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Fabrizio Bonera - CAI Manerbio

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salita seguita da una successiva modesta discesa nel bosco con numerosi ostacoli<br />

determinati dall’altissimo numero di abeti rossi abbattuti. Nel momento in cui scrivo il<br />

sentiero non è ancora stato ripristinato ed è a questo punto che si è obbligati alle<br />

varianti citate. L’ambiente è comunque molto bello, fatto di un bosco elegante e<br />

compatto che si presta a molte considerazioni. Si mantiene una direzione verso ovest<br />

fino a recuperare una traccia che alla fina con una discesa gradinata si immette sulla<br />

strada di servizio per il Rifugio Nambrone e il Rifugio Cornisello. Si segue questa<br />

strada verso destra fino a giungere all’ampia radura che ospita il rifugio Nambrone.<br />

Qui ha inizio il vero e proprio percorso “Amolacqua” allestito dal Parco Naturale<br />

Adamello Brenta.<br />

Il percorso, ad anello, è molto suggestivo e ci conduce alla scoperta delle particolarità<br />

di questa valle alpina dove l’acqua del Sarca ha impresso al paesaggio un aspetto<br />

ineguagliabile.<br />

L’elemento acqua domina il paesaggio dove il Sarca di Nambrone disegna la “piana di<br />

Amola”. Boschi di abeti rossi e bianchi fanno da cornice a tranquille anse di acque<br />

cristalline attraversate da caratteristiche passerelle in legno. Nei limpidi meandri<br />

confluisce la torbida corrente della Cascata di Amola, carica di particelle in<br />

sospensione.<br />

Le dolci acque si trasformano così in uno spettacolare e impetuoso turbinio.<br />

E’ questo sicuramente uno dei paesaggi torrentizi più straordinari dell’arco alpino.<br />

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