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26 PIER PAOLO RAMOINO [2 ad Ancona. Dopo una sola catena alpina da attraversare, c’era il mare con un buon porto – Ancona – dal quale si poteva facilmente uscire in Mediterraneo, con una navigazione tranquilla fino a Suez. L’alternativa marittima era uscire da Tolone o Marsiglia, ma ciò comportava una navigazione d’altura a largo dell’Italia, attraverso il Canale di Sicilia o il meno largo Stretto di Messina, esponendosi all’intercettazione di eventuali forze navali nemiche basate a Malta. Per di più, dal 1794 al 1796 gli Inglesi avevano tenuto la Corsica e una base a Livorno, rendendo difficile la navigazione tirrenica francese. L’alternativa terrestre esisteva, ma era lunga e complicata perché si trattava di raggiungere l’India passando o per i Balcani, la Turchia e la Persia, o attraverso la Russia e il Caucaso. Per queste ragioni nel febbraio del 1797, dopo essersi garantito le spalle distruggendo l’indipendenza veneziana e firmando la pace con l’Austria, Napoleone attaccò il Papa, invadendo l’Emilia Romagna e le Marche fino a occupare Ancona. Il porto marchiggiano era più sicuro perché i traffici francesi da Tolone potevano essere intercettati dagli Inglesi provenienti da Gibilterra e Minorca, mentre da Ancona erano protetti dalla penisola italiana. La manovra geostrategica napoleonica non si arrestava a queste visioni, ma si estendeva al Levante sotto dominio ottomano, quindi sempre con l’idea di poter conquistare l’India e sbarrare la strada agli Inglesi, Napoleone organizzò la spedizione in Egitto, occupando di passaggio anche il nodo strategico di Malta. Adesso poteva prendere l’istmo di Suez. La flotta gli avrebbe garantito le comunicazioni e i vascelli francesi avrebbero potuto arrivarci da Tolone o Ancona appoggiandosi a Malta. Ma il potere marittimo britannico con la vittoria di Nelson ad Abukir frustró tutti i piani sull’India, perché tagliò le comunicazioni dell’Esercito Francese col territorio metropolitano. L’offensiva austro-russa del 1799 combinata all’azione inglese in Mediterraneo cacciò i Francesi dall’Italia continentale e da Malta.
3] La situazione adriatica e il ruolo della Marina Italica 27 Napoleone rientrò in Europa, scese nuovamente in Italia, batté gli Alleati ma non riprese né Malta né Ancona. La prima restò per oltre un secolo e mezzo inglese, la seconda fu ridata al Papa. Adesso il problema francese era la presenza nel Mediterraneo Occidentale degli Inglesi e dei loro alleati Napoletani, i quali le sbarravano la rotta con un ampio semicerchio di basi esteso da Minorca, per la Sicilia, a Malta. Tanto lo Stretto di Messina come il Canale di Sicilia erano chiusi; di conseguenza la sola alternativa per il Levante era ancora una volta l’Adriatico, sul quale però la Francia aveva solo un accesso ridotto e indiretto. Venezia era austriaca, Ancona e le Marche di nuovo papali e solo una corta porzione della costa romagnola, appartenente alla Repubblica Italiana, restava a disposizione dei Francesi 1 . Tutto cambiò nel 1805 quando la vinta Austria cedé il Veneto; e Venezia col relativo Arsenale passò al nuovo Regno d’Italia. Ma il potere marittimo doveva dire nuovamente la sua. Se Austerlitz aveva aperto il cammino ai Francesi nell’Europa Orientale, dopo Trafalgar la Francia non aveva più alcun peso sul mare. L’Inghilterra dominava il Mediterraneo, con una fortissima linea strategica da Gibilterra per Malta a Suez. Una volta di più l’Adriatico poteva essere utile e Napoleone, riprese in esame la relativa questione navale. Non era possibile sfruttare Ancona, perché del Papa. La Laguna di Venezia era troppo poco profonda per consentire ai vascelli di prima classe di uscirne armati. Per questo i Veneziani avevano sempre costruito i loro vascelli in Arsenale, mandandoli poi ad armarsi in Istria. Si pensò di costruire una città portuale nel delta del Po, ma era cosa troppo lunga e costosa e si decise di sfruttare meglio le esistenti strutture dell’Arsenale per organizzare la Marina del Regno d’Italia. 1 La costa era divisa in 7 Capitanerie di porto, a Rimini, Cervia, Cesenatico, Ravenna, Goro, Magnavacca e Ponteunito. La Marina italiana aveva un Deposito a Ravenna.
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