Terra e gente 2010 - Comunità Montana Valli del Verbano
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Emilio Rossi<br />
Quinto Cenni,<br />
pittore risorgimentale, assiduo<br />
frequentatore <strong>del</strong> nostro lago<br />
Perché Quinto Cenni? Perché fu un pittore e uno storico <strong>del</strong> nostro Risorgimento<br />
nazionale tanto da meritare un posto d’onore nella pubblicistica tra<br />
la metà <strong>del</strong>l’Ottocento ed il primo ventennio <strong>del</strong> Novecento. Milano gli dedicò<br />
una via. L’evocazione <strong>del</strong>la sua figura assume un particolare significato in<br />
occasione <strong>del</strong> 150° <strong>del</strong>l’unità d’Italia. Egli inoltre scelse di soggiornare per lunghi<br />
anni sul nostro lago, dove il figlio Italo, continuatore <strong>del</strong>la sua opera, si stabilì<br />
definitivamente e dove riposa nel piccolo cimitero di Colmegna.<br />
A ciò si aggiunga che ho avuto la possibilità di attingere le notizie biografiche<br />
direttamente dall’epistolario <strong>del</strong>l’archivio storico, messo a disposizione<br />
dai discendenti <strong>del</strong>la famiglia Cenni.<br />
Elda Cenni, nelle sue memorie (1), ricorda con accenti di profondo affetto i<br />
soggiorni lacustri <strong>del</strong> padre Quinto: «A Colmegna saliva per le belle montagne<br />
a cercarvi l’ombra, a contemplare la magnifica veduta <strong>del</strong> lago, a traverso i rami<br />
dei castagni. E sul prato <strong>del</strong>la Torretta si godeva la compagnia dei bimbi <strong>del</strong><br />
suo primogenito [Italo], di Naide e di Franco che giocavano vivaci e belli, correndosi<br />
intorno: spesso si divertiva a scherzare con essi, e spesso anche raccontava<br />
loro le lontane vicende <strong>del</strong>la sua scuola; ma scherzasse o li istruisse,<br />
il nonno Quinto fu sempre il più temuto, perché, memore <strong>del</strong>le antiche consuetudini<br />
cui era stato soggetto, egli seppe farsi amare, ma anche rispettare<br />
sempre. Anche la piccola Lisetta giocava sul prato ed egli godeva a interrogarla,<br />
compiacendosi <strong>del</strong>le sue risposte riflessive e graziose». Un mirabile quadro<br />
di vita familiare, degno di una ritrattista come lei, le cui splendide miniature<br />
furono apprezzate perfino da Casa Savoia. E con ogni probabilità Quinto<br />
si incontrava, durante le vacanze sul nostro lago, con l’amico generale Alfonso<br />
Petitti, nipote di Agostino che in una lettera ricorda i suoi soggiorni a Maccagno<br />
Superiore. E <strong>del</strong> nostro lago Quinto Cenni parla ancora in una lettera<br />
(1) E. CENNI, R. ARTESI, La vita e l’opera di Quinto Cenni, «Rivista Militare», Roma 1986, p. 24.<br />
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