Allegato 3-16E 1 di 12 - Il manuale della qualità della Endoscopia ...
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<strong>Il</strong> <strong>manuale</strong> <strong>della</strong> <strong>qualità</strong> <strong>della</strong> <strong>Endoscopia</strong> Digestiva - 8 <strong>di</strong> <strong>12</strong><br />
<strong>Allegato</strong> 3-<strong>16E</strong><br />
LA GESTIONE DEL RISCHIO<br />
La tracciabilità degli strumenti permette <strong>di</strong> identificare i pazienti suscettibili <strong>di</strong> aver subito le conseguenze <strong>di</strong> un incidente e <strong>di</strong> evidenziare eventuali<br />
responsabilità.<br />
1. È opportuno registrare nel referto lo strumento utilizzato e la procedura <strong>della</strong> <strong>di</strong>sinfezione eseguita. I documenti <strong>di</strong> tracciabilità degli strumenti<br />
devono essere archiviati.<br />
2. Sarebbe necessario completare quanto sopra con la registrazione <strong>di</strong> ogni ciclo <strong>di</strong> lavaggio collegandolo allo strumento riprocessato.<br />
3. Devono essere presenti istruzioni operative per la gestione degli strumenti contaminati togliendo gli stessi dal ciclo dell’utilizzo routinario.<br />
4. Eventuali infezioni, se correlabili ad un esame endoscopico, devono essere segnalate alla Direzione Sanitaria e devono essere imme<strong>di</strong>atamente<br />
indagate le possibili fonti <strong>di</strong> contaminazione, escludendole dal ciclo <strong>di</strong> <strong>di</strong>sinfezione e bonificandole.<br />
COSA FARE IN CASO DI INCIDENTE<br />
PAZIENTE FONTE<br />
In tutti i casi <strong>di</strong> esposizione occupazionale a rischio, con materiale proveniente da paziente fonte <strong>di</strong>sponibile, questo deve essere informato<br />
dell’incidente e deve essergli richiesto il consenso all’esecuzione confidenziale <strong>di</strong> test sierologici. Se il paziente fonte da il suo consenso, il prelievo<br />
<strong>di</strong> sangue verrà effettuato <strong>di</strong>rettamente nella struttura sanitaria. <strong>Il</strong> campione <strong>di</strong> sangue, il modulo <strong>di</strong> consenso informato compilato e sottoscritto<br />
(cfr <strong>Allegato</strong> 3-16 I) e la richiesta degli esami <strong>di</strong> laboratorio (cfr <strong>Allegato</strong> 3-16 G) del paziente stesso, verranno consegnati <strong>di</strong>rettamente al DEA/PS<br />
dal lavoratore infortunato. I risultati dei test, in particolare del test per HIV, dovranno essere <strong>di</strong>sponibili nel minor tempo possibile al fine <strong>di</strong> ridurre<br />
il ricorso a trattamenti inutili e alleviare l’ansia legata all’attesa del risultato nell’operatore esposto. È utile che ogni Unità Operativa, in particolare<br />
se effettua assistenza sanitaria domiciliare, <strong>di</strong>sponga <strong>di</strong> un kit preconfezionato contenente le provette e i moduli necessari.<br />
Markers sierologici da ricerca sul paziente fonte:<br />
• HBsAg e, se positivo, HBV-DNA quantitativo, Anti HdV Transaminasi<br />
• Anti HCV e, se positivo, HCV-RNA quantitativo e genotipo HCV<br />
• Sierologia <strong>della</strong> Lue e, se positivo, FTA-ABS IgM e valutazione clinica<br />
• Anti HIV 1-2 e, se positivo, HIV-RNA quantitativo e valutazione clinica<br />
OPERATORE SANITARIO ESPOSTO<br />
Esami <strong>di</strong> laboratorio cui sottoporre l’operatore sanitario (a cura del DEA/PS) per l’avvio del follow up al “tempo zero” (T0) dopo infortunio a<br />
rischio biologico (il prelievo deve essere effettuato prima dell’esecuzione <strong>di</strong> farmaco o immuno-profilassi):<br />
Protocollo <strong>di</strong> base (da applicare in ogni caso):<br />
• Transaminasi, gamma–GT, bilirubinemia, protidogramma<br />
• HBsAg, HBeAg, AntiHBs, AntiHBc, AntiHBe<br />
• AntiHCV<br />
• Sierologia <strong>della</strong> Lue<br />
• AntiHIV 1-2<br />
• Campione <strong>di</strong> sangue aggiunto da congelare presso il Centro trasfusionale<br />
In ogni caso <strong>di</strong> infortunio a rischio biologico per trasmissione parenterale si dovrà prelevare dall’operatore, in occasione degli esami effettuati al<br />
T0, previa acquisizione del consenso informato, un campione aggiunto <strong>di</strong> 7 ml <strong>di</strong> sangue (da stoccare in 3 aliquote <strong>di</strong> siero da 1 ml) che verrà<br />
congelato e conservato a -20°C per un anno dal Centro Trasfusionale al fine <strong>di</strong> permettere successive valutazioni a carattere me<strong>di</strong>co legale e<br />
assicurativo. (Cfr. <strong>Allegato</strong> 3-16 H)<br />
I RISCHI INFETTIVI PER GLI OPERATORI SANITARI<br />
In<strong>di</strong>cazioni per ridurre il rischio da infezioni da virus dell’epatite B e C (HBV, HCV) e dell’AIDS (HIV)<br />
Procedure generali <strong>di</strong> profilassi<br />
Cosa deve fare l’operatore sanitario in caso <strong>di</strong> infortunio a rischio biologico:<br />
• In caso <strong>di</strong> ferita o <strong>di</strong> puntura accidentale:<br />
1. favorire il sanguinamento<br />
2. lavare abbondantemente la parte ferita con acqua e sapone<br />
3. <strong>di</strong>sinfettare accuratamente la cute con soluzione schiumogena detergente <strong>di</strong> Clorexi<strong>di</strong>na Gluconato al 4% (Hibiscrub)<br />
oppure <strong>di</strong> Povidone-Io<strong>di</strong>ne al 7,5% (Beta<strong>di</strong>ne Chirurgico)<br />
Segue<br />
CAp<br />
0<br />
3<br />
pAG<br />
1<br />
5<br />
3