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CONTRIBUTO ALLA CONOSCENZA DELLA COLLEMBOLOFAUNA DEL<br />
PARCO REGIONALE DEI COLLI EUGANEI.<br />
L. Dalla Montà, P. Dall’Ara<br />
Istituto <strong>di</strong> Entomologia Agraria - <strong>Università</strong> <strong>degli</strong> <strong>Stu<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> <strong>Padova</strong><br />
RIASSUNTO<br />
Nel presente lavoro vengono riportati i risultati <strong>di</strong> uno stu<strong>di</strong>o faunistico sui Collemboli dei Colli<br />
Euganei (provincia <strong>di</strong> <strong>Padova</strong>). Il materiale è stato raccolto in tre stazioni: ceduo <strong>di</strong> castagno<br />
(Monte Grande, m. 467), pineta artificiale <strong>di</strong> pino nero (Monte Cero, m. 415) e laghetto termale<br />
(Arquà Petrarca) in campionamenti eseguiti con cadenza bimensile da giugno 1994 a giugno 1998.<br />
Complessivamente sono stati raccolti 6385 esemplari variamente ripartiti in 12 famiglie, sono<br />
state identificate 45 specie. Alcune <strong>di</strong> esse (7) sono risultate più abbondanti e <strong>di</strong>stribuite in tutti<br />
gli ambienti campionati. Folsomia quadrioculata e Cryptopygus bipunctatus sono le specie più<br />
rappresentate (rispettivamente con 1461 e 1107 esemplari). La Collembolofauna della zona<br />
ripariale del laghetto termale è più <strong>di</strong>versificata rispetto a quella delle altre 2 stazioni (ceduo <strong>di</strong><br />
castagno e pineta).<br />
SUMMARY<br />
The paper deals with the results of a faunistic research on springtails of Euganean Hills (prov.<br />
Padua, Italy). The specimens were collected, from june 1994 till june 1998 through bimonthly<br />
samples, in 3 habitat: chestnut stand (M. Grande, m 467), artificial pine stand (M. Cero m. 415)<br />
and thermal lake (Arquà Petrarca). The total number of specimens collected was 6385, belonging<br />
to 12 families; 45 species were identificated. Some of these (7) were widespread in all the sampling<br />
stations. Folsomia quadrioculata and Cryptopygus bipunctatus were the most abundant<br />
(respectively with 1461 and 1107 specimens); other species resulted confined only in some<br />
habitat. The springtails of the riparian soil of the thermal lake are more <strong>di</strong>fferent from those of the<br />
other habitat.<br />
PREMESSA<br />
I Collemboli rappresentano insieme agli acari uno dei più abbondanti e <strong>di</strong>ffusi<br />
gruppi <strong>di</strong> artropo<strong>di</strong> che vivono nel terreno e che svolgono una importante<br />
funzione nella trasformazione della sostanza organica. La loro <strong>di</strong>stribuzione è<br />
legata a molteplici fattori ambientali sia abiotici (quali ad esempio l’umi<strong>di</strong>tà e la<br />
temperatura) che biotici, primo fra i quali il tipo <strong>di</strong> vegetazione. Si è ritenuto<br />
interessante eseguire uno stu<strong>di</strong>o sulla Collembolofauna, finora scarsamente<br />
conosciuta, nel Parco Regionale dei Colli Euganei che si trovano nell’area sudovest<br />
della provincia <strong>di</strong> <strong>Padova</strong> ed occupano una superficie <strong>di</strong> circa 100 Kmq (fig.<br />
1 ).<br />
Risultati parziali dell’indagine sono stati presentati al XVIII Congresso Nazionale<br />
<strong>di</strong> Entomologia – Maratea 21-26 1998.<br />
GEOLOGIA E CLIMA<br />
Morfologicamente i Colli si presentano come un rapido susseguirsi <strong>di</strong> profili<br />
conici, risultato <strong>di</strong> un gran numero <strong>di</strong> fenomeni geologici. Le origini delle rocce<br />
sono riconducibili a formazioni <strong>di</strong> natura se<strong>di</strong>mentaria, marina e vulcanica,<br />
acide-basiche a seconda della zona considerata. L’elevazione del complesso<br />
euganeo è relativamente modesta: l’altitu<strong>di</strong>ne dei Colli principali è compresa tra i<br />
400 e 600 m.<br />
1
Per quanto riguarda le precipitazioni me<strong>di</strong>amente in un anno cadono da 700 a<br />
900 mm <strong>di</strong> acqua. La <strong>di</strong>stribuzione delle piogge è caratterizzata da due massimi,<br />
uno primaverile e l’altro autunnale e da due minimi, in estate e in inverno; nel<br />
periodo estivo non sono rari perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> siccità <strong>di</strong> oltre un mese. Il regime termico<br />
ha come fattore determinante l’esposizione; la mitezza del clima euganeo è dovuta<br />
soprattutto all’assolazione che raggiunge valori massimi per le esposizioni a sud.<br />
Il clima <strong>qui</strong>n<strong>di</strong> è riconducibile a due orizzonti climatici: sub-me<strong>di</strong>terraneo e submontano.<br />
VEGETAZIONE DEL PARCO<br />
La flora dei Colli Euganei annovera più <strong>di</strong> 1300 specie (Mazzetti, 1987); una così<br />
numerosa e <strong>di</strong>versificata vegetazione è dovuta alla varietà dei suoli, alle vicende<br />
climatiche glaciali e post-glaciali e alla forma conica dei rilievi che permettono, a<br />
brevissima <strong>di</strong>stanza, la formazione <strong>di</strong> contrapposte situazioni microtermiche e<br />
termofile. L’azione dell’uomo ha notevolmente con<strong>di</strong>zionato l’aspetto vegetazionale<br />
al punto da farne perdere completamente la fisionomia, l’e<strong>qui</strong>librio e le<br />
caratteristiche originarie. Attualmente la vegetazione si presenta alquanto<br />
<strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nata e <strong>di</strong>scontinua. Le formazioni vegetazionali dei Colli Euganei si<br />
possono così schematizzare.<br />
1) bosco <strong>di</strong> castagno: occupa quasi tutti i versanti settentrionali dei pen<strong>di</strong>i<br />
vulcanici per una estensione totale <strong>di</strong> circa 2.200 ha. La sua <strong>di</strong>stribuzione<br />
rientra nell’orizzonte climatico sub-montano, pur mancando sui luoghi silicei<br />
dell’orizzonte sub-me<strong>di</strong>terraneo. Il Castagneto, solo in parte <strong>di</strong> origine<br />
naturale, rappresenta il popolamento più importante dei Colli. Nelle posizioni<br />
più ripide, fresche e umide al castagno si affiancano il carpino bianco, farnia,<br />
frassino e ceppaie relitte <strong>di</strong> faggio. Nelle stazioni più secche e miti il castagneto<br />
ospita specie termofile tipiche della macchia me<strong>di</strong>terranea: erica arborea,<br />
roverella, orniello, corbezzolo, cisto;<br />
2) bosco <strong>di</strong> quercia: dominato dalla roverella, occupa un’area totale <strong>di</strong> circa<br />
1000 ha <strong>di</strong>stribuiti sui pen<strong>di</strong>i ari<strong>di</strong> e ben soleggiati dell’orizzonte climatico subme<strong>di</strong>terraneo,<br />
su suoli <strong>di</strong> tipo calcareo e su substrati vulcanici. Gli elementi<br />
floristici che accompagnano la roverella sono: carpino nero, albero <strong>di</strong> Giuda,<br />
biancospino, ligustro;<br />
3) macchia me<strong>di</strong>terranea: rappresenta la caratteristica più singolare del<br />
paesaggio botanico euganeo mantenendo l’assetto tipico della vegetazione<br />
termofila. Occupa terreni siliceo-vulcanici poco profon<strong>di</strong> e ari<strong>di</strong>, ricadenti<br />
nell’orizzonte climatico sub-me<strong>di</strong>terraneo. La macchia si trova soprattutto sui<br />
pen<strong>di</strong>i ripi<strong>di</strong> esposti a sud o sud-est. E’ composta da piante semprever<strong>di</strong> quali<br />
leccio, cisto, erica arborea, corbezzolo e, in localizzate stazioni rupestri, il fico<br />
d’In<strong>di</strong>a nano;<br />
4) Sono presenti, in alcune località, nuclei <strong>di</strong> pino nero <strong>di</strong> origine artificiale<br />
(introdotto a partire dagli anni ’70 per rimboschire zone degradate).<br />
Le formazioni prative, ormai degradate, sono prive <strong>di</strong> una vera e propria<br />
fisionomia. E’ da segnalare nella zona <strong>di</strong> Arquà Petrarca (PD) una cospicua<br />
presenza <strong>di</strong> Ruta patavina, unico endemismo euganeo. La robinia, essendo<br />
un’essenza frugale e a rapida crescita, in tempi recenti ha mo<strong>di</strong>ficato il paesaggio<br />
2
forestale euganeo. La specie in questione si è ottimamente ambientata e occupa<br />
più <strong>di</strong> 1000 ha. E’ da segnalare inoltre la continua espansione dell’ailanto che in<br />
certi casi deprime la presenza della robinia.<br />
Le stazioni <strong>di</strong> raccolta (fig. 2) sono rappresentate da :<br />
ceduo <strong>di</strong> castagno situato a Passo Fiorine sul Monte Grande (m. 467) in<br />
località Rovolon, stazione A;<br />
pineta <strong>di</strong> pino nero sul Monte Cero (m. 415) in località Baone, stazione B;<br />
laghetto termale della Costa ad Arquà Petrarca, stazione C.<br />
La vegetazione presente nei popolamenti è formata dalle seguenti essenze in<br />
or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> abbondanza descrescente:<br />
ceduo <strong>di</strong> castagno (P.sso Fiorine): per lo strato arboreo: Castanea sativa,<br />
Quercus pubescens, Robinia pseudacacia, Fraxinus ornus; per lo strato<br />
arbustivo: Ruscus aculeatus, Corylus avellana, Sambucus nigra, Rubus<br />
ulmifolius, Crataegus monogyna, Cotinus coggygria, Cornus sanguinea, Erica<br />
arborea, Cornus mas; per lo strato erbaceo: Hedera helix, Lamium maculatum,<br />
Urtica <strong>di</strong>oica, Muscari atlanticum, Veronica arvensis, Anemone ranunculoides,<br />
Cardamine enneaphyllos, Daphne laureola, Erythronium dens-canis, Gallium<br />
verum, Ranunculus euganeus, Ranunculus ficaria, Pteri<strong>di</strong>um a<strong>qui</strong>linum,<br />
Geranium robertianum, Viola odorata, Oxalis acetosella, Cistus salvifolius.<br />
La fisionomia della vegetazione manifesta un carattere tendenzialmente<br />
acidofilo derivante da un substrato <strong>di</strong> origine vulcanica, secondo la<br />
classificazione <strong>degli</strong> humus <strong>di</strong> Hartmann, l'evoluzione pedogenetica del<br />
terreno corrisponde ad una terra bruna leggermente lisciviata;<br />
pineta <strong>di</strong> origine artificiale (Baone): per lo strato arboreo: Pinus nigra (quasi<br />
esclusivamente), Pinus pinea, Pinus pinaster, Pinus halepensis, Pinus strobus,<br />
Robinia pseudacacia, Fraxinus ornus, Ostrya carpinifolia, Quercus ilex, Quercus<br />
pubescens, Acer campestris, Cupressus sempervirens; per lo strato arbustivo:<br />
Juniperus communis, Sambucus nigra, Crategus monogyna, Cornus sanguinea,<br />
Cotinus coggygria, Euonimus europeus; per lo strato erbaceo: Smilax aspera,<br />
Tamus communis, Berberis vulgaris, Asparagus acutifolius, Dactylis glomerata,<br />
Viola tricolor, Vinca minor, Veronica chamaedrys, Campanula rapunculus.<br />
In base alla fisionomia della vegetazione il popolamento si può ricondurre ad<br />
una vegetazione potenziale rappresentata da un ostrio-querceto sottotipo a<br />
scotano che è infatti la formazione più ricorrente sui Colli Euganei nelle aree a<br />
substrato calcareo.<br />
Il terreno è <strong>di</strong> origine se<strong>di</strong>mentaria, <strong>di</strong> tipo calcareo, a reazione<br />
tendenzialmente basica o neutra, il suolo è costipato a ridottissima profon<strong>di</strong>tà<br />
e a scheletro calcareo prevalente.<br />
laghetto termale della Costa (Arquà Petrarca) (fig. 3): esso rappresenta un<br />
residuo <strong>di</strong> un lago <strong>di</strong> ben più vaste <strong>di</strong>mensioni che lambiva gli Euganei fino a<br />
tempi storici recenti (Oligocene). Attualmente è alimentato in parte da acque<br />
termali solfatico-carbonatiche (che hanno ac<strong>qui</strong>sito calore grazie ad un<br />
3
circuito idrologico <strong>di</strong> tipo geotermale) e in parte da acque fredde. La<br />
vegetazione ripariale è formata essenzialmente da salici, pioppi neri e canneti.<br />
MATERIALI E METODI<br />
Da giugno 1994 al giugno 1998 sono state compiute perio<strong>di</strong>che raccolte <strong>di</strong><br />
Collemboli edafici nelle aree in esame. Nella stazione <strong>di</strong> Rovolon (ceduo <strong>di</strong><br />
castagno), i campionamenti sono stati effettuati a partire dal mese <strong>di</strong> marzo 1994<br />
fino al marzo del 1995 con cadenza bimensile. Nelle stazioni <strong>di</strong> Arquà Petrarca<br />
(lago termale) e Baone (pineta artificiale <strong>di</strong> pino nero) le raccolte sono state<br />
eseguite a partire da ottobre 1997 fino a marzo 1998 con cadenza bimensile.<br />
Raccolta - Nelle stazioni <strong>di</strong> Rovolon e Baone il campionamento ha interessato<br />
porzioni <strong>di</strong> lettiera e humus profon<strong>di</strong> circa 10 cm e larghe circa 20 cm, in<br />
prossimità delle ceppaie dove l'accumulo <strong>di</strong> lettiera è più abbondante. Nella<br />
stazione <strong>di</strong> Arquà (laghetto termale) il prelievo ha interessato alternativamente<br />
aree estremamente umide in prossimità <strong>di</strong> una bolla d'acqua termale affiorante e<br />
aree lungo la riva. I campioni sono stati introdotti in sacchetti <strong>di</strong> polietilene<br />
evitando il più possibile <strong>di</strong> <strong>di</strong>sgregare la porzione <strong>di</strong> lettiera nel momento<br />
dell’introduzione e durante l’estrazione e la separazione del materiale raccolto.<br />
Estrazione dei Collemboli – Il materiale è stato selezionato con il metodo Berlese.<br />
Esso consiste nel deporre il terreno raccolto su un setaccio al <strong>di</strong> sopra <strong>di</strong> un<br />
imbuto <strong>di</strong> plastica confluente in una beuta contenente li<strong>qui</strong>do <strong>di</strong> GISIN<br />
RACCOLTA (alcool etilico, etere acetico, formalina). Al <strong>di</strong> sopra dei campioni così<br />
sistemati viene accesa una lampada a luce fredda che facilita la caduta per<br />
gravità nella beuta della fauna. Il periodo <strong>di</strong> attesa varia da 10 a 15 giorni e<br />
successivamente i Collemboli, vengono separati dagli altri artropo<strong>di</strong> edafici<br />
me<strong>di</strong>ante osservazione al binoculare.<br />
Conservazione e determinazione – Gli esemplari raccolti e separati vengono<br />
conservati nel li<strong>qui</strong>do <strong>di</strong> GISIN CONSERVAZIONE (acido lattico, glicerina e<br />
formalina) e <strong>qui</strong>n<strong>di</strong> classificati.<br />
Nella trattazione delle specie ad ogni taxon è stato attribuito un corotipo secondo<br />
la recente classificazione <strong>di</strong> Vigna Taglianti et al. (1992) e basata sulle conoscenze<br />
attuali della loro <strong>di</strong>stribuzione.<br />
RISULTATI<br />
I Collemboli italiani annoverano 419 specie, sud<strong>di</strong>vise in 106 generi e 18 famiglie<br />
(Dallai et al., 1995).<br />
Nel corso delle nostre indagini sono stati raccolti e identificati complessivamente<br />
6385 esemplari <strong>di</strong> Collemboli ripartiti in 12 famiglie appartenenti a 45 specie<br />
(Tab. 1). Per ogni ambiente considerato viene presentata una lista delle specie<br />
raccolte (Tab. 2).<br />
4
Tab. 1 – Elenco delle specie raccolte.<br />
Specie N° es. tot. %<br />
Folsomia quadrioculata (Tullberg, 1871) 1461 22,88<br />
Cryptopygus bipunctatus (Axelson, 1903) 1107 17,34<br />
Protaphorura nemorata Gisin, 1952 674 10,56<br />
Coloburella zangherii (Denis, 1924) 591 9,26<br />
Isotoma notabilis Schäffer, 1896 438 6,86<br />
Folsomia multiseta, Stach, 1947 314 4,92<br />
Isotomiella minor (Schäffer, 1976) 251 3,93<br />
Folsomia can<strong>di</strong>da (Willem, 1902) 220 3,45<br />
Heteromurus major (Moniez, 1889) 163 2,55<br />
Lepidocyrtus lanuginosus (Gmelin, 1788) 120 1,88<br />
Protaphorura tuberculata (Moniez, 1861) 115 1,80<br />
Pseudosinella fallax (Börner, 1903) 105 1,64<br />
Sphaeri<strong>di</strong>a pumilis (Krausbauer, 1898) 101 1,58<br />
Onychiurus subgranulosus Gama, 1964 100 1,57<br />
Friesea albida Stach, 1949 88 1,38<br />
Lepidocyrtus curvicollis Bourlet, 1839 64 1,00<br />
Orchesella villosa (Geoffroy, 1762) 64 1,00<br />
Megalothorax minimus Willem, 1900 44 0,69<br />
Deutonura conjuncta (Stach, 1926) 40 0,63<br />
Tomocerus minutus Tullberg, 1876 34 0,53<br />
Xenylla brevicauda Tullberg, 1869 29 0,45<br />
Vertagopus westerlun<strong>di</strong> (Reuter, 1897) 29 0,45<br />
Lypothrix lubbocki (Tullberg, 1872) 28 0,44<br />
Ceratophysella denticulata (Bagnall, 1940) 24 0,38<br />
Pseudachorutes sp. Tullberg, 1871 25 0,39<br />
Sminthurinus elegans (Fitsch, 1863) 19 0,30<br />
Sminthurinus aureus (Lubbock, 1862) 17 0,27<br />
Heteromurus nitidus Templeton, 1835 14 0,22<br />
Pseudachorutes subcrassus Tullberg, 1871 13 0,20<br />
Xenylla grisea Axelson, 1900 13 0,20<br />
Cyphoderus albinus Nicolet, 1842 12 0,19<br />
Dicyrtomina minuta (O. Fabricius) 11 0,17<br />
Schoettella inermis (Tullberg, 1871) 9 0,14<br />
Neelus murinus Folsom, 1896 7 0,11<br />
Ceratophysella armata (Nicolet, 1841) 6 0,09<br />
Pogonognathellus longicornis (O.F. Müller, 1776) 5 0,08<br />
Lepidocyrtus instratus Handshin, 1924 5 0,08<br />
Sminthurinus bimaculatus (Axelson, 1902) 4 0,06<br />
Sminthurinus niger (Lubbock, 1868) 3 0,05<br />
Cyphoderus bidenticulatus (Parona, 1888) 3 0,05<br />
Entomobrya multifasciata Tullberg, 1871 3 0,05<br />
Disparrhopalites patrizii (Cassagnau & Delamare, 1953) 3 0,05<br />
Sminthurides aquaticus (Bourlet, 1843) 3 0,05<br />
Sminthurides schoetti Axelson, 1903 3 0,05<br />
Caprainea echinata Dallai, 1970 3 0,05<br />
TOTALE 6385 100<br />
5
Tab. 2 – Distribuzione delle specie nelle tre stazioni <strong>di</strong> raccolta.<br />
Specie<br />
Fam. Hypogastruridae<br />
A B C Totale %<br />
Ceratophysella armata (Nicolet, 1841) * 6 0,09<br />
Ceratophysella denticulata (Bagnall, 1941) * 24 0,38<br />
Schoettella inermis (Tullberg, 1871) * 9 0,14<br />
Xenylla brevicauda (Tullberg, 1869 * * 29 0,45<br />
Xenylla grisea Axelson, 1900<br />
Fam. Neanuridae<br />
* 13 0,20<br />
Friesea albida Stach, 1949 * 88 1,38<br />
Pseudachorutes sp. Tullberg, 1871 * * 25 0,39<br />
Pseudachorutes subcrassus Tullberg, 1871 * 13 0,20<br />
Deutonura conjuncta (Stach, 1926)<br />
Fam. Onychiuridae<br />
* * 40 0,63<br />
Onychiurus subgranulosus Gama, 1964 * * * 100 1,57<br />
Protaphorura nemorata Gisin, 1952 * * * 674 10,56<br />
Protaphorura tuberculata (Moniez, 1861)<br />
Fam. Isotomidae<br />
* 115 1,80<br />
Coloburella zangherii (Denis, 1924) * 591 9,26<br />
Cryptopygus bipunctatus (Axelson, 1903) * * 1107 17,34<br />
Folsomia can<strong>di</strong>da (Willem, 1902) * * 220 3,45<br />
Folsomia multiseta Stach, 1947 * 314 4,92<br />
Folsomia quadrioculata (Tullberg, 1871) * * * 1461 22,88<br />
Isotoma notabilis Schäffer, 1896 * * * 438 6,86<br />
Vertagopus westerlun<strong>di</strong> (Reuter, 1897) * * * 29 0,45<br />
Isotomiella minor (Schäffer, 1976)<br />
Fam Entomobryidae<br />
* 251 3,93<br />
Orchesella villosa (Geoffroy, 1762) * * * 64 1,00<br />
Heteromurus major (Moniez, 1889) * * 163 2,55<br />
Heteromurus nitidus (Templeton, 1835) * 14 0,22<br />
Entomobrya multifasciata (Tullberg, 1871) * 3 0,05<br />
Lepidocyrtus curvicollis Bourlet, 1839 * * * 64 1,00<br />
Lepidocyrtus instratus Handschin, 1924 * 5 0,08<br />
Lepidocyrtus lanuginosus (Gmelin, 1788) * * * 120 1,88<br />
Pseudosinella fallax (Börner, 1903)<br />
Fam. Cyphoderidae<br />
* 105 1,64<br />
Cyphoderus albinus Nicolet, 1842 * * * 12 0,19<br />
Cyphoderus bidenticulatus (Parona, 1888)<br />
Fam. Tomoceridae<br />
* 3 0,05<br />
Tomocerus minutus Tullberg, 1876 * * 34 0,53<br />
Pogonognathellus longicornis (O.F. Muller, 1776)<br />
Fam. Sminthuri<strong>di</strong>dae<br />
* 5 0,08<br />
Sphaeri<strong>di</strong>a pumilis (Krausbauer, 1898) * * * 101 1,58<br />
Sminthurides aquaticus (Bourlet, 1843) * 3 0,05<br />
Sminthurides schoetti Axelson, 1903<br />
Fam. Katiannidae<br />
* 3 0,05<br />
Sminthurinus aureus (Lubbock, 1862) * * 17 0,27<br />
Sminthurinus bimaculatus (Axelson, 1902) * 4 0,06<br />
Sminthurinus elegans (Fitsch, 1863) * 19 0,30<br />
Sminthurinus niger (Lubbock, 1868)<br />
Fam. Dicyrtomidae<br />
* 3 0,05<br />
Dicyrtomina minuta (O. Fabricius, 1783)<br />
Fam. Sminthuridae<br />
* * 11 0,17<br />
Lypothrix lubbocki (Tullberg, 1872) * * 28 0,44<br />
Caprainea echinata (Stach, 1930) * 3 0,05<br />
Disparrhopalites patrizii (Cassagnau & Delamare, 1953)<br />
Fam. Neelidae<br />
* 3 0,05<br />
Neelus murinus Folsom, 1896 * * * 7 0,10<br />
6
Megalothorax minimus Willem, 1900 * * 44 0,69<br />
Totale 6385 100<br />
Numero specie per stazione 29 22 25<br />
Stazioni <strong>di</strong> raccolta:<br />
A = Rovolon - P.sso Fiorine - M.te Grande<br />
B = Baone - M.te Cero<br />
C = Arquà Petrarca - Laghetto della Costa<br />
DISCUSSIONE<br />
Le specie più abbondanti e <strong>di</strong>stribuite in tutti gli ambienti sono risultate essere:<br />
Folsomia quadrioculata, Cryptopygus bipunctatus, Protaphorura nemorata, Isotoma<br />
notabilis, Folsomia multiseta, Isotomiella minor e Folsomia can<strong>di</strong>da. Altre specie<br />
sono localizzate solo in determinati ambienti: ad es. Pseudachorutes subcrassus e<br />
Caprainea echinata sono presenti solo nella pineta; Cyphoderus bidenticulatus,<br />
Sminthurides acquaticus, S. schoetti, Sminthurinus bimaculatus, S. elegans, S.<br />
niger, e Disparrhopalites patrizii, sono stati raccolti solo nella vegetazione ripariale<br />
in prossimità del laghetto termale. Quest’ultima zona presenta una<br />
Collembolofauna piuttosto varia e <strong>di</strong>versa rispetto alle altre zone considerate; ciò<br />
potrebbe essere dovuto al microclima particolare che si origina intorno alle bolle<br />
d’acqua affioranti (punto preciso <strong>di</strong> alcuni campionamenti) dove la temperatura<br />
dell’acqua si aggira intorno ai 45° C. I reperti <strong>di</strong> Friesea albida, Pogonognathellus<br />
longicornis, Ceratophysella armata, C. denticulata, Schoettella inermis,<br />
Protaphorura tuberculata, Isotomiella minor, Heteromurus nitidus e Pseudosinella<br />
fallax sono limitati al solo ceduo <strong>di</strong> castagno. Interessante il caso <strong>di</strong> Coloburella<br />
zangherii che, con 591 esemplari, è stata trovata anch’essa solo nel ceduo <strong>di</strong><br />
castagno e in occasione <strong>di</strong> un unico campionamento (18 luglio 1994) con un<br />
numero elevato <strong>di</strong> esemplari riuniti in aggregazione. Va in fine rilevato che 4<br />
specie: Pseudachorutes subcrassus, Vertagopus westerlun<strong>di</strong>, Protaphorura<br />
nemorata e Sminthurides schoetti, in base a quanto riportato sulla check-list<br />
risultano segnalati per la prima volta per l’Italia settentrionale.<br />
7
ECOLOGIA DELLE SPECIE RACCOLTE<br />
Corotipi:<br />
EUR = Europeo<br />
N-EUR = Nord Europeo<br />
S-EUR = Sud Europeo<br />
OLA = Olartica<br />
COS = Cosmopolita<br />
Famiglia Hypogastruridae<br />
Ceratophysella armata (Nicolet, 1841)<br />
esemplari raccolti: n. 6<br />
Stazioni <strong>di</strong> raccolta: Rovolon, ceduo <strong>di</strong> castagno.<br />
Distribuzione : cosmopolita (Handschin, 1929; Palissa, 1964; Dallai, 1971);<br />
Europa (Gisin, 1960). In Italia è segnalata per il Nord e Sud (Dallai et al., 1995).<br />
Habitat: sotto le pietre, nei muschi, nel terreno, nei materiali in decomposizione e<br />
nelle coltivazioni <strong>di</strong> funghi (Handschin, 1929); nelle case (Stach, 1949); nei boschi<br />
e sui funghi (Gisin, 1960); sulla neve (Palissa, 1964); in stagni, nei muschi, nel<br />
terreno umido, sotto le cortecce (Maynard, 1951 in Marshall, 1967); sui prati<br />
(Haarlov, 1957 in Marshall, 1967); nei boschi (Haybach, 1959 in Marshall, 1967);<br />
nei ni<strong>di</strong> <strong>di</strong> ro<strong>di</strong>tori (Wray e Knowlton, 1961 in Marshall, 1967); in prati-pascoli<br />
subalpini e nell'humus <strong>di</strong> sottobosco (Dallai, 1971); nelle grotte (Dallai, 1982;<br />
Eckert & Palissa, 1999).<br />
Corotipo: COS<br />
Ceratophysella denticulata (Bagnall, 1940)<br />
esemplari raccolti: n. 24<br />
Stazioni <strong>di</strong> raccolta: Rovolon, ceduo <strong>di</strong> castagno.<br />
Distribuzione: <strong>di</strong>ffusa (Gisin, 1960); Isole Britanniche, Francia, Svizzera, Austria,<br />
Germania e Russia (Palissa, 1964); cosmopolita (Dallai, 1969,1970,1971; Jordana<br />
et al., 1997; Fjellberg, 1998). In Italia è segnalata per il Nord e Sud (Dallai et al.,<br />
1995).<br />
Habitat: nelle morene dei ghiacciai (Marcuzzi, 1959); nei luoghi cal<strong>di</strong> (Gisin,<br />
1960); tipico abitatore del compost misto (Palissa, 1964); nell’humus e guano<br />
(Jordana et al., 1997); in suoli <strong>di</strong> lettiera e habitat antropizzati (Fjellberg, 1998).<br />
Corotipo: COS<br />
8
Schoettella inermis (Tullberg 1871)<br />
esemplari raccolti: n. 9<br />
Stazioni <strong>di</strong> raccolta: Rovolon, ceduo <strong>di</strong> castagno.<br />
Distribuzione: dalla Scan<strong>di</strong>navia all’Italia (Gisin, 1960); Europa settentrionale e<br />
centrale (Palissa, 1964); presente in tutta Europa e parte dell’Asia (Jordana et<br />
al., 1997); paleartica (Fjellberg, 1998). In Italia è segnalata per il Nord (Dallai et<br />
al., 1995).<br />
Habitat: nei muschi, nei licheni, sotto le cortecce, nei ni<strong>di</strong> delle formiche<br />
(Linnaniemi, 1907 in Handschin, 1929); nei boschi, nella lettiera, sotto le cortecce<br />
(Palissa, 1964; Fjellberg, 1998).<br />
Corotipo: EUR<br />
Xenylla brevicauda Tullberg, 1869<br />
esemplari raccolti: n. 29<br />
Stazioni <strong>di</strong> raccolta: Baone, pineta artificiale <strong>di</strong> pino nero; Arquà Petrarca,<br />
laghetto termale.<br />
Distribuzione: Europa centrale (Handschin, 1929); dalla Scan<strong>di</strong>navia fino ai<br />
Pirenei (Gisin, 1960); Austria, Svizzera, Polonia, Svezia, Finlan<strong>di</strong>a e Isole<br />
Britanniche (Palissa, 1964); Svezia, Finlan<strong>di</strong>a e Norvegia, paleartica (Fjellberg,<br />
1998). In Italia è segnalata per il Nord (Dallai et al., 1995).<br />
Habitat: nei muschi, nella lettiera (Handschin, 1929); nell’humus e nei ni<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
formiche (Linnaniemi, 1907 in Handschin, 1929); sotto le cortecce (Handschin,<br />
1929; Palissa, 1964); nella lettiera <strong>di</strong> conifere (Gisin, 1960; Palissa, 1964;<br />
Fjellberg, 1998); nei muschi umi<strong>di</strong>, nella lettiera <strong>di</strong> latifoglie (Palissa, 1964).<br />
Corotipo: EUR<br />
Xenylla grisea Axelson, 1900<br />
esemplari raccolti: n. 13<br />
Stazioni <strong>di</strong> raccolta: Baone, pineta artificiale <strong>di</strong> pino nero.<br />
Distribuzione: Norvegia, Finlan<strong>di</strong>a, Inghilterra (Handschin, 1929); dalla<br />
Finlan<strong>di</strong>a, Inghilterra fino all’Italia (Gisin, 1960); Europa (Palissa, 1964);<br />
Portogallo e Spagna (Jordana et al., 1997); cosmopolita (Jordana et al., 1997;<br />
Fjellberg, 1998). In Italia è segnalata per il Nord e Sud (Dallai et al., 1995).<br />
Habitat: sotto i vasi <strong>di</strong> fiori (Gisin, 1960; Palissa, 1964); vicino alle abitazioni<br />
(Palissa, 1964); sotto le cortecce, in depositi organici <strong>di</strong> varia origine (Fjellberg,<br />
1998).<br />
Corotipo: EUR<br />
9
Famiglia Neanuridae<br />
Friesea albida Stach, 1949<br />
esemplari raccolti: n. 88<br />
Stazioni <strong>di</strong> raccolta: Rovolon, ceduo <strong>di</strong> castagno.<br />
Distribuzione: Polonia, Carpazi e Alpi Orientali (Gisin, 1960); Polonia, Francia e<br />
Spagna (Palissa, 1964). In Italia è segnalata per il Nord, Sud e Sicilia (Dallai et al.,<br />
1995).<br />
Habitat: molto frequente in microcavità umide, specie montana <strong>di</strong> alta quota con<br />
elevata umi<strong>di</strong>tà, nei muschi e sotto le rocce (Franz, 1954); in luoghi umi<strong>di</strong> (Gisin,<br />
1960); sotto le cortecce, in detriti vegetali e nella lettiera <strong>di</strong> conifere (Palissa,<br />
1964).<br />
Corotipo: EUR<br />
Pseudachorutes sp.<br />
esemplari raccolti: n. 25<br />
Stazioni <strong>di</strong> raccolta: Rovolon, ceduo <strong>di</strong> castagno; Baone, pineta artificiale <strong>di</strong> pino<br />
nero.<br />
Note: Gli esemplari raccolti presentano caratteri non chiaramente identificabili.<br />
Pseudachorutes subcrassus Tullberg, 1871<br />
esemplari raccolti: n. 13<br />
Stazioni <strong>di</strong> raccolta: Baone, pineta artificiale <strong>di</strong> pino nero.<br />
Distribuzione: Europa centrale e settentrionale (Handschin, 1929); dalla<br />
Scan<strong>di</strong>navia fino alla Spagna (Gisin, 1960); Europa (Palissa, 1964); Azzorre (da<br />
Gama, 1986); cosmopolita (Jordana et al., 1997); paleartica, paesi nor<strong>di</strong>ci<br />
(Fjellberg, 1998). In Italia è segnalata per il Sud e Sicilia (Dallai et al., 1995).<br />
Habitat: sotto le cortecce e in terreni umi<strong>di</strong> forestali (Handschin, 1929; Palissa,<br />
1964); nei boschi (Gisin, 1960; Jordana et al., 1997; Fjellberg, 1998).<br />
Corotipo: EUR<br />
Note: prima segnalazione per l'Italia Settentrionale.<br />
Deutonura conjuncta (Stach, 1926)<br />
esemplari raccolti: n. 40<br />
Stazioni <strong>di</strong> raccolta: Baone, pineta artificiale <strong>di</strong> pino nero; Arquà Petrarca,<br />
laghetto termale.<br />
Distribuzione: Polonia, Ungheria, Russia, Austria, Svizzera, Iugoslavia, Bulgaria,<br />
Romania (Palissa, 1964); Polonia, Cecoslovacchia, Ungheria, Russia, Jugoslavia,<br />
Bulgaria, Austria, Italia settentrionale (Rusek, 1973); Europa centrale e<br />
10
meri<strong>di</strong>onale (Eckert & Palissa, 1999). In Italia è segnalata per il Nord (Dallai et<br />
al., 1995).<br />
Habitat: nei boschi <strong>di</strong> abete rosso su rendzina (Rusek, 1973); sotto le cortecce,<br />
sul legno in decomposizione, nei muschi, nella lettiera <strong>di</strong> conifere e latifoglie<br />
(Palissa, 1964; Eckert & Palissa, 1999).<br />
Corotipo: EUR<br />
Famiglia Onychiuridae<br />
Onychiurus subgranulosus Gama, 1964<br />
esemplari raccolti: n. 100<br />
Stazioni <strong>di</strong> raccolta: Rovolon, ceduo <strong>di</strong> castagno; Baone, pineta artificiale <strong>di</strong> pino<br />
nero; Arquà Petrarca, laghetto termale.<br />
Distribuzione: Polonia, Carpazi orientali, Ungheria, Bulgaria, Austria (Gisin,<br />
1960); e Germania (Palissa, 1964); Portogallo (da Gama in Jordana et al., 1997).<br />
In Italia è segnalata per il Sud (Dallai et al., 1995).<br />
Habitat: nei boschi e nelle grotte (Gisin, 1960; da Gama, 1964 in Jordana et al.,<br />
1997); sotto le cortecce, nella lettiera forestale, sul legno in decomposizione<br />
(Palissa, 1964); nei terreni coltivati, nei muschi (da Gama, 1964 in Jordana et al.,<br />
1997).<br />
Corotipo: EUR<br />
Protaphorura nemorata Gisin, 1952<br />
esemplari raccolti: n. 674<br />
Stazioni <strong>di</strong> raccolta: Rovolon, ceduo <strong>di</strong> castagno; Baone, pineta artificiale <strong>di</strong> pino<br />
nero; Arquà Petrarca, laghetto termale.<br />
Distribuzione: Austria, Inghilterra (Gisin, 1960); Svizzera, Austria e Isole<br />
Britanniche (Palissa, 1964); Spagna (Jordana et al., 1997). In Italia è segnalata<br />
solo per il Sud (Dallai et al., 1995).<br />
Habitat: ubi<strong>qui</strong>taria, nei suoli sabbiosi, nell' humus, nella lettiera <strong>di</strong> conifere e<br />
nelle grotte (Jordana et al., 1997).<br />
Corotipo: EUR<br />
Note: prima segnalazione per l'Italia Settentrionale.<br />
Protaphorura tuberculata (Moniez, 1861)<br />
esemplari raccolti: n. 115<br />
Stazioni <strong>di</strong> raccolta: Rovolon, ceduo <strong>di</strong> castagno.<br />
Distribuzione: Inghilterra, Francia, Germania, Svizzera (Handschin, 1929);<br />
dall’Inghilterra a tutta l’Europa centrale, Italia, fino a Madeira, Ungheria e<br />
11
Georgia (Gisin, 1960); Europa centrale (Palissa, 1964); specie europea e<br />
me<strong>di</strong>terranea (Stomp et al., 1982); ampia <strong>di</strong>stribuzione europea e atlantica,<br />
Spagna e Portogallo (Jordana et al., 1997). In Italia è segnalata solo per il Sud<br />
(Dallai et al., 1995).<br />
Habitat: sotto le pietre (Handschin, 1929); nelle grotte (Handschin, 1929; Gisin,<br />
1960; Palissa, 1964; Jordana et al., 1997); in ambienti montani, nei luoghi umi<strong>di</strong><br />
(Gisin, 1960); sotto le cortecce, nei muschi (Palissa, 1964); in suoli con intensa<br />
attività biologica (Jordana et al., 1997).<br />
Corotipo: S-EUR<br />
Famiglia Isotomidae<br />
Coloburella zangherii (Denis, 1924)<br />
esemplari raccolti: n. 591<br />
Stazioni <strong>di</strong> raccolta: Rovolon, ceduo <strong>di</strong> castagno.<br />
Distribuzione: Italia e Alpi orientali (Gisin, 1960); Austria e Italia (Palissa, 1964);<br />
specie che mostra una <strong>di</strong>stribuzione sud-europea occidentale (Dallai, 1973). In<br />
Italia è segnalata per il Nord, Sud e Sicilia (Dallai et al., 1995).<br />
Habitat: in boschi e sul legno in decomposizione (Palissa, 1964).<br />
Corotipo: S-EUR<br />
Note: La specie è stata rinvenuta con un numero alto <strong>di</strong> esemplari in<br />
aggregazione (591) in un unico campionamento (18.07.1994).<br />
Cryptopygus bipunctatus (Axelson, 1903)<br />
esemplari raccolti: n. 1107<br />
Stazioni <strong>di</strong> raccolta: Rovolon, ceduo <strong>di</strong> castagno; Arquà Petrarca, laghetto<br />
termale.<br />
Distribuzione: Svizzera, Finlan<strong>di</strong>a, Baltico (Handschin, 1929); da Finlan<strong>di</strong>a e<br />
Gran Bretagna fino ad Austria, Italia e Francia meri<strong>di</strong>onale (Gisin, 1960); specie<br />
ampiamente <strong>di</strong>ffusa in tutta Europa (Dallai, 1971); Norvegia (Fjellberg, 1980). In<br />
Italia è segnalata per il Nord, Sud e Sicilia (Dallai et al., 1995).<br />
Habitat: sotto le foglie, nei muschi, in località umide, sotto le pietre e il legno, nei<br />
luoghi abitati (Handschin, 1929); sotto ammassi <strong>di</strong> legname e pietre nelle<br />
vicinanze <strong>di</strong> aree coltivate, in suoli ricchi <strong>di</strong> humus, in foreste e nella lettiera in<br />
fermentazione (Dürkop, 1934 in Marcuzzi, 1959); in prati e campi coltivati (Gisin,<br />
1960; Marcuzzi, 1967/68); nei litorali (Blacklund, 1945 in Marcuzzi, 1959); in<br />
terreni umici umi<strong>di</strong> (Palissa, 1964); in prati secchi litorali, su rocce e su comunità<br />
<strong>di</strong> piante xerofile (Fjellberg, 1980).<br />
12
Corotipo: EUR<br />
Folsomia can<strong>di</strong>da (Willem, 1902)<br />
esemplari raccolti: n. 220<br />
Stazioni <strong>di</strong> raccolta: Rovolon, ceduo <strong>di</strong> castagno; Arquà Petrarca, laghetto<br />
termale.<br />
Distribuzione: Europa (Gisin, 1960; Palissa, 1964; Fjellberg, 1980), cosmopolita<br />
(Palissa, 1964; Eckert & Palissa, 1999). In Italia è segnalata per il Nord, Sud e<br />
Sicilia (Dallai et al., 1995).<br />
Habitat: nella sostanza organica in fermentazione (Gisin, 1960; Eckert & Palissa,<br />
1999); sotto i vasi <strong>di</strong> fiori (Palissa, 1964; Fjellberg, 1980); nelle abitazioni (Palissa,<br />
1964); in suoli ricchi <strong>di</strong> sostanza organica (Poinsot, 1972); nel compost (Fjellberg,<br />
1980); in pinete e piantagioni <strong>di</strong> eucalipto (da Gama, 1992); nelle grotte (Gisin,<br />
1960; Palissa, 1964; Poinsot, 1972; Eckert & Palissa, 1999).<br />
Corotipo: COS<br />
Folsomia multiseta Stach 1947<br />
esemplari raccolti: n. 314<br />
Stazioni <strong>di</strong> raccolta: Rovolon, ceduo <strong>di</strong> castagno.<br />
Distribuzione: Europa centrale, meri<strong>di</strong>onale e orientale (Gisin, 1960), Europa<br />
(Palissa, 1964, Rusek, 1973); cosmopolita (Dallai, 1969, 1973). In Italia è<br />
segnalata per il Nord, Sud e Sicilia (Dallai et al., 1995).<br />
Habitat: : su strame e sostanza organica in fermentazione (Franz, 1954); in<br />
brughiere (Marcuzzi, 1959); prati <strong>di</strong> alta montagna, nelle vallecole <strong>di</strong> neve, nella<br />
foresta mista sia <strong>di</strong> fondovalle che subalpina e nelle torbiere alte (Franz, 1950 in<br />
Marcuzzi, 1964); in suoli con abbondante lettiera e con humus <strong>di</strong> tipo moder <strong>di</strong><br />
prati, in torbiere alte, in foreste miste <strong>di</strong> conifere, la sua presenza <strong>di</strong>minuisce nei<br />
terreni ricchi <strong>di</strong> micelio (Ferrari, 1969/70).<br />
Corotipo: COS<br />
Folsomia quadrioculata (Tullberg, 1871)<br />
esemplari raccolti: n. 1461<br />
Stazioni <strong>di</strong> raccolta: Rovolon, ceduo <strong>di</strong> castagno; Baone, pineta artificiale <strong>di</strong> pino<br />
nero; Arquà Petrarca, laghetto termale.<br />
Distribuzione: olartica (Handschin, 1929; Palissa, 1964); Europa (Gisin, 1960;<br />
Zangheri, 1963); cosmopolita (Dallai, 1969, 1973; Fjellberg, 1980). In Italia è<br />
segnalata per il Nord e Sud (Dallai et al., 1995).<br />
13
Habitat: nei muschi, nei licheni, sotto le cortecce, nell’humus (Handschin, 1929;<br />
Marcuzzi, 1959); in ambienti alofili (Palissa, 1960); prati <strong>di</strong> alta montagna, nelle<br />
vallecole <strong>di</strong> neve, nella foresta mista sia <strong>di</strong> fondovalle che subalpina e nelle<br />
torbiere alte (Franz, 1950 in Marcuzzi, 1964); in prati su substrato calcareo,<br />
occasionalmente nella torba (Hale, 1966); in pinete e piantagioni <strong>di</strong> eucalipto (da<br />
Gama, 1992).<br />
Corotipo: OLA<br />
Isotoma notabilis Schaffer, 1896<br />
esemplari raccolti: n. 438<br />
Stazioni <strong>di</strong> raccolta: Rovolon, ceduo <strong>di</strong> castagno; Baone, pineta artificiale <strong>di</strong> pino<br />
nero; Arquà Petrarca, laghetto termale.<br />
Distribuzione: Europa centrosettentrionale (Handschin, 1929); Europa (Gisin,<br />
1960; Alghisi et al., 1962/63; Palissa, 1964); cosmopolita (Dallai,<br />
1969,1971,1973; Rusek, 1973); comune in tutti i paesi anche nelle isole artiche<br />
(Fjellberg, 1980). In Italia è segnalata per il Nord, Sud e la Sicilia (Dallai et al.,<br />
1995).<br />
Habitat: sotto legno, sotto le pietre, in luoghi abitati e umi<strong>di</strong>, sotto cortecce<br />
(Handschin, 1929); in foreste miste <strong>di</strong> aghifoglie alto-montane (Franz, 1954); nei<br />
terreni <strong>di</strong> prato e brughiere (Marcuzzi, 1959); serre calde (Durkop, 1934 in<br />
Marcuzzi, 1959); nei litorali marini (Blaklund, 1945 in Marcuzzi, 1959); tipica<br />
abitatrice dei muschi e dei terricci <strong>di</strong> foresta (Stach, 1947 in Alghisi et al.,<br />
1962/63); terreni umici (Palissa,1964); comune in tutti i biotopi (Hale, 1966); su<br />
sostanze in decomposizione (Marcuzzi, 1967/68); nelle grotte (Luciañez Sanchez<br />
et al. 1988).<br />
Corotipo: COS<br />
Vertagopus westerlun<strong>di</strong> (Reuter, 1897)<br />
esemplari raccolti: n. 29<br />
Stazioni <strong>di</strong> raccolta: Rovolon, ceduo <strong>di</strong> castagno; Baone, pineta artificiale <strong>di</strong> pino<br />
nero; Arquà Petrarca, laghetto termale.<br />
Distribuzione: Scan<strong>di</strong>navia, Svizzera, Polonia, Slovacchia, Germania, Austria,<br />
(Gisin, 1960); Europa (Palissa, 1964); Europa settentrionale, mentre in Europa<br />
centrale è legata alle alte quote (Dallai, 1970); Norvegia (Fjellberg, 1980). In Italia<br />
è segnalata per il Sud (Dallai et al., 1995).<br />
Habitat: sui tronchi delle piante, nella lettiera secca (Gisin, 1960); sulle nevi<br />
(Palissa, 1964); specie boreo-alpina (Gisin, 1960; Palissa, 1964; Dallai, 1970); nei<br />
muschi, nei licheni, sotto le pietre e sotto le cortecce (Fjellberg, 1980).<br />
14
Corotipo: EUR<br />
Note: prima segnalazione per l'Italia Settentrionale.<br />
Isotomiella minor (Schaffer, 1976)<br />
esemplari raccolti: n. 251<br />
Stazioni <strong>di</strong> raccolta: Rovolon, ceduo <strong>di</strong> castagno.<br />
Distribuzione: dalla Groenlan<strong>di</strong>a fino al Caucaso (Gisin, 1960); Europa (Palissa,<br />
1964; Hale, 1966); cosmopolita (Hale, 1966; Marshall, 1967). In Italia è segnalata<br />
per il Nord, Sud e la Sicilia (Dallai et al., 1995).<br />
Habitat: nelle alte torbiere (Franz, 1950 in Marcuzzi, 1959); nei luoghi umi<strong>di</strong>, in<br />
tutti i tipi <strong>di</strong> terreno ricchi <strong>di</strong> humus (Marcuzzi, 1959); sotto cortecce, sotto le<br />
pietre (Alghisi et al., 1962/63); supera raramente il limite della foresta e non<br />
raggiunge mai il limite superiore della prateria <strong>di</strong> alta montagna (Marcuzzi, 1964);<br />
nei litorali lacustri (Petersen, 1965 in Marshall, 1967); in suoli calcarei (Hale,<br />
1966); nelle pinete, nelle faggete e boschi misti (Dalla Montà, 1981); nei ni<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
ro<strong>di</strong>tori (Wraye Knowlton, 1961 in Marshall, 1967); nelle grotte (Salmon, 1964 in<br />
Marshall, 1967); vari tipi <strong>di</strong> lettiera e <strong>di</strong> suoli (Fjellberg, 1980); in pinete e<br />
piantagioni <strong>di</strong> eucalipto (da Gama, 1992).<br />
Corotipo: COS<br />
Famiglia Entomobryidae<br />
Orchesella villosa (Geoffroy, 1762)<br />
esemplari raccolti: n. 64<br />
Stazioni <strong>di</strong> raccolta: Rovolon, ceduo <strong>di</strong> castagno; Baone, pineta artificiale <strong>di</strong> pino<br />
nero; Arquà Petrarca, laghetto termale.<br />
Distribuzione: Europa centrale e meri<strong>di</strong>onale (Handschin, 1929); dall’Irlanda fino<br />
alla Polonia e dalla Spagna fino alla Romania (Gisin, 1960); Europa (Stach, 1960;<br />
Palissa, 1964); euro-sud-me<strong>di</strong>terranea, cosmopolita (Dallai, 1971). In Italia è<br />
segnalata per il Nord, Sud e la Sardegna (Dallai et al., 1995).<br />
Habitat: nelle abitazioni (Handschin, 1929); sotto le pietre, in pascoli (Dallai,<br />
1971).<br />
Corotipo: COS<br />
Heteromurus major (Moniez, 1889)<br />
esemplari raccolti: n. 163<br />
Stazioni <strong>di</strong> raccolta: Rovolon, ceduo <strong>di</strong> castagno; Arquà Petrarca, laghetto<br />
termale.<br />
15
Distribuzione: Francia, Germania e Azzorre (Handschin, 1929); Svizzera, Austria,<br />
Ungheria (Gisin, 1960; Palissa, 1964); dalle Azzorre alla Palestina (Gisin, 1960);<br />
Germania, Russia, Francia (Palissa, 1964); Spagna (Mateos et al., 1991). In Italia<br />
è segnalata per il Nord, Sud, Sicilia e Sardegna (Dallai et al., 1995).<br />
Habitat: in terreni rocciosi, nei muschi, in boschi e praterie sub-alpine, in<br />
querceti (Luciañez Sanchez et al., 1988); in pinete e piantagioni <strong>di</strong> eucalipto (da<br />
Gama, 1992); nelle leccete (Mateos et al., 1991).<br />
Corotipo: EUR<br />
Heteromurus nitidus Templeton, 1835<br />
esemplari raccolti: n. 14<br />
Stazioni <strong>di</strong> raccolta: Rovolon, ceduo <strong>di</strong> castagno.<br />
Distribuzione: Europa, esclusa la parte settentrionale (Handschin, 1929);<br />
Europa eccetto parte settentrionale della Scan<strong>di</strong>navia (Gisin, 1960); cosmopolita<br />
(Palissa, 1964); Norvegia meri<strong>di</strong>onale (Fjellberg, 1980). In Italia è segnalata per il<br />
Nord, Sud, Sicilia e Sardegna (Dallai et al., 1995).<br />
Habitat: sotto le foglie, in luoghi umi<strong>di</strong>, anche nei giar<strong>di</strong>ni e nelle abitazioni<br />
(Handschin, 1929); nelle grotte (Gisin, 1960; Palissa, 1964; Dallai, 1970, 1973;<br />
Jordana et al., 1983); in prati umi<strong>di</strong>, (Gisin, 1960; Palissa, 1964); sotto le pietre,<br />
sulle ra<strong>di</strong>ci in decomposizione, nel compost (Fjellberg, 1980).<br />
Corotipo: EUR<br />
Entomobrya multifasciata Tullberg 1871<br />
esemplari raccolti: n. 3<br />
Stazioni <strong>di</strong> raccolta: Rovolon, ceduo <strong>di</strong> castagno.<br />
Distribuzione: tutta Europa fino al Marocco (Handschin, 1929); Europa (Gisin,<br />
1960; Palissa, 1964); cosmopolita (Stach, 1963; Dallai, 1969). In Italia è segnalata<br />
per il Nord, Sud e Sardegna (Dallai et al., 1995).<br />
Habitat: non oltrepassa il limite inferiore del piano subalpino (Alghisi et al.,<br />
1962/63); in Scan<strong>di</strong>navia solo nelle abitazioni (Gisin, 1960; Palissa, 1964); nel<br />
centro Europa nelle località calde e soleggiate (Gisin, 1960); nella lettiera <strong>di</strong><br />
conifere, nei coltivi, in luoghi soleggiati (Palissa, 1964).<br />
Corotipo: COS<br />
Lepidocyrtus curvicollis Bourlet, 1839<br />
esemplari raccolti: n. 64<br />
Stazioni <strong>di</strong> raccolta: Rovolon, ceduo <strong>di</strong> castagno; Baone, pineta artificiale <strong>di</strong> pino<br />
nero; Arquà Petrarca, laghetto termale.<br />
16
Distribuzione: Africa settentrionale (Handschin, 1929); Europa (Handschin,<br />
1929; Gisin, 1960; Palissa, 1964); Norvegia (Fjellberg, 1980); Madeira e Azzorre<br />
(da Gama, 1986); specie olartica (Eckert & Palissa, 1999). In Italia è segnalata per<br />
il Nord, Sud, Sicilia e Sardegna (Dallai et al., 1995).<br />
Habitat: sotto le cortecce (Handschin, 1929; Marcuzzi, 1959; Palissa, 1964); in<br />
ambienti alofili (Palissa, 1960); sui funghi, nei prati (Handschin, 1929; Marcuzzi,<br />
1959; Gisin, 1960; Palissa, 1964); nei boschi delle Alpi nord-orientali (Franz,<br />
1954); nelle grotte (Stomp et al. 1982).<br />
Corotipo: OLA<br />
Lepidocyrtus instratus Handschin 1924<br />
esemplari raccolti: n. 5<br />
Stazioni <strong>di</strong> raccolta: Baone, pineta artificiale <strong>di</strong> pino nero.<br />
Distribuzione: Svizzera e Austria (Palissa, 1964); Europa centrale e meri<strong>di</strong>onale<br />
(Dallai, 1971). In Italia è segnalata per il Nord e Sud (Dallai et al., 1995).<br />
Habitat: in ambienti alofili (Palissa, 1960); zone alpine, ai margini <strong>di</strong> superfici<br />
innevate, sotto le pietre (Handschin, 1929; Palissa, 1964).<br />
Corotipo: S-EUR<br />
Lepidocyrtus lanuginosus (Gmelin, 1788)<br />
esemplari raccolti: n. 120<br />
Stazioni <strong>di</strong> raccolta: Rovolon, ceduo <strong>di</strong> castagno; Baone, pineta artificiale <strong>di</strong> pino<br />
nero; Arquà Petrarca, laghetto termale.<br />
Distribuzione: olartica (Handschin, 1929); Europa (Gisin, 1960; Palissa, 1964;<br />
Rusek, 1973); Norvegia (Fjellberg, 1980). In Italia è segnalata per il Nord, Sud,<br />
Sicilia e Sardegna (Dallai et al., 1995).<br />
Habitat: sul compost (Fjellberg, 1980); in grotte, nei boschi e prati, nelle faggete<br />
miste con abete bianco (Stomp et al. 1982).<br />
Corotipo: OLA<br />
Pseudosinella fallax (Börner, 1903)<br />
esemplari raccolti: n. 105<br />
Stazioni <strong>di</strong> raccolta: Rovolon, ceduo <strong>di</strong> castagno.<br />
Distribuzione: Svizzera, Portogallo (Gisin, 1960; Rusek, 1973); Austria, Italia,<br />
Albania (Gisin, 1960; Palissa, 1964; Rusek, 1973). In Italia è segnalata per il<br />
Nord, Sud e Sicilia (Dallai et al., 1995).<br />
Habitat: boschi misti, terreni umi<strong>di</strong> e moderatamente asciutti (Franz, 1954);<br />
nelle grotte (Gisin, 1960).<br />
17
Corotipo: S-EUR<br />
Famiglia Cyphoderidae<br />
Cyphoderus albinus Nicolet, 1842<br />
esemplari raccolti: n. 12<br />
Stazioni <strong>di</strong> raccolta: Rovolon, ceduo <strong>di</strong> castagno; Baone, pineta artificiale <strong>di</strong> pino<br />
nero; Arquà Petrarca, laghetto termale.<br />
Distribuzione: Africa settentrionale e America settentrionale (Handschin, 1929);<br />
Europa (Handschin, 1929; Palissa, 1964); dalla Finlan<strong>di</strong>a centrale e Inghilterra,<br />
fino alla Francia meri<strong>di</strong>onale e Libano (Gisin, 1960); cosmopolita (Dallai, 1973). In<br />
Italia è segnalata per il Nord, Sud, Sicilia e Sardegna (Dallai et al., 1995).<br />
Habitat: specie mirmecofila (Handschin, 1929; Gisin, 1960; Palissa, 1964; Dallai,<br />
1969; Fjellberg, 1980); nelle grotte (Stomp et al., 1982).<br />
Corotipo: COS<br />
Cyphoderus bidenticulatus (Parona, 1888)<br />
esemplari raccolti: n. 3<br />
Stazioni <strong>di</strong> raccolta: Arquà Petrarca, laghetto termale.<br />
Distribuzione: Polonia (Handschin, 1929); dai paesi me<strong>di</strong>terranei fino alla<br />
Svizzera, Francia e Balcani (Gisin, 1960); Europa meri<strong>di</strong>onale (Palissa, 1964);<br />
cosmopolita (Dallai, 1969). In Italia è segnalata per il Nord, Sud e Sicilia (Dallai et<br />
al., 1995).<br />
Habitat: ambienti cal<strong>di</strong> (Dallai, 1973).<br />
Corotipo: S-EUR<br />
Famiglia Tomoceridae<br />
Tomocerus minutus Tullberg 1876<br />
esemplari raccolti: n. 34<br />
Stazioni <strong>di</strong> raccolta: Rovolon, ceduo <strong>di</strong> castagno; Baone, pineta artificiale <strong>di</strong> pino<br />
nero.<br />
Distribuzione: Europa settentrionale, Boemia e Svizzera (Handschin, 1929);<br />
paesi nor<strong>di</strong>ci (Gisin, 1960); Europa artica e sub-artica (Palissa, 1964); Norvegia<br />
(Fjellberg, 1980). In Italia è segnalata solo per il Nord (Dallai et al., 1995).<br />
Habitat: nei muschi, sotto le cortecce, in luoghi umi<strong>di</strong>, nei ni<strong>di</strong> <strong>di</strong> Imenotteri,<br />
nelle grotte, sotto le pietre (Handschin, 1929); nella lettiera forestale (Fjellberg,<br />
1980).<br />
18
Corotipo: EUR<br />
Pogonognathellus longicornis (O.F. Muller, 1776)<br />
esemplari raccolti: n. 5<br />
Stazioni <strong>di</strong> raccolta: Rovolon, ceduo <strong>di</strong> castagno.<br />
Distribuzione: paleartica (Handschin, 1929); dalla Finlan<strong>di</strong>a alla Gran Bretagna<br />
fino all’Italia (Gisin, 1960); Europa centrale (Palissa, 1964); Europa, America<br />
settentrionale (Rusek, 1973); olartica (Eckert & Palissa, 1999). In Italia è<br />
segnalata per il Nord e Sud (Dallai et al. , 1995).<br />
Habitat: nella lettiera forestale, sui funghi, sotto il legno (Handschin, 1929); nei<br />
muschi (Handschin, 1929; Franz, 1954); in boschi misti con ricca vegetazione <strong>di</strong><br />
sottobosco, sulla neve, nei boschi <strong>di</strong> abete rosso (Franz, 1954); nei boschi (Gisin,<br />
1960; Palissa, 1964; Eckert & Palissa, 1999); tra le foglie cadute, nelle grotte<br />
(Eckert & Palissa, 1999).<br />
Corotipo: OLA<br />
Famiglia Sminthuri<strong>di</strong>dae<br />
Sphaeri<strong>di</strong>a pumilis (Krausbauer, 1898)<br />
esemplari raccolti: n. 101<br />
Stazioni <strong>di</strong> raccolta: Rovolon, ceduo <strong>di</strong> castagno; Baone, pineta artificiale <strong>di</strong> pino<br />
nero; Arquà Petrarca, laghetto termale.<br />
Distribuzione: Norvegia, Finlan<strong>di</strong>a, Germania, Polonia, Ungheria, Svizzera e<br />
Marocco (Handschin, 1929); Europa, (Gisin, 1960; Palissa, 1964; Marcuzzi,<br />
1967); Africa, America (Gisin, 1960); cosmopolita (Rusek, 1973); Azzorre e<br />
Madeira (da Gama, 1986). In Italia è segnalata per il Nord, Sud e Sicilia (Dallai et<br />
al., 1995).<br />
Habitat: sull’acqua o in prossimità <strong>di</strong> essa (Handschin, 1929); in ambienti alofili<br />
(Palissa, 1960); in luoghi umi<strong>di</strong>, nei giar<strong>di</strong>ni, sotto il legno (Palissa, 1964); nei<br />
prati (Palissa, 1960; Marcuzzi, 1967); frequente in primavera ed estate su<br />
substrati calcarei, assente dai terreni torbosi (Hale, 1966); margini <strong>di</strong> nevaio<br />
(Dallai, 1971); su funghi, nei muschi, nella lettiera forestale (Luciañez Sanchez et<br />
al., 1988).<br />
Corotipo: COS<br />
Sminthurides aquaticus (Bourlet, 1843)<br />
esemplari raccolti: n. 3<br />
Stazioni <strong>di</strong> raccolta: Arquà Petrarca, laghetto termale.<br />
19
Distribuzione: America settentrionale (Handschin, 1929; Gisin, 1960); da<br />
Islanda e Lapponia fino all’Algeria, Giappone (Gisin, 1960); Europa (Handschin,<br />
1929; Palissa, 1964). In Italia è segnalata solo per il Nord (Dallai et al., 1995).<br />
Habitat: nelle pozze d’acqua (Gisin, 1960); sui film d’acqua e su piante<br />
acquatiche (Handschin, 1929; Palissa, 1964; Fjellberg, 1980).<br />
Corotipo: COS<br />
Sminthurides schoetti Axelsons, 1903<br />
esemplari raccolti: n. 3<br />
Stazioni <strong>di</strong> raccolta: Arquà Petrarca, laghetto termale.<br />
Distribuzione: Scan<strong>di</strong>navia, Finlan<strong>di</strong>a, Germania settentrionale (Handschin,<br />
1929); Europa settentrionale e centrale (Gisin, 1960; Palissa, 1964), Norvegia<br />
(Fjellberg, 1980). In Italia è segnalata per il Sud e la Sicilia (Dallai et al., 1995).<br />
Habitat: nei muschi, in sfagni, nelle pozze d’acqua (Handschin, 1929); nella<br />
sostanza organica in fermentazione, nei prati (Gisin, 1960); in sfagni e luoghi<br />
umi<strong>di</strong> (Palissa, 1964; Fjellberg, 1980).<br />
Corotipo: EUR<br />
Note: Prima segnalazione per l'Italia settentrionale.<br />
Famiglia Katiannidae<br />
Sminthurinus aureus (Lubbock, 1862)<br />
esemplari raccolti: n. 17<br />
Stazioni <strong>di</strong> raccolta: Rovolon, ceduo <strong>di</strong> castagno; Arquà Petrarca, laghetto<br />
termale.<br />
Distribuzione: Finlan<strong>di</strong>a, Europa settentrionale e centrale (Handschin, 1929);<br />
Europa (Gisin, 1960; Palissa, 1964; Zangheri, 1966; Rusek, 1973); Canada<br />
(Marshall, 1967); cosmopolita (Marshall, 1967; Dallai, 1973). In Italia è segnalata<br />
per il Nord, Sud e Sicilia (Dallai et al., 1995).<br />
Habitat: in luoghi abitati, sotto il legno, erba o foglie (Handschin, 1929); ambienti<br />
alofili (Palissa, 1960); nei muschi (Stach, 1956 in Marshall, 1967; Gisin, 1960;<br />
Palissa, 1964); nella lettiera, sulle erbe, nel sottobosco (Gisin, 19609; in prati <strong>di</strong><br />
origine calcarea e nei pascoli abbandonati (Hale, 1966); prati e boschi (Bellinger,<br />
1954 in Marshall, 1967); ceppaie in decomposizione, sulle rocce, sotto le cortecce,<br />
sugli arbusti e nei giar<strong>di</strong>ni, nei vasi <strong>di</strong> fiori (Stach, 1956 in Marshall, 1967;<br />
Palissa, 1964); prati secchi (Fjellberg, 1980); nelle leccete e pinete (Mateos et al.,<br />
1991).<br />
Corotipo: COS<br />
20
Sminthurinus bimaculatus (Axelsons, 1902)<br />
esemplari raccolti: n. 4<br />
Stazioni <strong>di</strong> raccolta: Arquà Petrarca, laghetto termale.<br />
Distribuzione: Polonia, Finlan<strong>di</strong>a, Ungheria (Gisin, 1960; Palissa, 1964; Rusek,<br />
1973); Ucraina, Spagna (Gisin, 1960; Rusek, 1973); Russia (Palissa, 1964); Italia<br />
(Rusek, 1973). In Italia è segnalata solo per il Nord (Dallai et al., 1995).<br />
Habitat: in località soleggiate (Palissa, 1964).<br />
Corotipo: EUR<br />
Sminthurinus elegans (Fitsch, 1863)<br />
esemplari raccolti: n. 19<br />
Stazioni <strong>di</strong> raccolta: Arquà Petrarca, laghetto termale.<br />
Distribuzione: dalla Finlan<strong>di</strong>a fino a Madeira (Gisin, 1960); Europa (Palissa,<br />
1964); olartica (Marshall, 1967); cosmopolita (Dallai, 1971); Norvegia (Fjellberg,<br />
1980). In Italia è segnalata per il Nord, Sud e Sicilia (Dallai et al., 1995).<br />
Habitat: in località aride (Gisin, 1960); prati secchi (Palissa, 1964); nei muschi<br />
(James, 1933 in Marshall, 1967); in prati e pascoli (Maynard, 1951 in Marshall,<br />
1967).<br />
Corotipo: OLA<br />
Sminthurinus niger (Lubbock, 1868)<br />
esemplari raccolti: n. 3<br />
Stazioni <strong>di</strong> raccolta: Arquà Petrarca, laghetto termale.<br />
Distribuzione: Europa, Siberia e America settentrionale (Handschin, 1929);<br />
cosmopolita (Gisin, 1960; Palissa, 1964; Eckert & Palissa, 1999). In Italia è<br />
segnalata per il Nord, Sicilia e Sardegna (Dallai et al., 1995).<br />
Habitat: nelle abitazioni, sotto il legno, nelle serre, nell’humus (Handschin,<br />
1929); sui monti e nei boschi (Gisin, 1960); sotto le cortecce, nei muschi, nella<br />
lettiera <strong>di</strong> conifere e latifoglie (Palissa, 1964); sotto i vasi da fiori (Palissa, 1964;<br />
Fjellberg, 1980).<br />
Corotipo: COS<br />
Famiglia Dicyrtomidae<br />
Dicyrtomina minuta (O.Fabricius, 1783)<br />
esemplari raccolti: n. 11<br />
Stazioni <strong>di</strong> raccolta: Baone, pineta artificiale <strong>di</strong> pino nero; Arquà Petrarca,<br />
laghetto termale.<br />
21
Distribuzione: Europa (Handschin, 1929); Europa centrale, settentrionale e<br />
orientale (Gisin, 1960); Europa (Palissa, 1964); cosmopolita (Dallai, 1973);<br />
Norvegia (Fjellberg, 1980). In Italia è segnalata per il Nord, Sicilia e Sardegna<br />
(Dallai et al., 1995).<br />
Habitat: in luoghi umi<strong>di</strong>, nei cespugli, sulle erbe, sulle cortecce, sotto le pietre,<br />
tra le foglie (Handschin, 1929); in boschi fitti, e prati umi<strong>di</strong> (Gisin, 1960); nei<br />
boschi (Palissa, 1964; Fjellberg, 1980; Eckert & Palissa, 1999).<br />
Corotipo: COS<br />
Famiglia Sminthuridae<br />
Lypothrix lubbocki (Tullberg, 1872)<br />
esemplari raccolti: n. 28<br />
Stazioni <strong>di</strong> raccolta: Rovolon, ceduo <strong>di</strong> castagno; Baone, pineta artificiale <strong>di</strong> pino<br />
nero.<br />
Distribuzione: Europa e Africa settentrionale (Handschin, 1929); dalla<br />
Scan<strong>di</strong>navia e Inghilterra fino al sud della Francia (Gisin, 1960), Norvegia<br />
(Fjellberg, 1980), Azzorre (da Gama, 1986); Europa (Palissa, 1964; Eckert &<br />
Palissa, 1999). In Italia è segnalata per il Nord e Sud (Dallai et al., 1995).<br />
Habitat: in luoghi umi<strong>di</strong> e ombrosi, su legno umido e sotto le pietre (Handschin,<br />
1929; Palissa, 1964); nei muschi, in terreni torbosi, in boschi, <strong>di</strong>versi biotopi<br />
(Franz, 1954), lettiera forestale (Gisin, 1960; Palissa, 1964; Fjellberg, 1980); in<br />
lecceta (Marcuzzi, 1967/68); nei muschi, sotto le cortecce, nella sostanza<br />
organica e nelle grotte (Eckert & Palissa, 1999).<br />
Corotipo: EUR<br />
Caprainea echinata (Stach, 1930)<br />
esemplari raccolti: n. 3<br />
Stazioni <strong>di</strong> raccolta: Baone, pineta artificiale <strong>di</strong> pino nero.<br />
Distribuzione: Spagna (Gisin, 1960; Palissa 1964); Corsica, Italia (Gisin, 1960)<br />
Russia (Palissa, 1964). In Italia è segnalata per il Nord, Sud, Sicilia e Sardegna<br />
(Dallai et al., 1995).<br />
Corotipo: EUR<br />
Disparrhopalites patrizii (Cassagnau & Delamare, 1953)<br />
esemplari raccolti: n. 3<br />
Stazioni <strong>di</strong> raccolta: Arquà Petrarca, laghetto termale.<br />
22
Distribuzione: Madeira (Gisin, 1960); Italia e Alpi francesi (Gisin, 1960; Palissa,<br />
1964); Inghilterra, Francia meri<strong>di</strong>onale, Madeira, Grecia (Dallai, 1970). In Italia è<br />
segnalata per il Nord, Sud e Sicilia (Dallai et al., 1995).<br />
Habitat: nelle grotte (Gisin, 1960; Palissa, 1964; Dallai, 1970).<br />
Corotipo: S-EUR<br />
Famiglia Neelidae<br />
Neelus murinus Folsom, 1896<br />
esemplari raccolti: n. 7<br />
Stazioni <strong>di</strong> raccolta: Rovolon, ceduo <strong>di</strong> castagno; Baone, pineta artificiale <strong>di</strong> pino<br />
nero; Arquà Petrarca, laghetto termale.<br />
Distribuzione: Dall’Inghilterra alla Polonia, fino alla Sicilia (Gisin, 1960); Europa<br />
(Palissa, 1964); cosmopolita (Dallai, 1969; Eckert & Palissa, 1999); specie molto<br />
<strong>di</strong>ffusa (Stomp et al., 1982); Azzorre e Madeira (da Gama, 1986). In Italia è<br />
segnalata per il Nord, Sud e Sicilia (Dallai et al., 1995).<br />
Habitat: nelle grotte (Gisin, 1960; Palissa, 1964); in luoghi umi<strong>di</strong>, nei muschi<br />
(Palissa, 1964); nell' humus <strong>di</strong> castagno e nel fogliame umido (Dallai, 1973).<br />
Corotipo: COS<br />
Megalothorax minimus Willem, 1900<br />
esemplari raccolti: n. 44<br />
Stazioni <strong>di</strong> raccolta: Rovolon, ceduo <strong>di</strong> castagno; Baone, pineta artificiale <strong>di</strong> pino<br />
nero.<br />
Distribuzione: Europa (Handschin, 1929; Palissa, 1964); da Lapponia e<br />
Groenlan<strong>di</strong>a fino a Madeira e Ungheria (Gisin, 1960); cosmopolita (Dallai, 1970);<br />
Norvegia (Fjellberg, 1980); specie molto <strong>di</strong>ffusa (Stomp et al., 1982); Azzorre e<br />
Madeira (da Gama, 1986). In Italia è segnalata per il Nord, Sud e Sicilia (Dallai et<br />
al., 1995).<br />
Habitat: nei muschi (Handschin, 1929; Palissa, 1964); in ambienti umi<strong>di</strong>, sotto i<br />
vasi da fiori e sotto le pietre, nella lettiera (Handschin, 1929); nel terreno (Gisin,<br />
1960; Fjellberg, 1980); nella lettiera forestale, sotto le cortecce, nel legno in<br />
decomposizione (Palissa, 1964); nella lettiera acida e occasionalmente su terreni<br />
calcarei (Hale, 1966); nei muschi, nella lettiera in decomposizione, in brughiera<br />
(Hammer, 1953); nei prati (Haarlov, 1957 in Marshall, 1967); nei boschi (Poole,<br />
1962 in Marshall 1967); nelle serre (Salmon, 1964 in Marshall, 1967); nelle grotte<br />
(Handschin, 1929; Christiansen et al., 1961; Palissa, 1964); in terreni con rocce<br />
affioranti (Luciañez Sanchez et al., 1988); in pinete e boschi <strong>di</strong> eucalipto (da<br />
Gama, 1992).<br />
23
Corotipo: COS<br />
RINGRAZIAMENTI<br />
Ringraziamo vivamente il Prof. R. DALLAI e il Dott. P. FANCIULLI del<br />
Dipartimento <strong>di</strong> Biologia Evolutiva dell’<strong>Università</strong> <strong>di</strong> Siena per il contributo fornito<br />
nella determinazione <strong>di</strong> parte del materiale. Si ringrazia inoltre il Dott. Paolo<br />
Fontana dell’Istituto <strong>di</strong> Entomologia Agraria dell’<strong>Università</strong> <strong>di</strong> <strong>Padova</strong> per i<br />
preziosi consigli forniti durante la stesura del presente lavoro.<br />
BIBLIOGRAFIA<br />
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