l'Estate sta finendo - Mondello
l'Estate sta finendo - Mondello
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L’ESTATE <strong>sta</strong> <strong>finendo</strong>...<br />
Ogni e<strong>sta</strong>te ha il suo tormentone ma, sarà bene confessarlo subito, non ho idea di quale sia quello di que<strong>sta</strong><br />
<strong>sta</strong>gione. Ho sentito mille volte la canzone di Shakira lanciata dai Mondiali di calcio, ma quando ho chiesto conferma<br />
ai miei figli adolescenti mi hanno lanciato uno di quegli sguardi... solo i genitori di adolescenti possono capire cosa<br />
intendo. Qualcosa che <strong>sta</strong> fra la commiserazione e l’insofferenza. Comunque, hanno snocciolato altri nomi, a me<br />
ignoti. Dal fido Youtube hanno tratto perfino i video da abbinare ai suddetti nomi. A quel punto sono sbottata: “Certo<br />
che ai miei tempi la musica era un’altra cosa! Non que<strong>sta</strong> roba costruita a tavolino da gente che non sa cantare<br />
né tantomeno suonare e che alla fine dura lo spazio di un mattino!” (Orrore! Sembravo mia madre!)<br />
Sorprendentemente, i figli adolescenti non mi hanno fulminata ma, al contrario, hanno sorriso. Sì è vero, hanno<br />
ammesso, voi avevate Duran Duran, Michael Jackson, Abba, Earth Wind & Fire... e via elencando. Sono rima<strong>sta</strong> di<br />
stucco. Quando, tornando sui tormentoni estivi, ho citato i Righeira e l’E<strong>sta</strong>te <strong>sta</strong> <strong>finendo</strong>, che era quello che mi era<br />
venuto in mente scrivendo questo editoriale, la conoscevano!<br />
D’altra parte, chi di voi si trovava sulla spiaggia di <strong>Mondello</strong> a Ferragosto avrà notato che la musica propo<strong>sta</strong> nelle<br />
varie feste era del tutto diversa da quella di venti e più anni fa ma che, allo stesso tempo, non appena qualcuno<br />
tirava fuori qualche vecchio successo, nessuno si sottraeva a balli e canti.<br />
E dunque, l’e<strong>sta</strong>te <strong>sta</strong> <strong>finendo</strong>, anche se le belle giornate sono ancora con noi e ci resteranno a lungo. <strong>Mondello</strong><br />
si svuota, pian pianino, ma non perde in fascino. Sono in tanti quelli che la amano – o addirittura la preferiscono – in<br />
versione autunno-inverno: come Marcello Mandreucci “storica” figura di musici<strong>sta</strong> palermitano, animatore di serate,<br />
radio private, concerti, che abbiamo incontrato per parlare proprio del suo rapporto con la borgata marinara.<br />
Abbiamo incontrato anche Gianni Castellucci, della <strong>Mondello</strong> Italo Belga, per farci dire come è andata que<strong>sta</strong><br />
e<strong>sta</strong>te, e, già che c’eravamo, abbiamo pensato di farvi conoscere anche chi alla <strong>Mondello</strong> ci lavora. Per dare una<br />
faccia e un nome a chi si occupa della spiaggia.<br />
In questo numero troverete anche argomenti davvero autunnali, come la vendemmia e la propo<strong>sta</strong> di una gita<br />
in treno sull’Etna. Tutti i consigli per farvi un orto sul balcone di casa – ma anche le indicazioni su dove comprare<br />
prodotti bio, se proprio non avete il polllice verde. E ancora idee per il weekend, l’oroscopo, i libri... Buona lettura!<br />
duemiladieci settembre/ottobre<br />
Maria Cristina Castellucci<br />
L’EDITORIALE<br />
3 M
INDEX<br />
10<br />
Copertina<br />
Salvatore Podestà (detto Totò)<br />
addetto al salvataggio a <strong>Mondello</strong><br />
da 37 anni - ph Giuseppe Marinelli<br />
Direttore Responsabile<br />
Maria Cristina Castellucci<br />
Consulenza Editoriale<br />
Riccardo Agnello<br />
Hanno collaborato<br />
Cinzia Bono, Hanne Carstensen,<br />
Silvia Crucitti, Emilia Gatti, Sandro<br />
Giacomarra, Manuela Laiacona, Guido<br />
Ruggero Loria, Giuseppe Marinelli,<br />
Nina Melan, Marta Paolini, Stena<br />
Paternò del Toscano, Giovanna Vitrano<br />
Graphics & Layout<br />
Elena Castellucci, Giovanna Lo Bue,<br />
Anna Chiara Buffa<br />
Marketing<br />
Alessandro Tornambè (resp.)<br />
alessandrot@sikania.it<br />
Simona Ciriminna<br />
simonac@sikania.it<br />
Segreteria<br />
Federica Di Lorenzo<br />
<strong>Mondello</strong> Italo Belga<br />
Via Calipso, 1/d - Palermo<br />
tel. 091 453033 fax 091 6842852<br />
www.mondellomare.it<br />
Edito da Krea srl<br />
p.tta Scannaserpe, 3 - Palermo<br />
tel. 091 543506 fax 091 6373378<br />
www.sikania.it<br />
n. 97<br />
settembre/ottobre 2010 - Anno XXI N.E.<br />
Reg. Trib. Palermo del 17 febbraio 1987<br />
Distribuzione gratuita<br />
Stampa<br />
Tipografia Priulla, Palermo<br />
Periodico fondato nel 1931<br />
da Giovanni Romano<br />
20<br />
42<br />
36<br />
Scampoli 4<br />
News e altro<br />
Marcello Mandreucci 10 46<br />
Popolare, internazionale... <strong>Mondello</strong>!<br />
Nina Melan 14<br />
L’anima inattesa delle cose, delle case, delle nuvole<br />
<strong>Mondello</strong> 2011 16<br />
Novità sulla spiaggia del prossimo anno<br />
Etna 20<br />
Un viaggio fuori dal tempo<br />
Belli Resort<br />
Cu' niesci arriniesci 24<br />
30<br />
Dentro lo spazio, fuori dal tempo<br />
Da Palermo a Cannes e ritorno<br />
Andiamo a vendemmiar<br />
Le facce della “<strong>Mondello</strong>” 27<br />
36<br />
La natura passa la mano all’uomo<br />
Weekend 41<br />
Ibla Buskers a Ragusa<br />
La ricetta 42<br />
Il gelo di mellone<br />
Bio shopping 44<br />
Dalla campagna alla tavola in un clic<br />
Natura 46<br />
Orto in balcone<br />
Attualità 49<br />
Chi ha paura del punteruolo<br />
30<br />
Bravo chi legge 50<br />
Letture d’autunno<br />
Giochi 52<br />
settembre/ottobre duemiladieci
M 6<br />
Scampoli<br />
News e altro<br />
Nove opere e due balletti: così il calendario<br />
2011 della Fondazione palermitana<br />
che apre il nuovo anno con Senso -<br />
20/30 gennaio - compo<strong>sta</strong> per conto<br />
del Teatro da Marco Tutino e ispirata<br />
alla novella di Boito. Dal 24 febbraio al 3<br />
Palcoscenico Sicilia<br />
il cartellone unico<br />
Si chiamerà Palcoscenico Sicilia il<br />
cartellone unico del 2011 di tutte le<br />
istituzioni teatrali e musicali della<br />
Sicilia come deciso dall’assessorato<br />
Turismo durante un “vertice” nello<br />
scorso mese di agosto.<br />
Presenti i teatri Massimo Bellini di<br />
Catania, Massimo di Palermo, Vittorio<br />
Emanuele di Messina, dell’Inda di<br />
Siracusa, dell’Orchestra sinfonica<br />
siciliana, Taoarte, il Circuito del Mito,<br />
le Orestiadi di Gibellina, la Settimana<br />
di musica sacra di Monreale, il Teatro<br />
Biondo di Palermo e l’associazione<br />
Teatri di Pietra, oltre diversi tour<br />
operator e associazioni degli<br />
albergatori.<br />
Il calendario unico di spettacoli ed<br />
eventi consentirà, come affermato<br />
dall’assessore Strano, una migliore<br />
promozione per tempo nelle<br />
prossime borse del settore.<br />
PH ALICIA ROJO<br />
PH PUCCI SCAFIDI<br />
2011. Ecco la nuova <strong>sta</strong>gione al<br />
TEATRO MASSIMO<br />
marzo torna a Palermo dopo 40 anni<br />
La Gioconda di Ponchielli, mentre dal 29<br />
aprile all’8 maggio “l’affascinante<br />
affresco corale di sensualità e fede” di<br />
The Greek Passion di Bohuslav Martinu.<br />
Cenerentola di Prokof’ev sarà in scena<br />
dal 19 al 25 maggio, mentre a giugno<br />
(12/19) l’allestimento del Massimo della<br />
Lucia di Lammermoore precederà le<br />
opere pucciniane di Turandot e Tosca,<br />
a luglio al Teatro di Verdura.<br />
Con l’autunno, ecco Il Trovatore di Verdi<br />
(18/26 ottobre) e la Carmen (18/25<br />
novembre) nella nuova versione del<br />
regi<strong>sta</strong> catalano Calixto Bieito (in foto).<br />
Dal 6 al 18 dicembre la grottesca “invasione<br />
aliena” di Gian Carlo Menotti e del<br />
suo Help Help, The Globolinks! prima di<br />
chiudere con il balletto Lo Schiaccianoci<br />
sulle eterne note di Cajkovskij (20/23).<br />
Informazioni allo 091 6053521 oppure<br />
su www.teatromassimo.it<br />
CondizioniUMANE<br />
Dal 26 novembre al 20 dicembre il Loggiato di San<br />
Bartolomeo ospita la mostra di Guglielmo e Marta Acciaro,<br />
padre e figlia che si ritrovano a confrontarsi su uno stesso<br />
tema seppur ciascuno con la propria metodologia stilistica<br />
ed espressiva. La figura umana “studiata nella sua<br />
complessità fisica e psichica” sarà l’argomento interpretato<br />
come “centro della drammaticità del mondo contemporaneo<br />
e come spunto di riflessione sulle condizioni personali di<br />
ambedue”. Bisogna considerare, infatti, che Guglielmo è un<br />
passati<strong>sta</strong> per definizione, scrupolosamente attento ad un<br />
disegno e ad una composizione tipicamente rinascimentale<br />
ma, nono<strong>sta</strong>nte questo, estremamente attuale e moderno; Marta, invece, “si riallaccia a<br />
quelle correnti contemporanee espressioniste che fanno della velocità il proprio punto<br />
di forza e di identificazione”. Informazioni al tel. 091 6123832<br />
settembre/ottobre duemiladieci
P.O. BOX KENIA-AFRICA<br />
Il continente africano visto attraverso le opere<br />
di Armando Tanzini e gli scatti di Salvatore<br />
Margiotta, un percorso emozionale che resterà<br />
nelle sale dell’ex Cavallerizza di Palazzo S’Elia<br />
a Palermo dal 30 settembre al 31 ottobre.<br />
La mostra “mira a collocare topograficamente<br />
il luogo di origine del progetto espositivo,<br />
l’atelier di Armando Tanzini a Malindi, oggetto<br />
della ricerca del fotografo palermitano<br />
Salvatore Margiotta e luogo di sperimentazione<br />
di giovani artisti” che<br />
collaborano con Tanzini.<br />
Una ventina le opere<br />
dell’arti<strong>sta</strong>, tra cui<br />
pannelli dedicati<br />
alla terra africana,<br />
mappe realizzate con materiali di riciclo, sculture, composizioni figurali...<br />
un lavoro che è “alla base di un’intensa partecipazione dell’arti<strong>sta</strong><br />
alle vicende umane e sociali del popolo africano”.<br />
Coloratissimi i 30 scatti di Margiotta che accompagnano le opere<br />
di Tanzini. In via Maqueda, 81 a ingresso libero.<br />
News e altro SCAMPOLI
M 8<br />
SCAMPOLI News e altro<br />
Si svolgerà dal 22 al 24 ottobre la prima edizione della mostra di<br />
giardinaggio “La zagara - Piante, giardini, biodiversità e atmosfere<br />
d’autunno all’Orto Botanico di Palermo”, occasione e luogo ideali<br />
per celebrare in Sicilia l’Anno Internazionale della Biodiversità.<br />
La sede della mostra non è <strong>sta</strong>ta scelta a caso: l’Orto palermitano è<br />
uno straordinario scrigno di biodiversità con 12.000 specie vegetali<br />
su un’estensione di oltre 10 ettari. Inoltre, dal 1993, gestisce una<br />
banca del germoplasma per la conservazione dei semi delle specie<br />
endemiche, rare o minacciate. Dalla sua fondazione, nel 1779,<br />
l’Orto ha introdotto, studiato, tutelato, fatto conoscere un numero<br />
altissimo di specie vegetali. Si pensi ad esempio che da que<strong>sta</strong><br />
istituzione è partita la coltivazione in area mediterranea di due<br />
frutti popolari come il nespolo del Giappone e il mandarino.<br />
Mostre e conferenze affiancheranno la presentazione e la vendita<br />
di piante da giardino e da interno, fruttiferi, vaseria, ecc.<br />
Info: tel. 3395021024 e-mail: mostra.zagara@gmail.com<br />
VERDE AUTUNNO<br />
La spiaggia di <strong>Mondello</strong> incorona<br />
'U RE 'I POLLANCHE<br />
Que<strong>sta</strong> e<strong>sta</strong>te 2010 ha decretato il successo del personaggio<br />
più caratteristico della spiaggia di <strong>Mondello</strong>, il re delle pollanche,<br />
e del suo rap promo-pubblicitario. Gabriele, così si chiama<br />
l’arti<strong>sta</strong> della moderna “abbanniata”, si è fatto apprezzare per<br />
aver messo in rima baciata tutti i possibili tipi di pannocchie<br />
con i nomi, a cominciare da quelli femminili per finire a quelli<br />
di Totti e Berlusconi. Que<strong>sta</strong> sua cantilena è <strong>sta</strong>ta perfino remixata<br />
e immortalata in numerosi video. Tra questi vi consigliamo<br />
di dare uno sguardo al video di Repubblica, al link<br />
http://tv.repubblica.it/edizione/palermo/mondello-il-re-dellepollanche/51002?video<br />
e al campione di visualizzazioni - ben<br />
43.385 in un solo mese! - al link<br />
http://www.youtube.com/watch?v=4VpVWaCEBws<br />
Balarm, il magazine freepress<br />
che ci informa su “tutto quanto<br />
fa spettacolo”, ha inaugurato<br />
la sua nuova veste, colorandosi<br />
di rosso, verde e bianco,<br />
utilizzando un formato comodo<br />
e maneggevole, senza per<br />
questo rinunciare ad una<br />
migliore leggibilità. Nuovo il<br />
blog, curato dalla redazione ma<br />
aperto al contributo di tutti i<br />
lettori, ovvero uno spazio<br />
dedicato alla diffusione del<br />
giornalismo partecipativo che<br />
promuove la collaborazione<br />
attiva degli utenti attraverso la<br />
condivisione di opinioni, fotografie<br />
e video. Completano la<br />
nuova versione di Balarm<br />
i contenuti audiovisivi e i link<br />
ai siti amici. Infine, tra i progetti<br />
inaugurati con il restyling, ci<br />
sono la “Guida alla città”, interamente<br />
aggiornata, e la nuova<br />
versione del forum pensato<br />
come una bacheca integrata<br />
al sito. Tutto su www.balarm.it<br />
Viticultori Associati Canicattì, i migliori del Sud!<br />
La rivi<strong>sta</strong> tedesca Weinwirtschaft ha<br />
eseguito un test del livello qualitativo<br />
sulla produzione vinicola delle cantine<br />
sociali di Italia, Francia e Germania.<br />
Le cantine sociali italiane, con una<br />
valutazione media dei vini in concorso<br />
di 88 punti, hanno <strong>sta</strong>ccato le francesi<br />
e le tedesche; e Viticultori Associati<br />
Canicattì è entrata nella classifica<br />
“Top 20 Italiane” come prima e unica<br />
cantina del Sud Italia, piazzandosi al 13°<br />
È tempo di un<br />
BALARM TUTTO NUOVO<br />
posto con un punteggio che fa leva sugli<br />
ottimi risultati dell’Aquilae Nero d’Avola<br />
2008 (89 punti), e dell’Aynat 2007 che ha<br />
ottenuto 87 punti. Commenta il presidente<br />
della cantina, Giovanni Greco: “Nei risultati<br />
come questo vediamo il raggiungimento<br />
di una piena consapevolezza, a tutti i livelli,<br />
di una produzione qualitativamente<br />
superiore e rispettosa dell’identità viticola<br />
del territorio. Questo traguardo ci riempie<br />
tutti d’orgoglio”.<br />
settembre/ottobre duemiladieci
SCAMPOLI News e altro<br />
Davvero simpatica - oltre<br />
che interessante - l’iniziativa<br />
dell’azienda Planeta che ha<br />
deciso di condividere le<br />
emozioni della vendemmia<br />
su Facebook, il social<br />
network capace di azzerare<br />
di<strong>sta</strong>nze e cancellare confini.<br />
L’Almanacco della<br />
Vendemmia potrà essere<br />
sfogliato e vissuto da tutti<br />
coloro che si collegheranno<br />
Vendemmia FB<br />
con la pagina Planeta<br />
Winery avendo così accesso<br />
a tutta una serie di immagini<br />
realizzate giorno per giorno,<br />
SU<br />
un vero e proprio racconto<br />
semplice e immediato attraverso il quale partecipare ad “un rito che si ripete ogni anno sempre uguale e sempre diverso”.<br />
Scrivono dalla Cantina: “Cambia il clima, cambiano le persone e i colori, ma non le emozioni e le tensioni per tutti noi.<br />
Sarà un racconto di persone al lavoro, di mosti, di uve, che da Sambuca di Sicilia e Menfi si spo<strong>sta</strong> verso Noto, poi a Vittoria,<br />
per finire a ottobre sull’Etna”. La vendemmia quest’anno termina a fine ottobre, ma le sue emozioni<br />
resteranno vive per molto tempo ancora su www.facebook.com/profile.php?id=1006035566<br />
LANCIA GRAFFITI 2010<br />
A <strong>Mondello</strong> il quartier generale della manife<strong>sta</strong>zione<br />
Il Sicily Lancia Graffiti 2010, che si svolgerà dal 29 al 31 ottobre, ha scelto<br />
<strong>Mondello</strong> come quartier generale per ospitare il raduno internazionale<br />
riservato ai possessori di alcune delle più affascinanti automobili<br />
prodotte dalla Casa torinese tra il 1951 e il 1995.<br />
Ripercorrendo le strade di famose competizioni automobilistiche, come<br />
la Targa Florio, ecco che le Lancia sfileranno in tutta la loro bellezza<br />
(inclusa quella del rumore del motore) in una competizione che,<br />
pur avendo carattere prevalentemente turistico, vedrà anche delle gare<br />
con prove di regolarità e di percorrenza, come quella sul tracciato<br />
di 72 km della Targa Florio, e due crono-scalate come la salita<br />
di Montepellegrino e la Bellolampo-Passo di Rigano.<br />
Tutte le informazioni su www.sicilylanciagraffiti.com<br />
PH RICHARD LAMB<br />
TONNARA<br />
L’arte rianima lo <strong>sta</strong>bilimento Florio<br />
Qualche mese fa avevamo<br />
esposto i nostri timori a<br />
proposito di quella che<br />
sembrava essere l’ennesima<br />
“scatola vuota” del patrimonio<br />
culturale siciliano. E invece la<br />
Tonnara di Favignana è tornata<br />
a vivere. Di arte. Il 28 e il 29<br />
dello scorso mese di agosto<br />
la tonnara ha ospitato un<br />
“international art campus”,<br />
ovvero La Camera della Morte,<br />
progetto concepito da un<br />
gruppo di artisti residenti con<br />
le in<strong>sta</strong>llazioni del Laboratorio<br />
Saccaridi e le musiche del<br />
sassofoni<strong>sta</strong> Gianni Gebbia e<br />
del compositore Filippo Giuffré.<br />
“Il progetto - ha precisato<br />
l’assessore ai Beni Culturali,<br />
Gaetano Armao - mira a creare<br />
una serie di collaborazioni con<br />
enti e organizzazioni pubbliche<br />
e private”. Il primo passo è<br />
<strong>sta</strong>to fatto. Speriamo che<br />
seguano anche gli altri.<br />
M 10 settembre/ottobre duemiladieci<br />
PH TULLIO PUGLIA
Affidata al Brass Group la gestione del<br />
TEATRO SANTA CECILIA<br />
È sempre una bella notizia quella di un teatro che<br />
riapre. E anche se la notizia è degli inizi di questo<br />
settembre, noi non ci facciamo distrarre dai tempi<br />
di pubblicazione del nostro magazine e ne diamo<br />
notizia ai nostri lettori: riapre il Teatro Santa Cecilia<br />
di Palermo. La notizia è importante per più di un<br />
motivo. Certamente perché si tratta di un teatro<br />
storico: fondato nel 1692 dall’Unione dei Musici,<br />
in breve divenne il cuore musicale della città che<br />
qui ascoltava la musica sacra, lirica e sinfonica.<br />
Nel 1726, però, fu costretto alla chiusura dai danni<br />
riportati a causa del terremoto, danni che vennero<br />
recuperati ed eliminati solo nel 1787,<br />
anno della sua seconda apertura.<br />
Un secolo dopo, nel 1888, la chiusura definitiva<br />
e la trasformazione, in seguito, in deposito,<br />
con la spoliazione di tutti gli arredi e del palco.<br />
Dopo beghe infinite tra enti pubblici e privati, ecco che il teatro è <strong>sta</strong>to affidato alle cure artistiche<br />
del Brass Group, capofila di tutti gli enti musicali siciliani che vogliono utilizzare la struttura per<br />
rappresentazioni musicali. La convenzione avrà efficacia per 10 anni ed è rinnovabile.
LA MIA MONDELLO Marcello Mandreucci<br />
M 12 settembre/ottobre duemiladieci
Popolare,<br />
internazionale...<br />
<strong>Mondello</strong>!<br />
testo Giovanna Vitrano foto Giuseppe Marinelli<br />
Incontrando Marcello Mandreucci c’è una cosa che risulta<br />
chiara immediatamente: siamo davanti a un arti<strong>sta</strong>. Nell’accezione<br />
più bella e completa del termine. Le mani sempre in<br />
movimento scandiscono un ritmo dell’anima che è folk, ma<br />
anche country, blues, rock... Un sorriso aperto, gli occhi che<br />
hanno visto e sognato negli anni tutta la musica possibile, in<br />
ogni sua declinazione, da oggetto di programmi radiofonici<br />
a tessuto su cui dipanare storie in teatro, fino a quella più “canonica”,<br />
quella da incidere nei dischi o da comunicare nelle<br />
lunghe e chiare notti dei pub. Da qui, non si poteva che iniziare<br />
que<strong>sta</strong> chiacchierata con...<br />
Se dovessi paragonare <strong>Mondello</strong> a un tipo di musica, secondo<br />
te sarebbe jazz, funky o..?<br />
«<strong>Mondello</strong> la vedo più come un contenitore sonoro della<br />
nostra lingua popolare, ricca di contaminazioni... <strong>Mondello</strong> è<br />
multietnica, è il nostro mondo racchiuso in una cartolina. Io<br />
la vedo davvero come un’attrazione internazionale, capace di<br />
parlare al mondo con la sua lingua e senza bisogno di traduzione<br />
per farsi capire. <strong>Mondello</strong> è quella cantata da Massimo<br />
Melodia: “<strong>Mondello</strong>, anni 50, io ti ricordo come ieri, <strong>Mondello</strong>,<br />
la villeggiatura, gassose e cocco bello, patate e sfincionello,<br />
gabine cu pirtusu, e u mari, u mari! ca ‘nniera mai fitusu!”. <strong>Mondello</strong>,<br />
tutto sommato, è proprio ancora que<strong>sta</strong>».<br />
È così che l’hai conosciuta, ovvero, è que<strong>sta</strong> la <strong>Mondello</strong><br />
che ti viene in mente se ti chiedessi del tuo primo ricordo<br />
della borgata?<br />
(ride) «Mmmm, no. La scoperta di <strong>Mondello</strong> la riconduco ai<br />
giorni della scuola, quando le belle giornate - tutta colpa delle<br />
nostre belle giornate! - ti costringevano a marinare le lezioni.<br />
E si andava a <strong>Mondello</strong>. Che è una piccola Santo Domingo, è<br />
duemiladieci settembre/ottobre<br />
Marcello Mandreucci LA MIA MONDELLO<br />
<strong>Mondello</strong> è multietnica,<br />
è il nostro mondo<br />
racchiuso in una cartolina<br />
talmente bella che non trovo altri paragoni. E non è che voglia<br />
sparare alto o fare paragoni improponibili. È davvero così,<br />
e per certi versi è anche meglio.<br />
È una cartolina meravigliosa, con la sua spiaggia lunghissima<br />
e le palme e quei colori sempre accesi, che sia inverno<br />
o che sia e<strong>sta</strong>te. In più, è a un tiro di schioppo da casa, prendi<br />
un autobus o la bici e in pochi minuti ci sei. Personalmente<br />
non conosco un altro posto al mondo che sia così bello e così<br />
13 M
LA MIA MONDELLO Marcello Mandreucci<br />
M 14<br />
Preferisco la versione invernale della borgata<br />
perché è vivibile...e si riesce a sentire il rumore del mare<br />
vicino al centro città. Ma credo anche<br />
che proprio questo sia uno dei suoi difetti:<br />
siamo così tanto abituati ad averla,<br />
siamo così abituati alla sua bellezza che<br />
non la vediamo più. Forse è per questo<br />
che non la rispettiamo. Io preferisco la<br />
versione invernale della borgata proprio<br />
perché è vivibile, quando è possibile<br />
fare una passeggiata lungo i marciapiedi,<br />
quando è possibile andare in bici<br />
senza re<strong>sta</strong>re chiusi nel traffico (sì, succede<br />
anche con la bicicletta!), quando si<br />
riesce a sentire il rumore del mare, ma<br />
anche quello che ti dice la persona che<br />
hai accanto senza doverla far gridare. In<br />
e<strong>sta</strong>te è troppo rumorosa, è troppo caotica,<br />
macchine e clacson ovunque, musica<br />
sparata a palla dagli stereo o da...<br />
non lo so, ma in certi giorni sembra che<br />
anche le palme gridino musica a tutto<br />
volume! Non so se è perché fa parte<br />
delle “memorie di gioventù”, ma mi ricordo<br />
quanto era bello <strong>sta</strong>re in piazza,<br />
prendere un gelato da Renato o all’Antico<br />
Chiosco, passare da un polparo all’altro,<br />
senza mai saltare il piatto di ricci,<br />
da mangiare facendo a gara. Magari era<br />
meno elegante, magari era meno ordinata,<br />
ma era più divertente... Che poi<br />
<strong>Mondello</strong> non è solo mare! Se la spiaggia<br />
era il rifugio dai giorni di scuola<br />
troppo pesanti, Capo Gallo era la meta<br />
notturna per le prime<br />
fughe... romantiche! Arrivavi<br />
al cancello, pagavi il<br />
biglietto e cominciavi a<br />
sperare di avere avuto accesso<br />
al tuo piccolo momento<br />
di paradiso!».<br />
Se potessi esprimere un solo desiderio<br />
per fare qualcosa per <strong>Mondello</strong>,<br />
cosa vorresti?<br />
«Abolirei immediatamente l’uso di<br />
ogni macchinario a motore! Niente<br />
auto, niente motorini. Solo autobus cabriolet<br />
e poi tutti a piedi o in bicicletta.<br />
<strong>Mondello</strong> con il silenzio è di una bellezza<br />
che non ha paragoni con niente,<br />
altro che spiagge tropicali, esotiche!<br />
<strong>Mondello</strong> è tutto, è mare, riserva naturale,<br />
borgo di pescatori... Ed è così bella<br />
che nono<strong>sta</strong>nte tutto è sempre piena di<br />
turisti. Ma, visto che si fa per gioco, di desideri<br />
ne voglio esprimere anche altri.<br />
Vorrei <strong>Mondello</strong> più ricca di eventi culturali,<br />
la vorrei più curata, vorrei vederla<br />
valorizzata in ogni suo aspetto,<br />
dalle aiuole all’illuminazione,<br />
la vorrei piena di vita, in<br />
e<strong>sta</strong>te e in inverno, piena<br />
di gente, sì, ma di gente<br />
che ne abbia rispetto. E<br />
per questo c’è bisogno<br />
di una qualche forma di<br />
educazione, che forse<br />
potrebbe avere come prima<br />
lezione quella di riscoprirla,<br />
quella che ci faccia rendere<br />
conto - soprattutto a noi palermitani - di<br />
quale importanza possa avere un luogo<br />
straordinario come questo. Se riuscissimo<br />
a guardarla con gli occhi degli<br />
‘stranieri’, forse riusciremmo a vederla<br />
davvero. E tu pensa cosa potrebbe essere,<br />
quale attrazione turistica internazionale<br />
potrebbe diventare... senza<br />
considerare l’indotto... Ma sì, bisognerebbe<br />
pulirla da tutta la gran confusione<br />
che c’è».
Cuore artigiano Nina Melan<br />
Nina Melan<br />
L’anima inattesa delle cose, delle case, delle nuvole<br />
Si fa chiamare “piccola artigiana”, e mai definizione fu più<br />
appropriata: Daniela Melan (ma gli amici la conoscono come<br />
Nina) è piccola per davvero, poco più che uno scricciolo.<br />
Piccola è anche la sua arte, come se nascendo dalle<br />
sue mani piccine ogni cosa acqui<strong>sta</strong>sse una dimensione<br />
minuta.<br />
La sua arte si esplica in ogni direzione e così<br />
diventa difficile spiegare “esattamente”<br />
cosa produce. Perché, allo stesso<br />
tempo, è una cerami<strong>sta</strong>, una creatrice<br />
di bijoux e still life, una pittrice.<br />
E, soprattutto, è “innamorata” delle cose: dovunque vada, il<br />
suo sguardo è dappertutto, perché da tutto si può trarre<br />
un’ispirazione. Un sasso, un giocattolo dimenticato, un muc-<br />
www.ninamelan.it<br />
chietto di viti. Tutto va bene perché<br />
tutto può diventare qualcos’altro.<br />
Come nella deliziosa serie<br />
dei Portastuzzicadenti, piccoli still<br />
life che mettono insieme “oggetti smarriti”,<br />
vale a dire oggetti rimasti “senza utilità o senza posto o senza<br />
amore o senza nessuna di queste tre fortune”.<br />
Quadretti ad alto rilievo in cui il frammento di una zip, la<br />
trascurata sorpresa di un ovetto di Pasqua, un bigodino solitario<br />
compongono un’immagine altra.<br />
Come il nome suggerisce, per la verità, tali oggetti hanno<br />
una loro utilità: bisognerebbe porli nei pressi del tavolo da<br />
pranzo, per riporvi, appunto, gli stuzzicadenti. Ma non necessariamente:<br />
è possibile dar loro anche un altro posto, e riser-<br />
M 16 settembre/ottobre duemiladieci
varsi, ogni qualvolta vi si passa accanto, il piacere della scoperta<br />
dei dettagli. Anche gli ornamenti smarriti nascono dall’assemblaggio,<br />
un po’ casuale, un po’ ricercato, di minutaglie<br />
che in questo modo riprendono una loro ragion d’essere.<br />
Recupero, insomma, ma non solo.<br />
L’arte di Nina, infatti, si esplica anche, come accennato, nella<br />
creazione di ceramiche e dipinti. Ancora una volta, incontriamo<br />
il suo gusto per il bizzarro e l’inatteso. Prendete i Cotti:<br />
nascono senza un piano ben preciso, dal modellare dapprima<br />
ozioso di materiali primordiali. Nina si lascia guidare dal gusto<br />
tutto particolare per le “cose a forma di cose”: l’archetipo di<br />
un bicchiere, di una scatola, di un vaso. Piccoli particolari vengono<br />
aggiunti ed eliminano ogni realismo. Vasi e zuccheriere<br />
vengono presi d’assalto da colonie di babbaluci; agglomerati<br />
di case abitano il coperchio delle scatole; gigantesche lune<br />
annullano ogni proporzione di minuti paesaggi.<br />
La tecnica è tutta nelle sue dita ed il risultato è inevitabilmente<br />
e meravigliosamente imperfetto. Osservando i Cotti si<br />
ritrova semplicemente un pizzico d’incanto, un po’ di morbidezza<br />
e molta quiete.<br />
Infine, ma non meno importanti, i dipinti, caratterizzati da<br />
pulizia grafica e originalità d’ispirazione.<br />
C’è la serie delle Apparizioni industriali, nata dal ricordo<br />
di innumerevoli viaggi per la Pianura Padana, una miriade di<br />
spo<strong>sta</strong>menti notturni durante i quali l’unico segno visibile<br />
erano le fabbriche padane, sfondo ai pensieri intensi della<br />
duemiladieci settembre/ottobre<br />
Nina Melan Cuore artigiano<br />
Notturni<br />
Sette giorni per fare la conoscenza del mondo artistico di Nina Melan,<br />
giovane co-protagoni<strong>sta</strong>, insieme con Ali Calandra, della mostra<br />
“Notturni” allestita al Kursaal Kalhesa di Palermo dal 3 al 10 ottobre.<br />
Una settimana, quasi una breve vacanza da trascorrere in un mondo<br />
“altro”, un universo parallelo in cui il significato degli orizzonti visibili<br />
si trasforma, si ripulisce, lasciando emergere quel fiabesco che troppo<br />
spesso non si riesce più ad apprezzare.<br />
Arte, quindi, da intendersi nell’accezione più alta del termine, ovvero<br />
quella formula magica per cui il quotidiano diventa straordinario<br />
e l’invisibile diventa percepibile, rendendo ogni orizzonte fonte di<br />
bellezza e di poesia.<br />
Al Kursaal Kalhesa di Foro Umberto I, n. 21 fino al 10 ottobre.<br />
Per informazioni: www.kursaalkalhesa.it - tel. 091 6167630<br />
notte. Fabbriche che nella fantasia di<br />
una ragazzina erano foreste di tubi e<br />
sbarre, visioni surreali di un’isola semiaddormentata<br />
di luci verticali che scivolano<br />
lungo le ciminiere, gotiche architetture<br />
aliene che compaiono e scompaiono<br />
nel buio notturno in un battito di ciglia.<br />
Lei non sa mai cosa producano e, in verità, mai se lo domanda,<br />
tendendo a rispondersi che fabbricano nuvole. A rendergliele<br />
particolarmente care è l’osservare quanto tutto possa apparire<br />
diverso.<br />
Il grigio polveroso ed inumano che la stessa scena rivela<br />
nella luce solare si trasforma in misterioso luogo incantato<br />
nell’oscurità che accompagna i viaggi notturni.<br />
Una metafora per sottolineare come semplicemente una<br />
diversa luce, un diverso punto di vi<strong>sta</strong>, basti a stravolgere una<br />
sensazione, un’impressione, un’idea.<br />
Poi c’è la serie dei Guizzi, con i pesciolini rossi che si muovono<br />
in<strong>sta</strong>ncabili su un incongruo, ancorché elegantissimo<br />
sfondo nero; le Nature quasi morte e il delizioso Flyzoo: illustrazioni,<br />
piccoli dipinti, disegni caratterizzati da una semplicità<br />
e pulizia tale per cui risultano adatti ad applicazioni di<br />
molti e diversi generi.<br />
Per certi versi la parte più “commerciale” del suo lavoro,<br />
senza che questo significhi mai uno svilimento della sua personalissima<br />
cifra artistica.<br />
17 M
ATTUALITÀ Novità sulla spiaggia del prossimo anno<br />
testo Emilia Gatti foto Hanne Carstensen, EC<br />
<strong>Mondello</strong><br />
verso il<br />
Tre immagini del progetto per un nuovo “cortile”<br />
Logica dice che alla fine di una <strong>sta</strong>gione balneare si dovrebbero<br />
fare i bilanci di quanto accaduto. Ma alla <strong>Mondello</strong> Immobiliare<br />
Italo Belga la fine di una <strong>sta</strong>gione balneare in pratica<br />
non arriva mai: i lavori e i progetti per la prossima sono già in<br />
cantiere, e le idee per l’e<strong>sta</strong>te 2011 sono davvero tante.<br />
Bisogna dire, però, che buona parte dei suggerimenti vengono<br />
proprio dall’utenza, dal gradimento che si registra anno<br />
dopo anno, dall’energia che si riceve nel vedere come le idee<br />
dello <strong>sta</strong>ff vengono accolte e applaudite, e dal lavoro di analisi<br />
che si compie sulle immancabili critiche, da cui si può solo<br />
trovare slancio per fare sempre meglio. O, quantomeno, ci si<br />
può, ci si deve provare.<br />
La diminuzione delle cabine, superato lo shock iniziale, si è<br />
rivelata la mossa “giu<strong>sta</strong>” per un maggior gradimento dell’organizzazione<br />
del lido. Talmente tanto che quest’anno si è dovuto<br />
ricorrere ad un aumento dei posti messi a disposizione<br />
nelle spiagge attrezzate di Valdesi e della Sirenetta. Da qui<br />
l’idea di ampliare gli spazi dedicati alle spiagge attrezzate…<br />
«Da almeno un anno stiamo lavorando ad un progetto che,<br />
se risponderà ad ogni esigenza di fattibilità, potrebbe rappresentare<br />
un ennesimo passo avanti nell’offerta che la Società<br />
mette a disposizione dell’utenza – dice Gianni Castellucci,<br />
Amministratore Delegato della <strong>Mondello</strong> -. Si tratta di un progetto<br />
studiato appositamente sulle segnalazioni, sulle esi-<br />
Alla <strong>Mondello</strong> Immobiliare Italo Belga la fine di una<br />
<strong>sta</strong>gione balneare in pratica non arriva mai: i lavori e<br />
i progetti per la prossima sono già in cantiere,<br />
e le idee per l’e<strong>sta</strong>te 2011 sono davvero tante<br />
2011<br />
genze, sulle indicazioni di quanti frequentano la spiaggia di<br />
<strong>Mondello</strong>, un progetto che vede una parte della spiaggia dedicata<br />
a un’area cabine dotata di ogni comfort: il cortile più<br />
largo chiuso ai lati dalle cabine fornite anche di sedie, lettini<br />
e ombrelloni, con al centro un’isola d’ombra attorno alla quale<br />
si allarga un ampio spazio comune aperto al centro.<br />
Lo spazio d’ombra è un’isola preziosa, soprattutto per dare<br />
la possibilità di trovare rifugio dal sole impietoso del mezzogiorno<br />
(che non tutti riescono a fronteggiare!), una sorta di<br />
zona-relax dove poter leggere, o mangiare un gelato o consultare<br />
le ultime news sul proprio computer o smart phone».<br />
E a proposito di zone “arredate” con lettino e ombrellone,<br />
è previsto un ulteriore ampliamento delle spiagge<br />
attrezzate.<br />
«Sì. Abbiamo ricevuto così tanti consensi e così tante richieste<br />
che davvero non se ne può più fare a meno. D’altronde, è<br />
la soluzione più comoda per l’utenza giornaliera che ha a disposizione<br />
il necessario per trascorrere il tempo libero in<br />
spiaggia a costi ridotti. Sappiamo di non poter fronteggiare<br />
tutte le richieste – la spiaggia è grande, sì, ma non è infinita! –<br />
ma almeno proviamo a fare il massimo possibile. Certo, dovremo<br />
diminuire ancora il numero delle cabine, ma siamo abba<strong>sta</strong>nza<br />
fiduciosi nella buona accoglienza del nuovo<br />
progetto».<br />
M 18 settembre/ottobre duemiladieci
Novità sulla spiaggia del prossimo anno ATTUALITÀ<br />
E poi c’è anche un altro progetto, che però ha a che fare<br />
con la sicurezza in mare.<br />
«In materia di sicurezza c’è sempre qualcosa che si può migliorare,<br />
non fosse altro per le continue innovazioni tecnologiche.<br />
Ma que<strong>sta</strong> volta i miglioramenti che pensiamo di<br />
apportare non hanno proprio niente a che fare con le tecnologie,<br />
bensì con l’aiuto più prezioso che si possa sperare di ricevere<br />
se si è in mare e si ha qualche problema. Parlo delle<br />
unità di salvataggio, che nel 2011 saranno decisamente “diverse”.<br />
Due delle sette torrette di avvi<strong>sta</strong>mento saranno affidate<br />
alle unità cinofile della Scuola Italiana Cani di Salvataggio,<br />
scuola che – ammirata in tutto il mondo per la sua serietà e<br />
per la preparazione pretesa a fronte del brevetto – già fornisce<br />
le unità cinofile alla Guardia Costiera, agli elicotteri SAR<br />
salvataggio<br />
a 4 zampe<br />
dell’Aeronautica Militare. Così la Sicilia avrà le sue prime due<br />
unità cinofile operative, e <strong>Mondello</strong> potrà essere presa ad<br />
esempio dal resto delle <strong>sta</strong>zioni balneari dell’Isola. Per questo<br />
lo scorso 19 settembre abbiamo organizzato nella spiaggia<br />
attrezzata di Valdesi una dimostrazione del lavoro dell’unica<br />
unità cinofila con brevetto presente in Sicilia (proprio a que<strong>sta</strong><br />
se ne affiancherà una seconda), la coppia formata dal conduttore<br />
Marcello Consiglio e da Artù, bellissimo Bovaro Bernese<br />
che si è già conqui<strong>sta</strong>to l’affetto e la simpatia di tutti coloro<br />
che hanno partecipato alla manife<strong>sta</strong>zione e che non vedono<br />
l’ora di ritrovarlo in spiaggia, anche se – e questo è certo –<br />
nulla riesce a distrarre Artù durante le sue ore di lavoro!».<br />
S’impone, a questo punto, sentire la voce degli altri due<br />
protagonisti di questo articolo, ovvero Marcello Consiglio<br />
e Artù. Quest’ultimo, a dire il vero, sembra proprio di<br />
poche parole, ma – nono<strong>sta</strong>nte la mole – ha negli occhi<br />
uno sguardo cucciolo e buono.<br />
«Artù adesso ha tre anni e quattro mesi, ma si allena da<br />
quando era soltanto un batuffolo di pelo. I migliori risultati, d’altronde,<br />
non si ottengono se il cane non ha il piacere di nuotare,<br />
di “lavorare” con il compagno-collega.<br />
Ci vogliono anni di allenamento, anche se si può ottenere il<br />
brevetto già dopo 12-18 mesi di lavoro, e comunque bisogna<br />
sempre sottoporsi agli esami annuali per il rinnovo. Ma proprio<br />
in questo <strong>sta</strong> la serietà della scuola italiana, l’unica a livello internazionale<br />
in grado di preparare i cani anche all’elisoccorso<br />
sia militare che civile».<br />
19 M
ATTUALITÀ Novità sulla spiaggia del prossimo anno<br />
Il cane non si distrae: non c’è scena curiosa<br />
o cagnolina affascinante che possano distrarre<br />
Artù quando è in servizio<br />
Ma in cosa dobbiamo ritenere migliore il cane rispetto<br />
all’uomo?<br />
«In tantissime cose! Ad esempio, il cane non si distrae: non<br />
c’è scena curiosa o cagnolina affascinante che possano distrarre<br />
Artù quando è in servizio. Poi c’è la capacità di comprendere<br />
le situazioni di pericolo fin dai primi segnali, fin da<br />
quando la persona in difficoltà inizia ad assumere un atteggiamento<br />
anche solo un po’ scomposto: il cane si pone in allerta,<br />
richiamando – se è il caso – l’attenzione del collega<br />
umano. Ancora, il cane – trainando il conduttore verso la persona<br />
in pericolo – consente al collega umano di risparmiare<br />
le forze che gli saranno necessarie per affrontare un soggetto<br />
in preda al panico; e poi, al ritorno, mentre il conduttore si occuperà<br />
esclusivamente del salvato, il cane provvederà a trainare<br />
entrambi fino alla riva, scegliendo contemporaneamente<br />
le via meno faticosa e più breve da seguire. E sì, i cani sentono<br />
molto più chiaramente le correnti di quanto non sappia fare<br />
l’uomo!».<br />
Non c’è il rischio che una persona già in difficoltà vedendosi<br />
venire incontro un cane di queste dimensioni si spaventi<br />
ancor di più?<br />
«Il cane non deve mai arrivare per primo addosso a chi è in<br />
pericolo. Il conduttore, giunto nei pressi del soggetto da salvare,<br />
lascia il cane e, con veloci bracciate, sarà alle spalle della<br />
persona in questione in un tempo brevissimo.<br />
Il cane, che nel frattempo si è avvicinato, saprà come posizionarsi<br />
per dare modo al collega umano di afferrare la maniglia<br />
nel modo più facile, così da iniziare il rientro velocemente.<br />
Davvero, un cane da salvataggio in acqua è quanto di meglio<br />
si possa sperare!».<br />
E fuori dall’acqua? Un animale bello come questo in<br />
spiaggia attirerà l’attenzione di tutti i bambini…<br />
«Sì, succede sempre. Ma nell’addestramento è incluso<br />
anche questo: non ci sarà mai una reazione diversa dallo scodinzolare,<br />
nemmeno nei casi più… estremi!».<br />
M 20 settembre/ottobre duemiladieci
Rachele D’Angelo<br />
Gaia Salardino<br />
><br />
><br />
duemiladieci settembre/ottobre<br />
< Manuela<br />
Bisanti<br />
><br />
Angela Viola<br />
i ritratti di Artù<br />
I bambini che hanno assistito<br />
alla presentazione di Artù<br />
sulla spiaggia di Valdesi sono <strong>sta</strong>ti<br />
invitati a disegnare la loro esperienza.<br />
Ecco alcune delle loro opere<br />
Alessandra<br />
Vitale ><br />
Elena Salardino<br />
< Martina<br />
Mu<strong>sta</strong>cciolo<br />
><br />
21 M
PH ARCHIVIO PARCO DELL’ETNA
la circumetnea<br />
Il tracciato della Ferrovia<br />
Circumetnea fu progettato<br />
dall’ingegnere inglese Robert<br />
Trewhella che, nel 1885, come<br />
si legge nel sito della ferrovia<br />
“stipulò un compromesso col<br />
Consorzio, in base al quale<br />
avrebbe dovuto occuparsi di<br />
tutto, dal progetto alla costruzione<br />
ed all’esercizio della<br />
linea, in cambio dell’esclusività<br />
sulla linea e del divieto di<br />
concessione di altre linee con<br />
lo stesso percorso”.<br />
I lavori iniziarono quattro anni<br />
dopo e furuono ultimati nell’arco<br />
di sei anni: nel 1895 que<strong>sta</strong><br />
moderna infrastruttura era<br />
una realtà al servizio dell’economia<br />
come del tempo libero.<br />
testo Maria Cristina Castellucci<br />
“O mio benevolo lettore, che andrai un giorno a Catania, ricordati<br />
di fare il giro della ferrovia Circumetnea, e dirai che è<br />
il viaggio circolare più incantevole che si possa fare in sette<br />
ore sulla faccia della terra”. Certo non potrebbe esistere presentazione<br />
migliore di quella scritta da Edmondo de Amicis<br />
all’indomani dell’escursione compiuta sul vulcano a bordo di<br />
uno dei trenini della ferrovia dell’Etna, all’epoca quasi nuova<br />
di zecca. Una ferrovia (sono ancora parole di De Amicis, dal<br />
suo libro Ricordi di un viaggio in Sicilia) che attraversa un paradiso<br />
terrestre, interrotto qua e là da zone dell’inferno. Il paradiso<br />
è il territorio ubertoso, le vedute amplissime sul mare,<br />
sulle terre coltivate, sul cono dell’Etna che è sempre visibile,<br />
ora dall’una ora dall’altra prospettiva, lungo tutto il tragitto.<br />
L’inferno, se proprio così vogliamo chiamarlo, è lo spettacolo<br />
corvino delle lave solidificate, muraglie di lava alte come case,<br />
mucchi di materiale vulcanico rabescato, striato, foggiato in<br />
mille strane forme di serpenti e di corpi umani mostruosi,<br />
dove non appare un filo d’erba.<br />
Oggi come allora, l’escursione sull’Etna a bordo delle littorine<br />
che sferragliano lungo l’unica linea a scartamento ridotto<br />
rima<strong>sta</strong> in Sicilia è fra le più richieste dai visitatori del territorio<br />
del vulcano. Anche se, di fatto, non è un’attrazione turistica in<br />
senso stretto, sebbene fin dalla sua inaugurazione, 115 anni<br />
fa, si sia rivelata utile non solo a chi viaggiava per lavoro, ma<br />
duemiladieci settembre/ottobre<br />
Etna / Un viaggio fuori dal tempo FUORI LE MURA<br />
Da Catania, su fino a Maletto<br />
e poi in discesa nella valle dell’Alcantara:<br />
115 anni di rotaia tra paradiso e inferno<br />
Un viaggio<br />
fuori dal tempo<br />
anche a coloro che si spo<strong>sta</strong>vano per piacere. I principali fruitori,<br />
comunque, erano e sono ancora i pendolari – coloro, cioè<br />
che dai paesi dell’Etna dovevano spo<strong>sta</strong>rsi a Catania e viceversa<br />
– e i titolari di attività economiche, soprattutto agricole,<br />
che grazie ai treni potevano trasportare le proprie merci verso<br />
la co<strong>sta</strong> con una velocità e una semplicità fino ad allora impensabile.<br />
Ecco, velocità è forse una parola grossa. A causa<br />
della tortuosità del percorso, che attraversa tutti i paesini delle<br />
falde, salendo, nella zona di Bronte, fino alla ragguardevole altezza<br />
di 1000 metri sul livello del mare, il trenino ancora oggi<br />
PH ARCHIVIO CIRCUMETNEA / PIETRO RIZZO<br />
23 M
FUORI LE MURA Etna / Un viaggio fuori dal tempo<br />
info<br />
Il biglietto giornaliero, che co<strong>sta</strong><br />
6,85 €, si acqui<strong>sta</strong> nelle <strong>sta</strong>zioni<br />
e presso tabaccherie/edicole.<br />
Consente di percorrere l’intero<br />
circuito salendo e scendendo dai<br />
treni per la visita alle località<br />
che interessano. I treni<br />
viaggiano dalle 6 del mattino<br />
circa fino intorno alle 21.<br />
Per informazioni:<br />
Ferrovia Circumetnea<br />
telefono 095 541250<br />
www.circumetnea.it oppure<br />
Azienda Turismo Catania<br />
telefono 095 0937024<br />
www.turismo.provincia.ct.it<br />
raggiunge al massimo la velocità di 60<br />
km all’ora. Non proprio mozzafiato, e in<br />
effetti impiega circa tre ore e mezza per<br />
compiere l’intero percorso di un centinaio<br />
di chilometri (comunque un miglioramento<br />
rispetto all’epoca di De<br />
Amicis, che ci mise sette ore).<br />
Tuttavia, a meno che non si abbia uno<br />
specifico impegno, la scarsa velocità<br />
non è un problema. Al contrario, consente<br />
ai viaggiatori di “gu<strong>sta</strong>re” con<br />
tutta calma i paesaggi.<br />
Il treno parte da Catania e inizia il<br />
suo viaggio attraversando la periferia<br />
cittadina. Poiché que<strong>sta</strong> parte del percorso<br />
non è obiettivamente di particolare<br />
interesse, se ne può approfittare per<br />
fare amicizia con i compagni di avventura:<br />
sulle littorine dell’Etna che, come<br />
accennato, sono molto utilizzate dai<br />
pendolari, i passeggeri si conoscono<br />
tutti e la presenza di “visitatori” suscita<br />
sempre curiosità e interesse.<br />
Senza dubbio ci sarà qualcuno che<br />
vorrà darvi consigli su questo e quell’altro,<br />
indicarvi luoghi da non perdere o<br />
un “posticino” per mangiare l’autentica<br />
cucina etnea. Uno dei vantaggi di<br />
quest’escursione, infatti, è quello che si<br />
può salire e scendere dalle littorine a<br />
piacimento: se si ha voglia di visitare<br />
uno o più paesi, si può lasciare un treno<br />
e ripartire col successivo.<br />
Dopo MISTERBIANCO, quasi d’incanto<br />
ecco che comincia il “vero” paesaggio<br />
etneo: la linea ferrata si dipana fra<br />
colate laviche vecchie di secoli che a<br />
volte si spingono quasi fin sui binari e si<br />
contendono lo spazio con frutteti, orti,<br />
vigne e, naturalmente, con i borghi dell’Etna.<br />
Il primo comune di un certo rilievo sul<br />
percorso è PATERNÒ: conta quasi 50mila<br />
abitanti e la più importante voce della<br />
sua economia è l’agrumicoltura.<br />
Il principale luogo di interesse per chi<br />
decide di scendere qui è la collina su cui<br />
sorgono il Castello Normanno e la Basilica<br />
di Santa Maria dell’Alto, entrambi di<br />
fondazione medievale. Ma mentre la<br />
chiesa venne profondamente modificata<br />
nei secoli seguenti, per venire adeguata<br />
al gusto barocco, la fortezza ri mane<br />
nel suo aspetto originale, con le spesse<br />
mura di lava corvina in cui la pietra calcarea<br />
ritaglia leziose finestre bifore.<br />
Curiosamente, nella vicina ADRANO<br />
c’è un castello normanno quasi identico<br />
a questo: stessa forma quadrangolare e<br />
massiccia, stessa posizione prominente.<br />
Adrano, del resto, condivide molte parti<br />
della sua storia con Paternò, com’è testimoniato<br />
anche dai reperti custoditi nel<br />
museo archeologico, ospitato proprio<br />
all’interno del castello. Gli altri edifici<br />
principali sono la Chiesa Madre dedicata<br />
all’Assunta e la Chiesa di Santa<br />
Lucia, cui è annesso un mastodontico<br />
monastero.<br />
M 24 settembre/ottobre duemiladieci<br />
PH ARCHIVIO CIRCUMETNEA<br />
PH ARCHIVIO CIRCUMETNEA
PH ARCHIVIO PARCO DELL’ETNA<br />
La littorina piega ora verso Nord e raggiunge<br />
BRONTE, la capitale del pi<strong>sta</strong>cchio,<br />
prodotto rinomatissimo non solo<br />
in Sicilia. Qui, dunque, la so<strong>sta</strong> sarà di carattere<br />
gastronomico, anche se pure<br />
questo piccolo paese custodisce interessanti<br />
memorie del proprio passato.<br />
Inizia da qui il tratto considerato più<br />
spettacolare del percorso: la linea ferrata<br />
raggiunge la sua quota massima, i quasi<br />
mille metri dell’altopiano di Maletto, do -<br />
po aver attraversato una colata spettacolare<br />
di lave a corda. E arriva così a<br />
RANDAZZO che, nono<strong>sta</strong>nte le distruzioni<br />
causate dai bombardamenti della<br />
II Guerra Mondiale, custodisce ancora i<br />
segni del suo lungo passato, fra cui le<br />
belle chiese Santa Maria e di San Nicola.<br />
Dopo Randazzo, quando il trenino inizia<br />
la sua discesa verso LA VALLE DEL<br />
FIUME ALCANTARA, il paesaggio si fa<br />
duemiladieci settembre/ottobre<br />
nuovamente meno selvaggio, “addomesticato”<br />
da frutteti e soprattutto vigneti.<br />
Que<strong>sta</strong> è una delle principali zone<br />
di produzione del rinomato vino dell’Etna,<br />
uno dei prodotti più interessanti<br />
dell’enologia non soltanto siciliana.<br />
Per ultimare il nostro viaggio, vogliamo<br />
ancora una volta rubare le parole<br />
di De Amicis: verso il termine di<br />
questo incanto di viaggio si sbocca in<br />
faccia al mare (…) ed ecco infine la più<br />
meravigliosa co<strong>sta</strong> dell’isola, sede dei<br />
suoi primi abitatori; maravigliosa per la<br />
pompa della vegetazione e per la poesia<br />
delle leggende: ecco il vago lido<br />
dove fu sbattuto il naviglio d’Ulisse,<br />
dove approdò Enea, e pascolò le capre<br />
Polifemo (…). O divina Sicilia! Quanti<br />
Italiani, che hanno corso il mondo per<br />
diletto, morirono o moriranno senza<br />
averti veduta!<br />
MANGIARE & DORMIRE<br />
DOVE DORMIRE<br />
Donna Carmela<br />
Contrada Grotte, 5<br />
Carruba di Riposto<br />
tel. 095 809383<br />
www.donnacarmela.com<br />
Fra il vulcano e il mare, delizioso<br />
boutique hotel con 18 camere,<br />
ristorante, piscina.<br />
Doppia da 110 €<br />
Shalai resort<br />
via Marconi, 25 - Linguaglossa<br />
tel. 095 64312<br />
www.shalai.it<br />
Nel centro storico, in palazzina<br />
d’epoca, un pregevole boutique<br />
hotel con piccola spa, ristorante.<br />
Doppia BB da 120 €<br />
B&B EH13<br />
via Sant’Euplio, 13 - Catania<br />
tel. 095 7155216<br />
www.eh13.it<br />
Moderno bed & breakfast, in<br />
posizione centrale, caratterizzato<br />
dagli arredi di design.<br />
Doppia BB 90-100 €<br />
DOVE MANGIARE<br />
Trattoria Veneziano<br />
via Romano, 8A - Randazzo<br />
tel. 095 7991353<br />
A conduzione familiare, offre cucina<br />
di montagna, prodotti locali. 30 €<br />
Il Sale Art Cafè<br />
via S. Filomena, 10/12 - Catania<br />
tel. 095 316888<br />
www.andreagraziano.com<br />
Nel centro storico, cucina siciliana<br />
in veste creativa. 35 €<br />
25 M
CREATIVI SICILIANI Cu’ niesci, arriniesci<br />
Antonio Piazza e Fabio Grassadonia:<br />
da Palermo a Cannes e ritorno<br />
Cu' niesci<br />
arriniesci<br />
testo Emilia Gatti foto Antonella Scimone<br />
C’è un detto siciliano che recita “cu’ niesci, arriniesci”, ovvero<br />
“chi se ne va fa fortuna”. Come dire: in que<strong>sta</strong> terra di Sicilia non<br />
è possibile mettere a frutto alcun progetto, per cui se hai idee<br />
è bene portarle all’estero; solo così potrai vederle realizzate.<br />
Ed è quantomeno esemplare la storia di Fabio Grassadonia<br />
e Antonio Piazza, due registi che per vedere in pellicola il loro<br />
progetto cinematografico hanno dapprima lasciato la Sicilia<br />
alla volta del continente. E poi, una volta realizzata la sceneggiatura,<br />
hanno valicato le Alpi per trovare i fondi. Infine, con i<br />
soldi e la sceneggiatura in tasca, rieccoli in Sicilia per le riprese<br />
del cortometraggio, sorta di preparazione al lungometraggio<br />
sul quale lavorano da anni. Girato il corto, via di nuovo, oltre i<br />
confini italici a presentare il loro lavoro, applauditissimo -<br />
quando non premiato - in ogni dove.<br />
Dai successi dei festival alla materializzazione di un produttore<br />
per il lungometraggio il passo è <strong>sta</strong>to breve.<br />
E così, fra qualche tempo, rivedremo i nostri autori nuovamente<br />
nella loro terra, per le riprese del primo film che, con<br />
molta probabilità, si guadagnerà altra gloria e premi.<br />
All’estero, ovviamente.<br />
Incontriamo telefonicamente Antonio Piazza proprio<br />
poche ore prima dell’ennesimo aereo per andare a seguire la<br />
proiezione del cortometraggio Rita all’Hamburg International<br />
Short Film Festival. Un paio di convenevoli e poi via con la<br />
prima domanda.<br />
Insomma, è sempre un’avventura cercare di mettere a<br />
frutto qualcosa in Sicilia.<br />
«A dire il vero, l’avventura del cortometraggio è tra le esperienze<br />
più positive che Fabio e io abbiamo vissuto. Certo,<br />
come sceneggiatori abbiamo vissuto i nostri periodi bui<br />
anche perché la crisi finanziaria internazionale si è abbattuta<br />
come una ghigliottina sul mondo della cultura, ma per<br />
quanto riguarda nello specifico la sceneggiatura di Rita, la sua<br />
lavorazione, le riprese... no, non abbiamo avuto alcuna diffi-<br />
Marta Palermo, Fabio Grassadonia (a destra) e Antonio Piazza<br />
durante le riprese della prima scena del film<br />
Marta Palermo e Fabio Grassadonia attendono il primo ciak<br />
sulla spiaggia di Vergine Maria, Palermo<br />
La troupe in un momento “difficile” delle riprese a mare<br />
M 26 settembre/ottobre duemiladieci
coltà. Può sembrare incredibile, eppure è così: non abbiamo<br />
avuto alcuna difficoltà a trovare i finanziamenti - li abbiamo<br />
trovati bussando alla Comunità Europea che ha premiato il<br />
nostro lavoro - e non abbiamo avuto alcuna difficoltà durante<br />
le riprese. È <strong>sta</strong>ta davvero una bella avventura che ci ha dato<br />
coraggio e la cui esperienza oggi ci è d’aiuto e di sprone per<br />
il nuovo lavoro che ci aspetta».<br />
Essere smentiti con buone notizie ci piace molto, per cui<br />
adesso vogliamo sapere di più su questo cortometraggio.<br />
«Il corto “Rita” nasce dall’idea base del nostro lungometraggio,<br />
“Salvo”, la cui trama vede protagoni<strong>sta</strong> uan donna adulta<br />
cieca incontrare un killer di mafia. Da qui, dall’idea della donna<br />
cieca, è sorta la necessità di capire come rendere l’impossibilità<br />
della vi<strong>sta</strong> con l’arte che ha nello sguardo la sua propria<br />
duemiladieci settembre/ottobre<br />
Marta Palermo, Fabio Grassadonia e Antonio Piazza<br />
raggiungono insieme il set all’Arenella<br />
Antonio Piazza:<br />
”È <strong>sta</strong>ta davvero una bella avventura<br />
che ci ha dato coraggio<br />
e la cui esperienza oggi ci è d’aiuto<br />
e di sprone per il nuovo lavoro<br />
che ci aspetta”<br />
essenza. Così nasce l’esigenza di un cortometraggio, di fare<br />
esperienza pratica su come realizzare lo sguardo di un nonvedente.<br />
Abbiamo realizzato la sceneggiatura di Rita, la Comunità<br />
Europea ci ha riconosciuto i fondi per la lavorazione<br />
del film e poi... poi siamo tornati a Palermo, città che come<br />
sempre ci ha accolti davvero molto bene».<br />
27 M
CREATIVI SICILIANI Cu’ niesci, arriniesci<br />
Antonio Piazza e il direttore della fotografia Olaf Hirschberg.<br />
Olaf ha tra le mani la RED, la macchina da presa digitale con cui è <strong>sta</strong>to girato il film.<br />
Affrontiamo un problema alla volta. Sono affascinata<br />
dall’idea di rendere cinematograficamente lo sguardo di<br />
un non vedente. Come avete fatto? Avete avuto problemi<br />
con l’attrice protagoni<strong>sta</strong>?<br />
«Ci abbiamo riflettuto a lungo, ed abbiamo realizzato che i<br />
non vedenti sono avvolti nel loro mondo, all’interno del quale<br />
entrano gli odori, i contatti, le voci. Così abbiamo girato con<br />
le telecamere puntate dritte dritte solo sulla protagoni<strong>sta</strong>,<br />
senza mai svelare cosa ci fosse tutto attorno. Certo, è davvero<br />
una soluzione claustrofobica, per il pubblico intendo, che non<br />
riesce mai a vedere cosa succede attorno alla piccola Rita, pur<br />
sentendo la voce della madre, oppure vedendone le mani;<br />
ascoltando il rumore del mare senza però avere la classica inquadratura<br />
in campo lungo. L’inquadratura si allarga solo<br />
quando Rita tocca il volto del ragazzino che incontra e che le<br />
permette di toccargli il volto: Rita “vede” il viso dell’improvviso<br />
nuovo amico ed ecco che l’inquadratura si allarga, ecco che<br />
il mondo prende forma. Per rispondere alla seconda domanda,<br />
devo ammettere che l’esperienza con Marta Palermo,<br />
la bambina di 10 anni che interpreta Rita, è <strong>sta</strong>ta tra le più forti<br />
e le più belle che abbiamo fatto nella nostra carriera. Tutti ci<br />
avevano messo in guardia sulla difficoltà di lavorare con un’attrice<br />
cieca, ancor di più se si tratta di una bambina che non è<br />
un’attrice. Ma dove avremmo mai potuto trovare una bambina<br />
di 10 anni in grado di recitare il ruolo di una non vedente?<br />
E Marta si è rivelata eccezionale. Nessun problema,<br />
mai. Come lei stessa ci ha detto durante i provini, e come ha<br />
tenuto a sottolineare quando le abbiamo comunicato la nostra<br />
scelta, lei non “recita” il ruolo di Rita, lei “è” Rita».<br />
Nessun problema con gli attori, nessun problema con<br />
la produzione. Quindi, nessun problema neppure con le<br />
riprese?<br />
«Il cortometraggio ha previsto cinque giorni di riprese al-<br />
Antonio Piazza e Fabio Grassadonia durante le riprese<br />
...Tutti ci avevano messo in guardia<br />
sulla difficoltà di lavorare con un’attrice<br />
cieca. Marta si è rivelata eccezionale.<br />
Come lei stessa ha detto lei non “recita”<br />
il ruolo di Rita, lei “è” Rita...<br />
l’Arenella, dove siamo <strong>sta</strong>ti accolti benissimo, supportati perfettamente<br />
anche da tutto il pubblico. Ripeto, que<strong>sta</strong> esperienza<br />
ci fa guardare al futuro, al lavoro per il nostro<br />
lungometraggio, con tanta energia e ottimismo».<br />
Quindi, volendo generalizzare, possiamo dire che si può<br />
guardare con ottimismo al futuro della cinematografia in<br />
Sicilia?<br />
«Quello che posso dire è che per realizzare questo nostro<br />
progetto ci siamo dovuti rivolgere all’estero, e che nono<strong>sta</strong>nte<br />
i temi trattati dal prossimo lungometraggio - l’incontro ta una<br />
donna cieca e un killer di mafia, in effetti la sicilianità non è la<br />
caratteristica principale del film, pensato e scritto con un respiro<br />
internazionale. Poi, bisogna dire che la crisi culturale che<br />
attanaglia tutto il Paese non è che favorisca l’ottimismo, ma<br />
progetti come quello di Agrodolce, costruito e girato in Sicilia,<br />
invece ci fanno ben sperare. Bisogna pensare che se abbiamo<br />
avuto cinque giorni di riprese senza problemi è anche perché<br />
abbiamo trovato a Palermo delle figura professionali che si<br />
sono formate proprio sui set di Agrodolce. Quindi, che ben<br />
vengano prodotti come questo: non dimentichiamo che Un<br />
Posto al Sole ormai rappresenta un indotto corposo in quel<br />
di Napoli!».<br />
Quando potremo vedere il vostro film, "Salvo"?<br />
«Al momento non posso fare neppure una previsione.<br />
Spero presto».<br />
M 28 settembre/ottobre duemiladieci
le FACCE della “<strong>Mondello</strong>”<br />
di Cinzia Bono<br />
foto Giuseppe Marinelli
Salvatore Puccio<br />
65 anni, consulente dell’amministratore delegato. “Da quando c’è<br />
quest’amministrazione, a <strong>Mondello</strong> è cambiato molto. La spiaggia<br />
si offre in modo diverso, è più aperta a tutti, e non solo agli affittuari<br />
delle capanne; portiamo avanti tanti progetti – tornei,<br />
animazione per bambini in spiaggia – e gli alberghi di Palermo<br />
offrono buoni collegamenti ai loro ospiti. I 1400 turisti dell’anno<br />
scorso sono già destinati ad aumentare.” Oggi ci lavora ma<br />
frequentava <strong>Mondello</strong> anche da ragazzo… “Ai miei tempi si<br />
prendeva il famoso ‘6 bello’ per andare al mare! Certo, c’erano<br />
meno macchine… Ricordo il bar della Sirenetta e i tornei di pallavolo<br />
degli anni ’60… L’atmosfera allora era diversa, ma il golfo, il<br />
mare eccezionale col verde intorno, le capanne con gli amici e il<br />
bagno di notte, in fondo, conservano sempre lo stesso fascino”.<br />
Salvatore Corrao<br />
26 anni, bagnino da nove anni<br />
nella ‘sua’ <strong>Mondello</strong>. “Il lavoro è<br />
<strong>sta</strong>gionale, ma di questi tempi<br />
è comunque qualcosa…<br />
A parte il mare, amo la gente di<br />
qua, è tranquilla, aperta.<br />
L’inverno forse è un periodo un<br />
po’ triste, mancano i servizi…<br />
Non sembra essere cambiato<br />
molto negli ultimi anni”.<br />
Girolamo Genova<br />
detto Mimmo, 58 anni, di Pallavicino,<br />
responsabile del personale<br />
di spiaggia. “Lavoro qui<br />
da 45 anni, sono il più vecchio,<br />
ho conosciuto il nonno e il<br />
padre dell’attuale amministratore!<br />
A <strong>Mondello</strong> è cambiato<br />
tutto! Innanzitutto l’ambiente:<br />
c’erano le capanne con le tendine,<br />
i costumi rigorosamente<br />
sotto il ginocchio…e poi venire<br />
qua da Palermo era un<br />
viaggio! Oggi <strong>Mondello</strong> è a<br />
tutti gli effetti dentro la città,<br />
raggiungibile in autobus in<br />
pochi minuti”.<br />
Antonino Militano<br />
31 anni, si occupa del salvataggio<br />
a <strong>Mondello</strong> da quattro anni.<br />
“Prima ho lavorato a Rimini,<br />
ma qua sono sempre venuto,<br />
conosco tutti, anche i venditori<br />
ambulanti! Mi piace il mare e<br />
adoro questo mestiere…<br />
E, già a partire da dicembre,<br />
aspetto con ansia che torni<br />
l’e<strong>sta</strong>te!”<br />
Maria Rosa Di Fiore<br />
47 anni, segretaria, di Pallavicino. “Da bambina amavo i giochi<br />
sulla spiaggia organizzati da Pippo Taranto; ogni anno partecipavo<br />
alla gara dei castelli di sabbia, il 15 agosto…e oggi lavoro<br />
per l’Immobiliare Italo Belga!” Bella coincidenza, ma com’è<br />
<strong>Mondello</strong>? “Ne sono innamorata! L’acqua è splendida,<br />
soprattutto in inverno, da ottobre in poi; lo Stabilimento, poi,<br />
è una struttura molto bella, forse unica al mondo.<br />
La sabbia è pulita, soprattutto nella zona in concessione grazie<br />
al nostro personale. Rispetto a prima ci sono molti più servizi,<br />
la spiaggia è più attrezzata e i turisti sono aumentati. Ricordo<br />
con no<strong>sta</strong>lgia i tornei di tamburelli in tarda serata, le cene in<br />
riva al mare… Oggi vengo a <strong>Mondello</strong> per lavoro, ma ci vengo<br />
anche la domenica quando posso”.<br />
Vincenzo Mansueto<br />
41 anni, di Partanna, si occupa del settore amministrativo e lavora<br />
per la Società da quando aveva vent’anni. “Da ragazzino non valutavo<br />
certo le problematiche della borgata, ma oggi che ho messo<br />
su famiglia e ho un figlio adolescente mi rendo conto delle difficoltà<br />
che incontrano i giovani. Se le iniziative non trovano grandi<br />
appoggi, allora dobbiamo impegnarci perché le cose migliorino.<br />
Tanti anni fa, ad esempio, funzionava il Centro Radio, con la filodiffusione<br />
lungo tutta la spiaggia; si aveva sia la musica di sottofondo,<br />
sia un buon servizio di comunicazione con la gente –<br />
comunicazioni di servizio, annunci importanti in tempo reale; qualcuno<br />
ha provato a riproporlo, ma la burocrazia ha avuto la meglio…”.<br />
Radio a parte? “Mi piacerebbe un’isola pedonale dallo<br />
<strong>sta</strong>bilimento a Valdesi, magari dalle 20 in poi, per lasciare spazio a<br />
iniziative, eventi. Più attività si creano, e più una zona si popola, più<br />
si torna a investirvi… basterebbe avviare il meccanismo. La <strong>Mondello</strong><br />
<strong>sta</strong> facendo tanto negli ultimi anni”.<br />
settembre/ottobre duemiladieci
Gaetano Elice<br />
22 anni, è al suo terzo anno da<br />
bagnino. “Il mare è una passione<br />
per me; sono nato qua, in una<br />
famiglia di pescatori e marinai.<br />
<strong>Mondello</strong> mi piace tutta! Il litorale,<br />
che la rende una delle località<br />
balneari più belle d’Italia, e<br />
l’ambiente, i locali, i ristoranti…<br />
Solo una cosa non sopporto:<br />
chi gioca a palla in spiaggia e<br />
disturba gli altri, crea disordini.<br />
Ci vorrebbero controlli più severi,<br />
riguardo a que<strong>sta</strong> come a tante<br />
altre piccole cose. Poi, d’inverno,<br />
via la gente, via le cabine…<br />
<strong>Mondello</strong> rimane un po’ isolata,<br />
ma sempre unica al mondo”.<br />
Luigi Greco<br />
20 anni, bagnino, di Sferracavallo. “<strong>Mondello</strong> è caotica, ma è una<br />
delle spiagge meglio attrezzate della zona, è efficiente e vicina<br />
alla città. Un buon punto di ritrovo, anche in inverno, quando è più<br />
tranquilla, e io torno ai miei studi di Scienze Motorie… La verità è<br />
che siamo sempre pronti a lamentarci e a sottovalutare quello che<br />
abbiamo; al Nord, se lo sognano un mare così!”.<br />
Antonio Santonocito<br />
23 anni, bagnino d’e<strong>sta</strong>te, webmaster d’inverno. “Abito dall’altra<br />
parte di Palermo, ma mia madre ha sempre preso una cabina a<br />
<strong>Mondello</strong>. Dopo quindici anni di pallanuoto mi sono detto: perché<br />
non prendere il brevetto? Piscina o mare, tanto sto sempre in<br />
acqua!”. Perché la gente viene a <strong>Mondello</strong>? “La buona pubblicità fa<br />
la sua parte, la gente oggi la conosce tramite la televisione.<br />
Le cabine sono caratteristiche, magari andrebbero ristrutturate…<br />
Ma è il più bel promontorio del mondo, e poi dove lo trovano uno<br />
<strong>sta</strong>bilimento uguale al nostro?”.<br />
Salvatore Podestà<br />
detto Totò, 63 anni, di <strong>Mondello</strong>,<br />
addetto al salvataggio da 37<br />
anni, “per questo mi chiamano<br />
‘il decano’. Oggi per fortuna il<br />
90% delle persone sa nuotare, ma<br />
purtroppo a volte qualche incidente<br />
succede ancora… Spesso i<br />
bambini si allontanano troppo e<br />
poi perdono l’orientamento e si ritrovano dove l’acqua è alta…<br />
e noi andiamo a riprenderli”. Ci racconta qualcuno dei suoi salvataggi?<br />
“Una volta a Valdesi abbiamo salvato cinque ragazzi in un<br />
fosso; siamo partiti col motoscafo e col pattino e li abbiamo portati<br />
in salvo. Quando vengono in spiaggia ci abbracciano ancora! E poi,<br />
durante il periodo del maxi-processo, ho salvato un ragazzo<br />
bresciano; due anni dopo ero a Brescia, mi ha riconosciuto per<br />
strada e ringraziato per avergli salvato la vita a <strong>Mondello</strong>…<br />
Un’emozione fortissima. Sono le soddisfazioni di questo mestiere”.<br />
Antonino Lo Bianco<br />
43 anni, nel salvataggio da circa<br />
vent’anni, ha partecipato al salvataggio<br />
con motoscafo e pattino<br />
di cui ci ha parlato Totò. Nato e<br />
cresciuto a <strong>Mondello</strong>, ritiene questo<br />
il posto più bello del mondo.<br />
“Sono <strong>sta</strong>to all’estero, parlo un<br />
buon inglese, viaggio tanto, ma<br />
<strong>Mondello</strong> non la abbandono! La<br />
mia vita voglio passarla qua,<br />
anche se questo è un mestiere<br />
‘estivo’, d’inverno bisogna arrangiarsi<br />
con altri lavori… Ma per<br />
fortuna qui l’e<strong>sta</strong>te dura cinque<br />
mesi. Anche la mia compagna,<br />
che è tedesca, ama il mare. D’inverno,<br />
però, lo trova un po’ triste”.<br />
Fulvio Caminita<br />
25 anni, bagnino, di Pallavicino:<br />
“Questo è il mio secondo<br />
anno di lavoro qui, anche se<br />
essendo di Pallavicino ho<br />
sem pre avuto una cabina; per<br />
me è l’unico vero luogo balneare;<br />
mi sposto raramente,<br />
perché il mio cuore è qua.<br />
Animatore nei villaggi turistici,<br />
<strong>sta</strong>nco di andar sempre<br />
via da casa in e<strong>sta</strong>te, ho preso<br />
il brevetto di bagnino nel<br />
2009. Così <strong>Mondello</strong> rimane il<br />
punto di ritrovo, anche<br />
dopo il lavoro, per bere<br />
qualcosa con gli amici e<br />
trascorrere le serate”.<br />
Gabriele Mirabella<br />
24 anni, di Carini, è al suo secondo anno come bagnino per la<br />
Società. “<strong>Mondello</strong> mi piace: il mare, la sabbia, l’accoglienza degli<br />
abitanti… Ti fanno sentire subito a casa, come se fossi sempre<br />
venuto qua, già dalla prima volta. Io ci venivo da piccolo…poi una<br />
volta ho visto partire Totò in motoscafo per un salvataggio e questo<br />
lavoro mi ha subito affascinato. Lo farei anche se vincessi al Superenalotto!<br />
Ma la responsabilità a volte è tanta, bisogna <strong>sta</strong>re attenti”.<br />
31 M
BELLI RESORT<br />
Dentro lo SPAZIO,<br />
fuori dal TEMPO<br />
M 32 settembre/ottobre duemiladieci
duemiladieci settembre/ottobre<br />
Belli Resort. Dentro lo spazio, fuori dal tempo ARCHITETTURA<br />
Da un lotto di case a schiera<br />
di <strong>sta</strong>mpo medievale a resort pieno<br />
di fascino, di luci e di tanto buon gusto.<br />
Quando l’architettura sposa<br />
la tradizione, ecco che nasce l’arte<br />
testo Cinzia Bono foto Sandro Giacomarra<br />
Dal cuore del Parco delle Madonie, a pochi chilometri da<br />
Cefalù, il piccolo borgo di Gratteri (PA) volge lo sguardo al Tirreno<br />
dai suoi 700 metri d’altezza sul livello del mare.<br />
Le abitazioni in pietra e i campanili delle sette chiese che<br />
l’arricchiscono di arte e storia ne fanno da anni una delle<br />
tante mete rare e selezionate del turi<strong>sta</strong> attento che della Sicilia<br />
vuole riscoprire le origini e le tradizioni. Ma, da qualche<br />
tempo, questo luogo custodisce un nuovo segreto che si “mimetizza”<br />
all’interno del paesino, lasciando ai visitatori il piacere<br />
di scoprirlo.<br />
Ai margini del centro storico, in una zona vicina alla Chiesa<br />
Madre del paese e tuttavia discretamente periferica, brillano<br />
le 4 stelle e le due piscine all’aperto di un hotel tutt’altro che<br />
antico eppure perfettamente incastonato nello scenario urbano,<br />
grazie proprio alla sua origine particolare.<br />
Dopo un rapido iter di ristrutturazione (durato appena due<br />
anni), tutto condotto a base di intonaci, silicati, legno, pietra locale,<br />
maioliche, acciai arrugginiti e manufatti di ogni genere,<br />
quelle che erano semplicemente alcune vecchie case ospitano<br />
oggi camere dagli stili e dalle atmosfere più svariate. E poi<br />
bar, reception, cucine, e ancora percorsi benessere fatti di vasche<br />
d’acqua e giochi di luce, sale massaggi, due piscine sotto<br />
la luna (di cui una riscaldata nei mesi invernali) e tanto altro.<br />
33 M
ARCHITETTURA Belli Resort. Dentro lo spazio, fuori dal tempo<br />
Dettagli<br />
Con gli esterni perfettamente organizzati per inserirsi naturalmente nel paesaggio<br />
che lo circonda, il Belli Resort non rinuncia ai dettagli più preziosi: dalla sfumatura<br />
del legno che circonda la piscina alla trasparenza del vetro che rende la cromoterapia<br />
ancor più piacevole, fino alle lezioni arabe di convivenza con la natura.<br />
Poi, oltre la persiana, lo spettacolo del panorama madonita.<br />
Le luci del giorno rimbalzano sulla<br />
facciata bianca del paese e si tuffano<br />
chiare e turchine nella piscina<br />
incastonata nel cuore del resort<br />
“Il Belli Resort Spa nasce ristrutturando quello che può definirsi<br />
un lotto di case a schiera di <strong>sta</strong>mpo medievale”, spiega<br />
l’architetto Sandro Giacomarra, che ne ha progettato la ristrutturazione.<br />
“Prima che il signor Belli pensasse alla realizzazione<br />
di questo progetto, la struttura del lotto era quella di<br />
una decina di abitazioni tutte di proprietari diversi e ognuna<br />
col suo giardino, situate tra la roccia a picco da una parte e il<br />
tessuto urbano dall’altra. La suddivisione tipica di ogni singolo<br />
edificio era sempre la stessa. Al piano terra si trovava la<br />
<strong>sta</strong>lla, il primo e il secondo piano erano riservati alle camere<br />
da letto, mentre la vera zona comune della casa – comprendente<br />
soggiorno e cucina - era al terzo piano”.<br />
M 34 settembre/ottobre duemiladieci
duemiladieci settembre/ottobre<br />
Belli Resort. Dentro lo spazio, fuori dal tempo ARCHITETTURA<br />
Volumi integri e materiali naturali. Soluzioni tecnologiche all’avanguardia.<br />
Attenzione ad ogni singolo particolare. Il rispetto per ciascun ospite comincia proprio da qui<br />
35 M
ARCHITETTURA Belli Resort. Dentro lo spazio, fuori dal tempo<br />
Materiali naturali come il legno per rispettare la tradizione.<br />
Tutti i comforts tecnologici per vivere al passo con i tempi.<br />
Attenzione per la storia e per le nuove tecnologie in eguale misura<br />
Dettagli essenziali questi, più che pertinenti, per comprendere<br />
cosa sia oggi il Belli Resort Spa, visto che la struttura globale,<br />
dopo la ristrutturazione, è rima<strong>sta</strong> la stessa, in ragione del<br />
regime di conservazione volumetrica degli edifici imposto<br />
dalla Soprintendenza ai Beni Culturali. “Solo il giardino, ovviamente,<br />
risulta essere oggi uno spazio unico, elemento di raccordo<br />
dei singoli edifici”, continua l’architetto; “le scale antiche<br />
sono rimaste, altre scale sono <strong>sta</strong>te realizzate all’esterno; per<br />
il resto gli interni sono <strong>sta</strong>ti modificati, ma non è <strong>sta</strong>to possibile<br />
ampliare molto le strutture; così, oltre ai piani superiori, è<br />
<strong>sta</strong>to sfruttato il sottosuolo, scavando, per ricavarvi servizi, cu-<br />
Tradizione e comfort<br />
L’anima medievale del Resort si ammira in tutto il suo fascino con le luci soffuse<br />
della notte, quelle delle stelle che ricamano il cielo, quelle dell’abitato che piovono giù<br />
dalla collina e quelle appositamente studiate per sottolineare la pietra nuda degli edifici<br />
e le forme semplici ed essenziali di una architettura davvero antica. La tradizione araba<br />
qui ha messo radici come le palme, mentre un gioco di scale rimanda all’uso quotidiano<br />
della costruzione, trasformata oggi in confortevole struttura ricettiva che ha saputo<br />
mantenere in perfetto equilibrio, oltre che storia e tecnologia, anche qualità e prezzi.<br />
cine, ascensori e una galleria destinata a molteplici utilizzi, tra<br />
i quali anche quello di pub”.<br />
Insomma, il fascino senza tempo degli opposti che si attraggono<br />
non cessa mai di sorprendere. Tanto più forte è il contrasto<br />
a prima vi<strong>sta</strong>, tanto più appare armonica e insostituibile<br />
in un secondo tempo l’unione degli elementi che lo compongono.<br />
E se l’antico e il moderno si fondono nello stesso campo<br />
visivo, se il secondo <strong>sta</strong> addirittura alla base del primo e sembra<br />
costituirne le fondamenta, allora l’effetto straniante è completo<br />
e c’è spazio solo per le sensazioni. Non rimane che<br />
godersi lo spettacolo, o piuttosto, nel caso specifico, viverlo.<br />
M 36 settembre/ottobre duemiladieci
Si alza la luna nel cielo, il canto dei grilli si fa forte e al Belli Resort si accendono le luci.<br />
La struttura si trasforma in un luogo fiabesco, con la piscina che diventa lago incantato<br />
e l’idromassaggio in piacevole cascata sotto la quale togliere via il calore del giorno.<br />
La Via Lattea che si segue nel cielo scuro si specchia nelle luci morbide degli esterni<br />
duemiladieci settembre/ottobre<br />
37 M
M 38
PH TASCADALMERITA.IT<br />
Andiamo a vendemmiar USI & COSTUMI<br />
Donnafugata - Vendemmia Notturna 2008 | La raccolta dello Chardonnay di notte<br />
Andiamo<br />
a vendemmiar<br />
A settembre la raccolta delle uve<br />
è in pieno svolgimento:<br />
la natura passa la mano all’uomo<br />
PH GIOVANNI GIATTINO<br />
39 M
USI & COSTUMI Andiamo a vendemmiar<br />
I siciliani si sono accorti<br />
delle potenzialità del loro<br />
vino, oggi apprezzato<br />
in tutto il mondo<br />
testo Nina Melan<br />
Torna fra agosto e settembre l’antico rito della raccolta dell’uva,<br />
un’attività che in Sicilia diventa sempre più importante,<br />
man mano che cresce la qualità dei vini dell’Isola.<br />
La Sicilia è da sempre terra di vini; le sue caratteristiche geologiche<br />
e climatiche la rendono naturalmente predispo<strong>sta</strong> alla<br />
coltivazione della vite ed è per questo che da molti secoli il<br />
paesaggio dell’isola comprende morbide colline e montagnole<br />
ricoperte da basse vigne.<br />
Il vino siciliano si distingueva in passato per il suo carattere<br />
deciso, talvolta quasi brutale, un gusto maschio che con una<br />
PH TASCADALMERITA.IT<br />
certa violenza colpiva e quasi stordiva i sensi. Destino delle<br />
personalità spiccate è l’essere molto amate da alcuni e assolutamente<br />
dete<strong>sta</strong>te da altri.<br />
Tuttavia, la sorte del vino siciliano negli ultimi decenni si è<br />
trasformata. I siciliani si sono accorti di quanto prezioso e unico<br />
fosse il patrimonio delle loro varietà di uve così piene di vita;<br />
uve rese forti dal sole e robuste dalla materna terra del Sud.<br />
È <strong>sta</strong>to l’inizio del ‘miracolo siciliano’: l’amore per la terra e<br />
per il vino si è trasformato in passione e attenzione da parte<br />
dei produttori. Il vino siciliano ha cominciato a essere curato,<br />
raffinato, accudito. Alcuni angoli di gusto sono <strong>sta</strong>ti qua e là<br />
smussati, alcuni artigli olfattivi strappati, certe particolari sfumature<br />
impreziosite ed esaltate; sono <strong>sta</strong>ti impiantati frutti non<br />
nativi che, ritrovandosi avvolti dalla fertilità dell’Isola, si sono<br />
espressi come in nessun altro luogo; i vini bianchi e rossi di Sicilia<br />
sono <strong>sta</strong>ti acco<strong>sta</strong>ti, selezionati, equilibrati e amati a tal<br />
punto da dar vita a una considerevole varietà di prodotti che<br />
sorprende per raffinatezza e intensità.<br />
In e<strong>sta</strong>te inoltrata o durante l’autunno per le varie qualità di<br />
frutto giunge il momento in cui i grappoli sono a tal punto rigonfi<br />
di sole e di pioggia che si inizia a temere che, se dovessero<br />
<strong>sta</strong>re appesi alla vite ancora pochi giorni, esploderebbero;<br />
l’uva è pronta per il raccolto.<br />
Quest’evento porta con sé gioia e paura; dopo tanto attendere,<br />
studiare, lasciar riposare, sperare, esaminare, infine giunge<br />
il momento di agire, il momento decisivo: la vendemmia!<br />
Da questo momento in avanti non sarà più la natura ad<br />
avere il potere: la responsabilità di ciò che il vino sarà passa<br />
nelle mani di chi lo produce.<br />
Ogni azienda vinicola valuta attentamente le condizioni del<br />
frutto e, pensando al prodotto che desidera creare, prende le<br />
sue decisioni circa la vendemmia.<br />
settembre/ottobre duemiladieci<br />
PH TASCADALMERITA.IT PH TASCADALMERITA.IT
duemiladieci settembre/ottobre<br />
Andiamo a vendemmiar USI & COSTUMI<br />
Ogni azienda vinicola valuta attentamente le condizioni<br />
del frutto e, pensando al prodotto che desidera creare,<br />
prende le sue decisioni circa la vendemmia<br />
PH TASCADALMERITA.IT<br />
PH TASCADALMERITA.IT<br />
Vino non solo da bere<br />
Nel centro benessere del Berlingeri Resort, elegante struttura<br />
agrituristica inaugurata la scorsa primavera fra le colline vicino a<br />
Mazara del Vallo, uve e vini vengono utilizzati per l’esclusiva vinoterapia.<br />
I trattamenti vanno dai massaggi speciali al viso e al corpo<br />
alle immersioni totali in “bagni di vino rosso”.<br />
Gli ingredienti naturali ottenuti dal vino rosso (estratti di uve rosse,<br />
concentrato di vino rosso, estratti di pampini, estratti di radici di vite<br />
e olio di semi d’uva) consentono agli ospiti di godere degli effetti<br />
benefici degli antiossidanti che si trovano nei principi attivi delle uve.<br />
Per informazioni: www.berlingeriresort.it, tel. 392 4562576<br />
41 M
Il raccolto è uno dei momenti fondamentali<br />
per il vino, delinea alcuni tratti<br />
del gusto finale. Il giorno, l’ora, il modo e<br />
perfino lo spirito con cui viene condotta<br />
la vendemmia incidono sul bouquet<br />
che il vino sfoggerà.<br />
Nelle cantine di alcune case vinicole<br />
siciliane maturano vini pregiatissimi; il<br />
valore di questi prodotti è frutto di passione,<br />
di scelte rigorose e di vendemmie<br />
curatissime.<br />
Donnafugata, sotto la sapiente guida<br />
di Antonio Rallo, da più di un decennio<br />
ha scelto di raccogliere le sue uve Chardonnay<br />
durante la notte.<br />
Que<strong>sta</strong> particolare scelta apporta,<br />
oltre che una buona dose di magia, no-<br />
Donnafugata - Vendemmia Notturna 2008<br />
La famiglia Rallo a Contessa Entellina<br />
PH GIOVANNI GIATTINO<br />
PH TASCADALMERITA.IT<br />
La vendemmia è un rito metodico<br />
e cerimonioso in cui il frutto<br />
viene accompagnato con cura<br />
verso la raccolta<br />
tevoli vantaggi: i minuti acini dorati,<br />
strappati alla pianta durante il fresco<br />
umido della notte, preservano integre<br />
tutte le sfaccettature del loro profumo<br />
e gusto; il rischio che si inneschino fenomeni<br />
di fermentazione prematura (tipico<br />
delle vendemmie estive) è quasi<br />
totalmente scongiurato, senza trascurare<br />
che il raffreddamento che precede<br />
la pigiatura necessita di un inferiore dispendio<br />
energetico.<br />
Nelle splendide vigne dei Feudi del Pisciotto<br />
l’uva viene trattata con la delicatezza<br />
e l’attenzione che solo una madre<br />
può avere per le sue creature. Qui la<br />
vendemmia è un rito metodico e cerimonioso<br />
in cui il frutto, assoluto protagoni<strong>sta</strong>,<br />
viene accompagnato con la<br />
massima cura attraverso i vari <strong>sta</strong>di della<br />
raccolta. I grappoli vengono maneggiati<br />
solo da mani esperte e protettive, al<br />
mattino nella vigna; vengono poi affidati<br />
alla cantina dove le fasi di selezione<br />
e diraspatura vengono effettuate scegliendo<br />
le metodologie più dolci e rispettose<br />
possibile. Coccolando a tal<br />
punto le uve, che già nascono preziose,<br />
ai Feudi del Pisciotto si ha la certezza di<br />
ottenere il meglio da esse.<br />
I Tasca d’Almerita scelgono di vendemmiare<br />
le antiche uve Grillo coltivate<br />
ad alberello nella particolarissima vigna<br />
sull’isola di Mozia nella sottile<br />
aria dell’alba. Nella luce rosata<br />
del mattino, l’uva viene<br />
colta ancora turgida e adagiata<br />
in cassette di legno<br />
che subito vengono traghettate<br />
da barche a fondo<br />
piatto sulla terraferma.<br />
Su mezzi leggermente<br />
refrigerati i frutti arrivano<br />
poi alla tenuta di Regaleali<br />
co me appena raccolti<br />
ma già carichi di<br />
vento, mare e terra.<br />
Notabilissime, apprezzate<br />
a livello<br />
intercontinentale e<br />
insignite di prestigiosi<br />
premi e ricono -<br />
scimenti queste ed<br />
altre case vinicole<br />
sono un fiore all’occhiello<br />
della regione.<br />
Grazie alla passio -<br />
ne e all’esperienza<br />
di queste aziende la<br />
Sicilia può finalmente,<br />
almeno in<br />
questo ambito, mostrare<br />
al mondo le<br />
immense potenzialità<br />
che possiede.<br />
M 42 settembre/ottobre duemiladieci<br />
PH TASCADALMERITA.IT<br />
PH TASCADALMERITA.IT<br />
PH TASCADALMERITA.IT
PH UFFICIO STAMPA<br />
info<br />
tel. 0932 651506<br />
www.iblabuskers.it<br />
come arrivare<br />
Da Catania, percorrere prima<br />
la SS194 e di seguito la SS514,<br />
seguendo le indicazioni<br />
All’ombra delle chiese e dei palazzi barocchi<br />
di Ibla, nel riverbero dorato dei<br />
lampioni che alla sera animano i vicoli di<br />
ombre danzanti, Ibla Buskers è uno spettacolo<br />
da non perdere. E non solo perché<br />
l’annuale fe<strong>sta</strong> degli artisti di strada<br />
di Ibla, all’edizione numero 16, offre un<br />
campionario invidiabile di artisti provenienti<br />
da tutto il mondo, ma anche per<br />
via dello scenario, offerto dalle viuzze di<br />
Ibla e dalle performance dei tanti convenuti<br />
grazie alla puntuale organizzazione<br />
dell’associazione Edrisi.<br />
Le esibizioni si svolgono in diversi luoghi<br />
del pittoresco centro urbano, alcune<br />
anche in contemporanea fra loro, e dunque<br />
bisogna “inseguirle” per strade e<br />
piazze, sempre con la difficoltà di sce-<br />
dove<br />
mangiare<br />
Trattoria Da Carmelo<br />
Lungomare A. Doria<br />
Marina di Ragusa<br />
tel. 0932 239913<br />
Conto sui 35 €<br />
weekend<br />
6 > 10 ottobre<br />
duemiladieci settembre/ottobre<br />
dove<br />
dormire<br />
Locanda Don Serafino<br />
via XI febbraio, 15<br />
Ragusa Ibla<br />
tel. 0932 220065<br />
doppia BB da 110 €<br />
Ibla Buskers a Ragusa<br />
gliere fra le tante proposte di trampolieri,<br />
clown, acrobati, teatranti, sputafuoco, fachiri,<br />
musicisti e giocolieri.<br />
Qualche esempio? Lo spettacolo degli<br />
Apagòn Digital, che unisce musica,<br />
video e danza, ispirato al cinema muto<br />
degli anni ‘20; o quello degli Kambahiota,<br />
con lo spettacolo itinerante incentrato<br />
su una ruota alta 5 metri da dove i<br />
vari artisti si esibiscono in numeri aerei,<br />
con corda, trapezio e immancabili acrobazie.<br />
Ancora, il gruppo dei Guappecartò,<br />
cinque musicisti che eseguono<br />
una musica d’altri tempi, ostinata e profonda,<br />
che oscilla tra sonorità zingare e<br />
mediterranee, e Benjamin Delmas, acro -<br />
bata, clown, mago ed escapologi<strong>sta</strong>.<br />
Quale occasione migliore, insomma,<br />
per immergersi nella sorprendente sintesi<br />
fra Barocco e Medioevo di Ibla, il<br />
quartiere “vecchio” di Ragusa, sorto in<br />
queste forme all’indomani del terremoto<br />
che, nel 1693 devastò la zona sudorientale<br />
della Sicilia.<br />
Fra i principali monumenti da visitare,<br />
segnaliamo il Palazzo La Rocca con la<br />
lunga facciata ornata di balconi sorretti<br />
da mensoloni figurati, il Palazzo Cosentini<br />
con le grandi figure umane, a un tempo<br />
realistiche e bizzarre, che sorreggono i<br />
balconi, il Palazzo del Circolo della Conversazione,<br />
la Chiesa di San Giuseppe e il<br />
Duomo di San Giorgio. Quest’ultimo<br />
chiude con la sua caratteristica facciata a<br />
torre la piazza Duomo, spazio centrale<br />
di Ibla, cuore del quartiere e della fe<strong>sta</strong>.<br />
43 M
LA RICETTA Gelo di mellone<br />
il Gelo di mellone<br />
M 44 settembre/ottobre duemiladieci
testo e foto Silvia Crucitti<br />
Tagliate a fette e poi a tocchetti non troppo grossi un’anguria e scartate i semi. Passate<br />
i pezzi di anguria al setaccio aiutandovi con un passapomodoro. Versate il liquido ottenuto<br />
in una pentola e aggiungete lo zucchero (la quantità indicata va bene per un’anguria<br />
molto dolce, se la vostra risulta meno zuccherina aumentate di 50/70 g. o secondo<br />
il vostro gusto), la stecca di cannella (che poi scarterete), l’essenza di gelsomino (reperibile<br />
nei negozi di articoli per pasticceria), e i semini interni ricavati incidendo nel senso<br />
della lunghezza il baccello di vaniglia. Infine aggiungete poco alla volta l’amido passandolo<br />
attraverso un setaccio a maglie fitte, in modo da non formare grumi, mescolando<br />
a fiamma dolce fino a quando il composto non raggiunge il bollore. Dopo circa tre minuti<br />
potete spegnere e lasciar riposare per un po’.<br />
Non appena il composto si sarà intiepidito aggiungete le scaglie di cioccolato (non<br />
abbiate fretta, o rischiate che si sciolgano), e versatelo in delle coppette. Fate raffreddare<br />
in frigorifero per almeno 3 ore o fino a quando non si sarà solidificato completamente.<br />
Al momento di servire completate la decorazione con del pi<strong>sta</strong>cchio tritato, altre scaglie<br />
di cioccolato e un pizzico di cannella in polvere.<br />
Varianti<br />
Esistono delle versioni del gelo di mellone dove, al posto del cioccolato, al dolce viene<br />
aggiunta della zuccata tagliata a dadini, utilizzata anche per la decorazione.<br />
Al posto del baccello di vaniglia si possono utilizzare 8/10 chiodi di garofano.<br />
L’essenza di gelsomino<br />
Chi dispone di una pianta di gelsomino e desidera preparare l’essenza in casa, può<br />
raccogliere dei boccioli ancora chiusi e metterli in un pentolino con pochissima acqua<br />
per una notte. L’indomani filtrate l’acqua profumata e unitela al succo d’anguria.<br />
duemiladieci settembre/ottobre<br />
ingredienti<br />
succo di anguria<br />
1lt<br />
zucchero<br />
100 g<br />
amido (maizena)<br />
cannella<br />
1stecca<br />
vaniglia<br />
1baccello<br />
gocce o scaglie di cioccolato<br />
100 g<br />
essenza di gelsomino<br />
qb<br />
pi<strong>sta</strong>cchi tritati<br />
qb<br />
Profumo d’e<strong>sta</strong>te<br />
Gelo di mellone LA RICETTA<br />
Silvia Crucitti<br />
Ho 33 anni. Palermo è la mia città. Ho<br />
sempre avuto una passione per la fotografia,<br />
in seguito si è aggiunta la voglia<br />
di raccontare, attraverso le immagini,<br />
l’altro mio piacere: la cucina. L’unione di<br />
questi due elementi si è trasformata in<br />
un diario che racconta le mie tradizioni<br />
e tutto quello che mi gira intorno. Così<br />
è nato www.kitchenqb.it<br />
Un sogno divenuto realtà, una raccolta<br />
di ricette e fotografie, meditata da anni<br />
e giunta per caso. Attraverso il mio blog,<br />
e le pagine di <strong>Mondello</strong>lido News, scoprirete<br />
la mia terra: la Sicilia e quello che<br />
mi ha lasciato dentro. Spero che diventi,<br />
per tutti voi, un luogo accogliente dove<br />
il cibo rappresenti un punto di incontro<br />
e di condivisione.<br />
45 M
BIO SHOPPING Dalla campagna alla tavola in un clic<br />
Dalla campagna<br />
alla tavola in un clic<br />
testo Manuela Laiacona<br />
Natura Express è il nuovo modo<br />
di fare la spesa che ha conqui<strong>sta</strong>to<br />
230 famiglie palermitane.<br />
Una formula di distribuzione innovativa<br />
che dal web porta direttamente a<br />
casa l’eccellenza agroalimentare della Sicilia. Dai frutti dell’orto<br />
al latte appena munto, dal vino biodinamico ai presidi Slow<br />
Food, la genuinità a portata di mouse.<br />
A Palermo prende piede un nuovo modo di fare la spesa,<br />
più consapevole e salutare. Si chiama Natura Express<br />
(www.naturex.it), impresa di eat-commerce con servizio di<br />
consegna a domicilio di soli prodotti biologici o organici provenienti<br />
dagli angoli della Sicilia più vocati all’eccellenza.<br />
Unico nel suo genere, è un sistema di distribuzione alternativo<br />
che avvicina consumatore e produttore, da sempre tenuti<br />
lontani dalla grande distribuzione organizzata.<br />
Idea innovativa, ma che in fondo riscopre abitudini di un<br />
tempo. Di ogni prodotto non solo si sa l’origine, ma anche chi<br />
lo coltiva e come, con la possibilità di andare a visitare<br />
l’azienda stessa. Frutta, ortaggi, carni, olio, latte fresco, formaggi<br />
e conserve, il paniere che offre Natura Express segue la filosofia<br />
del prodotto a km 0 e della valorizzazione del patrimonio<br />
agroalimentare. Tra questi tesori vi sono quelli protetti<br />
come i presidi Slow Food, ma anche prodotti come il vino biodinamico,<br />
o il latte crudo bovino appena munto. Solo frutti di<br />
terra e tradizione, rigorosamente di <strong>sta</strong>gione, freschissimi perché<br />
confezionati dal produttore a ordine ricevuto.<br />
Dietro a questo progetto c’è l’intuito di un medico, Pietro Di<br />
Marco e del fratello Luigi, accademico alla Facoltà di Agraria,<br />
nonché titolari di due aziende agricole biologiche ai confini<br />
M 46 settembre/ottobre duemiladieci
L’azienda di eat-commerce<br />
con servizio a domicilio<br />
per avere sulla tavola solo prodotti<br />
dell’eccellenza siciliana.<br />
Da scegliere seduti comodamente<br />
nel salotto di casa propria<br />
duemiladieci settembre/ottobre<br />
del Parco delle Madonie, e di un uomo della finanza, Donato<br />
Di Donna. Pugliese, proveniente dal mondo bancario e della<br />
grande distribuzione, è lui la mente imprenditoriale del progetto<br />
che avvia insieme ai soci nel 2007 in via sperimentale.<br />
Più che da un’idea, Natura Express nasce da una con<strong>sta</strong>tazione.<br />
La mancanza della totale trasparenza sulla filiera e<br />
quindi della possibilità da parte del consumatore di avere il<br />
reale controllo sulla qualità e sulla provenienza dell’alimento,<br />
nono<strong>sta</strong>nte le leggi che regolamentano le informazioni in etichetta.<br />
Lo spiega Di Donna stesso. “L’idea è semplice. Il nostro<br />
non è un servizio per vendere alimentari, ma un sistema per<br />
controllare quello che si produce per la tavola. Abbiamo il pomodoro<br />
di Pechino che fa concorrenza a quello di Pachino.<br />
A Mazara del Vallo ci sono frigoriferi pieni del gambero nostrano<br />
quando invece arrivano sul piatto gamberi dalla Cina.<br />
Vogliamo evitare che la gente pensi di comprare olio di Sicilia<br />
quando invece è olio che proviene dal Marocco o piuttosto<br />
dalla Turchia”.<br />
Natura Express oggi ha convinto e conqui<strong>sta</strong>to ben 230 famiglie<br />
che periodicamente riempiono il carrello della spesa<br />
da casa. “Il servizio a domicilio lo garantiamo quattro giorni la<br />
settimana e abbiamo attivato anche un call center, aperto dal<br />
lunedì al venerdì, a cui ordinare a voce la spesa.<br />
“I prezzi poi sono competitivi, in perfetta linea con quelli<br />
proposti dal mercato – rassicura Di Donna -. Con la sola differenza<br />
che dietro questi prezzi c’è una scelta etica: gratificare<br />
economicamente il produttore e soddisfare il consumatore<br />
con prodotti unici dal punto di vi<strong>sta</strong> qualitativo. Il nostro modello<br />
è quello della qualità”.<br />
Con Natura Express l’educazione alimentare trova sullo<br />
scaffale virtuale una nuova frontiera, la strada più veloce e<br />
semplice per potere comunicare alla nuova generazione di<br />
consumatori e sensibilizzare chi frequenta da sempre i corridoi<br />
dei supermercati. Per chi poi con il web non ha dimestichezza,<br />
Natura Express annuncia l’apertura a breve, in città, di<br />
una vetrina con i prodotti dell’ortofrutta proposti dal portale,<br />
per consentire di scegliere di persona prima di ordinare.<br />
(ph Ufficio <strong>sta</strong>mpa Natura Express)<br />
47 M
NATURA Orto in balcone<br />
ORTO<br />
IN BALCONE<br />
PH FLICKR.COM / ALEXLOMAS<br />
testo Stena Paternò del Toscano<br />
Sul numero di maggio/giugno di <strong>Mondello</strong> Lido abbiamo<br />
parlato delle nuove tendenze in chiave verde, come quella di<br />
coltivare i propri ortaggi negli orti urbani.<br />
In grandi metropoli come Londra, infatti, l’orto è divenuto<br />
simbolo di uno stile di vita sano, di comportamento sostenibile,<br />
di attenzione all’economia domestica e al cibo di qualità.<br />
Una piantina di pomodoro in vaso sul balcone è diventata<br />
una cosa da mostrare ai propri ospiti, un motivo di orgoglio<br />
alla stregua di una collezione di orchidee.<br />
Sorge spontanea una domanda: perché in Sicilia, terra produttrice<br />
di delizie orticole, l’orto è qualcosa da nascondere?<br />
Tante sono le risposte che potrebbero essere date al quesito.<br />
Sia sul piano culturale, sia sul piano economico; infatti, sappiamo<br />
che i retaggi della tradizione contadina, lungi dall’essere<br />
valorizzati, “pesano” ancora sulla storia familiare di quelli<br />
che si sono ormai riscattati con appartamento e lavoro in<br />
città. “Non sporcarti le mani!”, urlano i genitori ai bambini che<br />
si divertono a giocare con la terra.<br />
Lentamente però, la netta distinzione tra città e campagna<br />
tende ad affievolirsi, qualche temerario “colletto bianco” decide<br />
di trasformare una casa di campagna in agriturismo e magari,<br />
perché no, trasferirsi lì con la famiglia e dare una svolta alla<br />
propria vita, creandosi una nuova identità anche lavorativa.<br />
Dopo avere faticato per generazioni per riuscire ad acqui-<br />
L’orto è divenuto simbolo<br />
di uno stile di vita sano,<br />
di comportamento sostenibile,<br />
di attenzione all’economia<br />
domestica e al cibo di qualità<br />
sire una “identità cittadina”, adesso che non si ha più neanche<br />
un pezzo di giardino di cui raccogliere i frutti, ora che si comperano<br />
i peperoni taglia unica e colore sgargiante provenienti<br />
dalle calde serre olandesi, ora che finalmente abbiamo<br />
raggiunto il traguardo, ricominciamo? Che siano in arrivo<br />
anche in Sicilia gli orti in balcone? Noi crediamo di sì. E allora<br />
cerchiamo di capire come si fa.<br />
Realizzare un proprio orto, se pur in spazi molto limitati,<br />
come terrazze e balconi, è un attività che dà grandi soddisfazioni<br />
ed è accessibile a tutti, grandi e piccini, pollici verdi e non.<br />
Alcuni consigli pratici.<br />
Esposizione delle piante: bisognerebbe esporre gli ortaggi<br />
alla luce al mattino ed evitare invece l’esposizione al<br />
sole diretto nei momenti più caldi della giornata.<br />
Irrigazione: non si innaffiano mai le piante con il sole alto,<br />
ma sempre la mattina presto e la sera. Il terreno che custodisce<br />
i nostri ortaggi dovrebbe essere sempre poco umido, ma<br />
mai bagnato.<br />
Vasi e contenitori: consigliamo sempre i vasi di terracotta<br />
perché lasciano traspirare il terreno, in quanto mantengono<br />
meglio la frescura, però è evidente che se c’è la necessità di<br />
spo<strong>sta</strong>re i vasi a causa dell’esposizione al sole, o semplicemente<br />
perché i vasi in terracotta pieni di terriccio pesano<br />
troppo anche per la struttura che li deve sostenere, allora si<br />
dovrà ripiegare sui vasi in plastica. Per i più attenti ai rifiuti e<br />
all’utilizzo dei materiali sostenibili, esistono alcune aziende<br />
che hanno iniziato a brevettare vasi biodegradabili.<br />
M 48 settembre/ottobre duemiladieci
PH FLICKR.COM / SHAWN ALLEN<br />
Attrezzi: oltre agli attrezzi classici da giardinaggio (guanti,<br />
forbici per potare, zappetta, ecc.) sono di fondamentale importanza<br />
il terriccio e il concime. Il terriccio deve essere leggero<br />
e leggermente acido. Ne esistono vari tipi in commercio:<br />
ba<strong>sta</strong> farsi ben consigliare. Anche i concimi sono importanti<br />
per nutrire il terriccio. Ovviamente quelli organici e l’humus<br />
di lombrico sono i migliori perché non contengono prodotti<br />
chimici. Per chi infine volesse creare il proprio concime, potrà<br />
ottenerlo riciclando i rifiuti umidi all’interno di una compostiera<br />
da tenere a casa e utilizzare il compost autoprodotto. Il<br />
periodo per concimare è sempre quello della fioritura che<br />
precede l’arrivo dei frutti.<br />
Semi e piantine: è possibile piantare i semi oppure trapiantare<br />
le piantine. La prima operazione è più complessa, richiede<br />
pazienza e maggiore tempo, però dà la soddisfazione<br />
di vedere la piantina nascere. I tempi di germinazione dipendono<br />
dalle varietà: il pomodoro può impiegare 20 giorni<br />
prima di fare spuntare le prime foglioline, la rucola si può già<br />
mangiare dopo una settimana!<br />
Ogni pianta ha poi determinati periodi dell’anno in cui<br />
deve essere seminata ed è quindi fondamentale dotarsi di<br />
una calendario per la semina di ogni prodotto che si vuole<br />
coltivare.<br />
Alternativa alla semina è comperare la piantina già invasata<br />
e cresciuta, si risparmiano circa 20 giorni. Per essere certi della<br />
qualità della materia prima, è fondamentale verificare che i<br />
semi non siano OGM. Una garanzia in tal senso sono i produttori<br />
di ortaggi, sempre più presenti anche in Sicilia, che ripro-<br />
duemiladieci settembre/ottobre<br />
PH FLICKR.COM / SUZETTESUZETT<br />
PH FLICKR.COM / PAUL ALBERTELLA<br />
Orto in balcone NATURA<br />
Di fondamentale importanza il terriccio<br />
e il concime. Il terriccio deve essere<br />
leggero e leggermente acido.<br />
Il concime migliore è quello organico<br />
PH FLICKR.COM / HORIA VARLAN<br />
PH FLICKR.COM / JUNKSIGNAL<br />
PH FLICKR.COM / ILCHICCO<br />
PH FLICKR.COM / GIPIOSIO<br />
49 M
NATURA Orto in balcone<br />
Aziende alla ricerca di materiale<br />
genetico per recuperare sapori<br />
locali. Piante e Passione mette<br />
a disposizione dei clienti un blog<br />
ducono le piantine inne<strong>sta</strong>te: molto più resistenti e saporite.<br />
Abbiamo intervi<strong>sta</strong>to Luca Lombardo, responsabile commerciale<br />
e marketing dell’azienda Ecofaber, di Modica (RG), affermata<br />
nella tecnica dell’innesto erbaceo su piantine<br />
orticole, e che da un paio d’anni è presente sul mercato siciliano<br />
anche con il marchio “Piante & Passione” dedicato al settore<br />
hobbistico. Si rivolge ai piccoli agricoltori e possessori di<br />
un orto domestico che, si legge sul loro sito, “nel piacere di<br />
coltivare i prodotti buoni di un tempo, riassaporano le usanze<br />
del passato”.<br />
“L’esigenza che ha l’utente è di avere indicazioni precise<br />
sulla coltivazione e garanzie sui prodotti”, ci dice Lombardo.<br />
Per questo oltre alle indicazioni sulle confezioni e un packa-<br />
PH FLICKR.COM / M_P_KING<br />
ging di qualità, Piante & Passione ha creato un blog per offrire<br />
ai clienti e agli appassionati consigli pratici, comprese le ricette<br />
tradizionali.<br />
Le più vendute in Sicilia sono le melanzane, i pomodori, le<br />
piante aromatiche e le lattughe. La ricerca di Ecofaber è in<br />
evoluzione, e l’azienda è alla ricerca di materiale genetico per<br />
recuperare i sapori locali. Il nostro “è un piccolo tesoro da custodire”<br />
dice Lombardo, che porta ad esempio la ricchezza e<br />
varietà di sapori che esistono in Italia anche nell’ambito di una<br />
stessa regione.<br />
A Catania, ad esempio, in cucina viene utilizzato il cavolfiore<br />
viola, mentre a Palermo il cavolfiore, oltre ad essere verde,<br />
viene chiamato broccolo!<br />
Parco Paternò del Toscano<br />
È un grande giardino sulle pendici dell’Etna, folto di piante esotiche provenienti da tutto il mondo, perfettamente armonizzate con<br />
l’ambiente mediterraneo. È curato da una ONLUS, l’Associazione Amici del Parco Paternò del Toscano, che organizza eventi<br />
e promuove il giardino con l’obiettivo di diffondere la cultura del verde e del rispetto della natura e dei giardini.<br />
Tra le tante attività, i corsi di giardinaggio per bambini. Il Parco è aperto per visite guidate e si trova a Sant’Agata Li Battiati,<br />
in Via Roma 61, tel. 095 8367618 – 335 5387858, email: parcopaterno@vivaipaterno.it<br />
Blog e informazioni: news.vivaipaterno.it
Una volta le avevo contate tutte: erano<br />
150 le palme di via dell’Olimpo, l’orgoglio<br />
di que<strong>sta</strong> nuova strada, una schiera<br />
di zampilli di verde che ti guidava verso<br />
Monte Pellegrino e <strong>Mondello</strong>. Adesso<br />
sono poco meno della metà, il tratto in<br />
prossimità del circolo Country e del Palasport<br />
quasi azzerati... il conto alla rovescia<br />
continua in direzione autostrada<br />
senza lasciare grandi speranze a noi malinconici.<br />
Sono passati ormai alcuni anni<br />
dall’arrivo del punteruolo rosso in Italia<br />
e in Sicilia, e in poco tempo l’insetto ha<br />
inaridito il nostro paesaggio senza trovare<br />
alcun o<strong>sta</strong>colo.<br />
Piante ciclopiche per età e dimensioni,<br />
pachidermi dei nostri giardini, secolari<br />
e silenziosi guardiani dei nostri<br />
teatri, dei nostri musei delle nostre arti<br />
in poche settimane spirano con drammaticità<br />
kafkiana senza ormai alcun tentativo<br />
di trattamento/cura... Penso che<br />
sia davvero strano che ci si arrenda di<br />
fronte ad un semplice coleottero...<br />
Ecco allora dei consigli che potrebbero<br />
aiutare chi ancora (come me) possiede<br />
palme vive e vegete nel suo<br />
giardino e si ostina a proteggerle senza<br />
necessariamente spendere una fortuna.<br />
Innanzitutto ci sono in commercio<br />
tanti prodotti alternativi ai pesticidi tradizionali<br />
come i piretroidi (assolutamente<br />
efficaci), alcuni non co<strong>sta</strong>no più<br />
di 20 euro e possono fornire sino a 100<br />
duemiladieci settembre/ottobre<br />
litri di prodotto utile per numerosi trattamenti.<br />
Esiste poi (per i più intransigenti<br />
in campo ecologi<strong>sta</strong>) una alternativa<br />
(più costosa) ai pesticidi tradizionali e ai<br />
piretroidi, un prodotto già te<strong>sta</strong>to con<br />
successo, di origine naturale, da usare<br />
per via radicale, sia nel trattamento che<br />
nella prevenzione contro il punteruolo<br />
rosso. Si tratta della azadiractina, un<br />
estratto dell’albero del Neem (Azadirachta<br />
indica), che non possiede particolari<br />
controindicazioni per la salute<br />
umana ed animale.<br />
Si inocula con facilità per via radicale<br />
(tramite un palo iniettore infisso nel terreno<br />
in prossimità delle radici), non è velenoso<br />
per le api e ne ba<strong>sta</strong>no 50-300<br />
ml/pianta a seconda delle dimensioni.<br />
Inoltre, considerando che il punteruolo<br />
deve entrare e deporre le uova in prossimità<br />
della corona fogliare, non c’è bisogno<br />
di irrorare la pianta da capo a<br />
piedi di soluzioni parassiticide: si può<br />
proteggere la propria palma semplicemente<br />
trattando un’area molto limitata.<br />
Nella mia personale esperienza, ba<strong>sta</strong>no<br />
2,5 litri di miscela al 5% di un<br />
qualsiasi piretroide, spruzzato con precisione<br />
nella corona fogliare della<br />
palma, in modo da far penetrare il liquido<br />
all’interno, tra le foglie non ancora<br />
aperte, ed il gioco è fatto, in e<strong>sta</strong>te (periodo<br />
di attività del parassita) per un<br />
mese o anche 2, <strong>sta</strong>rete tranquilli, troverete<br />
i punteruoli morti alla base della<br />
pianta. Oltre a “prender bene la mira” è<br />
utile emulsionare dell’olio di semi in pic-<br />
Chi ha paura del punteruolo? ATTUALITÀ<br />
Chi ha PAURA<br />
del PUNTERUOLO?<br />
Fatti e misfatti di una “battaglia persa” (ma non da noi) con una specie aliena<br />
testo Guido Ruggero Loria<br />
cola percentuale ai 2,5<br />
litri di soluzione in modo<br />
da render viscosa<br />
la soluzione, che<br />
in tal modo rimarrà<br />
“ben appiccicata” e di<br />
difficile dilavamento con le<br />
piogge o l’irrigazione. Per potenziare<br />
l’azione repellente si può utilizzare del<br />
Baygon polvere (per uso casalingo) che<br />
spruzzato sulla zona trattata colora di<br />
bianco la base delle foglie (ha un tempo<br />
di sospensione di 70 gg. è in vendita<br />
dappertutto ed è consentito utilizzarlo).<br />
In tal modo si crea una vera barriera tossica<br />
per qualsiasi insetto.<br />
Perché non imitare le iniziative che in<br />
questo momento vengono messe in<br />
atto dai privati (più semplici, economiche,<br />
pratiche e forse efficaci di quelle osservate<br />
sinora), perché non applicare<br />
semplici tecniche come quella da me<br />
descritta almeno alle ville e giardini storici<br />
della città o ancora alle palme più<br />
basse e facilmente raggiungibili?<br />
Perché non ripristinare al più presto le<br />
piante morte, almeno nei luoghi più<br />
danneggiati con varietà altrettanto belle<br />
ma più resistenti o più facilmente trattabili<br />
come ci suggerisce Stena Paternò<br />
del Toscano ed altri esperti botanici (vedi<br />
mondellolido 4/2010)?<br />
Propongo al sindaco una alternativa:<br />
“adottiamo una palma”. Io ne adotterei<br />
dieci, tutte quelle di piazza Valdesi sotto<br />
la cui ombra, nel dopoguerra, mio nonno<br />
scattava foto alla famiglia.<br />
PH FLICKR.COM / GIOVANNI BIANCO<br />
51 M
BRAVO CHI LEGGE Letture d’autunno<br />
libri:<br />
cambia <strong>sta</strong>gione<br />
ma non la passione<br />
Una carrellata di libri con i primi due classificati<br />
al Premio Strega e qualche propo<strong>sta</strong> per i lettori<br />
più giovani, gli ormai immancabili polizieschi<br />
e altro ancora<br />
Alta classifica<br />
Canale Mussolini<br />
Antonio Pennacchi<br />
Mondadori, 460 pagg., 20 €<br />
Nell’Italia fasci<strong>sta</strong>, i Peruzzi si<br />
spo<strong>sta</strong>no dalla bassa padana<br />
all’agro pontino, appena bonificato<br />
dalla ciclopica iniziativa di<br />
Mussolini. Una delle tante famiglie<br />
di coloni che, dall’Emilia, dal<br />
Veneto e dal Friuli, si spo<strong>sta</strong>no<br />
nelle nuove terre in cerca di<br />
fortuna. A capeggiarla zio Pericle<br />
che, fervente fasci<strong>sta</strong>, riesce a<br />
convincere i familiari a spo<strong>sta</strong>rsi<br />
tutti quanti al Sud. Fra loro la<br />
bella Armida e Paride, il nipote<br />
prediletto che sarà però la causa<br />
della sfortuna che travolgerà la<br />
famiglia. Il romanzo ha vinto il<br />
Premio Strega 2010.<br />
Acciaio<br />
Silvia Avallone<br />
Rizzoli, 358 pagg., 18 €<br />
A contendere a Pennacchi il<br />
primo posto al concorso<br />
letterario c’era Silva Avallone,<br />
esordiente 26enne che applica<br />
nella più triste e degradata<br />
provincia italiana la lezione di<br />
Salinger, narrando la storia di<br />
due amiche tredicenni, Anna e<br />
Francesca, che diventano donne<br />
fra ragazzi che sognano la fuga<br />
e adulti disillusi. Un ambiente<br />
derelitto, che l’autrice descrive<br />
con maestria e crudezza, senza<br />
alcuna indulgenza per la tristissima<br />
umanità che lo popola.<br />
Un romanzo non facile, ma<br />
sicuramente da leggere.<br />
Qualcosa<br />
per i ragazzi<br />
Artemis Fowl, La trappola del<br />
tempo (Mondadori, 387 pagg., 17<br />
€) è il nuo vo capitolo della saga di Artemis<br />
Fowl, il ragazzo prodigio irlandese<br />
che ha dedicato la propria mente<br />
brillante al crimine. Stavolta il biografo<br />
non ufficiale del singolare personaggio<br />
narra le bizzarre vicende del nostro<br />
eroe che, per salvare la madre gravemente<br />
malata, si avventura in un pericoloso<br />
viaggio nel tempo per rubare<br />
l’unica possibile cura dalle grinfie del<br />
subdolo genio del male. Una storia fantastica<br />
che si rivolge a lettori di 12-13<br />
anni, la stessa età del protagoni<strong>sta</strong>. Ha<br />
15 anni, invece, la graziosa Laurel, protagoni<strong>sta</strong><br />
di Wings (Sperling & Kupfer,<br />
312 pagg., 18,90 €), fantasy per<br />
ragazzine che, anche grazie all’entusiasmo<br />
espresso da Stephanie Meyer, l’autrice<br />
della saga di Twilight, ha scalato le<br />
classifiche di vendita negli Stati Uniti,<br />
divenendo il bestseller n.1 del New<br />
York Times. L’autrice, Aprilynne Pike, vi<br />
mescola amore, avventura e fantasia,<br />
secondo una formula ormai ben collaudata<br />
ma che le adolescenti non<br />
smettono di apprezzare. Del tutto diverso<br />
La terribile storia di Nerone<br />
(Editori Laterza, 93 pagg., 12 €) raccontata<br />
da Andrea Giardina.<br />
La storia dell’imperatore viene narrata<br />
con sapienza e leggerezza. L’autore,<br />
professore di Storia romana, senza mai<br />
per dere di vi<strong>sta</strong> la realtà storica e u san -<br />
do un linguaggio semplice ma mai banale<br />
presenta ai ragazzi un’immagine<br />
a tutto tondo di Nerone. Un modo per<br />
imparare qualcosa... senza neanche<br />
rendersene conto. Il testo è accompagnato<br />
dai sempre gradevoli disegni di<br />
Emanuele Luzzati.<br />
M 52 settembre/ottobre duemiladieci
Avventure, thriller<br />
e spy-story<br />
La prima stella<br />
della notte<br />
Marc Levy<br />
Rizzoli, 405 pagg., 19,50 €<br />
Dall’autore francese contemporaneo più<br />
letto al mondo, arriva in libreria il seguito<br />
de Il primo giorno: l’astronomo Adrian e<br />
l’archeologa Keira, che insieme avevano<br />
viaggiato in tutto il mondo, alla ricerca di<br />
un misterioso monile in grado di riflettere il<br />
cielo stellato come appariva milioni di anni<br />
fa, si ritrovano insieme. E riprendono il<br />
viaggio interrotto, spo<strong>sta</strong>ndosi senza respiro<br />
dagli altipiani etiopi ai laghi ghiacciati<br />
degli Urali, cercando ancora una volta<br />
di realizzare il loro sogno: sciogliere il<br />
millenario enigma che circonda l’origine<br />
dell’umanità. Una misteriosa organizzazione<br />
sembra però decisa a fare qualunque<br />
cosa per impedire che il segreto venga svelato.<br />
Pur più debole del suo prequel, il romanzo<br />
è comunque godibile, indicato a chi<br />
ama le storie avventurose e romantiche.<br />
duemiladieci settembre/ottobre<br />
Il filo che brucia<br />
Jeffery Deaver<br />
Rizzoli, 531 pagg. 19,50 €<br />
Lincoln Rhyme è un abile detective, reso<br />
tetraplegico da un incidente e costretto<br />
dunque su un letto, incapace di muoversi.<br />
Nono<strong>sta</strong>nte la sua condizione, Lincoln non<br />
smette il proprio impegno per liberare il<br />
mondo dai criminali e continua a risolvere<br />
casi intricatissimi grazie alla collaborazione<br />
della collega Amelia Sach. Su questo originale<br />
personaggio Deaver ha scritto una<br />
quantità di libri, tutti bestseller e alcuni filmatizzati<br />
(fra i più famosi Il collezioni<strong>sta</strong> di<br />
ossa): Il filo che brucia è il più recente.<br />
L’intreccio svolge due vicende parallele: da<br />
una parte Rhyme si prepara alla resa dei<br />
conti con l’Orologiaio, l’unico serial killer<br />
che finora gli è sfuggito; dall’altra viene<br />
chiamato dalla polizia di New York a collaborare<br />
alla soluzione di una serie di misteriosi<br />
attentati. Chi ha letto gli altri libri non<br />
potrà farselo sfuggire, ma anche chi non lo<br />
conosce troverà la storia appassionate.<br />
Un thriller da maestro.<br />
Ellen è sposata da 100 giorni con Andy, il<br />
Marito con la M maiuscola: innamorato,<br />
attento e premuroso. La vita è perfetta, tutto<br />
è colorato di rosa fin quando, in un piovoso<br />
mattino, eccolo lì: Leo, l’Ex con la E maiuscola,<br />
perfido e irresistibile rubacuori che Ellen,<br />
ovviamente, non aveva mai dimenticato.<br />
E riesce a farle mettere in discussione tutto<br />
quanto. Il romanzo di Emily Giffin Amore<br />
e ritorno (Piemme, 358 pagg., 11 €) è<br />
delizioso, tenero e divertente, e sotto la<br />
“scorza” di una storia d’amore nasconde una<br />
serie di insegnamenti, quali la necessità di<br />
concentrarsi sul presente e di rendersi conto<br />
che tutto cambia. Un perfetto esempio di<br />
La dea cieca<br />
Anne Holt<br />
Einaudi, 379 pagg., 18,50 €<br />
Letture d’autunno BRAVO CHI LEGGE<br />
Hanne Wilhelmsen, bella e determinata<br />
detective in gonnella che i lettori italiani<br />
di Anne Holt avevano già incontrato nei<br />
due romanzi La porta chiusa e Non deve<br />
accadere, in cui affiancava la coppia Vik<br />
e Stubø, torna con un giallo tutto suo<br />
in cui si accavallano due delitti,<br />
apparentemente senza alcun legame fra<br />
loro: l’omicidio di un giovane spacciatore<br />
e quello di un avvocato di dubbia moralità.<br />
Muovendosi con abilità nel crudo<br />
sottobosco di Oslo, la poliziotta che<br />
secondo il quotidiano danese Politiken<br />
è “un personaggio di detective davvero<br />
originale, vicina ai più grandi modelli di<br />
genere” anche per il suo secco umorismo<br />
e la sua durezza, dovrà trovare il bandolo in<br />
una matassa sempre più imbrogliata, una<br />
trama di crimini pericolosamente vicina<br />
alla sua vita. Può essere davvero possibile<br />
che droga, avvocati, corruzione e perfino<br />
servizi segreti siano legati da un’unica rete?<br />
Giovani donne in carriera<br />
Chick-lit, insomma, il genere di romanzo rosa<br />
che vede protagoniste e destinatarie giovani<br />
donne di successo, e che è ben rappresentato<br />
anche da L’amore non è il mio<br />
forte, il primo romanzo di Sarah Pekkanen<br />
(Piemme, 405 pagg., 18,50 €). Qui la<br />
protagoni<strong>sta</strong> è Lindsay, pubblicitaria sulla<br />
cre<strong>sta</strong> dell’onda che, per una serie di sfortunati<br />
eventi - e il colpo basso di un collega - è<br />
costretta ad abbandonare la scintillante carriera<br />
a Manhattan e tornare nel Maryland, a<br />
casa dei genitori. Qui scopre che la gemella,<br />
la bellissima Alex, in procinto di sposare mister<br />
perfezione non disdegna di flirtare con<br />
l’amico d’infanzia di Lindsay.<br />
53 M
GIOCHI di parole<br />
CRUCIVERBA<br />
7<br />
M 54<br />
1 2 3 4 5 6<br />
0<br />
8 9<br />
10 11 12 13<br />
14<br />
15 16 17 18 19<br />
20 21<br />
22 23 24 25<br />
26 27 28 29<br />
30 31<br />
32 33 34<br />
35 36 37<br />
38 39 40<br />
41 42<br />
43 44<br />
Il giro del mondo in 8 domande<br />
1. In quale capitale europea si trova il Ponte Carlo?<br />
A Parigi; B Vienna; C Praga<br />
2. Da chi discendono gli afrikaners del Sudafrica?<br />
A Dai portoghesi; B Dagli olandesi; C Dagli inglesi<br />
3. Dove si trova il grattacielo più alto del mondo?<br />
A Kuala Lumpur; B Chicago; C Dubai<br />
4. Quanto è lunga la Grande Muraglia Cinese?<br />
A 20 chilometri; B Circa 2.000 chilometri; C Circa 9.000 chilometri<br />
5. Dove si trova la Sagrada Familia di A. Gaudì?<br />
A Madrid; B Siviglia; C Barcellona<br />
6. Come si chiama la capitale di Malta?<br />
A La Vedetta; B La Valletta; C La Staffetta<br />
7. Cos’è l’ukulele, caratteristico delle Isole Hawaii?<br />
A Una piccola chitarra; B Un tamburo; C Una trombetta<br />
8. Quali sono i principali ingredienti del pistou provenzale?<br />
A Pomodoro, menta e pinoli; B Cipolla e prezzemolo; C Basilico, aglio e olio d’oliva<br />
PH GIUSEPPE CASTELLUCCI<br />
ARCHIVIO MALTA TOURISM AUTORITY<br />
ORIZZONTALI<br />
2. Leggendario re inglese 5. Il nome del portiere Zoff 7. Società<br />
di distribuzione elettrica italiana 8. Fiumiciattoli 10. Celebre personaggio<br />
di Spielberg 11. Anziano 14. Una specie di caffè 15. Si<br />
usa per sollevare l’auto 18. Lamella negli strumenti a fiato<br />
20. Nota musicale 21. Può esserlo... un’insalata 22. Una porzione<br />
del tutto 24. Torino (sigla) 26. Cono... a metà 27. Molti, numerosi<br />
29. Organizzazione non governativa 30. Aspettare 32. Setta<br />
senza pari 33. Piccola imbarcazione 34. Esotico copricapo<br />
35. Domestica... d’altri tempi 37. Sta col tic 38. Arezzo (sigla)<br />
39. Non lunghi 41. Mitica città dei Caldei 42. Tecnica di mi -<br />
glioramento della bellezza 43. Strumento musicale a corde<br />
44. Antimeridiano<br />
VERTICALI<br />
1. Il nome dell’attore Sellers 2. Parità in medicina 3. Si paga periodicamente<br />
4. So<strong>sta</strong>nza presente nell’urina 5. Realizzato con i<br />
colori 6. Certificano atti 7. Si beve alle 5 9. Cucire grossolanamente<br />
12. Terribile, terrificante 13. La “mutina” 15. L’allenatore<br />
della Nazionale 16. Rabbia furibonda 17. Sicure 19. Preposizione<br />
articolata 22. Il maghetto Harry 23. La Cagnotto tuffatrice 25.<br />
Incerti, titubanti 26. La più classica torta siciliana 28. Compagnia<br />
telefonica 31. Tribunale amministrativo regionale 34. Donne...<br />
magiche 36. Non finta 37. Storica emittente radiotv di Palermo<br />
40. Mezzo osso 41. Recente film Disney 42. Il calcio<br />
4<br />
ARCHIVIO TURESPAÑA<br />
1<br />
6 5<br />
settembre/ottobre duemiladieci
SUDOKU<br />
Lo schema va riempito con le cifre da 1 a 9. Facendo in modo che siano<br />
presenti una sola volta in ciascun riquadro, colonna e linea orizzontale<br />
FACILE<br />
Dal Giappone, dove è <strong>sta</strong>to ideato da un professore di matematica, proviene il Ken Ken, una<br />
griglia di operazioni matematiche che può essere più o meno semplice. Il gioco, che dà al Sudoku<br />
una valenza matematica, consiste nell’inserire nella griglia una serie di numeri (nel<br />
nostro caso da 1 a 4) in modo che producano come risultato, in ciascuna delle aree dai bordi<br />
spessi, il risultato dell’operazione specificata in alto a sinistra nelle caselle. Ciascuna cifra può<br />
essere ripetuta nella stessa area, ma deve comparire una sola volta in ogni riga e in ogni colonna<br />
dell’intero quadrante. Più difficile a dirsi che a farsi.<br />
duemiladieci settembre/ottobre<br />
6 5 1 9 7<br />
4 7 2 3<br />
1 8 4<br />
2 1<br />
8 9 6 3<br />
4 8<br />
3 1 2<br />
9 3 6 4<br />
8 5 2 7 3<br />
KAKURO<br />
Il kakuro è un popolarissimo “cruciverba in numeri”: bisogna inserire nella griglia<br />
le cifre da 1 a 9 di modo che la somma di ciascuna riga orizzontale dia il risultato<br />
indicato nella casella sulla sinistra, e la somma di ciascun settore verticale dia il<br />
numero nella casella in alto, senza ripetere la stessa cifra (ad es.: il 4 sarà dato da<br />
1+3 o 3+1 ma mai da 2+2).<br />
41 7 28 40<br />
12<br />
15<br />
19<br />
10<br />
9<br />
14<br />
4<br />
23<br />
17<br />
25<br />
20<br />
16<br />
14<br />
12<br />
15<br />
18<br />
11<br />
19<br />
16<br />
20<br />
3<br />
16<br />
3<br />
11<br />
KEN KEN<br />
4 11 + 6 x 3 +<br />
5 - 3 ÷ 100 x 2 -<br />
2 12 +<br />
1 - 3 x 6 7 +<br />
7 + 12 +<br />
5 7 6<br />
8 3 6<br />
6 2 8<br />
6 4 9<br />
4 9 1<br />
6 9 4<br />
3 ÷ 6<br />
di numeri GIOCHI<br />
MEDIO<br />
3 8 4<br />
2 5 9<br />
3 4 1<br />
5 2<br />
8 3<br />
DIFFICILE<br />
3 7 9 6<br />
1 2 7<br />
2 7 8 4<br />
6 9 8<br />
7 4 5 2<br />
4 1<br />
9 3<br />
55 M
GIOCHI soluzioni<br />
cruciverba<br />
7<br />
1<br />
P<br />
2<br />
A<br />
T E R N A<br />
10<br />
E T<br />
E<br />
15<br />
C R<br />
T<br />
26<br />
C O<br />
30<br />
A T<br />
16<br />
I<br />
20<br />
R E<br />
22<br />
P A R<br />
32<br />
S T A<br />
35<br />
S E R<br />
38<br />
A R E<br />
T<br />
kakuro<br />
3<br />
11<br />
A T<br />
R T<br />
4<br />
8<br />
U<br />
R<br />
12<br />
T E M P<br />
9<br />
5<br />
D I<br />
I I O<br />
6<br />
N O<br />
13<br />
A T O<br />
14<br />
A R A B I C A<br />
17<br />
C E<br />
23<br />
T E<br />
27<br />
T A N<br />
18<br />
A N C I<br />
19<br />
A<br />
21<br />
M I S T A L<br />
28<br />
T I<br />
24<br />
T O<br />
25<br />
I<br />
29<br />
O N G<br />
31<br />
T E N D E R E D<br />
41<br />
U R<br />
43<br />
A R P A<br />
4<br />
5 -<br />
1 -<br />
4<br />
1<br />
33<br />
I O L E<br />
36<br />
V A E<br />
11 +<br />
3 ÷<br />
5 6<br />
3<br />
6 1<br />
3 4<br />
100 x<br />
2<br />
3 x<br />
39<br />
C<br />
34<br />
F E Z<br />
37<br />
T A C<br />
40<br />
O R T I<br />
42<br />
C O S M E S I<br />
44<br />
A M I<br />
41 7 28 40<br />
12<br />
15<br />
19<br />
10<br />
9<br />
12<br />
14<br />
15<br />
4<br />
17<br />
25<br />
20<br />
7 +<br />
2<br />
12 +<br />
8 4 9 6<br />
7 2 1 6 2 1<br />
9 3 2 1 8 4 2<br />
3 1 1 2 5 3<br />
23<br />
5 1 8 9 9 7<br />
8 6 2 9 8 7 1<br />
9 7 4 9 8 3<br />
16<br />
ken ken<br />
14<br />
9 7 2 1<br />
6 x<br />
5 4<br />
2 3<br />
2 -<br />
2 5 4<br />
1<br />
6<br />
6<br />
7 +<br />
3 +<br />
1<br />
6 2<br />
12 +<br />
3<br />
2 5<br />
6 3 1 5 4<br />
5 2 4<br />
18<br />
11<br />
3 ÷<br />
16<br />
19<br />
16<br />
20<br />
3<br />
3 1<br />
6<br />
6<br />
3<br />
11<br />
il giro del mondo in 8 domande<br />
1C, 2B, 3A, 4C, 5C, 6B, 7A, 8C<br />
sudoku<br />
M 56 settembre/ottobre duemiladieci<br />
FACILE<br />
3 6 8 4 5 1 9 7 2<br />
5 4 7 6 9 2 3 8 1<br />
9 1 2 7 3 8 4 5 6<br />
2 3 6 8 1 7 5 9 4<br />
8 5 4 9 2 6 7 1 3<br />
7 9 1 5 4 3 2 6 8<br />
4 7 3 1 6 9 8 2 5<br />
1 2 9 3 8 5 6 4 7<br />
6 8 5 2 7 4 1 3 9<br />
MEDIO<br />
4 5 9 7 1 8 6 2 3<br />
8 3 2 9 5 6 7 4 1<br />
7 1 6 4 3 2 5 9 8<br />
5 9 1 6 2 7 3 8 4<br />
3 7 4 8 9 5 1 6 2<br />
6 2 8 3 4 1 9 7 5<br />
2 6 5 1 8 9 4 3 7<br />
1 4 7 2 6 3 8 5 9<br />
9 8 3 5 7 4 2 1 6<br />
DIFFICILE<br />
4 5 7 6 9 2 8 1 3<br />
9 6 8 3 5 1 7 4 2<br />
1 2 3 7 4 8 5 9 6<br />
3 8 5 4 1 9 6 2 7<br />
2 7 1 5 6 3 9 8 4<br />
6 9 4 2 8 7 3 5 1<br />
7 4 9 1 3 5 2 6 8<br />
5 3 6 8 2 4 1 7 9<br />
8 1 2 9 7 6 4 3 5
Dove trovo MONDELLOLIDO?<br />
Aeroporto<br />
Falcone-Borsellino<br />
presso libreria Flaccovio<br />
Circoli<br />
Vela<br />
Viale Regina Elena, 1<br />
Lauria<br />
Viale delle Palme, 20<br />
Telimar<br />
L.re C. Colombo, 4977<br />
Country<br />
Via dell'Olimpo, 5<br />
Palestra Country<br />
Via dell’Olimpo, 5<br />
Circolo del Tennis 1<br />
Viale del Fante, 3<br />
Tennis Club 2<br />
Via San Lorenzo, 1<br />
Circoletto<br />
Via Basilea, 4<br />
Unione Canottieri<br />
Via Bettino Ricasoli, 45<br />
Clubino<br />
Viale Regina Elena<br />
Librerie<br />
Flaccovio<br />
Via Ruggero Settimo, 37<br />
Feltrinelli<br />
Via Cavour, 135<br />
Modus Vivendi<br />
Via Quintino Sella, 79<br />
Sellerio (<strong>Mondello</strong>)<br />
Viale Regina Elena, 59<br />
Kalos<br />
Via XX Settembre, 58<br />
Kalesa<br />
Foro Umberto I<br />
Locali<br />
Acanto Blu<br />
Via Torrearsa, 8<br />
Al Viale<br />
Via Archimede, 189<br />
Byblos<br />
Via Simone Corleo, 2<br />
Oliver<br />
Viale della Libertà, 92<br />
Tinto<br />
Via XX Settembre, 56<br />
Antico Caffè Spinnato<br />
Via P.pe di Belmonte, 115<br />
Montevergini<br />
Via Montevergini, 8<br />
Antica Focacceria<br />
S. Francesco<br />
Via A. Paternostro, 58<br />
Negozi<br />
Badalamenti<br />
Enogastronomia<br />
Via Galatea, 55<br />
Cuccì<br />
Via P.pe di Belmonte, 101<br />
Leone Collection<br />
Via Petrarca, 1/s<br />
Chiccosa Atelier<br />
Via Schillaci, 29/c<br />
Kokus<br />
Via Gaetano Daita, 14<br />
Chicche e Balocchi<br />
Via Torrearsa, 11<br />
Caffetteria Graziano<br />
Via del Granatiere, 23<br />
Hotel<br />
Villa Esperia<br />
Viale Margherita di Savoia, 53<br />
Villa Igea<br />
Salita Belmonte, 43<br />
Grand Hotel delle Palme<br />
Via Roma, 398<br />
Conchiglia D’Oro<br />
Viale Cloe, 9<br />
Addaura Hotel<br />
L.re C. Colombo, 4452<br />
Casena dei Colli<br />
Via Villa Rosato, 20<br />
La Torre<br />
Via Piano di Gallo, 11
TU FAI PUBBLICITÀ...<br />
Codice QR?<br />
Il codice QR è un codice<br />
bidimensionale che immagazzina<br />
informazioni come<br />
fossero immagini.<br />
In uno spazio piccolo quanto<br />
quello del biglietto da visita,<br />
quindi, si può offrire attraverso<br />
il codice QR ogni tipo<br />
di comunicazione, certamente<br />
in forma più accattivante e<br />
immediata.<br />
noi ti facciamo il biglietto da visita!<br />
Come funziona?<br />
Per avere accesso alle<br />
informazioni contenute nel<br />
QR è sufficiente inquadrare<br />
il codice con la fotocamera<br />
del telefonino (dotato di<br />
software specifico, scaricabile<br />
gratuitamente dal web):<br />
sullo schermo del cellulare<br />
si apriranno siti web, filmati,<br />
testi, mappe e quant’altro<br />
sia utile offrire.<br />
biglietto da visita con CALENDARIO e CODICE QR<br />
formato 8,5 x 5,5 cm<br />
<strong>sta</strong>mpa in quadricromia - fronte/retro<br />
plastificato opaco - fronte/retro<br />
bordi arrotondati<br />
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da visita personalizzati!<br />
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informazioni<br />
Krea srl via Praga, 48 - 90146 Palermo tel. 091 543506 info@sikania.it