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Iasos - Associazione Iasos di Caria

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Fig. 3 <strong>Iasos</strong>. Il rilievo <strong>di</strong> IV sec. a.C. rubato dal<br />

museo del Bal›k Pazar›.<br />

duratura delle strutture rese deboli e malferme<br />

dal procedere dello scavo in profon<strong>di</strong>tà,<br />

come attesta la rapi<strong>di</strong>tà con cui viene<br />

vanificato ogni tentativo <strong>di</strong> ricomporre<br />

quanto resta sia delle tombe a cista, sia degli<br />

e<strong>di</strong>fici precedenti, in particolare quelli<br />

risalenti alla tarda età del Bronzo (TB III),<br />

<strong>di</strong> assai scarsa consistenza.<br />

Tutto ciò rimane motivo <strong>di</strong> apprensione.<br />

Personalmente, sono del parere che l’unico<br />

rime<strong>di</strong>o al progressivo ma inarrestabile<br />

degrado sia un nuovo interro: una operazione<br />

certamente complessa e da pianificarsi<br />

convenientemente nel rispetto delle<br />

norme vigenti e della perspicuità ‘<strong>di</strong>dattica’<br />

del luogo allorquando la e<strong>di</strong>zione dei<br />

materiali e dello scavo a cui lavora un gruppo<br />

<strong>di</strong> colleghi delle Università <strong>di</strong> Pisa, <strong>di</strong><br />

Bristol e dell’Istituto ICEVO del CNR <strong>di</strong><br />

Roma sarà completata.<br />

Per ciò che concerne l’agora <strong>di</strong> età imperiale<br />

(fig.3), lo si è accennato poco sopra,<br />

occorreva precipuamente assicurare stabili-<br />

tà alla serie <strong>di</strong> blocchi <strong>di</strong> cornice delle stoai orientale e settentrionale, rimasti in buona<br />

parte nella posizione <strong>di</strong> caduta al piede degli stilobati. La soluzione scelta è stata quella <strong>di</strong><br />

trasferirli all’interno delle stoai stesse ricreando per quanto possibile, nel porticato orientale,<br />

la continuità testuale delle due iscrizioni <strong>di</strong> de<strong>di</strong>ca; è stato lasciato nel luogo <strong>di</strong> ritrovamento,<br />

arretrato rispetto ai restanti, uno dei blocchi iniziali della de<strong>di</strong>ca all’imperatore<br />

Adriano, rinvenuto proprio negli scavi della stoa concomitanti con questi lavori.<br />

Resta viceversa senza una conveniente risposta il problema dello stoccaggio dei restanti<br />

elementi architettonici dell’agora, anche se <strong>di</strong> numero inferiore rispetto ai blocchi della<br />

trabeazione.<br />

Sono appena avviati – ad esempio – l’assemblaggio, la ricomposizione e la pulitura delle<br />

colonne superstiti (parti <strong>di</strong> alcune sono reimpiegate in altri e<strong>di</strong>fici); il loro grado <strong>di</strong> frammentarietà<br />

(elevatissimo) e la impossibilità <strong>di</strong> ripristinarne la forma se non accettando il<br />

principio della ricostruzione si riverberano – ovviamente – sui capitelli, alcuni dei quali<br />

soltanto (e con un valore puramente esemplificativo) hanno ritrovato una ri-collocazione.<br />

Il Bal›k Pazar›<br />

<strong>Iasos</strong> 129<br />

E’ un monumento funerario singolare, imponente e complesso, quasi sovra<strong>di</strong>mensionato<br />

per la città, che in età imperiale non fu certamente una metropoli. Già Doro Levi lo aveva

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