Situazione e prospettive della razza bovina Calvana e della ... - Arsia
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PROGETTO PROGETTO ARSIA ARSIA<br />
“Salvaguardia “Salvaguardia e e valorizzazione valorizzazione del del patrimonio patrimonio<br />
zootecnico zootecnico autoctono autoctono <strong>della</strong> <strong>della</strong> regione regione Toscana” Toscana”<br />
Dipartimento di Agronomia e<br />
Gestione dell’Agroecosistema<br />
Università di Pisa<br />
14 Novembre 2007 Centro interdipartimentale di ricerche agro-ambientali<br />
'Enrico Avanzi' Università di Pisa<br />
<strong>Situazione</strong> e <strong>prospettive</strong> <strong>della</strong> <strong>razza</strong> <strong>bovina</strong><br />
<strong>Calvana</strong> e <strong>della</strong> <strong>razza</strong> ovina Pomarancina<br />
Dipartimento di Scienze<br />
Zootecniche Università di<br />
Firenze<br />
14 Novembre 2007 Centro interdipartimentale di ricerche agro-ambientali<br />
'Enrico Avanzi' Università di Pisa<br />
1
La Razza <strong>bovina</strong> <strong>Calvana</strong><br />
14 Novembre 2007 Centro interdipartimentale di ricerche agro-ambientali<br />
'Enrico Avanzi' Università di Pisa<br />
La Razza <strong>bovina</strong> <strong>Calvana</strong><br />
Chianina<br />
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'Enrico Avanzi' Università di Pisa<br />
2
1. ORIGINI<br />
La Razza <strong>bovina</strong> <strong>Calvana</strong>: le origini<br />
1. Origini geografiche: monti <strong>della</strong> <strong>Calvana</strong>, area protetta di<br />
importanza comunitaria europea<br />
Dal Medioevo (?) diffusa anche nell’area fiorentina<br />
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La Razza <strong>bovina</strong> <strong>Calvana</strong>: le origini<br />
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La Razza <strong>bovina</strong> <strong>Calvana</strong>: le origini<br />
Sicuramente dalla fine del XIX secolo alla prima metà del XX si diffuse in<br />
molte zone collinari e montane limitrofe:<br />
• a ovest verso la montagna pistoiese,<br />
• a nord verso il Mugello e<br />
• a sud verso il Chianti e il Valdarno fiorentino<br />
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La Razza <strong>bovina</strong> <strong>Calvana</strong>: le origini<br />
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La Razza <strong>bovina</strong> <strong>Calvana</strong>: le origini<br />
Nella seconda metà del XX secolo cominciò un drastico<br />
ridimensionamento,<br />
fino alle soglie <strong>della</strong> scomparsa<br />
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2. Origini paletnologiche<br />
La Razza <strong>bovina</strong> <strong>Calvana</strong>: le origini<br />
1. La base genetica è rappresentata da popolazioni di Bos<br />
primigenius primigenius giunte in Europa circa 250.000 anni<br />
fa.<br />
2. Probabile domesticazione in area appenninica in epoca<br />
neolitica.<br />
3. Successiva coesistenza di ceppi domestici e selvatici.<br />
4. Introduzione di materiale genetico domestico, brachicero, con<br />
le invasioni barbariche. Attraverso incroci tra Bos primigenius<br />
di antica e recente presenza e Bos brachyceros si formano le<br />
“basi” delle future razze: <strong>Calvana</strong>, Maremmana, Romagnola,<br />
Marchigiana, Podolica.<br />
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La Razza <strong>bovina</strong> <strong>Calvana</strong>: le origini<br />
5. Le popolazioni risultanti presenti sul versante toscano<br />
dell’Appennino tosco-emiliano sono incrociate, ALMENO dal Basso<br />
Medioevo,con la Chianina “antica”:<br />
nasce la <strong>Calvana</strong> antica.<br />
6. Su questo nuovo genotipo: introduzione di Chianina “moderna”<br />
tra la fine del XIX secolo e gli inizi del XX:<br />
nasce la <strong>Calvana</strong> moderna.<br />
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La Razza <strong>bovina</strong> <strong>Calvana</strong><br />
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6
La Razza <strong>bovina</strong> <strong>Calvana</strong>: caratterizzazione genetica<br />
2. CARATTERIZZAZIONE GENETICA<br />
(DPA Pisa - Sezione di Genetica Molecolare)<br />
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La Razza <strong>bovina</strong> <strong>Calvana</strong>: caratterizzazione genetica<br />
Analisi molecolari su 54 animali (51 femmine e 3 maschi)<br />
Il numero totale di soggetti che entrano a far parte <strong>della</strong> genealogia dei<br />
54 soggetti è risultato di 98, distribuiti in 4 generazioni<br />
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La Razza <strong>bovina</strong> <strong>Calvana</strong>: caratterizzazione genetica<br />
Dei tre maschi di cui è stata fatta l’analisi molecolare, 1 non ha<br />
genitori conosciuti (codice 6), ed 1 è morto (codice 95). L’unico L’unico<br />
maschio vivo e con i genitori conosciuti (codice 88 ) è risultato risultato<br />
parente di 8 femmine e del maschio morto come riportato in figura. figura.<br />
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La Razza <strong>bovina</strong> <strong>Calvana</strong>: caratterizzazione genetica<br />
Marcatori genomici STR<br />
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La Razza <strong>bovina</strong> <strong>Calvana</strong>: caratterizzazione genetica<br />
Risultati dell’analisi molecolare a livello di popolazione: numero<br />
di alleli e eterozigosi<br />
* Il numero medio di alleli per locus è risultato relativamente contenuto (6,9), per la<br />
presenza di numerosi soggetti legati da stretti vincoli di parentela e di fenomeni di<br />
inbreeding, ma comunque più elevato di quello riscontrato dalla stessa UO nella<br />
Garfagnina (6,5) e nella Pontremolese (5,6).<br />
* L’ eterozigosi osservata è sensibilmente inferiore a quella attesa in condizioni di<br />
equilibrio di Hardy-Weinberg (0,411 vs 0,673), intermedia tra quella <strong>della</strong><br />
Pontremolese e <strong>della</strong> Garfagnina<br />
Conclusione: ridotta variabilità genetica all’interno <strong>della</strong> popolazione<br />
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La Razza <strong>bovina</strong> <strong>Calvana</strong>: caratterizzazione genetica<br />
Risultati dell’analisi molecolare a livello di popolazione: similarità<br />
genetica<br />
(La Similarità Genetica esprime la proporzione di alleli comuni tra due<br />
individui in relazione al numero massimo possibile, pari a due volte il<br />
numero di loci esaminati).<br />
Il valore medio di popolazione in <strong>Calvana</strong> è risultato di 0,378 (analogo a<br />
quello di Garfagnina (0,374) e inferiore a quello di Pontremolese (0,420)<br />
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La Razza <strong>bovina</strong> <strong>Calvana</strong>: caratterizzazione genetica<br />
Tali valori indicano una presenza di omogeneità per ogni <strong>razza</strong>, ma anche<br />
l’esistenza di un certo grado di distanza tra le razze. Tutti i metodi di<br />
analisi presi in considerazione, confermano una maggiore vicinanza fra la<br />
<strong>razza</strong> <strong>Calvana</strong> e quella Garfagnina<br />
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La Razza <strong>bovina</strong> <strong>Calvana</strong>: caratterizzazione genetica<br />
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La Razza <strong>bovina</strong> <strong>Calvana</strong>: caratterizzazione genetica<br />
Firenze<br />
Distanza genetica tra 6 razze calcolata secondo Reynolds et al. 1983 a partire dalle frequenze<br />
alleliche ai loci entro ogni <strong>razza</strong>.<br />
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La Razza <strong>bovina</strong> <strong>Calvana</strong>: caratterizzazione genetica<br />
E’ stato eseguito anche il test di assegnazione razziale mediante la<br />
metodica delle frequenze alleliche.<br />
Tale test attribuisce ogni soggetto ad una delle tre razze: : tutti gli<br />
individui sono stati correttamente assegnati alla <strong>razza</strong> di<br />
appartenenza.<br />
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La Razza <strong>bovina</strong> <strong>Calvana</strong>: caratterizzazione genetica<br />
Indici di parentela su base molecolare (Molecular Coancestry)<br />
Le informazioni ricavate dal calcolo dagli Indici di parentela su base<br />
molecolare possono integrare lo studio <strong>della</strong> variabilità genetica<br />
ottenuto mediante l’analisi di parametri genetici classici al fine di<br />
effettuare un quadro completo delle dinamiche <strong>della</strong> variabilità<br />
genetica delle popolazioni allo studio.<br />
La Razza <strong>bovina</strong> <strong>Calvana</strong>: caratterizzazione genetica<br />
I risultati di questa analisi confermano<br />
l’andamento delle relazioni storicamente e<br />
geograficamente intercorse tra le tre razze allo<br />
studio e contribuiscono ad arricchire le<br />
conoscenze sui rapporti genetici esistenti tra le<br />
razze bovine autoctone toscane<br />
12
La Razza <strong>bovina</strong> <strong>Calvana</strong>: caratterizzazione genetica<br />
Analisi <strong>della</strong> condivisione allelica dei soggetti tipizzati<br />
I Dendogrammi scaturiti dall’<br />
analisi di Condivisione allelica<br />
rappresentano in modo<br />
sintetico i livelli di<br />
imparentamento di ciascun<br />
soggetto con tutti gli altri.<br />
La Razza <strong>bovina</strong> <strong>Calvana</strong>: caratterizzazione genetica<br />
Identificazione di individui atti alla propagazione <strong>della</strong> <strong>razza</strong><br />
Al fine di poter indicare alcuni possibili<br />
individui da inserire in un piano di<br />
accoppiamento utile per migliorare la<br />
variabilità genetica <strong>della</strong> <strong>razza</strong><br />
Si puo’ vedere che la coppia 1407-1397<br />
ha il minor grado di condivisione<br />
allelica e risulta quindi una buona<br />
coppia fondatrice per la propagazione<br />
<strong>della</strong> <strong>razza</strong>. Cosi’ pure le seconde due<br />
risultano ottimali. Le altre coppie<br />
possono essere utilizzate in<br />
alternativa, se le prime risultassero<br />
infertili. Altri accoppiampenti sono<br />
possibili utilizzando la stessa tabella,<br />
purche’ sia rispettato il criterio di<br />
scegliere animali con il minor livello<br />
possibile di condivisione allelica.<br />
13
La Razza <strong>bovina</strong> <strong>Calvana</strong>: descrizione generale<br />
Consistenza: 461 capi (riscontrati con la presente indagine)<br />
Caratteristiche produttive: da sempre considerata una <strong>razza</strong> a duplice attitudine, in passato è stata<br />
usata per lo più per il lavoro mentre oggi è allevata per la produzione di carne<br />
Caratteristiche morfologiche: mantello bianco porcellana; masse muscolari ben sviluppate; zoccoli<br />
robusti. Peso dei soggetti adulti: 950-1100 kg i tori; 650-750 kg le vacche. Più compatta e con<br />
dolicomorfismo meno accentuato rispetto alla Chianina<br />
La Razza <strong>bovina</strong> <strong>Calvana</strong>: storia<br />
• 1902: 2ª Mostra Zootecnica di Prato<br />
• 1919: nasce il Consorzio Zootecnico di Prato, per volontà di<br />
Balducci<br />
• 1921: sotto la direzione del Consorzio inizia l’attività di un Libro<br />
Genealogico <strong>della</strong> <strong>razza</strong> <strong>Calvana</strong> (non disciplinato da legislazione<br />
nazionale)<br />
• 1920 - metà degli anni ’30 : periodo d’oro <strong>della</strong> <strong>razza</strong><br />
• 1935: in base ad un Decreto Ministeriale, la <strong>Calvana</strong> viene inserita<br />
nel Libro Genealogico <strong>della</strong> <strong>razza</strong> Chianina. Ne deriva, negli<br />
• Anni successivi il progressivo declino<br />
• 1983: si contano solo 61 capi di <strong>razza</strong> <strong>Calvana</strong><br />
• A partire dagli anni ’80 sono stati avviati appositi programmi di<br />
recupero e valorizzazione<br />
14
La Razza <strong>bovina</strong> <strong>Calvana</strong>: storia<br />
Tappe fondamentali per il recupero <strong>della</strong> <strong>razza</strong> sono state e sono:<br />
- 1985: Istituzione del Registro Anagrafico delle popolazioni bovine<br />
autoctone e gruppi etnici a limitata diffusione.<br />
- 1990: Istituzione CeSgave (Centro di Salvaguardia del Germoplasma<br />
Animale in Via di Estinzione) con sede a Circello (Benevento),<br />
trasformato nel 1994 in ConSDaBI (Consorzio per la<br />
Sperimentazione, la Diffusione e l’Applicazione delle<br />
Biotecnologie Innovative). Presso la stessa istituzione ha sede il<br />
National Focal Point in Italia per il programma mondiale di<br />
conservazione delle risorse genetiche animali <strong>della</strong> FAO<br />
- 1997: L.R. 50 “Tutela delle risorse genetiche autoctone” con<br />
l’istituzione del Repertorio delle “Risorse genetiche<br />
animali autoctone <strong>della</strong> Toscana”<br />
La Razza <strong>bovina</strong> <strong>Calvana</strong>: storia<br />
1999 – 2002: Dottorato di ricerca in Agrobiotecnologie per le<br />
produzioni tropicali - Firenze<br />
• Anni ‘90 e 2000: Forte interessamento e studi di base da parte dell’APA<br />
di Firenze e Prato<br />
• 2004: Progetto ARSIA “Salvaguardia e valorizzazione del<br />
patrimonio zootecnico autoctono <strong>della</strong> Regione Toscana con<br />
riferimento alle seguenti razze: Bovini: <strong>Calvana</strong>, Garfagnina e<br />
Pontremolese; Ovini: Garfagnina bianca, Pomarancina e Zerasca”<br />
15
INDAGINE AZIENDALE<br />
Sono state censite 19 aziende che allevano bovini di <strong>razza</strong> <strong>Calvana</strong>:<br />
DISTRIBUZIONE PROVINCIALE DELLE AZIENDE E DEI CAPI<br />
Province<br />
Firenze<br />
Prato<br />
Pistoia<br />
Siena<br />
TOTALE<br />
n.<br />
5<br />
9<br />
2<br />
3<br />
19<br />
Aziende<br />
%<br />
26,3<br />
47,4<br />
10,5<br />
15,8<br />
100 %<br />
n.<br />
149<br />
204<br />
47<br />
61<br />
461<br />
Capi<br />
%<br />
32,3<br />
44,3<br />
10,2<br />
13,2<br />
100 %<br />
16
Le 19 aziende, in base alla classe di ampiezza, sono cosí distribuite<br />
Distribuzione % delle aziende per<br />
classi di ampiezza (ha)<br />
Oltre 100<br />
ha; 47.3%<br />
(n. 9)<br />
Da 0 a 10<br />
ha; 15.8%<br />
(n. 3)<br />
Da 11 a 50<br />
ha; 15.8%<br />
(n. 3)<br />
Da 51 a 100<br />
ha; 21.1%<br />
(n. 4)<br />
Distribuzione % delle aziende per<br />
classi di ampiezza oltre i 100 ha<br />
Da 401 a<br />
500; 22.2%<br />
(n. 2)<br />
Da 301 a<br />
400; 0.0%<br />
Oltre 500;<br />
11.1% (n. 1)<br />
Le 19 aziende occupano una superficie totale di 3833.14.00 ha cosí<br />
ripartiti:<br />
32,73%<br />
35,54%<br />
12,23%<br />
19,50%<br />
Foraggere Pascolo Bosco Altra coltura<br />
Da 101 a<br />
200; 33.3%<br />
(n. 3)<br />
Da 201 a<br />
300; 33.3%<br />
(n. 3)<br />
Il bosco con circa 1362 ha è la destinazione produttiva maggiormente<br />
rappresentata<br />
Con 1255 ha sono rappresentate colture varie come grano, orzo, viti e ulivi<br />
Il pascolo occupa una superficie pari a 747 ha<br />
Le foraggere infine insistono sui rimanenti 469 ha<br />
17
Ubicazione delle aziende<br />
Altitudine media aziendale: 303,4 m s.l.m.<br />
Altitudine media pascoli: 402,4 m s.l.m.<br />
Distanza dal più vicino centro abitato: < 6 km<br />
La giacitura è la seguente:<br />
Capi n.<br />
Giacitura delle aree di pascolo<br />
Molto<br />
acclive;<br />
15,8%<br />
Acclive;<br />
47,4%<br />
Pianeggiante<br />
; 36,8%<br />
LOCALIZZAZIONE ALTIMETRICA DELLE AZIENDE<br />
Allevamenti n.<br />
%<br />
%<br />
PIANURA<br />
6<br />
31.58<br />
163<br />
35.36<br />
COLLINA<br />
12<br />
63.16<br />
211<br />
45.77<br />
MONTAGNA<br />
1<br />
5.26<br />
87<br />
18.87<br />
18
Caratteristiche socio-economiche<br />
Il titolo di possesso prevalente<br />
è la proprietà che interessa<br />
ben 2911 ha dei 3833 totali<br />
N° aziende<br />
14<br />
12<br />
10<br />
8<br />
6<br />
4<br />
2<br />
0<br />
Femmine<br />
Maschi<br />
63.1<br />
Forma di conduzione<br />
31.6<br />
Diretta Salariati Cooperativa Altra forma<br />
<strong>Situazione</strong> addetti del settore<br />
0% 20% 40% 60% 80% 100%<br />
Nucleo familiare Esterni al nucleo familiare<br />
L’età media degli allevatori è<br />
di 53 anni<br />
Affitto;<br />
16.4%<br />
Titolo di possesso<br />
Altra<br />
forma;<br />
7.6%<br />
Proprietà<br />
; 76.0%<br />
La forma di conduzione<br />
prevalente è quella diretta<br />
(63.1%) e risulta in linea con i<br />
dati nazionali ISTAT.<br />
Il 31.6% delle aziende è<br />
condotta a salariati<br />
Il rimanente 5.3% (1 azienda) ha<br />
una forma di conduzione<br />
assimilabile alla mezzadria<br />
• Il 76,2% degli addetti lavora a<br />
tempo pieno mentre il 23,8% è<br />
impegnato a tempo parziale.<br />
• Gli uomini sono impiegati<br />
prevalentemente a tempo pieno<br />
mentre le donne sono presenti<br />
per lo più a tempo parziale.<br />
Oltre 60<br />
anni;<br />
31.6%<br />
Età dei titolari<br />
Da 46 anni<br />
a 60 anni;<br />
42.1%<br />
Fino a 45<br />
anni;<br />
26.3%<br />
19
Strutture e attrezzature<br />
Parco macchine totale: 47 mezzi, per lo più trattrici (potenza media:<br />
60 CV)<br />
Attrezzature varie: ampia disponibilità<br />
Media macchine/addetto: 1,11<br />
Fabbricati: stalle (sup. media 425,62 mq) in condizioni<br />
soddisfacenti in più <strong>della</strong> metà dei casi<br />
recinti<br />
fienili<br />
deposito per i mangimi<br />
Strutture presenti sul pascolo: mangiatoie<br />
abbeveratoi<br />
rastrelliere per il fieno<br />
portarotoballe.<br />
Alimenti aziendali<br />
Distribuzione percentuale delle aziende per forma<br />
di utilizzo dei vari alimenti<br />
Bosco<br />
Sottoprodotti<br />
Ricacci<br />
Erbai<br />
Prati permanenti<br />
Prati-pascolo<br />
Pascolo migliorato<br />
Pascolo naturale<br />
0 10 20 30 40 50 60 70 80 90<br />
Percentuale aziende<br />
% aziende che utilizzano l'alimento "verde" % aziende che utilizzano l'alimento come fieno<br />
% aziende che utilizzano l'alimento come insilato % aziende che utilizzano l'alimento come paglia<br />
20
Alimenti aziendali<br />
• La fonte principale di alimentazione è il pascolo naturale<br />
• Il bosco è rappresentato da querceti o boschi misti di<br />
latifoglie<br />
• Le specie foraggere utilizzate sono: erba medica<br />
(Medicago sativa), trifoglio pratense (Tripholium<br />
pratensis), erba mazzolina (Dactylis glomerata) e<br />
ginestrino (Lotus corniculatus).<br />
Percentuale<br />
100<br />
90<br />
80<br />
70<br />
60<br />
50<br />
40<br />
30<br />
20<br />
10<br />
0<br />
Vero e<br />
proprio<br />
Pascolo<br />
% aziende per tipo di pascolo<br />
Su stoppie<br />
di cereali<br />
Su ricacci<br />
di medica<br />
Su ricacci<br />
di trifoglio<br />
• Carico medio: 0,51 capi/ha/azienda<br />
Altri<br />
residui<br />
• Periodo di verde: da settembre a maggio-giugno<br />
Periodo secco: per lo più luglio e agosto<br />
• Qualità del pascolo: buona in oltre il 50% delle aziende<br />
assai poco praticati sono gli interventi sul pascolo<br />
Inerbimenti<br />
In bosco<br />
21
Percentuale aziende<br />
• la turnazione viene effettuata in poco meno del 50% delle aziende:<br />
Gestione<br />
allevatore; 4<br />
120.0%<br />
100.0%<br />
80.0%<br />
60.0%<br />
40.0%<br />
20.0%<br />
0.0%<br />
Criterio di turnamento (n° aziende)<br />
Settori<br />
recintati; 7<br />
Pascolo<br />
Criterio per la durata del turno (n° aziende)<br />
Disponibilità<br />
erba; 8<br />
Programma delle integrazioni alimentari<br />
Calendario generale di somministrazione degli alimenti<br />
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic<br />
Mese<br />
fieno mangimi paglia insilati sottoprodotti<br />
• I fieni sono di tipo polifita o di leguminose<br />
• Consumo medio di fieno: 9 kg/capo adulto<br />
• Consumo medio di mangimi: 2,16 kg/capo adulto<br />
Con<br />
definizione<br />
del carico; 1<br />
• Il pascolo viene<br />
effettuato<br />
principalmente nel<br />
periodo Aprile-Novembre<br />
• Nei mesi Dicembre-<br />
Marzo i capi sono tenuti<br />
in stalla<br />
• Durante la stagione di<br />
pascolo le integrazioni<br />
alimentari sono ridotte<br />
22
Acquisto di alimenti<br />
Solo 6 aziende ricorrono al mercato per l’acquisto di fieno<br />
Il totale di fieno acquistato, nell’anno dell’indagine, ammonta a 1750 q.li pari ad<br />
una media di 291,66 q.li per ciascuna delle 6 aziende<br />
Le aziende che acquistano mangimi sono invece 13 mostrando così una più stretta<br />
dipendenza dal mercato. Il 70% di queste acquista mais ed orzo (3982 q.li/anno<br />
e 472 q.li/anno rispettivamente)<br />
Quantitativamente sono però le miscele a ricoprire la maggior importanza;<br />
tuttavia queste vengono usate da una sola azienda che funge da centro di ristallo<br />
La mandria<br />
• Nei 19 allevamenti di <strong>razza</strong> <strong>Calvana</strong> sono presenti, in totale, 461 capi:<br />
Classi di numerosità<br />
Mandrie oltre<br />
60 capi;<br />
18,9%<br />
Mandrie da<br />
41 a 60 capi;<br />
41,8%<br />
Mandrie da 0<br />
a 20 capi;<br />
16,5%<br />
Mandrie da<br />
21 a 40 capi;<br />
22,8%<br />
• Dimensione media <strong>della</strong> mandria: 24,26 capi/azienda<br />
• 17 aziende su 19 allevano altre razze oltre alla <strong>Calvana</strong><br />
23
Composizione percentuale delle categorie produttive<br />
37,1%<br />
7,2%<br />
4,3%<br />
8,2%<br />
23,8%<br />
19,3%<br />
vitelli manze primipare secondipare pluripare tori<br />
Pluripare; 51,7%<br />
Ripartizione percentuale delle fattrici<br />
Percentuale<br />
120<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
Manze; 26,9%<br />
Primipare; 11,5%<br />
Secondipare;<br />
9,9%<br />
Parametri riproduttivi<br />
Distribuzione percentuale dei parti nel corso delle stagioni<br />
• Pluripare, vitelli e manze<br />
costituiscono la maggior<br />
parte dei capi totali<br />
• Dei 461 capi, 331 sono<br />
fattrici (principalmente<br />
pluripare)<br />
Azienda 1<br />
Azienda 2<br />
Azienda 3<br />
Azienda 4<br />
Azienda 5<br />
Azienda 6<br />
Azienda 7<br />
Azienda 8<br />
Azienda 9<br />
Azienda 10<br />
Azienda 11<br />
Azienda 12<br />
Azienda 13<br />
Azienda 14<br />
Azienda 15<br />
Azienda 16<br />
Azienda 17<br />
Azienda 18<br />
Azienda 19<br />
Primavera Estate Autunno Inverno<br />
In 14 aziende su 19 i parti avvengono durante tutto l’anno<br />
Nelle rimanenti 5 i parti sono concentrati nel periodo Marzo-Luglio<br />
24
Ulteriori parametri riproduttivi<br />
Età alla prima monta: femmine: 21,79 ± 4,06 mesi<br />
maschi: 17,00 ± 3,89 mesi<br />
Età al primo parto: intorno al 31esimo mese<br />
Interparto medio: 12,00 ± 0,70 mesi<br />
Gemellarità: variabile con un’incidenza poco consistente<br />
Svezzamento dei vitelli: 6,0 ± 0,7 mesi per ambedue i sessi<br />
Età di riforma: femmine: > 10 anni<br />
maschi: non rilevabile<br />
Indirizzo produttivo<br />
L’indirizzo prevalente è quello riproduttivo praticato da tutte le aziende<br />
6 vi abbinano la produzione di carne per la quale la tipologia prevalente è il<br />
vitellone pesante, macellato in media a 21 mesi con un peso alla macellazione di<br />
circa 500 kg<br />
Un’unica azienda funge da centro d’ingrasso seguendo le modalità di alimentazione<br />
riportate in tabella<br />
Latte<br />
Paglia<br />
Mangime<br />
Silomais<br />
Alimenti<br />
Farina mais<br />
Integratore<br />
Vitelli di età<br />
inferiore a 6 mesi<br />
ad libitum<br />
-<br />
-<br />
-<br />
-<br />
-<br />
Vitelli tra<br />
6 e 10 mesi<br />
-<br />
0,5 kg<br />
1,8 kg<br />
3 kg<br />
7 kg<br />
-<br />
Vitelli di<br />
oltre 10 mesi<br />
-<br />
0,5 kg<br />
3 kg<br />
3,10 kg<br />
9,50 kg<br />
0,1 kg<br />
25
Età<br />
peso<br />
Alt. garrese<br />
Alt. groppa<br />
Alt. torace<br />
Circ. torace<br />
Lungh. tronco<br />
Lungh. groppa<br />
Largh. bisiliaca<br />
Larg.<br />
bitrocanterica<br />
Largh.<br />
bisischiatica<br />
Circ. stinco<br />
post.dx<br />
Caratterizzazione morfologica<br />
mesi<br />
kg<br />
cm<br />
cm<br />
cm<br />
cm<br />
cm<br />
cm<br />
cm<br />
cm<br />
cm<br />
cm<br />
54.1<br />
41.2<br />
36.1<br />
38.9<br />
14.9<br />
23.2<br />
Vitelli<br />
media ± d.s.<br />
9.7<br />
319.0<br />
121.5<br />
126.1<br />
155.3<br />
125.2<br />
±<br />
±<br />
±<br />
±<br />
±<br />
±<br />
±<br />
±<br />
±<br />
±<br />
±<br />
±<br />
1.9<br />
82.7<br />
9.4<br />
9.1<br />
6.8<br />
17.6<br />
16.5<br />
5.6<br />
6.2<br />
4.8<br />
3.1<br />
0.8<br />
17.6<br />
575.6<br />
145.1<br />
147.3<br />
69.7<br />
200.3<br />
164.3<br />
52.1<br />
49.3<br />
50.1<br />
18.9<br />
25.9<br />
Vitelloni<br />
media ± d.s<br />
±<br />
±<br />
±<br />
±<br />
±<br />
±<br />
±<br />
±<br />
±<br />
±<br />
±<br />
±<br />
2.6<br />
118.0<br />
9.7<br />
9.5<br />
6.6<br />
11.3<br />
7.6<br />
3.2<br />
2.7<br />
4.0<br />
1.8<br />
2.5<br />
Torelli<br />
media ± d.s<br />
21.5<br />
665.6<br />
155.0<br />
155.8<br />
72.8<br />
203.3<br />
166.5<br />
53.8<br />
48.1<br />
49.6<br />
17.6<br />
26.0<br />
±<br />
±<br />
±<br />
±<br />
±<br />
±<br />
±<br />
±<br />
±<br />
±<br />
±<br />
±<br />
2.2<br />
51.6<br />
14.5<br />
14.6<br />
5.4<br />
8.5<br />
6.4<br />
2.1<br />
1.8<br />
1.7<br />
1.9<br />
1.0<br />
489.6<br />
Vacche<br />
media ± d.s<br />
CARATTERIZZAZIONE PRODUTTIVA<br />
±<br />
-<br />
-<br />
-<br />
-<br />
-<br />
-<br />
-<br />
-<br />
-<br />
-<br />
-<br />
86.1<br />
26
Per caratterizzare la <strong>razza</strong> <strong>bovina</strong> <strong>Calvana</strong> dal punto di vista<br />
produttivo è stata approntata una prova sperimentale che<br />
permettesse di valutare:<br />
• Performance in vita<br />
• Performance alla macellazione<br />
• Performance post mortem (valutazione e misure delle<br />
carcasse; qualità chimico-fisico-nutrizionale)<br />
Studio delle performance in vita<br />
43 vitelli, reperiti in 6 aziende delle province di Prato, Firenze e Siena<br />
sono stati sottoposti ad ingrasso presso l’azienda Casa Bianca, dotata<br />
di:<br />
196 Ha di pascolo e di<br />
Centro d’ingrasso<br />
27
I vitelli, allevati in box multipli dotati di lettiera semipermanente, sono stati<br />
alimentati con una dieta unifeed somministrata nelle seguenti proporzioni:<br />
Granella di mais<br />
Paglia di frumento<br />
INGREDIENTI<br />
Insilato di Mais Ceroso<br />
Mangime proteico-vitaminico Agridea<br />
Polpe essiccate di barbabietola<br />
QUANTITA’ SOMMINISTRATA<br />
MEDIAMENTE NELLA PROVA<br />
45,45<br />
24,24<br />
18,94<br />
7,58<br />
3,79<br />
kg/capo/giorno<br />
COMPOSIZIONE CHIMICA:<br />
Sostanza secca: 68%; Proteina grezza: 12%; Fibra grezza: 12%; Lipidi grezzi: 3,5%;<br />
Ceneri: 7%; Estrattivi inazotati: 65,5%<br />
Ogni 2 mesi sono stati effettuati i<br />
seguenti rilievi:<br />
• Peso<br />
• Altezza al garrese<br />
• Altezza alla groppa<br />
• Altezza del torace<br />
• Circonferenza del torace<br />
• Lunghezza del tronco<br />
• Lunghezza <strong>della</strong> groppa<br />
• Larghezza bisiliaca<br />
• Larghezza bitrocanteriana<br />
• Larghezza bisischiatica<br />
• Circonf. stinco posteriore dx<br />
%<br />
6<br />
3,2<br />
2,5<br />
1<br />
0,5<br />
28
Risultati<br />
Kg<br />
780,0<br />
680,0<br />
580,0<br />
480,0<br />
380,0<br />
280,0<br />
180,0<br />
210<br />
250<br />
Accrescimento<br />
290<br />
330<br />
370<br />
Peso<br />
410<br />
450<br />
Età (giorni)<br />
E’ descritto da una curva di terzo grado che indica una crescita<br />
autoaccelerante fino ad un età di 370 d, dopodiché la crescita diviene<br />
autodecelerante andando via via a raggiungere pesi medi di 680 kg ad un’età<br />
di 650 d.<br />
Risultati<br />
1,4<br />
1,2<br />
1<br />
0,8<br />
0,6<br />
0,4<br />
0,2<br />
0<br />
Incremento medio giornaliero<br />
IMG<br />
210 230 250 270 290 310 330 350 370 390 410 430 450 470 490 510 530 550 570 590 610 630 650 670<br />
Gli accrescimenti giornalieri calcolati come derivata prima dell’andamento del<br />
peso vivo hanno raggiunto il valore massimo di 1,276 kg in corrispondenza dei<br />
370 giorni di età (11 mesi). L’IMG <strong>della</strong> prova è stato mediamente di kg 1,113,<br />
ma è da evidenziare che sono stati ripetutamente riscontrati anche valori<br />
superiori a kg 1,800.<br />
490<br />
530<br />
570<br />
610<br />
650<br />
29
Risultati: accrescimenti<br />
cm<br />
60,00<br />
55,00<br />
50,00<br />
45,00<br />
40,00<br />
35,00<br />
30,00<br />
210<br />
250<br />
290<br />
330<br />
370<br />
410<br />
età (giorni)<br />
450<br />
490<br />
530<br />
570<br />
610<br />
650<br />
Lungh. groppa<br />
Largh. bisiliaca<br />
Largh. bitrocanteriana<br />
Andamento delle misure <strong>della</strong> groppa in funzione dell’età<br />
Le grandezze relative alla groppa, subiscono una diminuzione degli<br />
accrescimenti giornalieri solo intorno ai 450 d di età.<br />
Risultati: accrescimenti<br />
160<br />
140<br />
120<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
210<br />
250<br />
290<br />
330<br />
370<br />
410<br />
Età (giorni)<br />
450<br />
490<br />
530<br />
570<br />
610<br />
650<br />
Indice altezza toracica<br />
Lungh. relativa del<br />
tronco<br />
Circ. toracica/alt.<br />
garrese<br />
Andamento degli indici zoometrici in funzione dell’età<br />
Gli indici zoometrici hanno<br />
crescita simile e l’indice<br />
dato dal rapporto tra<br />
circonferenza toracica e<br />
altezza al garrese evidenzia<br />
l’attitudine dell’animale a<br />
sviluppare i diametri<br />
trasversi a fronte di una<br />
meno evidente crescita in<br />
altezza.<br />
30
Pesi ed incrementi dei vitelli provenienti dai diversi<br />
allevamenti<br />
A B C D E F<br />
PESO INIZIALE kg 262 161 303 266 260 161<br />
PESO FINALE kg 595 451 639 567 594 467<br />
IMG kg 1.316 1.148 1.328 1.187 1.320 1.266<br />
Gli accrescimenti giornalieri sono stati mediamente di kg 1.260: i soggetti<br />
provenienti da A, C ed E mostrano valori superiori a kg 1,300.<br />
E’ da evidenziare che nel corso <strong>della</strong> prova sono stati ripetutamente<br />
riscontrati anche valori superiori a kg 1,500<br />
Misure dei vitelli provenienti dai diversi allevamenti<br />
A B C D E F<br />
ALT. GARRESE Iniz. Iniz.<br />
cm 123 119 119 127 117 125<br />
ALT. GARRESE fin. fin.<br />
cm 143 141 140 140 138 144<br />
ALT. CROCE iniz. iniz.<br />
cm 129 124 124 132 123 132<br />
ALT. CROCE fin. cm 145 140 142 145 142 143<br />
ALT. TORACE iniz. iniz cm 55 56 53 59 50 60<br />
ALT. TORACE fin. fin cm 71 74 69 73 68 74<br />
CIRC. TORACE iniz.cm iniz.cm<br />
159 159 150 166 145 163<br />
CIRC. TORACE fin. cm 199 197 191 201 192 201<br />
LUN. TRONCO iniz. iniz.<br />
cm 124 124 126 137 129 129<br />
LUN. TRONCO fin. cm 163 156 165 157 161 161<br />
Le misure e gli indici zoometrici, riportati alla stessa età iniziale, non sono<br />
diversi tra gli allevamenti in modo significativo.<br />
E’ tuttavia possibile osservare che i vitelli provenienti dalle aziende D e F<br />
mostrano altezze e dimensioni del torace già molto sviluppate ad inizio prova.<br />
31
La Razza <strong>bovina</strong> <strong>Calvana</strong>: parametri alla macellazione*<br />
UO Firenze<br />
Parametro<br />
Età d<br />
Peso vivo kg<br />
Peso carcassa kg<br />
Resa %<br />
Punteggio conformazione<br />
Punteggio adiposità<br />
26<br />
26<br />
26<br />
26<br />
7<br />
7<br />
MEDIA<br />
656<br />
733<br />
450<br />
59,2<br />
U-<br />
2,6<br />
D.S.<br />
103<br />
* Soggetti non selezionati per la selezione. Macellazioni recenti di soggetti<br />
provenienti da allevamenti <strong>della</strong> provincia di Prato hanno fornito rese<br />
superiori al 62%<br />
14 Novembre 2007 Centro interdipartimentale di ricerche agro-ambientali<br />
'Enrico Avanzi' Università di Pisa<br />
La Razza <strong>bovina</strong> <strong>Calvana</strong><br />
Parametri alla macellazione – Sintesi dei confronti con la<br />
Chianina<br />
Rese: leggermente inferiori alla Chianina<br />
Valutazioni Griglia UE: carcasse ben conformate<br />
• punteggi di conformazione uguali o superiori a quelli <strong>della</strong> Chianina<br />
• punteggi di adiposità ottimali<br />
14 Novembre 2007 Centro interdipartimentale di ricerche agro-ambientali<br />
'Enrico Avanzi' Università di Pisa<br />
N<br />
74<br />
35<br />
3<br />
32
La Razza <strong>bovina</strong> <strong>Calvana</strong>: parametri alla macellazione<br />
Parametro<br />
Peso mezzena destra<br />
Profondità del torace<br />
Lungh. mezzena<br />
Largh max coscia<br />
ICC<br />
kg<br />
cm<br />
cm<br />
cm<br />
MEDIA<br />
210,4<br />
46,7<br />
141,5<br />
31,1<br />
0,36<br />
D.S.<br />
28,4<br />
2,2<br />
2,8<br />
1,4<br />
0,03<br />
14 Novembre 2007 Centro interdipartimentale di ricerche agro-ambientali<br />
'Enrico Avanzi' Università di Pisa<br />
La Razza <strong>bovina</strong> <strong>Calvana</strong>: parametri alla macellazione<br />
Parametro<br />
Lungh. tratto cervicale<br />
Lungh. tratto dorsale<br />
Lungh. tratto lombare<br />
Lungh. tratto sacrale<br />
cm<br />
cm<br />
cm<br />
cm<br />
MEDIA<br />
45,9<br />
76,1<br />
39,3<br />
28,7<br />
D.S.<br />
1,7<br />
3,6<br />
1,6<br />
2,4<br />
33
La Razza <strong>bovina</strong> <strong>Calvana</strong>: parametri alla macellazione<br />
Confronto sintetico con la Chianina<br />
Caratteristiche <strong>della</strong> carcassa simili a quelle <strong>della</strong><br />
Chianina, MA:<br />
• minore lunghezza <strong>della</strong> coscia<br />
• maggiore profondità toracica<br />
tipo morfologico più adatto agli ambienti di<br />
montagna<br />
La Razza <strong>bovina</strong> <strong>Calvana</strong><br />
34
La Razza <strong>bovina</strong> <strong>Calvana</strong><br />
La Razza <strong>bovina</strong> <strong>Calvana</strong><br />
35
pH e Colore<br />
pH a 15 d<br />
Colore: L (luminosità)<br />
La Razza <strong>bovina</strong> <strong>Calvana</strong><br />
Qualità <strong>della</strong> carne – Parametri fisici<br />
Colore: A* (indice del rosso)<br />
Colore: B* (indice del giallo)<br />
Colore: Tinta (tonalità)<br />
Colore: Croma (saturazione del<br />
colore)<br />
8<br />
8<br />
8<br />
8<br />
8<br />
8<br />
N.<br />
MEDIA<br />
5,7<br />
35,9<br />
20,6<br />
8,1<br />
0,4<br />
22,2<br />
La Razza <strong>bovina</strong> <strong>Calvana</strong><br />
Qualità <strong>della</strong> carne – Parametri fisici<br />
Capacità di ritenzione idrica<br />
Calo di cottura in bagnomaria %<br />
Calo di cottura in forno %<br />
Drip loss %<br />
Acqua libera (per compressione)<br />
6<br />
8<br />
8<br />
8<br />
N.<br />
MEDIA<br />
28,7<br />
23,9<br />
1,8<br />
11,1<br />
D.S.<br />
0,2<br />
2,9<br />
2,1<br />
1,8<br />
0,1<br />
1,7<br />
D.S.<br />
8,4<br />
11,1<br />
1,0<br />
2,4<br />
36
Tenerezza<br />
La Razza <strong>bovina</strong> <strong>Calvana</strong><br />
Qualità <strong>della</strong> carne – Parametri fisici<br />
Resistenza al taglio su crudo<br />
(kg)<br />
Resistenza al taglio su cotto<br />
bagnomaria (kg)<br />
Resistenza al taglio su cotto in<br />
forno (kg)<br />
6<br />
8<br />
8<br />
N.<br />
MEDIA<br />
2,6<br />
3,0<br />
2,7<br />
La Razza <strong>bovina</strong> <strong>Calvana</strong><br />
Qualità <strong>della</strong> carne – Parametri fisici<br />
Sintesi e confronti<br />
D.S.<br />
Colorazione decisa ma non eccessiva:<br />
• luminosità, indice del giallo e tonalità mediamente inferiori a quanto<br />
riscontrato su Chianina, Marchigiana e Romagnola<br />
• indice del rosso e saturazione del colore simili a quelli riscontrati sulla<br />
Chianina<br />
Capacità di ritenzione idrica, espressa come perdite di sgocciolamento<br />
(drip loss), calo di peso alla cottura e per compressione è caratteristica di<br />
carni che tendono a cedere moderatamente l’acqua in esse contenuta,con<br />
effetti positivi per il consumatore sia per la conservazione domestica che<br />
per la resa in carne cotta. I valori riscontrati nei vitelli Calvani risultano<br />
inferiori a quelli trovati in Chianini di pari età<br />
Tenerezza:<br />
sensibilmente superiore a quella ottenuta su vitelli Chianini, sia sul crudo<br />
che sul cotto<br />
0,6<br />
0,6<br />
0,4<br />
37
Parametro<br />
Sostanza secca<br />
Grassi<br />
Protidi grezzi<br />
Ceneri<br />
La Razza <strong>bovina</strong> <strong>Calvana</strong><br />
Qualità <strong>della</strong> carne – Parametri chimici<br />
UO Pisa<br />
MEDIA<br />
%<br />
26,7<br />
2,2<br />
23,3<br />
1,2<br />
D.S.<br />
0,3<br />
0,3<br />
0,5<br />
0,04<br />
La Razza <strong>bovina</strong> <strong>Calvana</strong><br />
Qualità <strong>della</strong> carne – Parametri chimici<br />
Confronto con la Chianina<br />
Contenuto in sostanza secca leggermente più elevato <strong>della</strong><br />
Chianina, per minore contenuto di acqua e maggior percentuale di<br />
protidi grezzi (estratto etereo e ceneri sono praticamente identici<br />
a quelli di Chianina).<br />
Modesto il contenuto in grassi ( anche metodo Folch),<br />
paragonabile a quanto riscontrato su Chianini di pari età.<br />
38
La Razza <strong>bovina</strong> <strong>Calvana</strong><br />
Qualità <strong>della</strong> carne – Acidi grassi <strong>della</strong> carne<br />
(*) UO Pisa<br />
Acidi grassi saturi<br />
Acidi grassi insaturi<br />
MUFA<br />
PUFA<br />
PUFA ω 6<br />
PUFA ω 3<br />
Acido linoleico coniugato (CLA)*<br />
Acidi grassi trans*<br />
Acidi grassi Dispari + acidi grassi<br />
Ramificati*<br />
(*) mg/100g di carne cruda<br />
761.8<br />
765.8<br />
630.9<br />
134.9<br />
127.2<br />
3.8<br />
3.0<br />
40.5<br />
34.3<br />
La Razza <strong>bovina</strong> <strong>Calvana</strong><br />
Qualità <strong>della</strong> carne – Acidi grassi <strong>della</strong> carne<br />
UO Pisa<br />
Rapporto Saturi/Insaturi<br />
Rapporto w6/w3<br />
Valore energetico (kcal/100g carne<br />
cruda)<br />
Colesterolo*<br />
1,0 ± 0.1<br />
35.5 ± 2.6<br />
109.9 ± 3.4<br />
26.6 ± 5.3<br />
39
La Razza <strong>bovina</strong> <strong>Calvana</strong><br />
Qualità <strong>della</strong> carne – Acidi grassi <strong>della</strong> carne<br />
UO Pisa<br />
•Oltre la metà degli acidi grassi insaturi è rappresentato da acidi grassi<br />
monoinsaturi, identificabili sostanzialmente con l’acido oleico.<br />
•Il contenuto in CLA (azione anticancerogena) è basso, ma in linea con altre<br />
carni bovine di qualità.<br />
• Tra i polinsaturi prevalgono nettamente gli omega 6. Conseguentemente il<br />
rapporto w3/w6, il cui valore ottimale si dovrebbe attestare intorno ad 1,<br />
risulta negativo; peraltro, ancorché ridotta la presenza di omega 3 risulta<br />
superiore a quella reperita in letteratura per la Chianina.<br />
La Razza <strong>bovina</strong> <strong>Calvana</strong><br />
Qualità <strong>della</strong> carne – Acidi grassi <strong>della</strong> carne<br />
UO Pisa<br />
•Sia il contenuto di CLA sia il rapporto w6/w3, possono comunque essere<br />
variati con opportuni interventi sulla razione destinata agli animali.<br />
•Un carattere di gran pregio <strong>della</strong> carne di bovini di <strong>razza</strong> <strong>Calvana</strong> è il<br />
contenuto di colesterolo totale, veramente basso e ai limiti inferiori anche<br />
rispetto e carni bovine molto apprezzate da questo punto di vista come quelle<br />
<strong>della</strong> <strong>razza</strong> Chianina.<br />
40
La Razza <strong>bovina</strong> <strong>Calvana</strong><br />
Qualità <strong>della</strong> carne – Acidi grassi <strong>della</strong> carne<br />
Prove parallele condotte a Firenze hanno fornito risultati del tutto<br />
comparabili sui rapporti MUFA/PUFA e omega 6/omega 3.<br />
Inoltre gli acidi miristico e palmitico, considerati dannosi, sono pochissimo<br />
rappresentati ed esibiscono valori analoghi a quelli <strong>della</strong> Chianina.<br />
Emerge un quadro acidico più che soddisfacente, con indici di aterogenicità e<br />
di trombogenicità favorevoli, analoghi a quelli <strong>della</strong> carni di <strong>razza</strong> Chianina.<br />
La Razza <strong>bovina</strong> <strong>Calvana</strong><br />
Qualità <strong>della</strong> carne – Conclusioni<br />
SI EVIDENZIANO PREGEVOLI CARATTERISTICHE DELLE CARNI,<br />
SIA DAL PUNTO DI VISTA FISICO, CON VALORI DI TENEREZZA<br />
MARCATAMENTE SUPERIORI E DI RITENZIONE IDRICA MINORI DI<br />
QUELLI DELLA RAZZA CHIANINA,<br />
CHE DAL PUNTO DI VISTA CHIMICO-NUTRIZIONALE,<br />
PARAGONABILI A QUELLI OTTENUTI SU CARNI DI VITELLONI DI PARI<br />
ETÀ DELLA STESSA RAZZA,<br />
OGGI PUNTO DI RIFERIMENTO PER LE CARNI DI QUALITÀ.<br />
41
• Incremento numerico<br />
• Selezione<br />
La Razza <strong>bovina</strong> <strong>Calvana</strong><br />
Conclusioni<br />
VALORIZZAZIONE<br />
•Rispetto delle peculiarità in fase di allevamento<br />
•Unità d’intenti (province e associazioni)<br />
•Soluzioni credibili per gli allevamenti estensivi dei<br />
riproduttori (amministrazione regionale e locale)<br />
LA RAZZA OVINA POMARANCINA<br />
Caratteristiche morfologiche: taglia mediogrande;<br />
vello prevalentemente bianco assente<br />
sul ventre e sugli arti; spesso sprovvista di<br />
corna; orecchie a portamento pendente o<br />
orizzontale. Peso adulti: 45-50 kg le femmine;<br />
55-60 kg i maschi<br />
Caratteristiche produttive: la produzione di<br />
carne è l’attitudine prevalente<br />
Origine paletnologica: Razza italiana<br />
autoctona (gruppo razziale dell’Appenninica)<br />
Origine geografica: entroterra <strong>della</strong><br />
provincia di Pisa<br />
Diffusione: presente nella sola provincia di<br />
Pisa per lo più nei comuni di: Volterra,<br />
Pomarance, Castelnuovo V.C. e Montecatini<br />
V.C.<br />
Consistenza: 750 capi (A.P.A. di Pisa)<br />
42
Storia <strong>della</strong> <strong>razza</strong><br />
Negli ultimi anni dell’ottocento - primi del novecento, popolazioni locali di ceppo<br />
appenninico sono state incrociate con razze straniere ed italiane, soprattutto di<br />
ceppi merinizzati, Ile de France e Bergamasca<br />
Caratteristiche: precocità, spiccata attitudine carnea e soprattutto una marcata<br />
capacità di adattamento agli ambienti collinari difficili<br />
Oggi la Pomarancina è allevata in 13 aziende<br />
Pomarancina<br />
• Le 13 aziende occupano una superficie totale di 659 ha pari ad una media di circa<br />
50 ha<br />
Ripartizione <strong>della</strong> superficie<br />
aziendale<br />
Da 51 a 100<br />
ha; 23,1%<br />
Oltre 100<br />
ha; 7,7%<br />
Da 0 a 10<br />
ha; 7,7%<br />
Da 11 a 50<br />
ha; 61,5%<br />
43
Ripartizione <strong>della</strong> superficie totale tra le varie colture<br />
altra coltura;<br />
25,72%<br />
bosco; 15,93%<br />
foraggere;<br />
25,27%<br />
pascolo;<br />
33,08%<br />
• La ripartizione <strong>della</strong> superficie aziendale è per lo più equa, con una leggera<br />
prevalenza del pascolo a scapito del bosco<br />
• Il pascolo occupa 218 ha<br />
• Il bosco con 105 ha è la coltura meno rappresentata<br />
• Le foraggere insistono su 166 ha<br />
• L’insieme delle altre colture (viti, ulivi, grano etc..) occupa infine una superficie<br />
leggermente superiore a quella delle foraggere<br />
Ubicazione delle aziende<br />
• Altitudine media aziendale: 431,7 m s.l.m.<br />
• Altitudine media pascoli: 439,4 m s.l.m.<br />
• Distanza dal più vicino centro abitato: in genere meno di 5 km; solo 4<br />
delle 13 aziende ne distano più di 5 km<br />
• La giacitura è la seguente:<br />
59,01%<br />
40,99%<br />
Pianeggiante Acclive Molto acclive<br />
44
Percentuale aziende<br />
Donne<br />
Uomini<br />
90,00%<br />
80,00%<br />
70,00%<br />
60,00%<br />
50,00%<br />
40,00%<br />
30,00%<br />
20,00%<br />
10,00%<br />
0,00%<br />
Caratteristiche socio-economiche<br />
direttacoltivatrice<br />
Composizione forza lavoro<br />
Titolo di possesso<br />
1%<br />
99%<br />
Proprietà Affitto<br />
Forma di conduzione<br />
con salariato cooperativa imprenditore<br />
agricolo<br />
0 2 4 6 8 10 12 14<br />
Unità lavorative<br />
Nucleo familiare Esterni<br />
• L’età media dei titolari<br />
dell’azienda è di 57 anni e ½<br />
• 7 dei titolari sono uomini e 6<br />
donne<br />
30,77%<br />
altra forma<br />
• Il numero medio degli<br />
addetti è 2,15/azienda<br />
• Gli addetti sono impiegati<br />
a tempo pieno (tranne i 3<br />
esterni)<br />
• Il rapporto uomo-donna è<br />
quasi 1:1<br />
Età dei titolari<br />
15,38%<br />
53,85%<br />
fino a 40 anni da 41 a 65 anni oltre 65 anni<br />
45
Strutture e attrezzature<br />
• Parco macchine: 34 mezzi, per lo più trattrici (potenza media di 80 CV)<br />
• Attrezzature varie: ampia disponibilità<br />
• Media macchine/addetto: 1,21<br />
• Fabbricati: stalle (sup. media 55,15 mq) in buone<br />
condizioni per il 66% dei casi<br />
recinti<br />
fienili<br />
depositi per i mangimi<br />
• Superficie coperta /capo: 1,04 m²<br />
• Strutture presenti sul pascolo:<br />
abbeveratoi (sempre presenti)<br />
rastrelliere per il fieno<br />
portarotoballe (saltuariamente presenti)<br />
mangiatoie<br />
Bosco<br />
Sottoprodotti<br />
Ricacci<br />
Erbai<br />
Prato permanente<br />
Prato pascolo<br />
Pascolo migliorato<br />
Pascolo naturale<br />
Alimenti aziendali<br />
Tipo di consumo degli alimenti (% aziende)<br />
0 20 40 60 80 100 120<br />
Percentuale aziende<br />
% aziende che utilizzano l'alimento sia "verde" che come fieno<br />
% aziende che utilizzano l' alimento come fieno<br />
% aziende che utilizzano l' alimento come "verde"<br />
• Le principali fonti di alimento sono il pascolo naturale e dove è possibile il bosco<br />
• Le specie foraggere più utilizzate sono l’erba medica (Medicago sativa), la lupinella<br />
(Onobrychis viciaefolia), la sulla (Hedysarium coronarium), il trifoglio (Trifolium<br />
pratensis), la veccia (Vicia sativa) e l’avena (Avena sativa)<br />
46
Numero aziende<br />
14<br />
12<br />
10<br />
8<br />
6<br />
4<br />
2<br />
0<br />
vero e<br />
proprio<br />
Pascolo<br />
Tipi di pascolo<br />
stoppie di<br />
cereali<br />
leguminose<br />
foraggere<br />
altro<br />
residuo<br />
in bosco<br />
• Il pascolo vero e proprio ammonta a 218.00.00 ha ed è utilizzato per lo più da<br />
settembre a giugno-luglio<br />
• Il carico medio è di 0,48 ha/capo/azienda<br />
• Nel 76,9 % delle aziende si sua spargere letame come forma di trattamento del pascolo<br />
• 6 aziende intervengono anche con trasemine ad intervalli di 3 anni<br />
• Il bosco ammonta a 79.00.00 ha (di cui 73.00.00 ha appartengono a due sole aziende)<br />
• Il turnamento viene effettuato in poco meno del 50% delle aziende con le<br />
seguenti modalità:<br />
Gestione<br />
allevatore;<br />
5<br />
Criterio di turnamento (n°aziende)<br />
Settori<br />
recintati; 3<br />
Pascolo<br />
Criterio per la durata del turno (n°aziende)<br />
Con<br />
definizione<br />
del carico; 0<br />
Disponibilità<br />
erba; 6<br />
47
Mesi<br />
Dicembre<br />
Novembre<br />
Ottobre<br />
Settembre<br />
Agosto<br />
Luglio<br />
Giugno<br />
Maggio<br />
Aprile<br />
Marzo<br />
Febbraio<br />
Gennaio<br />
Programma delle integrazioni alimentari<br />
Gestione delle greggi durante l'anno<br />
10 10,5 11 11,5 12 12,5 13 13,5<br />
Numero aziende<br />
Aziende con i capi al pascolo Aziende con i capi in stalla<br />
Acquisto di alimenti<br />
• E’ consuetudine<br />
fornire al gregge<br />
delle integrazioni al<br />
pascolo sotto forma<br />
di fieno e<br />
concentrati<br />
• Non è possibile<br />
indicare una<br />
tipologia di<br />
somministrazione<br />
anche se per lo più<br />
avviene la sera,<br />
quando le greggi<br />
rientrano in stalla, o<br />
la mattina<br />
• Il consumo medio<br />
per capo adulto è di<br />
1 kg per il fieno e<br />
250-300 g per i<br />
concentrati<br />
• La maggior parte delle aziende produce in proprio sia fieno che concentrati<br />
• 2 sole aziende acquistano fieno (circa 30 q/anno)<br />
• 5 sono le aziende che acquistano mangimi (77 q/anno): avena, mais, orzo, favino<br />
48
Gregge oltre 60<br />
capi; 49%<br />
Il gregge<br />
Classi di numerosità<br />
Gregge da 0 a<br />
20 capi; 1%<br />
Gregge da 21 a<br />
40 capi; 11%<br />
• Nei 13 allevamenti sono presenti 688 capi<br />
Gregge da 41 a<br />
60 capi; 39%<br />
• La dimensione media del gregge per azienda è di 52,92 capi<br />
Composizione percentuale delle categorie<br />
produttive<br />
79,79%<br />
3,05%<br />
9,88%<br />
7,27%<br />
agnelli primipare pluripare arieti<br />
Ripartizione percentuale delle femmine adulte<br />
91,6%<br />
8,4%<br />
• Esiste un’ampia variabilità nella<br />
consistenza delle greggi: si va<br />
dai 7 capi del gregge più<br />
piccolo ai 165 di quello più<br />
grosso<br />
Primipare Pluripare<br />
49
Percentuale<br />
35,00%<br />
30,00%<br />
25,00%<br />
20,00%<br />
15,00%<br />
10,00%<br />
5,00%<br />
0,00%<br />
Parametri riproduttivi<br />
Percentuale media dei parti nelle diverse stagioni<br />
30,38%<br />
19,62%<br />
23,46%<br />
Primavera Estate Autunno Inverno<br />
Stagioni<br />
26,54%<br />
Ulteriori parametri riproduttivi<br />
• Parti annui: 1,23±0,26<br />
• Parti per biennio: 2,57±0,45<br />
• Età alla prima monta: femmine: 10 ±3,95 mesi<br />
maschi: 12 ±7,92 mesi<br />
• Svezzamento degli agnelli: 2,7 ±0,596 mesi<br />
• Età di riforma: femmine: 8-9 anni<br />
maschi: 3 anni<br />
• Il tasso di<br />
gemellarità<br />
riscontrato è stato<br />
abbastanza elevato<br />
Percentuale<br />
90%<br />
80%<br />
70%<br />
60%<br />
50%<br />
40%<br />
30%<br />
20%<br />
10%<br />
0%<br />
Azienda 1<br />
Azienda 2<br />
Azienda 3<br />
Azienda 4<br />
Tasso di gemellarità<br />
Azienda 5<br />
Azienda 6<br />
Azienda 7<br />
• Nella quasi totalità<br />
delle aziende gli<br />
accoppiamenti<br />
avvengono liberamente<br />
tutto l’anno<br />
• I parti si<br />
distribuiscono<br />
uniformemente nelle<br />
varie stagioni dell’anno<br />
• Solo in 4 aziende la<br />
distribuzione dei parti<br />
risulta prevalente in<br />
una specifica stagione<br />
Azienda 8<br />
Azienda 9<br />
Azienda 10<br />
Azienda 11<br />
Azienda 12<br />
Azienda 13<br />
Tasso di gemellarità dell'azienda Tasso medio di gemellarità<br />
50
Tipologie dei prodotti<br />
• In tutte le aziende, eccetto una, gli allevatori macellano e vendono e gli agnelli<br />
• Il prodotto ottenuto è l’agnello medio-pesante che si attesta su una media di 23<br />
kg raggiunti in 60-90 giorni<br />
• Nessun allevatore munge questa <strong>razza</strong><br />
• La lana prodotta, di scarsa qualità, è in media 1,7 kg/capo<br />
Considerazioni finali sull’allevamento<br />
• Marcata stanzialità delle greggi<br />
• Gli allevatori aderenti a Disciplinari di produzione sono pochi (2 aderiscono al<br />
Biologico)<br />
• Le dimensioni aziendali medie sono di circa 50 ha (SAT)<br />
• La quasi totalità dei terreni è posseduta a titolo di proprietà<br />
• La forma di conduzione prevalente è quella diretto-coltivatrice<br />
• La maggior parte del lavoro è fornita dal nucleo familiare<br />
• Prevale l’allevamento semintensivo<br />
• Poco meno del 50% delle aziende pratica la turnazione dei pascoli<br />
• La dimensione media del gregge è di 53 animali (46 pecore, 5 allieve, 2 arieti)<br />
• Gli accoppiamenti ed i parti avvengono per lo più durante tutto il corso dell’anno<br />
• L’indirizzo produttivo è la produzione di carne<br />
51
CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE DI PECORE<br />
POMARANCINE<br />
Larghezza <strong>della</strong><br />
testa<br />
Arco fronto-nasale cm<br />
Corda frontonasale<br />
Lunghezza<br />
orecchie<br />
Misure <strong>della</strong> testa (media±d.s.)<br />
cm<br />
cm<br />
cm<br />
< 3 anni<br />
12,6±0,79<br />
23,7±1,92<br />
22,3±1,69<br />
12,6±1,21<br />
Classi di età<br />
3 anni<br />
13,2±0,75<br />
24,7±1,57<br />
23,1±1,56<br />
12,8±1,02<br />
Peso vivo e misure del tronco (media±d.s.).<br />
Peso vivo<br />
Alt. al garrese<br />
Alt. alla croce<br />
Lungh. tronco<br />
Alt. torace<br />
Largh. torace<br />
Circ. toracica<br />
Lungh. groppa<br />
Largh.<br />
bisischiatica<br />
cm<br />
cm<br />
cm<br />
cm<br />
cm<br />
cm<br />
cm<br />
cm<br />
cm<br />
< 3 anni<br />
51,2±7,08<br />
68,9±4,51<br />
72,3±3,89<br />
76,7±3,67<br />
29,4±1,87<br />
20,3±2,11<br />
90,8±5,65<br />
23,5±1,06<br />
12,2±1,99<br />
Classi di età<br />
3 anni<br />
58,3±8,58<br />
71,1±3,86<br />
74,0±3,63<br />
79,1±4,18<br />
31,6±2,02<br />
20,6±1,74<br />
95,5±5,19<br />
24,0±1,45<br />
13,3±2,40<br />
> 3 anni<br />
54,6±7,71<br />
70,3±4,03<br />
73,0±2,85<br />
78,0±5,38<br />
30,9±2,13<br />
19,5±2,00<br />
91,2±6,06<br />
24,8±0,72<br />
14,1±1,61<br />
> 3 anni<br />
13,7±1,05<br />
24,2±1,66<br />
21,9±1,82<br />
12,9±1,34<br />
52
Misura<br />
Numero<br />
Taglia<br />
Peso vivo<br />
Circonferenza degli stinchi (media±d.s.).<br />
Circ. stinco<br />
ant.dx<br />
Circ. stinco<br />
post.dx<br />
cm<br />
cm<br />
< 3 anni<br />
8,5±0,69<br />
9,9±0,90<br />
Classi di età<br />
3 anni<br />
8,7±0,59<br />
10,1±0,7<br />
2<br />
> 3 anni<br />
8,5±0,63<br />
9,9±0,81<br />
Evoluzione morfologica <strong>della</strong> <strong>razza</strong> Pomarancina negli anni<br />
Altezza garrese<br />
Altezza croce<br />
Lunghezza tronco<br />
kg<br />
cm<br />
cm<br />
cm<br />
ARSIA<br />
2005<br />
Maschi<br />
9<br />
63,9<br />
74,4<br />
77,2<br />
81,6<br />
ARSIA<br />
2002<br />
Maschi<br />
12<br />
68,7<br />
74,8<br />
78,0<br />
84,0<br />
ARSIA<br />
2005<br />
Femm.<br />
141<br />
55,4<br />
70,3<br />
73,3<br />
78,2<br />
ARSIA<br />
2002<br />
Femm.<br />
192<br />
58,1<br />
70,5<br />
73,3<br />
79,0<br />
53
Misura<br />
Numero<br />
Testa<br />
Larghezza<br />
Lunghezza<br />
(corda)<br />
Evoluzione morfologica <strong>della</strong> <strong>razza</strong> Pomarancina negli anni<br />
Lunghezza (arco)<br />
Lunghezza<br />
orecchie<br />
cm<br />
cm<br />
cm<br />
cm<br />
ARSIA<br />
2005<br />
Maschi<br />
9<br />
13,0<br />
23,6<br />
25,7<br />
12,2<br />
ARSIA<br />
2002<br />
Maschi<br />
12<br />
13,3<br />
26,2<br />
24,1<br />
12,1<br />
ARSIA<br />
2005<br />
Femmine<br />
141<br />
13,1<br />
22,5<br />
24,2<br />
12,8<br />
ARSIA<br />
2002<br />
Femmine<br />
192<br />
13,1<br />
24,4<br />
22,6<br />
12,7<br />
Evoluzione morfologica <strong>della</strong> <strong>razza</strong> Pomarancina negli anni<br />
Misura<br />
Numero<br />
Torace<br />
Altezza<br />
Larghezza<br />
Circonf.<br />
cm<br />
cm<br />
cm<br />
ARSIA<br />
2005<br />
Maschi<br />
9<br />
31,7<br />
21,0<br />
94,6<br />
ARSIA<br />
2002<br />
Maschi<br />
12<br />
32,8<br />
21,6<br />
97,2<br />
ARSIA 2005<br />
Femmine<br />
141<br />
30,8<br />
20,2<br />
93,2<br />
ARSIA<br />
2002<br />
Femm<br />
192<br />
31,0<br />
20,6<br />
94,7<br />
54
Misura<br />
Numero<br />
Groppa<br />
Larghezza<br />
Lunghezza<br />
Larghezza<br />
bisisch.<br />
Evoluzione morfologica <strong>della</strong> <strong>razza</strong> Pomarancina negli anni<br />
ARSIA 2005<br />
Maschi<br />
9<br />
18,8<br />
23,5<br />
12,7<br />
ARSIA 2002<br />
Maschi<br />
12<br />
19,6<br />
24,3<br />
12,6<br />
PERFORMANCE PRODUTTIVE<br />
ARSIA<br />
2005<br />
Femmine<br />
141<br />
20,4<br />
23,9<br />
13,0<br />
ARSIA<br />
2002<br />
Femmine<br />
192<br />
20,5<br />
23,9<br />
Quantità di latte prodotta giornalmente nel primo mese di lattazione:<br />
kg 1,06 ± 0.26<br />
Composizione chimica del latte prodotto nel primo mese di lattazione<br />
Sostanza secca (%)<br />
Grasso (%)<br />
Proteine Totali (%)<br />
Lattosio (%)<br />
Ceneri (%)<br />
Calcio (%)<br />
Fosforo (%)<br />
4.92±1.31<br />
3.48±1.28<br />
5.03±0.62<br />
5.24±0.32<br />
1.29 ± 0.10<br />
0.18±0.03<br />
0.24±0.05<br />
12,3<br />
55
PERFORMANCE PRODUTTIVE<br />
Caratteristiche tecnologiche del latte prodotto nel primo mese di<br />
lattazione<br />
R<br />
K20 A30 Punto Crioscopico (°C)<br />
Cellule somatiche<br />
(n°/ml)<br />
15.2<br />
1.9<br />
38.4<br />
550.3<br />
97.9<br />
PERFORMANCE PRODUTTIVE<br />
Caratteristiche <strong>della</strong> produzione lattea del primo mese di<br />
lattazione<br />
-- Buona produzione giornaliera media di latte nel primo mese di<br />
lattazione<br />
- - Basso numero di cellule somatiche rispetto a quanto rilevato su<br />
pecore specializzate per la produzione di latte<br />
-- Diametro dei globuli di grasso nelle medie di specie<br />
56
PERFORMANCE PRODUTTIVE<br />
Caratteristiche nutrizionali del latte prodotto nel primo mese di<br />
lattazione<br />
Acidi grassi Saturi*<br />
Acidi grassi Insaturi*<br />
Acidi grassi Monoinsaturi*<br />
Acidi grassi Polinsaturi*<br />
Acidi grassi Polisaturi ω6*<br />
Acidi grassi Polisaturi ω3*<br />
Acido linoleico coniugato (CLA)*<br />
Acidi grassi trans*<br />
Acidi grassi Dispari + acidi grassi Ramificati*<br />
Rapporto Saturi/Insaturi<br />
Rapporto ω6/ω3<br />
n° globuli di grasso × ml<br />
dimensioni globuli di grasso μm<br />
Valore energetico (kcal/100g di latte crudo)<br />
(*) mg/100g di latte crudo<br />
1542.78±30.44<br />
784.52±210.70<br />
677.68±185.37<br />
106.83±26.32<br />
64.02±31.75<br />
36.15±10.37<br />
13.83±4.16<br />
45.08±19.19<br />
102.04±19.91<br />
1.97<br />
1.85±0.99<br />
1.02*10 9 ±3.04*10 8<br />
4.09±0.75<br />
68.89±12.18<br />
PERFORMANCE PRODUTTIVE<br />
Caratteristiche <strong>della</strong> produzione lattea del primo mese di<br />
lattazione<br />
I rapporto fra acidi grassi saturi e insaturi è migliore rispetto ad altre<br />
razze ovine.<br />
Oltre il 50% degli acidi grassi insaturi è rappresentata dall’acido<br />
oleico.<br />
Il rapporto tra omega 6 ed omega 3 è leggermente peggiore rispetto<br />
ad altre razze ovine ma non si discosta di molto dal valore ottimale di<br />
1, raccomandato dalle linee guida nazionali per una sana alimentazione.<br />
Il contenuto in CLA (positivi per la loro azione anticancerogena), è<br />
risultato non particolarmente elevato, ma in linea con quello del latte<br />
di altre razze ovine mantenute al pascolo in un periodo di bassa<br />
offerta di erba. Questo valore può essere sicuramente migliorato nei<br />
periodi di più ampia disponibilità di foraggio fresco e ciò<br />
contribuirebbe senz’altro a migliorare anche il rapporto omega<br />
6/omega 3.<br />
57
PERFORMANCE PRODUTTIVE<br />
Caratteristiche alla macellazione di agnelli di <strong>razza</strong> Pomarancina<br />
Peso vivo kg<br />
Peso carcassa kg<br />
Resa lorda %<br />
Resa netta %<br />
Valutazione carcassa<br />
- U.E. (art.3, par.2, III comma)<br />
- griglia mediterranea<br />
20,9<br />
11,2<br />
53.4<br />
61.5<br />
C1<br />
A3-A4<br />
Caratteristiche post-mortem di agnelli di <strong>razza</strong> Pomarancina<br />
Muscolo (%)<br />
Grasso (%)<br />
Resa alla sezionatura del coscio<br />
Osso ed altri tessuti<br />
(%)<br />
62.7<br />
7.7<br />
29.1<br />
58
Caratteristiche post-mortem di agnelli di <strong>razza</strong> Pomarancina<br />
Caratteristiche chimico-fisiche <strong>della</strong> carne<br />
pH a<br />
24 ore<br />
Colore<br />
Luminosità<br />
Indice del giallo<br />
Indice del rosso<br />
Calo di cottura<br />
%<br />
Calo di conservazione a 24<br />
su crudo<br />
%<br />
Durezza su crudo<br />
kg/cm 2<br />
Durezza su cotto<br />
kg/cm 2<br />
5.62 ± 0.10<br />
46.59 ± 3.03<br />
6.97 ± 1.45<br />
19.60 ± 3.02<br />
21.93 ± 9.92<br />
2.74 ± 1.42<br />
1.67 ± 0.39<br />
3.12 ± 0.96<br />
Caratteristiche post-mortem di agnelli di <strong>razza</strong> Pomarancina<br />
Caratteristiche chimico-fisiche <strong>della</strong> carne<br />
Il pH è sempre e costantemente entro i range normalmente<br />
accettati per il commercio<br />
Calo di cottura<br />
Luminosità e<br />
indice del<br />
rosso<br />
Tenerezza<br />
paragonabili a quelli riportati per agnelli di <strong>razza</strong><br />
Sopravissana e Merinizzata italiana, a<br />
preminente attitudine per la produzione di carne.<br />
59
Caratteristiche post-mortem di agnelli di <strong>razza</strong> Pomarancina<br />
Sostanza secca (%)<br />
Proteine totali (%)<br />
Grassi (%)<br />
Ceneri (%)<br />
Caratteristiche chimiche <strong>della</strong> carne<br />
24.0<br />
20.9<br />
2.4<br />
Caratteristiche post-mortem di agnelli di <strong>razza</strong> Pomarancina<br />
• buon contenuto proteico<br />
1.0<br />
Caratteristiche chimiche <strong>della</strong> carne<br />
• grassi intramuscolari leggermente al di sopra del 2%<br />
60
Caratteristiche post-mortem di agnelli di <strong>razza</strong> Pomarancina<br />
Rapporto w6/w3<br />
Valore energetico (kcal/100g<br />
carne cruda)<br />
Caratteristiche nutrizionali <strong>della</strong> carne<br />
Acidi grassi Saturi* 634.60±188.51 (*) mg/100g di carne<br />
Acidi grassi Insaturi*<br />
716.18±211.91 cruda<br />
Acidi grassi Monoinsaturi*<br />
Acidi grassi Polinsaturi*<br />
Acidi grassi Polisaturi w6*<br />
Acidi grassi Polisaturi w3*<br />
Acido linoleico coniugato (CLA)*<br />
Acidi grassi trans*<br />
Acidi grassi Dispari + acidi grassi<br />
Ramificati*<br />
Rapporto Saturi/Insaturi<br />
583.10±197.29<br />
133.08±30.60<br />
90.27±20.29<br />
30.96±9.40<br />
11.84±7.56<br />
41.96±22.88<br />
37.99±11.50<br />
0.88<br />
3.01±0.52<br />
104.97<br />
Caratteristiche post-mortem di agnelli di <strong>razza</strong> Pomarancina<br />
Caratteristiche nutrizionali <strong>della</strong> carne<br />
• - Buon contenuto di acidi grassi insaturi (addirittura superiore a<br />
quello dei saturi)<br />
• - Favorevole rapporto acidi grassi saturi/insaturi.<br />
• - Oltre la metà degli acidi grassi insaturi è rappresentato da<br />
acidi grassi monoinsaturi (acido acido oleico)<br />
• - Contenuto in CLA in linea con quello <strong>della</strong> carne di agnello di<br />
animali allevati al pascolo nel periodo estivo/autunnale.<br />
• - Nella componente polinsatura prevalgono gli acidi grassi <strong>della</strong><br />
serie omega 6.<br />
61
Caratterizzazione Genetica<br />
• Animali Campionati 50<br />
secondo quanto prescritto dalla FAO e dall’ISAG. Questo numero<br />
risulta infatti sufficiente, se gli animali sono opportunamente<br />
campionati, per descrivere la variabilità genetica di una<br />
popolazione animale. Numeri superiori porterebbero ad irrisori<br />
miglioramenti nella precisione di stima con un aumento sensibile<br />
dei costi.<br />
Il set di marcatori microsatelliti impiegati è quello consigliato dalla<br />
Società Internazionale di Genetica Animale per i confronti di<br />
parentela e comprende due multiplex per un totale di 15<br />
marcatori.<br />
Caratterizzazione Genetica<br />
• Consanguineità 0.16<br />
• Questo valore osservato all’interno <strong>della</strong> popolazione, stimato<br />
attraverso l’indice Fis, è intermedio tra quelli delle altre<br />
popolazioni oggetto <strong>della</strong> ricerca (i.e. Zerasca e Garfagnina<br />
Bianca, 0,17 e 0,14 rispettivamente) e sensibilmente più alto di<br />
quanto trovato in altre razze italiane a effettivo numerico<br />
superiore (Bergamasca, Delle Langhe, Gentile di Puglia e<br />
Laticauda). Una ricerca di un progetto europeo, analizzando 57<br />
razze europee e medio orientali, ha trovato un valore medio di<br />
Fis pari a 0,071; si conferma quindi un certo grado di omozigosi<br />
all’interno <strong>della</strong> popolazione Pomarancina che può però essere<br />
facilmente monitorato e tenuto sotto controllo con i normali<br />
sistemi di gestione <strong>della</strong> popolazione.<br />
62
• Eterozigosi<br />
• Osservata 0.680<br />
• Attesa 0.799<br />
Caratterizzazione Genetica<br />
• Anche i livelli di eterozigosi (attesa e osservata) confermano<br />
quanto stimato dall’indice Fis; a fronte infatti di un valore di<br />
0,799 di eterozigosi attesa i dati reali portano ad un valore<br />
osservato di 0,680 con un eccesso di individui omozigoti nella<br />
popolazione.<br />
Caratterizzazione Genetica<br />
• Percentuale di individui campionati riconosciuti<br />
correttamente ed assegnati alla <strong>razza</strong>: 100 %<br />
• L’impiego dei marcatori prima ricordati ha permesso di assegnare<br />
correttamente (100%) tutti gli individui di Pomarancina come<br />
appartenenti alla <strong>razza</strong> stessa. Tale tipo di riconoscimento su<br />
base molecolare può essere opportunamente sfruttato per la<br />
definizione di protocolli di rintracciabilità genetica.<br />
63
• Distanza Genetica<br />
Caratterizzazione Genetica<br />
• (GB=Garfagnina Bianca; AP=Appenninica MS=Massese;<br />
ZE=Zerasca).<br />
• GB AP MS ZE<br />
• Pomarancina 0,258 0,197 0,286 0,278<br />
• (a numero più piccolo corrisponde maggior vicinanza genetica).<br />
• La Pomarancina è risultata geneticamente più simile alla<br />
Appenninica quando inserita in un confronto con le razze toscane<br />
considerate (Pomarancina, Garfagnina Bianca e Zerasca come<br />
razze oggetto diretto dello studio e Appenninica e Massese come<br />
popolazioni di controllo); tale vicinanza genetica è peraltro<br />
confortata dalle origini stesse <strong>della</strong> <strong>razza</strong> Pomarancina<br />
Caratterizzazione Genetica<br />
• CONCLUSIONI<br />
1. - variabilità genetica sufficiente per intraprendere eventuali<br />
azioni selettive;<br />
2. - sufficiente disomogeneità tra animali: alcuni soggetti sono<br />
geneticamente molto simili all’Appenninica, altri invece formano<br />
un proprio gruppo geneticamente definito.<br />
3. Questo risultato può essere utilizzato come punto di partenza<br />
per una prima selezione dei soggetti appartenenti alla <strong>razza</strong>.<br />
64