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PROLUSIONE DEL PRESIDENTE<br />

PROF. FRANCESCO LECHI<br />

alla solenne adunanza <strong>del</strong> 14 settembre 2007<br />

Ho l’onore di aprire questo CCV anno accademico <strong>del</strong> -<br />

l’Ateneo di Brescia e saluto gli ospiti, iniziando dal Sindaco<br />

<strong>del</strong>la Città, prof. Paolo Corsini, per passare, poi, al prof. Augusto<br />

Preti, Magnifico Rettore <strong>del</strong>l’Università Statale di Brescia<br />

che, oltre tutto, sono anche nostri soci, per cui meritano una<br />

particolare attenzione. Un saluto quindi a tutti i soci presenti,<br />

alle signore e ai signori che hanno voluto onorarci con la loro<br />

presenza. Porto anche i saluti di alcune personalità che non<br />

hanno potuto intervenire: il Prefetto di Brescia, dott. Francesco<br />

Paolo Tronca che essendo fuori città per doveri d’ufficio, si<br />

scusa, ma che si ripromette di venire in altra occasione; la stessa<br />

cosa da parte <strong>del</strong> <strong>Presidente</strong> <strong>del</strong>la Provincia, arch. Alberto Cavalli<br />

che è a Roma, dal <strong>Presidente</strong> <strong>del</strong>l’A. S. M. ing. Renzo Capra,<br />

dal <strong>Presidente</strong> <strong>del</strong>l’Istituto Lombardo di Scienze e Lettere,<br />

prof. Antonio Padoa Schioppa, qui rappresentato dal prof.<br />

Giuseppe Cassinis, segretario di quell’Istituto e nostro socio,<br />

nonché il saluto <strong>del</strong> dott. Giuseppe Camadini, <strong>Presidente</strong> <strong>del</strong>l’Istituto<br />

Paolo VI, anch’egli nostro socio, che mi ha telefonato<br />

e scritto scusandosi per l’impossibilità d’esser presente.<br />

Cercherò di non dilungarmi più <strong>del</strong> consentito, anche perché<br />

voglio lasciare il dovuto spazio all’illustre nostro ospite,


8 <strong>Prolusione</strong> <strong>del</strong> presidente<br />

[2<br />

il prof. Alberto Quadrio Curzio; ma ciò non mi esime, comunque,<br />

dall’esprimere un profondo sentimento nel ricordare<br />

tutti i presidenti e segretari che ci hanno preceduto. Nello scorrerne<br />

l’elenco ho riportato alla mente tanti di loro, in pratica<br />

tutti quelli che hanno operato nel dopo guerra; li ho conosciuti<br />

e non solo mi sono stati vicino, ma sono stati fondamentali<br />

nel trasmettere a me e a tanti di noi, valori e cultura. Devo anche<br />

esprimere l’amicizia e il ringraziamento agli amici presidenti<br />

che sono qui presenti, gli avvocati Cesare Trebeschi e<br />

Angelo Rampinelli Rota, assicurandoli che cercherò di seguire<br />

e continuare sulla strada da loro indicata e fin qui percorsa.<br />

Questo è il mio proposito che, fra l’altro, porterò in Consiglio,<br />

ove si deciderà sul metodo di operare e su come consolidare<br />

quanto è stato opportunamente intrapreso cercando in primo<br />

luogo, di mantenere il livello culturale e scientifico come è<br />

nella tradizione <strong>del</strong> nostro Ateneo; su questo saremo tutti intransigenti<br />

perché si tratta di garantire e assicurare i valori fondanti<br />

di questa nostra Accademia.<br />

Nel contempo, però, dovremo anche ricercare una maggiore<br />

attualità negli argomenti oggetto dei nostri dibattiti, attualità<br />

che comporta ovviamente una riflessione su cosa siamo e su<br />

come siamo, o dovremo essere inseriti nel mondo d’oggi. Il<br />

confronto, per la verità, è stato in parte già iniziato in occasione<br />

<strong>del</strong>la celebrazione <strong>del</strong> bicentenario <strong>del</strong>l’Accademia, tenutasi<br />

nello scorso 2002, ma che dovrà continuare; ecco perché ho<br />

chiesto al prof. Quadrio Curzio di svolgere, anche da parte<br />

sua, una riflessione in proposito.<br />

In tal senso, bisognerà che si facciano ulteriori approfondimenti<br />

per far sì che ci si possa sentire parte <strong>del</strong> mondo attuale<br />

pur continuando a operare nella tradizione. Naturalmente il<br />

primo compito sarà quello di continuare le ricerche per la conoscenza<br />

<strong>del</strong>la storia locale, ma non solo quella degli avvenimenti<br />

legati al nostro contesto geografico, ma anche quella<br />

più “universale” <strong>del</strong>la scienza, <strong>del</strong>l’arte e <strong>del</strong>la tecnica, in costante<br />

confronto con le conoscenze acquisite <strong>del</strong>le altre realtà<br />

analoghe alla nostra, vicine o meno vicine; dovremo cioè collegarci<br />

sempre più strettamente, più di quanto non abbiamo


3] <strong>Prolusione</strong> <strong>del</strong> presidente<br />

9<br />

già iniziato a fare, con le accademie consorelle, esistenti nelle<br />

altre città.<br />

Poi dovremo allacciare con maggiore intensità il collegamento,<br />

in parte già in atto, con i singoli studiosi che fanno<br />

capo alle diverse facoltà universitarie e alle varie scuole superiori<br />

cittadine. A questo proposito, non dimentichiamo<br />

che quando l’Ateneo è nato – e nasce nei primi anni <strong>del</strong>l’Ottocento<br />

come Scuola Superiore <strong>del</strong> Dipartimento <strong>del</strong> Mella<br />

– non c’era alcuna università a Brescia e ce n’erano poche anche<br />

nelle provincie e regioni finitime, mentre oggi sono ovunque<br />

ben presenti. Ne consegue che dovremo confrontarci<br />

sempre più con queste realtà: non possiamo pensare di operare<br />

senza alcun collegamento con tali istituzioni che esprimono<br />

<strong>del</strong>le intelligenze e <strong>del</strong>le culture che non possono essere<br />

assolutamente ignorate. In questa operazione dovremo<br />

anche tenere conto <strong>del</strong>le diverse discipline di studio e, in esse,<br />

<strong>del</strong>le diverse metodologie di approccio; dovremo aiutare e<br />

favorire gli scambi di conoscenza tra queste diverse espressioni<br />

<strong>del</strong> sapere, essere veicolo di notizie e nozioni scientificamente<br />

corrette, in un costante confronto che, nel mondo<br />

moderno, pare essere sempre meno frequente, per cui sempre<br />

più necessario.<br />

Questi concetti che ritengo dovranno caratterizzare la nostra<br />

azione – che qui, oggi, saranno meglio sviluppati nell’analisi<br />

<strong>del</strong> prof. Quadrio Curzio – non esprimono solo un mio<br />

personale parere, ma di essi, come accennato, si è già cominciato<br />

a parlarne in Consiglio ove ho riscontrato ampia condivisione.<br />

Allo stato attuale, inoltre, la realizzazione di questi<br />

propositi è certo resa più agevole dal fatto che lo statuto accademico<br />

è stato recentemente modificato – e di questo ringrazio<br />

Angelo Rampinelli Rota che mi ha preceduto alla presidenza<br />

<strong>del</strong>l’Ateneo, per aver avviato e attuato tali variazioni – abbiamo<br />

così un’elezione di nuovi soci con votazione più semplificata,<br />

ma soprattutto sono state inserite, come già in altre accademie<br />

simili alla nostra, due classi di studio: quella storico-letterariaartistica<br />

e quella storico-scientifica (naturalistica-agronomicaeconomica),<br />

poste rispettivamente sotto la presidenza dei pro-


10 <strong>Prolusione</strong> <strong>del</strong> presidente<br />

[4<br />

fessori Luigi Amedeo Biglione di Viarigi e Sergio Onger. Per<br />

la prima, che possiamo definire “umanistica”, vi è una sicura<br />

continuità, ed essendo la classe che ha sempre prodotto tanto,<br />

siamo certi che sotto la guida di Amedeo di Viarigi non potrà<br />

che migliorare. Per la seconda che definiremmo “scientifica”,<br />

affidata a Sergio Onger – che fra l’altro è vicepresidente <strong>del</strong>la<br />

nostra Accademia – ha una certezza di sviluppo, anche se il<br />

suo coordinatore avrà un compito un po’ più difficile, per la<br />

minore assiduità di trattazione, negli ultimi anni, di tematiche<br />

che fanno capo alle discipline a essa afferenti.<br />

Se i responsabili <strong>del</strong>le due classi avranno il maggiore onere<br />

riguardo il programmare <strong>del</strong>le attività culturali <strong>del</strong>l’Ateneo –<br />

che comunque verranno poi svolte con il supporto organizzativo<br />

<strong>del</strong>la segreteria accademica – il presidente, per contro,<br />

oltre esser il garante istituzionale per cui deve allacciare rapporti<br />

e mantenere saldi i contatti con le istituzioni e le pubbliche<br />

amministrazioni, con la collaborazione <strong>del</strong> segretario e<br />

<strong>del</strong>l’amministratore dovrà anche sovrintendere a compiti certamente<br />

meno graditi quali la gestione generale <strong>del</strong>l’Accademia<br />

e <strong>del</strong>le sue risorse – queste ultime rappresentate per lo più da<br />

contributi di enti pubblici e di qualche generoso privato – che,<br />

seppure limitate (o proprio perché limitate) devono essere gestite<br />

con attenzione, soprattutto in questi momenti in cui la<br />

nostra istituzione si prepara a soffrire alcuni disagi logistici<br />

dovuti all’imminente necessità di spostare, ancora una volta,<br />

la nostra sede operativa. Infatti, a seguito di programmati interventi<br />

<strong>del</strong>la Civica Amministrazione, sollecitati e sostenuti<br />

in prima persona dal Sindaco prof. Corsini, possiamo oggi focalizzare<br />

la nostra attenzione su due aspetti operativi che ci riguardano<br />

e ci interessano particolarmente: il recupero di questo<br />

palazzo – per convenzione destinato a nuova sede <strong>del</strong> nostro<br />

Ateneo – e, in esso, l’allestimento <strong>del</strong>la biblioteca accademica.<br />

Detta così la cosa potrebbe sembrare positiva, e lo è senza<br />

dubbio se la consideriamo nel medio e lungo termine, ma<br />

tra pochi giorni inizieranno i lavori di manutenzione straordinaria,<br />

qui in palazzo Bonoris, per cui avremo qualche problema<br />

da risolvere e il segretario potrà eventualmente essere


5] <strong>Prolusione</strong> <strong>del</strong> presidente<br />

11<br />

più preciso su come organizzeremo le nostre future riunioni<br />

e sui disagi che dovremo subire che, comunque, mi auguro<br />

temporanei.<br />

Nell’ambito di questa ristrutturazione – grazie ai mezzi<br />

messi a disposizione dal Comune e in parte dalla Fondazione<br />

<strong>del</strong>la Banca <strong>del</strong> Monte – come precedentemente accennato,<br />

partiranno anche i lavori per l’attuazione di una biblioteca automatizzata<br />

che, secondo programmi condivisi da noi e dalla<br />

Civica Amministrazione, dovrà essere impostata in modo da<br />

dare un nuovo servizio alla Città, per cui in collegamento molto<br />

stretto con il Sistema bibliotecario urbano che, come è noto,<br />

ha come suo centro la Biblioteca Queriniana. In tema di gestione<br />

dei materiali documentari, poi, nel corso di questa riorganizzazione,<br />

si dovrà considerare e cercare di risolvere anche<br />

il problema <strong>del</strong>la conservazione e fruibilità dei beni archivistici,<br />

che si sta affacciando e ponendo in maniera sensibile per la<br />

nostra città.<br />

Non ultimo fra i propri compiti istituzionali, il nostro Ateneo,<br />

è chiamato altresì a partecipare attivamente – come d’altra<br />

parte è sempre stato fatto – nelle persone <strong>del</strong> presidente e <strong>del</strong><br />

segretario, alla vita <strong>del</strong>la Fondazione “Ugo Da Como” di Lonato;<br />

ma ciò, seppure impegnativo, non è argomento da approfondire<br />

in questa sede.<br />

Ora, prima che il segretario svolga la sua relazione sull’attività<br />

registrata nel corso <strong>del</strong>l’anno 2006, permettete una rapida<br />

cerimonia: abbiamo pensato di dare un piccolo ricordo ad alcuni<br />

nostri soci benemeriti, la medaglia d’oro <strong>del</strong>l’Ateneo, per<br />

quanto da loro fatto per la vita <strong>del</strong>la nostra Accademia. Le persone<br />

in argomento sono i già citati “past presidents” avvocati<br />

Cesare Trebeschi e Angelo Rampinelli Rota e i “past vice-presidents”<br />

professori Giuseppe Viani (scienziato), che purtroppo<br />

non è potuto esser presente, e Luigi Amedeo Biglione di Viarigi<br />

(letterato e storico). A loro la riconoscenza mia personale,<br />

quella di tutti i soci, nonché di quanti hanno a cuore la cultura<br />

bresciana, sottolineando che il nostro antico Ateneo si aspetta<br />

di ricevere ancora molto da loro, dalla loro esperienza e dalla<br />

loro cultura.


12 <strong>Prolusione</strong> <strong>del</strong> presidente<br />

[6<br />

Terminata la relazione <strong>del</strong> segretario, il prof. Alberto Quadrio<br />

Curzio terrà la “lectio magistralis” sul tema: «Le accademie<br />

scientifiche tra tradizione e innovazione».<br />

Ora, mentre ringrazio pubblicamente in nostro illustre ospite<br />

per aver accolto con entusiasmo di partecipare e intervenire<br />

a questa nostra solenne adunanza, permettetemi di tratteggiare<br />

un suo rapido profilo culturale.<br />

Alberto Quadro Curzio, valtellinese, ha insegnato in diverse<br />

università italiane (Cagliari, Bologna, Bergamo), è preside <strong>del</strong>la<br />

Facoltà di Scienze politiche <strong>del</strong>l’Università Cattolica <strong>del</strong> Sacro<br />

Cuore di Milano e, in essa, è docente di Economia politica;<br />

è stato il fondatore ed è direttore <strong>del</strong> Centro di Ricerca di Analisi<br />

Economica; è membro <strong>del</strong>l’Istituto Lombardo Accademia<br />

di Scienze e Lettere (di cui è stato anche vicepresidente e presidente);<br />

è accademico nazionale e segretario <strong>del</strong>la Classe di<br />

Scienze Morali <strong>del</strong>l’Accademia Nazionale dei Lincei; è membro<br />

<strong>del</strong> Consiglio scientifico <strong>del</strong> CNR. Consigliere di fondazioni,<br />

presidente di società, di istituti, di commissioni e di comitati<br />

scientifici che, per comprensibili ragioni, non possiamo<br />

qui riportare compiutamente; mentre mi preme ricordare che<br />

egli è un economista allineato sull’attuale pensiero di ricerca<br />

economica che non si ferma ai mo<strong>del</strong>li, all’econometrica, ma<br />

spazia anche su altri aspetti relativi alle scienze umane. Infatti,<br />

le sue ricerche sono orientate su tre grandi filoni: 1. la teoria<br />

economica con riferimento alla distribuzione <strong>del</strong> reddito, alle<br />

risorse naturali e tecnologiche, alle risorse umane e all’istruzione;<br />

2. la storia <strong>del</strong> pensiero economico con specifico riferimento<br />

agli studiosi italiani dal secondo Settecento; 3. l’economia<br />

istituzionale applicata, riguardante lo sviluppo economico,<br />

i rapporti Nord-Sud, le relazioni internazionali, l’Unione<br />

europea e l’Italia. Questi i temi e gli argomenti trattati nelle<br />

oltre trecento sue pubblicazioni che, ci tengo a sottolineare,<br />

sono oggetto di studio e fonte di sapere per gli economisti, per<br />

gli storici <strong>del</strong>l’economia e non solo.<br />

«Commentari <strong>del</strong>l’Ateneo di Brescia» per l’anno 2006, Brescia 2009.

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