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Per quanto riguarda le precipitazioni me<strong>di</strong>amente in un anno cadono da 700 a<br />

900 mm <strong>di</strong> acqua. La <strong>di</strong>stribuzione delle piogge è caratterizzata da due massimi,<br />

uno primaverile e l’altro autunnale e da due minimi, in estate e in inverno; nel<br />

periodo estivo non sono rari perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> siccità <strong>di</strong> oltre un mese. Il regime termico<br />

ha come fattore determinante l’esposizione; la mitezza del clima euganeo è dovuta<br />

soprattutto all’assolazione che raggiunge valori massimi per le esposizioni a sud.<br />

Il clima <strong>qui</strong>n<strong>di</strong> è riconducibile a due orizzonti climatici: sub-me<strong>di</strong>terraneo e submontano.<br />

VEGETAZIONE DEL PARCO<br />

La flora dei Colli Euganei annovera più <strong>di</strong> 1300 specie (Mazzetti, 1987); una così<br />

numerosa e <strong>di</strong>versificata vegetazione è dovuta alla varietà dei suoli, alle vicende<br />

climatiche glaciali e post-glaciali e alla forma conica dei rilievi che permettono, a<br />

brevissima <strong>di</strong>stanza, la formazione <strong>di</strong> contrapposte situazioni microtermiche e<br />

termofile. L’azione dell’uomo ha notevolmente con<strong>di</strong>zionato l’aspetto vegetazionale<br />

al punto da farne perdere completamente la fisionomia, l’e<strong>qui</strong>librio e le<br />

caratteristiche originarie. Attualmente la vegetazione si presenta alquanto<br />

<strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nata e <strong>di</strong>scontinua. Le formazioni vegetazionali dei Colli Euganei si<br />

possono così schematizzare.<br />

1) bosco <strong>di</strong> castagno: occupa quasi tutti i versanti settentrionali dei pen<strong>di</strong>i<br />

vulcanici per una estensione totale <strong>di</strong> circa 2.200 ha. La sua <strong>di</strong>stribuzione<br />

rientra nell’orizzonte climatico sub-montano, pur mancando sui luoghi silicei<br />

dell’orizzonte sub-me<strong>di</strong>terraneo. Il Castagneto, solo in parte <strong>di</strong> origine<br />

naturale, rappresenta il popolamento più importante dei Colli. Nelle posizioni<br />

più ripide, fresche e umide al castagno si affiancano il carpino bianco, farnia,<br />

frassino e ceppaie relitte <strong>di</strong> faggio. Nelle stazioni più secche e miti il castagneto<br />

ospita specie termofile tipiche della macchia me<strong>di</strong>terranea: erica arborea,<br />

roverella, orniello, corbezzolo, cisto;<br />

2) bosco <strong>di</strong> quercia: dominato dalla roverella, occupa un’area totale <strong>di</strong> circa<br />

1000 ha <strong>di</strong>stribuiti sui pen<strong>di</strong>i ari<strong>di</strong> e ben soleggiati dell’orizzonte climatico subme<strong>di</strong>terraneo,<br />

su suoli <strong>di</strong> tipo calcareo e su substrati vulcanici. Gli elementi<br />

floristici che accompagnano la roverella sono: carpino nero, albero <strong>di</strong> Giuda,<br />

biancospino, ligustro;<br />

3) macchia me<strong>di</strong>terranea: rappresenta la caratteristica più singolare del<br />

paesaggio botanico euganeo mantenendo l’assetto tipico della vegetazione<br />

termofila. Occupa terreni siliceo-vulcanici poco profon<strong>di</strong> e ari<strong>di</strong>, ricadenti<br />

nell’orizzonte climatico sub-me<strong>di</strong>terraneo. La macchia si trova soprattutto sui<br />

pen<strong>di</strong>i ripi<strong>di</strong> esposti a sud o sud-est. E’ composta da piante semprever<strong>di</strong> quali<br />

leccio, cisto, erica arborea, corbezzolo e, in localizzate stazioni rupestri, il fico<br />

d’In<strong>di</strong>a nano;<br />

4) Sono presenti, in alcune località, nuclei <strong>di</strong> pino nero <strong>di</strong> origine artificiale<br />

(introdotto a partire dagli anni ’70 per rimboschire zone degradate).<br />

Le formazioni prative, ormai degradate, sono prive <strong>di</strong> una vera e propria<br />

fisionomia. E’ da segnalare nella zona <strong>di</strong> Arquà Petrarca (PD) una cospicua<br />

presenza <strong>di</strong> Ruta patavina, unico endemismo euganeo. La robinia, essendo<br />

un’essenza frugale e a rapida crescita, in tempi recenti ha mo<strong>di</strong>ficato il paesaggio<br />

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