Basilicata Calabria Campania - l'Eco di Basilicata
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L'Eco <strong>di</strong> <strong>Basilicata</strong> <strong>Calabria</strong> <strong>Campania</strong><br />
Giovedì 15 Ottobre 2009 Lauria 11<br />
IL PUNTO/ E’ sempre crescente la problematica della “terza età”. I tempi per la realizzazione <strong>di</strong> una Casa <strong>di</strong> Riposo e <strong>di</strong> accoglienza sarebbero più che maturi<br />
Un esercito <strong>di</strong> 600 badanti già lavora nelle case dei laurioti<br />
All'interno <strong>di</strong> un convegno<br />
promosso dala partito dei<br />
Popolari Uniti svoltosi nei<br />
giorni scorsi a Lauria nella<br />
piazzetta dell’Ammiraglio, il<br />
sociologo Emi<strong>di</strong>o Lamboglia<br />
ha evidenziato una stima della<br />
presenza <strong>di</strong> badanti sul territorio<br />
lauriota. Alcuni calcoli<br />
(empirici per evidenti ed ovvi<br />
motivi), farebbero pensare ad<br />
un numero <strong>di</strong> presenze che si<br />
aggira sulle 600. Un dato enorme<br />
che non può non far riflettere.<br />
Per la maggior parte dei<br />
casi (90% ed oltre) sono lavoratrici<br />
dell'Est europeo che<br />
accu<strong>di</strong>scono persone anziane.<br />
Evidentemente questa richiesta<br />
così massiccia <strong>di</strong> persone che<br />
si occupano da vicino <strong>di</strong> quanti,<br />
per l'età o per malattia,<br />
hanno un ridotto campo d'azione,<br />
è la cartina al tornasole <strong>di</strong><br />
un bisogno crescente <strong>di</strong> assistenza<br />
soprattutto <strong>di</strong> alcune<br />
fasce sociali, a partire dagli<br />
anziani. Le famiglie <strong>di</strong> un<br />
tempo si poggiavano, nella<br />
maggior parte dei casi, su<br />
mogli e figlie casalinghe che<br />
curavano con grande attenzione<br />
la stagione finale dei propri<br />
mariti, padri e madri. Ora le<br />
cose sono cambiate e <strong>di</strong> molto.<br />
In famiglia marito e moglie<br />
Una frase sul Beato Lentini scatena un acceso<br />
<strong>di</strong>battito sulla storia locale e spinge<br />
due stu<strong>di</strong>osi a confrontarsi<br />
,<br />
Nicola Calcagno, L'opera <strong>di</strong> risanamento del banco <strong>di</strong> Napoli, pag. 10, in Sulle tracce <strong>di</strong> Nicola Miraglia, a cura del CIDI<br />
(Centro Iniziativa Democratica Insegnanti), Potenza 2009.<br />
Fede e Lealtà le<br />
virtù del Lentini<br />
(<strong>di</strong> Antonio Boccia)<br />
Per comprendere appieno sia i<br />
protagonisti che gli eventi del<br />
XIX secolo lauriota non si può<br />
prescindere da una accurata<br />
ricerca archivistica: in quest'ottica<br />
non è possibile trascurare<br />
da un lato l'influenza del<br />
pensiero giacobino nella<br />
società lucana dell'epoca, e<br />
dall'altro le relazioni esistenti<br />
all'interno del clero <strong>di</strong> Lauria.<br />
A tal proposito viene in prepotente<br />
rilievo la figura del<br />
sacerdote Lentini, autentico<br />
protagonista dei fatti del suo<br />
tempo.<br />
Grazie all'ausilio delle fonti è<br />
possibile storicizzare la figura<br />
del Beato: sappiamo infatti che<br />
la presenza ecclesiastica nell'epoca<br />
che ci interessa era caratterizzata<br />
sì da aspetti religiosi,<br />
ma anche dalla gestione <strong>di</strong><br />
interessi economici.<br />
Detto ciò mi si consenta l'autocitazione:<br />
vari erano i conflitti<br />
interni tra le parrocchie <strong>di</strong><br />
Lauria e non solo, perché essi<br />
affioravano anche tra gli stessi<br />
sacerdoti. Il clero locale, inoltre,<br />
si era scontrato con tutti i<br />
vescovi <strong>di</strong> Policastro nella<br />
seconda metà del Settecento,<br />
da Mons. Pantulliano a De<br />
Robertiis, da Mons. De Rosa<br />
sino al Ludovici, per ragioni<br />
che <strong>di</strong> spirituale avevano poco<br />
(A. Boccia, Massacro a Lauria,<br />
Il Giglio, Napoli 2006).<br />
Occorre anche sottolineare che<br />
la provenienza del Lentini era<br />
<strong>di</strong>versa da quella della maggioranza<br />
<strong>di</strong> altri preti, poiché il<br />
ceto sociale <strong>di</strong> origine era<br />
umile (, sostiene il giu<strong>di</strong>ce<br />
regio Raffaele Lentini, nella<br />
fondamentale, nonché prima<br />
biografia, Cenno biografico<br />
del Gran Servo <strong>di</strong> Dio,<br />
Avallone, Napoli 1843).<br />
Consacrato sacerdote nel<br />
1794, il Beato osservò rigidamente<br />
tutti i dettami e i precetti<br />
della religione cattolica (cap.<br />
3 e 4 op. cit.), ispirandosi con<br />
devozione ai principi <strong>di</strong> carità<br />
e lealtà, cui profuse tutta la sua<br />
vita, <strong>di</strong>videndosi tra il ministero<br />
sacerdotale, quello <strong>di</strong> educatore<br />
e soprattutto quello <strong>di</strong><br />
pre<strong>di</strong>catore (cap. 5).<br />
Se pur sia vero che egli dovette<br />
essere influenzato dai contatti<br />
inevitabili con i vescovi<br />
del tempo, che peraltro trascorrevano<br />
gran parte dell'anno<br />
nel palazzo episcopale <strong>di</strong><br />
Lauria, si contrad<strong>di</strong>stinse sempre<br />
per scelte coraggiose, autonome,<br />
consapevoli, come<br />
quando prese le <strong>di</strong>stanze dal<br />
resto del clero <strong>di</strong> San Nicola in<br />
or<strong>di</strong>ne alla <strong>di</strong>visione delle<br />
decime.<br />
In questa ottica, nel 1806, già<br />
autorevole sacerdote trentaseienne,<br />
il Lentini prende una<br />
decisa posizione legittimista,<br />
poi rimarcata ancor <strong>di</strong> più nel<br />
1814, allorquando l'o<strong>di</strong>osa<br />
occupazione militare francese<br />
ebbe finalmente termine (cap.<br />
8 op. cit.). Ma non è vero che,<br />
più giovane, egli si sia <strong>di</strong>sinteressato<br />
<strong>di</strong> politica, se è vero<br />
come è vero che già nel '99<br />
colse l'occasione per espiantare<br />
l'albero giacobino della<br />
Libertà: recita infatti (Va' e<br />
grida. Le pre<strong>di</strong>che del<br />
Venerabile Lentini, ed.<br />
Vivarium, Catanzaro 1992),<br />
volendo con ciò significare<br />
che non vi sono altri alberi<br />
vivifici, eccezion fatta per il<br />
sacro simbolo del crocifisso.<br />
Ragion per cui la frase dell'amico<br />
Nicola Calcagno, per<br />
altro preceduta dall'avverbio<br />
presumibilmente, appare essere<br />
senz'altro riduttiva, forse<br />
sanzionatoria, <strong>di</strong> certo liquidatoria:<br />
infatti il suo pensiero<br />
risulta essere molto più complesso,<br />
e trascende dal mero<br />
posizionamento ideologico,<br />
identificando nella Corona<br />
come istituzione della volontà<br />
<strong>di</strong>vina <strong>di</strong> Giustizia. E non a<br />
caso il contemporaneo<br />
Raffaele Lentini <strong>di</strong>stingue il<br />
Beato pre<strong>di</strong>catore apostolico<br />
(cap. 6 op. cit.) dal Beato<br />
"politico" (cap. 8 op. cit.), laddove<br />
l'autore ricorda l'arringa<br />
rivolta dallo stesso alla moltitu<strong>di</strong>ne,<br />
in occasione del definitivo<br />
ritorno <strong>di</strong> Fer<strong>di</strong>nando I: al<br />
finire del potere francese, nel<br />
1814, il sacerdote gestisce il<br />
cambiamento <strong>di</strong> potere a<br />
Lauria praticamente da solo<br />
(> (cap. 8) . Di converso,<br />
la storiografia non ci restituisce<br />
nessuna traccia del<br />
ruolo del Lentini nel biennio<br />
Corso (1806 - 1808), né tanto<br />
meno nel settennato<br />
Murattiano (1808 - 1814), il<br />
che ci fa presumere che in quel<br />
periodo si guardasse bene dal<br />
sostenere l'autorità costituita.<br />
Quin<strong>di</strong>, sostenere che il<br />
Lentini fosse "borbonico e<br />
legittimista" aiuta a leggere la<br />
figura del Santo concitta<strong>di</strong>no<br />
in maniera storicamente razionale<br />
e scevra da complicazioni<br />
<strong>di</strong> fede: è compito degli storici<br />
descrivere gli uomini, non fare<br />
della mera agiografia.<br />
All'epoca, inoltre, non era il<br />
solo: vari furono i prelati che,<br />
molto più del Lentini, non<br />
nascosero le proprie preferenze.<br />
Significativo è il caso dell'arciprete<br />
Catalani a Vaglio <strong>di</strong><br />
<strong>Basilicata</strong>, ove, alla piantagione<br />
dell'albero della Libertà,<br />
non ebbe remore a <strong>di</strong>re