AQUILEIA ACCESSIBILE - Provincia di Udine
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2° Itinerario<br />
74<br />
PORTO FLUVIALE E VIA SACRA<br />
La via Sacra è una passeggiata archeologica che conduce dalla via<br />
Gemina alla Basilica .<br />
Si percorre un viale <strong>di</strong> cipressi costituito da un terrapieno artificiale eretto<br />
nel bacino portuale <strong>di</strong> un tempo che lambisce i resti del porto risalente<br />
al I secolo d.C. e scoperto solo alla fine del 1800.<br />
I traffici commerciali <strong>di</strong> Aquileia, durante il periodo del suo massimo<br />
splendore, avvenivano per via fluviale lungo la Natissa.<br />
In età romana l’imperatore Clau<strong>di</strong>o (41-54 d.C.) potenziò il porto con le<br />
acque del Natisone-Torre che si aprivano in un letto largo 48 m, affiancato<br />
da banchine in pietra d’Istria lunghe 400 m.<br />
Ad ovest si notano ancora le banchine con sovrapposti evidenti resti <strong>di</strong><br />
mura <strong>di</strong> fortificazione (III-IV secolo d.C).<br />
Le banchine sono articolate in due livelli per permettere l’approdo sia in<br />
caso <strong>di</strong> bassa marea sia a natanti <strong>di</strong> stazza <strong>di</strong>versa. Sono chiaramente<br />
visibili gli anelli d’ormeggio dove le imbarcazioni che trasportavano grosse<br />
quantità <strong>di</strong> merci quali grano, olio, vino, ferro, porpora… attraccavano.<br />
Tra le banchine sono ancora ben conservate le rampe, i sottopassaggi<br />
lastricati che conducevano alla città e le gra<strong>di</strong>nate d’accesso ai magazzini<br />
dei quali restano solo le fondazioni.<br />
I reperti archeologici documentano che Aquileia era un importante crocevia<br />
e centro <strong>di</strong> smistamento <strong>di</strong> prodotti sia del bacino adriatico sia del<br />
nord Europa. È stata trovata una<br />
gran quantità <strong>di</strong> anfore ma anche<br />
<strong>di</strong> botti in legno, recipienti <strong>di</strong> tipologia<br />
celtica, adatte per i commerci<br />
col nord dove il clima freddo<br />
avrebbe spaccato le anfore.<br />
Un colpo mortale alla città fu<br />
inferto nel 361 d.C. dall’imperatore<br />
Giuliano l’Apostata il quale<br />
asse<strong>di</strong>ò la città e deviò il corso<br />
del fiume Natisone - Torre riducendolo<br />
ad una modesta roggia,<br />
la Natissa, che si presenta oggi in<br />
gran parte interrata.<br />
Lungo la passeggiata archeologica<br />
sono <strong>di</strong>sseminati alcuni reperti<br />
emersi dagli scavi degli anni<br />
venti e trenta.<br />
Pregevole per fattura e raffinatezza<br />
è una trabeazione marmorea<br />
Porto fluviale<br />
sulla via Sacra.