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risorse globali per persone con disabilità intellettive - libdoc.who.int ...

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Metodi<br />

Metodi<br />

Procedura<br />

Preparazione e validazione<br />

del questionario e del glossario<br />

Su iniziativa dell’Associazione <strong>int</strong>ernazionale <strong>per</strong><br />

gli studi scientifici sulle <strong>disabilità</strong> <strong><strong>int</strong>ellettive</strong> (IAS-<br />

SID), nelle fasi iniziali del progetto è stato applicato<br />

un questionario originariamente <strong>con</strong>cepito <strong>per</strong><br />

raccogliere informazioni sui servizi e le <strong>risorse</strong> disponibili<br />

<strong>per</strong> <strong>per</strong>sone <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> <strong><strong>int</strong>ellettive</strong>.<br />

Le aree <strong>int</strong>eressate dal questionario e il tipo di informazioni<br />

da raccogliere in relazione a ciascuna<br />

area sono stati stabiliti a seguito di varie riunioni<br />

<strong>con</strong>sultive <strong>con</strong> es<strong>per</strong>ti sulle <strong>disabilità</strong> <strong><strong>int</strong>ellettive</strong><br />

provenienti da tutto il mondo (v. la sezione <strong>int</strong>itolata<br />

Il gruppo di lavoro e i partner) e delle revisioni<br />

alla precedente edizione del volume.<br />

Le versioni successive sono state sottoposte al vaglio<br />

degli es<strong>per</strong>ti fino al raggiungimento del <strong>con</strong>senso.<br />

Contemporaneamente, è stata usata la<br />

stessa procedura <strong>per</strong> sviluppare il glossario accluso.<br />

Il questionario e il glossario sono stati prodotti<br />

in lingua inglese e tradotti nelle altre tre lingue<br />

ufficiali dell’OMS. Le traduzioni italiane della versione<br />

inglese del glossario del questionario sono<br />

riportate nelle Appendici IV e V.<br />

Le definizioni usate nel glossario sono definizioni<br />

“o<strong>per</strong>ative” che servono specificamente agli scopi<br />

del progetto Atlas-ID, e non rappresentano<br />

quindi definizioni “ufficiali” dell’OMS.<br />

Il questionario è stato organizzato <strong>per</strong> coprire i seguenti<br />

ambiti: (1) definizioni e classificazione diagnostica;<br />

(2) epidemiologia delle DI; (3) politica,<br />

programmi e legislazione; (4) finanziamenti e benefici;<br />

(5) servizi <strong>per</strong> i bambini, gli adolescenti e gli<br />

adulti; (6) servizi <strong>per</strong> le famiglie; (7) <strong>risorse</strong> umane;<br />

(8) ruolo delle ONG; (9) ruolo delle organizzazioni<br />

<strong>int</strong>ernazionali; e (10) raccolta dei dati e ricerca.<br />

Nel tentativo di scegliere una terminologia che<br />

fosse il meno possibile ambigua e <strong>con</strong>troversa,<br />

abbiamo ris<strong>con</strong>trato molti termini usati in relazione<br />

alle DI aventi gradi diversi di accettabilità da<br />

una disciplina all’altra, da una professione all’altra<br />

e da una cultura all’altra.<br />

La Classificazione Internazionale delle Malattie<br />

(ICD) dell’OMS usa il termine ritardo mentale,<br />

sebbene sia ormai chiaro che molti degli “addetti<br />

ai lavori”, inclusi i rappresentanti delle <strong>per</strong>sone<br />

20<br />

<strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> <strong><strong>int</strong>ellettive</strong> e le loro famiglie, abbiamo<br />

grosse riserve in proposito.<br />

Per queste ragioni, nel presente documento è<br />

stato usato il termine “<strong>disabilità</strong> <strong>int</strong>ellettiva”<br />

(DI), al fine di agevolarne la lettura, visto che la<br />

nuova definizione sembra essere la più accettabile<br />

<strong>per</strong> gli es<strong>per</strong>ti che hanno collaborato alla preparazione<br />

del rapporto.<br />

Il processo di raccolta dei dati<br />

I dati sono stati raccolti somministrando il questionario<br />

ai partecipanti di uno stesso paese.<br />

Abbiamo usato un set di criteri <strong>per</strong> stabilire<br />

l’omogeneità dei gruppi. Nella fattispecie, i partecipanti<br />

dovevano essere specializzati nel campo<br />

delle DI e dovevano rappresentare, in ordine di<br />

preferenza, (1) il governo o il ministero responsabile<br />

delle DI; (2) un’organizzazione pubblica<br />

che agisce come ente <strong>con</strong>sultivo del governo in<br />

materia di DI; (3) una ONG nazionale che lavora<br />

nel campo delle DI; o (4) un’università ovvero<br />

un istituto di ricerca di un certo rilievo specializzati<br />

nel campo delle DI.<br />

Con l’aiuto del glossario, il questionario è stato<br />

completato dai partecipanti nazionali, i quali potevano<br />

comunque far appello a tutte le fonti di informazione<br />

disponibili o ad altri collaboratori preziosi<br />

che potevano disporre di informazioni più<br />

approfondite in un dato ambito. I partecipanti sono<br />

stati invitati a comunicare qualsiasi <strong>int</strong>errogativo<br />

o dubbio che richiedesse chiarimenti direttamente<br />

al project coordinator di Montreal. Il questionario<br />

poteva essere riempito in inglese o in una<br />

delle altre tre lingue, ma la versione inglese è stata<br />

<strong>con</strong>siderata quella di riferimento. Per la compilazione<br />

era possibile usare il computer, allegando<br />

comunque tutta la documentazione aggiuntiva<br />

eventualmente utilizzata.<br />

Più di due terzi dei questionari (67.8%) sono stati<br />

riempiti o approvati da un funzionario del governo<br />

o del ministero responsabile delle DI. Circa un<br />

quarto (23.8%) dalle ONG e il 18.4% dalle università<br />

e dagli istituti di ricerca. Nei paesi a basso<br />

reddito, il 58.1% dei partecipanti erano funzionari<br />

del governo, proporzione che sale fino al 78.1%<br />

nei paesi ancora più poveri. Nei paesi ad alto red-

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