Terra e gente 2010 - Comunità Montana Valli del Verbano
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<strong>Terra</strong> e <strong>gente</strong><br />
Il Consiglio «è investito dei più ampi poteri per la gestione ordinaria e<br />
straordinaria <strong>del</strong>la Società, senza eccezione di sorta, ed ha facoltà di compiere<br />
tutti quegli atti che ritenga opportuni per l’attuazione e il raggiungimento<br />
degli scopi sociali».<br />
Per quanto riguarda il bilancio e gli utili fu prefissato che «gli esercizi sociali<br />
si chiuderanno al 31 dicembre di ogni anno. Alla fine di ogni esercizio il Consiglio<br />
provvederà alla formazione <strong>del</strong> bilancio sociale, previo un esatto inventario,<br />
da compilarsi entrambi con criteri di oculata prudenza. Gli utili netti, dopo<br />
prelevata una somma non inferiore al 5% per la riserva legale, verranno devoluti<br />
ad un fondo da erogarsi per il miglior raggiungimento degli scopi sociali».<br />
Uno dei primi compiti <strong>del</strong> neonato Consiglio fu quello di ampliare le proprietà<br />
terriere <strong>del</strong>l’Educandato: negli anni Trenta don Giuseppe Bar<strong>del</strong>la, in<br />
qualità di Consigliere Delegato o di Presidente, acquistò a Roggiano terreni limitrofi<br />
alla proprietà primitiva. Ad iniziare con un atto <strong>del</strong> 15 ottobre 1930 in<br />
cui rappresentanti <strong>del</strong>la famiglia Bianchini vendettero alla Società Anonima<br />
Educandato Agricolo, con capitale di L. 65.000, la proprietà denominata “Selvetta”<br />
per il prezzo di L. 4.500 (31).<br />
Tre anni dopo, con un unico atto, furono acquistati il terreno denominato<br />
“Castello” con una sor<strong>gente</strong> di acqua viva da Domenico Ferrini, un prato con<br />
castagneto detto “Piross” da Teresa Passera e un bosco da Bollini Gerolamo (32)<br />
e ancora prati, seminativi, boschi, un castagneto e un fabbricato rurale dalla<br />
famiglia Spozio e dalla famiglia Macchi per la cifra complessiva di L. 3.000.<br />
La proprietà continuò ad essere ingrandita con nuove annessioni: ad esempio,<br />
l’acquisto di due boschi e un seminativo erborato di proprietà <strong>del</strong>la Parrocchia<br />
di Roggiano (33).<br />
La situazione catastale alla fine di queste acquisizione si era molto modificata,<br />
non solo per le aumentate dimensioni <strong>del</strong>le proprietà terriere, ma anche<br />
per le molte costruzioni che negli anni erano state elevate per far fronte alle<br />
nuove necessità <strong>del</strong>l’Istituto, così individuate dal Catasto il 9 aprile 1940: la<br />
Colonia <strong>del</strong>la Salute (4 piani e 27 vani), l’abitazione per il direttore (2 piani e<br />
4 vani), l’edificio <strong>del</strong>l’Educandato (4 piani e 12 vani), la chiesetta (piano terreno<br />
e 1 vano), il fabbricato per il laboratorio, l’aula e il gabinetto (1 piano e 2<br />
vani), la baracca in legno per la mostra agraria (1 piano e 2 vani) (34).<br />
(31) ATVa, Conservatoria dei Registri Immobiliari, Titoli di Trascrizione, atto di compravendita<br />
<strong>del</strong> 15 ottobre 1930, notaio Giuseppe Ferrini, n° 4209.<br />
(32) ATVa Conservatoria dei Registri Immobiliari, Titoli di Trascrizione, atto di compravendita <strong>del</strong><br />
7 giugno 1933, notaio Giuseppe Ferrini, n° 2853.<br />
(33) ASVa, Nuovo Catasto Terreni, Registri <strong>del</strong>le Partite, atto di compravendita <strong>del</strong> 12 maggio<br />
1936, notaio Giuseppe Ferrini, n° 4754.<br />
(34) ASVa, Catasto dei Fabbricati, Registro <strong>del</strong>le Partite, Roggiano, 48/2, part. 56. Un’ulteriore<br />
traccia catastale risale al 1945, che riconferma la situazione <strong>del</strong> 1940, citando, ma non specificando,<br />
un nuovo ampliamento <strong>del</strong>l’Educandato.