Giornalano 13-0208_Layout 1.qxd - Società Italiana Alani
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22<br />
Brevi considerazioni<br />
sul 1° Raduno di<br />
S. Urbano di<br />
Apiro<br />
Ettore Passalalpi<br />
Una casuale combinazione ha permesso<br />
che mi imbattessi, il <strong>13</strong> maggio 2007, a<br />
distanza di oltre 20 anni dall’ultima occasione<br />
precedente (Raduno di Campionato<br />
Sociale a Finale Ligure del 12 ottobre<br />
1986), in una manifestazione cinofila<br />
organizzata sotto l’egida della S.I.A. E<br />
l’evento, al quale ho assistito in maniera<br />
non continuativa ma che, comunque, ho<br />
visionato più volte nel corso della giornata,<br />
ha fatto riaffiorare nella mia mente le<br />
immagini dei raduni di tanto tempo fa (un<br />
paio dei quali ho anche avuto il piacere di<br />
organizzare a Roma, per l’esattezza nel<br />
1985 e nel 1986) e mi ha portato a formulare<br />
alcune considerazioni sulle diversità<br />
che ho potuto notare.<br />
Tanto per cominciare – e qui non posso<br />
mancare di fare i miei complimenti all’organizzazione<br />
(piuttosto capace, pur se<br />
scarna ed essenziale, che ho saputo è<br />
stata coordinata dal distaccato dottor<br />
Alberto Pellegrini) – il luogo scelto per lo<br />
svolgimento della manifestazione è senza<br />
dubbio incantevole, posizionato com’è a<br />
ridosso di una antica abbazia edificata<br />
intorno all’anno Mille in uno stile romanico-gotico<br />
piuttosto particolare: e questo,<br />
se non altro, ha arricchito culturalmente<br />
gli espositori. Il fatto, poi, che nei dintorni<br />
della chiesa di Sant’Urbano gli alberi (e<br />
quindi l’ombra) non siano molti, oppure<br />
solamente in fase di crescita, è stato brillantemente<br />
risolto con l’utilizzo delle<br />
strutture fisse presenti in loco e con l’impiego<br />
di varie coperture mobili, non posso<br />
dire se di proprietà privata o meno, montate<br />
praticamente all’istante.<br />
Sui giudizi, non essendo stato presente in<br />
modo assiduo e costante, non intendo<br />
esprimermi, però, senza incorrere nell’errore<br />
di battere dei campi oggettivamente<br />
difficili (e da me, purtroppo, ormai da<br />
tempo poco praticati), mi sia consentito<br />
di spendere qualche parola su alcune problematiche<br />
che non ho potuto fare a<br />
meno di notare.<br />
Come prima questione, non so se perché<br />
ho idealizzato nella mente i soggetti visti<br />
fino all’incirca quattro lustri fa o perché<br />
nel frattempo gli occhi mi si sono riposati<br />
(si tenga presente comunque che prima di<br />
smettere di partecipare alle esposizioni<br />
cinofile ho avuto modo di calcare i ring di<br />
diverse nazioni europee, e talora con<br />
discreti risultati) ho notato con grande<br />
stupore che attualmente la razza non è<br />
omogenea. Nella zona riservata al giudizio<br />
delle femmine, quella che ho frequentato<br />
per il maggior numero di minuti, ho<br />
constatato, all’interno della medesima<br />
classe o comunque in categorie fra di loro<br />
omogenee per età, l’esistenza di almeno<br />
tre differenti tipi di costruzione, quasi gli<br />
alani dovessero essere suddivisi e giudicati<br />
in diverse categorie: grande, media e<br />
piccola.<br />
Mentre poco o nulla posso dire a riguardo<br />
delle teste (quasi sempre ben modellate e<br />
discretamente cesellate negli individui<br />
maturi come in quelli più giovani), qualcosa<br />
ho da ridire (per alcuni soggetti, si<br />
badi bene) sulla quadratura dei tronchi,<br />
sulla profondità dei petti, sulla cerchiatura<br />
ed ampiezza dei toraci, sulle linee dorsali<br />
e sulla correttezza degli appiombi.<br />
L’alano, giustamente definito l’Apollo<br />
delle razze canine, è da curare dalla punta<br />
del naso alla fine della coda, altrimenti<br />
non solo perde il suo pomposo titolo<br />
onorifico, ma addirittura diviene una caricatura<br />
di se stesso.<br />
Quale prologo al secondo problema, mi<br />
permetto di segnalare che nella relazione<br />
presentata nel corso dell’ultima<br />
Assemblea dei soci, che pure gli assenti<br />
hanno avuto modo di conoscere perché<br />
pubblicata integralmente a pagina 4 del<br />
numero 12 de Il giornalano , la presiden-<br />
aver notato con ammirato stupore (ma<br />
pure con una punta di disappunto, quando<br />
la parte del soccombente è stata riservata<br />
a me) come alcuni smaliziati handler<br />
abbiano colto dei successi contro soggetti<br />
di livello pari, o addirittura leggermente<br />
superiore, in virtù di una buona presentazione<br />
del loro alano dinanzi al giudice di<br />
turno, ed è proprio per questo motivo che<br />
lo spettacolo negativo a cui ho assistito<br />
nel corso del raduno di Sant’Urbano mi ha<br />
veramente lasciato stupefatto. E posso<br />
anche capire se un privato non ha il<br />
tempo, la capacità o la voglia di allenare il<br />
soggetto di sua proprietà, che, spesso, più<br />
che un cane considera alla stregua di un<br />
compagno di vita (ma, forse, appunto per<br />
questo dovrebbe averne maggiore cura, in<br />
tutti i sensi), ma una mancanza del genere<br />
non la posso assolutamente perdonare<br />
ad un allevatore, il quale oltre a selezionare,<br />
dovrebbe anche pensare (per degli ovvi<br />
motivi divulgativi, se non altro) a “far<br />
vetrina ”.<br />
Molti alani di valore – e non mi si venga a<br />
dire che la qualità la si riconosce sempre a<br />
prima vista, perché così non è stato - ,per<br />
quanto gli ampi ring allestiti intorno alla<br />
secolare abbazia abbiano potuto vantare<br />
uno splendido tappeto erboso, proprio<br />
perché presentati male o comunque in<br />
maniera inadeguata, hanno tendenzialmente<br />
messo in mostra dei difetti dei<br />
quali in effetti sono privi. Lo stazionamento<br />
imperfetto in posizione di stallo, infatti,<br />
può creare l’impressione di masse non<br />
equilibrate, fuori del quadrato, con<br />
appiombi (anteriori e/o posteriori) non<br />
esattamente corretti e angolati.<br />
La mancanza di attenzione impedisce al<br />
te Amelia Murante ha ricordato: non ci soggetto proposto al giudizio di eviden-<br />
resta che aspettare pazientemente ziare la giusta ed armoniosa lunghezza del<br />
anche per il Test Caratteriale collo di o cui può rendere spento e vacuo un<br />
parliamo da quasi tre anni e che occhio datendenzialmente<br />
corretto e vivace.<br />
tanto Ł in attesa di essere approvato Se nel movimento l’alano non è condotto<br />
(o meglio preso in considerazione) a testa alta, ne va irrimediabilmente a<br />
dall ENCI ”. Ebbene, lasciatemi dire, alla risentire tutta la linea dorsale ed il cane<br />
luce di quanto ho avuto modo di osserva- può apparentemente presentare delle<br />
re, che questa esame è quanto mai neces- patologie (cifosi, lordosi, avvallamenti vari<br />
sario, perché ho visto un gran numero di o semplice mancanza di un buon punto di<br />
soggetti timidi, per non dire paurosi, assai garrese) delle quali, in realtà, non è asso-<br />
insicuri e con la coda perennemente tra le lutamente affetto.<br />
gambe. E questo, oltre ad essere conside- Ricordo – mi sia consentita una breve<br />
rato un difetto grave dallo standard, pone memoria autobiografica, che pongo al ser-<br />
la razza (si fa presto a fare di tutta l’erba vizio di tutti per esplicitare meglio i con-<br />
un fascio) al rischio del ridicolo. A Roma cetti che desidero trasmettere agli altri<br />
si direbbe “ grossi e fresconi “. E uti- sodali – che al mio esordio in una esposilizzo<br />
questo termine terminante in oni al zione (a Rapallo, in classe Giovani, il 26<br />
posto di quello canonico per restare nei febbraio 1978, sotto una pioggia batten-<br />
limiti della decenza.<br />
te), per mia colpa e per l’ovvia mancanza<br />
Ultima ratio , ma per importanza non di esperienza, il cane che presentai si<br />
ultima quaestio , la presentazione dei cani comportò in maniera semplicemente disa-<br />
nel ring. Premetto che l’ho sempre consistrosa. Il giudice, constatando la mia<br />
derata importante e non nego, talvolta, di ingenuità nel campo ed il dispiacere pro-