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Adelchi Vaccaro Utilizzo della pollina in agricoltura - arpa-marche.it

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ASUR – Zona terr<strong>it</strong>oriale n°2 – URBINO<br />

Dipartimento di prevenzione – Servizio Igiene degli allevamenti e delle<br />

produzioni zootecniche<br />

Direttore: Dr. <strong>Adelchi</strong> <strong>Vaccaro</strong><br />

***<br />

<strong>Utilizzo</strong> agronomico <strong>della</strong> <strong>poll<strong>in</strong>a</strong><br />

**********<br />

Il settore avicolo <strong>it</strong>aliano cost<strong>it</strong>uisce una realtà produttiva di rilievo con un<br />

<strong>in</strong>dotto significativo.<br />

Il saldo import/export di carni avicole ed uova risulta sostanzialmente <strong>in</strong><br />

attivo per le carni e quasi <strong>in</strong> pareggio per le uova.<br />

L’allevamento avicolo, così come quello su<strong>in</strong>icolo, raramente dispone di<br />

una S.A.U proporzionata alla quant<strong>it</strong>à dei reflui prodotti.<br />

L’allevamento bov<strong>in</strong>o senza S.A.U si può considerare <strong>in</strong>esistente.<br />

L’allevamento ov<strong>in</strong>o, essenzialmente brado o semibrado, con periodi<br />

lim<strong>it</strong>ati di stabulazione fissa, non comporta, di norma, grosse<br />

problematiche ambientali.<br />

I problemi correlati agli allevamenti avicoli si possono sostanzialmente<br />

ricondurre a:<br />

emissione <strong>in</strong> atmosfera di gas meleodoranti<br />

stoccaggio ed utilizzo dei reflui


diffusione di mosche<br />

smaltimento delle carcasse<br />

I punti di cui sopra richiedono una particolare attenzione da parte degli<br />

imprend<strong>it</strong>ori avicoli, f<strong>in</strong>alizzata alla m<strong>in</strong>imizzazione dell’impatto<br />

ambientale, raggiungibile tram<strong>it</strong>e una corretta gestione dei processi<br />

produttivi.<br />

Tutti gli <strong>in</strong>terventi devono essere <strong>in</strong>tegrati <strong>in</strong> modo da assicurare che i<br />

miglioramenti si traducano <strong>in</strong> un beneficio complessivo senza spostare il<br />

problema da uno stadio del processo ad un altro.<br />

Gli <strong>in</strong>terventi e le pratiche di buona gestione ambientale devono <strong>in</strong>oltre<br />

esplicarsi <strong>in</strong> modo che gli effetti benefici si riflettano anche sul benessere<br />

animale e qu<strong>in</strong>di sul miglioramento delle performances.<br />

Uno dei problemi pr<strong>in</strong>cipali riguarda la messa a punto di tecniche<br />

f<strong>in</strong>alizzate all’ottenimento di lettiere asciutte (> 70% di sostanza secca)<br />

con un buon tenore di pr<strong>in</strong>cipi nutr<strong>it</strong>ivi per le colture agricole.<br />

Ciò significa che le perd<strong>it</strong>e di azoto per volatilizzazione devono essere<br />

ridotte con beneficio anche per l’ambiente.<br />

Le tecniche dovranno essere basate sul controllo ambientale degli edifici<br />

(temperatura, umid<strong>it</strong>à e ventilazione), sulle caratteristiche costruttive<br />

( materiali e coibentazioni), sui sistemi di controllo e di mon<strong>it</strong>oraggio del<br />

“microclima”.<br />

Caratteristiche ricoveri<br />

a) scelta del terreno: i migliori terreni sono quelli di natura calcarea e<br />

silicea;sconsigliati quelli argillosi.<br />

b) preparazione del s<strong>it</strong>o: drenaggio, sopraelevazione di alcuni centimetri<br />

con vespaio <strong>in</strong> ghiaia; canalette di scolo perimetrali.<br />

c) orientamento: l’asse maggiore va orientato ad est (climi temperati);<br />

sud (climi freddi); ovest (climi caldi) tenendo sempre presente la


direzione dei venti dom<strong>in</strong>anti.<br />

d) distanza dalle ab<strong>it</strong>azioni<br />

e) capac<strong>it</strong>à (volume): <strong>in</strong> funzione del numero di animali osp<strong>it</strong>ati<br />

f) superficie: <strong>in</strong> funzione del tipo di stabulazione.<br />

g) forma: rettangolare è la più economica e razionale.<br />

h) materiale da costruzione: refrattari all’umid<strong>it</strong>à, permeabili all’aria,<br />

isolanti, ignifughi, resistenti, leggeri, economici, ecc.<br />

i) pavimentazione: cemento battuto<br />

l) lum<strong>in</strong>os<strong>it</strong>à: illum<strong>in</strong>azione naturale o artificiale, da preferire la prima<br />

soprattutto se diffusa e non diretta o abbagliante<br />

m) temperatura: <strong>in</strong> relazione allo stadio produttivo degli animali<br />

n) umid<strong>it</strong>à relativa: ottimale 50% – 80%<br />

o) lettiera<br />

p) abbeveratoi<br />

q) ventilazione e ricambio d’aria (forzata o naturale): <strong>in</strong>dispensabile per<br />

l’allontanamento di CO2, NH3 e pulviscolo; riduzione carica batterica<br />

ambientale; raffrescamento ecc.<br />

r) depos<strong>it</strong>o foraggi / mangimi<br />

s) concimaia


Lettiera<br />

1) temporanea<br />

2) permanente:<br />

a) sufficientemente ampia e correttamente dimensionata per<br />

lim<strong>it</strong>are il carico di deiezioni;<br />

b) gest<strong>it</strong>a correttamente con l’aggiunta periodica di materiale<br />

fresco (paglia tr<strong>in</strong>ciata, segatura);<br />

c) qual<strong>it</strong>à del materiale (segatura di buona qual<strong>it</strong>à legno – no da<br />

truciolati di mobili, ecc., asciutta – 85/90% di sostanza secca<br />

per ev<strong>it</strong>are fermentazioni già nello stoccaggio, paglia asciutta<br />

non ammuff<strong>it</strong>a ecc.).<br />

Raffrescamento:<br />

con questo term<strong>in</strong>e si <strong>in</strong>tendono tutti quegli <strong>in</strong>terventi diretti o <strong>in</strong>diretti atti<br />

a ridurre la temperatura ambientale e corporea dell’animale.<br />

Sistemi di allevamento<br />

1) In batteria a più piani sovrapposti (utilizzato per le gall<strong>in</strong>e ovaiole)<br />

prevede vari sistemi di raccolta delle deiezioni :<br />

a) <strong>in</strong> fosse sottostanti di dimensioni ridotte, mun<strong>it</strong>e di raschiatoio<br />

a ruspetta per la frequente rimozione delle feci;<br />

b) <strong>in</strong> fosse sottostanti sufficientemente ampie da accogliere la<br />

<strong>poll<strong>in</strong>a</strong> di un <strong>in</strong>tero ciclo (12 – 16 mesi);<br />

c) su nastri trasportatori posti al di sotto di ciascuna fila di gabbie.<br />

2) batteria modificate , con o senza accesso all’esterno (ovaiole)


3) a terra (<strong>in</strong> capannoni ) su lettiera permanente che può essere rimossa<br />

dopo uno o più cicli (broilers).<br />

Ciascuno dei sistemi sopra c<strong>it</strong>ati comporta vantaggi e svantaggi<br />

ai f<strong>in</strong>i dell’emissione di ammoniaca (frutto <strong>della</strong> demolizione dell’acido<br />

urico, dell’urea e di vari composti azotati presenti nelle feci).<br />

Nell’allevamento di gall<strong>in</strong>e ovaiole il livello di emissione è legato<br />

soprattutto ai sistemi di gestione delle deiezioni ed al sistema di<br />

ventilazione.<br />

Ai f<strong>in</strong>i del contenimenmto delle emissioni all’<strong>in</strong>terno dei ricoveri si<br />

rivelano efficaci sia l’allontanamento frequente delle deiezioni<br />

(spostamento del problema), sia ,soprattutto, la riduzione dell’umid<strong>it</strong>à<br />

<strong>della</strong> <strong>poll<strong>in</strong>a</strong>.<br />

E’ possibile ridurre ad un terzo la quant<strong>it</strong>à di ammoniaca prodotta<br />

ricorrendo alla disidratazione forzata <strong>della</strong> <strong>poll<strong>in</strong>a</strong> su nastro, rispetto al<br />

classico stoccaggio <strong>in</strong> fossa sottostante le gabbie.<br />

Nei broilers il livello di emissione è <strong>in</strong>fluenzato:<br />

a) Dal tipo di pavimento ( isolato o no );<br />

b) Dal controllo del microclima <strong>in</strong>dirizzato alla riduzione dell’umid<strong>it</strong>à<br />

<strong>della</strong> lettiera (gestione sistemi di raffrescamento).<br />

In tutti i tipi di allevamento è necessario tenere sotto controllo il sistema di<br />

distribuzione dell’acqua di bevanda ed i sistemi di raffrescamento.<br />

Le frequenti perd<strong>it</strong>e o mal funzionamenti degli impianti <strong>in</strong>cidono<br />

sognificativamente sul grado di umid<strong>it</strong>à <strong>della</strong> <strong>poll<strong>in</strong>a</strong> favorendo sia la<br />

formazione di ammoniaca che lo sviluppo di <strong>in</strong>setti, con conseguenze<br />

negative sia sul benessere animale che sulla qual<strong>it</strong>à delle emissioni e<br />

qu<strong>in</strong>di anche sulle performances produttive.


Predisidratazione <strong>della</strong> <strong>poll<strong>in</strong>a</strong> di ovaiole <strong>in</strong> allevamento<br />

Vantaggi:<br />

1) riduzione delle emissioni odorigene <strong>in</strong> tutte le fasi di: allevamento,<br />

stoccaggio, spandimento;<br />

2) aumento delle possibil<strong>it</strong>à di valorizzazione agronomica;<br />

3) facil<strong>it</strong>à ed economic<strong>it</strong>à di trasporto;<br />

4) migliore utilizzo per eventuale compostaggio;<br />

5) riduzione significativa <strong>della</strong> proliferazione di <strong>in</strong>setti.<br />

Svantaggi:<br />

1) difficoltà e costi per l’ adeguamento/modifica di impianti già<br />

esistenti,<br />

2) aumento dei costi di impianto e di manutenzione.<br />

Stoccaggio <strong>della</strong> <strong>poll<strong>in</strong>a</strong>:<br />

Lo stoccaggio, come già detto, si differenzia a seconda che si tratti di<br />

broilers o di gall<strong>in</strong>e ovaiole <strong>in</strong> batteria.<br />

Nel primo caso lo stoccaggio avviene all’<strong>in</strong>terno dei ricoveri f<strong>in</strong>o alla f<strong>in</strong>e<br />

del ciclo/i a seconda del sistema gestionale adottato e <strong>della</strong> durata del ciclo<br />

di produzione (pollo, galletto, tacch<strong>in</strong>i ecc.), a f<strong>in</strong>e ciclo/i si provvede alla<br />

pulizia e dis<strong>in</strong>fezione/dis<strong>in</strong>festazione dei ricoveri, previa rimozione <strong>della</strong><br />

lettiera che di sol<strong>it</strong>o viene contestualmente allontanata.<br />

In caso contrario è necessario prevedere:<br />

1) una platea esterna per lo stoccaggio provvisorio con regimazione<br />

delle acque piovane e/o adeguata copertura con telo o altro sistema.


2) una vera e propria concimaia avente tutte le caratteristiche tecniche<br />

necessarie, nel caso si <strong>in</strong>tendesse procedere ad una ulteriore<br />

maturazione.<br />

Nel secondo caso lo stoccaggio può avvenire all’<strong>in</strong>terno del ricovero<br />

(fossa sottostante le gabbie), <strong>in</strong> vasche a tenuta poste all’esterno del<br />

ricovero (<strong>poll<strong>in</strong>a</strong> rimossa periodicamente a mezzo raschiatoi),<br />

depos<strong>it</strong>ata <strong>in</strong> locale adiacente (<strong>poll<strong>in</strong>a</strong> parzialmente disidratata).<br />

Rischi san<strong>it</strong>ari (contam<strong>in</strong>azioni da microrganismi)<br />

Anche <strong>in</strong> questo caso bisogna dist<strong>in</strong>guere tra lettiera e <strong>poll<strong>in</strong>a</strong>, ed ancora<br />

tra <strong>poll<strong>in</strong>a</strong> umida e <strong>poll<strong>in</strong>a</strong> disidratata:<br />

Nella lettiera permanente dei polli allevati a terra, i processi di<br />

decomposizione e di <strong>in</strong>nalzamento termico <strong>in</strong>iziano già all’<strong>in</strong>terno dei<br />

ricoveri, per cui si r<strong>it</strong>iene che il processo di autosterilizzazione, al<br />

momento <strong>della</strong> rimozione, risulta già a buon punto.<br />

Discorso a parte mer<strong>it</strong>ano le deiezioni delle gall<strong>in</strong>e allevate <strong>in</strong> batteria,<br />

dove un eccesso di umid<strong>it</strong>à e la mancanza di poros<strong>it</strong>à , difficilmente<br />

consentono il raggiungimento di temperature superiori ai 30/40 °C,<br />

D’altro canto la <strong>poll<strong>in</strong>a</strong> sufficientemente disidratata (U.R < al 30%) lim<strong>it</strong>a<br />

<strong>in</strong> modo significativo l’eventuale cresc<strong>it</strong>a batterica.<br />

Sia la lettiera che la <strong>poll<strong>in</strong>a</strong> tal quale e/o parzialmente disidratata, possono<br />

essere convenientemente utilizzate negli impianti di compostaggio,<br />

(<strong>in</strong> passato anche le carcasse potevano essere aggiunte, oggi è necessario<br />

smaltirle attraverso d<strong>it</strong>te autorizzate – render<strong>in</strong>g -).<br />

Buone pratiche di gestione e di utilizzazione agronomica <strong>della</strong> <strong>poll<strong>in</strong>a</strong><br />

Cr<strong>it</strong>eri generali:<br />

1) La <strong>poll<strong>in</strong>a</strong> può cost<strong>it</strong>uire una risorsa;


2) E’ necessario pianificarne l’utilizzo <strong>in</strong> relazione ai fabbisogni<br />

colturali<br />

3) La concimazione va impostata <strong>in</strong> base al bilancio dei nutrienti<br />

necessari per le diverse colture e non <strong>in</strong> base a schemi fissi<br />

4) Effettuare la rotazione delle colture ev<strong>it</strong>ando le monocolture<br />

5) Lo schema di concimazione azotata deve essere predisposto tenendo<br />

sotto controllo la meteorologia autunno-<strong>in</strong>vernale, con particolare<br />

attenzione alle precip<strong>it</strong>azioni<br />

Gestione <strong>della</strong> <strong>poll<strong>in</strong>a</strong>:<br />

1) Adeguare la capac<strong>it</strong>à di stoccaggio al piano colturale aziendale<br />

2) Munirsi di strutture (conten<strong>it</strong>ori e/o locali) idonee e proporzionate<br />

allo stoccaggio anche <strong>in</strong> funzione dello stato fisico <strong>della</strong> <strong>poll<strong>in</strong>a</strong><br />

(fluida, palabile, essiccata lettiera ecc.), per lim<strong>it</strong>are emissioni<br />

odorigene (NH3), proliferazione di <strong>in</strong>setti, dilavamento ecc.<br />

3) Adeguare la razione alimentare degli animali <strong>in</strong> funzione dei reali<br />

fabbisogni (azoto, fosforo, rame, z<strong>in</strong>co ecc.) per lim<strong>it</strong>arne la loro<br />

elim<strong>in</strong>azione con le deiezioni<br />

4) Curare la manutenzione degli impianti idrici e di raffrescamento,<br />

nonchè quelli di rimozione, stoccaggio e di aventale preessicazione<br />

<strong>della</strong> <strong>poll<strong>in</strong>a</strong><br />

5) L’eventuale accumulo <strong>della</strong> <strong>poll<strong>in</strong>a</strong> all’esterno dovrà avvenire su<br />

platea con raccolta del colaticcio e possibilmente coperta con telo<br />

semipermeabile<br />

6) Il depos<strong>it</strong>o provvisorio su campo <strong>in</strong> attesa di utilizzo dovrà avvenire<br />

nel rispetto delle buone pratiche agronomiche ed <strong>in</strong> base a quanto<br />

eventualmente disposto <strong>in</strong> mer<strong>it</strong>o dalle autor<strong>it</strong>à san<strong>it</strong>arie locali<br />

7) Determ<strong>in</strong>are a mezzo di analisi e stime la composizione del refluo<br />

Utilizzazione agronomica <strong>della</strong> <strong>poll<strong>in</strong>a</strong>:<br />

1) Commisurare gli apporti nutr<strong>it</strong>ivi <strong>in</strong> funzione delle necess<strong>it</strong>à colturali<br />

2) Effettuare analisi dei terreni e del refluo da utilizzare per valutarne la<br />

compatibil<strong>it</strong>à <strong>in</strong> funzione delle colture<br />

3) Valutare correttamente l’effetto residuo delle precedenti<br />

concimazioni


4) R<strong>it</strong>ardare il più possibile la rottura delle stoppie o associarvi una<br />

coltura <strong>in</strong>tercalare, ove le risorse idriche lo consentano<br />

5) Interrare i residui colturali (senza apportare azoto aggiuntivo se non<br />

strettamente necessario) o tr<strong>in</strong>ciarli e lasciarli <strong>in</strong> superficie piuttosto<br />

che bruciarli o asportarli<br />

6) Mantenere una copertura vegetale durante la stagione <strong>in</strong>vernale,<br />

soprattutto nei terreni leggeri ( a tess<strong>it</strong>ura grossolana) e dove la<br />

coltura precedente residui molti n<strong>it</strong>rati. In tal caso può essere<br />

opportuno ridurre la dose totale e frazionare gli <strong>in</strong>terventi di<br />

spandimento<br />

7) Ev<strong>it</strong>are spandimenti su terreni saturi di acqua, gelati ed a rischio di<br />

ruscellamento<br />

8) Se possibile sdoppiare le fasi di trasporto da quelle di spandimento<br />

per non danneggiare la struttura del terreno con mezzi troppo pesanti<br />

9) Interrare la <strong>poll<strong>in</strong>a</strong> contestualmente alla sua distribuzione.<br />

Quale futuro per gli allevamenti <strong>in</strong>tensivi?<br />

Nella filieva avicola si sta sperimentando l’applicazione del Regolamento<br />

del Parlamento europeo e del Consiglio sull’adesione volontaria delle<br />

organizzazioni a un sistema comun<strong>it</strong>ario di ecogestione ed aud<strong>it</strong> (EMAS :<br />

Eco Management and Aud<strong>it</strong> Scheme) (Reg. CE 19/3/2001 n°761)<br />

Si tratta di uno strumento di prevenzione ambientale dell’Unione Europea,<br />

al quale possono aderire le organizzazioni (imprese ed enti) per valutare e<br />

migliorare le proprie prestazioni ambientali e fornire al pubblico ed agli<br />

altri soggetti <strong>in</strong>teressati, le <strong>in</strong>formazioni pert<strong>in</strong>enti.<br />

L’obiettivo di EMAS è quello di promuovere miglioramenti cont<strong>in</strong>ui<br />

mediante:<br />

a) <strong>in</strong>troduzione ed attuazione di sistemi gestione ambientali<br />

secondo la norma ISO 14001;<br />

b) la valutazione sistematica, obiettiva e periodica dell’efficacia di<br />

tali sistemi;


c) l’<strong>in</strong>formazione sulle prestazioni ambientali ed il dialogo con<br />

l’esterno;<br />

d) la partecipazione e la condivisione dei dipendenti.<br />

In sostanza si propone una sorta di sistema di autocontrollo <strong>in</strong>dirizzato alla<br />

corretta gestione ambientale.<br />

Si parla di SGA (sistema di gestione aziendale ) che rappresenta la parte<br />

del sistema complessivo di gestione,comprendente la struttura<br />

organizzativa, le attiv<strong>it</strong>à di pianificazione, le responsabil<strong>it</strong>à, le pratiche, le<br />

procedure, i processi e le risorse per sviluppare, mettere <strong>in</strong> atto, realizzare,<br />

mantenere la pol<strong>it</strong>ica ambientale.<br />

L’organizzazione che adotta un sistema di gestione deve <strong>in</strong>dividuare i<br />

comp<strong>it</strong>i e le relative responsabil<strong>it</strong>à per quelle funzioni che durante lo<br />

svolgimento delle attiv<strong>it</strong>à possono provocare un impatto ambientale.<br />

Tutto il lungo processo, che parte dall’analisi del contesto ambientale,<br />

dall’<strong>in</strong>dividuazione dei livelli di responsabil<strong>it</strong>à, dalle azioni di verifica e<br />

relative eventuali azioni correttive ecc., dovrà essere documentato,<br />

accred<strong>it</strong>ato e reso pubblico.<br />

Per concludere, anche <strong>in</strong> alcuni settori zootecnici (avicolo e su<strong>in</strong>icolo),<br />

sempre più organizzato <strong>in</strong> filere, saranno molto probabilmente rese<br />

obbligatorie le certificazioni dei sistemi di gestione ambientale, EMAS,<br />

ISO 14001, f<strong>in</strong>o alle autorizzazioni ambientali <strong>in</strong>tegrate (IPPC –<br />

INTEGRATED POLLUTION PREVENTION CONTROL ) di cui alla<br />

Direttiva del Consiglio sulla prevenzione e la riduzione <strong>in</strong>tegrate<br />

dell’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento ( Dir. 24/9/1996 n°96/61) .

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