FRANCESCO IL SANTO: UNA LEGGENDA CHE ... - Lazionauta
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<strong>FRANCESCO</strong> <strong>IL</strong> <strong>SANTO</strong>:<br />
<strong>UNA</strong> <strong>LEGGENDA</strong> <strong>CHE</strong> CONTINUA
<strong>FRANCESCO</strong> <strong>IL</strong> <strong>SANTO</strong>:<br />
<strong>UNA</strong> <strong>LEGGENDA</strong> <strong>CHE</strong> CONTINUA<br />
MOSTRA delle OPeRe del CONCORSO ARTiSTiCO PeR giOvANi<br />
20 APR<strong>IL</strong>E | 12 MAGGIO 2013<br />
Officine Fondazione Varrone | Rieti
<strong>FRANCESCO</strong> <strong>IL</strong> <strong>SANTO</strong>:<br />
<strong>UNA</strong> <strong>LEGGENDA</strong> <strong>CHE</strong> CONTINUA<br />
MOSTRA delle OPeRe del CONCORSO ARTiSTiCO PeR giOvANi<br />
20 APRile | 12 MAggiO 2013<br />
Ideazione Anna Imponente<br />
Mostra a cura di Anna Imponente<br />
e Isabella Del Frate<br />
Catalogo a cura di Isabella Del Frate<br />
COMITATO D’ONORE<br />
Massimo Bray<br />
Ministro per i Beni e le Attività Culturali<br />
Antonia Pasqua Recchia<br />
Segretario Generale del Ministero per i Beni<br />
e le Attività Culturali<br />
S.E. Rev.ma Card. Agostino Vallini<br />
Vicario Generale di Sua Santità<br />
S.E. Rev.ma Mons. Delio Lucarelli<br />
Vescovo della Diocesi di Rieti<br />
Padre Luciano De Giusti<br />
Padre Guardiano del Santuario francescano di Greccio<br />
Chiara Marolla<br />
Prefetto di Rieti<br />
Simone Petrangeli<br />
Sindaco di Rieti<br />
Gianni Letta<br />
Presidente della Fondazione Flavio Vespasiano<br />
Cesare Romiti<br />
Presidente dell’Accademia di Belle Arti, Roma<br />
Comitato promotore<br />
Anna Imponente<br />
Soprintendente per i Beni Storici Artistici ed<br />
Etnoantropologici del Lazio<br />
Diego Di Paolo<br />
Assessore alla Cultura del Comune di Rieti<br />
Claudio Scorretti, Bruno Targusi<br />
Direttori artistici di MACHINA - Galleria<br />
Internazionale d’Arte Moderna e Contemporanea<br />
Alessandro Rinaldi<br />
Presidente CARIRI<br />
GiUria<br />
Presidente<br />
Anna Imponente<br />
Soprintendente per i Beni Storici, Artistici ed<br />
Etnoantropologici del Lazio<br />
Membri<br />
Francesco Buranelli<br />
Segretario della Pontificia Commissione<br />
per i Beni Culturali della Chiesa<br />
Marina Covi Celli<br />
Direttore della Galleria d’Arte “Oredaria”, Roma<br />
Diego Di Paolo<br />
Assessore al Turismo, Cultura e Promozione<br />
del Territorio del Comune di Rieti<br />
Giovanni Lorenzini<br />
Dirigente scolastico del Liceo Artistico<br />
“A. Calcagnadoro”, Rieti<br />
Gerardo Lo Russo<br />
Direttore dell’Accademia di Belle Arti, Roma
Claudio Scorretti<br />
Direttore artistico di MACHINA - Galleria<br />
Internazionale d’Arte Moderna e Contemporanea<br />
Alessandro Zuccari<br />
Docente ordinario di Storia dell’Arte Moderna,<br />
Università “La Sapienza”, Roma<br />
Soprintendenza per i Beni StoriCi<br />
artiStiCi ed etnoantropoloGiCi del lazio<br />
Soprintendente<br />
Anna Imponente<br />
Segreteria del Soprintendente<br />
Laura Ceccarelli<br />
con Giorgia Corrado, Barbara Del Vecchio<br />
Funzionari di zona<br />
Giovanna Grumo<br />
Benvenuto Pietrucci<br />
Ufficio Amministrativo<br />
Antonio Marsella<br />
Silvana Buonora<br />
Ufficio Didattica<br />
Isabella Del Frate<br />
Ufficio Mostre<br />
Mariella Nuzzo<br />
con Eloisa Saldari<br />
Ufficio Protocollo<br />
Stefania Grossi<br />
Fabrizio Guglielmino<br />
Ufficio Stampa<br />
Antonella D’Ambrosio<br />
ComUne di rieti<br />
Sindaco di Rieti<br />
Simone Petrangeli<br />
Assessorato alla Cultura<br />
Diego Di Paolo<br />
MACHINA - Galleria Internazionale d’Arte Moderna e<br />
Contemporanea<br />
Direttore artistico<br />
Claudio Scorretti<br />
Direttore Organizzativo<br />
Bruno Targusi<br />
FONDAzIONE VARRONE<br />
Presidente<br />
Innocenzo de Sanctis<br />
CARIRI<br />
Presidente<br />
Alessandro Rinaldi<br />
Accademia di Belle Arti, Roma<br />
Direttore<br />
Gerardo Lo Russo<br />
Coordinatore del progetto<br />
Michele De Luca<br />
Docente di techiche e tecnologie delle arti visive, decorazione<br />
Liceo Artistico “Ripetta”, Roma<br />
Dirigente scolastico<br />
Adelaide Iulia Perilli<br />
Coordinatore del progetto<br />
Claudia Peill<br />
Liceo Artistico “A. Calcagnadoro” IIS Varrone, Rieti<br />
Dirigente Scolastico<br />
Giovanni Lorenzini<br />
Coordinatore del progetto<br />
Ines Millesimi<br />
Si ringrazia Paola Maurizi per aver messo a disposizione di<br />
questo progetto le ricerche della sua tesi “Arte e Santità.<br />
Itinerari francescani nel reatino”.<br />
I commenti alle opere sono degli artisti.
Who are on next?<br />
L’idea di un concorso legato ad una possibile apoteosi artistica odierna della Leggenda<br />
di Francesco scaturisce da un interrogativo recondito all’ombra della grande mostra Francesco<br />
il Santo (1) realizzata in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Rieti.<br />
Nasce da una piccola scommessa a strascico, quella di dare agio agli studenti partecipanti<br />
di verificare la sua presa e visibile attualità.<br />
Il confronto parte dall’incontro con protagonisti già storicizzati che si sono espressi sul<br />
tema, raccogliendo l’eredità di artisti come Norberto, Mimmo Paladino, Stefano Di Stasio. Ma<br />
chi saranno i prossimi?<br />
I meriti della realizzazione di questo progetto sperimentale, contenuto e circoscritto al<br />
territorio del Lazio, e non per questo limitato nei suoi esiti qualitativi, e quindi i ringraziamenti,<br />
vanno condivisi tra Isabella Del Frate dell’ufficio didattico della Soprintendenza che mi ha<br />
affiancato conducendo i compiti organizzativi di gestione, ai docenti della Accademia di Belle<br />
Arti di Roma, a Michele De Luca in particolare, a Claudia Peill del Liceo artistico di Roma e a<br />
Ines Millesimi di quello di Rieti che hanno tenacemente seguito l’operato degli allievi. Dobbiamo<br />
inoltre alla Fondazione Varrone e al suo Presidente Innocenzo de Sanctis la disponibilità<br />
ad accogliere l’iniziativa nella cornice più degna, e alla Galleria Machina con Claudio Scorretti<br />
e Bruno Targusi il merito di aver dato a questi spazi storici la freschezza dell’ incontro con la<br />
contemporaneità. La Cariri con il suo Presidente Alessandro Rinaldi ha accettato di concretizzare<br />
la finalità di un premio alle opere migliori. Il Prefetto di Rieti, Chiara Marolla, anche in<br />
questa occasione ha condiviso con la Soprintendenza una competente attenzione alla valorizzazione<br />
dei beni culturali del territorio. Da ultimo, ma non ultimi, ovviamente da menzionare<br />
sono tutti gli artisti, sfuggendo alla definizione di fasce più o meno giovani. Il talento, se tale,<br />
si manifesta precocemente, come succedeva nell’apprendistato delle botteghe di un tempo,<br />
sottraendosi a etichette aggiuntive e parametri difficili da delimitare.<br />
Sono loro che hanno accolto e verificato singolarmente e anche con un lavoro condiviso,<br />
la portata del messaggio estetico francescano. Teniamo conto del fatto che, paradossalmente,<br />
la Leggenda di Francesco il Santo, si è andata consolidando nei secoli con rappresenta-<br />
(1) Cfr. A. Imponente, M. Nuzzo (a cura di), Francesco, il Santo. Capolavori nei secoli e dal territorio reatino, catalogo della<br />
mostra (Rieti, Museo Civico, Museo dei Beni Ecclesiastici, Fondazione Varrone, 16 giugno – 4 novembre 2012) Roma, 2012.
zioni iconografiche della sua storia che a volte hanno tradito la profondità del messaggio<br />
pauperista e la sua ineffabile essenza rivoluzionaria.<br />
La giuria riunita ha assolto infine il compito di indicare who are on next, quali saranno i<br />
prossimi nomi, anche al femminile vista l’ampia partecipazione, da aggiungere ad una ipotetica<br />
edizione aggiornata sul senso e le motivazioni di un alitare dello spirito del francescanesimo<br />
nell’arte di oggi.<br />
Oltre un anno fa era stata condotta una ricerca, sfaccettata in più aspetti, che raccoglieva<br />
essenzialmente la proposta di una sequenza di opere, così come nei secoli, erano state<br />
dipinte, miniate, scolpite o tessute, da artisti locali e da quanti altri riconosciuti per fama, raffiguranti<br />
episodi della vita del Santo. Abbiamo potuto cogliere, non senza qualche stupore,<br />
come il richiamo alla sua storia non si fosse esaurito e fosse proseguito anche nella contemporaneità.<br />
Nel solo contesto reatino, non marginale visti i trascorsi biografici del Santo in una<br />
valle che pare ancora segnata, per integrità, dalla levità del suo passo e dalla eco della sua<br />
affabulazione gentile, ci imbattiamo nel ciclo di affreschi tardo trecentesco della Chiesa di<br />
San Francesco, da poco restaurati che integrano quelli invece staccati, prossimi alla impresa<br />
giottesca di Assisi, e in una delle opere più recenti, la statua equestre di Norberto, realizzata<br />
in alcune fusioni di successo, come novella interpretazione del pellegrino Francesco. In<br />
abiti da cavaliere campeggia sul piedistallo in posizione addossata al Palazzo del Comune,<br />
memento dell’evento da poco trascorso. La campionatura offerta dalla ricognizione sulla<br />
iconografia francescana, aveva proposto una varietà di interpretazioni che, con diverse sfumature,<br />
risentivano del timbro personale di ciascun artista, oltre che dello spirito del tempo<br />
e delle attese della committenza. Il risultato è stato un ritratto non univoco del Santo che si<br />
perde in poliedrici rivoli, con un senso di spaesamento che in fondo lui, così poco incline ad<br />
autocelebrarsi, teso invece a identificarsi nell’ incontro amorevole con l’altro, nei mille volti<br />
del prossimo, avrebbe forse accettato e condiviso. Francesco, suo malgrado, è stato il Santo<br />
più effigiato dagli artisti di tutti i tempi e fondatore di una raffinata estetica minimalista nata<br />
per sottrazione di linguaggio e riduzione alla massima economicità e linearità.<br />
Questa sospensione oscilla tra un processo riduttivo verso pochi e riconoscibili riferimenti<br />
ai simboli elementari ascetici ed eremitici, quali la croce, come assembla Monica Pezzoli,<br />
il saio, che compare in frammenti inglobati alla scultura di Maria Beatrice Tabegna, il Tau<br />
in legno, plexiglass e tessuto, del gruppo del Liceo Calcagnadoro di Rieti, o l’illuminazione<br />
divina racchiusa in un cubo da Domenico Cornacchione. Dall’altra sembra permanere nelle<br />
opere presenti in concorso la descrizione della figura di Francesco chiamato al culmine della<br />
esperienza mondana, come indica Lorenzo Attolini, o la sua immersione nell’armonia del
creato, la fisicità sensoriale affidata all’uso delle spezie, metafora delle emozioni del mondo<br />
naturale nell’interpretazione di Erika Cammerata.<br />
D’altra parte, in maniera paragonabile, mentre la figurazione ridotta alla pura linearità nel<br />
cereo busto di Adolfo Wildt segnava, nella mostra passata, il trionfo della consunzione sacrificale<br />
per anoressia, mentre nelle vene di Francesco, per la narrazione pittorica di Stefano<br />
Di Stasio, scorreva, invece, il sangue di un giovane bruno e robusto, ma capace di resistere<br />
alle tentazioni della carne.<br />
Tra le opere presenti appaiono alcuni espliciti richiami alle tappe esemplari delle sue<br />
vicende terrene, prima fra tutti la recezione delle stimmate, che la cinese Menglu Sun rende<br />
con tratti esili, filiformi come piante di bamboo. Non contraddice la nota preziosa dei manufatti<br />
artistici di Daniela Fuciarelli che nei metalli meno nobili condensano la luce e la bellezza<br />
delle parole del Cantico, scandite con il rigore dell’impaginato di un codice miniato.<br />
Nel messaggio francescano si esprime la tensione esistenziale più estrema e radicale<br />
del monachesimo occidentale, una ricerca di essenzialità che si traduceva nelle scelte di<br />
materiali poveri per i primi insediamenti conventuali dell’ordine: argilla, paglia, vimini, legno,<br />
deperibili nella loro temporaneità, e tali da rammentare l’utilizzo da parte dei protagonisti<br />
dell’Arte Povera, in polemica opposizione ai prodotti dalla società industriale.<br />
Sulla base di queste premesse si è fondata la curiosità di voler indire un concorso sperimentale:<br />
abbiamo colto segnali che potenzialmente aprono un nuovo scenario e la scoperta<br />
della internazionalità di un messaggio che oltre che nell’arte continua teso nel linguaggio di<br />
un Pontefice appena acclamato.<br />
Anna Imponente<br />
Soprintendente per i Beni Storici, Artistici<br />
ed Etnoantropologici del Lazio
Siamo stati lieti di ospitare all’interno del nostro Polo culturale, le Officine Fondazione<br />
Varrone, le opere dei giovani allievi delle Accademie di Belle Arti e dei Licei Artistici del<br />
Lazio aderenti al concorso commissionato dalla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici<br />
ed Etnoantropologici del Lazio. Si tratta di un’operazione meritoria dalla duplice valenza<br />
artistica e formativa. Riteniamo infatti l’arte un valore importante per la nostra città perché<br />
è un linguaggio che parla trasversalmente a tutte le generazioni e soprattutto è in grado di<br />
instaurare un dialogo con le città di tutto il mondo, come è avvenuto in questa mostra con<br />
la presenza degli artisti stranieri provenienti dal Belgio, dalla Bulgaria, dalla Russia, dal Perù,<br />
dall’Iran e dall’Estremo Oriente.<br />
L’attività creativa può dare un prezioso contributo allo sviluppo di un individuo perchè<br />
promuove la fantasia, l’intuizione, e richiede un particolare coinvolgimento intellettivo ed<br />
emotivo legato all’immaginazione e all’ideazione.<br />
È costante e concreto l’impegno della Fondazione Varrone nella promozione di attività<br />
artistiche che diventano il cuore pulsante del Polo e producono un humus positivo dal quale<br />
attingere per far ripartire la crescita del territorio.<br />
Pur ritenendo che l’arte abbia valore per la sua capacità di migliorare la mente e la sensibilità<br />
piuttosto che per i suoi prodotti finali, abbiamo apprezzato molto il valore estetico<br />
delle opere ma anche il valore umano e sociale avendo scelto la figura di un Santo universale<br />
come S. Francesco del cui misticismo e spiritualità la nostra terra è ancora intrisa.<br />
I nostri giovani, assorbiti da una società consumistica e da una crisi che prima che economica<br />
e politica, è spirituale e morale, vagano alla ricerca di nuovi punti di riferimento in grado<br />
di riempire il vuoto che sentono nel cuore. La figura di S. Francesco improntata sulla semplicità,<br />
sulla profondità dei rapporti umani, incarna un messaggio positivo e di speranza per tutti.<br />
Il Santo già moderno e rivoluzionario per il suo tempo può essere oggi un esempio di forza,<br />
carisma al servizio della comunità e di un’incrollabile volontà capace di cambiare il mondo.<br />
Auguro a tutti i giovani che si sono cimentati in questa prova, di lavorare intensamente<br />
per realizzare i propri sogni e di cercare la propria strada, la propria inclinazione con coraggio<br />
e determinazione.<br />
Presidente della Fondazione Varrone<br />
Avv. Innocenzo de Sanctis<br />
www.fondazionevarrone.it<br />
officine fondazione varrone/facebook.com
L’iconografia discreta della santità presente<br />
Doppio il dialogo che i giovani artisti partecipanti al concorso Francesco il Santo. Una<br />
leggenda che continua hanno messo in scena per la mostra collettiva ospitata nella Galleria<br />
d’arte Contemporanea Internazionale ‘Machina’ di Rieti : un confronto in vari linguaggi<br />
artistici – pittura, scultura, installazione, design – con San Francesco, da una parte, e con<br />
i maestri della raffigurazione francescana, dall’altra. Splendida l’idea della Soprintendenza<br />
per i Beni Storici, Artistici e Etnoantropologici del Lazio di chiudere la mostra Francesco<br />
il Santo tenutasi a Rieti nel 2012 – una mostra che ha proposto uno straordinario<br />
ripercorso dell’iconografia francescana a partire da Cimabue, Margarito d’Arezzo, Giotto,<br />
Caravaggio, Annibale Carracci, Tiziano, Tiepolo, Magnasco, per arrivare ai contemporanei<br />
con Mimmo Paladino, Stefano Di Stasio o Norberto – con una sfida indirizzata a giovani<br />
studenti dell’Accademia di Belle Arti di Roma e ad allievi di vari licei del Lazio.<br />
Una sfida del tutto inconsueta, quella di dialogare con un santo. Oltre i canoni iconografici<br />
e teologici, la mostra ricolloca in una nuova luce le ricerche personali di questi giovani<br />
artisti in relazione ad un tema profondamente cristiano ed occidentale. La vicinanza<br />
di opere appartenenti ad artisti originari di varie culture – provenienti dall’Italia, Bulgaria,<br />
Iran, Belgio, Russia, Perù o dall’Estremo Oriente – contestualizza diversamente la riflessione<br />
sulla santità e sul messaggio francescano nel mondo. É proprio nella sua impronta<br />
internazionale che la mostra riscopre in una maniera del tutto naturale l’attualità di San<br />
Francesco. Tra figurativo e non figurativo, tra bi e tridimensionalità, tra colore, pietra,<br />
legno e materiali deperibili, l’incontro con San Francesco è uno di massima discrezione,<br />
nonostante l’assoluta centralità come tema artistico di ricerca proposto per il concorso.<br />
L’iconografia discreta della santità presente: è in questa prospettiva che i giovani artisti<br />
ospitati nella mostra intendono non solo soffermarsi sui temi essenzialmente francescani<br />
– la rivelazione, l’estasi, la predica alla natura, le stimmate, il Tau ecc. - ma appropriarli<br />
fino a farli diventare materiali veri e propri della loro arte.<br />
È così che troveremo la fibra della vita francescana nei quadri figurativi degli studenti<br />
dell’Accademia – come quelli di Alessandra Bolgova, Ilaria Brignone, Barbara Lunetti,<br />
Emiliano Alessandrini, Lorenzo Attolini – oppure in lavori con un tocco espressionistico –<br />
come in Laudes Creaturarum di Domenico Astone o in When Death Communicates More<br />
Than Life di Sabrina Frangella. Una progressiva stilizzazione ed interiorizzazione del tema
fa sì che alcuni dei lavori non figurativi esposti incorporano materialmente il messaggio e<br />
la fisicità della vita di San Francesco: in una scultura come Concept di Monica Pezzoli (assemblaggio<br />
di legno di riciclo e garza), il Santo compare a braccia aperte simbolicamente<br />
identificato ad una croce in materiali effimeri e poveri. In altre due sculture – Tempio degli<br />
elementi, di Rafail Georgiev e La strada di Solmaz Vilkachi, entrambi gli artisti di origine straniera,<br />
il messaggio francescano è intimamente filtrato in pietra come pensiero universale e<br />
trans-religioso.<br />
Nel raffigurare uno degli episodi più noti della vita di San Francesco - l’estasi - sono due<br />
i maestri che hanno trattato il tema in maniere del tutto diverse, quasi contrastanti: Giotto<br />
e Caravaggio. Nell’affresco di Giotto, il Santo illuminato, sollevato, a braccia aperte, pronto<br />
a toccare il dito di Dio che gli si svela. Nel quadro di Caravaggio l’estasi sembra confondersi<br />
con la morte: l’illuminazione è diventata folgorazione, il Santo è caduto, giace quasi privo<br />
di vita, pallido, sostenuto dall’angelo. Più vicina alla sensibilità moderna, la visione di Caravaggio<br />
sembra puntare essenzialmente sul limite umano del santo, mentre Giotto, molto<br />
più vicino anche temporalmente al periodo della consacrazione di San Francesco, lo vede<br />
esclusivamente nella sua dimensione trasfigurata dalla santità. Più che visioni contrarie, i due<br />
lavori cercano di raccontare in modo complementare quello che in fondo non può essere<br />
raccontato: l’estasi di un santo.<br />
Come parlare oggi dei santi? Come raccontare o rappresentare la santità? Ecco delle domande<br />
che potrebbero trovare un riscontro nella mostra che presentiamo come un dialogo<br />
fra giovani e maestri. Dialogo discretamente guidato da un santo.<br />
Claudio Scorretti<br />
Direttore della Galleria “Machina”, Rieti
ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI ROMA<br />
DIRETTORE<br />
Gerardo Lo Russo<br />
REFERENTE E COORDINATORE DEL PROGETTO<br />
Michele De Luca<br />
DOCENTI<br />
Ciriaco Campus<br />
Scultura<br />
Michele De Luca<br />
Tecniche e tecnologie delle arti visive, decorazione<br />
Sandra di Coste<br />
Plastica ornamentale<br />
Salvatore Dominelli<br />
Tecniche di decorazione<br />
Claudia Federici<br />
Scenografia<br />
Oriana Impei<br />
Tecniche della scultura sacra contemporanea<br />
Francesco Intreccialagli<br />
Tecniche plastiche contemporanee<br />
Tiziana Musi<br />
Storia dell’arte<br />
Maria Pennacchia<br />
Tecnica dell’affresco, pittura<br />
Veronica Piraccini<br />
Pittura<br />
Nicola Spezzano<br />
disegno, decororazione<br />
13
aCCademia di Belle arti di roma<br />
14<br />
Monica Pezzoli<br />
Concept<br />
assemblaggio di legno di riciclo e garza | cm 200x110<br />
“È un San Francesco simbolico,<br />
a braccia aperte verso l’alto<br />
per accogliere ed abbracciare<br />
l’umanità e la natura intera.<br />
I materiali di cui è costituito<br />
sono poveri e semplici come la<br />
Chiesa e lo stile di vita in cui<br />
il santo credeva fermamente: il<br />
legno della scultura è riciclato<br />
e usurato dal tempo, gli inserti<br />
di garza invecchiata vogliono<br />
sottolineare la povertà del<br />
santo”.<br />
Monica Pezzoli nata a Roma nel<br />
1973, vive a Valmontone. È iscritta<br />
all’Accademia di Belle Arti di<br />
Roma e frequenta il 4° anno di<br />
scenografia. Lavora come disegnatrice<br />
di fumetti e cartoni animati<br />
e dal 2002 collabora con la<br />
RAI - Radiotelevisione italiana. Si<br />
dedica alla pittura, alle istallazioni<br />
e alla scultura. Ha partecipato<br />
a numerose mostre collettive ed è<br />
stata vincitrice del bando di concorso<br />
artistico nazionale per la<br />
realizzazione del Ventaglio per il<br />
Presidente della Repubblica Giorgio<br />
Napolitano.<br />
( 1 )<br />
PREMIO
( 2 )<br />
PREMIO<br />
Maria Beatrice Tabegna<br />
Visione cosmica del pensiero di S. Francesco D’Assisi<br />
resina trasparente con inserti in fibra naturale colorata | diametro cm 80<br />
“L’opera nasce dalla elaborazione di elementi la cui natura simbolica viene messa in relazione<br />
con la poetica universale e spirituale di S. Francesco D’Assisi, e il vuoto creato<br />
nella zona centrale è una finestra nella natura ovvero la possibilità di non perdere mai il<br />
contatto con una realtà e con una sua perfezione ciclica non ancora modificata dall’uomo.<br />
La resina rende l’impressione dell’acqua contribuendo con la sua semi-trasparenza lattiginosa<br />
e il movimento a spirale a creare un diaframma dinamico tra lo spettatore e la realtà<br />
naturale visibile all’interno del foro posizionato al centro della scultura.<br />
La tela di saio, che dà corpo ai pesci, legati alla simbologia cristiana, è riconducibile alla<br />
memoria del Santo e rappresenta la vita semplice alla quale l’uomo aspira”.<br />
Maria Beatrice Tabegna è nata a Roma nel 1961. Si è diplomata in pittura nel 1983 presso l’Accademia<br />
di Belle Arti di Roma dove segue attualmente il corso di Scultura. È orafa, medaglista e specializzata<br />
in pittura su porcellana.<br />
aCCademia di Belle arti di roma<br />
15
aCCademia di Belle arti di roma<br />
16<br />
Menglu Sun<br />
San Francesco<br />
acrilico | cm 60x60<br />
MENZIONE<br />
( SPECIALE )<br />
Menglu Sun è nata nel 1990 a Qingdao in Cina. È iscritta al 3° anno di decorazione e di pittura<br />
dell’Accademia di Belle Arti di Roma.
Emiliano Alessandrini<br />
Il Serafico<br />
olio su tela | cm 50x70<br />
“Il quadro evoca la completa<br />
consacrazione di Francesco<br />
a Dio attraverso l’accettazione<br />
delle stimmate.<br />
La sua esperienza mistica<br />
determina una rinascita<br />
interiore che si manifesta<br />
nella primavera della natura.<br />
Il suo messaggio di<br />
pace è rappresentato dalle<br />
colombe, che illuminano<br />
con il loro candore la natura<br />
con la quale Francesco<br />
vive una totale compenetrazione”.<br />
Emiliano Alessandrini è nato<br />
a Tivoli nel 1989. Frequenta il<br />
3° anno del corso di Pittura<br />
all’Accademia di Belle Arti di<br />
Roma.<br />
aCCademia di Belle arti di roma<br />
17
aCCademia di Belle arti di roma<br />
18<br />
Alessandra Allocca<br />
Su che enigma vai mai meditando, Francesco?<br />
cera, anilina e carta su tavola | cm 35x65<br />
“L’opera vuole rappresentare il contatto diretto con la vita, sincero ed essenziale. Vita<br />
che ci pone continuamente di fronte a delle scelte e che può donarci la vera gioia solo se<br />
percorriamo ogni sua venatura con umiltà e amore, sgravandoci man mano di ogni peso”.<br />
Alessandra Allocca nasce a Roma nel 1992. È iscritta al 2° anno di triennio di decorazione, arte e<br />
ambiente dell’Accademia di Belle Arti di Roma e ha seguito il corso di tecniche plastiche contemporanee.
Domenico Astone<br />
Laudes Creaturarum<br />
tecnica mista su carta cotone | cm 210x100<br />
“L’opera è un’istantanea della vita di Francesco in un momento di comunione con l’animale<br />
forse tra i più rappresentativi della sua esistenza: il lupo. Il suo rapporto con questo<br />
animale rappresenta un messaggio di armonia tra l’uomo e la natura. Il cerchio, in connessione<br />
con il Cantico delle creature, è il simbolo della globalità dell’esistenza che racchiude<br />
tutti gli elementi della vita dell’uomo anche in relazione alla natura”.<br />
Domenico Astone, nato a Torino, autore e attore teatrale. Da diversi anni si dedica con passione alla<br />
pittura. Nell’anno accademico 2012-2013 si è iscritto all’Accademia di Belle Arti di Roma.<br />
aCCademia di Belle arti di roma<br />
19
aCCademia di Belle arti di roma<br />
20<br />
Lorenzo Attolini<br />
La scelta di Francesco<br />
olio su tela | cm 150x100<br />
“Il Santo è raffigurato come<br />
un ragazzo qualunque che<br />
volge le spalle, anche figurativamente,<br />
al passato. L’opera<br />
delinea il processo finale<br />
della sua conversione, l’attimo<br />
di travaglio in cui la decisione<br />
presa, di cui lo spirito di<br />
Francesco è consapevole, si<br />
manifesta nell’atteggiamento<br />
del corpo: la mano aperta<br />
simbolo di accettazione e<br />
pace ma anche di perdizione,<br />
il pugno simbolo di fermezza<br />
ma anche di impulsività.<br />
Il dissidio interiore del Santo<br />
come i dubbi di un ventenne<br />
sulla strada da percorrere”.<br />
Lorenzo Attolini è nato a Roma<br />
nel 1990, dove vive. Diplomato<br />
al Liceo Artistico Caravillani,<br />
è iscritto all’Accademia di Belle<br />
Arti di Roma al 2° anno del triennio<br />
di Pittura e al corso di Tecniche<br />
e tecnologie della pittura.
Alexandra Bolgova<br />
La luce onnipresente<br />
olio su tela | cm 70x50<br />
“San Francesco e gli animali<br />
costituiscono una<br />
famiglia, uniti nella comprensione<br />
reciproca e<br />
nell’amore verso Dio simboleggiato<br />
dalla luce che,<br />
scendendo dall’alto illumina<br />
la scena”.<br />
Alexandra Bolgova è nata<br />
nel 1980 a San Pietroburgo.<br />
Dal 2010 studia pittura<br />
all’Accademia di Belle Arti<br />
di Roma. Ha partecipato a<br />
varie mostre collettive.<br />
aCCademia di Belle arti di roma<br />
21
aCCademia di Belle arti di roma<br />
22<br />
Ilaria Brignone<br />
Francesco chiamato dal Signore<br />
olio su tela | cm 80x100<br />
“L’opera rappresenta il<br />
momento della chiamata<br />
divina. Francesco è ancora<br />
nella dimora del padre,<br />
nella sua stanza, in uno<br />
stato di contemplazione. Il<br />
Signore lo osserva dall’alto,<br />
il giovane si accorge<br />
della sua presenza e desidera<br />
diventare tutt’uno<br />
con lui”.<br />
Ilaria Brignone nasce ad Anzio<br />
nel 1987. Frequenta il 3°<br />
anno del corso di Pittura<br />
all’Accademia di Belle Arti di<br />
Roma. Ha partecipato a varie<br />
mostre collettive.
Domenico Cornacchione<br />
La reliquia del Santo<br />
materali vari | cm 36,2x33,1x36,2<br />
“La scatola rappresenta un reliquiario, uno scrigno che contiene il più sacro degli elementi:<br />
la luce, che in questo caso è trattata come una reliquia. Nella scultura ho immaginato<br />
di raccogliere, come simbolo del Santo, non qualcosa di tangibile, ma un’energia, un concetto,<br />
una riflessione sul messaggio di San Francesco che rappresenta per i fedeli una<br />
guida, un esempio, una LUCE che illumina il nostro cammino, così forte da “carbonizzare”<br />
la scatola che la contiene”.<br />
Domenico Cornacchione nasce in Molise nel 1984 e vive a Roma. Si accosta inizialmente al fumetto<br />
pubblicando vignette satiriche. In seguito si avvicina al teatro curando le scenografie di alcuni<br />
spettacoli. Come scultore partecipa a mostre collettive. Nel 2012 è selezionato tra i dieci finalisti del<br />
concorso di scultura “Antonio Canova”.<br />
aCCademia di Belle arti di roma<br />
23
aCCademia di Belle arti di roma<br />
24<br />
Sabrina Frangella<br />
When death communicates more than life<br />
monocromatico in gesso su tela grezza e foglia d’oro | cm 120x70<br />
“Il soggetto del lavoro è ispirato alla condizione di estasi, momento in cui la vita terrena<br />
lascia spazio alla vita spirituale, l’uscire da se stessi, dallo stato terreno per andare verso<br />
melodie celesti. L’estasi mistica fuori dal tempo, mescolata con l’estasi carnale, immortalata<br />
da Gianlorenzo Bernini nella Beata Ludovica Albertoni, viene riproposta accanto alla<br />
figura mistica di San Francesco”.<br />
Sabrina Frangella nasce a Roma nel 1973.<br />
Lavora come decoratrice d’interni e frequenta l’Accademia di Belle Arti di Roma.<br />
Ha partecipato a numerose esposizioni collettive e concorsi d’arte contemporanea.
Walter Martin Galindo Gavilano<br />
L’unione mistica a Madonna Povertà<br />
tecnica mista con base acrilica e spray su tela | cm 60x60<br />
“La tela vuole rappresentare San Francesco che abbraccia la semplicità e l’essenzialità di<br />
vita in un incontro di nozze mistiche con Madonna Povertà”.<br />
Walter Martin Galindo Gavilano, in arte “Teddy Killer”, nasce in Perù nel 1987. Si trasferisce a sette<br />
anni a Roma. La passione per il disegno e i graffiti gli deriva dallo zio artista. Dal 2009 partecipa<br />
con le sue opere ad eventi artistici. Frequenta il 2° anno del triennio di decorazione e il corso di<br />
tecniche di decorazione all’Accademia di Belle Arti di Roma.<br />
aCCademia di Belle arti di roma<br />
25
aCCademia di Belle arti di roma<br />
26<br />
Rafail Georgiev<br />
Tempio degli elementi<br />
travertino romano | cm 50x30x30<br />
“La composizione scultoreo-architettonica<br />
si ispira al tema dei quattro<br />
elementi sintetizzati in acqua e vento.<br />
L’onda è un motivo naturale per<br />
la creazione della forma è un ciclo,<br />
un processo tridimensionale come<br />
la scultura stessa. I quattro elementi<br />
sono sempre in contatto tra loro<br />
nell’una o nell’altra forma. L’aria penetra,<br />
spinta dal vento, un ricordo<br />
della memoria e della storia”.<br />
Rafail Georgiev è nato nel 1986 in<br />
Razgrad, Bulgaria. Scopre l’arte nello<br />
studio del padre scultore. Nel 2010 si<br />
diploma presso l’Accademia di Belle<br />
Arti di Sofia. Attualmente vive e studia<br />
in Italia presso l’Accademia di Belle<br />
Arti di Roma, vincitore di una borsa di<br />
studio. Ha esposto sia in Bulgaria sia a<br />
Roma. La natura è la fonte principale<br />
di ispirazione della sua ricerca artistica.
Barbara Lunetti<br />
Francesco<br />
olio su tela | cm 120x100<br />
“L’opera è incentrata su San Francesco illuminato dalla luce divina. Il santo emerge dal<br />
buio che indica il passato per comparire nell’attualità del presente. In questo viaggio nel<br />
tempo Francesco è assistito dalla fede rappresentata dal Tau che stringe in mano mentre<br />
nell’altra regge una sfera simbolo della perfezione divina”.<br />
Barbara Lunetti è nata a Narni nel 1989, dove vive. È iscritta al 3° anno del triennio di Pittura all’Accademia<br />
di Belle Arti di Roma. Ha vinto il 2° premio nel concorso “Il Pendio”, Bari 2012.<br />
aCCademia di Belle arti di roma<br />
27
aCCademia di Belle arti di roma<br />
28<br />
Simone Michele Sedicina<br />
Come un dono<br />
pastelli ad olio su carta intelaiata | cm 50x73<br />
“Custodisci il tuo cuore,<br />
più di gni altra cosa.<br />
Perché da esso<br />
sgorgheranno<br />
le sorgenti della vita.”<br />
Proverbi 4:23<br />
“Un baccello custodisce teneramente<br />
il suo seme, elemento<br />
primario di vita. L’essenza<br />
di tutto ciò che potrà<br />
essere e che non è ancora, è<br />
lì custodita.<br />
Come un dono, liberato dalla<br />
forma più scura di appartenenza.<br />
Come un seme che sboccia,<br />
non c’è nulla di più naturale<br />
di un uomo che sboccia nella<br />
sua fede: Francesco”.<br />
Simone Michele Sedicina è nato<br />
a Bari nel 1988. Vive, lavora e<br />
studia a Roma. Frequenta l’ultimo<br />
anno del biennio specialistico<br />
di Grafica d’Arte presso l’Accademia<br />
di Belle Arti di Roma.<br />
Ha partecipato a diverse mostre<br />
collettive.
Ema Camelia Moisuc<br />
San Francesco oggi<br />
grafite su carta | cm 35x50<br />
“Il disegno vuole rappresentare il mondo di oggi dominato dal denaro. L’elegante abito<br />
del personaggio viene strappato via da una colomba che scopre le vesti povere di San<br />
Francesco che offre i suoi averi a un bambino. Il messaggio è che tutti dovremmo immedesimarci<br />
nella figura di San Francesco per donarci agli altri uscendo dalla odierna crisi<br />
di valori”.<br />
Ema Camelia Moisuc è nata a Iasi (Romania) nel 1991. La sua formazione artistica inizia da bambina<br />
presso lo studio artistico del padre a Bucarest. Diplomata al liceo artistico Ripetta di Roma, è attualmente<br />
iscritta al 3° anno di pittura all’Accademia di Belle Arti di Roma.<br />
Dal 2009 partecipa a varie mostre collettive.<br />
aCCademia di Belle arti di roma<br />
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aCCademia di Belle arti di roma<br />
30<br />
Solmaz Vilkachi<br />
La strada<br />
travertino romano | cm 20x200x2<br />
“L’opera “La strada” rappresenta<br />
l’indifferenza dei nostri<br />
giorni. Individui in comunicanti<br />
come monadi che percorrono<br />
le proprie esistenze senza<br />
mai volgersi di lato o dietro di<br />
sé. Un esercito di figure stanche,<br />
prostrate, con le spalle<br />
curve, la cui andatura procede<br />
sempre uguale a se stessa<br />
di modo che mai si incrocerà<br />
con quella degli altri”.<br />
Solmaz Vilkachi, nata a Tehran<br />
nel 1982, si è laureata in economia<br />
e grafica in Iran. Frequenta<br />
il 3° anno del Corso di Scultura<br />
presso l’Accademia di Belle arti di<br />
Roma e l’insegnamento di metodi<br />
e tecniche della Scultura sacra<br />
contemporanea. Ha partecipato<br />
a varie mostre.
LICEO ARTISTICO “A. CALCAGNADORO”<br />
IIS VARRONE - RIETI<br />
DIRIGENTE SCOLASTICO<br />
Giovanni Lorenzini<br />
REFERENTE E COORDINATORE DEL PROGETTO<br />
Ines Millesimi<br />
DOCENTI<br />
Sabrina Bartolomei<br />
Fulvia De Simone<br />
Margherita Grillotti<br />
31
liCeo artiStiCo “a. CalCaGnadoro” – iiS Varrone rieti<br />
32<br />
Lorenzo Bianchi - 5A<br />
Una natura parlante<br />
stampa digitale su carta | cm 70x100<br />
( 1 )<br />
PREMIO<br />
“Questo lavoro esprime l’essenza dello stile di vita di San Francesco anche attraverso l’essenzialità<br />
dei colori: il verde della natura e il nero del sacrificio.<br />
L’albero al centro, fulcro della composizione, simboleggia la vita fatta di rinunce e sacrifici;<br />
rende la dimensione dell’umiltà e del senso del limite, con un ramo che sulla destra tende<br />
ad avvicinarsi alla terra trasmettendo un contatto profondo con la natura e un legame<br />
con tutti gli esseri viventi. Il lupo, rivolto verso l’albero, sembra cantare egli stesso l’inno<br />
alla vita del Cantico delle creature. Quel canto è riscritto nella chioma con lo stesso colore<br />
verde chiaro dello sfondo, colore chiave della speranza che trasmette un senso visivo di<br />
luce, di pace, nonostante le scelte estreme e faticose di Francesco”.
MENZIONE<br />
( SPECIALE<br />
)<br />
S. Conti, G. D’Ascenzi, N. Martelli,<br />
G. Petrangeli, G. Serva - 5A<br />
G. De Santis, S. Selli - 5C<br />
Tau<br />
legno, tessuto, plexiglass | cm 150x210x30<br />
“Il Tau, composto da semplici rami,<br />
mostra il Santo che si spoglia dei<br />
beni terreni e unisce il suo spirito<br />
alla natura, spesso trasparente e<br />
quasi invisibile agli esseri che vivono<br />
lontano dal Creatore”.<br />
liCeo artiStiCo “a. CalCaGnadoro” – iiS Varrone rieti<br />
33
liCeo artiStiCo “a. CalCaGnadoro” – iiS Varrone rieti<br />
34<br />
Stefano Conti - 5A<br />
Sentiero di vita<br />
stampa digitale su carta | cm 70x100<br />
“L’elaborato nasce da un insieme di tecniche artistiche computergrafiche. Utilizzando la<br />
tecnica del gessetto per la realizzazione dei contorni e per gli alberi in lontananza, ho<br />
scelto come riempimento delle figure una tecnica impressionista, adoperando pennellate<br />
veloci e sintetiche, mentre per il fusto dell’albero ho utilizzato effetti a carboncino.<br />
Nella scena, ambientata nel bosco di Rivodutri, presso il faggio di San Francesco, vi è la figura<br />
di un lupo e una piccola figura in lontananza, lievemente decentrata. È il sentiero, la via, quella<br />
che emerge dalla composizione, perché l’opera di Francesco è esperienza di un cammino spirituale<br />
oltre che concreto (quello di un Santo viandante)”.
Martina D’Agostini - 5A<br />
Sintesi di Lode<br />
stampa digitale su carta | cm 70x100<br />
“Prendendo spunto dall’Inno che il Santo fa della natura - il Cantico delle creature -, ho<br />
realizzato un’opera che ingloba in un’unica immagine il voto di povertà di San Francesco,<br />
l’amore per gli animali, la devozione per la natura e per tutti gli esseri viventi.<br />
L’immagine, simbolica ma non scevra da intenti decorativi, rappresenta in sintesi i principi<br />
fondamentali della vita del Santo. Immaginando la scena assemblata in spazio mosaicato,<br />
ho ricostruito le figure con frammenti di colori semplici e linee essenziali. Secondo una<br />
visione simbolista, la figura di Francesco riprende la semplicità del messaggio del Santo<br />
ed è circondata dalla natura, ad intendere quanto questa facesse parte del suo mondo”.<br />
liCeo artiStiCo “a. CalCaGnadoro” – iiS Varrone rieti<br />
35
liCeo artiStiCo “a. CalCaGnadoro” – iiS Varrone rieti<br />
36<br />
Martina D’Agostini - 5A<br />
Francesco: natura naturante<br />
plexiglass, colori ad olio | cm 28x25<br />
“L’opera, ispirata al Cantico<br />
delle creature, comprende in<br />
un’unica immagine i solenni<br />
principi del Santo. Le figure<br />
- il volto di Francesco, il lupo<br />
e un uccello – sono legate fra<br />
loro mediante una combinazione<br />
ad incastro, in cui ogni<br />
figura esiste grazie alla forma<br />
e alla presenza dell’altra,<br />
a sottolineare l’intenso legame<br />
tra Francesco e tutto il<br />
creato. Le figure sono immaginate<br />
come frammento di<br />
una vetrata a piombo, prendendo<br />
spunto dalle vetrate<br />
di età medievale. La superficie<br />
di plexiglass è lavorata<br />
con solchi riempiti di colore<br />
nero. I pigmenti scelti fanno<br />
riferimento alla povertà e a<br />
terre naturali”.
Gabriele D’Ascenzi - 5A<br />
Un moderno San Francesco<br />
stampa digitale su carta | cm 70x100<br />
“L’opera si ispira al dipinto di Guido Reni che rappresenta San Francesco in preghiera.<br />
Le mani del santo, poste sul cuore, sprigionano dei raggi di luce e ombra che fanno da<br />
base ad una moltitudine di riproduzioni semplificate di figure umane, vegetali e animali,<br />
che si alternano a nuvole Lo studio è stato fatto a china e intende imitare la tecnica<br />
incisoria: la scelta del non-colore sintetizza l’immagine - il messaggio netto e chiaro di<br />
Francesco e della sua azione - e la rende anche potenzialmente riproducibile su ogni superficie<br />
grazie alla tecnica dello stencil. Il contrasto bianco/nero appare caotico, denso e<br />
liquido, così da suggerire la situazione mentale giovanile più attuale”.<br />
liCeo artiStiCo “a. CalCaGnadoro” – iiS Varrone rieti<br />
37
liCeo artiStiCo “a. CalCaGnadoro” – iiS Varrone rieti<br />
38<br />
Anastasia Fonti, Linda Gallozzi - 5C<br />
Il cuore di Francesco<br />
scultura polimaterica | cm 10x14x11<br />
“Raccolto in un rivestimento di cortecce e foglie, il piccolo saio vuole simboleggiare il<br />
cuore del Santo che batte in vibrazione con il Creato. Il sasso proviene dal territorio del<br />
Santuario di Fonte Colombo”.
Anastasia Fonti, Linda Gallozzi - 5C<br />
Francesco e la terra della Valle Santa<br />
cartoncino, pasta modellabile, acquerello, tela | cm 29x21x10<br />
“L’opera vuole rendere attraverso l’uso di materiali semplici l’idea di comunione con la<br />
natura, la terra in particolare, propria dello spirito religioso del Santo”.<br />
liCeo artiStiCo “a. CalCaGnadoro” – iiS Varrone rieti<br />
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liCeo artiStiCo “a. CalCaGnadoro” – iiS Varrone rieti<br />
40<br />
Manuel Grassi - 5A<br />
La forza della pace<br />
legno | cm 65x40<br />
“L’opera è composta da un piatto di bambù, un tau e due tavolette di abete. Il materiale<br />
utilizzato, nella sua povertà e semplicità, vuole simboleggiare le caratteristiche spirituali<br />
di San Francesco. Nel piatto è rappresentata la Terra al cui centro è collocata la croce di<br />
San Francesco che simboleggia il cuore del mondo. Rappresenta la pace, così potente da<br />
spaccare letteralmente la tavoletta soprastante nella quale è riprodotto il quadro di Pablo<br />
Picasso, Guernica, simboleggiante gli orrori della guerra. L’elezione di papa Francesco I<br />
può essere il segno di un tempo nuovo che quest’opera vorrebbe rappresentare”.
Manuel Grassi - 5A<br />
Le radici del faggio<br />
stampa digitale su carta | cm 70x100<br />
“L’immagine rappresenta, Il Cantico delle creature, che racchiude l’essenza della vita del<br />
Santo. In questa rappresentazione sono raffigurati diversi simboli che svolgono ruoli primari.<br />
Troviamo ad esempio il volto di Francesco, il lupo, la luna, il fuoco, l’uccello, il vento,<br />
la terra e la piccola cascata d’acqua che esce dal tronco dello strano faggio pendulo, l’albero<br />
secolare che si trova nei pressi di Rivodutri in Sabina che, secondo la leggenda, si<br />
deformò in questa curiosa maniera per riparare così il Santo dal temporale”.<br />
liCeo artiStiCo “a. CalCaGnadoro” – iiS Varrone rieti<br />
41
liCeo artiStiCo “a. CalCaGnadoro” – iiS Varrone rieti<br />
42<br />
Manuel Grassi - 5A<br />
Predica agli uccelli<br />
stampa digitale su carta | cm 70x100<br />
“San Francesco è raffigurato all’interno di un bosco del reatino. La luce che filtra dagli<br />
alberi, allegorica rappresentazione del Signore, dà origine al Tau, elemento fondamentale<br />
nella vita del Santo. Francesco è circondato da uccelli, a ricordare l’episodio della sua<br />
vita nel quale egli comunica con essi. Il lupo vicino al Santo rappresenta la metamorfosi<br />
del male e dell’aggressività di un’animale così selvaggio, tramutato in un innocuo essere<br />
capace di provare amore.<br />
La frase sottolinea il rispetto e la cura che San Francesco aveva nei confronti degli esseri<br />
viventi”.
Nicola Martelli - 5A<br />
Il cammino<br />
stampa digitale su carta | cm 70x100<br />
“Ho collegato la figura del Santo al “Cammino di Francesco”, sotto il duplice aspetto di<br />
realtà/il sentiero e simbolismo/il messaggio. Sono partito dall’ambiente e dalla stagione,<br />
una foresta autunnale, per ricordare il 4 ottobre, festa di San Francesco patrono d’Italia e<br />
per evidenziare la condivisione profonda che c’era, allora più di oggi, fra natura e santità.<br />
Per enfatizzare questo connubio ho inserito una scia luminosa e il Tau di Francesco per<br />
visualizzare il Cammino verso la salvezza”.<br />
liCeo artiStiCo “a. CalCaGnadoro” – iiS Varrone rieti<br />
43
liCeo artiStiCo “a. CalCaGnadoro” – iiS Varrone rieti<br />
44<br />
Giulia Petrangeli - 5A<br />
Il Cantico del Sole<br />
stampa digitale su carta | cm 70x100<br />
“Il mio lavoro è totalmente incentrato sul Cantico delle creature, composto da S. Francesco<br />
due anni prima della sua morte. Con questo testo egli ha voluto mettere in risalto<br />
l’umiltà, e l’amore per la natura, che erano il suo principio di vita e che trovo ancor oggi<br />
così attuale. Accanto ad una immagine del Santo ho inserito un’antica penna d’oca, segno<br />
di natura, e vicino una penna stilografica: come l’inchiostro nel serbatoio alimenta<br />
la penna stilografica, così le parole di Francesco alimentano l’anima ancor oggi. Le sue<br />
parole erano coerenti con l’azione che diventava liturgia. Le pergamene, antico materiale<br />
per scrittura, sono il riferimento all’Antico<br />
Il lavoro è stato sviluppato e finito con software Adobe (Photoshop, Illustrator) con il quale<br />
ho modificato e creato immagini”.
Isabella Riposati - 5A<br />
L’anima della natura<br />
stampa digitale su carta | cm 70x100<br />
“Mi sono concentrata sulla figura di San Francesco, rappresentandolo come una figura<br />
bianca, pura, così immersa nella natura da farne un tutt’uno. Perciò ho utilizzato una foto<br />
scattata da me, tentando di identificarmi in quella atmosfera. Da un lato si intravede il muso<br />
del lupo che ricorda il rapporto privilegiato del Santo con gli animali. Il lupo di cui oggi abbiamo<br />
paura, era l’animale caro a Francesco che sapeva amare tutti gli esseri viventi”.<br />
liCeo artiStiCo “a. CalCaGnadoro” – iiS Varrone rieti<br />
45
liCeo artiStiCo “a. CalCaGnadoro” – iiS Varrone rieti<br />
46<br />
Giulia Serva - 5A<br />
Incontro di elementi<br />
stampa digitale su carta | cm 70x100<br />
“In questo lavoro ho attualizzato la figura di San Francesco che intona, come fosse un<br />
fumetto, il Cantico delle creature. È un canto distorto e deformato per dare il senso del<br />
disperdersi per il mondo della sua parola: non un grido però, come ha fatto Munch, ma un<br />
canto armonioso.<br />
Le due mani innalzano un Tau, una sorta di “testimone” per una ideale e simbolica staffetta.<br />
Le mani rappresentano i simboli del Cantico e gli elementi primordiali della natura,<br />
il fuoco e l’acqua. Il sentiero sullo sfondo, che si inoltra nel paesaggio francescano ed è<br />
illuminato da una forte luce , allude al “Cammino di Francesco” che collega i quattro santuari<br />
della provincia di Rieti”.
LICEO ARTISTICO “RIPETTA” - ROMA<br />
DIRIGENTE SCOLASTICO<br />
Adelaide Iulia Perilli<br />
REFERENTE E COORDINATORE DEL PROGETTO<br />
Claudia Peill<br />
DOCENTI<br />
Ennio Alfani<br />
Claudia Peill<br />
47
liCeo artiStiCo “ripetta” roma<br />
48<br />
Erika Cammerata<br />
Essenza dello sguardo<br />
tecnica mista e spezie su tela | cm 50x60<br />
( 2 )<br />
PREMIO<br />
“Il lavoro dell’artista nasce dall’idea di pensare a San Francesco come uomo, che attraverso<br />
il contatto con la natura riesce ad elevarsi, acquisendo l’attributo della santità.<br />
Francesco diventa presenza all’interno del mondo naturale. Una presenza che non è evidente,<br />
ma che comunque esiste. Una presenza quasi impercettibile, come un filo, che<br />
dall’alto ammira lo spettacolo del mondo. Quest’ultimo è visto dunque dall’alto, e le spezie<br />
formano le cime degli alberi, che vanno a costituire boschi e foreste. Le spezie sono<br />
usate per dare la percezione delle emozioni positive, che la natura dona all’uomo in contemplazione<br />
e che in esso si trasformano in buoni sentimenti, che elevano l’anima e permettono<br />
di compiere buone azioni. Così l’uomo e il santo riconoscono l’essenza buona e<br />
pura della natura. Il colore verde inoltre rispecchia la speranza in tutte le sue forme”.
Maria Laura Galviati<br />
Anima Nuda<br />
tecnica mista su cartone | cm 100x70<br />
“I panni di Francesco<br />
come tracce del suo percorso<br />
e del suo essere; le<br />
figure squadrate dai colori<br />
accesi per la personalità<br />
decisa e accattivante.<br />
I materiali più differenti<br />
simboleggiano le possibili<br />
facce di una singola persona”.<br />
liCeo artiStiCo “ripetta” roma<br />
49
liCeo artiStiCo “ripetta” roma<br />
50<br />
Benedetta Guidi<br />
Fratello sole<br />
fotografia su carta | cm 30x40<br />
“La mano tesa raffigurata rappresenta quella di S. Francesco come simbolo di accoglienza<br />
verso il sole e verso la natura.<br />
La mano è come se volesse cogliere la luce per nutrirsi di essa”.
Rossella Macrina<br />
Altissimu onnipotente<br />
tecnica mista su tela | cm 100x70<br />
“L’operato dell’artista nasce<br />
come studio della figura di S.<br />
Francesco.<br />
Il santo è visto come uomo<br />
e scrittore che, nel cercare<br />
se stesso e Dio, si unisce alla<br />
natura, creando un’armonia<br />
solitaria che genera un ideale<br />
collettivo di pace e amore.<br />
Questo è quello che emerge<br />
dal Cantico delle creature e<br />
che l’artista ha voluto trascrivere<br />
nel suo lavoro. Ha<br />
trattato la tela come se fosse<br />
un antico volume medievale<br />
e l’ha ricoperta con una<br />
superficie plastificata come<br />
rappresentazione di quella<br />
presenza spirituale che ha<br />
accompagnato il santo verso<br />
la rivelazione e la libertà”.<br />
liCeo artiStiCo “ripetta” roma<br />
51
liCeo artiStiCo “ripetta” roma<br />
52<br />
Selene Torlino<br />
Estasi<br />
foto con luce wood | cm 50x70<br />
“L’opera Estasi rappresenta la figura di San Francesco in chiave contemporanea, nel momento<br />
di massima vicinanza al Creatore.<br />
La forte unione tra il Santo e la natura è simboleggiata dalla sovrapposizione delle vene<br />
nel corpo con le radici piantate nel terreno,che anche se non visibili nella foto ci sono suggerite<br />
dalle linee che si fondono con la pelle del Santo.<br />
L’effetto luminoso della pittura è dato dall’uso di pigmenti UV sul corpo del modello esposti<br />
alle radiazioni di una lampada di Wood”.
Chiara Trani<br />
Come una fiamma che al vento non obbedisce mai<br />
tecnica mista su tela | cm 60x80<br />
“Francesco: un uomo che ha lasciato un segno nella storia predicando l’amore per i più<br />
umili e per la natura, andando contro le idee comuni.<br />
Ho deciso di lasciare un suo segno anche nella mia tela, rappresentandolo attraverso il<br />
colore rosso.<br />
Credo che il rosso sia il colore più appropriato per esternare la forza con cui Francesco ha<br />
perseguito i suoi pensieri”.<br />
liCeo artiStiCo “ripetta” roma<br />
53
daniela alleGa fUCiarelli<br />
54<br />
Daniela Allega Fuciarelli<br />
Il Cantico indossato<br />
FUORI<br />
CONCORSO
“Gli aggettivi con i quali san Francesco glorifica il sole, la luna e le stelle e gli altri elementi<br />
del creato come lode al creatore si materializzano in inni da indossare.<br />
Le parole si solidificano in simbiosi con la forma di questi elementi del creato per trasformarsi<br />
in un flash di laudatio a Dio”.<br />
Daniela Allega Fuciarelli, designer di gioielleria d’arte, è abruzzese di nascita e sabina di<br />
adozione. Attualmente vive e lavora a Detroit.<br />
daniela alleGa fUCiarelli<br />
55