We are One. Paure e Separazioni: Il viaggio ... - Academy of Light
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DEDICA<br />
Mi piacerebbe moltissimo, dedic<strong>are</strong> questa tesi a mia figlia, Almasophie, con<br />
l'augurio che la mia esperienza possa guidarla e supportarla nella sua crescita.
INDICE<br />
INTRODUZIONE ………………………………………………………………………………………………pag. 2<br />
1. IL LAVORO DELL'OSHO INIPI CIRCLE ………………………………………………………......... pag. 3<br />
2. PAURE FONDAMENTALI E SEPARAZIONI ……………………………………….……........... pag. 11<br />
-‐ L'Osho Inipi Circle e la sua visione ………………..……………………………………………...... pag. 11<br />
-‐ Terrorismo sociale …………….…………………………………………………………………………… pag. 13<br />
3. LE TRE PAURE FONDAMENTALI …………………………………….………………………….......pag. 16<br />
-‐ Paura della pazzia …………………………………………………………………………………………….pag. 17<br />
-‐ Paura dell'orgasmo ………………………………………………………………………………………… pag. 19<br />
-‐ Paura della morte …………………………………………………………………………………………… pag. 22<br />
4. LE TRE SEPARAZIONI FONDAMENTALI …………………..………………………………........ pag. 24<br />
-‐ La separazione dal pianeta ………………………………………..…………………………………... pag. 25<br />
-‐ La separazione dall'altro ………………………………………………………………………………… pag. 27<br />
-‐ La separazione dal sé ……………………………………………………………………………………... pag. 29<br />
5.RELAZIONE TRA PAURE, SEPARAZIONI E STRUMENTI DI TRASFORMAZIONE......pag. 30<br />
-‐ Intervista ad Arshad ………………………….…………………….……………………………………… pag. 30<br />
6. OSHO INIPI CIRCLE: I TRE STRUMENTI DI TRASFORMAZIONE …………................ pag. 33<br />
7. EPILOGO E RINGRAZIAMENTI ………………………………………………..…………………..... pag. 35<br />
8. NOTE ……………………………………..……………..……………………………………………………… pag. 36
INTRODUZIONE<br />
<strong>Il</strong> mio percorso con l'Osho Inipi Circle é iniziato nel 1998, dodici anni fa e dal 1999 sono<br />
parte dello Staff.<br />
Da subito sono rimasta colpita e affascinata dalla multidimensionalità e pr<strong>of</strong>ondità di<br />
questo lavoro, dagli effetti benefici che ho riscontrato su me stessa e sulle persone che<br />
mi stavano vicino.<br />
Tanti di loro sono diventati i miei più cari amici con i quali, attraverso questo <strong>viaggio</strong>,<br />
ho condiviso le esperienze più significative; ci siamo confrontati con forza, amati con<br />
tutto il cuore, supportati senza riserve, ascoltati in pr<strong>of</strong>ondità, urlati in faccia di tutto e<br />
subito dopo abbracciati con le lacrime agli occhi; abbiamo condiviso spazi di assoluta<br />
pace e silenzio, sudato insieme con il "culo nudo per terra", come ci diceva spesso<br />
Arshad (1); sono stati momenti che hanno cambiato in modo radicale la maniera con<br />
la quale approcciarmi e rapportarmi agli altri, sicuramente con una maggiore fiducia e<br />
minori difese.<br />
Prima di addentrarmi nei dettagli vorrei illustr<strong>are</strong>, in sintesi, i punti cardine dai quali<br />
prende vita tutto il lavoro dell'OIC (2) e in alcuni casi port<strong>are</strong> anche momenti di<br />
esperienza personale.<br />
2
L'OSHO INIPI CIRCLE<br />
Rosa dei varchi 2010<br />
L’ideatore e creatore dell’Osho Inipi Circle e’ Jivan Arshad, che ha dato vita, nel 1999<br />
con il decisivo contributo di Talasi (3), al lavoro di trasformazione delle tre separazioni<br />
fondamentali, argomento che appr<strong>of</strong>ondirò in questa tesi.<br />
E' un lavoro che tocca a 360 gradi le diverse realtà dell'essere umano e della storia<br />
dell'umanità stessa. I diversi aspetti vengono trattati usando vari metodi: la cultura, il<br />
divertimento, la sacralità, la fratellanza, la ricerca interiore, i cicli della natura, l'unione<br />
con se stessi, con gli altri e con il pianeta.<br />
E' un nuovo approccio per lavor<strong>are</strong> su se stessi e con se stessi, con lo scopo di<br />
trasform<strong>are</strong> le proprie separazioni mettendo in luce e consapevolezza le proprie paure,<br />
che ci allontanano e separano da noi stessi, dagli altri e dalla natura; tutto questo in<br />
sintonia con i cicli cosmici e quelli naturali del pianeta, le tecniche e gli insegnamenti<br />
del Maestro Osho (4), la creatività multiforme di Arshad e del suo staff.<br />
Ogni gruppo ha una sua tematica specifica in sincronia, appunto, con un ciclo naturale,<br />
legato ad un particol<strong>are</strong> periodo dell'anno.<br />
Vengono sperimentati ed esplorati aspetti che riguardano l'essere umano e<br />
appr<strong>of</strong>onditi usando proprio quegli elementi che caratterizzano il lavoro dell'OIC.<br />
3
il cerchio:<br />
E’ un’entità che prende vita dalla comunione di tanti cuori che battono all’unisono.<br />
E’ l'incontro con l'altro e con la nostra verità più intrinseca, è impar<strong>are</strong> ad ascolt<strong>are</strong><br />
l'altro scoprendo che in noi c'è una parte di esso e viceversa, rompendo così le barriere<br />
che ci separano dall'incontro pr<strong>of</strong>ondo; è sentirsi accettati nella propria unicità; è<br />
trov<strong>are</strong> il coraggio di aprirsi in fiducia agli altri senza sentirsi giudicati, ma supportati<br />
attraverso la cura e l' amore che scorre all’interno del cerchio.<br />
l'Inipi<br />
È un rituale che permette un intenso e primordiale contatto con Madre Terra (5),<br />
creando la possibilità di dissolvere i confini che ci separano dal sentirci parte di essa.<br />
Questo rituale sacro chiamato sweat lodge (capanna sudatoria) deriva dalla tradizione<br />
dei nativi americani del popolo Lakota e rappresenta simbolicamente l'utero di Madre<br />
Terra, un luogo caldo e buio dove l'incontro tra pietre incandescenti, lasciate per ore a<br />
scald<strong>are</strong> nel "sacro fuoco", e l'acqua da vita ad un'alchimia, il vapore, detto anche<br />
"Respiro del Grande Spirito”; il vapore , penetrando dentro di noi attraverso il respiro,<br />
compie un <strong>viaggio</strong> che va diretto al centro del nostro essere; nel suo percorso può<br />
facilmente incontr<strong>are</strong>, sciogliere o mostr<strong>are</strong> quelli che sono i nostri limiti, dolori,<br />
separazioni del momento o più in genere della nostra vita, agevolandone il percorso di<br />
trasformazione.<br />
4
Tutto il processo viene supportato e potenziato dall'Aura-‐Soma (6): essenze di fiori,<br />
piante e cristalli.<br />
Questo rituale è capace di don<strong>are</strong> un pr<strong>of</strong>ondo stato di rilassamento, abbandono,<br />
percependo un forte senso di unione con il pianeta, attingendo direttamente<br />
all'energia di Madre Terra, trasformando l'energia fisica, mentale ed emozionale.<br />
le sessioni<br />
Sono diversissime e trattano vari aspetti; lavorano sulle aspettative e sui de-‐<br />
condizionamenti umani, sull'incontro e la socializzazione, sull'introspezione e il<br />
contatto con se stessi; alcune di esse sono antichi rituali sacri o pagani, rivisitati e resi<br />
accessibili a tutti.<br />
Gli espedienti e i metodi usati sono molteplici; citandone alcuni troveremo:<br />
-‐ la danza e la musica, alle quali viene dato un posto particolarmente importante per il<br />
loro potere evocativo e diretto con l’anima. Ogni brano musicale viene scelto<br />
accuratamente, regalando tante emozioni, creando una vera e propria colonna sonora,<br />
a seconda del tipo di gruppo;<br />
-‐ sorprendere e spiazz<strong>are</strong> i partecipanti trovando originali e suggestivi stratagemmi per<br />
dissolvere le aspettative di ognuno. Eccone alcuni:<br />
f<strong>are</strong> un Inipi nel mezzo della notte senza preavviso;<br />
togliere tutti gli orologi, di modo che si perda completamente la cognizione del tempo;<br />
cominci<strong>are</strong> un gruppo tutti mascherati prima di conoscersi;<br />
prolung<strong>are</strong> il più possibile l'attesa prima dell’Inipi, e tante altre;<br />
-‐ us<strong>are</strong> rituali religiosi o pagani stravolgendone completamente la forma, togliendone<br />
ogni vecchio riferimento, portando le persone direttamente alla sostanza, all’originario<br />
significato del rituale.<br />
-‐ us<strong>are</strong> la creatività nelle diverse forme come mezzo per esorcizz<strong>are</strong> i vari aspetti della<br />
nostra cultura e personalità; questo avviene attraverso la creazione di spettacoli<br />
teatrali, di performance di danza, di cori e di travestimenti.<br />
L'intero processo, dalla fase di costruzione alla realizzazione finale, è un esperienza<br />
preziosissima, utile sia per and<strong>are</strong> oltre le paure che affiorano, sia per incontr<strong>are</strong> più<br />
intimamente l’altro, creando complicità, sentendosi parte di un progetto e<br />
supportandosi interamente in ogni fase , dalle più divertenti alle più difficili;<br />
-‐ il lavoro pratico come cucin<strong>are</strong>, lav<strong>are</strong> i piatti, pulire gli spazi comuni è parte<br />
5
integrante del processo, un potente strumento che porta fuori dai confini che ognuno<br />
ha posto intorno a sé stesso.<br />
Ad esempio, oltrepassando il limite della stanchezza fisica, si può scoprire che abbiamo<br />
una fonte illimitata di energia ed avere consapevolezza di questo e' un immenso<br />
regalo; un altro aspetto importante nello svolgere insieme un lavoro pratico all'interno<br />
dei gruppi é quello di apprendere, grazie a questo, l’arte della collaborazione,<br />
sentendosi un organismo che si muove insieme, bisognoso, per funzion<strong>are</strong> del<br />
contributo di ogni singola parte ; da questo si potrebbe impar<strong>are</strong> il valore della<br />
responsabilità collettiva e quanto quella di ogni singolo individuo influisca sul tutto.<br />
Questo, per me, è lo specchio di come funzionerebbe una società più sana, di come sia<br />
più entusiasmante lavor<strong>are</strong> con un senso introspettivo insieme agli altri.<br />
Come ultimo strumento, ma non per importanza, vorrei cit<strong>are</strong> l'abbraccio, il collante<br />
dei rapporti all'interno dei gruppi. C'è una vera e propria lezione con tanto di<br />
dimostrazione che insegna come abbracciarsi e come non abbracciarsi, il tutto esposto<br />
in maniera molto divertente, creando la giusta atmosfera per super<strong>are</strong> le proprie<br />
barriere e finalmente sentire il corpo, il battito del cuore e il respiro dell'altro;<br />
solitamente dopo che questo è accaduto, il gruppo beneficia di una atmosfera di pace,<br />
amore, gioia e fratellanza.<br />
Ho elencato solo alcuni dei tanti metodi usati nelle sessioni, ma tutti hanno una cosa in<br />
comune: l'alternanza tra momenti d’introspezione e altri di interrelazione in un<br />
contesto di divertimento e amicizia.<br />
Le class<br />
Lezioni multimediali, riguardanti svariati argomenti: storici, religiosi, artistici, culturali,<br />
esoterici, simbolici e attuali; funzionano come potente strumento di conoscenza e di<br />
de-‐programmazione, lavorando direttamente sui sistemi di credenze. Solitamente, per<br />
la presentazione degli argomenti, viene usato un enorme schermo collegato al<br />
computer, perché anche il potere simbolico e comunicativo delle immagini è uno<br />
degli aspetti importanti di questo lavoro; oggi utilizz<strong>are</strong> un grande schermo sembra<br />
normale, ma 10 anni fa era un sistema innovativo, in particol<strong>are</strong> nei gruppi.<br />
6
Le meditazioni<br />
Vengono usate le tecniche di meditazione del Maestro Osho.<br />
Esse, parlando della mia esperienza personale, hanno la capacità di riportarti a CASA ,<br />
direttamente al centro di Te Stesso, il luogo dove accade l'integrazione di tutto il<br />
lavoro. Generalmente queste tecniche, adattate all'uomo contemporaneo, sono<br />
costituite da una prima parte attiva, di espressione corporea, mentale o emozionale<br />
che avviene attraverso la catarsi, la danza, il suono della voce, il respiro, etc...<br />
Di conseguenza, la prima fase, di espressione e svuotamento, apre la porta alla<br />
seconda, dove l'osservazione della meccanicità dei pensieri e delle emozioni porta alla<br />
disidentificazione e al distaccamento da questi ultimi. E tutto, finalmente, app<strong>are</strong><br />
come realmente E', e noi torniamo ad essere Chi realmente siamo<br />
Lo staff<br />
Attento, si occupa di molti aspetti, dalla preparazione della sala alla cura delle persone,<br />
al supporto durante le sessioni.<br />
7
Essendone parte, vorrei dilungarmi citando, parzialmente, la mia personale visione ed<br />
esperienza.<br />
Quando sono entrata a far parte dello staff avevo 20 anni ed ero una ragazza confusa<br />
sul proprio avvenire, demotivata dal mondo che aveva intorno e dal modo in cui lo<br />
stava vivendo, in totale ribellione con la società; pensavo che tutto fosse sbagliato,<br />
credevo che solo con la lotta si potesse ottenere un cambiamento e che il mio<br />
malessere derivasse da questo.<br />
Ogni cosa aveva perso senso, tutto mi sembrava scontato, già visto; i rapporti con gli<br />
altri non andavano oltre un certo livello, rapporti superficiali, frenati da giudizi e paure.<br />
Ci si vedeva solo la sera per uscire e sballarsi, senza lo scambio di quelli che sono, come<br />
avrei scoperto in seguito, i veri punti di incontro tra due esseri, la comunione dei cuori<br />
e delle anime attraverso la condivisione della propria verità.<br />
Da questo stato di generale sfiducia qualcosa stava emergendo dentro di me, c'era una<br />
grande voglia di novità, di cambiamento e la ribellione verso l'esterno si stava pian<br />
piano evolvendo nella sete di ricerca interiore e nella comprensione, grazie alle parole<br />
del mio Maestro (7). Esisteva una sola rivoluzione, quella interiore e solo contattando<br />
me stessa potevo essere realmente libera, soprattutto dall’identità e dalle separazioni<br />
che avevo costruito, alla ricerca di persone con il mio stesso intento, quello di<br />
rivoluzion<strong>are</strong> il sistema alle sue radici, proponendo e sperimentando un nuovo modo<br />
di vivere insieme agli altri e in armonia con il pianeta.<br />
Ed è stato proprio in quel momento di transizione che ho incontrato Arshad e il suo<br />
lavoro , finalmente avevo la sensazione di avere trovato ciò che stavo cercando.<br />
La sincronicità degli eventi mi ha spinta con maggior forza verso quest'avventura che è<br />
diventata parte integrante della mia vita .<br />
E’ stata una spinta fortissima che mi faceva seguire l'OIC ovunque, in tutta Italia, dal<br />
nord al sud senza sosta; i gruppi di 5 giorni diventavano di 10; per noi che avevamo il<br />
desiderio di st<strong>are</strong> ancora insieme, nutriti dalla voglia di speriment<strong>are</strong>, dall’amicizia e la<br />
ricerca si sapeva la data di inizio, ma non quando s<strong>are</strong>bbe finito. Sembrava ci<br />
conoscessimo da sempre, ma allo stesso tempo morivamo dalla voglia di incontrarci<br />
più pr<strong>of</strong>ondamente.<br />
In questa atmosfera, che chiamerei la fase del fuoco, nasceva lo staff e<br />
contemporaneamente si stava strutturando in maniera più forte e radicale il lavoro<br />
dell’Osho Inipi Circle.<br />
Successivamente e’ iniziato un vero e proprio training interno per noi dello staff, con il<br />
desiderio di divent<strong>are</strong> da inesperti, volenterosi e aspiranti assistenti a figure affidabili,<br />
responsabili e pr<strong>of</strong>essionali, accrescendo soprattutto la ricerca interiore e il lavoro tra<br />
di noi, usando ovviamente gli strumenti <strong>of</strong>ferti dall’OIC, in primis: il lavoro sulle<br />
separazioni che è stato un vero e proprio "laboratorio di ricerca del sé in relazione agli<br />
altri".<br />
Per matur<strong>are</strong> tutto ciò abbiamo passato tante fasi, anche momenti molto difficili, dai<br />
quali avrei voluto fuggire, nei quali odiavo tutto e tutti, dove mi sentivo stretta,<br />
scoperta, a nudo. Tutto ciò, a volte, è stato molto doloroso poiché non ero abituata a<br />
mostr<strong>are</strong> certi lati di me, piuttosto preferivo scapp<strong>are</strong>. Senza il supporto dei miei amici,<br />
8
oggi non s<strong>are</strong>i qui a raccontarlo; mi hanno sempre stimolato ed aiutato a super<strong>are</strong><br />
questi passaggi ed e’ stato proprio in quei momenti che scattava la magia del cerchio.<br />
Sentire i cuori dei miei amici completamente aperti verso di me, pieni di amore e<br />
verità, mi ha dato la possibilità di ascolt<strong>are</strong> il mio stesso cuore in pr<strong>of</strong>ondità,<br />
permettendomi di sciogliere le difese come neve al sole e di abbattere il muro di paure<br />
che mi separava da loro e da me.<br />
Ed è avvenuta, grazie a tutto ciò, un’alchimia incredibile.<br />
Credo che gli elementi più significativi, siano stati soprattutto l’amore e la fiducia che<br />
percepivo attorno a me, hanno investito il mio essere così intensamente da non poter<br />
far altro che arrendermi immediatamente a questa forza più grande e potente di ogni<br />
mia strategia di difesa. Definirei questo un vero "salto quantico"(8) per l'immediatezza<br />
con la quale tutto ciò si stava trasformando: l’ego, il giudizio, la rabbia, la paura , il<br />
dolore, una volta espressi compresi e accettati si sono improvvisamente tramutati in<br />
compassione per me stessa.<br />
Questo Evento e’ accaduto migliaia di volte in tutti questi anni, a me e a molte altre<br />
persone, un vero miracolo che si manifestava attraverso l’intento reciproco di amicizia,<br />
amore, fiducia, tanta volontà e coraggio.<br />
Questa è l'immensa forza trasformatrice del cerchio che è la base su cui poggia e si<br />
muove tutto il lavoro dello staff .<br />
Durante questo training interno, Arshad ci ha trasmesso e spiegato con passione tutte<br />
le fasi del suo lavoro, passo per passo, volta per volta, gruppo per gruppo, dandoci<br />
indicazioni per aver cura di ogni minimo particol<strong>are</strong>: dall’atmosfera ed il set-‐up (9)<br />
della sala, all’attenzione amorevole e vigile su ogni partecipante, al modo in cui ci si<br />
relaziona con le persone a seconda delle diverse necessità delle stesse.<br />
Ci ha anche mostrato, il criterio con il quale creava le sessioni, lo scopo che ognuna<br />
aveva e la loro collocazione all’interno della schedule (10) del gruppo; questi passaggi<br />
venivano trasmessi durante innumerevoli staff meeting, che servivano appunto ad<br />
impar<strong>are</strong> tutto ciò, a condividere le impressioni sul gruppo, a condividere se stessi, a<br />
chiarire situazioni di varia entità tra membri dello staff, ricompattando ogni volta<br />
l’energia del "team", rinnovandola e rinforzandola. In tutto questo Arshad cresceva e<br />
noi crescevamo insieme a lui ed e’ stato un bel regalo perché lo ha fatto con estrema<br />
dedizione, passione e pr<strong>of</strong>essionalità, ogni volta come fosse stata la prima.<br />
Ancora oggi le cose sono esattamente così e credo che ognuno di noi abbia ricambiato<br />
con la propria totalità nel lavoro.<br />
Quindi, ricapitolando, mi è stato insegnato e ho imparato dalla mia esperienza che il<br />
ruolo dello staff e’ quello di prendersi cura degli spazi comuni, dei partecipanti, degli<br />
altri membri dello staff, del terapista e delle sue esigenze rispetto al suo lavoro con il<br />
gruppo. Bisogna impar<strong>are</strong> ad essere occhi che guardano e orecchie che ascoltano, non<br />
solo voci, forme e gesti, ma anche e soprattutto sentimenti, emozioni, paure, timori,<br />
lacrime e silenzi, provando ad avere la sensibilità di comprendere o di accogliere una<br />
persona quando ha bisogno di supporto, ma senza agire attivamente, semplicemente<br />
ascoltando e percependo quello che ha bisogno di esprimere, riportando tutto al<br />
terapista poiché lui sa cosa f<strong>are</strong> e come occuparsi della situazione e, se siamo<br />
9
sollecitati a farlo da Arshad, dando semplicemente alcuni consigli.<br />
Suggeriamo, per esempio, una passeggiata nella natura o di abbracci<strong>are</strong> qualcuno, f<strong>are</strong><br />
una meditazione oppure invitiamo la persona ad esporre la sua tematica nel cerchio o<br />
direttamente al terapista . E' molto bello poi ascolt<strong>are</strong> e vedere come Arshad affronta<br />
la situazione ed impar<strong>are</strong> da questo .<br />
Prendersi cura dell'insieme in questo modo e’ davvero molto efficace, un approccio<br />
delicato e non invasivo, ma allo stesso tempo determinato e presente .<br />
Siamo dei facilitatori che devono ricordarsi i propri limiti e quindi l’importanza dei<br />
ruoli, anche se non e’ difficile valic<strong>are</strong> il confine. Mi è successo, talvolta, di dire una<br />
parola di troppo oppure di sottovalut<strong>are</strong> una situazione o di essere troppo presa da me<br />
stessa, dimenticandomi delle persone che avevo intorno e del ruolo che ricoprivo in<br />
quel momento.<br />
Arshad e gli altri membri dello staff mi hanno sempre aiutata a vedere “l’errore”<br />
commesso, a capire, ed e’ anche grazie a questo che sono cresciuta, attraverso un sano<br />
confronto che mira alla comprensione e alla crescita, mai fine a sé stesso; quello che<br />
ho appreso si è pr<strong>of</strong>ondamente radicato dentro di me, credo che la stessa esperienza<br />
sia accaduta anche a tutti gli altri, rinnovando ogni volta la reciproca stima, fiducia e<br />
voglia di lavor<strong>are</strong> insieme.<br />
Gli aspetti che mi hanno nutrita maggiormente durante questa esperienza sono stati<br />
quello di support<strong>are</strong>, se pur in minima parte, le persone in momenti importanti e a<br />
volte decisivi per la loro crescita; è quello di avere sviluppato un'attenzione a 360<br />
gradi, acquisendo una visione d'insieme che ho trovato molto utile nei diversi ambiti<br />
della mia vita quotidiana.<br />
Ed infine vorrei concludere l’argomento esprimendo la mia gratitudine per la preziosa<br />
possibilità che mi viene <strong>of</strong>ferta in ogni gruppo: quella di poter assistere in diretta alla<br />
trasformazione interiore di un essere umano e di rispecchiarmi in esso.<br />
<strong>Il</strong> racconto di questa esperienza descrive solo una minima parte di quello che ho<br />
vissuto, perché l'altro pezzo è indescrivibile a parole. Ma vi assicuro che c'è tanto e<br />
tanto altro ancora.......<br />
10
PAURE FONDAMENTALI E SEPARAZIONI<br />
L'Osho Inipi Circle e la sua visione<br />
<strong>Il</strong> tema che vorrei appr<strong>of</strong>ondire in questa tesi e' quello delle tre paure fondamentali<br />
dell'uomo di cui ha parlato il Maestro Osho e di come l’Osho Inipi Circle ha relazionato<br />
ad esse tre separazioni.<br />
Ho scelto questo argomento perché potrebbe farci comprendere in modo "scientifico"<br />
da dove proviene il malessere nel quale la società e l'uomo vivono da secoli,<br />
imprigionati in un circolo vizioso, occupati a lott<strong>are</strong> per la sopravvivenza in un mondo<br />
che non lascia spazio al rilassamento che dovrebbe, invece, essere un diritto di nascita.<br />
Ho deciso di tratt<strong>are</strong> questo tema perché la soluzione che l'OIC propone nel suo<br />
lavoro, e’ davvero molto stimolante, pr<strong>of</strong>onda ed efficace .<br />
Descriverò prima le paure e le separazioni, per poi pass<strong>are</strong> agli strumenti di<br />
trasformazione.<br />
Osho ha individuato tre paure fondamentali che nascono nell'essere umano, paure<br />
collettive radicate in ognuno di noi, bagaglio di secoli di repressione, condizionamenti<br />
e terrorismo fisico, emozionale e psicologico.<br />
Esse sono: la paura di impazzire, la paura dell’orgasmo e la paura della morte.<br />
A queste tre paure, successivamente, Arshad ha relazionato 3 separazioni: separazione<br />
dal pianeta, separazione dall'altro, separazione dal sé, dando vita così ad una chiara<br />
equazione che lega paure e separazioni :<br />
la paura di impazzire crea separazione dal pianeta;<br />
la paura dell’orgasmo crea separazione dall’altro;<br />
la paura della morte crea separazione dal sé.<br />
Più dettagliatamente:<br />
"paura di impazzire = paura di essere soli = separazione dall’ambiente/pianeta<br />
paura dell’orgasmo = senso di colpa = separazione dall’altro<br />
paura della morte = paura dello sconosciuto = separazione dal sé<br />
La paura fondamentale rappresenta il blocco inconscio (ad esempio, la paura di<br />
impazzire); a ogni paura Osho associa una radice psicologica (in questo caso la paura di<br />
essere soli).<br />
La conseguente separazione e’ il risultato riflesso di queste due cause, lo specchio del<br />
disagio interiore.<br />
In breve: noi stessi, gli altri e tutto l’ambiente circostante siamo parte di un unico<br />
insieme: ciò che percepiamo come realtà.<br />
Questi elementi vengono separati l’un dall’altro a causa delle percezioni e delle paure.<br />
In particol<strong>are</strong> maggiore è la paura, più grande è la distanza che separa e frammenta gli<br />
elementi dalla realtà.<br />
Viceversa, minore è la paura, più le separazioni si riducono.<br />
In un certo senso, questo approccio rappresenta buona parte del lavoro di terapia<br />
psicologica: affront<strong>are</strong> e cerc<strong>are</strong> di super<strong>are</strong> le proprie paure. <strong>Il</strong> risultato però non e’<br />
olistico, ovvero non tende a trasform<strong>are</strong> le separazioni, in quanto tale approccio ignora<br />
11
la possibilità dell’individuo di essere uno, sano, indiviso.<br />
E’ sufficiente che le paure si riducano ad un livello socialmente accettabile, ritenuto<br />
normale, funzionale all’integrazione nel costume e nel ciclo economico. Ciò che esula<br />
da questa linea di demarcazione, è considerato patologia, quindi oggetto di<br />
trasformazione o cura.<br />
Ma, a ben guard<strong>are</strong> i riflessi globali delle nostre separazioni, ciò che è ritenuto normale<br />
p<strong>are</strong> piuttosto patologico. Ciò che basta per la società non è sufficiente per l’individuo;<br />
la somma delle insufficienze individuali determina la media della normalità, in un<br />
insano circolo vizioso. ”<br />
Jivan Arshad, tratto da Openings, cap. " <strong>Separazioni</strong> e paure", 2010<br />
12
Terrorismo sociale<br />
Le separazioni nascono da un malessere pr<strong>of</strong>ondo radicato in ognuno di noi,<br />
supportato da un sistema sociale che non agevola l’individuo nella sua crescita, bensì<br />
rafforza le sue paure.<br />
Siamo costantemente bombardati a livello mediatico da un terrorismo di tipo<br />
psicologico che ci spinge a vivere quotidianamente in uno stato di ansia; la paura di<br />
perdere il lavoro, la paura delle malattie, il timore di attacchi terroristici, di essere<br />
assassinati e potrei continu<strong>are</strong> all'infinito; se sommassimo tutto questo alle nostre<br />
paure personali, ci accorgeremmo che passiamo la maggior parte del tempo a<br />
difenderci da tutto e da tutti.<br />
Indeboliti e sconnessi da noi stessi, non ci rendiamo conto di quello che ci sta<br />
succedendo e dimentichiamo ciò che realmente dovrebbe preoccuparci, come ad<br />
esempio le condizioni ambientali del pianeta che vanno peggiorando di giorno in<br />
giorno, le nostre relazioni personali e sociali che sono fredde, distaccate e piene di<br />
sentimenti negativi: invidia, competizione, rabbia, risentimento. Ma piuttosto che<br />
dedicarci a quello che naturalmente dovrebbe starci a cuore, siamo incollati di fronte<br />
al Grande Fratello (11), infelici ed alienati, ignari di quello che ci sta accadendo dentro<br />
e fuori.<br />
Per secoli l'uomo è stato controllato e sottomesso attraverso la paura e il terrore; un<br />
esempio tra tutti l'Inquisizione e i suoi metodi. Oggi, attraverso i media, è tutto più<br />
semplice, siamo continuamente "colpiti" da parole, suoni e immagini, ricevendo<br />
messaggi contraddittori che ci lasciano confusi e ci fanno perdere la capacità di<br />
discrimin<strong>are</strong> e decidere con la nostra coscienza<br />
Siamo come degli zombie che brancolano nel buio e che pur di non sentirsi soli o<br />
diversi, accettano qualsiasi tipo di compromesso. Questo sistema malato non ci mette<br />
in condizione di us<strong>are</strong> la nostra intelligenza e il nostro innato intuito, la definirei<br />
un’opera di "anestesia collettiva", che riduce la coscienza al minimo, rendendo<br />
impossibile contatt<strong>are</strong> chi realmente siamo .<br />
La verità è che permettiamo tutto questo perché siamo completamente sconnessi da<br />
noi stessi e dalle nostre vere radici, un po' per mancanza di strumenti, un po' per<br />
eredità del passato; quello che ne consegue è una vita triste che sembra non<br />
appartenerci più, uno stato di primitiva sopravvivenza che non ci consente di evolverci<br />
ed essere rilassati nella nostra vera natura di esseri umani.<br />
Ma l'esterno, la società, il pianeta, sono semplicemente il riflesso di noi stessi, sono un<br />
grande specchio che ci mostra con la lente di ingrandimento ogni dettaglio del nostro<br />
inconscio.<br />
13
"finora l'uomo è vissuto in maniera molto schiz<strong>of</strong>renica. La ragione per cui è divenuto<br />
diviso non è difficile da comprendere".<br />
Osho, "Theologia Mystica", cap.1, 11 ago 1980<br />
"Coloro che sono saturi di paura, per sentirsi a loro agio, terrorizzano gli altri; sanno<br />
che, una volta spaventati, questi non oserebbero toccarli, non oserebbero valic<strong>are</strong> i<br />
confini del loro ego."<br />
Osho, tratto da "Courage", cap .6<br />
<strong>Il</strong> primo momento in cui ho realizzato l'opera di condizionamento collettivo e quanto<br />
essa mi avesse influenzata, è stato durante la prima class a cui ho partecipato, dove si<br />
descriveva in che modo il cattolicesimo si fosse insinuato pr<strong>of</strong>ondamente nella nostra<br />
struttura psico-‐emotiva contaminando e condizionando, indirettamente, i nostri<br />
pensieri e le nostre azioni quotidiane , addirittura senza che noi ce ne rendessimo<br />
conto.<br />
Allora credevo di essere al di sopra di tante cose e soprattutto una mente libera con<br />
idee nuove e rivoluzionarie. Partecip<strong>are</strong> a quella class , dove veniva semplicemente<br />
raccontata, dettagliatamente, la storia della vita di Gesù, e' stato come svegliarsi da un<br />
sogno, ridimensionando la fittizia realtà che mi circondava e che fino a quel momento<br />
avevo vissuto come vera. Da quell’istante ho compreso di essere parte integrante di<br />
quello che chiamiamo inconscio collettivo.<br />
In quel frangente di lucidità, qualcosa e' morto dentro di me, mi sono sentita spiazzata,<br />
ingannata; successivamente ho avvertito una piacevole sensazione di libertà, libertà di<br />
far spazio a qualcosa di nuovo; finalmente s<strong>are</strong>i stata io a scegliere ogni singolo pezzo<br />
del mio bagaglio, lasciandone and<strong>are</strong> uno pesantissimo che non avevo scelto. Questo<br />
lavoro esponendo una visione storica, oggettiva dei fatti, senza opinioni aggiunte o<br />
dogmi a cui credere, mi ha costretta a f<strong>are</strong> uno sforzo intellettivo e introspettivo per<br />
trov<strong>are</strong> la mia visione delle cose attingendo alle mie risorse mentali, intuitive ed<br />
emotive. Con il pass<strong>are</strong> degli anni questo è diventato sempre più naturale e posso<br />
applicarlo ad ogni ambito della mia vita.<br />
Finalmente, un respiro fuori dall'inconscio collettivo.<br />
Naturalmente non mi sento al di fuori di questo sistema sociale, ma grazie al lavoro<br />
sulle separazioni dell’OIC, ho preso coscienza della mia realtà interiore e ciò ha<br />
portato, inevitabilmente, più chi<strong>are</strong>zza nella realtà esteriore. Adesso cerco di trov<strong>are</strong><br />
un equilibrio, al di là di quello che credo vero o falso, cercando, semplicemente, di<br />
vivere la mia umanità e quotidianità con maggiore consapevolezza.<br />
14
"<strong>Il</strong> problema non è la folla, il problema sei tu. Non è la folla che ti trascina, sei tu che<br />
sei trascinato: non da qualcun altro, bensì dai tuoi stessi condizionamenti inconsci.<br />
La folla non può farti niente senza la tua collaborazione: il problema è la tua<br />
collaborazione. Puoi smettere di collabor<strong>are</strong> in questo preciso istante,<br />
immediatamente. Si tratta di un singolo attimo , di una comprensione spontanea.[...]"<br />
Osho, "The Courage",cap.3<br />
Ma chiediamoci per un momento che cos'è la paura? Andando un attimo oltre le<br />
manifestazioni, le forme o le categorie che essa crea, perché ha tanta forza, tanto<br />
potere da condizion<strong>are</strong> l’intera umanità?<br />
Osho lo spiega così:<br />
"La paura è una negatività, un'assenza; Devi comprendere in pr<strong>of</strong>ondità questa realtà;<br />
se non la comprendi, non riuscirai mai a capire la natura della paura: è simile<br />
all'oscurità. L'oscurità non esiste, sembra esistere, di fatto è solo assenza di luce. La<br />
luce esiste: togli la luce avrai l'oscurità.[...]<br />
La paura è oscurità. E' assenza di amore. Non ci puoi farci nulla, e più cerchi di f<strong>are</strong><br />
qualcosa più la tua paura aumenterà, perché diventerai consapevole dell'impossibilità<br />
di vincerla.[….]Non lott<strong>are</strong> contro la paura, non f<strong>are</strong>sti che aumentarla a dismisura, per<br />
cui nel tuo essere nascerebbe una paura nuova: il timore della paura che è molto<br />
pericoloso. All'inizio la paura è un’assenza; in seguito il timore della paura diventa il<br />
timore dell'assenza di un'assenza. A questo punto ti avvierai verso la follia. [...] Fai<br />
qualcosa con l'amore, dimenticati della paura. Se amerai nel modo giusto, la paura<br />
scomparirà. Se amerai pr<strong>of</strong>ondamente in te non troverai più alcuna paura.[.…] Proprio<br />
come quando c'è la luce , l'oscurità non è presente. La chiave segreta è questa: am<strong>are</strong><br />
di più. Se senti che nel tuo essere c'è paura, ama di più! In amore sii coraggioso, osa. In<br />
amore sii avventuroso, ama di più, ama incondizionatamente, poiché più amerai e più<br />
la paura svanirà."<br />
Osho, "The Courage",cap.3<br />
"Che cos'è la tua paura? E' la sensazione di non essere in contato con l'esistenza. Lascia<br />
che sia questa la definizione della paura: uno stato di mancato contatto con<br />
l'esistenza".<br />
Osho, "The Courage",cap. 3<br />
"Un uomo diventa privo di paura, accettando le proprie paure. Non è un problema di<br />
audacia: devi solo osserv<strong>are</strong> in pr<strong>of</strong>ondità i fatti della vita e comprendere che le tue<br />
paure sono naturali. Dunque le accetti".<br />
Osho, tratto da "Courage", cap.6<br />
15
LE TRE PAURE FONDAMENTALI<br />
Ora vorrei, attraverso le parole di Osho in un intervista fattagli da Veeresh (12),<br />
illustr<strong>are</strong> le tre paure fondamentali e i loro effetti sul singolo individuo e sulla società.<br />
Ho scelto le sue parole perché credo che nessuno lo abbia compreso e spiegato con la<br />
stessa chi<strong>are</strong>zza, intensità, pr<strong>of</strong>ondità, compassione, amore e verità.<br />
"Nel 1985 Osho rilascia un’intervista sulla terapia, nella quale sottolinea tre paure<br />
fondamentali, comuni a tutti, che emergono quando si rimette a posto la propria<br />
cantina. La paura della pazzia, dell’orgasmo o estasi, e quella della morte. I suoi<br />
insegnamenti sulle tre paure sono un vero pilastro su cui poggiano ricercatori,<br />
insegnanti e terapisti".<br />
Sw. Jivan Arshad<br />
16
La paura della pazzia<br />
"La paura di impazzire è in ognuno, per la semplice ragione che non è stato permesso<br />
all’intelligenza di svilupparsi. L’intelligenza è pericolosa per gli interessi costituiti. Così,<br />
per migliaia di anni, questi hanno tagliato le vere e proprie radici dell’intelligenza. (...)<br />
Questa è esattamente la situazione dell’uomo. Le sue radici sono tagliate. L’uomo vive<br />
praticamente sradicato. Deve essere sradicato, per poter divent<strong>are</strong> dipendente dalla<br />
società, dalla cultura, dalla religione, dallo stato, dai genitori, da tutti. Deve dipendere.<br />
Lui stesso non ha radici.<br />
Nel momento in cui diventa consapevole di non avere radici, sente che sta<br />
impazzendo, che sta diventando matto. Sta perdendo ogni supporto, sta cadendo<br />
dentro un canale oscuro, perché la sua conoscenza è presa prestito, non è propria. La<br />
rispettabilità è presa in prestito; egli stesso non ha rispetto per il suo essere. Tutta la<br />
sua personalità è presa in prestito dalla stessa fonte: l’università, la chiesa, lo stato;<br />
egli non ha nulla di suo.<br />
Pensa ad un uomo che vive in un grande palazzo, con ogni lusso immaginabile. Un<br />
giorno, improvvisamente, lo rendi consapevole che il palazzo non appartiene a lui, e<br />
che neppure quei lussi sono suoi. Appartengono a qualcun altro, che sta arrivando, e<br />
che lo caccerà fuori. Diventerà pazzo.<br />
Così, in terapia pr<strong>of</strong>onda, arrivi a questo punto, e la persona lo deve confront<strong>are</strong> e<br />
permettere. Nelle situazioni di terapia, permetti alla persona di impazzire. Una volta<br />
che è impazzita, mollerà la paura. Ora sa cos’è la follia. La paura è sempre dello<br />
sconosciuto. (...)<br />
La paura è entrata dentro i pr<strong>of</strong>ondissimi regni dell’inconscio. <strong>Il</strong> lavoro della terapia è<br />
rendere la persona libera da questa paura. Se è libera dalla paura, è libera dalla<br />
società, libera dalla cultura, libera dalla religione, libera da dio, paradiso, inferno e tutti<br />
i nonsense. Tutti questi nonsense sono importanti a causa di questa paura, e la paura è<br />
stata creata per d<strong>are</strong> un significato a questi nonsense. E’ il crimine più orrendo cui si<br />
possa pens<strong>are</strong>. E’ stato fatto ad ogni bambino del mondo, in ogni momento. La gente<br />
che lo fa non ha cattive intenzioni. Pensano che stanno facendo qualcosa per il bene del<br />
bambino. I loro genitori li hanno condizionati; loro stanno trasferendo gli stessi<br />
condizionamenti ai loro figli. Fondamentalmente, tutta l’umanità è sull’orlo della follia.<br />
17
In terapia pr<strong>of</strong>onda, la paura prende improvvisamente, perché la persona sta perdendo<br />
tutti i propositi, i supporti. La folla sta sp<strong>are</strong>ndo sempre più lontano. Viene lasciata da<br />
sola. Improvvisamente c’è oscurità, e c’è paura. Non è mai stata allenata, disciplinata a<br />
st<strong>are</strong> sola, e questa è la funzione della meditazione.<br />
Nessuna terapia è completa senza meditazione, perché soltanto la meditazione può<br />
darle le radici perdute, la sua forza di essere un individuo. Non c’è nulla da temere. <strong>Il</strong><br />
condizionamento è che tu devi essere spaventato ogni momento, ad ogni passo.<br />
L’intera umanità vive in paranoia. Questa umanità avrebbe potuto vivere in paradiso;<br />
sta vivendo in inferno.<br />
Dunque aiuta la persona a comprendere che non c’è nulla di cui preoccuparsi, non c'è<br />
niente di cui avere paura; è una paura creata. Ogni bambino nasce senza paura. Non<br />
ha idea della paura o della morte, o di niente. La meditazione riporta la persona alla<br />
sua infanzia; è rinata. Quindi aiuta la persona a comprendere perché c’è la paura.<br />
Rendi chiaro che è un falso fenomeno che gli è stato imposto, e che dunque non c’è<br />
bisogno di preoccuparsi. In questa situazione puoi impazzire. Non avere paura. Goditi<br />
questa situazione, nella quale per la prima volta puoi essere folle eppure non<br />
condannato, ma amato, rispettato. <strong>Il</strong> gruppo deve rispett<strong>are</strong> la persona, am<strong>are</strong> la<br />
persona; questa ne ha bisogno. Si calmerà. Verrà fuori dalla paura con una grande<br />
libertà, con una grande energia vitale, forza, ed integrità".<br />
Osho, Interview with Veeresh (The Three Fears), sept. 1985<br />
Le chiavi fondamentali per trasform<strong>are</strong> la paura della pazzia, per me, sono state le<br />
meditazioni catartiche, il cerchio e l'inipi; soprattutto la meditazione dinamica (13) mi<br />
ha permesso di sfog<strong>are</strong> e accett<strong>are</strong> la mia follia ed esprimerla, liberando tantissima<br />
energia che stava implodendo dentro; prima o poi quell’energia ha bisogno di sfogarsi<br />
e farlo succedere consapevolmente, all’interno di un processo più vasto, è quanto di<br />
più sano e intelligente si possa f<strong>are</strong>. Anche l'essere parte di un cerchio, come accade<br />
nei gruppi dell'OIC, sentendo la totale accettazione che arriva dagli altri, mi ha<br />
permesso di rilassarmi e lasciarmi and<strong>are</strong>, riappropriandomi della mia naturalezza.<br />
Questo processo ha avuto inizio nell'inipi dove, mettendomi a nudo di fronte agli altri,<br />
ho scoperto che dietro i giudizi , le paure e le difese nascondevo solo il timido bisogno<br />
di sentirmi accettata; grazie al clima di fratellanza e amore che fluisce all'interno del<br />
cerchio, questo è accaduto, ho percepito, attraverso la resa e l'accettazione, la<br />
sensazione di unione con il Tutto, non esistevano più separazioni dentro di me e di<br />
riflesso nemmeno all'esterno. Concluderei dicendo che non vi era più differenza tra il<br />
mondo interiore e quello esteriore.<br />
Un’espansione tale da contenere l'intero universo dentro di me.<br />
"Essere naturale, essere originale, è semplicemente essere in sintonia con l’esistenza. E<br />
pian piano perfino tale separazione scomp<strong>are</strong>. Non sei in sintonia, non lo sei più. Lo è<br />
solo un grande universo, con tutta la sua estasi, con tutta la sua gioia, con tutta la sua<br />
beatitudine".<br />
Osho, The original man, cap. 1, 16 ago 1988<br />
18
La paura dell'orgasmo<br />
"La paura dell’orgasmo sessuale è la seconda. Anche questa è creata dalle religioni.<br />
Tutte le religioni esistono perché hanno rivolto l’uomo contro le sue stesse energie. <strong>Il</strong><br />
sesso è l’intera energia dell’uomo, la sua energia vitale. I pr<strong>of</strong>eti e messia religiosi,<br />
messaggeri di dio, fanno tutti lo stesso lavoro con parole differenti, lingue diverse, ma il<br />
loro lavoro è lo stesso: rendere l’uomo nemico di sé stesso. La strategia fondamentale<br />
è: poiché il sesso è l’energia più potente in te, il sesso dovrà essere condannato. Dovrà<br />
essere creata la colpa. A questo punto, per l’individuo sorge un problema. La sua<br />
natura è sensuale, sessuale, e la sua mente è piena di spazzatura che va contro tutto<br />
questo. E’ in una divisione. E non può neppure moll<strong>are</strong> la mente, perché moll<strong>are</strong> la<br />
mente significa moll<strong>are</strong> la società, la religione, il pr<strong>of</strong>eta, Gesù Cristo, dio, tutto. Non è<br />
capace di farlo, finché non è divenuto un individuo, ed è in grado di st<strong>are</strong> solo senza<br />
alcuna paura. Dunque l’uomo è spaventato dal sesso, per quanto concerne la sua<br />
mente, ma la sua biologia non ha niente a che f<strong>are</strong> con la mente. La biologia non ha<br />
ricevuto alcuna informazione dalla mente. Non c’è comunicazione; la biologia ha la sua<br />
propria via di funzionamento. Pertanto, la biologia lo spingerà verso il sesso, e la sua<br />
mente sarà continuamente lì, a condannarlo. Così fa l’amore, ma di fretta. Questa<br />
fretta ha una vera ragione psicologica. La fretta è che sta facendo qualcosa di<br />
sbagliato, sta facendo qualcosa contro dio, contro la religione. Si sente colpevole, e non<br />
sa come farlo. Ed ecco che l’unico compromesso è farlo, ma essere veloce. Questo evita<br />
l’orgasmo.<br />
Ora, sorgono implicazioni su implicazioni. Un uomo che non ha conosciuto l’orgasmo si<br />
sente insoddisfatto, frustrato, ed arrabbiato. Perché non ha mai provato uno stato che<br />
19
la natura <strong>of</strong>fre liberamente, dove avrebbe potuto rilassarsi totalmente e divent<strong>are</strong>,<br />
almeno per qualche istante, uno con l’esistenza. A causa di questa fretta, non può<br />
avere l’orgasmo. <strong>Il</strong> sesso è diventato equivalente all’eiaculazione. Questo, per ciò che<br />
riguarda la natura, non è vero. L’eiaculazione è solo una parte, che puoi avere senza<br />
orgasmo. Puoi riprodurre bambini, così la biologia non è preoccupata del tuo orgasmo.<br />
La tua biologia è soddisfatta se riproduci bambini. Possono essere riprodotti solo con<br />
l’eiaculazione, non c’è bisogno di orgasmo.<br />
L’orgasmo è un immenso dono della natura. L’uomo ne è deprivato e, a causa del fatto<br />
che è tanto veloce nel f<strong>are</strong> l’amore, ne è privata la donna. La donna ha bisogno di<br />
scaldarsi. Tutto il suo corpo è erotico, e finché tutto il suo corpo non sta vibrando di<br />
gioia, non sarà capace di speriment<strong>are</strong> l’orgasmo, non ce n’è il tempo. Così, per milioni<br />
di anni, alle donne è stato totalmente negato il proprio diritto di nascita. (...)<br />
E’ un buon business per le religioni. Finché la gente non s<strong>of</strong>fre psicologicamente, non<br />
andrà in chiesa. Non darà ascolto a tutti i tipi di teologie idiote. Poiché s<strong>of</strong>frono,<br />
vogliono un po’ di consolazione. Vogliono qualche speranza, almeno dopo la morte. In<br />
vita sanno che non c’è speranza; è finita. Questo <strong>of</strong>fre un’opportunità alle religioni, per<br />
dimostr<strong>are</strong> a uomini e donne che il sesso è totalmente futile. Non ha senso, nessun<br />
significato. Perdi inutilmente la tua energia, sprechi la tua energia. Le loro<br />
argomentazioni sembrano essere corrette, perché non hai sperimentato mai nulla. In<br />
questo modo, prevenendo l’esperienza orgasmica, le religioni hanno reso schiavi<br />
uomini e donne. (...)<br />
Così, quando nei gruppi trovi persone spaventate dall’orgasmo, aiutale a comprendere<br />
che l’orgasmo ti renderà più sano, più intelligente, meno rabbioso, meno violento, più<br />
amorevole. L’orgasmo ti darà le tue radici che ti sono state portate via. Dunque non ti<br />
preoccup<strong>are</strong>. Mischiata con la paura dell’orgasmo c'è la paura di poter impazzire. Se in<br />
orgasmo qualcuno impazzisce, aiutalo ad impazzire. Soltanto allora sarà capace di<br />
averlo nella sua totalità.<br />
L’orgasmo rilassa ogni fibra della tua mente, del tuo cuore e del tuo corpo. Per la<br />
meditazione, è immensamente importante che la persona abbia esperienza<br />
dell’orgasmo. Allora puoi fargli capire cos’è la meditazione. E’ un’esperienza orgasmica<br />
con l’intera esistenza. L’orgasmo può essere così bello, così benefico, e così sano, con<br />
un singolo essere umano; la meditazione è divent<strong>are</strong> uno con il tutto che ti circonda,<br />
dal più piccolo filo d’erba alla stella più grande, lontana milioni di anni luce.<br />
<strong>Il</strong> punto è sempre la prima esperienza. Allora la persona sa che la sua pazzia non era<br />
pazzia, ma una specie di esplosione di gioia. Questo rende calmi e si resta più sani, più<br />
interi, e più intelligenti. Allora la paura dell’orgasmo è scomparsa. Con questo, ha finito<br />
con la religione, con la psicoanalisi e con tutti i tipi di nonsense per i quali paga così<br />
tanto".<br />
Osho, Interview with Veeresh (The Three Fears), sept. 1985<br />
20
La prima volta che ho sentito parl<strong>are</strong> della paura dell'orgasmo, ho pensato: "sono<br />
fortunata almeno questa non c'è l'ho..." Ma, in seguito, ho compreso un aspetto più<br />
pr<strong>of</strong>ondo del suo significato letterale e di come esso influenzava i miei rapporti.<br />
Questa paura si manifesta quando c'è qualcosa che mi reca s<strong>of</strong>ferenza nel rapporto<br />
con l'altro creando una sorta di anestesia che mi protegge dal dolore; purtroppo<br />
funziona anche con il piacere. Ne consegue che pur di non sentire il dolore sacrifico il<br />
piacere.<br />
Ho capito che sono legati, due facce della stessa medaglia e che cosi facendo mi nego<br />
la possibilità di gioire e di entr<strong>are</strong> in intimità pr<strong>of</strong>onda con un altro essere,<br />
interrompendo il naturale flusso d'amore che scorre tra il d<strong>are</strong> e il ricevere. Questa<br />
repressione controllata dalla paura, mi rende egocentrica e poco umile, celando in<br />
realtà un dolore infinito del quale ignoro l'origine. Mi sono chiesta più volte come<br />
tutto questo possa accadere e non ho trovato risposta; ma quello che ho imparato dal<br />
cerchio è: se ti arrendi pr<strong>of</strong>ondamente all'altro, che sia un amico, un amante, un figlio,<br />
lasciando che il suo amore penetri nel nostro cuore, diventando completamente<br />
ricettivo, egli diventa un veicolo per sciogliere le tue difese ed incontr<strong>are</strong> te stesso in<br />
uno spazio di pr<strong>of</strong>onda accettazione dove non esistono barriere, ma solo uno<br />
sconfinato oceano d'amore e di silenzio.<br />
"Se nel tuo corpo c'è paura, è la paura del sesso; il tuo rapporto sessuale non è andato<br />
in pr<strong>of</strong>ondità, perciò il tuo corpo trema, non si sente a proprio agio, non è appagato.<br />
Ama pr<strong>of</strong>ondamente: un orgasmo dissiperà ogni paura nel tuo corpo".<br />
Osho, tratto da "Courage", cap. 3<br />
"Ricorda: l'opposto della paura non è l'odio, come pensano tutti. L'odio è l'amore a<br />
testa in giù, non è l'opposto dell'amore. <strong>Il</strong> vero opposto dell'amore è la paura. Quando<br />
ami ti espandi; quando hai paura ti rattrappisci. Quando hai paura ti chiudi; quando<br />
ami ti apri. Quando hai paura ti assalgono i dubbi; quando ami hai fiducia".<br />
Osho, tratto da "Courage", cap. 3<br />
21
La paura della morte<br />
"La paura della morte, dici che è questa la terza paura. La prima è quella di essere soli.<br />
Molta della paura della morte sarà distrutta dalla prima esperienza di essere solo e non<br />
avere paura. La paura della morte sarà distrutta immediatamente dall’esperienza<br />
dell’orgasmo. Nell’orgasmo la persona scomp<strong>are</strong>. L’ego non c’è più. C’è uno<br />
speriment<strong>are</strong>, ma non c’è più lo sperimentatore. Questi primi due passi aiuteranno a<br />
risolvere il terzo passo, molto facilmente. Ad ogni passo devi continu<strong>are</strong> ad<br />
appr<strong>of</strong>ondire la sua meditazione. (...)<br />
Usa il primo per renderlo solo; usa il secondo per dargli coraggio e digli di lasciar<br />
and<strong>are</strong> tutti i pensieri. Soltanto diventa orgasmicamente pazzo. Non ti preoccup<strong>are</strong> di<br />
quello che succede. Siamo qui a prenderci cura di te. Con questi due passi, il terzo sarà<br />
molto facile. Questo è il più facile. Sembra la più grande paura dell’uomo; non è vero.<br />
Non conosci la morte, come puoi averne paura? Hai sempre visto morire altre persone,<br />
non hai mai visto morire te stesso. (...)<br />
Hai sperimentato soltanto morte, gente che muore, in disgusto, in s<strong>of</strong>ferenza, in<br />
miseria, in tutti i tipi di dolore, in vecchiaia; tutto questo ti fa aver paura della morte.<br />
Nessuno ha conosciuto la morte di un uomo illuminato. Quanto muoia in un bel modo,<br />
quanto muoia gioiosamente. <strong>Il</strong> momento della sua morte è di una immensa luminosità,<br />
silenzio, come se da ogni poro del suo essere si irradiasse gioia. Coloro che gli sono<br />
vicini, quelli che sono stati fortunati di essere vicino a lui, saranno semplicemente<br />
sorpresi che la morte è molto più gloriosa di quanto lo sia mai stata la vita. Una morte<br />
di questo genere accade solo alle persone che sono vissute totalmente, senza paura.<br />
Che sono vissute orgasmicamente, senza preoccuparsi di quello che dicono gli idioti.<br />
(...)<br />
22
La paura della morte sarà la più semplice delle tre. Devi risolvere le prime due. Allora<br />
dici alla persona che la morte non è la fine della vita. Se mediti pr<strong>of</strong>ondamente e<br />
raggiungi il centro dentro di te, troverai immediatamente una corrente di vita eterna.<br />
I corpi, sono stati molti. Ci sono state molte forme del tuo essere, ma tu sei proprio lo<br />
stesso. Non deve essere soltanto un credo; devi farne una tua propria esperienza. (...)<br />
La nostra terapia dovrebbe restituire alla persona la propria individualità, che gli dia<br />
integrità, cristallizzazione, in modo che non tema mai la morte. Una volta che la paura<br />
della morte scomp<strong>are</strong>, tutte le altre paure sono piccolissime; anche loro la seguiranno,<br />
scompariranno semplicemente. Dobbiamo insegn<strong>are</strong> alla gente a vivere totalmente e<br />
interamente, contro gli insegnamenti di tutte le religioni. Loro insegnano la rinuncia, io<br />
insegno a gioire".<br />
Osho, Interview with Veeresh (The Three Fears), sept. 1985<br />
"Se la paura della morte è la paura fondamentale, una cosa sola potrà toglierti da<br />
quella paura: l'esperienza interiore di una consapevolezza eterna".<br />
Osho, tratto da "Courage", cap. 5<br />
23
LE TRE SEPARAZIONI FONDAMENTALI<br />
"Così, come iniziai ad incontr<strong>are</strong> le mie paure, iniziai anche a f<strong>are</strong> i conti con le mie<br />
separazioni. <strong>Il</strong> gioco era lo stesso: mi separo da ciò che mi fa paura e temo ciò che<br />
credo possa farmi male. Se ci spaventa, ce ne allontaniamo; può essere l’ignoto, o quel<br />
che crediamo possa darci dolore-‐fisico, emozionale, psicologico che sia. Dolore-‐paura-‐<br />
separazione;<br />
[.…]Tutto ciò crea dentro di noi pr<strong>of</strong>onde separazioni: dalla natura, dagli altri e da noi<br />
stessi. Tre separazioni principali, riconducibili alle paure fondamentali indicate da Osho<br />
(pazzia, orgasmo e morte). Creiamo le nostre separazioni sulla base di tali paure.<br />
Riducendo le distanze, cioè gu<strong>are</strong>ndo le separazioni, le paure iniziano a sfum<strong>are</strong> come<br />
buio di fronte alla luce. Luce che illumina la cantina, dove compaiono né spettri né<br />
mostri, ma solo scatoloni di vecchie ferite, valigie di condizionamenti e cultura, bauli di<br />
inconscio. Tutta quell’eredità di milioni di anni che ci crea così come siamo oggi.<br />
Diventarne coscienti e responsabili ce ne libera, rende autentici.<br />
Occorre solo pratic<strong>are</strong> e appr<strong>of</strong>ondire relazioni consapevoli con la natura, con gli altri e<br />
con sé.<br />
Ricongiungerci in un contatto sacro con Madre Terra.<br />
Circondarci di rapporti di amicizia, amore e verità per aprirci.<br />
Meditazione e ricerca per riportarci dentro.<br />
<strong>Il</strong> risultato: un semplice essere umano naturale, spontaneo e vitale nel suo relazionarsi<br />
a sé stesso, e agli altri e a questo pianeta".<br />
Jivan Arshad<br />
"Non sei un'isola. Puoi averlo dimenticato l'aldilà, ma l'aldilà non ha dimenticato te. <strong>Il</strong><br />
figlio può aver dimenticato la madre, ma la madre non dimentica il figlio. La parte può<br />
aver cominciato a pens<strong>are</strong> di essere separata, ma il Tutto sa che non lo sei".<br />
Osho, tratto da " Courage", cap. 2<br />
24
La separazione dal pianeta<br />
"Un insieme di persone accumula immondizia nella propria casa, fuma e brucia scorie a<br />
finestre chiuse, spreca l’acqua e la sporca, maltratta gli animali, saccheggia le provviste<br />
senza curarsi di quelle future e lascia quattro quinti degli abitanti tra fame, sete e<br />
malattie; taglia le piante, asfalta il giardino, tiene sul comodino tanto esplosivo da far<br />
salt<strong>are</strong> l’intero quartiere... Che stanno facendo a loro stessi, alle persone, alla<br />
casa?Direi che sono impazziti, o meglio che stanno riflettendo fuori quella paura che<br />
dentro li rende tanto separati dal proprio ambiente, dagli altri e da sé. Direi che siamo<br />
noi.<br />
Dal punto di vista energetico funzioniamo come tubi: l’energia del sopra (cielo, sole,<br />
cosmo) dal chakra superiore fluisce a quello inferiore, e da questo alla terra. Qui,<br />
l’energia è trasformata, pulita, rinfrescata, quindi restituita per il percorso inverso al<br />
cielo. Come le cozze filtrano l’acqua degli oceani, altrettanto noi contribuiamo a filtr<strong>are</strong><br />
le energie per il pianeta. Siamo cozze cosmiche. Accade anche sul piano fisico: cibo-‐<br />
digestione-‐restituzione; ciò che è dato alla terra diventa concime, poi a sua volta cibo e<br />
così via. La terra, grande alchimista, trasforma tutto: addirittura il carbone sarà<br />
diamante, un giorno. <strong>Il</strong> corretto funzionamento del circuito di alimentazione ci rende<br />
sani. Viceversa, se il canale attraverso il quale il cibo digerito torna alla terra dovesse<br />
chiudersi, non s<strong>are</strong>mmo sani. Metafisicamente, questo è il punto.<br />
Quando proviamo paura, il primo chakra si restringe, fornendo così un surplus di<br />
energia al cervello e al corpo: è uno stratagemma di sopravvivenza, grazie al quale in<br />
situazioni di pericolo abbiamo immediatamente disponibile energia fisica e mentale per<br />
riuscire a cavarcela. Per questo, quando ad esempio schiviamo un incidente, accade<br />
un’incredibile prontezza sul momento e poi, poco dopo, iniziamo a trem<strong>are</strong>.<br />
Quell’energia in più ha bisogno di essere rilasciata.<br />
Ma, nel mondo attuale, il terrore è usato come mezzo di comunicazione di massa, e la<br />
paura diventa uno stile di vita; [...]<br />
[....]<strong>Il</strong> mondo che abbiamo creato spinge l’inconscio collettivo in uno stato di<br />
sopravvivenza indotto, congeniale solo al potere sociale. Costantemente, anche in<br />
assenza di reale pericolo, il sistema è in allarme emergenza. L’energia in più, non<br />
25
ipulita, va alla testa e da qui, non potendo essere trattenuta, si rilascia nell’inconscio<br />
incasinandoci la vita. Come dire, viviamo tutti con il primo chakra stretto. Questo<br />
ostacola il rinnovo naturale dell’energia, il suo flusso viene frenato, non si rigenera<br />
nello scambio con la terra [....]<br />
[....]Viviamo tutti una pr<strong>of</strong>onda separazione da Madre Terra; un allontanamento<br />
doloroso le cui conseguenze non sono solo ambientali, ma interiori. Dalle nostre case<br />
alle città tutto ciò che ci siamo costruiti intorno ci separa dal suolo del pianeta, per<br />
tutta la durata della vita ed oltre. <strong>Il</strong> contatto con la terra non è questione teorica:<br />
metafisicamente, è essenziale per il sistema umano".<br />
Jivan Arshad, tratto da un'intervista<br />
(...) un sannyasin che dice di non sentire l’energia nelle gambe (…) (Ndr)<br />
"Non hai dunque contatto con la terra. Ci sono persone che hanno completamente<br />
dimenticato le loro gambe, e se dimentichi le gambe, queste diventano inabili. Hanno<br />
bisogno di cura. Molta gente vive al di sopra delle ginocchia, e ne sono di rado<br />
consapevoli. Ma se vivi al di sopra delle ginocchia, c’è un vuoto tra te e la terra –e la<br />
terra è la madre. E’ un sintomo del fatto che non sei mai stato pr<strong>of</strong>ondamente in amore<br />
con tua madre. Questo accade solo alle persone che non sono mai state in amore con la<br />
madre. Perdono contatto con la terra, perché la terra è la madre[....]<br />
Si può cambi<strong>are</strong>; non c’è nulla da preoccuparsi".<br />
Osho, Darshan Diaries, 15 july 1976<br />
26
"Hai mai abbracciato un albero?Abbraccia un albero .E un giorno arriverai a sapere che<br />
non soltanto tu hai abbracciato l’albero, ma che anche l’albero risponde. Allora, per la<br />
prima volta, sarai capace di sapere che l’albero non è solo una forma, non è solo una<br />
certa specie della quale parlano i botanici: è un Dio sconosciuto –così verde nel tuo<br />
cortile, così pieno di fiori nel tuo cortile, così vicino a te, che ti fa dei gesti, ti chiama e ti<br />
richiama".<br />
Osho, Dang Dang Doko Dang, cap. 2, 12 june 1979<br />
La separazione dall'altro<br />
"<strong>Il</strong> bambino nell’utero della madre non ha paura, non ne ha motivo. Ma una volta che<br />
viene fuori dall’utero materno, una grande paura attraversa tutto il suo essere. <strong>Il</strong> suo<br />
essere viene preso... come se prendi un albero e lo tiri fuori dalla terra, lo sradichi.<br />
L’albero trema e si scuote tutto: gli stai togliendo le radici, stai distruggendo le sue<br />
stesse fondamenta. Non conosce altro nutrimento, non conosce altro modo di esistere.<br />
La terra si è presa cura di lui, e tu lo stai sradicando. [....]<br />
[....]Quando il bambino viene fuori dall’utero, è lo shock più grande della sua vita.<br />
Persino la morte non sarà uno shock tanto grande, perché la morte arriverà senza<br />
preavviso. La morte, molto probabilmente, arriverà quando egli è inconscio. Ma mentre<br />
sta uscendo dall’utero della madre è conscio. Di fatto, diventa conscio per la prima<br />
volta. <strong>Il</strong> suo lungo, pacifico sonno di nove mesi viene disturbato –e poi gli tagli il<br />
cordone che lo lega alla madre. Nel momento in cui tagli quel cordone che lo congiunge<br />
alla madre, hai creato un individuo pauroso.<br />
Non è questo il modo giusto; ma fino ad ora è stato fatto così. Senza saperlo, questo ha<br />
aiutato i preti e lo cosiddette religioni a sfrutt<strong>are</strong> l’uomo. <strong>Il</strong> bambino dovrebbe essere<br />
allontanato lentamente dalla madre, più gradualmente. Non dovrebbe esserci un simile<br />
shock e questo si può f<strong>are</strong>". [.…]<br />
Osho, From Unconsciousness to Consciousness, cap. 25, 22 nov 1984<br />
27
"L’accoppiamento di un uomo e di una donna ha un significato pr<strong>of</strong>ondissimo: l’ego<br />
evapora in questa assimilazione di due esseri umani. Una persona che comprenda<br />
realmente l’essenza di questa unità, di questa aspirazione per amore ed unità, può<br />
anche comprendere il significato di un altro tipo di unità, un’unità di tipo yogico;<br />
un’unità ascetica; un’unità santa; un’unità meditativa. Una persona è unita anche in un<br />
interscambio: la sua identità si fonde con quella dell’altra persona, e diventano uno".<br />
Osho, From Sex to Superconsciousness, cap. 1, 30 sept 1968<br />
28
La separazione dal se<br />
"La separazione del corpo e della coscienza è la morte. Poiché c’è questa separazione, è<br />
insignificante chiamarla morte è soltanto una distensione, un’interruzione di una<br />
connessione. Non è niente altro che un cambio di abiti. Dunque, quando uno muore con<br />
consapevolezza, non muore mai veramente, per cui la questione della morte non sorge<br />
mai per lui. Non chiamerà nemmeno la morte illusione. Non dirà nemmeno chi muore e<br />
chi non muore. Semplicemente constaterà che ciò che ieri chiamavamo vita era una<br />
semplice associazione. Questa associazione si è rotta. Ora è iniziata una nuova vita che<br />
non è più un’associazione, nel senso in cui lo era prima. Forse è una nuova connessione,<br />
un nuovo <strong>viaggio</strong>." Osho, And Now and Here, 1 aug 1970<br />
" La personalità è falsa, l'individualità è sostanziale; la personalità è la tua facciata,<br />
l'individualità è la tua verità. La personalità ti è stata imposta dall'esterno: è una<br />
maschera, è un parte recitata. L'individualità è la tua realtà , sei tu, come il divino ti ha<br />
fatto".<br />
Osho, tratto da "Courage", cap.<br />
" La meditazione ti mette di fronte alla realtà. E allorché avrai preso coscienza in prima<br />
persona che la vita è eterna, non ti preoccuperai mai più della morte. Puoi and<strong>are</strong><br />
oltre".<br />
Osho, tratto da "Courage", cap. 5<br />
"La morte sarà un salto di qualità da un corpo, da una forma in un'altra forma, ma non<br />
sarà la tua fine. Tu non sei mai nato e non morirai mai. Tu sei qui da sempre."<br />
Osho, tratto da "Courage", cap. 5<br />
29
Intervista ad Arshad<br />
RELAZIONE TRA PAURE, SEPARAZIONI<br />
E STRUMENTI DI TRASFORMAZIONE<br />
Quella che seguirà è un’intervista fatta ad Arshad, nella quale risponderà a domande<br />
sulle separazioni e sugli strumenti di trasformazione connessi ad esse .<br />
E’ necessario un lavoro sulle separazioni?<br />
"Ad un’umanità tanto separata, non può che giov<strong>are</strong>.<br />
Allo stesso modo, anche tra i meditatori e i gruppi di crescita, spesso la separazione da<br />
madre terra non è presa in considerazione. Questo elemento è invece di basil<strong>are</strong><br />
importanza, vero e proprio cardine del lavoro sulle separazioni, in quanto condizione<br />
imprescindibile per un corretto flusso energetico nel sistema dell’essere umano.<br />
La necessità si pone nel momento in cui si è completamente dimenticata la scienza<br />
delle relazioni tra noi ed il resto, la natura in particol<strong>are</strong>. Questa condizione influenza<br />
tutte le altre separazioni, paure e difficoltà dell’individuo. D’altro canto, il mero<br />
rapporto con la natura è di per sé condizione insufficiente al benessere olistico<br />
dell’uomo contemporaneo, e necessita di avere radici pr<strong>of</strong>onde nella meditazione come<br />
nel ricco tesoro della terapia umanistica".<br />
Se è vero che riducendo le paure si riducono le separazioni, è altrettanto vero il<br />
contrario?<br />
"Cambiando l’ordine, il risultato non cambia. Di fatto, si passa comunque per il dolore<br />
che è in mezzo tra la separazione e la paura.<br />
Porre l’accento sulla separazione piuttosto che sulla sua radice psicologica, a volte<br />
facilita l’approccio alla ricerca.<br />
La percezione delle separazioni è avvertita come limite reale dall’individuo, sovente più<br />
delle proprie motivazioni inconsce.<br />
Da questo percorso, giungere alla paura e lasciarla and<strong>are</strong>, tutta o in parte, può<br />
accadere in maniera naturale e spontanea".<br />
Intervenendo sulle separazioni fondamentali, si ottengono benefici?<br />
"<strong>Il</strong> beneficio della trasformazione sta nel letting-‐go.<br />
Si sono individuati letting-‐go specifici per i diversi tipi di separazione fondamentale.<br />
La trasformazione attiva delle separazioni comporta un cambio radicale del proprio<br />
life-‐style.<br />
Essendo centrata sulla riappropriazione del relazionarsi con sé, gli altri e la natura, la<br />
sua applicazione è soprattutto nel vero e proprio modo di vivere.<br />
Per questo il lavoro tende all’arricchimento e trasformazione della coscienza<br />
individuale, ed insieme quella storica, sociale, scientifica, culturale, artistica".<br />
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Perchè Psicologia dello Zorba?<br />
"Guardando alla Psicologia del Buddha, si vede uno dei grandi capolavori lasciati da<br />
Osho all’uomo. E’ riuscito nel suo intento, quello di cre<strong>are</strong> una Psicologia totalmente<br />
nuova, adatta alle persone di oggi. Ed ha lasciato ancora pezzi che si creano,<br />
aggiornano, sperimentano continuamente. Ha dato la chiave di volta di una nuova<br />
concezione dell’essere umano stesso.<br />
Dunque, la psicologia occidentale è rivolta alle patologie, perchè si rientri nella norma.<br />
Quella orientale, alle persone sane, perchè siano più sane.<br />
Quella del Buddha, alle persone sane, perchè diventino dei Buddha.<br />
Quella dello Zorba, alle persone sane perchè diventino più naturali.<br />
La psicologia dello Zorba non è una vera psicologia, è un semplice contributo alla<br />
psicologia del Buddha. A questa porta e tende, anzi di più, tende a port<strong>are</strong> al Maestro,<br />
ad un Buddha. Osho ha sempre amato unire Buddha e Zorba. Ma Zorba può solo<br />
port<strong>are</strong> fino al Buddha. E’ complement<strong>are</strong>, perciò Psicologia dello Zorba.<br />
La psicologia dello Zorba parte dai riflessi, dagli effetti e non dalle cause. Parte da<br />
Zorba, ma non arriva a Buddha. Al massimo, accompagna fino alla soglia."<br />
Jivan Arshad, tratto da un' intervista<br />
"Anche i tuoi vecchi schemi sono falsi; anche loro spariranno. Se il let-‐go è completo, ti<br />
lascerà nel tuo sé naturale, nel tuo essere autentico.[…] Così essere originali e naturali è<br />
la cosa più importante per un viaggiatore sul cammino."<br />
Osho, <strong>Light</strong> on the Path, cap. 32, 1986<br />
"L’unica illusione che l’uomo deve lasciar and<strong>are</strong> è l’illusione della separazione. Allora<br />
all’improvviso il canto interiore sgorga fuori, e si incontra con l’esterno. L’interno e<br />
l’esterno non sono più interno ed esterno, diventano uno una pulsazione, un ritmo.<br />
Questa esperienza del dentro e del fuori che diventano uno è il picco della gioia,<br />
dell’estasi. Soltanto attraverso questa estasi si arriva a conoscere il significato della<br />
vita, la sua bellezza suprema. Pertanto ricorda, l’idea di separazione deve essere pian<br />
piano lasciata and<strong>are</strong>. Cerca e ricerca momenti nei quali puoi sentirti più in sintonia con<br />
l’esistenza, così che il livello di separazione divenga sempre più sottile: in amore,<br />
nell’ascolt<strong>are</strong> musica, nella meditazione, vedendo un bel tramonto o la notte stellata, o<br />
soltanto sedendoti in silenzio senza far nulla, fondendoti, sciogliendoti, sp<strong>are</strong>ndo.<br />
Permetti sempre pi_ momenti di questo tipo. Sono di un tipo raro, perchè siamo così<br />
occupati che non permettiamo mai a questi momenti di erutt<strong>are</strong>, e se alle volte<br />
accadono siamo in una tale fretta che non li notiamo mai.<br />
Inizia a not<strong>are</strong> questi bellissimi momenti, perchè essi sono le finestre su dio."<br />
Osho, Darshan Diaries, 26 mar 1979<br />
"Non te lo so spieg<strong>are</strong>, posso darti solo qualche indicazione. Al mattino, quando sorge il<br />
sole, siediti semplicemente sulla riva del fiume. Senza f<strong>are</strong> nulla, siediti semplicemente<br />
31
in silenzio, osservalo. E, a volte, in qualche momento benedetto, accadrà: non ci sarà<br />
osservatore, e niente osservato. L’osservatore diventa l’osservato. Non è che sei<br />
separato dal sole che sorge –tu lo sei.<br />
Seduto sotto l’albero, chiudi semplicemente gli occhi, percepisci l’albero. Abbraccia<br />
l’albero, sii proprio uno con esso, come se fossi con il tuo amore. E alle volte... non si<br />
può predire; non posso dire che accadrà ogni volta. Succederà soltanto una volta ogni<br />
tanto –poiché deve accadere nonostante te, per questo accade solo ogni tanto.<br />
Oppure, amando la tua donna, sciogliti nel suo tepore. Dimentica la sessualità per un<br />
istante, per un momento dimentica tutto quello che gira nella tua testa, nella tua<br />
fantasia. Per un attimo, semplicemente sciogliti dentro la donna reale. Non portarti<br />
dietro nessuna pornografia in testa, non f<strong>are</strong> della sessualità qualcosa di cerebrale.<br />
Lascia che la tua sessualità sia una sensualità pr<strong>of</strong>onda, sensibilità, un feeling di<br />
pancia. Sciogliti nella donna, come se fossi di nuovo un bimbo nell’utero della madre.<br />
Finché non hai provato questo con la persona che ami, non hai ancora conosciuto la<br />
persona che ami."<br />
Osho, The Book <strong>of</strong> Wisdom, cap. 18, 28 feb 1979<br />
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OSHO INIPI CIRCLE:<br />
I TRE STRUMENTI DI TRASFORMAZIONE<br />
“Le caratteristiche che distinguono la Trasformazione delle <strong>Separazioni</strong> Fondamentali,<br />
sono racchiuse nel nome Osho Inipi Circle.<br />
Osho: la separazione dal sé<br />
si utilizzano principalmente tecniche di meditazione, discorsi e letture di Osho, e<br />
l’esperienza dell’Inipi, strumento che ritroviamo per tutte le separazioni.<br />
Inipi: la separazione dall’ambiente/natura<br />
oltre all’Osho Inipi, contatto con la natura, lavoro fisico nella natura, lavoro sui primi<br />
chakra, danza, rituali.<br />
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Circle: la separazione dall’altro<br />
il cerchio, nella sua accezione più pr<strong>of</strong>onda, è un vero motore di guarigione,cosi come<br />
lo sono la collaborazione, la cooperazione, le attività creative, la condivisione, le<br />
meditazioni sociali, le sessioni, la presenza e l’ attività dello Staff, e l’Inipi.”<br />
Jivan Arshad<br />
Questa miscela di elementi, Osho Inipi Circle, crea da molti anni una perfetta alchimia.<br />
A mio p<strong>are</strong>re questo lavoro, non può far altro che d<strong>are</strong> un'accelerata a chiunque abbia<br />
la volontà, il desiderio di ricontatt<strong>are</strong> sé stesso, gli altri e Madre Terra.<br />
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EPILOGO e RINGRAZIAMENTI<br />
Ogni Inipi, ogni cerchio, ogni sessione o meditazione mi ha regalato una perla di<br />
saggezza e una comprensione. E' il motivo per il quale ancora oggi, dopo molti anni,<br />
riconosco il grande valore di questo straordinario ed eclettico lavoro.<br />
Vorrei concludere dicendo che ho un infinita gratitudine verso questo percorso che ha<br />
donato alla mia vita l'opportunità di crescere insieme ad un cerchio intercambiabile di<br />
amici, accompagnata costantemente da sentimenti di fratellanza, amore e fiducia;<br />
sentendomi come un seme che protetto, innaffiato e nutrito dalla luce e dal calore del<br />
sole, può crescere sano , forte e pr<strong>of</strong>umato mantenendo inalterata la sua essenza.<br />
Vorrei ringrazi<strong>are</strong> Arshad con tutto il cuore, per essere stato, oltre che un grande<br />
insegnante, anche e soprattutto uno straordinario amico, trasmettendomi attraverso il<br />
suo cuore, l'altissimo significato di questa forma d'amore che chiamiamo Amicizia.<br />
Poi vorrei ringrazi<strong>are</strong> i miei compagni di <strong>viaggio</strong>, in particol<strong>are</strong> i membri dello staff e<br />
residenti della Osho Circle School (14) che mi hanno accompagnata, sostenuta e<br />
sopportata in moltissimi dei momenti più importanti della mia vita. Mi hanno amata<br />
con tutto il cuore e questo mi ha insegnato ad am<strong>are</strong> a mia volta. Non lo dimenticherò<br />
mai. Con loro ho avuto la possibilità di speriment<strong>are</strong>, Arshad incluso, quello che è stato<br />
sempre il mio sogno, tanti pianeti che s’incontrano e danno vita ad un universo<br />
interconnesso e armonico, dove ogni parte da sola ha una sua grande forza, ma<br />
quando queste parti si uniscono accade una straordinaria alchimia: la Vita.<br />
Grazie Osho per aver scelto di trasmettere la tua saggezza e consapevolezza.<br />
L'ultimo ringraziamento è per la donna che ora scrive tutto ciò, figlia di questo<br />
meraviglioso percorso che le ha donato il regalo più grande: la fiducia in se stessa e<br />
nella capacità di trasform<strong>are</strong> le proprie paure, di vedere in esse la propria fragilità,<br />
vulnerabilità e forza.<br />
Grazie<br />
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NOTE<br />
(1) Jivan Arshad: è sannyasin dal 1987; creatore dell' Osho Inipi Circle ('96) e della Rosa dei Varchi ('98), sperimenta<br />
un lavoro di guarigione delle separazioni fondamentali, basato sulle paure fondamentali individuate da Osho. Nel<br />
2000 è tra i fondatori della Osho Circle School, della quale attualmente è co-‐direttore e Presidente. La sua ricerca si<br />
espande, tra ironia e sacralità, nella sintesi del patrimonio mistico e scientifico dell'uomo con la via naturale,<br />
sostenuto dalla visione del Maestro. Questo senza lasci<strong>are</strong> da parte la comprensione del nostro tempo, delle sue<br />
dinamiche sociali e della loro influenza sulla nostra psiche, sulle nostre emozioni e sul nostro spirito.<br />
(2) OIC: sigla che indica l'Osho Inipi Circle<br />
(3) Talasi: Ma Deva Talasi è co-‐direttore e co-‐ fondatrice della Osho Circle School. Dedica la sua vita all'evoluzione<br />
interiore, venendo in contatto con diverse scuole e realtà di ricerca,; queste sono confluite nel suo lavoro. Nel 2009<br />
fonda l'<strong>Academy</strong> <strong>of</strong> <strong>Light</strong>, Accademia di formazione Counselor Olistico. Iha conseguito il dottorato in Constellation<br />
Familiales et Systemique presso l'Universitè Europeènne Jean Monnet di Bruxelles. E' Counseler sistemico iscritta<br />
al Faip, e nel registro Sicool con specializzazioni in Metafisica e lavoro sull'Energia, Aura-‐Soma, Costellazioni<br />
Familiari e Sistemiche, Comunicazione PNL, Armonizzazione energetica OPH, Reiki. Insegnante Aura-‐Soma<br />
diplomata in Inghilterra alla Art & Science International <strong>Academy</strong> Color Technologies; da anni si occupa di<br />
consulenza, insegnamento e formazione.<br />
(4) Osho: nato Chandra Mohan Jain Rajneesh (Kuchwada, 11 dicembre 1931 – Pune, 19 gennaio 1990) negli anni<br />
Settanta e Ottanta (adottò il nome Osho nel 1989) è stato un mistico e un maestro spirituale indiano che acquisì<br />
seguito internazionale. I suoi insegnamenti sincretici enfatizzano l'importanza della meditazione, della<br />
consapevolezza, dell'amore, della celebrazione, della creatività e dell'umorismo, qualità che egli riteneva soppresse<br />
dall'adesione a sistemi di credenze statici, alla tradizione religiosa. Ha dedicato la vita allo studio dell'uomo e della<br />
sua struttura di condizionamenti e identificazioni. Suo obiettivo principale è il risveglio della consapevolezza, in<br />
grado di aprire alla vita l'uomo contemporaneo.<br />
(5) Madre Terra: Ina Maka, nome con il quale i nativi americani chiamavano il pianeta terra.<br />
(6) Aura-‐Soma: è una terapia olistica, che cura il corpo e l'anima, tramite essenze che contengono le energie della<br />
luce, del colore, delle piante e dei cristalli. Essa è nata nel 1984 e, benché sia una terapia giovane, si basa sui più<br />
antichi Sistemi di Saggezza. E' "Vino vecchio in bottiglie nuove", come soleva dire la creatrice dell’Aura Soma, Vicky<br />
Wall, donato all'Umanità per accompagnarla nel passaggio alla Nuova Era.<br />
(7) Maestro: Osho<br />
(8) Salto quantico: in fisica atomica l'espressione indica il passaggio di un elettrone in un atomo da uno stato di<br />
energia ad un altro; l'elettrone salta da un livello di energia ad un altro senza assumere valori di energia intermedi.<br />
(9) Set-‐up: termine inglese che letteralmente vuol dire sistem<strong>are</strong>.<br />
(10) Schedule: termine inglese che significa piano di lavoro.<br />
(11) Grande Fratello: è un Reality show televisivo.<br />
(12) Veeresh : Nato a New York nel 1938. Discepolo del Maestro Osho dal 1974. E’ fondatore e presidente della<br />
Humaniversity in Olanda. Conduce gruppi di educazione e terapia ed insegna una serie di tecniche da lui elaborate<br />
sulla base degli insegnamenti di Osho.<br />
(13) Meditazione dinamica: Tecnica catartica creata dal Maestro Osho per l’uomo contemporaneo.<br />
(14) Osho Circle School: Centro di meditazione, comune, scuola di ricerca interiore. www.oshocircleschool.it<br />
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