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Comune di Roncone

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Dal Gruppo Onda Nuova<br />

Che <strong>di</strong>re <strong>di</strong> questi primi sette mesi <strong>di</strong> legislatura? Bella domanda! È, francamente, un tantino <strong>di</strong>ffi cile<br />

trarre un bilancio dal nulla. Oggi, che molti si riempiono la bocca con lo slogan del “governo del fare”,<br />

sembra che, invece, dalle parti <strong>di</strong> <strong>Roncone</strong>, in decisa controtendenza, si cerchi in ogni modo il governo del<br />

non fare un bel niente. Non sappiamo <strong>di</strong>rvi se questo <strong>di</strong>penda da scarsa voglia <strong>di</strong> lavorare, incapacità pura<br />

e semplice o se, invece, risponda ad una raffi nata, quanto incomprensibile, strategia politica: fatto si è che<br />

la prassi invalsa <strong>di</strong> questa amministrazione pare essere l’astensionismo. È vero che, alla fi ne del mandato,<br />

potranno <strong>di</strong>re <strong>di</strong> non aver fatto niente <strong>di</strong> sbagliato, non avendo fatto niente del tutto: capirete, tuttavia, che,<br />

per chi paga le tasse, potrebbe sembrare un po’ deludente, come traguardo. Pren<strong>di</strong>amo, ad esempio, il caso<br />

della centrale: in campagna elettorale, a sentire l’attuale giunta, mai e poi mai la si sarebbe lasciata nelle rapaci<br />

grinfi e del BIM, come era accaduto in passato. “Bene!” Deve essersi detto il <strong>Roncone</strong>se: “Finalmente<br />

qualcuno le canta belle chiare!” Eh, ma la campagna elettorale, prima o poi, fi nisce: ed è allora che si deve<br />

passare dalle parole ai fatti. La realtà, sotto gli occhi <strong>di</strong> tutti, è che, oggi il BIM non solo ha sempre il controllo<br />

della centrale, ma ad<strong>di</strong>rittura con una convenzione capestro, <strong>di</strong> gran lunga peggiore della precedente.<br />

Vogliamo parlare della Casa Aperta <strong>di</strong> <strong>Roncone</strong>? Sembrava che gli scottasse tra le mani, questa povera Casa<br />

Aperta: appena eletti, si sono affrettati a rifi larla in ogni maniera a qualcun altro: la Comunità o la Provincia,<br />

poco importa, purchè non rimanga alla gente <strong>di</strong> <strong>Roncone</strong> un’opera creata coi suoi sacrifi ci e con il suo<br />

denaro. Dunque, che bilancio dovremmo trarre da questi sette mesi? Innanzi tutto, la volontà <strong>di</strong> contrastare<br />

in qualunque modo queste iniziative penalizzanti per la nostra comunità, oltre che per il semplice buon<br />

senso. E, poi, <strong>di</strong> non chiudere mai gli occhi davanti alle gherminelle, agli accomodamenti, ai mille tentativi<br />

<strong>di</strong> lasciare cadere le questioni spinose, che sembrano essere la linea politica <strong>di</strong> questa maggioranza. Anche<br />

perché, nonostante che, tra le loro fi la regni una confusione mostruosa, <strong>di</strong> idee e <strong>di</strong> persone, i nostri amministratori<br />

si comportano come fossero statisti inarrivabili: con una supponenza del tutto autoreferenziale<br />

(giacchè tutti si sono accorti da subito <strong>di</strong> avere a che fare con alcuni incompetenti), trattano le questioni con<br />

una suffi cienza che sarebbe comica, se non fosse tragica. Ecco, questo, forse, è l’aspetto peggiore <strong>di</strong> questa<br />

giunta: il fatto che non ascolti la gente comune, che la tratti come se fosse incapace <strong>di</strong> intendere e <strong>di</strong> volere.<br />

Non vi preoccupate, ci pensiamo noi! E, invece, c’è da preoccuparsi, eccome: innanzi tutto perché loro<br />

non ci pensano affatto, come si è visto nei due casi sopracitati e in parecchi altri, e poi perché a nessuno va<br />

che pochi sperperino allegramente sol<strong>di</strong> e risorse che sono <strong>di</strong> tutti. Per mascherare questa sua presunzione,<br />

l’attuale maggioranza, secondo un ben noto costume che, a parole, sta sempre col popolo, mentre, nei fatti,<br />

si fa gli affaracci suoi, ha riempito il paese <strong>di</strong> commissioni, <strong>di</strong> regolamenti, <strong>di</strong> piattaforme: tutta roba inutile,<br />

se <strong>di</strong>etro non c’è la vera volontà <strong>di</strong> ascoltare le persone. Tanto è vero che, gli interessati, alla fi ne, sono<br />

sempre stati messi davanti al fatto compiuto: altro che <strong>di</strong>scussione, democrazia, <strong>di</strong>battito! Non inten<strong>di</strong>amo<br />

mettere in dubbio la buona fede del Sindaco: va detto, però, che un amministratore va giu<strong>di</strong>cato anche per<br />

la squadra che decide <strong>di</strong> mettersi attorno. E questa squadra, nonostante abbia lamentato per sei anni la <strong>di</strong>sorganizzazione<br />

e l’incapacità altrui, ci pare avviata esattamente sullo stesso sentiero. E la scusa <strong>di</strong> aver ere<strong>di</strong>tato<br />

i <strong>di</strong>sastri dalla precedente amministrazione vale, forse, per il passato: non certo per le scelte presenti.<br />

Insomma, ci pare che il sindaco sia un tantino etero<strong>di</strong>retto da gente che, peraltro, dovrebbe ben conoscere<br />

la situazione: vox populi vox dei, <strong>di</strong>cevano gli antichi e il fatto che sia consuetu<strong>di</strong>ne in paese identifi care<br />

all’interno dellla Giunta “la pecora”, e “il lupo”, la <strong>di</strong>ce lunga sui rapporti <strong>di</strong> forza in seno a questa maggioranza.<br />

Insomma, noi cre<strong>di</strong>amo che sia inutile riunire assemblee, commissioni, adunanze, in pretto stile<br />

sovietico (savièt, in russo vuole proprio <strong>di</strong>re “consiglio”), per autocelebrarsi: una riunione vale qualcosa se<br />

decide qualcosa. Qui, invece, chi decide (o, meglio, non decide) è la giunta: il popolo, al massimo, è invitato<br />

ad applau<strong>di</strong>re. Noi, invece, cre<strong>di</strong>amo che una comunità viva <strong>di</strong> rapporti <strong>di</strong>alettici, in cui tutti hanno <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong><br />

parola e <strong>di</strong> replica e in cui, soprattutto, il fi ne ultimo sia il bene della nostra gente. Non il favorire amici ed<br />

amici degli amici e nemmeno evitare i guai con una politica pilatesca ed atten<strong>di</strong>sta, che mortifi ca <strong>Roncone</strong><br />

e i <strong>Roncone</strong>si. Questo è il nostro bilancio e, insieme, la nostra promessa: non molleremo.<br />

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