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I danni da grandine sulle colture agrarie del - Arpav

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maggior numero di eventi risarciti.<br />

La conseguente deducibile informazione fenologica indica nella fase di accrescimento<br />

vegetativo, sviluppo <strong>del</strong> frutto sviluppo e maturazione <strong>del</strong> frutto come quelle maggiormente a<br />

rischio, presumendo che i <strong><strong>da</strong>nni</strong> procurati alle coltivazioni di soia in quei periodi, siano rivolti<br />

soprattutto all'apparato vegetativo con, in particolare, lesioni e perdite di bacelli e di semi.<br />

Dalla visione d'insieme possiamo affermare che nel periodo <strong>da</strong>l 1990 al 2004, gli anni<br />

nei quali sono stati risarciti il maggior numero di eventi sono stati il 1996 e il 2002, mentre nel<br />

1993 32 e 2003 33 – a causa <strong>del</strong>la siccità - non vi sono stati praticamente risarcimenti.<br />

La Provincia in cui si sono verificati il maggior numero di eventi grandinigeni risarciti è<br />

stata quella di Verona, anche se tra i Comuni più <strong>da</strong>nneggiati figurano anche alcuni Comuni<br />

<strong>del</strong>la Provincia di Rovigo.<br />

Si è detto, in premessa che – oltre a finalità scientifiche proprie - il presente studio si<br />

propone di fornire materiale ai soggetti che - con competenze e ruoli diversi - si attivano nei<br />

casi di <strong><strong>da</strong>nni</strong> <strong>da</strong> <strong>grandine</strong> alle coltivazioni agricole.<br />

Le filiera è costituita <strong>da</strong> competenze di carattere statistico-finanziario, economico,<br />

normativo, amministrativo e tecnico-ingegneristico. Sono, ovviamente, riflessioni che<br />

competono ad altri soggetti, ma, nelle conclusioni, si inteso accennare alla possibilità di<br />

utilizzare le informazioni ricavate <strong>da</strong>l presente studio per ulteriori e diversi approfondimenti.<br />

Le riflessioni che si intendono proporre sono di ordine metodologico e di merito.<br />

Tra le indicazioni di metodo si sottolinea il fatto che questo lavoro rappresenta la prima<br />

esperienza di digitalizzazione dei <strong>da</strong>ti provenienti <strong>da</strong> <strong>del</strong>ibere; si formula l'auspicio che il<br />

capitale di conoscenze acquisito non va<strong>da</strong> disperso e che possa costituire la base iniziale di una<br />

banca <strong>da</strong>ti che assicuri un monitoraggio <strong>del</strong> territorio aggiornando gli indicatori ottenuti, per<br />

ora, fino al 2004.<br />

La secon<strong>da</strong> riflessione relativa al metodo, intende mettere in evidenza la possibilità di<br />

elaborare ulteriormente i <strong>da</strong>ti <strong>da</strong>l punto di vista agrometeorologico (ad esempio cercando di<br />

32 Chiau<strong>da</strong>ni (2008), Agroclimatologia statica e dinamica <strong>del</strong> Veneto. Analisi <strong>del</strong> periodo 1956 -<br />

2004<br />

33 ARPAV (2003), Analisi meteo-climatica estate 2003.<br />

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