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1° Rapporto sugli archivi universitari - Università degli Studi di Padova

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Nota per la consultazione<br />

Nel <strong>1°</strong> <strong>Rapporto</strong> <strong>sugli</strong> <strong>archivi</strong> delle università italiane si<br />

pubblicano complessivamente 58 schede riferite agli <strong>archivi</strong> <strong>di</strong><br />

altrettanti atenei, politecnici, scuole e istituti <strong>di</strong> istruzione <strong>universitari</strong>a<br />

italiani.<br />

Le schede sono organizzate in sezioni corrispondenti alle<br />

regioni italiane, or<strong>di</strong>nate alfabeticamente: nell’ambito <strong>di</strong> ogni<br />

regione le schede relative al capoluogo precedono quelle delle altre<br />

città, a loro volta <strong>di</strong>sposte in successione alfabetica.<br />

Le informazioni e i dati riportati nelle schede si riferiscono<br />

all'<strong>archivi</strong>o proprio dell'università e agli <strong>archivi</strong> “aggregati”, acquisiti<br />

a vario titolo e conservati sia presso le se<strong>di</strong> centrali sia presso facoltà,<br />

<strong>di</strong>partimenti, istituti, centri <strong>di</strong> ricerca e <strong>di</strong> servizio, musei, ecc.<br />

Ogni scheda riporta all’inizio le denominazioni e i recapiti<br />

essenziali dell'università <strong>di</strong> riferimento. Si apre quin<strong>di</strong> con cenni<br />

descrittivi relativi alla storia dell'università e alla storia dell’<strong>archivi</strong>o.<br />

Seguono le sezioni strutturate: in quella che riguarda l'<strong>archivi</strong>o<br />

generale, le informazioni sono articolate per maggiore chiarezza nelle<br />

classiche e comode partizioni <strong>di</strong> <strong>archivi</strong>o storico, <strong>di</strong> deposito,<br />

corrente. Lo stesso schema <strong>di</strong> massima è stato seguito nella<br />

descrizione <strong>degli</strong> <strong>archivi</strong> aggregati e <strong>degli</strong> <strong>archivi</strong> decentrati. Brevi<br />

descrizioni delle serie sono state date ove possibile, specie nei casi in<br />

cui i dati fossero ine<strong>di</strong>ti. Sono state inserite talora bibliografie<br />

specifiche nel caso <strong>di</strong> <strong>archivi</strong> aggregati, istituti e centri particolari, ecc.<br />

Per la rilevazione dei dati e la redazione delle schede sono state<br />

utilizzate delle linee guida pre<strong>di</strong>sposte dal gruppo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento.<br />

La brevità del tempo utile per la realizzazione del lavoro, il numero e<br />

la varietà dei redattori delle schede (soprintendenti e funzionari del<br />

Ministero per i beni e le attività culturali, funzionari e <strong>di</strong>pendenti<br />

delle università, <strong>archivi</strong>sti liberi professionisti, <strong>archivi</strong>sti <strong>di</strong> <strong>di</strong>tte<br />

appaltatrici <strong>di</strong> servizi esternalizzati – cosiddette <strong>di</strong> outsourcing), la<br />

stessa specificità <strong>degli</strong> <strong>archivi</strong> descritti sono all’origine <strong>degli</strong> aspetti <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>fformità rilevabili sia nella forma che nei contenuti. Nell’ambito<br />

del lavoro <strong>di</strong> normalizzazione, svolto dal gruppo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento e<br />

dal gruppo <strong>di</strong> redazione durante l'acquisizione dei materiali e in fase

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