NUMERO 41 ANNO X FEBBRAIO 2003 - caterpillar
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<strong>NUMERO</strong> <strong>41</strong> <strong>ANNO</strong> X <strong>FEBBRAIO</strong> <strong>2003</strong><br />
Per abbattere il muro dell’indifferenza e dare ali alla creatività<br />
1
2<br />
Bentornati!<br />
Cari lettori di Caterpillar buon <strong>2003</strong>!! (accidenti come siamo diventate formali... ma in<br />
compenso siamo in ritardo come al solito, quindi buon febbraio <strong>2003</strong>!) Siamo liete e<br />
orgogliose di introdurvi questo nuovo, fantastico, emozionante numero di S. Valentino!<br />
Ah, l’amore, le passeggiate al chiaro di luna (che freddo), i cioccolatini “Mi vuoi tutta<br />
ciccia e brufoli? Dillo che mi vuoi lasciare!”<br />
“Ma io non ti voglio lasciare! Cosa dici?! Non lo farei mai! E poi da quando stiamo<br />
insieme??”<br />
“Ma come? Stai aggravando sempre di più la tua situazione. Va bene, l’hai voluto tu: ti<br />
lascio io, addio!” (morale della favola si sa sempre cosa si lascia ma mai quello che si<br />
trova)<br />
Torniamo a noi (scusate la penosa scena alla quale avete dovuto assistere!) come potete<br />
immaginare nelle prossime pagine troverete articoli di ogni genere, dai più rilassanti<br />
e demenziali, ai più impegnati e ‘seriosi’,<br />
ai più rilassanti e demenziali (ah no,<br />
questo lo abbiamo già detto!)<br />
Vi segnaliamo le recensioni dei<br />
film del momento, tante altre sorprese<br />
e, dulcis in fundo, la famosissima<br />
messaggeria e i<br />
numerosissimi ipse dixit nella<br />
loro nuova versione animata...<br />
(scommetto che avete già letto<br />
le ultime tre pagine) In questo<br />
numero (ma solo per questa<br />
volta) vorremmo parlare non<br />
solo degli articoli ma anche<br />
dei disegni, sempre bellissimi<br />
e non apprezzati abbastanza.<br />
Ma ora smettiamola con<br />
tutte queste cose pseudo-serie...<br />
buona lettura...<br />
“Dai non fare così... non tenermi il muso :( Dai, dai, dai!!”<br />
“Mi dispiace ma mi sono già fidanzata” “Ah, brava! Prima mi accusi di non volerti bene,<br />
mi scarichi e poi ti metti subito con qualcun altro?!?” “Si ma questa volta è diverso, è<br />
l’uomo della mia vita, è bellissimo... è altissimo (no, non è Mesner) è semplicemente il<br />
mio amico immaginario... ormai un po’ più di un amico. È successo tutto così in fretta...”<br />
“Basta! Con te ho chiuso, mi hai spezzato il QUORE!!”<br />
“Ignorante, il mio ragazzo immaginario è anche coltissimo!”<br />
“Si ma ha la faccia da TOFU!” “Nooo! Cmq questi sono argomenti da trattare in privato<br />
o al massimo a c’è posta per te...”<br />
“Ok, ok non è che magari il tuo ragazzo immaginario ha un fratello?”<br />
-PUBBLICITA’-<br />
Vi aspettiamo sul prossimo numero per seguire le nostre future<br />
avventure...<br />
Ridge & Thorne
Banco alimentare<br />
È facile lanciare una monetina al bimbo che suona la fisarmonica<br />
in Porta Nuova, sì proprio lui, quello che viene a<br />
strattonarti la giacca mentre sei in coda da quindici minuti per le<br />
frittelle di Natale, sì, quello.<br />
E’ facile, si prende una monetina, venti, cinquanta centesimi,<br />
gliela si dà, si fa un sorriso, e si guarda la gente attorno<br />
sorridendo di nuovo compiaciuti della propria buona azione settimanale<br />
(mensile? Annuale forse?).<br />
È facile fare i colti scrivendo e blaterando di guerre, di donne di<br />
strada, di ninos de rua, leggere, informarsi: dire “Lì stanno male”,<br />
“Là sono poveri”, “Quelli muoiono di fame”, “Lì la globalizzazione<br />
li ammazza”… e poi?<br />
E poi finisce lì.. tutti sorridenti come incartapestati, a dire cose e<br />
robe (questa l’ho rubata) il cui senso, senza azioni concrete,<br />
cade.<br />
La gente blatera e blatera, ma, alla fine, stando ai fatti, non tutti<br />
razzolano come predicano…..<br />
È da tre anni che cerco, almeno quando ne ho la possibilità<br />
vicino a casa, di fare qualche azione di volontariato. Alla fine è<br />
vero, lo faccio quasi più per gratificazione, e non nego di provare<br />
quel piccolo senso di soddisfazione nel pensare “la mia parte<br />
l’ho fatta”; “Andrebbe fatto per gli altri, non per te stesso” mi<br />
dicono. È vero, ma è già qualcosa farlo, rispetto a chi si crogiola<br />
dietro all’idea del meglio non fare che fare male.<br />
E allora, per il terzo anno di fila, dicevo, anche questo novembre<br />
sono andato assieme alla mia ragazza, a fare il Banco Alimentare.<br />
Per chi non lo sapesse trattasi di un’associazione che opera<br />
in Italia e che, ogni anno, organizza, nel periodo pre-natalizio,<br />
una raccolta a livello europeo, assieme ad altre associazioni<br />
no-profit, di prodotti alimentari a lunga conservazione per quelle<br />
che risulteranno, durante i dodici mesi successivi, le famiglie<br />
più bisognose d’Italia e, a livello macro, d’Europa.<br />
Come funziona? Si prendano un gruppo di volontari coordinati<br />
dagli alpini, si diano loro mantelline gialle con lo slogan “Fai la<br />
spesa tu per chi non la può fare”, volantini, e li si mettano, un<br />
giorno solo all’anno, fuori dalle entrate dei maggiori supermercati<br />
della città.<br />
Risultato? Un incredibile mix che unisce perfettamente il gusto<br />
del “dare una mano al prossimo” al divertimento.<br />
L’articolo in effetti, che sembrava iniziasse con tono burbero,<br />
serve semplicemente a sottolineare quanto la gente comune,<br />
che tanto biascica di donazioni, solidarietà, guerra e pace,<br />
nel momento in cui viene chiamata in causa, possa far fare, a<br />
chi si impegna davvero, risate a non finire: le risposte sono davvero<br />
delle gag che paiono uscite da Zelig, e anche i comportamenti<br />
non sono da meno.<br />
La leggi la paura negli occhi dei clienti. Persone che ti vedono<br />
da lontano, a volte intere famiglie, si fermano per un po’, aspettano<br />
il momento in cui sei distratto o stai parlando con qualcun<br />
altro di realmente interessato alla raccolta stessa e, tac, svicolano<br />
dietro di te con aria baldanzosa, sistemando il doppio petto e<br />
3<br />
asciugandosi il sudore dalla fronte. La stessa cosa la fanno con<br />
telefoni cellulari che, guarda caso, squillano proprio mentre stanno<br />
per arrivare dinanzi a noi.<br />
Altri ancora, li vedi, li fermi e fai “Le interessa la colletta alimentare?<br />
(Così si chiama)” .. Ti guardano imploranti… qualcuno dice<br />
sì deglutendo, altri tirano dritto… qui la scelta è bella, o lì molli<br />
subito, o continui a camminare con loro parlando al vento dell’atto<br />
di solidarietà che, ovviamente, non faranno.<br />
Poi ci sono le scuse che sono altrettanto spettacolari e sempre<br />
le stesse: “Ho il marito in cassa integrazione (magari è vero,<br />
d’accordo)”, “Già fatto stamattina” (Ok, va bene), “Non parlo italiano”<br />
(Va beh, passi anche questa), “Non sono venuto per compare”<br />
(E poi escono, dalla stessa porta, con sacchi enormi di<br />
spesa… probabilmente allora li rubano…boh) e la classica, immancabile,<br />
“Scusi, non ho tempo”.<br />
Poi, seguono a ruota, i campioni di indecisione. Arrivano in due,<br />
li fermi e fai “Salve siamo del Banco alimentare, bla bla bla, le<br />
interessa la nostra raccolta?” Uno risponde “Sì”, l’altro, contemporaneamente<br />
dice “No”. È panico. Si guardano, abbassano lo<br />
sguardo in silenzio e, altrettanto in silenzio, se ne vanno.<br />
Ma la più bella, di sicuro, è stata “bla bla bla, le interessa la<br />
colletta alimentare?” Risposta? “L’ho già fatta… ehm… IERI!!!!”<br />
Un campione! Probabilmente l’ha fatta in anticipo per essere il<br />
primo a consegnarla… bah… (Per chi non l’avesse capita, rimando<br />
alla frase sottolineata sopra)<br />
Se la si prende con spirito, è l’evento più divertente dell’anno.<br />
Fortunatamente però non tutti sono così e di cibo, quest’anno<br />
ne abbiamo raccolto per sfamare un reggimento, almeno otto<br />
carrelli pieni per entrata in due ore di servizio, che, moltiplicato<br />
per tre entrate, e per, più o meno, cinque turni di due ore in tutto<br />
il giorno, fanno 120 carrelli colmi di ogni sorta di bene, solo<br />
all’Auchan. Un grazie va ai tantissimi che si sono dimostrati davvero<br />
generosi: c’è stato chi per sé aveva nel carrello si e no due<br />
articoli, ma tre sacchetti pieni di pasta, riso, e prodotti per bambini,<br />
tutti per noi. Altri che invece, all’uscita, scoperto di essersi<br />
dimenticati, tornavano dentro al caos del sabato apposta per<br />
noi. Chi, sempre per noi, l’ha fatto sia al mattino che alla sera.<br />
Eccetera eccetera. A tutti loro (magari “voi”): GRAZIE.<br />
L’articolo non mira tanto a criticare chi la raccolta non la può o<br />
vuole fare, libere scelte: si domanda solo un modo un po’ più<br />
cortese, genuino e meno imbarazzato nel rispondere. Un sorriso<br />
e un “No, grazie” sono più che sufficienti, e siamo contenti lo<br />
stesso.<br />
Per tutti coloro che inoltre fossero<br />
interessati, il prossimo<br />
anno, a svolgere il banco alimentare<br />
(ricordiamolo: impegna<br />
solo due ore della vostra<br />
vita all’anno) si rivolga a Benedetta,<br />
4^A<br />
Yours faithfully, Alessandro 4^A
RIDERE PER NON PIANGERE<br />
Ecco, sono qui per quei capoccioni che si ostinano a criticare la legge Cirami, per gli irriducibili che<br />
si appellano ancora alla legalità, alla costituzionalità, alla giustizia, all’uguaglianza e a tutta quella<br />
roba lì...basta! Ormai sono cose superate! Aprite gli occhi piuttosto! Ma non capite che questa<br />
legge è la manna dal cielo?! Mai più problemi con i professori, addio brutti voti e antipatie, ora la<br />
scappatoia è legale! Lo scegliamo noi il profe da cui farci interrogare! Quella di mate non usa la<br />
scala di voti dal 7 al 10 e lode? Avete mandato a quel paese il profe di italiano e ora non vi dà più<br />
di 3? Quella di inglese è convinta che imbroccare a stento una risposta su cinque non basta per<br />
avere la sufficienza? È il momento dire “stop” a queste profonde ingiustizie! Vostra zia insegna<br />
latino? Fatevi interrogare da lei! Un vostro amico vi ha parlato di un profe di storia che non dà<br />
meno di 6½ e voi non vi siete ancora fatti valutare da lui? Su, cogliete tutte le occasioi, è un’opportunità<br />
da non perdere, ma fatelo adesso! Prima o poi arriverà come al solito qualcuno convinto che<br />
la giustizia vada anteposta agli interessi personali e manderà all’aria tutto. Ma per ora niente<br />
paura! Con tutte le violazioni alla Costituzione concesse in questo periodo la legge Cirami avrà<br />
vita lunga! Cosa volete di più?<br />
fine settembre-inizio ottobre duemiladue<br />
Una mattina come altre, all’entrata della scuola, ricevo un<br />
volantino. Lo leggo. “Sabato mattina ci sarà una manifestazione<br />
per la pace.”<br />
Cammino. “Fin qui niente di strano; anche i caratteri del volantino<br />
sono i soliti, quasi una firma”, anche se difatti…non c’è alcuna<br />
firma. “Strano”.<br />
Spingo la porta, sempre a capo chino sul foglio. “Tra le prime<br />
adesioni…uhm…quanta gente: quasi questa volta potrei…”.<br />
-“Emergency, Tavola della Pace, Arci, Acli, Cisl, Movimento<br />
Studentesco, Agesci, Cngei…” e tanti altri: quasi ci vado. Cosa<br />
abbiamo sabato? Niente? Bene…tu cosa fai?-<br />
- mah!, a me le manifestazioni…<br />
l’importante è fare. Sempre al<br />
sabato mattina poi!<br />
sabato cinque ottobre<br />
duemiladue<br />
Colazione tra amici (la<br />
seconda della mattinata); alle<br />
nove in stazione.<br />
-No, non l’ ho visto, forse dorme<br />
ancora! Se siamo tanti? Boh!-<br />
4<br />
Oggi in Italia<br />
Soliti scambi di opinione, che - poi no che non lo cambi il<br />
mondo, però a volte bisogna proprio farsi vedere…è la Pace!<br />
Non è destra-sinistra…-<br />
- …sì in casi limite forse non puoi rischiare la catastrofe, però<br />
quanti c*zz* di casi limite, ragazzi! deve pur esserci una logica<br />
di prevenzione dei “casi limite”, dovremo pur cambiare<br />
qualcosa!-<br />
-…e ma finché mi voti il Silvio e il Bush! e finché uno è a Gallipoli,<br />
l’altro non si mette quegli occhiali, “faccia di gomma” non torna<br />
a fare il sindaco e non si decidono a smettere di fare i capricci…-<br />
- dai che si parte. Fai girare… questi tarallucci “a non so cosa”<br />
mi hanno preso bene!-<br />
Il pagliaccio di Mc Schifo ci saluta dal terrazzo: “secondo me<br />
per questo lo licenzieranno”.<br />
Aprono il corteo…( sindacati? Emergency? Tavola della Pace?<br />
francamente non ricordo); poi il Furgoncino del Movimento<br />
Studentesco, l’“audio-mobile” rossa: bandiera del Che, musica<br />
che vibra e un gran bel simbolo della pace fatto di palloncini<br />
colorati; dietro lo striscione “MOVIMENTO STUDENTESCO<br />
SEMPLICEMENTE PACE SHALOM” abbraccia il fiume che<br />
segue: bandiere dei sindacati di sinistra (tante), dei partiti di
Domani in Italia<br />
sinistra (tante), bandiere della pace, dell’Arci, fettucce bianche<br />
ai polsi e sugli zainetti degli studenti.<br />
Poche decine di metri e alcuni gruppi di manifestanti<br />
cominciano a urlare slogan e ritornelli che si spengono presto<br />
in borbottio e - non tanto perché sono astorici…-<br />
- beh, anche quello -<br />
-…sì ma piuttosto perché “internazionalismo-rivoluzione”,<br />
“mister Bean in galera” e Marx e il siempre! fanno di una<br />
manifestazione per la pace una manifestazione di soli comunisti:<br />
e che mi piaccia o no, non è la stessa cosa! c*zz*, si distruggono<br />
delle possibilità di dialogo…“orizzontale”!<br />
- eh, è vero, però…boh. Ma, hai finito i taralli?!<br />
Graziose fatine nere sfiorano con i loro veli allegri le teste dei<br />
manifestanti, in una corsa di giraffe.<br />
Fra la diversità degli sguardi di via Quarenghi avanza deciso<br />
con le parole di Mohammed Bershouri (rappresentante della<br />
comunità palestinese a Bergamo) l’appello per l’aiuto alla difficile<br />
convivenza fra i vecchi e i nuovi abitanti di questa via, di questa<br />
città; un appello anche per l’aiuto alla convivenza non violenta<br />
dei popoli in Terrasanta, fin ora impossibile, l’appello per “DUE<br />
POPOLI, DUE STATI”.<br />
P.za Pontida: ci fermiamo ad ascoltare l’intervento di Luca<br />
(Raineri) del Movimento: applaudiamo questo comunista-scout<br />
cattolico dalla maglietta hippie. – almeno però è bravo e bello!<br />
(vai Luca! - nda)<br />
Il corteo oggi non passerà in via Garibaldi perché lì si trova la<br />
sede della Cgil, e si è preferito non politicizzare la<br />
manifestazione, e anche perché, aggiunge l’altoparlante, forse<br />
temevano per il “S. Alessandro”: ma tanto noi oggi manifestiamo<br />
per la pace e non c’è da temere.<br />
P.za Libertà. I ragazzi dei Giovani Comunisti ci invitano a<br />
sederci per questa tappa significativa: firmare il nostro no alla<br />
guerra, NO WAR , sulla strada dove siamo seduti; e intanto<br />
all’altoparlante – visto che non saliremo sul palco…- tornano<br />
gli echi dei NO alla riforma Moratti, NO al governo,<br />
NO,CONTRO…<br />
- ma che c*zz*o sta succedendo? non era una manifestazione<br />
per la pace? -<br />
- guarda, non lo so…- risponde: e capisco che non sono l’unico<br />
a preoccuparmi.<br />
“Ma guarda tu se adesso facciamo il comizio nel comizio, la<br />
manifestazione nella manifestazione! ma …ma io non so…” e<br />
sono tentato di farmi avanti.<br />
- scusa, si può parlare al microfono?<br />
- sì, sì, chiedi pure lì al furgoncino<br />
“Io e i microfoni però…c*zz*o, ho le orecchie caldissime…dovrei<br />
proprio di qualcosa ma…non riesco, sono agitato, però dovrei<br />
farmi avanti…ma,ma che figura ci fa la pace?” penso.<br />
Ma senza dir niente continuo a camminare.<br />
In p.za V. Veneto ci sediamo davanti al palco. Sembriamo più<br />
pochi, forse perché è ora di pranzo. Vengono recitati dei versi<br />
di Byron, intervengono rappresentanti di Emergency e della<br />
Tavola della pace. Saremo solo quattro gatti ad ascoltare la<br />
musica di strada: un quinto e un sesto gatto ballano.<br />
nei giorni successivi<br />
- pronto? Ciao…sì c’ero anch’io…sto giusto scrivendo qualcosa<br />
in proposito, perché non mi è proprio piaciuto quello che è<br />
successo; non so chi l’avesse organizzata ma comunque era<br />
stata presentata come una manifestazione per la pace, non<br />
per altro! C’è sempre qualcuno che deve andare oltre, che faccia<br />
5<br />
bene parlare sempre e ovunque, di tutto quello che trova giusto:<br />
e invece spesso si “paciuga” e basta! se manifestare è<br />
comunicare, e se nella comunicazione serve chiarezza, allora<br />
anche in strada bisogna isolare il messaggio, indirizzare<br />
l’attenzione del destinatario, non mischiare argomenti differenti,<br />
altrimenti c’è rischio di cattiva informazione, di stancare o<br />
infastidire: addirittura Seneca, quando dice nella II epistola ad<br />
Lucilium “ILLUM AUTEM VIDE[…] fai in modo che questa lettura<br />
di molti autori e di volumi di ogni genere non abbia qualcosa di<br />
vago e instabile” e poi come gli sconsigliava a tavola “QUAE<br />
UBI VARIA SUNT […]” una eccessiva varietà “che invece di<br />
nutrire guasta”.<br />
- a proposito: sul sito di Repubblica c’era la citazione di un<br />
rappresentante della lega che diceva che questi girotondi di<br />
studenti pacifisti non sono altro che manifestazioni di chiassosi<br />
perditempo manovrati dai partiti di quei “rossi”, solo propaganda<br />
meschina…<br />
- ah, ecco che figura rischia la pace-<br />
- come dici?<br />
- no, niente, ciao.<br />
- Pronto?scusa, un’ultima domanda per te che leggi: la pace<br />
per cui si batte un uomo “di sinistra” può essere la stessa pace<br />
per cui si batte un uomo “di destra”? Io<br />
da solo non riesco a trovare<br />
una risposta concreta che mi<br />
soddisfi.<br />
Martino 5^C
Quei pochi che avranno la voglia o il tempo di dare una rapida<br />
occhiata a quest’articolo, se tale si può definire, si saranno già chiesti<br />
da dove salti fuori la lettera in questione e perché mai dovremmo<br />
salvarla. Nella speranza che qualche pazzo non legga solo la messaggeria<br />
nel mitico Caterpillar magari anche solo perché ha già giocato 34 patite di<br />
briscola, 50 di subbuteo, 98 di tris e non sa più che raccontare al<br />
compagno/compagna di banco che, straziato da tali monologhi è crollato in<br />
un profondo, quanto meritato, sonno ristoratore nell’attesa della<br />
campanella, mi accingo ora a raccontarvi di questa campagna di<br />
sensibilizzazione sociale.<br />
La fantomatica “M” di cui parlo non è quella del metro. Eh, sì sarebbe<br />
bello che ci fosse a Bergamo, tuttavia quella “M” è bianca; se mai ne<br />
avrò la possibilità magari scriverò qualcosa anche su quella “M”, più<br />
squadrata di quella a cui sto pensando io: la “M” di Mac Donald’s.<br />
Non posso, infatti, concepire come si possa avanzare anche la minima<br />
critica ad un tale esempio di ristorazione, genuina, veloce ed economica. Se è pur vero<br />
che ogni tipo di dubbio è lecito quanto a “ristorazione” e “genuina”, è anche innegabile il fatto che i due rimanenti<br />
pregi, per lo meno, rimangono, costituendo il nerbo del successo del tanto caro Mac. Poniamo un esempio: cinque<br />
eurilli solitari riposano nel portafoglio dell’ignaro Mascheroniano, quando un’irrefrenabile fame lo assale. Il bar<br />
della scuola è lontano, il tempo a disposizione è pochissimo e con quei miseri cinque euro (maledetti euro ci<br />
rincarate tutto!!!) non potrà saziarsi. Che fare? Solo un miracolo potrebbe salvarlo, un miracolo.. mmm Mac<br />
Donald’s! Certo al fatto che i panini siano di “100% carne bovina di prima scelta” non ci crede neanche il signor<br />
Mac Donald’s stesso, tuttavia con cinque euro cosa puoi mangiare di più? E in sintesi il Mac nasce per questo no?<br />
Riempirci la pancia velocemente e spendendo poco. Ovviamente è consigliabile non abusarne<br />
per poi ricorrere a mille mila avvocati per difenderti se metti su qualche kiletto: il grasso<br />
non è mai stato dietetico no? Quando poi sento affermare che il Mac ammazza la cultura<br />
culinaria nazionale dei vari paesi in cui si insidia, quasi fosse la peste, non posso che<br />
sganasciarmi: che colpa ne ha il signor Mac se la gente va da lui??? Non mi sembra che<br />
nessuna legge impedisca, o almeno per adesso è ancora così, di vendere cibo più o meno<br />
commestibile alla portata di tutte le tasche. Povero Mac attaccato da nemici potenti<br />
come Burger King, Kentucky Fried Chicken e affini sta perdendo colpi… Rinnovo<br />
quindi il mio appello: Salviamo la “M” gialla!!!<br />
6<br />
McD: grande malato?<br />
VIX<br />
Ah! La tecnologia... se proprio volete, la ‘M’ coloratevela voi!
Vacanze... pulite<br />
Le acque verdastre e insudiciate da sozze alghe, brulli scogli che accolgono ondate salmastre, rivoli salati bagnano<br />
l’arida spiaggia, mentre un sole cocente attua la sua lenta e inesorabile opera imbrunendo il corpo inerme di un<br />
essere umano steso e incapace di rialzarsi; ottima scena per un film dell’orrore, o comunque un paesaggio non<br />
molto invitante… State sognando isole sperdute in mezzo all’oceano, dove sventurati avventurieri sono naufragati e<br />
la loro vita è giunta al termine? Beh, siete un po’ fuori strada, quello che ho descritto è semplicemente una delle<br />
tante spiagge italiane in estate, prese d’assalto da orde di turisti, che rischiano ogni giorno la propria pelle solo per<br />
mostrare poi una pelle ultraustionata ai propri amici (ovviamente invidiosissimi); come molti di voi avranno intuito<br />
(per i meno svegli lo dico adesso) non sono un amante del mare e non lo sono mai stato, a causa delle traumatiche<br />
esperienze avute da piccolo durante le estati sulle spiagge del Veneto; dovrebbero essere visitate da un esorcista o<br />
roba del genere, dato che in un quinquennio circa di permanenza (un paio di settimane ogni 365 giorni) non ho mai<br />
visto alta marea e penso che le alghe abbiano scelto di trasferirsi in massa a 2 cm dalla spiaggia, gli piacerà la dolce<br />
fragranza dei panciuti tedeschi che a migliaia invadono l’Italia dico io… A<br />
questo punto una domanda urge spontanea, perché vi sto rompendo<br />
dicendovi una cosa che magari non vi interessa nemmeno? Perché ormai<br />
sempre più gente preferisce andare al mare che in montagna, ecco perché!<br />
Ma dico, volete mettere starsene tutto il giorno in mezzo al caldo<br />
insopportabile, con le zanzare che ogni benedetta sera vi fanno un salasso<br />
comprensivo di parcella, con i paesaggi mozzafiato, l’aria pura e cristallina<br />
(se non ti trovi vicino a malghe), con un clima ideale (almeno di giorno) e la<br />
possibilità di fare splendide camminate (per i meno attivi si può comunque<br />
prendere il sole), dove è anche più probabile abbronzarsi!!!! Io non me lo<br />
sono fatto ripetere due volte (e anche il mitico Bat, alias Mister Panseri) e<br />
sono partito per la Val d’Aosta, dove ho passato momenti splendidi.<br />
Obiezioni possibili: ma al mare c’è la discoteca! Risposta: forse perché non<br />
sono un amante delle discoteche, e a quelle preferisco di gran lunga i pub (in<br />
montagna si possono trovare dei posti molto interessanti per chi la pensa<br />
come me, soprattutto in Francia e Germania), e preferisco di gran lunga<br />
andarmene a dormire alle 23.30 piuttosto che alle 6 del mattino dopo aver<br />
sudato le proverbiali sette camicie dopo aver fatto il mongolo in un locale<br />
dove la musica è la più commerciale che si può (ORRIBILE e non dico<br />
altro); seconda obiezione: non c’è niente da fare in montagna! Risposta: in<br />
montagna è molto più facile avere un cielo terso e limpido, il che porta a<br />
vedere così tante stelle da mozzare il fiato, e se con voi avete portato la<br />
vostra ragazza la situazione sarebbe ideale per fare una bella veglia sotto le<br />
stelle; seconda risposta: immaginate di andare in montagna coi vostri amici<br />
(anche perché difficilmente ci andrete da soli), e vi ritrovate in un rifugio ben<br />
organizzato, non dico hotel a 5 stelle, ma comunque un buon rifugio, quello è il momento buono per passare una<br />
serata in compagnia, che considero meglio che passarla isolati in mezzo a molta gente, soffocati da una musica<br />
assordante, come accadrebbe in discoteca. Terza obiezione: con tutti gli incidenti che sono capitati e i morti che ci<br />
sono stati in montagna, preferisco non rischiare! Puntualizziamo: io sto parlando di andare in montagna d’estate,<br />
quando la neve sotto i 3000 è sicuramente sciolta, e le montagne sono più facili da scalare; faccio un esempio: ci<br />
sono stati 4 morti sul monte Fallére in Val d’Aosta, io l’ho fatto d’estate e non c’era neanche un briciolo di neve,<br />
non è un monte facile facile ma non si rischia la vita, è comunque essere prudenti in qualunque situazione se si sta<br />
scarpinando, si rischia di farsi molto più male in confronto a quando si pedala sulla ciclette.<br />
Ovviamente queste conclusioni non valgono per tutti, anzi, su parecchi punti ho espresso la<br />
mia mera opinione, prendete comunque questo consiglio: provate ad andare un estate<br />
in montagna coi vostri amici, vedrete che vi direte molto, e inoltre tornerete a casa<br />
molto più dimagriti e abbronzati che se foste andati al mare.<br />
P.S. : Se l’articolo vi è sembrato piuttosto caustico e secco, ciò è dovuto al fatto che<br />
mi manca un casino la Val d’Aosta!!!!! Un saluto a tutti gli amanti della montagna!!!!<br />
7<br />
Albe, III F
I RAGAZZI DI PIAZZA<br />
MAJAKOVSKIJ<br />
A partire dall’11 febbraio presso l’Auditorium della provincia di Bergamo in Piazza della Libertà sarà esposta la<br />
mostra intitolata “I ragazzi di Piazza Majakovskij”. Il 17 gennaio ho avuto l’opportunità di partecipare a una prima<br />
presentazione di questa da parte del curatore, il professor Adriano Dell’Asta. Questo incontro mi ha colpita<br />
particolarmente perché mi ha mostrato come la vicenda di alcuni ragazzi vissuti più di cinquant’anni fa possa ancora<br />
darci degli spunti di riflessione sulla nostra vita. Per capire come ha avuto origina l’”avventura” di questi ragazzi è<br />
importante spiegare chi era Majakovskij: si tratta di un poeta considerato cantore della rivoluzione morto suicida nel<br />
1930. Alcuni dicono che si tolse la vita a causa di una delusione amorosa, altri perché era rimasto profondamente<br />
deluso dalla rivoluzione, da lui tanto attesa. Probabilmente non fu per nessuno di questi motivi, ma perché l’acuirsi del<br />
desiderio di felicità dentro di lui era diventato ormai insopportabile. Il 19 luglio 1958 fu inaugurato a Mosca il<br />
monumento a Majakovskij, che diventò presto un luogo di ritrovo per alcuni poeti sovietici, che leggevano versi di<br />
autori dimenticati oppure discutevano di arte e letteratura. Ma le autorità fecero cessare le riunioni perché non potevano<br />
tollerare un’attività così libera. Nonostante ciò nel 1960 alcuni ragazzi, tra cui Jurij Galanskov, Vladimir Bukovskij e<br />
Aleksandr Ginzburg, si accordarono per riprendere le letture accanto al monumento. Le autorità cercarono più volte di<br />
porre fine a questi raduni , più volte la polizia disperdette i partecipanti, ma pur rendendosi conto della pericolosità<br />
della loro situazione sentono il desiderio di pubblicare le loro opere. Nasce così l’autoeditoria clandestina ( in russo<br />
“samizdat”) perché durante il regime sovietico non si poteva pubblicare niente legalmente se non passando attraverso<br />
la censura. Come funzionava questa autoeditoria? Molto semplicemente, nel senso che ognuno scriveva quattro o<br />
cinque copie a mano o a macchina delle sue opere e le dava agli amici più intimi, quelli di cui di poteva fidare, e poi<br />
questi a loro volta le copiavano e le diffondevano ulteriormente. Decidono anche di pubblicare delle riviste (con una<br />
tiratura molto limitata, circa 100 copie) che recano nomi particolarmente provocatori e per di più firmano le loro<br />
opere. Il motivo principale che li spingeva a ad incontrarsi non era opporsi al regime, ma semplicemente un’amicizia,<br />
che nasceva dalla comune passione per la poesia. Leggendo alcune di queste la prima cosa che risulta evidente è<br />
l’attenzione alla vita e alla bellezza, come in questi versi di Galanskov:”Ci siamo abituati a vedere passeggiando lungo<br />
le vie nelle ore libere volti imbrattati di vita, proprio come i vostri. E ad un tratto, come un rombo di tuono, come la<br />
venuta di Cristo nel mondo, insorse, calpestata e crocefissa, la bellezza.”. Ma si percepisce anche un profondo senso<br />
di smarrimento, ad esempio in questa poesia di Cudakkov:” Quando gridano:/”Uomo in mare!”/il transatlantico,grande<br />
come una casa,/si ferma all’improvviso/e l’uomo lo pescano con le funi/Ma quando fuoribordo è l’anima dell’uomo,/<br />
quand’ egli affoga dall’orrore e dalla disperazione,/nemmeno la propria casa si ferma, ma s’allontana”. Disorientati<br />
nella loro stessa patria i ragazzi di Piazza Majakovskij vivevano in un periodo in cui il regime voleva in tutti i modi<br />
eliminare la tradizione russa. Un esempio emblematico di questa tendenza del regime è la decisione di costruire il<br />
palazzo dei soviet nel luogo dove sorgeva una delle più grandi chiese di tutta la Russia: la chiesa di Cristo Salvatore,<br />
che rappresentava l’antica tradizione ortodossa del popolo russo. Una volta demolito quest’edificio si scoprì che non<br />
era possibile costruire nulla in quel luogo, in quanto il terreno era particolarmente cedevole. Rimase quindi un buco,<br />
ed era questo l’intento del regime, cancellare la tradizione e lasciare un vuoto, tanto che negli anni Quaranta venne<br />
mandata in onda una trasmissione radiofonica che descriveva, come una guida, questo palazzo, che in realtà non<br />
esisteva. I ragazzi di Piazza Majakovskij si ribellarono a questa congiura contro la realtà e decisero di recuperare la<br />
loro tradizione e la loro cultura, intesa non come l’apprendimento di alcuni contenuti, ma come trasmissione di<br />
un’esperienza. Il fatto della memoria costituisce un’esigenza fondamentale per questi ragazzi, per far capire meglio<br />
questo concetto vorrei citare un episodio della vita di una grandissima poetessa: Achmatova. Il figlio di questa era<br />
stato arrestato in quanto oppositore del regime e quindi incarcerato. Molte famiglie russe dell’epoca avevano vissuto<br />
la medesima vicenda e come molti anche questa poetessa conservava la speranza di ritrovare questo figlio e quindi lo<br />
aveva cercato per 17 mesi nelle prigioni di Pietroburgo e un giorno d’inverno (ricordiamo che si tratta dell’inverno<br />
russo, con temperature di quindici venti gradi sotto zero) mentre si trovava in coda davanti a una di queste prigioni,<br />
una donna, dietro di lei in coda,le bisbiglia all’orecchi, poiché in quelle circostanze nessuno aveva il<br />
coraggio di parlare normalmente: “Ma lei può descrivere tutto questo?” e lei risponde “Posso!”.<br />
Come diceva Dell’Asta la risposta della poesia di fronte all’esigenza di conservare la memoria<br />
e la semplicità di questo “Posso”, è il farsi voce della realtà che passava attraverso l’esperienza<br />
di queste persone. Questo, insieme all’attaccamento alla tradizione, alla propria storia,<br />
costituisce ciò che crea un popolo, popolo che veniva identificato come un nemico dal<br />
regime perché questo non poteva tollerare che esistesse un gruppo di persone attente alla<br />
tradizione e alla realtà e che quindi pensassero per conto loro. Non a caso la seconda<br />
sezione in cui si divide la mostra s’intitola “Altra Russia” e racconta la storia di tutti gli<br />
intellettuali che rischiarono la vita causa delle loro opere. Basta ricordare che nel XX<br />
secolo la letteratura russa ricevette cinque premi Nobel , di cui quattro assegnati ad autori<br />
8<br />
Un po’ serio...
...un po’ meno...<br />
espulsi perché considerati antisovietici. Per primo, ne11933, lo conseguì Bunin che si era trasferito a Parigi già nel<br />
1917, nel 1958 fu assegnato a Pasternak . Questi, non potendo pubblicare il suo capolavoro “II dottor Zivago” in<br />
Russia, lo fece uscire clandestinamente dal paese finché approdò in Italia e fu pubblicato dalla casa editrice Feltrinelli.<br />
Questo suscitò il malcontento della stampa russa,che raggiunse il suo apice quando a Pasternak fu assegnato il Nobel<br />
per la letteratura. l capi del partito lo diffamarono in tutti i modi e ne chiesero l’estradizione, fu anche cacciato<br />
dall’Unione degli scrittori sovietici. Pasternak morì un anno e mezzo dopo costretto a rinunciare al premio. Nel 1970<br />
il Nobel viene vinto da Solzenicyn, che fu poi espulso dall’Unione Sovietica nel 1974. Ritengo particolarmente<br />
interessante sottolineare come questo scrittore non avesse nessuna intenzione di trattare temi politici, come lui stesso<br />
dichiara in un passo del suo libro “Arcipelago Gulag”: “Chiuda pure il libro a questo punto chi si aspetta una rivelazione<br />
politica (... ]La linea tra il bene e il male è in ogni uomo ed è mobile, a volte sei più vicino all’abisso a volte sei più<br />
vicino al cielo”. Poi fu la volta di Brodskij, siamo nel 1972 quando viene confinato in America, e nei 1989 riceve il<br />
Nobel per la letteratura. Il quinto è anche l’unico a non essere mai espulso dall’Unione Sovietica e vinse il premio nel<br />
1965, ma oggi gli studiosi affermano che probabilmente la maggiore delle sue opere non era sua ma l’aveva rubata ad<br />
un detenuto. In questa stessa sezione della mostra c’è una fotografia dell’epoca in cui si vedono i funerali di Pasternak<br />
e si vede chiaramente che la sua bara è trasportata da due ragazzi, Daniel e Siviajashij due futuri scrittori, che iniziano<br />
a diffondere le poesie di Pasternak firmandosi con nomi particolarmente provocatori, tanto che il regime mobilitò i<br />
servizi segreti, con un grande dispendio economico, per trovare questi due ragazzi. E’ emblematico come l’immagine<br />
del funerale di Pasternak simboleggi il passaggio del testimone tra due generazioni,come se il grande poeta lasciasse<br />
ai due giovani il compito di continuare la sua opera. Ovviamente li trovarono e furono processati, ma quello che<br />
sembrava un processo facile si dimostrò invece una grandissima manifestazione di libertà poiché i due rispondevano<br />
parola per parola alle accuse che venivano mosse loro. Verranno comunque condannati a cinque e sette anni di campo<br />
di concentramento e questa è la fine che faranno la maggior parte dei ragazzi di Piazza Majakovskij. Però questo non<br />
significa assolutamente la fine di tutto, poiché a partire da questi piccoli episodi di manifestazione di libertà nacque il<br />
fenomeno del dissenso, che porterà a un tale cambiamento di mentalità che il regime sovietico cadrà senza manifestazioni<br />
violente, una mentalità per cui era molto più importante la dignità dell’uomo che il trionfo della propria idea. il punto<br />
è che questi ragazzi non erano certamente eroi, stavano semplicemente davanti alla realtà e se è vero che non tutti sono<br />
capaci di atti eroici è sicuramente vero che chiunque può decidere di non partecipare alla menzogna.<br />
ANGOLO DELL’UMORISMO<br />
(ALIAS “TAPPABUCHI” :-)<br />
Il presidente George Bush vuole aumentare la sua popolarità.<br />
Arriva in una scuola elementare e spiega il suo piano di<br />
governo.Chiede nel frattempo che i bambini facciano delle<br />
domande.Il piccolo Bob chiede la parola:<br />
- Signore,ho tre domande:<br />
1. Perchè perdendo le votazioni alle urne lei ha vinto le elezioni?<br />
2. Perchè desidera attaccare l’Iraq senza motivo?<br />
3. Lei non pensa che la bomba di Hiroshima fu il peggior attacco terroristico della<br />
storia?<br />
In quel momento suona la campanella dell’intervallo e tutti gli alunni escono dall’aula.<br />
Al ritorno, Bush invita nuovamente i bambini a fare delle domande e Joe gli chiede:<br />
- Presidente, ho cinque domande da farle:<br />
1. Perchè perdendo le votazioni alle urne lei ha vinto le elezioni?<br />
2. perchè desidera attaccare l’Iraq senza motivo?<br />
3. Lei non pensa che la bomba di Hiroshima fu il peggior attacco<br />
terroristico della storia?<br />
4. perchè la campanella dell’intervallo ha suonato 20 minuti prima?<br />
5. Dov’è Bob?<br />
9
Anno 17 dopo di Lui<br />
In quel tempo Gesù aveva 17 anni e viveva a Bottanuco, piccolo villaggio palestinese di qualche<br />
capanna ed un distributore di benzina 1 .<br />
Gesù frequentava il liceo Mascheroni a Bergamo, villaggio un po’ più grande, e in quel giorno,<br />
una domenica d’aprile, doveva ivi recarsi per compiere un miracolo: la convessità della piazzetta<br />
davanti all’entrata dell’Ala Nuova della scuola 2 .<br />
Gesù uscì di casa e, nonostante potesse camminare sulle acque, non poté usare questa facoltà<br />
perché, visto che l’unica cosa somigliante ad una grande massa d’acqua nel raggio di chilometri<br />
era il fiume Adda, anche ammesso che Gesù sopravvivesse al contatto con le sostanze in esso<br />
contenute, sarebbe tutt’al più finito nel Po.<br />
Il Maestro allora fu costretto a prendere il Locatelli 77C Bergamo 3 , senza biglietto però, perché<br />
i bar erano chiusi.<br />
Salì sul pullman pregando Dio (a lui riusciva veramente bene) che l’autista non si accorgesse di<br />
nulla, ma passato che fu accanto all’obliteratrice, vide Giuda seduto dietro al conducente, che,<br />
notificato che Gesù non aveva il regolare documento di viaggio, informò immediatamente l’autista.<br />
Gesù fu costretto a comprare il biglietto in vettura, spendendo 2,05 più 60 cents di aggiunta 4 .<br />
Così nacque la prima bestemmia.<br />
Giunto che fu a Bergamo, passato il tragitto in pullman a battezzare prostitute che scendevano<br />
a Grignano (non ne abbiano a male gli abitanti, ma dati statistici confermano la mia scelta), si<br />
diresse verso la scuola.<br />
Là si era radunata una folla di curiosi. Alcuni miscredenti, al suo passare, urlavano “Se sei<br />
davvero il figlio di Dio abbassa il prezzo del Ligabue” 5 , ma lui non li ascoltò, tirò dritto, e si<br />
compiacque anzi della presenza di alcune delle personalità di spicco della scuola, quali Giudici,<br />
D’Adda, Bonacina, Pagani 6 , e Ponzio Letterio 7 , che era stato chiamato<br />
per verificare la riuscita corretta dell’opera magna.<br />
Gesù si avvicinò dunque alla piazzetta, e toccate le mattonelle rosse, alzò<br />
le mani al cielo.<br />
In quel mentre giunse Pietro che, chinatosi all’orecchio del Messia, disse<br />
“Guarda guarda, Giù 8 , c’è la Rota 9 !!!”<br />
1 0<br />
...molto, molto...
...molto meno!<br />
“Zitto Pietro, non mi distrarre” rispose Gesù, e poi aggiunse “in verità, in verità ti dico, prima<br />
che il gallo abbia cantato tre volte, io me la faccio!”<br />
La distrazione ormai era grande, e Gesù fece male il miracolo.<br />
Da quel giorno la piazzetta davanti all’Ala Nuova è irrimediabilmente concava, e si riempie<br />
d’acqua ad ogni acquazzone.<br />
Ponzio Letterio radunò allora i Mascheroniani e disse “Ho un’altra persona di là, certa<br />
Valentina Rota. Chi volete che espella: Gesù o la Rota?” e i Mascheroniani, valutando<br />
attentamente, scelsero......................................................Gesù.<br />
Da quel giorno Gesù fa l’Alberghiero a S. Pellegrino, dove è esentato dal pagamento delle tasse<br />
scolastiche in quanto contribuisce alle scorte della mensa moltiplicando i pani e i pesci.<br />
1. Nessuno sapeva allora cosa fosse la benzina, né il petrolio, ma i palestinesi avevano il sentore<br />
che presto avrebbe causato guai un po’ a tutti.<br />
2. La piazzetta di fronte all’entrata del Mascheroni era, un tempo, piana, e non si allagava.<br />
Gesù fu chiamato là per farla diventare convessa, di modo che scolasse l’acqua ai lati e non ci<br />
fosse il rischio di alcun ristagno.<br />
3. Mezzo di trasporto pubblico in voga tutt’ora. Non chiedetemi come funzionasse, visto il<br />
punto 1.<br />
4. Tariffa anch’essa in voga tutt’ora, ma che ci si può fare?<br />
5. Affermazione di dubbia origine, da far probabilmente risalire al Ligabue, un pane azzimo<br />
particolarmente in voga tra gli studenti, che però aveva un prezzo non a tutti accessibile.<br />
6. In ordine Andrea, Gabriele, Dario, Daniele: i quattro evangelisti.<br />
7. All’epoca era un bidello, ma poi fece strada...<br />
8. Nome confidenziale con cui era appellato Gesù.<br />
9. Esemplare di Primina gnocca, precocemente “scomparsa”.<br />
Alessandro 4^A<br />
rainman@gmx.it<br />
Grazie Ire<br />
Ogni riferimento a persone o cose realmente esistenti è puramente casuale<br />
Ipse Dixit<br />
MARCHINI: se non la smettete di far casino, vado avanti a tambur battente<br />
MAURI: prendiamo una pasta a forma di ditalini, se così si può dire...<br />
VERZERI: ehi tu! Non si entra con le palle nello spogliatoio dio bonino!<br />
CAPACCIOLI (mentre spiega le leggi in letter. latina): stabilito il limite massimo<br />
e minimo di pene...<br />
MAURI: in questo periodo sono impegnata anche la notte…<br />
LO GIUDICE: questo fatto lo vedremo nell’800 con la prima guerra mondiale.<br />
CALABRETTA: il De Bello Gallico di Cicerone…<br />
LO GIUDICE: non è tutto oro quello che Luce.<br />
1 1
“NOI STATUNITENSI SIAMO BERSAGLIO<br />
DEL TERRORISMO PERCHE’<br />
SOSTENIAMO TUTTE LE DITTATURE”<br />
(Durissima lettera a Bush di Mons. Bowman, vescovo in Florida)<br />
Racconti la verità al popolo, Signor Presidente, sul terrorismo. Se le illusioni riguardo al terrorismo non saranno<br />
disfatte, la minaccia continuerà fino a distruggerci completamente. La verità è che nessuna delle nostre migliaia di<br />
armi nucleari può proteggerci da queste minacce. Nessun sistema di Guerre Stellari (non importa quanto siano<br />
tecnologicamente avanzate né quanti miliardi di dollari vengano buttati via con esse) potrà proteggerci da un’arma<br />
nucleare portata qui su una barca, un aereo, una valigia o un’auto affittata.<br />
Nessuna arma del nostro vasto arsenale, nemmeno un centesimo dei 270 miliardi di dollari spesi ogni anno dal cosiddetto<br />
“sistema di difesa” può evitare una bomba terrorista.<br />
Questo è un fatto militare. Signor Presidente, lei non ha raccontato al popolo americano la verità sul perché siamo<br />
bersaglio del terrorismo quando ha spiegato perché avremmo bombardato l’Afghanistan e il Sudan. Lei ha detto che<br />
siamo bersaglio del terrorismo perché difendiamo la democrazia, la libertà dei diritti umani nel mondo.<br />
Che assurdo, Signor Presidente!<br />
Siamo bersaglio dei terroristi perché, nella maggior parte del mondo, il nostro governo difende la dittatura, la schiavitù<br />
e lo sfruttamento umano.<br />
Siamo bersaglio dei terroristi perché siamo odiati. E siamo odiati perché il nostro governo ha fatto cose odiose. In<br />
quanti Paesi, agenti del nostro governo hanno deposto dirigenti eletti dal popolo, sostituendoli con militari-dittatori,<br />
marionette desiderose di vendere il loro popolo a corporazioni americane multinazionali?<br />
Abbiamo fatto questo in Iran quando i marines e la Cia deposero Mussadegh perché aveva intenzione di nazionalizzare<br />
il petrolio. Lo sostituimmo con lo scià Reza Pahlevi e armammo, allenammo e pagammo la sua odiata guardia nazionale<br />
Savak, che schiavizzò e brutalizzò il popolo Iraniano per proteggere l’interesse finanziario delle nostre compagnie di<br />
petrolio.<br />
Dopo questo sarà difficile immaginare che in Iran ci siano persone che ci odiano?<br />
Abbiamo fatto questo in Cile. Abbiamo fatto questo in Vietnam. Più recentemente, abbiamo tentato di farlo in Iraq. E,<br />
è chiaro, quante volte abbiamo fatto questo in Nicaragua e nelle altre Repubbliche dell’America Latina?<br />
Una volta dopo l’altra, abbiamo destituito dirigenti popolari che volevano che le ricchezze della loro terra fossero<br />
divise tra il popolo che le ha prodotte. Noi li abbiamo sostituti con tiranni, assassini che avrebbero venduto il proprio<br />
popolo per ingrassare i loro conti correnti privati attraverso il pagamento di abbondanti tangenti, affinché la ricchezza<br />
della loro terra potesse essere presa da imprese come la Sugar, United Fruits Company, Folgers e via dicendo.<br />
Di Paese in Paese, il nostro governo ha ostruito la democrazia, soffocato la libertà e calpestato i diritti umani.<br />
E’ per questo che siamo odiati intorno al mondo.<br />
Ed è per questo che siamo bersaglio dei terroristi. Il popolo Canadese gode di democrazia, di libertà e di diritti umani,<br />
così come quello della Norvegia e Svezia.<br />
Lei ha sentito mai dire che un’ambasciata Canadese, Svedese o Norvegese siano state bombardate? Noi non siamo<br />
odiati perché pratichiamo la democrazia, la libertà e i diritti umani.<br />
Noi siamo odiati perché il nostro governo nega queste cose ai popoli dei Paesi del Terzo Mondo, le cui risorse fanno<br />
gola alle nostre corporazioni multinazionali.<br />
Questo odio che abbiamo seminato si ritorce contro di noi per spaventarci sottoforma di terrorismo e, in futuro,<br />
terrorismo nucleare. Una volta detta la verità sul perché dell’esistenza della minaccia e della sua comprensione, la<br />
soluzione diventa ovvia. Noi dobbiamo cambiare le nostre pratiche.<br />
Liberarci delle nostre armi (unilateralmente, se necessario) migliorerà la nostra sicurezza.<br />
Cambiare in modo drastico la nostra politica estera la renderà sicura. Invece di mandare i nostri figli e figlie in giro per<br />
il mondo per uccidere Arabi in modo che possiamo avere il petrolio che esiste sotto la loro sabbia, dovremmo mandarli<br />
a ricostruire le loro infrastrutture, fornire acqua pulita e alimentare bambini affamati.<br />
Invece di continuare a uccidere migliaia di bambini Iracheni tutti i giorni con le nostre sanzioni economiche, dovremmo<br />
aiutare gli Iracheni a ricostruire le loro centrali elettriche, le stazioni di trattamento delle acque, i<br />
loro ospedali e tutte le altre cose che abbiamo distrutto e abbiamo impedito di ricostruire con<br />
le sanzioni economiche.<br />
Invece di allenare terroristi e squadroni della morte, dovremmo chiudere la nostra Scuola<br />
delle Americhe. Invece di sostenere la ribellione e la destabilizzazione, l’assassinio e il<br />
terrore in giro per il mondo, dovremmo abolire la CIA e dare il denaro speso da essa ad<br />
agenzie di assistenza. Riassumendo, dovremmo essere buoni invece che cattivi.<br />
Chi tenterebbe di trattenerci? Chi ci odierebbe? Chi vorrebbe bombardarci?<br />
Questa è la verità, Signor Presidente.<br />
E’ questo che il popolo Americano ha bisogno di ascoltare.<br />
Mons. Bowman, vescovo in Florida.<br />
1 2<br />
Guerra...
...e Pace<br />
Lunedì 27 gennaio, il presidente del consiglio berlusconi si è rivolto alla nazione in un messaggio televisivo, in<br />
occasione della Giornata della Memoria.<br />
Tuttavia abbiamo con stupore rilevato che nel suo discorso il presidente non si sia soffermato sull’Olocausto, sul<br />
valore della memoria per le generazioni future, sul significato di ricordare le tante vittime dell’orrore nazista, ma<br />
abbia preferito centrare l’attenzione sulla situazione attuale, praticamente quasi sfruttando l’occasione per un comizio<br />
politico, invece che come momento di celebrazione e riflessione. La data coincideva infatti con la presentazione del<br />
rapporto sull’Iraq degli ispettori Onu al Consiglio di Sicurezza, e anticipava di poco l’annuale discorso sullo “Stato<br />
dell’Unione”, in cui bush probabilmente spingerà sempre più verso una guerra contro lo stato mediorientale.<br />
Berlusconi parla di guerra in nome della Pace, di dovere morale, di libertà, senza tuttavia ricordare che la guerra non<br />
è mai un bene, ed il nostro dovere è fare ogni cosa possibile per evitarla.<br />
Accendendo verso sera la tv, ho potuto cogliere uno stralcio del discorso, in cui il premier recitava pressapoco queste<br />
parole: “… infatti dobbiamo essere grati a migliaia di giovani americani, che sono venuti a morire nel nostro paese per<br />
portarci la libertà, che hanno consentito di creare quella democrazia di cui ancora oggi possiamo godere. Oggi come<br />
allora, è nostro dovere salvaguardare questa libertà, duramente attaccata dal terrorismo; e noi non ci sottrarremo a<br />
questo compito, contro i terroristi e contro quelli stati dittatoriali, che costituiscono una minaccia crescente per la pace<br />
nel mondo.”<br />
Mentre si prepara a partire per Londra e Washington, dove sembra prenderà accordi per iniziare questa guerra ormai<br />
imminente, già probabilmente decisa dagli americani, berlusconi vuole preparare psicologicamente gli italiani ad una<br />
presa di posizione del nostro paese a fianco della politica aggressiva statunitense, in contrasto coi tentativi di mediazione<br />
franco-tedeschi, contrari ad una guerra preventiva ed unilaterale.<br />
Fa riflettere il linguaggio usato in questa operazione di carattere propagandistico, assai simile a quello di bush, e desta<br />
stupore, nonché addirittura sdegno, l’utilizzo forzato di quest’occasione, una giornata di pace, riflessione, ricordo, per<br />
scopi in certi versi opposti.<br />
Al contempo, il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, ad Algeri in visita ufficiale, celebra una Memoria<br />
al servizio della Pace, e non della guerra.<br />
Riguardo al problema iracheno la presa di posizione del nostro Presidente è nettamente diversa rispetto a quella del<br />
governo: egli elogia la prudenza e il lavoro accurato delle Nazioni Unite, chiedendo più tempo per gli ispettori in Iraq.<br />
Ancora una volta, quindi, tocca al Capo dello Stato ribadire che “l’Onu è l’unica sede legittima in cui possa essere<br />
presa una risoluzione” e che “il mantenimento dell’ordine e della sicurezza nel mondo è affidato alle Nazioni Unite,<br />
alle quali tocca assicurarne il rispetto, ponendo termine a violazioni e comportamenti incompatibili, cercando la via<br />
d’uscita a crisi e conflitti internazionali”<br />
Ciampi chiede di insistere con le pressioni su Bagdad, affinché sia raggiunto il disarmo totale, e dichiara la necessità<br />
di concedere agli ispettori di Blix la fiducia ed il tempo necessario allo svolgimento del loro compito, per una risoluzione<br />
incruenta della crisi, chiedendo al contempo all’Iraq una collaborazione più attiva.<br />
Mentre berlusconi si allinea sulle posizioni americane, senza tuttavia osare dichiarare il proprio allontanamento dalla<br />
linea politica europea, il Presidente Ciampi riafferma la vocazione europeista del nostro paese e si rallegra per la<br />
posizione congiunta raggiunta dall’Ue sulla questione irachena, per una risoluzione pacifica del conflitto ( supporto al<br />
lavoro dell’Onu e richiesta di più tempo per il lavoro degli ispettori ). Negando praticamente la legittimità di un<br />
attacco unilaterale senza l’avvallo dell’Onu, il Capo dello Stato si avvicina infatti alle posizioni tedesche e francesi,<br />
sottolineando che la strada giusta è quella diplomatica, mentre il premier sembra propendere per la linea dura statunitense,<br />
esplicitata dal ministro della difesa Usa Rumsfeld, che pochi giorni fa si era scagliato contro la “vecchia Europa” in<br />
conseguenza delle posizioni antibelliche franco-tedesche.<br />
Sull’orlo di un probabile nuovo conflitto nel Golfo Persico, riflettiamo sul significato<br />
delle parole dei nostri “Presidenti”, optando più per l’una o per l’altra posizione… Io la<br />
migliore credo di poterla individuare.<br />
( p.s: la scelta delle maiuscole o minuscole è del tutto casuale…! )<br />
1 3<br />
Baga 5^L
Vi può sembrare un titolo un po’ strano legato a questa data che ormai tutti conosciamo<br />
fin troppo bene…e in effetti sembrava strano anche a me , soprattutto quando ho saputo<br />
che era il titolo di un film. Tra l’altro un film di un certo livello, presentato anche al Festival<br />
del Cinema di Venezia. Ma allora cosa centra 11’09”01? Il film in questione è nato dall’idea<br />
di un regista francese che ha deciso di “assemblare” 11 episodi che 11 diversi registi<br />
hanno girato a proposito degli gli avvenimenti dell’11 settembre: unico vincolo , che ogni<br />
episodio non durasse più di 11 minuti 9 secondi e un fotogramma, e da qui il titolo! Sarebbe<br />
troppo lungo raccontare tutti questi episodi, quindi cercherò di raccontarvi al meglio quelli<br />
che mi hanno colpita di più e perché. Il primo ha come protagonisti dei bambini afghani,<br />
profughi in Iran, che lavorano alla fabbricazione dei mattoni, quando una maestra, con la<br />
scusa di dar loro dei libri, li fa andare a scuola (che consiste in un porticato con qualche<br />
mattone come sedia) e qui spiega loro cosa è accaduto l’11settembre, ma i bambini non<br />
possono comprendere perché non sanno nemmeno cosa sia una torre e lei li porta sotto<br />
la ciminiera della fabbrica di mattoni per far capir loro cosa sia effettivamente una torre. La<br />
genialità del regista sta , secondo me, nel far vedere la tragedia dell’11 settembre dal<br />
punto di vista di un bambino mussulmano, che nella sua semplicità chiede alla maestra<br />
che cosa sia la torre e non riesce a osservare il minuto di silenzio perché non lo capisce.<br />
Sicuramente più polemico e provocatorio è l’episodio del regista egiziano Youssef Chaine<br />
, che immagina il dialogo tra il fantasma di un marines americano morto in un attentato e<br />
un giornalista egiziano. I riferimenti con una<br />
sottile vena polemica sono, ad esempio, il<br />
fatto che l’egiziano dica che Bin Laden non<br />
è una creazione del mondo arabo, ma<br />
dell’America, oppure il riferimento al<br />
terrorismo, che il marines non ritiene giusto<br />
in quanto colpisce persone innocenti , mentre<br />
l’egiziano gli spiega che poiché l’America è<br />
una democrazia, è il popolo a votare un certo<br />
partito che porta avanti una sua linea politica,<br />
e quindi i terroristi ritengono i cittadini<br />
responsabili delle scelte delle loro Nazioni.<br />
La cosa mi ha colpito molto, perché non<br />
avevo mai analizzato la cosa da questo punto<br />
di vista, con ciò non voglio dire<br />
che in questo modo<br />
giustifico il terrorismo e<br />
tanto meno che questa<br />
interpretazione sia<br />
esatta, perché ci sono<br />
in gioco troppi interessi<br />
e variabili che fanno<br />
assumere a un paese<br />
una determinata linea<br />
1 4<br />
Cronaca...
politica e non sempre sono i cittadini a decidere. Altra cosa: l’egiziano “rimprovera” al<br />
marines, e indirettamente a tutto l’Occidente, di non avere mai ascoltato il mondo arabo e<br />
quest’ultimo gli risponde che loro non hanno fatto molto per farsi sentire. Un altro filmato,<br />
sempre sulla falsa riga del precedente, è quello proposto dal regista inglese Ken Loach, in<br />
cui il protagonista è un cileno in “esilio” a Londra che scrive una lettera ai parenti delle<br />
vittime degli attentati dell’11 settembre ricordando che lo stesso giorno di 28 anni prima<br />
(1973) , con la collaborazione degli americani, il legittimo presidente del Cile ,Allende , era<br />
stato ucciso mentre si trovava all’interno del palazzo presidenziale, dando così inizio alla<br />
dittatura di Pinochet. Il racconto è correlato da una serie di immagini in bianco e nero che<br />
mostrano gli avvenimenti dell’epoca. Inoltre il narratore sottolinea le crudeltà e le torture<br />
alle quali gli oppositori del nuovo regime furono sottoposti e spiega che anche lui era stato<br />
imprigionato e dopo il rilascio era stato costretto ad abbandonare la sua patria per non<br />
provocare problemi ai suoi conoscenti. Anche se l’episodio presenta tutta la vicenda da<br />
un punto di vista unilaterale, per me è stato un modo per scoprire qualcosa di cui ignoravo<br />
completamente l’esistenza e per documentarmi a riguardo. Ho deciso di menzionare questo<br />
episodio anche perché mi ha molto colpita una frase che nel filmato in bianco e nero il<br />
presidente Allende pronuncia, che è una citazione di Sant’Agostino e che mi sembra<br />
estremamente attuale, dice: “La speranza genera due cose: lo sdegno, per come è il<br />
mondo adesso, e il coraggio per cambiarlo.” Il regista Idrissa Ouedraogo ha presentato<br />
un episodio che può sembrare una storiella simpatica e non molto legata al tema del<br />
terrorismo. Si tratta della storia di una ragazzino africano la cui mamma è gravemente<br />
malata e non ha i soldi per comprare le medicine, quindi abbandona la scuola e si mette<br />
a fare lo strillone per guadagnare del denaro. Così facendo vede sul giornale la foto di Bin<br />
Laden e la taglia che viene promessa per la sua cattura. Lo stesso giorno gli sembra di<br />
vederlo per le strade del suo villaggio e con l’aiuto dei suoi amici lo spia e decide di<br />
catturarlo per procurarsi del denaro, purtroppo non ci riesce per una serie di sfortunate<br />
coincidenze; Il tutto è reso molto piacevole dall’allegria di questi bambini e dai loro comici<br />
tentativi di inseguire questo fantomatico personaggio. Non è facile inserire questo episodio<br />
nel tema dell’11 settembre, ma io voglio avanzare una mia ipotesi: secondo me il regista<br />
voleva mostrare la speranza che questo bambino, pur in condizioni critiche, nutre ed<br />
alimenta, forse per farci capire che, a volte, anche noi dovremmo imitarlo. Più in là non<br />
andrei con la recensione perché altrimenti vi racconterei tutto il film, togliendo parte della<br />
sorpresa a coloro che andranno a vederlo! Vorrei però fare un’ultima “annotazione” di<br />
carattere personale. Uscita dal cinema io mi sono chiesta come io avrei girato il mio<br />
episodio sull’ 11 settembre e subito mi si è presentato un problema: dare un giudizio. Nel<br />
“mio” episodio avrei voluto dare un giudizio a tutto quello che è accaduto, ma qual è<br />
l’opinione giusta, chi ha sbagliato e chi invece ha agito correttamente, dove sta la colpa,<br />
dove sta la verità?! Questa grande amica - nemica che a volte si mostra e quando ci<br />
sembra di afferrarla sfugge dalle mani lasciandoti inebetito e insoddisfatto. Insomma mi<br />
sono resa conto di quanto sia difficile trovare questa verità, di come la realtà non sia mai<br />
o bianca o nera, di come il giusto non stia mai da una sola parte; né dalla parte dell’America<br />
né da quella di Bin Laden….Con ciò non voglio dire che la verità non ci sia, anzi sono<br />
convinta che esista. E’ per questo che rimango ancorata a questa grande Certezza che mi<br />
infonde una grande speranza nel futuro.<br />
BENEDETTA VOLPI<br />
...e Cinema<br />
1 5
Proprio in questi giorni nelle sale italiane è uscito il tanto atteso secondo episodio della trilogia “ Il<br />
Signore degli Anelli-Le due Torri”.<br />
“La Compagnia dell’Anello” ci aveva lasciati con Frodo e Sam che, separandosi dai loro compagni,<br />
partono per Mordor. Nel frattempo Merry e Pipino vengono fatti prigionieri dagli Orchetti, ma<br />
riescono a salvarsi e trovano rifugio nella foresta di Fangorn. Qui fanno la conoscenza degli Ent,<br />
strani esseri metà umani e metà vegetali, mentre Aragorn, Legolas e Gimli, nel tentativo di salvare<br />
i loro amici, giungono nelle terre di Rohan, dove stringono alleanza con i suoi abitanti.<br />
Le vicende si intrecciano senza soluzione di continuità, differendo, come avranno sicuramente<br />
notato tutti i lettori del romanzo, in modo evidente dall’opera letteraria di Tolkien, che sceglie di<br />
spezzare i filoni narrativi, creando così un forte effetto di suspance . Inoltre Aragorn, viene quasi<br />
reso il protagonista assoluto de “Le due Torri”, ed è un po’ un “americanata”, in quanto le avventure<br />
dei protagonisti sono tutte ugualmente importanti per lo sviluppo della storia; in modo particolare<br />
l’amicizia che lega Frodo e Sam è uno dei temi più belli non solo di questo episodio, ma di tutto “Il<br />
Signore degli Anelli”, e non concordiamo affatto sulla scelta del regista di porla in secondo piano<br />
per evidenziare le vicende di un personaggio, elevato quasi alla stregua di un dio, che è sì importante,<br />
ma che non il principale.<br />
Particolarmente brillante e riuscita risulta la figura di Gimli, personaggio un pò guascone, che<br />
aggiunge un tono comicità al film.<br />
Anche questa volta Peter Jackson si è dimostrato all’altezza della situazione, realizzando un film<br />
che certamente non ha deluso i numerosi fans di Tolkien. Attori carismatici, scene spettacolari,<br />
colonna sonora suggestiva, ambientazioni<br />
e costumi studiati nei minimi dettagli: il<br />
tutto a dare un’opera cinematografica di alto<br />
livello che, nonostante una sceneggiatura<br />
non fedelissima al testo, riesce tuttavia ad<br />
esprimere il profondissimo messaggio che<br />
Tolkien voleva trasmettere ai suoi lettori.<br />
I temi dominanti della pellicola sono l’ amicizia,<br />
la lealtà cavalleresca, l’importanza<br />
dell’avere qualcuno accanto di cui fidarsi<br />
e su cui fare affidamento: l’unione fa la<br />
forza, e il Bene riesce ad avere la meglio<br />
proprio perché coloro che combattono per<br />
farlo trionfare sono uniti e credono fermamente<br />
in ciò per cui combattono.<br />
Alla fine guardatelo, anche<br />
perché non la vorrete<br />
mica dare vinta al<br />
Baga che dice che fa<br />
schifo, no???<br />
Vix&Klo<br />
1 6<br />
Cinema
Spazio promozionale (?)<br />
28 gennaio <strong>2003</strong>: due mesi fa rinasceva il nostro beneamato forum con una veste un po’ diversa dalla<br />
precedente.<br />
Per chi non sapesse cosa sia il forum cercheremo di spiegarlo in qualche riga. E’ una comunità virtuale<br />
nella quale noi Mascheroniani ci troviamo per chiacchierare, scambiare opinioni, conoscerci e passare il<br />
nostro tempo in compagnia. Il forum è articolato in sezioni: gli argomenti trattati sono vari e molteplici,<br />
pertanto chiunque può trovare la discussione a lui più congeniale. Nel caso in cui uno non trovasse<br />
quella che fa al caso suo può aprirne una o più a suo piacimento.<br />
La sezione sicuramente più frequentata dagli abitanti del forum è il “Top of the Gnocc” dove ognuno può<br />
esprimere le proprie preferenze riguardo alle bellezze mascheroniane (studenti, studentesse, professori,<br />
professoresse, personale non docente, baristi, muratori, e chi più ne ha più ne metta…).<br />
A tutti è consentita la lettura delle discussioni, ma per poter direttamente intervenire in questo favoloso<br />
mondo (di Amelie) è condizione necessaria e sufficiente l’acquisizione di una password (parola<br />
d’accesso per i francesini) presso il laboratorio di informatica (bisogna rivolgersi ad Oscar, l’assistente<br />
palestrato). La password è personale, non cedibile e non cumulabile con altre offerte o promozioni in<br />
corso.<br />
Una volta registrati il giuoco è fatto: sarete a tutti gli effetti degli abitanti della comunità.<br />
All’atto dell’iscrizione apparirete come “primini” (aaahhh!!! Che paura!!!) per poi diventare<br />
“Mascheroniani” e infine “Semi-dei”. Con l’iscrizione inoltre avrete l’opportunità di gustarvi l’annuario<br />
in versione on-line e di usufruire di una chat (erotica) dei Mascheroniani.<br />
Allora cosa aspettate?!? Correte da Oscar numerose………<br />
www.liceomascheroni.it<br />
Dario, Sil, Baga<br />
È proprio vero che i tempi sono cambiati, e anche l’antica<br />
saggezza popolare ha perso il suo valore. Per questo ci siamo<br />
proposte di ridare dignità ai vecchi proverbi, rendendoli più<br />
attuali.<br />
· Chi va con lo zoppo arriva in ritardo;<br />
· Fuma cavallo che l’erba cresce;<br />
· Can che abbaia fa rumore;<br />
· Tanto va la gatta al lardo che ingrassa;<br />
· Cielo a pecorelle hai fumato troppo;<br />
· L’erba del vicino fattela vendere;<br />
· Rosso di sera è presto per strizzarlo;<br />
· Chi ben comincia è all’inizio;<br />
· Chi dorme non svegliatelo;<br />
· Botte piccola poco vino;<br />
· Campa cavallo sennò muori;<br />
· Ride bene chi non ha la tosse;<br />
· Chi primo arriva è partito prima;<br />
· Ridi ridi che hai una paresi;<br />
· A caval donato non so dove mettermelo;<br />
· Il lupo perde il pelo perché non usa lo shampoo Elvive;<br />
· La mamma dei cretini è la tua;<br />
· Chi la fa si sente;<br />
E dal noto proverbio fiorentino/livornese “Meglio un morto in<br />
casa che un pisano all’uscio”, abbiamo ricavato il più<br />
auspicabile: “Meglio un morto in casa se era ricco”.<br />
1 7<br />
Abbiamo inoltre notato che combinando insieme più proverbi<br />
si possono ottenere massime di grande importanza, come:<br />
· Chi va con lo zoppo ci lascia lo zampino;<br />
· Cielo a pecorelle bel tempo si spera;<br />
· A can che abbaia non si guarda in bocca;<br />
· Chi dorme non morde;<br />
· La mamma dei cretini impara a zoppicare;<br />
· Nella botte piccola c’è il can che dorme;<br />
· Tanto va la gatta al lardo che l’erba cresce;<br />
· Campa cavallo che c’è il vino buono;<br />
· L’erba del vicino è sempre incinta;<br />
· Non svegliare la mamma dei cretini;<br />
· Can che abbaia non piglia pesci;<br />
· Rosso di sera un pisano all’uscio;<br />
· Meglio un morto in casa che non piglia pesci;<br />
Orgogliose del nostro operato ci<br />
auguriamo di avere arricchito<br />
la vostra cultura, e avervi dato<br />
un divertente spunto per<br />
passare le interessantissime<br />
ore di lezione.<br />
Ire & Maria 4^A<br />
Thanks to Ale
La televisione italiana è allo sfascio, adoro le gambe<br />
e i seni da capogiro delle letterine di Jerry Scotti ma<br />
allo stesso tempo mi rendo conto di quanto sia<br />
avvilente affidare l’indice di gradimento alla grazie<br />
di qualche pezzo di figa… “Dateci più Gad Lerner e<br />
meno letterine”, con questa sentenza un osservatore<br />
inglese che vive in Italia, tale Jones, ha concluso la<br />
sua arringa dopo le aspre critiche mossegli dal gotha<br />
della Tv nostrana per un suo articolo comparso sul<br />
“Financial Times” dove attaccava appunto il nostro<br />
sistema televisivo. E chi sono i critici? Dal già citato<br />
Scotti a Maurizio Costanzo, passando pure<br />
l’onnipresente ministro Gasparri. La televisione<br />
italiana? Troppa volgarità, troppe trasmissioni<br />
scadenti, troppi conduttori arroganti e presuntuosi<br />
che si credono intoccabili solo perché hanno un<br />
pubblico fedele e lobotomizzato che continua a<br />
seguire imperterrito le loro tristissime performance<br />
mediatiche… In soldoni, questo il pensiero di Jones<br />
che tuttavia precisa che “la tragedia della tv italiana<br />
è che non è proprio italiana. A me, l’aggettivo<br />
suggerisce intelligenza, generosità, creatività. La<br />
televisione, però, rispecchia ben poco di un popolo<br />
di altissima cultura”. Non si tratta quindi di un attacco<br />
agli italiani e alla loro cultura, questo è bene<br />
sottolinearlo.<br />
Del resto, come possiamo dar torto al povero Jones?<br />
“Buona Domenica”, giusto per dirne una: il salto con<br />
l’asta dei vip… Ora… Potrei sapere a quale livello<br />
di qualità televisiva s’attestano le assolutamente<br />
inguardabili prestazioni di panciuti comici<br />
cinquantenni e spastiche soubrette ventenni? Io<br />
cambio canale, mia madre no.<br />
Orrore! Lo stesso discorso<br />
potrebbe valere per<br />
“Domenica In” della Venier,<br />
che nonostante sia diventata<br />
nonna e abbia visto il suo<br />
astro impallidire oltremodo<br />
stia ancora in Rai ad<br />
intrattenere le vecchie che<br />
preparano il brodo di carne<br />
Pagine Personali...<br />
1 8<br />
per la cena mentre attendono la visita settimanale<br />
dei nipoti… I format (per giunta acquistati in blocco<br />
all’estero) sono sempre più riciclati, e come i cavoli<br />
quando vengono riscaldati, fanno schifo. Altro<br />
esempio: non so se avete prestato attenzione alla cosa<br />
ma a “Passaparola” (che viene biecamente spacciato<br />
per un divertente contenitore di quiz per tutta la<br />
famiglia) quella squadra di superfighe che sono le<br />
letterine sono sempre più scoperte, i balletti più<br />
provocanti, le rotondità sempre più esibite… In una<br />
parola, becerume. “Ben venga che si biottino”, dirà<br />
qualcuno, ma si rende sempre più palese la dicotomia<br />
tra ciò che un programma vuole comunicare e ciò<br />
che mostra effettivamente al pubblico. Il messaggio,<br />
questo sconosciuto! La televisione italiana negli<br />
ultimi anni ha conosciuto una “svalutazione<br />
ontologica” senza precedenti: ciò che conta è fare<br />
audience, ad ogni costo, la qualità viene messa in<br />
secondo piano quando con un mezzuccio squallido<br />
(un paio di bei culi in più, di solito) è possibile per i<br />
vari showman ridurre a larve umane i vari allupati<br />
che inebetiti si sorbiscono in poltrona il malefico<br />
spettacolo… Un caso su tutti, l’ultima edizione di<br />
“Ciao Darwin” di Bonolis.<br />
Questa Tv, generalmente, non ci piace, ma la<br />
guardiamo per noia, per abitudine, perché all’ora di<br />
cena ormai Gerry Scotti o Amadeus è come se fossero<br />
seduti alla nostra tavola… La quantità a scapito della<br />
qualità, dunque. Un sacco di riviste supportano<br />
questa tele-dipendenza quasi forzata, a partire dal<br />
famigerato “Tv Sorrisi e Canzoni”, a seguire a ruota<br />
“Gente”, “Chi”, e l’elenco sarebbe lungo. Ci<br />
ammaliano con le loro pagine piene di bei fusti,<br />
gnocche fantastiche che sognano di sfondare nel<br />
cinema (sempre che si lascino scopare dal produttore<br />
giusto), i very important person ci commuovono con<br />
le loro vicende personali, suscitano l’ammirazione<br />
di legioni di affezionatissime casalinghe e massaie<br />
quando mostrano orgogliosi i loro pargoli nati di<br />
quattordicesimo letto… E trasmissioni come<br />
“Verissimo” (ma che brutta fine ha fatto la Parodi!)<br />
non hanno altro fine che quello di fare da cassa di
...di Ville!!!<br />
risonanza mass-mediatica agli avvenimenti mondani,<br />
agli inutili dettagli della vita privata e di carriera<br />
dei protagonisti della nostra televisione, sfociando<br />
spesso e volentieri nel più o meno volgare gossip.<br />
Con quale scopo? Far sì che ad ogni quarto d’ora<br />
(caso unico in Europa) ci pippiamo il nostro bel<br />
carrello pubblicitario, cosicché quando andiamo<br />
a fare la spesa al supermercato (magari alla<br />
Standa) ci ricordiamo dei “consigli per gli<br />
acquisti” dei nostri affezionatissimi Mike e<br />
Maurizio… Proprio quest’ultimo ha invitato<br />
l’amico Jones (ormai è il mio eroe) in<br />
trasmissione al fine di discutere sulla questione.<br />
Da perfetto gentleman britannico, la sua garbata<br />
ma tagliente risposta è stata: “Verrò al suo show<br />
quando lei non sarà più un dipendente del<br />
presidente del consiglio”. Geniale. Sempre<br />
traendo a piene mani dalla risposta di Jones ai<br />
suoi critici, la seguente frase di Karl Popper:<br />
“La democrazia non può esistere se non ha<br />
sotto controllo la sua televisione”. In Italia,<br />
allo stato attuale delle cose, è esattamente<br />
l’opposto: “C´è un pericolo che lo studio<br />
televisivo diventi più potente del senato”<br />
tuona Jones, “Per me non è un bene, né<br />
per la televisione né per la politica”.<br />
Come dargli torto?<br />
Critiche troppo feroci? Il mio personale idolo, per la<br />
sua recensione sul “Financial Time”, si è sentito dare<br />
all’alba del terzo millennio, della “femminuccia<br />
inglese in parrucca” e del “trotzkista” (indovinate di<br />
chi è questa felicissima uscita). Dalle nostre parti la<br />
televisione, improntata sul modello americano (o<br />
meglio, improntata sul peggio del modello<br />
americano) è sacra, intoccabile. Uno straniero parla<br />
male di noi? E allora insultiamolo con tutti i mezzi<br />
possibili che rispettino entro un certo limite il decoro.<br />
Ma poi, quando la Franca, la moglie del presidente<br />
Ciampi (per fortuna che c’è lui!) definisce la nostra<br />
una “Tv deficiente”, allora stiamo tutti sull’attenti.<br />
Come canta Frankie Hi-Energy : “Arroganti coi più<br />
deboli e zerbini coi potenti”. Se questo non è essere<br />
italiani…<br />
VILLE<br />
myhikaru@inwind.it<br />
La conseguenza? Certe persone nel governo adesso<br />
vorrebbero una protesta ufficiale sul livello<br />
diplomatico, una condanna all´ambasciata britannica<br />
a Roma per le parole pubblicate sul Financial Times.<br />
Tentiamo di immaginare la scena:<br />
1 9<br />
Sottosegretario agli Esteri: “Ambasciatore, vorrei<br />
fare una protesta ufficiale al governo di sua<br />
maestà”.<br />
Ambasciatore: “Mi dica”.<br />
“C´è stato un insulto gravissimo. Un vostro<br />
giornalista ha detto che ci sono troppi bikini in<br />
televisione”.<br />
“Accipicchia, non lo sapevo”.<br />
“E non solo. Dice che Costanzo è sempre in tv,<br />
tranne il sabato, quando ci va sua moglie”.<br />
“Vergognose queste accuse”.<br />
“Poi, ambasciatore, il giovane ha osato dire che<br />
non è normale avere un premier con tre reti<br />
televisive”.<br />
“Veramente una polemica internazionale”.<br />
Pirandello l´avrebbe scritto meglio, ma capite<br />
l´assurdità?
Pagine Personali...<br />
Le nozze gay sono possibili o no? Questa domanda provocatoria pone l’attenzione su una questione<br />
sociale di grande importanza e da affrontare con la massima serietà per non correre il rischio di cadere<br />
in vecchi pregiudizi. Per parlare di questo tema ritengo utile riprendere una puntata ‘Porta a Porta’di<br />
Bruno Vespa in cui erano presenti come ospiti,per parlare proprio di questo tema , il ministro per i<br />
rapporti con il parlamento Carlo Giovanardi (Udc), gli onorevoli Clemente Mastella (Udeur), Alessandra<br />
Mussolini (Alleanza Nazionale), Franco Grillino (Democratici di Sinistra), l’avvocato Maretta Scoca , la<br />
coppia di omosessuali Alessio de Giorgi, italiano, e Christian Panicucci,di origine francese, e in collegamento<br />
video monsignor Maggiolini. L’occasione per cui si è parlato di questo argomento è stato la celebrazione<br />
dell’unione tra Alessio e Christian avvenuta a Firenze alcuni giorni prima della trasmissione davanti al<br />
consolato francese. I due infatti hanno usufruito della ‘pax’ ovvero un sorta di contratto previsto dalle<br />
legge francese per le coppie di omosessuali ed eterosessuali che intendono dichiarare la loro convivenza<br />
e mettersi quindi in regola. Essa non riconosce però la coppia come famiglia e non consente quindi<br />
l’adozione. Le ‘nozze’ di Alessio e Christian sono diventate un evento mediatico con la presenza di numerosi<br />
giornalisti e fotografi poiché era la prima volta che veniva celebrata un unione sul suolo italiano, anche<br />
se non è riconosciuta dal nostro stato. L’opinione pubblica ha quindi trattato a lungo questo fatto<br />
collegandolo con la situazione presente nel resto d’Europa. Nei paesi nordici sono riconosciute già da<br />
molto tempo le coppie gay e lesbiche, ma l’estremo si è raggiunto in Olanda dove gli omosessuali possono<br />
sposarsi nel vero senso della parola ed essere riconosciuti come famiglia e come tale possono adottare dei<br />
bambini. Una situazione assai discutibile! In Italia invece non esiste una legge riguardo il riconoscimento<br />
delle coppie gay ne tantomeno una legge che permetta l’adozione da parte di queste. Durante il<br />
programma di Vespa si è parlato di questo e di altro e sono emerse opinioni differenti che possono<br />
riassumere le varie sensibilità nella nostra società nei confronti del tema posto. Il ministro Giovanardi ha<br />
detto di considerare gli omosessuali uguali agli eterosessuali e che in Italia non c’è discriminazioni nei loro<br />
confronti ,ma non possono pretendere di essere riconosciuti come famiglia e di avere come tale degli<br />
incentivi economici. Anche l’onorevole Mastella si è dimostrato concorde su questi punti ed ha definito<br />
poco utili gli atteggiamenti esibizionisti assunti da alcuni gay durante il gay pride ovvero la giornata<br />
dell’orgoglio gay. Alessandra Mussolini ha lasciato intendere che di un eventuale legge sul riconoscimento<br />
delle coppie gay se ne può almeno discutere, ma si è mostrata totalmente contraria alla possibilità che i<br />
gay possano adottare dei bambini. Monsignor Maggiolini invece ha sostenuto che la Chiesa accetta gli<br />
omosessuali, ma non accetta l’omosessualità (anche se all’interno della chiesa ci sono differenti sensibilità<br />
verso questa questione) mentre il deputato Grillini, presidente onorario di Arcigay, insieme con Alessio e<br />
Christian hanno chiesto che anche in Italia le coppie gay possano essere riconosciute come coppie di fatto.<br />
Già l’approdo al salotto di Porta a Porta di un tema che una volta era considerato un tabù, è un fatto<br />
fortemente significativo, ma l’unione di Alessio e Christian pone una questione che non può essere risolta<br />
immediatamente perché serve una seria discussione all’interno dell’opinione pubblica<br />
e nel parlamento. In ogni modo in questo caso non si può affrontare il problema<br />
con la stessa predisposizione utilizzata per altri ambiti come quello<br />
dell’’mmigrazione poiché la diversità sessuale è un ambito molto particolare e<br />
delicato. L’omosessualità non è una scelta ,ma è una condizione esistenziale per<br />
alcune persone che non gli permette molte volte di vivere serenamente con se<br />
stessi e con gli altri. Dal punto di vista umano i gay o le lesbiche sono persone<br />
come le altre e non è giusto discriminarle isolandole nel campo lavorativo o<br />
scolastico perché anche loro hanno diritto alla vita come tutti. Negli ultimi anni<br />
ci sono stati miglioramenti in questo senso attraverso un lento processo di<br />
2 0
accettazione degli omosessuali nella società. Basti pensare ai numerosi cantanti, attori o politici gay di<br />
successo presenti al giorno d’oggi. Il problema però si fa più complesso se si parla dei diritti che i movimenti<br />
omosessuali reclamano come quello di essere riconosciuti come famiglia e poter quindi adottare.<br />
Confondere poi le unioni civili con il matrimonio come sacramento è molto facile e sarebbe quindi<br />
opportuno discutere su una remota possibilità di riconoscimento che permette ai gay non di essere<br />
riconosciuti come famiglia ma di avere riconosciuta la propria convivenza per risolvere i nodi sul fisco e su<br />
una serie di piccoli problemi molto formali. E’ chiaro che la coppia di gay non potrà mai essere come una<br />
famiglia poichè nella costituzione italiana si afferma che la famiglia è intesa come l’unione di una<br />
donna e di un uomo. Non è assolutamente concepibile che due gay o lesbiche possano adottare bambini<br />
per dei propri desideri egoistici. Essi potrebbero anche donare affetto come quello di genitori veri, ma i<br />
bambini hanno bisogno di una figura paterna e materna al loro fianco per avere un’educazione completa.<br />
Non importa che i genitori siano quelli biologici o no perché l’indispensabile per un bambino è l’affetto di<br />
un padre e di una madre e l’adozione è una cosa molto seria che non può essere concessa a chiunque<br />
voglia. Si rischierebbe di far nascere in quei bambini adottati da gay dei rancori e dei disturbi psicologici<br />
che li porterebbero a protestare contro chi ha permesso la loro adozione. Del resto anche i gay hanno<br />
avuto un padre e una madre e anche loro dovrebbero capire che un bambino non può crescere in<br />
modo adeguato senza un papà o senza una mamma. L’adozione per i gay non può essere accettata in<br />
nessun modo e fortunatamente il governo italiano non mostra l’intenzione di permetterla a differenza di<br />
altri governi d ’ Europa che hanno dato la possibilità ai gay di sposarsi e di avere figli. E’ risaputo che i<br />
paesi nordici sono stati i primi a fare delle concessioni ai gay per diversa cultura e mentalità. Loro sono<br />
più aperti nei confronti della sessualità e sono più tolleranti ,ma questa tolleranza col passare degli anni<br />
rischia di finire nella distruzione dei valori morali e proprio per questo sono contento di appartenere ad<br />
un paese latino che mantiene la propria cultura e i propri valori morali. Recentemente infatti anche il<br />
parlamento inglese ha approvato l’adozione per i gay con una maggioranza che ha compreso una<br />
parte dei conservatori inglesi più liberali tra cui un parlamentare che si era da poco dichiarato<br />
pubblicamente. In Italia questo non avverrà non solo perché la maggioranza parlamentare è contraria<br />
ma perché il Vaticano si trova poco distante dal parlamento ed ha un peso rilevante che deriva dal fatto<br />
che l’Italia è uno dei pochi paesi europei ancora fortemente cattolici. Il Papa ha più volte attaccato le<br />
unioni di fatto tra coppie omosessuali e la stessa adozione senza pero discriminare gli omosessuali come<br />
persone.<br />
In Italia si stima che gli omosessuali siano circa due milioni anche se ovviamente la loro identificazione è<br />
molto difficile poichè molti di loro scelgono di non dichiararsi pubblicamente.<br />
Per affrontare tutte queste problematiche bisogna che i movimenti omosessuali non eccedano nelle<br />
loro ostentazioni durante manifestazioni tipo il Gay Pride e che abbandonino l’ atteggiamento anti<br />
cattolico che molti di loro hanno assunto (anche se esiste una minoranza che ha fondato un associazione<br />
chiamata gay e lesbiche credenti) in modo che si possa avere un clima pacifico di confronto e trovare<br />
risposte con forte buon senso .<br />
Elias 4^D<br />
...in ritardo...<br />
Ipse Dixit<br />
CALABRETTA: cerca di stare con due piedi in una scarpa.<br />
CALABRETTA: come si scrive ERUZIONE? Con una o due erre?<br />
ACERBIS: se stai su bello diritto impedisci al cervello di andare in apnea<br />
ZUCCOTTI: la mia testa è il rombo<br />
FORNONI: noi sacrifichiamo delle vite umane per il profitto, siamo come i cavernicoli che sacrificavano i<br />
bambini per non essere colpiti dai fulmini (tutto questo dopo aver letto che ogni anno muoiono 200<br />
persone per folgorazione)<br />
ORTOLAN: se due amiche si incontrano ed una dice “Lui ieri non è venuto”, si<br />
capisce subito chi è il lui<br />
SESTITO: perché il tuo quoziente intellattivo è grande così<br />
MAJ: il Medioevo è un periodo in cui nascono molte entità imperiali<br />
MASTINI: Scotti, perché sei così silenzioso? L’amore ti ha reso mite?! Si vede<br />
che ti succhia…….. il cervello!<br />
VITTORI: …e a noi ci hanno dato Trento e Bolzano, questa regione di crucchi,<br />
non capisco cosa la teniamo a fare…sono anche antipatici i crucchi<br />
FORNONI: ragazzi a me fa arrabbiare finire su quel giornalino….<br />
2 1
1. Cosa vorresti creare nella nuova struttura<br />
del Mascheroni?<br />
A)Una mensa<br />
B) Un acquario<br />
C) Un campo di puffbacche<br />
Problema di fisica:<br />
Un puffo stordito si trova a 100 metri<br />
dall’ala nuova e deve puffare attraverso<br />
il campo di puffbacche per scappare da<br />
Gargamella. Parte ad una velocità di 1 puffmetro/<br />
s. Gargamella alla vista del puffo stordito parte 5<br />
secondi dopo con accelerazione di 2 puffm/s2.<br />
Quindi, quante puffbacche ci sono nel campo?<br />
D) Altro<br />
2. Tu ed un tuo amico avete divergenze nel<br />
campo della musica. Come ti comporti quando lui<br />
ti regala un Cd della sua musica preferita?<br />
A) Lo ringrazi perché bisogna andare oltre<br />
le differenze in nome dell’ amicizia<br />
B) Lo usi come porta-saponetta in bagno<br />
C) Caro amico ti scrivo...così mi distraggo<br />
un po’...questo cd fa propriòooo tanto schifo e indietro<br />
te lo tirerò!!!!!<br />
D) Altro<br />
3. Se scopri che il/la tuo/a ragazzo/a si droga<br />
cosa gli/le dici?<br />
A) C’è qualcosa che ti turba? Parliamone......<br />
B) Il vero sballo è dire NO!<br />
C) ...sembra talco ma non è serve a darti l’allegria!!!<br />
D) Altro<br />
4. Ti senti più...<br />
A) Una rana in attesa di diventare principe<br />
B) Un gatto con le zampe da cane e la coda da topo<br />
C) Un leone con i rasta<br />
D) Altro<br />
Maggioranza di A:<br />
Senza dubbio è fortunato chi ti ha per amico;<br />
chiunque può contare sempre su di te<br />
perché dai consigli utili su tutto....<br />
I tuoi punti deboli sono la timidezza e non saper<br />
accettare le sconfitte e non affrontare la realtà.<br />
CONSIGLIO DI VITA: rampa<br />
fò dalla crisi!!!<br />
Maggioranza di B:<br />
Sei un ragazzo spiritoso con<br />
una battuta sempre<br />
pronta anche se<br />
però non sei molto<br />
altruista. Dovresti<br />
cercare di tirare fuori il<br />
tuo lato nascosto.<br />
2 2<br />
Test<br />
5. Se vedi un/una ragazzo/a affogare sotto la<br />
pioggia:<br />
A) Ti avvicini invitandolo/a a venire sotto il tuo<br />
ipertecnologico ombrello<br />
B) Chiudi l’ombrello per solidarietà<br />
C) Ahahah! Sfigato! Io ho almeno il cappuccio<br />
e tu noooo! Pappappero!!!<br />
D) Altro<br />
6. La tua squadra del cuore ha perso miseramente<br />
contro l’ultima in classifica. Come affronti<br />
l’entrata in classe il lunedì mattina?<br />
A) Entri furtivamente con occhi bassi e ti metti<br />
nell’ultimo banco e ripassi qualche materia tanto<br />
per non parlare con nessuno sperando di passare<br />
inosservato<br />
B) Entri a testa alta, con aria e sguardo minacciosi<br />
accusando arbitri e guardalinee. La colpa è<br />
sempre degli altri<br />
C) Non vado a scuola, così il martedì nessuno<br />
se ne ricorderà<br />
D) Altro<br />
7. Da grande vorresti diventare:<br />
A) Si vedrà...non sono mica un veggente<br />
B) La Britney (Spears) o la Cristina (Aguilera)<br />
C) Totti<br />
A proposito:<br />
Totti va a fare una settimana bianca in montagna<br />
con la sua ragazza. Lungo il percorso legge un<br />
cartello:”ATTENZIONE, inizia neve<br />
perenne”.A quel punto Totti dice:”<br />
Eh grazie ma anch’a Roma la neve<br />
inizia per ENNE!!!<br />
D) Altro<br />
Inoltre sei una persona dalle mille facce.<br />
CONSIGLIO DI VITA: Scegline una!<br />
Maggioranza di C:<br />
Devi imparare ad ascoltare gli<br />
altri senza agire di istinto ma<br />
riflettendo. In fondo sei simpatico<br />
e sei sempre tu a rallegrare la festa.<br />
CONSIGLIO DI VITA: attento a non fare troppo<br />
lo sbruffone.<br />
Maggioranza di D:<br />
Ma il test lo hai fatto tu o qualcun altro?<br />
CONSIGLIO DI VITA: prova a cominciare a prendere<br />
decisioni e posizioni autonome.(P.S. non potresti<br />
adattarti alle nostre di risposte?)<br />
Paki-Viba-Ernie-Pimpa
Uccelletto<br />
Era d’Agosto ed un povero uccelletto<br />
ferito dallo sparo di un moschetto<br />
andò, per riparare l’ala offesa,<br />
a finire all’interno di una chiesa.<br />
Dalla tendina del confessionale<br />
il parroco intravide l’animale<br />
mentre i fedeli stavano a sedere<br />
recitando sommessi le preghiere.<br />
Poesia<br />
Una donna che vide l’uccelletto<br />
lo prese e se lo mise dentro il petto.<br />
Ad un tratto si sentì un pigolio:<br />
ciop ciop, cip cip ciop<br />
Qualcuno rise a ‘sto cantar d’uccelli<br />
e il parroco, seccato, urlò: Fratelli!<br />
Chi ha l’uccello mi faccia il favore<br />
di lasciare la casa del Signore!<br />
I maschi, un po’ sorpresi a tal parole,<br />
lenti e perplessi alzarono le suole,<br />
ma il parroco lasciò il confessionale<br />
Fermi - disse - mi sono espresso male!<br />
Tornate indietro e statemi a sentire,<br />
solo chi ha preso l’uccello deve uscire!<br />
A testa bassa e la corona in mano,<br />
le donne tutte uscirono pian piano.<br />
Ma mentre andavan fuori gridò il prete:<br />
Ma dove andate, stolte che voi siete!<br />
Restate qui, che ognuno ascolti e sieda,<br />
io mi rivolgo a chi l’ha preso in chiesa!<br />
Ubbidienti in quello stesso istante<br />
le monache si alzaron tutte quante<br />
e con il volto invaso dal rossore<br />
lasciarono la casa del Signore.<br />
Per tutti i Santi - gridò il prete -<br />
sorelle rientrate e state quiete.<br />
Convien finire, fratelli peccatori,<br />
l’equivoco e la serie degli errori:<br />
Esca solo chi è così villano<br />
da stare in chiesa con l’uccello in mano!<br />
Ben celata in un angolo appartato,<br />
una ragazza col suo fidanzato,<br />
in una capelletta laterale,<br />
ci mancò poco si sentisse male,<br />
e con il volto di un pallore smorto<br />
disse: Che ti dicevo? Se n’è accorto!<br />
(gentilmente portata alla nostra attenzione da)<br />
Flavia 2^D<br />
2 3<br />
Pensieri nel vento<br />
Terra assolata<br />
dal mare baciata<br />
dal vento cullata.<br />
Come d’incanto<br />
sento un richiamo<br />
che si perde lontano.<br />
Il vento mi parla<br />
il vento mi sfiora:<br />
- Su vieni<br />
vieni ch’è ora,<br />
non perdere tempo.<br />
Mi prende la mano<br />
e mi porta lontano<br />
su prati assetati<br />
fra ulivi contorti e argentati<br />
e pini marini che fanno gli inchini,<br />
con rami protesi<br />
come mani graffianti.<br />
Mi dicon:<br />
- Su corri, va avanti.<br />
Ad un tratto mi trovo<br />
cielo e mare davanti<br />
avvinti come teneri amanti<br />
d’amore assetati.<br />
Riprendo il cammino,<br />
ho sempre il vento vicino,<br />
mi parla, mi dice<br />
- Su dobbiamo andare<br />
ancor molto dobbiamo esplorare.<br />
Porto nel cuore<br />
la voce del mare;<br />
lo sguardo si perde lontano.<br />
Ecco là agavi orfane<br />
di madri morenti<br />
frutti spinosi<br />
dai cuori carnosi.<br />
Sfiorare non oso<br />
or mi riposo.<br />
Lo sguardo si perde.<br />
Montagne rocciose.<br />
Ad un tratto mi giunge<br />
profumo di zagare in fiore,<br />
preludio di frutti dorati.<br />
Siamo arrivati,<br />
li colgo li spremo,<br />
sazio la sete.<br />
Or godo la quiete,<br />
tra le braccia del vento<br />
di questo momento.<br />
Terra assolata<br />
dal mare baciata<br />
dal vento cullata.<br />
Meg Ottobre 2002
Ricordo….<br />
Ricordo d’amante<br />
ormai distante<br />
chiudo gli occhi<br />
vorrei ricordare<br />
quel volto ridente<br />
che svanisce nella mente<br />
vorrei ricordare<br />
quel corpo dorato<br />
tante volte sfiorato<br />
vorrei ricordare<br />
morbide labbra<br />
assetate d’amore<br />
vorrei ricordare<br />
mani danzanti<br />
in cerca di me<br />
vorrei ricordare<br />
occhi ardenti<br />
che si posano su me<br />
vorrei ricordare<br />
la voce calda e suadente<br />
che parla al mio cuore<br />
in cerca d’amore<br />
vorrei ricordare<br />
il tempo non si può<br />
fermare<br />
ti porta via con se<br />
svanisce il ricordo di te.<br />
Malinconia<br />
Malinconia<br />
compagna dell’anima<br />
mia<br />
riposi sul cuore<br />
scrigno d’amore,<br />
mi prendi per mano<br />
e mi porti lontano<br />
nel tempo passato<br />
dove tanto ho amato<br />
tempo passato<br />
mai ritrovato<br />
ricordi assopiti<br />
mai svaniti<br />
lacrime amare<br />
per chi non ha saputo<br />
amare<br />
cuore ferito<br />
da chi ha tradito<br />
un amore vero<br />
un amore sincero.<br />
2 4<br />
Poesia<br />
Girotondo pagano<br />
Ti cerco, tu fuggi<br />
mi cerchi, io fuggo;<br />
un gioco un po’ strano<br />
ci ha preso la mano.<br />
Tu luna nascente<br />
tenero amante<br />
io luna calante<br />
l’amore è distante,<br />
girotondo pagano<br />
mi sfiori la mano<br />
un brivido<br />
m’invade pian piano<br />
ti allontani<br />
il freddo mi coglie<br />
scende una lacrima<br />
si adagia sul cuore<br />
nido d’amore<br />
amore vano<br />
mi stordisce la mente<br />
sogno d’amante<br />
non oso pensare<br />
è ora d’andare<br />
il gioco cessare<br />
mi potrebbe bruciare<br />
lasciare ferite<br />
dal pianto lenite.<br />
Tu luna nascente<br />
io luna calante<br />
sogno d’amante<br />
d’amante perdente.
Messaggio Sociale<br />
Ormai è diventata un genere di largo consumo: il<br />
business mondiale della droga vale oltre 600 mila<br />
miliardi l’anno. Secondo dati delle Nazioni Unite,<br />
sono 30 milioni i consumatori di ecstasy e droghe<br />
sintetiche, 14 milioni i cocainomani, 8 milioni<br />
gli eroinomani. E in Italia? Con il Lussemburgo, il<br />
nostro è il Paese europeo col maggior numero di consumatori di eroina,<br />
tra i 250 e i 500 mila, mentre i cocainomani sono tra 400 e 600 mila. Ma a suscitare il maggiore allarme<br />
sono soprattutto le droghe da discoteca, l’ecstasy e le centinaia di pasticche che ne derivano. Da alcuni anni<br />
il consumo di droghe sintetiche in Italia è più che raddoppiato. Al contrario di Inghilterra e Germania dove, dal<br />
1997, l’ecstasy sembra passata di moda.<br />
Insomma, tutti in cerca di paradisi artificiali: per contrastare un disagio o, semplicemente, per provare piacere.<br />
La cronaca è piena di esempi: dalla morte di Jannick Blesio,19enne ucciso da una pasticca comprata da<br />
un suo amico, a quella di Maradona, finito in ospedale per una overdose di cocaina. Dalla storia di Giorgia,<br />
17enne salvata da un trapianto di fegato, distrutto dall’ecstasy, alla morte di un 30enne davanti ad una<br />
discoteca di Milano per overdose. L’emergenza nuove droghe ha mostrato che anche di ecstasy si muore. E<br />
che l’IGNORANZA è il suo alleato numero uno.<br />
ECSTASY= Si dice ecstasy quella sostanza prodotta in laboratorio.Si trova in giro in pasticche colorate,di<br />
forme differenti; l’effetto dura fino a 6 ore.<br />
EFFETTI E RISCHI: emozioni forti, parole fluenti e rapporti facili soprattutto con l’altro sesso. Fa battere il<br />
cuore più in fretta, rende la bocca arida, le mascelle tese, dilata le pupille e porta al colpo di calore. Quando<br />
l’effetto finisce ci si sente depressi ed irritabili; causa crisi d’ansia, di panico o di paranoia. Problemi a dormire<br />
e a mangiare.<br />
ANFETAMINE= Si trovano in pasticche, caspule o in polvere.<br />
EFFETTI E RISCHI: ci si sente pieni d’energia, svegli e vigili. Accelerano il battito cardiaco e il respiro,<br />
rendono difficile il sonno, diminuiscono l’attività sessuale e aiutano a non sentire la fame ed il sonno. Ad<br />
effetto ultimato ci si sente spossati, irritabili, depressi; il comportamento diventa violento e si arriva all’isolamento<br />
ed alla paranoia.<br />
L.S.D.= Conosciuta come acido è l’allucinogeno più diffuso nel mondo. E’ spacciato in francobolli colorati o<br />
in pillole. L’effetto dura fino a 12 ore.<br />
EFFETTI E RISCHI: modifica la percezione della realtà, provoca illusioni e fa perdere il senso del tempo. Ci<br />
si sente confusi e i riflessi sono alterati, la facoltà di giudizio è modificata e aumenta la pressione. Inoltre<br />
provoca tachicardia, nausea e senso di vertigine.<br />
COCAINA= E’ l’estratto della foglia di coca, una pianta che cresce sulle Ande. Negli anni’50 la chamavano<br />
“neve” e veniva spacciata in polvere candida “da sniffare”. Oggi si trova anche in cristalli che si fumano, noti<br />
come “crack”.<br />
EFFETTI E RISCHI: Energia, potenza e una forte stimolazione sessuale ma anche tremori, ipertensione,<br />
tachicardia e temperatura che sale.<br />
Difficoltà a mangiare a dormire e aggressività. Alla fine dell’effetto ci si sente stanchi, privi di energia e si<br />
entra in depressione.<br />
EROINA= Un oppiaceo ottenuto per sintesi chimica dalla morfina. E’ una polvere giallastra o marrone; si può<br />
aspirare, iniettare in vena, fumare o ingerire come una caramella. Durata dell’effetto circa 6 ore.<br />
EFFETTI E RISCHI: provoca “l’effetto flash” (una vampata di calore e godimento) che parte dal ventre e<br />
invade il corpo. Subito dopo l’assunzione ci si sente rilassati, in sintonia con sé stessi ma alla fine dell’effetto<br />
si ha nausea e si entra in uno stato confusionale.<br />
KETAMINA= Detta anche “polvere d’angelo” è un’anestetico: Viene aspirata, ingerita<br />
o mescolata a tabacco e hashish.<br />
EFFETTI E RISCHI: ci si sente eccitati e gratificati ma ad effetto ultimato si possono<br />
avere disturbi psichici.<br />
HASHISH E MARJUANA= Si ottengono dalla resina e dalle foglie della pianta: Si<br />
fumano come sigarette artigianali (spinelli, canne) e si usano come ingredienti<br />
per cibi o infusi.<br />
EFFETTI E RISCHI: l’effetto e relax ed ebrezza. Causano poco coordinamento,<br />
2 5
apatia, danni al cervello ed ai polmoni.<br />
Molti giovani si procurano da soli, magari nei retrobottega dei negozi specializzati in integratori alimentari o<br />
presso palestre e ambienti sportivi non controllati, qualche volta persino, senza ricetta, in farmacia, (come ha<br />
testimoniato la trasmissione televisiva “Le jene” di Mediaset), farmaci come steroidi e anabolizzanti e tutta<br />
una seria di miscugli e sostanze che poi assumono, senza controllo medico, come fosse la cosa più normale<br />
del mondo. E tirano avanti per prova ed errore come giocassero (con sé stessi come cavie) al piccolo<br />
chimico.<br />
Spesso il motivo di tanta stupidità non è la prestazione sportiva eccezionale ma la difficoltà di avere relazioni<br />
serene e mature con le ragazze, per imbellirsi, per sembrar più “uomini”, per rimorchiare, per cuccare......<br />
Già questo è un comportamanto assurdo, un “delitto” che va contro la percezione della sessualità come<br />
valore, risorsa inestimabile da preservare, da non scambiare con frammenti di divertimento, di impulsività, di<br />
consumismo affettivo disconnesso da profonde dinamiche relazionali ma da gestire nell’amore, nella gioia e<br />
nella felicità di un maturo dare e ricevere mai solo fisico.<br />
Ma in questo caso “C’est plus d’un crime, c’est une faute” (Talleyrand) è più d’un delitto, è un errore, perché<br />
doping, anabolizzanti e steroidi fanno male al sesso e ditruggono la potenza sessuale.<br />
Sos, qui puoi chiedere aiuto (numeri verdi):<br />
DrogaTel: 167016600<br />
Droga che fare:167461461\167298298.<br />
Cosa leggere per informarsi:<br />
-Roberto Bertolli e Furio Ravera, UN BUCO NELL’ANIMA, Mondadori<br />
-Susanna Lavazza, “CARA” DROGA, Franco Angeli<br />
-Fabrizia Bagozzi, GENERAZIONE IN ECSTASY, Edizioni Gruppo Abele.<br />
Ringrazio tutti quelli che mi sono e mi sono stati vicini.<br />
Un saluto alla 1^E.<br />
Seba<br />
Anche se può non sembrare a prima vista i ragazzi che suonano sono come le farfalle… non quelle del giorno,<br />
piccole e colorate, ma sanno più di notturne falene che popolano le nostre sere… e i nostri sogni. Conosco molti<br />
ragazzi del genere: tipi normali a prima vista, niente di più, niente di meno. E ho pure assistito ai concerti di questi<br />
tipi normali… come avrei potuto mancare alle esibizioni dei miei amici? E la prima volta c’ero andata appunto per<br />
vedere come era, vedere costoro che fingevano di essere chissà chi… Ma mettere uno strumento o un microfono in<br />
mano ad un ragazzo è trasformarlo totalmente. E’ una metamorfosi, una completa trasfigurazione, un passaggio da<br />
quello che era a quello che non era mai stato. Non so come avviene, forse è come per le farfalle… Sono lì che si<br />
preparano, con le solite cazzate, tra la solita gente… Ci vuole molta fantasia per vederli in modo diverso, se non<br />
fosse già successo, ma ci vuole immaginazione… E c’è quel minimo di silenzio appena prima che comincino, un<br />
attimo di pace che andrai cercando come il segnale dei partenza di un rito, più avanti… E<br />
senza altro avvertimento che questo raccogliersi istantaneo, eccoli che iniziano a<br />
suonare… Fare musica è un termine riduttivo per quello che mi ispirano: secondo me<br />
fanno sognare. Inizia la canzone, ed è come un bacio ed un pugno assieme: ti colpisce, ti<br />
stordisce, ti toglie ogni punto fisso che possa indicare una rotta, ma prima che ti possa<br />
perdere ti lascia, per seguire una via anche nella notte più scura, una miriade di stelle<br />
che pulsano di un ritmo proprio, di note e parole che possiedono una vita propria. Ed<br />
allora ti accorgi che il tuo tempo si è fermato, ma il mondo fuori sai che ancora sta<br />
passando, e senti come sulla pelle la corrente che la sua velocità provoca… Ma nulla ti<br />
2 6<br />
Non solo...
...Musica<br />
tocca. Ci siete solo tu ad ascoltare, loro sul palco e la musica, la meravigliosa musica a pervadere ogni spazio<br />
vuoto che vi divide. Fate come parte dello stesso mondo. Non è la mia terra d’origine, e io normalmente ne sarei<br />
esclusa… ma mi sento come a casa. Una casa di cui ho molto sentito parlare, ma che non avevo mai visto prima<br />
che mi fosse mostrata. E so che posso tornarci, perché loro saranno sempre lì, ad offrirmi la chiave di questo<br />
meraviglioso universo sconosciuto, tutto da scoprire. La prima volta che una canzone ti porta via il cuore, sia che te<br />
lo bruci fino a farne cenere, sia che rimanga a riscaldarti quando tutto il resto non è che buio e freddo, è un<br />
momento bellissimo. Ma i ragazzi che suonano sono mille volte meglio che i concerti sentiti alla radio, o visti alla<br />
TV. Sono persino meglio dell’avere il proprio mito a tre metri da te che ricrea in poche ore la colonna sonora di una<br />
vita intera… Perché non è detto che quello sia li davvero. Oh si, fisicamente c’è. Ma i ragazzi che suonano, quando<br />
condividono con te ciò che riescono a fare, sono presenti, oltre che col corpo, con la mente e con il cuore… se<br />
credete in queste cose, tengono l’anima sulla punta delle dita, mentre pizzicano le corde di un basso. Rimani a<br />
guardarli incantata. E qualunque cosa succeda, sai che non smetteranno mai di suonare, non smetteranno mai di<br />
avere quella magia nelle vene. E ogni concerto è come se fosse l’ultimo. Ma alla fine ce ne è sempre uno che viene<br />
dopo. Allora, sulla vibrazione dell’ultima nota, ti svegli, e capisci che tutto è finito… e sarebbe come morire, quel<br />
sentirsi di nuovo tagliate fuori da tale dimensione dopo averla a malapena assaporata, se non fosse… se non fosse<br />
per un qualcosa di dolce che ti rimane dentro, a sciogliersi e svanire lentamente, e ad addolcirti la vita… o, per<br />
contrasto, a renderla solo un poco più amara. Ma le da gusto. Le canzoni possono provocare un dolore infinito… o<br />
dare infinita gioia, però dopo che tutto è accaduto, qualcosa resta sempre. Tutto ciò può sembrare troppo romantico<br />
perciò occorre un ultimo appunto: questo non vuole essere un messaggio d’amore ad uno dei tanti che conosco,<br />
anzi. Voglio solo spiegare a tutti i ragazzi che suonano cosa avviene nel cuore della gente che sta loro attorno,<br />
sotto quei palchi improvvisati. Perché non credo che tutti lo conoscano, quello che possono fare. E credo che<br />
qualche complimento, anche una profana, come me, in campo musicale, glielo possa fare. Continuate a farci<br />
sognare!<br />
Sta ormai diventando un tormentone la causa tra<br />
Courtney Love e i due componenti superstiti dei<br />
Nirvana, Dave Grohl e Chris Noveselic.<br />
Infatti la disputa relativa alla gestione e ai diritti<br />
sul materiale inedito della band di Seattle, a causa<br />
di udienze, deposizioni e reboanti dichiarazioni<br />
da entrambe le parti, si sta trascinando stancamente<br />
senza portare ad alcun compromesso.<br />
Forti sono le parole di Grohl, che accusa la vedova<br />
Cobain si voler sfruttare l’eredità, che non<br />
le appartiene, per guadagnare soldi, senza curarsi<br />
dell’immagine del cantante. In effetti è giunta<br />
voce che Love abbia messo all’asta l’autobiografia<br />
del defunto marito, per assegnarla alla casa<br />
editrice che le farà la migliore offerta.<br />
Ancora più sconcertante è la richiesta di una presunta<br />
perizia psichiatrica alla quale i due ex-<br />
Nirvana avrebbero voluto che Courtney si sot-<br />
2 7<br />
toponesse perchè “irrazionale, egocentrica e<br />
incontrollabile”.<br />
Per ora un passo in avanti è stato raggiunto con<br />
la pubblicazione dell’ultima registrazione della<br />
band grunge (il cd greatest hits) e la cover di<br />
“The man who sold the world” di David Bowie,<br />
insieme ad altri tredici brani.<br />
Nonostante ciò, ancora 109 canzoni attendono<br />
la possibilità di essere commercializzate e, dopo<br />
tante battaglie legali, ci si chiede quando il nome<br />
di Kurt Cobain possa finalmente trovare la pace<br />
desiderata nel “Nirvana”.<br />
Riccardo III D
Decisamente Musica<br />
2 8<br />
He was a boi / she was a girl<br />
can i make it any more obvious<br />
he was a punk / she did ballet<br />
what more can i say<br />
he wanted her / she’d never tell<br />
secretly she wanted him as well<br />
but all of her friends / stuck up their nose<br />
they had a problem with his baggy clothes<br />
[chorus]<br />
He was a sk8ter boi<br />
she said see ya later boi<br />
he wasn’t good enough for her<br />
She had a pretty face<br />
but her head was up in space<br />
she needed to come back down to earth<br />
5 years from now / she sits at home<br />
feeding the baby she’s all alone<br />
she turns on tv / guess who she sees<br />
sk8ter boi rockin up MTV<br />
she calls up her friends / they already know<br />
and they’ve all got tickets to see his show<br />
she tags along / stands in the crowd<br />
looks up at the man that she turned down<br />
[chorus]<br />
He was a sk8ter boi<br />
she said see ya later boi<br />
he wasn’t good enough for her<br />
now he’s a super star<br />
slamin on his guitar<br />
does your pretty face see what he’s worth?<br />
Sorry girl but you missed out<br />
well tough luck that boi’s mine now<br />
we are more than just good friends<br />
this is how the story ends<br />
too bad that u couldn’t see,<br />
see the man that boi could be<br />
there is more that meets the eye<br />
I see the soul that is inside<br />
He’s just a boi / and Im just a girl<br />
can I make it any more obvious<br />
we are in love / haven’t you heard<br />
How we rock eachothers world<br />
[chorus]<br />
I’m with the sk8ter boi<br />
I said see ya later boi<br />
I’ll be back stage after the show<br />
I’ll be at the studio<br />
singing the song we wrote<br />
about a girl you used to know
Pagine Personali<br />
Avete mai scritto un TAUTOGRAMMA?? …………… Ok… Non fate quelle facce… ora vi spiego<br />
cos’è. Un tautogramma è un testo scritto da un pazzo utilizzando solo parole inizianti con la stessa<br />
lettera. Beh forse dire da un pazzo può essere politicamente scorretto e sarebbe preferibile dire da uno<br />
che non ha niente di meglio da fare o forse uno che scrive per vivere… No… penso che la pazzia sia<br />
comunque necessaria… noto che le vostre facce non sono poi molto cambiate… quindi proverò a farvi<br />
qualche esempio per farvi capire meglio: … mmm… allora… proverò a scrivere qualche frase……<br />
cominciamo con la A: …… Attore Attraversa Autostrada Alternando Ad Avversari Asinergici Asini<br />
Armati, Abbacchiato Abbandona Avversamento. B: Babbo Battista Balbetta Brani Blaterando<br />
Bisbetico… (ogni riferimento a cose o persone è puramente casuale…; -) ) C: Calcolografo Calcia<br />
Caldaia Con Controindicazioni. Capite perché dico che bisogna essere almeno un poco pazzi per poter<br />
scrivere certe cose? Pensate che esiste qualcuno (Giovanna Forteleoni) che ha scritto la storia di<br />
Paolo&Francesca tutta con la lettera “P”… siete curiosi di leggerla? Ok, ma sappiate che l’ho trovata in<br />
una rubrica della repubblica di non so quanto tempo fa… non che ve ne freghi qualcosa ma è corretto<br />
dirlo… “ Per placare perenne pugna, potenti padani pervengono patto: propinare persona punto<br />
piacevole (pure postura pericolante) puella procace. Però (previdenti!) per procura. Procuratore,<br />
proprio parente più prossimo pretende.<br />
Puella prova passione per procuratore, piacevolissimo Paolo. Pure Paolo piace puella. Prolungata<br />
promiscuità peggiora problema. Pomeriggio primaverile, posti poggiolo provincia Pesaro, percorrono<br />
pericolose pagine provenzali, parlanti passione paladino per principessa. Provocato pagine<br />
peccaminose, Paolo prende pulzella, palpandola poco, piuttosto premendo piano, palpitante, propri<br />
pertugi per parlare. Puella prima pelle porcellana, pallore perlaceo, poi pomelli porporini.<br />
Purtroppo, però, parente, preoccupato presago, posto penombra, piomba provocando putiferio.<br />
prontamente perfora profanatori producendo purpurea<br />
pozza.<br />
Primo poeta penisola prealpina proclama posteri proprio poema: protagonisti pure Paolo, puella,<br />
proprie pene. Per peccatori punizione perenne. Però, post periti, passione persiste.”<br />
Beh? Vi è piaciuto?<br />
La lettera normalmente più usata per scrivere tautogrammi è la “P” perché offre diverse congiunzioni e<br />
la preposizione per… se volete provare vi consiglio di fornirvi sia del vocabolario normale che di quello<br />
dei sinonimi… e più mattonosi sono più vi potranno essere d’aiuto per completare un qualcosa con un<br />
senso… bene, se volete provare buon divertimento… e se ci riuscirete potreste sempre spedircelo per<br />
farvelo pubblicare…<br />
Ipse Dixit<br />
ROSSETTI: è un’ampliazione….<br />
BETTONI: questa è la regola della mano sinistra, nella quale i tre diti….<br />
ROSSETTI: adesso vorrei vedere insieme a noi<br />
VAVASSORI M: è importante farsi una cultura per partecipare ai quiz<br />
televisivi<br />
CALABRETTA: I cattolici si convertiscono<br />
CALABRETTA: se non la smetti di stare zitto ti sbatto fuori!<br />
SESTITO: qualunque cosa hai in mano, anche se l’hai pagato duecento<br />
EURI, te lo sequestro<br />
2 9<br />
Naze motto shizuka ni “suki da yo” to ienai no?<br />
Baby 4^H
Weh! Dico a te! E’<br />
arrivato San Valentino e tu sei<br />
SINGLE!? – you are not alone, I’m<br />
here with you… lalalala –<br />
Ma giovane! Non disperare! C’è<br />
MEDIOMAN (mentre lo leggi devi muovere la manina come<br />
solo lui sa fare…) !!!<br />
Dolcetto o scherzetto!? Tira fuori le caramelle altrimenti ti<br />
perquisisco!!! OK, se a Natale ero scema, ora lo sono di più.<br />
YAHOOOO!<br />
No, dai, riprendendo il filo del discorso … che te frega se nun<br />
c’hai il pischello ? . So come va<br />
a finire a San Valentino… chi lo passa da solo è un po’ sfigatuccio<br />
e allora tutti che ci danno dentro, alla ricerca della metà del<br />
kiwi. O forse era l’ananas? MAHHH!<br />
Comunque sia, ATTENZIONE ALLE FREGATURE! Sempre<br />
meglio festeggiare il 15 ( giorno dei mitici single) che festeggiare<br />
il 14 tanto per fare i fichi .. (d’India?). Perché a una proposta di<br />
uscire il giorno di San Valentino, chissà cosa c’è dietro!!!! (C’è<br />
sempre qualcosa dietro … MMMMMMM buono il cioccolato!)<br />
Che farete quest’anno? Siete in coppia FURBACCHIONI! EH-<br />
EH-EH. Io lo festeggio con Van Gogh. Siete curiosi di sapere<br />
chi è, N’E’!? Vi do qualche indizio … ha i capelli rossi, gli occhi<br />
verdi-gialli. E’ un po’ peloso rispetto alla norma. Ha due gambe<br />
e due braccia, anche se per lui non ci sono distinzioni. Le<br />
orecchie sono rosine, un po’ pelose anche quelle … un po’<br />
evidenti. Che dire .. proprio la mia metà di kiwi. Già già, perché<br />
io e il mio GATTO ci vogliamo tantotanto-tanto<br />
bene. MIAO!<br />
Avete mai guardato fuori?<br />
Ok,avvicinatevi alla finestra,apritela e ora uscite sul terrazzo.<br />
Bene,guardate.. No,non dovete spiare le mosse del vostro<br />
affascinante vicino di casa che guardate dall’età di otto anni.<br />
Riproviamo…No,non quelli del piano di<br />
sotto che lanciano i piatti dalla finestra<br />
perché hanno scarsa mira.<br />
No,nemmeno la vecchietta sopra<br />
di voi che tutte le volte che vostra<br />
mamma stende il bucato,sbatte il<br />
tappeto esattamente sopra le<br />
candide lenzuola.<br />
Forza,cerchiamo di guardare un<br />
poco più in là,sì un po’ più in là<br />
anche di quel cagnolino che sta<br />
3 0<br />
Pagine Personali<br />
Sperando che non esista<br />
un San Valentino anche per i gatti, se no va a<br />
finire che mi tradisce con quella fica della Vorti (gattina very<br />
very pretty).<br />
In compenso ci sarà il Chili che non mi darà buca, cascasse il<br />
mondo!! – S.O.S. .. allarme.. siamo alla fine.. addio a tutti i miei<br />
fan.. baci baci..-… no,insomma,fate finta al massimo che sia<br />
un giorno qualunque.. andate a fare shopping e spendete tutti i<br />
soldi in vestiti e cinture (NON TROPPO BUZZURRE, eh?!)… e<br />
gran finale:cinema:film che però ti fa spaccare dalle risate con<br />
la vostra amica di sventura!! Ce ne sarà una come te, vero?!?<br />
..weh ragas vi auguro un Buon San Valentino e soprattutto, un<br />
affettuoso Resto dell’anno, che è ancora più<br />
importante!smackone<br />
Ale 3^D<br />
facendo pipì sopra la vostra moto appena pulita.<br />
Ecco,ci siete,esattamente là davanti..<br />
Niente di strano dite?la solita casa da quando siete nati sta di<br />
fronte alla vostra impedendovi di vedere la ragazza della porta<br />
accanto?provate invece a vedere oltre quella casa,che ci può<br />
essere?ecco sì,una famiglia riunita a tavola.. E più in<br />
là?Toh,un’altra casa e un’altra storia..<br />
E se guardate l’orizzonte quante storie ancora riuscite a<br />
vedere?io tante!Storie di pace,di guerra,storie lontane ma anche<br />
vicine. Forse il trucco per conoscerle è non guardare sempre la<br />
solita casa gialla,ma vedere un po’ più in là.<br />
Ok,esperimento terminato,potete richiudere la finestra. Chissà<br />
cosa avrete voglia di vedere la prossima volta che la riaprirete,se<br />
la riaprirete.<br />
Anna 2^C
Speciale S. Valentino<br />
14 febbraio, ore 7.00: come ogni mattina esclusi i festivi, la sveglia implacabile suonò. Leo aprì gli occhi ma ci volle<br />
parecchio prima che riuscisse a ritornare dal mondo dei sogni. Cercò di alzarsi ma provò un grande dolore alla<br />
schiena: si rese conto di non essere andato a letto ma di essersi addormentato sulla sua scrivania mentre stava facendo<br />
un veloce ripasso per l’esame di…Quello stesso giorno!! L’agitazione incominciò a salire: in pochi decimi di secondo<br />
ridiventò cosciente e come un fulmine si svegliò. Oltre al mal di schiena, si accorse di avere un terribile giramento di<br />
testa. “bella giornata oggi!!” pensò fra sé dirigendosi verso il bagno. Dopo essersi rinfrescato ed aver terminato la<br />
consueta lotta per sistemarsi i capelli, non fece in tempo ad accendere la radio che il deejay gli ricordò uno spiacevole<br />
dettaglio, almeno per lui..“buongiorno gente!! Il sole splende, il cielo è azzurrissimo…. È proprio una bella giornata<br />
per tutti gli innamorati! Eh sì, oggi è il 14 febbraio, la festa degli innamorati!!!! Auguroni a tutti!!!” Esatto.Anche<br />
quell’anno era arrivata la giornata di festa per gli innamorati, ma di tristezza per le povere “anime sole solette”..<br />
L’unica cosa positiva erano i famosi Baci perugina, cioccolatini che adorava…Gli vennero subito in mente quei<br />
fantastici occhi, azzurri come il cielo di quella splendida giornata, quando la conobbe…. You’re in my mind all of the<br />
time, I know that’s not enough….diceva la canzone alla radio…“Purtroppo è vero..Non posso continuare così, devo<br />
dimenticarla!!!” si disse.<br />
Sciarpa, cartella, giubbotto, veloce salutino al “papi e alla mamma” e via per le strade gelide di Bergamo, con un po’<br />
di “colonna sonora” tra la orecchie proprio come nei migliori film: ci voleva qualcosa di forte, per tirarsi un po’ su di<br />
morale, perciò era il turno dell”heavy cd”che si era fatto, un mix di Nirvana, Radiohead vecchi tempi, Smashing<br />
Pumpkins ed Oasis. S.Valentino...bleah...non pensava che avrebbe odiato così tanto quel giorno.Pessima idea quella<br />
di non prendere l’autobus, la passeggiata che pensava gli servisse a calmarsi e rinfrancarsi un poco non faceva che<br />
peggiorare la situazione: il sole che illuminava le mura di città alta, i volti sorridenti delle commesse dei negozi, i<br />
bambini che giocavano coi cigni del Donizetti,,,e ...oddio...ci mancava solo quell’orribile tenera simpatica melodia<br />
della giostra sul Sentierone. Le strade della città erano anche piene di manifesti del concerto che si sarebbe tenuto<br />
proprio quella sera allo stadio S.Siro di Milano: era quello del suo gruppo preferito e Leo non stava più nella pelle per<br />
l’attesa! S.Valentino...doppiobleah...si strinse nel suo giubbotto, uno sguardo al cielo, e con un po’ di agitazione per<br />
il suo esame si incamminò verso l’università.Fatto l’appello, avrebbe dovuto aspettare ancora un’oretta perciò si<br />
sedette su una sedia ed incominciò ad ascoltare un cd più “soft”: Jeff Buckley,i Coldplay, ed i Sigur Ros , erano perfetti<br />
per placare un po’ gli animi visto che la tensione aumentava sempre di più…<br />
Improvvisamente quella canzone….See the stone set in yor eyes......see the thorn twist in your side….I wait for U.. La<br />
preoccupazione per l’esame tutt’ad un tratto sparì. Quelle parole gli fecero tornare in mente quella giornata, fantastica<br />
ed indimenticabile…. Era il suo ultimo giorno di Erasmus e voleva goderselo fino in fondo girando in lungo ed in<br />
largo per l’ultima volta la città che lo aveva ospitato per 6 mesi e di cui si era letteralmente innamorato: Parigi. Reduce<br />
da una festa organizzata dai suoi pazzi amici “Europei”la sera prima per salutarlo, quel giorno era un po’ malinconico<br />
per il triste pensiero che non li avrebbe più rivisti ogni giorno come era abituato a fare ormai da parecchio.Quella<br />
mattina aveva deciso di passarla osservando per l’ultima volta al museo d’Orsay i capolavori dei suoi artisti preferiti,gli<br />
impressionisti, ignaro che poi avrebbe incontrato lei. Leo infatti uscendo,distratto per dare un’ultima occhiata al<br />
museo, improvvisamente si scontrò con una ragazza. “Che figura” disse lei a bassa voce. “Escuse moi, je…come si<br />
dice… Je suis…uffi !ehm.. ».Avete presente i colpi di fulmine? A Leo era capitata una cosa del genere proprio in<br />
quell’istante: gli era bastato quell’incrocio di sguardi e notare i suoi splendidi occhi azzurri per farlo incantare. Il<br />
mondo per lui si era fermato e sarebbe rimasto ore ed ore solo ad osservarla.Davanti a lui c’era una ragazza “carinissima”<br />
(come diceva lui) che cercava in tutti i modi di parlare francese… Poi si accorse di dover dire qualcosa.:<br />
“ Puoi….puoi…puoi benissimo parlarmi italiano..sei fortunata, ti sei scontrata proprio con un italiano:com’è piccolo<br />
il mondo! Comunque sono io che devo scusarmi perché ero distratto e mi sono fiondato su di te....Perdonami!!!”.<br />
“Pure io non guardavo la strada, stavo leggendo questa cartina.... due italiani distratti, che coincidenza!” .<br />
Improvvisamente una voce dietro di lui gridò “Giulia!!! Dai andiamo siamo in ritardo!!!”. Leo<br />
e Giulia si guardarono. “Beh, come hai sentito, io mi chiamo Giulia e tu?”. Era di nuovo<br />
incantato da lei “io, io… …ioooo….ehm…Leo, piacere!”. “ok, beh Leo ora devo<br />
scappare,mi spiace.. che ne dici di ricontrarci qui domani pomeriggio, ok? ciaooo” e se<br />
ne andò. Rimase in silenzio osservandola per l’ultima volta: non era nemmeno riuscito a<br />
dirle che non avrebbe potuto incontrarla visto che la mattina seguente sarebbe partito. Il<br />
pomeriggio passò veramente in fretta e Leo rivisitò diversi Boluevards ai quali si era<br />
affezionato ma non era soddisfatto: avrebbe voluto rivedere Giulia e ciò avvenne<br />
inaspettatamente proprio quella sera. Stava cenando solo all’Hard Rock cafè du Paris con<br />
3 1
Speciale S. Valentino<br />
in mente di nuovo lei…. Improvvisamente sentì quella<br />
canzone, una delle sue preferite… see the stone set in<br />
your eyes, see the…..una canzone diciamo “a Doc”<br />
per un momento di crisi sentimentale…Stava<br />
pensando al significato del suo testo quando:<br />
“Leooo!!! Che coincidenza! È un piacere<br />
rincontrarti di nuovo!”. Non poteva crederci, si<br />
girò ed era lei. “Adoro questa canzone, è del mio<br />
gruppo preferito”, disse lei, “anche il mio!!” le<br />
rispose. Cenarono insieme e questa volta non la<br />
perse di vista. Trascorsero tutta la notte a parlare,<br />
come fanno due amici che si conoscono<br />
dall’infanzia, di mille argomenti fra le strade di<br />
Parigi: uno scenario migliore non poteva esserci.<br />
Camminarono mano nella mano sugli Champsélisées<br />
fino ad arrivare sotto l’arco di trionfo; da<br />
qui si diressero verso la “Place du Trocadero” da<br />
dove si poteva già scorgere la Torre Eiffel illuminata.<br />
Saliti sul “simbolo di Parigi” osservarono abbracciati<br />
sotto un cielo stellato quel fantastico spettacolo<br />
Parigino riascoltando nel frattempo la canzone<br />
di prima.Poi in silenzio si guardarono negli<br />
occhi e si baciarono. Sempre mano nella<br />
mano camminarono lungo la Senna senza<br />
accorgersi del tempo che trascorreva<br />
velocemente ed inesorabilmente proprio<br />
come succede quando stai bene con qualcuno<br />
e vorresti che quella giornata non finisse mai. La mattina era ormai<br />
arrivata e Leo doveva quasi partire. Non aveva nemmeno la macchina fotografica ma doveva<br />
assolutamente avere un suo ricordo! Grazie all’efficiente metrò si recarono a Montmatre, l’affascinante quartiere degli<br />
artisti, dove si fecero fare un ritratto: sarebbe stato il ricordo per l’altro, con dietro scritto il proprio indirizzo. Ormai<br />
era tardi e Leo doveva partire. Un ultimo triste saluto.Un ultimo triste bacio. “Ci rivedremo prima o poi, Giulia. Te lo<br />
prometto.” Disse lui pensando che in fondo “non c’è due senza tre”. “questa è stata la serata più bella della mia vita”<br />
rispose lei. Un ultimo bacio e tra le lacrime tutti e due si diressero per la propria strada. Dopo poco Leo si girò ma la<br />
folla l’aveva già fatta scomparire.<br />
Sorrise amaramente notando di essere di nuovo di fronte al museo d’Orsay: proprio dove si erano conosciuti si erano<br />
detti addio.Sotto una pioggia battente era riuscito ad arrivare in tempo all’aeroporto ma sull’Aereo notò che quella<br />
pioggia aveva cancellato il suo indirizzo insieme al ritratto. Non aveva più niente di lei, ma solo quella canzone ed il<br />
ricordo di quegli occhi che non si sarebbe mai scordato perché in fondo quella notte era stata davvero speciale: aveva<br />
provato cosa voleva dire stare accanto alla propria anima gemella… “Leo!!! LEO, LEO!!! Tocca a te”…L’esame!!!!!<br />
Per 20 minuti si dimenticò di Giulia e riuscì a fare un grande esame, da 30. “complimenti” disse il professore! “ed ora<br />
vai a festeggiare con la tua ragazza mi raccomando!! Oggi è S. Valentino!!”. Questa fu la goccia che fece traboccare<br />
il vaso. Leo scoppiò in lacrime e dopo poco spiegò al professore tutta la storia. Al termine di un lungo discorso il<br />
professore disse:“ricordati, la speranza è l’ultima a morire!”. “sì come no” disse tra sé.<br />
L’esame era perciò andato alla grande ed ora poteva consolarsi e tirarsi un po’ su di morale grazie al concerto!! Le<br />
strade di Bergamo però non lo aiutavano a dimenticare Giulia, essendo piene di coppiette abbracciate: gli sembrava di<br />
essere sulle mura il sabato sera!!<br />
Il pomeriggio lo passò, nell’attesa dell’apertura dei cancelli dello stadio S.Siro per il fatidico concerto, assieme ad<br />
alcuni amici. Riuscirono a guadagnare la prima fila ed alle 21.30 il frontman del gruppo entrò iniziando con la prima<br />
canzone!! Leo era contentissimo: se ci fosse stata pure Lei sarebbe stato perfetto. Il concerto andò<br />
avanti per 2 ore nelle quali la storica irish band cantò tutto il suo bellissimo repertorio musicale.<br />
Iniziò poi proprio quella canzone…..See the stone set in your eyes…..alcune lacrime gli<br />
scesero dagli occhi. Quanto avrebbe voluto rivederla anche solo per una volta: parlarle di<br />
nuovo!! Erano passati due mesi e non l’aveva più vista….. and I wait for You.….<br />
Improvvisamente Leo notò qualcosa al maxischermo: chiuse gli occhi e li riaprì. Non era<br />
possibile: erano inquadrate alcune persone della folla e tra di loro c’era Giulia. Si girò<br />
cercandola, ma era troppo difficile, c’era troppa gente ammassata.Una cosa era certa :non<br />
poteva lasciarsela scappare di nuovo. Pensò perciò ad un’unica soluzione. Magicamente<br />
riuscì a salire sulle spalle muscolose di un enorme tipo della security ed agilmente riuscì<br />
a raggiungere il palco. La band smise subito di suonare la canzone….Leo si diresse verso<br />
il cantante “ It’s a heart question! Please give me the microphone!!”, e ricevutolo si mise a<br />
3 2
Speciale S. Valentino<br />
gridare con tutta la sua forza quel nome “Giuliaaaaaa!!! Giuliiaaaaaa sono qui !!!” dal silenzio si sentì una voce<br />
gridare “Leooooooo!!” . Era Giulia. Grazie all’aiuto di tutti riuscì pure lei a salire sul palco. “ma come hai fatto…”<br />
disse lei.. “sttt”..si guardarono,rimasero un attimo in silenzio e si baciarono. Il pubblico esplose.Sembrava la scena di<br />
un film. L’amore dopo molte sofferenze di tutti e due aveva trionfato. Anche la band si commosse e ricantò la canzone<br />
dedicandola a loro due. Sembrava impossibile, ma era la realtà. La giornata era iniziata con una mattina qualsiasi, ma<br />
era finita con il più bel S. Valentino della loro vita.<br />
Da quel giorno Leo e Giulia non si persero più di vista. Diventarono amici della loro band preferita ed ogni anno<br />
puntualmente tornarono a Parigi, la città di una serata indimenticabile.<br />
Questa è la storia di Leo e Giulia.Può sembrare una favola ma è una semplice storia di due ragazzi innamorati che<br />
potrebbe capitare (o è già capitata) a ciascuno di voi.…Ognuno prima o poi avrà la propria “favola” d’amore<br />
accompagnata dalla propria speciale canzone…. a tutti quelli che la stanno vivendo già ora auguro un sereno s.<br />
Valentino, mentre a quelli che la stanno ancora aspettando impazientemente consiglio di non disperarsi ma di vivere lo<br />
stesso la propria vita serenamente: l’amore è imprevedibile e chi l’ha detto che le storie belle si vedono solo nei film?<br />
Dedicato ad una persona speciale ☺<br />
The Fly<br />
batlucafly@tiscali.it<br />
( ringrazio tantissimo la mia amica Lucy in the sky – Sara per aver realizzato questi fantastici disegni!!)<br />
3 3
3 4<br />
Messaggeria<br />
X CALLIONI 3^H: Callioni sei un vero coglione!!! by chi ti conosce<br />
X 4^A: Buon Natale (in ritardo!) e felix (gatto) Anno Nuovo!!!<br />
X ERM<strong>ANNO</strong> 3^E: Sei straciccio!!! by anonima sognatrice<br />
X CHIARA MAFFIOLETTI 2^G: Ma quando ti incontriamo dobbiamo baciarti i piedi o basta un<br />
inchino??? Tiratela di meno! by chi non ti sopporta più<br />
X LOCA 4^C: Condorelli è sempre un piacere... by i tre re magi<br />
X TUTTI: Aderite anche voi all’iniziativa “a coin for Lucy” by le volontarie di 2^G<br />
X FILIPPO 5^D: I due mesi passati con te sono stati indimenticabili by Andrea 2^C<br />
X DE BENEDETTO 3^I: Donna baffuta sempre piaciuta by Gill-ette<br />
X NICOLAS 3^L: Lavati Caprone!!! By anonima<br />
X ALAVA: lo sai che s. Lucia è la mamma? By anonimo incazzato<br />
X BOMBER: vaiiiiiiiiiiiiii… w la fisica<br />
X MONE: come baci appassionatamente: la stai consumando<br />
X PUMA: non monopolizzare la messaggeria!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!<br />
ODE a Fagnani Arese e non dimenticate Winchelmann By quelli della 5^L<br />
X BONO 5^L: smettila di seviziare le primine!<br />
X MARTY ERICA e LUSSANA: quand’è che facciamo un pranzetto a casa mia? By Bonny<br />
X GIOVANNA 1^C: sforzati a camminare meglio! By anonimi<br />
X FABIOLA 1^C: buttaci via! By i tuoi vestiti<br />
X LUCA 3^F: ah l’amore….cresce come una pianta di menta.<br />
X LUSSY 5^C: occhio alle denunce! Vandalo!!! By Frige e Baga<br />
X MELY 1^D: guarda che non mi sono dimenticato di te... le voglio bene principessa!<br />
By you know who<br />
X BONNY: un bacino dove vuoi by me<br />
X MEDUSA 4^A: tagliati tagliati tagliati i capelli…… Oh<br />
Ringhio tagliati i capelli…..<br />
X TOMMY: organizzaci lo sciopero!<br />
X 4^E e tutti i figaccioni: un altro sole quando viene<br />
sera…(o febbraio)??? By Mr X<br />
X IL SIMPATICO UMORISTA di 1^C: smettila di fare<br />
quelle battute scabrose sul pullman.....non fanno ridere<br />
nessuno. By losvito e labenni<br />
X DARIO BONACINA 5^E: non sei sfigato, di<br />
più!!! E questo vediamo se lo fai pubblicare!<br />
(n.d.r: provare a firmarlo...)<br />
X DARIO: non è vero... ti vogliamo tutti bene!<br />
By Sil<br />
X RICCARDO 3^G: Dov’è finito il tuo colorito<br />
guardaroba?Ritorna in te!!!<br />
By le tue affezionate ammiratrici<br />
X MARA 4^B:…alle falde del Mascheroni…. para<br />
bonzi bonzi po…. By mister simpatia<br />
X TUTTI: Sappiamo che ci sono<br />
primine fighe e primini<br />
gnocchi, ma cercate<br />
di essere più<br />
fantasiosi!!!<br />
By<br />
IgorTudor
Messaggeria<br />
X BENNY 1^F: tanti auguri!<br />
By Dario<br />
X CAMILLO 4^C: Non vedi che… proprio lì vicino a<br />
te? Apri gli occhi!! Il treno passa solo una volta<br />
By FFSS<br />
X LORENZO GASPARI 3^G: amico degli sbirri!!!<br />
X LIVIA 1^B: sei speciale By il più figo<br />
X ANDREA GABRIELLI 5^G: complimenti per<br />
l’eccezionale esibizione canora!<br />
By Mascheroni<br />
X ANDREA 4^E: dov’è il gheeza? dopo Fonzie<br />
e Moira Orfei sei il mio idolo più grande!<br />
By Pays<br />
X GRETA 1^H: La scommessa!<br />
X DAVIDE BAGGI 1^M: figo! By due belle girls<br />
X FRANCESCA 3^F: complimenti sei la mia attrice preferita…<br />
X VILLA 3^F: ma a uccidere la gente psicologicamente ti diverti o lo fai per sport?<br />
X VLADIMIR MORSTABILINOVIC 3^G:Sei un figo da PAURA!<br />
X KRY 2^I: ti voglio bene! By Sil<br />
X TUTTI: ho visto passare un Grifo By IgorTudor<br />
X CALLIONI 3^H: ma sei ignorante di tuo o prendi i corsi a fascicoli in edicola?<br />
By chi ti ammira<br />
X FABIOLA 1^C: è inutile che te la tiri… non sei bella!!! By Mascheroni<br />
X LA EX 3^G: siete grandi e inimitabili By Cooly<br />
X LELLY KELLY: sei sempre la migliore! By chèi del forum<br />
X ALESSIO 1^L: viva l’hardcore!… e attenzione!!! By gabber riuniti<br />
X BUSCA 5^L: non sbolognar via lo spumante avariato!! By Cri<br />
X COLNAGO 4^H: potevi anche evitare di apparire sull’annuario… ce l’hai rovinato!!!<br />
X SIL 2^I: vieni al lazzaretto!?? Ti aspetto qua in mezzo al prato… By l’ex<br />
X FRANCY: interessante la conferenza su Heidegger?? Arrampicatrice sociale… By 5^C<br />
3 5
ROSSETTI: la crosta terrestre si approfonda...<br />
SESTITO: mappensa questo mi mette le parole in<br />
bocca. Aoh!<br />
SESTITO: se Morosini si deve lavare i piedi con la<br />
centrifuga, tu Farfan ti devi lavare con l’acido<br />
BRAMBILLA: uomo avvertito mezzo salvato<br />
GHILARDI: domani portate tutti le verifiche, pena<br />
defenestrazione!<br />
PACATI: io divento idrofobo. Non è complemento<br />
oggetto! ...io mi comporto come un cretino. È’<br />
predicativo!<br />
GRAZIANO: ti stai perdendo in un bicchiere<br />
d’acqua, anzi ti stai perdendo in un bicchiere di<br />
magma<br />
SIMEONE: ue’, ma ce la tenete un po’ di zucca in<br />
testa!<br />
- Alunno: Dobbiamo organizzare le coppie per<br />
l’interscambio, iniziate pure ad accoppiarvi.<br />
- Prof: Ampere dimostrò sperimentalmente che…<br />
Palmirani: Ah è un uomo? Pensavo fosse un unità<br />
di misura!<br />
SESTITO: non ne posso più della tua falsitudine!<br />
CALABRETTA: adesso basta! Sabato prossimo verifica a sorpresa di<br />
storia...<br />
SESTITO: ragazzi la prossima volta guardate che interrogo, poi chi<br />
coglio coglio!<br />
FORNONI: ragazzi smettetela di toccarvi i genitali<br />
BOVICELLI: non potete usare più la giustificazione, neanche se<br />
venisse giù iesus christus, non ve la da più!<br />
Valsecchi Emanuele 5^C<br />
Frigeni Paolo 5^C<br />
Bolis Marco 5^F<br />
Cappia Silvia 5^F<br />
Tarolla Elisa 5^F<br />
Valenti Silvia 5^F<br />
Bonacina Dario 5^E<br />
Raviele Martina 5^I<br />
Bagattini Valerio 5^L<br />
Borgogno Alessandro<br />
4^A<br />
Cocchi Irene 4^A<br />
Lava Leonardo 4^A<br />
Viani Stefano 4^A<br />
3 6<br />
- STUDENTE: profe lei la conosce la teoria dei<br />
figli della terra e dei figli delle stelle?<br />
VITTORI: E di chi è? Di Alan Sorrenti?<br />
- LO GIUDICE: chi troppo vuole…<br />
ALUNNI: nulla stringe<br />
LO GIUDICE: Bene, possiamo andare dalla<br />
Zingara a giocare<br />
- ALUNNO: cosa me ne faccio di questa tavola?<br />
SESTITO: te la mangi con il brodo di ragù<br />
- Interrogazione di scienze sul mare (domanda<br />
riguardo lo Tsunami)<br />
CALABRO’: parlami dello znami<br />
ALUNNO: come?<br />
CALABRO’: lo znami<br />
ALUNNO: come?<br />
CALABRO’: ehm… t,s,u, e così via….<br />
- Professore: a Volterra c’è uno di quei posti…<br />
dove tengono le cose in esposizione<br />
Alunno: una mensola?<br />
Professore: no, un museo<br />
Oberti Valentina 4^B<br />
Locatelli Mariaelena 4^F<br />
Gambirasio Federica 4^F<br />
Leidi Arianna 4^G<br />
Manzoni Barbara 4^H<br />
Zaina Irene 4^H<br />
Pellicini Riccardo 3^D<br />
Prussiani Chiara 3^D<br />
Canella Alessandra 3^D<br />
Gavazzi Haiko 3^F<br />
Quarti Alberto 3^F<br />
Baggi Anna 2^C<br />
Berta Giulia 2^C<br />
Palumbo Caterina 2^D<br />
Pellegrinelli Flavia 2^D<br />
Belotti Lara 2^E<br />
Roberti Andrea 2^E<br />
Goggi Silvia 2^I<br />
Scaglione Margherita 1^C<br />
Serughetti Sebastiano 1^E<br />
Previtali Luca the Fly<br />
Prestini Daniele<br />
Stucchi Marion<br />
Ville<br />
Panseri Battista