We are One. Paure e Separazioni: Il viaggio ... - Academy of Light
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oggi non s<strong>are</strong>i qui a raccontarlo; mi hanno sempre stimolato ed aiutato a super<strong>are</strong><br />
questi passaggi ed e’ stato proprio in quei momenti che scattava la magia del cerchio.<br />
Sentire i cuori dei miei amici completamente aperti verso di me, pieni di amore e<br />
verità, mi ha dato la possibilità di ascolt<strong>are</strong> il mio stesso cuore in pr<strong>of</strong>ondità,<br />
permettendomi di sciogliere le difese come neve al sole e di abbattere il muro di paure<br />
che mi separava da loro e da me.<br />
Ed è avvenuta, grazie a tutto ciò, un’alchimia incredibile.<br />
Credo che gli elementi più significativi, siano stati soprattutto l’amore e la fiducia che<br />
percepivo attorno a me, hanno investito il mio essere così intensamente da non poter<br />
far altro che arrendermi immediatamente a questa forza più grande e potente di ogni<br />
mia strategia di difesa. Definirei questo un vero "salto quantico"(8) per l'immediatezza<br />
con la quale tutto ciò si stava trasformando: l’ego, il giudizio, la rabbia, la paura , il<br />
dolore, una volta espressi compresi e accettati si sono improvvisamente tramutati in<br />
compassione per me stessa.<br />
Questo Evento e’ accaduto migliaia di volte in tutti questi anni, a me e a molte altre<br />
persone, un vero miracolo che si manifestava attraverso l’intento reciproco di amicizia,<br />
amore, fiducia, tanta volontà e coraggio.<br />
Questa è l'immensa forza trasformatrice del cerchio che è la base su cui poggia e si<br />
muove tutto il lavoro dello staff .<br />
Durante questo training interno, Arshad ci ha trasmesso e spiegato con passione tutte<br />
le fasi del suo lavoro, passo per passo, volta per volta, gruppo per gruppo, dandoci<br />
indicazioni per aver cura di ogni minimo particol<strong>are</strong>: dall’atmosfera ed il set-‐up (9)<br />
della sala, all’attenzione amorevole e vigile su ogni partecipante, al modo in cui ci si<br />
relaziona con le persone a seconda delle diverse necessità delle stesse.<br />
Ci ha anche mostrato, il criterio con il quale creava le sessioni, lo scopo che ognuna<br />
aveva e la loro collocazione all’interno della schedule (10) del gruppo; questi passaggi<br />
venivano trasmessi durante innumerevoli staff meeting, che servivano appunto ad<br />
impar<strong>are</strong> tutto ciò, a condividere le impressioni sul gruppo, a condividere se stessi, a<br />
chiarire situazioni di varia entità tra membri dello staff, ricompattando ogni volta<br />
l’energia del "team", rinnovandola e rinforzandola. In tutto questo Arshad cresceva e<br />
noi crescevamo insieme a lui ed e’ stato un bel regalo perché lo ha fatto con estrema<br />
dedizione, passione e pr<strong>of</strong>essionalità, ogni volta come fosse stata la prima.<br />
Ancora oggi le cose sono esattamente così e credo che ognuno di noi abbia ricambiato<br />
con la propria totalità nel lavoro.<br />
Quindi, ricapitolando, mi è stato insegnato e ho imparato dalla mia esperienza che il<br />
ruolo dello staff e’ quello di prendersi cura degli spazi comuni, dei partecipanti, degli<br />
altri membri dello staff, del terapista e delle sue esigenze rispetto al suo lavoro con il<br />
gruppo. Bisogna impar<strong>are</strong> ad essere occhi che guardano e orecchie che ascoltano, non<br />
solo voci, forme e gesti, ma anche e soprattutto sentimenti, emozioni, paure, timori,<br />
lacrime e silenzi, provando ad avere la sensibilità di comprendere o di accogliere una<br />
persona quando ha bisogno di supporto, ma senza agire attivamente, semplicemente<br />
ascoltando e percependo quello che ha bisogno di esprimere, riportando tutto al<br />
terapista poiché lui sa cosa f<strong>are</strong> e come occuparsi della situazione e, se siamo<br />
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