Pasqua 2011.indd - Parrocchie Rivoli
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6 DON LUIGI GHILARDI<br />
A dieci anni dalla scomparsa,<br />
una delle cose più<br />
complicate è raccontare<br />
una persona u lizzando<br />
le parole, a maggior ragione<br />
lo è nel caso di Don<br />
Ghi (Don Luigi Ghilardi),<br />
uomo di Dio, molto sensibile,<br />
schivo, poco loquace,<br />
pico esemplare di orso<br />
bergamasco; un prete con<br />
un grande cuore ed altrettanto<br />
grandi mani; un Don<br />
Bosco a San Mar no; un<br />
modo per ricordarlo sarebbe<br />
parlare poco di lui;<br />
è invece bene considerare<br />
le sue opere ed i suoi insegnamen<br />
, in ques tempi<br />
non certo prodighi di modelli<br />
posi vi da proporre<br />
alla gioventù. Quanto è di<br />
seguito scri o e tes moniato<br />
non rende certo merito,<br />
ma vuole essere una<br />
possibilità, una opportunità<br />
di conoscenza di questa<br />
fi gura par colare anche<br />
per le generazioni che verranno.<br />
Don Ghi (don Luigi Ghilardi):<br />
un prete “ sempre in campo ”<br />
13 settembre 1920 - 15 marzo 2001<br />
Don Luigi Ghilardi nasce il 13 se embre<br />
1920 a Nembro (Bergamo), ridente paesino<br />
della valle Seriana, da papà Giuseppe<br />
e mamma Teresa, famiglia umile e numerosa,<br />
padre minatore prima in Francia<br />
e poi in Germania. Vive la sua infanzia<br />
tra scuola e lavoro; dopo la scuola elementare<br />
subito il lavoro, una girandola<br />
di mes eri: fabbricatore di zoccoli, mugnaio,<br />
contadino, ele ricista, muratore;<br />
a 15 anni il capomastro del can ere gli<br />
affi dava l’intera responsabilità dei lavori,<br />
era sempre il primo ad arrivare e l’ul mo<br />
ad andare via, unico svago il pallone, non<br />
costava niente. Un periodo che tempra il<br />
suo cara ere dandogli anche quella resistenza<br />
alla fa ca che lo ha cara erizzato<br />
per tu a la sua esistenza, con la fi losofi a<br />
del “Non mollare mai”. Si reca ad Ivrea,<br />
presso l’Is tuto Salesiano, dove riprende<br />
fa cosamente gli studi, a 18 anni la decisione<br />
di diventare missionario in Cina;<br />
in casa Ghilardi la vocazione religiosa era<br />
già stata seguita dal fratello maggiore e<br />
da due sorelle, diventate suore. Lo scoppio<br />
della guerra cambia la sua vita, và a<br />
Castelnuovo Don Bosco per il noviziato<br />
ed in seguito a Roma per la frequenza<br />
del liceo. “Eccellevo in matema ca” raccontava,<br />
“ma che fa ca nello studio del<br />
la no o nell’apprendimento dei classici,<br />
per me che ero più abituato a fare che<br />
a studiare!”. A Roma, come animatore<br />
dell’oratorio di San Tarcisio, lavora inoltre<br />
all’istallazione di un nuovo impianto<br />
ele rico nelle catacombe di San Callisto.<br />
Riprende a giocare al pallone e proprio<br />
durante un allenamento con i suoi ragazzi<br />
il futuro “don” viene notato dall’allenatore<br />
della Roma che al tempo militava<br />
nella massima categoria. La guerra (era il<br />
1942) faceva sì che le regole nell’organizzazione<br />
delle squadre fossero abbastanza<br />
labili. Luigi Ghilardi entra a far parte<br />
della rosa giocatori disputando alcune<br />
par te e, proprio in quell’anno la Roma<br />
vince il campionato. Don Ghi comunque<br />
ha sempre minimizzato sul suo ruolo<br />
di calciatore vincitore di uno scude o,<br />
cercando invece di evidenziare il valore<br />
dello sport come mezzo di prevenzione,<br />
capace di costruire valori auten ci<br />
come l’amicizia, il rispe o degli altri e<br />
delle regole, sport inteso come lealtà<br />
pura. Terminato il liceo lo ritroviamo -<br />
rocinante a Penango Monferrato, eccolo<br />
accompagnare intere squadre di ragazzi<br />
in fa cose escursioni in montagna:<br />
“Erano camminate a volte diffi cili, fi no al<br />
Monte Rosa, con i ragazzi delle colonie<br />
salesiane: lo scopo era quello di temprare<br />
il loro cara ere, far superare le loro<br />
paure, provare il loro coraggio”. Intanto<br />
studia teologia, frequenta l’università e<br />
termina con pieno successo quel percorso<br />
iniziato anni prima.<br />
Luigi Ghilardi diventa “Don” (sacerdote)<br />
il 2 luglio 1950 e per circa vent’anni insegna<br />
matema ca e fi sica, con importan<br />
esperienze a Bagnolo per tre anni, poi a<br />
Torino; ricordiamo anche la sua laurea in<br />
teologia oltre, naturalmente, matema -<br />
ca e fi sica, infi ne il diploma ISEF (educazione<br />
fi sica).<br />
A <strong>Rivoli</strong>, nella parrocchia di San Mar -<br />
no Vescovo, don Luigi (ormai per tut-<br />
“Don Ghi”) arriva nel 1964 ed inizia<br />
subito a darsi da fare, dando tu o se<br />
stesso con entusiasmo trascinante: riorganizza<br />
l’oratorio, organizza tornei di<br />
calcio sul campe o adiacente la Chiesa<br />
di S.Mar no, fonda la prima squadriglia<br />
libera di scout (Sq.Aquile) come appendice<br />
del gruppo “Torino 17°” coinvolgendo<br />
di quel gruppo Gianrinaldo Ferrero<br />
e Franco Dusio, me endo le basi di<br />
quello che diventerà poi il gruppo “<strong>Rivoli</strong><br />
2”. Tu o ciò naturalmente oltre ai suoi<br />
normali compi liturgici e non che riguardano<br />
l’incarico di vice-parroco della<br />
Parrocchia. Dà inizio nel 1966 ai lavori (e<br />
vi lavora di persona) per la costruzione<br />
del primo campo di calcio a 7 (ora campo<br />
per allenamento), su via Villarbasse,