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la tribuna INCONTRI DI FILOSOFIA Quattro incontri dedicati all’Errore e la Menzogna 4 MARZO - ORE 20,45 Matteo Motterlini: “Trappole mentali: come difendersi dalle proprie illusioni e dagli inganni altrui” 18 MARZO - ORE 20,45 Maria Bettetini: “Le figure della menzogna nel pensiero occidentale” 25 MARZO - ORE 20,45 Piergiorgio Odifreddi: “La tendenza della ragione a trasformare i concetti in cose” 8 APRILE - ORE 20,45 Paola Cantù: “Le fallacie dell’argomentazione” MATTEO MOTTERLINI Professore straordinario di logica e filosofia della scienza alla Facoltà di filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele. È direttore del CRESA (Centro di Ricerca di Epistemologia Sperimentale e Applicata) presso la stessa Università. Già fondatore e direttore di “Anima FinLab”, Centro ricerche e studi di finanza comportamentale (negli anni 2006-2008). La sua attuale attività didattica è in filosofia della scienza, economia cognitiva e neuroeconomia. MARIA BETTETINI Laureata in filosofia, ha alternato gli studi filosofici alla pratica musicale. Nel 1989 ha conseguito il dottorato in filosofia e ha dedicato studi ad Agostino di Ippona, pubblicando traduzioni con commento. Dopo il dottorato ha continuato gli studi ad Oxford, Parigi e Monaco di Baviera, dedicandosi soprattutto al medioevo ed al neoplatonismo, ma senza perdere di vista il pensiero contemporaneo e collaborando dal 1993 al 1998 alla rivista Virtual. Attualmente insegna alla IULM di Milano. PIERGIORGIO ODIFREDDI Si è laureato in matematica nel 1973 all’Università di Torino, presso la quale è poi divenuto professore associato e successivamente ordinario di matematica. Dal 1985 è visiting professor presso la Cornell University (USA), ha svolto lo stesso incarico anche all’Università di Buenos Aires e alla Italian Academy for the Advanced Studies di New York. Gli sono stati attribuiti numerosi premi: della Ame- i Comunicati UN’AGGREGAZIONE DI IMPRESE SPECIALIZZATE Nasce il “Consorzio per l’Edilizia di Qualità della Pianura Bergamasca” Il 25 febbraio scorso si è costituito il “Consorzio per l’Edilizia di Qualità della Pianura Bergamasca”, con sede in Treviglio via Dalmazia n.2. La costituzione è avvenuta con atto del Notaio Luosi presso la sede centrale della B.C.C. di Treviglio, che aderisce insieme alla Fondazione Cassa Rurale Treviglio quale socio sostenitore. Il Consorzio ha come scopo non solo la costruzione di edifici di qualità (risparmio energetico, certificazioni, garanzie), ma anche quello di sostenere e valorizzare le abilità tecniche, artigianali e imprenditoriali del settore edile presenti nel nostro territorio, innovandole in un processo edilizio di qualità. Gli aderenti sono Ditte che coprono l’intero ciclo professionale e produttivo dell’opera edilizia e si propongono di sviluppare le varie fasi con lavoro sinergico e di equipe. Gli aderenti sono: Est srl (ingegneria ambientale), St.Ar.T. Engineering srl (progettazione), Norman Interni (progettazione interni e forniture), le imprese edilizie Edilferri spa, Ferri Nardi spa, Tecnostrade srl, le aziende Falegnameria Aresi, Idrotermica Daz, Idrothermoelettrica Agazzi, Elma Tech srl, Riva srl, Mobrini Ingrocer e la Cooperativa Società Edificatrice Case Operaie (storica cooperativa edilizia trevigliese). Nel primo triennio il Consorzio verrà rappresentato da un Consiglio Direttivo composto da: Angelo Agazzi, Roberto Aresi, Grazia Cornici De Ponti, Gianluca Daz, Ezio Bordoni, quest’ultimo con ruolo di Presidente. rican Matematical Society, premio Galileo dell’Unione Matematica Italiana, premio Peano della Mathesis, premio Giovanni Maria Pace della Sissa, premio Fiesole per la divulgazione, premio Castiglioncello, premio Italgas per la divulgazione. Il suo lavoro scientifico riguarda la logica matematica. Il suo lavoro divulgativo esplora le connessioni fra la matematica e le scienze umane. PAOLA CANTÙ Si è occupata presso l’Université de Nancy e ora presso l’Universitè de Provence di filosofia della scienza e di logica applicata e di analisi del discorso argomentativo. È autrice di molti articoli pubblicati su riviste italiane e straniere in temi di logica e matematica. È promotrice dell’Associazione di pratica e teoria dell’argomentazione “Ergo”. Ha scritto articoli di analisi dell’argomentazione sulla rivista di divulgazione filosofica “Diogene”. COMUNICATI PDL Espulso terrorista residente a Treviglio Il PdL di Treviglio chiede al Sindaco Ariella Borghi di promuovere serrate azioni di controllo del territorio trevigliese dopo i noti fatti dell’espulsione, da parte del Ministero dell’Interno, del marocchino Mohammed Takoullah, dichiarato seguace di un movimento fondamentalista ijhadista e fino a due anni fa residente/ospite nella nostra città. Il primo cittadino ha infatti autorità decisionale per quanto riguarda quelle problematiche locali che possono sfociare in rischi per la sicurezza dei cittadini che deve tutelare attraverso attività poste a difesa del rispetto delle norme che regolano la vita civile. Il pacchetto sicurezza dà al Sindaco maggiori poteri in materia di controllo della sicurezza urbana, il PdL – Popolo della Libertà di Tre- N. 2 Anno 35 - 27 Febbraio 2010 10 viglio – chiede che siano disposti maggiori controlli rafforzando quella sinergia tra istituzioni atte a combattere la lotta alla criminalità e alla clandestinità ma anche a migliorare le condizioni di convivenza e coesione civile. Pinuccia Prandina Zoccoli Mario Camizzi Upim: un bando inopportuno, un pessimo esito Il coordinamento del PdL di Treviglio, riunitosi per discutere dell’area “ex Upim” di piazza Garibaldi, ribadisce l’inopportunità di promuovere un nuovo concorso di idee (...), e ritiene tale procedura un’operazione strettamente elettorale frutto della decisione di pochi calata passivamente sulla “testa di molti”. Il partito del Popolo della Libertà rigetta il progetto selezionato per la sua qualità e per l’impatto negativo che avrà sulla nostra piazza, per la nostra storia e per il vissuto delle nostre corti, dei nostri edifici, dei nostri vicoli, insomma, un progetto in chiaro contrasto con il tessuto storico urbano che ha già vissuto quaranta anni fa la violenza nell’inserimento di un edificio post-moderno ad uso commerciale ma della peggior specie. Grave la responsabilità politica di aver redatto un bando di gara che ignora completamente i requisiti antisismici dell’attuale legge impone su tutti gli edifici sia pubblici che privati; grave aver selezionato un progetto, vincitore di un concorso, con uno stile architettonico in chiaro contrasto con il tessuto storico urbanistico esistente; grave aver indetto un concorso di idee senza indicazioni della destinazione d’uso principal ...vera propaganda politica, l’ennesima figura da parte della città. La bellezza architettonica non è un fatto irrilevante quando va a toccare i gangli del cuore della città; la bellezza è rispetto, è consapevolezza, è manifestazione di buono, di vero, di armonia e di soddisfazione della mente per chi legge un edificio: queste categorie costituiscono il fondamento del BEL- LO che non riscontriamo certo nel progetto selezionato nel concorso di idee. Per queste motivazioni il Coordinatore del PdL – Popolo della Libertà - ha incaricato l’Area di Competenza con delega ai lavori pubblici/urbanistica/PGT del partito (composta dai professionisti: Arch. M. Camizzi, Arch. L. Scaravaggi, Ing. V. Facheris e Avv. A. Maggioni) di effettuare uno studio di approfondimento sulla tematica, armonioso ed equilibrato Pinuccia Zoccoli Prandina, Mario Camizzi Coord. Pdl Treviglio
la tribuna SILVIA RIVA/STUDIO TV 1 Ex Upim: e se ascoltassimo la gente? Il recupero del palazzo ex Upim è davvero un tormentone senza fine e, pare, anche senza vie d’uscita ragionevoli visto il nuovo, stravagante progetto scaturito dall’ultimo concorso di idee. L’affannosa ricerca di un’idea diversa, “originale” a tutti i costi sta portando fuori strada da tempo chiunque abbia tentato di affrontare la questione. Il fatto poi di non aver mai avute chiare le destinazioni d’uso finali complica ulteriormente le cose. Eppure la soluzione “giusta” per ridare dignità ad una piazza ormai tanto e da troppo degradata potrebbe essere meno complicata di quelle fino ad oggi percorse. Basterebbe ascoltare la gente! Le persone comuni che amano la loro città e la vivono nonostante le ferite che le sono state inferte negli anni. Negli ultimi due decenni alla guida di una redazione giornalistica che si occupa prevalentemente di cronaca della Bassa e della nostra città, del futuro destino dell’ex Upim mi è capitato di parlarne decine e decine di volte sulla scia delle più disparate e talvolta stravaganti proposte scaturite negli anni. A ogni servizio IL RITORNO DI UN “LUOGO” La tribuna è un po’ come la “gatta” o il campanile La Tribuna è uno di quegli elementi che caratterizzano la “trevigliesità”, un po’ come la “gatta”, il campanile o le bancarelle l’ultimo giorno di febbraio. Il suo ritorno è un fatto positivo, importante e direi anche utile. Da diversi anni, a mio giudizio, nella nostra comunità manca il dibattito e l’approfondimento sui temi locali, usiamo pure l’espressione “politici”, ma nel significato più nobile (ed etimologico) del termine. I partiti, diciamo la verità, sulle questioni locali hanno segnato un poco il passo, almeno negli ultimi anni, ed essendo venuta meno la “scuola” di partito e la selezione della dirigenza tramite la militanza e l’impegno, chi si è trovato, nel bene o nel male, a dirigerli non ha portato grandi contributi di idee. Sia chiaro, non mi riferisco a nessuna specifica situazione: desidero solo evidenziare che se da un lato non sono mancate le polemiche, gli scontri e le accuse reciproche, dall’altro non sono venute proposte mature e ponderate sulle scelte strategiche che la nostra comunità deve assumere. Un esempio per tutti: il nuovo PGT, lo strumento urbanistico che sostituirà il PGT. L’ultima Giunta Zordan, con i suoi accoliti, ha giornalistico sull’argomento sono sempre seguite le interviste raccolte tra la gente che, contrariamente ad altre questioni, sull’ex Upim si lascia andare volentieri a rilasciare opinioni, ne sente quasi il bisogno. E da tutti i commenti raccolti (oserei dire nel 99% dei casi) emerge un unico, nostalgico desiderio: riavere indietro la piazza così com’era un tempo, prima che le ruspe entrassero in azione per cancellare e stravolgere per sempre l’aspetto di piazza Garibaldi. Ovviamente la mia esperienza di cronista non può e non vuole avere un valore di accreditato sondaggio ma, forse è il caso di porsela la domanda fatale: cosa vuole veramente la gente? Qual è la piazza che vorrebbero i trevigliesi? Perché non ascoltarli? le Lettere Perché non tenerne conto? Io stessa, sebbene abbia vaghi ricordi di com’era Piazza Garibaldi prima dello scellerato intervento, riguardando le fotografie e le cartoline dell’epoca non posso che essere d’accordo con coloro che ne parlano con tanta nostalgia. Nulla di architettonicamente pregevole, si trattava di edifici modesti che pur tuttavia si inserivano perfettamente tra gli altri circostanti dando un senso di tranquilla continuità senza strappi e senza sfregi. L’insieme aveva una sua eleganza e raccontava nella sua normalità la storia della città e della vita che vi si svolgeva. Quello che la gente vorrebbe è esattamente quello! Ciò che è stato fatto per via Verga, un intervento assolutamente in linea con le altre abitazioni, una realizza- ipotizzato uno sviluppo a sud, tra la linea storica della ferrovia e i nuovi tracciati dell’alta velocità e della Br.be.mi. La nuova Giunta Borghi ha ereditato il progetto, ma non ha saputo, a mio parere, rielaborarlo tanto che esso ha proseguito per inerzia. Il rischio è di trovarci un quartiere dormitorio, con qualche capannone e opificio qua e là; un vero ghetto che rischia di trasformare Treviglio nella periferia di Milano. Pochi però ne parlano o hanno voglia di affrontare il problema. Che le colonne de “la Tribuna” facciano partire un dibattito tra i trevigliesi, almeno tra coloro a cui la loro Città interessa ancora. Gianluca Pignatelli GLI ARCHITETTI DELL’ARMADILLO Questi architetti che credono di essere Dio in terra Gent. Direttore, ho letto i precedenti numeri de “la tribuna” e conosco le Sue opinioni in merito alla “scuola degli architetti” degli ultimi decenni, in particolare mi riferisco alla lettera apparsa sull’Eco di Bergamo nella quale Lei imputava ai vincitori dell’ultimo concorso trevigliese un’arroganza d’artista. Mi riferisco alla sua frase che copio pari pari: “Non se ne può più di questi geni dell'architettura che pensano di essere artisti e non dei professionisti che devono usare la loro "sa- N. 2 Anno 35 - 27 Febbraio 2010 11 Il “Teatro Sociale” abbattuto nel ventennio per far posto al Teatro Comunale zione moderna e funzionale ma con il sapore del passato. Non entro nel merito del nuovo progetto già prontamente ribattezzato “Armadillo”. Architettonicamente avrà pure una sua valenza- il problema è che non c’entra nulla con quello che ci sta intorno, con il centro storico della città! Ed è esattamente quello che pensa la gente dai miei giornalisti prontamente intervistata subito dopo la presentazione del progetto. Pur apprezzando il tentativo di questa amministrazione di arrivare ad una soluzione per quella che a molti pare una ferita aperta nel cuore della città, forse sarebbe il caso di fermarsi un attimo, di ragionarci sopra meglio, di ascoltarla quella gente che in fondo a Treviglio ci vive, che ha diritto a esprimere la propria opinione e a vederla presa in considerazione. Bene fa Roberto Fabbrucci a lanciare questo invito, a ricordare il tristissimo precedente di Romano e a suggerire che forse sarebbe meglio prendere atto dei continui errori per non farne di nuovi, forse più gravi. Silvia Riva Caporedattore StudioTv1 pienza" per inserire edifici nell'esistente. Quando capiranno che un palazzo non è un quadro? Del quadro, una volta stanchi, ce ne sbarazziamo e lo mettiamo in cantina con la scatola dei Puffi del figlio, un palazzo no!”. Mi pare che i progettisti in un incontro organizzato dalla Giunta confermino queste sue affermazioni, infatti leggo sul blog di Treviglio Libera: «I Progettisti rivendicano la assoluta estraneità del progetto rispetto agli stili architettonici adiacenti. E’ stata una scelta precisa e voluta quella di non realizzare una struttura che si integri con il tessuto architettonico di Treviglio: “una nuovo intervento edilizio deve essere riconoscibile rispetto a quanto gli sta accanto”. Questo il pensiero dell’arch. Pastorini». Che altro aggiungere dopo tanta arroganza, credono di essere Dio? Lucia Carrara Questa lettera , così come quella di Silvia Riva, fanno emergere quanto il mondo reale sia lontano da quello parallelo vissuto da una certa cultura, quella nata nelle università d’architettura. Cioè che la bellezza essenziale dell’edilizia dei centri storici italiani si deve piegare alla supposta arte di questi giovani geni. Se si ponessero una sola domanda: “Come è che quando sono in un centro storico mi sento bene, ho il piacere di viverlo e quando sono in questi palazzi voglio solo fuggire?”. r. f.
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Page 3 and 4: la tribuna IL BANDO E LA COMMISSION
Page 5 and 6: la tribuna TEATRO/BRIGNANO Un paio
Page 7 and 8: la tribuna DISTRETTO DEL “BENE CO
Page 9: la tribuna SANITÀ NELLA GERA D’A

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