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1 4<br />

GAA 6600 LOCARNO –– N. 14<br />

9 7 7 1 6 6 0 9 6 8 9 0 0<br />

Copia in omaggio (in edicola Fr. 2.–/ € 1,35) In edicola Fr. 2.– / € 1,35 Anno XV • Numero 14<br />

Losport<br />

LA FINALE<br />

IL PRIMO<br />

“MATCH POINT”<br />

LO CONQUISTA<br />

IL BERNA<br />

A PAGINA 14<br />

Settimanale di attualità, politica, sport e cultura<br />

# Lugano<br />

Twitta<br />

con i<br />

giornalisti<br />

del Caffè.<br />

Questa<br />

settimana<br />

dì la tua<br />

sulla<br />

Lugano<br />

del futuro<br />

L’analisi/1<br />

Il segreto bancario<br />

è ormai scardinato<br />

PAOLO BERNASCONI<br />

Circa dieci anni orsono,<br />

assieme ad alcuni altri<br />

specialisti, abbiamo portato<br />

a termine due opere standard<br />

per i giuristi bancari in Svizzera: un<br />

librone sul segreto bancario ed un<br />

altro sul riciclaggio. Da anni i due<br />

editori ci corteggiano, chiedendoci<br />

una nuova edizione. Da anni facciamo<br />

i ritrosi. Non vogliamo vendere ai<br />

professionisti un veicolo che, nel giro<br />

di qualche mese, avrebbe le gomme a<br />

terra. Prendete l’ultima settimana: il<br />

Lussemburgo annuncia che, a partire<br />

dal 1.1.2015, accetterà il sistema dello<br />

scambio automatico di informazioni<br />

fra i paesi membri dell’Unione europea;<br />

il G5, ossia Francia, Germania,<br />

Inghilterra, Italia e Spagna<br />

segue a pagina 8<br />

L’analisi/2<br />

Il ricco business<br />

del calcio globale<br />

LORETTA NAPOLEONI<br />

La speculazione imperversa<br />

sul mercato dello sport, specialmente<br />

quello del calcio,<br />

diventato un business multimiliardario<br />

e globalizzato. I maggiori<br />

profitti arrivano dalla compravendita<br />

dei calciatori grazie alla possibilità<br />

di “scommettere” sul loro valore<br />

monetario, e cioè sul prezzo<br />

futuro. Il meccanismo è molto simile<br />

alle “scommesse” finanziarie<br />

del mercato a termine delle materie<br />

prime che avvengono attraverso<br />

le options. Lo speculatore acquista<br />

dal club sportivo il diritto<br />

ad intascare una percentuale del<br />

prezzo di vendita futuro di un calciatore.<br />

È chiaro che ci si aspetta<br />

che il valore del calciatore salirà<br />

nel tempo e che il club abbia intenzione<br />

di venderlo.<br />

segue a pagina 13<br />

L’analisi/3<br />

È un errore dire no<br />

ai lavoratori stranieri<br />

CHANTAL TAUXE<br />

La decisione era annunciata per<br />

mercoledì scorso, ma - dopo<br />

una prima discussione - il<br />

Consiglio federale ha deciso di riflettere<br />

ancora qualche giorno sull’opportunità<br />

di attivare la “clausola<br />

di salvaguardia”. C’è da sperare che i<br />

sette “saggi” si meritino questo appellativo<br />

e che rinuncino a questa<br />

funesta possibilità. Ma cos’è questa<br />

“clausola di salvaguardia”? È un<br />

trucco inventato dai diplomatici per<br />

rassicurare la popolazione a proposito<br />

degli effetti dei trattati oggetto di<br />

negoziati: se le cose non vanno<br />

come previsto, avrete la possibilità<br />

di adottare contromisure, a determinate<br />

condizioni. È così che negli<br />

accordi di libera circolazione delle<br />

persone con l’Unione Europea, si è<br />

cercato di calmare le preoccupazioni<br />

degli svizzeri.<br />

segue a pagina 11<br />

D’AGOSTINO A PAGINA 9<br />

IL FENOMENO<br />

SE LO SPORT<br />

SI FA ROCK<br />

TRA CANZONI<br />

E LEGGENDE<br />

A PAGINA 27<br />

Domenica<br />

14 aprile 2013<br />

www.caffe.ch<br />

caffe@caffe.ch<br />

Q @caffe_domenica<br />

il-Caffè<br />

L’INCONTRO<br />

LARA GUT:<br />

“CON UN PASSO<br />

ALLA VOLTA<br />

ARRIVO IN CIMA”<br />

SCHIRA A PAGINA 43<br />

Gli animali<br />

Quel bastardo<br />

sì che mi piace,<br />

ora si adottano<br />

trovatelli<br />

GUENZI ALLE PAGINE 18 e 19<br />

TORREFAZIONE<br />

DI CAFFÈ<br />

TEL 091 791 22 26<br />

FAX 091 791 01 90<br />

www.caffe-carlito.com<br />

carlito@swissonline.ch<br />

Il futuro<br />

in salsa<br />

luganese<br />

Fusioni. Crescita economica.<br />

Riqualificazione urbana.<br />

Socialità. Una ricetta di successo<br />

che potrebbe fare da apripista<br />

al nuovo Ticino delle grandi<br />

aggregazioni comunali.<br />

Con solo 15 comuni<br />

Loscandalo Il grave inquinamento alla stazione di servizio Ilretroscena L’inchiesta<br />

Disastro ambientale di Coldrerio,<br />

25 milioni solo per bonificare<br />

Ti-Press<br />

Il Bellinzona<br />

vede la salvezza<br />

ma se “aiutato”<br />

dal Locarno<br />

A PAGINA 6<br />

Ti-Press<br />

MAZZETTA ALLE PAGINE 2 e 3<br />

Ti-Press<br />

Inquientanti<br />

retroscena<br />

sul Nyx club<br />

SPIGNESI A PAGINA 7


IL CAFFÈ 14 aprile 2013<br />

Nella Nuova Grande Lugano<br />

gli ingredienti e la ricetta<br />

per il cantone delle regioni<br />

CLEMENTE MAZZETTA<br />

Lugano un concentrato<br />

di possibilità, di risorse<br />

e progetti. In grado di<br />

offrire esempi, stimoli,<br />

esperienze e proposte<br />

per le altre città, una ricetta per<br />

gli altri Comuni ancora fermi<br />

quando non divisi sul proprio<br />

“particulare”. Con l’avvio dell’aggregazione<br />

di Lugano, e con la<br />

marcia forzata verso una dimensione<br />

metropolitana, sembrano<br />

caduti quegli steccati che avevano<br />

bloccato la nascita degli altri<br />

poli, delle fusioni nelle varie regioni<br />

del Ticino. Non è un caso<br />

che dal 2000 sono decollate le aggregazioni<br />

con i Comuni passati<br />

da 235 a 135; con il Bellinzonese<br />

che sta avviando un suo progetto;<br />

con il sindacato Vpod che ha<br />

lanciato l’iniziativa costituzionale<br />

per una riduzione a soli 15 Comuni,<br />

anche per equilibrare il<br />

Cantone, oggi troppo “Lugano<br />

dipendente”. E così, con l’elezione<br />

di questa domenica a Lugano,<br />

inizierà un altro futuro non solo<br />

per la città ma anche per il cantone.<br />

Prima di tutto perché il Ticino<br />

si troverà sempre confrontato<br />

con una Nuova Lugano che già<br />

con un sesto dei cittadini del<br />

Cantone (65 mila abitanti), continuerà<br />

a crescere, con una realtà<br />

economica in grado di produrre<br />

Il geografo Torricelli:<br />

“Qui c’è una marcia<br />

in più, per cui sarà<br />

interessante investire<br />

in qualsiasi attività”<br />

un quarto del prodotto interno<br />

lordo del cantone, 5 miliardi di<br />

franchi. Non solo polo economico,<br />

ma polo culturale, universitario,<br />

finanziario, sanitario ospedaliero,<br />

sportivo-ricreativoe<br />

polo alberghiero turistico, Lugano<br />

è diventata un concentrato di<br />

risorse, opportunità e progetti,<br />

capace di trainare tutto il resto.<br />

“Penso che la nostra dimensione<br />

ottimale sia attorno agli 80 mila<br />

abitanti, un traguardo basato su<br />

progetti comuni che ha l’obiettivo<br />

di garantire crescita economica<br />

e prestazioni sociali valide”,<br />

sostiene Mauro Delorenzi, segretario<br />

generale di Lugano, secondo<br />

cui l’imput luganese è esportabile<br />

nella misura in cui ogni realtà<br />

riesce a mettere in campo un<br />

progetto convincente per la<br />

gente e in grado di unire il territorio<br />

urbano e montano (come<br />

ha fatto Lugano), realizzando<br />

una perequazione reale e non<br />

solo distributiva. “Che Lugano<br />

abbia una funzione trainante lo<br />

afferma anche il piano direttore<br />

cantonale, il quale però sosteneva<br />

pure la necessità di un equilibrio<br />

fra le regioni: se Lugano diventa<br />

il polo di tutto, cosa resta<br />

per gli altri?”, si chiede il geografo<br />

Gian Paolo Torricelli. “Il cantone<br />

dovrebbe capire che se vuole un<br />

territorio meno polarizzato verso<br />

Lugano, deve intervenire con un<br />

sostegno finanziario per investimenti<br />

mirati soprattutto per il<br />

Locarnese e il Bellinzonese in<br />

grado di mantenere i moltiplica-<br />

& LECITTÀ<br />

ILFUTURO<br />

tori ad un livello perlomeno accettabile”,<br />

aggiunge Torricelli. Avvertendo<br />

che in assenza di qualsiasi<br />

politica tutto andrà verso<br />

Lugano che ha aumentato in<br />

modo esponenziale la propria<br />

capacità attrattiva. “Per ogni regione<br />

bisognerà immaginare<br />

una forma di aggregazione diversa.<br />

Perché sia Locarno che Bellinzona,<br />

per citare i poli che pur<br />

avendo interesse ad un territorio<br />

più vasto per contenere una serie<br />

di spese, non hanno quelle caratteristiche<br />

che hanno permesso a<br />

Lugano di diventare quella che<br />

è”. Ovvero “Una ‘città-regione’<br />

con una marcia in più, dove sarà<br />

sempre più interessante investire<br />

in quasi tutte le attività”, aggiunge<br />

Torricelli, pur critico verso il modello<br />

di agglomerato monocen-<br />

Gli investimenti<br />

L’ANA<br />

GR<br />

AMMA<br />

progetto annunciato e presentato<br />

è stato il nuovo lungolago cittadi-<br />

L’ultimo<br />

no. Una spesa di 30 milioni, franco più<br />

franco meno. L’obiettivo è quello di unire piazza<br />

Rezzonico e piazza Manzoni per formare<br />

un’unica grande piazza a lago, con al suo centro<br />

il Municipio. Un’opera di riqualificazione più<br />

“modesta” rispetto al Lac, il grande centro “Lugano<br />

arte e cultura”, l’enorme struttura pubblica<br />

all’ingresso sud della città, con una sala teatrale<br />

e concertistica della capacità di mille posti, spazi<br />

museali e sala multiuso. Una spesa per oltre<br />

200 milioni di franchi e che ha trascinato con sé<br />

anche interventi privati per appartamenti ed<br />

uffici commerciali per altri 100 milioni. Trecento<br />

milioni nel complesso. La città che negli ultimi<br />

cinque anni<br />

ha approvato investimenti<br />

per<br />

circa 700 milioni<br />

(di cui ancora 300<br />

milioni già votati<br />

ma non realizzati),<br />

quanto a progettualità<br />

non sta<br />

indietro a nessuno.<br />

Archiviata la galleria<br />

Vedeggio-<br />

Cassarate per<br />

una spesa di 355<br />

milioni di franchi,<br />

con il 60% dei<br />

costi sostenuto<br />

dalla Confederazione, Lugano punta ora al miglioramento<br />

della viabilità con piste ciclabili (9<br />

milioni), interventi viari ( altri 7) e soprattutto<br />

con la rete tramviaria. Si tratta di un progetto<br />

che verrà attuato a tappe nei prossimi anni (la<br />

prima entro il 2023), per una spesa complessiva<br />

di 271 milioni, ripartita fra i Comuni interessati,<br />

Cantone, e Confederazione. Non solo. Sul tavolo<br />

del prossimo municipio da finanziare ci<br />

sarà il progetto del nuovo centro sportivo di<br />

Cornaredo, che prevede la ristrutturazione della<br />

pista di atletica, un palazzetto dello sport e un<br />

nuovissimo stadio all’inglese per un costo di<br />

circa 100 milioni di franchi, a cui si affiancheranno<br />

anche stabili con alloggi a pigione mode-<br />

Michele Barra<br />

Il segretario generale<br />

Delorenzi: “Penso che<br />

la nostra dimensione<br />

ideale sia attorno<br />

agli 80mila abitanti”<br />

trico luganese rispetto ai Comuni<br />

del Basso Vedeggio. “Modello<br />

- sostiene - che rischia di creare<br />

una periferia senza qualità”. Solo<br />

un Cantone con più centralità<br />

(con più poli) può garantire,<br />

dunque, un miglior equilibrio<br />

del territorio. Concetto condiviso<br />

da Gerardo Rigozzi, noto intellettuale<br />

e direttore del Sistema<br />

bibliotecario ticinese, che vede<br />

lo sviluppo di Lugano in ambito<br />

regionale: “Fino a ieri è stata<br />

molto impegnata a costruire, a<br />

Possibile futuro ministro leghista<br />

Non ci porta nulla di buono.<br />

Caro Michele...<br />

...rechi mal'erba<br />

Col dopo elezioni per la capitale economica inizia un altro futuro<br />

fare come città: il prossimo passo<br />

non può essere che a livello<br />

regionale in sinergia con gli altri<br />

55 comuni”. La creazione di una<br />

regione con un alto tenore di crescita,<br />

di mobilità e servizi, per<br />

Rigozzi contagerà poi con uno<br />

sviluppo similare il resto del Ticino.<br />

“Prima o poi sarà inevitabile<br />

pensare lo sviluppo, la cooperazione,<br />

la progettualità, non più<br />

attraverso i singoli Comuni, ma<br />

secondo le quattro regioni, Luganese,<br />

Mendrisiotto, Locarnese,<br />

Bellinzonese e valli – conclude<br />

Rigozzi, rendendo merito a Giudici:<br />

“Ha sprovincializzato la città<br />

dandogli confini più ampi di<br />

quelli che ha”. E con Lugano, anche<br />

il Ticino.<br />

cmazzetta@caffe.ch<br />

Q@clem_mazzetta<br />

Dalla cultura allo sport, tutte le opere programmate<br />

E la Città oggi ha in cantiere<br />

interventi per quasi 1 miliardo<br />

Il nuovo polo culturale, Lac, ha fatto<br />

da volano a mega investimenti per<br />

avviare altre infrastutture pubbliche<br />

rata. Poi il potenziamento dell’aeroporto di<br />

Agno, che rappresenta una struttura strategica<br />

per la regione e il Cantone: altri 70 milioni, non<br />

solo per ampliamento della pista ma per la costruzione<br />

di posteggi e di un centro commerciale.<br />

Per non parlare del futuro polo congressuale<br />

- alberghiero di Campo Marzio , un centro misto,<br />

pubblico-privato che darà alla città spazi<br />

congressuali per il tempo libero e edifici residenziali,<br />

con 600 parcheggi pubblici, 200 privati,<br />

il tutto attorniato da 10 mila metri quadrati di<br />

verde. Costo al momento non ancora quantificato.<br />

Secondo un primo progetto la città dovrebbe<br />

investire 30 milioni per la parte pubblica<br />

(congressi e fiere) mentre ai privati andrà l’onere<br />

per l’intervento alberghiero, fra negozi e abitazioni.<br />

Nell’ambito del<br />

piano viario è poi<br />

previsto un ammodernamento<br />

della stazione<br />

ferroviaria, per<br />

18,7 milioni, ripartiti<br />

tra Confederazione,<br />

Ffs e<br />

Città. Questo per<br />

dare un quadro<br />

della capacità<br />

p r o g e t t u a l e<br />

di Lugano<br />

che, come detto,<br />

ha votato investimenti<br />

per<br />

700 milioni negli ultimi cinque anni, a cui vanno<br />

aggiunti una quarantina già discussi in municipio<br />

e non ancora passati in consiglio comunale.<br />

Una cifra che con i progetti futuri, Centro<br />

sportivo, Lungolago e Campo Marzio sfiora,con<br />

gli apprti privati, il miliardo. Un “gigantismo<br />

progettuale” che deve fare i conti con il calo del<br />

gettito fiscale, soprattutto delle banche e con un<br />

bilancio che da alcuni anni si chiude in rosso<br />

(nel 2013 oltre i 30 milioni di disavanzo) per cui<br />

le ambizioni della città dovranno ben calibrarsi<br />

o come sostiene Martino Rossi (capogruppo<br />

socialista) rapportarsi sulla legislatura breve di<br />

tre anni e con un ordine di priorità realistico.<br />

c.m.<br />

Ti-Press<br />

I BARATTOLI<br />

I famosi barattoli di Andy Warhol<br />

rielaborati in chiave luganese<br />

da René Bossi per il Caffè<br />

L’intervista<br />

istituzionali, soprattutto<br />

a livello regionale e quindi di<br />

“Irapporti<br />

prossimità, non sono mai inutili”.<br />

Così Piero Bassetti, fondatore dell’Osservatorio<br />

Globus et Locus, commenta la<br />

notizia che la Lombardia ha istituito una<br />

commissione per i rapporti tra la Regione<br />

e le aree di confine. Ma per lui che è<br />

stato il primo presidente della Regione “i<br />

veri rapporti fruttuosi e quotidiani si stabiliscono<br />

all’interno delle società civili,<br />

mentre è indubbio che oggi, anche a livello<br />

europeo, i rapporti fra le conglomerazioni<br />

urbane, e cioè le città, sono quelli<br />

che fanno la differenza.”<br />

Avere come interlocutrice Lugano,<br />

può garantire un vantaggio alla Lombardia?<br />

“Sicuramente sì, Milano e la Lombardia<br />

guardano a Lugano e alla Svizzera italiana<br />

come a un importante interlocutore<br />

nell’ambito che definisco italico. Una<br />

condivisa cultura e interessi comuni permetterebbero<br />

a queste realtà, se più unite<br />

e interconnesse, sia un vantaggio sul<br />

versante appunto italico in Svizzera (Lugano<br />

e il Ticino non sarebbero più soli)<br />

sia un accesso, per la Lombardia e Milano,<br />

a un importante mercato finanziario<br />

e turistico.”<br />

I rapporti con la Lombardia vi sti da Bassetti, presidente di “Globus et Locus”<br />

“Lavorando<br />

uniti saremo<br />

la porta<br />

mediterranea”<br />

Ritiene che i muri a Chiasso o i blocchi<br />

dei ristorni tasse frontalieri siano pagine<br />

di un passato… passato?<br />

“Lo spero. La collaborazione sulla frontiera<br />

è essenziale affinché due realtà dinamiche<br />

e culturalmente vicine facciano<br />

valere la forza di un’unione nei fatti che<br />

le collocherebbe, in un’ottica di “porta<br />

del Mediterraneo”, in una posizione vantaggiosa<br />

rispetto ad altri competitori globali/locali,<br />

ovvero agenti nella globalità<br />

con radici locali chiare e riconoscibili.”<br />

Alptransit ed Expo2015, sono due possibili<br />

temi di collaborazione?<br />

“Senz’altro. Alptransit deve essere prolungata<br />

fino a Milano, per essere davvero<br />

PIERO BASSETTI<br />

Fondatore di<br />

Globus et Locus”<br />

è stato anche il<br />

primo presidente<br />

della Regione<br />

Lombardia<br />

efficace: le due controparti, italiana e<br />

svizzera, devono lavorare in questo senso.<br />

L’Expo sarà una grande manifestazione<br />

che porterà indubbi vantaggi anche a<br />

Lugano e al Ticino. La collaborazione<br />

deve avvenire su temi concreti e condivisi<br />

in un’ottica di sviluppo globale e locale<br />

delle regioni coinvolte.”<br />

L’interscambio Lugano-Milano, i rapporti<br />

economici e finanziari possono<br />

unire due realtà divise da una dogana?<br />

“Per il sapere, per la società civile, la dogana<br />

non esiste più. La collaborazione<br />

non solo è possibile, ma necessaria e impellente.<br />

Sennò si rischia di perdere tutti<br />

i treni dello sviluppo regionale.”<br />

Ti-Press<br />

La proposta<br />

Dopo lo sprint luganese, le fusioni ora non si fermano più e il sindacato propone...<br />

Alla fine ne rimarranno solo quindici<br />

Sta allarmando i partiti l’idea di ridurre drasticamente gli attuali 135 comuni<br />

Ese si seguisse l’idea della<br />

Grande Lugano anche<br />

per il resto del Ticino?<br />

Non è facile immaginarsi un<br />

cantone con soli 15 Comuni<br />

come vorrebbe l’iniziativa<br />

della Vpod, ma in passato non<br />

erano mancate proposte ancora<br />

più radicali. Manuele<br />

Bertoli, oggi consigliere di<br />

Stato, cinque anni fa propose<br />

di ridurre i Comuni, allora<br />

poco meno di duecento, a cinque.<br />

Cinque per tutto il Ticino:<br />

Mendrisio, Lugano, Bellinzona,<br />

Locarno e Biasca. Era<br />

anche una risposta politica al<br />

peso di Lugano che già allora<br />

stava assumendo una dimensione<br />

“metropolitana” e in<br />

contrasto col Cantone sulla<br />

spinosa questione dei flussi<br />

finanziari nella perequazione<br />

intercomunale. Nonostante<br />

ciò, la proposta di Bertoli non<br />

ebbe fortuna.<br />

L’idea fu accolta nel Ps con<br />

indifferenza. Peggio andò nel<br />

Ppd, il presidente Giovanni<br />

Jelmini la giudicò contraria<br />

ai “sentimenti democratici e<br />

federalisti ancora presenti nei<br />

cittadini di questo Paese”. Il<br />

deputato Franco Celio del Plrt<br />

sostenenne, invece, che con<br />

soli cinque Comuni si sarebbe<br />

solo aumentato l’apparato<br />

Il caso<br />

le varie<br />

FASI<br />

IL<br />

PIZZ<br />

INO<br />

Ti-Press<br />

Prima ancora della Grande Lugano, che ha assorbito<br />

tanti Comuni, entrando nella top ten delle<br />

città svizzere, è Glarona ad aver dato l’esempio.<br />

Qui, nel 2006, la Landsgemeinde decise che 25 comuni<br />

erano troppi. Governo e Parlamento ne proponevano<br />

10. Ma il popolo, in votazione sulla pubblica<br />

piazza dell’omonimo capoluogo, decise che tre erano<br />

sufficienti. A fare la differenza furono i giovani, accorsi<br />

in massa. E dunque: Glarona Nord, Glarona Centro<br />

e Glarona Sud. Questi, a partire dall’inizio del 2011<br />

sono i nomi ufficiali, anche se poco fantasiasi, dei tre<br />

Comuni.<br />

Ma Glarona è solo l’esempio più eclatante. Di riduzioni,<br />

fusioni, agglomerazioni si parla un po’ in tutta la<br />

Svizzera: da Friburgo a Berna, dai Grigioni al Ticino.<br />

“Il problema si è acuito negli anni Novanta - spiega<br />

Sigisbert Lutz, ex direttore dell’Associazione dei Comuni<br />

svizzeri (Acs) -. Ricordo che diventò un tema<br />

nel canton Friburgo e poi nel resto del Paese. Prima,<br />

le fusioni erano sporadiche e il numero dei Comuni, a<br />

livello nazionale, era più o meno stabile, attorno ai<br />

tremila”.<br />

Da allora il numero è andato calando progressivamente.<br />

Oggi siamo sotto la soglia di 2500. Solo nel periodo<br />

compreso tra gli ultimi due censimenti generali,<br />

il 2000 e il 2010, il loro numero è sceso di 312 unità.<br />

Di fatto, una media di 30 Comuni in meno all’anno.<br />

Le fusioni riguardano soprattutto le piccole realtà,<br />

quelle dove si fa fatica a reperire personale e in cui i<br />

problemi finanziari si fanno più pressanti. Ma gli<br />

esempi di Lugano, Lucerna o Rapperswil dimostrano<br />

che il fenomeno tocca anche le agglomerazioni attorno<br />

a centri urbani più grandi.<br />

Ci sarà una ragione per cui<br />

l’anagramma di Lugano<br />

è “languo”. È la paura<br />

di un sindaco leghista.<br />

10 MILA FIRME<br />

L’iniziativa popolare<br />

costituzionale “Rafforzare<br />

i Comuni. Per un Ticino<br />

democratico e ben<br />

organizzato” pubblicata<br />

il 5 aprile necessita di 10<br />

mila firme per essere<br />

presentata.<br />

‘‘Il politico<br />

“Questa nuova<br />

riorganizzazione è<br />

l’unica soluzione<br />

amministrativo-burocratico<br />

con una contemporanea<br />

esclusione dei cittadini alla<br />

vita democratica. Archiviata<br />

Lo “schema Glarona”<br />

è il sogno di chi vuole<br />

meno realtà comunali<br />

SOLO 15 COMUNI<br />

Solo 15 Comuni: Ascona,<br />

Bellinzona,Capriasca,<br />

Chiasso, Gambarogno,<br />

Leventina, Locarno,<br />

Lugano, Malcantone,<br />

Mendrisio, Riviera, Val<br />

Blenio, Valmaggia,<br />

Val Verzasca, Vedeggio.<br />

“Occorre un<br />

cambiamento di<br />

mentalità con una<br />

nuova solidarietà<br />

cantonale”<br />

sindacato<br />

al taglio dei servizi<br />

pubblici” ‘‘Il<br />

L’esempio più eclatante, da 25 Municipi si è passati a soli tre<br />

Tra le motivazioni addotte per giustificare le fusioni, è<br />

quella economica che fa la differenza: il rapporto costi-benefici,<br />

il poter influire in maniera più incisiva<br />

sulla politica cantonale, la maggiore forza d’attrazione<br />

per le aziende e così via.<br />

Al contrario, le ragioni degli oppositori sono soprattutto<br />

di natura socio-politica come, ad esempio, l’aumento<br />

della distanza tra autorità e cittadino, oppure<br />

la minore identificazione con le istituzioni.<br />

La recente proposta in Ticino della Vpod di ridurre il<br />

numero dei Comuni da 135 a 15, tramite lo strumento<br />

La diminuzione delle unità amministrative<br />

viene interpretata anche come un segno della<br />

crisi del vecchio sistema di milizia politica<br />

dell’iniziativa popolare, è un ulteriore e drastico stimolo<br />

alla semplificazione amministrativa. “In genere<br />

- continua Lutz -, è così che avviene, nel senso che<br />

l’input viene dall’alto. Ma poi deve procedere dal basso.<br />

Ci sono abbastanza episodi di tentativi falliti proprio<br />

perchè il processo è stato percepito dai cittadini<br />

come un che di forzato”.<br />

Ma il fenomeno della decisa riduzione dei Comuni è<br />

stato interpretato anche come un segnale che il sistema<br />

di milizia è ormai in crisi, e che si va verso una<br />

maggiore professionalizzazione della politica. “Ma il<br />

sistema di milizia va difeso - aggiunge Lutz -. Certo,<br />

esistono realtà molto, forse troppo piccole. Ma bisogna<br />

fare attenzione a non creare, all’inverso, delle<br />

unità troppo grandi”. m.l.r.<br />

NUOVI QUARTIERI<br />

Ogni Comune è<br />

suddiviso in quartieri,<br />

consultati per tutte le<br />

questioni che hanno<br />

un impatto rilevante sul<br />

territorio. Possono<br />

formulare proposte o<br />

osservazioni.<br />

l’ipotesi Bertoli, ora a ridurre i<br />

Comuni ci prova il sindacato<br />

Vpod. Con un taglio meno<br />

drastico, ma pur sempre si-<br />

LA PICCOLA<br />

GLARONA<br />

Nel 2006 si<br />

decise che 25<br />

Comuni erano<br />

troppi. Governo<br />

e Parlamento ne<br />

proponevano<br />

dieci.<br />

Ma il popolo, in<br />

votazione sulla<br />

pubblica piazza,<br />

decise che tre<br />

erano sufficienti<br />

PARTECIPAZIONE<br />

Rafforzata la<br />

democrazia: un<br />

ventesimo dei cittadini di<br />

un Comune entro 60<br />

giorni può presentare<br />

un’iniziativa popolare o<br />

entro 45 giorni lanciare<br />

un referendum<br />

3<br />

gnificativo visto che si vorrebbe<br />

passare da 135 a 15 Comuni.<br />

E così lo scorso 6 aprile è<br />

partita, in concomitanza delle<br />

elezioni di Lugano e del Mendrisiotto,<br />

la raccolta delle firme<br />

per l’iniziativa popolareper<br />

la riduzione dei Comuni.<br />

Tutto è iniziato, spiegano alla<br />

Vpod, dal fallimento dell’iniziativa<br />

Ghiringhelli che voleva<br />

obbligare il Ticino a votare<br />

l’aggregazione del Bellinzonese<br />

e del Locarnese e dalla necessità<br />

di garantire su tutto il<br />

territorio servizi pubblici di<br />

qualità. “La riorganizzazione<br />

dei servizi pubblici – sostiene<br />

Raoul Ghisletta, che ne è il<br />

primo proponente - è l’unica<br />

alternativa alla politica dei tagli<br />

negli stessi servizi pubblici”.<br />

La proposta però ha mandato<br />

in tilt i partiti: la riduzione<br />

così drastica dei municipi lascerebbe<br />

a spasso all’incirca<br />

600 municipali e centinaia di<br />

consiglieri comunali, cioè<br />

quella filiera sociale che collega<br />

i partiti alla popolazione.<br />

Però se i politici latitano, il<br />

sindaco di Lugano Giudici, s’è<br />

detto favorevole, sebbene la<br />

costituzione di 15 Comuni<br />

forti i sembra essere una risposta<br />

alla forza del Luganese.<br />

Ma ora pure Celio considera<br />

interessante la nuova<br />

proposta, nonostante una certa<br />

rigidità: “Buona l’idea di<br />

eleggere i rappresentanti di<br />

quartiere, ma perché solo 15 e<br />

“Una riforma che cerca<br />

di tutelare anche<br />

i distretti periferici<br />

contro lo strapotere<br />

di chi è più grande”<br />

non 18, o 21 comuni?” Il sindacato<br />

intanto riconferma<br />

con convinzione l’idea. “Si<br />

tratta di una riforma che vuole<br />

tutelare anche le regioni periferiche<br />

- sostiene Fausto Calabretta<br />

della Vpod –. Ma occorre<br />

un cambiamento di<br />

mentalità. Per questo abbiamo<br />

inserito il principio della<br />

solidarietà fra Comuni con risorse<br />

finanziarie differenti e<br />

dello sviluppo territoriale<br />

equilibrato, oltre al rafforzamento<br />

dei servizi di base”.<br />

Insomma un processo di riorganizzazione<br />

gigantesco che<br />

tutela però i dipendenti pubblici.<br />

“Nel processo aggregativo<br />

- precisa Calabretta - non<br />

vi saranno licenziamenti, il<br />

personale sarà mantenuto<br />

all’attuale livello, anzi si potranno<br />

creare dei contratti<br />

collettivi di lavoro di diritto<br />

pubblico”. Dei 15 comuni, cinque<br />

nascerebbero nel Locarnese:<br />

Ascona, Gambarogno,<br />

Locarno, Vallemaggia e Valle<br />

Verzasca. Uno solo nel Bellinzonese:<br />

Bellinzona. Quattro<br />

nel Luganese: Capriasca, Lugano,<br />

Malcantone e Valle del<br />

Veleggio. Due nel Mendrisiotto:<br />

Chiasso e Mendrisio. Tre<br />

nelle “Tre Valli”: Leventina,<br />

Riviera e Valle di Blenio. c.m.


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IL CAFFÈ 14 aprile 2013<br />

Manifestazioni contrapposte, a Bari e Roma, mentre si negozia per l’elezione del presidente della Repubblica<br />

Sinistra e destra<br />

si sfidano in piazza<br />

ma l’Italia resta<br />

senza un governo<br />

NOSTRO SERVIZIO<br />

“Governo subito, oppure elezioni”.<br />

La sfida, lanciata da Bari da<br />

Silvio Berlusconi, è stata accolta<br />

a Roma da Pierluigi Bersani:<br />

“Nessun governissimo”. Dunque<br />

l’Italia, dove la disoccupazione è<br />

alle stelle e la cassa integrazione<br />

ha toccato il drammatico record<br />

di oltre mezzo milione di lavoratori,<br />

si trova sempre in fase di<br />

stallo. E questo dopo 50 giorni di<br />

vuoto (anche se formalmente è<br />

in carica Mario Monti), d’assenza<br />

di un esecutivo nazionale. È<br />

questa l’unica certezza venuta<br />

dalla sfida in piazza tra centrosinistra<br />

e centrodestra, combattuta<br />

ieri, sabato, a suon di battute e<br />

slogan tra Bari, dove è sbarcato il<br />

Cavaliere, e Roma, dove Bersani,<br />

leader del Pd, ha radunato i suoi<br />

per parlare anche delle prossime<br />

elezioni nella capitale.<br />

L’ultima speranza di un governo<br />

di unità nazionale si è dunque<br />

spenta. E ora, dopo i nuovi no,<br />

probabilmente la partita potrà<br />

essere riaperta solo dal nuovo<br />

presidente della Repubblica che<br />

sarà eletto tra breve in sostituzione<br />

di Giorgio Napolitano. Un<br />

appuntamento che potrebbe<br />

riavvicinare le parti e rilanciare il<br />

dialogo. Ma se anche in questodelicato<br />

pasaggio istituzionale si<br />

dovessero riaffermare le divisioni<br />

attuali, e al Quirinale dovesse<br />

andare un esponente indicato<br />

solo da una parte politica, le ferite<br />

si riaprirebbero. Tanto che<br />

Berlusconi ha attaccato uno dei<br />

possibili candidati, l’ex premier<br />

Romano Prodi: “Se viene eletto<br />

lui scappiamo tutti all’estero”.<br />

Ma la sinistra, teoricamente, ha<br />

la maggioranza assoluta che può<br />

esercitare dopo le prime tre votazioni<br />

previste con uno scarto<br />

di due terzi. E proprio su Prodi<br />

potrebbe trovare tra gli alleati il<br />

gruppo che fa capo a Beppe Grillo.<br />

Che Berlusconi bolla come<br />

“dilettanti allo sbaraglio”.<br />

In Egitto<br />

Mubarak in aula<br />

e si scatena il caos,<br />

processo sospeso<br />

Avrebbe dovuto prendere il via ieri, sabato, al<br />

Cairo, il processo contro l'ex presidente egiziano<br />

Hosni Mubarak, accusato di responsabilità<br />

nella morte di 850 persone durante le proteste<br />

del 2011. Ma il presidente della corte Mustafa<br />

Hassan Abdallah ha rinunciato immediatamente<br />

al suo incarico scatenando il caos in un aula<br />

gremita di parenti delle vittime. L’ex raìs, arrivato<br />

in barella in udienza, è stato riportato in elicottero<br />

nell’ospedale militare che lo ospita. Imponenti<br />

le forze dell’ordine schierate attorno al<br />

tribunale: circa tremila, tra militari e agenti di<br />

polizia, e 150 veicoli corazzati. Il giudice “rinunciatario”<br />

è lo stesso che, nell’ottobre scorso,<br />

aveva pronunciato una controversa sentenza di<br />

assoluzione per i mandanti di un attacco contro<br />

i manifestanti anti-Mubarak.<br />

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BERLUSCONI<br />

IN PUGLIA<br />

Piazza<br />

gremita a Bari<br />

per il comizio<br />

di Berlusconi<br />

Per ora, tuttavia, restano le profonde<br />

divisioni. Non soltanto tra<br />

i due maggiori poli, ma anche<br />

interne.<br />

Bersani ha nuovamente punzecchiato<br />

il sindaco di Firenze Matteo<br />

Renzi, che ha battuto alle primarie<br />

del suo partito, ma che nei<br />

sondaggi – se si dovesse tornare<br />

alle urne - risulta davanti a tutti.<br />

Il maggiore alleato di Berlusconi,<br />

la Lega, invece deve fare i<br />

In Venezuela<br />

A Caracas si decide<br />

se dopo Chávez<br />

resterà il “chavismo”<br />

Si deciderà oggi, domenica, il destino del Venezuela<br />

con le elezioni presidenziali che potrebbero<br />

mutare i rapporti geopolitici dell’intero Sudamerica.<br />

Sono le prime elezioni, dopo 15 anni,<br />

senza la presenza fisica di Hugo Chávez, e decideranno<br />

se, fino al 2019, ci sarà un proseguimento<br />

della “Rivoluzione Bolivariana” incarnata<br />

dallo scomparso comandante, cioè se resterà il<br />

“chavismo” dopo Chávez. Un vero e proprio referendum.<br />

Perché Henrique Capriles, leader di<br />

un’alleanza dei gruppi di opposizione, sconfitto<br />

alle ultime elezioni di ottobre, contro tutte le<br />

aspettative, è accreditato dai sondaggi non lontano<br />

da Nicolás Maduro, il “paese candidato”,<br />

come viene definito dalla propaganda ufficiale.<br />

L’esito del confronto sembra incerto più di<br />

quanto si potesse prevedere solo un mese fa.<br />

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Fotogramma<br />

conti con le espulsioni di 25 “ribelli”<br />

in Veneto, che hanno fatto<br />

salire la tensione interna e che<br />

potrebbe ulteriormente crescere<br />

con nuove espulsioni, stavolta in<br />

Lombardia, dove rischia l’ex presidente<br />

della Provincia di Varese,<br />

Marco Reguzzoni.<br />

Ma Berlusconi a Bari, con accanto<br />

la giovane fidanzata Francesca<br />

Pascale riapparsa sulla scena<br />

con in braccio il barboncino<br />

Dudù, è sembrato ottimista. E<br />

deciso. Ha nuovamente attaccato<br />

la magistratura, un “leit motiv”<br />

ormai dei suoi comizi, e ha<br />

annunciato che se l’Italia tornerà<br />

alle urne lui sarà il candidato<br />

premier del centrodestra. Poi ha<br />

ribadito: “O c'è subito un governo<br />

forte e stabile o è meglio ridare<br />

la parola agli italiani votando<br />

a giugno”.<br />

Il no a questa ipotesi è arrivato in<br />

tempo reale da Roma: “Il governissimo<br />

non è la risposta ai problemi”,<br />

ha affermato Bersani che<br />

ha accusato Berlusconi di aver<br />

portato il Paese allo sfacelo, di<br />

non aver capito la gravità della<br />

situazione propalando “demenziali<br />

panzane come quando affermò<br />

che l’Italia stava bene e<br />

che i ristoranti erano pieni”. Per<br />

il Quirinale Bersani ha affermato<br />

che il Pd, cercherà “una soluzione<br />

più largamente condivisa in<br />

Parlamento”. Ma Berlusconi ha<br />

rilanciato le accuse: “La sinistra<br />

si è presa la presidenza dei due<br />

rami del Parlamento e ora vuole<br />

anche il Colle per occupare tutte<br />

le più alte cariche dello Stato”.<br />

MAPPE<br />

LUIGI BONANATE<br />

5<br />

ILMONDO<br />

Il “baby” Kim Jong-un<br />

non sa cosa vuol dire<br />

violare il tabù nucleare<br />

Proviamo, per una volta, a immaginare lo scenario<br />

peggiore: che cosa potrebbe succedere se Kim Jongun<br />

davvero lanciasse un attacco nucleare? La Corea<br />

del Nord, l’attaccante, è un piccolo semi-Paese, guidato<br />

dittatorialmente (ovvero: terroristicamente) dal<br />

giovane nipote del despota di un tempo, che addirittura<br />

si era fatto erigere intorno tutta una filosofia politica.<br />

Per dimostrare che la Corea del Nord era il più<br />

grande e migliore esempio di società comunista perfetta<br />

della storia; un po’ come l’Albania, che Enver<br />

Hoxha aveva governato illudendo il suo popolo di essere<br />

all’avanguardia del progresso. Ma, almeno, quest’ultimo<br />

non arrivò fino alla bomba atomica.<br />

Kim Jong-un invece ha avuto in eredità un pugno di<br />

queste bombe e vorrebbe usarle. Ma non sa neppure<br />

per quale fine, se non è stato capace di esplicitare alcun<br />

obiettivo politico a servizio del cui la bomba potrebbe<br />

essere utilizzata: né un progetto di dominazione<br />

né, al contrario, la ribellione a qualche terribile<br />

sopruso straniero cui ribellarsi. Nulla di nulla.<br />

E forse non sa che la stessa bomba atomica è nulla di<br />

nulla, ovvero trasforma qualsiasi cosa in un “nulla”.<br />

Nulla di ciò che l’uomo ha saputo costruire nei<br />

millenni potrebbe resistere ai pochi secondi<br />

durante i quali succederebbe che:<br />

1) l’esplosione produce una vampata di<br />

calore di migliaia di gradi che brucia<br />

qualsiasi cosa ne sia avvolta; 2) il vento<br />

(lo spostamento d’aria) è talmente<br />

forte da spazzare via, come un tsunami,<br />

qualsiasi cosa; 3) le radiazioni (il famoso<br />

“fall out”) si diffonderebbero per migliaia di chilometri<br />

(ovviamente a seconda della potenza della<br />

bomba utilizzata). Per ora, l’uomo non è riuscito a<br />

costruire nulla di peggio. C’è solo un piccolo inconveniente,<br />

che forse gli zelanti generali di Kim non<br />

hanno spiegato al dittatore, per non perdere il posto:<br />

che la “consegna” della bomba è molto complicata.<br />

Forza per far sollevare il missile-vettore, precisione<br />

nel puntamento dell’obiettivo, esplosione, non si<br />

conseguono con la bacchetta magica, ma dopo ricerche<br />

e investimenti quasi senza fine.<br />

E poi: i bersagli che Kim Jong-un può proporsi sono<br />

molto vicini: Sud Corea, isola di Guam, Giappone.<br />

Ma la contaminazione non ha frontiere e non preserverebbe<br />

la Corea del Nord dalle radiazioni. E<br />

neppure dalla collera terribile di Stati Uniti, Giappone<br />

e Corea del Sud. Per non dire della Cina (antica<br />

ma ormai disgustata protettrice) e poi di tutta la<br />

comunità internazionale. La violazione del tabù nucleare<br />

è il peggior male che possa capitare. Dobbiamo<br />

trovare qualcuno che lo spieghi anche a Kim<br />

Jong-un.<br />

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6<br />

L’ATTUALITÀ<br />

& LOSPORT<br />

GLIAFFARI<br />

Il Bellinzona calcio<br />

“vede” la salvezza<br />

aiutato dal Locarno<br />

Allo studio un’operazione societaria<br />

tra i “granata” e il club del Verbano<br />

La salvezza per il Bellinzona<br />

potrebbe essere<br />

all’orizzonte. Forse dietro<br />

l’angolo. Non avrà il<br />

volto di un gruppo italiano<br />

legato ad una squadra di calcio,<br />

come si era ventilato nei giorni<br />

scorsi, ma di una piccola cordata<br />

di imprenditori locali, soprattutto<br />

bellinzonesi, a cui dovrebbe dare<br />

una mano anche la famiglia Giulini.<br />

Ovvero gli industriali italiani<br />

alle spalle del patron del Bellinzona,<br />

Gabriele, le cui disavventure<br />

imprenditoriali in Russia, dalla<br />

scorsa primavera hanno determinato<br />

un crollo vero e proprio della<br />

sua disponibilità economica.<br />

Ma non basterà la “cordata” e la<br />

“mano” dei Giulini a dare un futuro<br />

all’Acb. L’iniezione finanziaria<br />

di queste settimane, in attesa della<br />

convocazione in pretura il prossimo<br />

giovedì 18 aprile, servirà solo<br />

ad evitare il fallimento. Ma il futuro<br />

è ben altra cosa. Ed è qui, a questo<br />

punto, che bisogna prestare<br />

particolare attenzione alla strategia<br />

messa a punto, per ora nelle<br />

grandi linee a quanto è dato sape-<br />

La razionalizzazione dei<br />

costi per evitare le spese di<br />

quattro squadre in serie B<br />

re, dal gruppo di salvataggio. E<br />

cioè: il Bellinzona dovrebbe acquisire<br />

la licenza dal Locarno<br />

(squadra che milita nella sua stessa<br />

divisione) che probabilmente<br />

la otterrà a giorni.<br />

Eccolo dunque (ammesso che<br />

questa strategia possa concretizzarsi<br />

e risultare vincente), il primo<br />

passo per la razionalizzazione finanziaria<br />

e la nascita di un club<br />

sportivo, come dire?, 2.0. Un anticipo<br />

del futuro. Potrebbe chiamarsi<br />

“Fc Ticino”, “Sopraceneri”,<br />

“Locarno-Bellinzona”…<br />

Un primo passo a riprova che<br />

quattro squadre di calcio in Challenge<br />

League sono troppe, per<br />

una realtà di 330 mila abitanti.<br />

Troppe per sostenere spese sempre<br />

più alte, a fronte di poche migliaia<br />

di spettatori. Ma torniamo ai<br />

granata. Alla strategia finanziaria<br />

studiata da Gabriele Giulini, ma<br />

soprattutto dagli imprenditori<br />

bellinzonesi che sono corsi in suo<br />

aiuto. Come pubblicato su queste<br />

pagine tre settimane fa, la famiglia<br />

Giulini era ed è intenzionata a intervenire<br />

per salvaguardare il proprio<br />

nome ed evitare al patron Gabriele<br />

probabili, quanto concreti<br />

risvolti penali. Ciò in relazione, soprattutto,<br />

al mancato pagamento<br />

per diversi mesi, forse un anno,<br />

forse più, degli oneri sociali per i<br />

dipendenti.<br />

A quanto ammontino con esattezza<br />

i debiti del Bellinzona, maturati<br />

sotto la gestione Giulini, oggi non<br />

è in grado di dirlo nessuno. Si parla<br />

di un paio di milioni. C’è chi azzarda<br />

tre o quattro. Ma si tratta di<br />

speculazioni. Certamente la famiglia<br />

Giulini, come detto, provvede-<br />

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I PRESIDENTI<br />

Gabriele Giulini,<br />

presidente del<br />

Bellinzona Calcio,<br />

e Stefano Gilardi,<br />

presidente<br />

del Locarno<br />

rà a tamponare quelle falle che potrebbero<br />

costare al patron e al consiglio<br />

di amministrazione (decimato<br />

dalle dimissioni dei mesi<br />

scorsi) seri guai giudiziari.<br />

Dalla Sicilia - dove tra marzo e<br />

l’inizio di aprile, si era sollevato un<br />

certo interesse per il Bellinzona -<br />

in questi ultimi giorni è giunto un<br />

vento gelido. Dal Catania Calcio, la<br />

presidenza ha fatto sapere di non<br />

essere più interessata ai granata.<br />

La pubblicazione della notizia su<br />

alcuni media ha fatto cambiare<br />

idee al presidente Antonino Pulvirenti.<br />

L’aggancio era avvenuto attraverso<br />

Pietro Lo Monaco, oggi al<br />

Messina. Sferzati dal gelido vento<br />

siciliano, i bellinzonesi si sono<br />

dati da fare. Soprattutto due ex<br />

presidenti, Carlo Delcò e Andrea<br />

Rege Colet, si sono fatti carico della<br />

raccolta di fondi. Hanno racimolato<br />

mezzo milione di franchi,<br />

questa è la voce circolata nelle ultime<br />

ore. Mezzo milione a cui occorre<br />

aggiungere la promessa di<br />

Gabriele Giulini di un sufficiente<br />

sostegno, tale da sanare l’attuale<br />

situazione. Tale da superare la<br />

strettoia dell’udienza in pretura<br />

giovedì.<br />

Ma l’orizzonte resta cupo. Cupo<br />

perchè, per ottenere la licenza per<br />

la prossima stagione, occorrono<br />

garanzie finanziarie. Ed ecco che<br />

dal cilindro esce il “coniglio” Locarno.<br />

Una squadra che apparentemente,<br />

forse come tutte, sta benino,<br />

ma che in verità, forse come<br />

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tutte, stenta, fatica a far quadrare i<br />

conti e, nel contempo, a mantenere<br />

un sufficiente livello agonistico.<br />

Per il Locarno come per il Bellinzona,<br />

la quadratura del cerchio è<br />

difficile, se non impossibile. Perciò<br />

i vertici delle due squadre hanno<br />

studiato l’“Operazione Licenza”.<br />

Il passaggio di mano, cioè, della licenza<br />

sportiva per la prossima stagione<br />

che, con ogni probabilità, il<br />

Locarno dovrebbe ottenere a giorni.<br />

La squadra del Verbano potrebbe<br />

cedere - non si sa esattamente<br />

a quali condizioni e dopo<br />

quali operazioni societarie - la<br />

propria licenza ai granata. Permettendo<br />

di fatto all’Associazione<br />

calcio Bellinzona (con quale<br />

Ti-Press Ti-Press<br />

!#% $"<br />

IL CAFFÈ 14 aprile 2013<br />

La famiglia Giulini<br />

dovrebbe coprire<br />

i debiti “istituzionali”.<br />

La licenza 2013/14<br />

potrebbe essere<br />

“acquisita”<br />

dalle Bianche<br />

casacche<br />

nome in futuro?) la presenza nel<br />

2014 in Challenge League. Che ne<br />

sarà delle bianche casacche, i locarnesi<br />

cioè, o semplicemente del<br />

nome della squadra, Locarno,<br />

oggi non è dato sapere. Ma è possibile<br />

che le trattative in corso non<br />

abbiano ancora affinato alcuni<br />

dettagli. Dettagli da valutare attentamente<br />

prima di varare l’operazione.<br />

Contattato dal Caffè, il presidente<br />

del Locarno Stefano Gilardi, non<br />

conferma, né smentisce: “I nostri<br />

obiettivi ora sono ottenere la licenza,<br />

la decisione dovrebbe cadere<br />

il 28 aprile, e le prossime 10<br />

partite per valutare la nostra situazione<br />

sportiva. Poi, come sempre,<br />

resto aperto a tutti gli sviluppi.<br />

Collaborazioni comprese. Contatti<br />

con chi sta cercando di salvare<br />

il Bellinzona? Per ora solo a livello<br />

individuale”. Il Locarno è ultimo<br />

in classifica. Verrà probabilmente<br />

retrocesso. E un accordo<br />

con il Bellinzona potrebbe presentare<br />

prospettive interessanti.<br />

Le ipotesi dovrebbero essere diverse.<br />

Eccone una possibile.Gio-<br />

Come un’Idra, ma a due<br />

teste, la società potrebbe<br />

rinascere dopo il fallimento<br />

vedì prossimo il Bellinzona non<br />

raggiunge alcun accordo con i<br />

propri creditori, eccezion fatta per<br />

quelli istituzionali (oneri sociali).<br />

La società viene dichiarata fallita e<br />

resta in vita l’Associazione Calcio<br />

Bellinzona (Acb), quindi solo la<br />

squadra giovanile. Nel contempo,<br />

il Locarno viene retrocesso in prima<br />

Lega perchè ultimo in classifica.<br />

A questo punto scatta, preparata<br />

già ora con attenti artifici societari,<br />

l’Operazione Salvataggio.<br />

La licenza ottenuta dal Locarno è<br />

“ceduta” all’Acb. E il Bellinzona rinasce<br />

come un’Idra, non con<br />

nove teste come il mostro della<br />

mitologia greca, ma con due (Bellinzona<br />

e Locarno). Grazie ad una<br />

sola licenza.<br />

Un’ipotesi, quest’ultima, diversamente<br />

possibile anche nel caso di<br />

un concordato tra il Bellinzona e i<br />

suoi creditori. E cioè del non fallimento.<br />

r.c.


IL CAFFÈ 14 aprile 2013<br />

I retroscena<br />

dell’inchiesta<br />

sulla discoteca<br />

del Casinò.<br />

E sullo sfondo<br />

la cocaina e un<br />

politico leghista<br />

UNA STORIA<br />

TORMENTATA<br />

L’insegna<br />

del lounge e<br />

discoteca Nyx<br />

nel Casinò<br />

di Lugano<br />

MAURO SPIGNESI<br />

Il primo trucco l’ha usato per<br />

entrare in Ticino. Per ottenere il<br />

permesso di dimora ha presentato<br />

un “falso certificato di lavoro<br />

individuale alle dipendenze”<br />

di una società di Lugano. E per<br />

questo Paolo Guarnieri, ex responsabile<br />

marketing del Casinò<br />

di Lugano, deve ora rispondere<br />

di inganno nei confronti<br />

dell’autorità. Un reato minore rispetto<br />

alla sfilza degli altri che<br />

gli vengono contestati nel lungo<br />

atto d’accusa del Ministero pubblico,<br />

al termine dell’inchiesta<br />

sulla discoteca Nyx, in cui Guarnieri<br />

è imputato insieme al suo<br />

socio Hector Bravo Moron, detto<br />

Tito. Il re della movida luganese,<br />

che deve rispondere di accuse<br />

ben più gravi. Come la “correità”<br />

in sequestro di persona, in lesioni<br />

intenzionali semplici, in<br />

omissione di soccorso e favoreggiamento.<br />

Oltre che in ripetuta<br />

amministrazione infedele. L’indagine<br />

che ha portato all’arresto<br />

di Bravo Moron e Guarnieri, ha<br />

sollevato però il velo anche su<br />

qualche inquietante retroscena<br />

che, secondo qualificate fonti de<br />

Il Caffè, vede anche protagonista,<br />

a margine del consumo di<br />

cocaina, un noto esponente della<br />

Lega dei ticinesi che, va precisato,<br />

non risulta indagato.<br />

Quello che invece affiora dal<br />

dettagliato atto d’accusa, che ora<br />

dovrà tuttavia, è bene ricordarlo<br />

per correttezza, reggere in aula<br />

del Tribunale quando si svolgerà<br />

il processo, sono da una parte<br />

le cifre e dall’altra il ripetersi di<br />

situazioni già viste. Per esempio<br />

Guarnieri, singolarmente, è ac-<br />

Il caso<br />

ROSA<br />

E<br />

CACTUS<br />

OFFERTI DA<br />

Piazza Muraccio, Locarno<br />

Tel. 091 751 72 31<br />

Fax 091 751 15 73<br />

una rosa a...<br />

Mario Branda<br />

“Fare politica è una cosa seria,<br />

che richiede tempo ed energie…”<br />

Così il sindaco di Bellinzona ha<br />

giustificato la scelta di lasciare il<br />

seggio in Gran Consiglio per<br />

dedicarsi alla sua Città. Un gesto<br />

di responsabilità e serietà<br />

cusato anche di ripetuta falsità<br />

di documenti, per aver consegnato<br />

al Casinò, per ottenere il<br />

rimborso, “false fatture” intestate<br />

a società italiane. Quali? Luxury<br />

rent e Luxusgame, aziende<br />

che riprendono a grandi linee<br />

l’attività della Circle Club, la so-<br />

cietà fallita anni fa di cui Guarnieri<br />

era dirigente, che offriva<br />

auto e yacht, per vivere una settimana<br />

da leoni, e che lo aveva<br />

fatto finire in guai giudiziari a<br />

Milano, per i quali tuttavia è stato<br />

assolto (“perché il fatto non<br />

sussiste”) in primo grado. Ora si<br />

un cactus a...<br />

Filippo Lombardi<br />

I 500mila franchi di oneri sociali<br />

non pagati dall’Ambrì Piotta sono<br />

una colpa grave per il Presidente.<br />

Ma, come? Il politico ticinese più<br />

in vista a livello federale è il primo<br />

a non pagare il dovuto allo Stato?<br />

Non è certo di buon esempio<br />

Conti falsi e botte, bugie e inganni,<br />

tutte le accuse sotto le luci del Nyx<br />

I DUE SOCI<br />

Paolo<br />

Guarnieri,<br />

responsabile<br />

marketing<br />

del Casinò<br />

di Lugano<br />

e il suo socio,<br />

il re della<br />

Movida,<br />

Hector Bravo<br />

Moron, noto<br />

come Tito<br />

Era sparito nel silenzio. Poi una telefonata da una clinica<br />

di Basilea, per annunciare che era morto. Suicida. Pietro<br />

D’Amico, 62 anni, una vita da magistrato iniziata a Varese,<br />

Como e poi Sondrio, soffriva da tempo per una grave<br />

malattia, arrivato sulle sponde del Reno si era ricoverato<br />

in una clinica dove gli è stato praticato il suicidio assistito.<br />

E adesso i familiari vogliono vederci chiaro e si sono<br />

rivolti a un legale. “Pietro non ci ha detto nulla”, ha<br />

spiegato all’agenzia Ansa un cugino del magistrato, Pietro<br />

Giamborino: “Ma quello che non riusciamo spiegarci è<br />

come mai nessuno della clinica di Basilea ci abbia<br />

avvertito della sua volontà di morire. Stiano valutando se<br />

agire legalmente nei confronti di chi lo ha aiutato a<br />

morire”.<br />

E tuttavia, come capita spesso in questi casi, non si sa<br />

almeno per ora a quale associazione si sia rivolto<br />

D’Amico, anche se due soltanto accettano stranieri: la<br />

Eternal Spirit, creata qualche mese fa dalla dottoressa<br />

Erika Preisig, che ha appunto sede a Basilea, e Dignitas,<br />

che però opera soprattutto a Zurigo. La terza<br />

associazione, la più nota in Svizzera, Exit che conta molti<br />

affiliati (1300 soltanto in Ticino), per sua scelta, non<br />

accoglie stranieri. Per la morte assistita, oltre la quota<br />

Undici pagine in tutto, quindici punti per racchiudere<br />

un accordo “segreto”. Quello tra la<br />

Città di Lugano e Casinos Austria Swiss Ag. È il<br />

patto d’azionariato, che ha tenuto banco anche<br />

nell’ultima riunione del Consiglio comunale,<br />

dopo una richiesta della ppd Simonetta<br />

Perucchi Borsa, che ne aveva chiesto una copia<br />

(il Caffè l’ha pubblicato oltre un anno fa).<br />

La copia arriverà. Ma non ora. Serve il sì di Casinos<br />

Austria. Ed in effetti al punto 10, si dice<br />

che “gli azionisti si impegnano a mantenere<br />

confindenziale il contenuto del presente contratto”<br />

e che le comunicazioni “ a terze persone<br />

sono possibili unicamente con il consenso<br />

di entrambe le parti”.<br />

Il Patto d’azionariato, che durerà sino al di-<br />

Il retroscena<br />

attende il verdetto d’appello.<br />

Per il Nyx dovrà essere chiarito<br />

pure l’episodio dei pestaggi.<br />

Uno in particolare “ordinato a<br />

tre dipendenti addetti alla sicurezza”<br />

direttamente da Tito Bravo.<br />

Due clienti sudamericani del<br />

Nyx finiti al pronto soccorso per<br />

I contenuti del Patto d’azionariato con Casinos Austria<br />

La Città non può cambiare i vertici<br />

cembre 2022, e potrà essere rinnovato automaticamente<br />

se una delle parti “non inoltra<br />

disdetta in forma scritta”, fissa innanzitutto la<br />

composizione societaria con le quote azionarie.<br />

E la composizione del consiglio d’amministrazione.<br />

Stabilisce che potrà cambiare la politica<br />

aziendale, decidere entità di sponsor e<br />

marketing, stipulare importanti contratti, assumere<br />

o licenziare l’amministratore delegato,<br />

soltanto all’unanimità. Cioè, per essere chiari,<br />

se oggi la Città decidesse di cambiare i vertici<br />

del Casinò non potrebbe farlo senza consenso<br />

degli austriaci. Stessa formula per “il trasferimento<br />

del luogo dell’aesercizio del Casinò”.<br />

Altro punto delicato: Casinos Austria fornisce<br />

al Casinò di Lugano servizi di “know-how”, e<br />

Ti-Press<br />

36’783<br />

232’092<br />

124’233<br />

4’019’000<br />

quindi, oltre la distribuzione dei dividendi,<br />

“ha diritto per i propri servizi ad un onorario di<br />

un milione e 200 mila franchi all’anno a partire<br />

dal 2007”, naturalmente rivisto annualmente al<br />

rialzo secondo il rincaro dei prezzi. Un vecchio<br />

problema (si tratta di ulteriori dividendi o no?)<br />

sollevato a più riprese dai sindacati. Inoltre, se<br />

la Città di Lugano decidesse di abbandonare il<br />

Casinò, la società austriaca avrebbe il diritto di<br />

prelazione, che tuttavia è reciproco.<br />

Alla fine del patto d’azionariato c’è un punto<br />

importante. È quello della cessione dei diritti e<br />

dei doveri. Operazione che può essere fatta<br />

“unicamente in presenza di un’esplicita autorizzazione<br />

preventiva in forma scritta rilasciata<br />

dall’altro azionista”.<br />

Suicidio assistito per un magistrato italiano<br />

I familiari di un giudice calabrese minacciano di denunciare una clinica di Basilea<br />

annuale attorno ai 50 franchi per far parte di una delle<br />

associazioni, uno straniero paga all’incirca 10 mila<br />

franchi. Una tariffa che comprende la visita preventiva di<br />

due medici, consulti separati, l’appartamento e il servizio<br />

funebre, con eventuale cremazione.<br />

La morte di D’Amico segue altri casi di suicidio assistito<br />

che hanno fatto clamore. Come quello di altri italiani, del<br />

fondatore del Manifesto Lucio Magri e del consigliere<br />

provinciale di Venezia Vittorio Bisso, malato di Sla<br />

(sclerosi laterale amniotrofica), la malattia che ha colpito<br />

diversi calciatori, che aveva raccontato prima di morire<br />

la sua sofferenza e la scelta di arrivare in Svizzera. O<br />

ancora casi come quelli di una coppia di cittadini inglesi,<br />

che qualche anno fa, avevano chiesto e ottenuto<br />

l’eutanasia sollevando una grande polemica in Gran<br />

Bretagna, dove un’ emittente aveva registrato i loro ultimi<br />

minuti di vita, e del rugbista Daniel James, i cui genitori<br />

vennero inquisiti e poi assolti dall’accusa d’aver aiutato il<br />

figlio a morire. Ora la vicenda di Pietro D’Amico,<br />

originario di Vibo Valentia, in Calabria, pare destinata a<br />

sollevare nuove polemiche. “Pensavamo fosse partito per<br />

uno dei suoi tanti giri in auto”, ha spiegato ai giornali<br />

calabresi Giamborino. Il magistrato era piuttosto<br />

conosciuto per aver anche scritto saggi di filosofia del<br />

diritto e diritto romano, e per essere stato al centro, con<br />

altri suoi colleghi, di un procedimento della Procura di<br />

Salerno per una presunta fuga di notizie nell’ambito di<br />

un’ inchiesta che aveva portato alla perquisizione negli<br />

uffici di un parlamentare. Procedimento che si era chiuso<br />

con un nulla di fatto. m.sp.<br />

7<br />

L’ATTUALITÀ<br />

le cifre dello<br />

SCANDALO<br />

I RIMBORSI<br />

Sono i rimborsi che<br />

Guarnieri, secondo<br />

l’accusa, avrebbe ottenuto<br />

dal Casinò come direttore<br />

marketing in 15 occasioni<br />

attraverso false fatture<br />

IL DANNO<br />

È il danno che sarebbe<br />

stato arrecato alle casse<br />

delle Assicurazioni sociali<br />

alterando le cifre dei<br />

salari corriposti ai<br />

dipendenti<br />

I SOLDI SOTTRATTI<br />

È la cifra che Tito Bravo<br />

avrebbe trattenuto dalla<br />

sua società Entreprise,<br />

che gestiva famosi locali<br />

notturni a Lugano, invece<br />

di pagare i creditori<br />

GLI INCASSI<br />

Quattro milioni circa,<br />

la somma complessiva<br />

che sarebbe stata<br />

prelevata dagli incassi<br />

giornalieri senza essere<br />

contabilizzata<br />

le botte ricevute dopo essere<br />

stati rinchiusi in una stanza e<br />

poi buttati per strada. E per avere<br />

cercato di insabbiare la vicenda,<br />

“trasmettendo una falsa comunicazione<br />

preparata da<br />

Guarnieri e sottoscritta da Bravo<br />

Moron nella quale si affernava,<br />

contrariamente al vero, che il sistema<br />

di videosorveglianza non<br />

era in funzione nelle date richieste”,<br />

e che “gli addetti alla sicurezza<br />

non avevano riscontrato i<br />

fatti oggetto dell’inchiesta”.<br />

A entrambi gli imputati, poi, viene<br />

contestata la ripetuta amministrazione<br />

infedele aggravata. E<br />

questo perché in un anno e mezzo<br />

avrebbero “destinato a scopi<br />

personali” parte degli incassi<br />

giornalieri della Nyx “senza contabilizzarli”<br />

per un importo<br />

complessivo, precisa il Ministero<br />

pubblico, di circa 4 milioni di<br />

franchi. Non solo. Oltre ad avere<br />

“distratto gli incassi e i proventi<br />

delle attività sociali, diminuendone<br />

in tal modo fittiziamente<br />

gli attivi, in danno dei creditori e<br />

cagionando in tal modo il fallimento<br />

della società”, avrebbero<br />

soprattutto “ingannato” il Casinò<br />

di Lugano, facendo risultare<br />

un incasso più basso e ottenendo,<br />

quindi, uno sconto sull’affitto.<br />

E “ingannando” pure David<br />

Salama, il loro ex socio poi uscito<br />

dalla società, “sottoponendogli<br />

falsi documenti” e “inducendolo<br />

in tal modo ad acquistare<br />

per un milione di franchi il 35<br />

per cento delle azioni della Nyx<br />

Sa, sottacendogli che gli attivi<br />

della società erano in realtà inesistenti”.<br />

mspignesi@caffe.ch<br />

Q@maurospignesi<br />

La precisazione<br />

La presidente<br />

di Donne&Vino<br />

è Anna Valli<br />

Presidente del gruppo “Donne e<br />

Vino in Ticino” è la sommelier<br />

Anna Valli (nella foto), e non l’ex<br />

responsabile Elena Mozzini,<br />

come erroneamente pubblicato<br />

sulla scorsa edizione del Caffè,<br />

indicata come presidente<br />

della sezione ticinese delle<br />

sommelier.<br />

Ce ne scusiamo con i diretti<br />

interessati e con i lettori.


8<br />

L’ATTUALITÀ<br />

& ILFISCO<br />

ISEGRETI<br />

LEO SISTI<br />

Il nome è immaginifico, Nautilus.<br />

Evoca il sottomarino di<br />

“20.000 leghe sotto i mari di<br />

Jules Verne. Ma il Nautilus<br />

Trustee Ltd è un altro tipo di<br />

“sottomarino”. Ed è con questa intestazione<br />

che il 18 luglio 1996 Madeleine<br />

Cina, impiegata presso il<br />

prestigioso studio legale di Zurigo<br />

“Lenz & Staehelin”, al fax +41 1 204<br />

1205, riceve una lettera firmata da<br />

un dirigente del Portcullis Trustnet<br />

(Ptn), la centrale dei trust creata nel<br />

paradiso fiscale delle Cook Islands.<br />

In due righe viene informata che<br />

“abbiamo ricevuto dalla corrispondenza<br />

riguardante l’acquisto di<br />

‘Watermill Gennep’ di Van Gogh”.<br />

Comincia così uno scambio di lettere<br />

che 17 anni dopo porteranno a<br />

svelare quale tipo di commercio si<br />

nascondesse all’ombra del sistema<br />

delle offshore e dei trust costituiti<br />

in quello sperduto arcipelago del<br />

Pacifico a tre ore d’aereo dalla Nuova<br />

Zelanda. Il famoso quadro dell’artista<br />

olandese era stato acquistato<br />

dalla baronessa Carmern<br />

Thyssen-Bornemisza a un’asta di<br />

Sotheby’s, tramite gli avvocati di<br />

“Lenz & Staehelin”, per essere poi<br />

destinato al suo museo di Madrid.<br />

L’inchiesta<br />

Se solo ora lo si è scoperto, è merito<br />

di un’inchiesta giornalistica di The<br />

International Consortium of Investigative<br />

Journalists (ICIJ), un network<br />

di giornalisti investigativi,<br />

emanazione del Center for Public<br />

Integrity di Washington. Un’inchiesta<br />

planetaria, frutto di collaborazione<br />

tra 86 reporter di 38 testate<br />

internazionali: tra queste, Washington<br />

Post, Guardian, El País,<br />

Le Monde, Suddeutsche Zeitung,<br />

in svizzera la Sonntagszeitung e Le<br />

Matin Dimanche e, per l’Italia, il<br />

settimanale L’Espresso.<br />

Sono stati così messi a nudo i segreti<br />

di 122.000 società fondate<br />

non solo nelle Cook Islands, ma<br />

anche alle British Virgin Islands<br />

(Bvi), nel mar delle Antille. Il tutto<br />

grazie a un hard disk arrivato per<br />

posta a Gerard Ryle, ora direttore<br />

di ICIJ, ma in passato responsabile<br />

di un quotidiano australiano. Ed è<br />

appunto in seguito a un suo servizio<br />

pubblicato sul mondo delle<br />

offshore che mister Ryle si è trovato<br />

tra le mani una miniera d’oro di<br />

informazioni riservatissime, 260<br />

GB, 2 milioni e mezzo di documenti,<br />

una montagna di carte<br />

160 volte superiore, come volume,<br />

alla “pennetta” di Wikileks.<br />

Al centro, il quartier generale di<br />

due “fabbriche” di offshore e<br />

trust: uno appena visto, il Ptn, il<br />

secondo è il Commonwealth<br />

Trust Law (Ctl), quello delle Bvi.<br />

Due multinazionali-schermo in<br />

grado di muovere più di 1.000 miliardi<br />

di dollari all’anno, cifre in<br />

grado di destabilizzare l’economia<br />

del globo.<br />

In particolare il Ptn, in seguito<br />

spostato a Singapore, ha dato vita<br />

a 16 “filiali”, da Pechino a Hong<br />

Kong dalle Caimans a Mauritius o<br />

alle Seychelles. Ha clienti provenienti<br />

da 140 paesi: tra 45 e 77<br />

mila da Taiwan, Singapore, Cina e<br />

altre nazioni del Far East; 1.300<br />

dall’Unione Europea, di cui 200<br />

circa dall’Italia. Utilizza servizi di<br />

grandi banche, come UBS e Clariden,<br />

del gruppo Credit Suisse, e<br />

Deutsche Bank. Ma anche quelli<br />

di grandi società di revisione<br />

come Deloitte, Kpmg e PricewaterhouseCoopers.<br />

I patrimoni<br />

Sono venute fuori notizie clamorose.<br />

Ad esempio, quelle sugli immensi<br />

patrimoni accumulati da<br />

miliardari indonesiani vicini al<br />

dittatore Suharto, morto nel ‘98. E<br />

ancora, quelle sui 144 milioni di<br />

dollari di cui disponeva nel 2006,<br />

in un trust delle Cook Islands, Denise<br />

Rich, moglie del finanziere<br />

Marc, da anni rifugiato in Svizzera,<br />

ma accusato di evasione fiscale<br />

negli Stati Uniti e infine salvato dal<br />

perdono di Bill Clinton, uno degli<br />

ultimi provvedimenti da lui firmati<br />

prima di lasciare il potere nel 2001.<br />

Le vicende del Van Gogh sopra<br />

descritte rientrano nel quadro di<br />

milioni di files già in parte diventati<br />

pubblici (ma molti altri lo saranno<br />

nei prossimi mesi). Quan-<br />

E il fronte borghese... si apre<br />

Il fronte borghese, a sorpresa, apre allo scambio automatico d’informazioni.<br />

Martin Landolt, il presidente del Partito borghese-democratico<br />

(Pbd), la formazione del ministro delle finanze Eveline<br />

Widmer-Schlumpf, ha detto che, per la Svizzera, il recente sì allo<br />

scambio d’informazioni del Lussemburgo, è una chance. Soprattutto<br />

se anche l’Austria dovrebbe decidere di allentare il segreto<br />

bancario. Allora la Svizzera potrebbe allearsi a questi due Paesi.<br />

do i giornalisti spagnoli di El País<br />

hanno contattato Jaime Rotondo<br />

Russo per avere un suo commento,<br />

si sono sentiti rispondere in<br />

un modo sconcertante: ricorrere<br />

a questo tipo di pratiche con le<br />

società offshore consente la massima<br />

flessibilità per poter muo-<br />

vere le opere d’arte da un paese<br />

all’altro.<br />

A Zurigo<br />

Nel database di ICIJ il nome di<br />

“Lenz & Staehelin” compare centinaia<br />

di volte, a testimonianza di<br />

una frenetica attività. Così appren-<br />

diamo da alcuni fax che Peter Hafter,<br />

noto avvocato di Zurigo, negli<br />

anni ‘80 consigliere di amministrazione<br />

della Rothschild Bank, è stato<br />

“director”, ovvero amministratore,<br />

del “sottomarino” Nautilus Trustee<br />

Ltd fin da quando, il 9 marzo ’94, la<br />

società è stata registrata nelle Cook<br />

Il documento<br />

I legali zurighesi<br />

della baronessa<br />

Nella gigantesca documentazione<br />

esaminata dal Consorzio internazionale<br />

di giornalismo investivagativo<br />

(Jcij) fitte<br />

le tracce che<br />

portano allo studio<br />

legale zurighese<br />

Lenz &<br />

Staehelin, al centro<br />

dell’acquisto di un<br />

quadro di Van Gogh<br />

per conto della baronessa<br />

Carmen Thyssen<br />

Bornemisza e destinato<br />

al suo museo di<br />

Madrid. Un primo fax di<br />

conferma a cui seguirà negli anni<br />

una lunga corrispondenza.<br />

LA BARONESSA<br />

Carmern<br />

Thyssen-<br />

Bornemisza<br />

IL CAFFÈ 14 aprile 2013<br />

Il Nautilus offshore delle opere d’arte<br />

Dalla Svizzera alle Cook Islands a caccia del Van Gogh dei nobili Thyssen<br />

L’ANALISI<br />

PAOLO BERNASCONI<br />

avvocato<br />

segue dalla prima pagina<br />

Francia, Germania, Inghilterra, Italia e<br />

Spagna, lanciano un progetto pilota<br />

per lo scambio automatico di informazioni<br />

all’interno dell'Ue; in un incontro<br />

con il governo austriaco, il Principe del Liechtenstein<br />

analizza l’accettazione dello<br />

scambio in materia fiscale; il Consiglio federale<br />

trasmette alle Camere il progetto di ratifica<br />

di un accordo sullo scambio di informazioni<br />

da parte delle banche svizzere a favore<br />

del fisco Usa. Avremmo già dovuto stralciare<br />

due o tre capitoli dei nostri due<br />

libri. Cosa succede? La polveriera è<br />

quella della generale crisi economica,<br />

dei sacrifici per impiegati e lavoratori,<br />

delle casse statali vuote. Le<br />

scintille sono le rivelazioni a getto<br />

continuo sugli strumenti societari<br />

che permettono ai più ricchi<br />

di evadere le imposte. Vedi Offshoreleaks.<br />

La ricerca dei<br />

consensi elettorali trasforma<br />

le scintille in incendi: Hollande in Francia<br />

si scatena, Steinbrück in Germania affossa<br />

l’accordo Rubik con la Svizzera, e via dicendo.<br />

E allora facciamo la domanda che fino a pochi<br />

anni fa ci era vietato pronunciare: ma il<br />

segreto bancario svizzero serve ancora da<br />

rifugio per gli evasori fiscali? Dipende. Dipende<br />

anzitutto dallo zelo della madre patria<br />

dell’evasore fiscale: con quelli dell’Europa<br />

orientale, dell’Asia, dell’Africa, dell’America<br />

latina e del Medio Oriente le banche<br />

svizzere stanno ancora relativamente al sicuro,<br />

perché il fisco dei loro Paesi dorme. Ci<br />

Il segreto bancario ormai svuotato<br />

da nuovi accordi e alleati in ritirata<br />

pensa però l’Ocse, di cui i loro Paesi sono<br />

membri, anche influenti. Ecco che anche la<br />

Svizzera deve, malgrado il pagliaccesco slogan<br />

“padroni in casa nostra”, ingoiare l’obbligo<br />

di punire il riciclaggio del provento dei<br />

crimini fiscali. Intanto, le Camere federali<br />

hanno ingoiato clausole per lo scambio allargato<br />

di informazioni con circa una quarantina<br />

di Paesi, per lo più membri dell’Ue,<br />

oltre agli Usa, per evitare di finire nella lista<br />

nera dell’Ocse. Anzi, i nostri deputati<br />

dovranno ingoiare pure un accordo<br />

con gli Usa riguardante l’obbligo di<br />

tutte le banche, in Svizzera come in<br />

tutto il mondo, di segnalare al fisco<br />

Usa i depositi all’estero di contribuenti<br />

statunitensi oppure di prelevare<br />

un’imposta alla fonte del 30%.<br />

E ringraziare il cielo che il<br />

Consiglio federale è riuscito a<br />

negoziare qualche scappatoia<br />

a favore dei nostri enti<br />

previdenziali e simili. Entro l’anno si dovrà<br />

ingoiare anche il testo riveduto, colmando<br />

le lacune in cui si erano tuffati tutti gli evasori<br />

dell’Ue, dell’accordo sull’Euroritenuta in<br />

vigore dal 2005, dal momento che il Lussemburgo<br />

ha alzato bandiera bianca e Vienna<br />

si appresta a farlo. Significa che i due<br />

“gnomi” alleati della Svizzera diventeranno<br />

i suoi più acerrimi nemici, perché condizioneranno<br />

il loro consenso alla revisione<br />

dell’accordo sull’Euroritenuta e, in futuro,<br />

allo scambio automatico, all’adesione da<br />

parte della Svizzera, del Liechtenstein,<br />

Montecarlo, Andorra e San Marino agli stes-<br />

si standard. Un negoziato durissimo, per<br />

Berna, che tenterà di ottenere in cambio, almeno,<br />

l’accesso al mercato bancario e finanziario<br />

dell’Ue a favore delle banche svizzere.<br />

Ma non dimentichiamo la Finma, che<br />

diligentemente si preoccupa di garantire la<br />

solvibilità delle banche elvetiche, imponendo<br />

una gestione oculata del rischio, compresa<br />

l’astensione da qualsiasi attività che<br />

possa comportare procedimenti penali o fiscali<br />

da parte di autorità straniere. Ecco<br />

quindi che numerose banche svizzere, anche<br />

per le loro filiali e succursali all’estero,<br />

hanno cominciato autonomamente, senza<br />

L’Austria è pronta a seguire<br />

il Lussemburgo in linea<br />

con l’Ue. Per Berna<br />

è sempre più difficile<br />

difendere la sua posizione<br />

aspettare le Camere, ad applicare misure di<br />

diligenza sulla conformità fiscale dei depositi<br />

di clienti, non solo stranieri, ma anche<br />

svizzeri. Come reagirà il mercato? Scapperanno<br />

tutti i clienti? Sicuramente no, perché<br />

non hanno più rifugi. Nei Paesi più furbetti<br />

ormai aleggia il “rischio Cipro”. A Dubai e<br />

Stati simili, qualche fiduciario ticinese ha<br />

già subito truffe, rimaste impunite, che hanno<br />

allarmato tutti. Montecarlo dipende solo<br />

dal buon volere della Banque de France: basta<br />

una circolare. Magari provocata dall’attuale<br />

collera di Hollande. Restano le Bahamas,<br />

a un tiro di schioppo dagli Usa. Quindi,<br />

Islands, insieme allo spagnolo Tomas<br />

Gui Miri di Barcellona, per poi<br />

uscirne poco più di un mese dopo il<br />

19 aprile, e rientrarvi di nuovo il 13<br />

marzo ‘95. Sempre lui, herr Hafter<br />

lo troviamo “director” di svariate<br />

società, sempre presso Lenz & Staehelin:<br />

Murato, Spring, Tantris, Utrechet.<br />

Ma anche della Tahallas Trustee<br />

Limited, che lo lega all’Italia, ai<br />

fratelli Oreste e Carlo Severgnini,<br />

conosciuti nella piazza finanziaria<br />

di Milano perché presenti, adesso o<br />

in anni precedenti, nei consigli di<br />

amministrazione di molti gruppi:<br />

Pirelli, Versace, de Agostini, Recordati,<br />

Techint, Ratti. La Tahallas Trustee<br />

non ha avuto una grande attività:<br />

aperta nel ‘97, è chiusa un anno<br />

dopo, per essere cancellata dal registro<br />

delle Cook Islands nel 2000.<br />

Carlo Severgnini e Peter Hafter, insieme<br />

allo zurighese Alex Wittman,<br />

risultano ancora “directors” della<br />

Fergint Limited. Lo stesso Severgnini,<br />

intervistato dall’Espresso, ha<br />

precisato che le due società Tahallas<br />

Trustee e Fergint non hanno<br />

mai operato in Italia.<br />

L’hacker<br />

Nel materiale di ICIJ compare anche<br />

il nome di Fabio Ghioni, già responsabile<br />

della security di Telecom<br />

Italia, famoso hacker, protagonista<br />

di “spionaggio informatico”<br />

a carico di 4.000 persone tra<br />

politici, imprenditori e giornalisti.<br />

Per questo reato ha patteggiato tre<br />

anni e quattro mesi. Ghioni sarebbe<br />

il “proprietario beneficiario”, del<br />

Constant Surge Investments Ltd,<br />

sede nelle Bvi. L’Espresso ha raccolto<br />

da lui questa dichiarazione:<br />

“Non so nulla di questa società.<br />

Non so nemmeno dove siano le<br />

British Virgin Islands”. In ogni caso<br />

il file di ICIJ ha dettagli precisi sull’indirizzo<br />

milanese di Ghioni, sul<br />

suo passaporto e perfino una nota<br />

col profilo professionale: “È il Security<br />

Chief Technology Officer di Telecom.<br />

Fonte dei fondi: risparmi<br />

della sua attività di lavoro. Motivo<br />

della necessità di un ‘nominee service<br />

(prestanome fiduciario, ndr):<br />

ragione di confidenzialità”.<br />

le stime sulla fuga di capitali dalla Svizzera<br />

sono molto difficili. Certo, se pensiamo al<br />

mercato del lavoro sulle piazze svizzere, Ticino<br />

compreso, il numero delle società di<br />

sede offshore, il numero delle triangolazioni<br />

e simili, precipiterà vertiginosamente. Saranno<br />

tutti posti di lavoro persi. Per aiutare i<br />

licenziati, soccorrono le misure concrete<br />

proposte, fra l’altro, dal cosiddetto “Tavolo<br />

della crisi” lanciato dalla municipale luganese<br />

Giovanna Masoni. Non aiuta, invece, il<br />

belato del Presidente della Confederazione,<br />

l’udc Ueli Maurer, nel suo discorso alla nazione<br />

e in quello davanti ai Grandi di Davos,<br />

sostenendo che “vanno rispettati i Paesi<br />

piccoli”. Sussurravano al Forum dell'economia<br />

mondiale: “Ma non gli hanno insegnato,<br />

al Maurer, quando era piccolo, che non<br />

bisogna fare a pugni con quelli più grandi?”.<br />

Che fare? L’iniziativa per il segreto bancario<br />

lanciata dall’Udc, con l’appoggio di qualche<br />

liberale, è appena stata sbrindellata dal<br />

punto di vista giuridico da un articolo del<br />

professor Rhinow dell’Università di Basilea.<br />

Ci resta, ancora, l’amnistia fiscale per i contribuenti<br />

svizzeri. Studiare ben bene come<br />

hanno attuato lo scambio automatico a<br />

Londra e nelle Isole del Canale. Offrire buone<br />

condizioni fiscali ai contribuenti stranieri<br />

che trasferiscono il domicilio in Svizzera e<br />

studiare ben bene i trust irrevocabili e discrezionali<br />

nonché la fiscalità straniera. In<br />

questi settori non ci sarà disoccupazione. Il<br />

resto, sono pagliacciate per guadagnare<br />

qualche voto. Compresa la voce grossa (?)<br />

contro i paradisi fiscali del Delaware.


IL CAFFÈ 14 aprile 2013<br />

& L’INQUINAMENTO<br />

L’AMBIENTE<br />

Inquinamento a Coldrerio,<br />

una bonifica da 25 milioni<br />

LIBERO D’AGOSTINO<br />

Il fattaccio risale a 23 anni fa.<br />

Ma come una bomba ad<br />

orologeria gli effetti devastanti<br />

scoppiano adesso. Per<br />

l’inquinamento con una<br />

fuoriscita, nel marzo del 1990, di<br />

30-40 mila litri di carburante nell’area<br />

di servizio di Coldrerio,<br />

sull’A2 corsia nord-sud, si profila<br />

una bonifica che, secondo fonti<br />

attendibili, costerà attorno ai 25<br />

milioni di franchi. Inoltre, è molto<br />

probabile una richiesta di risarcimento<br />

per decine di milioni al<br />

Cantone, proprietario del terreno,<br />

da parte della Ecsa, la società di<br />

Emanuele Centonze che ha vinto<br />

l’appalto per la ristrutturazione<br />

dell’area. L’Ecsa, subentrata alla<br />

vecchia concessionaria dei due<br />

distributori, la Motor Rest (gruppo<br />

Piccadilly), da mesi, ormai, si<br />

ritrova coi lavori bloccati, subendo,<br />

come precisa Marco Sofi, direttore<br />

del settore energia, “un’ ingente<br />

perdita economica”.<br />

Mentre sulla corsia est, quella in<br />

direzione nord, i lavori di ristrutturazione<br />

sono andati avanti secondo<br />

i tempi previsti, per quella<br />

ovest l’Ecsa non ha ricevuto anco-<br />

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10<br />

LAPOLITICA<br />

In via Monte Boglia l’attenzione è focalizzata su Lugano, ma si discute pure sul profilo da tenere e sul valore delle scelte passate<br />

Se la Lega dimentica la questione sociale<br />

Senza Giuliano Bignasca il movimento rischia di perdere i legami popolari<br />

CLEMENTE MAZZETTA<br />

Senza Giuliano Bignasca non<br />

sarà più la stessa Lega. È ormai<br />

convinzione generale. Si va<br />

dall’appiattimento su Lugano,<br />

alla perdita di impatto mediatico<br />

del Mattino, alla minor “imprevedibilità”<br />

nelle proposte politiche,<br />

ma anche al calo di tensione<br />

nella politica sociale, populista<br />

fin che si vuole, ma evidente e<br />

forte con Giuliano Bignasca. La<br />

battaglia sulla 13ma Avs per i<br />

pensionati, la lotta per il ribasso<br />

dei premi delle casse malati, le<br />

iniziative per i disoccupati, tutti<br />

temi che ora rischiano di passare<br />

in second’ordine.<br />

I nuovi leader da Marco Borradori<br />

a Norman Gobbi, da Lorenzo<br />

Quadri a Roberta Pantani<br />

sembrano più a loro agio su altri<br />

terreni. Più propensi ad una po-<br />

Orfana del leader<br />

e delle sue capacità<br />

di proposta, ci si<br />

confronta al vertice<br />

sulla nuova linea<br />

litica “istituzionale”. Con un occhio<br />

di riguardo verso l’Udc, ai<br />

“poteri forti”, più che ai questuanti<br />

che ogni sabato bussavano,<br />

chi cercando un lavoro, chi<br />

una risposta, chi un sussidio in<br />

via Monte Boglia dal “Nano”.<br />

Un rischio di cui s’era accorto<br />

Donatello Poggi, che prima della<br />

morte di Bignasca era intenzionato<br />

a dar vita ad un nuovo<br />

movimento “Dignità e giustizia<br />

sociale”. “Ora l’ho messo in standby,<br />

in attesa di vedere cosa<br />

succede - dice -. A Lugano mi<br />

aspetto un successo, ma se a livello<br />

cantonale la Lega si sposterà<br />

a destra, verso l’Udc, commetterà<br />

un errore. Come pure se<br />

dimenticasse la componente sociale,<br />

populista se si vuole, che è<br />

stata la forza del movimento.<br />

Non so chi potrà assumere il<br />

ruolo rappresentato da Bignasca,<br />

di quell’anima sociale di cui<br />

anch’io facevo parte, ma per la<br />

Lega è importantissimo mantenerla<br />

viva, mettendo al primo<br />

Sulle orme di papà Pietro<br />

Il Ps ha fatto Bingo, nel senso di Enrik Bang,<br />

ingegnere detto Bingo, che subentrerà in Gran<br />

Consiglio al posto di Mario Branda, sindaco di<br />

Bellinzona, dimissionario. Con Bang arriverà in<br />

parlamento anche Raffaella Martinelli, 44 anni,<br />

avvocato, figlia dell’ex consigliere di Stato Pietro<br />

Martinelli, subentra al posto di Nicoletta Mariolini.<br />

posto il lavoro. Ormai con i trattati<br />

bilaterali, con 60 mila frontalieri,<br />

siamo in un sistema fuori<br />

equilibrio, in una situazione<br />

drammatica”. E infine: “Giusto<br />

pensare a i posti di lavoro della<br />

piazza finanziaria, ma ho l’impressione<br />

che il consenso ottenuto<br />

nel 2011 non sia arrivato da<br />

lì”. Una stoccata a cui risponde<br />

Attilio Bignasca, attuale coordinatore:<br />

“Finché ci sarò, non diventeremo<br />

un partito classista. E<br />

io non sono disposto a farmi rottamare;<br />

quanto ai temi sociali,<br />

l’importante ora è pensare ai<br />

giovani. Gli anziani con l’Avs e il<br />

secondo pilastro sono in condizioni<br />

migliori: è il lavoro ai giovani<br />

che manca”. Anche Lorenzo<br />

Quadri, deputato al Nazionale e<br />

municipale luganese, tranquil-<br />

L’intervista<br />

lizza: “Non è che dopo Bignasca<br />

l’anima sociale sparirà. Resterà<br />

forte come prima. Meglio, non<br />

diventeremo un partito di estrema<br />

destra, dell’economia, stile<br />

Udc. E poi, con me in municipio,<br />

Lugano ha migliorato decisa-<br />

Dalla 13ma Avs al<br />

lavoro per i giovani,<br />

ecco come cambiano<br />

le parole d’ordine<br />

del leghismo ticinese<br />

IL CAFFÈ 14 aprile 2013<br />

mente la sua socialità”. Paradossalmente<br />

a ridar fiato alla connotazione<br />

sociale della Lega potrebbe<br />

essere il nuovo ministro<br />

in pectore, Michele Barra, imprenditore<br />

come Bignasca: “Non<br />

credo che i nuovi dirigenti dimenticheranno<br />

le idee sociali di<br />

Giuliano - spiega -. Non lo farò<br />

certamente io, che ritengo una<br />

socialità concreta e non ad innaffiatoio,<br />

rivolta ai residenti e<br />

non a chi è arrivato in Ticino l’altroieri,<br />

un aspetto forte della nostra<br />

politica, per la coesione e<br />

per la solidarietà. Con questi<br />

concetti siamo cresciuti, con la<br />

pace sociale siamo progrediti.<br />

Nella Lega siamo stati e saremo<br />

più sociali dei socialisti ”.<br />

cmazzetta@caffe.ch<br />

Q@clem_mazzetta<br />

Per il politologo Mazzoleni<br />

la linea, l’immagine e<br />

l’evoluzione futura<br />

sono ancora rappresentate<br />

dal settimanale domenicale<br />

“Il futuro? Si vedrà dal... Mattino”<br />

L’ANALISTA<br />

Oscar<br />

Mazzoleni,<br />

politologo,<br />

attento<br />

osservatore<br />

della vita<br />

politica<br />

ticinese<br />

La svolta Il successo dell’iniziativa popolare che chiede un freno allo spreco energetico<br />

Il consumo di elettricità si fa “verde”<br />

La rivoluzione verde avanza. Il<br />

prossimo 15 maggio verrà depositata<br />

l’iniziativa popolare federale<br />

“Per un approvvigionamento<br />

elettrico sicuro ed economico”.<br />

Lo scopo: aumentare l’efficienza<br />

elettrica entro il 2035,<br />

affinchè il consumo finale annuo<br />

non superi il livello del 2011,<br />

vale a dire 58,6 milioni di chilowattora<br />

(kWh). Gli iniziativisti<br />

chiedono che Confederazione e<br />

Cantoni prendano i provvedimenti<br />

necessari per raggiungere<br />

quest’obiettivo di massima. Altrimenti,<br />

come indicato dall’Ufficio<br />

federale dell’energia (Ufe),<br />

il consumo di elettricità aumenterà<br />

del 23%, vale a dire 13,3 terawattore<br />

(TWh).<br />

Tutto questo, mentre in Ticino il<br />

Consiglio di Stato ha appena<br />

presentato il Piano energetico<br />

cantonale (Pec), che si propone<br />

di ridurre i consumi energetici<br />

globali fra il 20 e il 30% fino al<br />

2050. Una misura, quella del governo<br />

cantonale, che riguarda in<br />

particolare i vettori fossili come,<br />

ad esempio, il petrolio.<br />

“L’efficienza ellettrica - spiega<br />

Silvia Semadeni, deputata ps al<br />

Nazionale e membro del comitato<br />

promotore dell’iniziativa - é<br />

la misura numero uno da pren-<br />

‘Attilio<br />

Bignasca<br />

“Di certo non<br />

diventeremo<br />

un partito<br />

classista, ma<br />

ora il problema<br />

sono i giovani”<br />

Ti-Press<br />

‘Lorenzo<br />

Quadri<br />

“Non ci<br />

trasformeremo<br />

in un partito<br />

stile Udc,<br />

appiattito solo<br />

sull’economia”<br />

dere, se veramente si vuole abbandonare<br />

il nucleare”.<br />

La deputata grigionese e presidente<br />

di Pro Natura, sottolinea<br />

che il potenziale di risparmio è<br />

enorme, dal 30 al 40%. Dall’utilizzo<br />

di elettrodomestici di ultima<br />

generazione, all’uso parsimonioso<br />

di luce, boiler, condizionatori<br />

o riscaldamento elettrico<br />

nelle case e negli uffici. Le<br />

diverse misure contemplate dall’iniziativa<br />

vanno viste come un<br />

tentativo per dare un volto più<br />

concreto alla “Strategia energetica<br />

2050” del Consiglio federale.<br />

L’iniziativa, lanciata l’anno scor-<br />

‘Donatello<br />

Poggi<br />

“Il successo<br />

elettorale del<br />

2011 non è<br />

arrivato dalla<br />

piazza<br />

finanziaria”<br />

L’INIZIATIVA<br />

Lo scopo è<br />

aumentare<br />

l’efficienza<br />

entro il 2035<br />

affinchè il<br />

consumo non<br />

superi i livelli<br />

del 2011<br />

‘Michele<br />

Barra<br />

“Non credo<br />

che i vertici<br />

potranno mai<br />

dimenticare<br />

la componente<br />

sociale”<br />

Ti-Press<br />

so, ha già raggiunto circa<br />

128mila firme. Segno che il tema<br />

è molto sentito. Non a caso, il comitato<br />

degli iniziativisti, è una<br />

vera e propria alleanza trasversale:<br />

dalle organizzazioni ambientaliste<br />

agli imprenditori,<br />

dalle associazioni dei consumatori<br />

ai rappresentanti dell’industria<br />

energetica.<br />

E poi ci sono loro, i politici. Sia di<br />

destra sia di sinistra. Un’alleanza<br />

inedita: udc, ps, ppd, plr, verdi e<br />

verdi-liberali, borghesi democratici<br />

ed evangelici. Tutti insieme<br />

appassionatamente. Un segno,<br />

forse, che ormai i temi ambientali<br />

non sono più monopolio<br />

dei Verdi, ma trovano il loro<br />

posto nell’agenda politica di tutti<br />

i partiti. “Dovrebbe essere così -<br />

puntualizza Semadeni -. L’ambiente<br />

non è nè di destra nè di sinistra.<br />

Le differenze di sensibilità<br />

rimangono. Ma sull’efficienza<br />

elettrica c’è consenso generale”.<br />

Gli esempi da manuale esistono.<br />

Basilea-Città, dal 1998, ha adottato<br />

con successo misure di risparmio<br />

energetico. Insomma,<br />

si fa strada il modello California,<br />

dove il consumo energetico è inferiore<br />

del 40% rispetto alla media<br />

degli altri Stati americani.<br />

m.l.r.<br />

“Per capire dove andrà la Lega bisogna<br />

guardare cosa ne sarà del Mattino”. Oscar<br />

Mazzoleni, politologo, individua nel 2015<br />

l’anno cruciale del leghismo, “se per il<br />

Consiglio di Stato gli mancherà un candidato<br />

come Borradori”.<br />

Come si trasformerà la Lega, visto che<br />

per dichiarazione al Caffè di Attilio Bignasca<br />

non ci sarà più un presidente?<br />

“Trovo difficile immaginare che come in<br />

tutti partiti non ci sia un portavoce, un<br />

coordinatore, in grado di dare risposte<br />

sui temi dell’agenda politica. Altrimenti<br />

si rischia la cacofonia implicita nell’avere<br />

un gruppo dove tutti sono legittimati ad<br />

esprimersi per il movimento”.<br />

Forse non sanno chi scegliere?<br />

“Più probabilmente stanno ancora decidendo<br />

quale forma organizzativa dare al<br />

movimento per conciliare l’esigenza della<br />

continuità con la prontezza d’intervento”.<br />

Il futuro della Lega: normalizzazione o<br />

disgregazione?<br />

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“Gli scenari sono tanti, molto dipenderà<br />

dall’esito delle elezioni di Lugano. Un risultato<br />

positivo potrà garantire un rilancio,<br />

anche se in una forma diversa dal<br />

passato. Un risultato al di sotto delle<br />

aspettative, potrebbe creare difficoltà interne”.<br />

E se la componente sociale perderà<br />

peso rispetto ad altre tendenze?<br />

“Ritengo che le molte componenti della<br />

Lega siano efficacemente rappresentate<br />

attraverso il Mattino, da questo punto di<br />

vista non mi pare abbia cambiato linea.<br />

Piuttosto bisognerà aspettarsi che qualcun<br />

altro cerchi di occupare quegli spazi”.<br />

E chi potrebbe avvantaggiarsi?<br />

“Tutti quelli che dimostrano di avere<br />

queste sensibilità sociali. E la corsa mi<br />

pare già iniziata. Ma il vero nodo saranno<br />

le elezioni cantonali del 2015, se per allora<br />

la Lega non avrà più una locomotiva<br />

elettorale come Borradori e, inoltre, non<br />

sappiamo se avrà ancora a disposizione<br />

il Mattino”.<br />

ºòł˜þÿ(Û>ÛŁWÿ=*IõÿMOè=Ł\õ=IÛV’>j`fi‡ºáòł˜


IL CAFFÈ 14 aprile 2013<br />

CLEMENTE MAZZETTA<br />

“Dobbiamo scrollarci quell’aria di estremisti che ci penalizza<br />

e che ci fa perdere voti, è assurdo che i ‘Verdi-liberali-democratici’<br />

di Nussbaumer siano accreditati al 3%<br />

solo perché danno l’impressione nel nome di essere più<br />

moderati di noi”. Stando così, le cose, per Massimo Collura,<br />

40 anni, architetto coordinatore della sezione luganese<br />

dei Verdi, ben vengano le svolte alla Sergio Savoia, che<br />

vogliono cambiare pelle al movimento ecologista. “Le<br />

polemiche, seguite al suo endorsement per Marco Borradori<br />

in caso di ballottaggio nelle elezioni di Lugano,<br />

sono il frutto di un travisamento perché non abbiamo<br />

impartito alcun ordine di scuderia - aggiunge -; noi vogliamo<br />

collaborare con tutti per portare avanti le nostre<br />

idee, non ci importa se i leghisti o socialisti o chissà che”.<br />

L’importante come suggeriva Mao Tse tung non è il colore<br />

del gatto, ma che prenda i topi. “Detto questo - aggiunge<br />

Collura - è però vero che consideriamo l’attuale sindaco<br />

esponente della lobby del mattone che ha amministrato<br />

Lugano, del partito della ruspa che sta dietro al<br />

progetto dell’aggregazione: per questo, in caso di ballottaggio,<br />

sosterremo il cambiamento”. Però le esternazioni<br />

di Savoia, le sue dichiarazioni d’amicizia verso Bignasca,<br />

l’endorsement verso Borradori, hanno suscitato una serie<br />

di “mal di pancia” in alcune frange dei Verdi, tanto che<br />

è stato necessario organizzare due assemblee di chiarimento,<br />

una a Lugano, l’altra a Mendrisio. “Fanno fatica a<br />

seguire Savoia soprattutto gli esponenti delle liste rossoverdi,<br />

quelli più ideologizzati”, spiega Alberto Benzoni,<br />

53 anni, coordinatore dei Verdi del Mendrisiotto che si<br />

considera il trait d’union fra la “vecchia guardia” e il nuovo<br />

corso. “Capisco le questioni di tattica, ma ho segnalato<br />

il fatto che questi atteggiamenti rischiano di far perdere<br />

visibilità ai nostri candidati. Tanto è vero che la Rsi non ci<br />

ha nemmeno chiamati per i dibattiti su Mendrisio, mentre<br />

ha invitato la Lega”.<br />

Anche la consigliera comunale luganese Melitta Jalkanen,<br />

mai tenera con Borradori, una delle poche che al<br />

congresso s’era astenuta sulla proposta di cambiamento<br />

presentata da Savoia, segnala i pericoli. “Votare al ballottaggio<br />

Giudici sarebbe la scelta peggiore - dice -. Condivido<br />

la posizione di Savoia anche se avrebbe fatto meglio<br />

a comunicarla dopo le elezioni, per evitare fraintendimenti”.<br />

Quanto alle polemiche serpeggiate fra i Verdi, minimizza:<br />

“Noi siano soliti discutere animatamente, concordando<br />

sui grandi obiettivi per inciampare sui sassolini”.<br />

E Collura osserva: “Gli estremisti ci sono fra noi come<br />

in tutti i partiti, ma si tratta di sfumature, una normale<br />

dialettica interna: siamo consapevoli della necessità di<br />

dare risposte che vadano oltre la componente ecologista”.<br />

La piena fiducia al coordinatore riconfermata dalle<br />

sezioni dei Verdi di Lugano e Mendrisio, non pare essere<br />

solo una questione di facciata: “Ci siamo chiariti e condividiamo<br />

quello che è definito nuovo corso:<br />

vogliamo avvicinare nuova gente”, conclude<br />

Benzoni.<br />

Anche Gerri Beretta Piccoli, l’ex comunista<br />

approdato ai Verdi, approva: “La questione<br />

di Savoia è stata strumentalizzata: fra di noi<br />

si discute: c’è chi punta più sulle questioni<br />

ambientali, chi, come me, su quelle sociali.<br />

Ma condivido i ragionamenti di fondo sulla<br />

città, ovvero che lo sviluppo garantito dall’attuale<br />

sindaco è andato in una sola direzione<br />

e non certo verso uno sviluppo armonioso”.<br />

Insomma il movimento, pur con qualche distinguo, è<br />

ancora saldo nelle mani di Savoia. Situazione che gli permette<br />

quelle dichiarazioni “border line” che hanno l’effetto<br />

di far parlare dei Verdi anche quando non è il caso.<br />

cmazzetta@caffe.ch<br />

Q@clem_mazzetta<br />

Il caso<br />

“Una staffetta tra me a Giovanni<br />

Merlini? Non se ne è mai parlato.<br />

Io resto a Berna, non ho alcuna<br />

intenzione di lasciare il mio posto”.<br />

È fermo, Fulvio Pelli. Il consigliere<br />

nazionale plr spazza via<br />

qualsiasi ipotesi di avvicendamento.<br />

Nessun passaggio di testimone<br />

a metà mandato, con<br />

l’ex presidente del Plrt ticinese,<br />

come si era ipotizzato subito<br />

dopo le ultime elezioni per il Nazionale,<br />

nell’ottobre del 2011.<br />

Quando la battaglia tra liberali<br />

radicali si era giocata sul filo di<br />

lana, a strappi e sorpassi in successione,<br />

ribaltamenti di fronte<br />

secondo i dati che arrivavano<br />

dai diversi Comuni.<br />

Alla fine nella corsa per un seggio<br />

a Berna (l’altro per il Plrt se<br />

l’era assicurato agevolmente<br />

Ignazio Cassis), aveva vinto Ful-<br />

hanno<br />

DETTO<br />

vio Pelli, con uno scarto ridottissimo,<br />

appena 58 di vantaggio su<br />

Giovanni Merlini. Ma si era dovuto<br />

attendere sino alle dieci di<br />

sera di una lunghissima domenica.<br />

E Pelli, allora anche presidente<br />

nazionale del Plr, sostituito<br />

alla guida del partito nella primavera<br />

scorsa dal consigliere<br />

nazionale argoviese Philipp<br />

Müller, aveva speso parole di<br />

simpatia per lo sfidante, ora subentrante.<br />

E qualche settimana<br />

dopo si era parlato di un avvicendamento<br />

con Merlini nel<br />

corso della legislatura.<br />

“Io - dice Pelli - non ho mai sentito<br />

parlare di staffetta, né ho<br />

mai parlato io di questa ipotesi.<br />

Semmai, quando avevo chiesto<br />

al partito l’autorizzazione a ricandidarmi<br />

dopo 16 anni di attività<br />

a Berna, avevo precisato che<br />

Via alle firme contro la vignetta<br />

Alleanza tattica fra Lega e Udc: in Ticino hanno<br />

avviato, per ora solo con i moduli in francese, la<br />

raccolta firme per il referendum contro l’aumento del<br />

prezzo della vignetta autostradale da 40 a 100 franchi.<br />

Nel comitato interpartitico guidato dai consiglieri<br />

nazionali dell’Udc Walter Vobmann e Nadja Pieren<br />

fanno parte anche i leghisti ticinesi Quadri e Pantani.<br />

“Non siamo più degli estremisti!”<br />

In crisi l’ala “rosso-verde”che non regge il ritmo imposto da Savoia agli ambientalisti<br />

MASSIMO COLLURA<br />

“Dobbiamo scrollarci<br />

quell’aria di estremisti<br />

che ci penalizza<br />

e che ci fa perdere voti<br />

a favore di partiti<br />

più moderati”<br />

ALBERTO BENZONI<br />

I malumori arrivano<br />

dalla vecchia guardia,<br />

esponenti delle liste<br />

rosso-verdi che non<br />

condividono certe<br />

esternazioni di Savoia<br />

MELITTA JALKANEN<br />

“Noi siano soliti<br />

discutere<br />

animatamente,<br />

concordando sui grandi<br />

obiettivi per inciampare<br />

sui sassolini”<br />

L’intervista Claudio Zanini spiega come cambierà pelle il movimento ecologista<br />

“Vogliamo dar vita ad un dibattito aperto”<br />

L’IMPRENDITORE<br />

Claudio Zanini,<br />

50 anni,<br />

imprenditore<br />

della<br />

Reninvest<br />

Non si presenterà in lista per il Consiglio di Stato<br />

nel 2015 (“al limite per il Nazionale”), ma crede<br />

nella possibilità di crescita dei Verdi. Claudio Zanini,<br />

50 anni, l’imprenditore,amministratore della<br />

Reninvest,, coordina il gruppo di lavoro, che vuole<br />

dare nuovi contenuti al movimento ambientalista.<br />

In un suo intervento lei ha affermato<br />

che a questa Europa bisogna dire di<br />

no. I nuovi Verdi saranno antieuropei?<br />

“Quello era un mio intervento personale.<br />

Il tema europeo e gli effetti che ha sul<br />

Ticino, come il dumping salariale, verrà<br />

discusso. Ma il gruppo non ha preso<br />

nessuna decisione: non c’è una svolta<br />

predeterminata”.<br />

Lei cita più volte Grillo, forse che i nuovi<br />

Verdi prenderanno spunto da questo movimento?<br />

“Dobbiamo essere attenti a tutto quello che accade<br />

attorno a noi, anche per evitare eventuali errori. Di<br />

certo la vecchia politica non è capace di risolvere i<br />

problemi di oggi”.<br />

oggi”. Pelli, peraltro, sottolinea<br />

che la legislatura è ancora lunga.<br />

“Io ho ancora molti impegni.<br />

Oltre al lavoro in commissione<br />

(economia e tributi), sono presidente<br />

della Delegazione per le<br />

GERRI BERETTA PICCOLI<br />

“La questione di Savoia<br />

è stata strumentalizzata:<br />

fra di noi si discute: c’è<br />

chi punta sulle questioni<br />

ambientali, chi, come<br />

me, su quelle sociali”<br />

Lei arriva dalla finanza, dall’Ubs alla Reninvest :<br />

l’economia verde è il business del futuro?<br />

“Penso di sì. Dieci anni fa eravamo in due alla Reninvest<br />

, oggi siamo in 50. Ci sono grandi spazi per<br />

la green economy”.<br />

E l’Europa che spazi dà alla green economy?<br />

“Molti di più di quelli che diamo noi in Svizzera”.<br />

Lei è solo ‘imprestato” ai Verdi, o è ‘verde-verde’?<br />

“Diciamo ‘verde chiaro’. Scherzi a parte, contesto<br />

la visione di chi vuole i Verdi solo ambientalisti, vegetariani,<br />

dogmatici, estremisti... I Verdi non sono<br />

nulla di questo, ma sono persone che mettono al<br />

centro del loro discorso l’uomo, e non più solo<br />

l’ambiente n’importe-quoi”.<br />

Questi concetti saranno resi pubblici?<br />

“Certo. Vogliamo avviare un processo molto aperto.<br />

Pubblicheremo su un sito internet, su un blog le<br />

nostre discussioni”.<br />

Ci sono spazi di crescita per i Verdi?<br />

“Penso di sì. Soprattutto noi non ci mettiamo con o<br />

contro i partiti, ma affrontiamo i temi concreti”.<br />

c.m.<br />

“Ma quale staffetta? Io rimango a Berna”<br />

Pelli smentisce il passaggio di testimone con Merlini al Nazionale<br />

GIOVANNI<br />

MERLINI<br />

Ex presidente del<br />

Plr ticinese, ha<br />

ottenuto 58 voti<br />

in meno di Pelli<br />

per un seggio a<br />

Berna<br />

“Non ho mai detto di voler lasciare, semmai<br />

che se avessi deciso di dimettermi<br />

avrei sottoposto il problema al mio partito”<br />

se in futuro avessi deciso di lasciare,<br />

avrei posto il problema<br />

nuovamente al partito che mi<br />

aveva dato il via libera. Un gesto<br />

di correttezza. E questo mio impegno<br />

resta in piedi ancora<br />

FULVIO<br />

PELLI<br />

Ex presidente<br />

nazionale del<br />

Plr, è a Berna<br />

da 18 anni<br />

Ti-Press<br />

relazioni con il parlamento italiano”.<br />

Un incarico delicato in un<br />

momento politicamente molto<br />

difficile per l’Italia. Ma proprio a<br />

Roma negli ultimi mesi si è guardato<br />

anche in funzione dell’accordo<br />

sul pacchetto fiscale e sulle<br />

trattative per offrire alle aziende<br />

svizzere e alle banche la possibilità<br />

di operare in Italia. Pelli,<br />

peraltro, da quando è stato sostituito<br />

da Müller alla presidenza<br />

del Plr, dove è rimasto dal<br />

marzo 2005 ad aprile 2012, non<br />

ha più incarichi ufficiali al vertice<br />

del partito. “Anche se lavoro<br />

su tanti temi all’interno del Plr,<br />

soprattutto su quelli finaziariprecisa-,<br />

e con Müller ci sentiamo<br />

spesso anche solo per scambiarci<br />

alcune idee su leggi e proposte<br />

politiche”.<br />

m.sp.<br />

11<br />

LAPOLITICA<br />

IL PUNTO<br />

CHANTAL TAUXE<br />

È un errore<br />

dire no<br />

ai lavoratori<br />

stranieri<br />

La decisione era annunciata per<br />

mercoledì scorso, ma - dopo una<br />

prima discussione - il Consiglio<br />

federale ha deciso di riflettere ancora<br />

qualche giorno sull’opportunità<br />

di attivare la “clausola di salvaguardia”.<br />

C’è da sperare che i<br />

sette “saggi” si meritino questo<br />

appellativo e che rinuncino a questa<br />

funesta possibilità. Ma cos’è<br />

questa “clausola di salvaguardia”?<br />

È un trucco inventato dai diplomatici<br />

per rassicurare la popolazione<br />

a proposito degli effetti dei<br />

trattati oggetto di negoziati: se le<br />

cose non vanno come previsto,<br />

avrete la possibilità di adottare<br />

contromisure, a determinate condizioni.<br />

È così che negli accordi di<br />

libera circolazione delle persone<br />

con l’Unione Europea, si è cercato<br />

di calmare le preoccupazioni degli<br />

svizzeri: se vi sentirete invasi,<br />

potrete dire “stop” e riattivare il<br />

contingentamento della manodopera<br />

per un certo periodo.<br />

Entro fine aprile, il Consiglio federale<br />

avrà l’ultima possibilità per<br />

attivare la clausola di salvaguardia.<br />

Dopo di che il periodo di prova<br />

per quanto concerne la libera<br />

circolazione delle persone sarà<br />

terminato.<br />

Di fronte alle critiche<br />

sulla scarsità di<br />

alloggi, sull’intasamento<br />

delle infrastrutture<br />

di<br />

trasporto o sul<br />

dumping salariale,<br />

il governo<br />

sta<br />

dunque pensando<br />

a questa<br />

misura, che<br />

sarebbe altamente simbolica. Una<br />

promessa è una promessa, dice<br />

Berna, e se pretendiamo dagli<br />

svizzeri che approvino la libera<br />

circolazione delle persone anche<br />

nella votazione sull’allargamento<br />

del trattato alla Croazia, allora bisogna<br />

rispettare la parola data.<br />

È un ragionamento stupido. In<br />

primo luogo, la Svizzera non è stata<br />

invasa, le persone che sono arrivate<br />

sono solo quelle di cui l’economia<br />

aveva bisogno. Secondariamente<br />

la nostra economia sta<br />

molto bene, vogliamo forse uccidere<br />

la gallina dalle uova d’oro? In<br />

terzo luogo, il governo non può<br />

demonizzare l’immigrazione<br />

dall’Ue nel 2013 e sperare che nel<br />

2014 la popolazione approvi un<br />

nuovo flusso dalla Croazia e respinga<br />

le iniziative di Ecopop o<br />

dell’Udc che vogliono limitare<br />

questa immigrazione. Lo scorso<br />

anno, attivando la clausola di salvaguardia<br />

nei confronti di otto<br />

Paesi dell’Est, la Svizzera ha offeso<br />

otto membri dell’Ue. L’ira diplomatica<br />

con cui sono stati confrontati<br />

i consiglieri federali avrebbe<br />

dovuto aprire loro gli occhi. L’Ue<br />

affronta oggi turbolenze economiche<br />

senza precedenti. Invece di<br />

mostrarsi solidale e di buona volontà,<br />

la Svizzera può umiliare<br />

l’Unione con una misura discriminatoria?<br />

I Cantoni e gli ambienti economici<br />

sono contrari a questa misura.<br />

È un segnale che non inganna. Attivare<br />

la clausola di salvaguardia<br />

non contribuirà a creare alcun alloggio<br />

e non svuoterà nessun treno<br />

carico di pendolari, né aumenterà<br />

il salario degli svizzeri sotto<br />

pagati. Governare significa adottare<br />

misure adeguate e non agitare<br />

un capro espiatorio.


12<br />

L’ECONOMIA<br />

LA GEOGRAFIA DELL’EXPORT ELVETICO<br />

Sviluppo dell’esportazione di merci dalla Svizzera. Valori reali annuali in milioni di franchi.<br />

2780 3000<br />

CANADA<br />

21.278 22.297<br />

USA<br />

Top 5<br />

Germania<br />

USA<br />

Italia<br />

Francia<br />

Gran Bretagna<br />

1313 1366<br />

MESSICO<br />

9947 8734<br />

GRAN BRETAGNA<br />

GERMANIA<br />

14.848 14.357<br />

FRANCIA<br />

5794 5447<br />

SPAGNA<br />

2226 2351<br />

BRASILE<br />

MICHELANTONIO LO RUSSO<br />

41.937 39.915<br />

Una piccola, grande<br />

nazione esportatrice.<br />

Questa è la Svizzera<br />

d’oggi. Perchè<br />

non c’è crisi che tenga:<br />

l’export regge, e tira. Nonostante<br />

tutto. Nonostante la forza<br />

del franco. I numeri sono inequivocabili:<br />

nel 2012, il saldo della<br />

bilancia commerciale, cioè la<br />

differenza tra le esportazioni e le<br />

importazioni, ha fatto segnare<br />

un attivo di 24 miliardi di franchi.<br />

Per l’export, il tasso di crescita<br />

nominale è stato dell’1,5%. Si<br />

conferma pure un trend costante:<br />

dal 2002 al 2012, il tasso di<br />

crescita medio del settore è stato<br />

del 4%, mentre le stime per l’anno<br />

in corso sono all’insegna<br />

dell’ottimismo.<br />

Un fenomeno che non tocca solo<br />

le multinazionali. Anche le piccole<br />

e medie imprese (Pmi)<br />

guardano fiduciose al futuro.<br />

Sebbene le condizioni dei mercati<br />

di sbocco, soprattutto in<br />

molti paesi dell’Ue, siano ancora<br />

piuttosto deboli. “È così - spiega<br />

Monica Zurfluh di Osec Ticino,<br />

l’ente ufficiale per la promozione<br />

del commercio estero delle Pmi -<br />

. Le prospettive sono buone in<br />

molti settori trainanti: dall’elettrotecnico<br />

a quello della carta,<br />

dai servizi al chimico farmaceutico”.<br />

Le previsioni congiunturali della<br />

Segreteria di Stato dell’econo-<br />

16.115 14.634<br />

ITALIA<br />

1974 1885<br />

POLONIA<br />

6623 5773<br />

AUSTRIA<br />

794 719<br />

SUD AFRICA<br />

2011<br />

2012<br />

2145 1836<br />

TURCHIA<br />

594 657<br />

EGITTO<br />

2787 2786<br />

EMIRATI ARABI<br />

3030 2925<br />

RUSSIA<br />

8831 7417<br />

CINA<br />

7902 6969<br />

2986 2636 HONG KONG<br />

INDIA<br />

3152 3560<br />

SINGAPORE<br />

mia (Seco), del resto, dicono che<br />

vi sono buone probabilità di incremento<br />

della crescita economica<br />

nel corso del 2013 e del<br />

2014. Il motivo: la stabilità della<br />

congiuntura nazionale e, appunto,<br />

le previsioni più rosee per il<br />

settore delle esportazioni, che<br />

dovrebbero far crescere il Prodotto<br />

interno lordo (Pil)<br />

dall’1,3% atteso per quest’anno,<br />

al 2,1% pronosticato per il 2014.<br />

In Svizzera, dunque, si contina a<br />

produrre, a importare e, soprattutto,<br />

ad esportare. La quota delle<br />

esportazioni rappresenta qua-<br />

6651 6862<br />

GIAPONE<br />

2321 2403<br />

COREA<br />

DEL SUD<br />

2498 2473<br />

AUSTRALIA<br />

L’intervista Gli effetti del cambio visti dall’economista Dario Fauceglia<br />

“Cruciale il prezzo delle importazioni”<br />

si parla degli effetti dell’apprezzamento<br />

del franco, si<br />

“Quando<br />

parla dell’export, ma raramente<br />

dell’import. E invece il minor prezzo delle<br />

importazioni ha un ruolo decisivo”.<br />

Dario Fauceglia, docente di economia politica<br />

alla Scuola superiore di scienze applicate<br />

di Zurigo (Zhaw), si è guadagnato<br />

l’attenzione della comunità scientifica<br />

svizzera perchè, insieme ad Anirudh Shingal<br />

dell’Università di Berna e Martin Wermelinger,<br />

di quella di San Gallo, ha pubblicato<br />

uno studio sugli effetti che la fluttuazione<br />

del cambio hanno sulle esportazioni<br />

e, in particolare, sulle importazioni.<br />

L’export svizzero tiene. Qual è il ruolo<br />

si il 30% del Pil che, nel 2012, è<br />

stato di 593 miliardi di franchi.<br />

L’industria nazionale, se esporta,<br />

lo fa soprattutto verso Germania,<br />

Usa e Italia. Quando importa, invece,<br />

attinge in particolare alle<br />

risorse e ai prodotti dell’economia<br />

tedesca, italiana e francese.<br />

Tra i settori, il primato indiscusso<br />

è dell’industria chimica e farmaceutica,<br />

con il 39,3% di export,<br />

seguito dal settore orologiero<br />

e degli strumenti di precisione<br />

(21,9%) e da quello<br />

meccanico ed elettronico<br />

(16,6%). Quest’ultimo, un tradi-<br />

IL<br />

3.400.000<br />

NUM<br />

ERO<br />

E oltre, le automobili giapponesi delle case<br />

Toyota, Honda, Mazda e Nissan che<br />

stanno per essere richiamate in fabbrica da<br />

tutto il mondo a causa di problemi tecnici<br />

IL CAFFÈ 14 aprile 2013<br />

La Svizzera formato export<br />

sconfigge la crisi mondiale<br />

Il franco forte e la debole congiuntura globale<br />

non hanno pesato sulla bilancia commerciale<br />

SIZZERA BENESTANTE GRAZIE ALLE RELAZIONI ESTERE<br />

Sviluppo dell esportazione. Valori reali annuali in miliardii di franchi.<br />

DOMINA L’INDUSTRIA CHIMICO-FARMACEUTICA Export 2000 e 2012 in miliardi di franchi<br />

250<br />

200<br />

merci<br />

servizi<br />

1 miliardo<br />

di franchi<br />

2000 2012<br />

Industria del metallo<br />

11<br />

150<br />

100<br />

50<br />

Strumentazioni di precisione<br />

8 14<br />

0<br />

1985 1990 1995 2000 2005<br />

SOLO 4 SETTORI IN CRESCITA<br />

Export secondo settore. Cambiamenti rispetto all’anno passato.<br />

Industria orologiera<br />

Industria chimico-farmaceutica<br />

Beni alimentari<br />

Strumenti di precisione<br />

Abbigliamento<br />

Materie sintetiche<br />

Industria metalli<br />

Industria tessile<br />

Macchine ed elettronica<br />

Carta e industria grafica<br />

-15 -10 -5 0 5 10 15 20<br />

2010 2010 2012<br />

TURISMO<br />

15,6<br />

MILIARDI<br />

DI FRANCHI<br />

Gli introiti della Svizzera dal traffico di<br />

turisti stranieri. Questo importo è superiore<br />

a quello ottenuto dall’esportazione<br />

di strumenti di precisione, pari<br />

a 14 miliardi di franchi.<br />

Macchine e industria elettronica<br />

Chimica e farmaceutica<br />

37<br />

36<br />

Industria orologiera<br />

10<br />

Fonte: Afd<br />

Fonte: Seco<br />

Fonte: Afd<br />

& L’INDUSTRIA<br />

LEVENDITE<br />

zionale punto di forza dell’economia<br />

svizzera, nel 2012 non ha<br />

fatto segnare dei risultati brillanti<br />

sul versante delle esportazioni.<br />

Tutt’altro. Il settore ha fatto segnare<br />

un -9,6%, che risalta rispetto<br />

al +1,3 del 2011. Ad essere<br />

toccato, soprattutto il segmento<br />

delle macchine tessili e degli articoli<br />

elettronici.<br />

La situazione del settore metalmeccanico<br />

ed elettronico spiega<br />

bene quali possano essere le difficoltà<br />

che le aziende svizzere<br />

votate all’export incontrano in<br />

questo momento. “Il nostro set-<br />

giocato dall’import in questo processo?<br />

“Cruciale. Perchè spesso i profitti che<br />

scendono a causa dell’apprezzamento del<br />

franco, sono compensati in parte dalle importazioni<br />

più a buon mercato”.<br />

Chi è ad essere veramente danneggiato<br />

dall’attuale forza del franco svizzero?<br />

“Sono soprattutto le imprese che lavorano<br />

perlopiù in funzione del mercato locale”.<br />

Dunque le aziende che esportano poco?<br />

“Sì. Oppure che importano in misura ridotta”.<br />

La questione degli effetti del cambio<br />

sull’import in genere è sottovalutata.<br />

Perchè?<br />

“Difficile dirlo. Di certo c’è che, di solito, si<br />

L’esperto<br />

“Il corso valutario<br />

danneggia soprattutto<br />

chi produce perlopiù<br />

in funzione del<br />

mercato locale”<br />

L’ECONOMISTA<br />

Dario<br />

Fauceglia,<br />

docente di<br />

economia<br />

politica alla<br />

Scuola<br />

superiore<br />

di scienze<br />

applicate<br />

di Zurigo<br />

preferisce parlare delle ricadute sul commercio<br />

al dettaglio o, al limite, sull’export”.<br />

E invece?<br />

“L’incidenza del prezzo delle importazioni<br />

va studiato meglio. Anche perchè, in futuro,<br />

le imprese svizzere importeranno sempre<br />

di più”.<br />

Un effetto naturale della globalizzazione<br />

dei mercati?<br />

“Sì. La produzione sarà sempre più votata<br />

alla dimensione internazionale”.<br />

Nello studio avete analizzato il rapporto<br />

del cambio su 15 settori dell’economia<br />

elvetica. Avete dei consigli da dare?<br />

“No. Il nostro compito era diverso: fare<br />

emergere le tendenze attuali”.<br />

79<br />

33<br />

12<br />

21<br />

Fonte: Afd<br />

tore - spiega Ivo Zimmermann,<br />

portavoce di Swissmem, l’associazione<br />

mantello del comparto<br />

- è votato all’export. L’80%, in<br />

media, della nostra produzione<br />

va all’estero. I risultati non brillanti<br />

del 2012 sono dovuti essenzialmente<br />

all’apprezzamento del<br />

franco svizzero e alla congiuntura<br />

sfavorevole in alcuni dei nostri<br />

mercati di riferimento”. In<br />

particolare all’Ue, cui è destinato<br />

il 60% dei prodotti.<br />

Il settore che nel 2012 ha contribuito<br />

in maniera decisa all’aumento<br />

globale dell’export, è stato<br />

quello orologiero. La crescita è<br />

stata dell’11%. Quasi il doppio<br />

della percentuale del chimicofarmaceutico,<br />

e più del triplo di<br />

quello alimentare. Questi settori,<br />

insieme a quello degli strumenti<br />

di precisione, sono stati anche<br />

gli unici a far registrare un indice<br />

in aumento.<br />

L’export globalmente ha tenuto<br />

bene, perchè le aziende hanno<br />

reagito tempestivamente alla<br />

nuova realtà che si è venuta a<br />

creare a partire dal settembre<br />

2011, quando la Banca nazionale<br />

ha fissato il cambio con l’euro a<br />

1.20. “Le aziende - aggiunge Monica<br />

Zurfluh - sono andate alla<br />

ricerca di nuovi fornitori e clienti,<br />

cercando anche di aprire mercati,<br />

prima impensabili. Attualmente,<br />

ad esempio, c’è molto interesse<br />

per il mercato turco”.<br />

mlorusso@caffe.ch<br />

Q@mlorusso_<br />

avanti assieme a Giorgio<br />

l i s t a 7 n u m e r o 1 | g i o r g i o g i u d i c i . c h


IL CAFFÈ 14 aprile 2013<br />

MAURO SPIGNESI<br />

Se sei straniero guadagni l’equivalente<br />

di due salari in meno all’anno.<br />

Questo, in parte, è “il risultato<br />

di comportamenti discriminatori”.<br />

E, nell’ordine, i più penalizzati<br />

sono frontalieri, dimoranti<br />

e domiciliati. Lo scrive l’Ufficio di<br />

statistica in una recente ricerca<br />

sui salari ticinesi (pubblicata dalla<br />

rivista Dati e realizzata da Fabio<br />

B. Losa e Oscar Gonzales).<br />

Dallo studio, emerge poi che permane<br />

un divario importante tra<br />

stipendi ticinesi e nazionali (più<br />

alti) nell’economia privata, e più<br />

si guadagna, più lo scarto proporzionalmente<br />

cresce. Inoltre, resta<br />

aperta la “forbice del sesso”: le<br />

donne, in media, devono lavorare<br />

almeno 15 mesi per guadagnare<br />

quanto gli uomini in un anno.<br />

La rilevazione, che è stata effettuata<br />

utilizzando unicamente<br />

dati ufficiali e ormai assodati<br />

(tanto che prende in considerazione<br />

il periodo 2000-2008, 2.657<br />

imprese e 45.217 salariati), parte<br />

da un aspetto positivo: i salari<br />

hanno registrato una crescita<br />

media dell’1.6 per cento (0.5 in<br />

termini reali). Poco, ma è importante<br />

tenere in considerazione la<br />

tendenza (che in molti altri Paesi<br />

non c’è stata). Nel 2008 lo stipendio<br />

mediano (lordo) ticinese ammontava<br />

a 4’906 franchi al mese<br />

per un impiego a tempo pieno,<br />

cioè 550 franchi in più rispetto al<br />

2000. Ma 900 franchi in meno rispetto<br />

a quello nazionale (5’777<br />

franchi).<br />

Entrando nel dettaglio, gli autori<br />

della ricerca sottolineano come<br />

“il salario mediano dei lavoratori<br />

svizzeri attivi in Ticino nel 2008 è<br />

di 5’398 franchi, quasi 800 franchi<br />

(14.4 %) in più rispetto a quello<br />

degli stranieri. In pratica è come<br />

dire che uno straniero percepisce<br />

quasi due stipendi in meno all’anno<br />

rispetto a uno svizzero”. E<br />

se si va poi a distinguere tra le diverse<br />

fasce di occupati, si scoprono<br />

altri dislivelli retributivi. Visto<br />

come “i lavoratori domiciliati -<br />

annotano Losa e Gonzales - con<br />

una mediana di 4’875, siano la<br />

categoria di stranieri<br />

meglio remunerata”.<br />

A seguire i<br />

dimoranti (4’626) e<br />

i frontalieri (4’483).<br />

In sintesi: “I differenziali<br />

rispetto<br />

agli svizzeri ammontano<br />

dunque<br />

rispettivamente a<br />

500 (9.7%), poco<br />

meno di 800 (14.3%) e oltre 900<br />

franchi (17%)”. È anche vero che<br />

negli otto anni presi in considerazione<br />

i salari degli stranieri sono<br />

L’impiego<br />

Soltanto in Ticino, nei prossimi cinque anni,<br />

mancheranno per l’Astag un migliaio di conducenti<br />

“Alla ricerca di autisti per i Tir<br />

contesi a 6’000 franchi al mese”<br />

“Ormai le ditte se li contendono l’una con<br />

l’altra, perché stanno diventando una rarità”.<br />

Waldo Bernasconi, presidente cantonale<br />

dell’Astag, l’associazione svizzera trasportatori<br />

stradali, la mette giù così, per<br />

spiegare che, ormai, “in Ticino non si trovano<br />

più autisti per i Tir”. Secondo<br />

cifre non ufficiali, a livello<br />

cantonale, nei prossimi cinque<br />

anni verrebbero a mancare<br />

all’appello un migliaio di giovani<br />

conducenti, che dovrebbero<br />

rimpiazzare chi va in pensione<br />

dalle circa trecento ditte di trasporto<br />

(230 iscritte regolarmente<br />

all’Astag). “E a livello nazionale<br />

- precisa Bernasconi -<br />

va ancora peggio: sempre nei<br />

prossimi cinque anni , è stato<br />

calcolato dalla nostra organizzazione, ne<br />

servirebbero almeno 25 mila. Perché gli<br />

anziani resistono sino a quando possono,<br />

ma non ci sono giovani pronti”. L’Astag ha<br />

lanciato una campagna per far avvicinare i<br />

giovani alla professione, “che prevede salari<br />

a partire dai 4’000 franchi in su. Oggi -<br />

spiega Bernasconi - con la concorrenza, c’è<br />

chi passa da una ditta all’altra strappando<br />

anche 6’000 franchi al mese. Chi fa i viaggi<br />

internazionali, avanti e indietro dal Gottardo,<br />

sale ancora e in più ha tutte le spese coperte”.<br />

Secondo l’Astag, se non si troveran-<br />

no nuovi autisti, “si rischia di affidarsi a ditte<br />

straniere che versano appena 500 euro<br />

di fisso al mese agli autisti che devono pagarsi<br />

pure l’affitto della cabina. Abbiamo<br />

saputo, difatti, che gli autisti lituani ricevono<br />

500 euro più una percentuale a chilometro<br />

percorso, e se si sta in colonna<br />

non si guadagna. Se questo<br />

non è schiavismo non so<br />

come si possa chiamare”.<br />

L’Astag, per far fronte all’emergenza<br />

autisti, propone stage accanto<br />

a professionisti esperti,<br />

per far vedere da vicino quali<br />

sono le regole, come bisogna<br />

comportarsi sulla strada. I potenziali<br />

apprendisti, quest’estate<br />

avranno la possibilità di salire<br />

sui camion che portano materiale<br />

per grandi manifestazioni o concerti e<br />

sbirciare dietro le quinte dell’organizzazione,<br />

oppure osservare da vicino il Tour de<br />

Suisse, sui mezzi che trasportano tutto ciò<br />

che è necessario per la corsa a tappe. “È un<br />

modo per richiamare l’attenzione dei giovani”,<br />

riprende Bernasconi: “Le nuove norme<br />

per le patenti sono particolarmente rigide<br />

e bisogna fare molta attenzione. Ma<br />

chi viene da noi potrà imparare questo<br />

mestiere per certi versi molto affascinante,<br />

visto che ti porta in giro per la Svizzera e<br />

per l’Europa”. m.sp.<br />

Ma le banche hanno posti vacanti<br />

Ci sono settori che nonostante il rallentamento<br />

dell’economia tengono. E in Svizzera, contrariamente a<br />

quanto si potrebbe pensare, tra questi ci sono le banche.<br />

Nel primo trimestre 2013 i posti liberi erano 3387,<br />

ovvero più 10,1% rispetto a dicembre. Lo dice<br />

l’indicatore Finews-JobDirectory. Tra i colossi, Ubs conta<br />

266 posti vacanti, mentre Credit Suisse, 289.<br />

Se sei straniero<br />

guadagni due salari<br />

in meno all’anno<br />

Messe a nudo le discriminazioni nel lavoro<br />

e restano sempre disparità anche fra i sessi<br />

I salari mediani secondo la nazionalità e il tipo di permesso, in Ticino, nel 2000 e 2008 (in fr.)<br />

6.000 -<br />

4.000 -<br />

2.000 -<br />

0 -<br />

aumentati dai 791 franchi per chi<br />

ha il permesso C, ai 610 per chi ha<br />

quello B, ai 405 per i frontalieri.<br />

Ma è altrettanto vero che con la<br />

crescita delle distribuzioni la differenza<br />

tra svizzeri e stranieri si<br />

accentua, partendo da 721 franchi<br />

al mese nelle fasce basse, cioè<br />

2,5 stipendi in meno all’anno, a<br />

2’758 al mese nelle fasce alte<br />

(specializzati), in pratica 3,5 stipendi<br />

in meno all’anno.<br />

Secondo i ricercatori, i fattori che<br />

concorrono a creare queste differenze<br />

sono molteplici. Per circa il<br />

40 per cento si può spiegare con<br />

“fattori oggettivi”: si va dai diversi<br />

profili professionali, ai diversi posti<br />

di lavoro e dalla dimensione<br />

delle ditte, alla filosofia azienda-<br />

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le, sino al ramo economico. Il 60<br />

per cento dei motivi che spiegano<br />

questo divario è invece da attribuire<br />

a fattori che sfuggono al<br />

modello di comparazione usato<br />

nello studio o “a componenti discriminatorie.<br />

Una discriminazione<br />

che può assumere la forma<br />

di una minore retribuzione del<br />

fattore lavoro a parità di capitale<br />

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umano e d’impiego, oppure di<br />

minori opportunità di carriera”.<br />

Anche se, per i frontalieri, si annota<br />

che “una parziale giustificazione<br />

sociale e politica” può essere<br />

ricercata “nella disparità del<br />

costo della vita tra chi risiede in<br />

Italia e chi risiede nel nostro Cantone”.<br />

mspignesi@caffe.ch<br />

Q@maurospignesi<br />

L’analisi L’opinione dell’economista dell’Usi Amalia Mirante sul divario degli stipendi<br />

“Le differenze sono spesso frutto dei preconcetti”<br />

L’ESPERTA<br />

L’economista<br />

Amalia<br />

Mirante<br />

2000 2008<br />

Svizzeri<br />

2000 2008<br />

Stranieri<br />

Fonte: Rilevazione della struttura dei salari (Rss), Ufficio federale di statistica, Neuchâtel; elaborazione Ustat.<br />

2000 2008<br />

Dimoranti (Cat. B)<br />

“In un’analisi statistica ci sono parti che sfuggono, che non<br />

sono spiegabili unicamente attraverso i numeri”. L’economista<br />

dell’Usi Amalia Mirante analizza lo studio dell’Ufficio di<br />

statistica partendo da un aspetto che conosce bene: la discriminazione<br />

tra uomo e donna. “E qui, dietro la componente<br />

discriminatoria, c’è innanzitutto un background culturale,<br />

un preconcetto che porta i datori di lavoro a voler assumere<br />

gli uomini, perché le donne sono potenzialmente a rischio.<br />

Possono assentarsi per lungi periodi per partorire, ad esempio.<br />

Per questo si tende anche a pagarle meno, circa il 20 per<br />

cento rispetto ai colleghi maschi”. Ma c’è poi un altro elemento<br />

che gioca in questa discriminazione: “Il grado di<br />

istruzione. Per questo occorre da una parte favore politiche<br />

come quella dei Paesi scandinavi, che prevedono congedi<br />

2000 2008 2000 2008<br />

Domiciliati (Cat. C) Frontalieri (Cat. G)<br />

parentali per padri e madri, in modo che il rischio venga<br />

condiviso, e dall’altra favorire poltiche, anche di incentivi,<br />

per promuovere una maggior scolarizzazione e specializzazione<br />

per le donne. In modo che abbiamo la possibilità di inserirsi<br />

in tutti i settori della nostra economia”. Per quanto invece<br />

riguarda gli stranieri, secondo Amalia Mirante, “se nelle<br />

aziende si preferisce assumere un uomo, bisogna aggiungere<br />

che deve essere svizzero. Questo almeno è accaduto nel<br />

periodo preso in considerazione, cioè dal 2000 al 2008. Oggi,<br />

invece, siamo davanti processi di distorsione del mercato, visto<br />

che molti puntano ad assumere chi costa meno”. Poi c’è la<br />

differenza tra livello dei salari ticinesi e livello nazionale dei<br />

salari. “Un divario che ci trasciniamo da tempo - conclude<br />

Mirante - spiegabile solo in parte con il costo della vita”.<br />

13<br />

L’ECONOMIA<br />

NUMERI<br />

LORETTA NAPOLEONI<br />

Il business<br />

miliardario<br />

del calcio<br />

globalizzato<br />

La speculazione imperversa<br />

sul mercato dello sport, specialmente<br />

quello del calcio,<br />

diventato un business multimiliardario<br />

e globalizzato. I<br />

maggiori profitti arrivano dalla<br />

compravendita dei calciatori<br />

grazie alla possibilità di<br />

“scommettere” sul loro valore<br />

monetario, e cioè sul prezzo<br />

futuro. Il meccanismo è molto<br />

simile alle “scommesse” finanziarie<br />

del mercato a termine<br />

delle materie prime che<br />

avvengono attraverso le options.<br />

Lo speculatore acquista<br />

dal club sportivo il diritto ad<br />

intascare una percentuale del<br />

prezzo di vendita futuro di un<br />

calciatore. È chiaro che ci si<br />

aspetta che il valore del calciatore<br />

salirà nel tempo e che<br />

il club abbia intenzione di<br />

venderlo.<br />

Nel 2002 First Portuguese<br />

Group Sgps Sa, ha pagato allo<br />

Sporting Clube de Portugal<br />

3,1 miliardi di euro per acquistare<br />

una percentuale sui diritti<br />

di vendita dell’allora diciassettenne<br />

Ronaldo e di altri<br />

cinque compagni di squadra,<br />

al costo di<br />

3,1 milioni<br />

di euro.<br />

L’anno dopoRonaldo<br />

passò<br />

al Manchester<br />

United<br />

che gli offrì<br />

15 milioni di euro. First Portuguese<br />

non ha mai dichiarato<br />

la percentuale di guadagno<br />

che ha ricevuto dalla transazione<br />

avvenuta tra Sporting<br />

Clube e Manchester United,<br />

ma sicuramente l’operazione<br />

ha generato un buon profitto.<br />

Il mercato delle opzioni sul<br />

valore futuro dei calciatori è<br />

nato in Argentina negli anni<br />

Novanta. Da allora sono partiti<br />

almeno 11 fondi specializzati<br />

in questo business, 8 dei<br />

quali hanno investito almeno<br />

500 milioni di dollari. Ma è<br />

dal 2008 che si è registrata<br />

una crescita esponenziale<br />

specialmente tra i club sportivi<br />

medio piccoli, sempre a<br />

corto di soldi. Dal 2008, infatti,<br />

è diventato sempre più difficile<br />

accedere al credito delle<br />

banche, tanto che costoro<br />

spesso non hanno scelta: o<br />

accettano i soldi degli speculatori<br />

o chiudono i battenti. E<br />

va ricordato che spesso si<br />

tratta di grosse somme. In<br />

Spagna, ad esempio, un milione<br />

di euro permette l’acquisto<br />

del 50 per cento del<br />

prezzo di vendita futuro di un<br />

atleta giovane e con buone<br />

prospettive. L’ingerenza della<br />

finanza speculativa nel calcio<br />

è però pericolosa. Spesso gli<br />

speculatori inseriscono clausole<br />

che permettono di spostare<br />

i contratti da un giocatore<br />

all’altro e naturalmente<br />

rappresentano un incentivo a<br />

smerciare con frequenza i<br />

giocatori più bravi. Ed infatti<br />

nel 2007 la Premier League<br />

ha proibito questi investimenti<br />

quando si è scoperto<br />

che il West Ham United aveva<br />

ceduto il controllo di Carlos<br />

Tevez ad un gruppo di investitori.


Iltennis<br />

A Casablanca<br />

Wawrinka<br />

viene bloccato<br />

da Robredo<br />

Al torneo Atp di Casablanca Stanislas<br />

Wawrinka è stato bloccato<br />

da Tommy Robredo. Per il vodese<br />

è stata una semifinale amara<br />

quella andata in scena ieri, sabato,<br />

contro lo spagnolo. L’iberico<br />

si è imposto per 1-6, 6-3, 6-2<br />

in poco più di un’ora e mezzo di<br />

gioco.<br />

Una partita cominciata al meglio<br />

per Wawrinka, che ha preso<br />

immediatamente in mano le redini<br />

del gioco, riuscendo a portarsi<br />

in pochi minuti addirittura<br />

sul 5-0. Messo alle strette, Robredo<br />

è riuscito a salvare l’onore<br />

nel primo set, facendo suo almeno<br />

un punto, per poi cedere al<br />

vodese la prima frazione di gioco<br />

per 6-1.<br />

Pronta è stata però la risposta<br />

dello spagnolo, che ha cominciato<br />

a macinare il proprio gioco,<br />

lasciando solamente le briciole<br />

al vodese che è capitolato<br />

con il punteggio di 6-3, questa<br />

volta a favore dell’iberico.<br />

Tutto si è così dovuto decidere<br />

nella frazione decisiva. Un festival<br />

di break ha contraddistinto<br />

l’inizio del terzo set con Robredo<br />

che, dopo aver carpito il servizio<br />

a Wawrinka, ha concesso a sua<br />

volta la propria battuta. A questo<br />

punto per il vodese è cominciato<br />

il calvario, concedendo nuovamente<br />

il turno di servizio (ben<br />

due doppi falli) e non riuscendo<br />

più a rientrare in partita. Sulle ali<br />

dell’entusiasmo lo spagnolo si è<br />

portato sul 5-1 con l’elvetico che,<br />

conquistato il secondo punto,<br />

ha dovuto alzare bandiera bianca<br />

e salutare così il torneo marocchino.<br />

m.m.<br />

Ilbasket<br />

Il Massagno<br />

le prova tutte,<br />

ma non basta<br />

Ci ha creduto letteralmente fino<br />

all’ultimo secondo ieri, sabato,<br />

la Sam Massagno nella finale di<br />

Coppa contro l’Union Neuchâtel.<br />

Ma non è bastato per sollevare<br />

quella che sarebbe stato un<br />

trofeo davvero storico per la formazione<br />

ticinese. Alla fine a festeggiare<br />

sono i neocastellani,<br />

che si sono imposti per 89-85<br />

conquistando un risultato altrettanto<br />

importante, essendo il primo<br />

trionfo nel trofeo nazionale.<br />

In realtà l’Union Neuchâtel ha<br />

meritato di vincere, soprattutto<br />

per la gestione della partita messa<br />

in atto dai neocastellani, che<br />

sono sempre stati in vantaggio<br />

sulla Sam. Nel quarto periodo,<br />

però, alcuni tiri dalla distanza<br />

dei ticinesi hanno riaperto la<br />

contesa, con l’Union a tratti in<br />

difficoltà, ma sempre capace di<br />

contenere le sfuriate degli uomini<br />

di Robbi Gubitosa, a cui ha<br />

fatto certamente difetto un poco<br />

di esperienza, essendo la squadra<br />

molto giovane.<br />

Nell’atto conclusivo in campo<br />

femminile, invece, l’Hélios ha<br />

nettamente superato il Martigny<br />

per 75-48. m.s.<br />

Assist con sconfitta in Nhl<br />

per Josi con i Predators<br />

Un assist all’attivo, ma una sconfitta<br />

che allontana Nashville dai playoff. È<br />

questo il bilancio di Roman Josi nella<br />

partita persa dai Predators contro<br />

Dallas per 5-2. Male anche Brunner e<br />

Detroit, battuti ai rigori da Chicago 3-2.<br />

RISULTATI<br />

E CLASSIFICHE<br />

HOCKEY<br />

NLA<br />

Risultati playoff finale gara 5<br />

Friborgo-Berna 2-3<br />

Risultati playout spareggio gara 5<br />

Langnau-Losanna 2-0<br />

Serie playoff<br />

Friborgo-Berna 2-3<br />

Serie playout<br />

Langnau-Losanna 2-3<br />

CALCIO<br />

SUPER LEAGUE<br />

Risultati 27a giornata<br />

Lucerna-Losanna 1-0<br />

Servette-San Gallo 1-3<br />

Basilea-Zurigo oggi 13.45<br />

YB-Thun oggi 13.45<br />

GC-Sion oggi 16.00<br />

Classifica<br />

Basilea 26 53<br />

GC 26 52<br />

San Gallo 27 47<br />

Sion 26 40<br />

Zurigo 26 33<br />

YB 26 32<br />

Thun 26 30<br />

Losanna 27 26<br />

Lucerna 27 25<br />

Servette 27 20<br />

CH. LEAGUE<br />

Risultati 27 a giornata<br />

Locarno-Vaduz 0-1<br />

Bienne-Aarau 0-2<br />

Lugano-Chiasso oggi 16.00<br />

Wohlen-Wil oggi 16.00<br />

Winterthur-Bellinzona lun 19.45<br />

Classifica<br />

Aarau 27 58<br />

Bellinzona 25 47<br />

Winterthur 26 43<br />

Wil 25 42<br />

Chiasso 26 36<br />

Vaduz 27 32<br />

Lugano 26 30<br />

Bienne 27 30<br />

Wohlen 26 28<br />

Locarno 27 16<br />

FORMULA 1<br />

GC CINA<br />

Griglia di partenza<br />

1 LEWIS HAMILTON GB<br />

2 Kimi Raikkonen FIN<br />

3 Fernando Alonso SPA<br />

4 Nico Rosberg GER<br />

5 Felipe Massa BRA<br />

6 Romain Grosjean FRA<br />

7 Daniel Ricciardo AUS<br />

8 Jenson Button GB<br />

9 Sebastian Vettel GER<br />

10 Nico Hulkenberg GER<br />

11 Paul Di Resta GB<br />

12 Sergio Perez MEX<br />

13 Adrian Sutil GER<br />

14 Mark Webber AUS<br />

15 Pastor Maldonado VEN<br />

16 Jean-Eric Vergne FRA<br />

17 Valtteri Bottas FIN<br />

18 Esteban Gutièrrez MEX<br />

19 Jules Bianchi FRA<br />

20 Max Chilton GB<br />

21 Charles Pic FRA<br />

22 Giedo Van Der Garde OLA<br />

Lucerna e San Gallo<br />

vincono in Super League<br />

Debutto con successo per Carlos<br />

Bernegger sulla panchina del Lucerna.<br />

I biancoblù hanno infatti battuto per 1-<br />

0 il Losanna in una sfida per non farsi<br />

raggiungere dal Servette (ultimo),<br />

comunque battuto 3-1 dal San Gallo.<br />

14 aprile 2013<br />

losportDomenica<br />

L’hockey<br />

www.caffe.ch<br />

caffe@caffe.ch<br />

Q @caffe_domenica<br />

il-Caffè<br />

Berna<br />

avanti<br />

IN<br />

TELE<br />

VISIONE<br />

domenica 14 aprile<br />

08.30 LA2<br />

F1: GP di Cina<br />

domenica 14 aprile<br />

13.40 LA2<br />

Calcio: Basilea-Zurigo<br />

martedì 16 aprile<br />

20.00 LA2<br />

Hockey: Playoff -Finali. Gara6<br />

mercoledì 17 aprile<br />

20.40 LA2<br />

Calcio: Sion-Basilea<br />

Giovedì 18 aprile<br />

20.00 LA2<br />

Hockey: Playoff -Finali. Gara7<br />

sabato 20 aprile<br />

12.55 LA2<br />

F1: GP Bahrain. Prove ufficiali<br />

Gli orsi conquistano il primo match point della finale<br />

con una prova di grande lucidità e concentrazione<br />

MASSIMO SCHIRA<br />

La squadra più lucida della finale<br />

in gara-5 è senza dubbio il Berna,<br />

che conquista con merito il primo<br />

“match” point della serie.<br />

Mettendo sul ghiaccio una prova<br />

di grande concentrazione, solidità<br />

difensiva e applicazione fisica.<br />

Una prestazione quella di ieri, sabato,<br />

in casa del Friborgo, che ha<br />

letteralmente ammutolito i 6.700<br />

della Saint Léonard, che hanno<br />

visto i loro beniamini senza il necessario<br />

spessore per competere<br />

con gli “orsi”.<br />

Le premesse per invertire la tendenza<br />

di una finale che - dopo la<br />

rimonta dallo 0-2 nella serie -<br />

parrebbe indicare nel Friborgo la<br />

squadra più “papabile” per il titolo<br />

nazionale, non sono certo le<br />

migliori per il Berna. Oltre allo<br />

squalificato Scherwey, infatti, gli<br />

orsi si presentano in gara-5 orfani<br />

anche del canadese Kinrade, malato,<br />

e di Vermin, infortunato. Ma<br />

la doccia fredda, stavolta, tocca ai<br />

padroni di casa, che si ritrovano<br />

in svantaggio alla prima conclusione<br />

della serata, quando Berger<br />

infila Conz in velocità. Il Gottéron<br />

prova a reagire con veemenza,<br />

ma - nonostante anche un’occasione<br />

con l’uomo in più - la retroguardia<br />

bernese regge l’urto, guadagnandosi<br />

la situazione che<br />

porta al 2-0. Ed è addirittura una<br />

rete clamorosa, con il disco che si<br />

ferma sulla rete esterna della porta<br />

friborghese, prima di un colpo<br />

di Gardner (anche con un sospet-<br />

to bastone alto) che lo fa schizzare<br />

per aria e… ricadere su Conz,<br />

che lo devia alle proprie spalle.<br />

Gli arbitri verificano il video e assegnano<br />

il punto del raddoppio.<br />

Ma i dubbi restano.<br />

E il Friborgo accusa il colpo. E<br />

complice una penalità contro Jeannin<br />

proprio nei secondi finali<br />

del primo tempo la prima parte<br />

di terzo centrale è nettamente in<br />

mano al Berna. Che però non riesce<br />

a passare. Smaltito lo “choc”<br />

gli uomini di Kossmann tornano<br />

a farsi vedere con maggiore insi-<br />

stenza dalle parti di Bührer, ma<br />

con meno efficacia delle partite<br />

precedenti. Anche se la pressione<br />

cresce col passare dei minuti,<br />

tanto che a metà partita, Törmänen<br />

chiama il time out.<br />

Nella prima partita<br />

decisiva per non<br />

essere retrocesso il<br />

Langnau trova le forze<br />

per battere il Losanna<br />

SUGLI SPALTI MASSIMO SCHIRA<br />

AD AMBRÌ I CONTI NON TORNANO<br />

Nella gestione dell’Ambrì Piotta c’è qualcosa che<br />

non quadra. Ma, come, negli scorsi anni si è<br />

sbandierata più volte la necessità di ridurre i costi<br />

e ci si trova ora ad affrontare un budget da 13 milioni?<br />

Costi davvero esagerati per le attuali condizioni societarie.<br />

E che non possono certo essere coperti solo attraverso<br />

il “salasso” a cui i tifosi sono sottoposti ogni volta che<br />

mettono piede alla Valascia. Dove biglietti e tessere stagionali<br />

sono tra i più cari della Svizzera e dove da quando<br />

la ristorazione è in mano alla società i prezzi non<br />

sono certo calati. Anzi. Non sorprende - ma fa gridare<br />

vendetta al cielo, altro che “situazione non particolarmente<br />

allarmante, caro presidente Lombardi - scoprire<br />

il ritardo nel pagamento degli oneri sociali. Questo è un<br />

insulto a chi lavora e paga. E anche ai tifosi che già stanno<br />

generosamente rimettendo mano al portafogli.<br />

Lara Gut<br />

“Essere sempre<br />

tra le migliori<br />

è un obiettivo<br />

per il mio futuro”<br />

A PAGINA 43<br />

Riordinate le idee, gli orsi tornano<br />

a graffiare. Ancora con Loichat,<br />

che sembra mettere la parola<br />

“fine” sulle speranze friborghesi<br />

in gara-5. L’accelerazione quasi<br />

disperata del Gottéron in seguito<br />

al 3-0, porta però i bernesi ad eccedere<br />

negli interventi. Con la<br />

conseguente lunga serie di penalità<br />

che porta in dote il primo gol<br />

della serata per padroni di casa, a<br />

firma Julien Sprunger dopo una<br />

serie di incredibili parate di Bührer.<br />

A lanciare il terzo periodo ci pensa<br />

un palo di Benny Plüss, ritrovatosi<br />

clamorosamente solo davanti<br />

alla porta bernese. Allarme<br />

immediatamente recepito dalla<br />

panchina degli ospiti, che cambiano<br />

decisamente modo di giocare,<br />

con quattro elementi schierati<br />

sulla linea blu difensiva con<br />

gli avversari in possesso del disco.<br />

Una scelta tattica perfettamente<br />

azzeccata, visto che per<br />

lunghi minuti l’unico tiro friborghese<br />

resta proprio quello di<br />

Plüss. Almeno fino all’assalto finale<br />

dei padroni di casa, quando<br />

ancora Plüss trova finalmente il<br />

modo di battere Bührer per il 2-3.<br />

Ma è l’ultimo gol di un’intensa<br />

serata di ottimo hockey.<br />

Nella prima serata decisiva per<br />

mantenere il proprio posto in A,<br />

infine, il Langnau è riuscito a<br />

prendere le misure al Losanna,<br />

imponendosi per 2-0 e riportando<br />

la serie sul 2-3.<br />

mschira@caffe.ch<br />

Q@MassimoSchira<br />

Friborgo 2<br />

Berna 3<br />

Reti: 2.33 Berger (Bertschy,<br />

Gerber) 0-1, 16.12 Loichat 0-<br />

2, 30.30 Loichat (Rubin,<br />

Roche) 0-3, Sprunger (Bykov,<br />

esp. Roche) 1-3, 58.30 B.<br />

Plüss 2-3<br />

Langnau 2<br />

Losanna 0<br />

Reti: 22’ Jacquemet 1-0, 34’<br />

Pelletier 2-0<br />

I PROTAGONISTI<br />

Per il Top Scorer<br />

del Friborgo,<br />

Andrei Bykov<br />

serata dura contro<br />

la solida difesa del<br />

Berna di Ivo<br />

Rüthemann<br />

Il calcio<br />

Niente punti contro un Vaduz<br />

certo non irresistibile e ora solo<br />

l’aritmetica “salva” ancora il Locarno.<br />

Dopo la sconfitta di ieri,<br />

sabato, per 1-0, restano 12 le<br />

lunghezze dal Wohlen penultimo.<br />

Ma le partite da giocare restano<br />

soltanto nove.<br />

Nel primo tempo quella del<br />

Lido non è certo una gara spettacolare.<br />

Anzi. Il controllo delle<br />

operazioni rimane prevalentemente<br />

nelle mani del Vaduz e al<br />

Locarno non riesce di pungere<br />

dalle parti del portiere avversario<br />

Klaus. I tentativi dei padroni<br />

di casa sono infatti piuttosto<br />

estemporanei, come quando<br />

Pacarizi ci prova su punizione<br />

dai 30 metri. Mentre sul fronte<br />

della formazione del principato<br />

si segnala un tiro dalla corta distanza<br />

di Zarkovic che non trova<br />

fortuna.<br />

Per il vantaggio ospite, però,<br />

serve una disattenzione di Varga,<br />

che permette ad Abegglen di<br />

aggirare l’incolpevole Polli e infilare<br />

lo 0-1.<br />

Decisamente più incoraggiante<br />

l’atteggiamento dei verbanesi in<br />

avvio di ripresa, con Mazzola al<br />

Carriera a forte rischio<br />

per la star Kobe Bryant<br />

Gravissimo infortunio nella Nba<br />

americana per la superstar di Los<br />

Angeles Kobe Bryant. Il “Federer della<br />

palla a spicchi” ha infatti subito la<br />

rottura del tendine d’achille, che mette<br />

a forte rischio la sua carriera.<br />

Iticinesi<br />

Dominio di Lewis Hamilton nelle<br />

qualifiche del Gran Premio di<br />

Cina. Le prove andate in scena<br />

ieri, sabato, hanno comunque<br />

evidenziato che sono gli pneumatici<br />

i veri protagonisti a Shanghai.<br />

Le gomme morbide si presentano<br />

velocissime ma con<br />

un’usura altrettanto rapida,<br />

mentre le medie concedono un<br />

secondo e mezzo sul giro, ma garantiscono<br />

in gara maggior longevità.<br />

Nella qualifica finale i<br />

team hanno così già dato chiare<br />

indicazioni in vista della gara. I<br />

primi della griglia di partenza<br />

hanno pensato più alla posizione,<br />

mentre altri ad una strategia<br />

già in prospettiva della corsa. E a<br />

spuntarla è stato l’inglese della<br />

Mercedes. “È una sensazione<br />

Al Rally del Portogallo<br />

Sébastien Ogier in testa<br />

Anche la seconda giornata del Rally<br />

del Portogallo si è chiusa con la VW<br />

Polo Wrc di Sébastien Ogier al<br />

comando. Dopo l’uscita di strada di<br />

Dani Sordo, il francese comanda con<br />

34 secondi sul finlandese Latvala.<br />

La Formula1<br />

Camathias sfortunato, Marciello leader<br />

Occhi ticinesi puntati su Silverstone dove ieri,<br />

sabato, sono stati impegnati in diverse categorie<br />

tre piloti nostrani. Sfortuna nera per Joël<br />

Camathias nella European Le Mans Series.<br />

Quando il podio (e forse più) era a portata di<br />

mano di Joël e di uno scatenato Andrea Bertolini,<br />

la pioggia ha costretto la direzione di gara<br />

a fermare la corsa con la Ferrari F458 del luganese<br />

in quarta posizione dopo un lungo periodo<br />

di safety car. Un sesto posto in gara-1 e<br />

un brillante secondo posto in rimonta in gara-<br />

2 che confermano la leadership nell’F3 Europe.<br />

L’avvio del fine settimana di Silverstone per<br />

Raffaele Marciello è stato certamente positivo,<br />

Dominio Hamilton<br />

con gli pneumatici<br />

protagonisti in Cina<br />

Prima pole per l’inglese della Mercedes<br />

con Raikkonen e Alonso alle calcagna<br />

MASSIMO MORO<br />

soprattutto per il modo in cui “Lello”, dopo un<br />

avvio complicato, è riuscito a rimontare nella<br />

seconda manche. Nono dopo i primi giri, il giovane<br />

talento della Ferrari Youth Academy ha<br />

messo in atto una spettacolare rimonta, chiudendo<br />

alle spalle del solo Rosenqvist. Quest’oggi,<br />

domenica, per gara-3, Marciello si<br />

presenta al via dalla seconda posizione con<br />

già oltre 20 punti di margine sul secondo della<br />

generale. Sempre sul circuito inglese, nelle<br />

qualifiche alla 6 ore del Mondiale endurance<br />

(Wec), Philipp Peter e il suo team hanno ottenuto<br />

il quarto tempo nella categoria LmGteAm<br />

con la Ferrari F458 Italia.<br />

fantastica - ha dichiarato Hamilton<br />

-, sono davvero felice, in estasi<br />

per la prima pole con la Mercedes.<br />

Le Ferrari erano molto veloci<br />

nelle libere e ci aspettavamo che<br />

lo fossero anche nelle qualifiche.<br />

Bisognava fare il giro perfetto per<br />

ottenere un buon risultato e sono<br />

felice che sia arrivato, si prospetta<br />

comunque una gara difficile”.<br />

Al suo fianco si è piazzato Kimi<br />

Raikkonen con la Lotus, seguito<br />

dalla Ferrari di Fernando Alonso.<br />

“Sono molto soddisfato - ha detto<br />

lo spagnolo del cavallino -. Il<br />

week-end è andato bene, la macchina<br />

è stata sempre competitiva,<br />

dopo qualche cambiamento, la<br />

vettura ha risposto bene, credo<br />

che avremo un buon assetto per<br />

la gara e questo è più importante<br />

delle qualifiche. Credo inoltre<br />

che entrambe le Ferrari hanno la<br />

possibilità di puntare ad un posto<br />

sul podio”.<br />

A cambiare radicalmente strategia<br />

è stata la Red Bull che ha optato<br />

per “sacrificare” le qualifiche e<br />

cercare uno stratagemma in vista<br />

della gara, montando le gomme<br />

medie. Sebastian Vettel si è dovuto<br />

così accontentare della nona<br />

piazza sullo schieramento di partenza.<br />

“Abbiamo visto che ci sono<br />

team velocissimi - ha esordito il<br />

campione del Mondo della Red<br />

Bull -, soprattutto Mercedes e<br />

Ferrari, e abbiamo preferito scegliere<br />

una strategia diversa in<br />

queste qualifiche. Le gomme<br />

morbide non durano a lungo,<br />

mentre il pneumatico medio<br />

sembra una migliore in prospettiva<br />

gara, mi sembra chiaro quello<br />

che stiamo cercando di fare,<br />

vedremo se la nostra scelta è stata<br />

Tom Sykes con il primato<br />

in superpole ad Aragon<br />

Il britannico Tom Sykes e la sua Kawasaki<br />

hanno stabilito il nuovo primato della pista<br />

e conquistato la superpole sul circuito<br />

iberico di Aragon, per la seconda prova del<br />

Mondiale Superbike. Sulla seconda casella<br />

l’irlandese Laverty, terzo è Davis.<br />

Solo l’aritmetica “salva” il Locarno<br />

Dopo la sconfitta contro il Vaduz restano 12 i punti dal Wohlen<br />

posto dell’inguardabile Casanave.<br />

Ci provano Monighetti,<br />

Pacarizi e Imren, ma se la grinta<br />

non fa difetto al Locarno, la precisione<br />

non è di casa al Lido. A<br />

confermarsi piacevole scoperta<br />

è poi ancora il portiere Pelloni,<br />

che mette in mostra riflessi<br />

pronti e qualità sulle conclusioni<br />

di Tighazoui e Cecchini.<br />

Ennesimo derby dell’infinita<br />

Locarno 0<br />

Vaduz 1<br />

Reti: 36’ Abegglen 0-1<br />

Locarno: Pelloni,<br />

Martignoni, Monighetti,<br />

Panizzolo, Varga (77’ Spini),<br />

Polli, Imren, Bicvic, Touré<br />

(71’ Bilinovac), Pacarizi,<br />

Casanave (46’ Mazzola)<br />

Note: Stadio del Lido,<br />

270 spettatori<br />

serie stagionale nel campionato<br />

cadetto quest’oggi, domenica, a<br />

Cornaredo, dove i bianconeri<br />

ospitano il lanciatissimo Chiasso<br />

di Livio Bordoli, che - malgrado<br />

la stagione abbia ormai<br />

poco o nulla da dire - ha tutta<br />

l’intenzione di proseguire sullo<br />

slancio. Dopo aver battuto in<br />

casa il Bienne, i rossoblù affrontano<br />

infatti il Lugano con il pensiero<br />

probabilmente già orien-<br />

All’estero<br />

Il Bayern di Shaqiri prosegue la festa<br />

e non pensa alle semifinali europee<br />

Malgrado una “Meisterschale” già in tasca e le semifinali di<br />

Champion’s League quale prospettiva, non si ferma la corsa<br />

in Bundesliga del Bayern Monaco che, una settimana dopo<br />

aver vinto matematicamente il titolo tedesco numero 23 ieri,<br />

sabato, grazie anche ad un gol di Shaqiri, ha strapazzato il<br />

malcapitato Norimberga per 4-0. Risposta pronta dell’altra<br />

semifinalista tedesca di Champion’s, visto che il Borussia<br />

Dortmund ha inflitto un tennistico 6-1 al Greuther Fürth.<br />

In Inghilterra, dopo il successo del Manchester City sullo United<br />

nel derby di lunedì scorso, la volata per il titolo è rimandata,<br />

visto che i “citizens” sono impegnati nella semifinale di<br />

Coppa contro il Chelsea. In campo per il campionato, invece,<br />

Ti-Press<br />

la formazione di Ferguson, che affronta la trasferta contro lo<br />

Stoke City. Occhio, allora, anche alla lotta per non retrocedere,<br />

con Reading e Queens Park Rangers ormai condannati,<br />

dal Norwich - quattordicesimo - al Wigan - diciottesimo - tutto<br />

è ancora aperto, visto che in tre punti sono racchiuse cinque<br />

squadre. Salvezza al centro dell’attenzione anche in Serie<br />

A, dove il Siena di Emeghara ha colto un successo importantissimo<br />

sul fanalino di coda Pescara con il gol proprio<br />

dell’elvetico per il 3-2 finale.<br />

In Francia, s’avvicina il titolo per il Psg, che - seppur senza<br />

Ibrahimovic - ha battuto 1-0 in trasferta il Troyes. In attesa<br />

dell’incontro del Marsiglia, i parigini sono a +10.<br />

15<br />

LOSPORT<br />

quella giusta”.<br />

A cercare di scompaginare le carte<br />

è stata la Sauber che ha deciso,<br />

dopo l’ottimo decimo posto ottenuto<br />

da Niko Hunkelberg, di non<br />

prendere parte alla qualifica finale.<br />

Una mossa azzardata quella<br />

della scuderia di Hinwil che ha<br />

però mantenuto la possibilità di<br />

scegliere quali gomme utilizzare<br />

in gara direttamente in partenza.<br />

Se Hunkelberg ha brillato, non si<br />

può dire altrettanto per Esteban<br />

Gutierrez che ha chiuso in diciassettesima<br />

posizione. Da annotare<br />

che Mark Webber è stato retrocesso<br />

in fondo alla griglia di partenza<br />

in quanto i commissari<br />

hanno rilevato che sulla sua vettura<br />

non era presente la quantità<br />

di carburante necessaria per<br />

consentire i prelievi per le verifiche<br />

tecniche. mmoro@caffe.ch<br />

tato verso il futuro. Gettando le<br />

basi di gioco per la prossima<br />

stagione, dove i chiassesi potrebbero<br />

davvero recitare un<br />

ruolo di outsider di lusso. E<br />

orientato al prossimo campionato<br />

rimane anche il lavoro di<br />

Raimondo Ponte sulla panchina<br />

bianconera, dove è in corso<br />

una prima scrematura dei giocatori<br />

per costruire la nuova<br />

rosa dopo un campionato davvero<br />

insignificante per risultati<br />

e, soprattutto, prestazioni.<br />

Nella settimana che deciderà il<br />

futuro societario, il Bellinzona<br />

entra invece attraverso un nuovo<br />

posticipo del lunedì. Dopo la<br />

prova senza reti nella stracantonale<br />

contro il Lugano, i granata -<br />

a cui la Lega ha tolto ulteriori 2<br />

punti in classifica per il ritardo<br />

nel pagamento di stipendi ed<br />

oneri sociali - cercano fortuna<br />

sull’ostico campo del Winterthur,<br />

che insegue direttamente i<br />

ticinesi in classifica. Anche se<br />

l’Aarau è ormai inarrestabile<br />

verso la promozione, vincere<br />

alla Schützenwiese è comunque<br />

importante per il Bellinzona.<br />

m.s.


Vestito<br />

79. 95<br />

PER ESSERE<br />

FASHION & FAIR<br />

Nel 2011 Coop era al 1° posto nel Corporate Rating<br />

oekom dei dettaglianti.


14 aprile 2013 IL CAFFÈ<br />

LO STUDIO<br />

LA VECCHIAIA<br />

SCOMPARE<br />

TRA LE STAGIONI<br />

DELLA VITA<br />

IL SESSO<br />

A LETTO<br />

È FANTASTICO,<br />

MA FUORI<br />

È UN TIRANNO<br />

A PAGINA 21<br />

SCHIRA A PAGINA 23<br />

ROSSI A PAGINA 28<br />

( PARENTESI<br />

TRA<br />

PAUSA CAFFÈ con COSTUME | SAPORI | MOTORI | SPORT| SALUTE<br />

PER COMINCIARE PATRIZIA GUENZI<br />

PSICANALISI E STREGONERIA<br />

La psicanalisi non è più un tabù. Piace e attrae. Lo<br />

dimostra il successo di “In treatment”, su Sky, con<br />

Sergio Castellitto nelle vesti di uno psicanalista<br />

(ne parliamo a pagina 35). Se anni fa andare a stendersi<br />

sul lettino era roba da matti, oggi così non è più. Sdoganato,<br />

insomma, il dialogo analitico al punto tale da crearne<br />

un serial televisivo. Che piace. Cinque personaggi<br />

si mettono a nudo. La telecamera è fissa, ferma, i movimenti<br />

lenti e un’attenzione quasi maniacale ai dettagli:<br />

il rumore delle labbra che si schiudono per parlare, la<br />

bocca che fa una smorfia, respiri e esitazioni. Il movimento<br />

è circoscritto in uno spazio ristretto e proprio<br />

per questo risulta amplificato e quasi “rumoroso”. La<br />

serie servirà anche ad aprire gli occhi a coloro che ancora<br />

credono che entrare nello studio di uno psicanalista<br />

sia più o meno come andare da uno stregone.<br />

LA TENDENZA<br />

AI GIOVANI<br />

L’AUTO PIACE<br />

PICCOLA<br />

E SCATTANTE<br />

IL BASTARDINO<br />

CHE CONQUISTA<br />

LEGGI COSÌ<br />

IL FUTURO<br />

SU TUTTI GLI SMARTPHONE<br />

E I TABLET<br />

IL CANE<br />

“FIRMATO”<br />

PIACE<br />

SEMPRE MENO.<br />

SI PREFERISCE<br />

ADOTTARE UN<br />

TROVATELLO.<br />

MENTRE LA<br />

MODA DEL<br />

CHIHUAUA...<br />

UPATRIZIA GUENZI<br />

no a zero per il bastardino. Era da<br />

tempo che non accadeva. Tutti a<br />

preferire il cane di razza, quello<br />

con un pedigree blasonato, adatto<br />

a sfilate e concorsi. Un cane da<br />

esibire, più che da amare verrebbe<br />

da dire. Perché se è l’animo<br />

della bestiola ad attrarci, l’aspetto<br />

esteriore non deve avere alcuna<br />

importanza.<br />

segue a pagina 18<br />

CCAROLINA CENNI<br />

hi ha un cane lo sa. Primavera fa<br />

rima con problemi di salute per<br />

il nostro Fido. Soprattutto se abbiamo<br />

intenzione di andarcene<br />

in vacanza con lui. Infatti, con le<br />

prime belle giornate ecco insetti<br />

e animaletti potenzialmente pericolosi,<br />

che possono causare<br />

molti fastidi se non addirittura,<br />

nei casi estremi, la morte dell’animale.<br />

Con il caldo uno dei<br />

primi pericoli sono le zecche. A<br />

partire dai dieci gradi si attivano.<br />

segue a pagina 19


Se il gatto assiste lo psicologo<br />

L’unità psichiatrica dell’ospedale universitario di<br />

Ginevra accoglie animali nell’ambito della zooterapia.<br />

Una quarantina di persone, in gruppo o<br />

individualmente, sono messe a contatto con un cane,<br />

un gatto o un cavallo, perché, secondo gli psicologi,<br />

sono degli ottimi terapeuti. Attenuano la resistenza<br />

del paziente e sdrammatizzano il legame terapeutico.<br />

IL CAFFÈ 14 aprile 2013 Invasione di animali da compagnia<br />

GLI ANIMALI<br />

Finita l’era del quattrozampe<br />

di razza, con albero genealogico<br />

di successo e un futuro in passerella.<br />

L’aspetto esteriore conta assai meno<br />

NON PIACE PIÙ IL CANE<br />

“FIRMATO”<br />

IL BASTARDINO CONQUISTA.<br />

SEMPRE PIÙ PERSONE<br />

ADOTTANO UN TROVATELLO<br />

DAI RIFUGI O DALLE<br />

PROTEZIONI. MENTRE<br />

LA MODA DEI CHIHUAUA...<br />

PATRIZIA GUENZI<br />

Uno a zero per il bastardino.<br />

Era da tempo<br />

che non accadeva.<br />

Tutti a preferire il<br />

cane di razza, quello<br />

con un pedigree blasonato, adatto<br />

a sfilate e concorsi. Un cane<br />

da esibire, più che da amare verrebbe<br />

da dire. Perché se è l’animo<br />

della bestiola ad attrarci, a<br />

farci venir voglia di condividere<br />

un pezzo di vita con lui, l’aspetto<br />

esteriore non deve avere alcuna<br />

importanza. Il potenziale di affetto<br />

di un cane non dipende<br />

certo dal colore, forma, dimensioni<br />

o età. Né, tanto meno, dalla<br />

razza. Finalmente molte persone<br />

l’hanno capito. Le prime a<br />

gioirne sono le Protezioni animali,<br />

che così riescono a dare<br />

anche ai loro meticci, abbandonati<br />

o rifiutati, una nuova famiglia.<br />

Non solo. Piacciono anche<br />

gli over, difficilmente scelti da<br />

chi cerca un compagno a quattro<br />

“Proprio l’altro<br />

giorno un<br />

cagnolone di 12<br />

anni è stato<br />

adottato”<br />

zampe che opta per uno giovane,<br />

vispo e sano. “Proprio l’altro<br />

giorno un cagnolone di 12 anni è<br />

stato adottato”, dice soddisfatta<br />

Sonia Fischer, direttrice della<br />

Protezione animali di Lugano<br />

che ospita una quarantina di<br />

cani che cercano casa.<br />

Tuttavia, non illudiamoci. Un<br />

terzo dei Fido svizzeri in circolazione<br />

è firmato. Mentre gli allevamenti<br />

in crisi non andranno<br />

mai. Solo in Svizzera ne esistono<br />

a decine e persone pronte a<br />

sborsare anche 2-3mila franchi<br />

per portarsi a casa un cucciolo<br />

“firmato” ci saranno sempre. Oltre<br />

tremila franchi per un bulldog<br />

e oltre 2mila per un chihuaua.<br />

E proprio quest’ultimo è il<br />

protagonista del momento. Tutti<br />

cercano un chihuaua. “Ce lo<br />

chiedono in molti – spiega Emanuele<br />

Besomi, della Protezione<br />

animali di Bellinzona, che conferma<br />

comunque un certo cambiamento<br />

di mentalità -. Purtroppo<br />

anche la moda pesa e<br />

adesso è il turno di questi cagnolini”.<br />

Intanto, di razza o no, tutti i cani<br />

sono soggetti a malattie. E la stagione<br />

estiva non è delle migliori<br />

quanto a pericoli. Oltre a zecche,<br />

pulci e parassiti vari, in agguato<br />

c’è la leishmaniosi, non più circoscritta<br />

nelle zone di mare o nel<br />

sud Italia, ma presente un po’<br />

ovunque. Una malattia, compli-<br />

IPREZZI<br />

ce un parassita (pappatacio), in<br />

costante aumento per via del<br />

cambiamento climatico (vedi<br />

pagina accanto).<br />

Tornando alle razze, occorre sapere<br />

che alcune di queste sono<br />

soggette a un’autorizzazione.<br />

Prima dell’acquisto, o dell’adozione,<br />

meglio informarsi presso<br />

l’Ufficio del veterinario cantonale<br />

o al proprio comune di domicilio.<br />

Ecco perché le protezioni<br />

animali hanno molta più difficoltà<br />

a far adottare un cane di<br />

una razza soggetta a restrizioni,<br />

ad esempio dogo argentino, alano,<br />

bulldog inglese, mastino na-<br />

poletano o pastore del Caucaso.<br />

“Se i trovatelli ultimamente per<br />

fortuna hanno moolto più successo,<br />

purtroppo i cani definiti<br />

potenzialmente pericolosi restano<br />

qua. In pochi si prendono la<br />

briga di chiedere il permesso, di<br />

fare un corso, di tribolare insomma<br />

- spiega Emanuele Besomi -.<br />

Da qualche giorno abbiamo tre<br />

pastori svizzeri, quei cagnoni<br />

bianchi, enormi. E non sono neanche<br />

più tanto giovani. Due di<br />

loro hanno 6 anni e uno ne ha<br />

già 9. Difficile che qualcuno se li<br />

prenda”.<br />

Ad avere a cuore proprio i cani<br />

più anziani è la protezione animali<br />

di Lugano. “Preferiamo<br />

prenderci cura soprattutto di<br />

loro - spiega Fischer -. Nessuno<br />

li vuole più, magari perché puzzano<br />

e sono malati”.<br />

pguenzi@caffe.ch<br />

Q@PatriziaGuenzi<br />

BRUTTO<br />

E UNICO<br />

La bellezza<br />

del bastardino<br />

sta proprio<br />

nella sua<br />

unicità<br />

C’È CHI È PRONTO A SPENDERE<br />

PURE OLTRE TREMILA FRANCHI<br />

P er<br />

averlo firmato si è disposti a spendere<br />

anche 3mila franchi. Anzi, a<br />

volte pure di più per un cane con pedigree<br />

a cinque stelle, genitori, nonni e<br />

bisnonni supercertificati, radiografati,<br />

con decine di concorsi di bellezza alle<br />

spalle. Proprio così, gli amanti della pura<br />

razza non badano a spese. Almeno a giudicare<br />

dalla gran quantità di allevatori<br />

iscritti alla Scs, Società cinologica svizzera,<br />

che fa parte di quella internazionale,<br />

Fci, sotto il cui cappello si riuniscono oltre<br />

70 Paesi, tra cui l’Italia. E proprio qui<br />

molti ticinesi si rivolgono per portarsi a<br />

casa un cuccioletto doc. Mentre chi si affida<br />

al web, dove c’è di tutto, rischia di fare<br />

un brutto affare.<br />

Ma torniamo ai costi. Un cucciolo di bulldog<br />

si aggira attorno ai 3200 franchi, un<br />

retriever o un beagles 2400, un rottweiler<br />

“Purtroppo<br />

quelli definiti<br />

potenzialmente<br />

pericolosi<br />

restano qua”<br />

2mila e un chihuaua 2300. Certo, adottare<br />

un cane da una delle protezioni animali si<br />

spende molto molto meno: la Protezione<br />

animali di Lugano chiede una semplice<br />

offerta, quella di Bellinzona ha fissato un<br />

prezzo base di 300 franchi a cane. Ma,<br />

come detto, raramente c’è quello di razza.<br />

E se c’è, è in là con gli anni. Sono invece<br />

per lo più bastardini abbandonati o provenienti<br />

dall’Est, che arrivano in Svizzera<br />

per vie poco legali e che, spesso malati e<br />

acciaccati, finiscono nei rifugi. Qua, rischiano<br />

di trascorrere tutta la loro vita, visto<br />

che non sono belli, sani e carini. Così<br />

come gli animali vecchi, quelli over 10,<br />

che - capita più spesso di quanto si creda<br />

- il “padrone” abbandona perché<br />

il cane con l’età ha iniziato a puzzare,<br />

a sporcare o ad aver bisogno<br />

di cure costose. p.g.<br />

Bulldog<br />

3’200 franchi<br />

Ha un'indole<br />

naturalmente pacifica.<br />

Ha una bassa reazione<br />

agli stimoli esterni, è<br />

tollerante e paziente<br />

(<br />

Beagles<br />

2’400 franchi<br />

Allegro, curioso,<br />

intelligente, mai<br />

aggressivo, affettuoso<br />

con tutti, esprime la<br />

vera “gioia di vivere”<br />

Rottweiler<br />

2’000 franchi<br />

Ha un istinto alla difesa<br />

del territorio molto forte,<br />

ma è equilibrato,<br />

protettivo, determinato<br />

e affettuoso<br />

Chihuaua<br />

2’400 franchi<br />

Anche se piccolissimo è<br />

forte, molto coraggioso,<br />

iperattivo e determinato.<br />

vivace, incline al gioco<br />

e di compagnia<br />

Barboncino<br />

1’000 franchi<br />

Simpatico, docile,<br />

vivace, affettuoso e<br />

giocoso, si adatta<br />

quindi perfettamente<br />

alla convivenza con i<br />

bambini<br />

Retriever<br />

2’400 franchi<br />

Tranquillo, intelligente e,<br />

da giovane, molto<br />

attivo. Deve fare attività<br />

fisica assieme al<br />

proprio duezampe<br />

L’ALLARME<br />

IRISCHI<br />

In Svizzera vivono circa 1,35 milioni di gatti, mezzo<br />

milione di cani e circa 4,5 milioni di pesci. Insomma,<br />

non si può proprio dire che gli elvetici non amino gli<br />

animali da compagnia. Non sono pochi neppure i<br />

quattrozampe ospitati nei rifugi: circa 23'400, tra cui<br />

13mila gatti e 4mila cani. Tuttavia, nello stesso anno<br />

sono stati adottati 16mila bestiole.<br />

È EMERGENZA LEISHMANIOSI,<br />

FIDO TRA LE VITTIME PREFERITE<br />

P ericolo<br />

leishmaniosi. Ogni anno si ripete lo<br />

stesso allarme e Fido è tra le vittime preferite.<br />

Da non prendere sottogamba. Colpevole il<br />

“pappatacio”, una zanzarina microscopica, attiva<br />

da maggio a ottobre. Colpisce soprattutto i cani,<br />

ma anche l’uomo. E non è più confinato alle zone<br />

di mare e nel sud Italia, ma focolai sono stati trovati<br />

anche in Val d’Aosta e in Germania. Sembra che<br />

solo la Pianura Padana abbia un clima poco amato<br />

dall’insidioso, e silenzioso, pappatacio.<br />

I sintomi principali sono a livello della cute, con lesioni<br />

e perdita di pelo soprattutto nelle zone della<br />

testa (intorno agli occhi, naso e padiglioni aurico-<br />

I consigli del veterinario per prepararsi con sicurezza alla bella stagione<br />

ATTENZIONE ALLE INSIDIE<br />

ZECCHE, PARASSITI E VERMI<br />

C hi<br />

ha un cane lo sa. Primavera<br />

fa rima con problemi<br />

di salute per il nostro Fido.<br />

Soprattutto se abbiamo intenzione<br />

di andarcene in vacanza con<br />

lui. Infatti, con le prime belle giornate<br />

ecco insetti e animaletti potenzialmente<br />

pericolosi, che possono<br />

causare molti fastidi se non<br />

addirittura, nei casi estremi, la<br />

morte dell’animale. “Comincerei<br />

parlando del Ticino e dei rischi attuali<br />

– dice Daniele Varini, veterinario<br />

a Losone -. Con il caldo uno<br />

dei primi pericoli sono le zecche.<br />

A partire dai dieci gradi di temperatura,<br />

infatti, queste si attivano.<br />

Suggerisco quindi di iniziare a<br />

mettere un prodotto antiparassitario<br />

che normalmente viene applicato<br />

una volta al mese, vanno<br />

bene pure i collarini”. In questo<br />

modo, il cane protetto può correre<br />

nei boschi e nei prati senza rischiare<br />

nulla.<br />

Ma le insidie della bella stagione<br />

non finiscono qui, anzi. Un altro<br />

problema che si presenterà presto<br />

in alcune zone del cantone è la temuta<br />

processionaria. Gli esperti<br />

prevedono che non appena si alzerà<br />

la temperatura, queste larve<br />

adulte scenderanno dai pini, formando<br />

appunto una processione,<br />

s’infileranno sotto terra per poi<br />

trasformarsi, in autunno, in farfalle.<br />

“Quest’anno ci sono tantissimi<br />

nidi e, infatti, si prevede che ci saranno<br />

molti più casi - avverte Varini<br />

-. Bisogna stare attenti soprattutto<br />

con i cuccioli che sono molto<br />

curiosi, vogliono annusare, toccare,<br />

assaggiare. Chi ha cuccioli dovrebbero<br />

evitare queste zone”.<br />

Terribile e dolorosa la processionaria.<br />

Se il cane lecca questi insetti<br />

avrà un’immediata reazione: salivazione<br />

intensa e forti dolori in<br />

bocca. “Se inizia a sbavare molto,<br />

per prima cosa bisogna risciac-<br />

“Quest’anno ci<br />

saranno tante<br />

processionarie,<br />

cautela per<br />

quelli più baby”<br />

lari), ma molto spesso si aggiunge perdita di peso,<br />

affaticamento, febbre, vomito e arti dolenti. Il periodo<br />

di incubazione varia da un mese ad un massimo<br />

di 4 anni e l’infezione può avere anche un decorso<br />

asintomatico. Fondamentale è il sistema immunitario<br />

dell’animale, in grado di contrastare in<br />

modo più o meno robusto la malattia.<br />

La leishmaniosi colpisce soprattutto i cani adulti,<br />

che vivono in prevalenza all’aria aperta. Anche in<br />

questo caso la prevenzione è l’arma più efficace.<br />

Controlli periodici dal veterinario di fiducia e l’utilizzo<br />

di prodotti repellenti (spray, collari ) per combattere<br />

questo tipo di insetto. c.c.<br />

LA CURIOSITÀ<br />

QUANDO IL MICIO COL PEDIGREE<br />

COSTA COME UN’AUTOMOBILE<br />

S e<br />

c’è chi sogna il cane firmato e lo stesso vale per il gatto.<br />

Birmano, soriano, blu di russia, norvegese delle foreste, siberiano,<br />

maine coon, egyptian mau, ragdoll, thai, angora turco, sphynx e<br />

tanti altri. A pelo lungo, corto, semi lungo e addirittura senza. Quanto<br />

belli e quanto costosi. Anche come un’automobile.<br />

Ma quanto può costare un gatto di razza? Chiaramente dipende dalla<br />

razza desiderata, ma anche dalla bellezza dell’esemplare. Sì perché, a<br />

volte, tra un cucciolo e l’altro di una stessa cucciolata c’è un abisso,<br />

soprattutto agli occhi di un esperto. Infatti, i piccoli vanno divisi in due<br />

grandi categorie: da esposizione e da compagnia. Quelli da esposizione<br />

sono dei futuri campioni e devono avere tutte le caratteristiche tipiche<br />

della razza. I cuccioli da compagnia, invece, si avvicinano meno allo<br />

standard di perfezione e quindi sono più economici. La bellezza dei genitori<br />

e la genealogia sono una garanzia per i piccoli e, chiaramente,<br />

fanno anche lievitare il loro prezzo. Attualmente un cucciolo persiano<br />

con pedigree parte da 600 franchi e può arrivare fino a 3mila e più per<br />

soggetti incredibilmente belli e di altissima genealogia. Tra i gatti più<br />

costosi figurano il bengala che può arrivare a 3mila franchi, lo scottish<br />

fold, il maine coon e il blu di russia che si aggirano sui 1’200 franchi, il<br />

manx che viene venduto a 3’600, lo sphynx che costa 1’200 franchi e il<br />

siamese, un po’ più economico, che costa sugli 800 franchi. Ma quello<br />

da record è il savana, un felino di taglia media proveniente da un incro-<br />

quarlo con tanta acqua per aiutarlo<br />

ad eliminare gran parte dei peli<br />

orticanti che potrebbe avere in<br />

bocca - prosegue Varini -. E poi<br />

andare subito dal veterinario, perché<br />

l’animale ha un immediato<br />

bisogno di cure per limitare i dan-<br />

ni. Danni che, nella peggiore delle<br />

ipotesi, possono tramutarsi in<br />

un’amputazione parziale della<br />

lingua”.<br />

Per chi ha intenzione di lasciare il<br />

Ticino diretto a Sud, quindi verso<br />

il bacino Mediterraneo, deve armarsi<br />

contro tutta un’altra serie di<br />

insidie non meno pericolose. “In<br />

questi casi si può andare incontro<br />

alla dirofilariasi, ossia il cosiddetto<br />

verme del cuore, trasmesso da<br />

una zanzara - prosegue il veterinario<br />

-. Il consiglio è quello di partire<br />

con un buon prodotto antiparassitario.<br />

Ce ne sono due o tre<br />

che funzionano molto bene. Uno<br />

è un collare per cani e l’altro è un<br />

prodotto liquido da applicare sulla<br />

pelle. Non sono protezioni al<br />

100%, ma funzionano molto<br />

bene”. Ma non è finita qui. Un altro<br />

rischio è la babesiosi o piroplasmosi,<br />

trasmessa dalle zecche.<br />

Anche in questo caso si consiglia<br />

di applicare un buon antiparassitario.<br />

Un altro utile consiglio per<br />

chi condivide la vita con un quattrozampe<br />

è quello di evitare le<br />

zanzare, quindi non far dormire il<br />

cane all’aperto. “Tornati dalle vacanze<br />

dargli un vermifugo per eliminare<br />

tutti gli eventuali vermi<br />

che può aver preso in vacanza -<br />

suggerisce Varini -. E, non lo ripeteremo<br />

mai abbastanza, attenzione<br />

ai colpi di calore. Mai lasciare<br />

cani o gatti chiusi in macchina”.<br />

Insomma, avere un animale significa<br />

anche, in alcuni periodi<br />

dell’anno, prestare più attenzioni<br />

e cure. Ancor di più se si viaggia<br />

fuori cantone. Infatti, i pericoli<br />

sono davvero tanti. Prima di partire<br />

è sempre meglio fare alcune<br />

verifiche sul luogo di vacanza,<br />

così da mettere in atto tutte le prevenzioni<br />

e portarsi appresso l’occorrente<br />

per eventuali brutte sorprese.<br />

c.c.<br />

cio tra un gatto domestico e un gattopardo africano. Il prezzo? Fuori di<br />

testa, in alcuni casi fino a 20mila franchi ad esemplare.<br />

Quando si acquista un cucciolo di razza ci sono alcune importanti<br />

cose da sapere. Innanzitutto, di norma, un allevatore serio non cede<br />

mai un cucciolo prima dei settantacinque giorni, in questo modo il<br />

micio avrà avuto tutto il tempo necessario per stare con la madre ed<br />

imparare da lei alcune cose essenziali per la sua vita futura. Inoltre, è<br />

bene che il cucciolo lasci l’allevamento solo dopo essere stato<br />

sverminato e vaccinato. È un diritto di chi acquista un piccolo<br />

visionarlo, toccarlo e “testare” il suo carattere prima di comprarlo. Se<br />

tutto ciò non fosse permesso è bene diffidare e, magari, rivolgersi ad<br />

un altro allevamento. Un allevatore serio sarà ben contento di dedicare<br />

ai futuri proprietari del tempo per spiegare il carattere del piccolo, le<br />

sue abitudini e la sua alimentazione. Quest’ultima, infatti, è<br />

particolarmente importante. Quando arriverà il momento di portare a<br />

casa il gattino, l’allevatore molto probabilmente vi darà dei preziosi<br />

consigli sui cibi che sono stati utilizzati fino a quel momento e su quelli<br />

che dovrebbero essere usati ancora per un po’. Un cambio di<br />

alimentazione troppo brusco può causare problemi gastro-intestinali<br />

ed è quindi meglio che avvenga gradualmente nel giro di un mese. Ed<br />

infine, ricordate che il pedigree non garantisce che il cucciolo sia<br />

perfettamente aderente allo standard né che sia sano. c.c.<br />

19<br />

TRA ( PARENTESI<br />

DIARIO<br />

GIUSEPPE ZOIS<br />

L’onore<br />

perduto<br />

dei politici<br />

bugiardi<br />

Caro Diario,<br />

la sfrontatezza di taluni politici<br />

supera anche l’Everest. Vengono<br />

colti con le mani nel sacco e<br />

negano con un’improntitudine<br />

colossale; sono sommersi dagli<br />

scandali di cui sono registi e<br />

parlano di calunnie, brandendo<br />

subito l’arma della querela. La<br />

colpa non è di chi infrange la<br />

legge, ma di quegli impiccioni<br />

di giornalisti che osano scavare<br />

nel privato dei cittadini... Portano<br />

all’estero soldi, li piazzano<br />

con tutti gli accorgimenti perché<br />

siano blindati - tanto i capitali<br />

quanto i padroni - e hanno<br />

la sicumera di chiamarsi fuori:<br />

tutto avviene a loro insaputa. E<br />

ogni volta si dichiarano “Stupefatti“.<br />

L’idea del male non li lambisce.<br />

Purtroppo prospera questo<br />

modello di politica degenerata,<br />

dove prima di tutto è posto<br />

il proprio tornaconto personale<br />

invece che l’interesse della comunità.<br />

E vediamo così, a ogni<br />

latitudine, maneggioni e trafficanti<br />

di ogni specie e risma. La<br />

corsa, più che alla crescita civile,<br />

è verso la furbata; le manovre<br />

debbono produrre profitto personale,<br />

i cittadini possono ben<br />

attendere. Le persone, gli incarichi<br />

e gli eventi sono calcolati<br />

solo per quanto possono<br />

“rendere“.<br />

“UNA BRAVA<br />

PERSONA si vergogna<br />

anche davanti<br />

al suo cane“,<br />

ha<br />

scritto AntonCechov<br />

(1860-<br />

1904): evidentemente il drammaturgo<br />

non immaginava dove<br />

ci avrebbero portato la disinvoltura,<br />

la menzogna e la spregiudicatezza<br />

di uomini senza scrupoli,<br />

senza pudore né dignità. Il<br />

caso più recente è quello dell’ex-ministro<br />

francese del Bilancio,<br />

Jérome Cahuzac, colui che<br />

doveva fare la guerra all’evasione.<br />

La solita storia della volpe<br />

messa a guardia del pollaio.<br />

Pensa un po’, caro Diario, che<br />

“tolla“ quest’uomo: andava a<br />

convegni e dibattiti scagliandosi<br />

contro gli evasori e le frodi fiscali,<br />

sorvolando sui suoi scheletri<br />

nell’armadio, i capitali imboscati<br />

a Ginevra.<br />

IL PADRE di tutte le storie è da<br />

sempre il punto di domanda.<br />

Perché è stato così impudente?<br />

Per il ministro-chirurgo, titolare<br />

di una clinica nel cuore di Parigi,<br />

mentire era la sua specialità.<br />

Siamo alla normalità dell’inganno.<br />

È crollato, schiacciato dalle<br />

prove. Il fango della caduta è arrivato<br />

addosso anche al Presidente<br />

Hollande e al ministro<br />

delle Finanze, Moscovici, come<br />

minimo due imperdonabili ingenuotti.<br />

Certo, Cahuzac può<br />

consolarsi di essere in affollata e<br />

multiforme compagnia, ma dove<br />

sta la coerenza di un socialista<br />

che ammette il piazzamento<br />

clandestino di 600 mila euro?<br />

Provenienza? Mistero. Ora sulla<br />

rotta Ginevra-Singapore sono<br />

spuntati altri 15 milioni di euro,<br />

sui quali si indaga. Le cifre hanno<br />

il loro peso, ovvio, ma qui,<br />

prima ancora, sono il politico e<br />

la politica ad aver perso la faccia<br />

e nessun lifting è più in grado di<br />

rigenerare i tessuti delle qualità<br />

umane e delle virtù, quando le<br />

cellule si necrotizzano.


20<br />

TRA<br />

PARENTESI)<br />

oltreilcibo<br />

animalia<br />

gIp uspwbup<br />

jm njp qftp jefbmf/h<br />

$397


IL CAFFÈ 14 aprile 2013<br />

PATRIZIA GUENZI<br />

Nel 2030, fra meno di<br />

vent’anni, gli over<br />

65 saranno circa un<br />

terzo dei cittadini.<br />

Un Paese per lo più<br />

con i capelli grigi, ma tutt’altro<br />

che anziano. Semmai... poco<br />

più che tardo adulto. Con l’allungarsi<br />

della durata media<br />

dell’esistenza si modifica anche<br />

il linguaggio, mentre già oggi i<br />

sessantenni vivono esperienze<br />

che, fino a non molti anni fa,<br />

erano proprie dei quarantacinquantenni.<br />

E così, la vita che<br />

si dilata, dilata pure le fasi di<br />

età. Alle classiche e conosciute<br />

cinque stagioni, se ne sono aggiunte<br />

altre quattro: oltre a<br />

bambini (0-10), adolescenti<br />

(11-20), giovani (21-25), adulti<br />

(35-54) e anziani (76-84), ecco<br />

le new entry: giovani-adulti<br />

(26-34), tardo-adulti (55-64),<br />

giovani anziani (65-75) e grandi<br />

anziani (over 85).<br />

Il fenomeno l’ha descritto bene<br />

Marc Freedman nel saggio “Il<br />

grande cambiamento: affrontare<br />

la nuova fase oltre la mezza<br />

età”, in cui l’autore immagina<br />

un futuro con un esercito di<br />

sessanta e settantenni ancora<br />

attivi professionalmente. Perché<br />

evidentemente la forza dei<br />

trent’anni non ci sarà più, ma<br />

l’esperienza accumulata resta<br />

comunque qualcosa di importante<br />

e da valorizzare il più a lungo<br />

possibile. “Tutto giusto, certo,<br />

ma questo dilatarsi delle stagioni<br />

della età non fa che accentuare<br />

una situazione già abbastanza<br />

drammatica proprio sul fronte<br />

del lavoro”, commenta la sociologa<br />

ginevrina Eliane Perrin. E<br />

aggiunge: “Questo sovrapporsi<br />

massiccio tra età, infatti, fa sì che<br />

gli anziani prolunghino la propria<br />

attività professionale, mentre<br />

i giovani che cercano un lavoro<br />

non lo trovano”.<br />

Tornando agli aspetti positivi, è<br />

ILDEMOGRAFO<br />

G ioie<br />

COSÌ LE NUOVE<br />

STAGIONI<br />

DELLA VITA<br />

S’ALLUNGANO<br />

indubbio che ogni generazione<br />

guadagna sette-otto anni di<br />

aspettativa di vita. In sostanza,<br />

la forza psicofisica dei nostri<br />

nonni a 60 anni, equivarrà alla<br />

nostra quanto ne avremo 75. E<br />

la tendenza aumenterà sempre<br />

più. Basti dire che E se pensia-<br />

COME CAMBIANO LE FASI DELLA VITA<br />

TRA GIOVANI-ADULTI E GRANDI ANZIANI<br />

OGGI LE FASCE DI ETÀ DIVENTANO NOVE<br />

“Un sovrapporsi<br />

di generazioni<br />

che acuisce la<br />

piaga della<br />

disoccupazione”<br />

e dolori comporta il dilatarsi delle<br />

stagioni della vita. Viviamo più a lungo e<br />

meglio, restiamo attivi più a lungo, ci godiamo<br />

molto di più la pensione… Mille opportunità<br />

in più, certo, ma tutto ciò significa un carico<br />

di nuovi problemi da affrontare. “La società deve<br />

prendere atto di questo cambiamento, reinventarsi<br />

e riorganizzarsi di conseguenza - nota Alessandro<br />

Rosina, demografo e professore associato<br />

di demografia nella facoltà di economia dell’Università<br />

Cattolica di Milano -. È la sfida del<br />

futuro”.<br />

Già, e che sfida! Tutti noi siamo impreparati e<br />

ancora stiamo assistendo basiti a ultra ottantenni<br />

pimpanti e in forma che non danno segni di<br />

cedimento. “Un uomo quarantenne di oggi farà<br />

da 75enne ciò che fece mio nonno a 60 anni”,<br />

ANNI 50<br />

OGGI<br />

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90<br />

0-10 anni<br />

Bambini<br />

12-19<br />

Adolescenti 20-24<br />

Giovani<br />

11-20<br />

Adolescenti<br />

21-25<br />

Giovani<br />

DEMOGRAFIA<br />

Non più la vecchiaia, ma una diversa esistenza<br />

adulta in cui restare attivi molto più a lungo.<br />

Le soglie anagrafiche non hanno più confini<br />

mo che fra trent’anni gli ottantenni<br />

saranno quattro volte tanto,<br />

e in Ticino abiteranno 2mila<br />

centenari, prepariamoci a non<br />

più giudicare vecchio, inutile,<br />

fuori gioco chi oggi ha raggiunto<br />

l’età della pensione. “Ricordiamo<br />

però che un ottantenne<br />

sarà sempre un ottantenne. Difficilmente<br />

sarà in grado di badare<br />

in tutto e per tutto a sè<br />

stesso”, insiste Perrin.<br />

Se un tempo i confini tra le età<br />

erano chiari e netti, oggi si sono<br />

mescolati. Da qui le nuove definizioni.<br />

Si assiste a un allunga-<br />

“Non ha più senso conservare<br />

il benessere sin qui acquisito,<br />

serve una visione più dinamica”<br />

25-60<br />

Adulti<br />

26-34<br />

Giovani adulti 35-54<br />

Adulti<br />

mento pressoché infinito della<br />

giovinezza, che inizia sì molto<br />

presto, soprattutto per il sesso<br />

femminile, e poi non termina<br />

mai. E se una volta il percorso<br />

esistenziale era unico e uguale<br />

per tutti, oggi è molto più flessibile.<br />

Così, ci si ritrova a posticipare<br />

parecchie scelte e a volte si<br />

è anche pronti a ricominciare,<br />

seppure alla soglia di quella che<br />

un tempo veniva definita “età<br />

pensionabile”. Resta però un<br />

fatto. Per l’età di mezzo, 36-<br />

50enni, soprattutto al femminile,<br />

la fatica è tanta. Ha figli pro-<br />

spiega Rosina. E insiste: “Tutta la nostra storia<br />

ha visto limiti di età sempre uguali, poi la longevità<br />

ha fatto sì che le generazioni aggiungessero<br />

sette-otto anni. In sostanza, le soglie anagrafiche<br />

continuano a mutare”. Così, molti eventi della<br />

vita, come terminare la scuola, trovare un lavoro,<br />

andarsene di casa e, finalmente, essere indipendenti,<br />

magari metter su anche famiglia, si sono<br />

spalmati in tempi molto più lunghi.<br />

Quindi, se non ci attrezziamo psicologicamente<br />

in modo tale da organizzarci in un altro conteso<br />

saranno dolori. “Il rischio è quello di ritrovarci a<br />

non riuscire a spendere i nostri anni - riprende<br />

Rosina -. Vedo un pericolo di marginalizzazione<br />

e costo sociale molto alto se non capiremo come<br />

utilizzare appieno quell’età adulta che s’è aggiunta<br />

alle nostre vite”. Invece di difendere lo sta-<br />

65-75<br />

Giovani anziani<br />

pri a cui badare e genitori, a<br />

volte anche nonni, ancora da<br />

accudire. La tranquillità arriva<br />

dopo. A sessanta e poi, quando<br />

effettivamente, già oggi, si sta<br />

meglio rispetto a 15-20 anni fa.<br />

Non per niente schiere di pensionati<br />

pimpanti si dimenano<br />

76-84<br />

Anziani<br />

over 85<br />

Grandi anziani<br />

21<br />

in palestra, non disdegnano la<br />

discoteca, fanno un sacco di<br />

sport, curano il proprio aspetto,<br />

senza dimenticare la mente. E il<br />

successo dei corsi universitari<br />

organizzati dall’Associazione<br />

ticinese terza età lo dimostrano<br />

chiaramente. Intanto, già oggi<br />

ben 4'500 centenari vivono in<br />

Svizzera, 350 volte di più che<br />

nel 1950 e, tenetevi forte, dodici<br />

volte in meno che nel 2050. Insomma,<br />

il futuro è grigio, ma<br />

per una volta in senso positivo.<br />

pguenzi@caffe.ch<br />

Q@PatriziaGuenzi<br />

“LA SOCIETÀ DEVE RIORGANIZZARSI”<br />

UNA SFIDA<br />

Cogliere le<br />

nuove<br />

opportunità<br />

date<br />

dall’allungame<br />

nto degli anni<br />

di vita<br />

’HF7+9./B )=;BF? %A+86-; .6 1+86476+?<br />

)I6CC<br />

!+C5 ;9HC<br />

29; +<br />


22<br />

TRA<br />

PARENTESI)<br />

leauto<br />

STEFANO PESCIA<br />

Quando un modello<br />

si propone in una<br />

nuova generazione<br />

solitamente le dimensioni<br />

sono un<br />

elemento che segnano il suo<br />

cambiamento. Per la Outlander<br />

invece Mitsubishi ha deciso di<br />

mantenere le grandezza del precedente<br />

modello (lunghezza<br />

4,66 m e un passo di 2,67 m) e di<br />

permettere al cliente di scegliere<br />

nuovamente tra una versione<br />

a cinque posti o una a sette posti.<br />

In quest’ultima variante l’accesso<br />

ai sedili si attiva automaticamente<br />

ribaltando il sedile posteriore.<br />

Grazie anche ad un<br />

pratico regolatore longitudinale<br />

di 250 mm (modello precedente<br />

80 mm) entrare e uscire dall’abitacolo<br />

è più comodo.<br />

IN<br />

BREVE<br />

GOLF GTI<br />

CABRIOLET<br />

POTENZA<br />

SENZA<br />

PRECEDENTI<br />

La Mercedes<br />

Quando in casa Mercedes il design incontra delle<br />

raffinate prestazioni sportive si entra nel mondo<br />

Amg. Da settembre, a partire da 72'900 franchi,<br />

sarà disponibile anche una Cla con il più potente<br />

motore turbo a quattro cilindri di serie offerto dal<br />

mercato mondiale. Con 360 cv, una coppia<br />

massima di 450 nm sarà pure dotata della<br />

trazione integrale 4Matic.<br />

La Ford<br />

Praticità, flessibilità e funzionalità saranno le doti<br />

del fratellino della Ford Kuga. La versione europea<br />

del modello EcoSport, costruito sul pianale della<br />

Fiesta, avrà una lunghezza di 4,24 m e si potrà<br />

scegliere in tre motorizzazioni (due benzina e un<br />

diesel) da 90 a 125 cv. Il Ford EcoSport verrà<br />

commercializzato in Europa da fine giugno,<br />

unicamente a trazione anteriore.<br />

MITSUBISHI OUTLANDER<br />

EVOLUZIONE DI QUALITÀ<br />

La strada per impostare il piano<br />

di rilancio del suo Suv Outlander<br />

segue, in particolare, le linee<br />

di un nuovo design più aerodinamico,<br />

una tecnologia più raffinata<br />

con nuovi sistemi di assistenza<br />

e un’apprezzata cura della<br />

comodità. Trasformare lo<br />

spazio di carico con funzionalità<br />

è un ulteriore vantaggioso punto<br />

di forza di questo pratico Suv<br />

familiare. I sedili della seconda<br />

e terza fila si possono reclinare<br />

ottenendo così un piano di carico<br />

piatto della lunghezza di 1,69<br />

A bordo<br />

della nuova Golf Gti Cabriolet<br />

il piacere di guida a cielo<br />

aperto si coniuga perfettamente<br />

con le emozioni garantite da una<br />

vettura sportiva. In effetti questo modello<br />

- che la casa tedesca ha lanciato<br />

sul mercato svizzero lo scorso anno -<br />

è il più potente di tutti i tempi: spinta<br />

da un motore turbo 2 litri da 210 cavalli<br />

scatta in soli 7,3 secondi da zero a<br />

100 km/h, raggiungendo una velocità<br />

massima di ben 237 km/h! Prestazioni<br />

di tutto rispetto, dunque, per una<br />

cabriolet, diventata un’icona grazie al<br />

successo planetario ottenuto nei decenni<br />

passati dalle versioni precedenti.<br />

Gli elementi caratteristici della<br />

Gti li troviamo all’esterno, dove spiccano<br />

la calandra del radiatore con<br />

struttura a nido d’ape, il paraurti anteriore,<br />

un nuovo diffusore sulla coda e i<br />

Tre le modalità di<br />

marcia, l’autonomia<br />

arriva sino a 800 km,<br />

di cui 52 utilizzando<br />

solo i motori elettrici<br />

m (+ 33 cm rispetto al modello<br />

precedente) e un volume massimo<br />

di carico di 1745 litri. Per chi<br />

sceglierà la versione meglio<br />

equipaggiata potrà aprire e<br />

chiudere elettricamente pure il<br />

portellone.<br />

Il nuovo Outlander è disponibile,<br />

sia con il propulsore benzina<br />

due litri da 150 cv (cambio manuale<br />

a 5 marce o automatico a 6<br />

rapporti), sia con il turbodiesel<br />

2.2 di pari potenza (cambio automatico<br />

o manuale a 6 marce).<br />

Entrambi i propulsori hanno be-<br />

La prova su strada<br />

sottoporta laterali ampliati. Anche al<br />

suo interno il rimando più evidente è<br />

rappresentato dai sedili sportivi rivestiti<br />

con il classico tessuto quadrettato.<br />

L’abitacolo si presenta in modo tutto<br />

sommato sobrio: dispone di sufficiente<br />

spazio per conducente e passeggero,<br />

meno per chi viaggia nei<br />

sedili posteriori; tuttavia il bagagliaio<br />

ha un volume di 250 litri, dimensioni<br />

che non variano anche con la capote<br />

aperta. Quest’ultima, in tessuto, utilizzata<br />

anche nella versione base, è<br />

dotata (di serie) di un comando elettroidraulico<br />

che consente la sua apertura<br />

e chiusura in soli 9 secondi, anche<br />

con la vettura in movimento (fino<br />

ad una velocità di 30 km/h). Il maltempo<br />

che ha accompagnato parte di<br />

questa prova su strada ci ha permesso<br />

di testare l’insonorizzazione dell’abi-<br />

ABITACOLO PIÙ COMODO<br />

Grazie anche ad un pratico regolatore longitudinale<br />

di 250 millimetri (il modello precedente era di 80 milimetri)<br />

entrare e uscire dall’abitacolo è più comodo<br />

VERSIONI<br />

BENZINA O DIESEL<br />

È disponibile, sia<br />

con il propulsore<br />

benzina due litri da<br />

150 cv (cambio<br />

manuale a 5 marce<br />

o automatico a 6<br />

rapporti), sia con il<br />

turbodiesel 2.2 di<br />

pari potenza<br />

neficiato di un’evoluzione che<br />

ha permesso di ridurre i consumi<br />

e le emissioni. Inoltre la diminuzione<br />

del peso del veicolo<br />

di 145 kg e l’introduzione di un<br />

sistema automatico stop-start<br />

consentono un vantaggioso<br />

consumo di carburante diminuito<br />

di circa il 15%. Anche il<br />

tema della sicurezza è stato rinforzato<br />

con attenzione. Il nuovo<br />

Outlander dispone di ben 9 airbag,<br />

quello della protezione del<br />

ginocchio del conducente compreso.<br />

Sono presenti anche dei<br />

tacolo, con risultati eccellenti. In effetti<br />

sembra di viaggiare con un tetto<br />

rigido, sia per l’assenza di rumore, sia<br />

per il mantenimento del calore. Il<br />

vero piacere di guida lo si vive comunque<br />

evidentemente con la capote<br />

abbassata e ad esempio lungo un<br />

tracciato tortuoso, grazie all’ottimo<br />

cambio Dsg e al differenziale a bloccaggio<br />

elettronico trasversale (Xds)<br />

che migliora la dinamica e la sicurezza<br />

in curva. E a proposito di sicurezza,<br />

la Gti cabriolet dispone di una protezione<br />

anti-ribaltamento<br />

con roll-bar che si attiva<br />

in pochi millesimi di secondo,<br />

di un rinforzo<br />

del telaio del parabrezza<br />

e di altre modifiche<br />

strutturali.<br />

e.s.<br />

VERSIONE<br />

5 E 7 POSTI<br />

Il cliente può<br />

scegliere tra una<br />

versione a cinque<br />

posti o una a sette<br />

posti. In<br />

quest’ultima<br />

variante l’accesso<br />

ai sedili si attiva<br />

automaticamente<br />

ribaltando<br />

quello posteriore<br />

nuovi sistema di assistenza<br />

(adaptive cruise control, assistente<br />

alla frenata d’emergenza<br />

in città e assistente di corsia). Da<br />

subito il modello è ottenibile, a<br />

partire da 29’999 franchi, nella<br />

trazione anteriore oppure con<br />

4Wd da 38’999 franchi. Per quest’ultima<br />

versione premendo il<br />

tasto “Eco” è possibile adottare<br />

una mappatura del motore più<br />

economica. Per settembre si aggiungerà<br />

anche la versione ibrida<br />

Plug-In (Fr. 59’999.–). Una<br />

prima mondiale pure 4x4, con<br />

motore benzina 2 litri da 116 cv<br />

ed elettrici di 60 Kw ciascuno.<br />

Tre sono le modalità di marcia<br />

(elettrica, seriale in parallelo)<br />

per un’autonomia fino a 800 km,<br />

di cui fino a 52 km utilizzando<br />

solo i motori elettrici.<br />

La scheda<br />

Golf GTI Cabriolet<br />

Motore 4 cilindri TSI benzina<br />

Cilindrata (ccm) 1.984<br />

Cambio DSG a 6 rapporti<br />

CV 210<br />

Coppia max. 80 a 1.700-5.200 gir./min.<br />

0-100 km/h (s) 7,3 (casa)<br />

Velocità massima (km/h) 235 (casa)<br />

Consumi (l/100 km) 10 (test)<br />

Prezzo (vettura test) 51’720 franchi


IL CAFFÈ 14 aprile 2012<br />

LA TENDENZA<br />

Motori meno inquinanti<br />

e sotto i 200 cavalli per<br />

la maggior parte degli<br />

under 30 al volante<br />

AI GIOVANI<br />

L’AUTO PIACE<br />

SE È PICCOLA<br />

E SCATTANTE<br />

MASSIMO SCHIRA avere dati statistici sotto mano - circolazione e assicurazioni. lo economico. E di conseguenza Che il trend sia particolarmente<br />

che piace<br />

ai giovani? È piccola e<br />

scattante. Di dimensioni<br />

ridotte, con un<br />

L’automobile<br />

prezzo interessante e<br />

evidenzia Philippe Maag, della<br />

Autors di Bioggio, concessionaria<br />

Renault e Dacia -. Meno misurabile<br />

è invece la penetrazione<br />

tra i giovani delle auto ecologiche”.<br />

Anche se il rapporto tra ci-<br />

“Qualche anno fa, dovendo tracciare<br />

una tendenza, avrei detto<br />

che le scelte giovanili si concentravano<br />

su potenze superiori ai<br />

200 cavalli - osserva Flavio Chiesa,<br />

agente Citroën a Riazzino -.<br />

anche per quanto concerne i<br />

consumi, perché tra gli obblighi<br />

di trasparenza del venditore, c’è<br />

certamente anche quello di spiegare<br />

bene al cliente l’influenza<br />

delle classi di consumo sui costi<br />

visibile, soprattutto nella fascia<br />

d’età inferiore ai 25 anni lo spiega<br />

anche Bruno Morandi, dell’agenzia<br />

Seat e Toyota Storelli di<br />

Ascona. “Ad esempio Seat propone<br />

modelli dedicati quasi<br />

sportiva quanto basta. È l’identilindrata e potenza è uno degli Oggi invece vedo più attenzione, fissi del veicolo. Per questo la espressamente a questa categokit<br />

emerso dal breve viaggio del aspetti a cui anche i ventenni perché i costi sono notevolmen- primissima macchina è spesso ria, con motori scattanti anche se<br />

Caffè tra alcune concessionarie prestano attenzione, visto che è te saliti. Quindi ci si concentra su anche un modello come la pic- di piccola cilindrata - dice -. Le<br />

ticinesi alla ricerca del modello legato a doppio filo al manteni- automobili sempre sportive, ma cola C1, molto conveniente nel potenze maggiori, invece, inte-<br />

ideale per gli Under 30. Dal primento del veicolo, tra tasse di meno impegnative sotto il profi- rapporto qualità-prezzo”.<br />

ressano più i cinquantenni, che<br />

mo veicolo dopo aver conseguito<br />

apprezzano le alte prestazioni in<br />

la patente, fino alla prima, vera,<br />

modo diverso. Ai giovani piace la<br />

macchina di proprietà. E sono<br />

macchinetta nervosa”.<br />

emersi punti in comune, ma an-<br />

Accanto alle prestazioni e ai costi<br />

che alcune differenze in un pro-<br />

di manutenzione e mantenicesso<br />

che - dai 20 ai 30 anni -<br />

mento del veicolo, ad attirare le<br />

porta anche con sé un’evoluzio-<br />

fasce dei giovani automobilisti ci<br />

ne nelle scelte e nelle necessità.<br />

sono certamente anche le mode.<br />

“Il ventenne maschio guarda<br />

Come conferma Filippo Fran-<br />

praticamente solo sportività e<br />

chini, del garage Tognetti di Gor-<br />

potenza, gli piacciono i cavalli -<br />

dola, concessionaria per Audi,<br />

sottolinea Emanuele La Cognata<br />

Volkswagen e Skoda. “Negli ulti-<br />

del Garage Giorgio di Cadenazmi<br />

10-15 anni abbiamo assistito<br />

zo, agenzia di marche come Peu-<br />

a diverse ondate per quanto congeot,<br />

Fiat, Alfa Romeo e Lancia -,<br />

cerne le auto di tendenza - preci-<br />

mentre se il cliente è donna, ecco<br />

sa -. Basti pensare a modelli<br />

che entrano in campo altri fatto-<br />

come la VW Scirocco, attualri,<br />

come eleganza, design e rifinimente<br />

l’Audi A1. A volte è toccato<br />

ture”. Tracciando un profilo prez-<br />

ad una piccola giapponese essezo-motorizzazione-prestazioni,re<br />

trendy, poi c’è stato il momen-<br />

la scelta dei giovani ticinesi indito<br />

delle Mini. Insomma, i gusti<br />

ca un 1.6 di cilindrata, tra i 120 e i<br />

cambiano e i giovani sono i primi<br />

160 cavalli, con un prezzo infe-<br />

a manifestarne gli effetti. Però la<br />

riore ai 25mila franchi.<br />

piccola sportiva mantiene il suo<br />

E le conferme non si fanno atten-<br />

fascino, indipendentemente da<br />

dere. “Quella delle piccole spor-<br />

marca e modello”.<br />

tive è una tendenza misurabile<br />

mschira@caffe.ch<br />

ad occhio nudo, anche senza<br />

Q@MassimoSchira<br />

I MODELLI<br />

VINCENTI<br />

Motore 1.6,<br />

fino a 160<br />

cavalli e 25<br />

mila franchi.<br />

Ecco l’identikit<br />

LE SCELTE<br />

(NUOVA OGNI 3 ANNI MALGRADO I PREMI<br />

Malgrado premi assicurativi a volte<br />

addirittura tripli rispetto agli “over 30”, i<br />

giovani cambiano vettura mediamente ogni<br />

3 anni. Sono i risultati di due ricerche che hanno<br />

passato alla lente le abitudini degli automobilisti<br />

svizzeri e i costi a cui sono confrontati per<br />

mantenere il proprio veicolo. Da un lato, il sito<br />

comparis.ch ha evidenziato come la scelta di<br />

sostituire l’automobile sia legata all’età del<br />

proprietario-conducente, con gli anziani più<br />

“fedeli” alla loro auto rispetto ai giovani. Dall’altro,<br />

analisi di bonus.ch ha messo in luce le divergenze<br />

a volte clamorose tra i premi assicurativi in base<br />

all’età, al sesso e alla nazionalità del conducente.<br />

In Svizzera la durata media di un veicolo tra tutti i<br />

proprietari di automobili è di 5 anni. Considerando<br />

singolarmente le fasce d’età emerge che quanto<br />

più i proprietari sono giovani tanto più spesso<br />

acquistano un nuovo veicolo. Gli intervistati sotto i<br />

Ad ogni età il proprio sogno<br />

Chi sono i clienti delle supercar? L’identikit è<br />

altrettanto chiaro quanto quello tracciato per i gusti<br />

giovanili. Sono i cinquantenni. Che si tolgono magari la<br />

soddisfazione di una vita mettendosi in garage un<br />

autentico bolide. Secondo gli esperti, meglio se con<br />

potenza a go go, ma a regimi più elevati rispetto alle<br />

scattanti vetture che piacciono ai ventenni.<br />

Le automobili<br />

più vendute<br />

in Svizzera<br />

(no. esemplari gennaio 2013)<br />

3 °<br />

2 °<br />

1 °<br />

1.339<br />

VOLKSWAGEN<br />

Golf<br />

680<br />

VOLKSWAGEN<br />

Polo<br />

30 anni comprano infatti un’auto all’incirca ogni 3<br />

anni (per la precisione ogni 37 mesi), mentre i<br />

proprietari fra i 30 e i 49 anni cambiano veicolo<br />

dopo più o meno<br />

5 anni (59 mesi).<br />

Le persone nella<br />

fascia d’età 50-<br />

74 anni, infine,<br />

ogni 6 anni (72<br />

mesi).<br />

Mettendo a<br />

confronto le<br />

polizze auto<br />

assicurative<br />

offerte on line<br />

dalle compagnie<br />

attive in Svizzera, comparis.ch ha invece scoperto<br />

che i giovani pagano premi che possono, nel caso<br />

più estremo, oltrepassare del triplo quelli di un<br />

1.825<br />

SKODA<br />

Octavia<br />

AUDI A4 639<br />

MERCEDES Classe C 581<br />

FIAT Punto 370<br />

FORD Fiesta 326<br />

OPEL Corsa 301<br />

PORSCHE 911 146<br />

MERCEDES SLK 26<br />

ASTON MARTIN Vanquish 13<br />

LAMBORGHINI Gallardo 4<br />

MASERATI Granturidmo 4<br />

ROLLS ROYYCE Ghost 1<br />

Fonte: ASTRA/MOFI/auto-schweiz<br />

Anche le City Car<br />

godono di buona<br />

fama per chi<br />

compera il suo<br />

primo veicolo<br />

adulto over 30 anni. Stesso discorso per gli anziani<br />

di 70 anni e oltre, che rischiano un sovrapprezzo<br />

anche del 30 per cento. Nella maggior parte dei<br />

casi, invece, le donne pagano un premio meno<br />

elevato, con un ribasso massimo del 9 per cento.<br />

Infine, le persone di nazionalità straniera possono<br />

arrivare a pagare anche il 39 per cento in più<br />

rispetto agli svizzeri.<br />

Due situazioni che non sembrano influire più di<br />

tanto sulla sostanziale tenuta del mercato<br />

dell’auto in Svizzera. Un settore che, malgrado stia<br />

vivendo una profonda crisi a livello internazionale,<br />

continua a far registrare dati tutto sommato<br />

incoraggianti. Anche il 4,6 per cento di calo<br />

d’immatricolazioni a febbraio rispetto allo stesso<br />

mese del 2012 non preoccupa più di tanto gli<br />

operatori del settore, visto che le marche leader<br />

continuano a manifestare un trend pluriennale<br />

molto positivo.<br />

A l<br />

23<br />

TRA ( PARENTESI<br />

SPORTIVITÀ<br />

E RISPARMI<br />

Le scelte dei<br />

giovani tengono<br />

d’occhio anche i<br />

costi per<br />

mantenere l’auto<br />

L’ACQUISTO<br />

SI SCEGLIE<br />

IL LEASING<br />

PERCHÉ<br />

NESSUNO<br />

RISPARMIA<br />

ventenne, la macchina<br />

piace piccola e veloce, ma<br />

chi paga il conto? Semplice:<br />

le società di leasing. La tendenza<br />

è ormai chiara da parecchio<br />

tempo sul mercato ticinese,<br />

ma negli ultimi anni il rivolgersi<br />

ad una società di crediti per acquistare<br />

l’automobile è diventata<br />

la regola. Soprattutto per i<br />

giovani, che ormai non chiedono<br />

più il classico colpo di mano<br />

ai genitori per comprarsi l’auto<br />

dei sogni. “Risparmiare, oggi,<br />

per molti è un’utopia o quasi -<br />

osserva Filippo Franchini del<br />

Garage Tognetti di Gordola -.<br />

Quanti ragazzi, a 20-25 anni, dispongono,<br />

ad esempio, di<br />

30mila franchi per comprarsi<br />

l’auto? Molto pochi e anche tra i<br />

genitori l’abitudine del leasing si<br />

è fatta strada in questi anni. E<br />

quindi il finanziamento da parte<br />

Per le società che<br />

erogano crediti<br />

i clienti ventenni<br />

sono interessanti<br />

con il loro budget<br />

di una società che eroga crediti<br />

diventa una scelta obbligata,<br />

che, del resto, sta diventando<br />

quasi culturale, essendo sempre<br />

più radicata”.<br />

Anche perché, per le società che<br />

erogano crediti per l’acquisto di<br />

veicoli, i giovani clienti sono interessanti.<br />

Sia per un discorso<br />

legato alla fidelizzazione a medio-lungo<br />

termine, sia per le garanzie<br />

che - almeno inizialmente<br />

- forniscono. “Tre quarti dei<br />

nostri clienti nella fascia d’età<br />

tra i 20 e 30 anni scelgono una<br />

forma di finanziamento - conferma<br />

Emanuele La Cognata del<br />

Garage Giorgio di Cadenazzo -.<br />

E le società di leasing ne sono<br />

ben felici perché si tratta per la<br />

maggior parte di ragazzi che<br />

hanno uno stipendio sicuro, ma<br />

che vivono ancora in casa con i<br />

genitori, il che fa abbassare notevolmente<br />

le spese fisse, uno<br />

degli aspetti su cui si basano le<br />

verifiche. Il budget libero per assumere<br />

debiti, insomma, è buono.<br />

Poi le cose possono anche<br />

cambiare, le difficoltà emergono<br />

spesso quando vanno ad abitare<br />

da soli e devono affrontare<br />

tutti i costi che questa scelta<br />

comporta”.<br />

E sono in molti ad aver cambiato<br />

idea sull’opportunità di contrarre<br />

un debito per un’automobile.<br />

“Grazie soprattutto ai tassi<br />

d’interesse agevolati - evidenzia<br />

Bruno Morandi del Garage Storelli<br />

di Ascona -. Per un giovane,<br />

con un minimo acconto, pagare<br />

300 franchi al mese per un’auto<br />

da 20 mila franchi di valore è ormai<br />

la regola”. Le verifiche sullo<br />

stato finanziario del cliente imposte<br />

dalla legge hanno però<br />

anche dato maggior consapevolezza<br />

a diversi giovani automobilisti<br />

che affrontano la scelta di<br />

comprare la prima auto. “La richiesta<br />

di informazioni è cresciuta<br />

moltissimo negli ultimi<br />

tempi - aggiunge Flavio Chiesa,<br />

dell’omonimo garage di Riazzino<br />

-. Dalla mia esperienza, non<br />

direi che i giovani prendono un<br />

debito con leggerezza, anzi”.


24<br />

TRA<br />

PARENTESI)<br />

L’AMBIENTE<br />

Agriturismi e aziende agricole<br />

non fermano la filiera produttiva e<br />

si trasformano in scuole naturali<br />

TRA ASINI, MUCCHE E PANE<br />

LA LEZIONE È ALL’APERTO<br />

IN TUTTI I PAESI SI AFFERMANO LE “FATTORIE DIDATTICHE”,<br />

COSÌ I BAMBINI DI CITTÀ SCOPRONO DAL VIVO FAUNA E FLORA<br />

CAROLINA CENNI<br />

Sono sempre più numerose<br />

e sono un altro tentativo<br />

di ricerca di equilibrio<br />

tra cittadino e<br />

campagna. Insegnano<br />

ai bambini urbanizzati che il latte<br />

lo fa la mucca e non il cartone<br />

del supermercato, ma anche<br />

come si fa il formaggio o la diffe-<br />

“I ciuchi sono molto<br />

empatici, proprio per<br />

questo adattissimi<br />

ai ragazzini con<br />

qualche disabilità”<br />

renza tra una capra e una pecora.<br />

Visitare una fattoria didattica è<br />

un’opportunità per comprendere<br />

il mondo rurale, favorire la<br />

scoperta di quello agricolo e delle<br />

sue immene e ricche produzioni.<br />

Significa educare ad un<br />

buon rapporto con la terra, conoscere<br />

l’origine degli alimenti<br />

LEPROPOSTE<br />

I l<br />

Ticino non è certo solo fattorie didattiche.<br />

Le opportunità per i bambini<br />

non finiscono qui. Non mancano,<br />

infatti, parchi avventura, trekking in<br />

compagnia di animali originali e giardini<br />

zoologici. La Falconeria di Locarno,<br />

ad esempio, è il luogo ideale per osservare<br />

l’affascinante volo di falchi, aquile,<br />

gufi e avvoltoi. Ogni giorno, dal martedì<br />

alla domenica, alle 11 e alle 15, vengono<br />

organizzate rappresentazioni con rapaci<br />

in volo e un cavallo andaluso. Il parco<br />

è comunque aperto per le visite, dalle 10<br />

alle 16.30. Il biglietto d’ingresso per<br />

bambini e ragazzi costa 15 franchi,<br />

che ci arrivano nel piatto, riscoprire<br />

le tradizioni, capire, amare<br />

gli animali e sviluppare un profondo<br />

rispetto per l’ambiente in<br />

generale. Ecco perché la fattoria<br />

didattica è il luogo ideale per una<br />

gita con i bambini, in Ticino ce<br />

ne sono una decina, meta ideale<br />

per famiglie che si prenotano per<br />

il weekend, o per le scuole che<br />

organizzano lì una gita. Ma anche<br />

gli scout ne aprofittano per le<br />

loro attività.<br />

Un’esperta in tal senso è Chiara<br />

Solari, proprietaria dell’azienda<br />

agricola biologica Lo Scricciolo,<br />

a Sala Capriasca, che fa attività<br />

con gli asini: “Siamo aperti tutto<br />

l’anno e organizziamo delle passeggiate<br />

di tre ore per le famiglie<br />

assieme a Primula,<br />

Mosquito,<br />

Flicka e Marui.<br />

All’inizio c’è<br />

l ’a p p r o c c i o<br />

con gli asini,<br />

esseri viventi<br />

che<br />

non funzionano esattamente<br />

come noi umani. E poi via in passeggiata.<br />

Gli asini sono animali<br />

splendidi, empatici e, proprio<br />

per questo, adattissimi ai bambini<br />

con disabilità”.<br />

Ecco come, agriturismi e aziende<br />

agricole, senza fermare la loro filiera<br />

produttiva, sono diventate<br />

scuole naturali a cielo aperto capaci<br />

di creare un collegamento<br />

virtuoso tra cittadine e valli.<br />

“Cerchiamo di far vivere l’azienda<br />

ai bambini attraverso attività<br />

che durano almeno mezza giornata<br />

- spiega Mario Tognetti, proprietario<br />

con la famiglia dell’agriturismo<br />

biologico La Colombera<br />

a Sant’Antonino -. Produciamo<br />

formaggio, cuociamo il<br />

pane o accudiamo il<br />

bestiame. Altrimenti,<br />

siamo<br />

pronti ad<br />

adattarci al<br />

tema che<br />

la maestra<br />

ha<br />

scelto di approfondire con la sua<br />

classe. Siamo molto flessibili, in<br />

fondo ci divertiamo anche noi”.<br />

Infatti, le fattorie didattiche sono<br />

anche un luogo riscoperto dagli<br />

stessi proprietari, come nel caso<br />

di Emilio Frick, ideatore del<br />

Campotecha di Gorduno e architetto<br />

d’interni di formazione: “La<br />

mia è una storia come tante -<br />

spiega -. Sono uno di quei giova-<br />

“Siamo pronti ad<br />

adattarci al tema<br />

scelto da maestro,<br />

ci fa piacere<br />

essere flessibili”<br />

ni che hanno deciso di lasciare la<br />

città e di tornare in montagna.<br />

Così nasce l’idea di offrire un servizio<br />

di formazione in un ambiente<br />

naturale, con concrete occasioni<br />

di toccare con mano cosa<br />

significa la vita in fattoria”.<br />

ccenni@caffe.ch<br />

Q@simplypeperosa<br />

IL CAFFÈ 14 aprile 2013<br />

In Ticino tantissime le occasioni all’insegna del divertimento e del movimento, un utile spunto per i genitori per impegnare i più piccoli<br />

TRA LAMA-TREKKING E PARCHI AVVENTURA<br />

mentre 20 quello per adulti.<br />

E se invece preferite il trekking con il<br />

lama c’è anche questa possibilità. Sono<br />

due le aziende che la propongono: “Lamatreks”,<br />

a Capriasca, organizza escursioni<br />

di un’ora, mezza o una giornata,<br />

ma anche più giorni. Un modo originale<br />

per godere della natura intorno a Ponte<br />

Capriasca assieme ai bambini. Ovviamente,<br />

in compagnia dei lama Pepe,<br />

Cuzco, Machu, Tambo, Yago e Einstein.<br />

Mentre a Iseo, nel Malcantone, si passeggia<br />

nella soleggiata zona con Milan,<br />

Melo, Dave e Mignon. E siccome un autentico<br />

lama-trekker non teme né piog-<br />

Quattrozampe al Landesmuseum<br />

Umani e animali sono da sempre uniti in una<br />

convivenza che caratterizza la storia di entrambi. Al<br />

Landesmuseum di Zurigo questo rapporto è stato<br />

messo in mostra. Un’esposizione dedicata all’influsso<br />

che gli animali hanno avuto sulla nostra storia e<br />

cultura. Inoltre, vengono organizzati incontri con<br />

esperti di rapporti tra uomo e natura.<br />

LE FATTORIE DIDATTICHE<br />

Che cosa è<br />

La fattoria<br />

didattica è<br />

un agriturismo<br />

o un’azienda<br />

agricola Prevede il<br />

coinvolgimento<br />

attivo dei<br />

partecipanti<br />

Cerca di<br />

educare la<br />

persona<br />

alla vita rurale<br />

DOVE SONO<br />

Le attività<br />

proposte<br />

sono tenute<br />

da personale<br />

specializzato<br />

Alcune fattorie didattiche<br />

in Ticino<br />

Piana Selva<br />

Faido<br />

Eagle Ranch<br />

Vergeletto<br />

La Colombera<br />

Sant'Antonino<br />

Nelle protezioni c’è la<br />

possibilità di avvicinarsi<br />

e conoscere gli animali<br />

Le attività<br />

Si studiano<br />

gli animali<br />

Somarelli<br />

Corzoneso<br />

Campotecha<br />

Gorduno<br />

Lo Scricciolo<br />

Sala Capriasca<br />

Si coltiva<br />

l’orto<br />

Si raccolgono<br />

i pomodori<br />

gia né neve, l’offereta è valida tutto l’anno.<br />

Ed infine, eccoci ai parchi avventura.<br />

C’è ad esempio quello di Gordola: un<br />

parco acrobatico sospeso nell’aria, integrato<br />

nell’area del Centro sportivo. E poi<br />

c’è il conosciutissimo parco avventura<br />

del Monte Tamaro: un suggestivo percorso<br />

acrobatico, sospeso su magnifici<br />

faggi secolari situato alla stazione intermedia<br />

della telecabina. Il parco è strutturato<br />

in 3 percorsi di varie difficoltà,<br />

per bambino dai 4 ann, dai 7 anni, dai 9<br />

anni, ma sempre accompagnati da un<br />

adulto.<br />

Si prepara<br />

il formaggio<br />

Si munge<br />

una mucca<br />

Si estrae<br />

il miele<br />

Lastoria<br />

Si pulisce<br />

la stalla<br />

INIZIO DEL NOVECENTO<br />

ANNI ‘50<br />

ANNI ‘70<br />

ANNI ‘90<br />

I pionieri sono stati gli<br />

scandinavi che misero<br />

al centro dello sviluppo<br />

dei giovani l’agricoltura.<br />

Era il movimento “Club<br />

4H”: head, health, heart<br />

e hand<br />

Dopo la seconda<br />

Guerra Mondiale, la<br />

Germania istituì gli<br />

“Aktivspielplätze”,<br />

affinchè i giovani di città<br />

potessero conoscere la<br />

vita della fattoria<br />

Nel 1970 le city farm<br />

belghe sbarcano in<br />

Gran Bretagna. Oltre<br />

all’intento pedagogico, i<br />

britannici recuperano<br />

così molti siti ormai<br />

abbandonati da tempo<br />

Le fattorie didattiche<br />

arrivano in Italia e in<br />

Ticino. L’intento è<br />

sostenere la tutela<br />

dell’ambiente e<br />

diffondere una nuova<br />

cultura alimentare<br />

Ma in Ticino anche le protezioni animali<br />

sparse sul territorio offrono un’ampia<br />

scelta di animali: cani, gatti, conigli e<br />

porcellini d’India, ma anche pappagalli<br />

e, soprattutto la protezione di Lugano,<br />

che si trova in via Fraccia a Taverne, accoglie<br />

decine di quattrozampe, oltre a<br />

cani e gatti trovatelli, anche oche, anatre,<br />

capre, pecore e uccelli vari. Basta verificare<br />

gli orari di visita e si può entrare<br />

per fare un giro, ma anche portare a<br />

spasso qualche cane in cerca di casa.<br />

Un’ottima occasione per insegnare ai<br />

bambini ad approcciarsi agli animali,<br />

capirli, amarli e rispettarli.


IL CAFFÈ 14 aprile 2013<br />

IL WEB<br />

Il sito di video online più cliccato ha<br />

superato il miliardo di utenti. E sempre<br />

di più sostituisce i media tradizionali<br />

SE YOUTUBE<br />

DIVENTA<br />

UNA TIVVÙ...<br />

CAROLINA CENNI<br />

Potremo definirlo un luna park<br />

digitale. Probabilmente, in<br />

questo momento, è la piattaforma<br />

che più permette di divertirsi,<br />

rilassarsi e svagarsi. È<br />

YouTube e, da poco, ha superato la fatidica<br />

soglia del miliardo di utenti. Inutile<br />

dire che siamo di fronte a un vero fenomeno.<br />

E viene già definito come la nuova<br />

tivvù mondiale.<br />

YouTube è quel sito web che consente<br />

la condivisione e la visualizzazione di<br />

video. Nasce nel febbraio del 2005, dall’idea<br />

di tre giovani che all’epoca lavoravano<br />

per PayPal. Il primo video venne<br />

caricato due mesi dopo e si chiamava<br />

“Me at zoo”: un cortometraggio della<br />

durata di diciannove secondi girato di<br />

fronte alla gabbia degli elefanti dello<br />

zoo di San Diego, in California. Un anno<br />

dopo Google lo rileva per 1,65 miliardi<br />

di dollari. Da lì in poi lo sviluppo è stato<br />

impressionante. Nel giugno del 2006<br />

l’azienda comunica che quotidianamente<br />

vengono visualizzati 100 milioni<br />

di video, con 65mila filmati aggiunti<br />

ogni 24 ore. E nel 2012 sono quattro miliardi<br />

le ore di video viste ogni mese. Ma<br />

Il primo filmato durava<br />

pochi secondi e si<br />

chiamava “Me at zoo”<br />

non solo. È il terzo sito più visitato al<br />

mondo dopo Google e Facebook.<br />

Nel corso di questi otto anni YouTube<br />

ha permesso agli utenti di poter disporre<br />

delle facoltà di uso e di elaborazione<br />

di ogni filmato presente. Concetto che<br />

sta alla base del videosharing e che è<br />

I 5 clip più visti nella storia<br />

Tra i cinque video più visti sul sito, al primo posto si<br />

colloca il tormentone “Gangnam style” di Psy, ma sul<br />

podio salgono anche Justin Bieber con “Baby” ft.<br />

Ludacris e Jennifer Lopez con “On the floor” ft. Pitbull.<br />

Al quarto posto, invece, c’è Eminem con “Love the<br />

way you lie” ft. Rihanna e, infine, al quinto i Lmfao con<br />

“Party rock anthem” ft. Lauren Bennet e GoonRock<br />

7 milioni<br />

MI PIACE<br />

Il video con più “mi<br />

piace” è Gangnam style<br />

di Psy con 7 milioni<br />

di “mi piace”<br />

una delle tante caratteristiche che differenziano<br />

YouTube dalla tv. Già perché<br />

sono molti gli esperti che definiscono<br />

YouTube come la nuova televisione<br />

mondiale. Se la classica tv non è stata in<br />

grado, nella maggior parte dei casi, di<br />

attraversare i confini nazionali, YouTube<br />

li ha scavalcati senza sforzo dando la<br />

possibilità agli utenti di mettersi in contatto<br />

con mondi diversi, altri generi e<br />

nuove star. Dagli sketch di “The Oprah<br />

show” a quelli di “Late Show with David<br />

Letterman”, dallo show dell’intervallo<br />

del Super Bowl alla sfilata degli angeli di<br />

Victoria’s Secret fino ad arrivare agli<br />

spezzoni dei telefilm di qualsiasi Paese.<br />

Su YouTube si trova tutto e sembra quasi<br />

che quel che non è stato caricato sulla<br />

piattaforma non esista. E con il passare<br />

del tempo ha cambiato anche le abitudini<br />

di molti permettendo di creare una<br />

ºòł˜þÿ(1U=4IŸ*Iò+V˝MMŸàË˝9*þW˚OO1Tj˚9T>ùô½ôj:(łjI\4”ŁZ=@H˝ô‰‰µ˝t`22+î”;\@TUË4ZVJ”Žµ9+;µJŒ~ã‚‚ãV2Ÿ*Ø’àJÛ*21+Ø\WÿJèUIèTVÿ'\Œ”`;‚㵂½˚M˝12WI‡ºáòł˜<br />

ºòł˜þÿ(Û>ÛŁWÿ=*IõÿMOè=Ł(þàŁMùµ3Ifi‡ºáòł˜<br />

3 milioni<br />

NON MI PIACE<br />

Il video più odiato della<br />

storia è Baby ft. Ludacris<br />

di Bieber; oltre 3 milioni<br />

di pollici in giù<br />

sorta di palinsesto personalizzato alternativo<br />

ai vecchi media.<br />

E poi sono arrivati i vlogger, ovvero i video-blogger.<br />

Quelli più bravi sono stati<br />

divinizzati a suon di visualizzazioni e la<br />

tv ne ha persino preso in prestito qualcuno.<br />

Già, la tv che pesca da YouTube e<br />

s’ispira a lui. È il caso della youtuber<br />

star Clio Zammatteo di “Clio Make Up”<br />

I blogger di successo<br />

sono stati scritturati<br />

dalla tv per programmi<br />

che ha finito di registrare la seconda<br />

stagione del suo programma su Real<br />

Time, o di Francesco Matano conosciuto<br />

come “LaMenteContorta”, che ha appena<br />

siglato un contratto con Sky per<br />

una trasmissione tutta sua. L'utente<br />

americano Brooke Brodack ha firmato<br />

1 miliardo<br />

VISUALIZZAZIONI<br />

Dicembre 2012. Gangnam<br />

style di Psy è il primo video<br />

a raggiungere un<br />

miliardo di clic<br />

25<br />

TRA ( PARENTESI<br />

1 miliardo<br />

UTENTI<br />

YouTube ha da poco<br />

superato la fatidica<br />

soglia del miliardo<br />

di utenti<br />

9 mlioni<br />

COMMENTI<br />

Il peggior video Baby ft.<br />

Ludacris di Bieber ha<br />

anche il record del video<br />

più commentato<br />

un contratto con il conduttore della<br />

Nbc. Brandon Hardesty ha ricevuto due<br />

ruoli in due pellicole indipendenti americane,<br />

diventando così il terzo youtuber<br />

ad affermarsi nel mondo del cinema.<br />

E non pensiate che quel miliardo di<br />

utenti siano solo teenager annoiati,<br />

tutt’altro. Le ricerche dimostrano che il<br />

70–75% sono vlogger o persone singole,<br />

ma il 25–30% è costituito da associazioni<br />

autorevoli: Onu, Santa Sede, ministeri<br />

del mondo, famiglia reale inglese,<br />

soggetti commerciali internazionale rilevanti,<br />

media tradizionali, università...<br />

Circa 300 milioni di membri attivi. Persino<br />

l’Unione europea ha lanciato attraverso<br />

YouTube un progetto che mira ad<br />

informare i cittadini sulle attività dei<br />

Paesi membri.<br />

ccenni@caffe.ch<br />

Q@simplypeperosa<br />

$#%! "&$&) ! $!""!( ’


Pagina a cura di<br />

AutoPostale Regione Ticino<br />

e Ferrovie Federali Svizzere<br />

Qual’è il modo migliore per conoscere il lago<br />

d’Iseo? Semplice, basta imbarcarsi per una<br />

crociera sul bacino lacustre che viene chiamato<br />

anche Sebino, il sesto per estensione in Italia,<br />

tra i più belli se si considera il panorama<br />

circostante fatto di ville e palazzi d’epoca, piccoli<br />

borghi di pescatori e antiche chiese. Auto-<br />

Postale organizza l’escursione di un giorno<br />

alla scoperta delle tre isole del lago e dei territori<br />

della Franciacorta, noti per il clima amabile<br />

ma soprattutto per la prestigiosa produzione<br />

vinicola.<br />

Il lago d’Iseo ha il singolare primato dell’isola<br />

lacustre più grande d’Europa: Monte Isola sulla<br />

quale è prevista una sosta è una perla che sa<br />

offrire paesaggi incantevoli e vegetazione rigogliosa.<br />

Loreto e San Paolo sono altre due<br />

LEGUIDE<br />

GLIITINERARI<br />

&<br />

Le bellezze del<br />

Lago d’Iseo<br />

isole che completano l’esclusivo itinerario. La<br />

crociera termina a Sulzano, pittoresco borgo<br />

dove l’acqua lambisce le antiche case tra vicoli<br />

nascosti e caratteristici approdi per le barche<br />

dei pescatori.<br />

Crociera con AutoPostale<br />

e visita a una cantina<br />

dove si produce il vino Docg<br />

Il lago d’Iseo è uno dei tanti gioielli d’Italia:<br />

lunga la storia di questo territorio che parte dagli<br />

insediamenti delle palafitte e arriva al secolare<br />

lavoro dell’uomo testimoniato dalle pendici<br />

terrazzate dei monti, dai pascoli, dagli uliveti<br />

e dai vigneti.<br />

Dal lago d’Iseo si passa in Franciacorta per il<br />

pranzo in un tipico agriturismo con annessa<br />

cantina dove viene spiegato il metodo di produzione<br />

caratteristico di questi luoghi. È proprio<br />

qui, infatti, che nasce il vino a denominazione<br />

di origine controllata e garantita (Docg),<br />

primo vino italiano prodotto esclusivamente<br />

con il metodo della rifermentazione in bottiglia<br />

ad avere ottenuto il prestigioso riconoscimento.<br />

La Franciacorta, oltre alle cantine, offre<br />

interessanti itinerari con i suoi borghi medievali<br />

e le sue antiche dimore, le sue abbazie<br />

e i suoi monasteri. Un’atmosfera unica in un<br />

contesto non lontano da Milano e vicino al Veneto,<br />

in questo angolo fertile della Lombardia,<br />

tra lago e colline, tra buona tavola e vino sincero.<br />

Rientro in Ticino in serata.<br />

La convenienza del credito privato<br />

invece del costoso leasing per l’auto.<br />

Confrontate voi stessi.<br />

Il programma<br />

Lago d’Iseo<br />

Il nostro credito privato online, con l’imbattibile tasso del 5,9 %, è un’allettante alternativa al leasing per l’auto. Ma fate voi stessi il<br />

confronto su www.bancamigros.ch/confrontoleasing. Per maggiori informazioni basta chiamare la Hotline credito privato allo<br />

0900 845 400 (CHF 1.50/min., da rete fissa).<br />

Un credito di 10 000 franchi ad un tasso effettivo annuo del 5,9 % per 12 mesi genera una rata mensile di 859.50 franchi e interessi complessivi pari a 314 franchi.<br />

Avvertenza legale: la concessione di un credito è vietata se comporta un indebitamento eccessivo (art. 3 LCS).<br />

Data: 2 giugn0 2013<br />

Prezzo: Chf 172.– persona<br />

Partenza:<br />

05.45 Biasca Ffs,<br />

05.45 Locarno Ffs,<br />

06.15 Bellinzona Ffs,<br />

06.45 Lugano Ffs, (lato buffet),<br />

07.05 Mendrisio Ffs,<br />

07.15 Chiasso Ffs<br />

Informazioni e prenotazioni:<br />

AutoPostale Svizzera Sa<br />

Regione Ticino<br />

Viaggi e Vacanze<br />

6501 Bellinzona<br />

Tel. +41 (0)58 448 53 53<br />

Fax +41 (0)58 667 69 24<br />

vacanze@autopostale.ch<br />

www.autopostale.ch<br />

Stoccarda, auto<br />

...ma non solo<br />

Stoccarda è la città simbolo della produzione<br />

delle auto, ma non solo. Mercedes<br />

e Porsche hanno legato il loro nome a<br />

questa famosa località del Baden-<br />

Württenberg che si distingue per modernità<br />

e per capacità d’innovazione ma pure<br />

per la sua storia, essendo di antica fondazione.<br />

Alle agenzie viaggio Ffs si può<br />

prenotare un viaggio di due o tre giorni,<br />

utilizzando la comodità e la convenienza<br />

del treno, per andare alla scoperta di<br />

Stoccarda, entrando nei misteri della sua<br />

vecchia Rocca e nella<br />

vivacità dei suoi<br />

fiori all’occhiello,<br />

come Schillerplatz e<br />

Marktplatz, nella<br />

chiesa più antica che<br />

risale al 1240 (la<br />

Stiftskirche) e negli<br />

edifici storici, alcuni<br />

dei quali sono stati fedelmente ricostruiti<br />

dopo i bombardamenti della seconda<br />

guerra mondiale.<br />

La città si trova nella Valle del Neckar e<br />

raduna la bellezza di 600mila abitanti. La<br />

zona più antica si trova nel fondovalle e si<br />

sviluppa lungo le colline circostanti, sulle<br />

quali si sale attraverso le caratteristiche<br />

scale, in un suggestivo scenario. A Stoccarda<br />

non si può fare a meno di visitare i<br />

musei automobilistici. Il museo Porsche,<br />

interamente dedicato alla celebre casa di<br />

produzione delle vetture di lusso di cui ripercorre<br />

la storia con parecchie auto<br />

d’epoca. Simile il discorso per il museo<br />

Mercedes Benz, memoria storica della<br />

celebre casa automobilistica tedesca:<br />

inaugurato nel 2006 espone 1500 pezzi<br />

dei quali oltre 150 modelli di autovetture<br />

del gruppo.<br />

Maggiori informazioni<br />

Agenzie Viaggio Ffs<br />

Stazioni Ffs - Rail Service 0900 300 300<br />

(CHF 1.19/min. da rete fissa svizzera)<br />

ffs.ch


IL CAFFÈ 14 aprile 2013<br />

IL FENOMENO<br />

Gli artisti del palco e quelli del pallone.<br />

Due mondi che spesso s’incrociano<br />

nella passione e nel pentagramma<br />

LO SPORT<br />

È ROCK,<br />

TRA MITI<br />

E CANZONI<br />

MASSIMO SCHIRA<br />

Gli artisti del palco e<br />

quelli del campo.<br />

Due mondi fondamentalmentediversi,<br />

capaci però<br />

d’intrecciarsi in mille modi, andando<br />

a formare un universo di<br />

storie, aneddoti, canzoni, personaggi<br />

che si ritrovano tra sport e<br />

rock. “Il rock con i suoi ritmi pulsanti<br />

racchiude la tensione dell’evento<br />

sportivo - spiega al Caffè<br />

il rocker ticinese Mario Del Don,<br />

tifosissimo di calcio e del Bellinzona<br />

-. E il discorso vale anche<br />

quando sali sul palco, dove si<br />

sente una pulsione particolare,<br />

si suona spesso per buttar fuori<br />

energia ed esprimere passioni”.<br />

Proprio come sul campo.<br />

Un fattore capace di collegare<br />

l’universo del rock e quello dello<br />

sport è sicuramente legato ai<br />

personaggi. I miti nell’uno e<br />

nell’altro campo, così diversi, ma<br />

spesso così uguali. “Quel che è<br />

certo è che il rock e lo sport, il<br />

calcio soprattutto, collegano alcune<br />

fasce di pubblico - sottolinea<br />

Enzo Gentile, scrittore, critico<br />

musicale e autore del Dizionario<br />

del Pop-Rock -. Un feno-<br />

Pubblico, fisicità,<br />

energia e sfogo.<br />

Ecco cosa unisce<br />

le superstar, i fan<br />

e i semplici tifosi<br />

meno che si conferma soprattutto<br />

tra i giovani, che trovano l’identificazione<br />

in un calciatore o in una<br />

rock star molto spontanea. Basti<br />

pensare a personaggi del fascino<br />

di George Best o Gigi Meroni.<br />

Oppure i fratelli Gallagher negli<br />

ultimi anni. Sono idoli trasversali,<br />

che superano il legame stretto<br />

con il loro mondo specifico. Più<br />

difficile, invece, è immedesimarsi<br />

in un attore, che affascina certamente,<br />

ma non può unire così<br />

fisicamente”.<br />

Il musicista come il tifoso, con lo<br />

stadio quale palcoscenico ideale<br />

per chi è protagonista, ma anche<br />

per chi è spettatore. O magari<br />

entrambi. “Le sensazioni del<br />

musicista sono simili in tutto e<br />

per tutto a quelle del tifoso - osserva<br />

ancora Del Don -. Perché<br />

come in sala prove entri malaticcio<br />

o stressato ed esci ricaricato<br />

dopo due ore di rock, allo stesso<br />

modo sugli spalti urli e ti sfoghi,<br />

magari anche dicendo cose che<br />

altrove non diresti mai…”<br />

Vi sono però alcune differenze<br />

da tenere in considerazione,<br />

perché, come sottolinea Gentile,<br />

allo stadio il pubblico è diviso,<br />

mentre ad un concerto rock si va<br />

tutti per un solo scopo. “Anche<br />

se poi - evidenzia il critico -, uno<br />

show di Bruce Springsteen si av-<br />

Glasgow contro i “marziani” del<br />

Barcellona proprio la sera della<br />

festa per i 125 anni del club<br />

scozzese è tra quelle che<br />

faranno la storia del rapporto<br />

tra musica rock e calcio. Una<br />

storia che si snoda<br />

dai semplici tifosi,<br />

fino alle superstar<br />

che decidono di<br />

coronare un sogno,<br />

diventando<br />

presidenti della loro<br />

squadra del cuore. A<br />

tracciare il “fil<br />

rouge” di questa<br />

passione incrociata<br />

per le chitarre<br />

distorte e il pallone è<br />

“Rock’n Goal”, libro<br />

di Antonio<br />

Bacciocchi e Alberto<br />

Galletti (Vololibero).<br />

Un volume che racconta storie<br />

vicina molto ad una grande par- di giocatori che vivono come<br />

tita. Prima di tutto per il linguag- star del palcoscenico, su tutti<br />

gio molto fisico che rock e sport George Best, e cantanti famosi<br />

condividono”.<br />

(<br />

come Elton John che prendono<br />

Nel capitolo dei “legami meno in mano - alla fine degli anni<br />

fortunati” va invece ricor- Settanta - le sorti di un club, il<br />

dato quello legato agli<br />

Watford nello specifico della<br />

inni delle squadre.<br />

star britannica. Non a caso i due<br />

Che sono efficace-<br />

sono protagonisti di una curiosa<br />

mente “rock”<br />

foto di copertina, che vede Best<br />

quando sono<br />

osservare divertito Elton John<br />

presi in presti-<br />

calciare in… bello stile.<br />

to, ma che go-<br />

E come dimenticare le sfuriate<br />

dono di molto<br />

di Mick Jagger sugli spalti per<br />

minor succes-<br />

incitare l’Arsenal, Liam<br />

so quando<br />

Gallagher che si fa cacciare per<br />

vengono com-<br />

le sue intemperanze dal<br />

posti ad hoc.<br />

Bernabeu di Madrid, o la “vita<br />

“In Inghilterra<br />

da mediano” di Luciano<br />

infatti gli inni<br />

Ligabue, acceso tifoso<br />

delle squadre<br />

dell’Inter? Tutti aneddoti,<br />

sono attinti a piene<br />

personaggi ed episodi che<br />

mani dal rock - preci-<br />

raccontano la storica colonna<br />

sa Del Don -, spesso<br />

sonora che da sempre<br />

con ottimi risultati. Entro i accompagna il calcio.<br />

confini ticinesi, credo che l’uni-<br />

Wjwfuf npnfouj joejnfoujdbcjmj dpo mb<br />

Ofx Hfofsbujpo Izvoebj j41/ B qbsujsf eb DIG 28351/Ä +<br />

dbcjmj dpo mb<br />

xxx/izvoebj/di<br />

IL LIBRO<br />

COLONNE<br />

SONORE<br />

SUI CAMPI<br />

DI CALCIO<br />

UPDDBUFMB<br />

TDPQSJUFMB<br />

L’<br />

+ 2/5 Dpngpsu- jmm/; 2/7 HEj Qsfnjvn )dpo bddfttpsj psjhjobmj* b qbsujsf eb DIG 42251/Ä/ 2/7 HEj JTH; dpotvnp ej dbscvsbouf njtup upubmf; 6/4 m0211 lnfnjttjpoj<br />

DP 3 upubmj; 234 h0ln- dbu/ ej fggjdjfo{b fofshfujdb C/ Fnjttjpoj DP 3 nfejf ej uvuuf mf wfuuvsf ovpwf jo Twj{{fsb; 264 h0ln/<br />

immagine di Rod Stewart<br />

che piange di gioia per la<br />

vittoria del “suo” Celtic<br />

27<br />

TRA ( PARENTESI<br />

DA ELTON JOHN<br />

A ROD STEWART<br />

Nella foto a sinistra, Elton<br />

John calcia mentre<br />

George Best lo guarda<br />

attento. Sotto, Rod<br />

Stewart in lacrime per la<br />

vittoria del suo Celtic<br />

Glasgow sul Barcellona<br />

co vero inno rock (e in dialetto)<br />

rimanga il mio ‘Alé granata’ dedicato<br />

al Bellinzona. Che risuona<br />

ancora, nonostante tutto”. Ma<br />

il successo dei brani composti<br />

per questa o quella squadra non<br />

hanno sempre il successo dell’inno<br />

di Del Don. Come conferma<br />

l’esperto: “In alcuni casi si<br />

toccano i punti più bassi della<br />

musica leggera in generale - aggiunge<br />

Gentile -. Nel calcio italiano<br />

ci sono esempi molto chiari<br />

in questo senso. Brani davvero<br />

di basso profilo. Anche da parte<br />

di artisti-tifosi non è mai emerso<br />

un pezzo azzeccato, capace di<br />

diventare inno e al contempo<br />

veicolo promozionale, entrando<br />

in classifica. Vi sono alcuni<br />

esempi, è vero, Enzo Jannacci<br />

cita Rivera, Ligabue loda Oriali,<br />

ma si tratta soprattutto di questioni<br />

affettive, personali”.<br />

mschira@caffe.ch<br />

Q@MassimoSchira


28<br />

TRA<br />

PARENTESI)<br />

La domanda<br />

SALA<br />

D’ATT<br />

ESA<br />

A LETTO È FANTASTICO,<br />

MA FUORI DETTA LEGGE<br />

Ho 49 anni, divorziata con due figli che vivono con me. Credo di essere solare e disponibile.<br />

Sono molto precisa e questo deriva dal fatto che da sempre ho potuto contare solo su di me.<br />

Negli anni del matrimonio ero io a mandare avanti la famiglia e a prendere le decisioni. Rimasta<br />

sola questo mio lato si è amplificato. Da due anni frequento un uomo di poco più<br />

grande di me. È fantastico e mi ha fatto rinascere, soprattutto come donna dopo gli anni bui<br />

del matrimonio. Sessualmente sono molto appagata.<br />

Il problema appare fuori dal letto. Ogni<br />

minima cosa diventa una discussione a meno<br />

che si faccia come dice lui. Per esprimere il mio<br />

pensiero devo trovare modi e parole adatte altrimenti<br />

non va, anzi il meglio è acconsentire.<br />

Inoltre lui si permette di interferire nella mia<br />

vita con i figli. Accetto consigli, ma non imposizioni.<br />

Anche perché io non mi impongo e non<br />

mi sono mai permessa di dirgli nulla se non su sua esplicita richiesta riguardo la sua famiglia.<br />

A volte ho dovuto farlo ragionare sul fatto che alcune situazioni non potevano essere<br />

trattate come lui pensava. Ma perché fuori dalle lenzuola non funziona? Sono troppo puntigliosa<br />

o esigente? Eppure quando partiamo in vacanza o per un weekend non ci sono problemi.<br />

Appena rientrati però si ricomincia con le solite discussioni. Che cosa mi consiglia?<br />

BenEssere<br />

Questo<br />

more<br />

a nostro<br />

Zingaretti e Ranieri<br />

tentano il bebè bis<br />

Luca Zingaretti (52) e Luisa<br />

Ranieri (40) pensano già al<br />

bebè bis. La coppia di attori<br />

va a gonfie vele e dopo la<br />

piccola Emma molto<br />

probabilmente hanno voglia di<br />

puntare al maschietto.<br />

Per Guendalina il “sì”<br />

all’ignoto imprenditore<br />

Guendalina Tavassi (27),<br />

concorrente non certo passata<br />

inosservata nel Grande Fratello<br />

11, si è sposata con l’ignoto<br />

imprenditore Umberto D’Aponte<br />

(28). Formosissima, addirittura<br />

debordante. Bebè in arrivo?<br />

C omplimenti<br />

Secondo uno studio, il contatto con cibi derivati dal frumento<br />

a partire dal quarto mese di età riduce il rischio di intolleranza<br />

NEONATO E GLUTINE,<br />

MEGLIO ANTICIPARE<br />

ROBERTA VILLA<br />

Scrivi a LINDA ROSSI<br />

psicoterapeuta e sessuologa<br />

Posta: Linda Rossi – Il Caffè<br />

Via Luini 19 - 6600 Locarno<br />

E-mail:<br />

linda.rossi@bluewin.ch<br />

Èuno di quei dibattiti tra esperti che rischiano<br />

sempre di confondere i genitori, soprattutto<br />

nelle famiglie in cui si sono già verificati<br />

casi di celiachia, la malattia cui spesso ci si<br />

riferisce anche come “intolleranza al glutine”:<br />

è meglio aspettare i sei mesi di età del piccolo prima<br />

di introdurre alimenti contenenti questa sostanza,<br />

di mettere cioè a contatto con le pareti intestinali la<br />

proteina contenuta nel pane, nella pasta, nella comune<br />

farina di frumento? O invece è preferibile che il si-<br />

Il pericolo di sviluppare<br />

la malattia si riduce con<br />

l’allattamento al seno<br />

stema immunitario impari fin da subito a riconoscerla<br />

e tollerarla? Negli ultimi anni molti esperti si sono<br />

schierati a favore di questa seconda strategia, sostenuti<br />

dai risultati di diversi studi.<br />

L’ultimo, appena pubblicato sulla rivista ufficiale<br />

dell’American Academy of Pediatrics, è stato condotto<br />

in Svezia, dove, tra la fine degli anni Ottanta e i primi<br />

anni Novanta si è verificata una tale impennata dei<br />

casi di celiachia da far parlare gli epidemiologi di una<br />

vera e propria epidemia. Secondo qualcuno, però, il<br />

fatto che le diagnosi si fossero rapidamente quadruplicate<br />

dipendeva solo dalla maggiore capacità dei<br />

medici di riconoscere questa patologia, grazie allo sviluppo<br />

di nuove tecniche, anche in quei casi meno gravi<br />

in cui si manifesta con disturbi sfumati, spesso trascurati<br />

fino all’età adulta.<br />

Secondo i dati raccolti da Anneli Ivarsson, dell’Università<br />

di Umea, non è così: “Nel 1982 si cominciò a raccomandare<br />

ai genitori di non mettere a contatto i<br />

bambini con cibi contenenti glutine almeno fino<br />

al sesto mese di vita, per evitare di scatenare<br />

reazioni a livello intestinale - spiega la ricercatrice<br />

-. La celiachia infatti è una malattia autoimmune<br />

in cui le difese dell’organismo<br />

scambiano la gliadina, una proteina contenuta<br />

appunto nel glutine, per una minaccia.<br />

Per questo le rivolgono contro anticorpi che<br />

finiscono con infiammare e danneggiare le pareti<br />

dell’intestino. Da qui un corteo di disturbi<br />

diversi, tra cui tipicamente la diarrea, la perdita<br />

di peso e, nei più piccoli, un ritardo dell’accrescimento.<br />

Poiché però al consiglio di aspettare<br />

i sei mesi seguì un aumento dei casi,<br />

nel 1996 i pediatri fecero dietrofront,suggerendo<br />

di cominciare fin<br />

dal quarto mese a dare ai piccoli<br />

prodotti come pappe a base<br />

di pane o farine di<br />

frumento”.<br />

Per verificare le<br />

conseguenze di<br />

questo cambio di<br />

rotta, i ricercatori sve-<br />

La risposta di Linda Rossi<br />

Ramazzotti bacia l’ex<br />

e commenta che...<br />

Eros Ramazzotti bacia e si<br />

complimenta con l’ex moglie,<br />

Michelle Hunziker, per la sua<br />

gravidanza. “Sono contento per<br />

lei. E poi ci teneva tanto”, dice il<br />

cantante a Oggi. Bè, super<br />

informato per essere un ex.<br />

per la bella intesa nella vostra intimità sessuale e vacanziera.<br />

Nell’interazione quotidiana però lui entrerebbe in modo invasivo<br />

nella sua relazione con i figli e in altri ambiti. Posso immaginare che<br />

il suo stupendo compagno sia ben ancorato al suo istinto intrusivo che caratterizza<br />

il maschio. Deve però imparare a distinguere quando è il momento<br />

nel quale lasciarlo attivarsi e quando invece deve rispettare il territorio della<br />

sua donna che fino a pochi anni fa gestiva autonomamente la sua vita. Direi<br />

che se il suo lato penetrante a livello sessuale la rende felice e la fa sentire pienamente<br />

donna, questo suo stesso lato la destabilizza nel suo modo abituale<br />

di vivere, poiché è come se con lui dovesse giustificare scelte e azioni. Lei non<br />

descrive i modi e le parole ai quali ricorre per ammansire il suo toro scatenato,<br />

ma da qualche parte questa sua strada sembra funzionare. Funziona, ma<br />

le richiede un grande sforzo visto che nelle situazioni più disparate della sua<br />

vita ha sempre deciso lei senza interferenza alcuna.<br />

In questo caso si confronta con un uomo che sembra volerle insegnare a stare<br />

al mondo, gestione dei figli inclusa. Penso che per lei questa sia un’occasione<br />

straordinaria per imparare a condividere molte scelte di vita con un uomo<br />

che lei apprezza, un uomo che sa quello che vuole per sé ma anche, purtroppo,<br />

per coloro che lo circondano. Lui le dà la possibilità di sviluppare ulteriormente<br />

il suo lato femminile imparando ad accogliere con ferma dolcezza e ad<br />

affermarsi ricorrendo alle curve che sono proprie del femminile. Questo senza<br />

necessariamente entrare in conflitto. Gli dica del suo malessere quando si<br />

sente invasa nel suo territorio di madre e donna. Faccia precedere questa comunicazione<br />

da tutti gli apprezzamenti che può esprimergli, manifestandogli<br />

la sua fortuna per avere incontrato un uomo fantastico come lui.<br />

ڻ


IL CAFFÈ 14 aprile 2013<br />

GLI ACQUISTI<br />

Uno studio tedesco svela modi<br />

e strategie per vendere di più<br />

PROGRAMMATI<br />

PER GUASTARSI<br />

CAROLINA CENNI<br />

La lavatrice non centrifuga<br />

più come una volta.<br />

La lavastoviglie non scarica<br />

l’acqua. Il phon si è<br />

fuso e la batteria dello<br />

smartphone dura davvero troppo<br />

poco. E così, dopo l’ennesimo<br />

sguardo sconsolato del tecnico, il<br />

verdetto è sempre quello: “L’unica<br />

soluzione è cambiarlo con<br />

uno nuovo”. Alla faccia della soluzione...<br />

Quante volte il vostro<br />

frigo o il forno si sono guastati<br />

qualche giorno dopo lo scadere<br />

della garanzia? Praticamente un<br />

classico. Adesso, però, uno studio<br />

commissionato dai Verdi tedeschi<br />

a scienziati e economisti,<br />

per la prima volta, conferma<br />

quello che abbiamo sempre sospettato:<br />

elettrodomestici e gadget<br />

tecnologici sono programmati<br />

per “autodistruggersi”. O<br />

guastarsi in fretta, anzi, in tempi<br />

record. Con tutti i problemi di inquinamento<br />

ambientale facilmente<br />

immaginabili.<br />

Si chiama “obsolescenza programmata”<br />

e serve a produrre,<br />

anzi a vendere di più. È semplice:<br />

basta inserire all’interno dell’oggetto<br />

alcune componenti di qualità<br />

scadente che dureranno<br />

poco e ci costringeranno a ripararlo<br />

o sostituirlo con uno nuovo<br />

in breve tempo. Nel giro di pochi<br />

S’inseriscono<br />

all’interno<br />

dell’oggetto alcune<br />

componenti di<br />

qualità scadente<br />

anni, solo in Germania, questo<br />

tiro mancino è costato ben 100<br />

miliardi di euro agli inconsapevoli<br />

consumatori. E c’è chi ha voluto<br />

vederci chiaro.<br />

Così, due esperti tedeschi si sono<br />

messi al lavoro analizzando, studiando<br />

e smontando una ventina<br />

di oggetti. La notizia cattiva è<br />

che per i consumatori i risultati<br />

sono demoralizzanti, mentre la<br />

buona notizia è che ai produttori<br />

gli affari andranno sicuramente<br />

benone. Ma la risposta dell’associazione<br />

dei produttori di elettrodomestici<br />

germanici non si è<br />

fatta attendere: “Se così fosse<br />

nessuno più comprerebbe i nostri<br />

prodotti, le aziende perderebbero<br />

credibilità e fallirebbero”.<br />

Già.<br />

L’elenco di simili “scherzetti” è<br />

lunga. Nel 1924 i produttori di<br />

lampadine conclusero un accordo<br />

segreto per produrle in modo<br />

che non durassero più di mille<br />

ore. Un altro caso famoso fu<br />

quello delle calze di nylon.<br />

Quando vennero lanciate per la<br />

prima volta sul mercato erano<br />

estremamente robuste e duravano<br />

decisamente troppo. L’industria<br />

subì un crollo e i produttori<br />

si misero d’accordo per renderle<br />

più delicate. E le donne scoprirono,<br />

non proprio con piacere, che<br />

le calze si smagliano. Più recentemente,<br />

nel 2003, negli Stati<br />

Uniti venne lanciata una class<br />

action contro Apple per la durata<br />

volutamente breve delle batterie<br />

dell’iPod per spingere i consumatori<br />

ad acquistare nuovi modelli.<br />

Fatto sta che nell’epoca della tecnologia<br />

più avanzata, elettrodomestici<br />

e compagnia hanno vita<br />

sempre più breve. La loro durata<br />

media è crollata, tant’è che fino<br />

È a secco la lavatrice del futuro<br />

Presto potrebbe arrivare la lavatrice “a secco”, che<br />

consumerà pochissima acqua: meno di una tazza per<br />

ogni lavaggio contro i 35 litri di quelle di oggi. Basterà<br />

aggiungere al detersivo speciali granuli di plastica capaci<br />

di assorbire lo sporco e i panni usciranno già puliti e<br />

asciutti. E così si risparmieranno miliardi di litri di acqua,<br />

con vantaggi per il portafoglio e per l'ambiente.<br />

ELETTRODOMESTICI, TELEFONINI E TV<br />

DURANO SEMPRE MENO. ECCO PERCHÉ<br />

agli anni ‘70 l’aspettativa sulla<br />

durata di un elettrodomestico<br />

era di 20 anni. Poi siamo passati<br />

dai dodici anni del 1998 ai sei e<br />

mezzo odierni. Praticamente la<br />

metà. E questo per quel che riguarda<br />

prodotti di qualità e,<br />

quindi, di un certo prezzo. Se, invece,<br />

andiamo su prodotti più<br />

“da battaglia” la durata scende ad<br />

¯ ¥[E ¯«¾E¯ E¾«˜ßE<br />

¾f ØØE¥?«¥« E¢«Ãf«¥f<br />

f¥ ˝¿EØØ ØE:<br />

Rvftu–bvup Ù usb mf qjï fnp{jpobouj efmmb tvb hfofsb{jpof <br />

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Ufssbjo Sftqpotf Æ - Bebqujwf Ezobndjt f ej fggjdjfoujttjnf<br />

npupsj{{b{jpoj- mb Sbohf Spwfs Fwprvf Ù jo uvuup f qfs uvuup<br />

vo–bvufoujdb Mboe Spwfs- ofmmb wfstjpof DpvqÝ dpnf jo<br />

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Sbohf Spwfs Fwprvf/ Psb ebm wptusp tqfdjbmjtub Mboe Spwfs/<br />

¬¬¬:åÈštO․¹ƒO:‘É<br />

Hvbseb jm wjefp<br />

appena tre anni. E sono i numerosi<br />

gadget tecnologici di cui facciamo<br />

uso quotidiano: smartphone,<br />

iPod, tablet, tostapane,<br />

spazzolino elettrico, stampante e<br />

lampadine. Uno smartphone<br />

usato quotidianamente sia per<br />

lavoro che per svago resisterà<br />

non più di un paio di anni. Stessa<br />

cosa un iPod, anche perché sono<br />

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+ Npefmmp sbggjhvsbup; Sbohf Spwfs Fwprvf 3/3 fE5 Ezobnjd- 6 qpsuf- dbncjp nbo/- 3XE- 261 DW0221 lX- dpotvnj upubmj 6/1 m0211 ln-<br />

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Qsf{{p cbtf DIG 65–611/ dpo frvjqbhhjbnfouj tvqqmfnfoubsj efm wbmpsf ej DIG 891// Mfbtjoh wbmjep gjop bm 41 bqsjmf 3124- ftfnqjp ej dbmdpmp;<br />

qbhbnfoup tqfdjbmf 21 & efm qsf{{p ej cbtf sbddpnboebup- evsbub 59 nftj- 21–111 ln0boop- joufsfttf boovp fggfuujwp 4/:8 &- dbv{jpof 6 &bttjdvsb{jpof<br />

dbtdp upubmf pccmjhbupsjb opo jodmvtb/ Sbub nfotjmf ej mfbtjoh DIG 752/ JWB jodm/ Mb dpodfttjpof efm dsfejup Ù wjfubub tf qpsub<br />

bmm–joefcjubnfoup fddfttjwp efm dpotvnbupsf/<br />

29<br />

TRA ( PARENTESI<br />

prodotti la cui batteria non è sostituibile.<br />

Insomma, prepariamoci<br />

ad aprire il borsello sempre<br />

più spesso. ccenni@caffe.ch<br />

Q@simplypeperosa<br />

glioggetti<br />

ILFRIGORIFERO<br />

Anche il frigorifero rientra<br />

tra i prodotti a “scadenza”<br />

breve. La sua durata media<br />

è di dodici anni<br />

LATV<br />

Le televisioni ultrapiatte<br />

durano circa tre anni.<br />

Costruite con condensatori<br />

di poco valore bruciano<br />

di solito quando la<br />

garanzia è ormai scaduta<br />

L’IPOD<br />

Nel 2003 negli Usa ci fu<br />

una class action contro la<br />

Apple per la durata delle<br />

batterie dell’iPod<br />

volutamente breve<br />

(circa tre anni)<br />

LALAVATRICE<br />

Nel 1998 la vita media di<br />

una lavatrice era di 12<br />

anni. Oggi si parla di sei<br />

e mezzo, ma quelle più<br />

economiche non superano<br />

i tre anni di vita<br />

LASTAMPANTE<br />

Alcuni modelli sono<br />

progettati per produrre un<br />

numero massimo di copie<br />

(ad esempio ventimila).<br />

Oltre quelle non vanno


10CFWMoQ7DMAwFv8jR84udxAucyqqCqtxkGt7_ozVjAwdOOt2-Ty_48dyOazunQs2kUkmbgyywPpXWy-0wBKH1ocMHWyX_egG6B5CrEdweqU28C9NreLCl1jXJNQDL5_X-ApFOe4iDAAAA<br />

10CAsNsjY0MDQx0TU2MjQyMgEAjdhMSg8AAAA=<br />

www.twistymania.ch<br />

PER COLLEZIONARE E DIVERTIRSI ALLA GRANDE:<br />

È ARRIVATA<br />

LA TWISTYBOX!<br />

Superfici di gioco supplementari, spazio per<br />

riporre le singole trottole e altre idee di gioco:<br />

la Twistybox è disponibile dal 16 aprile.<br />

La Twistybox è in vendita in tutte le filiali Migros fino a esaurimento dello stock.<br />

La scatola non contiene trottole.<br />

Fr.9.80


14 aprile 2013 IL CAFFÈ<br />

LA MALAVITA<br />

ANATOMIA<br />

DEL CRIMINE<br />

PERFETTO,<br />

OLTRE LA FICTION<br />

SPIGNESI ALLE PAGINE 32 e 33<br />

FRANCO LAZZAROTTO<br />

Civica<br />

La puntualità svizzera, unitamente ad altre dolci e tintinnanti<br />

- oggi sarebbe meglio dire tentennanti - tradizioni<br />

si sposa spesso con iniziative di democrazia diretta,<br />

che altri Paesi fortemente ci invidiano e che<br />

quindi vanno sempre salutate come fenomeno di ottima<br />

salute democratica. L’ultima, nostrana nella migliore accezione<br />

del termine, è quella lanciata negli scorsi giorni e con la<br />

quale si chiede, attraverso un’ iniziativa popolare, di rendere<br />

specifica e certificata materia nelle nostre scuole l’insegnamento<br />

dell’educazione civica. Premetto, per correttezza, che della<br />

volontà di voler lanciare detta iniziativa ero stato informato ab<br />

initio e, pur condividendone contenuti e finalità, non ho voluto<br />

per ruoli istituzionali far parte del gruppo promotore. Questo<br />

non mi impedisce e impedirà, comunque, di affermare che in<br />

questo ambito molto e bene si è fatto, ma altrettanto resta da fare.<br />

Gli iniziativisti, infatti, si sono preoccupati di sapere anzitutto<br />

qual è l’attuale stato di salute dell’insegnamento della civica,<br />

dell’educazione alla cittadinanza nelle nostre scuole, confrontandosi<br />

pure con docenti (soprattutto) di storia di provata esperienza.<br />

Gente “del fronte”, quindi, che ha evidenziato e convinto<br />

di come, facendo ovviamente tesoro di quanto fatto, si possa e<br />

debba proseguire oltre arrivando - fors’anche con provocatoria<br />

proposta - a (re)introdurre in tale ambito un insegnamento obbligatorio<br />

della civica.<br />

Hanno verificato, ad esempio, che i programmi prevedono<br />

espressamente nel ciclo di orientamento della scuola media la<br />

materia “storia e civica” con relativi e collaudati piani di studio.<br />

Ai due citati aggettivi ne andrebbe aggiunto un terzo : applicati.<br />

Ma allo stesso, proprio i succitati “uomini del fronte” hanno subito<br />

aggiunto, quale miccia di sano dibattito, un punticino di domanda.<br />

Ma quello dell’applicazione dei piani di studio è un discorso<br />

che, inevitabilmente, ci porta lontano poiché mette in<br />

gioco un’intera gestione e, soprattutto, filosofia di scuola.<br />

Forse, o senza forse, la domanda migliore sarebbe quella che ho<br />

sentito fortunatamente riecheggiare in questi giorni e che ogni<br />

cittadino munito di vero senso civico, per restare nello specifico,<br />

dovrebbe porsi : quale scuola vogliamo ? Ed allora, senza nessun<br />

forse, sarebbe tempo e ora che più che di “obblighi” si parli<br />

in ambito formativo anzitutto di “convincimenti”. Essere “obbligati”<br />

a fare o essere “convinti” di fare cambia completamente<br />

impostazione e, di conseguenza, risultato. E questo, spero e<br />

penso, vale a tutti i livelli.<br />

LA TENDENZA<br />

UNA SERIE TV<br />

RIACCENDE<br />

LE POLEMICHE<br />

SULLA PSICANALISI<br />

GUENZI A PAGINA 35<br />

VIRGOLETTE<br />

TRA<br />

“<br />

RIFLESSIONI D’AUTORE tra CULTURA | STILI | SPORT | INCONTRI<br />

UNA SETTIMANA, UNA PAROLA<br />

Ma la convinzione cresce in modo parallelo al coinvolgimento,<br />

al sentirsi parte ascoltata di una progettualità, al sapersi parte<br />

con-vincente. Ed è proprio in questi prossimi mesi che si decide<br />

gran parte del destino della nostra scuola. L’imperdibile occasione<br />

offerta da Harmos deve portare ad una coraggiosa rivisitazione<br />

del nostro sistema e, se e dove necessario, anche ad una<br />

sua rivoluzione. Non possiamo infatti più pensare ad una “scuola<br />

del carrello”, nella quale si girotta per qualche anno prendendo<br />

qualcosa dai vari scaffali di materia e dove, arrivati alla cassa,<br />

a farla da re è (come lo ha definito il responsabile del Decs) “un<br />

forse apparentemente squisito, ma sotto i denti della vita, poco<br />

COLPI DI TESTA LIDO CONTEMORI<br />

L’INCONTRO<br />

MARIOLINI:<br />

“LA MIA VITA<br />

TRA MILLE<br />

APPARTAMENTI”<br />

MAZZETTA A PAGINA 43<br />

digeribile e digerito spezzatino”. All’odierno School Market (l’inglese<br />

è più in per dirti che sei out) si chiede praticamente di offrire<br />

ogni tipo di educazione: linguistica-matematica-scientificastorica-geografica-fisica-religiosa-musicale-alimentare-artistica-tecnica-civica.<br />

E al direttore di succursale, unitamente ai<br />

suoi colleghi, viene delegata in toto la dispensa di un’ipereducazione<br />

che va - lo scrivo con totale rispetto - dalla bistecca a Dio !<br />

E visto che il sottoscritto fra poche settimane si presenterà all’ultima<br />

cassa (intesa come elargizione mensile), vorrei si facesse<br />

uno strappo alla regola e fosse l’affezionato gerente-cliente a poter<br />

scrivere le sue ultime desiderata. Qualcuno, memore delle<br />

crociate contro l’allora Asp, Alta scuola pedagogica, si meraviglierà<br />

nel leggere che proprio dal loro esempio chiedo ora di<br />

partire. Il Dfa infatti, ovvero la centrale di formazione e distribuzione,<br />

ha dimostrato come e quanto si possa cambiare, si possa<br />

crescere e rivoluzionare, come e quanto se si vuole e ci si crede si<br />

può avere successo.<br />

Importante è che sia un lavoro, nei vari ordini e livelli, di totale<br />

condivisione, con persone e personalità giuste, preparate, entusiaste,<br />

empatiche e corrette, credute e credibili, dalla tuta bianca<br />

(leggi arrivati sulla sedia senza partitiche impronte pedestri sul<br />

lato B). Questo sarebbe già il primo capitolo del nuovo manuale<br />

di civica applicata che potremmo mostrare e far apprendere ai<br />

nostri “clienti”. Abbiate il coraggio di riordinare gli scaffali, togliere<br />

la merce scaduta e invendibile, sostenere costantemente<br />

il “personale di vendita”, mantenere e implementare i veri prodotti<br />

di prima necessità che vanno “venduti” a tutti, quelli che<br />

poi nella vita ti sorreggono e ti salvano, proponendo per il resto<br />

percorsi mirati e personali nei loro livelli di difficoltà e nelle loro<br />

possibilità di scelta. Senza mai dimenticare (come si può leggere<br />

nel volumetto “L’educazione rende forti”, della Federazione svizzera<br />

per la formazione dei genitori) le otto regole d’oro dell’educazione:<br />

“donare amore, poter litigare, saper ascoltare, porre limiti,<br />

dare spazio, mostrare sentimenti, avere tempo e infondere<br />

coraggio”. Vedrete allora che uno scaffalino lo troverà anche<br />

l’educazione civica, quella vera e vissuta, che tuttavia si ama solo<br />

se la si conosce, la si applica e la si vive. E sono questi i dettagli,<br />

importanti, che una vera vita di scuola, che diventa veramente<br />

scuola di vita, deve offrire. Dettagli che faranno la differenza fra<br />

un’esistenza pienamente vissuta, pur con le inevitabili difficoltà,<br />

e una vita da costantemente immusonito ingoiatore di Alka-<br />

Seltzer.<br />

EDUCARE<br />

ALLA<br />

CITTADINANZA<br />

METTE<br />

IN GIOCO<br />

UN’INTERA<br />

GESTIONE,<br />

MA PURE<br />

LA FILOSOFIA<br />

DELLA NOSTRA<br />

SCUOLA<br />

DOMENICA<br />

LIBERO D’AGOSTINO<br />

LA LEZIONE<br />

AMARA<br />

DI GIULINI<br />

Toh, è ricomparso<br />

Gabriele Giulini. È<br />

tornato di nuovo in<br />

campo, ha ricominciato a<br />

promettere, annunciando<br />

novità per il 18 aprile e<br />

grossi investimenti in arrivo.<br />

Staremo vedere. Intanto,<br />

della vicenda del danaroso,<br />

una volta, presidente<br />

filosofo del AC Bellinzona,<br />

resta l’amara lezione di un<br />

Ticino sportivo che troppo<br />

facilmente si lascia incantare<br />

dal soldo facile. Senza<br />

mai domandarsi quali<br />

affari e quali buchi, ci siano<br />

dietro il turbinio di disponibilità<br />

finanziarie. Era<br />

già successo col calcio, il<br />

basket e l’hockey luganesi,<br />

è capitato con altre società<br />

sportive minori, e la storia<br />

si è ripetuta col Bellinzona.<br />

Aspettando le novità<br />

di Giulini, si sono aperte le<br />

scommesse sul prossimo<br />

crac.


IL CAFFÈ 14 aprile 2013<br />

Al<br />

CINEMA<br />

MAURO SPIGNESI<br />

DOPPIO GIOCO<br />

(CRISS CROSS, 1949)<br />

Forte thriller, misto a violenza e<br />

passione fatale sul mondo della<br />

malavita americana. Basato<br />

sulla tecnica dei flashback<br />

ripetuti fino al momento<br />

saliente dell'assalto al furgone<br />

Sicuramente è un capolavoro criminale. E<br />

apparentemente è una rapina perfetta.<br />

“Certamente quanto avvenuto sull’autostrada<br />

dei Laghi siamo più abituati a vederlo<br />

in televisione, nelle fiction poliziesche,<br />

che nella realtà. Però anche gente così, professionisti<br />

che agiscono con tecniche<br />

militari, un errore, un<br />

minuscolo dettaglio, una traccia<br />

l’hanno lasciata”. Non ha dubbi<br />

Emilio Scossa Baggi, a capo della<br />

Polizia scientifica cantonale: anche<br />

chi ha messo a segno il colpo<br />

tra Como e Chiasso, bloccando<br />

due furgoni blindati, sparando per<br />

intimidire ma senza ferire nessuno,<br />

svuotandoli e trasferendo a<br />

tempo di record, con una sincronizzazione<br />

spaventosamente precisa,<br />

chili e chili di lingotti d’oro e<br />

contanti (sembra per un valore<br />

complessivo attorno a 15 milioni<br />

di euro) dentro quattro auto, qualche<br />

sbaglio lo ha commesso.<br />

“E da lì bisognerebbe partire: in<br />

casi del genere, bisogna innanzitutto<br />

individuare il punto debole,<br />

solo così si può smagliare il groviglio”,<br />

aggiunge Scossa Baggi. Ma<br />

quale può essere il punto debole?<br />

“Le tecniche di investigazione, ma<br />

anche l’esperienza, ci offrono diversi<br />

punti di partenza, anche se<br />

stavolta siamo davanti a professionisti. Però, dal<br />

punto di vista dei rilievi, si potrebbe partire intanto<br />

dalla ricerca di possibili tracce. Oggi si lavora sul<br />

Dna, si usano strumenti raffinati, non ci si basa soltanto<br />

sulle artigianali polverine per scoprire eventuali<br />

impronte digitali. Poi, visto che sono stati utilizzati<br />

diversi mezzi, bisogna andare a ritroso e capire<br />

di chi sono, sicuramente sono stati rubati,<br />

quando e dove potrebbero fornire un filo sottile per<br />

Emilio Scossa Baggi, capo della<br />

Scientifica: “Quanto avvenuto<br />

siamo più abituati a vederlo in tv”<br />

ricollegarsi alla banda. Altro elemento sono le armi<br />

impugnate dai rapinatori, che potrebbero svelarci<br />

una traccia”.<br />

Tra i punti deboli, invece, secondo Scossa Baggi,<br />

“potrebbe esserci l’ampiezza della banda. Più si è,<br />

più aumenta il rischio che a qualcuno scappi una<br />

parola di troppo, e che questa arrivi all’orecchio di<br />

un investigatore. Basta anche sol’ una intercettazione<br />

telefonica per far crollare tutta l’impalcatura di<br />

cautele usate prima e dopo la rapina. E infatti dalle<br />

intercettazioni spesso si parte e spesso portano a<br />

una soluzione dei casi. In tante indagini, poi, sono<br />

state importanti le registrazioni delle telecamere, la<br />

videosorveglianza: in autostrada ce ne sono e potrebbero<br />

aver filmato il passaggio delle auto in fuga.<br />

Poi ci sono gli autovelox. Spesso si scivola su queste<br />

tecnologie. A noi, solo per fare un esempio, il radar<br />

di San Vittore ci aveva indirizzato sugli autori del-<br />

Il bottino più alto è di 350 milioni<br />

Tre minuti per rapinare 10 chili di diamanti, valore 350<br />

milioni di euro. È uno dei bottini più alti nella storia della<br />

malavita quello sulla pista dell’aeroporto di Bruxelles<br />

del febbraio scorso. La metà del bottino messo insieme<br />

da Albert Spaggiari (nella foto) che nel 1976 svuotò le<br />

cassette di sicurezza della Société Générale di Nizza.<br />

La sua fu definita la rapina del secolo.<br />

La malavita<br />

Il grande cinema<br />

ANATOMIA<br />

delCRIMINE<br />

PERFETTO<br />

Quando la realtà supera la fantasia<br />

e il banditismo va oltre la fiction<br />

ILTRAFFICO<br />

La rischiosa via dell’oro<br />

dall’Italia alla Svizzera<br />

Sulla strada dell’oro che porta in Ticino i lingotti sono<br />

una merce frequente: l’import-export doganale nel<br />

2012 segnala che ne sono passati 100 mila chili. Destinati<br />

soprattutto alle tre industrie di trasformazione del<br />

Mendrisiotto. E l’oro rubato in autostrada era diretto in Ticino.<br />

I furgoni blindati della società vicentina Battistolli,<br />

specializzata in questo genere di trasporti, si sarebbero<br />

dovuti fermare all’altezza di Chiasso. Qui i lingotti, in parte<br />

punzonati e in parte no, dovevano essere caricati su altri<br />

blindati di una ditta ticinese per finire poi nei caveau di alcune<br />

banche di Lugano. Un’operazione effettuata diverse<br />

volte. Ma dal confine passa anche il traffico clandestino.<br />

Come quello del 53enne domiciliato in Ticino e fermato in<br />

Dogana a Pasqua: portava in Italia, nascosto nell’auto<br />

(dove viaggiava anche la famiglia), dodici lingotti d’oro,<br />

peso complessivo di 110 chili e valore di oltre 5 milioni di<br />

franchi. Due anni fa, stavolta a Ponte Tresa, di lingotti<br />

d’oro nell’auto di un moderno “spallone” ne erano stati<br />

trovati sette. Ma il traffico maggiore, 4.500 chili d’oro, è<br />

quello che avrebbe individuato mesi fa la Finanza di Arezzo<br />

e Napoli, nell’ambito di un’operazione sull’asse fra Toscana,<br />

Campania e Ticino.<br />

LA SFIDA (1995)<br />

Un rapinatore e la sua fedele<br />

banda criminale segnano un<br />

colpo spettacolare ad un<br />

furgone portavalori. A<br />

investigare è la squadra<br />

rapine e omicidi, che fiuta<br />

l’odore di una preda difficile<br />

Le<br />

TECNICHE<br />

L’ASSALTO<br />

È il metodo classico. Con una<br />

o più persone che si presentano<br />

d’improvviso a uno sportello<br />

e chiedono gli incassi<br />

TESTA D’ARIETE<br />

Auto “rinforzate”per sfondare<br />

porte e vetrine e poi scippare soldi<br />

e preziosi. Tecnica usata nel sud<br />

Italia, ma anni fa pure in Ticino<br />

L’INGANNO<br />

Semafori manomessi o banditi<br />

travestiti da agenti delle forze<br />

dell’ordine, per arrivare senza<br />

intoppi sul bersaglio della rapina<br />

IMBOTTIGLIAMENTO<br />

Auto o camion per bloccare<br />

davanti e di dietro un mezzo che<br />

trasporta preziosi. Come nella<br />

recente rapina dell’autostrada<br />

TUTTE LE ORE FERISCONO…<br />

L’ULTIMA UCCIDE (1966)<br />

Inizia con un'evasione seguita<br />

da un regolamento di conti<br />

tra bande rivali, passa per la<br />

rapina a un furgone blindato<br />

carico di platino e si conclude<br />

con una carneficina.<br />

EMILIO SCOSSA BAGGI<br />

Responsabile della Polizia<br />

scientifica della “Cantonale”<br />

(nella foto a sinistra)<br />

L’INCREDIBILE AVVENTURA DI<br />

MR. HOLLAND (1951)<br />

Rubare i lingotti e<br />

trasformarli in oggettini. È<br />

l’idea di un impiegato di una<br />

ditta che trasferisce lingotti<br />

d'oro e di un commerciante<br />

di souvenir<br />

l’omicidio di Flavia Bertozzi-<br />

Moroni a Ponte Capriasca”.<br />

E anche il caso della morte<br />

dell’anziano sul Ceneri era stato<br />

risolto dalle telecamere sull’A1.<br />

“Ecco perché dico che un punto<br />

debole c’è sempre”, riprende Scossa<br />

Baggi: “Stavolta, però, ma parlo<br />

solo per quel che ho letto e sentito,<br />

potrebbe esserci un problema in più.<br />

Se, ma è naturalmente una ipotesi, ad<br />

agire è stata una banda dell’Est, ci saranno<br />

problemi a combinare in seguito le indagini,<br />

a trovare interlocutori nelle polizie<br />

straniere. E questo nonostante gli accordi e il<br />

lavoro dell’Interpol. È normale, quasi fisiologico”.<br />

Ogni polizia ha i suoi metodi, ogni Paese ha<br />

le sue leggi. “Questo - spiega il capo della Scientifica<br />

- è un problema che riscontrano tutti. La criminalità<br />

ha sempre più una dimensione transnazionale,<br />

si colpisce in un luogo e ci si rifugia in un altro,<br />

si agisce con alleanze tra bande diverse. Risalire la<br />

catena dei sospetti, arrivare sino alla fine, non sempre<br />

è un’operazione agevole. Anzi”. Anche perché<br />

come è stata preparata con meticolosità la rapina,<br />

con altrettanta meticolosità è stata preparata la<br />

fuga dei banditi, la scomparsa dalla scena. Ognuno<br />

a casa sua, possibilmente l’uno lontano dall’altro. E<br />

possibilmente senza sentirsi per qualche tempo,<br />

per poi ritrovarsi, una volta allentate le indagini, e<br />

spartirsi il bottino milionario. “Ma anche in questo<br />

caso qualche errore può capitare. L’improvviso<br />

cambio di tenore di vita, un acquisto particolarmente<br />

costoso. Tutte tracce che anche col tempo<br />

possono risultare particolarmente utili”, riprende<br />

Scossa Baggi: “Ricordiamoci che il delitto perfetto<br />

esiste soltanto nella mente di chi lo commette, ma<br />

non può esistere per un investigatore”.<br />

In questa rapina, tuttavia, c’è stata un’ organizzazione<br />

quasi scientifica del colpo. La tecnica ad “imbottigliamento”<br />

con i due Tir sulla strada per bloccare<br />

i furgoni blindati con lingotti d’oro e contanti<br />

diretti in Ticino, la velocità nel far saltare i portello-<br />

“Un errore c’è sempre, una traccia,<br />

anche minuscola rimane. E da lì si<br />

deve partire per trovare una pista”<br />

ni, la rapidità nello svuotarli e nel sistemare, distribuendo<br />

il peso, il carico nelle quattro auto. Il fuoco,<br />

insieme alla schiuma sparata con gli estintori negli<br />

abitacoli dei mezzi usati, per far sparire qualsiasi<br />

traccia. “Sembra un film, ma non lo è. Perché un<br />

colpo del genere - conclude Scossa Baggi - presuppone<br />

il possesso di parecchie informazioni. Che<br />

può dare solo una persona che conosce bene i sistemi<br />

dell’azienda che trasportava oro e banconote.<br />

E anche questo potrebbe essere uno dei tanti<br />

punti di partenza di cui ho parlato per risalire lentamente<br />

e con molta pazienza agli autori della rapina.<br />

È un po’ come stabilire il movente di un delitto: una<br />

volta individuato si riparte da lì e si va ritroso. Non è<br />

facile, non sempre ci si azzecca, ma spesso funziona”.<br />

mspignesi@caffe.ch<br />

Q@maurospignesi<br />

Le fasi<br />

della<br />

RAPINA<br />

LA PARTENZA<br />

Alle 6.30 del mattino, sei<br />

vigilantes su due furgoni<br />

blindati escono dalla ditta<br />

Battistolli di Paderno<br />

Dugnano con un carico<br />

d’oro e contanti diretti alla<br />

dogana di Ponte Chiasso<br />

ILCRIMINOLOGO<br />

L’INSEGUIMENTO<br />

La banda di rapinatori<br />

segue i blindati, li vede<br />

imboccare l’autostrada<br />

nell’hinterland nord di<br />

Milano. Al bivio per la<br />

Como Chiasso le auto si<br />

avvicinano ai furgoni<br />

tecnica,<br />

organizza-<br />

“Per<br />

zione,audacia, questa sull’autostrada<br />

di<br />

Como ha molte<br />

analogie con la<br />

rapina milionaria<br />

sul treno<br />

dell’agosto del<br />

1963 nel piccolo<br />

villaggio di Ledburn<br />

nel Buckinghamshire,<br />

qui in Inghilterra”.<br />

Il criminologo<br />

Federico Varese risponde<br />

dal suo ufficio<br />

all’Università di Oxford. Ha<br />

letto quanto accaduto in Italia,<br />

il colpo da quasi 30 milioni<br />

di euro portato a termine a pochi<br />

chilometri dalla dogana di Chiasso.<br />

“Anche quando avvenne il colpo a Ledburn,<br />

al di là del fatto criminale, ci fu una<br />

certa ammirazione impastata a stupore”, ricorda<br />

Varese. Tanto che la vicenda diventò il soggetto<br />

di un film. E poi i giornali tracciarono un<br />

romantico profilo dei diversi banditi protagonisti<br />

della vicenda, che in parte fuggirono in Sudamerica.<br />

“Uno è morto da poco, e qui in Gran<br />

Bretagna è stata l’occasione per raccontare ancora<br />

una volta questa storia. Però bisogna subito<br />

puntualizzare che operazioni del genere possono<br />

essere portate a termine soltanto da professionisti,<br />

altrimenti non si potrebbero esplodere<br />

quasi cinquanta colpi senza ferire<br />

nessuno. E per questo escluderei che possa essere<br />

commessa da esponenti della classica criminalità<br />

organizzata”. Più facile, molto più facile<br />

che si tratti di una banda dell’Est.<br />

“In Russia, ma anche in Georgia, ci sono gruppi<br />

paramilitari specializzati in operazioni di que-<br />

“Sicuramente un blitz come questo<br />

avvenuto in Italia potrebbe essere<br />

opera di ex militari dell’Est”<br />

sta portata”, aggiunge il criminologo di Oxford<br />

che è autore del saggio “Mafie in movimento”<br />

(Einaudi): “Tra loro e i gruppi di fuoco di mafia,<br />

camorra e ‘ndrangheta, ci sono differenze sostanziali.<br />

Facciamo un esempio, per capire: la<br />

strage di Duisburg, nel ferragosto di sei anni fa.<br />

Un gruppo di killer si spostò dalla Calabria alla<br />

Germania, ma poi sparò quasi all’impazzata<br />

colpendo anche gente che non c’entrava nulla<br />

con chi doveva essere ucciso. Chi invece fa rapine<br />

come quella sull’autostrada dei Laghi certi<br />

errori non li commette. Sa come impugnare la<br />

pistola, come ha raccontato Roberto Saviano<br />

non la stringe di traverso come ha visto fare nei<br />

film da molti sicari mafiosi. Non è un autodidatta<br />

ma ha imparato sicuramente da un ufficiale<br />

con anni d’esperienza sul campo”.<br />

Certo chi ha agito con Tir, ruspe, riparandosi la<br />

LO SPERONAMENTO<br />

Scatta il blitz. Un Tir con<br />

un bandito a bordo serra<br />

il primo furgone, lo<br />

sperona. Da un’auto<br />

spuntano i mitra per<br />

minacciare gli autisti dei<br />

mezzi blindati<br />

In cella a Lugano 4 rapinatori<br />

Si chiama operazione Post Office. E ha portato<br />

all’arresto, su ordine dei magistrati di Trento, di otto<br />

pregiudicati campani, accusati di assalti ai portavalori.<br />

Quattro sono già in una cella a Lugano: erano stati<br />

fermati in un appartamento. E si sospetta, come ha<br />

riferito il capo della procura di Trento Giuseppe Amato,<br />

che fossero pronti a un altro colpo. In Ticino?<br />

L’analisi del professor Federico Varese, docente di criminologia all’Università di Oxford<br />

“Il nero fascino del colpo grosso<br />

si trasforma anche in spettacolo”<br />

Storie di mafia o di bande urbane<br />

tra sdegno, stupore e ammirazione<br />

FEDERICO VARESE<br />

Criminologo all’università di Oxford, a destra;<br />

in basso, una foto del famoso assalto al treno<br />

GLISVILUPPI<br />

Sbaglio o depistaggio?<br />

Si parte dai mozziconi<br />

LA TRAPPOLA<br />

I vigilantes provano ad<br />

accelerare. Ma un<br />

secondo Tir, all’altezza di<br />

Saronno, taglia loro strada<br />

e da tre auto scendono<br />

i banditi armati e<br />

incappucciati<br />

Armi e sigarette. Sono i due appigli ai quali si sono<br />

aggrappati gli investigatori italiani poche ore dopo<br />

la rapina in autostrada. Dalle strette maglie dell’indagine<br />

è affiorato che mozziconi di sigarette sarebbero<br />

stati trovati accanto a uno dei Tir usati per speronare i<br />

blindati carichi d’oro, e altri nei vecchi capannoni dove<br />

sono state abbandonate le auto usate per la fuga. Reperti<br />

che ora sono nei laboratori della polizia scientifica. Ma<br />

davvero professionisti capaci di portare a termine un colpo<br />

del genere hanno commesso errori come questi, da<br />

dilettanti? Gli stessi commessi dal feroce commando<br />

mafioso guidato da Giovanni Brusca che in Sicilia riuscì a<br />

compiere l’attentato al magistrato Giovanni Falcone, facendo<br />

saltare in aria un pezzo di autostrada, ma che poi<br />

scivolò sulle cicche con le tracce di Dna, facilmente comparabili<br />

con una banca dati ormai internazionale. Anche<br />

per questo gli investigatori hanno qualche dubbio. E tra<br />

le ipotesi che prendono in considerazione c’è quella del<br />

depistaggio. E qualche dubbio resta sul fucile trovato in<br />

un camion. Può anche essere stato dimenticato dai rapinatori,<br />

ma se invece fosse un modo per portare le indagini<br />

su una pista morta?<br />

IL BOTTINO<br />

Scatta la rapina. I banditi<br />

sparano 50 colpi con i<br />

Kalashnikov, ma nessuno<br />

resta ferito. Coi flessibili<br />

vengono scardinate le<br />

porte del primo mezzo e<br />

portati via contanti e oro<br />

LA FUGA<br />

Dopo aver lanciato<br />

fumogeni e bande<br />

chiodate sull’asfalto per<br />

impedire l’inseguimento,<br />

parte la fuga su quattro<br />

auto, poi abbandonate in<br />

un vecchio capannone<br />

fuga con bande chiodate non usa tecniche da<br />

telefilm. Ma ha pianificato con attenzione l’agguato,<br />

s’è allenata con disciplina, ha cronometrato<br />

i tempi d’intervento, ha raccolto una montagna<br />

d’informazioni sulle abitudini dei vigilantes<br />

e gli itinerari in precedenza. “Anche se la<br />

televisione, così come il cinema, condizionano<br />

molto la criminalità organizzata. Ci sono studi<br />

che hanno approfondito questo aspetto, che<br />

hanno dimostrato che i banditi guardano molto<br />

le fiction perché si parla di loro. Molti boss della<br />

mafia americana, ad esempio,<br />

hanno cambiato il loro<br />

stile e i loro comportamenti<br />

guardando il Padrino di<br />

Francis Ford Coppola. Le<br />

mafie si vedono rappresentate<br />

al cinema in una maniera<br />

imprecisa, falsa, perché<br />

si tratta di opere della<br />

fantasia. Ma siccome i boss<br />

pensano che la gente li vede<br />

proprio così, si avvicinano a<br />

quelle figure, alla loro copia<br />

in celluloide. Questo processo<br />

di identificazione è<br />

molto comune nelle bande<br />

giapponesi e sudamericane”.<br />

Però un contatto tra organizzazioni<br />

mafiose e la banda<br />

che ha agito sull’autostrada<br />

potrebbe esserci.<br />

“Perché alla fine i lingotti rubati dovranno essere<br />

smerciati. E allora serve una struttura collaudata,<br />

affidabile, che abbia canali precisi, che<br />

abbia una logistica e professionisti capaci di<br />

trattare con i ricettatori”, aggiunge ancora Federico<br />

Varese: “Questo oggi può avvenire sicuramente<br />

all’Est”. Dove gli intrecci e le alleanze criminali<br />

sono frequenti. Perché la mafia è “liquida”,<br />

per usare un termine molto sfruttato ulti-<br />

“Chi esplode 50 colpi senza ferire<br />

nessuno è un professionista con<br />

grande preparazione alle spalle”<br />

mamente. Non mette solo più radici in luoghi<br />

precisi, dove ha avuto origine, come nel sud Italia.<br />

“Per questo io - conclude Varese - ho parlato di<br />

mafia in movimento. Perché ormai queste realtà<br />

delinquenziali funzionano come una moderna<br />

multinazionale, cercano radicamento dove<br />

fiutano il business, si modellano come uno Stato<br />

alternativo, vanno ad intrecciarsi con la comunità<br />

locale. Ma agiscono con tecniche più<br />

artigianali, come le estorsioni, il racket. Questa<br />

gente, tuttavia, non ha la capacità militare di<br />

portare a termine un colpo del genere. Il che<br />

però ci rivela un altro aspetto: nessun territorio<br />

è impermeabile a queste infiltrazioni. Il nord<br />

italiano industriale come la benestante Svizzera,<br />

la Russia post comunista come il cuore pulsante<br />

della nuova Cina”.<br />

33<br />

‘<br />

TRA<br />

VIRGOLETTE<br />

FOGLI IN LIBERTÀ<br />

RENATO MARTINONI<br />

Cane<br />

maledetto,<br />

quanto<br />

ti amo!<br />

Non passa un telegiornale oramai,<br />

dalla Cina agli Stati Uniti, che in coda<br />

non faccia posto alla storia eroica<br />

o patetica di un animale. Di uno<br />

squalo, miserello!, a cui hanno tagliato<br />

la pinna solo per metterla a<br />

cuocere nella casseruola. Di un rinoceronte,<br />

poveraccio!, privato del<br />

suo organo più illustre, il corno,<br />

presto trasformato in polvere per le<br />

virtù afrodisiache promesse dai guru<br />

dell’erotismo. Di un panda, meschino!,<br />

che, stufo morto della cattività,<br />

volta la schiena alla compagna,<br />

rifiutandosi di consumare i sacrosanti<br />

doveri del matrimonio. Di<br />

un maiale, il pacioccone!, che al<br />

fango e al lezzo del porcile preferisce<br />

il tappeto persiano e l’odore antico<br />

del salotto buono di casa. Di<br />

un pappagallo che, invece che urlare<br />

le solite parolacce da osteria, srotola<br />

a memoria i salmi della Bibbia.<br />

Di un micio ricomparso a casa<br />

smunto e smagrito dopo tre anni di<br />

latitanza e mille miglia di penosi<br />

vagabondaggi.<br />

Ha fatto versare fiumi di lacrime in<br />

Italia la storia di Tommy, il cane<br />

che dopo la morte della padrona è<br />

tornato in chiesa ogni giorno, ad attenderla<br />

disperato, insensibile al<br />

fumo dell’incenso e delle candele.<br />

Prima di lasciarsi morire di crepacuore.<br />

Povera bestia! Non sono servite<br />

le carezze né il cibo portatogli<br />

dagli scolaretti nel sottoscala<br />

dove aveva trovato<br />

una nuova cuccia.<br />

La fedeltà del cane,<br />

si sa, è vecchia come<br />

la barba di<br />

Matusalemme.<br />

Esiste da<br />

quando l’uomo ha deciso di prendere<br />

con sé i lupi e gli sciacalli, antenati<br />

dell’amico quattro zampe.<br />

Anche Argo attende fedele Ulisse e<br />

solo quando l’eroe greco torna, dopo<br />

mille peripezie, il povero botolo,<br />

decrepito oramai e pieno di zecche,<br />

esala finalmente l’ultimo respiro.<br />

Non prima però di avere<br />

strappato una furtiva lacrima al suo<br />

antico e coraggioso padrone, l’impavido<br />

eroe della guerra di Troia, lo<br />

scaltro amante della maga Circe. E<br />

non è certo un caso che il cane sia<br />

considerato il migliore amico dell’uomo.<br />

Parla solo con gli occhi<br />

(ma come sa parlare!), non si ribella,<br />

non manda a quel paese neanche<br />

gli avversari, sopporta fedele<br />

ogni traversia, è riconoscente, se<br />

qualcuno lo ha strappato da un canile<br />

o da un’autostrada, e non tradisce<br />

mai (neanche colui che lo<br />

tradisce). Altro che la razza umana,<br />

con le sue menzogne, gli egoismi,<br />

le quotidiane perfidie! Per questo<br />

sono sempre più numerosi, oramai,<br />

gli uomini che tacciono con<br />

gli uomini e aprono il cuore al proprio<br />

domestico animale: parlandogli<br />

con la voce e con le carezze,<br />

confidandogli i propri guai, sicuri<br />

che il pelosetto li ascolti, e magari li<br />

sappia consigliare con lo sguardo, o<br />

almeno li conforti con la pazienza.<br />

In certi Paesi, oramai, si spende più<br />

per nutrire gli amici animali, per<br />

curarli, per coccolarli, per viziarli,<br />

che per i figli. Misteri del mondo<br />

moderno? No perché spesso gli<br />

animali sono migliori degli uomini.<br />

Basterebbe anche soltanto questo<br />

per amarli. E certamente per rispettarli.<br />

Per tenerli insomma come<br />

compagni e non come giocattoli<br />

o soprammobili da spolverare.<br />

Perché altrimenti, poveri quattro<br />

zampe, è meglio lasciarli dove<br />

stanno.


34<br />

VIRGOLETTE<br />

TRA<br />

L’abitofailmonaco<br />

‘<br />

Icapi e i colori richiamano quelli tipici<br />

del genere coloniale e delle dune del<br />

Sahara ma l’interpretazione e l’ambientazione<br />

del genere in questa primavera<br />

estate è assolutamente “urban”.<br />

Sfilato sulle passerelle di stagione, maschili<br />

e femminili, è facile da portare e altrettanto<br />

semplice da combinare perché gioca<br />

sulle nuance neutre e desertiche che si sposano<br />

perfettamente fra di loro ma non disdegnano<br />

il bianco e il nero.<br />

Perfetta sintesi del genere sportivo e minimale,<br />

rivisita tutti i capi tipici dello stile, dalle<br />

giacche sahariane, capo iconico del marchio<br />

Yves Saint Laurent degli anni Settanta, alle<br />

camicie safari, dai pantaloni e dalle tute ai<br />

bermuda con tasconi, ma li integra con elementi<br />

del guardaroba cittadino, dai minidress<br />

alle gonne, dalle bluse alle tuniche agli<br />

immancabili tacchi.<br />

La giacca sahariana scopre i bottoni dorati e<br />

le pietre sul rever nell’interpretazione chic di<br />

Versace. Il bermuda in suéde si abbina alla<br />

maglia a righe nella sfilata di Krizia. La giacca<br />

safari si combina con la gonna longuette e i<br />

sandali con il plateau secondo Loewe. I bermuda<br />

con tasche applicate si completano<br />

con la camicia minimal nera e i tacchi per la<br />

griffe Fendi.<br />

I colori e i particolari sono assolutamente in<br />

tema e spaziano dal sabbia al beige, dal khaki<br />

al fango, dal verde militare al tabacco. I modelli<br />

più urban si arricchiscono di tasche applicate<br />

o a soffietto, cinture, coulisse, spalline<br />

Perfetta sintesi del genere<br />

sportivo e minimale,<br />

rielabora tutti i capi<br />

tipici, dalle giacche<br />

sahariane alle camicie<br />

e mostrine. È verde militare l’abito camicia in<br />

seta con coulisse in vita e tasche applicate di<br />

Loewe. Color fango per i completi in seta di<br />

Emporio Armani, giacca destrutturata e pantalone<br />

fluido o maxitunica e pantalone. Fango<br />

anche il minidress con tasche, mezza manica<br />

e cintura, di Salvatore Ferragamo. Verde<br />

militare la giacca camicia con tasche di<br />

Edun. Tasconi, cintura e collo rever per la<br />

tuta lunga beige di Kenzo. Linea a sacco per il<br />

minidress smanicato giallo deserto di<br />

Belstaff.<br />

La donna esploratrice, pratica ma<br />

glam, di Max Mara si ambienta perfettamente<br />

nel safari metropolitano<br />

sfoggiando tailleur morbidi con longuette<br />

in raso o pelle scamosciata e sahariane<br />

multi tasche con maniche a<br />

sbuffo. Interpreta il mood safari in chiave<br />

chic il marchio Soprani: giacche sahariane<br />

si mixano con camicie lunghe e morbide<br />

e pantaloni in seta e lino.<br />

Anche l’uomo scopre il genere safari nella<br />

bella stagione e lo interpreta in chiave metropolitana<br />

e chic. È assolutamente raffinato<br />

lo stile di Guess che propone il completo<br />

pantaloni stile cargo e giacca sahariana.<br />

I classici bermuda morbidi si combinano<br />

con capospalla da esploratore glam nella collezione<br />

di Kenzo. New Wave Safari è il mood<br />

della collezione primavera estate di Costume<br />

National: le giacche safari scoprono il taglio<br />

slim e si contrappongono a bermuda larghi. È<br />

safari urbano per l’uomo Balmain, la sua è<br />

una celebrazione cittadina dell’avventura che<br />

rivisita le giacche sahariane, i bermuda color<br />

khaki e le t-shirt verde militare.<br />

IL CAFFÈ 14 aprile 2013<br />

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Glam<br />

La giacca<br />

gilet, stile<br />

safari, in seta,<br />

si abbina alla<br />

gonna<br />

longuette e<br />

alle scarpe<br />

con tacco<br />

secondo<br />

Loewe<br />

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LINDA D’ADDIO<br />

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L’Uomo<br />

È safari urbano<br />

anche lo stile di<br />

Balmain uomo:<br />

giacca stile safari<br />

color sabbia si<br />

combina con i<br />

pantaloni slim fit<br />

neri e le polacchine<br />

con fibbia<br />

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L’originale<br />

La giacca sahariana<br />

era uno dei capi<br />

preferiti dello<br />

scrittore Ernest<br />

Hemingway che<br />

se la faceva<br />

confezionare<br />

a New York da<br />

Abercrombie & Fitch<br />

La stile Safari<br />

rivisitato e chic<br />

si traveste<br />

da look urbano<br />

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La linea<br />

La giacca sahariana<br />

viene reinterpretata<br />

in chiave<br />

metropolitana e chic<br />

da Versace:<br />

mantiene il<br />

particolare delle<br />

tasche a soffietto ma<br />

scopre il dettaglio<br />

delle pietre sul rever<br />

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IL CAFFÈ 14 aprile 2013<br />

ifilmIo e Annie<br />

di WOODY<br />

ALLEN<br />

(1977)<br />

Il comico<br />

Alvy Singer<br />

si è lasciato<br />

con Annie<br />

e si ritrova<br />

a raccontare<br />

e ad analizzare<br />

la storia del loro<br />

rapporto<br />

La tendenza<br />

L’anima e la psiche<br />

PATRIZIA GUENZI<br />

in analisi da 15 anni. Aspetto<br />

un altro anno e poi vado a Lourdes”.<br />

Woody Allen, attore, regista<br />

e sceneggiatore, in “Io e Annie”,<br />

“Sono<br />

era il 1977, racchiudeva così l’an-<br />

noso, e tuttora dibattuto, problema dell’efficacia<br />

della psicanalisi. E sempre Allen, definito “il più<br />

grande sponsor della psicoanalisi”, per primo<br />

sdoganò la scelta di stendersi sul lettino come fatto<br />

di costume. Non si contano i suoi film sul tema,<br />

da “Allucinazione perversa” a “Doppia identità”,<br />

da “Il principe delle maree” a “Risvegli”. E se agli<br />

alti e bassi della terapia analitica si è ormai abituati,<br />

questo periodo sembra essere uno di quelli<br />

in cui i seguaci di Freud si riprendono la rivincita.<br />

Lo dimostra il successo di “In treatment”, versione<br />

italiana dell’omonima serie americana in onda su<br />

Sky Cinema 1. Una cinepresa piazzata nello studio<br />

di uno psicoterapeuta, interpretato dall’attore<br />

Sergio Castellitto, dove quattro persone si raccontano,<br />

aprono la loro anima, parlano dei loro dolori.<br />

Si mettono a nudo, insomma. Perché scoprire<br />

l’inconscio serve. “Non solo. Anche prendersi il<br />

tempo per parlare di qualcosa<br />

che ci tocca è importante”, nota<br />

il dottor Marc Christe, psichiatra<br />

e psicoterapeuta a Bellinzona.<br />

Potremmo dire che gli odierni<br />

discepoli del dottor Freud per<br />

molti di noi hanno preso il posto<br />

del confessore, a cui un<br />

tempo si apriva l’anima senza<br />

vergogna e si attendeva la “terapia”:<br />

due Avemaria e un Paternostro.<br />

Una penitenza oggi,<br />

a volte, sostituita da una pasticca di Prozac, l’antidepressivo<br />

per eccellenza, che ha fatto da apripista<br />

a decine e decine di altri farmaci su cui il dibattito<br />

è tuttora aperto. Chi dice peste e corna degli<br />

psicofarmaci e chi, invece, sostiene che facciano<br />

ritrovare ai pazienti la voglia di vivere. Ma al di<br />

là dell’interrogativo pasticche sì, pasticche no, resta<br />

il fatto che, in un modo o nell’altro, la maggior<br />

parte delle persone comprende, e non giudica più<br />

con supponenza, l’andare in analisi. Ecco perché<br />

libri e film sono importanti per veicolare un messaggio<br />

in questo senso. “Sempre che, soprattutto<br />

cinema o fiction, non facciano delle caricature<br />

della psicanalisi - avverte Christe -. Ma siano il<br />

più verosimili possibile, anche se non è facile<br />

dare l’idea di cosa sia una seduta psicanalitica.<br />

Non tanto qualcosa di visivo, quanto di auditivo.<br />

Molto utili anche letture e romanzi su questo<br />

tema”.<br />

Intanto, spesso si ricorre all’aiuto di uno psicanalista<br />

anche per lenire lo stress e i guai provocati<br />

dalla vita professionale: troppa pressione sul lavoro,<br />

obiettivi vieppiù irraggiungibili, stanchezza,<br />

esaurimento… Un esempio sono i bancari svizzeri:<br />

stando ai risultati di uno studio dell'Asib, l’Associazione<br />

degli impiegati di banca, ad utilizzare<br />

con regolarità farmaci per dormire o contro i sintomi<br />

della depressione è un bancario su quattro<br />

mentre, nelle altre professioni, il fenomeno tocca<br />

un lavoratore ogni dieci. E la psicanalisi al tempo<br />

della crisi tira. “Bè, più c’è sofferenza e più si cerca<br />

aiuto - riprende il dottor Christe -. Trovare un interlocutore,<br />

la cui ricetta non sia necessariamente<br />

un farmaco, ma che sappia ascoltare, interpretare<br />

e dare un valore alle parole dell’altro è fondamentale.<br />

Anche perché, al giorno d’oggi, più nessuno<br />

si prende il tempo di ascoltare e quindi si<br />

tende a parlare sempre meno di sè, di ciò che ci fa<br />

star male, ci preoccupa o ci crea malessere”.<br />

Se Woody Allen ha fatto da apripista raccontando<br />

nei suoi film ansie, angosce, inquietudini, le cui<br />

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Maledetto il giorno che...<br />

Se un sms può salvare la vita<br />

Un sms per chiedere aiuto. È l’ultima iniziativa di Pro<br />

Juventute che, cavalcando l’onda della tecnologia, ha reso<br />

raggiungibile il proprio numero di emergenza, 147, anche<br />

via sms. Una novità per il Ticino, ma già una realtà nel<br />

resto della Svizzera dove, ad esempio, l’anno scorso sono<br />

stati circa 7mila i messaggini inviati a Pro Juventute da<br />

giovani che non hanno osato alzare la cornetta.<br />

di CARLO<br />

VERDONE<br />

(1992)<br />

Bernardo,<br />

mollato dalla<br />

compagna,<br />

frequenta un<br />

analista<br />

e conosce<br />

Adriana<br />

depressa<br />

e ipocondriaca<br />

IN TREATMENT<br />

È la versione italiana dell’omonima<br />

serie americana in onda su Sky<br />

Cinema 1. Sergio Castellitto è l’analista<br />

Adele H.<br />

di FRANÇOIS<br />

TRUFFAUT<br />

(1975)<br />

La vita della<br />

figlia di Victor<br />

Hugo, Adele,<br />

divenuta pazza<br />

a seguito<br />

dell’abbandono<br />

dell’uomo di cui<br />

si era follemente<br />

innamorata<br />

LATESTIMONIANZA<br />

A distanza ravvicinata<br />

10000/1000<br />

di JAMES<br />

FOLEY<br />

(1986)<br />

Si tratta della<br />

relazione<br />

di un uomo<br />

con il padre<br />

psicopatico<br />

che lo spinge<br />

ad entrare nella<br />

sua banda<br />

criminale<br />

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TRA<br />

VIRGOLETTE<br />

Antwone Fisher<br />

di DENZEL<br />

WASHINGTON<br />

(2002)<br />

Un marinaio,<br />

in preda a<br />

comportamenti<br />

rabbiosi, viene<br />

inviato da uno<br />

psichiatra che<br />

si occuperà<br />

paternamente<br />

di lui<br />

RITORNA IN SCENA L’INCONSCIO<br />

SUL LETTINO DELLO PSICANALISTA<br />

battute hanno svolto l’importante funzione di<br />

umanizzare l’analista, rendendolo meno estraneo,<br />

ci ha provato anche qualche regista italiano:<br />

Marco Ferreri e Marco Bellocchio, ma anche Carlo<br />

Verdone, Giuseppe Piccioni, Francesca Archibugi<br />

e Francesco Nuti. Perché in fondo abituarsi<br />

alla visione di altri stesi sul lettino o sprofondati<br />

su un divano a tu per tu con un analista aiuta a demolire<br />

il tabù, a creare interesse. “Ma soprattutto,<br />

“Più c’è sofferenza e più si cerca<br />

aiuto in un interlocutore che<br />

sappia ascoltare e interpretare”<br />

“È fondamentale per il mio benessere”<br />

Walter, quasi 40 anni da “paziente”, spiega il suo percorso terapeutico<br />

In analisi da quasi quarant’anni e<br />

felice di esserlo. A chi gli chiede<br />

l’efficacia di una terapia che ha<br />

bisogno di tempi così lunghi risponde<br />

senza esitazione: “È un momento<br />

che dedico a me stesso, solo mio,<br />

fondamentale per il mio benessere”.<br />

È la testimonianza di Walter (nome<br />

di fantasia, ma conosciuto dalla redazione),<br />

dirigente d’azienda, che<br />

ha accettato di raccontare la sua<br />

esperienza, iniziata nell’adolescenza,<br />

con la psicoterapia. “In realtà, è<br />

un’occasione per confrontarmi con<br />

me stesso - dice- un approfondimento<br />

continuo sulla mia persona<br />

che mi aiuta nella mia crescita personale”,<br />

spiega.<br />

Una sorta di dipendenza, si potreb-<br />

be obiettare… “Assolutamente no -<br />

replica -. Non mi sento per nulla dipendente<br />

dal mio analista. Guardi,<br />

tre, quattro mesi l’anno neanche ci<br />

vado e sto benissimo. Non mi manca,<br />

non sento l’esigenza di stendermi<br />

sul lettino, per così dire. In altri<br />

periodi, invece, sento invece l’esigenza<br />

di confrontarmi. Le occasioni<br />

per farlo sono così rare. E poi, dove<br />

trovare una persona con cui aprirti,<br />

dire delle cose di te molto intime,<br />

ma, soprattutto, dove trovare qualcuno<br />

che si prenda il tempo di<br />

ascoltarti? Mica facile. In una posizione<br />

dirigenziale come la mia sei<br />

molto solo, non hai molte occasioni<br />

di raccontare ciò che ti sta a cuore”.<br />

Il primo approccio con la psicanalisi<br />

Dopo Woody Allen,<br />

che per primo<br />

ha sdoganato<br />

il dialogo analitico,<br />

un serial tv,<br />

“In treatment”,<br />

riapre il dibattito<br />

sull’utilità dei<br />

discepoli di Freud<br />

serve a pensare a se stessi in un altro modo, a<br />

prendersi cura non solo del fisico ma anche dell’anima<br />

- aggiunge Christe -. La palestra o una vacanza,<br />

ad esempio, sono ottimi rimedi per alcuni.<br />

Altri, invece, hanno bisogno di confrontarsi con<br />

qualcuno che li sappia ascoltare”. Senza per questo<br />

pensare di fare qualcosa di strano o disdicevole.<br />

pguenzi@caffe.ch<br />

Q@PatriziaGuenzi<br />

Il primo approccio da adolescente, ma nessuna dipendenza<br />

Corbis<br />

per Walter inizia prestissimo. Adolescente,<br />

espresse il desiderio di andare<br />

in analisi. Qualche seduta e tutto<br />

finì lì. In seguito, da adulto, si riavvicinò.<br />

“E non ho più smesso - sottolinea<br />

-. Figuriamoci che ad un certo<br />

punto avevo pure pensato di studiare<br />

psicologia tanto mi affascinava<br />

questa professione. Ne parlai al mio<br />

analista il quale mi disse che in realtà<br />

era una professione parecchio<br />

frustrante. Lasciai perdere, ma continuai<br />

con l’analisi. E sono contento<br />

di averlo fatto. È l’unica occasione in<br />

cui mi dedico totalmente a me stesso,<br />

in cui sono centrato sulla mia<br />

persona, e, con l’aiuto di un professionista,<br />

mi analizzo e capisco certi<br />

miei atteggiamenti o reazioni”.<br />

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28.05.2013.


IL CAFFÈ 14 aprile 2013<br />

Il dibattito<br />

Politica in tivù<br />

Il sondaggio diventa social<br />

L’ultima frontiera dei rilevamenti elettorali si chiama<br />

Blogmeter, monitora l'attività dei candidati su Twitter e<br />

Facebook e le menzioni degli internauti. Basta<br />

impostarlo ad hoc sulle elezioni in corso e ogni giorno<br />

si può fare il punto su quale sia il politico più citato, il<br />

termine più gettonato e il tweet o il messaggio (dei<br />

candidati) che hanno generato più partecipazioni.<br />

LA PAURA<br />

DI PERDERE<br />

LA FACCIA<br />

TELEVISIVA<br />

Le elezioni sul piccolo schermo<br />

tra rifiuti e corsa alle telecamere<br />

EZIO ROCCHI BALBI<br />

Con un appuntamento elettorale tanto infuocato,<br />

come quello delle comunali di Lugano, la tivù di<br />

Comano aveva affilato per tempo le telecamere,<br />

pregustando la spettacolarità dei “faccia a faccia”<br />

in programma e lo share che, nelle occasioni importanti,<br />

i dibattiti politici garantiscono. Una programmazione<br />

che ha avuto qualche suspense, con clamorose rinunce,<br />

in prima battuta, al piccoloschermo, di personaggi di sicura<br />

audience. Come il consigliere nazionale leghista Lorenzo<br />

Quadri che si era rifiutato di partecipare ad una trasmissione<br />

Rsi, l’annuncio poi del consigliere nazionale udc Pierre Rusconi<br />

di “autoembargo” per tutte le trasmissioni politiche<br />

sulle reti pubbliche, o ancora il sindaco di Lugano Giorgio<br />

Giudici che aveva detto no ad un confronto col ministro leghista<br />

Marco Borradori. Intoppi che, comunque, non hanno<br />

minato il palinsesto elettorale previsto dai vertici di Comano,<br />

che con la serata di lunedì scorso dal Lido di Lugano ha segnato<br />

la rincorsa finale dei candidati verso le telecamere.<br />

“Del resto pure Silvio Berlusconi, nelle ultime politiche, in<br />

Italia, s’è rifiutato al confronto televisivo con gli altri candidati<br />

premier – commenta Maurizio Canetta, responsabile del dipartimento<br />

informazione Rsi -, e non mi risulta che qualcuno<br />

si sia preoccupato di blandirlo, convincerlo a ritornare sui<br />

suoi passi. Né bisogna pensare che la Rsi, in occasione degli<br />

appuntamenti elettorali, adotti regole o codici diversi da<br />

quelli abituali. Le nostre trasmissioni sono mirate alla completezza<br />

dell’informazione giornalistica, rispettando gli<br />

equilibri e le formazioni in campo. Naturalmente spiace,<br />

quando invitiamo un politico, sentirsi rispondere no, ma<br />

come abbiamo sempre fatto ci limitiamo ad invitare nell’ordine<br />

un collega dello stesso partito, o nella stessa posizione,<br />

che lo sostituisca”. Ma le lamentele non mancano. Il presidente<br />

ppd Giovanni Jelmini che rimprovera alla Rsi di aver<br />

Maurizio Canetta: “Spiace sentirsi<br />

rispondere no, ma non adottiamo<br />

regole o codici diversi dagli abituali”<br />

concentrato le telecamere solo su Lega e Plrt, mentre Sergio<br />

Morisoli lamenta, via Facebook, “la lottizzazione del tempo<br />

per la parola”, ma anche, a proposito della trasmissione dal<br />

Lido, il privilegio del microfonino fisso per i candidati uscenti,<br />

mentre gli altri dovevano passarsi di mano in mano “il<br />

cono gelato”, ossia il tradizionale microfono.<br />

Indubiamente il voto luganese ha offerto un elevato interesse<br />

televisivo. Sebbene sia mancata, in un appuntamento così atteso<br />

per il duello Giudici-Bignasca e lo scontro diretto Plrt-<br />

Lega, la presenza scenica di un personaggio quale il presidente<br />

leghista Giuliano Bignasca, scomparso il mese scorso,<br />

che era un riconosciuto mattatore in termini di audience.<br />

“Con Bignasca, questo effettivamente avveniva, e non solo in<br />

tv ma in tutto il circuito mediatico, tempo fa, soprattutto nei<br />

primi anni quando l’ingresso della Lega rappresentava una<br />

forte novità - osserva Canetta -. Negli ultimi tempi non credo<br />

proprio che si possa dire che bastava la presenza di Bignasca<br />

per vedere impennare l’audience. La quota di mercato televisivo<br />

delle trasmissioni dedicate alla politica, invece, cresce<br />

proporzionalmente all’importanza del tema in discussione,<br />

degli argomenti sul tavolo”.<br />

Insomma, a differenza dei network di altri Paesi, l’impressione<br />

é che la tv di Comano non vada alla ricerca di formule con<br />

dei faccia a faccia scanditi come un evento sportivo, ad esempio,<br />

il confronto americano Obama-Romney o l’inedito<br />

scontro digitale tra i candidati premier del Partito democratico<br />

nelle primarie seguite da Sky Italia. “I faccia a faccia noi li<br />

abbiamo sempre fatti - puntualizza Canetta-. E per l’audience<br />

non ci possiamo lamentare, visto che i risultati registrati<br />

sono molto buoni. Ovviamente dipende anche dalla fascia<br />

oraria , ma che siano in prime time o in trasmissioni mirate<br />

anche su La2 le percentuali di ascolto delle trasmissioni ‘politiche’<br />

rispecchiano la media prevista della rete”.<br />

erocchi@caffe.ch<br />

Q@EzioRocchiBalbi<br />

DATI D’ASCOLTO ELEZIONI 2011-2012<br />

10.04.11 RSI LA1 Elezioni cantonali ticinesi Il nuovo volto politico del cantone 36.7%<br />

23.10.11 RSI LA1 Elezioni federali 2011 Risultati e commenti 26.0%<br />

12.03.12 RSI LA2 Elezioni comunali Chiasso al voto 9.1%<br />

19.03.12 RSI LA2 Elezioni comunali Locarno vota 10.1%<br />

26.03.12 RSI LA1 Elezioni comunali La capitale al voto 10.6%<br />

* QDM = Quota di mercato<br />

La quota di mercato indica la percentuale di consumo di un'emittente o di un programma<br />

in rapporto al consumo totale televisivo<br />

37<br />

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VIRGOLETTE<br />

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39<br />

VIRGOLETTE<br />

TRA<br />

MARIAROSA MANCUSO<br />

Qualcuno lo ha riconosciuto.<br />

Lo scrittore<br />

Ian MacEwan, per<br />

esempio, che in un<br />

articolo uscito qualche<br />

giorno fa su Repubblica ammetteva:<br />

“Grazie Maggie, ci hai<br />

fatto diventare scrittori migliori”.<br />

Qualche altro no. Ken Loach, per<br />

esempio, che a Margaret Thatcher<br />

deve metà della sua carriera,<br />

e con scarsa riconoscenza vorrebbe<br />

ballare sulla sua tomba. Dipin-<br />

ta come fiera nemica delle lettere,<br />

del cinema e delle arti, il primo<br />

ministro diede in realtà una bella<br />

scossa alla cultura britannica.<br />

Nulla meglio di un nemico stimola<br />

la creatività. Jonathan Coe racconta<br />

la Londra degli affari e delle<br />

élite in La famiglia Winshaw, e<br />

non c’è romanziere che in quegli<br />

anni non dedichi un ritrattino al<br />

mostro che privatizzò le aziende<br />

statali, mise in ginocchio i minatori,<br />

smise di distribuire latte ai<br />

bambini delle scuole. Mike Leigh<br />

le dedica tre film, altrettante “scene<br />

di vita nell’inghilterra thatcheriana”<br />

all’insegna dello humour<br />

nero e del grottesco: Belle speranze,<br />

Dolce è la vita, Naked.<br />

Billy Eliot, il ragazzino dello Yorkshire<br />

che nel film di Stephen<br />

Daldry vuole fare il ballerino, ha<br />

un padre minatore in sciopero.<br />

‘<br />

!!#)"& &’ -*$)*4 +,*/ & ).*/& (*"#’’&<br />

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LLLC:@?50>@G@C3:<br />

schermi<br />

I DUELLANTI<br />

Joseph<br />

Conrad<br />

Nel musical con lo stesso titolo,<br />

c’è una canzone di Elton John intitolata<br />

“Merry Christmas Maggie<br />

Thatcher”. Il ritornello dice “We<br />

all celebrate today / ’Cause it’s<br />

one day closer to your death”<br />

(oggi festeggiamo, la tua morte è<br />

un giorno più vicina). Tra i musicisti<br />

anti-Thatcher, anche Elvis<br />

Costello e Morrissey, con “Margaret<br />

on the Guillotine” – suggerimento<br />

per il vandalo che decapitò<br />

nel 2002 la statua del primo mini-<br />

questa faccenda, secondo me, c’è<br />

stato dal principio alla fine qualco-<br />

“In<br />

sa che nessuno di noialtri, nell’esercito,<br />

è riuscito a capire. È cominciata nel<br />

mistero, nel mistero è proseguita, e nel mistero,<br />

a quanto sembra deve finire”. Nelle<br />

ultime pagine del libro, un soldato di Napoleone<br />

pronuncia questa frase: da 15<br />

anni, Armand D’Hubert e Gabriel Féraud si<br />

battono in un’interminabile serie di duelli.<br />

Il romanzo è I duellanti (Mondadori). L’autore<br />

è Joseph Conrad. Un libro da cui il regista<br />

Ridley Scott trasse un bellissimo film.<br />

A volte nemmeno in politica si capisce<br />

bene come nascano duelli come quello a<br />

cui abbiamo assistito negli ultimi mesi a<br />

Lugano. C’è sempre un elemento che sfugge<br />

alla logica. Nell’anno in cui Napoleone<br />

stro esposta alla Guildhall Art<br />

Gallery - e la punk band Exploited,<br />

con brano che ha per titolo<br />

un irriferibile doppio senso. Nel<br />

film Grazie, signora Thatcher i<br />

minatori mandano la Lady di Ferro<br />

a quel paese. In The Full Monty,<br />

i disoccupati restano in mutande.<br />

Piccolezze, in confronto al trattamento<br />

indecente che a Margaret<br />

Thatcher riserva The Iron Lady,<br />

diretto dalla regista Phyllida Loyd<br />

La Thatcher è<br />

stata dipinta<br />

come nemica<br />

delle arti, ma le<br />

ha pure spronate<br />

e scritto dalla sceneggiatrice Abi<br />

Morgan. Due donne: dettaglio<br />

che non siamo abituati a rilevare –<br />

né al cinema né in letteratura –<br />

ma che qui grida vendetta. Non<br />

IL CAFFÈ 14 aprile 2013<br />

AL CINEMA<br />

Una magistrale Meryl<br />

Streep nei panni della<br />

Thatcher in “The Iron<br />

Lady”, pellicola di<br />

Phyllida Loyd; in basso,<br />

Margaret Thatcher<br />

La scossa alla cultura della Lady di ferro<br />

MARCO BAZZI<br />

libri<br />

Il culto dell’onore<br />

nel duello infinito<br />

della vita politica<br />

sale al potere, il tenente ussaro D’Hubert ha<br />

l’ordine di arrestare il suo pari grado Féraud<br />

in seguito al ferimento da parte di quest’ultimo<br />

del nipote del sindaco di Strasburgo.<br />

L’ussaro esegue l’ordine e disturba il collega<br />

impegnato in un incontro sentimentale con<br />

una dama. Da lì la sfida. Negli anni successivi,<br />

i due soldati, diventati ormai generali, generali,<br />

continuano a battersi. Scrive Conrad:<br />

“Un duello, lo si consideri una cerimonia in<br />

c’è quasi nulla del primo ministro<br />

che ha cambiato l’Inghilterra, risollevandola<br />

dal baratro economico.<br />

Per tre quarti del film vediamo<br />

Meryl Streep in vestaglia di<br />

flanella, come una vecchia nonna<br />

in preda all’Alzheimer. Brutto<br />

spettacolo, e spiace anche l’alzata<br />

di scudi delle donne contro Mrs<br />

Thatcher. Ma se non prendiamo<br />

come modello una che nasce figlia<br />

di droghiere e si fa strada con<br />

le sue sole forze, chi ci resta?<br />

culto dell’onore o addirittura lo si riduca nella<br />

sua essenza morale a una forma di gioco<br />

virile, richiede una fermezza d’intenti assoluta,<br />

un’omicida austerità d’animo”. D’Hubert,<br />

che vorrebbe dire basta, “si era lasciato<br />

coinvolgere in una storia assurda e pericolosa,<br />

ma per quanto sciocche fossero state in<br />

principio le intenzioni del collega d’armi,<br />

era abbastanza chiaro che questi ormai voleva<br />

ucciderlo”. La storia termina con l’ultimo<br />

duello, non più alla spada ma alla pistola,<br />

dove D’Hubert risparmia la vita a Féradu.<br />

E gli dice: “Mi hai costretto per un punto<br />

d’onore a tenere la mia vita a tua disposizione,<br />

diciamo così, per 15 anni. Ora che la<br />

questione è risolta a mio favore, io farò della<br />

tua quanto mi pare e piace, in base allo stesso<br />

principio. La terrai a mia disposizione finché<br />

ne avrò voglia. Né più né meno. Ritieniti<br />

vincolato sul tuo onore fino a nuovo ordine”.<br />

! )#**& $ "&%"#**$&% )$ ’ ),#"$’ %,$(


Pagina a cura di<br />

GastroSuisse<br />

e GastroTicino<br />

Con la tredicesima Settimana del Gusto: iscrivetevi<br />

Soci promossi in tutta la Svizzera<br />

La tredicesima edizione della<br />

“Settimana del Gusto” avrà luogo<br />

in tutta la Svizzera dal 12 al 22 settembre.GastroTicino<br />

sostiene questamanifestazione<br />

invitando i<br />

propri soci a organizzare<br />

un<br />

evento gastronomico;<br />

chi è interessato<br />

può contattare<br />

l’Ufficio Stampa (078 945<br />

93 30; alessandro.pesce@gastroticino.ch)<br />

entro il 25 aprile. Chi<br />

contatterà GastroTicino avrà la<br />

Nel ricco giacimento di tesori<br />

agroalimentari del Canton Ticino,<br />

un posto di primo piano spetta ai<br />

molti e ottimi formaggi. Con<br />

l’obiettivo di promuovere al meglio<br />

questo patrimonio e offrire ai<br />

clienti l’occasione di compiere un<br />

viaggio gastronomico emozionante,<br />

il Centro di Competenza<br />

Agroalimentare lancia ora il progetto<br />

gratuito destinato ai ristoratori<br />

“Carrello dei formaggi ticinesi”.<br />

Il tutto in collaborazione con<br />

“Ticino a Tavola”, iniziativa che<br />

intende aumentare la conoscenza e<br />

l’utilizzo dei prodotti locali. I ristoratori<br />

che vogliono scoprire i<br />

vantaggi del progetto possono<br />

contattare GastroTicino o consultare<br />

il sito ticinoatavola.ch.<br />

Il progetto - voluto dal giornalista<br />

Alessandro Pesce - prevede che ai<br />

ristoratori sia data la possibilità di<br />

ordinare il formaggio in quantità<br />

adeguate al loro utilizzo, evitando<br />

ricerche complicate. Per loro sono<br />

già pronti anche diversi esempi di<br />

assortimenti, per proporre i formaggi<br />

a carrello, su tagliere o piatto<br />

singolo, ma anche le descrizioni<br />

organolettiche e i consigli per tagliare<br />

e conservare i formaggi.<br />

Il nome della trattoria, ospitata in<br />

un’antica casa di metà Ottocento a<br />

Bellinzona, testimonia la tipicità e singolarità<br />

del luogo, fatto di storia e tradizioni,<br />

sale e salette a volta, e angoli<br />

suggestivi a ridosso delle mura medioevali<br />

del Castelgrande. Il “Cantinin<br />

dal Gatt” si compone della vecchia<br />

sala con adiacente la saletta denominata<br />

“cantinin”, che può accogliere<br />

fino a 6 persone. Dietro al bar si apre<br />

la nuova sala con splendide volte a<br />

mattonelle, pareti di granito e roccia<br />

del castello. Nel pavimento due ampi<br />

vetri offrono scorci suggestivi sulla<br />

LARISTORAZIONE<br />

L’ALBERGHERIA<br />

&<br />

possibilità di ricevere idee e consulenze,<br />

e potrà usufruire dei canali<br />

informativi che saranno a disposizione.<br />

La manifestazione è<br />

un valore aggiunto e può far aumentare<br />

la clientela, visto che i<br />

partecipanti saranno promossi su<br />

una guida nazionale in 250mila<br />

copie, siti internet e Il Caffè!! Chi,<br />

oltre a proporre un menu o un piatto<br />

dal 12 al 22 settembre, proporrà<br />

anche un “incontro intorno al gusto”<br />

(serata con un produttore o vinificatore,<br />

conferenza, ecc.), pagherà<br />

metà quota, 100 Chf invece<br />

che 200.<br />

Ma vediamo alcuni dettagli con la<br />

guida di Renato Bontognali, mastro<br />

assaggiatore ONAF e presidente<br />

dell’Associazione ticinese<br />

assaggiatori di formaggio. Ecco<br />

quindi come fare una bella figura<br />

nella presentazione, con la premessa<br />

che chi non utilizza il carrello<br />

può adeguare i consigli al ser-<br />

Esempio di<br />

piatto come<br />

servito al<br />

Caseificio<br />

del Gottardo<br />

di Airolo<br />

GastroDiritto<br />

Ecco il carrello<br />

dei formaggi ticinesi<br />

Sigaretta elettronica: che fare?<br />

vizio a tagliere o a piatto. “Sul carrello,<br />

sistemate le fette di formaggio<br />

con una decorazione di verdure<br />

e frutta (ravanelli, insalate, pere,<br />

mele, uva, noci...); che servono anche<br />

per sgrassare e neutralizzare la<br />

bocca fra un formaggio e l’altro”.<br />

Ma quanto formaggio servire? “A<br />

fine pasto l’ospite è già abbastanza<br />

cantina in granito, dove scegliere il<br />

vino o gustare un ottimo aperitivo.<br />

La cucina è casalinga, mediterranea<br />

(con piacevoli accenti toscani) e creativa,<br />

nel rispetto della tradizione e delle<br />

stagioni. Da lodare l’attenzione ai<br />

prodotti e piatti locali; di tanto in tanto<br />

sono anche riproposte vecchie ricette<br />

come la “cazöla” o i “luganig e patati<br />

bülii” o la “büseca”. Ma non solo:<br />

Luca e Cristiana cambiano la carta<br />

ogni 2 settimane circa e, a seconda del<br />

momento, sono proposti piatti come<br />

tagliere di salumi nostrani, crostini toscani<br />

dello chef, i pici Toscani al sugo<br />

Entrando nel bar si sentiva un profumo tutto sommato piacevole<br />

di eucalipto. Proveniva da una delle cosiddette sigarette<br />

elettroniche “fumate” da una giovane coppietta. Un<br />

socio si è chiesto se le sigarette elettroniche sono lecite negli<br />

esercizi pubblici. La domanda da porsi in uno stato moderno<br />

e liberale è semmai: dove sta scritto che sono proibite?<br />

Il divieto di fumo è stato introdotto per i danni alla salute<br />

cagionato dal tabacco e dalla sua combustione. Salute<br />

che si ripercuote non solo verso il fumatore ma anche verso<br />

chi sarebbe obbligato a respirarlo (collaboratori, clienti).<br />

Non è quindi l’atto del fumare aessere proibito ma la combustione<br />

del tabacco che è considerata nociva. L’esercente<br />

(e meglio: il gerente) ha nondimeno il diritto di fissare delle<br />

regole. Se le sigarette elettroniche non le vuole, potrà proibirle.<br />

Così potrà proibire ogni causa di profumi che vengono<br />

sparsi nel locale, gradevoli o meno. m.g.<br />

Il Centro di<br />

Competenza<br />

Agroalimentare<br />

apre le iscrizioni<br />

per il progetto<br />

gratuito riservato<br />

ai ristoratori<br />

sazio, per cui bisogna limitare il<br />

numero a una mezza dozzina di<br />

qualità e il quantitativo non dovrebbe<br />

superare i 30 grammi per<br />

tipo di formaggio, arrivando così a<br />

circa 180 grammi a testa”.<br />

Sul piatto di porcellana bianca o di<br />

vetro “si crea un orologio partendo<br />

a ore 12 con il primo formaggio<br />

che deve essere, ad esempio, uno<br />

fresco o giovane, contrassegnato<br />

da una bandierina decorativa o col<br />

nome; di seguito gli altri pezzi al<br />

posto delle ore, seguendo la stagionatura;<br />

quindi con ordine crescente<br />

di intensità di odori e aromi,<br />

di struttura (da molli a duri), di sapori<br />

(da dolce a piccante), di tipo<br />

di latte (vacca, capra, pecora), per<br />

terminare coi più maturi”. A centro<br />

piatto una decorazione, ma soprattutto<br />

miele ticinese e/o mostarde<br />

purée di frutta, come quelle della<br />

Sandro Vanini di Rivera.<br />

Sarebbe bene proporre anche tipi<br />

diversi di pane (bianco, di segale,<br />

nero, con semi o frutta), così da diversificare<br />

l’abbinamento con i<br />

formaggi. Non può mancare, infine,<br />

un buon bicchiere di vino del<br />

nostro terroir! Salute e buon assaggio!<br />

Al “Cantinin dal Gatt” di Bellinzona sapori autentici e creatività con Luca e Cristiana<br />

Cucina casalinga sotto alle volte della tradizione<br />

AFFITTASI LOCALI UFFICI<br />

PALAZZO GASTROTICINO<br />

A Lugano – Via Gemmo 11.<br />

A 500 m dall’uscita autostradale Lugano Nord<br />

250 m2 - Standing superiore<br />

completamente attrezzati.<br />

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Affitto mensile CHF 4'200.-- + spese<br />

150 m2 - Standing superiore<br />

completamente attrezzati.<br />

Possibilità di posteggi<br />

Affitto mensile CHF 2'800.-- + spese<br />

Eventuali interessati potranno contattarci al seguente indirizzo:<br />

GASTROTICINO - Via Gemmo 11 - 6900 Lugano<br />

Tel. 091 961 83 11 - Fax 091 961 83 25 - www.gastroticino.ch<br />

OFFERTE SCRITTE CON INDICAZIONE DELLA CIFRA<br />

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Fr. 120.- al pezzo.Interessati scrivere a cifra.<br />

di moscardini battuti a coltello e cime<br />

di rape fresche, tagliatelle fresche al<br />

ragù di vitello piemontese e porcini,<br />

costata fiorentina alla griglia, medaglioni<br />

di filetto di maiale con cipolle<br />

rosse di Tropea brasate al Sangiovese<br />

di Carmignano, tagliata di tonno in<br />

crosta di sesamo appena scottato con<br />

riso basmati al profumo di spezie e<br />

mousse di zucchine, tagliata di “pluma”<br />

di maiale iberico (taglio pregiato<br />

del collo) con gratin di patate e spinacino<br />

fresco appena saltato. Bella scelta<br />

di vini e ottimi dessert. Sempre una<br />

bella esperienza. a.p.<br />

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Settimana dopo settimana<br />

l’analisi di tutti i temi, gli studi,<br />

gli argomenti, i problemi<br />

e le norme dell’offerta<br />

di ristoranti e alberghi.<br />

Una pagina indispensabile<br />

per gli operatori del settore<br />

AgendaNews &<br />

Sino al 20 aprile iscrizioni aperte<br />

per il Premio Gallo risotto dell’anno<br />

Ancora pochi giorni per iscriversi al concorso “Premio<br />

Gallo risotto dell’anno”, organizzato da Riso<br />

Gallo e Sapori Ticino con la finalità di stimolare la<br />

creatività dei giovani cuochi sul tema risotto.<br />

Il concorso è riservato a giovani<br />

cuochi fra i 18 e i 26 anni compiuti, che<br />

lavorano nella cucina di un ristorante o<br />

di un albergo; i partecipanti dovranno<br />

inviare al massimo due ricette attinenti<br />

al tema “Risotto: sapore e colore chiamano benessere,<br />

fantasia risponde con leggerezza”. I cuochi<br />

dovranno far pervenire la propria domanda di partecipazione<br />

compilando il tagliando che si può scaricare<br />

dal sito di GastroTicino; la documentazione<br />

richiesta dovrà essere inviata entro il 20 aprile.<br />

Esercenti invitati all’Open Day Primavera<br />

per i 60 anni della Grünenfelder a Quartino<br />

In occasione del 60° anniversario della Grünenfelder,<br />

tutti gli esercenti e in generale tutti gli interessati,<br />

sono invitati all’Open Day Primavera 2013, il<br />

17 aprile dalle 14.00<br />

nella sede della ditta<br />

di Quartino (zona<br />

piscina). Il programma<br />

prevede: alle 14.30 il benvenuto; alle 15.30 Zini<br />

presenta: Noirs capesante ed erba cipollina, stelle<br />

bufala e spinaci freschi, sorrisi pomodori secchi e<br />

melanzane; alle 16.30 Frutinha presenta gli smoothie<br />

e la loro freschezza; alle 18 sorteggio del vincitore<br />

del concorso trasmesso in diretta da Radio Fiume<br />

Ticino che proporrà la cronaca di tutta la giornata<br />

in diretta. Presente anche GastroTicino e Il Centro<br />

di Competenza Agroalimentare con “Ticino a<br />

Tavola”.<br />

presenta:<br />

SCEF 045<br />

ALIMENTAZIONE DELLO SPORTIVO<br />

(NUOVO)<br />

Obiettivi<br />

conoscere i principi sull’alimentazione, conoscere<br />

i prodotti naturali che meglio possano fornire i nutrienti<br />

necessari per condurre un’attività sportiva,<br />

imparare le regole di base per un buon utilizzo ed<br />

essere in grado di produrre pietanze in base alle<br />

nozioni acquisite.<br />

Date e orario<br />

16 e 23 aprile 2013, 17.30-21.30<br />

Costo<br />

CHF 180.00 soci / CHF 230.00 non soci<br />

APERITIVI DI TENDENZA (NUOVO)<br />

Obiettivi<br />

lezione di cucina: imparare ad allestire un aperitivo<br />

ricco in poco tempo, utilizzando la creatività e<br />

l'originalità per la presentazione con stoviglie scenografiche,<br />

in abbinamento con le bevande giuste.<br />

Lezione di bar: saper creare aperitivi alcolici e<br />

analcolici, acquisire nuove ricette, apprendere<br />

nuove tecniche di lavoro, di servizio e di vendita<br />

dell'aperitivo, consigli sulla vendita e sul servizio,<br />

saper fare un buffet ed una carta completi.<br />

Insegnanti<br />

Davide Alberti e Davide Giglio<br />

Date e orari<br />

22-23 aprile 2013, 17.30-21.30<br />

Costo<br />

CHF 160.00 soci / CHF 210.00 non soci<br />

IL SERVIZIO IN SALA<br />

Obiettivi<br />

acquisire le basi e le regole del servizio in sala, saper<br />

operare in modo autonomo, con precisione e<br />

professionalità nell'ambito del servizio.<br />

Insegnante<br />

Flavio Riva, insegnante Scuola Esercenti e membro<br />

Unione Svizzera Maître d'Hôtel e AMIRA<br />

Date e orario<br />

25 e 26 aprile 2013, 9.00-17.00<br />

Costo<br />

CHF 270.00 soci / CHF 320.00 non soci<br />

CAFFÈ E LATTE ART<br />

(NUOVO)<br />

Obiettivi<br />

acquisire le basi e le regole del servizio del caffè,<br />

saper eseguire e servire un espresso perfetto, con<br />

precisione e professionalità, imparare le tecniche<br />

per montare il latte ed eseguire decorazioni originali<br />

per il cappuccio classico italiano.<br />

Programma<br />

attrezzatura professionale di caffetteria: la macchina<br />

da espresso (parametri e pulizia), il macinadosatore<br />

(regolazione dosatura e macinatura), tecniche<br />

di montatura del latte e varie tipologie di latte,<br />

il cappuccio classico italiano, tecniche di base<br />

di latte art e di latte painting. Prove pratiche.<br />

Insegnante<br />

Matteo Zambon, esperto del settore Master Trainer<br />

di Flair Academy<br />

Date e orario<br />

29 e 30 aprile 2013,17.00-21.30<br />

Costo<br />

CHF 160.00 soci / CHF 210.00 non soci


IL CAFFÈ 14 aprile 2013<br />

CLEMENTE MAZZETTA<br />

Fra fede e medicina il rapporto è sempre stato<br />

difficile. Complicato, quando non strumentalizzato.<br />

Una recente ricerca scientifica<br />

condotta in Italia su 179 pazienti e coordinata<br />

dallo psicologo Franco Buonaguidi,<br />

concludeva che “essere religiosi aiuta a sopravvivere<br />

al trapianto di fegato”. Dai dati risultava che fra i pazienti<br />

che hanno affrontato la malattia “profondamente<br />

convinti che la fede li avrebbe aiutati”, il 93,4%<br />

è sopravvissuto, mentre tra coloro che avevano un<br />

altro approccio, la sopravvivenza era stata pari al<br />

79,5%.<br />

Uno studio per altro relativizzato dal professor Ugo<br />

Boggi di Pisa, esperto di trapianti nell’uremico e nel<br />

diabetico, secondo cui la “statistica in medicina,<br />

come ovunque, può dimostrare quasi tutto: quel che<br />

si può dire che un atteggiamento di fiducia è di aiuto<br />

per affrontare meglio simili interventi”. Atteggiamento<br />

di fiducia verso la guarigione. Per l’oncologo Fran-<br />

! ! "!! "!!<br />

zwY^\ HG KMFDÝ § zwY^\ HHLDÝ E¥{«{<br />

[gk_fW]]_Wc[dje if[Y_Wb[P<br />

Ç d›§fi§ y§⁄§“{ p{w⁄ h{z<br />

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Ç Y{“y~¡ ¡ƒ ⁄{}w ⁄{}}{“w GMŽ X“¡}~‹ i¡⁄fi{“<br />

Il confronto<br />

La religione e la medicina<br />

IL MEDICO SI OCCUPI<br />

DELL’ALDIQUÀ<br />

LA FEDE DELL’ALDILÀ<br />

Una polemica fra oncologi accende il dibattito<br />

“Non si lasci il paziente nelle mani di Dio!”<br />

co Cavalli ad essere importante è maggiormente la<br />

determinazione, la voglia di combattere la malattia:<br />

“Non ho mai riscontrato nella religiosità un effetto<br />

placebo – afferma -. Anzi, ritengo che la religiosità sia<br />

controproducente quando conduce al fatalismo”.<br />

Parole in cui risuona quel concetto marxista della<br />

religione intesa come oppio dei popoli: meno si ha<br />

fede di poter cambiare le cose, più ci si rifugia nella<br />

religione. Recente, su questo tema, anche la polemica<br />

dello stesso Cavalli con l’ oncologo sangallese<br />

Hans-Jörg Senn, che sulle pagine del Tages Anzeiger ‘Franco Cavalli: “Non sono<br />

aveva sostenuto che “senza una profonda religiosità<br />

così convinto che avere<br />

gli oncologi e soprattutto gli infermieri che si occu-<br />

una fede religiosa possa<br />

pano malati terminali rischiano il burnout”. Tesi che<br />

Cavalli non solo respinge, ma che ritiene foriera di ri-<br />

aiutare a morire meglio”<br />

schi: “Mi pare pericolosa questa idea perché può<br />

portare al fatalismo, a considerare il paziente nell’ulbiente di lavoro, di mancanza di collaborazione e<br />

tima fase della vita nelle mani di Dio, e quindi a non dialogo con i medici”. Ma non solo. “Tutto ciò mi ri-<br />

far tutto il possibile per farlo stare meglio, ora e adescorda quello che si diceva una volta, ovvero che solo<br />

so”.<br />

le suore erano brave infermiere, un’idea sbagliata”.<br />

La medicina si occupa dell’aldiqua, anche nei casi Se ora le cose sono cambiate, è soprattutto grazie<br />

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terminali dove si impegna a lenire il dolore fisico ed<br />

emotivo riprendendo così in mano quella fase finale<br />

della vita un tempo delegata ai sacerdoti. “Non c’è<br />

nessuna letteratura scientifica che abbia accertato<br />

quello che sostiene Senn. Anzi, esiste<br />

uno studio su base europea che spiega<br />

le ragioni del bornout del personale<br />

infermieristico come risultato di<br />

carenze di organico, di cattivo am-<br />

41<br />

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VIRGOLETTE<br />

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alle infermiere che stando molto più a contatto dei<br />

pazienti, hanno migliorato l'approccio alle cure palliative.<br />

Cavalli non ritiene neppure che un medico<br />

credente sia meglio attrezzato per trattare i pazienti<br />

nella fase terminale della loro vita: “Nella nostra società<br />

con molte opzioni etiche, penso che questa<br />

concezione possa spingere verso il pensiero unico.<br />

Di fronte ad una pluralità di atteggiamenti etici propri<br />

della nostra epoca, credo che l’infermiere e il medico<br />

agnostico siano invece in grado di accettare<br />

meglio le convinzioni del paziente, qualsiasi sia la<br />

sua scala di valori”. Di fronte ad una pluralità di fedi e<br />

di religioni, l’atteggiamento agnostico rappresenta<br />

dunque un elemento di tolleranza. “Non sono neanche<br />

così convinto - conclude Cavalli - che per il paziente<br />

avere una fede religiosa lo aiuti a morire meglio.<br />

Ho conosciuto preti e suore che avevano moltissima<br />

difficoltà ad accettare la morte, cosa a mio<br />

parere dovuta al fatto che non avevano figli”.<br />

cmazzetta@caffe.ch<br />

Q@clem_mazzetta<br />

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leparole Medicina<br />

ALGOLOGIA<br />

L’algologia,<br />

o terapia<br />

del dolore,<br />

è il trattamento<br />

scientifico del<br />

dolore sia fisico<br />

che emotivo<br />

delle persone<br />

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Corbis<br />

Cure finali<br />

PALLIATIVE<br />

L’obiettivo<br />

è dare senso<br />

e dignità alla<br />

vita del malato<br />

fino alla fine<br />

Fede<br />

RELIGIONE<br />

Credere in<br />

dogmi assunti<br />

al di là<br />

dell’esistenza o<br />

meno di prove<br />

pro o contro


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IL CAFFÈ 14 aprile 2013<br />

La donna del plurilinguismo<br />

“Io, che ho cambiato<br />

mille appartamenti”<br />

Nicoletta Mariolini<br />

CLEMENTE<br />

MAZZETTA<br />

ilcaffè<br />

Settimanale di attualità, politica, sport e cultura<br />

Direttore responsabile Lillo Alaimo<br />

Vicedirettore Libero D’Agostino<br />

Caposervizio grafico Ricky Petrozzi<br />

Sono l’unica della mia famiglia<br />

in Svizzera, l’unica a Lugano,<br />

la prima che ha studiato.<br />

Fin da ragazza ho lavorato,<br />

vendendo anche vestiti<br />

sulle bancarelle ai lunapark<br />

Una vita di traslochi. Quasi nomade quella di Nicoletta Mariolini,<br />

l’ex municipale luganese e ora nuova delegata al plurilinguismo<br />

della Confederazione, che dal primo agosto abiterà<br />

a Berna. Un altro giro di giostra per la ragazza che a 14<br />

anni vendeva vestiti ai lunapark. “Provengo da una famiglia<br />

di modeste condizioni economiche e mi son dovuta sempre impegnare<br />

per portare a casa il mio contributo, lavorando d’estate quando era il<br />

caso, cominciando a 14 anni in un negozio di abiti che vendeva anche ai<br />

mercati e ai lunapark o, appena finito il liceo, in una banca come ausiliaria<br />

a mille franchi al mese, poi ‘promossa’ a impiegata l’anno successivo”.<br />

Ricorda di essere l’unica svizzera della famiglia; ha una sorella che abita<br />

in Italia. “Siamo originari della val Camonica; mio papà, muratore, emigrò<br />

nella Svizzera francese, poi in Ticino, dove sono cresciuta”. Entrambi i<br />

suoi genitori sono scomparsi ancora giovani. “Io sono l’unica Mariolini<br />

in Svizzera (è nata a Sorengo nel 1964). La prima ad aver studiato. E questo<br />

di Berna è davvero l’ennesimo trasloco”.<br />

Dalla Svizzera romanda al Ticino<br />

Un girovagare che inizia da Paradiso, prima residenza della famiglia, poi<br />

a Lugano dove è cresciuta, quindi a Londra. “Volevo perfezionare il mio<br />

inglese, e oltre a studiare lavoravo in un pub nella City, un po’ in cucina,<br />

un po’ come cameriera”. Poi a Losanna dove si è laureata in economia ed<br />

è stata assistente universitaria. Poi a New York: “Abitavo ad Harlem nei<br />

pressi della Columbia University, dove mi ero recata per un corso di perfezionamento<br />

post laurea, ma ho avuto una cameretta persino in Senegal,<br />

dove ho partecipato nel 1989 ad un master al politecnico di Thies.<br />

Quasi un presagio della sua futura attività multiculturale e di delegata al<br />

plurilinguismo. Quindi dalla Svizzera romanda ancora in Ticino. Ora a<br />

Berna. “Dev’essere un destino quello di cambiare casa – ammette -. An-<br />

che a Losanna ho traslocato più volte; nell’ultimo appartamento, durante<br />

la “cremaiere”, la festa che gli studenti organizzano quando prendono<br />

possesso di una nuova abitazione, avevo affisso sul muro l’ immagine di<br />

un orso che si portava sulle spalle la case e il materasso”.<br />

L’impegno in politica<br />

Con la sua nomina a delegata al plurilinguismo, il Consiglio federale, ha<br />

voluto dare rilievo alla sua esperienza nella gestione di progetti e alla sua<br />

attività professionale nella Svizzera francese e italiana. “Sono molto felice<br />

e molto consapevole di avere di fronte a me una grande sfida e tante<br />

aspettative”, dice. Mariolini si è occupata a livello dirigenziale dei servizi<br />

socio-sanitari, di prevenzione contro l’alcoolismo e le tossicodipendenze,<br />

di programmi di assistenza domiciliare e di politica familiare sia nel<br />

canton Vaud, sia in Ticino. Nel 2011, quando si presentò alle elezioni<br />

cantonali, per il Consiglio di Stato, si fece ritrarre con il tradizionale coltellino<br />

militare svizzero. “È un simbolo in cui ci riconosciamo tutti - spiega<br />

-. Tornata in Ticino nel ‘97, mi sono naturalizzata e ho ripreso contatto<br />

con i miei amici di Lugano che nel frattempo avevano iniziato la loro avventura<br />

politica nel Ps, in particolare Daniela Baroni, amicissima”. Poi da<br />

cosa nasce cosa. “Mi sono offerta, come un pesce fuori d’acqua, per le comunali<br />

del 2000… è stato bellissimo. Eravamo tre ragazze in lista, io, Baroni<br />

e Nelly Valsangiacomo, allora anche presidente di sezione. Ci siamo<br />

pure molto divertite. E abbiamo eletto Giovanni Cansani in municipio”.<br />

Collega che raggiungerà nel 2004 occupandosi di integrazione, educazione,<br />

tram... fino ai giorni nostri, e dopo un intensa attività politica. “Successe<br />

che dopo la partenza di Nelly, le subentrai in consiglio comunale, e<br />

da outsider fui eletta presidente della sezione del Ps. Mi diedero fiducia...”.<br />

E nel 2004 i socialisti di Lugano elessero due municipali: Giovanni e<br />

Nicoletta. Altri tempi. cmazzetta@caffe.ch<br />

Q@clem_mazzetta<br />

Società editrice 2R Media<br />

Presidente consiglio d’amministrazione Marco Blaser<br />

Direttore editoriale Giò Rezzonico<br />

DIREZIONE, REDAZIONE E IMPAGINAZIONE<br />

Centro Editoriale Rezzonico Editore<br />

Via B. Luini 19 - 6600 Locarno<br />

Tel. 091 756 24 40 - Fax 091 756 24 39<br />

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Lara Gut<br />

43<br />

‘<br />

TRA<br />

VIRGOLETTE<br />

La donna dello sci<br />

“Il successo arriva<br />

passo dopo passo”<br />

SCHIRA<br />

li ladomeMASSIMO<br />

Ho avuto un calo a dicembre, a<br />

causa dell’alimentazione. Non<br />

riuscivo a mangiare tutto quello<br />

di cui avevo bisogno e questo ha<br />

determinato una mancanza di<br />

energie nelle mie gare<br />

Non avere ancora 22 anni e ritrovarsi ad essere numero<br />

uno dello sci di tutto un Paese non deve essere facile. Ma<br />

Lara Gut la prende con filosofia. Complice l’“annus horribilis”<br />

in campo maschile, la sua medaglia d’argento<br />

mondiale in Super-G a Schladming e i 662 punti con<br />

nono posto finale nella generale di Coppa del Mondo valgono oro<br />

per lo sport rossocrociato. Anche perché la ticinese ha chiuso tra le<br />

prime 10 del circo bianco nelle classifiche di tutte le discipline a cui<br />

ha partecipato. “Ogni stagione c’è qualcosa da imparare - racconta al<br />

Caffè in un attimo di pausa dagli impegni di studio -, però direi che<br />

quest’anno è andata bene. Ovvio, è sempre possibile fare di più. Ma è<br />

importante pensare ad un ‘work in progress’, ad un passo per volta.<br />

Dapprima attestandosi tra le prime 10 nelle varie discipline e in generale,<br />

poi puntare alla top-5 con una certa costanza, e così via”. Un<br />

percorso che può anche rivelarsi ad ostacoli, come la stessa Lara Gut<br />

ha imparato sulla sua pelle, dovendo rientrare da un grave infortunio.<br />

“Vale lo stesso discorso fatto per i risultati: è inutile pensare di<br />

poter passare da 0 a 100 anche fisicamente, ci vuole pazienza - conferma<br />

la sciatrice -. Credo però di essere migliorata sotto diversi<br />

aspetti, partendo dallo sviluppo dei materiali fatto con Rossignol e di<br />

cui sono molto più contenta rispetto al passato. Si tratta, in sostanza,<br />

di alzare il livello di partenza e credo che avere tre discipline in cui<br />

posso puntare al podio sia una buona base”.<br />

Tra crisi e futuro<br />

Lottare al vertice in uno sport - per dirla con Didier Cuche, “individuale,<br />

ma che si gioca in squadra” - che attraversa un momento “no” potrebbe riporre<br />

troppe responsabilità su una delle poche atlete capaci di garantire<br />

risultati. “Responsabilità? Non direi - taglia corto Lara Gut -. Nel senso che<br />

è un peccato questa situazione in campo maschile, ma è tanto di buono<br />

per me a livello individuale. Mostra la qualità del lavoro che faccio. Non<br />

posso dire molto di quel che succede tra gli uomini, perché la realtà della<br />

Coppa del Mondo fa si che ci si frequenta poco o nulla”. Nell’analisi della<br />

sua stagione, Lara Gut non omette poi di soffermarsi anche su quello che<br />

non ha funzionato alla perfezione. Pur considerando soddisfacente aver<br />

superato quota 600 punti nella generale. “Ho avuto un calo a dicembre, a<br />

causa dell’alimentazione - precisa -. Non riuscivo a mangiare tutto quello<br />

di cui avevo bisogno e questo ha determinato una mancanza di energie.<br />

Di conseguenza ho fatto un po’ fatica anche a ritrovare il brio a gennaio.<br />

Direi che anche sotto questo aspetto, ho imparato parecchie cose”.<br />

Colleghi e sogni olimpici<br />

Oltre a Lara Gut, la squadra femminile rossocrociata questa stagione ha<br />

“scoperto” due grandi talenti come Wendy Holdener e Michelle Gisin,<br />

che hanno - almeno in parte - contribuito a togliere un po’ dalla luce dei<br />

riflettori la ticinese. “Wendy e Michelle hanno gestito bene la scelta di<br />

concentrarsi sullo slalom - osserva Lara Gut -. Del resto è una tendenza<br />

in atto un po’ ovunque. Si costruiscono le basi in slalom, prima di allargarsi<br />

ad altre discipline. Per essere più sicuri nella propria specialità e iniziare<br />

a capire anche i meccanismi di Coppa del Mondo”. Gettando uno<br />

sguardo sul futuro, l’appuntamento olimpico di Sochi rappresenta già<br />

certamente uno dei “retropensieri” dei campioni dello sci. Anche se farlo<br />

“ammettere” a Lara Gut è tutt’altro che semplice… “Intanto per Sochi bisogna<br />

qualificarsi - conclude la sciatrice ticinese -. E quindi è il primo<br />

obiettivo. Un obiettivo che ti impone di partire forte in stagione, per ottenere<br />

il prima possibile i risultati utili. È inutile pensare adesso ai Giochi,<br />

perché significherebbe mettersi addosso pressione per nulla. Il discorso<br />

è sempre quello: se scii bene, tutto è possibile…” mschira@caffe.ch<br />

Q@MassimoSchira<br />

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“Sono persuaso che il Bellinzonese stia vivendo<br />

un momento decisivo. I risultati delle<br />

scelte che saremo chiamati a fare nel corso<br />

di questa legislatura, a livello di paesaggio e<br />

di politica sociale ed economica, non si vedranno<br />

a breve termine, bensì nel giro di<br />

dieci o vent’anni. E questi sono tempi lunghi<br />

per la politica”. Ma la politica con la “P”<br />

maiuscola, aggiungiamo noi a questa riflessione<br />

del sindaco di Bellinzona Mario Branda,<br />

deve saper guardare oltre, al di là del<br />

prossimo appuntamento elettorale. “Il nostro<br />

compito principale – aggiunge il sindaco<br />

– consisterà nel creare il consenso attorno<br />

alle nostre decisioni, convincendo i cittadini<br />

con argomenti razionali”.<br />

Bellinzona ha sempre basato il suo sviluppo<br />

sulla presenza in città dell’amministrazione<br />

cantonale. “E questa è stata la nostra fortuna<br />

– commenta Mario Branda – perché ci ha<br />

permesso un’evoluzione regolare e ci ha<br />

salvaguardati dalla speculazione edilizia.<br />

Ogni anno, in Svizzera, la grande<br />

maggioranza dei contribuenti<br />

non-esenti paga regolarmente le<br />

sue imposte. Come sappiamo in<br />

altri Paesi – per non fare nomi basta<br />

citare l’Italia – questo non è invece<br />

il caso. La città di Zurigo,<br />

nell’ambito delle sue attività di<br />

marketing, ha deciso, un paio di<br />

anni fa, di scrivere alle 100 persone<br />

fisiche e alle 100 persone giuridiche<br />

che pagano più imposte<br />

una lettera di ringraziamento. Il<br />

municipio argomentava che così<br />

facendo si dimostrava ai contribuenti<br />

facoltosi che la città li rispettava<br />

e li teneva in considera-<br />

Ora è però necessario fare un passo ulteriore,<br />

creando stimoli ed impulsi per avviare<br />

una nuova dinamica. Con l’apertura del<br />

tunnel ferroviario di base del San Gottardo,<br />

Bellinzona acquisirà una posizione di centralità<br />

rispetto al nord delle Alpi, al sud del<br />

zione. Nonostante il suo carattere<br />

sia soprattutto simbolico, questa<br />

azione non è andata a genio a due<br />

consigliere comunali socialiste,<br />

che hanno proposto di recente di<br />

cambiare il modo di scegliere i<br />

contribuenti ai quali manifestare<br />

la riconoscenza o di rinunciare a<br />

questa iniziativa.<br />

La “querelle” è un esempio quasi<br />

classico del tipo di dibattiti che,<br />

da qualche anno, si sviluppano<br />

nei parlamenti locali intorno al<br />

“public management”, ossia a<br />

quella concezione della gestione<br />

pubblica che cerca di avvicinare il<br />

più possibile l’amministrazione<br />

Domenica<br />

14 aprile 2013<br />

Ticino e alla Lombardia. Dobbiamo prepararci<br />

a cogliere queste opportunità, sia di<br />

sviluppo economico, sia turistico”. Per<br />

esempio come? “Adeguando le nostre infrastrutture,<br />

peraltro già buone. Sicuramente<br />

va però migliorato il sistema dei trasporti<br />

pubblici, incrementando l’offerta con collegamenti<br />

ogni 15 minuti con tutte le zone periferiche.<br />

Oppure realizzando – il progetto è<br />

già in atto – una rete a fibre ottiche in tutta la<br />

regione, che ci proietterà nel futuro della comunicazione<br />

e valorizzerà meglio il nostro<br />

patrimonio storico, culturale e paesaggisti-<br />

della cosa pubblica alla gestione<br />

dell’azienda privata, marketing<br />

compreso. Questa concezione<br />

tende a suddividere la popolazione<br />

in categorie di utenti che hanno<br />

bisogni diversi che il Comune<br />

cercherà di soddisfare con interventi<br />

differenti e non a riconoscerla<br />

come un gruppo di cittadini<br />

che hanno gli stessi diritti e devono<br />

quindi essere trattati nel<br />

medesimo modo.<br />

Non sorprende quindi constatare<br />

che le critiche più importanti,<br />

espresse dalle due consigliere socialiste,<br />

sono: pagare le imposte è<br />

un dovere e non una gentile con-<br />

Le famiglie che pagano le imposte<br />

più che un grazie vogliono equità<br />

cessione fatta dal contribuente all’ente<br />

pubblico e ringraziare solo i<br />

contribuenti più facoltosi significa<br />

dividere in due classi il popolo<br />

dei contribuenti. Ora, a guardare<br />

bene, sono forse i contribuenti<br />

che dispongono di meno risorse<br />

quelli che fanno più fatica a soddisfare<br />

l’obbligo fiscale. Forse bisognerebbe<br />

ringraziare piuttosto<br />

loro che i contribuenti più facol-<br />

co. Per finire vogliamo puntare sulle energie<br />

rinnovabili”. Presupposto per garantire lo<br />

sviluppo dell’agglomerato sarà però l’aggregazione<br />

dei suoi Comuni. “Certamente, risponde<br />

il sindaco. Non si può pensare a una<br />

progettualità regionale rimanendo divisi”.<br />

Con l’elezione di Branda alla guida della capitale<br />

il processo aggregativo ha conosciuto<br />

un’accelerazione insperata. Questione certamente<br />

di persone, ma non solo, anche di<br />

atteggiamento. “Il nostro municipio – spiega<br />

il sindaco – porta avanti un discorso assolutamente<br />

paritario con i Comuni dell’ag-<br />

caffe@caffe.ch www.caffe.ch Il Paese nel racconto popolare<br />

ANGELO ROSSI<br />

La Nuova Bellinzona a misura<br />

dei cittadini e di tutta la regione<br />

GIÒ REZZONICO<br />

ladomenica<br />

tranoi<br />

Secondo noi... Tutti i santi giorni<br />

Ottima idea<br />

la civica in aula,<br />

ma rendiamola<br />

accattivante<br />

Ottima l’idea di introdurre<br />

almeno due ore di civica<br />

al mese nelle scuole secondarie,<br />

come suggerisce<br />

un’iniziativa popolare presentata<br />

in settimana. È importante che<br />

i giovani sappiano come funziona<br />

il nostro sistema politico,<br />

come vengono elaborate le leggi,<br />

a chi spettano le decisioni, così<br />

come imparino a capire il rapporto<br />

degli individui con la comunità,<br />

all’interno di un sistema<br />

di valori e di regole che dovrebbero<br />

essere condivisi da tutti; ma<br />

anche, che i nostri figli abbiano<br />

un’infarinatura sul difficile tema<br />

della politica estera e della salvaguardia<br />

dei diritti dell’uomo nel<br />

mondo.<br />

Tuttavia, sulla modalità di inserimento<br />

di queste ore di civica troviamo<br />

difficile pronunciarci.<br />

Però, così a naso, da genitori, la<br />

nostra idea è che forse non la faremmo<br />

diventare una materia a<br />

se stante, con un proprio spazio e<br />

un proprio voto, come propongono<br />

gli iniziativisti, la lasceremmo,<br />

invece, sotto il<br />

cappello della Storia,<br />

prevedendo<br />

però il tempo necessario.<br />

Ecco perché,<br />

due ore mensili<br />

ci sembrano un po’<br />

poche. Ma, soprattutto, avendo<br />

tre figli sappiamo bene come certe<br />

materie possano risultare ostiche<br />

e anche antipatiche. E allora<br />

speriamo che, semmai verrà introdotta<br />

questa materia, che non<br />

sia solo un’arida elencazione di<br />

istituzioni, norme e prescrizioni<br />

varie. Sarebbe di una noia mortale,<br />

capace di spegnere qualsiasi<br />

interesse civico nei poveri studenti.<br />

Anche se, ad essere cittadini<br />

di serie A i nostri figli lo imparano<br />

con l’esempio. Quello di noi<br />

adulti.<br />

Ha da poco superato la paura di volare.<br />

Il suo battesimo dell’aria Alessandra<br />

l’avrebbe dovuto fare proprio tre settimane<br />

dopo la tragedia dell’11 settembre<br />

2001. Un viaggio con il marito<br />

Christian… annullato. Solo più in là, dapprima con<br />

un breve volo a Ginevra, e recentemente a Parigi, è<br />

riuscita a salire su un aereo senza troppe ansie. Fortunatamente,<br />

i Mariotti non sono due maniaci dei<br />

grandi viaggi. Le loro vacanze sono poco lontano da<br />

casa, in Italia, d’estate, una settimana al mare tutta<br />

la famiglia; poi, luglio e agosto nella casa di montagna,<br />

a Sonogno. “Stiamo tutti assieme e ci divertia-<br />

della famiglia Mariotti<br />

mo molto - spiega mamma Alessandra -. Altrimenti,<br />

durante l’anno, tra scuola, lavoro, sport e attività varie<br />

dei ragazzi finisce che ci si vede ben poco”.<br />

Sino ad ora i Mariotti - la famiglia del Caffè, che con<br />

Pablo, 9 anni, Malù, 7, e Paloma, 5, si è raccontata<br />

per quattro settimane - non hanno mai pensato di<br />

mandare i figli in colonia durante le vacanze estive.<br />

“Io non lavoro e mi organizzo con altre famiglie,<br />

così coinvolgiamo tutti i bambini in mille attività e<br />

non si annoiano di certo”, spiega ancora Alessandra.<br />

Solo il primogenito, Pablo, quest’anno andrà una<br />

settimana a Langenthal, con l’Unihockey, mentre<br />

già lo scorso Natale aveva trascorso qualche giorno<br />

con la scuola ad Airolo per la settimana bianca. “È<br />

molto indipendente, fin troppo - nota il padre -. Se<br />

Zurigo invia lettere ai<br />

ricchi contribuenti e<br />

i socialisti protestano<br />

tosi. Il municipio di Zurigo ha naturalmente<br />

respinto al mittente<br />

sia le critiche, sia le proposte di<br />

cambiamento del sistema di ringraziamento.<br />

Non è però detto<br />

che perseguirà la sua iniziativa<br />

nel futuro. In fondo, ci sarebbe<br />

anche un altro modo, più trasparente<br />

ed egualitario, per esprimere<br />

il rispetto che l’ente pubblico<br />

deve ai contribuenti: quello di<br />

pubblicare le tabelle fiscali di tutti<br />

i contribuenti, come si faceva nei<br />

nostri Comuni, cinquanta e più<br />

anni fa. Si potrebbe così stabilire<br />

la classifica di chi paga di più e di<br />

chi paga di meno. Niente osta che<br />

glomerato: è questa la forza del nuovo progetto<br />

di aggregazione. Non c’è un leader,<br />

siamo tutti sullo stesso piano”. Il Bellinzonese<br />

si sta dunque preparando ad accogliere<br />

le opportunità offerte da Alptransit, ma non<br />

solo. “Il nostro progetto forse prioritario –<br />

afferma il sindaco – riguarda lo sviluppo del<br />

polo di formazione e di ricerca in biomedicina.<br />

Da una parte prevediamo la costruzione<br />

di una nuova sede per due realtà di eccellenza<br />

nel campo della ricerca come l’Irb<br />

(Istituto di Ricerca in Biomedicina) e lo Ior<br />

(Istituto Oncologico di Ricerca). Dall’altra<br />

con la presenza attiva del nostro ospedale<br />

cittadino, oltre ai due istituti appena menzionati,<br />

desideriamo partecipare alla creazione<br />

di un master in medicina. Un altro<br />

progetto di grande rilevanza riguarda il centro<br />

di competenze nell’ambito della tecnologia<br />

ferroviaria, per rilanciare anche l’attività<br />

delle Officine Ffs, tanto legate alla tradizione<br />

cittadina”.<br />

leggi così il futuro<br />

su tutti i tablet<br />

“Vacanze a due passi da casa e tutti assieme”<br />

PATRIZIA GUENZI<br />

i conti<br />

della domenica<br />

ne va e non fa storie. Ma siamo contenti. In fondo è<br />

un’occasione in più per socializzare e imparare ad<br />

arrangiarsi senza sempre chiedere a mamma o<br />

papà”.<br />

Recentemente, Alessandra e Christian si sono concessi<br />

cinque giorni di vacanza a Parigi. Da soli, hanno<br />

potuto visitare mostre e musei. Impossibile, altrimenti,<br />

con tutta la figliolanza al seguito. “È ancora<br />

presto per portare i bambini in giro per le città -<br />

spiegano -. Non apprezzerebbero e noi non potremmo<br />

godere niente”. Ancora qualche anno, sino<br />

a quando Paloma crescerà un po’. “Anche se non<br />

credo riuscirò mai a volare su grandi distanze”, avverte<br />

Alessandra. pguenzi@caffe.ch<br />

Q@PatriziaGuenzi<br />

a questa classifica i Comuni facciano<br />

precedere un ringraziamento<br />

sentito per il pagamento<br />

effettuato.<br />

Questa proposta è stata di recente<br />

ripresa in diversi cantoni, con esiti,<br />

per il momento, sempre negativi.<br />

Sembra, quindi, che ai contribuenti<br />

più che di ottenere segni di<br />

riconoscenza da parte del fisco<br />

interessi tener segreta la loro partita<br />

di imposta. Perché non ci sia<br />

qualcuno che invece di esprimere<br />

rispetto e riconoscenza non<br />

esclami che “avrebbero, però, anche<br />

potuto pagare qualche franco<br />

in più”!<br />

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