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1 4<br />
GAA 6600 LOCARNO –– N. 14<br />
9 7 7 1 6 6 0 9 6 8 9 0 0<br />
Copia in omaggio (in edicola Fr. 2.–/ € 1,35) In edicola Fr. 2.– / € 1,35 Anno XV • Numero 14<br />
Losport<br />
LA FINALE<br />
IL PRIMO<br />
“MATCH POINT”<br />
LO CONQUISTA<br />
IL BERNA<br />
A PAGINA 14<br />
Settimanale di attualità, politica, sport e cultura<br />
# Lugano<br />
Twitta<br />
con i<br />
giornalisti<br />
del Caffè.<br />
Questa<br />
settimana<br />
dì la tua<br />
sulla<br />
Lugano<br />
del futuro<br />
L’analisi/1<br />
Il segreto bancario<br />
è ormai scardinato<br />
PAOLO BERNASCONI<br />
Circa dieci anni orsono,<br />
assieme ad alcuni altri<br />
specialisti, abbiamo portato<br />
a termine due opere standard<br />
per i giuristi bancari in Svizzera: un<br />
librone sul segreto bancario ed un<br />
altro sul riciclaggio. Da anni i due<br />
editori ci corteggiano, chiedendoci<br />
una nuova edizione. Da anni facciamo<br />
i ritrosi. Non vogliamo vendere ai<br />
professionisti un veicolo che, nel giro<br />
di qualche mese, avrebbe le gomme a<br />
terra. Prendete l’ultima settimana: il<br />
Lussemburgo annuncia che, a partire<br />
dal 1.1.2015, accetterà il sistema dello<br />
scambio automatico di informazioni<br />
fra i paesi membri dell’Unione europea;<br />
il G5, ossia Francia, Germania,<br />
Inghilterra, Italia e Spagna<br />
segue a pagina 8<br />
L’analisi/2<br />
Il ricco business<br />
del calcio globale<br />
LORETTA NAPOLEONI<br />
La speculazione imperversa<br />
sul mercato dello sport, specialmente<br />
quello del calcio,<br />
diventato un business multimiliardario<br />
e globalizzato. I maggiori<br />
profitti arrivano dalla compravendita<br />
dei calciatori grazie alla possibilità<br />
di “scommettere” sul loro valore<br />
monetario, e cioè sul prezzo<br />
futuro. Il meccanismo è molto simile<br />
alle “scommesse” finanziarie<br />
del mercato a termine delle materie<br />
prime che avvengono attraverso<br />
le options. Lo speculatore acquista<br />
dal club sportivo il diritto<br />
ad intascare una percentuale del<br />
prezzo di vendita futuro di un calciatore.<br />
È chiaro che ci si aspetta<br />
che il valore del calciatore salirà<br />
nel tempo e che il club abbia intenzione<br />
di venderlo.<br />
segue a pagina 13<br />
L’analisi/3<br />
È un errore dire no<br />
ai lavoratori stranieri<br />
CHANTAL TAUXE<br />
La decisione era annunciata per<br />
mercoledì scorso, ma - dopo<br />
una prima discussione - il<br />
Consiglio federale ha deciso di riflettere<br />
ancora qualche giorno sull’opportunità<br />
di attivare la “clausola<br />
di salvaguardia”. C’è da sperare che i<br />
sette “saggi” si meritino questo appellativo<br />
e che rinuncino a questa<br />
funesta possibilità. Ma cos’è questa<br />
“clausola di salvaguardia”? È un<br />
trucco inventato dai diplomatici per<br />
rassicurare la popolazione a proposito<br />
degli effetti dei trattati oggetto di<br />
negoziati: se le cose non vanno<br />
come previsto, avrete la possibilità<br />
di adottare contromisure, a determinate<br />
condizioni. È così che negli<br />
accordi di libera circolazione delle<br />
persone con l’Unione Europea, si è<br />
cercato di calmare le preoccupazioni<br />
degli svizzeri.<br />
segue a pagina 11<br />
D’AGOSTINO A PAGINA 9<br />
IL FENOMENO<br />
SE LO SPORT<br />
SI FA ROCK<br />
TRA CANZONI<br />
E LEGGENDE<br />
A PAGINA 27<br />
Domenica<br />
14 aprile 2013<br />
www.caffe.ch<br />
caffe@caffe.ch<br />
Q @caffe_domenica<br />
il-Caffè<br />
L’INCONTRO<br />
LARA GUT:<br />
“CON UN PASSO<br />
ALLA VOLTA<br />
ARRIVO IN CIMA”<br />
SCHIRA A PAGINA 43<br />
Gli animali<br />
Quel bastardo<br />
sì che mi piace,<br />
ora si adottano<br />
trovatelli<br />
GUENZI ALLE PAGINE 18 e 19<br />
TORREFAZIONE<br />
DI CAFFÈ<br />
TEL 091 791 22 26<br />
FAX 091 791 01 90<br />
www.caffe-carlito.com<br />
carlito@swissonline.ch<br />
Il futuro<br />
in salsa<br />
luganese<br />
Fusioni. Crescita economica.<br />
Riqualificazione urbana.<br />
Socialità. Una ricetta di successo<br />
che potrebbe fare da apripista<br />
al nuovo Ticino delle grandi<br />
aggregazioni comunali.<br />
Con solo 15 comuni<br />
Loscandalo Il grave inquinamento alla stazione di servizio Ilretroscena L’inchiesta<br />
Disastro ambientale di Coldrerio,<br />
25 milioni solo per bonificare<br />
Ti-Press<br />
Il Bellinzona<br />
vede la salvezza<br />
ma se “aiutato”<br />
dal Locarno<br />
A PAGINA 6<br />
Ti-Press<br />
MAZZETTA ALLE PAGINE 2 e 3<br />
Ti-Press<br />
Inquientanti<br />
retroscena<br />
sul Nyx club<br />
SPIGNESI A PAGINA 7
IL CAFFÈ 14 aprile 2013<br />
Nella Nuova Grande Lugano<br />
gli ingredienti e la ricetta<br />
per il cantone delle regioni<br />
CLEMENTE MAZZETTA<br />
Lugano un concentrato<br />
di possibilità, di risorse<br />
e progetti. In grado di<br />
offrire esempi, stimoli,<br />
esperienze e proposte<br />
per le altre città, una ricetta per<br />
gli altri Comuni ancora fermi<br />
quando non divisi sul proprio<br />
“particulare”. Con l’avvio dell’aggregazione<br />
di Lugano, e con la<br />
marcia forzata verso una dimensione<br />
metropolitana, sembrano<br />
caduti quegli steccati che avevano<br />
bloccato la nascita degli altri<br />
poli, delle fusioni nelle varie regioni<br />
del Ticino. Non è un caso<br />
che dal 2000 sono decollate le aggregazioni<br />
con i Comuni passati<br />
da 235 a 135; con il Bellinzonese<br />
che sta avviando un suo progetto;<br />
con il sindacato Vpod che ha<br />
lanciato l’iniziativa costituzionale<br />
per una riduzione a soli 15 Comuni,<br />
anche per equilibrare il<br />
Cantone, oggi troppo “Lugano<br />
dipendente”. E così, con l’elezione<br />
di questa domenica a Lugano,<br />
inizierà un altro futuro non solo<br />
per la città ma anche per il cantone.<br />
Prima di tutto perché il Ticino<br />
si troverà sempre confrontato<br />
con una Nuova Lugano che già<br />
con un sesto dei cittadini del<br />
Cantone (65 mila abitanti), continuerà<br />
a crescere, con una realtà<br />
economica in grado di produrre<br />
Il geografo Torricelli:<br />
“Qui c’è una marcia<br />
in più, per cui sarà<br />
interessante investire<br />
in qualsiasi attività”<br />
un quarto del prodotto interno<br />
lordo del cantone, 5 miliardi di<br />
franchi. Non solo polo economico,<br />
ma polo culturale, universitario,<br />
finanziario, sanitario ospedaliero,<br />
sportivo-ricreativoe<br />
polo alberghiero turistico, Lugano<br />
è diventata un concentrato di<br />
risorse, opportunità e progetti,<br />
capace di trainare tutto il resto.<br />
“Penso che la nostra dimensione<br />
ottimale sia attorno agli 80 mila<br />
abitanti, un traguardo basato su<br />
progetti comuni che ha l’obiettivo<br />
di garantire crescita economica<br />
e prestazioni sociali valide”,<br />
sostiene Mauro Delorenzi, segretario<br />
generale di Lugano, secondo<br />
cui l’imput luganese è esportabile<br />
nella misura in cui ogni realtà<br />
riesce a mettere in campo un<br />
progetto convincente per la<br />
gente e in grado di unire il territorio<br />
urbano e montano (come<br />
ha fatto Lugano), realizzando<br />
una perequazione reale e non<br />
solo distributiva. “Che Lugano<br />
abbia una funzione trainante lo<br />
afferma anche il piano direttore<br />
cantonale, il quale però sosteneva<br />
pure la necessità di un equilibrio<br />
fra le regioni: se Lugano diventa<br />
il polo di tutto, cosa resta<br />
per gli altri?”, si chiede il geografo<br />
Gian Paolo Torricelli. “Il cantone<br />
dovrebbe capire che se vuole un<br />
territorio meno polarizzato verso<br />
Lugano, deve intervenire con un<br />
sostegno finanziario per investimenti<br />
mirati soprattutto per il<br />
Locarnese e il Bellinzonese in<br />
grado di mantenere i moltiplica-<br />
& LECITTÀ<br />
ILFUTURO<br />
tori ad un livello perlomeno accettabile”,<br />
aggiunge Torricelli. Avvertendo<br />
che in assenza di qualsiasi<br />
politica tutto andrà verso<br />
Lugano che ha aumentato in<br />
modo esponenziale la propria<br />
capacità attrattiva. “Per ogni regione<br />
bisognerà immaginare<br />
una forma di aggregazione diversa.<br />
Perché sia Locarno che Bellinzona,<br />
per citare i poli che pur<br />
avendo interesse ad un territorio<br />
più vasto per contenere una serie<br />
di spese, non hanno quelle caratteristiche<br />
che hanno permesso a<br />
Lugano di diventare quella che<br />
è”. Ovvero “Una ‘città-regione’<br />
con una marcia in più, dove sarà<br />
sempre più interessante investire<br />
in quasi tutte le attività”, aggiunge<br />
Torricelli, pur critico verso il modello<br />
di agglomerato monocen-<br />
Gli investimenti<br />
L’ANA<br />
GR<br />
AMMA<br />
progetto annunciato e presentato<br />
è stato il nuovo lungolago cittadi-<br />
L’ultimo<br />
no. Una spesa di 30 milioni, franco più<br />
franco meno. L’obiettivo è quello di unire piazza<br />
Rezzonico e piazza Manzoni per formare<br />
un’unica grande piazza a lago, con al suo centro<br />
il Municipio. Un’opera di riqualificazione più<br />
“modesta” rispetto al Lac, il grande centro “Lugano<br />
arte e cultura”, l’enorme struttura pubblica<br />
all’ingresso sud della città, con una sala teatrale<br />
e concertistica della capacità di mille posti, spazi<br />
museali e sala multiuso. Una spesa per oltre<br />
200 milioni di franchi e che ha trascinato con sé<br />
anche interventi privati per appartamenti ed<br />
uffici commerciali per altri 100 milioni. Trecento<br />
milioni nel complesso. La città che negli ultimi<br />
cinque anni<br />
ha approvato investimenti<br />
per<br />
circa 700 milioni<br />
(di cui ancora 300<br />
milioni già votati<br />
ma non realizzati),<br />
quanto a progettualità<br />
non sta<br />
indietro a nessuno.<br />
Archiviata la galleria<br />
Vedeggio-<br />
Cassarate per<br />
una spesa di 355<br />
milioni di franchi,<br />
con il 60% dei<br />
costi sostenuto<br />
dalla Confederazione, Lugano punta ora al miglioramento<br />
della viabilità con piste ciclabili (9<br />
milioni), interventi viari ( altri 7) e soprattutto<br />
con la rete tramviaria. Si tratta di un progetto<br />
che verrà attuato a tappe nei prossimi anni (la<br />
prima entro il 2023), per una spesa complessiva<br />
di 271 milioni, ripartita fra i Comuni interessati,<br />
Cantone, e Confederazione. Non solo. Sul tavolo<br />
del prossimo municipio da finanziare ci<br />
sarà il progetto del nuovo centro sportivo di<br />
Cornaredo, che prevede la ristrutturazione della<br />
pista di atletica, un palazzetto dello sport e un<br />
nuovissimo stadio all’inglese per un costo di<br />
circa 100 milioni di franchi, a cui si affiancheranno<br />
anche stabili con alloggi a pigione mode-<br />
Michele Barra<br />
Il segretario generale<br />
Delorenzi: “Penso che<br />
la nostra dimensione<br />
ideale sia attorno<br />
agli 80mila abitanti”<br />
trico luganese rispetto ai Comuni<br />
del Basso Vedeggio. “Modello<br />
- sostiene - che rischia di creare<br />
una periferia senza qualità”. Solo<br />
un Cantone con più centralità<br />
(con più poli) può garantire,<br />
dunque, un miglior equilibrio<br />
del territorio. Concetto condiviso<br />
da Gerardo Rigozzi, noto intellettuale<br />
e direttore del Sistema<br />
bibliotecario ticinese, che vede<br />
lo sviluppo di Lugano in ambito<br />
regionale: “Fino a ieri è stata<br />
molto impegnata a costruire, a<br />
Possibile futuro ministro leghista<br />
Non ci porta nulla di buono.<br />
Caro Michele...<br />
...rechi mal'erba<br />
Col dopo elezioni per la capitale economica inizia un altro futuro<br />
fare come città: il prossimo passo<br />
non può essere che a livello<br />
regionale in sinergia con gli altri<br />
55 comuni”. La creazione di una<br />
regione con un alto tenore di crescita,<br />
di mobilità e servizi, per<br />
Rigozzi contagerà poi con uno<br />
sviluppo similare il resto del Ticino.<br />
“Prima o poi sarà inevitabile<br />
pensare lo sviluppo, la cooperazione,<br />
la progettualità, non più<br />
attraverso i singoli Comuni, ma<br />
secondo le quattro regioni, Luganese,<br />
Mendrisiotto, Locarnese,<br />
Bellinzonese e valli – conclude<br />
Rigozzi, rendendo merito a Giudici:<br />
“Ha sprovincializzato la città<br />
dandogli confini più ampi di<br />
quelli che ha”. E con Lugano, anche<br />
il Ticino.<br />
cmazzetta@caffe.ch<br />
Q@clem_mazzetta<br />
Dalla cultura allo sport, tutte le opere programmate<br />
E la Città oggi ha in cantiere<br />
interventi per quasi 1 miliardo<br />
Il nuovo polo culturale, Lac, ha fatto<br />
da volano a mega investimenti per<br />
avviare altre infrastutture pubbliche<br />
rata. Poi il potenziamento dell’aeroporto di<br />
Agno, che rappresenta una struttura strategica<br />
per la regione e il Cantone: altri 70 milioni, non<br />
solo per ampliamento della pista ma per la costruzione<br />
di posteggi e di un centro commerciale.<br />
Per non parlare del futuro polo congressuale<br />
- alberghiero di Campo Marzio , un centro misto,<br />
pubblico-privato che darà alla città spazi<br />
congressuali per il tempo libero e edifici residenziali,<br />
con 600 parcheggi pubblici, 200 privati,<br />
il tutto attorniato da 10 mila metri quadrati di<br />
verde. Costo al momento non ancora quantificato.<br />
Secondo un primo progetto la città dovrebbe<br />
investire 30 milioni per la parte pubblica<br />
(congressi e fiere) mentre ai privati andrà l’onere<br />
per l’intervento alberghiero, fra negozi e abitazioni.<br />
Nell’ambito del<br />
piano viario è poi<br />
previsto un ammodernamento<br />
della stazione<br />
ferroviaria, per<br />
18,7 milioni, ripartiti<br />
tra Confederazione,<br />
Ffs e<br />
Città. Questo per<br />
dare un quadro<br />
della capacità<br />
p r o g e t t u a l e<br />
di Lugano<br />
che, come detto,<br />
ha votato investimenti<br />
per<br />
700 milioni negli ultimi cinque anni, a cui vanno<br />
aggiunti una quarantina già discussi in municipio<br />
e non ancora passati in consiglio comunale.<br />
Una cifra che con i progetti futuri, Centro<br />
sportivo, Lungolago e Campo Marzio sfiora,con<br />
gli apprti privati, il miliardo. Un “gigantismo<br />
progettuale” che deve fare i conti con il calo del<br />
gettito fiscale, soprattutto delle banche e con un<br />
bilancio che da alcuni anni si chiude in rosso<br />
(nel 2013 oltre i 30 milioni di disavanzo) per cui<br />
le ambizioni della città dovranno ben calibrarsi<br />
o come sostiene Martino Rossi (capogruppo<br />
socialista) rapportarsi sulla legislatura breve di<br />
tre anni e con un ordine di priorità realistico.<br />
c.m.<br />
Ti-Press<br />
I BARATTOLI<br />
I famosi barattoli di Andy Warhol<br />
rielaborati in chiave luganese<br />
da René Bossi per il Caffè<br />
L’intervista<br />
istituzionali, soprattutto<br />
a livello regionale e quindi di<br />
“Irapporti<br />
prossimità, non sono mai inutili”.<br />
Così Piero Bassetti, fondatore dell’Osservatorio<br />
Globus et Locus, commenta la<br />
notizia che la Lombardia ha istituito una<br />
commissione per i rapporti tra la Regione<br />
e le aree di confine. Ma per lui che è<br />
stato il primo presidente della Regione “i<br />
veri rapporti fruttuosi e quotidiani si stabiliscono<br />
all’interno delle società civili,<br />
mentre è indubbio che oggi, anche a livello<br />
europeo, i rapporti fra le conglomerazioni<br />
urbane, e cioè le città, sono quelli<br />
che fanno la differenza.”<br />
Avere come interlocutrice Lugano,<br />
può garantire un vantaggio alla Lombardia?<br />
“Sicuramente sì, Milano e la Lombardia<br />
guardano a Lugano e alla Svizzera italiana<br />
come a un importante interlocutore<br />
nell’ambito che definisco italico. Una<br />
condivisa cultura e interessi comuni permetterebbero<br />
a queste realtà, se più unite<br />
e interconnesse, sia un vantaggio sul<br />
versante appunto italico in Svizzera (Lugano<br />
e il Ticino non sarebbero più soli)<br />
sia un accesso, per la Lombardia e Milano,<br />
a un importante mercato finanziario<br />
e turistico.”<br />
I rapporti con la Lombardia vi sti da Bassetti, presidente di “Globus et Locus”<br />
“Lavorando<br />
uniti saremo<br />
la porta<br />
mediterranea”<br />
Ritiene che i muri a Chiasso o i blocchi<br />
dei ristorni tasse frontalieri siano pagine<br />
di un passato… passato?<br />
“Lo spero. La collaborazione sulla frontiera<br />
è essenziale affinché due realtà dinamiche<br />
e culturalmente vicine facciano<br />
valere la forza di un’unione nei fatti che<br />
le collocherebbe, in un’ottica di “porta<br />
del Mediterraneo”, in una posizione vantaggiosa<br />
rispetto ad altri competitori globali/locali,<br />
ovvero agenti nella globalità<br />
con radici locali chiare e riconoscibili.”<br />
Alptransit ed Expo2015, sono due possibili<br />
temi di collaborazione?<br />
“Senz’altro. Alptransit deve essere prolungata<br />
fino a Milano, per essere davvero<br />
PIERO BASSETTI<br />
Fondatore di<br />
Globus et Locus”<br />
è stato anche il<br />
primo presidente<br />
della Regione<br />
Lombardia<br />
efficace: le due controparti, italiana e<br />
svizzera, devono lavorare in questo senso.<br />
L’Expo sarà una grande manifestazione<br />
che porterà indubbi vantaggi anche a<br />
Lugano e al Ticino. La collaborazione<br />
deve avvenire su temi concreti e condivisi<br />
in un’ottica di sviluppo globale e locale<br />
delle regioni coinvolte.”<br />
L’interscambio Lugano-Milano, i rapporti<br />
economici e finanziari possono<br />
unire due realtà divise da una dogana?<br />
“Per il sapere, per la società civile, la dogana<br />
non esiste più. La collaborazione<br />
non solo è possibile, ma necessaria e impellente.<br />
Sennò si rischia di perdere tutti<br />
i treni dello sviluppo regionale.”<br />
Ti-Press<br />
La proposta<br />
Dopo lo sprint luganese, le fusioni ora non si fermano più e il sindacato propone...<br />
Alla fine ne rimarranno solo quindici<br />
Sta allarmando i partiti l’idea di ridurre drasticamente gli attuali 135 comuni<br />
Ese si seguisse l’idea della<br />
Grande Lugano anche<br />
per il resto del Ticino?<br />
Non è facile immaginarsi un<br />
cantone con soli 15 Comuni<br />
come vorrebbe l’iniziativa<br />
della Vpod, ma in passato non<br />
erano mancate proposte ancora<br />
più radicali. Manuele<br />
Bertoli, oggi consigliere di<br />
Stato, cinque anni fa propose<br />
di ridurre i Comuni, allora<br />
poco meno di duecento, a cinque.<br />
Cinque per tutto il Ticino:<br />
Mendrisio, Lugano, Bellinzona,<br />
Locarno e Biasca. Era<br />
anche una risposta politica al<br />
peso di Lugano che già allora<br />
stava assumendo una dimensione<br />
“metropolitana” e in<br />
contrasto col Cantone sulla<br />
spinosa questione dei flussi<br />
finanziari nella perequazione<br />
intercomunale. Nonostante<br />
ciò, la proposta di Bertoli non<br />
ebbe fortuna.<br />
L’idea fu accolta nel Ps con<br />
indifferenza. Peggio andò nel<br />
Ppd, il presidente Giovanni<br />
Jelmini la giudicò contraria<br />
ai “sentimenti democratici e<br />
federalisti ancora presenti nei<br />
cittadini di questo Paese”. Il<br />
deputato Franco Celio del Plrt<br />
sostenenne, invece, che con<br />
soli cinque Comuni si sarebbe<br />
solo aumentato l’apparato<br />
Il caso<br />
le varie<br />
FASI<br />
IL<br />
PIZZ<br />
INO<br />
Ti-Press<br />
Prima ancora della Grande Lugano, che ha assorbito<br />
tanti Comuni, entrando nella top ten delle<br />
città svizzere, è Glarona ad aver dato l’esempio.<br />
Qui, nel 2006, la Landsgemeinde decise che 25 comuni<br />
erano troppi. Governo e Parlamento ne proponevano<br />
10. Ma il popolo, in votazione sulla pubblica<br />
piazza dell’omonimo capoluogo, decise che tre erano<br />
sufficienti. A fare la differenza furono i giovani, accorsi<br />
in massa. E dunque: Glarona Nord, Glarona Centro<br />
e Glarona Sud. Questi, a partire dall’inizio del 2011<br />
sono i nomi ufficiali, anche se poco fantasiasi, dei tre<br />
Comuni.<br />
Ma Glarona è solo l’esempio più eclatante. Di riduzioni,<br />
fusioni, agglomerazioni si parla un po’ in tutta la<br />
Svizzera: da Friburgo a Berna, dai Grigioni al Ticino.<br />
“Il problema si è acuito negli anni Novanta - spiega<br />
Sigisbert Lutz, ex direttore dell’Associazione dei Comuni<br />
svizzeri (Acs) -. Ricordo che diventò un tema<br />
nel canton Friburgo e poi nel resto del Paese. Prima,<br />
le fusioni erano sporadiche e il numero dei Comuni, a<br />
livello nazionale, era più o meno stabile, attorno ai<br />
tremila”.<br />
Da allora il numero è andato calando progressivamente.<br />
Oggi siamo sotto la soglia di 2500. Solo nel periodo<br />
compreso tra gli ultimi due censimenti generali,<br />
il 2000 e il 2010, il loro numero è sceso di 312 unità.<br />
Di fatto, una media di 30 Comuni in meno all’anno.<br />
Le fusioni riguardano soprattutto le piccole realtà,<br />
quelle dove si fa fatica a reperire personale e in cui i<br />
problemi finanziari si fanno più pressanti. Ma gli<br />
esempi di Lugano, Lucerna o Rapperswil dimostrano<br />
che il fenomeno tocca anche le agglomerazioni attorno<br />
a centri urbani più grandi.<br />
Ci sarà una ragione per cui<br />
l’anagramma di Lugano<br />
è “languo”. È la paura<br />
di un sindaco leghista.<br />
10 MILA FIRME<br />
L’iniziativa popolare<br />
costituzionale “Rafforzare<br />
i Comuni. Per un Ticino<br />
democratico e ben<br />
organizzato” pubblicata<br />
il 5 aprile necessita di 10<br />
mila firme per essere<br />
presentata.<br />
‘‘Il politico<br />
“Questa nuova<br />
riorganizzazione è<br />
l’unica soluzione<br />
amministrativo-burocratico<br />
con una contemporanea<br />
esclusione dei cittadini alla<br />
vita democratica. Archiviata<br />
Lo “schema Glarona”<br />
è il sogno di chi vuole<br />
meno realtà comunali<br />
SOLO 15 COMUNI<br />
Solo 15 Comuni: Ascona,<br />
Bellinzona,Capriasca,<br />
Chiasso, Gambarogno,<br />
Leventina, Locarno,<br />
Lugano, Malcantone,<br />
Mendrisio, Riviera, Val<br />
Blenio, Valmaggia,<br />
Val Verzasca, Vedeggio.<br />
“Occorre un<br />
cambiamento di<br />
mentalità con una<br />
nuova solidarietà<br />
cantonale”<br />
sindacato<br />
al taglio dei servizi<br />
pubblici” ‘‘Il<br />
L’esempio più eclatante, da 25 Municipi si è passati a soli tre<br />
Tra le motivazioni addotte per giustificare le fusioni, è<br />
quella economica che fa la differenza: il rapporto costi-benefici,<br />
il poter influire in maniera più incisiva<br />
sulla politica cantonale, la maggiore forza d’attrazione<br />
per le aziende e così via.<br />
Al contrario, le ragioni degli oppositori sono soprattutto<br />
di natura socio-politica come, ad esempio, l’aumento<br />
della distanza tra autorità e cittadino, oppure<br />
la minore identificazione con le istituzioni.<br />
La recente proposta in Ticino della Vpod di ridurre il<br />
numero dei Comuni da 135 a 15, tramite lo strumento<br />
La diminuzione delle unità amministrative<br />
viene interpretata anche come un segno della<br />
crisi del vecchio sistema di milizia politica<br />
dell’iniziativa popolare, è un ulteriore e drastico stimolo<br />
alla semplificazione amministrativa. “In genere<br />
- continua Lutz -, è così che avviene, nel senso che<br />
l’input viene dall’alto. Ma poi deve procedere dal basso.<br />
Ci sono abbastanza episodi di tentativi falliti proprio<br />
perchè il processo è stato percepito dai cittadini<br />
come un che di forzato”.<br />
Ma il fenomeno della decisa riduzione dei Comuni è<br />
stato interpretato anche come un segnale che il sistema<br />
di milizia è ormai in crisi, e che si va verso una<br />
maggiore professionalizzazione della politica. “Ma il<br />
sistema di milizia va difeso - aggiunge Lutz -. Certo,<br />
esistono realtà molto, forse troppo piccole. Ma bisogna<br />
fare attenzione a non creare, all’inverso, delle<br />
unità troppo grandi”. m.l.r.<br />
NUOVI QUARTIERI<br />
Ogni Comune è<br />
suddiviso in quartieri,<br />
consultati per tutte le<br />
questioni che hanno<br />
un impatto rilevante sul<br />
territorio. Possono<br />
formulare proposte o<br />
osservazioni.<br />
l’ipotesi Bertoli, ora a ridurre i<br />
Comuni ci prova il sindacato<br />
Vpod. Con un taglio meno<br />
drastico, ma pur sempre si-<br />
LA PICCOLA<br />
GLARONA<br />
Nel 2006 si<br />
decise che 25<br />
Comuni erano<br />
troppi. Governo<br />
e Parlamento ne<br />
proponevano<br />
dieci.<br />
Ma il popolo, in<br />
votazione sulla<br />
pubblica piazza,<br />
decise che tre<br />
erano sufficienti<br />
PARTECIPAZIONE<br />
Rafforzata la<br />
democrazia: un<br />
ventesimo dei cittadini di<br />
un Comune entro 60<br />
giorni può presentare<br />
un’iniziativa popolare o<br />
entro 45 giorni lanciare<br />
un referendum<br />
3<br />
gnificativo visto che si vorrebbe<br />
passare da 135 a 15 Comuni.<br />
E così lo scorso 6 aprile è<br />
partita, in concomitanza delle<br />
elezioni di Lugano e del Mendrisiotto,<br />
la raccolta delle firme<br />
per l’iniziativa popolareper<br />
la riduzione dei Comuni.<br />
Tutto è iniziato, spiegano alla<br />
Vpod, dal fallimento dell’iniziativa<br />
Ghiringhelli che voleva<br />
obbligare il Ticino a votare<br />
l’aggregazione del Bellinzonese<br />
e del Locarnese e dalla necessità<br />
di garantire su tutto il<br />
territorio servizi pubblici di<br />
qualità. “La riorganizzazione<br />
dei servizi pubblici – sostiene<br />
Raoul Ghisletta, che ne è il<br />
primo proponente - è l’unica<br />
alternativa alla politica dei tagli<br />
negli stessi servizi pubblici”.<br />
La proposta però ha mandato<br />
in tilt i partiti: la riduzione<br />
così drastica dei municipi lascerebbe<br />
a spasso all’incirca<br />
600 municipali e centinaia di<br />
consiglieri comunali, cioè<br />
quella filiera sociale che collega<br />
i partiti alla popolazione.<br />
Però se i politici latitano, il<br />
sindaco di Lugano Giudici, s’è<br />
detto favorevole, sebbene la<br />
costituzione di 15 Comuni<br />
forti i sembra essere una risposta<br />
alla forza del Luganese.<br />
Ma ora pure Celio considera<br />
interessante la nuova<br />
proposta, nonostante una certa<br />
rigidità: “Buona l’idea di<br />
eleggere i rappresentanti di<br />
quartiere, ma perché solo 15 e<br />
“Una riforma che cerca<br />
di tutelare anche<br />
i distretti periferici<br />
contro lo strapotere<br />
di chi è più grande”<br />
non 18, o 21 comuni?” Il sindacato<br />
intanto riconferma<br />
con convinzione l’idea. “Si<br />
tratta di una riforma che vuole<br />
tutelare anche le regioni periferiche<br />
- sostiene Fausto Calabretta<br />
della Vpod –. Ma occorre<br />
un cambiamento di<br />
mentalità. Per questo abbiamo<br />
inserito il principio della<br />
solidarietà fra Comuni con risorse<br />
finanziarie differenti e<br />
dello sviluppo territoriale<br />
equilibrato, oltre al rafforzamento<br />
dei servizi di base”.<br />
Insomma un processo di riorganizzazione<br />
gigantesco che<br />
tutela però i dipendenti pubblici.<br />
“Nel processo aggregativo<br />
- precisa Calabretta - non<br />
vi saranno licenziamenti, il<br />
personale sarà mantenuto<br />
all’attuale livello, anzi si potranno<br />
creare dei contratti<br />
collettivi di lavoro di diritto<br />
pubblico”. Dei 15 comuni, cinque<br />
nascerebbero nel Locarnese:<br />
Ascona, Gambarogno,<br />
Locarno, Vallemaggia e Valle<br />
Verzasca. Uno solo nel Bellinzonese:<br />
Bellinzona. Quattro<br />
nel Luganese: Capriasca, Lugano,<br />
Malcantone e Valle del<br />
Veleggio. Due nel Mendrisiotto:<br />
Chiasso e Mendrisio. Tre<br />
nelle “Tre Valli”: Leventina,<br />
Riviera e Valle di Blenio. c.m.
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IL CAFFÈ 14 aprile 2013<br />
Manifestazioni contrapposte, a Bari e Roma, mentre si negozia per l’elezione del presidente della Repubblica<br />
Sinistra e destra<br />
si sfidano in piazza<br />
ma l’Italia resta<br />
senza un governo<br />
NOSTRO SERVIZIO<br />
“Governo subito, oppure elezioni”.<br />
La sfida, lanciata da Bari da<br />
Silvio Berlusconi, è stata accolta<br />
a Roma da Pierluigi Bersani:<br />
“Nessun governissimo”. Dunque<br />
l’Italia, dove la disoccupazione è<br />
alle stelle e la cassa integrazione<br />
ha toccato il drammatico record<br />
di oltre mezzo milione di lavoratori,<br />
si trova sempre in fase di<br />
stallo. E questo dopo 50 giorni di<br />
vuoto (anche se formalmente è<br />
in carica Mario Monti), d’assenza<br />
di un esecutivo nazionale. È<br />
questa l’unica certezza venuta<br />
dalla sfida in piazza tra centrosinistra<br />
e centrodestra, combattuta<br />
ieri, sabato, a suon di battute e<br />
slogan tra Bari, dove è sbarcato il<br />
Cavaliere, e Roma, dove Bersani,<br />
leader del Pd, ha radunato i suoi<br />
per parlare anche delle prossime<br />
elezioni nella capitale.<br />
L’ultima speranza di un governo<br />
di unità nazionale si è dunque<br />
spenta. E ora, dopo i nuovi no,<br />
probabilmente la partita potrà<br />
essere riaperta solo dal nuovo<br />
presidente della Repubblica che<br />
sarà eletto tra breve in sostituzione<br />
di Giorgio Napolitano. Un<br />
appuntamento che potrebbe<br />
riavvicinare le parti e rilanciare il<br />
dialogo. Ma se anche in questodelicato<br />
pasaggio istituzionale si<br />
dovessero riaffermare le divisioni<br />
attuali, e al Quirinale dovesse<br />
andare un esponente indicato<br />
solo da una parte politica, le ferite<br />
si riaprirebbero. Tanto che<br />
Berlusconi ha attaccato uno dei<br />
possibili candidati, l’ex premier<br />
Romano Prodi: “Se viene eletto<br />
lui scappiamo tutti all’estero”.<br />
Ma la sinistra, teoricamente, ha<br />
la maggioranza assoluta che può<br />
esercitare dopo le prime tre votazioni<br />
previste con uno scarto<br />
di due terzi. E proprio su Prodi<br />
potrebbe trovare tra gli alleati il<br />
gruppo che fa capo a Beppe Grillo.<br />
Che Berlusconi bolla come<br />
“dilettanti allo sbaraglio”.<br />
In Egitto<br />
Mubarak in aula<br />
e si scatena il caos,<br />
processo sospeso<br />
Avrebbe dovuto prendere il via ieri, sabato, al<br />
Cairo, il processo contro l'ex presidente egiziano<br />
Hosni Mubarak, accusato di responsabilità<br />
nella morte di 850 persone durante le proteste<br />
del 2011. Ma il presidente della corte Mustafa<br />
Hassan Abdallah ha rinunciato immediatamente<br />
al suo incarico scatenando il caos in un aula<br />
gremita di parenti delle vittime. L’ex raìs, arrivato<br />
in barella in udienza, è stato riportato in elicottero<br />
nell’ospedale militare che lo ospita. Imponenti<br />
le forze dell’ordine schierate attorno al<br />
tribunale: circa tremila, tra militari e agenti di<br />
polizia, e 150 veicoli corazzati. Il giudice “rinunciatario”<br />
è lo stesso che, nell’ottobre scorso,<br />
aveva pronunciato una controversa sentenza di<br />
assoluzione per i mandanti di un attacco contro<br />
i manifestanti anti-Mubarak.<br />
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BERLUSCONI<br />
IN PUGLIA<br />
Piazza<br />
gremita a Bari<br />
per il comizio<br />
di Berlusconi<br />
Per ora, tuttavia, restano le profonde<br />
divisioni. Non soltanto tra<br />
i due maggiori poli, ma anche<br />
interne.<br />
Bersani ha nuovamente punzecchiato<br />
il sindaco di Firenze Matteo<br />
Renzi, che ha battuto alle primarie<br />
del suo partito, ma che nei<br />
sondaggi – se si dovesse tornare<br />
alle urne - risulta davanti a tutti.<br />
Il maggiore alleato di Berlusconi,<br />
la Lega, invece deve fare i<br />
In Venezuela<br />
A Caracas si decide<br />
se dopo Chávez<br />
resterà il “chavismo”<br />
Si deciderà oggi, domenica, il destino del Venezuela<br />
con le elezioni presidenziali che potrebbero<br />
mutare i rapporti geopolitici dell’intero Sudamerica.<br />
Sono le prime elezioni, dopo 15 anni,<br />
senza la presenza fisica di Hugo Chávez, e decideranno<br />
se, fino al 2019, ci sarà un proseguimento<br />
della “Rivoluzione Bolivariana” incarnata<br />
dallo scomparso comandante, cioè se resterà il<br />
“chavismo” dopo Chávez. Un vero e proprio referendum.<br />
Perché Henrique Capriles, leader di<br />
un’alleanza dei gruppi di opposizione, sconfitto<br />
alle ultime elezioni di ottobre, contro tutte le<br />
aspettative, è accreditato dai sondaggi non lontano<br />
da Nicolás Maduro, il “paese candidato”,<br />
come viene definito dalla propaganda ufficiale.<br />
L’esito del confronto sembra incerto più di<br />
quanto si potesse prevedere solo un mese fa.<br />
H3VK 9V=( ZVT3h $j7É°É<br />
ÌýÀÀŽ¯<br />
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Fotogramma<br />
conti con le espulsioni di 25 “ribelli”<br />
in Veneto, che hanno fatto<br />
salire la tensione interna e che<br />
potrebbe ulteriormente crescere<br />
con nuove espulsioni, stavolta in<br />
Lombardia, dove rischia l’ex presidente<br />
della Provincia di Varese,<br />
Marco Reguzzoni.<br />
Ma Berlusconi a Bari, con accanto<br />
la giovane fidanzata Francesca<br />
Pascale riapparsa sulla scena<br />
con in braccio il barboncino<br />
Dudù, è sembrato ottimista. E<br />
deciso. Ha nuovamente attaccato<br />
la magistratura, un “leit motiv”<br />
ormai dei suoi comizi, e ha<br />
annunciato che se l’Italia tornerà<br />
alle urne lui sarà il candidato<br />
premier del centrodestra. Poi ha<br />
ribadito: “O c'è subito un governo<br />
forte e stabile o è meglio ridare<br />
la parola agli italiani votando<br />
a giugno”.<br />
Il no a questa ipotesi è arrivato in<br />
tempo reale da Roma: “Il governissimo<br />
non è la risposta ai problemi”,<br />
ha affermato Bersani che<br />
ha accusato Berlusconi di aver<br />
portato il Paese allo sfacelo, di<br />
non aver capito la gravità della<br />
situazione propalando “demenziali<br />
panzane come quando affermò<br />
che l’Italia stava bene e<br />
che i ristoranti erano pieni”. Per<br />
il Quirinale Bersani ha affermato<br />
che il Pd, cercherà “una soluzione<br />
più largamente condivisa in<br />
Parlamento”. Ma Berlusconi ha<br />
rilanciato le accuse: “La sinistra<br />
si è presa la presidenza dei due<br />
rami del Parlamento e ora vuole<br />
anche il Colle per occupare tutte<br />
le più alte cariche dello Stato”.<br />
MAPPE<br />
LUIGI BONANATE<br />
5<br />
ILMONDO<br />
Il “baby” Kim Jong-un<br />
non sa cosa vuol dire<br />
violare il tabù nucleare<br />
Proviamo, per una volta, a immaginare lo scenario<br />
peggiore: che cosa potrebbe succedere se Kim Jongun<br />
davvero lanciasse un attacco nucleare? La Corea<br />
del Nord, l’attaccante, è un piccolo semi-Paese, guidato<br />
dittatorialmente (ovvero: terroristicamente) dal<br />
giovane nipote del despota di un tempo, che addirittura<br />
si era fatto erigere intorno tutta una filosofia politica.<br />
Per dimostrare che la Corea del Nord era il più<br />
grande e migliore esempio di società comunista perfetta<br />
della storia; un po’ come l’Albania, che Enver<br />
Hoxha aveva governato illudendo il suo popolo di essere<br />
all’avanguardia del progresso. Ma, almeno, quest’ultimo<br />
non arrivò fino alla bomba atomica.<br />
Kim Jong-un invece ha avuto in eredità un pugno di<br />
queste bombe e vorrebbe usarle. Ma non sa neppure<br />
per quale fine, se non è stato capace di esplicitare alcun<br />
obiettivo politico a servizio del cui la bomba potrebbe<br />
essere utilizzata: né un progetto di dominazione<br />
né, al contrario, la ribellione a qualche terribile<br />
sopruso straniero cui ribellarsi. Nulla di nulla.<br />
E forse non sa che la stessa bomba atomica è nulla di<br />
nulla, ovvero trasforma qualsiasi cosa in un “nulla”.<br />
Nulla di ciò che l’uomo ha saputo costruire nei<br />
millenni potrebbe resistere ai pochi secondi<br />
durante i quali succederebbe che:<br />
1) l’esplosione produce una vampata di<br />
calore di migliaia di gradi che brucia<br />
qualsiasi cosa ne sia avvolta; 2) il vento<br />
(lo spostamento d’aria) è talmente<br />
forte da spazzare via, come un tsunami,<br />
qualsiasi cosa; 3) le radiazioni (il famoso<br />
“fall out”) si diffonderebbero per migliaia di chilometri<br />
(ovviamente a seconda della potenza della<br />
bomba utilizzata). Per ora, l’uomo non è riuscito a<br />
costruire nulla di peggio. C’è solo un piccolo inconveniente,<br />
che forse gli zelanti generali di Kim non<br />
hanno spiegato al dittatore, per non perdere il posto:<br />
che la “consegna” della bomba è molto complicata.<br />
Forza per far sollevare il missile-vettore, precisione<br />
nel puntamento dell’obiettivo, esplosione, non si<br />
conseguono con la bacchetta magica, ma dopo ricerche<br />
e investimenti quasi senza fine.<br />
E poi: i bersagli che Kim Jong-un può proporsi sono<br />
molto vicini: Sud Corea, isola di Guam, Giappone.<br />
Ma la contaminazione non ha frontiere e non preserverebbe<br />
la Corea del Nord dalle radiazioni. E<br />
neppure dalla collera terribile di Stati Uniti, Giappone<br />
e Corea del Sud. Per non dire della Cina (antica<br />
ma ormai disgustata protettrice) e poi di tutta la<br />
comunità internazionale. La violazione del tabù nucleare<br />
è il peggior male che possa capitare. Dobbiamo<br />
trovare qualcuno che lo spieghi anche a Kim<br />
Jong-un.<br />
=àfièõ_õfi Í!Ä<br />
fièèfiçfi<br />
ofi¬¬ŒèèŒÞ_Ô<br />
WŒ_ (_þõðþ_¬fi À.¢ ñ´¾¯ (ðþõðþfi
6<br />
L’ATTUALITÀ<br />
& LOSPORT<br />
GLIAFFARI<br />
Il Bellinzona calcio<br />
“vede” la salvezza<br />
aiutato dal Locarno<br />
Allo studio un’operazione societaria<br />
tra i “granata” e il club del Verbano<br />
La salvezza per il Bellinzona<br />
potrebbe essere<br />
all’orizzonte. Forse dietro<br />
l’angolo. Non avrà il<br />
volto di un gruppo italiano<br />
legato ad una squadra di calcio,<br />
come si era ventilato nei giorni<br />
scorsi, ma di una piccola cordata<br />
di imprenditori locali, soprattutto<br />
bellinzonesi, a cui dovrebbe dare<br />
una mano anche la famiglia Giulini.<br />
Ovvero gli industriali italiani<br />
alle spalle del patron del Bellinzona,<br />
Gabriele, le cui disavventure<br />
imprenditoriali in Russia, dalla<br />
scorsa primavera hanno determinato<br />
un crollo vero e proprio della<br />
sua disponibilità economica.<br />
Ma non basterà la “cordata” e la<br />
“mano” dei Giulini a dare un futuro<br />
all’Acb. L’iniezione finanziaria<br />
di queste settimane, in attesa della<br />
convocazione in pretura il prossimo<br />
giovedì 18 aprile, servirà solo<br />
ad evitare il fallimento. Ma il futuro<br />
è ben altra cosa. Ed è qui, a questo<br />
punto, che bisogna prestare<br />
particolare attenzione alla strategia<br />
messa a punto, per ora nelle<br />
grandi linee a quanto è dato sape-<br />
La razionalizzazione dei<br />
costi per evitare le spese di<br />
quattro squadre in serie B<br />
re, dal gruppo di salvataggio. E<br />
cioè: il Bellinzona dovrebbe acquisire<br />
la licenza dal Locarno<br />
(squadra che milita nella sua stessa<br />
divisione) che probabilmente<br />
la otterrà a giorni.<br />
Eccolo dunque (ammesso che<br />
questa strategia possa concretizzarsi<br />
e risultare vincente), il primo<br />
passo per la razionalizzazione finanziaria<br />
e la nascita di un club<br />
sportivo, come dire?, 2.0. Un anticipo<br />
del futuro. Potrebbe chiamarsi<br />
“Fc Ticino”, “Sopraceneri”,<br />
“Locarno-Bellinzona”…<br />
Un primo passo a riprova che<br />
quattro squadre di calcio in Challenge<br />
League sono troppe, per<br />
una realtà di 330 mila abitanti.<br />
Troppe per sostenere spese sempre<br />
più alte, a fronte di poche migliaia<br />
di spettatori. Ma torniamo ai<br />
granata. Alla strategia finanziaria<br />
studiata da Gabriele Giulini, ma<br />
soprattutto dagli imprenditori<br />
bellinzonesi che sono corsi in suo<br />
aiuto. Come pubblicato su queste<br />
pagine tre settimane fa, la famiglia<br />
Giulini era ed è intenzionata a intervenire<br />
per salvaguardare il proprio<br />
nome ed evitare al patron Gabriele<br />
probabili, quanto concreti<br />
risvolti penali. Ciò in relazione, soprattutto,<br />
al mancato pagamento<br />
per diversi mesi, forse un anno,<br />
forse più, degli oneri sociali per i<br />
dipendenti.<br />
A quanto ammontino con esattezza<br />
i debiti del Bellinzona, maturati<br />
sotto la gestione Giulini, oggi non<br />
è in grado di dirlo nessuno. Si parla<br />
di un paio di milioni. C’è chi azzarda<br />
tre o quattro. Ma si tratta di<br />
speculazioni. Certamente la famiglia<br />
Giulini, come detto, provvede-<br />
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!" &’%)! )<br />
I PRESIDENTI<br />
Gabriele Giulini,<br />
presidente del<br />
Bellinzona Calcio,<br />
e Stefano Gilardi,<br />
presidente<br />
del Locarno<br />
rà a tamponare quelle falle che potrebbero<br />
costare al patron e al consiglio<br />
di amministrazione (decimato<br />
dalle dimissioni dei mesi<br />
scorsi) seri guai giudiziari.<br />
Dalla Sicilia - dove tra marzo e<br />
l’inizio di aprile, si era sollevato un<br />
certo interesse per il Bellinzona -<br />
in questi ultimi giorni è giunto un<br />
vento gelido. Dal Catania Calcio, la<br />
presidenza ha fatto sapere di non<br />
essere più interessata ai granata.<br />
La pubblicazione della notizia su<br />
alcuni media ha fatto cambiare<br />
idee al presidente Antonino Pulvirenti.<br />
L’aggancio era avvenuto attraverso<br />
Pietro Lo Monaco, oggi al<br />
Messina. Sferzati dal gelido vento<br />
siciliano, i bellinzonesi si sono<br />
dati da fare. Soprattutto due ex<br />
presidenti, Carlo Delcò e Andrea<br />
Rege Colet, si sono fatti carico della<br />
raccolta di fondi. Hanno racimolato<br />
mezzo milione di franchi,<br />
questa è la voce circolata nelle ultime<br />
ore. Mezzo milione a cui occorre<br />
aggiungere la promessa di<br />
Gabriele Giulini di un sufficiente<br />
sostegno, tale da sanare l’attuale<br />
situazione. Tale da superare la<br />
strettoia dell’udienza in pretura<br />
giovedì.<br />
Ma l’orizzonte resta cupo. Cupo<br />
perchè, per ottenere la licenza per<br />
la prossima stagione, occorrono<br />
garanzie finanziarie. Ed ecco che<br />
dal cilindro esce il “coniglio” Locarno.<br />
Una squadra che apparentemente,<br />
forse come tutte, sta benino,<br />
ma che in verità, forse come<br />
!.,- "1)5 %( 430* )/310 $01&/’0*#4+&/0<br />
333-"(&’#."4- %0’2$)+! 5*, */5 */ */<br />
tutte, stenta, fatica a far quadrare i<br />
conti e, nel contempo, a mantenere<br />
un sufficiente livello agonistico.<br />
Per il Locarno come per il Bellinzona,<br />
la quadratura del cerchio è<br />
difficile, se non impossibile. Perciò<br />
i vertici delle due squadre hanno<br />
studiato l’“Operazione Licenza”.<br />
Il passaggio di mano, cioè, della licenza<br />
sportiva per la prossima stagione<br />
che, con ogni probabilità, il<br />
Locarno dovrebbe ottenere a giorni.<br />
La squadra del Verbano potrebbe<br />
cedere - non si sa esattamente<br />
a quali condizioni e dopo<br />
quali operazioni societarie - la<br />
propria licenza ai granata. Permettendo<br />
di fatto all’Associazione<br />
calcio Bellinzona (con quale<br />
Ti-Press Ti-Press<br />
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IL CAFFÈ 14 aprile 2013<br />
La famiglia Giulini<br />
dovrebbe coprire<br />
i debiti “istituzionali”.<br />
La licenza 2013/14<br />
potrebbe essere<br />
“acquisita”<br />
dalle Bianche<br />
casacche<br />
nome in futuro?) la presenza nel<br />
2014 in Challenge League. Che ne<br />
sarà delle bianche casacche, i locarnesi<br />
cioè, o semplicemente del<br />
nome della squadra, Locarno,<br />
oggi non è dato sapere. Ma è possibile<br />
che le trattative in corso non<br />
abbiano ancora affinato alcuni<br />
dettagli. Dettagli da valutare attentamente<br />
prima di varare l’operazione.<br />
Contattato dal Caffè, il presidente<br />
del Locarno Stefano Gilardi, non<br />
conferma, né smentisce: “I nostri<br />
obiettivi ora sono ottenere la licenza,<br />
la decisione dovrebbe cadere<br />
il 28 aprile, e le prossime 10<br />
partite per valutare la nostra situazione<br />
sportiva. Poi, come sempre,<br />
resto aperto a tutti gli sviluppi.<br />
Collaborazioni comprese. Contatti<br />
con chi sta cercando di salvare<br />
il Bellinzona? Per ora solo a livello<br />
individuale”. Il Locarno è ultimo<br />
in classifica. Verrà probabilmente<br />
retrocesso. E un accordo<br />
con il Bellinzona potrebbe presentare<br />
prospettive interessanti.<br />
Le ipotesi dovrebbero essere diverse.<br />
Eccone una possibile.Gio-<br />
Come un’Idra, ma a due<br />
teste, la società potrebbe<br />
rinascere dopo il fallimento<br />
vedì prossimo il Bellinzona non<br />
raggiunge alcun accordo con i<br />
propri creditori, eccezion fatta per<br />
quelli istituzionali (oneri sociali).<br />
La società viene dichiarata fallita e<br />
resta in vita l’Associazione Calcio<br />
Bellinzona (Acb), quindi solo la<br />
squadra giovanile. Nel contempo,<br />
il Locarno viene retrocesso in prima<br />
Lega perchè ultimo in classifica.<br />
A questo punto scatta, preparata<br />
già ora con attenti artifici societari,<br />
l’Operazione Salvataggio.<br />
La licenza ottenuta dal Locarno è<br />
“ceduta” all’Acb. E il Bellinzona rinasce<br />
come un’Idra, non con<br />
nove teste come il mostro della<br />
mitologia greca, ma con due (Bellinzona<br />
e Locarno). Grazie ad una<br />
sola licenza.<br />
Un’ipotesi, quest’ultima, diversamente<br />
possibile anche nel caso di<br />
un concordato tra il Bellinzona e i<br />
suoi creditori. E cioè del non fallimento.<br />
r.c.
IL CAFFÈ 14 aprile 2013<br />
I retroscena<br />
dell’inchiesta<br />
sulla discoteca<br />
del Casinò.<br />
E sullo sfondo<br />
la cocaina e un<br />
politico leghista<br />
UNA STORIA<br />
TORMENTATA<br />
L’insegna<br />
del lounge e<br />
discoteca Nyx<br />
nel Casinò<br />
di Lugano<br />
MAURO SPIGNESI<br />
Il primo trucco l’ha usato per<br />
entrare in Ticino. Per ottenere il<br />
permesso di dimora ha presentato<br />
un “falso certificato di lavoro<br />
individuale alle dipendenze”<br />
di una società di Lugano. E per<br />
questo Paolo Guarnieri, ex responsabile<br />
marketing del Casinò<br />
di Lugano, deve ora rispondere<br />
di inganno nei confronti<br />
dell’autorità. Un reato minore rispetto<br />
alla sfilza degli altri che<br />
gli vengono contestati nel lungo<br />
atto d’accusa del Ministero pubblico,<br />
al termine dell’inchiesta<br />
sulla discoteca Nyx, in cui Guarnieri<br />
è imputato insieme al suo<br />
socio Hector Bravo Moron, detto<br />
Tito. Il re della movida luganese,<br />
che deve rispondere di accuse<br />
ben più gravi. Come la “correità”<br />
in sequestro di persona, in lesioni<br />
intenzionali semplici, in<br />
omissione di soccorso e favoreggiamento.<br />
Oltre che in ripetuta<br />
amministrazione infedele. L’indagine<br />
che ha portato all’arresto<br />
di Bravo Moron e Guarnieri, ha<br />
sollevato però il velo anche su<br />
qualche inquietante retroscena<br />
che, secondo qualificate fonti de<br />
Il Caffè, vede anche protagonista,<br />
a margine del consumo di<br />
cocaina, un noto esponente della<br />
Lega dei ticinesi che, va precisato,<br />
non risulta indagato.<br />
Quello che invece affiora dal<br />
dettagliato atto d’accusa, che ora<br />
dovrà tuttavia, è bene ricordarlo<br />
per correttezza, reggere in aula<br />
del Tribunale quando si svolgerà<br />
il processo, sono da una parte<br />
le cifre e dall’altra il ripetersi di<br />
situazioni già viste. Per esempio<br />
Guarnieri, singolarmente, è ac-<br />
Il caso<br />
ROSA<br />
E<br />
CACTUS<br />
OFFERTI DA<br />
Piazza Muraccio, Locarno<br />
Tel. 091 751 72 31<br />
Fax 091 751 15 73<br />
una rosa a...<br />
Mario Branda<br />
“Fare politica è una cosa seria,<br />
che richiede tempo ed energie…”<br />
Così il sindaco di Bellinzona ha<br />
giustificato la scelta di lasciare il<br />
seggio in Gran Consiglio per<br />
dedicarsi alla sua Città. Un gesto<br />
di responsabilità e serietà<br />
cusato anche di ripetuta falsità<br />
di documenti, per aver consegnato<br />
al Casinò, per ottenere il<br />
rimborso, “false fatture” intestate<br />
a società italiane. Quali? Luxury<br />
rent e Luxusgame, aziende<br />
che riprendono a grandi linee<br />
l’attività della Circle Club, la so-<br />
cietà fallita anni fa di cui Guarnieri<br />
era dirigente, che offriva<br />
auto e yacht, per vivere una settimana<br />
da leoni, e che lo aveva<br />
fatto finire in guai giudiziari a<br />
Milano, per i quali tuttavia è stato<br />
assolto (“perché il fatto non<br />
sussiste”) in primo grado. Ora si<br />
un cactus a...<br />
Filippo Lombardi<br />
I 500mila franchi di oneri sociali<br />
non pagati dall’Ambrì Piotta sono<br />
una colpa grave per il Presidente.<br />
Ma, come? Il politico ticinese più<br />
in vista a livello federale è il primo<br />
a non pagare il dovuto allo Stato?<br />
Non è certo di buon esempio<br />
Conti falsi e botte, bugie e inganni,<br />
tutte le accuse sotto le luci del Nyx<br />
I DUE SOCI<br />
Paolo<br />
Guarnieri,<br />
responsabile<br />
marketing<br />
del Casinò<br />
di Lugano<br />
e il suo socio,<br />
il re della<br />
Movida,<br />
Hector Bravo<br />
Moron, noto<br />
come Tito<br />
Era sparito nel silenzio. Poi una telefonata da una clinica<br />
di Basilea, per annunciare che era morto. Suicida. Pietro<br />
D’Amico, 62 anni, una vita da magistrato iniziata a Varese,<br />
Como e poi Sondrio, soffriva da tempo per una grave<br />
malattia, arrivato sulle sponde del Reno si era ricoverato<br />
in una clinica dove gli è stato praticato il suicidio assistito.<br />
E adesso i familiari vogliono vederci chiaro e si sono<br />
rivolti a un legale. “Pietro non ci ha detto nulla”, ha<br />
spiegato all’agenzia Ansa un cugino del magistrato, Pietro<br />
Giamborino: “Ma quello che non riusciamo spiegarci è<br />
come mai nessuno della clinica di Basilea ci abbia<br />
avvertito della sua volontà di morire. Stiano valutando se<br />
agire legalmente nei confronti di chi lo ha aiutato a<br />
morire”.<br />
E tuttavia, come capita spesso in questi casi, non si sa<br />
almeno per ora a quale associazione si sia rivolto<br />
D’Amico, anche se due soltanto accettano stranieri: la<br />
Eternal Spirit, creata qualche mese fa dalla dottoressa<br />
Erika Preisig, che ha appunto sede a Basilea, e Dignitas,<br />
che però opera soprattutto a Zurigo. La terza<br />
associazione, la più nota in Svizzera, Exit che conta molti<br />
affiliati (1300 soltanto in Ticino), per sua scelta, non<br />
accoglie stranieri. Per la morte assistita, oltre la quota<br />
Undici pagine in tutto, quindici punti per racchiudere<br />
un accordo “segreto”. Quello tra la<br />
Città di Lugano e Casinos Austria Swiss Ag. È il<br />
patto d’azionariato, che ha tenuto banco anche<br />
nell’ultima riunione del Consiglio comunale,<br />
dopo una richiesta della ppd Simonetta<br />
Perucchi Borsa, che ne aveva chiesto una copia<br />
(il Caffè l’ha pubblicato oltre un anno fa).<br />
La copia arriverà. Ma non ora. Serve il sì di Casinos<br />
Austria. Ed in effetti al punto 10, si dice<br />
che “gli azionisti si impegnano a mantenere<br />
confindenziale il contenuto del presente contratto”<br />
e che le comunicazioni “ a terze persone<br />
sono possibili unicamente con il consenso<br />
di entrambe le parti”.<br />
Il Patto d’azionariato, che durerà sino al di-<br />
Il retroscena<br />
attende il verdetto d’appello.<br />
Per il Nyx dovrà essere chiarito<br />
pure l’episodio dei pestaggi.<br />
Uno in particolare “ordinato a<br />
tre dipendenti addetti alla sicurezza”<br />
direttamente da Tito Bravo.<br />
Due clienti sudamericani del<br />
Nyx finiti al pronto soccorso per<br />
I contenuti del Patto d’azionariato con Casinos Austria<br />
La Città non può cambiare i vertici<br />
cembre 2022, e potrà essere rinnovato automaticamente<br />
se una delle parti “non inoltra<br />
disdetta in forma scritta”, fissa innanzitutto la<br />
composizione societaria con le quote azionarie.<br />
E la composizione del consiglio d’amministrazione.<br />
Stabilisce che potrà cambiare la politica<br />
aziendale, decidere entità di sponsor e<br />
marketing, stipulare importanti contratti, assumere<br />
o licenziare l’amministratore delegato,<br />
soltanto all’unanimità. Cioè, per essere chiari,<br />
se oggi la Città decidesse di cambiare i vertici<br />
del Casinò non potrebbe farlo senza consenso<br />
degli austriaci. Stessa formula per “il trasferimento<br />
del luogo dell’aesercizio del Casinò”.<br />
Altro punto delicato: Casinos Austria fornisce<br />
al Casinò di Lugano servizi di “know-how”, e<br />
Ti-Press<br />
36’783<br />
232’092<br />
124’233<br />
4’019’000<br />
quindi, oltre la distribuzione dei dividendi,<br />
“ha diritto per i propri servizi ad un onorario di<br />
un milione e 200 mila franchi all’anno a partire<br />
dal 2007”, naturalmente rivisto annualmente al<br />
rialzo secondo il rincaro dei prezzi. Un vecchio<br />
problema (si tratta di ulteriori dividendi o no?)<br />
sollevato a più riprese dai sindacati. Inoltre, se<br />
la Città di Lugano decidesse di abbandonare il<br />
Casinò, la società austriaca avrebbe il diritto di<br />
prelazione, che tuttavia è reciproco.<br />
Alla fine del patto d’azionariato c’è un punto<br />
importante. È quello della cessione dei diritti e<br />
dei doveri. Operazione che può essere fatta<br />
“unicamente in presenza di un’esplicita autorizzazione<br />
preventiva in forma scritta rilasciata<br />
dall’altro azionista”.<br />
Suicidio assistito per un magistrato italiano<br />
I familiari di un giudice calabrese minacciano di denunciare una clinica di Basilea<br />
annuale attorno ai 50 franchi per far parte di una delle<br />
associazioni, uno straniero paga all’incirca 10 mila<br />
franchi. Una tariffa che comprende la visita preventiva di<br />
due medici, consulti separati, l’appartamento e il servizio<br />
funebre, con eventuale cremazione.<br />
La morte di D’Amico segue altri casi di suicidio assistito<br />
che hanno fatto clamore. Come quello di altri italiani, del<br />
fondatore del Manifesto Lucio Magri e del consigliere<br />
provinciale di Venezia Vittorio Bisso, malato di Sla<br />
(sclerosi laterale amniotrofica), la malattia che ha colpito<br />
diversi calciatori, che aveva raccontato prima di morire<br />
la sua sofferenza e la scelta di arrivare in Svizzera. O<br />
ancora casi come quelli di una coppia di cittadini inglesi,<br />
che qualche anno fa, avevano chiesto e ottenuto<br />
l’eutanasia sollevando una grande polemica in Gran<br />
Bretagna, dove un’ emittente aveva registrato i loro ultimi<br />
minuti di vita, e del rugbista Daniel James, i cui genitori<br />
vennero inquisiti e poi assolti dall’accusa d’aver aiutato il<br />
figlio a morire. Ora la vicenda di Pietro D’Amico,<br />
originario di Vibo Valentia, in Calabria, pare destinata a<br />
sollevare nuove polemiche. “Pensavamo fosse partito per<br />
uno dei suoi tanti giri in auto”, ha spiegato ai giornali<br />
calabresi Giamborino. Il magistrato era piuttosto<br />
conosciuto per aver anche scritto saggi di filosofia del<br />
diritto e diritto romano, e per essere stato al centro, con<br />
altri suoi colleghi, di un procedimento della Procura di<br />
Salerno per una presunta fuga di notizie nell’ambito di<br />
un’ inchiesta che aveva portato alla perquisizione negli<br />
uffici di un parlamentare. Procedimento che si era chiuso<br />
con un nulla di fatto. m.sp.<br />
7<br />
L’ATTUALITÀ<br />
le cifre dello<br />
SCANDALO<br />
I RIMBORSI<br />
Sono i rimborsi che<br />
Guarnieri, secondo<br />
l’accusa, avrebbe ottenuto<br />
dal Casinò come direttore<br />
marketing in 15 occasioni<br />
attraverso false fatture<br />
IL DANNO<br />
È il danno che sarebbe<br />
stato arrecato alle casse<br />
delle Assicurazioni sociali<br />
alterando le cifre dei<br />
salari corriposti ai<br />
dipendenti<br />
I SOLDI SOTTRATTI<br />
È la cifra che Tito Bravo<br />
avrebbe trattenuto dalla<br />
sua società Entreprise,<br />
che gestiva famosi locali<br />
notturni a Lugano, invece<br />
di pagare i creditori<br />
GLI INCASSI<br />
Quattro milioni circa,<br />
la somma complessiva<br />
che sarebbe stata<br />
prelevata dagli incassi<br />
giornalieri senza essere<br />
contabilizzata<br />
le botte ricevute dopo essere<br />
stati rinchiusi in una stanza e<br />
poi buttati per strada. E per avere<br />
cercato di insabbiare la vicenda,<br />
“trasmettendo una falsa comunicazione<br />
preparata da<br />
Guarnieri e sottoscritta da Bravo<br />
Moron nella quale si affernava,<br />
contrariamente al vero, che il sistema<br />
di videosorveglianza non<br />
era in funzione nelle date richieste”,<br />
e che “gli addetti alla sicurezza<br />
non avevano riscontrato i<br />
fatti oggetto dell’inchiesta”.<br />
A entrambi gli imputati, poi, viene<br />
contestata la ripetuta amministrazione<br />
infedele aggravata. E<br />
questo perché in un anno e mezzo<br />
avrebbero “destinato a scopi<br />
personali” parte degli incassi<br />
giornalieri della Nyx “senza contabilizzarli”<br />
per un importo<br />
complessivo, precisa il Ministero<br />
pubblico, di circa 4 milioni di<br />
franchi. Non solo. Oltre ad avere<br />
“distratto gli incassi e i proventi<br />
delle attività sociali, diminuendone<br />
in tal modo fittiziamente<br />
gli attivi, in danno dei creditori e<br />
cagionando in tal modo il fallimento<br />
della società”, avrebbero<br />
soprattutto “ingannato” il Casinò<br />
di Lugano, facendo risultare<br />
un incasso più basso e ottenendo,<br />
quindi, uno sconto sull’affitto.<br />
E “ingannando” pure David<br />
Salama, il loro ex socio poi uscito<br />
dalla società, “sottoponendogli<br />
falsi documenti” e “inducendolo<br />
in tal modo ad acquistare<br />
per un milione di franchi il 35<br />
per cento delle azioni della Nyx<br />
Sa, sottacendogli che gli attivi<br />
della società erano in realtà inesistenti”.<br />
mspignesi@caffe.ch<br />
Q@maurospignesi<br />
La precisazione<br />
La presidente<br />
di Donne&Vino<br />
è Anna Valli<br />
Presidente del gruppo “Donne e<br />
Vino in Ticino” è la sommelier<br />
Anna Valli (nella foto), e non l’ex<br />
responsabile Elena Mozzini,<br />
come erroneamente pubblicato<br />
sulla scorsa edizione del Caffè,<br />
indicata come presidente<br />
della sezione ticinese delle<br />
sommelier.<br />
Ce ne scusiamo con i diretti<br />
interessati e con i lettori.
8<br />
L’ATTUALITÀ<br />
& ILFISCO<br />
ISEGRETI<br />
LEO SISTI<br />
Il nome è immaginifico, Nautilus.<br />
Evoca il sottomarino di<br />
“20.000 leghe sotto i mari di<br />
Jules Verne. Ma il Nautilus<br />
Trustee Ltd è un altro tipo di<br />
“sottomarino”. Ed è con questa intestazione<br />
che il 18 luglio 1996 Madeleine<br />
Cina, impiegata presso il<br />
prestigioso studio legale di Zurigo<br />
“Lenz & Staehelin”, al fax +41 1 204<br />
1205, riceve una lettera firmata da<br />
un dirigente del Portcullis Trustnet<br />
(Ptn), la centrale dei trust creata nel<br />
paradiso fiscale delle Cook Islands.<br />
In due righe viene informata che<br />
“abbiamo ricevuto dalla corrispondenza<br />
riguardante l’acquisto di<br />
‘Watermill Gennep’ di Van Gogh”.<br />
Comincia così uno scambio di lettere<br />
che 17 anni dopo porteranno a<br />
svelare quale tipo di commercio si<br />
nascondesse all’ombra del sistema<br />
delle offshore e dei trust costituiti<br />
in quello sperduto arcipelago del<br />
Pacifico a tre ore d’aereo dalla Nuova<br />
Zelanda. Il famoso quadro dell’artista<br />
olandese era stato acquistato<br />
dalla baronessa Carmern<br />
Thyssen-Bornemisza a un’asta di<br />
Sotheby’s, tramite gli avvocati di<br />
“Lenz & Staehelin”, per essere poi<br />
destinato al suo museo di Madrid.<br />
L’inchiesta<br />
Se solo ora lo si è scoperto, è merito<br />
di un’inchiesta giornalistica di The<br />
International Consortium of Investigative<br />
Journalists (ICIJ), un network<br />
di giornalisti investigativi,<br />
emanazione del Center for Public<br />
Integrity di Washington. Un’inchiesta<br />
planetaria, frutto di collaborazione<br />
tra 86 reporter di 38 testate<br />
internazionali: tra queste, Washington<br />
Post, Guardian, El País,<br />
Le Monde, Suddeutsche Zeitung,<br />
in svizzera la Sonntagszeitung e Le<br />
Matin Dimanche e, per l’Italia, il<br />
settimanale L’Espresso.<br />
Sono stati così messi a nudo i segreti<br />
di 122.000 società fondate<br />
non solo nelle Cook Islands, ma<br />
anche alle British Virgin Islands<br />
(Bvi), nel mar delle Antille. Il tutto<br />
grazie a un hard disk arrivato per<br />
posta a Gerard Ryle, ora direttore<br />
di ICIJ, ma in passato responsabile<br />
di un quotidiano australiano. Ed è<br />
appunto in seguito a un suo servizio<br />
pubblicato sul mondo delle<br />
offshore che mister Ryle si è trovato<br />
tra le mani una miniera d’oro di<br />
informazioni riservatissime, 260<br />
GB, 2 milioni e mezzo di documenti,<br />
una montagna di carte<br />
160 volte superiore, come volume,<br />
alla “pennetta” di Wikileks.<br />
Al centro, il quartier generale di<br />
due “fabbriche” di offshore e<br />
trust: uno appena visto, il Ptn, il<br />
secondo è il Commonwealth<br />
Trust Law (Ctl), quello delle Bvi.<br />
Due multinazionali-schermo in<br />
grado di muovere più di 1.000 miliardi<br />
di dollari all’anno, cifre in<br />
grado di destabilizzare l’economia<br />
del globo.<br />
In particolare il Ptn, in seguito<br />
spostato a Singapore, ha dato vita<br />
a 16 “filiali”, da Pechino a Hong<br />
Kong dalle Caimans a Mauritius o<br />
alle Seychelles. Ha clienti provenienti<br />
da 140 paesi: tra 45 e 77<br />
mila da Taiwan, Singapore, Cina e<br />
altre nazioni del Far East; 1.300<br />
dall’Unione Europea, di cui 200<br />
circa dall’Italia. Utilizza servizi di<br />
grandi banche, come UBS e Clariden,<br />
del gruppo Credit Suisse, e<br />
Deutsche Bank. Ma anche quelli<br />
di grandi società di revisione<br />
come Deloitte, Kpmg e PricewaterhouseCoopers.<br />
I patrimoni<br />
Sono venute fuori notizie clamorose.<br />
Ad esempio, quelle sugli immensi<br />
patrimoni accumulati da<br />
miliardari indonesiani vicini al<br />
dittatore Suharto, morto nel ‘98. E<br />
ancora, quelle sui 144 milioni di<br />
dollari di cui disponeva nel 2006,<br />
in un trust delle Cook Islands, Denise<br />
Rich, moglie del finanziere<br />
Marc, da anni rifugiato in Svizzera,<br />
ma accusato di evasione fiscale<br />
negli Stati Uniti e infine salvato dal<br />
perdono di Bill Clinton, uno degli<br />
ultimi provvedimenti da lui firmati<br />
prima di lasciare il potere nel 2001.<br />
Le vicende del Van Gogh sopra<br />
descritte rientrano nel quadro di<br />
milioni di files già in parte diventati<br />
pubblici (ma molti altri lo saranno<br />
nei prossimi mesi). Quan-<br />
E il fronte borghese... si apre<br />
Il fronte borghese, a sorpresa, apre allo scambio automatico d’informazioni.<br />
Martin Landolt, il presidente del Partito borghese-democratico<br />
(Pbd), la formazione del ministro delle finanze Eveline<br />
Widmer-Schlumpf, ha detto che, per la Svizzera, il recente sì allo<br />
scambio d’informazioni del Lussemburgo, è una chance. Soprattutto<br />
se anche l’Austria dovrebbe decidere di allentare il segreto<br />
bancario. Allora la Svizzera potrebbe allearsi a questi due Paesi.<br />
do i giornalisti spagnoli di El País<br />
hanno contattato Jaime Rotondo<br />
Russo per avere un suo commento,<br />
si sono sentiti rispondere in<br />
un modo sconcertante: ricorrere<br />
a questo tipo di pratiche con le<br />
società offshore consente la massima<br />
flessibilità per poter muo-<br />
vere le opere d’arte da un paese<br />
all’altro.<br />
A Zurigo<br />
Nel database di ICIJ il nome di<br />
“Lenz & Staehelin” compare centinaia<br />
di volte, a testimonianza di<br />
una frenetica attività. Così appren-<br />
diamo da alcuni fax che Peter Hafter,<br />
noto avvocato di Zurigo, negli<br />
anni ‘80 consigliere di amministrazione<br />
della Rothschild Bank, è stato<br />
“director”, ovvero amministratore,<br />
del “sottomarino” Nautilus Trustee<br />
Ltd fin da quando, il 9 marzo ’94, la<br />
società è stata registrata nelle Cook<br />
Il documento<br />
I legali zurighesi<br />
della baronessa<br />
Nella gigantesca documentazione<br />
esaminata dal Consorzio internazionale<br />
di giornalismo investivagativo<br />
(Jcij) fitte<br />
le tracce che<br />
portano allo studio<br />
legale zurighese<br />
Lenz &<br />
Staehelin, al centro<br />
dell’acquisto di un<br />
quadro di Van Gogh<br />
per conto della baronessa<br />
Carmen Thyssen<br />
Bornemisza e destinato<br />
al suo museo di<br />
Madrid. Un primo fax di<br />
conferma a cui seguirà negli anni<br />
una lunga corrispondenza.<br />
LA BARONESSA<br />
Carmern<br />
Thyssen-<br />
Bornemisza<br />
IL CAFFÈ 14 aprile 2013<br />
Il Nautilus offshore delle opere d’arte<br />
Dalla Svizzera alle Cook Islands a caccia del Van Gogh dei nobili Thyssen<br />
L’ANALISI<br />
PAOLO BERNASCONI<br />
avvocato<br />
segue dalla prima pagina<br />
Francia, Germania, Inghilterra, Italia e<br />
Spagna, lanciano un progetto pilota<br />
per lo scambio automatico di informazioni<br />
all’interno dell'Ue; in un incontro<br />
con il governo austriaco, il Principe del Liechtenstein<br />
analizza l’accettazione dello<br />
scambio in materia fiscale; il Consiglio federale<br />
trasmette alle Camere il progetto di ratifica<br />
di un accordo sullo scambio di informazioni<br />
da parte delle banche svizzere a favore<br />
del fisco Usa. Avremmo già dovuto stralciare<br />
due o tre capitoli dei nostri due<br />
libri. Cosa succede? La polveriera è<br />
quella della generale crisi economica,<br />
dei sacrifici per impiegati e lavoratori,<br />
delle casse statali vuote. Le<br />
scintille sono le rivelazioni a getto<br />
continuo sugli strumenti societari<br />
che permettono ai più ricchi<br />
di evadere le imposte. Vedi Offshoreleaks.<br />
La ricerca dei<br />
consensi elettorali trasforma<br />
le scintille in incendi: Hollande in Francia<br />
si scatena, Steinbrück in Germania affossa<br />
l’accordo Rubik con la Svizzera, e via dicendo.<br />
E allora facciamo la domanda che fino a pochi<br />
anni fa ci era vietato pronunciare: ma il<br />
segreto bancario svizzero serve ancora da<br />
rifugio per gli evasori fiscali? Dipende. Dipende<br />
anzitutto dallo zelo della madre patria<br />
dell’evasore fiscale: con quelli dell’Europa<br />
orientale, dell’Asia, dell’Africa, dell’America<br />
latina e del Medio Oriente le banche<br />
svizzere stanno ancora relativamente al sicuro,<br />
perché il fisco dei loro Paesi dorme. Ci<br />
Il segreto bancario ormai svuotato<br />
da nuovi accordi e alleati in ritirata<br />
pensa però l’Ocse, di cui i loro Paesi sono<br />
membri, anche influenti. Ecco che anche la<br />
Svizzera deve, malgrado il pagliaccesco slogan<br />
“padroni in casa nostra”, ingoiare l’obbligo<br />
di punire il riciclaggio del provento dei<br />
crimini fiscali. Intanto, le Camere federali<br />
hanno ingoiato clausole per lo scambio allargato<br />
di informazioni con circa una quarantina<br />
di Paesi, per lo più membri dell’Ue,<br />
oltre agli Usa, per evitare di finire nella lista<br />
nera dell’Ocse. Anzi, i nostri deputati<br />
dovranno ingoiare pure un accordo<br />
con gli Usa riguardante l’obbligo di<br />
tutte le banche, in Svizzera come in<br />
tutto il mondo, di segnalare al fisco<br />
Usa i depositi all’estero di contribuenti<br />
statunitensi oppure di prelevare<br />
un’imposta alla fonte del 30%.<br />
E ringraziare il cielo che il<br />
Consiglio federale è riuscito a<br />
negoziare qualche scappatoia<br />
a favore dei nostri enti<br />
previdenziali e simili. Entro l’anno si dovrà<br />
ingoiare anche il testo riveduto, colmando<br />
le lacune in cui si erano tuffati tutti gli evasori<br />
dell’Ue, dell’accordo sull’Euroritenuta in<br />
vigore dal 2005, dal momento che il Lussemburgo<br />
ha alzato bandiera bianca e Vienna<br />
si appresta a farlo. Significa che i due<br />
“gnomi” alleati della Svizzera diventeranno<br />
i suoi più acerrimi nemici, perché condizioneranno<br />
il loro consenso alla revisione<br />
dell’accordo sull’Euroritenuta e, in futuro,<br />
allo scambio automatico, all’adesione da<br />
parte della Svizzera, del Liechtenstein,<br />
Montecarlo, Andorra e San Marino agli stes-<br />
si standard. Un negoziato durissimo, per<br />
Berna, che tenterà di ottenere in cambio, almeno,<br />
l’accesso al mercato bancario e finanziario<br />
dell’Ue a favore delle banche svizzere.<br />
Ma non dimentichiamo la Finma, che<br />
diligentemente si preoccupa di garantire la<br />
solvibilità delle banche elvetiche, imponendo<br />
una gestione oculata del rischio, compresa<br />
l’astensione da qualsiasi attività che<br />
possa comportare procedimenti penali o fiscali<br />
da parte di autorità straniere. Ecco<br />
quindi che numerose banche svizzere, anche<br />
per le loro filiali e succursali all’estero,<br />
hanno cominciato autonomamente, senza<br />
L’Austria è pronta a seguire<br />
il Lussemburgo in linea<br />
con l’Ue. Per Berna<br />
è sempre più difficile<br />
difendere la sua posizione<br />
aspettare le Camere, ad applicare misure di<br />
diligenza sulla conformità fiscale dei depositi<br />
di clienti, non solo stranieri, ma anche<br />
svizzeri. Come reagirà il mercato? Scapperanno<br />
tutti i clienti? Sicuramente no, perché<br />
non hanno più rifugi. Nei Paesi più furbetti<br />
ormai aleggia il “rischio Cipro”. A Dubai e<br />
Stati simili, qualche fiduciario ticinese ha<br />
già subito truffe, rimaste impunite, che hanno<br />
allarmato tutti. Montecarlo dipende solo<br />
dal buon volere della Banque de France: basta<br />
una circolare. Magari provocata dall’attuale<br />
collera di Hollande. Restano le Bahamas,<br />
a un tiro di schioppo dagli Usa. Quindi,<br />
Islands, insieme allo spagnolo Tomas<br />
Gui Miri di Barcellona, per poi<br />
uscirne poco più di un mese dopo il<br />
19 aprile, e rientrarvi di nuovo il 13<br />
marzo ‘95. Sempre lui, herr Hafter<br />
lo troviamo “director” di svariate<br />
società, sempre presso Lenz & Staehelin:<br />
Murato, Spring, Tantris, Utrechet.<br />
Ma anche della Tahallas Trustee<br />
Limited, che lo lega all’Italia, ai<br />
fratelli Oreste e Carlo Severgnini,<br />
conosciuti nella piazza finanziaria<br />
di Milano perché presenti, adesso o<br />
in anni precedenti, nei consigli di<br />
amministrazione di molti gruppi:<br />
Pirelli, Versace, de Agostini, Recordati,<br />
Techint, Ratti. La Tahallas Trustee<br />
non ha avuto una grande attività:<br />
aperta nel ‘97, è chiusa un anno<br />
dopo, per essere cancellata dal registro<br />
delle Cook Islands nel 2000.<br />
Carlo Severgnini e Peter Hafter, insieme<br />
allo zurighese Alex Wittman,<br />
risultano ancora “directors” della<br />
Fergint Limited. Lo stesso Severgnini,<br />
intervistato dall’Espresso, ha<br />
precisato che le due società Tahallas<br />
Trustee e Fergint non hanno<br />
mai operato in Italia.<br />
L’hacker<br />
Nel materiale di ICIJ compare anche<br />
il nome di Fabio Ghioni, già responsabile<br />
della security di Telecom<br />
Italia, famoso hacker, protagonista<br />
di “spionaggio informatico”<br />
a carico di 4.000 persone tra<br />
politici, imprenditori e giornalisti.<br />
Per questo reato ha patteggiato tre<br />
anni e quattro mesi. Ghioni sarebbe<br />
il “proprietario beneficiario”, del<br />
Constant Surge Investments Ltd,<br />
sede nelle Bvi. L’Espresso ha raccolto<br />
da lui questa dichiarazione:<br />
“Non so nulla di questa società.<br />
Non so nemmeno dove siano le<br />
British Virgin Islands”. In ogni caso<br />
il file di ICIJ ha dettagli precisi sull’indirizzo<br />
milanese di Ghioni, sul<br />
suo passaporto e perfino una nota<br />
col profilo professionale: “È il Security<br />
Chief Technology Officer di Telecom.<br />
Fonte dei fondi: risparmi<br />
della sua attività di lavoro. Motivo<br />
della necessità di un ‘nominee service<br />
(prestanome fiduciario, ndr):<br />
ragione di confidenzialità”.<br />
le stime sulla fuga di capitali dalla Svizzera<br />
sono molto difficili. Certo, se pensiamo al<br />
mercato del lavoro sulle piazze svizzere, Ticino<br />
compreso, il numero delle società di<br />
sede offshore, il numero delle triangolazioni<br />
e simili, precipiterà vertiginosamente. Saranno<br />
tutti posti di lavoro persi. Per aiutare i<br />
licenziati, soccorrono le misure concrete<br />
proposte, fra l’altro, dal cosiddetto “Tavolo<br />
della crisi” lanciato dalla municipale luganese<br />
Giovanna Masoni. Non aiuta, invece, il<br />
belato del Presidente della Confederazione,<br />
l’udc Ueli Maurer, nel suo discorso alla nazione<br />
e in quello davanti ai Grandi di Davos,<br />
sostenendo che “vanno rispettati i Paesi<br />
piccoli”. Sussurravano al Forum dell'economia<br />
mondiale: “Ma non gli hanno insegnato,<br />
al Maurer, quando era piccolo, che non<br />
bisogna fare a pugni con quelli più grandi?”.<br />
Che fare? L’iniziativa per il segreto bancario<br />
lanciata dall’Udc, con l’appoggio di qualche<br />
liberale, è appena stata sbrindellata dal<br />
punto di vista giuridico da un articolo del<br />
professor Rhinow dell’Università di Basilea.<br />
Ci resta, ancora, l’amnistia fiscale per i contribuenti<br />
svizzeri. Studiare ben bene come<br />
hanno attuato lo scambio automatico a<br />
Londra e nelle Isole del Canale. Offrire buone<br />
condizioni fiscali ai contribuenti stranieri<br />
che trasferiscono il domicilio in Svizzera e<br />
studiare ben bene i trust irrevocabili e discrezionali<br />
nonché la fiscalità straniera. In<br />
questi settori non ci sarà disoccupazione. Il<br />
resto, sono pagliacciate per guadagnare<br />
qualche voto. Compresa la voce grossa (?)<br />
contro i paradisi fiscali del Delaware.
IL CAFFÈ 14 aprile 2013<br />
& L’INQUINAMENTO<br />
L’AMBIENTE<br />
Inquinamento a Coldrerio,<br />
una bonifica da 25 milioni<br />
LIBERO D’AGOSTINO<br />
Il fattaccio risale a 23 anni fa.<br />
Ma come una bomba ad<br />
orologeria gli effetti devastanti<br />
scoppiano adesso. Per<br />
l’inquinamento con una<br />
fuoriscita, nel marzo del 1990, di<br />
30-40 mila litri di carburante nell’area<br />
di servizio di Coldrerio,<br />
sull’A2 corsia nord-sud, si profila<br />
una bonifica che, secondo fonti<br />
attendibili, costerà attorno ai 25<br />
milioni di franchi. Inoltre, è molto<br />
probabile una richiesta di risarcimento<br />
per decine di milioni al<br />
Cantone, proprietario del terreno,<br />
da parte della Ecsa, la società di<br />
Emanuele Centonze che ha vinto<br />
l’appalto per la ristrutturazione<br />
dell’area. L’Ecsa, subentrata alla<br />
vecchia concessionaria dei due<br />
distributori, la Motor Rest (gruppo<br />
Piccadilly), da mesi, ormai, si<br />
ritrova coi lavori bloccati, subendo,<br />
come precisa Marco Sofi, direttore<br />
del settore energia, “un’ ingente<br />
perdita economica”.<br />
Mentre sulla corsia est, quella in<br />
direzione nord, i lavori di ristrutturazione<br />
sono andati avanti secondo<br />
i tempi previsti, per quella<br />
ovest l’Ecsa non ha ricevuto anco-<br />
$>E16 (C *;:?B !16B6:8=<br />
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10<br />
LAPOLITICA<br />
In via Monte Boglia l’attenzione è focalizzata su Lugano, ma si discute pure sul profilo da tenere e sul valore delle scelte passate<br />
Se la Lega dimentica la questione sociale<br />
Senza Giuliano Bignasca il movimento rischia di perdere i legami popolari<br />
CLEMENTE MAZZETTA<br />
Senza Giuliano Bignasca non<br />
sarà più la stessa Lega. È ormai<br />
convinzione generale. Si va<br />
dall’appiattimento su Lugano,<br />
alla perdita di impatto mediatico<br />
del Mattino, alla minor “imprevedibilità”<br />
nelle proposte politiche,<br />
ma anche al calo di tensione<br />
nella politica sociale, populista<br />
fin che si vuole, ma evidente e<br />
forte con Giuliano Bignasca. La<br />
battaglia sulla 13ma Avs per i<br />
pensionati, la lotta per il ribasso<br />
dei premi delle casse malati, le<br />
iniziative per i disoccupati, tutti<br />
temi che ora rischiano di passare<br />
in second’ordine.<br />
I nuovi leader da Marco Borradori<br />
a Norman Gobbi, da Lorenzo<br />
Quadri a Roberta Pantani<br />
sembrano più a loro agio su altri<br />
terreni. Più propensi ad una po-<br />
Orfana del leader<br />
e delle sue capacità<br />
di proposta, ci si<br />
confronta al vertice<br />
sulla nuova linea<br />
litica “istituzionale”. Con un occhio<br />
di riguardo verso l’Udc, ai<br />
“poteri forti”, più che ai questuanti<br />
che ogni sabato bussavano,<br />
chi cercando un lavoro, chi<br />
una risposta, chi un sussidio in<br />
via Monte Boglia dal “Nano”.<br />
Un rischio di cui s’era accorto<br />
Donatello Poggi, che prima della<br />
morte di Bignasca era intenzionato<br />
a dar vita ad un nuovo<br />
movimento “Dignità e giustizia<br />
sociale”. “Ora l’ho messo in standby,<br />
in attesa di vedere cosa<br />
succede - dice -. A Lugano mi<br />
aspetto un successo, ma se a livello<br />
cantonale la Lega si sposterà<br />
a destra, verso l’Udc, commetterà<br />
un errore. Come pure se<br />
dimenticasse la componente sociale,<br />
populista se si vuole, che è<br />
stata la forza del movimento.<br />
Non so chi potrà assumere il<br />
ruolo rappresentato da Bignasca,<br />
di quell’anima sociale di cui<br />
anch’io facevo parte, ma per la<br />
Lega è importantissimo mantenerla<br />
viva, mettendo al primo<br />
Sulle orme di papà Pietro<br />
Il Ps ha fatto Bingo, nel senso di Enrik Bang,<br />
ingegnere detto Bingo, che subentrerà in Gran<br />
Consiglio al posto di Mario Branda, sindaco di<br />
Bellinzona, dimissionario. Con Bang arriverà in<br />
parlamento anche Raffaella Martinelli, 44 anni,<br />
avvocato, figlia dell’ex consigliere di Stato Pietro<br />
Martinelli, subentra al posto di Nicoletta Mariolini.<br />
posto il lavoro. Ormai con i trattati<br />
bilaterali, con 60 mila frontalieri,<br />
siamo in un sistema fuori<br />
equilibrio, in una situazione<br />
drammatica”. E infine: “Giusto<br />
pensare a i posti di lavoro della<br />
piazza finanziaria, ma ho l’impressione<br />
che il consenso ottenuto<br />
nel 2011 non sia arrivato da<br />
lì”. Una stoccata a cui risponde<br />
Attilio Bignasca, attuale coordinatore:<br />
“Finché ci sarò, non diventeremo<br />
un partito classista. E<br />
io non sono disposto a farmi rottamare;<br />
quanto ai temi sociali,<br />
l’importante ora è pensare ai<br />
giovani. Gli anziani con l’Avs e il<br />
secondo pilastro sono in condizioni<br />
migliori: è il lavoro ai giovani<br />
che manca”. Anche Lorenzo<br />
Quadri, deputato al Nazionale e<br />
municipale luganese, tranquil-<br />
L’intervista<br />
lizza: “Non è che dopo Bignasca<br />
l’anima sociale sparirà. Resterà<br />
forte come prima. Meglio, non<br />
diventeremo un partito di estrema<br />
destra, dell’economia, stile<br />
Udc. E poi, con me in municipio,<br />
Lugano ha migliorato decisa-<br />
Dalla 13ma Avs al<br />
lavoro per i giovani,<br />
ecco come cambiano<br />
le parole d’ordine<br />
del leghismo ticinese<br />
IL CAFFÈ 14 aprile 2013<br />
mente la sua socialità”. Paradossalmente<br />
a ridar fiato alla connotazione<br />
sociale della Lega potrebbe<br />
essere il nuovo ministro<br />
in pectore, Michele Barra, imprenditore<br />
come Bignasca: “Non<br />
credo che i nuovi dirigenti dimenticheranno<br />
le idee sociali di<br />
Giuliano - spiega -. Non lo farò<br />
certamente io, che ritengo una<br />
socialità concreta e non ad innaffiatoio,<br />
rivolta ai residenti e<br />
non a chi è arrivato in Ticino l’altroieri,<br />
un aspetto forte della nostra<br />
politica, per la coesione e<br />
per la solidarietà. Con questi<br />
concetti siamo cresciuti, con la<br />
pace sociale siamo progrediti.<br />
Nella Lega siamo stati e saremo<br />
più sociali dei socialisti ”.<br />
cmazzetta@caffe.ch<br />
Q@clem_mazzetta<br />
Per il politologo Mazzoleni<br />
la linea, l’immagine e<br />
l’evoluzione futura<br />
sono ancora rappresentate<br />
dal settimanale domenicale<br />
“Il futuro? Si vedrà dal... Mattino”<br />
L’ANALISTA<br />
Oscar<br />
Mazzoleni,<br />
politologo,<br />
attento<br />
osservatore<br />
della vita<br />
politica<br />
ticinese<br />
La svolta Il successo dell’iniziativa popolare che chiede un freno allo spreco energetico<br />
Il consumo di elettricità si fa “verde”<br />
La rivoluzione verde avanza. Il<br />
prossimo 15 maggio verrà depositata<br />
l’iniziativa popolare federale<br />
“Per un approvvigionamento<br />
elettrico sicuro ed economico”.<br />
Lo scopo: aumentare l’efficienza<br />
elettrica entro il 2035,<br />
affinchè il consumo finale annuo<br />
non superi il livello del 2011,<br />
vale a dire 58,6 milioni di chilowattora<br />
(kWh). Gli iniziativisti<br />
chiedono che Confederazione e<br />
Cantoni prendano i provvedimenti<br />
necessari per raggiungere<br />
quest’obiettivo di massima. Altrimenti,<br />
come indicato dall’Ufficio<br />
federale dell’energia (Ufe),<br />
il consumo di elettricità aumenterà<br />
del 23%, vale a dire 13,3 terawattore<br />
(TWh).<br />
Tutto questo, mentre in Ticino il<br />
Consiglio di Stato ha appena<br />
presentato il Piano energetico<br />
cantonale (Pec), che si propone<br />
di ridurre i consumi energetici<br />
globali fra il 20 e il 30% fino al<br />
2050. Una misura, quella del governo<br />
cantonale, che riguarda in<br />
particolare i vettori fossili come,<br />
ad esempio, il petrolio.<br />
“L’efficienza ellettrica - spiega<br />
Silvia Semadeni, deputata ps al<br />
Nazionale e membro del comitato<br />
promotore dell’iniziativa - é<br />
la misura numero uno da pren-<br />
‘Attilio<br />
Bignasca<br />
“Di certo non<br />
diventeremo<br />
un partito<br />
classista, ma<br />
ora il problema<br />
sono i giovani”<br />
Ti-Press<br />
‘Lorenzo<br />
Quadri<br />
“Non ci<br />
trasformeremo<br />
in un partito<br />
stile Udc,<br />
appiattito solo<br />
sull’economia”<br />
dere, se veramente si vuole abbandonare<br />
il nucleare”.<br />
La deputata grigionese e presidente<br />
di Pro Natura, sottolinea<br />
che il potenziale di risparmio è<br />
enorme, dal 30 al 40%. Dall’utilizzo<br />
di elettrodomestici di ultima<br />
generazione, all’uso parsimonioso<br />
di luce, boiler, condizionatori<br />
o riscaldamento elettrico<br />
nelle case e negli uffici. Le<br />
diverse misure contemplate dall’iniziativa<br />
vanno viste come un<br />
tentativo per dare un volto più<br />
concreto alla “Strategia energetica<br />
2050” del Consiglio federale.<br />
L’iniziativa, lanciata l’anno scor-<br />
‘Donatello<br />
Poggi<br />
“Il successo<br />
elettorale del<br />
2011 non è<br />
arrivato dalla<br />
piazza<br />
finanziaria”<br />
L’INIZIATIVA<br />
Lo scopo è<br />
aumentare<br />
l’efficienza<br />
entro il 2035<br />
affinchè il<br />
consumo non<br />
superi i livelli<br />
del 2011<br />
‘Michele<br />
Barra<br />
“Non credo<br />
che i vertici<br />
potranno mai<br />
dimenticare<br />
la componente<br />
sociale”<br />
Ti-Press<br />
so, ha già raggiunto circa<br />
128mila firme. Segno che il tema<br />
è molto sentito. Non a caso, il comitato<br />
degli iniziativisti, è una<br />
vera e propria alleanza trasversale:<br />
dalle organizzazioni ambientaliste<br />
agli imprenditori,<br />
dalle associazioni dei consumatori<br />
ai rappresentanti dell’industria<br />
energetica.<br />
E poi ci sono loro, i politici. Sia di<br />
destra sia di sinistra. Un’alleanza<br />
inedita: udc, ps, ppd, plr, verdi e<br />
verdi-liberali, borghesi democratici<br />
ed evangelici. Tutti insieme<br />
appassionatamente. Un segno,<br />
forse, che ormai i temi ambientali<br />
non sono più monopolio<br />
dei Verdi, ma trovano il loro<br />
posto nell’agenda politica di tutti<br />
i partiti. “Dovrebbe essere così -<br />
puntualizza Semadeni -. L’ambiente<br />
non è nè di destra nè di sinistra.<br />
Le differenze di sensibilità<br />
rimangono. Ma sull’efficienza<br />
elettrica c’è consenso generale”.<br />
Gli esempi da manuale esistono.<br />
Basilea-Città, dal 1998, ha adottato<br />
con successo misure di risparmio<br />
energetico. Insomma,<br />
si fa strada il modello California,<br />
dove il consumo energetico è inferiore<br />
del 40% rispetto alla media<br />
degli altri Stati americani.<br />
m.l.r.<br />
“Per capire dove andrà la Lega bisogna<br />
guardare cosa ne sarà del Mattino”. Oscar<br />
Mazzoleni, politologo, individua nel 2015<br />
l’anno cruciale del leghismo, “se per il<br />
Consiglio di Stato gli mancherà un candidato<br />
come Borradori”.<br />
Come si trasformerà la Lega, visto che<br />
per dichiarazione al Caffè di Attilio Bignasca<br />
non ci sarà più un presidente?<br />
“Trovo difficile immaginare che come in<br />
tutti partiti non ci sia un portavoce, un<br />
coordinatore, in grado di dare risposte<br />
sui temi dell’agenda politica. Altrimenti<br />
si rischia la cacofonia implicita nell’avere<br />
un gruppo dove tutti sono legittimati ad<br />
esprimersi per il movimento”.<br />
Forse non sanno chi scegliere?<br />
“Più probabilmente stanno ancora decidendo<br />
quale forma organizzativa dare al<br />
movimento per conciliare l’esigenza della<br />
continuità con la prontezza d’intervento”.<br />
Il futuro della Lega: normalizzazione o<br />
disgregazione?<br />
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Ti-Press<br />
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“Gli scenari sono tanti, molto dipenderà<br />
dall’esito delle elezioni di Lugano. Un risultato<br />
positivo potrà garantire un rilancio,<br />
anche se in una forma diversa dal<br />
passato. Un risultato al di sotto delle<br />
aspettative, potrebbe creare difficoltà interne”.<br />
E se la componente sociale perderà<br />
peso rispetto ad altre tendenze?<br />
“Ritengo che le molte componenti della<br />
Lega siano efficacemente rappresentate<br />
attraverso il Mattino, da questo punto di<br />
vista non mi pare abbia cambiato linea.<br />
Piuttosto bisognerà aspettarsi che qualcun<br />
altro cerchi di occupare quegli spazi”.<br />
E chi potrebbe avvantaggiarsi?<br />
“Tutti quelli che dimostrano di avere<br />
queste sensibilità sociali. E la corsa mi<br />
pare già iniziata. Ma il vero nodo saranno<br />
le elezioni cantonali del 2015, se per allora<br />
la Lega non avrà più una locomotiva<br />
elettorale come Borradori e, inoltre, non<br />
sappiamo se avrà ancora a disposizione<br />
il Mattino”.<br />
ºòł˜þÿ(Û>ÛŁWÿ=*IõÿMOè=Ł\õ=IÛV’>j`fi‡ºáòł˜
IL CAFFÈ 14 aprile 2013<br />
CLEMENTE MAZZETTA<br />
“Dobbiamo scrollarci quell’aria di estremisti che ci penalizza<br />
e che ci fa perdere voti, è assurdo che i ‘Verdi-liberali-democratici’<br />
di Nussbaumer siano accreditati al 3%<br />
solo perché danno l’impressione nel nome di essere più<br />
moderati di noi”. Stando così, le cose, per Massimo Collura,<br />
40 anni, architetto coordinatore della sezione luganese<br />
dei Verdi, ben vengano le svolte alla Sergio Savoia, che<br />
vogliono cambiare pelle al movimento ecologista. “Le<br />
polemiche, seguite al suo endorsement per Marco Borradori<br />
in caso di ballottaggio nelle elezioni di Lugano,<br />
sono il frutto di un travisamento perché non abbiamo<br />
impartito alcun ordine di scuderia - aggiunge -; noi vogliamo<br />
collaborare con tutti per portare avanti le nostre<br />
idee, non ci importa se i leghisti o socialisti o chissà che”.<br />
L’importante come suggeriva Mao Tse tung non è il colore<br />
del gatto, ma che prenda i topi. “Detto questo - aggiunge<br />
Collura - è però vero che consideriamo l’attuale sindaco<br />
esponente della lobby del mattone che ha amministrato<br />
Lugano, del partito della ruspa che sta dietro al<br />
progetto dell’aggregazione: per questo, in caso di ballottaggio,<br />
sosterremo il cambiamento”. Però le esternazioni<br />
di Savoia, le sue dichiarazioni d’amicizia verso Bignasca,<br />
l’endorsement verso Borradori, hanno suscitato una serie<br />
di “mal di pancia” in alcune frange dei Verdi, tanto che<br />
è stato necessario organizzare due assemblee di chiarimento,<br />
una a Lugano, l’altra a Mendrisio. “Fanno fatica a<br />
seguire Savoia soprattutto gli esponenti delle liste rossoverdi,<br />
quelli più ideologizzati”, spiega Alberto Benzoni,<br />
53 anni, coordinatore dei Verdi del Mendrisiotto che si<br />
considera il trait d’union fra la “vecchia guardia” e il nuovo<br />
corso. “Capisco le questioni di tattica, ma ho segnalato<br />
il fatto che questi atteggiamenti rischiano di far perdere<br />
visibilità ai nostri candidati. Tanto è vero che la Rsi non ci<br />
ha nemmeno chiamati per i dibattiti su Mendrisio, mentre<br />
ha invitato la Lega”.<br />
Anche la consigliera comunale luganese Melitta Jalkanen,<br />
mai tenera con Borradori, una delle poche che al<br />
congresso s’era astenuta sulla proposta di cambiamento<br />
presentata da Savoia, segnala i pericoli. “Votare al ballottaggio<br />
Giudici sarebbe la scelta peggiore - dice -. Condivido<br />
la posizione di Savoia anche se avrebbe fatto meglio<br />
a comunicarla dopo le elezioni, per evitare fraintendimenti”.<br />
Quanto alle polemiche serpeggiate fra i Verdi, minimizza:<br />
“Noi siano soliti discutere animatamente, concordando<br />
sui grandi obiettivi per inciampare sui sassolini”.<br />
E Collura osserva: “Gli estremisti ci sono fra noi come<br />
in tutti i partiti, ma si tratta di sfumature, una normale<br />
dialettica interna: siamo consapevoli della necessità di<br />
dare risposte che vadano oltre la componente ecologista”.<br />
La piena fiducia al coordinatore riconfermata dalle<br />
sezioni dei Verdi di Lugano e Mendrisio, non pare essere<br />
solo una questione di facciata: “Ci siamo chiariti e condividiamo<br />
quello che è definito nuovo corso:<br />
vogliamo avvicinare nuova gente”, conclude<br />
Benzoni.<br />
Anche Gerri Beretta Piccoli, l’ex comunista<br />
approdato ai Verdi, approva: “La questione<br />
di Savoia è stata strumentalizzata: fra di noi<br />
si discute: c’è chi punta più sulle questioni<br />
ambientali, chi, come me, su quelle sociali.<br />
Ma condivido i ragionamenti di fondo sulla<br />
città, ovvero che lo sviluppo garantito dall’attuale<br />
sindaco è andato in una sola direzione<br />
e non certo verso uno sviluppo armonioso”.<br />
Insomma il movimento, pur con qualche distinguo, è<br />
ancora saldo nelle mani di Savoia. Situazione che gli permette<br />
quelle dichiarazioni “border line” che hanno l’effetto<br />
di far parlare dei Verdi anche quando non è il caso.<br />
cmazzetta@caffe.ch<br />
Q@clem_mazzetta<br />
Il caso<br />
“Una staffetta tra me a Giovanni<br />
Merlini? Non se ne è mai parlato.<br />
Io resto a Berna, non ho alcuna<br />
intenzione di lasciare il mio posto”.<br />
È fermo, Fulvio Pelli. Il consigliere<br />
nazionale plr spazza via<br />
qualsiasi ipotesi di avvicendamento.<br />
Nessun passaggio di testimone<br />
a metà mandato, con<br />
l’ex presidente del Plrt ticinese,<br />
come si era ipotizzato subito<br />
dopo le ultime elezioni per il Nazionale,<br />
nell’ottobre del 2011.<br />
Quando la battaglia tra liberali<br />
radicali si era giocata sul filo di<br />
lana, a strappi e sorpassi in successione,<br />
ribaltamenti di fronte<br />
secondo i dati che arrivavano<br />
dai diversi Comuni.<br />
Alla fine nella corsa per un seggio<br />
a Berna (l’altro per il Plrt se<br />
l’era assicurato agevolmente<br />
Ignazio Cassis), aveva vinto Ful-<br />
hanno<br />
DETTO<br />
vio Pelli, con uno scarto ridottissimo,<br />
appena 58 di vantaggio su<br />
Giovanni Merlini. Ma si era dovuto<br />
attendere sino alle dieci di<br />
sera di una lunghissima domenica.<br />
E Pelli, allora anche presidente<br />
nazionale del Plr, sostituito<br />
alla guida del partito nella primavera<br />
scorsa dal consigliere<br />
nazionale argoviese Philipp<br />
Müller, aveva speso parole di<br />
simpatia per lo sfidante, ora subentrante.<br />
E qualche settimana<br />
dopo si era parlato di un avvicendamento<br />
con Merlini nel<br />
corso della legislatura.<br />
“Io - dice Pelli - non ho mai sentito<br />
parlare di staffetta, né ho<br />
mai parlato io di questa ipotesi.<br />
Semmai, quando avevo chiesto<br />
al partito l’autorizzazione a ricandidarmi<br />
dopo 16 anni di attività<br />
a Berna, avevo precisato che<br />
Via alle firme contro la vignetta<br />
Alleanza tattica fra Lega e Udc: in Ticino hanno<br />
avviato, per ora solo con i moduli in francese, la<br />
raccolta firme per il referendum contro l’aumento del<br />
prezzo della vignetta autostradale da 40 a 100 franchi.<br />
Nel comitato interpartitico guidato dai consiglieri<br />
nazionali dell’Udc Walter Vobmann e Nadja Pieren<br />
fanno parte anche i leghisti ticinesi Quadri e Pantani.<br />
“Non siamo più degli estremisti!”<br />
In crisi l’ala “rosso-verde”che non regge il ritmo imposto da Savoia agli ambientalisti<br />
MASSIMO COLLURA<br />
“Dobbiamo scrollarci<br />
quell’aria di estremisti<br />
che ci penalizza<br />
e che ci fa perdere voti<br />
a favore di partiti<br />
più moderati”<br />
ALBERTO BENZONI<br />
I malumori arrivano<br />
dalla vecchia guardia,<br />
esponenti delle liste<br />
rosso-verdi che non<br />
condividono certe<br />
esternazioni di Savoia<br />
MELITTA JALKANEN<br />
“Noi siano soliti<br />
discutere<br />
animatamente,<br />
concordando sui grandi<br />
obiettivi per inciampare<br />
sui sassolini”<br />
L’intervista Claudio Zanini spiega come cambierà pelle il movimento ecologista<br />
“Vogliamo dar vita ad un dibattito aperto”<br />
L’IMPRENDITORE<br />
Claudio Zanini,<br />
50 anni,<br />
imprenditore<br />
della<br />
Reninvest<br />
Non si presenterà in lista per il Consiglio di Stato<br />
nel 2015 (“al limite per il Nazionale”), ma crede<br />
nella possibilità di crescita dei Verdi. Claudio Zanini,<br />
50 anni, l’imprenditore,amministratore della<br />
Reninvest,, coordina il gruppo di lavoro, che vuole<br />
dare nuovi contenuti al movimento ambientalista.<br />
In un suo intervento lei ha affermato<br />
che a questa Europa bisogna dire di<br />
no. I nuovi Verdi saranno antieuropei?<br />
“Quello era un mio intervento personale.<br />
Il tema europeo e gli effetti che ha sul<br />
Ticino, come il dumping salariale, verrà<br />
discusso. Ma il gruppo non ha preso<br />
nessuna decisione: non c’è una svolta<br />
predeterminata”.<br />
Lei cita più volte Grillo, forse che i nuovi<br />
Verdi prenderanno spunto da questo movimento?<br />
“Dobbiamo essere attenti a tutto quello che accade<br />
attorno a noi, anche per evitare eventuali errori. Di<br />
certo la vecchia politica non è capace di risolvere i<br />
problemi di oggi”.<br />
oggi”. Pelli, peraltro, sottolinea<br />
che la legislatura è ancora lunga.<br />
“Io ho ancora molti impegni.<br />
Oltre al lavoro in commissione<br />
(economia e tributi), sono presidente<br />
della Delegazione per le<br />
GERRI BERETTA PICCOLI<br />
“La questione di Savoia<br />
è stata strumentalizzata:<br />
fra di noi si discute: c’è<br />
chi punta sulle questioni<br />
ambientali, chi, come<br />
me, su quelle sociali”<br />
Lei arriva dalla finanza, dall’Ubs alla Reninvest :<br />
l’economia verde è il business del futuro?<br />
“Penso di sì. Dieci anni fa eravamo in due alla Reninvest<br />
, oggi siamo in 50. Ci sono grandi spazi per<br />
la green economy”.<br />
E l’Europa che spazi dà alla green economy?<br />
“Molti di più di quelli che diamo noi in Svizzera”.<br />
Lei è solo ‘imprestato” ai Verdi, o è ‘verde-verde’?<br />
“Diciamo ‘verde chiaro’. Scherzi a parte, contesto<br />
la visione di chi vuole i Verdi solo ambientalisti, vegetariani,<br />
dogmatici, estremisti... I Verdi non sono<br />
nulla di questo, ma sono persone che mettono al<br />
centro del loro discorso l’uomo, e non più solo<br />
l’ambiente n’importe-quoi”.<br />
Questi concetti saranno resi pubblici?<br />
“Certo. Vogliamo avviare un processo molto aperto.<br />
Pubblicheremo su un sito internet, su un blog le<br />
nostre discussioni”.<br />
Ci sono spazi di crescita per i Verdi?<br />
“Penso di sì. Soprattutto noi non ci mettiamo con o<br />
contro i partiti, ma affrontiamo i temi concreti”.<br />
c.m.<br />
“Ma quale staffetta? Io rimango a Berna”<br />
Pelli smentisce il passaggio di testimone con Merlini al Nazionale<br />
GIOVANNI<br />
MERLINI<br />
Ex presidente del<br />
Plr ticinese, ha<br />
ottenuto 58 voti<br />
in meno di Pelli<br />
per un seggio a<br />
Berna<br />
“Non ho mai detto di voler lasciare, semmai<br />
che se avessi deciso di dimettermi<br />
avrei sottoposto il problema al mio partito”<br />
se in futuro avessi deciso di lasciare,<br />
avrei posto il problema<br />
nuovamente al partito che mi<br />
aveva dato il via libera. Un gesto<br />
di correttezza. E questo mio impegno<br />
resta in piedi ancora<br />
FULVIO<br />
PELLI<br />
Ex presidente<br />
nazionale del<br />
Plr, è a Berna<br />
da 18 anni<br />
Ti-Press<br />
relazioni con il parlamento italiano”.<br />
Un incarico delicato in un<br />
momento politicamente molto<br />
difficile per l’Italia. Ma proprio a<br />
Roma negli ultimi mesi si è guardato<br />
anche in funzione dell’accordo<br />
sul pacchetto fiscale e sulle<br />
trattative per offrire alle aziende<br />
svizzere e alle banche la possibilità<br />
di operare in Italia. Pelli,<br />
peraltro, da quando è stato sostituito<br />
da Müller alla presidenza<br />
del Plr, dove è rimasto dal<br />
marzo 2005 ad aprile 2012, non<br />
ha più incarichi ufficiali al vertice<br />
del partito. “Anche se lavoro<br />
su tanti temi all’interno del Plr,<br />
soprattutto su quelli finaziariprecisa-,<br />
e con Müller ci sentiamo<br />
spesso anche solo per scambiarci<br />
alcune idee su leggi e proposte<br />
politiche”.<br />
m.sp.<br />
11<br />
LAPOLITICA<br />
IL PUNTO<br />
CHANTAL TAUXE<br />
È un errore<br />
dire no<br />
ai lavoratori<br />
stranieri<br />
La decisione era annunciata per<br />
mercoledì scorso, ma - dopo una<br />
prima discussione - il Consiglio<br />
federale ha deciso di riflettere ancora<br />
qualche giorno sull’opportunità<br />
di attivare la “clausola di salvaguardia”.<br />
C’è da sperare che i<br />
sette “saggi” si meritino questo<br />
appellativo e che rinuncino a questa<br />
funesta possibilità. Ma cos’è<br />
questa “clausola di salvaguardia”?<br />
È un trucco inventato dai diplomatici<br />
per rassicurare la popolazione<br />
a proposito degli effetti dei<br />
trattati oggetto di negoziati: se le<br />
cose non vanno come previsto,<br />
avrete la possibilità di adottare<br />
contromisure, a determinate condizioni.<br />
È così che negli accordi di<br />
libera circolazione delle persone<br />
con l’Unione Europea, si è cercato<br />
di calmare le preoccupazioni degli<br />
svizzeri: se vi sentirete invasi,<br />
potrete dire “stop” e riattivare il<br />
contingentamento della manodopera<br />
per un certo periodo.<br />
Entro fine aprile, il Consiglio federale<br />
avrà l’ultima possibilità per<br />
attivare la clausola di salvaguardia.<br />
Dopo di che il periodo di prova<br />
per quanto concerne la libera<br />
circolazione delle persone sarà<br />
terminato.<br />
Di fronte alle critiche<br />
sulla scarsità di<br />
alloggi, sull’intasamento<br />
delle infrastrutture<br />
di<br />
trasporto o sul<br />
dumping salariale,<br />
il governo<br />
sta<br />
dunque pensando<br />
a questa<br />
misura, che<br />
sarebbe altamente simbolica. Una<br />
promessa è una promessa, dice<br />
Berna, e se pretendiamo dagli<br />
svizzeri che approvino la libera<br />
circolazione delle persone anche<br />
nella votazione sull’allargamento<br />
del trattato alla Croazia, allora bisogna<br />
rispettare la parola data.<br />
È un ragionamento stupido. In<br />
primo luogo, la Svizzera non è stata<br />
invasa, le persone che sono arrivate<br />
sono solo quelle di cui l’economia<br />
aveva bisogno. Secondariamente<br />
la nostra economia sta<br />
molto bene, vogliamo forse uccidere<br />
la gallina dalle uova d’oro? In<br />
terzo luogo, il governo non può<br />
demonizzare l’immigrazione<br />
dall’Ue nel 2013 e sperare che nel<br />
2014 la popolazione approvi un<br />
nuovo flusso dalla Croazia e respinga<br />
le iniziative di Ecopop o<br />
dell’Udc che vogliono limitare<br />
questa immigrazione. Lo scorso<br />
anno, attivando la clausola di salvaguardia<br />
nei confronti di otto<br />
Paesi dell’Est, la Svizzera ha offeso<br />
otto membri dell’Ue. L’ira diplomatica<br />
con cui sono stati confrontati<br />
i consiglieri federali avrebbe<br />
dovuto aprire loro gli occhi. L’Ue<br />
affronta oggi turbolenze economiche<br />
senza precedenti. Invece di<br />
mostrarsi solidale e di buona volontà,<br />
la Svizzera può umiliare<br />
l’Unione con una misura discriminatoria?<br />
I Cantoni e gli ambienti economici<br />
sono contrari a questa misura.<br />
È un segnale che non inganna. Attivare<br />
la clausola di salvaguardia<br />
non contribuirà a creare alcun alloggio<br />
e non svuoterà nessun treno<br />
carico di pendolari, né aumenterà<br />
il salario degli svizzeri sotto<br />
pagati. Governare significa adottare<br />
misure adeguate e non agitare<br />
un capro espiatorio.
12<br />
L’ECONOMIA<br />
LA GEOGRAFIA DELL’EXPORT ELVETICO<br />
Sviluppo dell’esportazione di merci dalla Svizzera. Valori reali annuali in milioni di franchi.<br />
2780 3000<br />
CANADA<br />
21.278 22.297<br />
USA<br />
Top 5<br />
Germania<br />
USA<br />
Italia<br />
Francia<br />
Gran Bretagna<br />
1313 1366<br />
MESSICO<br />
9947 8734<br />
GRAN BRETAGNA<br />
GERMANIA<br />
14.848 14.357<br />
FRANCIA<br />
5794 5447<br />
SPAGNA<br />
2226 2351<br />
BRASILE<br />
MICHELANTONIO LO RUSSO<br />
41.937 39.915<br />
Una piccola, grande<br />
nazione esportatrice.<br />
Questa è la Svizzera<br />
d’oggi. Perchè<br />
non c’è crisi che tenga:<br />
l’export regge, e tira. Nonostante<br />
tutto. Nonostante la forza<br />
del franco. I numeri sono inequivocabili:<br />
nel 2012, il saldo della<br />
bilancia commerciale, cioè la<br />
differenza tra le esportazioni e le<br />
importazioni, ha fatto segnare<br />
un attivo di 24 miliardi di franchi.<br />
Per l’export, il tasso di crescita<br />
nominale è stato dell’1,5%. Si<br />
conferma pure un trend costante:<br />
dal 2002 al 2012, il tasso di<br />
crescita medio del settore è stato<br />
del 4%, mentre le stime per l’anno<br />
in corso sono all’insegna<br />
dell’ottimismo.<br />
Un fenomeno che non tocca solo<br />
le multinazionali. Anche le piccole<br />
e medie imprese (Pmi)<br />
guardano fiduciose al futuro.<br />
Sebbene le condizioni dei mercati<br />
di sbocco, soprattutto in<br />
molti paesi dell’Ue, siano ancora<br />
piuttosto deboli. “È così - spiega<br />
Monica Zurfluh di Osec Ticino,<br />
l’ente ufficiale per la promozione<br />
del commercio estero delle Pmi -<br />
. Le prospettive sono buone in<br />
molti settori trainanti: dall’elettrotecnico<br />
a quello della carta,<br />
dai servizi al chimico farmaceutico”.<br />
Le previsioni congiunturali della<br />
Segreteria di Stato dell’econo-<br />
16.115 14.634<br />
ITALIA<br />
1974 1885<br />
POLONIA<br />
6623 5773<br />
AUSTRIA<br />
794 719<br />
SUD AFRICA<br />
2011<br />
2012<br />
2145 1836<br />
TURCHIA<br />
594 657<br />
EGITTO<br />
2787 2786<br />
EMIRATI ARABI<br />
3030 2925<br />
RUSSIA<br />
8831 7417<br />
CINA<br />
7902 6969<br />
2986 2636 HONG KONG<br />
INDIA<br />
3152 3560<br />
SINGAPORE<br />
mia (Seco), del resto, dicono che<br />
vi sono buone probabilità di incremento<br />
della crescita economica<br />
nel corso del 2013 e del<br />
2014. Il motivo: la stabilità della<br />
congiuntura nazionale e, appunto,<br />
le previsioni più rosee per il<br />
settore delle esportazioni, che<br />
dovrebbero far crescere il Prodotto<br />
interno lordo (Pil)<br />
dall’1,3% atteso per quest’anno,<br />
al 2,1% pronosticato per il 2014.<br />
In Svizzera, dunque, si contina a<br />
produrre, a importare e, soprattutto,<br />
ad esportare. La quota delle<br />
esportazioni rappresenta qua-<br />
6651 6862<br />
GIAPONE<br />
2321 2403<br />
COREA<br />
DEL SUD<br />
2498 2473<br />
AUSTRALIA<br />
L’intervista Gli effetti del cambio visti dall’economista Dario Fauceglia<br />
“Cruciale il prezzo delle importazioni”<br />
si parla degli effetti dell’apprezzamento<br />
del franco, si<br />
“Quando<br />
parla dell’export, ma raramente<br />
dell’import. E invece il minor prezzo delle<br />
importazioni ha un ruolo decisivo”.<br />
Dario Fauceglia, docente di economia politica<br />
alla Scuola superiore di scienze applicate<br />
di Zurigo (Zhaw), si è guadagnato<br />
l’attenzione della comunità scientifica<br />
svizzera perchè, insieme ad Anirudh Shingal<br />
dell’Università di Berna e Martin Wermelinger,<br />
di quella di San Gallo, ha pubblicato<br />
uno studio sugli effetti che la fluttuazione<br />
del cambio hanno sulle esportazioni<br />
e, in particolare, sulle importazioni.<br />
L’export svizzero tiene. Qual è il ruolo<br />
si il 30% del Pil che, nel 2012, è<br />
stato di 593 miliardi di franchi.<br />
L’industria nazionale, se esporta,<br />
lo fa soprattutto verso Germania,<br />
Usa e Italia. Quando importa, invece,<br />
attinge in particolare alle<br />
risorse e ai prodotti dell’economia<br />
tedesca, italiana e francese.<br />
Tra i settori, il primato indiscusso<br />
è dell’industria chimica e farmaceutica,<br />
con il 39,3% di export,<br />
seguito dal settore orologiero<br />
e degli strumenti di precisione<br />
(21,9%) e da quello<br />
meccanico ed elettronico<br />
(16,6%). Quest’ultimo, un tradi-<br />
IL<br />
3.400.000<br />
NUM<br />
ERO<br />
E oltre, le automobili giapponesi delle case<br />
Toyota, Honda, Mazda e Nissan che<br />
stanno per essere richiamate in fabbrica da<br />
tutto il mondo a causa di problemi tecnici<br />
IL CAFFÈ 14 aprile 2013<br />
La Svizzera formato export<br />
sconfigge la crisi mondiale<br />
Il franco forte e la debole congiuntura globale<br />
non hanno pesato sulla bilancia commerciale<br />
SIZZERA BENESTANTE GRAZIE ALLE RELAZIONI ESTERE<br />
Sviluppo dell esportazione. Valori reali annuali in miliardii di franchi.<br />
DOMINA L’INDUSTRIA CHIMICO-FARMACEUTICA Export 2000 e 2012 in miliardi di franchi<br />
250<br />
200<br />
merci<br />
servizi<br />
1 miliardo<br />
di franchi<br />
2000 2012<br />
Industria del metallo<br />
11<br />
150<br />
100<br />
50<br />
Strumentazioni di precisione<br />
8 14<br />
0<br />
1985 1990 1995 2000 2005<br />
SOLO 4 SETTORI IN CRESCITA<br />
Export secondo settore. Cambiamenti rispetto all’anno passato.<br />
Industria orologiera<br />
Industria chimico-farmaceutica<br />
Beni alimentari<br />
Strumenti di precisione<br />
Abbigliamento<br />
Materie sintetiche<br />
Industria metalli<br />
Industria tessile<br />
Macchine ed elettronica<br />
Carta e industria grafica<br />
-15 -10 -5 0 5 10 15 20<br />
2010 2010 2012<br />
TURISMO<br />
15,6<br />
MILIARDI<br />
DI FRANCHI<br />
Gli introiti della Svizzera dal traffico di<br />
turisti stranieri. Questo importo è superiore<br />
a quello ottenuto dall’esportazione<br />
di strumenti di precisione, pari<br />
a 14 miliardi di franchi.<br />
Macchine e industria elettronica<br />
Chimica e farmaceutica<br />
37<br />
36<br />
Industria orologiera<br />
10<br />
Fonte: Afd<br />
Fonte: Seco<br />
Fonte: Afd<br />
& L’INDUSTRIA<br />
LEVENDITE<br />
zionale punto di forza dell’economia<br />
svizzera, nel 2012 non ha<br />
fatto segnare dei risultati brillanti<br />
sul versante delle esportazioni.<br />
Tutt’altro. Il settore ha fatto segnare<br />
un -9,6%, che risalta rispetto<br />
al +1,3 del 2011. Ad essere<br />
toccato, soprattutto il segmento<br />
delle macchine tessili e degli articoli<br />
elettronici.<br />
La situazione del settore metalmeccanico<br />
ed elettronico spiega<br />
bene quali possano essere le difficoltà<br />
che le aziende svizzere<br />
votate all’export incontrano in<br />
questo momento. “Il nostro set-<br />
giocato dall’import in questo processo?<br />
“Cruciale. Perchè spesso i profitti che<br />
scendono a causa dell’apprezzamento del<br />
franco, sono compensati in parte dalle importazioni<br />
più a buon mercato”.<br />
Chi è ad essere veramente danneggiato<br />
dall’attuale forza del franco svizzero?<br />
“Sono soprattutto le imprese che lavorano<br />
perlopiù in funzione del mercato locale”.<br />
Dunque le aziende che esportano poco?<br />
“Sì. Oppure che importano in misura ridotta”.<br />
La questione degli effetti del cambio<br />
sull’import in genere è sottovalutata.<br />
Perchè?<br />
“Difficile dirlo. Di certo c’è che, di solito, si<br />
L’esperto<br />
“Il corso valutario<br />
danneggia soprattutto<br />
chi produce perlopiù<br />
in funzione del<br />
mercato locale”<br />
L’ECONOMISTA<br />
Dario<br />
Fauceglia,<br />
docente di<br />
economia<br />
politica alla<br />
Scuola<br />
superiore<br />
di scienze<br />
applicate<br />
di Zurigo<br />
preferisce parlare delle ricadute sul commercio<br />
al dettaglio o, al limite, sull’export”.<br />
E invece?<br />
“L’incidenza del prezzo delle importazioni<br />
va studiato meglio. Anche perchè, in futuro,<br />
le imprese svizzere importeranno sempre<br />
di più”.<br />
Un effetto naturale della globalizzazione<br />
dei mercati?<br />
“Sì. La produzione sarà sempre più votata<br />
alla dimensione internazionale”.<br />
Nello studio avete analizzato il rapporto<br />
del cambio su 15 settori dell’economia<br />
elvetica. Avete dei consigli da dare?<br />
“No. Il nostro compito era diverso: fare<br />
emergere le tendenze attuali”.<br />
79<br />
33<br />
12<br />
21<br />
Fonte: Afd<br />
tore - spiega Ivo Zimmermann,<br />
portavoce di Swissmem, l’associazione<br />
mantello del comparto<br />
- è votato all’export. L’80%, in<br />
media, della nostra produzione<br />
va all’estero. I risultati non brillanti<br />
del 2012 sono dovuti essenzialmente<br />
all’apprezzamento del<br />
franco svizzero e alla congiuntura<br />
sfavorevole in alcuni dei nostri<br />
mercati di riferimento”. In<br />
particolare all’Ue, cui è destinato<br />
il 60% dei prodotti.<br />
Il settore che nel 2012 ha contribuito<br />
in maniera decisa all’aumento<br />
globale dell’export, è stato<br />
quello orologiero. La crescita è<br />
stata dell’11%. Quasi il doppio<br />
della percentuale del chimicofarmaceutico,<br />
e più del triplo di<br />
quello alimentare. Questi settori,<br />
insieme a quello degli strumenti<br />
di precisione, sono stati anche<br />
gli unici a far registrare un indice<br />
in aumento.<br />
L’export globalmente ha tenuto<br />
bene, perchè le aziende hanno<br />
reagito tempestivamente alla<br />
nuova realtà che si è venuta a<br />
creare a partire dal settembre<br />
2011, quando la Banca nazionale<br />
ha fissato il cambio con l’euro a<br />
1.20. “Le aziende - aggiunge Monica<br />
Zurfluh - sono andate alla<br />
ricerca di nuovi fornitori e clienti,<br />
cercando anche di aprire mercati,<br />
prima impensabili. Attualmente,<br />
ad esempio, c’è molto interesse<br />
per il mercato turco”.<br />
mlorusso@caffe.ch<br />
Q@mlorusso_<br />
avanti assieme a Giorgio<br />
l i s t a 7 n u m e r o 1 | g i o r g i o g i u d i c i . c h
IL CAFFÈ 14 aprile 2013<br />
MAURO SPIGNESI<br />
Se sei straniero guadagni l’equivalente<br />
di due salari in meno all’anno.<br />
Questo, in parte, è “il risultato<br />
di comportamenti discriminatori”.<br />
E, nell’ordine, i più penalizzati<br />
sono frontalieri, dimoranti<br />
e domiciliati. Lo scrive l’Ufficio di<br />
statistica in una recente ricerca<br />
sui salari ticinesi (pubblicata dalla<br />
rivista Dati e realizzata da Fabio<br />
B. Losa e Oscar Gonzales).<br />
Dallo studio, emerge poi che permane<br />
un divario importante tra<br />
stipendi ticinesi e nazionali (più<br />
alti) nell’economia privata, e più<br />
si guadagna, più lo scarto proporzionalmente<br />
cresce. Inoltre, resta<br />
aperta la “forbice del sesso”: le<br />
donne, in media, devono lavorare<br />
almeno 15 mesi per guadagnare<br />
quanto gli uomini in un anno.<br />
La rilevazione, che è stata effettuata<br />
utilizzando unicamente<br />
dati ufficiali e ormai assodati<br />
(tanto che prende in considerazione<br />
il periodo 2000-2008, 2.657<br />
imprese e 45.217 salariati), parte<br />
da un aspetto positivo: i salari<br />
hanno registrato una crescita<br />
media dell’1.6 per cento (0.5 in<br />
termini reali). Poco, ma è importante<br />
tenere in considerazione la<br />
tendenza (che in molti altri Paesi<br />
non c’è stata). Nel 2008 lo stipendio<br />
mediano (lordo) ticinese ammontava<br />
a 4’906 franchi al mese<br />
per un impiego a tempo pieno,<br />
cioè 550 franchi in più rispetto al<br />
2000. Ma 900 franchi in meno rispetto<br />
a quello nazionale (5’777<br />
franchi).<br />
Entrando nel dettaglio, gli autori<br />
della ricerca sottolineano come<br />
“il salario mediano dei lavoratori<br />
svizzeri attivi in Ticino nel 2008 è<br />
di 5’398 franchi, quasi 800 franchi<br />
(14.4 %) in più rispetto a quello<br />
degli stranieri. In pratica è come<br />
dire che uno straniero percepisce<br />
quasi due stipendi in meno all’anno<br />
rispetto a uno svizzero”. E<br />
se si va poi a distinguere tra le diverse<br />
fasce di occupati, si scoprono<br />
altri dislivelli retributivi. Visto<br />
come “i lavoratori domiciliati -<br />
annotano Losa e Gonzales - con<br />
una mediana di 4’875, siano la<br />
categoria di stranieri<br />
meglio remunerata”.<br />
A seguire i<br />
dimoranti (4’626) e<br />
i frontalieri (4’483).<br />
In sintesi: “I differenziali<br />
rispetto<br />
agli svizzeri ammontano<br />
dunque<br />
rispettivamente a<br />
500 (9.7%), poco<br />
meno di 800 (14.3%) e oltre 900<br />
franchi (17%)”. È anche vero che<br />
negli otto anni presi in considerazione<br />
i salari degli stranieri sono<br />
L’impiego<br />
Soltanto in Ticino, nei prossimi cinque anni,<br />
mancheranno per l’Astag un migliaio di conducenti<br />
“Alla ricerca di autisti per i Tir<br />
contesi a 6’000 franchi al mese”<br />
“Ormai le ditte se li contendono l’una con<br />
l’altra, perché stanno diventando una rarità”.<br />
Waldo Bernasconi, presidente cantonale<br />
dell’Astag, l’associazione svizzera trasportatori<br />
stradali, la mette giù così, per<br />
spiegare che, ormai, “in Ticino non si trovano<br />
più autisti per i Tir”. Secondo<br />
cifre non ufficiali, a livello<br />
cantonale, nei prossimi cinque<br />
anni verrebbero a mancare<br />
all’appello un migliaio di giovani<br />
conducenti, che dovrebbero<br />
rimpiazzare chi va in pensione<br />
dalle circa trecento ditte di trasporto<br />
(230 iscritte regolarmente<br />
all’Astag). “E a livello nazionale<br />
- precisa Bernasconi -<br />
va ancora peggio: sempre nei<br />
prossimi cinque anni , è stato<br />
calcolato dalla nostra organizzazione, ne<br />
servirebbero almeno 25 mila. Perché gli<br />
anziani resistono sino a quando possono,<br />
ma non ci sono giovani pronti”. L’Astag ha<br />
lanciato una campagna per far avvicinare i<br />
giovani alla professione, “che prevede salari<br />
a partire dai 4’000 franchi in su. Oggi -<br />
spiega Bernasconi - con la concorrenza, c’è<br />
chi passa da una ditta all’altra strappando<br />
anche 6’000 franchi al mese. Chi fa i viaggi<br />
internazionali, avanti e indietro dal Gottardo,<br />
sale ancora e in più ha tutte le spese coperte”.<br />
Secondo l’Astag, se non si troveran-<br />
no nuovi autisti, “si rischia di affidarsi a ditte<br />
straniere che versano appena 500 euro<br />
di fisso al mese agli autisti che devono pagarsi<br />
pure l’affitto della cabina. Abbiamo<br />
saputo, difatti, che gli autisti lituani ricevono<br />
500 euro più una percentuale a chilometro<br />
percorso, e se si sta in colonna<br />
non si guadagna. Se questo<br />
non è schiavismo non so<br />
come si possa chiamare”.<br />
L’Astag, per far fronte all’emergenza<br />
autisti, propone stage accanto<br />
a professionisti esperti,<br />
per far vedere da vicino quali<br />
sono le regole, come bisogna<br />
comportarsi sulla strada. I potenziali<br />
apprendisti, quest’estate<br />
avranno la possibilità di salire<br />
sui camion che portano materiale<br />
per grandi manifestazioni o concerti e<br />
sbirciare dietro le quinte dell’organizzazione,<br />
oppure osservare da vicino il Tour de<br />
Suisse, sui mezzi che trasportano tutto ciò<br />
che è necessario per la corsa a tappe. “È un<br />
modo per richiamare l’attenzione dei giovani”,<br />
riprende Bernasconi: “Le nuove norme<br />
per le patenti sono particolarmente rigide<br />
e bisogna fare molta attenzione. Ma<br />
chi viene da noi potrà imparare questo<br />
mestiere per certi versi molto affascinante,<br />
visto che ti porta in giro per la Svizzera e<br />
per l’Europa”. m.sp.<br />
Ma le banche hanno posti vacanti<br />
Ci sono settori che nonostante il rallentamento<br />
dell’economia tengono. E in Svizzera, contrariamente a<br />
quanto si potrebbe pensare, tra questi ci sono le banche.<br />
Nel primo trimestre 2013 i posti liberi erano 3387,<br />
ovvero più 10,1% rispetto a dicembre. Lo dice<br />
l’indicatore Finews-JobDirectory. Tra i colossi, Ubs conta<br />
266 posti vacanti, mentre Credit Suisse, 289.<br />
Se sei straniero<br />
guadagni due salari<br />
in meno all’anno<br />
Messe a nudo le discriminazioni nel lavoro<br />
e restano sempre disparità anche fra i sessi<br />
I salari mediani secondo la nazionalità e il tipo di permesso, in Ticino, nel 2000 e 2008 (in fr.)<br />
6.000 -<br />
4.000 -<br />
2.000 -<br />
0 -<br />
aumentati dai 791 franchi per chi<br />
ha il permesso C, ai 610 per chi ha<br />
quello B, ai 405 per i frontalieri.<br />
Ma è altrettanto vero che con la<br />
crescita delle distribuzioni la differenza<br />
tra svizzeri e stranieri si<br />
accentua, partendo da 721 franchi<br />
al mese nelle fasce basse, cioè<br />
2,5 stipendi in meno all’anno, a<br />
2’758 al mese nelle fasce alte<br />
(specializzati), in pratica 3,5 stipendi<br />
in meno all’anno.<br />
Secondo i ricercatori, i fattori che<br />
concorrono a creare queste differenze<br />
sono molteplici. Per circa il<br />
40 per cento si può spiegare con<br />
“fattori oggettivi”: si va dai diversi<br />
profili professionali, ai diversi posti<br />
di lavoro e dalla dimensione<br />
delle ditte, alla filosofia azienda-<br />
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le, sino al ramo economico. Il 60<br />
per cento dei motivi che spiegano<br />
questo divario è invece da attribuire<br />
a fattori che sfuggono al<br />
modello di comparazione usato<br />
nello studio o “a componenti discriminatorie.<br />
Una discriminazione<br />
che può assumere la forma<br />
di una minore retribuzione del<br />
fattore lavoro a parità di capitale<br />
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ºòł˜þÿ(Û>ÛŁWÿ=*IõÿMOè=ŁWþ=+UIfiþòfi‡ºáòł˜<br />
umano e d’impiego, oppure di<br />
minori opportunità di carriera”.<br />
Anche se, per i frontalieri, si annota<br />
che “una parziale giustificazione<br />
sociale e politica” può essere<br />
ricercata “nella disparità del<br />
costo della vita tra chi risiede in<br />
Italia e chi risiede nel nostro Cantone”.<br />
mspignesi@caffe.ch<br />
Q@maurospignesi<br />
L’analisi L’opinione dell’economista dell’Usi Amalia Mirante sul divario degli stipendi<br />
“Le differenze sono spesso frutto dei preconcetti”<br />
L’ESPERTA<br />
L’economista<br />
Amalia<br />
Mirante<br />
2000 2008<br />
Svizzeri<br />
2000 2008<br />
Stranieri<br />
Fonte: Rilevazione della struttura dei salari (Rss), Ufficio federale di statistica, Neuchâtel; elaborazione Ustat.<br />
2000 2008<br />
Dimoranti (Cat. B)<br />
“In un’analisi statistica ci sono parti che sfuggono, che non<br />
sono spiegabili unicamente attraverso i numeri”. L’economista<br />
dell’Usi Amalia Mirante analizza lo studio dell’Ufficio di<br />
statistica partendo da un aspetto che conosce bene: la discriminazione<br />
tra uomo e donna. “E qui, dietro la componente<br />
discriminatoria, c’è innanzitutto un background culturale,<br />
un preconcetto che porta i datori di lavoro a voler assumere<br />
gli uomini, perché le donne sono potenzialmente a rischio.<br />
Possono assentarsi per lungi periodi per partorire, ad esempio.<br />
Per questo si tende anche a pagarle meno, circa il 20 per<br />
cento rispetto ai colleghi maschi”. Ma c’è poi un altro elemento<br />
che gioca in questa discriminazione: “Il grado di<br />
istruzione. Per questo occorre da una parte favore politiche<br />
come quella dei Paesi scandinavi, che prevedono congedi<br />
2000 2008 2000 2008<br />
Domiciliati (Cat. C) Frontalieri (Cat. G)<br />
parentali per padri e madri, in modo che il rischio venga<br />
condiviso, e dall’altra favorire poltiche, anche di incentivi,<br />
per promuovere una maggior scolarizzazione e specializzazione<br />
per le donne. In modo che abbiamo la possibilità di inserirsi<br />
in tutti i settori della nostra economia”. Per quanto invece<br />
riguarda gli stranieri, secondo Amalia Mirante, “se nelle<br />
aziende si preferisce assumere un uomo, bisogna aggiungere<br />
che deve essere svizzero. Questo almeno è accaduto nel<br />
periodo preso in considerazione, cioè dal 2000 al 2008. Oggi,<br />
invece, siamo davanti processi di distorsione del mercato, visto<br />
che molti puntano ad assumere chi costa meno”. Poi c’è la<br />
differenza tra livello dei salari ticinesi e livello nazionale dei<br />
salari. “Un divario che ci trasciniamo da tempo - conclude<br />
Mirante - spiegabile solo in parte con il costo della vita”.<br />
13<br />
L’ECONOMIA<br />
NUMERI<br />
LORETTA NAPOLEONI<br />
Il business<br />
miliardario<br />
del calcio<br />
globalizzato<br />
La speculazione imperversa<br />
sul mercato dello sport, specialmente<br />
quello del calcio,<br />
diventato un business multimiliardario<br />
e globalizzato. I<br />
maggiori profitti arrivano dalla<br />
compravendita dei calciatori<br />
grazie alla possibilità di<br />
“scommettere” sul loro valore<br />
monetario, e cioè sul prezzo<br />
futuro. Il meccanismo è molto<br />
simile alle “scommesse” finanziarie<br />
del mercato a termine<br />
delle materie prime che<br />
avvengono attraverso le options.<br />
Lo speculatore acquista<br />
dal club sportivo il diritto ad<br />
intascare una percentuale del<br />
prezzo di vendita futuro di un<br />
calciatore. È chiaro che ci si<br />
aspetta che il valore del calciatore<br />
salirà nel tempo e che<br />
il club abbia intenzione di<br />
venderlo.<br />
Nel 2002 First Portuguese<br />
Group Sgps Sa, ha pagato allo<br />
Sporting Clube de Portugal<br />
3,1 miliardi di euro per acquistare<br />
una percentuale sui diritti<br />
di vendita dell’allora diciassettenne<br />
Ronaldo e di altri<br />
cinque compagni di squadra,<br />
al costo di<br />
3,1 milioni<br />
di euro.<br />
L’anno dopoRonaldo<br />
passò<br />
al Manchester<br />
United<br />
che gli offrì<br />
15 milioni di euro. First Portuguese<br />
non ha mai dichiarato<br />
la percentuale di guadagno<br />
che ha ricevuto dalla transazione<br />
avvenuta tra Sporting<br />
Clube e Manchester United,<br />
ma sicuramente l’operazione<br />
ha generato un buon profitto.<br />
Il mercato delle opzioni sul<br />
valore futuro dei calciatori è<br />
nato in Argentina negli anni<br />
Novanta. Da allora sono partiti<br />
almeno 11 fondi specializzati<br />
in questo business, 8 dei<br />
quali hanno investito almeno<br />
500 milioni di dollari. Ma è<br />
dal 2008 che si è registrata<br />
una crescita esponenziale<br />
specialmente tra i club sportivi<br />
medio piccoli, sempre a<br />
corto di soldi. Dal 2008, infatti,<br />
è diventato sempre più difficile<br />
accedere al credito delle<br />
banche, tanto che costoro<br />
spesso non hanno scelta: o<br />
accettano i soldi degli speculatori<br />
o chiudono i battenti. E<br />
va ricordato che spesso si<br />
tratta di grosse somme. In<br />
Spagna, ad esempio, un milione<br />
di euro permette l’acquisto<br />
del 50 per cento del<br />
prezzo di vendita futuro di un<br />
atleta giovane e con buone<br />
prospettive. L’ingerenza della<br />
finanza speculativa nel calcio<br />
è però pericolosa. Spesso gli<br />
speculatori inseriscono clausole<br />
che permettono di spostare<br />
i contratti da un giocatore<br />
all’altro e naturalmente<br />
rappresentano un incentivo a<br />
smerciare con frequenza i<br />
giocatori più bravi. Ed infatti<br />
nel 2007 la Premier League<br />
ha proibito questi investimenti<br />
quando si è scoperto<br />
che il West Ham United aveva<br />
ceduto il controllo di Carlos<br />
Tevez ad un gruppo di investitori.
Iltennis<br />
A Casablanca<br />
Wawrinka<br />
viene bloccato<br />
da Robredo<br />
Al torneo Atp di Casablanca Stanislas<br />
Wawrinka è stato bloccato<br />
da Tommy Robredo. Per il vodese<br />
è stata una semifinale amara<br />
quella andata in scena ieri, sabato,<br />
contro lo spagnolo. L’iberico<br />
si è imposto per 1-6, 6-3, 6-2<br />
in poco più di un’ora e mezzo di<br />
gioco.<br />
Una partita cominciata al meglio<br />
per Wawrinka, che ha preso<br />
immediatamente in mano le redini<br />
del gioco, riuscendo a portarsi<br />
in pochi minuti addirittura<br />
sul 5-0. Messo alle strette, Robredo<br />
è riuscito a salvare l’onore<br />
nel primo set, facendo suo almeno<br />
un punto, per poi cedere al<br />
vodese la prima frazione di gioco<br />
per 6-1.<br />
Pronta è stata però la risposta<br />
dello spagnolo, che ha cominciato<br />
a macinare il proprio gioco,<br />
lasciando solamente le briciole<br />
al vodese che è capitolato<br />
con il punteggio di 6-3, questa<br />
volta a favore dell’iberico.<br />
Tutto si è così dovuto decidere<br />
nella frazione decisiva. Un festival<br />
di break ha contraddistinto<br />
l’inizio del terzo set con Robredo<br />
che, dopo aver carpito il servizio<br />
a Wawrinka, ha concesso a sua<br />
volta la propria battuta. A questo<br />
punto per il vodese è cominciato<br />
il calvario, concedendo nuovamente<br />
il turno di servizio (ben<br />
due doppi falli) e non riuscendo<br />
più a rientrare in partita. Sulle ali<br />
dell’entusiasmo lo spagnolo si è<br />
portato sul 5-1 con l’elvetico che,<br />
conquistato il secondo punto,<br />
ha dovuto alzare bandiera bianca<br />
e salutare così il torneo marocchino.<br />
m.m.<br />
Ilbasket<br />
Il Massagno<br />
le prova tutte,<br />
ma non basta<br />
Ci ha creduto letteralmente fino<br />
all’ultimo secondo ieri, sabato,<br />
la Sam Massagno nella finale di<br />
Coppa contro l’Union Neuchâtel.<br />
Ma non è bastato per sollevare<br />
quella che sarebbe stato un<br />
trofeo davvero storico per la formazione<br />
ticinese. Alla fine a festeggiare<br />
sono i neocastellani,<br />
che si sono imposti per 89-85<br />
conquistando un risultato altrettanto<br />
importante, essendo il primo<br />
trionfo nel trofeo nazionale.<br />
In realtà l’Union Neuchâtel ha<br />
meritato di vincere, soprattutto<br />
per la gestione della partita messa<br />
in atto dai neocastellani, che<br />
sono sempre stati in vantaggio<br />
sulla Sam. Nel quarto periodo,<br />
però, alcuni tiri dalla distanza<br />
dei ticinesi hanno riaperto la<br />
contesa, con l’Union a tratti in<br />
difficoltà, ma sempre capace di<br />
contenere le sfuriate degli uomini<br />
di Robbi Gubitosa, a cui ha<br />
fatto certamente difetto un poco<br />
di esperienza, essendo la squadra<br />
molto giovane.<br />
Nell’atto conclusivo in campo<br />
femminile, invece, l’Hélios ha<br />
nettamente superato il Martigny<br />
per 75-48. m.s.<br />
Assist con sconfitta in Nhl<br />
per Josi con i Predators<br />
Un assist all’attivo, ma una sconfitta<br />
che allontana Nashville dai playoff. È<br />
questo il bilancio di Roman Josi nella<br />
partita persa dai Predators contro<br />
Dallas per 5-2. Male anche Brunner e<br />
Detroit, battuti ai rigori da Chicago 3-2.<br />
RISULTATI<br />
E CLASSIFICHE<br />
HOCKEY<br />
NLA<br />
Risultati playoff finale gara 5<br />
Friborgo-Berna 2-3<br />
Risultati playout spareggio gara 5<br />
Langnau-Losanna 2-0<br />
Serie playoff<br />
Friborgo-Berna 2-3<br />
Serie playout<br />
Langnau-Losanna 2-3<br />
CALCIO<br />
SUPER LEAGUE<br />
Risultati 27a giornata<br />
Lucerna-Losanna 1-0<br />
Servette-San Gallo 1-3<br />
Basilea-Zurigo oggi 13.45<br />
YB-Thun oggi 13.45<br />
GC-Sion oggi 16.00<br />
Classifica<br />
Basilea 26 53<br />
GC 26 52<br />
San Gallo 27 47<br />
Sion 26 40<br />
Zurigo 26 33<br />
YB 26 32<br />
Thun 26 30<br />
Losanna 27 26<br />
Lucerna 27 25<br />
Servette 27 20<br />
CH. LEAGUE<br />
Risultati 27 a giornata<br />
Locarno-Vaduz 0-1<br />
Bienne-Aarau 0-2<br />
Lugano-Chiasso oggi 16.00<br />
Wohlen-Wil oggi 16.00<br />
Winterthur-Bellinzona lun 19.45<br />
Classifica<br />
Aarau 27 58<br />
Bellinzona 25 47<br />
Winterthur 26 43<br />
Wil 25 42<br />
Chiasso 26 36<br />
Vaduz 27 32<br />
Lugano 26 30<br />
Bienne 27 30<br />
Wohlen 26 28<br />
Locarno 27 16<br />
FORMULA 1<br />
GC CINA<br />
Griglia di partenza<br />
1 LEWIS HAMILTON GB<br />
2 Kimi Raikkonen FIN<br />
3 Fernando Alonso SPA<br />
4 Nico Rosberg GER<br />
5 Felipe Massa BRA<br />
6 Romain Grosjean FRA<br />
7 Daniel Ricciardo AUS<br />
8 Jenson Button GB<br />
9 Sebastian Vettel GER<br />
10 Nico Hulkenberg GER<br />
11 Paul Di Resta GB<br />
12 Sergio Perez MEX<br />
13 Adrian Sutil GER<br />
14 Mark Webber AUS<br />
15 Pastor Maldonado VEN<br />
16 Jean-Eric Vergne FRA<br />
17 Valtteri Bottas FIN<br />
18 Esteban Gutièrrez MEX<br />
19 Jules Bianchi FRA<br />
20 Max Chilton GB<br />
21 Charles Pic FRA<br />
22 Giedo Van Der Garde OLA<br />
Lucerna e San Gallo<br />
vincono in Super League<br />
Debutto con successo per Carlos<br />
Bernegger sulla panchina del Lucerna.<br />
I biancoblù hanno infatti battuto per 1-<br />
0 il Losanna in una sfida per non farsi<br />
raggiungere dal Servette (ultimo),<br />
comunque battuto 3-1 dal San Gallo.<br />
14 aprile 2013<br />
losportDomenica<br />
L’hockey<br />
www.caffe.ch<br />
caffe@caffe.ch<br />
Q @caffe_domenica<br />
il-Caffè<br />
Berna<br />
avanti<br />
IN<br />
TELE<br />
VISIONE<br />
domenica 14 aprile<br />
08.30 LA2<br />
F1: GP di Cina<br />
domenica 14 aprile<br />
13.40 LA2<br />
Calcio: Basilea-Zurigo<br />
martedì 16 aprile<br />
20.00 LA2<br />
Hockey: Playoff -Finali. Gara6<br />
mercoledì 17 aprile<br />
20.40 LA2<br />
Calcio: Sion-Basilea<br />
Giovedì 18 aprile<br />
20.00 LA2<br />
Hockey: Playoff -Finali. Gara7<br />
sabato 20 aprile<br />
12.55 LA2<br />
F1: GP Bahrain. Prove ufficiali<br />
Gli orsi conquistano il primo match point della finale<br />
con una prova di grande lucidità e concentrazione<br />
MASSIMO SCHIRA<br />
La squadra più lucida della finale<br />
in gara-5 è senza dubbio il Berna,<br />
che conquista con merito il primo<br />
“match” point della serie.<br />
Mettendo sul ghiaccio una prova<br />
di grande concentrazione, solidità<br />
difensiva e applicazione fisica.<br />
Una prestazione quella di ieri, sabato,<br />
in casa del Friborgo, che ha<br />
letteralmente ammutolito i 6.700<br />
della Saint Léonard, che hanno<br />
visto i loro beniamini senza il necessario<br />
spessore per competere<br />
con gli “orsi”.<br />
Le premesse per invertire la tendenza<br />
di una finale che - dopo la<br />
rimonta dallo 0-2 nella serie -<br />
parrebbe indicare nel Friborgo la<br />
squadra più “papabile” per il titolo<br />
nazionale, non sono certo le<br />
migliori per il Berna. Oltre allo<br />
squalificato Scherwey, infatti, gli<br />
orsi si presentano in gara-5 orfani<br />
anche del canadese Kinrade, malato,<br />
e di Vermin, infortunato. Ma<br />
la doccia fredda, stavolta, tocca ai<br />
padroni di casa, che si ritrovano<br />
in svantaggio alla prima conclusione<br />
della serata, quando Berger<br />
infila Conz in velocità. Il Gottéron<br />
prova a reagire con veemenza,<br />
ma - nonostante anche un’occasione<br />
con l’uomo in più - la retroguardia<br />
bernese regge l’urto, guadagnandosi<br />
la situazione che<br />
porta al 2-0. Ed è addirittura una<br />
rete clamorosa, con il disco che si<br />
ferma sulla rete esterna della porta<br />
friborghese, prima di un colpo<br />
di Gardner (anche con un sospet-<br />
to bastone alto) che lo fa schizzare<br />
per aria e… ricadere su Conz,<br />
che lo devia alle proprie spalle.<br />
Gli arbitri verificano il video e assegnano<br />
il punto del raddoppio.<br />
Ma i dubbi restano.<br />
E il Friborgo accusa il colpo. E<br />
complice una penalità contro Jeannin<br />
proprio nei secondi finali<br />
del primo tempo la prima parte<br />
di terzo centrale è nettamente in<br />
mano al Berna. Che però non riesce<br />
a passare. Smaltito lo “choc”<br />
gli uomini di Kossmann tornano<br />
a farsi vedere con maggiore insi-<br />
stenza dalle parti di Bührer, ma<br />
con meno efficacia delle partite<br />
precedenti. Anche se la pressione<br />
cresce col passare dei minuti,<br />
tanto che a metà partita, Törmänen<br />
chiama il time out.<br />
Nella prima partita<br />
decisiva per non<br />
essere retrocesso il<br />
Langnau trova le forze<br />
per battere il Losanna<br />
SUGLI SPALTI MASSIMO SCHIRA<br />
AD AMBRÌ I CONTI NON TORNANO<br />
Nella gestione dell’Ambrì Piotta c’è qualcosa che<br />
non quadra. Ma, come, negli scorsi anni si è<br />
sbandierata più volte la necessità di ridurre i costi<br />
e ci si trova ora ad affrontare un budget da 13 milioni?<br />
Costi davvero esagerati per le attuali condizioni societarie.<br />
E che non possono certo essere coperti solo attraverso<br />
il “salasso” a cui i tifosi sono sottoposti ogni volta che<br />
mettono piede alla Valascia. Dove biglietti e tessere stagionali<br />
sono tra i più cari della Svizzera e dove da quando<br />
la ristorazione è in mano alla società i prezzi non<br />
sono certo calati. Anzi. Non sorprende - ma fa gridare<br />
vendetta al cielo, altro che “situazione non particolarmente<br />
allarmante, caro presidente Lombardi - scoprire<br />
il ritardo nel pagamento degli oneri sociali. Questo è un<br />
insulto a chi lavora e paga. E anche ai tifosi che già stanno<br />
generosamente rimettendo mano al portafogli.<br />
Lara Gut<br />
“Essere sempre<br />
tra le migliori<br />
è un obiettivo<br />
per il mio futuro”<br />
A PAGINA 43<br />
Riordinate le idee, gli orsi tornano<br />
a graffiare. Ancora con Loichat,<br />
che sembra mettere la parola<br />
“fine” sulle speranze friborghesi<br />
in gara-5. L’accelerazione quasi<br />
disperata del Gottéron in seguito<br />
al 3-0, porta però i bernesi ad eccedere<br />
negli interventi. Con la<br />
conseguente lunga serie di penalità<br />
che porta in dote il primo gol<br />
della serata per padroni di casa, a<br />
firma Julien Sprunger dopo una<br />
serie di incredibili parate di Bührer.<br />
A lanciare il terzo periodo ci pensa<br />
un palo di Benny Plüss, ritrovatosi<br />
clamorosamente solo davanti<br />
alla porta bernese. Allarme<br />
immediatamente recepito dalla<br />
panchina degli ospiti, che cambiano<br />
decisamente modo di giocare,<br />
con quattro elementi schierati<br />
sulla linea blu difensiva con<br />
gli avversari in possesso del disco.<br />
Una scelta tattica perfettamente<br />
azzeccata, visto che per<br />
lunghi minuti l’unico tiro friborghese<br />
resta proprio quello di<br />
Plüss. Almeno fino all’assalto finale<br />
dei padroni di casa, quando<br />
ancora Plüss trova finalmente il<br />
modo di battere Bührer per il 2-3.<br />
Ma è l’ultimo gol di un’intensa<br />
serata di ottimo hockey.<br />
Nella prima serata decisiva per<br />
mantenere il proprio posto in A,<br />
infine, il Langnau è riuscito a<br />
prendere le misure al Losanna,<br />
imponendosi per 2-0 e riportando<br />
la serie sul 2-3.<br />
mschira@caffe.ch<br />
Q@MassimoSchira<br />
Friborgo 2<br />
Berna 3<br />
Reti: 2.33 Berger (Bertschy,<br />
Gerber) 0-1, 16.12 Loichat 0-<br />
2, 30.30 Loichat (Rubin,<br />
Roche) 0-3, Sprunger (Bykov,<br />
esp. Roche) 1-3, 58.30 B.<br />
Plüss 2-3<br />
Langnau 2<br />
Losanna 0<br />
Reti: 22’ Jacquemet 1-0, 34’<br />
Pelletier 2-0<br />
I PROTAGONISTI<br />
Per il Top Scorer<br />
del Friborgo,<br />
Andrei Bykov<br />
serata dura contro<br />
la solida difesa del<br />
Berna di Ivo<br />
Rüthemann<br />
Il calcio<br />
Niente punti contro un Vaduz<br />
certo non irresistibile e ora solo<br />
l’aritmetica “salva” ancora il Locarno.<br />
Dopo la sconfitta di ieri,<br />
sabato, per 1-0, restano 12 le<br />
lunghezze dal Wohlen penultimo.<br />
Ma le partite da giocare restano<br />
soltanto nove.<br />
Nel primo tempo quella del<br />
Lido non è certo una gara spettacolare.<br />
Anzi. Il controllo delle<br />
operazioni rimane prevalentemente<br />
nelle mani del Vaduz e al<br />
Locarno non riesce di pungere<br />
dalle parti del portiere avversario<br />
Klaus. I tentativi dei padroni<br />
di casa sono infatti piuttosto<br />
estemporanei, come quando<br />
Pacarizi ci prova su punizione<br />
dai 30 metri. Mentre sul fronte<br />
della formazione del principato<br />
si segnala un tiro dalla corta distanza<br />
di Zarkovic che non trova<br />
fortuna.<br />
Per il vantaggio ospite, però,<br />
serve una disattenzione di Varga,<br />
che permette ad Abegglen di<br />
aggirare l’incolpevole Polli e infilare<br />
lo 0-1.<br />
Decisamente più incoraggiante<br />
l’atteggiamento dei verbanesi in<br />
avvio di ripresa, con Mazzola al<br />
Carriera a forte rischio<br />
per la star Kobe Bryant<br />
Gravissimo infortunio nella Nba<br />
americana per la superstar di Los<br />
Angeles Kobe Bryant. Il “Federer della<br />
palla a spicchi” ha infatti subito la<br />
rottura del tendine d’achille, che mette<br />
a forte rischio la sua carriera.<br />
Iticinesi<br />
Dominio di Lewis Hamilton nelle<br />
qualifiche del Gran Premio di<br />
Cina. Le prove andate in scena<br />
ieri, sabato, hanno comunque<br />
evidenziato che sono gli pneumatici<br />
i veri protagonisti a Shanghai.<br />
Le gomme morbide si presentano<br />
velocissime ma con<br />
un’usura altrettanto rapida,<br />
mentre le medie concedono un<br />
secondo e mezzo sul giro, ma garantiscono<br />
in gara maggior longevità.<br />
Nella qualifica finale i<br />
team hanno così già dato chiare<br />
indicazioni in vista della gara. I<br />
primi della griglia di partenza<br />
hanno pensato più alla posizione,<br />
mentre altri ad una strategia<br />
già in prospettiva della corsa. E a<br />
spuntarla è stato l’inglese della<br />
Mercedes. “È una sensazione<br />
Al Rally del Portogallo<br />
Sébastien Ogier in testa<br />
Anche la seconda giornata del Rally<br />
del Portogallo si è chiusa con la VW<br />
Polo Wrc di Sébastien Ogier al<br />
comando. Dopo l’uscita di strada di<br />
Dani Sordo, il francese comanda con<br />
34 secondi sul finlandese Latvala.<br />
La Formula1<br />
Camathias sfortunato, Marciello leader<br />
Occhi ticinesi puntati su Silverstone dove ieri,<br />
sabato, sono stati impegnati in diverse categorie<br />
tre piloti nostrani. Sfortuna nera per Joël<br />
Camathias nella European Le Mans Series.<br />
Quando il podio (e forse più) era a portata di<br />
mano di Joël e di uno scatenato Andrea Bertolini,<br />
la pioggia ha costretto la direzione di gara<br />
a fermare la corsa con la Ferrari F458 del luganese<br />
in quarta posizione dopo un lungo periodo<br />
di safety car. Un sesto posto in gara-1 e<br />
un brillante secondo posto in rimonta in gara-<br />
2 che confermano la leadership nell’F3 Europe.<br />
L’avvio del fine settimana di Silverstone per<br />
Raffaele Marciello è stato certamente positivo,<br />
Dominio Hamilton<br />
con gli pneumatici<br />
protagonisti in Cina<br />
Prima pole per l’inglese della Mercedes<br />
con Raikkonen e Alonso alle calcagna<br />
MASSIMO MORO<br />
soprattutto per il modo in cui “Lello”, dopo un<br />
avvio complicato, è riuscito a rimontare nella<br />
seconda manche. Nono dopo i primi giri, il giovane<br />
talento della Ferrari Youth Academy ha<br />
messo in atto una spettacolare rimonta, chiudendo<br />
alle spalle del solo Rosenqvist. Quest’oggi,<br />
domenica, per gara-3, Marciello si<br />
presenta al via dalla seconda posizione con<br />
già oltre 20 punti di margine sul secondo della<br />
generale. Sempre sul circuito inglese, nelle<br />
qualifiche alla 6 ore del Mondiale endurance<br />
(Wec), Philipp Peter e il suo team hanno ottenuto<br />
il quarto tempo nella categoria LmGteAm<br />
con la Ferrari F458 Italia.<br />
fantastica - ha dichiarato Hamilton<br />
-, sono davvero felice, in estasi<br />
per la prima pole con la Mercedes.<br />
Le Ferrari erano molto veloci<br />
nelle libere e ci aspettavamo che<br />
lo fossero anche nelle qualifiche.<br />
Bisognava fare il giro perfetto per<br />
ottenere un buon risultato e sono<br />
felice che sia arrivato, si prospetta<br />
comunque una gara difficile”.<br />
Al suo fianco si è piazzato Kimi<br />
Raikkonen con la Lotus, seguito<br />
dalla Ferrari di Fernando Alonso.<br />
“Sono molto soddisfato - ha detto<br />
lo spagnolo del cavallino -. Il<br />
week-end è andato bene, la macchina<br />
è stata sempre competitiva,<br />
dopo qualche cambiamento, la<br />
vettura ha risposto bene, credo<br />
che avremo un buon assetto per<br />
la gara e questo è più importante<br />
delle qualifiche. Credo inoltre<br />
che entrambe le Ferrari hanno la<br />
possibilità di puntare ad un posto<br />
sul podio”.<br />
A cambiare radicalmente strategia<br />
è stata la Red Bull che ha optato<br />
per “sacrificare” le qualifiche e<br />
cercare uno stratagemma in vista<br />
della gara, montando le gomme<br />
medie. Sebastian Vettel si è dovuto<br />
così accontentare della nona<br />
piazza sullo schieramento di partenza.<br />
“Abbiamo visto che ci sono<br />
team velocissimi - ha esordito il<br />
campione del Mondo della Red<br />
Bull -, soprattutto Mercedes e<br />
Ferrari, e abbiamo preferito scegliere<br />
una strategia diversa in<br />
queste qualifiche. Le gomme<br />
morbide non durano a lungo,<br />
mentre il pneumatico medio<br />
sembra una migliore in prospettiva<br />
gara, mi sembra chiaro quello<br />
che stiamo cercando di fare,<br />
vedremo se la nostra scelta è stata<br />
Tom Sykes con il primato<br />
in superpole ad Aragon<br />
Il britannico Tom Sykes e la sua Kawasaki<br />
hanno stabilito il nuovo primato della pista<br />
e conquistato la superpole sul circuito<br />
iberico di Aragon, per la seconda prova del<br />
Mondiale Superbike. Sulla seconda casella<br />
l’irlandese Laverty, terzo è Davis.<br />
Solo l’aritmetica “salva” il Locarno<br />
Dopo la sconfitta contro il Vaduz restano 12 i punti dal Wohlen<br />
posto dell’inguardabile Casanave.<br />
Ci provano Monighetti,<br />
Pacarizi e Imren, ma se la grinta<br />
non fa difetto al Locarno, la precisione<br />
non è di casa al Lido. A<br />
confermarsi piacevole scoperta<br />
è poi ancora il portiere Pelloni,<br />
che mette in mostra riflessi<br />
pronti e qualità sulle conclusioni<br />
di Tighazoui e Cecchini.<br />
Ennesimo derby dell’infinita<br />
Locarno 0<br />
Vaduz 1<br />
Reti: 36’ Abegglen 0-1<br />
Locarno: Pelloni,<br />
Martignoni, Monighetti,<br />
Panizzolo, Varga (77’ Spini),<br />
Polli, Imren, Bicvic, Touré<br />
(71’ Bilinovac), Pacarizi,<br />
Casanave (46’ Mazzola)<br />
Note: Stadio del Lido,<br />
270 spettatori<br />
serie stagionale nel campionato<br />
cadetto quest’oggi, domenica, a<br />
Cornaredo, dove i bianconeri<br />
ospitano il lanciatissimo Chiasso<br />
di Livio Bordoli, che - malgrado<br />
la stagione abbia ormai<br />
poco o nulla da dire - ha tutta<br />
l’intenzione di proseguire sullo<br />
slancio. Dopo aver battuto in<br />
casa il Bienne, i rossoblù affrontano<br />
infatti il Lugano con il pensiero<br />
probabilmente già orien-<br />
All’estero<br />
Il Bayern di Shaqiri prosegue la festa<br />
e non pensa alle semifinali europee<br />
Malgrado una “Meisterschale” già in tasca e le semifinali di<br />
Champion’s League quale prospettiva, non si ferma la corsa<br />
in Bundesliga del Bayern Monaco che, una settimana dopo<br />
aver vinto matematicamente il titolo tedesco numero 23 ieri,<br />
sabato, grazie anche ad un gol di Shaqiri, ha strapazzato il<br />
malcapitato Norimberga per 4-0. Risposta pronta dell’altra<br />
semifinalista tedesca di Champion’s, visto che il Borussia<br />
Dortmund ha inflitto un tennistico 6-1 al Greuther Fürth.<br />
In Inghilterra, dopo il successo del Manchester City sullo United<br />
nel derby di lunedì scorso, la volata per il titolo è rimandata,<br />
visto che i “citizens” sono impegnati nella semifinale di<br />
Coppa contro il Chelsea. In campo per il campionato, invece,<br />
Ti-Press<br />
la formazione di Ferguson, che affronta la trasferta contro lo<br />
Stoke City. Occhio, allora, anche alla lotta per non retrocedere,<br />
con Reading e Queens Park Rangers ormai condannati,<br />
dal Norwich - quattordicesimo - al Wigan - diciottesimo - tutto<br />
è ancora aperto, visto che in tre punti sono racchiuse cinque<br />
squadre. Salvezza al centro dell’attenzione anche in Serie<br />
A, dove il Siena di Emeghara ha colto un successo importantissimo<br />
sul fanalino di coda Pescara con il gol proprio<br />
dell’elvetico per il 3-2 finale.<br />
In Francia, s’avvicina il titolo per il Psg, che - seppur senza<br />
Ibrahimovic - ha battuto 1-0 in trasferta il Troyes. In attesa<br />
dell’incontro del Marsiglia, i parigini sono a +10.<br />
15<br />
LOSPORT<br />
quella giusta”.<br />
A cercare di scompaginare le carte<br />
è stata la Sauber che ha deciso,<br />
dopo l’ottimo decimo posto ottenuto<br />
da Niko Hunkelberg, di non<br />
prendere parte alla qualifica finale.<br />
Una mossa azzardata quella<br />
della scuderia di Hinwil che ha<br />
però mantenuto la possibilità di<br />
scegliere quali gomme utilizzare<br />
in gara direttamente in partenza.<br />
Se Hunkelberg ha brillato, non si<br />
può dire altrettanto per Esteban<br />
Gutierrez che ha chiuso in diciassettesima<br />
posizione. Da annotare<br />
che Mark Webber è stato retrocesso<br />
in fondo alla griglia di partenza<br />
in quanto i commissari<br />
hanno rilevato che sulla sua vettura<br />
non era presente la quantità<br />
di carburante necessaria per<br />
consentire i prelievi per le verifiche<br />
tecniche. mmoro@caffe.ch<br />
tato verso il futuro. Gettando le<br />
basi di gioco per la prossima<br />
stagione, dove i chiassesi potrebbero<br />
davvero recitare un<br />
ruolo di outsider di lusso. E<br />
orientato al prossimo campionato<br />
rimane anche il lavoro di<br />
Raimondo Ponte sulla panchina<br />
bianconera, dove è in corso<br />
una prima scrematura dei giocatori<br />
per costruire la nuova<br />
rosa dopo un campionato davvero<br />
insignificante per risultati<br />
e, soprattutto, prestazioni.<br />
Nella settimana che deciderà il<br />
futuro societario, il Bellinzona<br />
entra invece attraverso un nuovo<br />
posticipo del lunedì. Dopo la<br />
prova senza reti nella stracantonale<br />
contro il Lugano, i granata -<br />
a cui la Lega ha tolto ulteriori 2<br />
punti in classifica per il ritardo<br />
nel pagamento di stipendi ed<br />
oneri sociali - cercano fortuna<br />
sull’ostico campo del Winterthur,<br />
che insegue direttamente i<br />
ticinesi in classifica. Anche se<br />
l’Aarau è ormai inarrestabile<br />
verso la promozione, vincere<br />
alla Schützenwiese è comunque<br />
importante per il Bellinzona.<br />
m.s.
Vestito<br />
79. 95<br />
PER ESSERE<br />
FASHION & FAIR<br />
Nel 2011 Coop era al 1° posto nel Corporate Rating<br />
oekom dei dettaglianti.
14 aprile 2013 IL CAFFÈ<br />
LO STUDIO<br />
LA VECCHIAIA<br />
SCOMPARE<br />
TRA LE STAGIONI<br />
DELLA VITA<br />
IL SESSO<br />
A LETTO<br />
È FANTASTICO,<br />
MA FUORI<br />
È UN TIRANNO<br />
A PAGINA 21<br />
SCHIRA A PAGINA 23<br />
ROSSI A PAGINA 28<br />
( PARENTESI<br />
TRA<br />
PAUSA CAFFÈ con COSTUME | SAPORI | MOTORI | SPORT| SALUTE<br />
PER COMINCIARE PATRIZIA GUENZI<br />
PSICANALISI E STREGONERIA<br />
La psicanalisi non è più un tabù. Piace e attrae. Lo<br />
dimostra il successo di “In treatment”, su Sky, con<br />
Sergio Castellitto nelle vesti di uno psicanalista<br />
(ne parliamo a pagina 35). Se anni fa andare a stendersi<br />
sul lettino era roba da matti, oggi così non è più. Sdoganato,<br />
insomma, il dialogo analitico al punto tale da crearne<br />
un serial televisivo. Che piace. Cinque personaggi<br />
si mettono a nudo. La telecamera è fissa, ferma, i movimenti<br />
lenti e un’attenzione quasi maniacale ai dettagli:<br />
il rumore delle labbra che si schiudono per parlare, la<br />
bocca che fa una smorfia, respiri e esitazioni. Il movimento<br />
è circoscritto in uno spazio ristretto e proprio<br />
per questo risulta amplificato e quasi “rumoroso”. La<br />
serie servirà anche ad aprire gli occhi a coloro che ancora<br />
credono che entrare nello studio di uno psicanalista<br />
sia più o meno come andare da uno stregone.<br />
LA TENDENZA<br />
AI GIOVANI<br />
L’AUTO PIACE<br />
PICCOLA<br />
E SCATTANTE<br />
IL BASTARDINO<br />
CHE CONQUISTA<br />
LEGGI COSÌ<br />
IL FUTURO<br />
SU TUTTI GLI SMARTPHONE<br />
E I TABLET<br />
IL CANE<br />
“FIRMATO”<br />
PIACE<br />
SEMPRE MENO.<br />
SI PREFERISCE<br />
ADOTTARE UN<br />
TROVATELLO.<br />
MENTRE LA<br />
MODA DEL<br />
CHIHUAUA...<br />
UPATRIZIA GUENZI<br />
no a zero per il bastardino. Era da<br />
tempo che non accadeva. Tutti a<br />
preferire il cane di razza, quello<br />
con un pedigree blasonato, adatto<br />
a sfilate e concorsi. Un cane da<br />
esibire, più che da amare verrebbe<br />
da dire. Perché se è l’animo<br />
della bestiola ad attrarci, l’aspetto<br />
esteriore non deve avere alcuna<br />
importanza.<br />
segue a pagina 18<br />
CCAROLINA CENNI<br />
hi ha un cane lo sa. Primavera fa<br />
rima con problemi di salute per<br />
il nostro Fido. Soprattutto se abbiamo<br />
intenzione di andarcene<br />
in vacanza con lui. Infatti, con le<br />
prime belle giornate ecco insetti<br />
e animaletti potenzialmente pericolosi,<br />
che possono causare<br />
molti fastidi se non addirittura,<br />
nei casi estremi, la morte dell’animale.<br />
Con il caldo uno dei<br />
primi pericoli sono le zecche. A<br />
partire dai dieci gradi si attivano.<br />
segue a pagina 19
Se il gatto assiste lo psicologo<br />
L’unità psichiatrica dell’ospedale universitario di<br />
Ginevra accoglie animali nell’ambito della zooterapia.<br />
Una quarantina di persone, in gruppo o<br />
individualmente, sono messe a contatto con un cane,<br />
un gatto o un cavallo, perché, secondo gli psicologi,<br />
sono degli ottimi terapeuti. Attenuano la resistenza<br />
del paziente e sdrammatizzano il legame terapeutico.<br />
IL CAFFÈ 14 aprile 2013 Invasione di animali da compagnia<br />
GLI ANIMALI<br />
Finita l’era del quattrozampe<br />
di razza, con albero genealogico<br />
di successo e un futuro in passerella.<br />
L’aspetto esteriore conta assai meno<br />
NON PIACE PIÙ IL CANE<br />
“FIRMATO”<br />
IL BASTARDINO CONQUISTA.<br />
SEMPRE PIÙ PERSONE<br />
ADOTTANO UN TROVATELLO<br />
DAI RIFUGI O DALLE<br />
PROTEZIONI. MENTRE<br />
LA MODA DEI CHIHUAUA...<br />
PATRIZIA GUENZI<br />
Uno a zero per il bastardino.<br />
Era da tempo<br />
che non accadeva.<br />
Tutti a preferire il<br />
cane di razza, quello<br />
con un pedigree blasonato, adatto<br />
a sfilate e concorsi. Un cane<br />
da esibire, più che da amare verrebbe<br />
da dire. Perché se è l’animo<br />
della bestiola ad attrarci, a<br />
farci venir voglia di condividere<br />
un pezzo di vita con lui, l’aspetto<br />
esteriore non deve avere alcuna<br />
importanza. Il potenziale di affetto<br />
di un cane non dipende<br />
certo dal colore, forma, dimensioni<br />
o età. Né, tanto meno, dalla<br />
razza. Finalmente molte persone<br />
l’hanno capito. Le prime a<br />
gioirne sono le Protezioni animali,<br />
che così riescono a dare<br />
anche ai loro meticci, abbandonati<br />
o rifiutati, una nuova famiglia.<br />
Non solo. Piacciono anche<br />
gli over, difficilmente scelti da<br />
chi cerca un compagno a quattro<br />
“Proprio l’altro<br />
giorno un<br />
cagnolone di 12<br />
anni è stato<br />
adottato”<br />
zampe che opta per uno giovane,<br />
vispo e sano. “Proprio l’altro<br />
giorno un cagnolone di 12 anni è<br />
stato adottato”, dice soddisfatta<br />
Sonia Fischer, direttrice della<br />
Protezione animali di Lugano<br />
che ospita una quarantina di<br />
cani che cercano casa.<br />
Tuttavia, non illudiamoci. Un<br />
terzo dei Fido svizzeri in circolazione<br />
è firmato. Mentre gli allevamenti<br />
in crisi non andranno<br />
mai. Solo in Svizzera ne esistono<br />
a decine e persone pronte a<br />
sborsare anche 2-3mila franchi<br />
per portarsi a casa un cucciolo<br />
“firmato” ci saranno sempre. Oltre<br />
tremila franchi per un bulldog<br />
e oltre 2mila per un chihuaua.<br />
E proprio quest’ultimo è il<br />
protagonista del momento. Tutti<br />
cercano un chihuaua. “Ce lo<br />
chiedono in molti – spiega Emanuele<br />
Besomi, della Protezione<br />
animali di Bellinzona, che conferma<br />
comunque un certo cambiamento<br />
di mentalità -. Purtroppo<br />
anche la moda pesa e<br />
adesso è il turno di questi cagnolini”.<br />
Intanto, di razza o no, tutti i cani<br />
sono soggetti a malattie. E la stagione<br />
estiva non è delle migliori<br />
quanto a pericoli. Oltre a zecche,<br />
pulci e parassiti vari, in agguato<br />
c’è la leishmaniosi, non più circoscritta<br />
nelle zone di mare o nel<br />
sud Italia, ma presente un po’<br />
ovunque. Una malattia, compli-<br />
IPREZZI<br />
ce un parassita (pappatacio), in<br />
costante aumento per via del<br />
cambiamento climatico (vedi<br />
pagina accanto).<br />
Tornando alle razze, occorre sapere<br />
che alcune di queste sono<br />
soggette a un’autorizzazione.<br />
Prima dell’acquisto, o dell’adozione,<br />
meglio informarsi presso<br />
l’Ufficio del veterinario cantonale<br />
o al proprio comune di domicilio.<br />
Ecco perché le protezioni<br />
animali hanno molta più difficoltà<br />
a far adottare un cane di<br />
una razza soggetta a restrizioni,<br />
ad esempio dogo argentino, alano,<br />
bulldog inglese, mastino na-<br />
poletano o pastore del Caucaso.<br />
“Se i trovatelli ultimamente per<br />
fortuna hanno moolto più successo,<br />
purtroppo i cani definiti<br />
potenzialmente pericolosi restano<br />
qua. In pochi si prendono la<br />
briga di chiedere il permesso, di<br />
fare un corso, di tribolare insomma<br />
- spiega Emanuele Besomi -.<br />
Da qualche giorno abbiamo tre<br />
pastori svizzeri, quei cagnoni<br />
bianchi, enormi. E non sono neanche<br />
più tanto giovani. Due di<br />
loro hanno 6 anni e uno ne ha<br />
già 9. Difficile che qualcuno se li<br />
prenda”.<br />
Ad avere a cuore proprio i cani<br />
più anziani è la protezione animali<br />
di Lugano. “Preferiamo<br />
prenderci cura soprattutto di<br />
loro - spiega Fischer -. Nessuno<br />
li vuole più, magari perché puzzano<br />
e sono malati”.<br />
pguenzi@caffe.ch<br />
Q@PatriziaGuenzi<br />
BRUTTO<br />
E UNICO<br />
La bellezza<br />
del bastardino<br />
sta proprio<br />
nella sua<br />
unicità<br />
C’È CHI È PRONTO A SPENDERE<br />
PURE OLTRE TREMILA FRANCHI<br />
P er<br />
averlo firmato si è disposti a spendere<br />
anche 3mila franchi. Anzi, a<br />
volte pure di più per un cane con pedigree<br />
a cinque stelle, genitori, nonni e<br />
bisnonni supercertificati, radiografati,<br />
con decine di concorsi di bellezza alle<br />
spalle. Proprio così, gli amanti della pura<br />
razza non badano a spese. Almeno a giudicare<br />
dalla gran quantità di allevatori<br />
iscritti alla Scs, Società cinologica svizzera,<br />
che fa parte di quella internazionale,<br />
Fci, sotto il cui cappello si riuniscono oltre<br />
70 Paesi, tra cui l’Italia. E proprio qui<br />
molti ticinesi si rivolgono per portarsi a<br />
casa un cuccioletto doc. Mentre chi si affida<br />
al web, dove c’è di tutto, rischia di fare<br />
un brutto affare.<br />
Ma torniamo ai costi. Un cucciolo di bulldog<br />
si aggira attorno ai 3200 franchi, un<br />
retriever o un beagles 2400, un rottweiler<br />
“Purtroppo<br />
quelli definiti<br />
potenzialmente<br />
pericolosi<br />
restano qua”<br />
2mila e un chihuaua 2300. Certo, adottare<br />
un cane da una delle protezioni animali si<br />
spende molto molto meno: la Protezione<br />
animali di Lugano chiede una semplice<br />
offerta, quella di Bellinzona ha fissato un<br />
prezzo base di 300 franchi a cane. Ma,<br />
come detto, raramente c’è quello di razza.<br />
E se c’è, è in là con gli anni. Sono invece<br />
per lo più bastardini abbandonati o provenienti<br />
dall’Est, che arrivano in Svizzera<br />
per vie poco legali e che, spesso malati e<br />
acciaccati, finiscono nei rifugi. Qua, rischiano<br />
di trascorrere tutta la loro vita, visto<br />
che non sono belli, sani e carini. Così<br />
come gli animali vecchi, quelli over 10,<br />
che - capita più spesso di quanto si creda<br />
- il “padrone” abbandona perché<br />
il cane con l’età ha iniziato a puzzare,<br />
a sporcare o ad aver bisogno<br />
di cure costose. p.g.<br />
Bulldog<br />
3’200 franchi<br />
Ha un'indole<br />
naturalmente pacifica.<br />
Ha una bassa reazione<br />
agli stimoli esterni, è<br />
tollerante e paziente<br />
(<br />
Beagles<br />
2’400 franchi<br />
Allegro, curioso,<br />
intelligente, mai<br />
aggressivo, affettuoso<br />
con tutti, esprime la<br />
vera “gioia di vivere”<br />
Rottweiler<br />
2’000 franchi<br />
Ha un istinto alla difesa<br />
del territorio molto forte,<br />
ma è equilibrato,<br />
protettivo, determinato<br />
e affettuoso<br />
Chihuaua<br />
2’400 franchi<br />
Anche se piccolissimo è<br />
forte, molto coraggioso,<br />
iperattivo e determinato.<br />
vivace, incline al gioco<br />
e di compagnia<br />
Barboncino<br />
1’000 franchi<br />
Simpatico, docile,<br />
vivace, affettuoso e<br />
giocoso, si adatta<br />
quindi perfettamente<br />
alla convivenza con i<br />
bambini<br />
Retriever<br />
2’400 franchi<br />
Tranquillo, intelligente e,<br />
da giovane, molto<br />
attivo. Deve fare attività<br />
fisica assieme al<br />
proprio duezampe<br />
L’ALLARME<br />
IRISCHI<br />
In Svizzera vivono circa 1,35 milioni di gatti, mezzo<br />
milione di cani e circa 4,5 milioni di pesci. Insomma,<br />
non si può proprio dire che gli elvetici non amino gli<br />
animali da compagnia. Non sono pochi neppure i<br />
quattrozampe ospitati nei rifugi: circa 23'400, tra cui<br />
13mila gatti e 4mila cani. Tuttavia, nello stesso anno<br />
sono stati adottati 16mila bestiole.<br />
È EMERGENZA LEISHMANIOSI,<br />
FIDO TRA LE VITTIME PREFERITE<br />
P ericolo<br />
leishmaniosi. Ogni anno si ripete lo<br />
stesso allarme e Fido è tra le vittime preferite.<br />
Da non prendere sottogamba. Colpevole il<br />
“pappatacio”, una zanzarina microscopica, attiva<br />
da maggio a ottobre. Colpisce soprattutto i cani,<br />
ma anche l’uomo. E non è più confinato alle zone<br />
di mare e nel sud Italia, ma focolai sono stati trovati<br />
anche in Val d’Aosta e in Germania. Sembra che<br />
solo la Pianura Padana abbia un clima poco amato<br />
dall’insidioso, e silenzioso, pappatacio.<br />
I sintomi principali sono a livello della cute, con lesioni<br />
e perdita di pelo soprattutto nelle zone della<br />
testa (intorno agli occhi, naso e padiglioni aurico-<br />
I consigli del veterinario per prepararsi con sicurezza alla bella stagione<br />
ATTENZIONE ALLE INSIDIE<br />
ZECCHE, PARASSITI E VERMI<br />
C hi<br />
ha un cane lo sa. Primavera<br />
fa rima con problemi<br />
di salute per il nostro Fido.<br />
Soprattutto se abbiamo intenzione<br />
di andarcene in vacanza con<br />
lui. Infatti, con le prime belle giornate<br />
ecco insetti e animaletti potenzialmente<br />
pericolosi, che possono<br />
causare molti fastidi se non<br />
addirittura, nei casi estremi, la<br />
morte dell’animale. “Comincerei<br />
parlando del Ticino e dei rischi attuali<br />
– dice Daniele Varini, veterinario<br />
a Losone -. Con il caldo uno<br />
dei primi pericoli sono le zecche.<br />
A partire dai dieci gradi di temperatura,<br />
infatti, queste si attivano.<br />
Suggerisco quindi di iniziare a<br />
mettere un prodotto antiparassitario<br />
che normalmente viene applicato<br />
una volta al mese, vanno<br />
bene pure i collarini”. In questo<br />
modo, il cane protetto può correre<br />
nei boschi e nei prati senza rischiare<br />
nulla.<br />
Ma le insidie della bella stagione<br />
non finiscono qui, anzi. Un altro<br />
problema che si presenterà presto<br />
in alcune zone del cantone è la temuta<br />
processionaria. Gli esperti<br />
prevedono che non appena si alzerà<br />
la temperatura, queste larve<br />
adulte scenderanno dai pini, formando<br />
appunto una processione,<br />
s’infileranno sotto terra per poi<br />
trasformarsi, in autunno, in farfalle.<br />
“Quest’anno ci sono tantissimi<br />
nidi e, infatti, si prevede che ci saranno<br />
molti più casi - avverte Varini<br />
-. Bisogna stare attenti soprattutto<br />
con i cuccioli che sono molto<br />
curiosi, vogliono annusare, toccare,<br />
assaggiare. Chi ha cuccioli dovrebbero<br />
evitare queste zone”.<br />
Terribile e dolorosa la processionaria.<br />
Se il cane lecca questi insetti<br />
avrà un’immediata reazione: salivazione<br />
intensa e forti dolori in<br />
bocca. “Se inizia a sbavare molto,<br />
per prima cosa bisogna risciac-<br />
“Quest’anno ci<br />
saranno tante<br />
processionarie,<br />
cautela per<br />
quelli più baby”<br />
lari), ma molto spesso si aggiunge perdita di peso,<br />
affaticamento, febbre, vomito e arti dolenti. Il periodo<br />
di incubazione varia da un mese ad un massimo<br />
di 4 anni e l’infezione può avere anche un decorso<br />
asintomatico. Fondamentale è il sistema immunitario<br />
dell’animale, in grado di contrastare in<br />
modo più o meno robusto la malattia.<br />
La leishmaniosi colpisce soprattutto i cani adulti,<br />
che vivono in prevalenza all’aria aperta. Anche in<br />
questo caso la prevenzione è l’arma più efficace.<br />
Controlli periodici dal veterinario di fiducia e l’utilizzo<br />
di prodotti repellenti (spray, collari ) per combattere<br />
questo tipo di insetto. c.c.<br />
LA CURIOSITÀ<br />
QUANDO IL MICIO COL PEDIGREE<br />
COSTA COME UN’AUTOMOBILE<br />
S e<br />
c’è chi sogna il cane firmato e lo stesso vale per il gatto.<br />
Birmano, soriano, blu di russia, norvegese delle foreste, siberiano,<br />
maine coon, egyptian mau, ragdoll, thai, angora turco, sphynx e<br />
tanti altri. A pelo lungo, corto, semi lungo e addirittura senza. Quanto<br />
belli e quanto costosi. Anche come un’automobile.<br />
Ma quanto può costare un gatto di razza? Chiaramente dipende dalla<br />
razza desiderata, ma anche dalla bellezza dell’esemplare. Sì perché, a<br />
volte, tra un cucciolo e l’altro di una stessa cucciolata c’è un abisso,<br />
soprattutto agli occhi di un esperto. Infatti, i piccoli vanno divisi in due<br />
grandi categorie: da esposizione e da compagnia. Quelli da esposizione<br />
sono dei futuri campioni e devono avere tutte le caratteristiche tipiche<br />
della razza. I cuccioli da compagnia, invece, si avvicinano meno allo<br />
standard di perfezione e quindi sono più economici. La bellezza dei genitori<br />
e la genealogia sono una garanzia per i piccoli e, chiaramente,<br />
fanno anche lievitare il loro prezzo. Attualmente un cucciolo persiano<br />
con pedigree parte da 600 franchi e può arrivare fino a 3mila e più per<br />
soggetti incredibilmente belli e di altissima genealogia. Tra i gatti più<br />
costosi figurano il bengala che può arrivare a 3mila franchi, lo scottish<br />
fold, il maine coon e il blu di russia che si aggirano sui 1’200 franchi, il<br />
manx che viene venduto a 3’600, lo sphynx che costa 1’200 franchi e il<br />
siamese, un po’ più economico, che costa sugli 800 franchi. Ma quello<br />
da record è il savana, un felino di taglia media proveniente da un incro-<br />
quarlo con tanta acqua per aiutarlo<br />
ad eliminare gran parte dei peli<br />
orticanti che potrebbe avere in<br />
bocca - prosegue Varini -. E poi<br />
andare subito dal veterinario, perché<br />
l’animale ha un immediato<br />
bisogno di cure per limitare i dan-<br />
ni. Danni che, nella peggiore delle<br />
ipotesi, possono tramutarsi in<br />
un’amputazione parziale della<br />
lingua”.<br />
Per chi ha intenzione di lasciare il<br />
Ticino diretto a Sud, quindi verso<br />
il bacino Mediterraneo, deve armarsi<br />
contro tutta un’altra serie di<br />
insidie non meno pericolose. “In<br />
questi casi si può andare incontro<br />
alla dirofilariasi, ossia il cosiddetto<br />
verme del cuore, trasmesso da<br />
una zanzara - prosegue il veterinario<br />
-. Il consiglio è quello di partire<br />
con un buon prodotto antiparassitario.<br />
Ce ne sono due o tre<br />
che funzionano molto bene. Uno<br />
è un collare per cani e l’altro è un<br />
prodotto liquido da applicare sulla<br />
pelle. Non sono protezioni al<br />
100%, ma funzionano molto<br />
bene”. Ma non è finita qui. Un altro<br />
rischio è la babesiosi o piroplasmosi,<br />
trasmessa dalle zecche.<br />
Anche in questo caso si consiglia<br />
di applicare un buon antiparassitario.<br />
Un altro utile consiglio per<br />
chi condivide la vita con un quattrozampe<br />
è quello di evitare le<br />
zanzare, quindi non far dormire il<br />
cane all’aperto. “Tornati dalle vacanze<br />
dargli un vermifugo per eliminare<br />
tutti gli eventuali vermi<br />
che può aver preso in vacanza -<br />
suggerisce Varini -. E, non lo ripeteremo<br />
mai abbastanza, attenzione<br />
ai colpi di calore. Mai lasciare<br />
cani o gatti chiusi in macchina”.<br />
Insomma, avere un animale significa<br />
anche, in alcuni periodi<br />
dell’anno, prestare più attenzioni<br />
e cure. Ancor di più se si viaggia<br />
fuori cantone. Infatti, i pericoli<br />
sono davvero tanti. Prima di partire<br />
è sempre meglio fare alcune<br />
verifiche sul luogo di vacanza,<br />
così da mettere in atto tutte le prevenzioni<br />
e portarsi appresso l’occorrente<br />
per eventuali brutte sorprese.<br />
c.c.<br />
cio tra un gatto domestico e un gattopardo africano. Il prezzo? Fuori di<br />
testa, in alcuni casi fino a 20mila franchi ad esemplare.<br />
Quando si acquista un cucciolo di razza ci sono alcune importanti<br />
cose da sapere. Innanzitutto, di norma, un allevatore serio non cede<br />
mai un cucciolo prima dei settantacinque giorni, in questo modo il<br />
micio avrà avuto tutto il tempo necessario per stare con la madre ed<br />
imparare da lei alcune cose essenziali per la sua vita futura. Inoltre, è<br />
bene che il cucciolo lasci l’allevamento solo dopo essere stato<br />
sverminato e vaccinato. È un diritto di chi acquista un piccolo<br />
visionarlo, toccarlo e “testare” il suo carattere prima di comprarlo. Se<br />
tutto ciò non fosse permesso è bene diffidare e, magari, rivolgersi ad<br />
un altro allevamento. Un allevatore serio sarà ben contento di dedicare<br />
ai futuri proprietari del tempo per spiegare il carattere del piccolo, le<br />
sue abitudini e la sua alimentazione. Quest’ultima, infatti, è<br />
particolarmente importante. Quando arriverà il momento di portare a<br />
casa il gattino, l’allevatore molto probabilmente vi darà dei preziosi<br />
consigli sui cibi che sono stati utilizzati fino a quel momento e su quelli<br />
che dovrebbero essere usati ancora per un po’. Un cambio di<br />
alimentazione troppo brusco può causare problemi gastro-intestinali<br />
ed è quindi meglio che avvenga gradualmente nel giro di un mese. Ed<br />
infine, ricordate che il pedigree non garantisce che il cucciolo sia<br />
perfettamente aderente allo standard né che sia sano. c.c.<br />
19<br />
TRA ( PARENTESI<br />
DIARIO<br />
GIUSEPPE ZOIS<br />
L’onore<br />
perduto<br />
dei politici<br />
bugiardi<br />
Caro Diario,<br />
la sfrontatezza di taluni politici<br />
supera anche l’Everest. Vengono<br />
colti con le mani nel sacco e<br />
negano con un’improntitudine<br />
colossale; sono sommersi dagli<br />
scandali di cui sono registi e<br />
parlano di calunnie, brandendo<br />
subito l’arma della querela. La<br />
colpa non è di chi infrange la<br />
legge, ma di quegli impiccioni<br />
di giornalisti che osano scavare<br />
nel privato dei cittadini... Portano<br />
all’estero soldi, li piazzano<br />
con tutti gli accorgimenti perché<br />
siano blindati - tanto i capitali<br />
quanto i padroni - e hanno<br />
la sicumera di chiamarsi fuori:<br />
tutto avviene a loro insaputa. E<br />
ogni volta si dichiarano “Stupefatti“.<br />
L’idea del male non li lambisce.<br />
Purtroppo prospera questo<br />
modello di politica degenerata,<br />
dove prima di tutto è posto<br />
il proprio tornaconto personale<br />
invece che l’interesse della comunità.<br />
E vediamo così, a ogni<br />
latitudine, maneggioni e trafficanti<br />
di ogni specie e risma. La<br />
corsa, più che alla crescita civile,<br />
è verso la furbata; le manovre<br />
debbono produrre profitto personale,<br />
i cittadini possono ben<br />
attendere. Le persone, gli incarichi<br />
e gli eventi sono calcolati<br />
solo per quanto possono<br />
“rendere“.<br />
“UNA BRAVA<br />
PERSONA si vergogna<br />
anche davanti<br />
al suo cane“,<br />
ha<br />
scritto AntonCechov<br />
(1860-<br />
1904): evidentemente il drammaturgo<br />
non immaginava dove<br />
ci avrebbero portato la disinvoltura,<br />
la menzogna e la spregiudicatezza<br />
di uomini senza scrupoli,<br />
senza pudore né dignità. Il<br />
caso più recente è quello dell’ex-ministro<br />
francese del Bilancio,<br />
Jérome Cahuzac, colui che<br />
doveva fare la guerra all’evasione.<br />
La solita storia della volpe<br />
messa a guardia del pollaio.<br />
Pensa un po’, caro Diario, che<br />
“tolla“ quest’uomo: andava a<br />
convegni e dibattiti scagliandosi<br />
contro gli evasori e le frodi fiscali,<br />
sorvolando sui suoi scheletri<br />
nell’armadio, i capitali imboscati<br />
a Ginevra.<br />
IL PADRE di tutte le storie è da<br />
sempre il punto di domanda.<br />
Perché è stato così impudente?<br />
Per il ministro-chirurgo, titolare<br />
di una clinica nel cuore di Parigi,<br />
mentire era la sua specialità.<br />
Siamo alla normalità dell’inganno.<br />
È crollato, schiacciato dalle<br />
prove. Il fango della caduta è arrivato<br />
addosso anche al Presidente<br />
Hollande e al ministro<br />
delle Finanze, Moscovici, come<br />
minimo due imperdonabili ingenuotti.<br />
Certo, Cahuzac può<br />
consolarsi di essere in affollata e<br />
multiforme compagnia, ma dove<br />
sta la coerenza di un socialista<br />
che ammette il piazzamento<br />
clandestino di 600 mila euro?<br />
Provenienza? Mistero. Ora sulla<br />
rotta Ginevra-Singapore sono<br />
spuntati altri 15 milioni di euro,<br />
sui quali si indaga. Le cifre hanno<br />
il loro peso, ovvio, ma qui,<br />
prima ancora, sono il politico e<br />
la politica ad aver perso la faccia<br />
e nessun lifting è più in grado di<br />
rigenerare i tessuti delle qualità<br />
umane e delle virtù, quando le<br />
cellule si necrotizzano.
20<br />
TRA<br />
PARENTESI)<br />
oltreilcibo<br />
animalia<br />
gIp uspwbup<br />
jm njp qftp jefbmf/h<br />
$397
IL CAFFÈ 14 aprile 2013<br />
PATRIZIA GUENZI<br />
Nel 2030, fra meno di<br />
vent’anni, gli over<br />
65 saranno circa un<br />
terzo dei cittadini.<br />
Un Paese per lo più<br />
con i capelli grigi, ma tutt’altro<br />
che anziano. Semmai... poco<br />
più che tardo adulto. Con l’allungarsi<br />
della durata media<br />
dell’esistenza si modifica anche<br />
il linguaggio, mentre già oggi i<br />
sessantenni vivono esperienze<br />
che, fino a non molti anni fa,<br />
erano proprie dei quarantacinquantenni.<br />
E così, la vita che<br />
si dilata, dilata pure le fasi di<br />
età. Alle classiche e conosciute<br />
cinque stagioni, se ne sono aggiunte<br />
altre quattro: oltre a<br />
bambini (0-10), adolescenti<br />
(11-20), giovani (21-25), adulti<br />
(35-54) e anziani (76-84), ecco<br />
le new entry: giovani-adulti<br />
(26-34), tardo-adulti (55-64),<br />
giovani anziani (65-75) e grandi<br />
anziani (over 85).<br />
Il fenomeno l’ha descritto bene<br />
Marc Freedman nel saggio “Il<br />
grande cambiamento: affrontare<br />
la nuova fase oltre la mezza<br />
età”, in cui l’autore immagina<br />
un futuro con un esercito di<br />
sessanta e settantenni ancora<br />
attivi professionalmente. Perché<br />
evidentemente la forza dei<br />
trent’anni non ci sarà più, ma<br />
l’esperienza accumulata resta<br />
comunque qualcosa di importante<br />
e da valorizzare il più a lungo<br />
possibile. “Tutto giusto, certo,<br />
ma questo dilatarsi delle stagioni<br />
della età non fa che accentuare<br />
una situazione già abbastanza<br />
drammatica proprio sul fronte<br />
del lavoro”, commenta la sociologa<br />
ginevrina Eliane Perrin. E<br />
aggiunge: “Questo sovrapporsi<br />
massiccio tra età, infatti, fa sì che<br />
gli anziani prolunghino la propria<br />
attività professionale, mentre<br />
i giovani che cercano un lavoro<br />
non lo trovano”.<br />
Tornando agli aspetti positivi, è<br />
ILDEMOGRAFO<br />
G ioie<br />
COSÌ LE NUOVE<br />
STAGIONI<br />
DELLA VITA<br />
S’ALLUNGANO<br />
indubbio che ogni generazione<br />
guadagna sette-otto anni di<br />
aspettativa di vita. In sostanza,<br />
la forza psicofisica dei nostri<br />
nonni a 60 anni, equivarrà alla<br />
nostra quanto ne avremo 75. E<br />
la tendenza aumenterà sempre<br />
più. Basti dire che E se pensia-<br />
COME CAMBIANO LE FASI DELLA VITA<br />
TRA GIOVANI-ADULTI E GRANDI ANZIANI<br />
OGGI LE FASCE DI ETÀ DIVENTANO NOVE<br />
“Un sovrapporsi<br />
di generazioni<br />
che acuisce la<br />
piaga della<br />
disoccupazione”<br />
e dolori comporta il dilatarsi delle<br />
stagioni della vita. Viviamo più a lungo e<br />
meglio, restiamo attivi più a lungo, ci godiamo<br />
molto di più la pensione… Mille opportunità<br />
in più, certo, ma tutto ciò significa un carico<br />
di nuovi problemi da affrontare. “La società deve<br />
prendere atto di questo cambiamento, reinventarsi<br />
e riorganizzarsi di conseguenza - nota Alessandro<br />
Rosina, demografo e professore associato<br />
di demografia nella facoltà di economia dell’Università<br />
Cattolica di Milano -. È la sfida del<br />
futuro”.<br />
Già, e che sfida! Tutti noi siamo impreparati e<br />
ancora stiamo assistendo basiti a ultra ottantenni<br />
pimpanti e in forma che non danno segni di<br />
cedimento. “Un uomo quarantenne di oggi farà<br />
da 75enne ciò che fece mio nonno a 60 anni”,<br />
ANNI 50<br />
OGGI<br />
0 10 20 30 40 50 60 70 80 90<br />
0-10 anni<br />
Bambini<br />
12-19<br />
Adolescenti 20-24<br />
Giovani<br />
11-20<br />
Adolescenti<br />
21-25<br />
Giovani<br />
DEMOGRAFIA<br />
Non più la vecchiaia, ma una diversa esistenza<br />
adulta in cui restare attivi molto più a lungo.<br />
Le soglie anagrafiche non hanno più confini<br />
mo che fra trent’anni gli ottantenni<br />
saranno quattro volte tanto,<br />
e in Ticino abiteranno 2mila<br />
centenari, prepariamoci a non<br />
più giudicare vecchio, inutile,<br />
fuori gioco chi oggi ha raggiunto<br />
l’età della pensione. “Ricordiamo<br />
però che un ottantenne<br />
sarà sempre un ottantenne. Difficilmente<br />
sarà in grado di badare<br />
in tutto e per tutto a sè<br />
stesso”, insiste Perrin.<br />
Se un tempo i confini tra le età<br />
erano chiari e netti, oggi si sono<br />
mescolati. Da qui le nuove definizioni.<br />
Si assiste a un allunga-<br />
“Non ha più senso conservare<br />
il benessere sin qui acquisito,<br />
serve una visione più dinamica”<br />
25-60<br />
Adulti<br />
26-34<br />
Giovani adulti 35-54<br />
Adulti<br />
mento pressoché infinito della<br />
giovinezza, che inizia sì molto<br />
presto, soprattutto per il sesso<br />
femminile, e poi non termina<br />
mai. E se una volta il percorso<br />
esistenziale era unico e uguale<br />
per tutti, oggi è molto più flessibile.<br />
Così, ci si ritrova a posticipare<br />
parecchie scelte e a volte si<br />
è anche pronti a ricominciare,<br />
seppure alla soglia di quella che<br />
un tempo veniva definita “età<br />
pensionabile”. Resta però un<br />
fatto. Per l’età di mezzo, 36-<br />
50enni, soprattutto al femminile,<br />
la fatica è tanta. Ha figli pro-<br />
spiega Rosina. E insiste: “Tutta la nostra storia<br />
ha visto limiti di età sempre uguali, poi la longevità<br />
ha fatto sì che le generazioni aggiungessero<br />
sette-otto anni. In sostanza, le soglie anagrafiche<br />
continuano a mutare”. Così, molti eventi della<br />
vita, come terminare la scuola, trovare un lavoro,<br />
andarsene di casa e, finalmente, essere indipendenti,<br />
magari metter su anche famiglia, si sono<br />
spalmati in tempi molto più lunghi.<br />
Quindi, se non ci attrezziamo psicologicamente<br />
in modo tale da organizzarci in un altro conteso<br />
saranno dolori. “Il rischio è quello di ritrovarci a<br />
non riuscire a spendere i nostri anni - riprende<br />
Rosina -. Vedo un pericolo di marginalizzazione<br />
e costo sociale molto alto se non capiremo come<br />
utilizzare appieno quell’età adulta che s’è aggiunta<br />
alle nostre vite”. Invece di difendere lo sta-<br />
65-75<br />
Giovani anziani<br />
pri a cui badare e genitori, a<br />
volte anche nonni, ancora da<br />
accudire. La tranquillità arriva<br />
dopo. A sessanta e poi, quando<br />
effettivamente, già oggi, si sta<br />
meglio rispetto a 15-20 anni fa.<br />
Non per niente schiere di pensionati<br />
pimpanti si dimenano<br />
76-84<br />
Anziani<br />
over 85<br />
Grandi anziani<br />
21<br />
in palestra, non disdegnano la<br />
discoteca, fanno un sacco di<br />
sport, curano il proprio aspetto,<br />
senza dimenticare la mente. E il<br />
successo dei corsi universitari<br />
organizzati dall’Associazione<br />
ticinese terza età lo dimostrano<br />
chiaramente. Intanto, già oggi<br />
ben 4'500 centenari vivono in<br />
Svizzera, 350 volte di più che<br />
nel 1950 e, tenetevi forte, dodici<br />
volte in meno che nel 2050. Insomma,<br />
il futuro è grigio, ma<br />
per una volta in senso positivo.<br />
pguenzi@caffe.ch<br />
Q@PatriziaGuenzi<br />
“LA SOCIETÀ DEVE RIORGANIZZARSI”<br />
UNA SFIDA<br />
Cogliere le<br />
nuove<br />
opportunità<br />
date<br />
dall’allungame<br />
nto degli anni<br />
di vita<br />
’HF7+9./B )=;BF? %A+86-; .6 1+86476+?<br />
)I6CC<br />
!+C5 ;9HC<br />
29; +<br />
22<br />
TRA<br />
PARENTESI)<br />
leauto<br />
STEFANO PESCIA<br />
Quando un modello<br />
si propone in una<br />
nuova generazione<br />
solitamente le dimensioni<br />
sono un<br />
elemento che segnano il suo<br />
cambiamento. Per la Outlander<br />
invece Mitsubishi ha deciso di<br />
mantenere le grandezza del precedente<br />
modello (lunghezza<br />
4,66 m e un passo di 2,67 m) e di<br />
permettere al cliente di scegliere<br />
nuovamente tra una versione<br />
a cinque posti o una a sette posti.<br />
In quest’ultima variante l’accesso<br />
ai sedili si attiva automaticamente<br />
ribaltando il sedile posteriore.<br />
Grazie anche ad un<br />
pratico regolatore longitudinale<br />
di 250 mm (modello precedente<br />
80 mm) entrare e uscire dall’abitacolo<br />
è più comodo.<br />
IN<br />
BREVE<br />
GOLF GTI<br />
CABRIOLET<br />
POTENZA<br />
SENZA<br />
PRECEDENTI<br />
La Mercedes<br />
Quando in casa Mercedes il design incontra delle<br />
raffinate prestazioni sportive si entra nel mondo<br />
Amg. Da settembre, a partire da 72'900 franchi,<br />
sarà disponibile anche una Cla con il più potente<br />
motore turbo a quattro cilindri di serie offerto dal<br />
mercato mondiale. Con 360 cv, una coppia<br />
massima di 450 nm sarà pure dotata della<br />
trazione integrale 4Matic.<br />
La Ford<br />
Praticità, flessibilità e funzionalità saranno le doti<br />
del fratellino della Ford Kuga. La versione europea<br />
del modello EcoSport, costruito sul pianale della<br />
Fiesta, avrà una lunghezza di 4,24 m e si potrà<br />
scegliere in tre motorizzazioni (due benzina e un<br />
diesel) da 90 a 125 cv. Il Ford EcoSport verrà<br />
commercializzato in Europa da fine giugno,<br />
unicamente a trazione anteriore.<br />
MITSUBISHI OUTLANDER<br />
EVOLUZIONE DI QUALITÀ<br />
La strada per impostare il piano<br />
di rilancio del suo Suv Outlander<br />
segue, in particolare, le linee<br />
di un nuovo design più aerodinamico,<br />
una tecnologia più raffinata<br />
con nuovi sistemi di assistenza<br />
e un’apprezzata cura della<br />
comodità. Trasformare lo<br />
spazio di carico con funzionalità<br />
è un ulteriore vantaggioso punto<br />
di forza di questo pratico Suv<br />
familiare. I sedili della seconda<br />
e terza fila si possono reclinare<br />
ottenendo così un piano di carico<br />
piatto della lunghezza di 1,69<br />
A bordo<br />
della nuova Golf Gti Cabriolet<br />
il piacere di guida a cielo<br />
aperto si coniuga perfettamente<br />
con le emozioni garantite da una<br />
vettura sportiva. In effetti questo modello<br />
- che la casa tedesca ha lanciato<br />
sul mercato svizzero lo scorso anno -<br />
è il più potente di tutti i tempi: spinta<br />
da un motore turbo 2 litri da 210 cavalli<br />
scatta in soli 7,3 secondi da zero a<br />
100 km/h, raggiungendo una velocità<br />
massima di ben 237 km/h! Prestazioni<br />
di tutto rispetto, dunque, per una<br />
cabriolet, diventata un’icona grazie al<br />
successo planetario ottenuto nei decenni<br />
passati dalle versioni precedenti.<br />
Gli elementi caratteristici della<br />
Gti li troviamo all’esterno, dove spiccano<br />
la calandra del radiatore con<br />
struttura a nido d’ape, il paraurti anteriore,<br />
un nuovo diffusore sulla coda e i<br />
Tre le modalità di<br />
marcia, l’autonomia<br />
arriva sino a 800 km,<br />
di cui 52 utilizzando<br />
solo i motori elettrici<br />
m (+ 33 cm rispetto al modello<br />
precedente) e un volume massimo<br />
di carico di 1745 litri. Per chi<br />
sceglierà la versione meglio<br />
equipaggiata potrà aprire e<br />
chiudere elettricamente pure il<br />
portellone.<br />
Il nuovo Outlander è disponibile,<br />
sia con il propulsore benzina<br />
due litri da 150 cv (cambio manuale<br />
a 5 marce o automatico a 6<br />
rapporti), sia con il turbodiesel<br />
2.2 di pari potenza (cambio automatico<br />
o manuale a 6 marce).<br />
Entrambi i propulsori hanno be-<br />
La prova su strada<br />
sottoporta laterali ampliati. Anche al<br />
suo interno il rimando più evidente è<br />
rappresentato dai sedili sportivi rivestiti<br />
con il classico tessuto quadrettato.<br />
L’abitacolo si presenta in modo tutto<br />
sommato sobrio: dispone di sufficiente<br />
spazio per conducente e passeggero,<br />
meno per chi viaggia nei<br />
sedili posteriori; tuttavia il bagagliaio<br />
ha un volume di 250 litri, dimensioni<br />
che non variano anche con la capote<br />
aperta. Quest’ultima, in tessuto, utilizzata<br />
anche nella versione base, è<br />
dotata (di serie) di un comando elettroidraulico<br />
che consente la sua apertura<br />
e chiusura in soli 9 secondi, anche<br />
con la vettura in movimento (fino<br />
ad una velocità di 30 km/h). Il maltempo<br />
che ha accompagnato parte di<br />
questa prova su strada ci ha permesso<br />
di testare l’insonorizzazione dell’abi-<br />
ABITACOLO PIÙ COMODO<br />
Grazie anche ad un pratico regolatore longitudinale<br />
di 250 millimetri (il modello precedente era di 80 milimetri)<br />
entrare e uscire dall’abitacolo è più comodo<br />
VERSIONI<br />
BENZINA O DIESEL<br />
È disponibile, sia<br />
con il propulsore<br />
benzina due litri da<br />
150 cv (cambio<br />
manuale a 5 marce<br />
o automatico a 6<br />
rapporti), sia con il<br />
turbodiesel 2.2 di<br />
pari potenza<br />
neficiato di un’evoluzione che<br />
ha permesso di ridurre i consumi<br />
e le emissioni. Inoltre la diminuzione<br />
del peso del veicolo<br />
di 145 kg e l’introduzione di un<br />
sistema automatico stop-start<br />
consentono un vantaggioso<br />
consumo di carburante diminuito<br />
di circa il 15%. Anche il<br />
tema della sicurezza è stato rinforzato<br />
con attenzione. Il nuovo<br />
Outlander dispone di ben 9 airbag,<br />
quello della protezione del<br />
ginocchio del conducente compreso.<br />
Sono presenti anche dei<br />
tacolo, con risultati eccellenti. In effetti<br />
sembra di viaggiare con un tetto<br />
rigido, sia per l’assenza di rumore, sia<br />
per il mantenimento del calore. Il<br />
vero piacere di guida lo si vive comunque<br />
evidentemente con la capote<br />
abbassata e ad esempio lungo un<br />
tracciato tortuoso, grazie all’ottimo<br />
cambio Dsg e al differenziale a bloccaggio<br />
elettronico trasversale (Xds)<br />
che migliora la dinamica e la sicurezza<br />
in curva. E a proposito di sicurezza,<br />
la Gti cabriolet dispone di una protezione<br />
anti-ribaltamento<br />
con roll-bar che si attiva<br />
in pochi millesimi di secondo,<br />
di un rinforzo<br />
del telaio del parabrezza<br />
e di altre modifiche<br />
strutturali.<br />
e.s.<br />
VERSIONE<br />
5 E 7 POSTI<br />
Il cliente può<br />
scegliere tra una<br />
versione a cinque<br />
posti o una a sette<br />
posti. In<br />
quest’ultima<br />
variante l’accesso<br />
ai sedili si attiva<br />
automaticamente<br />
ribaltando<br />
quello posteriore<br />
nuovi sistema di assistenza<br />
(adaptive cruise control, assistente<br />
alla frenata d’emergenza<br />
in città e assistente di corsia). Da<br />
subito il modello è ottenibile, a<br />
partire da 29’999 franchi, nella<br />
trazione anteriore oppure con<br />
4Wd da 38’999 franchi. Per quest’ultima<br />
versione premendo il<br />
tasto “Eco” è possibile adottare<br />
una mappatura del motore più<br />
economica. Per settembre si aggiungerà<br />
anche la versione ibrida<br />
Plug-In (Fr. 59’999.–). Una<br />
prima mondiale pure 4x4, con<br />
motore benzina 2 litri da 116 cv<br />
ed elettrici di 60 Kw ciascuno.<br />
Tre sono le modalità di marcia<br />
(elettrica, seriale in parallelo)<br />
per un’autonomia fino a 800 km,<br />
di cui fino a 52 km utilizzando<br />
solo i motori elettrici.<br />
La scheda<br />
Golf GTI Cabriolet<br />
Motore 4 cilindri TSI benzina<br />
Cilindrata (ccm) 1.984<br />
Cambio DSG a 6 rapporti<br />
CV 210<br />
Coppia max. 80 a 1.700-5.200 gir./min.<br />
0-100 km/h (s) 7,3 (casa)<br />
Velocità massima (km/h) 235 (casa)<br />
Consumi (l/100 km) 10 (test)<br />
Prezzo (vettura test) 51’720 franchi
IL CAFFÈ 14 aprile 2012<br />
LA TENDENZA<br />
Motori meno inquinanti<br />
e sotto i 200 cavalli per<br />
la maggior parte degli<br />
under 30 al volante<br />
AI GIOVANI<br />
L’AUTO PIACE<br />
SE È PICCOLA<br />
E SCATTANTE<br />
MASSIMO SCHIRA avere dati statistici sotto mano - circolazione e assicurazioni. lo economico. E di conseguenza Che il trend sia particolarmente<br />
che piace<br />
ai giovani? È piccola e<br />
scattante. Di dimensioni<br />
ridotte, con un<br />
L’automobile<br />
prezzo interessante e<br />
evidenzia Philippe Maag, della<br />
Autors di Bioggio, concessionaria<br />
Renault e Dacia -. Meno misurabile<br />
è invece la penetrazione<br />
tra i giovani delle auto ecologiche”.<br />
Anche se il rapporto tra ci-<br />
“Qualche anno fa, dovendo tracciare<br />
una tendenza, avrei detto<br />
che le scelte giovanili si concentravano<br />
su potenze superiori ai<br />
200 cavalli - osserva Flavio Chiesa,<br />
agente Citroën a Riazzino -.<br />
anche per quanto concerne i<br />
consumi, perché tra gli obblighi<br />
di trasparenza del venditore, c’è<br />
certamente anche quello di spiegare<br />
bene al cliente l’influenza<br />
delle classi di consumo sui costi<br />
visibile, soprattutto nella fascia<br />
d’età inferiore ai 25 anni lo spiega<br />
anche Bruno Morandi, dell’agenzia<br />
Seat e Toyota Storelli di<br />
Ascona. “Ad esempio Seat propone<br />
modelli dedicati quasi<br />
sportiva quanto basta. È l’identilindrata e potenza è uno degli Oggi invece vedo più attenzione, fissi del veicolo. Per questo la espressamente a questa categokit<br />
emerso dal breve viaggio del aspetti a cui anche i ventenni perché i costi sono notevolmen- primissima macchina è spesso ria, con motori scattanti anche se<br />
Caffè tra alcune concessionarie prestano attenzione, visto che è te saliti. Quindi ci si concentra su anche un modello come la pic- di piccola cilindrata - dice -. Le<br />
ticinesi alla ricerca del modello legato a doppio filo al manteni- automobili sempre sportive, ma cola C1, molto conveniente nel potenze maggiori, invece, inte-<br />
ideale per gli Under 30. Dal primento del veicolo, tra tasse di meno impegnative sotto il profi- rapporto qualità-prezzo”.<br />
ressano più i cinquantenni, che<br />
mo veicolo dopo aver conseguito<br />
apprezzano le alte prestazioni in<br />
la patente, fino alla prima, vera,<br />
modo diverso. Ai giovani piace la<br />
macchina di proprietà. E sono<br />
macchinetta nervosa”.<br />
emersi punti in comune, ma an-<br />
Accanto alle prestazioni e ai costi<br />
che alcune differenze in un pro-<br />
di manutenzione e mantenicesso<br />
che - dai 20 ai 30 anni -<br />
mento del veicolo, ad attirare le<br />
porta anche con sé un’evoluzio-<br />
fasce dei giovani automobilisti ci<br />
ne nelle scelte e nelle necessità.<br />
sono certamente anche le mode.<br />
“Il ventenne maschio guarda<br />
Come conferma Filippo Fran-<br />
praticamente solo sportività e<br />
chini, del garage Tognetti di Gor-<br />
potenza, gli piacciono i cavalli -<br />
dola, concessionaria per Audi,<br />
sottolinea Emanuele La Cognata<br />
Volkswagen e Skoda. “Negli ulti-<br />
del Garage Giorgio di Cadenazmi<br />
10-15 anni abbiamo assistito<br />
zo, agenzia di marche come Peu-<br />
a diverse ondate per quanto congeot,<br />
Fiat, Alfa Romeo e Lancia -,<br />
cerne le auto di tendenza - preci-<br />
mentre se il cliente è donna, ecco<br />
sa -. Basti pensare a modelli<br />
che entrano in campo altri fatto-<br />
come la VW Scirocco, attualri,<br />
come eleganza, design e rifinimente<br />
l’Audi A1. A volte è toccato<br />
ture”. Tracciando un profilo prez-<br />
ad una piccola giapponese essezo-motorizzazione-prestazioni,re<br />
trendy, poi c’è stato il momen-<br />
la scelta dei giovani ticinesi indito<br />
delle Mini. Insomma, i gusti<br />
ca un 1.6 di cilindrata, tra i 120 e i<br />
cambiano e i giovani sono i primi<br />
160 cavalli, con un prezzo infe-<br />
a manifestarne gli effetti. Però la<br />
riore ai 25mila franchi.<br />
piccola sportiva mantiene il suo<br />
E le conferme non si fanno atten-<br />
fascino, indipendentemente da<br />
dere. “Quella delle piccole spor-<br />
marca e modello”.<br />
tive è una tendenza misurabile<br />
mschira@caffe.ch<br />
ad occhio nudo, anche senza<br />
Q@MassimoSchira<br />
I MODELLI<br />
VINCENTI<br />
Motore 1.6,<br />
fino a 160<br />
cavalli e 25<br />
mila franchi.<br />
Ecco l’identikit<br />
LE SCELTE<br />
(NUOVA OGNI 3 ANNI MALGRADO I PREMI<br />
Malgrado premi assicurativi a volte<br />
addirittura tripli rispetto agli “over 30”, i<br />
giovani cambiano vettura mediamente ogni<br />
3 anni. Sono i risultati di due ricerche che hanno<br />
passato alla lente le abitudini degli automobilisti<br />
svizzeri e i costi a cui sono confrontati per<br />
mantenere il proprio veicolo. Da un lato, il sito<br />
comparis.ch ha evidenziato come la scelta di<br />
sostituire l’automobile sia legata all’età del<br />
proprietario-conducente, con gli anziani più<br />
“fedeli” alla loro auto rispetto ai giovani. Dall’altro,<br />
analisi di bonus.ch ha messo in luce le divergenze<br />
a volte clamorose tra i premi assicurativi in base<br />
all’età, al sesso e alla nazionalità del conducente.<br />
In Svizzera la durata media di un veicolo tra tutti i<br />
proprietari di automobili è di 5 anni. Considerando<br />
singolarmente le fasce d’età emerge che quanto<br />
più i proprietari sono giovani tanto più spesso<br />
acquistano un nuovo veicolo. Gli intervistati sotto i<br />
Ad ogni età il proprio sogno<br />
Chi sono i clienti delle supercar? L’identikit è<br />
altrettanto chiaro quanto quello tracciato per i gusti<br />
giovanili. Sono i cinquantenni. Che si tolgono magari la<br />
soddisfazione di una vita mettendosi in garage un<br />
autentico bolide. Secondo gli esperti, meglio se con<br />
potenza a go go, ma a regimi più elevati rispetto alle<br />
scattanti vetture che piacciono ai ventenni.<br />
Le automobili<br />
più vendute<br />
in Svizzera<br />
(no. esemplari gennaio 2013)<br />
3 °<br />
2 °<br />
1 °<br />
1.339<br />
VOLKSWAGEN<br />
Golf<br />
680<br />
VOLKSWAGEN<br />
Polo<br />
30 anni comprano infatti un’auto all’incirca ogni 3<br />
anni (per la precisione ogni 37 mesi), mentre i<br />
proprietari fra i 30 e i 49 anni cambiano veicolo<br />
dopo più o meno<br />
5 anni (59 mesi).<br />
Le persone nella<br />
fascia d’età 50-<br />
74 anni, infine,<br />
ogni 6 anni (72<br />
mesi).<br />
Mettendo a<br />
confronto le<br />
polizze auto<br />
assicurative<br />
offerte on line<br />
dalle compagnie<br />
attive in Svizzera, comparis.ch ha invece scoperto<br />
che i giovani pagano premi che possono, nel caso<br />
più estremo, oltrepassare del triplo quelli di un<br />
1.825<br />
SKODA<br />
Octavia<br />
AUDI A4 639<br />
MERCEDES Classe C 581<br />
FIAT Punto 370<br />
FORD Fiesta 326<br />
OPEL Corsa 301<br />
PORSCHE 911 146<br />
MERCEDES SLK 26<br />
ASTON MARTIN Vanquish 13<br />
LAMBORGHINI Gallardo 4<br />
MASERATI Granturidmo 4<br />
ROLLS ROYYCE Ghost 1<br />
Fonte: ASTRA/MOFI/auto-schweiz<br />
Anche le City Car<br />
godono di buona<br />
fama per chi<br />
compera il suo<br />
primo veicolo<br />
adulto over 30 anni. Stesso discorso per gli anziani<br />
di 70 anni e oltre, che rischiano un sovrapprezzo<br />
anche del 30 per cento. Nella maggior parte dei<br />
casi, invece, le donne pagano un premio meno<br />
elevato, con un ribasso massimo del 9 per cento.<br />
Infine, le persone di nazionalità straniera possono<br />
arrivare a pagare anche il 39 per cento in più<br />
rispetto agli svizzeri.<br />
Due situazioni che non sembrano influire più di<br />
tanto sulla sostanziale tenuta del mercato<br />
dell’auto in Svizzera. Un settore che, malgrado stia<br />
vivendo una profonda crisi a livello internazionale,<br />
continua a far registrare dati tutto sommato<br />
incoraggianti. Anche il 4,6 per cento di calo<br />
d’immatricolazioni a febbraio rispetto allo stesso<br />
mese del 2012 non preoccupa più di tanto gli<br />
operatori del settore, visto che le marche leader<br />
continuano a manifestare un trend pluriennale<br />
molto positivo.<br />
A l<br />
23<br />
TRA ( PARENTESI<br />
SPORTIVITÀ<br />
E RISPARMI<br />
Le scelte dei<br />
giovani tengono<br />
d’occhio anche i<br />
costi per<br />
mantenere l’auto<br />
L’ACQUISTO<br />
SI SCEGLIE<br />
IL LEASING<br />
PERCHÉ<br />
NESSUNO<br />
RISPARMIA<br />
ventenne, la macchina<br />
piace piccola e veloce, ma<br />
chi paga il conto? Semplice:<br />
le società di leasing. La tendenza<br />
è ormai chiara da parecchio<br />
tempo sul mercato ticinese,<br />
ma negli ultimi anni il rivolgersi<br />
ad una società di crediti per acquistare<br />
l’automobile è diventata<br />
la regola. Soprattutto per i<br />
giovani, che ormai non chiedono<br />
più il classico colpo di mano<br />
ai genitori per comprarsi l’auto<br />
dei sogni. “Risparmiare, oggi,<br />
per molti è un’utopia o quasi -<br />
osserva Filippo Franchini del<br />
Garage Tognetti di Gordola -.<br />
Quanti ragazzi, a 20-25 anni, dispongono,<br />
ad esempio, di<br />
30mila franchi per comprarsi<br />
l’auto? Molto pochi e anche tra i<br />
genitori l’abitudine del leasing si<br />
è fatta strada in questi anni. E<br />
quindi il finanziamento da parte<br />
Per le società che<br />
erogano crediti<br />
i clienti ventenni<br />
sono interessanti<br />
con il loro budget<br />
di una società che eroga crediti<br />
diventa una scelta obbligata,<br />
che, del resto, sta diventando<br />
quasi culturale, essendo sempre<br />
più radicata”.<br />
Anche perché, per le società che<br />
erogano crediti per l’acquisto di<br />
veicoli, i giovani clienti sono interessanti.<br />
Sia per un discorso<br />
legato alla fidelizzazione a medio-lungo<br />
termine, sia per le garanzie<br />
che - almeno inizialmente<br />
- forniscono. “Tre quarti dei<br />
nostri clienti nella fascia d’età<br />
tra i 20 e 30 anni scelgono una<br />
forma di finanziamento - conferma<br />
Emanuele La Cognata del<br />
Garage Giorgio di Cadenazzo -.<br />
E le società di leasing ne sono<br />
ben felici perché si tratta per la<br />
maggior parte di ragazzi che<br />
hanno uno stipendio sicuro, ma<br />
che vivono ancora in casa con i<br />
genitori, il che fa abbassare notevolmente<br />
le spese fisse, uno<br />
degli aspetti su cui si basano le<br />
verifiche. Il budget libero per assumere<br />
debiti, insomma, è buono.<br />
Poi le cose possono anche<br />
cambiare, le difficoltà emergono<br />
spesso quando vanno ad abitare<br />
da soli e devono affrontare<br />
tutti i costi che questa scelta<br />
comporta”.<br />
E sono in molti ad aver cambiato<br />
idea sull’opportunità di contrarre<br />
un debito per un’automobile.<br />
“Grazie soprattutto ai tassi<br />
d’interesse agevolati - evidenzia<br />
Bruno Morandi del Garage Storelli<br />
di Ascona -. Per un giovane,<br />
con un minimo acconto, pagare<br />
300 franchi al mese per un’auto<br />
da 20 mila franchi di valore è ormai<br />
la regola”. Le verifiche sullo<br />
stato finanziario del cliente imposte<br />
dalla legge hanno però<br />
anche dato maggior consapevolezza<br />
a diversi giovani automobilisti<br />
che affrontano la scelta di<br />
comprare la prima auto. “La richiesta<br />
di informazioni è cresciuta<br />
moltissimo negli ultimi<br />
tempi - aggiunge Flavio Chiesa,<br />
dell’omonimo garage di Riazzino<br />
-. Dalla mia esperienza, non<br />
direi che i giovani prendono un<br />
debito con leggerezza, anzi”.
24<br />
TRA<br />
PARENTESI)<br />
L’AMBIENTE<br />
Agriturismi e aziende agricole<br />
non fermano la filiera produttiva e<br />
si trasformano in scuole naturali<br />
TRA ASINI, MUCCHE E PANE<br />
LA LEZIONE È ALL’APERTO<br />
IN TUTTI I PAESI SI AFFERMANO LE “FATTORIE DIDATTICHE”,<br />
COSÌ I BAMBINI DI CITTÀ SCOPRONO DAL VIVO FAUNA E FLORA<br />
CAROLINA CENNI<br />
Sono sempre più numerose<br />
e sono un altro tentativo<br />
di ricerca di equilibrio<br />
tra cittadino e<br />
campagna. Insegnano<br />
ai bambini urbanizzati che il latte<br />
lo fa la mucca e non il cartone<br />
del supermercato, ma anche<br />
come si fa il formaggio o la diffe-<br />
“I ciuchi sono molto<br />
empatici, proprio per<br />
questo adattissimi<br />
ai ragazzini con<br />
qualche disabilità”<br />
renza tra una capra e una pecora.<br />
Visitare una fattoria didattica è<br />
un’opportunità per comprendere<br />
il mondo rurale, favorire la<br />
scoperta di quello agricolo e delle<br />
sue immene e ricche produzioni.<br />
Significa educare ad un<br />
buon rapporto con la terra, conoscere<br />
l’origine degli alimenti<br />
LEPROPOSTE<br />
I l<br />
Ticino non è certo solo fattorie didattiche.<br />
Le opportunità per i bambini<br />
non finiscono qui. Non mancano,<br />
infatti, parchi avventura, trekking in<br />
compagnia di animali originali e giardini<br />
zoologici. La Falconeria di Locarno,<br />
ad esempio, è il luogo ideale per osservare<br />
l’affascinante volo di falchi, aquile,<br />
gufi e avvoltoi. Ogni giorno, dal martedì<br />
alla domenica, alle 11 e alle 15, vengono<br />
organizzate rappresentazioni con rapaci<br />
in volo e un cavallo andaluso. Il parco<br />
è comunque aperto per le visite, dalle 10<br />
alle 16.30. Il biglietto d’ingresso per<br />
bambini e ragazzi costa 15 franchi,<br />
che ci arrivano nel piatto, riscoprire<br />
le tradizioni, capire, amare<br />
gli animali e sviluppare un profondo<br />
rispetto per l’ambiente in<br />
generale. Ecco perché la fattoria<br />
didattica è il luogo ideale per una<br />
gita con i bambini, in Ticino ce<br />
ne sono una decina, meta ideale<br />
per famiglie che si prenotano per<br />
il weekend, o per le scuole che<br />
organizzano lì una gita. Ma anche<br />
gli scout ne aprofittano per le<br />
loro attività.<br />
Un’esperta in tal senso è Chiara<br />
Solari, proprietaria dell’azienda<br />
agricola biologica Lo Scricciolo,<br />
a Sala Capriasca, che fa attività<br />
con gli asini: “Siamo aperti tutto<br />
l’anno e organizziamo delle passeggiate<br />
di tre ore per le famiglie<br />
assieme a Primula,<br />
Mosquito,<br />
Flicka e Marui.<br />
All’inizio c’è<br />
l ’a p p r o c c i o<br />
con gli asini,<br />
esseri viventi<br />
che<br />
non funzionano esattamente<br />
come noi umani. E poi via in passeggiata.<br />
Gli asini sono animali<br />
splendidi, empatici e, proprio<br />
per questo, adattissimi ai bambini<br />
con disabilità”.<br />
Ecco come, agriturismi e aziende<br />
agricole, senza fermare la loro filiera<br />
produttiva, sono diventate<br />
scuole naturali a cielo aperto capaci<br />
di creare un collegamento<br />
virtuoso tra cittadine e valli.<br />
“Cerchiamo di far vivere l’azienda<br />
ai bambini attraverso attività<br />
che durano almeno mezza giornata<br />
- spiega Mario Tognetti, proprietario<br />
con la famiglia dell’agriturismo<br />
biologico La Colombera<br />
a Sant’Antonino -. Produciamo<br />
formaggio, cuociamo il<br />
pane o accudiamo il<br />
bestiame. Altrimenti,<br />
siamo<br />
pronti ad<br />
adattarci al<br />
tema che<br />
la maestra<br />
ha<br />
scelto di approfondire con la sua<br />
classe. Siamo molto flessibili, in<br />
fondo ci divertiamo anche noi”.<br />
Infatti, le fattorie didattiche sono<br />
anche un luogo riscoperto dagli<br />
stessi proprietari, come nel caso<br />
di Emilio Frick, ideatore del<br />
Campotecha di Gorduno e architetto<br />
d’interni di formazione: “La<br />
mia è una storia come tante -<br />
spiega -. Sono uno di quei giova-<br />
“Siamo pronti ad<br />
adattarci al tema<br />
scelto da maestro,<br />
ci fa piacere<br />
essere flessibili”<br />
ni che hanno deciso di lasciare la<br />
città e di tornare in montagna.<br />
Così nasce l’idea di offrire un servizio<br />
di formazione in un ambiente<br />
naturale, con concrete occasioni<br />
di toccare con mano cosa<br />
significa la vita in fattoria”.<br />
ccenni@caffe.ch<br />
Q@simplypeperosa<br />
IL CAFFÈ 14 aprile 2013<br />
In Ticino tantissime le occasioni all’insegna del divertimento e del movimento, un utile spunto per i genitori per impegnare i più piccoli<br />
TRA LAMA-TREKKING E PARCHI AVVENTURA<br />
mentre 20 quello per adulti.<br />
E se invece preferite il trekking con il<br />
lama c’è anche questa possibilità. Sono<br />
due le aziende che la propongono: “Lamatreks”,<br />
a Capriasca, organizza escursioni<br />
di un’ora, mezza o una giornata,<br />
ma anche più giorni. Un modo originale<br />
per godere della natura intorno a Ponte<br />
Capriasca assieme ai bambini. Ovviamente,<br />
in compagnia dei lama Pepe,<br />
Cuzco, Machu, Tambo, Yago e Einstein.<br />
Mentre a Iseo, nel Malcantone, si passeggia<br />
nella soleggiata zona con Milan,<br />
Melo, Dave e Mignon. E siccome un autentico<br />
lama-trekker non teme né piog-<br />
Quattrozampe al Landesmuseum<br />
Umani e animali sono da sempre uniti in una<br />
convivenza che caratterizza la storia di entrambi. Al<br />
Landesmuseum di Zurigo questo rapporto è stato<br />
messo in mostra. Un’esposizione dedicata all’influsso<br />
che gli animali hanno avuto sulla nostra storia e<br />
cultura. Inoltre, vengono organizzati incontri con<br />
esperti di rapporti tra uomo e natura.<br />
LE FATTORIE DIDATTICHE<br />
Che cosa è<br />
La fattoria<br />
didattica è<br />
un agriturismo<br />
o un’azienda<br />
agricola Prevede il<br />
coinvolgimento<br />
attivo dei<br />
partecipanti<br />
Cerca di<br />
educare la<br />
persona<br />
alla vita rurale<br />
DOVE SONO<br />
Le attività<br />
proposte<br />
sono tenute<br />
da personale<br />
specializzato<br />
Alcune fattorie didattiche<br />
in Ticino<br />
Piana Selva<br />
Faido<br />
Eagle Ranch<br />
Vergeletto<br />
La Colombera<br />
Sant'Antonino<br />
Nelle protezioni c’è la<br />
possibilità di avvicinarsi<br />
e conoscere gli animali<br />
Le attività<br />
Si studiano<br />
gli animali<br />
Somarelli<br />
Corzoneso<br />
Campotecha<br />
Gorduno<br />
Lo Scricciolo<br />
Sala Capriasca<br />
Si coltiva<br />
l’orto<br />
Si raccolgono<br />
i pomodori<br />
gia né neve, l’offereta è valida tutto l’anno.<br />
Ed infine, eccoci ai parchi avventura.<br />
C’è ad esempio quello di Gordola: un<br />
parco acrobatico sospeso nell’aria, integrato<br />
nell’area del Centro sportivo. E poi<br />
c’è il conosciutissimo parco avventura<br />
del Monte Tamaro: un suggestivo percorso<br />
acrobatico, sospeso su magnifici<br />
faggi secolari situato alla stazione intermedia<br />
della telecabina. Il parco è strutturato<br />
in 3 percorsi di varie difficoltà,<br />
per bambino dai 4 ann, dai 7 anni, dai 9<br />
anni, ma sempre accompagnati da un<br />
adulto.<br />
Si prepara<br />
il formaggio<br />
Si munge<br />
una mucca<br />
Si estrae<br />
il miele<br />
Lastoria<br />
Si pulisce<br />
la stalla<br />
INIZIO DEL NOVECENTO<br />
ANNI ‘50<br />
ANNI ‘70<br />
ANNI ‘90<br />
I pionieri sono stati gli<br />
scandinavi che misero<br />
al centro dello sviluppo<br />
dei giovani l’agricoltura.<br />
Era il movimento “Club<br />
4H”: head, health, heart<br />
e hand<br />
Dopo la seconda<br />
Guerra Mondiale, la<br />
Germania istituì gli<br />
“Aktivspielplätze”,<br />
affinchè i giovani di città<br />
potessero conoscere la<br />
vita della fattoria<br />
Nel 1970 le city farm<br />
belghe sbarcano in<br />
Gran Bretagna. Oltre<br />
all’intento pedagogico, i<br />
britannici recuperano<br />
così molti siti ormai<br />
abbandonati da tempo<br />
Le fattorie didattiche<br />
arrivano in Italia e in<br />
Ticino. L’intento è<br />
sostenere la tutela<br />
dell’ambiente e<br />
diffondere una nuova<br />
cultura alimentare<br />
Ma in Ticino anche le protezioni animali<br />
sparse sul territorio offrono un’ampia<br />
scelta di animali: cani, gatti, conigli e<br />
porcellini d’India, ma anche pappagalli<br />
e, soprattutto la protezione di Lugano,<br />
che si trova in via Fraccia a Taverne, accoglie<br />
decine di quattrozampe, oltre a<br />
cani e gatti trovatelli, anche oche, anatre,<br />
capre, pecore e uccelli vari. Basta verificare<br />
gli orari di visita e si può entrare<br />
per fare un giro, ma anche portare a<br />
spasso qualche cane in cerca di casa.<br />
Un’ottima occasione per insegnare ai<br />
bambini ad approcciarsi agli animali,<br />
capirli, amarli e rispettarli.
IL CAFFÈ 14 aprile 2013<br />
IL WEB<br />
Il sito di video online più cliccato ha<br />
superato il miliardo di utenti. E sempre<br />
di più sostituisce i media tradizionali<br />
SE YOUTUBE<br />
DIVENTA<br />
UNA TIVVÙ...<br />
CAROLINA CENNI<br />
Potremo definirlo un luna park<br />
digitale. Probabilmente, in<br />
questo momento, è la piattaforma<br />
che più permette di divertirsi,<br />
rilassarsi e svagarsi. È<br />
YouTube e, da poco, ha superato la fatidica<br />
soglia del miliardo di utenti. Inutile<br />
dire che siamo di fronte a un vero fenomeno.<br />
E viene già definito come la nuova<br />
tivvù mondiale.<br />
YouTube è quel sito web che consente<br />
la condivisione e la visualizzazione di<br />
video. Nasce nel febbraio del 2005, dall’idea<br />
di tre giovani che all’epoca lavoravano<br />
per PayPal. Il primo video venne<br />
caricato due mesi dopo e si chiamava<br />
“Me at zoo”: un cortometraggio della<br />
durata di diciannove secondi girato di<br />
fronte alla gabbia degli elefanti dello<br />
zoo di San Diego, in California. Un anno<br />
dopo Google lo rileva per 1,65 miliardi<br />
di dollari. Da lì in poi lo sviluppo è stato<br />
impressionante. Nel giugno del 2006<br />
l’azienda comunica che quotidianamente<br />
vengono visualizzati 100 milioni<br />
di video, con 65mila filmati aggiunti<br />
ogni 24 ore. E nel 2012 sono quattro miliardi<br />
le ore di video viste ogni mese. Ma<br />
Il primo filmato durava<br />
pochi secondi e si<br />
chiamava “Me at zoo”<br />
non solo. È il terzo sito più visitato al<br />
mondo dopo Google e Facebook.<br />
Nel corso di questi otto anni YouTube<br />
ha permesso agli utenti di poter disporre<br />
delle facoltà di uso e di elaborazione<br />
di ogni filmato presente. Concetto che<br />
sta alla base del videosharing e che è<br />
I 5 clip più visti nella storia<br />
Tra i cinque video più visti sul sito, al primo posto si<br />
colloca il tormentone “Gangnam style” di Psy, ma sul<br />
podio salgono anche Justin Bieber con “Baby” ft.<br />
Ludacris e Jennifer Lopez con “On the floor” ft. Pitbull.<br />
Al quarto posto, invece, c’è Eminem con “Love the<br />
way you lie” ft. Rihanna e, infine, al quinto i Lmfao con<br />
“Party rock anthem” ft. Lauren Bennet e GoonRock<br />
7 milioni<br />
MI PIACE<br />
Il video con più “mi<br />
piace” è Gangnam style<br />
di Psy con 7 milioni<br />
di “mi piace”<br />
una delle tante caratteristiche che differenziano<br />
YouTube dalla tv. Già perché<br />
sono molti gli esperti che definiscono<br />
YouTube come la nuova televisione<br />
mondiale. Se la classica tv non è stata in<br />
grado, nella maggior parte dei casi, di<br />
attraversare i confini nazionali, YouTube<br />
li ha scavalcati senza sforzo dando la<br />
possibilità agli utenti di mettersi in contatto<br />
con mondi diversi, altri generi e<br />
nuove star. Dagli sketch di “The Oprah<br />
show” a quelli di “Late Show with David<br />
Letterman”, dallo show dell’intervallo<br />
del Super Bowl alla sfilata degli angeli di<br />
Victoria’s Secret fino ad arrivare agli<br />
spezzoni dei telefilm di qualsiasi Paese.<br />
Su YouTube si trova tutto e sembra quasi<br />
che quel che non è stato caricato sulla<br />
piattaforma non esista. E con il passare<br />
del tempo ha cambiato anche le abitudini<br />
di molti permettendo di creare una<br />
ºòł˜þÿ(1U=4IŸ*Iò+V˝MMŸàË˝9*þW˚OO1Tj˚9T>ùô½ôj:(łjI\4”ŁZ=@H˝ô‰‰µ˝t`22+î”;\@TUË4ZVJ”Žµ9+;µJŒ~ã‚‚ãV2Ÿ*Ø’àJÛ*21+Ø\WÿJèUIèTVÿ'\Œ”`;‚㵂½˚M˝12WI‡ºáòł˜<br />
ºòł˜þÿ(Û>ÛŁWÿ=*IõÿMOè=Ł(þàŁMùµ3Ifi‡ºáòł˜<br />
3 milioni<br />
NON MI PIACE<br />
Il video più odiato della<br />
storia è Baby ft. Ludacris<br />
di Bieber; oltre 3 milioni<br />
di pollici in giù<br />
sorta di palinsesto personalizzato alternativo<br />
ai vecchi media.<br />
E poi sono arrivati i vlogger, ovvero i video-blogger.<br />
Quelli più bravi sono stati<br />
divinizzati a suon di visualizzazioni e la<br />
tv ne ha persino preso in prestito qualcuno.<br />
Già, la tv che pesca da YouTube e<br />
s’ispira a lui. È il caso della youtuber<br />
star Clio Zammatteo di “Clio Make Up”<br />
I blogger di successo<br />
sono stati scritturati<br />
dalla tv per programmi<br />
che ha finito di registrare la seconda<br />
stagione del suo programma su Real<br />
Time, o di Francesco Matano conosciuto<br />
come “LaMenteContorta”, che ha appena<br />
siglato un contratto con Sky per<br />
una trasmissione tutta sua. L'utente<br />
americano Brooke Brodack ha firmato<br />
1 miliardo<br />
VISUALIZZAZIONI<br />
Dicembre 2012. Gangnam<br />
style di Psy è il primo video<br />
a raggiungere un<br />
miliardo di clic<br />
25<br />
TRA ( PARENTESI<br />
1 miliardo<br />
UTENTI<br />
YouTube ha da poco<br />
superato la fatidica<br />
soglia del miliardo<br />
di utenti<br />
9 mlioni<br />
COMMENTI<br />
Il peggior video Baby ft.<br />
Ludacris di Bieber ha<br />
anche il record del video<br />
più commentato<br />
un contratto con il conduttore della<br />
Nbc. Brandon Hardesty ha ricevuto due<br />
ruoli in due pellicole indipendenti americane,<br />
diventando così il terzo youtuber<br />
ad affermarsi nel mondo del cinema.<br />
E non pensiate che quel miliardo di<br />
utenti siano solo teenager annoiati,<br />
tutt’altro. Le ricerche dimostrano che il<br />
70–75% sono vlogger o persone singole,<br />
ma il 25–30% è costituito da associazioni<br />
autorevoli: Onu, Santa Sede, ministeri<br />
del mondo, famiglia reale inglese,<br />
soggetti commerciali internazionale rilevanti,<br />
media tradizionali, università...<br />
Circa 300 milioni di membri attivi. Persino<br />
l’Unione europea ha lanciato attraverso<br />
YouTube un progetto che mira ad<br />
informare i cittadini sulle attività dei<br />
Paesi membri.<br />
ccenni@caffe.ch<br />
Q@simplypeperosa<br />
$#%! "&$&) ! $!""!( ’
Pagina a cura di<br />
AutoPostale Regione Ticino<br />
e Ferrovie Federali Svizzere<br />
Qual’è il modo migliore per conoscere il lago<br />
d’Iseo? Semplice, basta imbarcarsi per una<br />
crociera sul bacino lacustre che viene chiamato<br />
anche Sebino, il sesto per estensione in Italia,<br />
tra i più belli se si considera il panorama<br />
circostante fatto di ville e palazzi d’epoca, piccoli<br />
borghi di pescatori e antiche chiese. Auto-<br />
Postale organizza l’escursione di un giorno<br />
alla scoperta delle tre isole del lago e dei territori<br />
della Franciacorta, noti per il clima amabile<br />
ma soprattutto per la prestigiosa produzione<br />
vinicola.<br />
Il lago d’Iseo ha il singolare primato dell’isola<br />
lacustre più grande d’Europa: Monte Isola sulla<br />
quale è prevista una sosta è una perla che sa<br />
offrire paesaggi incantevoli e vegetazione rigogliosa.<br />
Loreto e San Paolo sono altre due<br />
LEGUIDE<br />
GLIITINERARI<br />
&<br />
Le bellezze del<br />
Lago d’Iseo<br />
isole che completano l’esclusivo itinerario. La<br />
crociera termina a Sulzano, pittoresco borgo<br />
dove l’acqua lambisce le antiche case tra vicoli<br />
nascosti e caratteristici approdi per le barche<br />
dei pescatori.<br />
Crociera con AutoPostale<br />
e visita a una cantina<br />
dove si produce il vino Docg<br />
Il lago d’Iseo è uno dei tanti gioielli d’Italia:<br />
lunga la storia di questo territorio che parte dagli<br />
insediamenti delle palafitte e arriva al secolare<br />
lavoro dell’uomo testimoniato dalle pendici<br />
terrazzate dei monti, dai pascoli, dagli uliveti<br />
e dai vigneti.<br />
Dal lago d’Iseo si passa in Franciacorta per il<br />
pranzo in un tipico agriturismo con annessa<br />
cantina dove viene spiegato il metodo di produzione<br />
caratteristico di questi luoghi. È proprio<br />
qui, infatti, che nasce il vino a denominazione<br />
di origine controllata e garantita (Docg),<br />
primo vino italiano prodotto esclusivamente<br />
con il metodo della rifermentazione in bottiglia<br />
ad avere ottenuto il prestigioso riconoscimento.<br />
La Franciacorta, oltre alle cantine, offre<br />
interessanti itinerari con i suoi borghi medievali<br />
e le sue antiche dimore, le sue abbazie<br />
e i suoi monasteri. Un’atmosfera unica in un<br />
contesto non lontano da Milano e vicino al Veneto,<br />
in questo angolo fertile della Lombardia,<br />
tra lago e colline, tra buona tavola e vino sincero.<br />
Rientro in Ticino in serata.<br />
La convenienza del credito privato<br />
invece del costoso leasing per l’auto.<br />
Confrontate voi stessi.<br />
Il programma<br />
Lago d’Iseo<br />
Il nostro credito privato online, con l’imbattibile tasso del 5,9 %, è un’allettante alternativa al leasing per l’auto. Ma fate voi stessi il<br />
confronto su www.bancamigros.ch/confrontoleasing. Per maggiori informazioni basta chiamare la Hotline credito privato allo<br />
0900 845 400 (CHF 1.50/min., da rete fissa).<br />
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Partenza:<br />
05.45 Biasca Ffs,<br />
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06.45 Lugano Ffs, (lato buffet),<br />
07.05 Mendrisio Ffs,<br />
07.15 Chiasso Ffs<br />
Informazioni e prenotazioni:<br />
AutoPostale Svizzera Sa<br />
Regione Ticino<br />
Viaggi e Vacanze<br />
6501 Bellinzona<br />
Tel. +41 (0)58 448 53 53<br />
Fax +41 (0)58 667 69 24<br />
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www.autopostale.ch<br />
Stoccarda, auto<br />
...ma non solo<br />
Stoccarda è la città simbolo della produzione<br />
delle auto, ma non solo. Mercedes<br />
e Porsche hanno legato il loro nome a<br />
questa famosa località del Baden-<br />
Württenberg che si distingue per modernità<br />
e per capacità d’innovazione ma pure<br />
per la sua storia, essendo di antica fondazione.<br />
Alle agenzie viaggio Ffs si può<br />
prenotare un viaggio di due o tre giorni,<br />
utilizzando la comodità e la convenienza<br />
del treno, per andare alla scoperta di<br />
Stoccarda, entrando nei misteri della sua<br />
vecchia Rocca e nella<br />
vivacità dei suoi<br />
fiori all’occhiello,<br />
come Schillerplatz e<br />
Marktplatz, nella<br />
chiesa più antica che<br />
risale al 1240 (la<br />
Stiftskirche) e negli<br />
edifici storici, alcuni<br />
dei quali sono stati fedelmente ricostruiti<br />
dopo i bombardamenti della seconda<br />
guerra mondiale.<br />
La città si trova nella Valle del Neckar e<br />
raduna la bellezza di 600mila abitanti. La<br />
zona più antica si trova nel fondovalle e si<br />
sviluppa lungo le colline circostanti, sulle<br />
quali si sale attraverso le caratteristiche<br />
scale, in un suggestivo scenario. A Stoccarda<br />
non si può fare a meno di visitare i<br />
musei automobilistici. Il museo Porsche,<br />
interamente dedicato alla celebre casa di<br />
produzione delle vetture di lusso di cui ripercorre<br />
la storia con parecchie auto<br />
d’epoca. Simile il discorso per il museo<br />
Mercedes Benz, memoria storica della<br />
celebre casa automobilistica tedesca:<br />
inaugurato nel 2006 espone 1500 pezzi<br />
dei quali oltre 150 modelli di autovetture<br />
del gruppo.<br />
Maggiori informazioni<br />
Agenzie Viaggio Ffs<br />
Stazioni Ffs - Rail Service 0900 300 300<br />
(CHF 1.19/min. da rete fissa svizzera)<br />
ffs.ch
IL CAFFÈ 14 aprile 2013<br />
IL FENOMENO<br />
Gli artisti del palco e quelli del pallone.<br />
Due mondi che spesso s’incrociano<br />
nella passione e nel pentagramma<br />
LO SPORT<br />
È ROCK,<br />
TRA MITI<br />
E CANZONI<br />
MASSIMO SCHIRA<br />
Gli artisti del palco e<br />
quelli del campo.<br />
Due mondi fondamentalmentediversi,<br />
capaci però<br />
d’intrecciarsi in mille modi, andando<br />
a formare un universo di<br />
storie, aneddoti, canzoni, personaggi<br />
che si ritrovano tra sport e<br />
rock. “Il rock con i suoi ritmi pulsanti<br />
racchiude la tensione dell’evento<br />
sportivo - spiega al Caffè<br />
il rocker ticinese Mario Del Don,<br />
tifosissimo di calcio e del Bellinzona<br />
-. E il discorso vale anche<br />
quando sali sul palco, dove si<br />
sente una pulsione particolare,<br />
si suona spesso per buttar fuori<br />
energia ed esprimere passioni”.<br />
Proprio come sul campo.<br />
Un fattore capace di collegare<br />
l’universo del rock e quello dello<br />
sport è sicuramente legato ai<br />
personaggi. I miti nell’uno e<br />
nell’altro campo, così diversi, ma<br />
spesso così uguali. “Quel che è<br />
certo è che il rock e lo sport, il<br />
calcio soprattutto, collegano alcune<br />
fasce di pubblico - sottolinea<br />
Enzo Gentile, scrittore, critico<br />
musicale e autore del Dizionario<br />
del Pop-Rock -. Un feno-<br />
Pubblico, fisicità,<br />
energia e sfogo.<br />
Ecco cosa unisce<br />
le superstar, i fan<br />
e i semplici tifosi<br />
meno che si conferma soprattutto<br />
tra i giovani, che trovano l’identificazione<br />
in un calciatore o in una<br />
rock star molto spontanea. Basti<br />
pensare a personaggi del fascino<br />
di George Best o Gigi Meroni.<br />
Oppure i fratelli Gallagher negli<br />
ultimi anni. Sono idoli trasversali,<br />
che superano il legame stretto<br />
con il loro mondo specifico. Più<br />
difficile, invece, è immedesimarsi<br />
in un attore, che affascina certamente,<br />
ma non può unire così<br />
fisicamente”.<br />
Il musicista come il tifoso, con lo<br />
stadio quale palcoscenico ideale<br />
per chi è protagonista, ma anche<br />
per chi è spettatore. O magari<br />
entrambi. “Le sensazioni del<br />
musicista sono simili in tutto e<br />
per tutto a quelle del tifoso - osserva<br />
ancora Del Don -. Perché<br />
come in sala prove entri malaticcio<br />
o stressato ed esci ricaricato<br />
dopo due ore di rock, allo stesso<br />
modo sugli spalti urli e ti sfoghi,<br />
magari anche dicendo cose che<br />
altrove non diresti mai…”<br />
Vi sono però alcune differenze<br />
da tenere in considerazione,<br />
perché, come sottolinea Gentile,<br />
allo stadio il pubblico è diviso,<br />
mentre ad un concerto rock si va<br />
tutti per un solo scopo. “Anche<br />
se poi - evidenzia il critico -, uno<br />
show di Bruce Springsteen si av-<br />
Glasgow contro i “marziani” del<br />
Barcellona proprio la sera della<br />
festa per i 125 anni del club<br />
scozzese è tra quelle che<br />
faranno la storia del rapporto<br />
tra musica rock e calcio. Una<br />
storia che si snoda<br />
dai semplici tifosi,<br />
fino alle superstar<br />
che decidono di<br />
coronare un sogno,<br />
diventando<br />
presidenti della loro<br />
squadra del cuore. A<br />
tracciare il “fil<br />
rouge” di questa<br />
passione incrociata<br />
per le chitarre<br />
distorte e il pallone è<br />
“Rock’n Goal”, libro<br />
di Antonio<br />
Bacciocchi e Alberto<br />
Galletti (Vololibero).<br />
Un volume che racconta storie<br />
vicina molto ad una grande par- di giocatori che vivono come<br />
tita. Prima di tutto per il linguag- star del palcoscenico, su tutti<br />
gio molto fisico che rock e sport George Best, e cantanti famosi<br />
condividono”.<br />
(<br />
come Elton John che prendono<br />
Nel capitolo dei “legami meno in mano - alla fine degli anni<br />
fortunati” va invece ricor- Settanta - le sorti di un club, il<br />
dato quello legato agli<br />
Watford nello specifico della<br />
inni delle squadre.<br />
star britannica. Non a caso i due<br />
Che sono efficace-<br />
sono protagonisti di una curiosa<br />
mente “rock”<br />
foto di copertina, che vede Best<br />
quando sono<br />
osservare divertito Elton John<br />
presi in presti-<br />
calciare in… bello stile.<br />
to, ma che go-<br />
E come dimenticare le sfuriate<br />
dono di molto<br />
di Mick Jagger sugli spalti per<br />
minor succes-<br />
incitare l’Arsenal, Liam<br />
so quando<br />
Gallagher che si fa cacciare per<br />
vengono com-<br />
le sue intemperanze dal<br />
posti ad hoc.<br />
Bernabeu di Madrid, o la “vita<br />
“In Inghilterra<br />
da mediano” di Luciano<br />
infatti gli inni<br />
Ligabue, acceso tifoso<br />
delle squadre<br />
dell’Inter? Tutti aneddoti,<br />
sono attinti a piene<br />
personaggi ed episodi che<br />
mani dal rock - preci-<br />
raccontano la storica colonna<br />
sa Del Don -, spesso<br />
sonora che da sempre<br />
con ottimi risultati. Entro i accompagna il calcio.<br />
confini ticinesi, credo che l’uni-<br />
Wjwfuf npnfouj joejnfoujdbcjmj dpo mb<br />
Ofx Hfofsbujpo Izvoebj j41/ B qbsujsf eb DIG 28351/Ä +<br />
dbcjmj dpo mb<br />
xxx/izvoebj/di<br />
IL LIBRO<br />
COLONNE<br />
SONORE<br />
SUI CAMPI<br />
DI CALCIO<br />
UPDDBUFMB<br />
TDPQSJUFMB<br />
L’<br />
+ 2/5 Dpngpsu- jmm/; 2/7 HEj Qsfnjvn )dpo bddfttpsj psjhjobmj* b qbsujsf eb DIG 42251/Ä/ 2/7 HEj JTH; dpotvnp ej dbscvsbouf njtup upubmf; 6/4 m0211 lnfnjttjpoj<br />
DP 3 upubmj; 234 h0ln- dbu/ ej fggjdjfo{b fofshfujdb C/ Fnjttjpoj DP 3 nfejf ej uvuuf mf wfuuvsf ovpwf jo Twj{{fsb; 264 h0ln/<br />
immagine di Rod Stewart<br />
che piange di gioia per la<br />
vittoria del “suo” Celtic<br />
27<br />
TRA ( PARENTESI<br />
DA ELTON JOHN<br />
A ROD STEWART<br />
Nella foto a sinistra, Elton<br />
John calcia mentre<br />
George Best lo guarda<br />
attento. Sotto, Rod<br />
Stewart in lacrime per la<br />
vittoria del suo Celtic<br />
Glasgow sul Barcellona<br />
co vero inno rock (e in dialetto)<br />
rimanga il mio ‘Alé granata’ dedicato<br />
al Bellinzona. Che risuona<br />
ancora, nonostante tutto”. Ma<br />
il successo dei brani composti<br />
per questa o quella squadra non<br />
hanno sempre il successo dell’inno<br />
di Del Don. Come conferma<br />
l’esperto: “In alcuni casi si<br />
toccano i punti più bassi della<br />
musica leggera in generale - aggiunge<br />
Gentile -. Nel calcio italiano<br />
ci sono esempi molto chiari<br />
in questo senso. Brani davvero<br />
di basso profilo. Anche da parte<br />
di artisti-tifosi non è mai emerso<br />
un pezzo azzeccato, capace di<br />
diventare inno e al contempo<br />
veicolo promozionale, entrando<br />
in classifica. Vi sono alcuni<br />
esempi, è vero, Enzo Jannacci<br />
cita Rivera, Ligabue loda Oriali,<br />
ma si tratta soprattutto di questioni<br />
affettive, personali”.<br />
mschira@caffe.ch<br />
Q@MassimoSchira
28<br />
TRA<br />
PARENTESI)<br />
La domanda<br />
SALA<br />
D’ATT<br />
ESA<br />
A LETTO È FANTASTICO,<br />
MA FUORI DETTA LEGGE<br />
Ho 49 anni, divorziata con due figli che vivono con me. Credo di essere solare e disponibile.<br />
Sono molto precisa e questo deriva dal fatto che da sempre ho potuto contare solo su di me.<br />
Negli anni del matrimonio ero io a mandare avanti la famiglia e a prendere le decisioni. Rimasta<br />
sola questo mio lato si è amplificato. Da due anni frequento un uomo di poco più<br />
grande di me. È fantastico e mi ha fatto rinascere, soprattutto come donna dopo gli anni bui<br />
del matrimonio. Sessualmente sono molto appagata.<br />
Il problema appare fuori dal letto. Ogni<br />
minima cosa diventa una discussione a meno<br />
che si faccia come dice lui. Per esprimere il mio<br />
pensiero devo trovare modi e parole adatte altrimenti<br />
non va, anzi il meglio è acconsentire.<br />
Inoltre lui si permette di interferire nella mia<br />
vita con i figli. Accetto consigli, ma non imposizioni.<br />
Anche perché io non mi impongo e non<br />
mi sono mai permessa di dirgli nulla se non su sua esplicita richiesta riguardo la sua famiglia.<br />
A volte ho dovuto farlo ragionare sul fatto che alcune situazioni non potevano essere<br />
trattate come lui pensava. Ma perché fuori dalle lenzuola non funziona? Sono troppo puntigliosa<br />
o esigente? Eppure quando partiamo in vacanza o per un weekend non ci sono problemi.<br />
Appena rientrati però si ricomincia con le solite discussioni. Che cosa mi consiglia?<br />
BenEssere<br />
Questo<br />
more<br />
a nostro<br />
Zingaretti e Ranieri<br />
tentano il bebè bis<br />
Luca Zingaretti (52) e Luisa<br />
Ranieri (40) pensano già al<br />
bebè bis. La coppia di attori<br />
va a gonfie vele e dopo la<br />
piccola Emma molto<br />
probabilmente hanno voglia di<br />
puntare al maschietto.<br />
Per Guendalina il “sì”<br />
all’ignoto imprenditore<br />
Guendalina Tavassi (27),<br />
concorrente non certo passata<br />
inosservata nel Grande Fratello<br />
11, si è sposata con l’ignoto<br />
imprenditore Umberto D’Aponte<br />
(28). Formosissima, addirittura<br />
debordante. Bebè in arrivo?<br />
C omplimenti<br />
Secondo uno studio, il contatto con cibi derivati dal frumento<br />
a partire dal quarto mese di età riduce il rischio di intolleranza<br />
NEONATO E GLUTINE,<br />
MEGLIO ANTICIPARE<br />
ROBERTA VILLA<br />
Scrivi a LINDA ROSSI<br />
psicoterapeuta e sessuologa<br />
Posta: Linda Rossi – Il Caffè<br />
Via Luini 19 - 6600 Locarno<br />
E-mail:<br />
linda.rossi@bluewin.ch<br />
Èuno di quei dibattiti tra esperti che rischiano<br />
sempre di confondere i genitori, soprattutto<br />
nelle famiglie in cui si sono già verificati<br />
casi di celiachia, la malattia cui spesso ci si<br />
riferisce anche come “intolleranza al glutine”:<br />
è meglio aspettare i sei mesi di età del piccolo prima<br />
di introdurre alimenti contenenti questa sostanza,<br />
di mettere cioè a contatto con le pareti intestinali la<br />
proteina contenuta nel pane, nella pasta, nella comune<br />
farina di frumento? O invece è preferibile che il si-<br />
Il pericolo di sviluppare<br />
la malattia si riduce con<br />
l’allattamento al seno<br />
stema immunitario impari fin da subito a riconoscerla<br />
e tollerarla? Negli ultimi anni molti esperti si sono<br />
schierati a favore di questa seconda strategia, sostenuti<br />
dai risultati di diversi studi.<br />
L’ultimo, appena pubblicato sulla rivista ufficiale<br />
dell’American Academy of Pediatrics, è stato condotto<br />
in Svezia, dove, tra la fine degli anni Ottanta e i primi<br />
anni Novanta si è verificata una tale impennata dei<br />
casi di celiachia da far parlare gli epidemiologi di una<br />
vera e propria epidemia. Secondo qualcuno, però, il<br />
fatto che le diagnosi si fossero rapidamente quadruplicate<br />
dipendeva solo dalla maggiore capacità dei<br />
medici di riconoscere questa patologia, grazie allo sviluppo<br />
di nuove tecniche, anche in quei casi meno gravi<br />
in cui si manifesta con disturbi sfumati, spesso trascurati<br />
fino all’età adulta.<br />
Secondo i dati raccolti da Anneli Ivarsson, dell’Università<br />
di Umea, non è così: “Nel 1982 si cominciò a raccomandare<br />
ai genitori di non mettere a contatto i<br />
bambini con cibi contenenti glutine almeno fino<br />
al sesto mese di vita, per evitare di scatenare<br />
reazioni a livello intestinale - spiega la ricercatrice<br />
-. La celiachia infatti è una malattia autoimmune<br />
in cui le difese dell’organismo<br />
scambiano la gliadina, una proteina contenuta<br />
appunto nel glutine, per una minaccia.<br />
Per questo le rivolgono contro anticorpi che<br />
finiscono con infiammare e danneggiare le pareti<br />
dell’intestino. Da qui un corteo di disturbi<br />
diversi, tra cui tipicamente la diarrea, la perdita<br />
di peso e, nei più piccoli, un ritardo dell’accrescimento.<br />
Poiché però al consiglio di aspettare<br />
i sei mesi seguì un aumento dei casi,<br />
nel 1996 i pediatri fecero dietrofront,suggerendo<br />
di cominciare fin<br />
dal quarto mese a dare ai piccoli<br />
prodotti come pappe a base<br />
di pane o farine di<br />
frumento”.<br />
Per verificare le<br />
conseguenze di<br />
questo cambio di<br />
rotta, i ricercatori sve-<br />
La risposta di Linda Rossi<br />
Ramazzotti bacia l’ex<br />
e commenta che...<br />
Eros Ramazzotti bacia e si<br />
complimenta con l’ex moglie,<br />
Michelle Hunziker, per la sua<br />
gravidanza. “Sono contento per<br />
lei. E poi ci teneva tanto”, dice il<br />
cantante a Oggi. Bè, super<br />
informato per essere un ex.<br />
per la bella intesa nella vostra intimità sessuale e vacanziera.<br />
Nell’interazione quotidiana però lui entrerebbe in modo invasivo<br />
nella sua relazione con i figli e in altri ambiti. Posso immaginare che<br />
il suo stupendo compagno sia ben ancorato al suo istinto intrusivo che caratterizza<br />
il maschio. Deve però imparare a distinguere quando è il momento<br />
nel quale lasciarlo attivarsi e quando invece deve rispettare il territorio della<br />
sua donna che fino a pochi anni fa gestiva autonomamente la sua vita. Direi<br />
che se il suo lato penetrante a livello sessuale la rende felice e la fa sentire pienamente<br />
donna, questo suo stesso lato la destabilizza nel suo modo abituale<br />
di vivere, poiché è come se con lui dovesse giustificare scelte e azioni. Lei non<br />
descrive i modi e le parole ai quali ricorre per ammansire il suo toro scatenato,<br />
ma da qualche parte questa sua strada sembra funzionare. Funziona, ma<br />
le richiede un grande sforzo visto che nelle situazioni più disparate della sua<br />
vita ha sempre deciso lei senza interferenza alcuna.<br />
In questo caso si confronta con un uomo che sembra volerle insegnare a stare<br />
al mondo, gestione dei figli inclusa. Penso che per lei questa sia un’occasione<br />
straordinaria per imparare a condividere molte scelte di vita con un uomo<br />
che lei apprezza, un uomo che sa quello che vuole per sé ma anche, purtroppo,<br />
per coloro che lo circondano. Lui le dà la possibilità di sviluppare ulteriormente<br />
il suo lato femminile imparando ad accogliere con ferma dolcezza e ad<br />
affermarsi ricorrendo alle curve che sono proprie del femminile. Questo senza<br />
necessariamente entrare in conflitto. Gli dica del suo malessere quando si<br />
sente invasa nel suo territorio di madre e donna. Faccia precedere questa comunicazione<br />
da tutti gli apprezzamenti che può esprimergli, manifestandogli<br />
la sua fortuna per avere incontrato un uomo fantastico come lui.<br />
ڻ
IL CAFFÈ 14 aprile 2013<br />
GLI ACQUISTI<br />
Uno studio tedesco svela modi<br />
e strategie per vendere di più<br />
PROGRAMMATI<br />
PER GUASTARSI<br />
CAROLINA CENNI<br />
La lavatrice non centrifuga<br />
più come una volta.<br />
La lavastoviglie non scarica<br />
l’acqua. Il phon si è<br />
fuso e la batteria dello<br />
smartphone dura davvero troppo<br />
poco. E così, dopo l’ennesimo<br />
sguardo sconsolato del tecnico, il<br />
verdetto è sempre quello: “L’unica<br />
soluzione è cambiarlo con<br />
uno nuovo”. Alla faccia della soluzione...<br />
Quante volte il vostro<br />
frigo o il forno si sono guastati<br />
qualche giorno dopo lo scadere<br />
della garanzia? Praticamente un<br />
classico. Adesso, però, uno studio<br />
commissionato dai Verdi tedeschi<br />
a scienziati e economisti,<br />
per la prima volta, conferma<br />
quello che abbiamo sempre sospettato:<br />
elettrodomestici e gadget<br />
tecnologici sono programmati<br />
per “autodistruggersi”. O<br />
guastarsi in fretta, anzi, in tempi<br />
record. Con tutti i problemi di inquinamento<br />
ambientale facilmente<br />
immaginabili.<br />
Si chiama “obsolescenza programmata”<br />
e serve a produrre,<br />
anzi a vendere di più. È semplice:<br />
basta inserire all’interno dell’oggetto<br />
alcune componenti di qualità<br />
scadente che dureranno<br />
poco e ci costringeranno a ripararlo<br />
o sostituirlo con uno nuovo<br />
in breve tempo. Nel giro di pochi<br />
S’inseriscono<br />
all’interno<br />
dell’oggetto alcune<br />
componenti di<br />
qualità scadente<br />
anni, solo in Germania, questo<br />
tiro mancino è costato ben 100<br />
miliardi di euro agli inconsapevoli<br />
consumatori. E c’è chi ha voluto<br />
vederci chiaro.<br />
Così, due esperti tedeschi si sono<br />
messi al lavoro analizzando, studiando<br />
e smontando una ventina<br />
di oggetti. La notizia cattiva è<br />
che per i consumatori i risultati<br />
sono demoralizzanti, mentre la<br />
buona notizia è che ai produttori<br />
gli affari andranno sicuramente<br />
benone. Ma la risposta dell’associazione<br />
dei produttori di elettrodomestici<br />
germanici non si è<br />
fatta attendere: “Se così fosse<br />
nessuno più comprerebbe i nostri<br />
prodotti, le aziende perderebbero<br />
credibilità e fallirebbero”.<br />
Già.<br />
L’elenco di simili “scherzetti” è<br />
lunga. Nel 1924 i produttori di<br />
lampadine conclusero un accordo<br />
segreto per produrle in modo<br />
che non durassero più di mille<br />
ore. Un altro caso famoso fu<br />
quello delle calze di nylon.<br />
Quando vennero lanciate per la<br />
prima volta sul mercato erano<br />
estremamente robuste e duravano<br />
decisamente troppo. L’industria<br />
subì un crollo e i produttori<br />
si misero d’accordo per renderle<br />
più delicate. E le donne scoprirono,<br />
non proprio con piacere, che<br />
le calze si smagliano. Più recentemente,<br />
nel 2003, negli Stati<br />
Uniti venne lanciata una class<br />
action contro Apple per la durata<br />
volutamente breve delle batterie<br />
dell’iPod per spingere i consumatori<br />
ad acquistare nuovi modelli.<br />
Fatto sta che nell’epoca della tecnologia<br />
più avanzata, elettrodomestici<br />
e compagnia hanno vita<br />
sempre più breve. La loro durata<br />
media è crollata, tant’è che fino<br />
È a secco la lavatrice del futuro<br />
Presto potrebbe arrivare la lavatrice “a secco”, che<br />
consumerà pochissima acqua: meno di una tazza per<br />
ogni lavaggio contro i 35 litri di quelle di oggi. Basterà<br />
aggiungere al detersivo speciali granuli di plastica capaci<br />
di assorbire lo sporco e i panni usciranno già puliti e<br />
asciutti. E così si risparmieranno miliardi di litri di acqua,<br />
con vantaggi per il portafoglio e per l'ambiente.<br />
ELETTRODOMESTICI, TELEFONINI E TV<br />
DURANO SEMPRE MENO. ECCO PERCHÉ<br />
agli anni ‘70 l’aspettativa sulla<br />
durata di un elettrodomestico<br />
era di 20 anni. Poi siamo passati<br />
dai dodici anni del 1998 ai sei e<br />
mezzo odierni. Praticamente la<br />
metà. E questo per quel che riguarda<br />
prodotti di qualità e,<br />
quindi, di un certo prezzo. Se, invece,<br />
andiamo su prodotti più<br />
“da battaglia” la durata scende ad<br />
¯ ¥[E ¯«¾E¯ E¾«˜ßE<br />
¾f ØØE¥?«¥« E¢«Ãf«¥f<br />
f¥ ˝¿EØØ ØE:<br />
Rvftu–bvup Ù usb mf qjï fnp{jpobouj efmmb tvb hfofsb{jpof <br />
qfs rvftup eb mfj qpufuf btqfuubswj usborvjmmbnfouf rvbmdptb<br />
ej qjï- jo djuuÔ dpnf tvj ufssfoj qjï bddjefoubuj/ Epubub ej<br />
Ufssbjo Sftqpotf Æ - Bebqujwf Ezobndjt f ej fggjdjfoujttjnf<br />
npupsj{{b{jpoj- mb Sbohf Spwfs Fwprvf Ù jo uvuup f qfs uvuup<br />
vo–bvufoujdb Mboe Spwfs- ofmmb wfstjpof DpvqÝ dpnf jo<br />
rvfmmb 6 qpsuf/ Tbmjuf b cpsep f tdpqsjuf qfstpobmnfouf dpo<br />
vo hjsp ej qspwb uvuuj j npujwj efmm–jnnfejbup tvddfttp efmmb<br />
Sbohf Spwfs Fwprvf/ Psb ebm wptusp tqfdjbmjtub Mboe Spwfs/<br />
¬¬¬:åÈštO․¹ƒO:‘É<br />
Hvbseb jm wjefp<br />
appena tre anni. E sono i numerosi<br />
gadget tecnologici di cui facciamo<br />
uso quotidiano: smartphone,<br />
iPod, tablet, tostapane,<br />
spazzolino elettrico, stampante e<br />
lampadine. Uno smartphone<br />
usato quotidianamente sia per<br />
lavoro che per svago resisterà<br />
non più di un paio di anni. Stessa<br />
cosa un iPod, anche perché sono<br />
gbdfcppl/dpn0MboeSpwfsTdixfj{<br />
+ Npefmmp sbggjhvsbup; Sbohf Spwfs Fwprvf 3/3 fE5 Ezobnjd- 6 qpsuf- dbncjp nbo/- 3XE- 261 DW0221 lX- dpotvnj upubmj 6/1 m0211 ln-<br />
Ë fnjttjpoj ej DP 3 244 h0ln- dbufhpsjb ej fggjdjfo{b fofshfujdb B- Ë fnjttjpoj ej DP 3 ej uvuuj j wfjdpmj dpnnfsdjbmj{{buj jo Twj{{fsb 264 h0ln/<br />
Qsf{{p cbtf DIG 65–611/ dpo frvjqbhhjbnfouj tvqqmfnfoubsj efm wbmpsf ej DIG 891// Mfbtjoh wbmjep gjop bm 41 bqsjmf 3124- ftfnqjp ej dbmdpmp;<br />
qbhbnfoup tqfdjbmf 21 & efm qsf{{p ej cbtf sbddpnboebup- evsbub 59 nftj- 21–111 ln0boop- joufsfttf boovp fggfuujwp 4/:8 &- dbv{jpof 6 &bttjdvsb{jpof<br />
dbtdp upubmf pccmjhbupsjb opo jodmvtb/ Sbub nfotjmf ej mfbtjoh DIG 752/ JWB jodm/ Mb dpodfttjpof efm dsfejup Ù wjfubub tf qpsub<br />
bmm–joefcjubnfoup fddfttjwp efm dpotvnbupsf/<br />
29<br />
TRA ( PARENTESI<br />
prodotti la cui batteria non è sostituibile.<br />
Insomma, prepariamoci<br />
ad aprire il borsello sempre<br />
più spesso. ccenni@caffe.ch<br />
Q@simplypeperosa<br />
glioggetti<br />
ILFRIGORIFERO<br />
Anche il frigorifero rientra<br />
tra i prodotti a “scadenza”<br />
breve. La sua durata media<br />
è di dodici anni<br />
LATV<br />
Le televisioni ultrapiatte<br />
durano circa tre anni.<br />
Costruite con condensatori<br />
di poco valore bruciano<br />
di solito quando la<br />
garanzia è ormai scaduta<br />
L’IPOD<br />
Nel 2003 negli Usa ci fu<br />
una class action contro la<br />
Apple per la durata delle<br />
batterie dell’iPod<br />
volutamente breve<br />
(circa tre anni)<br />
LALAVATRICE<br />
Nel 1998 la vita media di<br />
una lavatrice era di 12<br />
anni. Oggi si parla di sei<br />
e mezzo, ma quelle più<br />
economiche non superano<br />
i tre anni di vita<br />
LASTAMPANTE<br />
Alcuni modelli sono<br />
progettati per produrre un<br />
numero massimo di copie<br />
(ad esempio ventimila).<br />
Oltre quelle non vanno
10CFWMoQ7DMAwFv8jR84udxAucyqqCqtxkGt7_ozVjAwdOOt2-Ty_48dyOazunQs2kUkmbgyywPpXWy-0wBKH1ocMHWyX_egG6B5CrEdweqU28C9NreLCl1jXJNQDL5_X-ApFOe4iDAAAA<br />
10CAsNsjY0MDQx0TU2MjQyMgEAjdhMSg8AAAA=<br />
www.twistymania.ch<br />
PER COLLEZIONARE E DIVERTIRSI ALLA GRANDE:<br />
È ARRIVATA<br />
LA TWISTYBOX!<br />
Superfici di gioco supplementari, spazio per<br />
riporre le singole trottole e altre idee di gioco:<br />
la Twistybox è disponibile dal 16 aprile.<br />
La Twistybox è in vendita in tutte le filiali Migros fino a esaurimento dello stock.<br />
La scatola non contiene trottole.<br />
Fr.9.80
14 aprile 2013 IL CAFFÈ<br />
LA MALAVITA<br />
ANATOMIA<br />
DEL CRIMINE<br />
PERFETTO,<br />
OLTRE LA FICTION<br />
SPIGNESI ALLE PAGINE 32 e 33<br />
FRANCO LAZZAROTTO<br />
Civica<br />
La puntualità svizzera, unitamente ad altre dolci e tintinnanti<br />
- oggi sarebbe meglio dire tentennanti - tradizioni<br />
si sposa spesso con iniziative di democrazia diretta,<br />
che altri Paesi fortemente ci invidiano e che<br />
quindi vanno sempre salutate come fenomeno di ottima<br />
salute democratica. L’ultima, nostrana nella migliore accezione<br />
del termine, è quella lanciata negli scorsi giorni e con la<br />
quale si chiede, attraverso un’ iniziativa popolare, di rendere<br />
specifica e certificata materia nelle nostre scuole l’insegnamento<br />
dell’educazione civica. Premetto, per correttezza, che della<br />
volontà di voler lanciare detta iniziativa ero stato informato ab<br />
initio e, pur condividendone contenuti e finalità, non ho voluto<br />
per ruoli istituzionali far parte del gruppo promotore. Questo<br />
non mi impedisce e impedirà, comunque, di affermare che in<br />
questo ambito molto e bene si è fatto, ma altrettanto resta da fare.<br />
Gli iniziativisti, infatti, si sono preoccupati di sapere anzitutto<br />
qual è l’attuale stato di salute dell’insegnamento della civica,<br />
dell’educazione alla cittadinanza nelle nostre scuole, confrontandosi<br />
pure con docenti (soprattutto) di storia di provata esperienza.<br />
Gente “del fronte”, quindi, che ha evidenziato e convinto<br />
di come, facendo ovviamente tesoro di quanto fatto, si possa e<br />
debba proseguire oltre arrivando - fors’anche con provocatoria<br />
proposta - a (re)introdurre in tale ambito un insegnamento obbligatorio<br />
della civica.<br />
Hanno verificato, ad esempio, che i programmi prevedono<br />
espressamente nel ciclo di orientamento della scuola media la<br />
materia “storia e civica” con relativi e collaudati piani di studio.<br />
Ai due citati aggettivi ne andrebbe aggiunto un terzo : applicati.<br />
Ma allo stesso, proprio i succitati “uomini del fronte” hanno subito<br />
aggiunto, quale miccia di sano dibattito, un punticino di domanda.<br />
Ma quello dell’applicazione dei piani di studio è un discorso<br />
che, inevitabilmente, ci porta lontano poiché mette in<br />
gioco un’intera gestione e, soprattutto, filosofia di scuola.<br />
Forse, o senza forse, la domanda migliore sarebbe quella che ho<br />
sentito fortunatamente riecheggiare in questi giorni e che ogni<br />
cittadino munito di vero senso civico, per restare nello specifico,<br />
dovrebbe porsi : quale scuola vogliamo ? Ed allora, senza nessun<br />
forse, sarebbe tempo e ora che più che di “obblighi” si parli<br />
in ambito formativo anzitutto di “convincimenti”. Essere “obbligati”<br />
a fare o essere “convinti” di fare cambia completamente<br />
impostazione e, di conseguenza, risultato. E questo, spero e<br />
penso, vale a tutti i livelli.<br />
LA TENDENZA<br />
UNA SERIE TV<br />
RIACCENDE<br />
LE POLEMICHE<br />
SULLA PSICANALISI<br />
GUENZI A PAGINA 35<br />
VIRGOLETTE<br />
TRA<br />
“<br />
RIFLESSIONI D’AUTORE tra CULTURA | STILI | SPORT | INCONTRI<br />
UNA SETTIMANA, UNA PAROLA<br />
Ma la convinzione cresce in modo parallelo al coinvolgimento,<br />
al sentirsi parte ascoltata di una progettualità, al sapersi parte<br />
con-vincente. Ed è proprio in questi prossimi mesi che si decide<br />
gran parte del destino della nostra scuola. L’imperdibile occasione<br />
offerta da Harmos deve portare ad una coraggiosa rivisitazione<br />
del nostro sistema e, se e dove necessario, anche ad una<br />
sua rivoluzione. Non possiamo infatti più pensare ad una “scuola<br />
del carrello”, nella quale si girotta per qualche anno prendendo<br />
qualcosa dai vari scaffali di materia e dove, arrivati alla cassa,<br />
a farla da re è (come lo ha definito il responsabile del Decs) “un<br />
forse apparentemente squisito, ma sotto i denti della vita, poco<br />
COLPI DI TESTA LIDO CONTEMORI<br />
L’INCONTRO<br />
MARIOLINI:<br />
“LA MIA VITA<br />
TRA MILLE<br />
APPARTAMENTI”<br />
MAZZETTA A PAGINA 43<br />
digeribile e digerito spezzatino”. All’odierno School Market (l’inglese<br />
è più in per dirti che sei out) si chiede praticamente di offrire<br />
ogni tipo di educazione: linguistica-matematica-scientificastorica-geografica-fisica-religiosa-musicale-alimentare-artistica-tecnica-civica.<br />
E al direttore di succursale, unitamente ai<br />
suoi colleghi, viene delegata in toto la dispensa di un’ipereducazione<br />
che va - lo scrivo con totale rispetto - dalla bistecca a Dio !<br />
E visto che il sottoscritto fra poche settimane si presenterà all’ultima<br />
cassa (intesa come elargizione mensile), vorrei si facesse<br />
uno strappo alla regola e fosse l’affezionato gerente-cliente a poter<br />
scrivere le sue ultime desiderata. Qualcuno, memore delle<br />
crociate contro l’allora Asp, Alta scuola pedagogica, si meraviglierà<br />
nel leggere che proprio dal loro esempio chiedo ora di<br />
partire. Il Dfa infatti, ovvero la centrale di formazione e distribuzione,<br />
ha dimostrato come e quanto si possa cambiare, si possa<br />
crescere e rivoluzionare, come e quanto se si vuole e ci si crede si<br />
può avere successo.<br />
Importante è che sia un lavoro, nei vari ordini e livelli, di totale<br />
condivisione, con persone e personalità giuste, preparate, entusiaste,<br />
empatiche e corrette, credute e credibili, dalla tuta bianca<br />
(leggi arrivati sulla sedia senza partitiche impronte pedestri sul<br />
lato B). Questo sarebbe già il primo capitolo del nuovo manuale<br />
di civica applicata che potremmo mostrare e far apprendere ai<br />
nostri “clienti”. Abbiate il coraggio di riordinare gli scaffali, togliere<br />
la merce scaduta e invendibile, sostenere costantemente<br />
il “personale di vendita”, mantenere e implementare i veri prodotti<br />
di prima necessità che vanno “venduti” a tutti, quelli che<br />
poi nella vita ti sorreggono e ti salvano, proponendo per il resto<br />
percorsi mirati e personali nei loro livelli di difficoltà e nelle loro<br />
possibilità di scelta. Senza mai dimenticare (come si può leggere<br />
nel volumetto “L’educazione rende forti”, della Federazione svizzera<br />
per la formazione dei genitori) le otto regole d’oro dell’educazione:<br />
“donare amore, poter litigare, saper ascoltare, porre limiti,<br />
dare spazio, mostrare sentimenti, avere tempo e infondere<br />
coraggio”. Vedrete allora che uno scaffalino lo troverà anche<br />
l’educazione civica, quella vera e vissuta, che tuttavia si ama solo<br />
se la si conosce, la si applica e la si vive. E sono questi i dettagli,<br />
importanti, che una vera vita di scuola, che diventa veramente<br />
scuola di vita, deve offrire. Dettagli che faranno la differenza fra<br />
un’esistenza pienamente vissuta, pur con le inevitabili difficoltà,<br />
e una vita da costantemente immusonito ingoiatore di Alka-<br />
Seltzer.<br />
EDUCARE<br />
ALLA<br />
CITTADINANZA<br />
METTE<br />
IN GIOCO<br />
UN’INTERA<br />
GESTIONE,<br />
MA PURE<br />
LA FILOSOFIA<br />
DELLA NOSTRA<br />
SCUOLA<br />
DOMENICA<br />
LIBERO D’AGOSTINO<br />
LA LEZIONE<br />
AMARA<br />
DI GIULINI<br />
Toh, è ricomparso<br />
Gabriele Giulini. È<br />
tornato di nuovo in<br />
campo, ha ricominciato a<br />
promettere, annunciando<br />
novità per il 18 aprile e<br />
grossi investimenti in arrivo.<br />
Staremo vedere. Intanto,<br />
della vicenda del danaroso,<br />
una volta, presidente<br />
filosofo del AC Bellinzona,<br />
resta l’amara lezione di un<br />
Ticino sportivo che troppo<br />
facilmente si lascia incantare<br />
dal soldo facile. Senza<br />
mai domandarsi quali<br />
affari e quali buchi, ci siano<br />
dietro il turbinio di disponibilità<br />
finanziarie. Era<br />
già successo col calcio, il<br />
basket e l’hockey luganesi,<br />
è capitato con altre società<br />
sportive minori, e la storia<br />
si è ripetuta col Bellinzona.<br />
Aspettando le novità<br />
di Giulini, si sono aperte le<br />
scommesse sul prossimo<br />
crac.
IL CAFFÈ 14 aprile 2013<br />
Al<br />
CINEMA<br />
MAURO SPIGNESI<br />
DOPPIO GIOCO<br />
(CRISS CROSS, 1949)<br />
Forte thriller, misto a violenza e<br />
passione fatale sul mondo della<br />
malavita americana. Basato<br />
sulla tecnica dei flashback<br />
ripetuti fino al momento<br />
saliente dell'assalto al furgone<br />
Sicuramente è un capolavoro criminale. E<br />
apparentemente è una rapina perfetta.<br />
“Certamente quanto avvenuto sull’autostrada<br />
dei Laghi siamo più abituati a vederlo<br />
in televisione, nelle fiction poliziesche,<br />
che nella realtà. Però anche gente così, professionisti<br />
che agiscono con tecniche<br />
militari, un errore, un<br />
minuscolo dettaglio, una traccia<br />
l’hanno lasciata”. Non ha dubbi<br />
Emilio Scossa Baggi, a capo della<br />
Polizia scientifica cantonale: anche<br />
chi ha messo a segno il colpo<br />
tra Como e Chiasso, bloccando<br />
due furgoni blindati, sparando per<br />
intimidire ma senza ferire nessuno,<br />
svuotandoli e trasferendo a<br />
tempo di record, con una sincronizzazione<br />
spaventosamente precisa,<br />
chili e chili di lingotti d’oro e<br />
contanti (sembra per un valore<br />
complessivo attorno a 15 milioni<br />
di euro) dentro quattro auto, qualche<br />
sbaglio lo ha commesso.<br />
“E da lì bisognerebbe partire: in<br />
casi del genere, bisogna innanzitutto<br />
individuare il punto debole,<br />
solo così si può smagliare il groviglio”,<br />
aggiunge Scossa Baggi. Ma<br />
quale può essere il punto debole?<br />
“Le tecniche di investigazione, ma<br />
anche l’esperienza, ci offrono diversi<br />
punti di partenza, anche se<br />
stavolta siamo davanti a professionisti. Però, dal<br />
punto di vista dei rilievi, si potrebbe partire intanto<br />
dalla ricerca di possibili tracce. Oggi si lavora sul<br />
Dna, si usano strumenti raffinati, non ci si basa soltanto<br />
sulle artigianali polverine per scoprire eventuali<br />
impronte digitali. Poi, visto che sono stati utilizzati<br />
diversi mezzi, bisogna andare a ritroso e capire<br />
di chi sono, sicuramente sono stati rubati,<br />
quando e dove potrebbero fornire un filo sottile per<br />
Emilio Scossa Baggi, capo della<br />
Scientifica: “Quanto avvenuto<br />
siamo più abituati a vederlo in tv”<br />
ricollegarsi alla banda. Altro elemento sono le armi<br />
impugnate dai rapinatori, che potrebbero svelarci<br />
una traccia”.<br />
Tra i punti deboli, invece, secondo Scossa Baggi,<br />
“potrebbe esserci l’ampiezza della banda. Più si è,<br />
più aumenta il rischio che a qualcuno scappi una<br />
parola di troppo, e che questa arrivi all’orecchio di<br />
un investigatore. Basta anche sol’ una intercettazione<br />
telefonica per far crollare tutta l’impalcatura di<br />
cautele usate prima e dopo la rapina. E infatti dalle<br />
intercettazioni spesso si parte e spesso portano a<br />
una soluzione dei casi. In tante indagini, poi, sono<br />
state importanti le registrazioni delle telecamere, la<br />
videosorveglianza: in autostrada ce ne sono e potrebbero<br />
aver filmato il passaggio delle auto in fuga.<br />
Poi ci sono gli autovelox. Spesso si scivola su queste<br />
tecnologie. A noi, solo per fare un esempio, il radar<br />
di San Vittore ci aveva indirizzato sugli autori del-<br />
Il bottino più alto è di 350 milioni<br />
Tre minuti per rapinare 10 chili di diamanti, valore 350<br />
milioni di euro. È uno dei bottini più alti nella storia della<br />
malavita quello sulla pista dell’aeroporto di Bruxelles<br />
del febbraio scorso. La metà del bottino messo insieme<br />
da Albert Spaggiari (nella foto) che nel 1976 svuotò le<br />
cassette di sicurezza della Société Générale di Nizza.<br />
La sua fu definita la rapina del secolo.<br />
La malavita<br />
Il grande cinema<br />
ANATOMIA<br />
delCRIMINE<br />
PERFETTO<br />
Quando la realtà supera la fantasia<br />
e il banditismo va oltre la fiction<br />
ILTRAFFICO<br />
La rischiosa via dell’oro<br />
dall’Italia alla Svizzera<br />
Sulla strada dell’oro che porta in Ticino i lingotti sono<br />
una merce frequente: l’import-export doganale nel<br />
2012 segnala che ne sono passati 100 mila chili. Destinati<br />
soprattutto alle tre industrie di trasformazione del<br />
Mendrisiotto. E l’oro rubato in autostrada era diretto in Ticino.<br />
I furgoni blindati della società vicentina Battistolli,<br />
specializzata in questo genere di trasporti, si sarebbero<br />
dovuti fermare all’altezza di Chiasso. Qui i lingotti, in parte<br />
punzonati e in parte no, dovevano essere caricati su altri<br />
blindati di una ditta ticinese per finire poi nei caveau di alcune<br />
banche di Lugano. Un’operazione effettuata diverse<br />
volte. Ma dal confine passa anche il traffico clandestino.<br />
Come quello del 53enne domiciliato in Ticino e fermato in<br />
Dogana a Pasqua: portava in Italia, nascosto nell’auto<br />
(dove viaggiava anche la famiglia), dodici lingotti d’oro,<br />
peso complessivo di 110 chili e valore di oltre 5 milioni di<br />
franchi. Due anni fa, stavolta a Ponte Tresa, di lingotti<br />
d’oro nell’auto di un moderno “spallone” ne erano stati<br />
trovati sette. Ma il traffico maggiore, 4.500 chili d’oro, è<br />
quello che avrebbe individuato mesi fa la Finanza di Arezzo<br />
e Napoli, nell’ambito di un’operazione sull’asse fra Toscana,<br />
Campania e Ticino.<br />
LA SFIDA (1995)<br />
Un rapinatore e la sua fedele<br />
banda criminale segnano un<br />
colpo spettacolare ad un<br />
furgone portavalori. A<br />
investigare è la squadra<br />
rapine e omicidi, che fiuta<br />
l’odore di una preda difficile<br />
Le<br />
TECNICHE<br />
L’ASSALTO<br />
È il metodo classico. Con una<br />
o più persone che si presentano<br />
d’improvviso a uno sportello<br />
e chiedono gli incassi<br />
TESTA D’ARIETE<br />
Auto “rinforzate”per sfondare<br />
porte e vetrine e poi scippare soldi<br />
e preziosi. Tecnica usata nel sud<br />
Italia, ma anni fa pure in Ticino<br />
L’INGANNO<br />
Semafori manomessi o banditi<br />
travestiti da agenti delle forze<br />
dell’ordine, per arrivare senza<br />
intoppi sul bersaglio della rapina<br />
IMBOTTIGLIAMENTO<br />
Auto o camion per bloccare<br />
davanti e di dietro un mezzo che<br />
trasporta preziosi. Come nella<br />
recente rapina dell’autostrada<br />
TUTTE LE ORE FERISCONO…<br />
L’ULTIMA UCCIDE (1966)<br />
Inizia con un'evasione seguita<br />
da un regolamento di conti<br />
tra bande rivali, passa per la<br />
rapina a un furgone blindato<br />
carico di platino e si conclude<br />
con una carneficina.<br />
EMILIO SCOSSA BAGGI<br />
Responsabile della Polizia<br />
scientifica della “Cantonale”<br />
(nella foto a sinistra)<br />
L’INCREDIBILE AVVENTURA DI<br />
MR. HOLLAND (1951)<br />
Rubare i lingotti e<br />
trasformarli in oggettini. È<br />
l’idea di un impiegato di una<br />
ditta che trasferisce lingotti<br />
d'oro e di un commerciante<br />
di souvenir<br />
l’omicidio di Flavia Bertozzi-<br />
Moroni a Ponte Capriasca”.<br />
E anche il caso della morte<br />
dell’anziano sul Ceneri era stato<br />
risolto dalle telecamere sull’A1.<br />
“Ecco perché dico che un punto<br />
debole c’è sempre”, riprende Scossa<br />
Baggi: “Stavolta, però, ma parlo<br />
solo per quel che ho letto e sentito,<br />
potrebbe esserci un problema in più.<br />
Se, ma è naturalmente una ipotesi, ad<br />
agire è stata una banda dell’Est, ci saranno<br />
problemi a combinare in seguito le indagini,<br />
a trovare interlocutori nelle polizie<br />
straniere. E questo nonostante gli accordi e il<br />
lavoro dell’Interpol. È normale, quasi fisiologico”.<br />
Ogni polizia ha i suoi metodi, ogni Paese ha<br />
le sue leggi. “Questo - spiega il capo della Scientifica<br />
- è un problema che riscontrano tutti. La criminalità<br />
ha sempre più una dimensione transnazionale,<br />
si colpisce in un luogo e ci si rifugia in un altro,<br />
si agisce con alleanze tra bande diverse. Risalire la<br />
catena dei sospetti, arrivare sino alla fine, non sempre<br />
è un’operazione agevole. Anzi”. Anche perché<br />
come è stata preparata con meticolosità la rapina,<br />
con altrettanta meticolosità è stata preparata la<br />
fuga dei banditi, la scomparsa dalla scena. Ognuno<br />
a casa sua, possibilmente l’uno lontano dall’altro. E<br />
possibilmente senza sentirsi per qualche tempo,<br />
per poi ritrovarsi, una volta allentate le indagini, e<br />
spartirsi il bottino milionario. “Ma anche in questo<br />
caso qualche errore può capitare. L’improvviso<br />
cambio di tenore di vita, un acquisto particolarmente<br />
costoso. Tutte tracce che anche col tempo<br />
possono risultare particolarmente utili”, riprende<br />
Scossa Baggi: “Ricordiamoci che il delitto perfetto<br />
esiste soltanto nella mente di chi lo commette, ma<br />
non può esistere per un investigatore”.<br />
In questa rapina, tuttavia, c’è stata un’ organizzazione<br />
quasi scientifica del colpo. La tecnica ad “imbottigliamento”<br />
con i due Tir sulla strada per bloccare<br />
i furgoni blindati con lingotti d’oro e contanti<br />
diretti in Ticino, la velocità nel far saltare i portello-<br />
“Un errore c’è sempre, una traccia,<br />
anche minuscola rimane. E da lì si<br />
deve partire per trovare una pista”<br />
ni, la rapidità nello svuotarli e nel sistemare, distribuendo<br />
il peso, il carico nelle quattro auto. Il fuoco,<br />
insieme alla schiuma sparata con gli estintori negli<br />
abitacoli dei mezzi usati, per far sparire qualsiasi<br />
traccia. “Sembra un film, ma non lo è. Perché un<br />
colpo del genere - conclude Scossa Baggi - presuppone<br />
il possesso di parecchie informazioni. Che<br />
può dare solo una persona che conosce bene i sistemi<br />
dell’azienda che trasportava oro e banconote.<br />
E anche questo potrebbe essere uno dei tanti<br />
punti di partenza di cui ho parlato per risalire lentamente<br />
e con molta pazienza agli autori della rapina.<br />
È un po’ come stabilire il movente di un delitto: una<br />
volta individuato si riparte da lì e si va ritroso. Non è<br />
facile, non sempre ci si azzecca, ma spesso funziona”.<br />
mspignesi@caffe.ch<br />
Q@maurospignesi<br />
Le fasi<br />
della<br />
RAPINA<br />
LA PARTENZA<br />
Alle 6.30 del mattino, sei<br />
vigilantes su due furgoni<br />
blindati escono dalla ditta<br />
Battistolli di Paderno<br />
Dugnano con un carico<br />
d’oro e contanti diretti alla<br />
dogana di Ponte Chiasso<br />
ILCRIMINOLOGO<br />
L’INSEGUIMENTO<br />
La banda di rapinatori<br />
segue i blindati, li vede<br />
imboccare l’autostrada<br />
nell’hinterland nord di<br />
Milano. Al bivio per la<br />
Como Chiasso le auto si<br />
avvicinano ai furgoni<br />
tecnica,<br />
organizza-<br />
“Per<br />
zione,audacia, questa sull’autostrada<br />
di<br />
Como ha molte<br />
analogie con la<br />
rapina milionaria<br />
sul treno<br />
dell’agosto del<br />
1963 nel piccolo<br />
villaggio di Ledburn<br />
nel Buckinghamshire,<br />
qui in Inghilterra”.<br />
Il criminologo<br />
Federico Varese risponde<br />
dal suo ufficio<br />
all’Università di Oxford. Ha<br />
letto quanto accaduto in Italia,<br />
il colpo da quasi 30 milioni<br />
di euro portato a termine a pochi<br />
chilometri dalla dogana di Chiasso.<br />
“Anche quando avvenne il colpo a Ledburn,<br />
al di là del fatto criminale, ci fu una<br />
certa ammirazione impastata a stupore”, ricorda<br />
Varese. Tanto che la vicenda diventò il soggetto<br />
di un film. E poi i giornali tracciarono un<br />
romantico profilo dei diversi banditi protagonisti<br />
della vicenda, che in parte fuggirono in Sudamerica.<br />
“Uno è morto da poco, e qui in Gran<br />
Bretagna è stata l’occasione per raccontare ancora<br />
una volta questa storia. Però bisogna subito<br />
puntualizzare che operazioni del genere possono<br />
essere portate a termine soltanto da professionisti,<br />
altrimenti non si potrebbero esplodere<br />
quasi cinquanta colpi senza ferire<br />
nessuno. E per questo escluderei che possa essere<br />
commessa da esponenti della classica criminalità<br />
organizzata”. Più facile, molto più facile<br />
che si tratti di una banda dell’Est.<br />
“In Russia, ma anche in Georgia, ci sono gruppi<br />
paramilitari specializzati in operazioni di que-<br />
“Sicuramente un blitz come questo<br />
avvenuto in Italia potrebbe essere<br />
opera di ex militari dell’Est”<br />
sta portata”, aggiunge il criminologo di Oxford<br />
che è autore del saggio “Mafie in movimento”<br />
(Einaudi): “Tra loro e i gruppi di fuoco di mafia,<br />
camorra e ‘ndrangheta, ci sono differenze sostanziali.<br />
Facciamo un esempio, per capire: la<br />
strage di Duisburg, nel ferragosto di sei anni fa.<br />
Un gruppo di killer si spostò dalla Calabria alla<br />
Germania, ma poi sparò quasi all’impazzata<br />
colpendo anche gente che non c’entrava nulla<br />
con chi doveva essere ucciso. Chi invece fa rapine<br />
come quella sull’autostrada dei Laghi certi<br />
errori non li commette. Sa come impugnare la<br />
pistola, come ha raccontato Roberto Saviano<br />
non la stringe di traverso come ha visto fare nei<br />
film da molti sicari mafiosi. Non è un autodidatta<br />
ma ha imparato sicuramente da un ufficiale<br />
con anni d’esperienza sul campo”.<br />
Certo chi ha agito con Tir, ruspe, riparandosi la<br />
LO SPERONAMENTO<br />
Scatta il blitz. Un Tir con<br />
un bandito a bordo serra<br />
il primo furgone, lo<br />
sperona. Da un’auto<br />
spuntano i mitra per<br />
minacciare gli autisti dei<br />
mezzi blindati<br />
In cella a Lugano 4 rapinatori<br />
Si chiama operazione Post Office. E ha portato<br />
all’arresto, su ordine dei magistrati di Trento, di otto<br />
pregiudicati campani, accusati di assalti ai portavalori.<br />
Quattro sono già in una cella a Lugano: erano stati<br />
fermati in un appartamento. E si sospetta, come ha<br />
riferito il capo della procura di Trento Giuseppe Amato,<br />
che fossero pronti a un altro colpo. In Ticino?<br />
L’analisi del professor Federico Varese, docente di criminologia all’Università di Oxford<br />
“Il nero fascino del colpo grosso<br />
si trasforma anche in spettacolo”<br />
Storie di mafia o di bande urbane<br />
tra sdegno, stupore e ammirazione<br />
FEDERICO VARESE<br />
Criminologo all’università di Oxford, a destra;<br />
in basso, una foto del famoso assalto al treno<br />
GLISVILUPPI<br />
Sbaglio o depistaggio?<br />
Si parte dai mozziconi<br />
LA TRAPPOLA<br />
I vigilantes provano ad<br />
accelerare. Ma un<br />
secondo Tir, all’altezza di<br />
Saronno, taglia loro strada<br />
e da tre auto scendono<br />
i banditi armati e<br />
incappucciati<br />
Armi e sigarette. Sono i due appigli ai quali si sono<br />
aggrappati gli investigatori italiani poche ore dopo<br />
la rapina in autostrada. Dalle strette maglie dell’indagine<br />
è affiorato che mozziconi di sigarette sarebbero<br />
stati trovati accanto a uno dei Tir usati per speronare i<br />
blindati carichi d’oro, e altri nei vecchi capannoni dove<br />
sono state abbandonate le auto usate per la fuga. Reperti<br />
che ora sono nei laboratori della polizia scientifica. Ma<br />
davvero professionisti capaci di portare a termine un colpo<br />
del genere hanno commesso errori come questi, da<br />
dilettanti? Gli stessi commessi dal feroce commando<br />
mafioso guidato da Giovanni Brusca che in Sicilia riuscì a<br />
compiere l’attentato al magistrato Giovanni Falcone, facendo<br />
saltare in aria un pezzo di autostrada, ma che poi<br />
scivolò sulle cicche con le tracce di Dna, facilmente comparabili<br />
con una banca dati ormai internazionale. Anche<br />
per questo gli investigatori hanno qualche dubbio. E tra<br />
le ipotesi che prendono in considerazione c’è quella del<br />
depistaggio. E qualche dubbio resta sul fucile trovato in<br />
un camion. Può anche essere stato dimenticato dai rapinatori,<br />
ma se invece fosse un modo per portare le indagini<br />
su una pista morta?<br />
IL BOTTINO<br />
Scatta la rapina. I banditi<br />
sparano 50 colpi con i<br />
Kalashnikov, ma nessuno<br />
resta ferito. Coi flessibili<br />
vengono scardinate le<br />
porte del primo mezzo e<br />
portati via contanti e oro<br />
LA FUGA<br />
Dopo aver lanciato<br />
fumogeni e bande<br />
chiodate sull’asfalto per<br />
impedire l’inseguimento,<br />
parte la fuga su quattro<br />
auto, poi abbandonate in<br />
un vecchio capannone<br />
fuga con bande chiodate non usa tecniche da<br />
telefilm. Ma ha pianificato con attenzione l’agguato,<br />
s’è allenata con disciplina, ha cronometrato<br />
i tempi d’intervento, ha raccolto una montagna<br />
d’informazioni sulle abitudini dei vigilantes<br />
e gli itinerari in precedenza. “Anche se la<br />
televisione, così come il cinema, condizionano<br />
molto la criminalità organizzata. Ci sono studi<br />
che hanno approfondito questo aspetto, che<br />
hanno dimostrato che i banditi guardano molto<br />
le fiction perché si parla di loro. Molti boss della<br />
mafia americana, ad esempio,<br />
hanno cambiato il loro<br />
stile e i loro comportamenti<br />
guardando il Padrino di<br />
Francis Ford Coppola. Le<br />
mafie si vedono rappresentate<br />
al cinema in una maniera<br />
imprecisa, falsa, perché<br />
si tratta di opere della<br />
fantasia. Ma siccome i boss<br />
pensano che la gente li vede<br />
proprio così, si avvicinano a<br />
quelle figure, alla loro copia<br />
in celluloide. Questo processo<br />
di identificazione è<br />
molto comune nelle bande<br />
giapponesi e sudamericane”.<br />
Però un contatto tra organizzazioni<br />
mafiose e la banda<br />
che ha agito sull’autostrada<br />
potrebbe esserci.<br />
“Perché alla fine i lingotti rubati dovranno essere<br />
smerciati. E allora serve una struttura collaudata,<br />
affidabile, che abbia canali precisi, che<br />
abbia una logistica e professionisti capaci di<br />
trattare con i ricettatori”, aggiunge ancora Federico<br />
Varese: “Questo oggi può avvenire sicuramente<br />
all’Est”. Dove gli intrecci e le alleanze criminali<br />
sono frequenti. Perché la mafia è “liquida”,<br />
per usare un termine molto sfruttato ulti-<br />
“Chi esplode 50 colpi senza ferire<br />
nessuno è un professionista con<br />
grande preparazione alle spalle”<br />
mamente. Non mette solo più radici in luoghi<br />
precisi, dove ha avuto origine, come nel sud Italia.<br />
“Per questo io - conclude Varese - ho parlato di<br />
mafia in movimento. Perché ormai queste realtà<br />
delinquenziali funzionano come una moderna<br />
multinazionale, cercano radicamento dove<br />
fiutano il business, si modellano come uno Stato<br />
alternativo, vanno ad intrecciarsi con la comunità<br />
locale. Ma agiscono con tecniche più<br />
artigianali, come le estorsioni, il racket. Questa<br />
gente, tuttavia, non ha la capacità militare di<br />
portare a termine un colpo del genere. Il che<br />
però ci rivela un altro aspetto: nessun territorio<br />
è impermeabile a queste infiltrazioni. Il nord<br />
italiano industriale come la benestante Svizzera,<br />
la Russia post comunista come il cuore pulsante<br />
della nuova Cina”.<br />
33<br />
‘<br />
TRA<br />
VIRGOLETTE<br />
FOGLI IN LIBERTÀ<br />
RENATO MARTINONI<br />
Cane<br />
maledetto,<br />
quanto<br />
ti amo!<br />
Non passa un telegiornale oramai,<br />
dalla Cina agli Stati Uniti, che in coda<br />
non faccia posto alla storia eroica<br />
o patetica di un animale. Di uno<br />
squalo, miserello!, a cui hanno tagliato<br />
la pinna solo per metterla a<br />
cuocere nella casseruola. Di un rinoceronte,<br />
poveraccio!, privato del<br />
suo organo più illustre, il corno,<br />
presto trasformato in polvere per le<br />
virtù afrodisiache promesse dai guru<br />
dell’erotismo. Di un panda, meschino!,<br />
che, stufo morto della cattività,<br />
volta la schiena alla compagna,<br />
rifiutandosi di consumare i sacrosanti<br />
doveri del matrimonio. Di<br />
un maiale, il pacioccone!, che al<br />
fango e al lezzo del porcile preferisce<br />
il tappeto persiano e l’odore antico<br />
del salotto buono di casa. Di<br />
un pappagallo che, invece che urlare<br />
le solite parolacce da osteria, srotola<br />
a memoria i salmi della Bibbia.<br />
Di un micio ricomparso a casa<br />
smunto e smagrito dopo tre anni di<br />
latitanza e mille miglia di penosi<br />
vagabondaggi.<br />
Ha fatto versare fiumi di lacrime in<br />
Italia la storia di Tommy, il cane<br />
che dopo la morte della padrona è<br />
tornato in chiesa ogni giorno, ad attenderla<br />
disperato, insensibile al<br />
fumo dell’incenso e delle candele.<br />
Prima di lasciarsi morire di crepacuore.<br />
Povera bestia! Non sono servite<br />
le carezze né il cibo portatogli<br />
dagli scolaretti nel sottoscala<br />
dove aveva trovato<br />
una nuova cuccia.<br />
La fedeltà del cane,<br />
si sa, è vecchia come<br />
la barba di<br />
Matusalemme.<br />
Esiste da<br />
quando l’uomo ha deciso di prendere<br />
con sé i lupi e gli sciacalli, antenati<br />
dell’amico quattro zampe.<br />
Anche Argo attende fedele Ulisse e<br />
solo quando l’eroe greco torna, dopo<br />
mille peripezie, il povero botolo,<br />
decrepito oramai e pieno di zecche,<br />
esala finalmente l’ultimo respiro.<br />
Non prima però di avere<br />
strappato una furtiva lacrima al suo<br />
antico e coraggioso padrone, l’impavido<br />
eroe della guerra di Troia, lo<br />
scaltro amante della maga Circe. E<br />
non è certo un caso che il cane sia<br />
considerato il migliore amico dell’uomo.<br />
Parla solo con gli occhi<br />
(ma come sa parlare!), non si ribella,<br />
non manda a quel paese neanche<br />
gli avversari, sopporta fedele<br />
ogni traversia, è riconoscente, se<br />
qualcuno lo ha strappato da un canile<br />
o da un’autostrada, e non tradisce<br />
mai (neanche colui che lo<br />
tradisce). Altro che la razza umana,<br />
con le sue menzogne, gli egoismi,<br />
le quotidiane perfidie! Per questo<br />
sono sempre più numerosi, oramai,<br />
gli uomini che tacciono con<br />
gli uomini e aprono il cuore al proprio<br />
domestico animale: parlandogli<br />
con la voce e con le carezze,<br />
confidandogli i propri guai, sicuri<br />
che il pelosetto li ascolti, e magari li<br />
sappia consigliare con lo sguardo, o<br />
almeno li conforti con la pazienza.<br />
In certi Paesi, oramai, si spende più<br />
per nutrire gli amici animali, per<br />
curarli, per coccolarli, per viziarli,<br />
che per i figli. Misteri del mondo<br />
moderno? No perché spesso gli<br />
animali sono migliori degli uomini.<br />
Basterebbe anche soltanto questo<br />
per amarli. E certamente per rispettarli.<br />
Per tenerli insomma come<br />
compagni e non come giocattoli<br />
o soprammobili da spolverare.<br />
Perché altrimenti, poveri quattro<br />
zampe, è meglio lasciarli dove<br />
stanno.
34<br />
VIRGOLETTE<br />
TRA<br />
L’abitofailmonaco<br />
‘<br />
Icapi e i colori richiamano quelli tipici<br />
del genere coloniale e delle dune del<br />
Sahara ma l’interpretazione e l’ambientazione<br />
del genere in questa primavera<br />
estate è assolutamente “urban”.<br />
Sfilato sulle passerelle di stagione, maschili<br />
e femminili, è facile da portare e altrettanto<br />
semplice da combinare perché gioca<br />
sulle nuance neutre e desertiche che si sposano<br />
perfettamente fra di loro ma non disdegnano<br />
il bianco e il nero.<br />
Perfetta sintesi del genere sportivo e minimale,<br />
rivisita tutti i capi tipici dello stile, dalle<br />
giacche sahariane, capo iconico del marchio<br />
Yves Saint Laurent degli anni Settanta, alle<br />
camicie safari, dai pantaloni e dalle tute ai<br />
bermuda con tasconi, ma li integra con elementi<br />
del guardaroba cittadino, dai minidress<br />
alle gonne, dalle bluse alle tuniche agli<br />
immancabili tacchi.<br />
La giacca sahariana scopre i bottoni dorati e<br />
le pietre sul rever nell’interpretazione chic di<br />
Versace. Il bermuda in suéde si abbina alla<br />
maglia a righe nella sfilata di Krizia. La giacca<br />
safari si combina con la gonna longuette e i<br />
sandali con il plateau secondo Loewe. I bermuda<br />
con tasche applicate si completano<br />
con la camicia minimal nera e i tacchi per la<br />
griffe Fendi.<br />
I colori e i particolari sono assolutamente in<br />
tema e spaziano dal sabbia al beige, dal khaki<br />
al fango, dal verde militare al tabacco. I modelli<br />
più urban si arricchiscono di tasche applicate<br />
o a soffietto, cinture, coulisse, spalline<br />
Perfetta sintesi del genere<br />
sportivo e minimale,<br />
rielabora tutti i capi<br />
tipici, dalle giacche<br />
sahariane alle camicie<br />
e mostrine. È verde militare l’abito camicia in<br />
seta con coulisse in vita e tasche applicate di<br />
Loewe. Color fango per i completi in seta di<br />
Emporio Armani, giacca destrutturata e pantalone<br />
fluido o maxitunica e pantalone. Fango<br />
anche il minidress con tasche, mezza manica<br />
e cintura, di Salvatore Ferragamo. Verde<br />
militare la giacca camicia con tasche di<br />
Edun. Tasconi, cintura e collo rever per la<br />
tuta lunga beige di Kenzo. Linea a sacco per il<br />
minidress smanicato giallo deserto di<br />
Belstaff.<br />
La donna esploratrice, pratica ma<br />
glam, di Max Mara si ambienta perfettamente<br />
nel safari metropolitano<br />
sfoggiando tailleur morbidi con longuette<br />
in raso o pelle scamosciata e sahariane<br />
multi tasche con maniche a<br />
sbuffo. Interpreta il mood safari in chiave<br />
chic il marchio Soprani: giacche sahariane<br />
si mixano con camicie lunghe e morbide<br />
e pantaloni in seta e lino.<br />
Anche l’uomo scopre il genere safari nella<br />
bella stagione e lo interpreta in chiave metropolitana<br />
e chic. È assolutamente raffinato<br />
lo stile di Guess che propone il completo<br />
pantaloni stile cargo e giacca sahariana.<br />
I classici bermuda morbidi si combinano<br />
con capospalla da esploratore glam nella collezione<br />
di Kenzo. New Wave Safari è il mood<br />
della collezione primavera estate di Costume<br />
National: le giacche safari scoprono il taglio<br />
slim e si contrappongono a bermuda larghi. È<br />
safari urbano per l’uomo Balmain, la sua è<br />
una celebrazione cittadina dell’avventura che<br />
rivisita le giacche sahariane, i bermuda color<br />
khaki e le t-shirt verde militare.<br />
IL CAFFÈ 14 aprile 2013<br />
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Glam<br />
La giacca<br />
gilet, stile<br />
safari, in seta,<br />
si abbina alla<br />
gonna<br />
longuette e<br />
alle scarpe<br />
con tacco<br />
secondo<br />
Loewe<br />
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LINDA D’ADDIO<br />
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L’Uomo<br />
È safari urbano<br />
anche lo stile di<br />
Balmain uomo:<br />
giacca stile safari<br />
color sabbia si<br />
combina con i<br />
pantaloni slim fit<br />
neri e le polacchine<br />
con fibbia<br />
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L’originale<br />
La giacca sahariana<br />
era uno dei capi<br />
preferiti dello<br />
scrittore Ernest<br />
Hemingway che<br />
se la faceva<br />
confezionare<br />
a New York da<br />
Abercrombie & Fitch<br />
La stile Safari<br />
rivisitato e chic<br />
si traveste<br />
da look urbano<br />
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La linea<br />
La giacca sahariana<br />
viene reinterpretata<br />
in chiave<br />
metropolitana e chic<br />
da Versace:<br />
mantiene il<br />
particolare delle<br />
tasche a soffietto ma<br />
scopre il dettaglio<br />
delle pietre sul rever<br />
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IL CAFFÈ 14 aprile 2013<br />
ifilmIo e Annie<br />
di WOODY<br />
ALLEN<br />
(1977)<br />
Il comico<br />
Alvy Singer<br />
si è lasciato<br />
con Annie<br />
e si ritrova<br />
a raccontare<br />
e ad analizzare<br />
la storia del loro<br />
rapporto<br />
La tendenza<br />
L’anima e la psiche<br />
PATRIZIA GUENZI<br />
in analisi da 15 anni. Aspetto<br />
un altro anno e poi vado a Lourdes”.<br />
Woody Allen, attore, regista<br />
e sceneggiatore, in “Io e Annie”,<br />
“Sono<br />
era il 1977, racchiudeva così l’an-<br />
noso, e tuttora dibattuto, problema dell’efficacia<br />
della psicanalisi. E sempre Allen, definito “il più<br />
grande sponsor della psicoanalisi”, per primo<br />
sdoganò la scelta di stendersi sul lettino come fatto<br />
di costume. Non si contano i suoi film sul tema,<br />
da “Allucinazione perversa” a “Doppia identità”,<br />
da “Il principe delle maree” a “Risvegli”. E se agli<br />
alti e bassi della terapia analitica si è ormai abituati,<br />
questo periodo sembra essere uno di quelli<br />
in cui i seguaci di Freud si riprendono la rivincita.<br />
Lo dimostra il successo di “In treatment”, versione<br />
italiana dell’omonima serie americana in onda su<br />
Sky Cinema 1. Una cinepresa piazzata nello studio<br />
di uno psicoterapeuta, interpretato dall’attore<br />
Sergio Castellitto, dove quattro persone si raccontano,<br />
aprono la loro anima, parlano dei loro dolori.<br />
Si mettono a nudo, insomma. Perché scoprire<br />
l’inconscio serve. “Non solo. Anche prendersi il<br />
tempo per parlare di qualcosa<br />
che ci tocca è importante”, nota<br />
il dottor Marc Christe, psichiatra<br />
e psicoterapeuta a Bellinzona.<br />
Potremmo dire che gli odierni<br />
discepoli del dottor Freud per<br />
molti di noi hanno preso il posto<br />
del confessore, a cui un<br />
tempo si apriva l’anima senza<br />
vergogna e si attendeva la “terapia”:<br />
due Avemaria e un Paternostro.<br />
Una penitenza oggi,<br />
a volte, sostituita da una pasticca di Prozac, l’antidepressivo<br />
per eccellenza, che ha fatto da apripista<br />
a decine e decine di altri farmaci su cui il dibattito<br />
è tuttora aperto. Chi dice peste e corna degli<br />
psicofarmaci e chi, invece, sostiene che facciano<br />
ritrovare ai pazienti la voglia di vivere. Ma al di<br />
là dell’interrogativo pasticche sì, pasticche no, resta<br />
il fatto che, in un modo o nell’altro, la maggior<br />
parte delle persone comprende, e non giudica più<br />
con supponenza, l’andare in analisi. Ecco perché<br />
libri e film sono importanti per veicolare un messaggio<br />
in questo senso. “Sempre che, soprattutto<br />
cinema o fiction, non facciano delle caricature<br />
della psicanalisi - avverte Christe -. Ma siano il<br />
più verosimili possibile, anche se non è facile<br />
dare l’idea di cosa sia una seduta psicanalitica.<br />
Non tanto qualcosa di visivo, quanto di auditivo.<br />
Molto utili anche letture e romanzi su questo<br />
tema”.<br />
Intanto, spesso si ricorre all’aiuto di uno psicanalista<br />
anche per lenire lo stress e i guai provocati<br />
dalla vita professionale: troppa pressione sul lavoro,<br />
obiettivi vieppiù irraggiungibili, stanchezza,<br />
esaurimento… Un esempio sono i bancari svizzeri:<br />
stando ai risultati di uno studio dell'Asib, l’Associazione<br />
degli impiegati di banca, ad utilizzare<br />
con regolarità farmaci per dormire o contro i sintomi<br />
della depressione è un bancario su quattro<br />
mentre, nelle altre professioni, il fenomeno tocca<br />
un lavoratore ogni dieci. E la psicanalisi al tempo<br />
della crisi tira. “Bè, più c’è sofferenza e più si cerca<br />
aiuto - riprende il dottor Christe -. Trovare un interlocutore,<br />
la cui ricetta non sia necessariamente<br />
un farmaco, ma che sappia ascoltare, interpretare<br />
e dare un valore alle parole dell’altro è fondamentale.<br />
Anche perché, al giorno d’oggi, più nessuno<br />
si prende il tempo di ascoltare e quindi si<br />
tende a parlare sempre meno di sè, di ciò che ci fa<br />
star male, ci preoccupa o ci crea malessere”.<br />
Se Woody Allen ha fatto da apripista raccontando<br />
nei suoi film ansie, angosce, inquietudini, le cui<br />
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Maledetto il giorno che...<br />
Se un sms può salvare la vita<br />
Un sms per chiedere aiuto. È l’ultima iniziativa di Pro<br />
Juventute che, cavalcando l’onda della tecnologia, ha reso<br />
raggiungibile il proprio numero di emergenza, 147, anche<br />
via sms. Una novità per il Ticino, ma già una realtà nel<br />
resto della Svizzera dove, ad esempio, l’anno scorso sono<br />
stati circa 7mila i messaggini inviati a Pro Juventute da<br />
giovani che non hanno osato alzare la cornetta.<br />
di CARLO<br />
VERDONE<br />
(1992)<br />
Bernardo,<br />
mollato dalla<br />
compagna,<br />
frequenta un<br />
analista<br />
e conosce<br />
Adriana<br />
depressa<br />
e ipocondriaca<br />
IN TREATMENT<br />
È la versione italiana dell’omonima<br />
serie americana in onda su Sky<br />
Cinema 1. Sergio Castellitto è l’analista<br />
Adele H.<br />
di FRANÇOIS<br />
TRUFFAUT<br />
(1975)<br />
La vita della<br />
figlia di Victor<br />
Hugo, Adele,<br />
divenuta pazza<br />
a seguito<br />
dell’abbandono<br />
dell’uomo di cui<br />
si era follemente<br />
innamorata<br />
LATESTIMONIANZA<br />
A distanza ravvicinata<br />
10000/1000<br />
di JAMES<br />
FOLEY<br />
(1986)<br />
Si tratta della<br />
relazione<br />
di un uomo<br />
con il padre<br />
psicopatico<br />
che lo spinge<br />
ad entrare nella<br />
sua banda<br />
criminale<br />
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TRA<br />
VIRGOLETTE<br />
Antwone Fisher<br />
di DENZEL<br />
WASHINGTON<br />
(2002)<br />
Un marinaio,<br />
in preda a<br />
comportamenti<br />
rabbiosi, viene<br />
inviato da uno<br />
psichiatra che<br />
si occuperà<br />
paternamente<br />
di lui<br />
RITORNA IN SCENA L’INCONSCIO<br />
SUL LETTINO DELLO PSICANALISTA<br />
battute hanno svolto l’importante funzione di<br />
umanizzare l’analista, rendendolo meno estraneo,<br />
ci ha provato anche qualche regista italiano:<br />
Marco Ferreri e Marco Bellocchio, ma anche Carlo<br />
Verdone, Giuseppe Piccioni, Francesca Archibugi<br />
e Francesco Nuti. Perché in fondo abituarsi<br />
alla visione di altri stesi sul lettino o sprofondati<br />
su un divano a tu per tu con un analista aiuta a demolire<br />
il tabù, a creare interesse. “Ma soprattutto,<br />
“Più c’è sofferenza e più si cerca<br />
aiuto in un interlocutore che<br />
sappia ascoltare e interpretare”<br />
“È fondamentale per il mio benessere”<br />
Walter, quasi 40 anni da “paziente”, spiega il suo percorso terapeutico<br />
In analisi da quasi quarant’anni e<br />
felice di esserlo. A chi gli chiede<br />
l’efficacia di una terapia che ha<br />
bisogno di tempi così lunghi risponde<br />
senza esitazione: “È un momento<br />
che dedico a me stesso, solo mio,<br />
fondamentale per il mio benessere”.<br />
È la testimonianza di Walter (nome<br />
di fantasia, ma conosciuto dalla redazione),<br />
dirigente d’azienda, che<br />
ha accettato di raccontare la sua<br />
esperienza, iniziata nell’adolescenza,<br />
con la psicoterapia. “In realtà, è<br />
un’occasione per confrontarmi con<br />
me stesso - dice- un approfondimento<br />
continuo sulla mia persona<br />
che mi aiuta nella mia crescita personale”,<br />
spiega.<br />
Una sorta di dipendenza, si potreb-<br />
be obiettare… “Assolutamente no -<br />
replica -. Non mi sento per nulla dipendente<br />
dal mio analista. Guardi,<br />
tre, quattro mesi l’anno neanche ci<br />
vado e sto benissimo. Non mi manca,<br />
non sento l’esigenza di stendermi<br />
sul lettino, per così dire. In altri<br />
periodi, invece, sento invece l’esigenza<br />
di confrontarmi. Le occasioni<br />
per farlo sono così rare. E poi, dove<br />
trovare una persona con cui aprirti,<br />
dire delle cose di te molto intime,<br />
ma, soprattutto, dove trovare qualcuno<br />
che si prenda il tempo di<br />
ascoltarti? Mica facile. In una posizione<br />
dirigenziale come la mia sei<br />
molto solo, non hai molte occasioni<br />
di raccontare ciò che ti sta a cuore”.<br />
Il primo approccio con la psicanalisi<br />
Dopo Woody Allen,<br />
che per primo<br />
ha sdoganato<br />
il dialogo analitico,<br />
un serial tv,<br />
“In treatment”,<br />
riapre il dibattito<br />
sull’utilità dei<br />
discepoli di Freud<br />
serve a pensare a se stessi in un altro modo, a<br />
prendersi cura non solo del fisico ma anche dell’anima<br />
- aggiunge Christe -. La palestra o una vacanza,<br />
ad esempio, sono ottimi rimedi per alcuni.<br />
Altri, invece, hanno bisogno di confrontarsi con<br />
qualcuno che li sappia ascoltare”. Senza per questo<br />
pensare di fare qualcosa di strano o disdicevole.<br />
pguenzi@caffe.ch<br />
Q@PatriziaGuenzi<br />
Il primo approccio da adolescente, ma nessuna dipendenza<br />
Corbis<br />
per Walter inizia prestissimo. Adolescente,<br />
espresse il desiderio di andare<br />
in analisi. Qualche seduta e tutto<br />
finì lì. In seguito, da adulto, si riavvicinò.<br />
“E non ho più smesso - sottolinea<br />
-. Figuriamoci che ad un certo<br />
punto avevo pure pensato di studiare<br />
psicologia tanto mi affascinava<br />
questa professione. Ne parlai al mio<br />
analista il quale mi disse che in realtà<br />
era una professione parecchio<br />
frustrante. Lasciai perdere, ma continuai<br />
con l’analisi. E sono contento<br />
di averlo fatto. È l’unica occasione in<br />
cui mi dedico totalmente a me stesso,<br />
in cui sono centrato sulla mia<br />
persona, e, con l’aiuto di un professionista,<br />
mi analizzo e capisco certi<br />
miei atteggiamenti o reazioni”.<br />
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28.05.2013.
IL CAFFÈ 14 aprile 2013<br />
Il dibattito<br />
Politica in tivù<br />
Il sondaggio diventa social<br />
L’ultima frontiera dei rilevamenti elettorali si chiama<br />
Blogmeter, monitora l'attività dei candidati su Twitter e<br />
Facebook e le menzioni degli internauti. Basta<br />
impostarlo ad hoc sulle elezioni in corso e ogni giorno<br />
si può fare il punto su quale sia il politico più citato, il<br />
termine più gettonato e il tweet o il messaggio (dei<br />
candidati) che hanno generato più partecipazioni.<br />
LA PAURA<br />
DI PERDERE<br />
LA FACCIA<br />
TELEVISIVA<br />
Le elezioni sul piccolo schermo<br />
tra rifiuti e corsa alle telecamere<br />
EZIO ROCCHI BALBI<br />
Con un appuntamento elettorale tanto infuocato,<br />
come quello delle comunali di Lugano, la tivù di<br />
Comano aveva affilato per tempo le telecamere,<br />
pregustando la spettacolarità dei “faccia a faccia”<br />
in programma e lo share che, nelle occasioni importanti,<br />
i dibattiti politici garantiscono. Una programmazione<br />
che ha avuto qualche suspense, con clamorose rinunce,<br />
in prima battuta, al piccoloschermo, di personaggi di sicura<br />
audience. Come il consigliere nazionale leghista Lorenzo<br />
Quadri che si era rifiutato di partecipare ad una trasmissione<br />
Rsi, l’annuncio poi del consigliere nazionale udc Pierre Rusconi<br />
di “autoembargo” per tutte le trasmissioni politiche<br />
sulle reti pubbliche, o ancora il sindaco di Lugano Giorgio<br />
Giudici che aveva detto no ad un confronto col ministro leghista<br />
Marco Borradori. Intoppi che, comunque, non hanno<br />
minato il palinsesto elettorale previsto dai vertici di Comano,<br />
che con la serata di lunedì scorso dal Lido di Lugano ha segnato<br />
la rincorsa finale dei candidati verso le telecamere.<br />
“Del resto pure Silvio Berlusconi, nelle ultime politiche, in<br />
Italia, s’è rifiutato al confronto televisivo con gli altri candidati<br />
premier – commenta Maurizio Canetta, responsabile del dipartimento<br />
informazione Rsi -, e non mi risulta che qualcuno<br />
si sia preoccupato di blandirlo, convincerlo a ritornare sui<br />
suoi passi. Né bisogna pensare che la Rsi, in occasione degli<br />
appuntamenti elettorali, adotti regole o codici diversi da<br />
quelli abituali. Le nostre trasmissioni sono mirate alla completezza<br />
dell’informazione giornalistica, rispettando gli<br />
equilibri e le formazioni in campo. Naturalmente spiace,<br />
quando invitiamo un politico, sentirsi rispondere no, ma<br />
come abbiamo sempre fatto ci limitiamo ad invitare nell’ordine<br />
un collega dello stesso partito, o nella stessa posizione,<br />
che lo sostituisca”. Ma le lamentele non mancano. Il presidente<br />
ppd Giovanni Jelmini che rimprovera alla Rsi di aver<br />
Maurizio Canetta: “Spiace sentirsi<br />
rispondere no, ma non adottiamo<br />
regole o codici diversi dagli abituali”<br />
concentrato le telecamere solo su Lega e Plrt, mentre Sergio<br />
Morisoli lamenta, via Facebook, “la lottizzazione del tempo<br />
per la parola”, ma anche, a proposito della trasmissione dal<br />
Lido, il privilegio del microfonino fisso per i candidati uscenti,<br />
mentre gli altri dovevano passarsi di mano in mano “il<br />
cono gelato”, ossia il tradizionale microfono.<br />
Indubiamente il voto luganese ha offerto un elevato interesse<br />
televisivo. Sebbene sia mancata, in un appuntamento così atteso<br />
per il duello Giudici-Bignasca e lo scontro diretto Plrt-<br />
Lega, la presenza scenica di un personaggio quale il presidente<br />
leghista Giuliano Bignasca, scomparso il mese scorso,<br />
che era un riconosciuto mattatore in termini di audience.<br />
“Con Bignasca, questo effettivamente avveniva, e non solo in<br />
tv ma in tutto il circuito mediatico, tempo fa, soprattutto nei<br />
primi anni quando l’ingresso della Lega rappresentava una<br />
forte novità - osserva Canetta -. Negli ultimi tempi non credo<br />
proprio che si possa dire che bastava la presenza di Bignasca<br />
per vedere impennare l’audience. La quota di mercato televisivo<br />
delle trasmissioni dedicate alla politica, invece, cresce<br />
proporzionalmente all’importanza del tema in discussione,<br />
degli argomenti sul tavolo”.<br />
Insomma, a differenza dei network di altri Paesi, l’impressione<br />
é che la tv di Comano non vada alla ricerca di formule con<br />
dei faccia a faccia scanditi come un evento sportivo, ad esempio,<br />
il confronto americano Obama-Romney o l’inedito<br />
scontro digitale tra i candidati premier del Partito democratico<br />
nelle primarie seguite da Sky Italia. “I faccia a faccia noi li<br />
abbiamo sempre fatti - puntualizza Canetta-. E per l’audience<br />
non ci possiamo lamentare, visto che i risultati registrati<br />
sono molto buoni. Ovviamente dipende anche dalla fascia<br />
oraria , ma che siano in prime time o in trasmissioni mirate<br />
anche su La2 le percentuali di ascolto delle trasmissioni ‘politiche’<br />
rispecchiano la media prevista della rete”.<br />
erocchi@caffe.ch<br />
Q@EzioRocchiBalbi<br />
DATI D’ASCOLTO ELEZIONI 2011-2012<br />
10.04.11 RSI LA1 Elezioni cantonali ticinesi Il nuovo volto politico del cantone 36.7%<br />
23.10.11 RSI LA1 Elezioni federali 2011 Risultati e commenti 26.0%<br />
12.03.12 RSI LA2 Elezioni comunali Chiasso al voto 9.1%<br />
19.03.12 RSI LA2 Elezioni comunali Locarno vota 10.1%<br />
26.03.12 RSI LA1 Elezioni comunali La capitale al voto 10.6%<br />
* QDM = Quota di mercato<br />
La quota di mercato indica la percentuale di consumo di un'emittente o di un programma<br />
in rapporto al consumo totale televisivo<br />
37<br />
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TRA<br />
VIRGOLETTE<br />
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5/ =UQSEQ@QQ@CE )6PBES 56BB/ P6=@ED6K (/ Q;@B/S/ 3>6 7 Q6=U@S/4 3ED 26BB@QQ@C6 CE56BB64 /33ECH/=D/S6 5/ @DSP/SS6D@C6DSE CUQ@3/B6 5/B V@VE 3ED<br />
B6QQ/D5PE ’/PB64 7 QS/SE @B CEC6DSE 3BEU 56BB/ Q6P/S/K (O>@=>B@=>S 56BB/ Q6P/S/ 7 3ECUDLU6 QS/SE P/==@UDSE 3ED B/ H6P;EPC/D36 3/DEP/ QH63@/B6<br />
65 6CEW@ED/DS6 56B 36B62P6 S6DEP6 *SS/V@E +/BC@6P@K (/ Q6P/S/ >/ /VUSE UD =P/D56 QU336QQE 6 P@C/PP0 UD P@3EP5E @D56B62@B6 H6P SUSS@ @ G6 H6P B6 =P/D5@ C/P3>6 5@ 3/H@ LU/B@ )/P33/@D 6 ,HEPS/BC:<br />
O0F> G->LL* 4H D II@N G->; D QQQC11:91FGC-7J*G->
39<br />
VIRGOLETTE<br />
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MARIAROSA MANCUSO<br />
Qualcuno lo ha riconosciuto.<br />
Lo scrittore<br />
Ian MacEwan, per<br />
esempio, che in un<br />
articolo uscito qualche<br />
giorno fa su Repubblica ammetteva:<br />
“Grazie Maggie, ci hai<br />
fatto diventare scrittori migliori”.<br />
Qualche altro no. Ken Loach, per<br />
esempio, che a Margaret Thatcher<br />
deve metà della sua carriera,<br />
e con scarsa riconoscenza vorrebbe<br />
ballare sulla sua tomba. Dipin-<br />
ta come fiera nemica delle lettere,<br />
del cinema e delle arti, il primo<br />
ministro diede in realtà una bella<br />
scossa alla cultura britannica.<br />
Nulla meglio di un nemico stimola<br />
la creatività. Jonathan Coe racconta<br />
la Londra degli affari e delle<br />
élite in La famiglia Winshaw, e<br />
non c’è romanziere che in quegli<br />
anni non dedichi un ritrattino al<br />
mostro che privatizzò le aziende<br />
statali, mise in ginocchio i minatori,<br />
smise di distribuire latte ai<br />
bambini delle scuole. Mike Leigh<br />
le dedica tre film, altrettante “scene<br />
di vita nell’inghilterra thatcheriana”<br />
all’insegna dello humour<br />
nero e del grottesco: Belle speranze,<br />
Dolce è la vita, Naked.<br />
Billy Eliot, il ragazzino dello Yorkshire<br />
che nel film di Stephen<br />
Daldry vuole fare il ballerino, ha<br />
un padre minatore in sciopero.<br />
‘<br />
!!#)"& &’ -*$)*4 +,*/ & ).*/& (*"#’’&<br />
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LLLC:@?50>@G@C3:<br />
schermi<br />
I DUELLANTI<br />
Joseph<br />
Conrad<br />
Nel musical con lo stesso titolo,<br />
c’è una canzone di Elton John intitolata<br />
“Merry Christmas Maggie<br />
Thatcher”. Il ritornello dice “We<br />
all celebrate today / ’Cause it’s<br />
one day closer to your death”<br />
(oggi festeggiamo, la tua morte è<br />
un giorno più vicina). Tra i musicisti<br />
anti-Thatcher, anche Elvis<br />
Costello e Morrissey, con “Margaret<br />
on the Guillotine” – suggerimento<br />
per il vandalo che decapitò<br />
nel 2002 la statua del primo mini-<br />
questa faccenda, secondo me, c’è<br />
stato dal principio alla fine qualco-<br />
“In<br />
sa che nessuno di noialtri, nell’esercito,<br />
è riuscito a capire. È cominciata nel<br />
mistero, nel mistero è proseguita, e nel mistero,<br />
a quanto sembra deve finire”. Nelle<br />
ultime pagine del libro, un soldato di Napoleone<br />
pronuncia questa frase: da 15<br />
anni, Armand D’Hubert e Gabriel Féraud si<br />
battono in un’interminabile serie di duelli.<br />
Il romanzo è I duellanti (Mondadori). L’autore<br />
è Joseph Conrad. Un libro da cui il regista<br />
Ridley Scott trasse un bellissimo film.<br />
A volte nemmeno in politica si capisce<br />
bene come nascano duelli come quello a<br />
cui abbiamo assistito negli ultimi mesi a<br />
Lugano. C’è sempre un elemento che sfugge<br />
alla logica. Nell’anno in cui Napoleone<br />
stro esposta alla Guildhall Art<br />
Gallery - e la punk band Exploited,<br />
con brano che ha per titolo<br />
un irriferibile doppio senso. Nel<br />
film Grazie, signora Thatcher i<br />
minatori mandano la Lady di Ferro<br />
a quel paese. In The Full Monty,<br />
i disoccupati restano in mutande.<br />
Piccolezze, in confronto al trattamento<br />
indecente che a Margaret<br />
Thatcher riserva The Iron Lady,<br />
diretto dalla regista Phyllida Loyd<br />
La Thatcher è<br />
stata dipinta<br />
come nemica<br />
delle arti, ma le<br />
ha pure spronate<br />
e scritto dalla sceneggiatrice Abi<br />
Morgan. Due donne: dettaglio<br />
che non siamo abituati a rilevare –<br />
né al cinema né in letteratura –<br />
ma che qui grida vendetta. Non<br />
IL CAFFÈ 14 aprile 2013<br />
AL CINEMA<br />
Una magistrale Meryl<br />
Streep nei panni della<br />
Thatcher in “The Iron<br />
Lady”, pellicola di<br />
Phyllida Loyd; in basso,<br />
Margaret Thatcher<br />
La scossa alla cultura della Lady di ferro<br />
MARCO BAZZI<br />
libri<br />
Il culto dell’onore<br />
nel duello infinito<br />
della vita politica<br />
sale al potere, il tenente ussaro D’Hubert ha<br />
l’ordine di arrestare il suo pari grado Féraud<br />
in seguito al ferimento da parte di quest’ultimo<br />
del nipote del sindaco di Strasburgo.<br />
L’ussaro esegue l’ordine e disturba il collega<br />
impegnato in un incontro sentimentale con<br />
una dama. Da lì la sfida. Negli anni successivi,<br />
i due soldati, diventati ormai generali, generali,<br />
continuano a battersi. Scrive Conrad:<br />
“Un duello, lo si consideri una cerimonia in<br />
c’è quasi nulla del primo ministro<br />
che ha cambiato l’Inghilterra, risollevandola<br />
dal baratro economico.<br />
Per tre quarti del film vediamo<br />
Meryl Streep in vestaglia di<br />
flanella, come una vecchia nonna<br />
in preda all’Alzheimer. Brutto<br />
spettacolo, e spiace anche l’alzata<br />
di scudi delle donne contro Mrs<br />
Thatcher. Ma se non prendiamo<br />
come modello una che nasce figlia<br />
di droghiere e si fa strada con<br />
le sue sole forze, chi ci resta?<br />
culto dell’onore o addirittura lo si riduca nella<br />
sua essenza morale a una forma di gioco<br />
virile, richiede una fermezza d’intenti assoluta,<br />
un’omicida austerità d’animo”. D’Hubert,<br />
che vorrebbe dire basta, “si era lasciato<br />
coinvolgere in una storia assurda e pericolosa,<br />
ma per quanto sciocche fossero state in<br />
principio le intenzioni del collega d’armi,<br />
era abbastanza chiaro che questi ormai voleva<br />
ucciderlo”. La storia termina con l’ultimo<br />
duello, non più alla spada ma alla pistola,<br />
dove D’Hubert risparmia la vita a Féradu.<br />
E gli dice: “Mi hai costretto per un punto<br />
d’onore a tenere la mia vita a tua disposizione,<br />
diciamo così, per 15 anni. Ora che la<br />
questione è risolta a mio favore, io farò della<br />
tua quanto mi pare e piace, in base allo stesso<br />
principio. La terrai a mia disposizione finché<br />
ne avrò voglia. Né più né meno. Ritieniti<br />
vincolato sul tuo onore fino a nuovo ordine”.<br />
! )#**& $ "&%"#**$&% )$ ’ ),#"$’ %,$(
Pagina a cura di<br />
GastroSuisse<br />
e GastroTicino<br />
Con la tredicesima Settimana del Gusto: iscrivetevi<br />
Soci promossi in tutta la Svizzera<br />
La tredicesima edizione della<br />
“Settimana del Gusto” avrà luogo<br />
in tutta la Svizzera dal 12 al 22 settembre.GastroTicino<br />
sostiene questamanifestazione<br />
invitando i<br />
propri soci a organizzare<br />
un<br />
evento gastronomico;<br />
chi è interessato<br />
può contattare<br />
l’Ufficio Stampa (078 945<br />
93 30; alessandro.pesce@gastroticino.ch)<br />
entro il 25 aprile. Chi<br />
contatterà GastroTicino avrà la<br />
Nel ricco giacimento di tesori<br />
agroalimentari del Canton Ticino,<br />
un posto di primo piano spetta ai<br />
molti e ottimi formaggi. Con<br />
l’obiettivo di promuovere al meglio<br />
questo patrimonio e offrire ai<br />
clienti l’occasione di compiere un<br />
viaggio gastronomico emozionante,<br />
il Centro di Competenza<br />
Agroalimentare lancia ora il progetto<br />
gratuito destinato ai ristoratori<br />
“Carrello dei formaggi ticinesi”.<br />
Il tutto in collaborazione con<br />
“Ticino a Tavola”, iniziativa che<br />
intende aumentare la conoscenza e<br />
l’utilizzo dei prodotti locali. I ristoratori<br />
che vogliono scoprire i<br />
vantaggi del progetto possono<br />
contattare GastroTicino o consultare<br />
il sito ticinoatavola.ch.<br />
Il progetto - voluto dal giornalista<br />
Alessandro Pesce - prevede che ai<br />
ristoratori sia data la possibilità di<br />
ordinare il formaggio in quantità<br />
adeguate al loro utilizzo, evitando<br />
ricerche complicate. Per loro sono<br />
già pronti anche diversi esempi di<br />
assortimenti, per proporre i formaggi<br />
a carrello, su tagliere o piatto<br />
singolo, ma anche le descrizioni<br />
organolettiche e i consigli per tagliare<br />
e conservare i formaggi.<br />
Il nome della trattoria, ospitata in<br />
un’antica casa di metà Ottocento a<br />
Bellinzona, testimonia la tipicità e singolarità<br />
del luogo, fatto di storia e tradizioni,<br />
sale e salette a volta, e angoli<br />
suggestivi a ridosso delle mura medioevali<br />
del Castelgrande. Il “Cantinin<br />
dal Gatt” si compone della vecchia<br />
sala con adiacente la saletta denominata<br />
“cantinin”, che può accogliere<br />
fino a 6 persone. Dietro al bar si apre<br />
la nuova sala con splendide volte a<br />
mattonelle, pareti di granito e roccia<br />
del castello. Nel pavimento due ampi<br />
vetri offrono scorci suggestivi sulla<br />
LARISTORAZIONE<br />
L’ALBERGHERIA<br />
&<br />
possibilità di ricevere idee e consulenze,<br />
e potrà usufruire dei canali<br />
informativi che saranno a disposizione.<br />
La manifestazione è<br />
un valore aggiunto e può far aumentare<br />
la clientela, visto che i<br />
partecipanti saranno promossi su<br />
una guida nazionale in 250mila<br />
copie, siti internet e Il Caffè!! Chi,<br />
oltre a proporre un menu o un piatto<br />
dal 12 al 22 settembre, proporrà<br />
anche un “incontro intorno al gusto”<br />
(serata con un produttore o vinificatore,<br />
conferenza, ecc.), pagherà<br />
metà quota, 100 Chf invece<br />
che 200.<br />
Ma vediamo alcuni dettagli con la<br />
guida di Renato Bontognali, mastro<br />
assaggiatore ONAF e presidente<br />
dell’Associazione ticinese<br />
assaggiatori di formaggio. Ecco<br />
quindi come fare una bella figura<br />
nella presentazione, con la premessa<br />
che chi non utilizza il carrello<br />
può adeguare i consigli al ser-<br />
Esempio di<br />
piatto come<br />
servito al<br />
Caseificio<br />
del Gottardo<br />
di Airolo<br />
GastroDiritto<br />
Ecco il carrello<br />
dei formaggi ticinesi<br />
Sigaretta elettronica: che fare?<br />
vizio a tagliere o a piatto. “Sul carrello,<br />
sistemate le fette di formaggio<br />
con una decorazione di verdure<br />
e frutta (ravanelli, insalate, pere,<br />
mele, uva, noci...); che servono anche<br />
per sgrassare e neutralizzare la<br />
bocca fra un formaggio e l’altro”.<br />
Ma quanto formaggio servire? “A<br />
fine pasto l’ospite è già abbastanza<br />
cantina in granito, dove scegliere il<br />
vino o gustare un ottimo aperitivo.<br />
La cucina è casalinga, mediterranea<br />
(con piacevoli accenti toscani) e creativa,<br />
nel rispetto della tradizione e delle<br />
stagioni. Da lodare l’attenzione ai<br />
prodotti e piatti locali; di tanto in tanto<br />
sono anche riproposte vecchie ricette<br />
come la “cazöla” o i “luganig e patati<br />
bülii” o la “büseca”. Ma non solo:<br />
Luca e Cristiana cambiano la carta<br />
ogni 2 settimane circa e, a seconda del<br />
momento, sono proposti piatti come<br />
tagliere di salumi nostrani, crostini toscani<br />
dello chef, i pici Toscani al sugo<br />
Entrando nel bar si sentiva un profumo tutto sommato piacevole<br />
di eucalipto. Proveniva da una delle cosiddette sigarette<br />
elettroniche “fumate” da una giovane coppietta. Un<br />
socio si è chiesto se le sigarette elettroniche sono lecite negli<br />
esercizi pubblici. La domanda da porsi in uno stato moderno<br />
e liberale è semmai: dove sta scritto che sono proibite?<br />
Il divieto di fumo è stato introdotto per i danni alla salute<br />
cagionato dal tabacco e dalla sua combustione. Salute<br />
che si ripercuote non solo verso il fumatore ma anche verso<br />
chi sarebbe obbligato a respirarlo (collaboratori, clienti).<br />
Non è quindi l’atto del fumare aessere proibito ma la combustione<br />
del tabacco che è considerata nociva. L’esercente<br />
(e meglio: il gerente) ha nondimeno il diritto di fissare delle<br />
regole. Se le sigarette elettroniche non le vuole, potrà proibirle.<br />
Così potrà proibire ogni causa di profumi che vengono<br />
sparsi nel locale, gradevoli o meno. m.g.<br />
Il Centro di<br />
Competenza<br />
Agroalimentare<br />
apre le iscrizioni<br />
per il progetto<br />
gratuito riservato<br />
ai ristoratori<br />
sazio, per cui bisogna limitare il<br />
numero a una mezza dozzina di<br />
qualità e il quantitativo non dovrebbe<br />
superare i 30 grammi per<br />
tipo di formaggio, arrivando così a<br />
circa 180 grammi a testa”.<br />
Sul piatto di porcellana bianca o di<br />
vetro “si crea un orologio partendo<br />
a ore 12 con il primo formaggio<br />
che deve essere, ad esempio, uno<br />
fresco o giovane, contrassegnato<br />
da una bandierina decorativa o col<br />
nome; di seguito gli altri pezzi al<br />
posto delle ore, seguendo la stagionatura;<br />
quindi con ordine crescente<br />
di intensità di odori e aromi,<br />
di struttura (da molli a duri), di sapori<br />
(da dolce a piccante), di tipo<br />
di latte (vacca, capra, pecora), per<br />
terminare coi più maturi”. A centro<br />
piatto una decorazione, ma soprattutto<br />
miele ticinese e/o mostarde<br />
purée di frutta, come quelle della<br />
Sandro Vanini di Rivera.<br />
Sarebbe bene proporre anche tipi<br />
diversi di pane (bianco, di segale,<br />
nero, con semi o frutta), così da diversificare<br />
l’abbinamento con i<br />
formaggi. Non può mancare, infine,<br />
un buon bicchiere di vino del<br />
nostro terroir! Salute e buon assaggio!<br />
Al “Cantinin dal Gatt” di Bellinzona sapori autentici e creatività con Luca e Cristiana<br />
Cucina casalinga sotto alle volte della tradizione<br />
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Eventuali interessati potranno contattarci al seguente indirizzo:<br />
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Settimana dopo settimana<br />
l’analisi di tutti i temi, gli studi,<br />
gli argomenti, i problemi<br />
e le norme dell’offerta<br />
di ristoranti e alberghi.<br />
Una pagina indispensabile<br />
per gli operatori del settore<br />
AgendaNews &<br />
Sino al 20 aprile iscrizioni aperte<br />
per il Premio Gallo risotto dell’anno<br />
Ancora pochi giorni per iscriversi al concorso “Premio<br />
Gallo risotto dell’anno”, organizzato da Riso<br />
Gallo e Sapori Ticino con la finalità di stimolare la<br />
creatività dei giovani cuochi sul tema risotto.<br />
Il concorso è riservato a giovani<br />
cuochi fra i 18 e i 26 anni compiuti, che<br />
lavorano nella cucina di un ristorante o<br />
di un albergo; i partecipanti dovranno<br />
inviare al massimo due ricette attinenti<br />
al tema “Risotto: sapore e colore chiamano benessere,<br />
fantasia risponde con leggerezza”. I cuochi<br />
dovranno far pervenire la propria domanda di partecipazione<br />
compilando il tagliando che si può scaricare<br />
dal sito di GastroTicino; la documentazione<br />
richiesta dovrà essere inviata entro il 20 aprile.<br />
Esercenti invitati all’Open Day Primavera<br />
per i 60 anni della Grünenfelder a Quartino<br />
In occasione del 60° anniversario della Grünenfelder,<br />
tutti gli esercenti e in generale tutti gli interessati,<br />
sono invitati all’Open Day Primavera 2013, il<br />
17 aprile dalle 14.00<br />
nella sede della ditta<br />
di Quartino (zona<br />
piscina). Il programma<br />
prevede: alle 14.30 il benvenuto; alle 15.30 Zini<br />
presenta: Noirs capesante ed erba cipollina, stelle<br />
bufala e spinaci freschi, sorrisi pomodori secchi e<br />
melanzane; alle 16.30 Frutinha presenta gli smoothie<br />
e la loro freschezza; alle 18 sorteggio del vincitore<br />
del concorso trasmesso in diretta da Radio Fiume<br />
Ticino che proporrà la cronaca di tutta la giornata<br />
in diretta. Presente anche GastroTicino e Il Centro<br />
di Competenza Agroalimentare con “Ticino a<br />
Tavola”.<br />
presenta:<br />
SCEF 045<br />
ALIMENTAZIONE DELLO SPORTIVO<br />
(NUOVO)<br />
Obiettivi<br />
conoscere i principi sull’alimentazione, conoscere<br />
i prodotti naturali che meglio possano fornire i nutrienti<br />
necessari per condurre un’attività sportiva,<br />
imparare le regole di base per un buon utilizzo ed<br />
essere in grado di produrre pietanze in base alle<br />
nozioni acquisite.<br />
Date e orario<br />
16 e 23 aprile 2013, 17.30-21.30<br />
Costo<br />
CHF 180.00 soci / CHF 230.00 non soci<br />
APERITIVI DI TENDENZA (NUOVO)<br />
Obiettivi<br />
lezione di cucina: imparare ad allestire un aperitivo<br />
ricco in poco tempo, utilizzando la creatività e<br />
l'originalità per la presentazione con stoviglie scenografiche,<br />
in abbinamento con le bevande giuste.<br />
Lezione di bar: saper creare aperitivi alcolici e<br />
analcolici, acquisire nuove ricette, apprendere<br />
nuove tecniche di lavoro, di servizio e di vendita<br />
dell'aperitivo, consigli sulla vendita e sul servizio,<br />
saper fare un buffet ed una carta completi.<br />
Insegnanti<br />
Davide Alberti e Davide Giglio<br />
Date e orari<br />
22-23 aprile 2013, 17.30-21.30<br />
Costo<br />
CHF 160.00 soci / CHF 210.00 non soci<br />
IL SERVIZIO IN SALA<br />
Obiettivi<br />
acquisire le basi e le regole del servizio in sala, saper<br />
operare in modo autonomo, con precisione e<br />
professionalità nell'ambito del servizio.<br />
Insegnante<br />
Flavio Riva, insegnante Scuola Esercenti e membro<br />
Unione Svizzera Maître d'Hôtel e AMIRA<br />
Date e orario<br />
25 e 26 aprile 2013, 9.00-17.00<br />
Costo<br />
CHF 270.00 soci / CHF 320.00 non soci<br />
CAFFÈ E LATTE ART<br />
(NUOVO)<br />
Obiettivi<br />
acquisire le basi e le regole del servizio del caffè,<br />
saper eseguire e servire un espresso perfetto, con<br />
precisione e professionalità, imparare le tecniche<br />
per montare il latte ed eseguire decorazioni originali<br />
per il cappuccio classico italiano.<br />
Programma<br />
attrezzatura professionale di caffetteria: la macchina<br />
da espresso (parametri e pulizia), il macinadosatore<br />
(regolazione dosatura e macinatura), tecniche<br />
di montatura del latte e varie tipologie di latte,<br />
il cappuccio classico italiano, tecniche di base<br />
di latte art e di latte painting. Prove pratiche.<br />
Insegnante<br />
Matteo Zambon, esperto del settore Master Trainer<br />
di Flair Academy<br />
Date e orario<br />
29 e 30 aprile 2013,17.00-21.30<br />
Costo<br />
CHF 160.00 soci / CHF 210.00 non soci
IL CAFFÈ 14 aprile 2013<br />
CLEMENTE MAZZETTA<br />
Fra fede e medicina il rapporto è sempre stato<br />
difficile. Complicato, quando non strumentalizzato.<br />
Una recente ricerca scientifica<br />
condotta in Italia su 179 pazienti e coordinata<br />
dallo psicologo Franco Buonaguidi,<br />
concludeva che “essere religiosi aiuta a sopravvivere<br />
al trapianto di fegato”. Dai dati risultava che fra i pazienti<br />
che hanno affrontato la malattia “profondamente<br />
convinti che la fede li avrebbe aiutati”, il 93,4%<br />
è sopravvissuto, mentre tra coloro che avevano un<br />
altro approccio, la sopravvivenza era stata pari al<br />
79,5%.<br />
Uno studio per altro relativizzato dal professor Ugo<br />
Boggi di Pisa, esperto di trapianti nell’uremico e nel<br />
diabetico, secondo cui la “statistica in medicina,<br />
come ovunque, può dimostrare quasi tutto: quel che<br />
si può dire che un atteggiamento di fiducia è di aiuto<br />
per affrontare meglio simili interventi”. Atteggiamento<br />
di fiducia verso la guarigione. Per l’oncologo Fran-<br />
! ! "!! "!!<br />
zwY^\ HG KMFDÝ § zwY^\ HHLDÝ E¥{«{<br />
[gk_fW]]_Wc[dje if[Y_Wb[P<br />
Ç d›§fi§ y§⁄§“{ p{w⁄ h{z<br />
Ç c§‹§“¡P GDLEGFK YlB HDFEGKF YlB<br />
HDFEGKF Yl WjB GDL YZEGGK Yl<br />
Ç i¡«‹{¥w z¡ ¥§ƒ¡‹§“w}}¡§ ¤§«‹{“¡§“{ hlc<br />
Ç Y{“y~¡ ¡ƒ ⁄{}w ⁄{}}{“w GMŽ X“¡}~‹ i¡⁄fi{“<br />
Il confronto<br />
La religione e la medicina<br />
IL MEDICO SI OCCUPI<br />
DELL’ALDIQUÀ<br />
LA FEDE DELL’ALDILÀ<br />
Una polemica fra oncologi accende il dibattito<br />
“Non si lasci il paziente nelle mani di Dio!”<br />
co Cavalli ad essere importante è maggiormente la<br />
determinazione, la voglia di combattere la malattia:<br />
“Non ho mai riscontrato nella religiosità un effetto<br />
placebo – afferma -. Anzi, ritengo che la religiosità sia<br />
controproducente quando conduce al fatalismo”.<br />
Parole in cui risuona quel concetto marxista della<br />
religione intesa come oppio dei popoli: meno si ha<br />
fede di poter cambiare le cose, più ci si rifugia nella<br />
religione. Recente, su questo tema, anche la polemica<br />
dello stesso Cavalli con l’ oncologo sangallese<br />
Hans-Jörg Senn, che sulle pagine del Tages Anzeiger ‘Franco Cavalli: “Non sono<br />
aveva sostenuto che “senza una profonda religiosità<br />
così convinto che avere<br />
gli oncologi e soprattutto gli infermieri che si occu-<br />
una fede religiosa possa<br />
pano malati terminali rischiano il burnout”. Tesi che<br />
Cavalli non solo respinge, ma che ritiene foriera di ri-<br />
aiutare a morire meglio”<br />
schi: “Mi pare pericolosa questa idea perché può<br />
portare al fatalismo, a considerare il paziente nell’ulbiente di lavoro, di mancanza di collaborazione e<br />
tima fase della vita nelle mani di Dio, e quindi a non dialogo con i medici”. Ma non solo. “Tutto ciò mi ri-<br />
far tutto il possibile per farlo stare meglio, ora e adescorda quello che si diceva una volta, ovvero che solo<br />
so”.<br />
le suore erano brave infermiere, un’idea sbagliata”.<br />
La medicina si occupa dell’aldiqua, anche nei casi Se ora le cose sono cambiate, è soprattutto grazie<br />
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terminali dove si impegna a lenire il dolore fisico ed<br />
emotivo riprendendo così in mano quella fase finale<br />
della vita un tempo delegata ai sacerdoti. “Non c’è<br />
nessuna letteratura scientifica che abbia accertato<br />
quello che sostiene Senn. Anzi, esiste<br />
uno studio su base europea che spiega<br />
le ragioni del bornout del personale<br />
infermieristico come risultato di<br />
carenze di organico, di cattivo am-<br />
41<br />
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VIRGOLETTE<br />
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alle infermiere che stando molto più a contatto dei<br />
pazienti, hanno migliorato l'approccio alle cure palliative.<br />
Cavalli non ritiene neppure che un medico<br />
credente sia meglio attrezzato per trattare i pazienti<br />
nella fase terminale della loro vita: “Nella nostra società<br />
con molte opzioni etiche, penso che questa<br />
concezione possa spingere verso il pensiero unico.<br />
Di fronte ad una pluralità di atteggiamenti etici propri<br />
della nostra epoca, credo che l’infermiere e il medico<br />
agnostico siano invece in grado di accettare<br />
meglio le convinzioni del paziente, qualsiasi sia la<br />
sua scala di valori”. Di fronte ad una pluralità di fedi e<br />
di religioni, l’atteggiamento agnostico rappresenta<br />
dunque un elemento di tolleranza. “Non sono neanche<br />
così convinto - conclude Cavalli - che per il paziente<br />
avere una fede religiosa lo aiuti a morire meglio.<br />
Ho conosciuto preti e suore che avevano moltissima<br />
difficoltà ad accettare la morte, cosa a mio<br />
parere dovuta al fatto che non avevano figli”.<br />
cmazzetta@caffe.ch<br />
Q@clem_mazzetta<br />
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leparole Medicina<br />
ALGOLOGIA<br />
L’algologia,<br />
o terapia<br />
del dolore,<br />
è il trattamento<br />
scientifico del<br />
dolore sia fisico<br />
che emotivo<br />
delle persone<br />
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Corbis<br />
Cure finali<br />
PALLIATIVE<br />
L’obiettivo<br />
è dare senso<br />
e dignità alla<br />
vita del malato<br />
fino alla fine<br />
Fede<br />
RELIGIONE<br />
Credere in<br />
dogmi assunti<br />
al di là<br />
dell’esistenza o<br />
meno di prove<br />
pro o contro
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IL CAFFÈ 14 aprile 2013<br />
La donna del plurilinguismo<br />
“Io, che ho cambiato<br />
mille appartamenti”<br />
Nicoletta Mariolini<br />
CLEMENTE<br />
MAZZETTA<br />
ilcaffè<br />
Settimanale di attualità, politica, sport e cultura<br />
Direttore responsabile Lillo Alaimo<br />
Vicedirettore Libero D’Agostino<br />
Caposervizio grafico Ricky Petrozzi<br />
Sono l’unica della mia famiglia<br />
in Svizzera, l’unica a Lugano,<br />
la prima che ha studiato.<br />
Fin da ragazza ho lavorato,<br />
vendendo anche vestiti<br />
sulle bancarelle ai lunapark<br />
Una vita di traslochi. Quasi nomade quella di Nicoletta Mariolini,<br />
l’ex municipale luganese e ora nuova delegata al plurilinguismo<br />
della Confederazione, che dal primo agosto abiterà<br />
a Berna. Un altro giro di giostra per la ragazza che a 14<br />
anni vendeva vestiti ai lunapark. “Provengo da una famiglia<br />
di modeste condizioni economiche e mi son dovuta sempre impegnare<br />
per portare a casa il mio contributo, lavorando d’estate quando era il<br />
caso, cominciando a 14 anni in un negozio di abiti che vendeva anche ai<br />
mercati e ai lunapark o, appena finito il liceo, in una banca come ausiliaria<br />
a mille franchi al mese, poi ‘promossa’ a impiegata l’anno successivo”.<br />
Ricorda di essere l’unica svizzera della famiglia; ha una sorella che abita<br />
in Italia. “Siamo originari della val Camonica; mio papà, muratore, emigrò<br />
nella Svizzera francese, poi in Ticino, dove sono cresciuta”. Entrambi i<br />
suoi genitori sono scomparsi ancora giovani. “Io sono l’unica Mariolini<br />
in Svizzera (è nata a Sorengo nel 1964). La prima ad aver studiato. E questo<br />
di Berna è davvero l’ennesimo trasloco”.<br />
Dalla Svizzera romanda al Ticino<br />
Un girovagare che inizia da Paradiso, prima residenza della famiglia, poi<br />
a Lugano dove è cresciuta, quindi a Londra. “Volevo perfezionare il mio<br />
inglese, e oltre a studiare lavoravo in un pub nella City, un po’ in cucina,<br />
un po’ come cameriera”. Poi a Losanna dove si è laureata in economia ed<br />
è stata assistente universitaria. Poi a New York: “Abitavo ad Harlem nei<br />
pressi della Columbia University, dove mi ero recata per un corso di perfezionamento<br />
post laurea, ma ho avuto una cameretta persino in Senegal,<br />
dove ho partecipato nel 1989 ad un master al politecnico di Thies.<br />
Quasi un presagio della sua futura attività multiculturale e di delegata al<br />
plurilinguismo. Quindi dalla Svizzera romanda ancora in Ticino. Ora a<br />
Berna. “Dev’essere un destino quello di cambiare casa – ammette -. An-<br />
che a Losanna ho traslocato più volte; nell’ultimo appartamento, durante<br />
la “cremaiere”, la festa che gli studenti organizzano quando prendono<br />
possesso di una nuova abitazione, avevo affisso sul muro l’ immagine di<br />
un orso che si portava sulle spalle la case e il materasso”.<br />
L’impegno in politica<br />
Con la sua nomina a delegata al plurilinguismo, il Consiglio federale, ha<br />
voluto dare rilievo alla sua esperienza nella gestione di progetti e alla sua<br />
attività professionale nella Svizzera francese e italiana. “Sono molto felice<br />
e molto consapevole di avere di fronte a me una grande sfida e tante<br />
aspettative”, dice. Mariolini si è occupata a livello dirigenziale dei servizi<br />
socio-sanitari, di prevenzione contro l’alcoolismo e le tossicodipendenze,<br />
di programmi di assistenza domiciliare e di politica familiare sia nel<br />
canton Vaud, sia in Ticino. Nel 2011, quando si presentò alle elezioni<br />
cantonali, per il Consiglio di Stato, si fece ritrarre con il tradizionale coltellino<br />
militare svizzero. “È un simbolo in cui ci riconosciamo tutti - spiega<br />
-. Tornata in Ticino nel ‘97, mi sono naturalizzata e ho ripreso contatto<br />
con i miei amici di Lugano che nel frattempo avevano iniziato la loro avventura<br />
politica nel Ps, in particolare Daniela Baroni, amicissima”. Poi da<br />
cosa nasce cosa. “Mi sono offerta, come un pesce fuori d’acqua, per le comunali<br />
del 2000… è stato bellissimo. Eravamo tre ragazze in lista, io, Baroni<br />
e Nelly Valsangiacomo, allora anche presidente di sezione. Ci siamo<br />
pure molto divertite. E abbiamo eletto Giovanni Cansani in municipio”.<br />
Collega che raggiungerà nel 2004 occupandosi di integrazione, educazione,<br />
tram... fino ai giorni nostri, e dopo un intensa attività politica. “Successe<br />
che dopo la partenza di Nelly, le subentrai in consiglio comunale, e<br />
da outsider fui eletta presidente della sezione del Ps. Mi diedero fiducia...”.<br />
E nel 2004 i socialisti di Lugano elessero due municipali: Giovanni e<br />
Nicoletta. Altri tempi. cmazzetta@caffe.ch<br />
Q@clem_mazzetta<br />
Società editrice 2R Media<br />
Presidente consiglio d’amministrazione Marco Blaser<br />
Direttore editoriale Giò Rezzonico<br />
DIREZIONE, REDAZIONE E IMPAGINAZIONE<br />
Centro Editoriale Rezzonico Editore<br />
Via B. Luini 19 - 6600 Locarno<br />
Tel. 091 756 24 40 - Fax 091 756 24 39<br />
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pubblicita@rezzonico.ch<br />
Lara Gut<br />
43<br />
‘<br />
TRA<br />
VIRGOLETTE<br />
La donna dello sci<br />
“Il successo arriva<br />
passo dopo passo”<br />
SCHIRA<br />
li ladomeMASSIMO<br />
Ho avuto un calo a dicembre, a<br />
causa dell’alimentazione. Non<br />
riuscivo a mangiare tutto quello<br />
di cui avevo bisogno e questo ha<br />
determinato una mancanza di<br />
energie nelle mie gare<br />
Non avere ancora 22 anni e ritrovarsi ad essere numero<br />
uno dello sci di tutto un Paese non deve essere facile. Ma<br />
Lara Gut la prende con filosofia. Complice l’“annus horribilis”<br />
in campo maschile, la sua medaglia d’argento<br />
mondiale in Super-G a Schladming e i 662 punti con<br />
nono posto finale nella generale di Coppa del Mondo valgono oro<br />
per lo sport rossocrociato. Anche perché la ticinese ha chiuso tra le<br />
prime 10 del circo bianco nelle classifiche di tutte le discipline a cui<br />
ha partecipato. “Ogni stagione c’è qualcosa da imparare - racconta al<br />
Caffè in un attimo di pausa dagli impegni di studio -, però direi che<br />
quest’anno è andata bene. Ovvio, è sempre possibile fare di più. Ma è<br />
importante pensare ad un ‘work in progress’, ad un passo per volta.<br />
Dapprima attestandosi tra le prime 10 nelle varie discipline e in generale,<br />
poi puntare alla top-5 con una certa costanza, e così via”. Un<br />
percorso che può anche rivelarsi ad ostacoli, come la stessa Lara Gut<br />
ha imparato sulla sua pelle, dovendo rientrare da un grave infortunio.<br />
“Vale lo stesso discorso fatto per i risultati: è inutile pensare di<br />
poter passare da 0 a 100 anche fisicamente, ci vuole pazienza - conferma<br />
la sciatrice -. Credo però di essere migliorata sotto diversi<br />
aspetti, partendo dallo sviluppo dei materiali fatto con Rossignol e di<br />
cui sono molto più contenta rispetto al passato. Si tratta, in sostanza,<br />
di alzare il livello di partenza e credo che avere tre discipline in cui<br />
posso puntare al podio sia una buona base”.<br />
Tra crisi e futuro<br />
Lottare al vertice in uno sport - per dirla con Didier Cuche, “individuale,<br />
ma che si gioca in squadra” - che attraversa un momento “no” potrebbe riporre<br />
troppe responsabilità su una delle poche atlete capaci di garantire<br />
risultati. “Responsabilità? Non direi - taglia corto Lara Gut -. Nel senso che<br />
è un peccato questa situazione in campo maschile, ma è tanto di buono<br />
per me a livello individuale. Mostra la qualità del lavoro che faccio. Non<br />
posso dire molto di quel che succede tra gli uomini, perché la realtà della<br />
Coppa del Mondo fa si che ci si frequenta poco o nulla”. Nell’analisi della<br />
sua stagione, Lara Gut non omette poi di soffermarsi anche su quello che<br />
non ha funzionato alla perfezione. Pur considerando soddisfacente aver<br />
superato quota 600 punti nella generale. “Ho avuto un calo a dicembre, a<br />
causa dell’alimentazione - precisa -. Non riuscivo a mangiare tutto quello<br />
di cui avevo bisogno e questo ha determinato una mancanza di energie.<br />
Di conseguenza ho fatto un po’ fatica anche a ritrovare il brio a gennaio.<br />
Direi che anche sotto questo aspetto, ho imparato parecchie cose”.<br />
Colleghi e sogni olimpici<br />
Oltre a Lara Gut, la squadra femminile rossocrociata questa stagione ha<br />
“scoperto” due grandi talenti come Wendy Holdener e Michelle Gisin,<br />
che hanno - almeno in parte - contribuito a togliere un po’ dalla luce dei<br />
riflettori la ticinese. “Wendy e Michelle hanno gestito bene la scelta di<br />
concentrarsi sullo slalom - osserva Lara Gut -. Del resto è una tendenza<br />
in atto un po’ ovunque. Si costruiscono le basi in slalom, prima di allargarsi<br />
ad altre discipline. Per essere più sicuri nella propria specialità e iniziare<br />
a capire anche i meccanismi di Coppa del Mondo”. Gettando uno<br />
sguardo sul futuro, l’appuntamento olimpico di Sochi rappresenta già<br />
certamente uno dei “retropensieri” dei campioni dello sci. Anche se farlo<br />
“ammettere” a Lara Gut è tutt’altro che semplice… “Intanto per Sochi bisogna<br />
qualificarsi - conclude la sciatrice ticinese -. E quindi è il primo<br />
obiettivo. Un obiettivo che ti impone di partire forte in stagione, per ottenere<br />
il prima possibile i risultati utili. È inutile pensare adesso ai Giochi,<br />
perché significherebbe mettersi addosso pressione per nulla. Il discorso<br />
è sempre quello: se scii bene, tutto è possibile…” mschira@caffe.ch<br />
Q@MassimoSchira<br />
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“Sono persuaso che il Bellinzonese stia vivendo<br />
un momento decisivo. I risultati delle<br />
scelte che saremo chiamati a fare nel corso<br />
di questa legislatura, a livello di paesaggio e<br />
di politica sociale ed economica, non si vedranno<br />
a breve termine, bensì nel giro di<br />
dieci o vent’anni. E questi sono tempi lunghi<br />
per la politica”. Ma la politica con la “P”<br />
maiuscola, aggiungiamo noi a questa riflessione<br />
del sindaco di Bellinzona Mario Branda,<br />
deve saper guardare oltre, al di là del<br />
prossimo appuntamento elettorale. “Il nostro<br />
compito principale – aggiunge il sindaco<br />
– consisterà nel creare il consenso attorno<br />
alle nostre decisioni, convincendo i cittadini<br />
con argomenti razionali”.<br />
Bellinzona ha sempre basato il suo sviluppo<br />
sulla presenza in città dell’amministrazione<br />
cantonale. “E questa è stata la nostra fortuna<br />
– commenta Mario Branda – perché ci ha<br />
permesso un’evoluzione regolare e ci ha<br />
salvaguardati dalla speculazione edilizia.<br />
Ogni anno, in Svizzera, la grande<br />
maggioranza dei contribuenti<br />
non-esenti paga regolarmente le<br />
sue imposte. Come sappiamo in<br />
altri Paesi – per non fare nomi basta<br />
citare l’Italia – questo non è invece<br />
il caso. La città di Zurigo,<br />
nell’ambito delle sue attività di<br />
marketing, ha deciso, un paio di<br />
anni fa, di scrivere alle 100 persone<br />
fisiche e alle 100 persone giuridiche<br />
che pagano più imposte<br />
una lettera di ringraziamento. Il<br />
municipio argomentava che così<br />
facendo si dimostrava ai contribuenti<br />
facoltosi che la città li rispettava<br />
e li teneva in considera-<br />
Ora è però necessario fare un passo ulteriore,<br />
creando stimoli ed impulsi per avviare<br />
una nuova dinamica. Con l’apertura del<br />
tunnel ferroviario di base del San Gottardo,<br />
Bellinzona acquisirà una posizione di centralità<br />
rispetto al nord delle Alpi, al sud del<br />
zione. Nonostante il suo carattere<br />
sia soprattutto simbolico, questa<br />
azione non è andata a genio a due<br />
consigliere comunali socialiste,<br />
che hanno proposto di recente di<br />
cambiare il modo di scegliere i<br />
contribuenti ai quali manifestare<br />
la riconoscenza o di rinunciare a<br />
questa iniziativa.<br />
La “querelle” è un esempio quasi<br />
classico del tipo di dibattiti che,<br />
da qualche anno, si sviluppano<br />
nei parlamenti locali intorno al<br />
“public management”, ossia a<br />
quella concezione della gestione<br />
pubblica che cerca di avvicinare il<br />
più possibile l’amministrazione<br />
Domenica<br />
14 aprile 2013<br />
Ticino e alla Lombardia. Dobbiamo prepararci<br />
a cogliere queste opportunità, sia di<br />
sviluppo economico, sia turistico”. Per<br />
esempio come? “Adeguando le nostre infrastrutture,<br />
peraltro già buone. Sicuramente<br />
va però migliorato il sistema dei trasporti<br />
pubblici, incrementando l’offerta con collegamenti<br />
ogni 15 minuti con tutte le zone periferiche.<br />
Oppure realizzando – il progetto è<br />
già in atto – una rete a fibre ottiche in tutta la<br />
regione, che ci proietterà nel futuro della comunicazione<br />
e valorizzerà meglio il nostro<br />
patrimonio storico, culturale e paesaggisti-<br />
della cosa pubblica alla gestione<br />
dell’azienda privata, marketing<br />
compreso. Questa concezione<br />
tende a suddividere la popolazione<br />
in categorie di utenti che hanno<br />
bisogni diversi che il Comune<br />
cercherà di soddisfare con interventi<br />
differenti e non a riconoscerla<br />
come un gruppo di cittadini<br />
che hanno gli stessi diritti e devono<br />
quindi essere trattati nel<br />
medesimo modo.<br />
Non sorprende quindi constatare<br />
che le critiche più importanti,<br />
espresse dalle due consigliere socialiste,<br />
sono: pagare le imposte è<br />
un dovere e non una gentile con-<br />
Le famiglie che pagano le imposte<br />
più che un grazie vogliono equità<br />
cessione fatta dal contribuente all’ente<br />
pubblico e ringraziare solo i<br />
contribuenti più facoltosi significa<br />
dividere in due classi il popolo<br />
dei contribuenti. Ora, a guardare<br />
bene, sono forse i contribuenti<br />
che dispongono di meno risorse<br />
quelli che fanno più fatica a soddisfare<br />
l’obbligo fiscale. Forse bisognerebbe<br />
ringraziare piuttosto<br />
loro che i contribuenti più facol-<br />
co. Per finire vogliamo puntare sulle energie<br />
rinnovabili”. Presupposto per garantire lo<br />
sviluppo dell’agglomerato sarà però l’aggregazione<br />
dei suoi Comuni. “Certamente, risponde<br />
il sindaco. Non si può pensare a una<br />
progettualità regionale rimanendo divisi”.<br />
Con l’elezione di Branda alla guida della capitale<br />
il processo aggregativo ha conosciuto<br />
un’accelerazione insperata. Questione certamente<br />
di persone, ma non solo, anche di<br />
atteggiamento. “Il nostro municipio – spiega<br />
il sindaco – porta avanti un discorso assolutamente<br />
paritario con i Comuni dell’ag-<br />
caffe@caffe.ch www.caffe.ch Il Paese nel racconto popolare<br />
ANGELO ROSSI<br />
La Nuova Bellinzona a misura<br />
dei cittadini e di tutta la regione<br />
GIÒ REZZONICO<br />
ladomenica<br />
tranoi<br />
Secondo noi... Tutti i santi giorni<br />
Ottima idea<br />
la civica in aula,<br />
ma rendiamola<br />
accattivante<br />
Ottima l’idea di introdurre<br />
almeno due ore di civica<br />
al mese nelle scuole secondarie,<br />
come suggerisce<br />
un’iniziativa popolare presentata<br />
in settimana. È importante che<br />
i giovani sappiano come funziona<br />
il nostro sistema politico,<br />
come vengono elaborate le leggi,<br />
a chi spettano le decisioni, così<br />
come imparino a capire il rapporto<br />
degli individui con la comunità,<br />
all’interno di un sistema<br />
di valori e di regole che dovrebbero<br />
essere condivisi da tutti; ma<br />
anche, che i nostri figli abbiano<br />
un’infarinatura sul difficile tema<br />
della politica estera e della salvaguardia<br />
dei diritti dell’uomo nel<br />
mondo.<br />
Tuttavia, sulla modalità di inserimento<br />
di queste ore di civica troviamo<br />
difficile pronunciarci.<br />
Però, così a naso, da genitori, la<br />
nostra idea è che forse non la faremmo<br />
diventare una materia a<br />
se stante, con un proprio spazio e<br />
un proprio voto, come propongono<br />
gli iniziativisti, la lasceremmo,<br />
invece, sotto il<br />
cappello della Storia,<br />
prevedendo<br />
però il tempo necessario.<br />
Ecco perché,<br />
due ore mensili<br />
ci sembrano un po’<br />
poche. Ma, soprattutto, avendo<br />
tre figli sappiamo bene come certe<br />
materie possano risultare ostiche<br />
e anche antipatiche. E allora<br />
speriamo che, semmai verrà introdotta<br />
questa materia, che non<br />
sia solo un’arida elencazione di<br />
istituzioni, norme e prescrizioni<br />
varie. Sarebbe di una noia mortale,<br />
capace di spegnere qualsiasi<br />
interesse civico nei poveri studenti.<br />
Anche se, ad essere cittadini<br />
di serie A i nostri figli lo imparano<br />
con l’esempio. Quello di noi<br />
adulti.<br />
Ha da poco superato la paura di volare.<br />
Il suo battesimo dell’aria Alessandra<br />
l’avrebbe dovuto fare proprio tre settimane<br />
dopo la tragedia dell’11 settembre<br />
2001. Un viaggio con il marito<br />
Christian… annullato. Solo più in là, dapprima con<br />
un breve volo a Ginevra, e recentemente a Parigi, è<br />
riuscita a salire su un aereo senza troppe ansie. Fortunatamente,<br />
i Mariotti non sono due maniaci dei<br />
grandi viaggi. Le loro vacanze sono poco lontano da<br />
casa, in Italia, d’estate, una settimana al mare tutta<br />
la famiglia; poi, luglio e agosto nella casa di montagna,<br />
a Sonogno. “Stiamo tutti assieme e ci divertia-<br />
della famiglia Mariotti<br />
mo molto - spiega mamma Alessandra -. Altrimenti,<br />
durante l’anno, tra scuola, lavoro, sport e attività varie<br />
dei ragazzi finisce che ci si vede ben poco”.<br />
Sino ad ora i Mariotti - la famiglia del Caffè, che con<br />
Pablo, 9 anni, Malù, 7, e Paloma, 5, si è raccontata<br />
per quattro settimane - non hanno mai pensato di<br />
mandare i figli in colonia durante le vacanze estive.<br />
“Io non lavoro e mi organizzo con altre famiglie,<br />
così coinvolgiamo tutti i bambini in mille attività e<br />
non si annoiano di certo”, spiega ancora Alessandra.<br />
Solo il primogenito, Pablo, quest’anno andrà una<br />
settimana a Langenthal, con l’Unihockey, mentre<br />
già lo scorso Natale aveva trascorso qualche giorno<br />
con la scuola ad Airolo per la settimana bianca. “È<br />
molto indipendente, fin troppo - nota il padre -. Se<br />
Zurigo invia lettere ai<br />
ricchi contribuenti e<br />
i socialisti protestano<br />
tosi. Il municipio di Zurigo ha naturalmente<br />
respinto al mittente<br />
sia le critiche, sia le proposte di<br />
cambiamento del sistema di ringraziamento.<br />
Non è però detto<br />
che perseguirà la sua iniziativa<br />
nel futuro. In fondo, ci sarebbe<br />
anche un altro modo, più trasparente<br />
ed egualitario, per esprimere<br />
il rispetto che l’ente pubblico<br />
deve ai contribuenti: quello di<br />
pubblicare le tabelle fiscali di tutti<br />
i contribuenti, come si faceva nei<br />
nostri Comuni, cinquanta e più<br />
anni fa. Si potrebbe così stabilire<br />
la classifica di chi paga di più e di<br />
chi paga di meno. Niente osta che<br />
glomerato: è questa la forza del nuovo progetto<br />
di aggregazione. Non c’è un leader,<br />
siamo tutti sullo stesso piano”. Il Bellinzonese<br />
si sta dunque preparando ad accogliere<br />
le opportunità offerte da Alptransit, ma non<br />
solo. “Il nostro progetto forse prioritario –<br />
afferma il sindaco – riguarda lo sviluppo del<br />
polo di formazione e di ricerca in biomedicina.<br />
Da una parte prevediamo la costruzione<br />
di una nuova sede per due realtà di eccellenza<br />
nel campo della ricerca come l’Irb<br />
(Istituto di Ricerca in Biomedicina) e lo Ior<br />
(Istituto Oncologico di Ricerca). Dall’altra<br />
con la presenza attiva del nostro ospedale<br />
cittadino, oltre ai due istituti appena menzionati,<br />
desideriamo partecipare alla creazione<br />
di un master in medicina. Un altro<br />
progetto di grande rilevanza riguarda il centro<br />
di competenze nell’ambito della tecnologia<br />
ferroviaria, per rilanciare anche l’attività<br />
delle Officine Ffs, tanto legate alla tradizione<br />
cittadina”.<br />
leggi così il futuro<br />
su tutti i tablet<br />
“Vacanze a due passi da casa e tutti assieme”<br />
PATRIZIA GUENZI<br />
i conti<br />
della domenica<br />
ne va e non fa storie. Ma siamo contenti. In fondo è<br />
un’occasione in più per socializzare e imparare ad<br />
arrangiarsi senza sempre chiedere a mamma o<br />
papà”.<br />
Recentemente, Alessandra e Christian si sono concessi<br />
cinque giorni di vacanza a Parigi. Da soli, hanno<br />
potuto visitare mostre e musei. Impossibile, altrimenti,<br />
con tutta la figliolanza al seguito. “È ancora<br />
presto per portare i bambini in giro per le città -<br />
spiegano -. Non apprezzerebbero e noi non potremmo<br />
godere niente”. Ancora qualche anno, sino<br />
a quando Paloma crescerà un po’. “Anche se non<br />
credo riuscirò mai a volare su grandi distanze”, avverte<br />
Alessandra. pguenzi@caffe.ch<br />
Q@PatriziaGuenzi<br />
a questa classifica i Comuni facciano<br />
precedere un ringraziamento<br />
sentito per il pagamento<br />
effettuato.<br />
Questa proposta è stata di recente<br />
ripresa in diversi cantoni, con esiti,<br />
per il momento, sempre negativi.<br />
Sembra, quindi, che ai contribuenti<br />
più che di ottenere segni di<br />
riconoscenza da parte del fisco<br />
interessi tener segreta la loro partita<br />
di imposta. Perché non ci sia<br />
qualcuno che invece di esprimere<br />
rispetto e riconoscenza non<br />
esclami che “avrebbero, però, anche<br />
potuto pagare qualche franco<br />
in più”!<br />
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