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Iasos - Associazione Iasos di Caria

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Fig. 1 <strong>Iasos</strong>. L’interno della torre del porto<br />

occidentale dopo il restauro.<br />

Fede Berti<br />

La torre del porto occidentale<br />

E’ certamente il ‘segno’ architettonico più<br />

caratteristico del paesaggio, il simbolo più<br />

rappresentativo del legame che intercorse<br />

tra la città e il mare, ma un ‘segno’ ridotto<br />

a rudere dal moto delle onde che avevano<br />

causato il crollo del lato meri<strong>di</strong>onale, il più<br />

esposto, e l’indebolimento, alla base, dei<br />

contrafforti sui fianchi settentrionale e occidentale.<br />

Il restauro dell’anno 1996, cercando <strong>di</strong> salvaguardare<br />

il valore architettonico esistente,<br />

ha escluso interpretazioni che portassero a<br />

ricostruzioni basate sul residuale o su confronti.<br />

Deroghe, naturalmente, ve ne sono<br />

state: allo spessore del lato meri<strong>di</strong>onale,<br />

eroso in profon<strong>di</strong>tà, accenna una sorta <strong>di</strong><br />

bassa piattaforma che <strong>di</strong>fende dal mare il<br />

nucleo cementizio originario; al posto del<br />

suolo ricco <strong>di</strong> calce che costituiva il pavimento<br />

della camera inferiore (dove si apriva<br />

una cisterna) vi è ora un lastricato irregolare<br />

che lascia un piccolo spazio vuoto<br />

tra sè e le pareti (fig. 1).<br />

Alla cura posta nel cogliere ogni informazione superstite (feritoie, imposta <strong>di</strong> impalcati<br />

lignei, altro) si è affiancata la cura nel dare riconoscibilità al restauro me<strong>di</strong>ante integrazioni<br />

murarie tenute in sottopiano e malte acconce: un atteggiamento nei confronti della<br />

relazione nuovo-antico che ha poi improntato anche i successivi interventi.<br />

Allo stato delle cose, a quale periodo risalga la torre rimane cosa incerta poichè non è stata<br />

sanata l’apparente contrad<strong>di</strong>zione tra dati strutturali e dati storici posta in risalto da chi se<br />

ne è occupato 1 . Qualsiasi nuova analisi tuttavia non potrà prescindere dalle fotografie conservate<br />

nell’ Istituto Germanico <strong>di</strong> Istanbul, dalle quali, in modo inaspettato, risulta che la<br />

torre era merlata: la conoscenza <strong>di</strong> tale particolare non avrebbe certo avuto influenza sulle<br />

opere <strong>di</strong> restauro che sono state realizzate, avrebbe bensì chiaramente in<strong>di</strong>rizzato verso soluzioni<br />

<strong>di</strong>verse l’analisi della costruzione e l’ ipotesi della sua ricostruzione.<br />

1 N. Masturzo, La torre del porto occidentale e le fortificazioni post-classiche <strong>di</strong> <strong>Iasos</strong>, in: <strong>Iasos</strong> <strong>di</strong> <strong>Caria</strong>. Un contributo<br />

ferrarese alla archeologia microsiatica. Progetti e lavori <strong>di</strong> restauro, Atti della Accademia delle Scienze <strong>di</strong> Ferrara 71<br />

Suppl., 1993/94, 155 ss. (successivamente citato <strong>Iasos</strong> <strong>di</strong> <strong>Caria</strong>. Progetti e lavori <strong>di</strong> restauro[1993/94]); Il restauro<br />

della torre del porto <strong>di</strong> <strong>Iasos</strong>, Bollettino della <strong>Associazione</strong> <strong>Iasos</strong> <strong>di</strong> <strong>Caria</strong> 3, 1997, 7 s.

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