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CEREMONY<br />
Txt Marco Capelli // Pics Alvin Carrillo // www.ceremonyhc.com<br />
... Io e Jake siamo quelli che hanno sempre guai<br />
con la legge, semplicemente non ci piace! ...<br />
ottobre 2008, è Halloween ed<br />
è anche la sera giusta per intercettare<br />
i Blacklisted al Chain<br />
Reaction di Anaheim. Arriviamo<br />
tardi, concerto sold out, ma<br />
ancor prima che debba fare la<br />
sceneggiata di rito il tizio all'entrata stacca un paio di<br />
biglietti aggiungendo "a couple more can't be that<br />
bad". Il Chain Reaction è un posto da poche centinaia<br />
di persone dove ha suonato chiunque, almeno in<br />
ambito hardcore punk. Il loro sito web è allages.com,<br />
rendetevi conto. Alle pareti ci trovate attaccate decine<br />
di magliette dei gruppi transitati, area concerti e bar<br />
sono separati da un passaggio che rimane sempre e<br />
comunque sgombro, il cartello “No Crowd Surfing –<br />
No Stage Diving” è sistematicamente ignorato. I Let<br />
Down hanno già suonato, tocca subito ai Blacklisted<br />
che vedo dal fondo. Chiudono la serata gli Have Heart,<br />
come già detto è Halloween, e loro sono vestiti da<br />
Blue Men Group, vicino a me ci sono un paio di Teletubbies,<br />
al bar incrocio un poliziotto gay che neanche<br />
i Village People l'han mai fatto così bene. Nel mezzo ci<br />
sono anche i Ceremony, che non ho mai visto o sentito,<br />
e devo dire che il pubblico è tutto dalla loro parte.<br />
Suonano veloci e aggressivi, anche Tinky Winky vola<br />
sulla testa altrui, io alla fine mi prendo Still Nothing<br />
Moves You e mi appunto il nome per future ricerche.<br />
28 luglio 2011, 320 chilometri e sono al Dynamo di<br />
Zurigo per i Ceremony – che quest’anno saltano<br />
l’Italia –, a 10 minuti dal Rote Fabrik dove un anno fa<br />
è stata la volta dei Trash Talk, con cui condividono la<br />
provenienza nord californiana, una passata etichetta<br />
discografica (Malfunction), una bella reputazione per<br />
live caotici e distruttivi, e l'aver fatto un disco eccezionale<br />
nel 2010. In Rohnert Park, terzo Lp effettivo<br />
dei Ceremony, si esaurisce in parte la carica fast.core.<br />
power.violence e il tiro si sposta sul primo hardcore<br />
statunitense. Basta il nome Black Flag per identificare<br />
il nuovo suono, per quanto la riga "sick of Black Flag,<br />
sick of Cro Mags" dell'opener Sick – in realtà un mezzo<br />
inno alla mancanza di ispirazione – possa trarre in<br />
inganno. Proseguendo le similitudini con i Trash Talk, i<br />
Ceremony sono reduci dal Fluff Fest di Rokycany dove<br />
hanno iniziato il tour europeo, ed è Ross Farrar, cantante,<br />
a raccontare l'esperienza. Non avevamo mai<br />
suonato al Fluff prima, quando siamo arrivati<br />
sul posto la nostra reazione è stata “wow, c’è<br />
davvero tanta gente”, e non sapevo neppure che<br />
fossimo gli headliner. Già c'erano delle buone<br />
premesse, ma quando siamo stati sul palco<br />
abbiamo capito che sarebbe stato uno show<br />
incredibile. È uno dei migliori concerti che puoi<br />
fare in tutta la tua vita, una reazione pazzesca,<br />
50 51<br />
un bel po' di movimento, ma direi spontaneo e<br />
naturale. C'è sempre qualcuno che si fa male ai<br />
concerti, ma di recente mi sembra che accada<br />
meno, immagino sia una bella cosa... Ma non ne<br />
sono del tutto sicuro!<br />
Rohnert Park ha certamente dato maggior visibilità<br />
al gruppo, che pure ha scelto di restare in una specie<br />
di limbo mediatico, mantenendo un sito web baseuno,<br />
dove compaiono solo le date più immediate. Un<br />
concerto con i Veins prima, poi con gli Zero Boys, e<br />
ancora una data con i No Age, che a loro volta hanno<br />
di recente ospitato sul palco Keith Morris e Chuck<br />
Dukowski per una decina di pezzi dei soliti Black<br />
Flag davanti a un piacevolmente sorpreso pubblico<br />
losangelino. Stilisticamente piuttosto semplice il disco<br />
dei Ceremony ha il pregio di contenere pezzi molto<br />
immediati che spaziano dall'andamento ipnotico di<br />
The Doldrums all'impatto deciso di Moving Principles.<br />
C’è qualcosa dei Ceremony che piace al pubblico,<br />
qualcosa che lo eccita, lo carica, e ogni tanto mi<br />
chiedo io stesso cosa… E cosa cerca invece in una<br />
band Farrar, che parlando dei propri ascolti cita Milk<br />
Music e Masshysteri? La prima cosa che mi colpisce<br />
in una band è ovviamente la musica, se suona<br />
bene al primo ascolto inizio a prestare attenzione,<br />
guardo i testi e vedo se mi piacciono anche<br />
quelli. Alcuni gruppi hanno una propria integrità<br />
ed è quella la cosa che cerco. Per quanto riguarda<br />
i testi, non è tanto cosa dicono, ma come,<br />
l’hardcore ha una gamma di argomenti piuttosto<br />
ricorrenti, la maggior parte delle band è politicamente<br />
di sinistra, è facile che parlino delle stesse<br />
cose, quindi dipende dalla forma, se lo fanno con<br />
una qualche originalità... A risposta di un mio<br />
commento, prosegue ...c'è sicuramente un feeling<br />
di paranoia nell'ultimo disco, molti dei testi<br />
parlano di preoccupazioni, di rabbia, e penso<br />
siano sentimenti piuttosto comuni in quello che<br />
è il mondo moderno, a volte fa davvero paura...<br />
Ross i propri testi li ha pure raccolti in un libro, Society<br />
Verse, pubblicato da Bridge 9, che contiene anche<br />
l'introduzione a Rohnert Park, non corsivato in questo<br />
caso, essendo il nome della cittadina residenziale da<br />
cui proviene buona parte del gruppo, immortalata dal<br />
cantante nella copertina del disco in una composizione<br />
pressoché perfetta. Casa bianca con bandierine americane<br />
sullo sfondo, skater (il bassista della band) con<br />
felpa dei Minor Threat in primo piano, una foto che<br />
pare uscita dal 1981. Le due righe di inizio di Kersed,<br />
"Pack your fist full of hate, take a swing at the world",<br />
sono ancora tra le preferite di chi aspetta i Ceremony<br />
sul palco pur appartenendo in origine al demo del