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<strong><strong>il</strong>Paese</strong><br />
nuovo<br />
venerdì 8 febbraio 2013 10<br />
Libreria Volta la Carta A Calimera “Invisib<strong>il</strong>i” di Fulvio Colucci e Giuse Alemanno<br />
Vivere e morire all’Ilva<br />
DB D’Essai In scena Salvatore Della V<strong>il</strong>la<br />
Mi sono fatto a pezzi<br />
Terzo appuntamento<br />
oggi,<br />
venerdì 8 febbraio<br />
con la<br />
Stagione Teatrale<br />
del Db Teatro organizzata<br />
dalla Compagnia<br />
Salvatore Della V<strong>il</strong>la al CineTeatro<br />
DB d’Essai di<br />
lecce.<br />
Dopo Blue Stories e<br />
l'omaggio a Giorgio Gaber<br />
con Il Grigio, drammaturgie<br />
classiche e nuove impreziosiranno<br />
<strong>il</strong> cartellone<br />
della rassegna con Mi sono<br />
fatto…a pezzi! - Antologia<br />
semiseria di eccessi e difetti<br />
con Salvatore Della<br />
V<strong>il</strong>la.<br />
L’attore e regista Salvatore Della V<strong>il</strong>la<br />
Sarà un percorso eclettico,<br />
che coinvolgerà autori<br />
classici e contemporanei:<br />
Luigi Pirandello, Guy de<br />
Maupassant e Jerome<br />
Klapka Jerome.<br />
Il Pubblico avrà l’opportunità<br />
di essere accompagnato<br />
e coinvolto emotivamente<br />
in questo contenitore<br />
poli<strong>ed</strong>rico dell’arte teatrale,<br />
dove si snodano atti<br />
esistenziali di personaggi<br />
psicologici e introspettivi<br />
attraverso i loro drammi e<br />
circostanze paradossali di<br />
personaggi irreali e di pura<br />
creazione dell’immaginario<br />
nelle loro es<strong>il</strong>aranti <strong>ed</strong><br />
equivoche situazioni.<br />
Hea180Il libro di Marzioni & Costantini<br />
Le storie<br />
terragne<br />
Un libro-oggetto. Un libro. Storie. Segni. E altre<br />
storie e altri percorsi che trascendono la pagina<br />
scritta. Sono le Storie Terragne, scritte da Maira<br />
Marzioni e affidate al segno di Gianluca<br />
Costantini, nate dal lavoro dell'associazione In<br />
Alto a Sinistra e affidate alla cura di Francesco Maggiore. Il libro<br />
racconta le storie di sei produttori, coltivatori anche loro di<br />
segni, perché la produzione come scelta etica, rispettosa delle<br />
"cose" del mondo, della vita, è un segno, un segnale di come sia<br />
possib<strong>il</strong>e intraprendere strade diverse in un mondo sociale sempre<br />
più piegato su se stesso. Il libro sarà presentato oggi venerdì<br />
8 febbraio presso Hea180 Wine Bar, a <strong>Lecce</strong> in via Bac<strong>il</strong>e, alle<br />
21.00, accompagnato da un aperitivo enogastronomico che porterà<br />
l'intreccio delle storie con quelli che sono i loro prodotti, un<br />
cuore di terra che ancora pulsa e si trasferisce in città. Saranno<br />
presenti gli autori del libro. A seguire dj set di Sandro Litti.<br />
Ospiti speciali: Azienda agricola L'Aranceto, Monteroni,<br />
Azienda Agricola Piccapane, Cutrofiano le mandorle e pere<br />
asciutte di sole di Toni (Toni Balestra, Oria). In collaborazione<br />
con <strong>il</strong> Gas, Gruppo di acquisto solidale <strong>Lecce</strong>.<br />
aAgenda<br />
Alla libreria<br />
Volta La Carta<br />
di Calimera<br />
in via Atene<br />
39, oggi<br />
venerdì 8 febbraio alle<br />
19,00 è prevista la presentazione<br />
del libro “Invisib<strong>il</strong>i.<br />
Vivere e morire all’Ilva di<br />
Taranto” di Fulvio Colucci<br />
e Giuse Alemanno (Kurumuny)<br />
con l’autore Fulvio<br />
Colucci e la proiezione di<br />
Settanta, un cortometraggio<br />
di Mimmo Mezzapesa.<br />
Intervengono: Anna Chiriatti<br />
(Kurumuny), e Nando<br />
Popu.<br />
***<br />
Non molto tempo fa gli<br />
operai dell’allora Italsider<br />
vennero chiamati metalmezzadri.<br />
Era la generazione<br />
dei Cipputi, dei sindacati<br />
e degli scioperi che paralizzavano<br />
la produzione, della<br />
terra o del mare da coltivare,<br />
dopo <strong>il</strong> turno. L’Italsider<br />
non c’è più. C’è l’Ilva.<br />
Una nuova fabbrica con un<br />
nuovo nome e nuove regole,<br />
ma soprattutto una nuova<br />
generazione. Una generazione<br />
che sogna la grossa<br />
vincita al gratta e vinci o al<br />
massimo la divisa da carabiniere.<br />
***<br />
Per i nuovi operai dell’Ilva,<br />
divisi in normalisti e<br />
turnisti, <strong>il</strong> sindacato è lontano;<br />
al suo posto ci sono i<br />
tornei di calcetto aziendali<br />
che favoriscono la comunicazione,<br />
ma non troppo. Rimane<br />
la paura di non tornare<br />
più a casa e i santi a cui<br />
La copertina di Invisib<strong>il</strong>i<br />
affidarsi, una volta custoditi<br />
nei portafogli ora immagini<br />
su cellulari.<br />
Le immagini dei santi si<br />
affiancano a quelle delle<br />
mogli, dei figli e delle famiglie<br />
e di loro è tutto quello<br />
che oltrepassa i tornelli dell’Ilva.<br />
La vita scandita dai turni.<br />
Tra la fabbrica e la vita fuori,<br />
lo spogliatoio dove si<br />
svestono i panni civ<strong>il</strong>i e si<br />
indossa la tuta da operai.<br />
Perché l’Ilva è anche volti<br />
stanchi, epopea di pendolari,<br />
famiglie e figli, doveri<br />
e rancori, solidarietà e s<strong>il</strong>enzi,<br />
verità e menzogne.<br />
***<br />
L’Ilva è carne viva, metafora<br />
di una condizione universale,<br />
piccolo spaccato di<br />
mondo. Una fabbrica non<br />
soltanto di acciaio ma di<br />
storia e storie. ***<br />
E sullo sfondo una città<br />
lontana assente, dai contorni<br />
sfumati come fosse di<br />
sabbia, la stessa sabbia che<br />
si indurisce nel naso e lo fa<br />
sanguinare. Invisib<strong>il</strong>i di<br />
Fulvio Colucci e Giuse Alemanno<br />
è un lavoro a quattro<br />
mani che raccoglie e racconta<br />
storie di uomini la cui<br />
vita è indissolub<strong>il</strong>mente legata<br />
al lavoro, sospesa in<br />
aria come <strong>il</strong> braccio di una<br />
gru, operai del più grande<br />
stab<strong>il</strong>imento siderurgico<br />
d’Europa, l’Ilva di Taranto.<br />
***<br />
Ma è anche <strong>il</strong> racconto<br />
delle contraddizioni di una<br />
città intera, sparsa su 2600<br />
ettari di cui l’Ilva occupa<br />
1600: fac<strong>il</strong>e capire chi comanda<br />
e chi dà da mangiare<br />
ai tarantini, più diffic<strong>il</strong>e è<br />
capire perché accade che<br />
dei bambini, come quelli di<br />
Taranto, siano in trincea per<br />
una guerra impari contro un<br />
nemico subdolo e imprev<strong>ed</strong>ib<strong>il</strong>e,<br />
l’inquinamento. Il<br />
ricatto occupazionale e <strong>il</strong><br />
sentirsi colpevoli di lavorare.<br />
Questo è uno dei pregi di<br />
Invisib<strong>il</strong>i, la narrazione di<br />
un’umanità divisa fra la necessità<br />
e <strong>il</strong> rifiuto, la psicologia<br />
di chi ogni giorno passa<br />
quei cancelli aspettando<br />
<strong>il</strong> momento di uscirne, <strong>il</strong><br />
malessere di chi sa che non<br />
può farne a meno pur essendone<br />
sempre tentato.<br />
Astràgali A Lucugnano, Tricase e Alessano<br />
Le parole di un teatro<br />
La copertina di Suoni figure di piccoli corpi<br />
Sarà la Biblioteca Provinciale Girolamo Comi di<br />
Lucugnano a ospitare oggi, venerdì 8 febbraio, alle18,<br />
<strong>il</strong> primo appuntamento del ciclo di incontri “Le<br />
parole di un teatro”. Protagonista della serata sarà <strong>il</strong><br />
libro di Fabio Toll<strong>ed</strong>i, Suoni figure di piccoli corpi.<br />
Secondo volume della collana Respiri, <strong>il</strong> libro raccoglie,<br />
per la prima volta, i versi scritti da Fabio Toll<strong>ed</strong>i, direttore artistico<br />
e regista del teatro leccese, in un arco di tempo che va dal 1992<br />
al 2012, anni in cui la pratica della scrittura e quella del quotidiano<br />
lavoro nel teatro si sono fortemente intrecciate. A dialogare con l’autore,<br />
la giornalista Giuliana Coppola.<br />
Di uno dei testi più sacri e misteriosi si parlerà, invece, mart<strong>ed</strong>ì<br />
12 febbraio, alle 18, alle Scuderie di Palazzo Gallone di Tricase<br />
con Il Cantico dei Cantici per lingua madre di Fabio Toll<strong>ed</strong>i. Incessante<br />
canto d’amore dell’amata verso <strong>il</strong> suo amato, e dell’amato verso<br />
la sua amata, <strong>il</strong> Cantico, in ebraico Shir hashirim, in latino Canticum<br />
canticorum, già nel nome dice <strong>il</strong> suo essere <strong>il</strong> più sublime di tutti<br />
i canti, <strong>il</strong> suo adagiarsi tra le nuvole.<br />
Infine, venerdì 15 febbraio, alle 18 l’ultimo appuntamento de<br />
“Le parole di un teatro” si terrà alla Libreria Idrusa di Alessano<br />
con la presentazione del libro Un teatro in Palestina. L’esperienza<br />
di Astràgali teatro nei territori occupati. Primo volume della collana<br />
Atletica, è d<strong>ed</strong>icato all’esperienza vissuta nel 2010 nei Territori Occupati.