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Le provocazioni di Enotria Andrea Bosi, Marzo 2011

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Immagine: Raccordo senza oculare<br />

Poi, una caratteristica molto comoda che dovrebbe avere il nostro raccordo<br />

fotografico è la possibilità <strong>di</strong> variare l’allungamento in modo micrometrico, così<br />

da poter regolare nel migliore dei mo<strong>di</strong> la messa a fuoco sulla fotocamera.<br />

Altre caratteristiche importanti sono poi la stabilità, la robustezza, la capacità<br />

<strong>di</strong> smorzare rapidamente le vibrazioni.<br />

Riguardo a questo ultimo aspetto che spesso è causa del tanto temuto micro<br />

mosso, io sconsiglio sempre l’utilizzo <strong>di</strong> un sostegno per la fotocamera tenuto<br />

separato dal microscopio. Molto meglio se abbiamo a che fare con un’unica<br />

struttura solidale, in questo modo, anche se si formassero delle vibrazioni,<br />

queste sarebbero in fase fra loro e la foto non ne risentirebbe.<br />

Viceversa, strutture anche robustissime, ma separate, sono sempre causa <strong>di</strong><br />

vibrazioni sfalsate fra loro, con immancabile creazione del micro mosso.<br />

Infine, se vi è possibile, cercate <strong>di</strong> contenere il peso delle fotocamera da<br />

utilizzare in afocale: se vi capitasse <strong>di</strong> fare la fotografia non al tubo trinoculare,<br />

ma da un normale oculare laterale, molto meglio avere “appesa” una<br />

fotocamera da pochi etti e che non sforza sulla delicata struttura della testata.

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