanti prospettive, nella messa<br />
a punto delle più progredite tecnologie<br />
per l’udito.<br />
“Con gli apparecchi di sesta generazione, l’ultima<br />
–spiega l’ing. Ricchetti– siamo in grado<br />
di elaborare e regolare<br />
anche le frequenze superiori<br />
ai 4 kilohertz,<br />
oltre i picchi della voce<br />
umana: uno spazio poco<br />
esplorato dove abbiamo<br />
trovato alcune risposte<br />
importanti agli interrogativi<br />
posti dalla ricerca<br />
avanzata.”<br />
Per quanto siano intuibili<br />
gli effetti pratici,<br />
i benefici sulla<br />
qualità della vita, sono<br />
eloquenti le reazioni<br />
di coloro che hanno<br />
sperimentato le nuove<br />
protesi acustiche. Dopo<br />
aver raccolto numerose<br />
testimonianze di ipoudenti<br />
sui miglioramenti ottenuti, Martina<br />
Gerosa, architetto, nel numero scorso di<br />
Suono & <strong>Vita</strong> ha voluto analizzare la sua<br />
esperienza personale: “Si arriva a cogliere<br />
la varietà di suoni che prima si percepivano<br />
grossolani, metallici, tutti ‘uguali’. Ho scoperto<br />
un insieme di suoni sconosciuti, perfino addosso<br />
a me, come lo sfrigolio della borsa di plastica<br />
della spesa contenente il sacchetto di carta con<br />
il pane; e poi la sorpresa di udire il clic prodotto<br />
da un nocciolo di mandarino che cade sul piatto;<br />
o sentire per la prima volta il canto nitido<br />
degli uccellini, stando seduta sul poggiolo di<br />
casa… Ma soprattutto le voci: mi giungevano<br />
uniformi, ora grazie alle tecnologie Linear,<br />
ne colgo la varietà, i differenti timbri e toni.<br />
Prima le parole servivano a veicolare pensieri,<br />
non emozioni. Ho imparato a percepire anche<br />
le sfumature della mia stessa voce, di quella<br />
dei miei bambini. Una chiara percezione della<br />
direzione dei suoni l’ho avvertita al mercato<br />
rionale: incredibile è stato cogliere i richiami<br />
provenienti dalle bancarelle intorno a me… A<br />
42 anni –conclude– mi sento affascinata dal<br />
mondo dei suoni come un’adolescente. Penso sia<br />
venuto anche per me il momento di innamorarmi<br />
della musica.”<br />
4 Giugno 2010 5
Domenico Cuda<br />
I seminari piacentini -“Orecchio<br />
e udito - Imparare dai casi clinici”-<br />
sono considerati uno dei più<br />
apprezzati momenti di aggiornamento<br />
scientifico per chi, come<br />
medici, ricercatori, tecnici, logopedisti,<br />
è impegnato nelle problematiche<br />
della sordità. Non a caso, anche<br />
le ultime tre giornate dei corsi, tenutesi<br />
tra marzo e maggio, hanno registrato la partecipazione<br />
e il contributo attivo di un nutrito<br />
numero di specialisti provenienti da varie<br />
parti d’Italia. Coordinatore degli incontri è<br />
il prof. Domenico Cuda, direttore di otorinolaringoiatria<br />
dell’ospedale “Guglielmo da<br />
Saliceto” di Piacenza, protagonista di esperienze<br />
avanzate in materia: dagli apparecchi<br />
acustici computerizzati all’impianto cocleare,<br />
fino alla stimolazione uditiva bimodale,<br />
cioè l’applicazione dei due diversi sistemi<br />
sulla stessa persona.<br />
Nel suo percorso di ricerca sul piano clinico,<br />
il prof. Cuda, com’era in certo senso prevedibile,<br />
si è incontrato con la realtà d’avanguardia<br />
della Linear, le sue sofisticate tecnologie,<br />
il suo straordinario impegno sul fronte delle<br />
nuove conoscenze; e ne è nato un dialogo<br />
su spunti innovativi di reciproco interesse<br />
Intervista al prof. Domenico Cuda sulle nuove frontiere dell’audiologia<br />
scientifico, quindi le prime intese per una<br />
proficua collaborazione. A richiamare l’attenzione<br />
del professore è stato fin da principio<br />
il “rallentatore vocale”, l’apparecchio<br />
del tutto inedito messo a punto dall’azienda<br />
genovese, per consentire di regolare in diretta<br />
il flusso del parlato nelle trasmissioni<br />
tv, così da favorirne la comprensione a chi<br />
ha disturbi di udito, senza peraltro alterare<br />
né il tono della voce, né la sincronizzazione<br />
delle immagini.<br />
1) Quali applicazioni – è la prima domanda<br />
– può avere il rallentatore vocale sul<br />
piano terapeutico? Oltre che per il pubblico<br />
sordo (in gran parte anziano), può diventare<br />
uno strumento efficace anche nel trattamento<br />
logopedico, quindi per i ragazzi?<br />
Molte persone specie in età avanzata hanno difficoltà<br />
a seguire la conversazione quando l’interlocutore<br />
parla troppo velocemente. Sfortunatamente<br />
i ritmi richiesti dalla televisione attuale<br />
comportano spesso un parlato molto veloce, difficile<br />
da seguire se la regia televisiva non aiuta i<br />
telespettatori con riprese che agevolino la lettura<br />
labiale dello speaker. Il risultato è che molto spesso<br />
la televisione viene ‘vista’ ma non ‘ascoltata’. Il<br />
problema poi si complica in caso di difetto uditivo<br />
dell’ascoltatore. In questo caso infatti al problema<br />
del flusso troppo veloce si associa la debolezza<br />
del segnale acustico e la sua distorsione; diviene<br />
pertanto critica la fruizione stessa del mezzo<br />
televisivo. Il rallentatore vocale può costituire<br />
un ottimo mezzo per ovviare a parte di queste<br />
difficoltà. Ma questo strumento si rivela estremamente<br />
utile anche durante la riabilitazione<br />
uditivo<br />
con gli ap parecchi più avanzati<br />
Possibile un recupero<br />
Nel suo<br />
percorso di ricerca<br />
sul piano clinico,<br />
il professor Cuda<br />
si è incontrato con la realtà<br />
d’avanguardia della Linear<br />
e ne è nato un dialogo<br />
di reciproco interesse<br />
scientifico.<br />
delle sordità; si possono infatti proporre esercizi<br />
di ascolto con gradi crescenti di complessità dove<br />
la velocità viene progressivamente incrementata<br />
in maniera controllata. E’ stato dimostrato che<br />
ciò si traduce nell’accelerazione dei tempi riabilitativi<br />
del ragazzo ipoacusico.<br />
2) L’impianto cocleare, in una notevole<br />
percentuale di casi, viene effettuato<br />
in un solo orecchio, mentre dall’altra parte,<br />
se c’è residuo uditivo, si preferisce usare un<br />
apparecchio acustico. In base alla sua esperienza<br />
diretta, quale importanza assume nel<br />
bimodale il tipo di protesi acustica e la possibilità<br />
di regolazione ad personam?<br />
Nella nostra esperienza che vanta oramai oltre<br />
600 pazienti con impianto cocleare manteniamo<br />
nella stragrande maggioranza dei casi l’apperecchio<br />
acustico nell’orecchio contro laterale realizzando<br />
appunto una stimolazione bimodale.<br />
Questa modalità consente di sfruttare alcuni<br />
vantaggi dell’udito binaurale senza la necessità<br />
di dover procedere con il più dispendioso (in<br />
termini biologici ed economici) impianto bilaterale.<br />
Rispetto all’utilizzo del solo impianto cocleare<br />
in un orecchio, i pazienti con stimolazione<br />
bimodale riferiscono migliore localizzazione dei<br />
suoni, migliore qualità delle voci e percepiscono<br />
un maggior numero di parole in ambiente<br />
rumoroso. Inoltre questo tipo di stimolazione<br />
sembra migliorare la percezione della musica.<br />
La protesizzazione acustica tuttavia in questa<br />
modalità non obbedisce alle classiche ‘regole’<br />
dell’amplificazione nelle sordità profonde. In genere<br />
è necessario un guadagno inferiore rispetto<br />
alle formule prescrittive e la curva di risposta in<br />
frequenza non è prevedibile ma va regolata su<br />
base individuale. Infine vi sono buone ragioni<br />
per ritenere che una più ampia banda di frequenze<br />
amplificate possa fornire un contributo<br />
addizionale all’udito binaurale. In altri termini<br />
sembrano necessarie protesi acustiche sofisticate<br />
ed un alto livello qualitativo nella regolazione<br />
del dispositivo protesico.<br />
2) L’impianto cocleare, in una notevole<br />
percentuale di casi, viene effettuato<br />
in un solo orecchio, mentre dall’altra parte,<br />
se c’è residuo uditivo, si preferisce usare un<br />
apparecchio acustico. In base alla sua esperienza<br />
diretta, quale importanza assume nel<br />
bimodale il tipo di protesi acustica e la possibilità<br />
di regolazione ad personam?<br />
Nella nostra esperienza che vanta oramai oltre<br />
600 pazienti con impianto cocleare manteniamo<br />
nella stragrande maggioranza dei casi l’apperecchio<br />
acustico nell’orecchio contro laterale realizzando<br />
appunto una stimolazione bimodale.<br />
Questa modalità consente di sfruttare alcuni<br />
vantaggi dell’udito binaurale senza la necessità<br />
di dover procedere con il più dispendioso (in<br />
termini biologici ed economici) impianto bilaterale.<br />
Rispetto all’utilizzo del solo impianto cocleare<br />
in un orecchio, i pazienti con stimolazione<br />
bimodale riferiscono migliore localizzazione dei<br />
suoni, migliore qualità delle voci e percepiscono<br />
un maggior numero di parole in ambiente<br />
rumoroso. Inoltre questo tipo di stimolazione<br />
sembra migliorare la percezione della musica.<br />
La protesizzazione acustica tuttavia in questa<br />
modalità non obbedisce alle classiche ‘regole’<br />
dell’amplificazione nelle sordità profonde. In ge-<br />
nere è necessario un guadagno inferiore rispetto<br />
alle formule prescrittive e la curva di risposta in<br />
frequenza non è prevedibile ma va regolata su<br />
base individuale. Infine vi sono buone ragioni<br />
per ritenere che una più ampia banda di frequenze<br />
amplificate possa fornire un contributo<br />
addizionale all’udito binaurale. In altri termini<br />
sembrano necessarie protesi acustiche sofisticate<br />
ed un alto livello qualitativo nella regolazione<br />
del dispositivo protesico.<br />
3) Oggi non fa più scandalo parlare<br />
di recupero uditivo, specie nei più giovani.<br />
Uno studio su un gruppo di adolescenti che<br />
usavano le protesi Linear (le prime con alte<br />
potenze e amplificazione non <strong>linear</strong>e) mise<br />
in luce un graduale progresso nella percezione<br />
dei suoni; ma non fu mai pubblicato<br />
perché ancora negli anni Novanta la plasticità<br />
cerebrale era addirittura rifiutata come<br />
concetto. Ora a che punto siamo?<br />
Il fenomeno della plasticità cerebrale uditiva<br />
oggi è conosciuto meglio. Esso è alla base degli<br />
screening uditivi neonatali che permettono di<br />
individuare le sordità congenite già alla nascita<br />
e di procedere quindi con la riabilitazione nei<br />
primi mesi di vita. Un tempo veniva considerata<br />
precoce la protesizzazione acustica delle<br />
sordità congenite nei primi due anni di vita<br />
mentre oggi questo intervallo temporale viene<br />
considerato inaccettabile. Infatti solo se si agisce<br />
nei primi mesi di vita si sfrutta completamente<br />
il potenziale neuro plastico del bambino e si<br />
hanno le massime probabilità di compensare il<br />
difetto. In questo caso specifico le protesi acusti-<br />
che devono essere applicate entro il terzo-quarto<br />
mese e l’impianto cocleare, laddove indicato, sarà<br />
eseguito intorno all’anno di vita. Ma la plasticità<br />
sebbene ridotta non viene persa per tutto il<br />
resto della vita; per tali ragioni anche in età adolescenziale<br />
e persino nell’anziano è dimostrabile<br />
che il sistema uditivo manifesta un processo di<br />
‘acclimatazione’ all’amplificazione acustica per<br />
cui i benefici manifestano un graduale incremento<br />
con il regolare utilizzo degli apparecchi.<br />
4) In quali particolari settori vede<br />
maggiori possibilità di sviluppo per una sua<br />
collaborazione sull’ampio fronte di ricerca<br />
con il gruppo Linear?<br />
La stimolazione bimodale è uno degli aspetti di<br />
maggiore interesse per la nostra filosofia di trattamento<br />
delle sordità profonde. C’è molto ancora<br />
da fare in questo settore per migliorare i risultati<br />
percettivi dei pazienti. Pertanto abbiamo mostrato<br />
grande interesse verso l’elevato standard qualitativo<br />
della tecnologia protesica Linear. Siamo infatti<br />
convinti che l’estensione dell’amplificazione verso<br />
gli acuti di questi apparecchi e la duttilità delle<br />
loro regolazioni possano massimizzare la sinergia<br />
con l’impianto cocleare restituendo al paziente<br />
con sordità profonda, adulto o bambino che sia,<br />
un buon substrato di udito binaurale in una logica<br />
di preservazione d’organo. Mantenere l’integrità<br />
anatomica di uno dei due orecchi (ammesso che<br />
vi siano adeguati residui uditivi) senza rinunciare<br />
ai benefici dell’ascolto binaurale infatti è la nostra<br />
linea di condotta; sarà così possibile in futuro<br />
sfruttare eventuali trattamenti di rigenerazione<br />
del neuro epitelio cocleare.<br />
6 Giugno 2010 7
Daniele Gambini, pianista e<br />
compositore, è uscito vincitore<br />
dal concorso internazionale<br />
online MakeAStar per<br />
talenti musicali.<br />
Il suo brano “Davanti alla luna” per<br />
un mese è stato ascoltato da innumerevoli<br />
utenti della rete, musicisti e<br />
giurati compresi, e passo dopo passo<br />
ha sopravanzato le composizioni dei<br />
concorrenti, arrivando in finale con la<br />
composizione di un altro italiano, Fabio<br />
Confalone, fino a risultare primo<br />
classificato.<br />
Il giovane musicista ha già un suo pubblico<br />
di estimatori che ha contribuito a<br />
portarlo diverse volte sul palcoscenico,<br />
come a Milano nel 2008 sponsorizzando<br />
il concerto “Il valore del suono nella<br />
vita”, organizzato dall’Associazione Il<br />
Clavicembalo Verde.<br />
Ora Daniele vede riconosciute a pieno<br />
le sue doti di artista che ha il merito,<br />
tra l’altro, di superare brillantemente i<br />
limiti derivanti dalla sua grave ipoacusia.<br />
E’ anche grazie agli apparecchi Linear<br />
ch’egli ha sviluppato straordinarie<br />
capacità di percezione e di comunicazione,<br />
riuscendo attraverso il pianoforte<br />
a esprimere il meglio se stesso.<br />
Daniele Gambini si è avvicinato alla<br />
musica verso i dodici anni; nel 2002<br />
si è laureato in Musicologia, presso la<br />
Scuola di Paleografia e Filologia Musicale<br />
di Cremona, sede distaccata<br />
dell’Università degli studi di Pavia.<br />
Nel 2006 si è specializzato nell’insegnamento<br />
di Ed. Musicale per le scuole<br />
secondarie presso l’Università degli<br />
8<br />
“Una stella davanti alla luna” di Gambini vince un concorso internazionale sul web Felice esordio del nuovo presidente di Fiadda<br />
Primo classificato<br />
musicista<br />
con protesi acustiche<br />
studi di Pavia e nel 2007 si è specializzato<br />
nell’attività didattica di sostegno<br />
agli alunni diversamente abili, sempre<br />
nella stessa sede universitaria. Attualmente<br />
insegna presso scuole secondarie<br />
di primo grado.<br />
I-pod a rischio<br />
Abbassa<br />
il volume:<br />
ti fa male<br />
Il volume sonoro dei dispositivi multimediali<br />
portatili (soprattutto i Pod e telefonini)<br />
sarà abbassato a norma di legge. Secondo<br />
uno studio commissionato dall’Unione europea<br />
basterebbero 20 ore al mese (5 ore a<br />
settimana) di ascolto ad alto volume in cuffia,<br />
per subire gravi danni all’udito, di cui ci si<br />
potrebbe accorgere anche a distanza di anni.<br />
L’indagine, a cura del Comitato scientifico<br />
sui Rischi per la salute nuovi ed emergenti,<br />
avrebbe individuato più di dieci milioni di<br />
utenti a rischio: le frequenze più pericolose<br />
sono quelle superiori ai 90 decibel.<br />
Al momento i dispositivi audio possono arrivare<br />
al volume massimo di 100 decibel, e<br />
ciò secondo i dettami di una legge comunitaria,<br />
ispiratasi a una precedente normativa<br />
francese. Presto entreranno in vigore nuove<br />
regole per lo standard del volume, che forse<br />
Ecco il link da aprire per godersi alcuni<br />
minuti di musica… davanti alla luna:<br />
http://makeastar.com/contestant.asp?rCont<br />
estId=7777&rContestantId=80375&rMatchN<br />
ame=Match&rMatchType=Final<br />
sarà portato ad un massimo di 80 decibel;<br />
comunque la vendita sui mercati europei di<br />
tali prodotti comporterà limitazioni precise<br />
dell’emissione sonora.<br />
Il commissario per la tutela dei consumatori<br />
Meglena Kuneva ha aggiunto che ogni singolo<br />
prodotto dovrà indicare i rischi effettivamente<br />
certificati e, con apposite indicazioni<br />
chiaramente in vista, dovrà portare tale<br />
monito all’attenzione dell’utente.<br />
Daniele Gambini<br />
è significativo che il primo intervento<br />
pubblico di Antonio Cotura,<br />
neoeletto presidente della FIAD-<br />
DA (Famiglie Italiane Associate<br />
per la Difesa dei Diritti degli<br />
Audiolesi), riguardi un evento innovativo<br />
sul piano culturale, quale<br />
l’apertura alle persone sorde del<br />
cinema e del teatro, attraverso le<br />
sovra o sottotitolazione dei dialoghi.<br />
Si tratta di pratiche largamente<br />
usate nelle società più avanzate,<br />
ma di fatto ignorate da noi.<br />
Il primo esempio di film sottotitolato in ita-<br />
Cinema e teatro<br />
aprono anche<br />
al pubblico sordo<br />
In preparazione interessanti servizi<br />
Sottotitoli automatici<br />
per i video su Internet<br />
Sottotitoli automatici in tutte le lingue del<br />
mondo: così Google ha annunciato che su<br />
YouTube sarà presto disponibile una nuova<br />
opzione per tradurre i filmati nella lingua desiderata.<br />
Sperimentata dallo scorso novembre,<br />
l’inedita tecnologia permette di trascrivere<br />
automaticamente le parole di un video ed<br />
è capace di tradurle in un qualsiasi idioma. Si<br />
comincierà a trascrivere i testi in inglese e via<br />
via si aggiungeranno le altre lingue.<br />
I limiti attuali del nuovo ritrovato: la traccia<br />
sonora deve essere molto pulita, rumori<br />
di sottofondo e voci sovrastanti potrebbero<br />
ostacolare irrimediabilmente la trascrizione.<br />
Il tentativo è di unire il riconoscimento<br />
vocale automatico (ASR) usato per Google<br />
Voice, al sistema di sottotitoli già esistente,<br />
così da fornire un interessante strumento di<br />
fruizione, sia a chi è affetto da problemi uditivi,<br />
sia a chi non è in grado di capire le lingue<br />
straniere.<br />
Gli errori di trascrizione di YouTube sono già<br />
noti sul social network, ma se è vero, come<br />
liano è stato Baciami ancora,<br />
di Gabriele Muccino, che il 29<br />
gennaio è stato presentato in<br />
otto centri italiani: Bari, Castellana<br />
Grotte (Bari), Milano,<br />
Napoli, Padova, Palermo, Roma<br />
e Torino. Si tratta di uno storico<br />
evento cinematografico che per<br />
molte persone sorde rappresenta<br />
la realizzazione di un sogno.<br />
L’iniziativa si è concretizzata<br />
grazie alla casa di produzione Fandango e, in<br />
particolare, alla lungimiranza di Domenico<br />
Procacci che ha precisato di avere riflettuto<br />
e maturato questa scelta durante un dialogo<br />
con Valeria Cotura, giovane consigliera della<br />
FIADDA di Roma, appassionata e studiosa<br />
di cinema. Era stata lei a illustrargli, qualche<br />
tempo addietro, durante un evento culturale,<br />
le difficoltà e le attese delle persone sorde per<br />
poter seguire proiezioni cinematografiche in<br />
assenza di sottotitoli. Ora la Fandango ha de-<br />
previsto, che nel 2015 settecento milioni di<br />
persone nel mondo soffriranno di problemi<br />
uditivi, si può capire come il rischio di cadere<br />
nel ridicolo sia facilmente superabile.<br />
Considerato infine che gli utenti tendono<br />
sempre più a preferire le piattaforme video<br />
on line, rispetto ai canali televisivi, ci si spiega<br />
come il servizio di sottotitolazione possa<br />
diventare un importantissimo optional su<br />
Internet. Per questo è stato creato con l’appoggio<br />
di Mozilla Foundation il gruppo di<br />
lavoro Universal Subtitles, per la creazione di<br />
un portale accessibile a tutti: chiunque potrà<br />
sottotitolare i video e metterli a disposizione<br />
dei “navigatori” in rete.<br />
Nelle sale cinematografiche di Stati Uniti,<br />
Canada e Regno Unito gli spettatori sordi<br />
hanno a disposizione un ulteriore servizio:<br />
una tavoletta di plexiglass su cui leggere i sottotitoli<br />
dei dialoghi. Il sistema Rear Window<br />
funziona come una sorta di specchietto retrovisore<br />
collegato a un proiettore che si trova in<br />
fondo al teatro, alle spalle degli spettatori.<br />
ciso la sottotitolazione non solo<br />
di Baciami ancora di Muccino,<br />
ma anche di un altro film importante<br />
come Mine Vaganti di<br />
Ferzan Ozpetek.<br />
Per chi è sordo poter fruire di<br />
sottotitoli al cinema, al teatro, in<br />
televisione, nei musei, nelle aule<br />
universitarie, durante convegni<br />
e seminari, può voler dire creazione<br />
di accessibilità, esercizio<br />
dei propri diritti umani e civili contro ogni<br />
discriminazione, partecipazione e inclusione<br />
sociale, godimento del tempo libero, ampliamento<br />
ed elevamento del proprio livello culturale<br />
e linguistico.<br />
L’iniziativa non è rimasta un caso isolato. Un<br />
altro esempio concreto di abbattimento delle<br />
barriere culturali per tutte le persone con problemi<br />
di udito, si è avuto il 30 marzo al Teatro<br />
Brancaccio di Roma, dove è andato in scena<br />
Il paradiso può attendere, commedia brillante<br />
realizzata da Piazza<br />
77, compagnia<br />
di giovani attori<br />
molto promettenti<br />
e attenti alle problematiche<br />
sociali.<br />
Lo spettacolo, sostenuto<br />
da Fiadda,<br />
nasce dall’idea<br />
Il nuovo presidente della FIADDA<br />
Antonio Cotura<br />
di un giovane medico odontoiatra di Milano<br />
- Marco Frattini - che quattro anni<br />
fa, a seguito di una grave patologia, ha<br />
acquisito una sordità abbastanza rara,<br />
cioè totale e non recuperabile nemmeno<br />
attraverso l’ausilio delle protesi acustiche<br />
più sofisticate. Frattini ha voluto intitolare<br />
la sua lodevole iniziativa a Il teatro<br />
del silenzio, riferendosi evidentemente<br />
a un passato di esclusione del pubblico<br />
sordo, mentre la speranza è che il futuro<br />
possa chiamarsi Il teatro oltre il silenzio.<br />
Ossia andare oltre i pregiudizi, le paure,<br />
le discriminazioni, i limiti, così da poter<br />
affrontare la vita con le stesse aspettative<br />
di qualunque altra persona.<br />
Giugno 2010<br />
9
SSotto il segno della passione per i<br />
motori, Tommaso Rocca è nato a<br />
Milano, nel 1977, anno in cui Niki<br />
Lauda vinse il suo secondo mondiale<br />
con la Ferrari. “Fin da bambino ho<br />
amato le auto da corsa, la velocità e ho coltivato il<br />
sogno di fare il pilota, ostacolato però dalla mia famiglia.”<br />
La sua, per intenderci, è una famiglia<br />
del ghota economico internazionale, titolare<br />
di colossi industriali, come la Techint, e di una<br />
rete di interessi che vanno dalle attività fondiarie<br />
alle fonti energetiche, fino alle costruzioni.<br />
Il suo sogno a quattro ruote, Tommaso, ha<br />
potuto coronarlo da adulto, quando ha dimostrato<br />
un grande senso di responsabilità, oltre a<br />
un buon bagaglio di capacità, tali da superare<br />
il suo forte deficit uditivo. Oggi, sposo della<br />
bella e volitiva Lucy, originaria della Repubblica<br />
Ceca, papà di due splendidi bambini, va<br />
sempre al massimo sul circuito della vita, sia in<br />
circuito come fuori. è sicuramente un tipo determinato,<br />
pieno di energia, dallo sguardo ampio<br />
eppure attento ai particolari, anche “molto<br />
pignolo”, come scherza la moglie.<br />
Tra un viaggio e l’altro l’abbiamo incontrato<br />
nella sede Linear di Milano, dove è seguito per<br />
la protesizzazione da Matteo Racca, con cui è<br />
nata una vera amicizia.<br />
C’è giusto il tempo per qualche domanda, la<br />
prima sulla sua intensa attività professionale.<br />
“Otto anni fa –spiega– ho iniziato a lavorare<br />
interrompendo gli studi universitari all’improvvisa<br />
morte di mio padre; oggi sono imprenditore<br />
e manager-director di una società, Adamant, che<br />
collabora con grandi multinazionali. Viaggio<br />
spesso, specie in Medio Oriente. Mi occupo di progetti<br />
relativi a materie prime e alla costruzione di<br />
nuove grandi infrastrutture.”<br />
Nei suoi rapporti con persone di ogni naziona-<br />
10<br />
Tommaso Rocca pilota e manager con gli endoauricolari<br />
Una vita al massimo<br />
in circuito e fuori<br />
lità, ha dovuto misurarsi anche con le barriere<br />
linguistiche che non agevolano certo chi ha<br />
problemi di udito: prova superata? “Sul versante<br />
della comunicazione –assicura– è tutto ok. Ho a<br />
che fare con un ambiente cosmopolita e me la cavo<br />
benissmo masticando abbastanza l’inglese, ma solo<br />
quello parlato, non quello scritto…”<br />
Fino a che punto la sordità ha agito da freno<br />
nella sua vita? “All’inizio ho fatto molta fatica, ma<br />
non mi sono mai soffermato troppo sulle difficoltà:<br />
mi ha aiutato molto la fiducia verso il nuovo. Ho<br />
sempre fatto una vita diciamo movimentata, provando<br />
interesse per esperienze e soluzioni diverse<br />
anche per quanto riguarda l’udito. Da quando ho<br />
conosciuto Linear le cose sono migliorate. Linear<br />
mi ha aiutato molto ad avere una vita sempre più<br />
normale. L’altro punto di riferimento per me fondamentale<br />
è la famiglia, ieri i genitori e gli altri di<br />
casa, oggi la mia fantastica moglie e i nostri bambini,<br />
un’indispensabile oasi di serenità.”<br />
Tommaso si trova nella sede Linear non per<br />
occuparsi dei suoi apparecchi endoauricolari<br />
di sesta generazione, di cui si dice molto soddisfatto,<br />
ma per il casco con cui gareggia nelle<br />
corse automobilistiche. Linear supporta il pilota<br />
Rocca con una specialissima tecnologia,<br />
nata sulla scia dell’esperienza tecnica maturata<br />
realizzando il sistema di comunicazione usato<br />
a bordo della mitica barca Luna Rossa. Il sofisticato<br />
sistema è stato applicato al casco del pilota,<br />
così da consentirgli, stando al volante della<br />
sua Ferrari F430 Challenge, di comunicare via<br />
radio coi box, superando non pochi ostacoli.<br />
“La macchina da corsa fa un frastuono terribile;<br />
in più c’è il problema delle vibrazioni –egli spiega–<br />
che mi creano non pochi fastidi. Ora, grazie al<br />
lavoro dei tecnici Linear, con questo casco speciale<br />
riesco a isolarmi e comunicare via radio, senza disturbi,<br />
direttamente con l’ingegnere di pista”.<br />
Il Ferrari Challenge Trofeo Pirelli è uno dei<br />
più popolari campionati monomarca che accoglie<br />
sia clienti piloti debuttanti, sia chi ha già<br />
esperienza agonistica. Ai primi è riservata la<br />
Coppa Shell, ai secondi il Trofeo Pirelli. Nato<br />
nel 1993 e giunto alla diciottesima edizione,<br />
questo Trofeo si articola in tre serie (Italia, Europa,<br />
Nord America) con una Finale Mondiale<br />
di categoria.<br />
A bordo della sua F430, vettura da competizione<br />
derivata dalla berlinetta 8 cilindri stradale,<br />
Tommaso Rocca ha debuttato come pilota<br />
nel 2007 sul circuito monzese, conquistando<br />
nel 2009 il secondo posto in classifica della<br />
Coppa Shell, un risultato straordinario anche<br />
per i suoi sponsor. Tre anni fa Rocca ha deciso<br />
di portare Linear con sé in giro per il mondo e<br />
da allora oltre che lo speciale casco, la sua F430<br />
porta sulla fiancata il logo Linear, che sfreccia<br />
così nei più noti circuiti europei, dal Mugello a<br />
Le Castellet da Monza a Brno.<br />
Per seguire Tommaso nelle corse,<br />
collegarsi al suo sito internet personale:<br />
www.tommasorocca.com<br />
Tommaso Rocca a bordo della sua F430<br />
La BICoCCa dI MILaNo suL dEFICIT udITIvo<br />
Volontari per ricerche<br />
sulla plasticità cerebrale<br />
Presso l’Università della Bicocca<br />
di Milano è in corso<br />
una ricerca pluriennale<br />
su tematiche connesse alla<br />
“plasticità cerebrale”, ossia<br />
la capacità della corteccia di<br />
riorganizzarsi, in presenza di<br />
un deficit uditivo oppure uditivo<br />
più visivo. Al momento<br />
il gruppo interdisciplinare<br />
di studiosi, coordinato dalla<br />
prof. Costanza Papagno,<br />
direttore del Dipartimento<br />
di Psicologia, ha avviato una<br />
prima parte dell’indagine,<br />
mirata allo studio dell’integrazione<br />
audio-tattile. I dati<br />
raccolti finora hanno mostrato<br />
che la corteccia uditiva,<br />
nelle persone con sordità,<br />
elabora precocemente gli stimoli<br />
tattili, sia le loro caratteristiche<br />
temporali (durata)<br />
che spaziali (estensione) a<br />
60 millisecondi dalla presentazione<br />
degli stimoli stessi.<br />
Negli udenti non solo l’elaborazione<br />
avviene più tardivamente<br />
(a 180 millisecondi),<br />
ma solo per le caratteristiche<br />
temporali (di durata).<br />
I ricercatori intendono poi<br />
procedere con ulteriori test<br />
per i quali necessitano di<br />
particolari strumentazioni,<br />
per cui hanno fatto domanda<br />
di finanziamento al MIUR.<br />
L’obiettivo della successiva<br />
fase di ricerca sarebbe di<br />
comprendere meglio l’inte-<br />
grazione audio-visiva che indubbiamente,<br />
per le persone<br />
con disabilità uditive, è di<br />
grande importanza, nella comunicazione.<br />
Il gruppo di ricerca sta cercando<br />
nuovi volontari – persone<br />
adulte con sordità, così<br />
come persone sordo-cieche<br />
– che siano disponibili a sottoporsi<br />
a test della durata di<br />
circa 1,15 h. Preliminarmente<br />
vengono verificate le condizioni<br />
di salute delle persone<br />
disponibili ai test; la sede è un<br />
Laboratorio ubicato presso il<br />
Dipartimento di Psicologia<br />
dell’Università della Bicocca<br />
a Milano. Qualora ci fosse la<br />
disponibilità di più volontari<br />
presso altra sede, i ricercatori<br />
potranno eventualmente spostarsi<br />
con la strumentazione.<br />
Per qualsiasi informazione<br />
rivolgersi alla dr. Nadia<br />
Bolognini:<br />
nadia.bolognini@unimib.it<br />
SMS 3394391022<br />
Psicologa, autrice di diversi<br />
romanzi, tra cui Il<br />
mondo delle cose senza<br />
nome (2004) da cui sono<br />
artista del mese<br />
Daniela Rossi<br />
GIudICaTE PErICoLosE daLL’uE<br />
Se le auto elettriche<br />
sono troppo silenziose<br />
Chi spera che con l’avvento<br />
delle auto elettriche si ponga<br />
un freno non solo all’inquinamento<br />
atmosferico ma anche<br />
a quello acustico si sbaglia.<br />
Presto l’Unione Europea<br />
provvederà a imporre dispositivi<br />
rumorosi ai costruttori<br />
di simili veicoli. Il silenzio è<br />
addirittura pericoloso per le<br />
nostre strade.<br />
Una delle caratteristiche<br />
più gradevoli delle vetture a<br />
propulsione pulita è proprio<br />
l’assenza di rumore: non solo<br />
il motore rispetto a quello a<br />
scoppio è molto più silenzioso,<br />
ma anche i pneumatici più<br />
state tratte l’opera teatrale<br />
e il film TV Tutti i rumori<br />
del mondo, Daniela Rossi<br />
è anche pittrice. Una sua<br />
recente mostra di successo,<br />
presso la Bottega<br />
dell’Arte di San Remo,<br />
avrà un seguito prossimamente<br />
anche a Milano.<br />
Per saperne di più visitate<br />
la sessione del suo<br />
sito http://www.danielaros.it/daniela-rossiquadri<br />
.<br />
stretti e a basso coefficiente<br />
di rotolamento non producono<br />
alcun segnale sonoro. Una<br />
macchina elettrica che viaggia<br />
a bassa velocità emette<br />
appena 3 decibel, un fruscio<br />
quasi impercettibile, mentre<br />
a 60 chilometri orari l’effetto<br />
acustico eguaglia quello<br />
di un aspirapolvere. L’UE lo<br />
ha giudicato insufficiente: la<br />
silenziosità di queste vetture<br />
costituisce un serio pericolo<br />
per i passanti.<br />
L’allarme è partito dalle associazioni<br />
americane di non<br />
vedenti che sono state le prime<br />
a protestare. I produttori<br />
d’oltre oceano hanno subito<br />
risposto con la messa a punto<br />
di kit sonori molto fantasiosi,<br />
che imitano il rombo di<br />
locomotive, Jumbo Jet e auto<br />
da corsa, o anche semplici<br />
auto con motore a scoppio;<br />
sono previste persino imitazioni<br />
di mandrie di cavalli,<br />
mucche, moto, a seconda<br />
delle preferenze dei clienti.<br />
Effetti acustici forse un po’<br />
bizzarri e criticabili, prodotti<br />
grazie a teconologie molto<br />
raffinate.<br />
I sistemi sono dotati di sensore<br />
laser-wireless da posizionare<br />
vicino alla ruota: in<br />
questo modo, oltre a rilevare<br />
i dati della velocità, viene regolata<br />
l’intensità del rumore,<br />
arrivando perfino a simulare<br />
una perfetta accelerazione.<br />
Fra questi “Safe & Sound” è<br />
il nome di un congegno prodotto<br />
da un noto marchio<br />
automobilistico che emette<br />
un suono molto particolare,<br />
udibile soltanto nella parte<br />
anteriore dell’auto e non<br />
percettibile nell’abitacolo<br />
della vettura.<br />
Giugno 2010<br />
11