Giacobbe, l'eroe eponimo - Mondadori Education

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38 La Bibbia. Pagine epiche dell’Antico Testamento sterà in vita (Genesi 31, 32). Profezia che si avvera: Rachele morirà sulla strada di Betlemme dando alla luce l’ultimo figlio di Giacobbe, Beniamino. Partito Labano, Giacobbe muove verso Edom, la terra di Esaù, deciso a riconciliarsi con il fratello. Ma Esaù ha tutt’altri propositi. La notte prima di incontrare il fratello, Giacobbe fa guadare il fiume Jabbok ai suoi uomini, ai suoi familiari e ai suoi beni. Rimasto solo, viene attaccato da un uomo misterioso che lotta con lui fino allo spuntare dell’aurora. Giacobbe è ferito ma non demorde. Al culmine della lotta, ecco la rivelazione: Non ti chiamerai più Giacobbe, ma Israele, perché hai combattuto con Dio e con gli uomini e hai vinto (Genesi 32, 29). Il giorno dopo Giacobbe affronta Esaù. Esaù rinuncia alla vendetta e ritorna in Edom, mentre Giacobbe – che pure astutamente ha detto a Esaù che lo avrebbe seguito nel Seir – continua il viaggio di ritorno presso Isacco con i figli avuti da Lia, da Rachele e dalle due schiave. Eroe epico ed eroe biblico ◆ Nonostante sia già in atto il patto con Dio (il sogno della scala), gran parte della storia di Giacobbe si configura come l’avventura di un pastore abile e intelligente. L’astuzia ne fa un eroe epico, che mette in campo le risorse dell’intelligenza per guadagnarsi un ruolo riconosciuto (la sottrazione del diritto di primogenitura a Esaù) e per difendersi da Labano con cui condivide l’essere contemporaneamente beffatore (l’arricchimento e la fuga da Paddan-Aram) e beffato (episodio del matrimonio con Lia). Le storie di Giacobbe non hanno gli echi fascinosi e intriganti di altri racconti dell’area mediterranea e del Vicino Oriente, anche perché le sue abilità si esercitano in un ambito poco epico come è quello di una società di pastori. Come molti eroi epici, tuttavia, durante i venti anni trascorsi in una terra che non è la sua Giacobbe vive diverse esperienze che lo trasformano profondamente, fino alla esperienza estrema presso il fiume Jabbok, durante il ritorno verso Sichem: la lotta con Dio, una vera e propria teomachia. Da que- Il percorso di Giacobbe Tanis Ramses GOSHEN Cipro MAR MEDITERRANEO ORIENTALE Giacobbe, l’eroe eponimo sta lotta, che è il punto culminante del suo percorso interiore, Giacobbe esce rinnovato. Nel buio della notte ha combattuto la più epica delle battaglie: ha vinto se stesso, le sue paure, il suo egoismo, ha sconfitto la parte oscura di sé che era dentro di lui. Ha ascoltato la voce di Dio e ha fatto sentire la sua attraverso la preghiera, con la sua insistita richiesta di benedizione. Giacobbe, che è cambiato autenticamente, che ha patito il dolore (è stato ferito), avrà un nuovo nome, Israele, perché ha lottato con Dio e con gli uomini e ha vinto e ne è uscito come un uomo nuovo, l’eroe eponimo del suo popolo, l’eroe biblico. Harran Tadmor (Palmira) Eufrate Damasco Monti di GALAAD (Labano raggiunge Giacobbe) Sichem Penuel (Giacobbe lotta con Dio e lo vince) Bet-el Mahanaim (Angeli incontro a Giacobbe) Gaza el-Arish Mamrè Hebron F. Yabbok Beer-Sheba SEIR ritorno di Giacobbe in Palestina Esaù va incontro a Giacobbe SINAI Giacobbe va in Egitto da Giuseppe Tigri
[20] 1 Betuèl l’Arameo: Aram è uno dei figli di Sem, figlio di Noè. I suoi discendenti, gli Aramei, erano stanziati in una regione tra Siria e Mesopotamia, parlavano l’aramaico ed erano politeisti. 2 Paddan-Aram: Pianura di Aram. Il nome indica la regione pianeggiante che si trova lungo il corso superiore dell’Eufrate, sulla riva sinistra, a nord della Mesopotamia. Parallelamente all’Eufrate scorre il fiume Balikh, lungo il quale si trova Carran, meta del clan di Terah quando lascia Ur. Ur e Carran erano legate dal culto lunare (Giosuè 24, 2: i vostri padri servirono altri dèi…). [21] 3 era sterile: come Sara moglie di Abramo, anche Rebecca, moglie di Isacco, è sterile: i figli che comunque nasceranno da lei sono quindi un dono del Signore. [22] 4 “Se è così, che cosa mi sta acca- Giacobbe Esaù, Giacobbe e la primogenitura genesi, 25, 20-34 Seguendo la voce di Dio, Abramo ha lasciato il suo clan presso Carran per scendere nella terra che Dio ha promesso ai suoi discendenti. Ma solo quando Abramo è in tarda età (ha quasi cento anni) e Sara è “avvizzita”, Dio mantiene la promessa di dargli una discendenza. Nasce così Isacco, l’amatissimo figlio che Abramo non esiterà ad accettare di sacrificare quando Dio, per mettere alla prova la sua fede, glielo chiederà. Per volere del padre, che non vuole per lui una moglie cananea, Isacco sposa poi Rebecca, figlia di Nacor fratello di Abramo. i patriarchi Il Dio di Israele è il Dio di Abramo, Isacco, Giacobbe. Essi sono i tre grandi padri della religione ebraica, l’elemento distintivo di questo popolo. Sono veramente esistiti o sono solo dei miti, dei personaggi leggendari? Probabilmente erano antenati importanti di singoli clan, la cui memoria, trasmessa oralmente di generazione in generazione, aveva dato vita a diverse tradizioni poi confluite in un unico racconto. Anche se non dobbiamo pensarli come padre, figlio, nipote, per di più vissuti ciascuno per centinaia di anni, essi sono comunque dei punti cardinali per la storia religiosa del popolo ebraico. Abramo, mentre tutti gli altri popoli con cui la sua gente convive credono in molte divinità, è il primo che crede in un solo Dio: un Dio che parla agli uomini e offre loro un’alleanza. Isacco, probabilmente, è colui che spiega che il Dio di Abramo [20] Isacco aveva quarant’anni quando si prese in moglie Rebecca, figlia di Betuèl l’Arameo1 , da Paddan-Aram2 , e sorella di Làbano, l’Arameo. [21] Isacco supplicò il Signore per sua moglie, perché ella era sterile3 e il Signore lo esaudì, così che sua moglie Rebecca divenne incinta. [22] Ora i figli si urtavano nel suo seno ed ella esclamò: “Se è così, che cosa mi sta accadendo?” 4 . Andò a consultare il Signore5 . [23] Il Signore le rispose: “Due nazioni sono nel tuo seno e due popoli dal tuo grembo si divideranno; un popolo sarà più forte dell’altro e il maggiore servirà il più piccolo” 6 . 39 non vuole sacrifici umani, che sono invece presenti e praticati in tutte le culture circostanti. Con Giacobbe la religione dei padri diventa veramente la religione di tutto il popolo ebreo. Tutti i figli di Giacobbe e i loro clan formano il popolo di Israele che manterrà la sua unicità e separatezza dagli altri. Infatti le altre discendenze di Abramo (gli Ismaeliti, originati da Ismaele e da alcuni identificati con gli arabi) e di Isacco (gli Edomiti / Idumei, discendenti di Esaù) avranno storie autonome; Giacobbe stesso, dopo la fuga da Labano taglia i rapporti con le tribù rimaste in Paddan-Aram. Dalle vicende della Genesi relative a Giacobbe emerge quindi un popolo che acquista un’identità specifica e dà inizio a una propria storia autonoma. I tre grandi patriarchi, inoltre, segnano anche le tappe fondamentali dell’insediamento in Terra di Canaan, dalla migrazione da Ur al superamento del nomadismo. dendo?”: “Se sono davvero incinta perché dentro di me avverto tante tensioni, tanta lotta?” 5 consultare il Signore: Rebecca si rivolge al Signore perché sa che la gravidanza è dovuta a Lui. [23] 6 “Due nazioni... piccolo”: i due fratelli saranno i capostipiti di due popoli tra loro ostili: Israele, che avrà la meglio, e gli Edomiti.
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