vita nostra vita nostra - Parrocchia di Bedizzole

Periodico Febbraio - Marzo 2013 vita
nostra
Giornale Parrocchiale
della comunità
S. Stefano - Bedizzole
Quaresima 2013
“Ritorno
nell’abbraccio
del Padre”

orario S. Messe
FESTIVI
in Parrocchia:
Messa festiva della Vigilia Sabato ore 18,30
DOMENICA ore 8 - 10 - 11,15
ore 18,15 Vespro e S. Messa
nelle contrade:
ore 7,30 Suore Canossiane
ore 8,30 Frazioni
ore 9,00 Casa di Riposo
ore 9,30 Pontenove
ore 16,30 Santuario di Masciaga
FERIALI
in Parrocchia:
ore 8.30 - 18 Rosario e S. Messa
nelle contrade:
ore 7,00 Suore Canossiane
ore 9,00 Santuario di Masciaga
ore16,00 Casa di Riposo
CONFESSIONI Prima e dopo ogni celebrazione
Sabato ore 17 - 19
Le celebrazioni dei Battesimi sono fissate solo
la prima domenica di ogni mese.
catechesi per adulti
Ogni Martedi ore 8.30:
S. Messa e riflessione in parrocchia
Ogni Domenica ore 18:
Vespro - Breve catechesi - S. Messa
Ogni Lunedi 20.30: Lectio Divina in oratorio
IN AVVENTO E QUARESIMA:
Centri di Ascolto nelle Contrade
Incontro per genitori dei bambini I.C.R.F.
indirizzi utili
PARROCCHIA Don Franco Dagani
030 674112 - cell. 339 6924826
ORATORIO Don Vincenzo Arici
030 674842 - cell. 328 2866104
SANTUARIO di MASCIAGA Don Roberto Soncina
030 6870706 - cell. 338 2722653
ISTITUTO MISSIONARI DELLA CONSOLATA 030674041
ISTITUTO SUORE CANOSSIANE 030 674000
COMUNITÀ BACHITA INFERMERIA 030 6871419
SCUOLA DELL’ INFANZIA S. FAMIGLIA 030 674025
SCUOLA STATALE 030 674568
SCUOLA DELL’ INFANZIA A. VOLPI 030 674375
PARROCCHIA S. VITO 030 674524
CASA DI SOGGIORNO PER ANZIANI 030 674213
PALAZZO MUNICIPALE 030 6872711
CARABINIERI 030 674222
POLIZIA LOCALE 030 6872925
conosci e segui la Vita
della tua Parrocchia
Radio: 94,00 Mhz collegata con E.C.Z.
Sito: www.parrocchiadibedizzole.it
e-mail: parrocchia.bedizzole@alice.it
redazione
Editore e Redattore: Don Franco Dagani
Direttore Responsabile: Don Adriano Bianchi
In redazione: Don Franco Dagani
Don Roberto Soncina - Don Vincenzo Arici
Raffaella Berardi - Giovanni De Marco
Carlo Bresciani - Vittorio Boniotti
Realizzazione:TIPOLITOGRAFIA BERARDI Bedizzole
Costo E 3,00 a copia. Disponibile con offerta libera.
In copertina: ”Il ritorno del figliol prodigo” 1666 circa
- Rembrandt Harmenszoon Van Rijn -
Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo
sommario
La Parola del Parroco 3
Quaresima
Verso le elezioni ...
Biblia Pauperum ...
Viviamo la Quaresima .....
Centri di Ascolto - Appuntamenti
Generare la Vita vince la crisi
Il canto che si fa preghiera
Incontro speciale con il Vescovo
Papà apprendisti
Vita della
Chiesa
Vita della
Parrocchia
Un giro tondo nel tempo
Adorazione dei Magi e Natale
Pellegrinaggio a Lourdes
Pellegrinaggio in Terra Santa
Pellegrinaggio Medjugorie
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8 - 9
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5 - 6
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Vita
dell’Oratorio
Quaresima in Oratorio
Itinerari Arte e Spiritualità
Immagini eventi dicembre
Gruppo Emmaus
Gruppo Adolescenti
A.C.R.
Dalla Germania ci scrive
Vita
della Comunità
Il gioco d’azzardo ... un problema
Cos’è il FARO
Resoconto Gruppo Missionario
Torneo dei Roncaì
e Calcio d’Inizio
Bedizzole Marching Band
Commiato Sr. Cottini
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I volti di una Parrocchia 30
Anagrafe Parrocchiale 31

Sono
credente
ma non
praticante
Carissimi,
continuando la nostra riflessione,
in questo anno della fede, voglio
soffermarmi su questa battuta
che mi sento ripetere spesse volte
durante la giornata.
Me la dicono alcuni genitori
chiedendo il Battesimo per il figlio,
me la ripetono i fidanzati
iniziando il Corso in preparazione
al Matrimonio, è spesso sulla
bocca dei giovani, salta fuori
negli incontri dell’Iniziazione Cristiana,
la ripetono pure non pochi
anziani!:
“Sono credente ma non praticante!”.
È possibile essere credenti e non
praticanti?
Ci può essere una fede che si riduce
a dei sentimenti nascosti?
Basta un’affermazione detta a
parole per sentirsi a posto con la
fede? Mi sembra davvero troppo
poco.
Innanzitutto la fede è un’affidarsi
a Dio, è mettere la nostra vita
nelle sue mani, è un fidarsi di Lui,
è fare quello che dice Lui, è ac-
cogliere il suo comandamento,
è vivere la sua parola, è accogliere
la sua volontà.
Ce lo insegnano i grandi Padri
della Fede: Abramo, Giacobbe,
Maria, Giuseppe e i Santi.
Non si sono limitati ad accettare
a parole Dio, hanno accolto
il progetto che Dio aveva su di
loro, lo hanno accolto con fatica,
non sempre comprendendolo
fino in fondo, tra momenti
di fedeltà e infedeltà, tra molti
interrogativi.... ma hanno piegato
il capo.
La Fede non è facile per nessuno.
Più il progetto di Dio su una
persona è impegnativo e più
diventa difficile per la persona
stessa, dire di sì.
Questo vale pure per ogni credente!
Non ci sono mezze misure:
o si dice di sì a Dio o lo si
rifiuta.
Se si accoglie Dio, se veramente
si è credenti ... si va fino in fondo.
La Fede non sono solo belle parole
ma è vita, è l’anima di tutta
l’esistenza, è il motore che spinge,
è il punto di riferimento delle
La Parola del Parroco
scelte, determina e condiziona
tutto.
Se la Fede veramente c’è ... si fa
vedere, si fa notare, è presente
dappertutto. Richiede vita spirituale,
sacramentale, parola di
Dio, preghiera. Richiede di essere
vissuta comunitariamente, in
una chiesa, in mezzo a dei fratelli.
Domanda dei si e dei no precisi,
domanda di andare controcorrente
domanda di avere a portata
di mano sempre il Vangelo
e stare con Lui.
“Il Praticante” è colui che dice
e fa vedere concretamente che
sta con la Chiesa, con il magistero,
con la morale cristiana, con
l’insegnamento dei Vescovi.
Il praticante è colui che lo vedi
a Messa, che frequenta la catechesi,
che sente la parrocchia
come sua, che vive il suo ruolo di
profeta, sacerdote, catechista, è
colui che in famiglia, sul lavoro, in
politica, nella società, fa del Vangelo
la sua carta costituzionale.
Il praticante non è il bigotto, il
tradizionalista, il fanatico, è semplicemente
colui che è fiero della
sua fede, del suo battesimo,
della sua scelta cristiana.
È colui che non si vergogna del
Vangelo, che non ha rispetto
umano, che dice ad alta voce
quello che è. La Quaresima sia
per me e per tutti tempo propizio
per un’autentica conversione,
per ridare tono alla fede, per
tornare ad essere “veri credenti
e praticanti coraggiosi”.
don Franco
vita nostra
3

Vita della Chiesa
In questo anno, come tutti ormai
ben sappiamo, celebriamo il 50°
anniversario di apertura del Concilio
Vaticano II. Esso è stato fondamentale
su molti aspetti della vita
ecclesiale, e quindi basilare per riaffermare
con spirito rinnovato la liturgia.
Credo sia interessante entrare
nel tempo forte della Quaresima
lasciandoci guidare da ciò che di
essa afferma solennemente la Costituzione
sulla Sacra Liturgia, la “Sacrosanctum
Concilium” (SC).
Il duplice carattere della Quaresima
che, soprattutto mediante il ricordo
o la preparazione al battesimo e
mediante la penitenza, dispone i
fedeli alla celebrazione del mistero
pasquale con l’ascolto più frequente
della parola di Dio e la preghiera
più intensa, sia posto in maggior
evidenza tanto nella liturgia quanto
nella catechesi liturgica. Perciò:
a) si utilizzino più abbondantemente
gli elementi battesimali propri
della liturgia quaresimale e, se opportuno,
se ne riprendano anche
altri dall’antica tradizione;
b) lo stesso si dica degli elementi
penitenziali.
Quanto alla catechesi poi, si inculchi
nell’animo dei fedeli, insieme
con le conseguenze sociali del
peccato, quell’aspetto particolare
della penitenza che detesta il
peccato come offesa a Dio. Né si
dimentichi la parte della Chiesa
nell’azione penitenziale, e si solleciti
la preghiera per i peccatori (SC
109: EV 1/194ss).
La Quaresima è il tempo dell’Anno
4 vita nostra
Il duplice carattere
della Quaresima
nel Concilio Vaticano II
Liturgico che va dal Mercoledì delle
Ceneri al giovedì della Settimana
santa e costituisce la prima parte
del ciclo pasquale (tempo di Quaresima
- Triduo santo - tempo di Pasqua/Pentecoste).
Simbolicamente
la durata di questo tempo liturgico
è di quaranta giorni, numero biblico
simbolico che indica “il tempo
compiuto” e che ci rimanda ai quarant’anni
d’Israele in Egitto verso la
terra della libertà e i quaranta giorni
di Gesù nel deserto, tentato da Satana
e vittorioso sul male.
Per comprendere il tempo di Quaresima
è necessario partire dalla
costituzione sulla liturgia del Vaticano
II. Nella costituzione Sacrosanctum
Concilium il tempo di Quaresima
è il tempo dell’Anno Liturgico
che riceve maggiore attenzione e
del quale si forniscono chiare linee
per la successiva riforma.
Il documento conciliare sottolinea
che due sono le direttrici (“duplice
carattere”) della Quaresima: quella
battesimale e quella penitenziale.
Gli elementi del tempo di Quaresima
che possono “disporre” i fedeli
alla celebrazione del mistero pasquale
sono li battesimo (ricordo
o preparazione), la penitenza, l’ascolto
più frequente della Parola e
la preghiera. Tuttavia preghiera e
ascolto più frequente della parola
di Dio sono “parte integrante” del
“duplice carattere della Quaresima”,
cioè fanno riferimento al suo
carattere battesimale e penitenziale.
Infatti, se andiamo a vedere nella
storia quali erano gli “ingredienti”
del cammino dei catecumeni che
si preparavano al battesimo e di
quello dei penitenti che si preparavano
alla “riconciliazione” , possiamo
scoprire che preghiera e ascolto
più frequente della parola di Dio,
insieme al digiuno e alle opere di
carità, ne facevano parte integrante.
A partire dal duplice carattere
della Quaresima SC indica le linee
della riforma di questo tempo liturgico.
Innanzitutto si afferma che
“il linguaggio” che la liturgia deve
utilizzare nelle celebrazioni quaresimali
è quello “battesimale”. Il
concilio invita a utilizzare con più
abbondanza quegli “elementi battesimali”,
che “sono propri” di questo
tempo liturgico. Inoltre invita, se
necessario, a recuperarne alcuni
presenti nella tradizione, ma andati
persi nel corso della storia. Possiamo
pensare, ad esempio, al recupero
dei “vangeli battesimali” (le narrazioni
giovannee della samaritana,
del cieco nato, della risurrezione di
Lazzaro) nelle ultime tre domeniche
di Quaresima (nell’anno A, oppure
quando ci sono dei catecumeni
che si preparano a celebrare i sacramenti
dell’iniziazione della Veglia
pasquale).
Il secondo carattere della Quaresima
su cui il concilio invita a porre
attenzione è quello penitenziale.
Anche riguardo a questo SC raccomanda
di recuperare e sottolineare
nelle celebrazioni liturgiche “gli elementi
penitenziali”.
Il concilio quindi ci indica qual è il
riferimento fondamentale per comprendere
la Quaresima, e afferma
che tale riferimento è duplice: il
battesimo e la penitenza. A questo
duplice riferimento corrisponde
anche un “linguaggio” adeguato.
La Quaresima per il concilio parla il
linguaggio battesimale e penitenziale.
Noi possiamo affermare che, sebbene
da un punto di vista storico,
liturgico e anche terminologico le linee
di fondo della Quaresima siano
due, in realtà tra le due c’è un’unità
di fondo che deriva dal profondo
rapporto esistente tra il battesimo e
la penitenza. Un rapporto che occorrerebbe
sempre approfondire
per una migliore celebrazione di
questi due sacramenti.

Viviamo la Quaresima
nell’anno della Fede
“Fratelli nella fede
erano un cuor solo
e un’anima sola”
Atti degli apostoli
Ecco il momento favorevole
per vivere questa Parola, la
Quaresima. La Quaresima
è il tempo che ci chiama a
dare alla nostra vita un ordine,
un impegno, una svolta che
possano liberarci da tutto ciò
che ci impedisce.
Ecco allora dei suggerimenti
per vivere questo tempo forte
insieme.
Il monastero invisibile.
Dedichiamo ogni giorno
un’ora di adorazione
dalle 15 alle 16.
L’adorazione non vuol dire
fermare tutti i nostri impegni,
restare seduti immobili, ma vuol
dire avere la mente nel cuore
e ripetere col ritmo del respiro
una brevissima giaculatoria, ad
esempio “ Mio Signore e mio
Dio”. Allora non importa se le
voci ci disturbano, se il telefono
squilla, se dobbiamo svolgere
dei compiti. La consapevolezza
di essere immersi in un’ora di
adorazione rende i nostri gesti
calmi, armoniosi, sereni. E ci aiuta
e conforta anche il sapere che
il nostro impegno è sostenuto
dalla preghiera di altri, mossi
dalla stessa intenzione, dedicare
cioè al Signore, per il bene di
tutti, un’ora intensa di preghiera
silenziosa rinunciando, in quello
spazio di tempo, a tutto ciò che
ci può distrarre, come spiluccare
del cibo, fare una telefonata
non necessaria, ospitare nella
mente un pensiero non buono,
non caritatevole.
dalla Commissione Liturgica
La sobrietà
La sobrietà rappresenta per
la Quaresima, e non solo, un
pilastro che può aiutarci a
ritrovare noi stessi. La sobrietà,
cioè la temperanza, la moderazione,
la misura, la rinuncia
al superfluo, non solo dona
al nostro fisico più salute, più
leggerezza, più sicurezza, ma
rende il nostro cuore più lieto, più
semplice, più capace di saziarsi
di ogni piccola cosa. Quindi più
evangelico.
Canta e cammina
Questa esperienza, che è
già iniziata, vuole offrire la
possibilità di imparare canti
nuovi da comunicare a tutta
la nostra comunità durante le
celebrazioni eucaristiche. Siamo
quindi invitati a partecipare a
questi incontri che si terranno
a Masciaga il mercoledì sera,
subito dopo la Santa Messa, il 6
ed il 20 febbraio ed il 6 marzo.
Cantare è pregare.
Il quaderno
Sarà messo in chiesa un
quaderno su cui, chi lo desidera,
potrà scrivere la richiesta di una
preghiera, una testimonianza
di fede, una riflessione, una
proposta, o comunicare quella
parola della Sacra Scrittura
che lo ha colpito, o segnalare
quanto il cuore gli suggerisce.
Visitare gli infermi
Recarsi con assiduità a visitare
gli infermi è un’opera di grande
valore che fa bene al cuore non
solo di chi riceve la visita, ma di
chi la fa. Dovrebbe essere non
una visita occasionale, saltuaria,
ma fedele, costante, attesa.
Accorgersi delle necessità
degli altri, offrire col cuore una
presenza, un servizio se occorre,
è un gesto puro e gratuito.
Veramente cristiano.
Vita della Parrocchia
Una preghiera
Signore e maestro
della mia vita,
allontana da me
lo spirito di accidia,
di abbattimento,
di dominazione,
di vane parole,
dona a me tu servo
uno spirito di integralità,
di umiltà di pazienza,
di amore.
Sì Signore,
fa’ che io riconosca
i miei peccati
e non giudichi
i miei fratelli.
Per gli adulti:
Sant’Efrem
APPUNTAMENTI:
• Messa e Riflessione in
Parrocchia ore 8,30 - 18
• Preghiera via Radio (94 Mhz)
ore 19,45 (da lunedi a venerdi)
• Centri di Ascolto
• Via Crucis Missionaria
• In Santuario Messa di Riflessione
Per i giovani, gli adolescenti e
gli studenti
• ogni mercoledi preghiera
in coretto ore 6,45
Per i ragazzi delle Elementari e
Medie
• ogni mercoledi preghiera
ore 7,40
• Via Crucis missionaria
Per tutti:
• Salvadanaio in famiglia
a favore delle Missioni
vita nostra
5

Vita della Parrocchia
APPUNTAMENTI:
3 marzo
Pomeriggio di Spiritualità
per Consiglio Parrocchiale e
Consiglio degli Affari
Economici presso l’Abbazia
di Maguzzano
Partenza ore 16,30
dall’Oratorio
Vespro Riflessione
Condivisione Adorazione
ore 19,30 Cena
Rientro per le ore 21
Esercizi Spirituali
Parrocchiali
13 - 14 - 15 marzo 2013
Giorni di Dio - di Preghiera -
di Raccoglimento
Tema di Riflessione: La Fede
ore 15 Preghiera - Riflessione
soprattutto per anziani, pensionati
...
Le Meditazioni saranno
proposte dai Sacerdoti
della Parrocchia
ore 20,30 Adorazione -
Silenzio - Meditazione
per tutta la Comunità
Le Meditazioni saranno
proposte da
Don Marco Benedini,
direttore ufficio Pastorale
Sociale della Diocesi
di Brescia
6 vita nostra
Centri di Ascolto
Quaresima 2013
CANTRINA
presso fam. Averoldi
anim. Virginia Venturoli
MASCIAGA
presso fam. Bianchi Franco
anim. don Roberto
PONTENOVE
presso fam. Bettinsoli Sandro
anim. Madre Maria
MONTEROSEO
presso fam. Riva Lorella
anim. Botta Immacolata
COGOZZO
presso fam. Bottarelli Gian Paolo
anim. Padre Consolata
MACESINA
presso fam. Boletti Mirko
anim. don Vincenzo
S. TOMMASO/BAGATTE
presso fam. Tagliani
anim. M. Annamaria
SEDESINA
presso fam. Ambrogio Franca
anim. Sandra Ambrogio
PADRI CONSOLATA
presso Istituto Consolata
anim. Padre Consolata
SAN ROCCO
presso fam. Locatelli Borno
anim. Madre Teresa
ZONA MONUMENTO
presso fam. Ponza Luigi
anim. Alvaro e Bianca Beschi
BOLOGNINA
presso fam. Barba Dario
anim. Madre Bruna
VIA BENACO
presso fam. Anataloni Giovanni
anim. Bruno e Lucia Alberti
VIA LARGA (mercoledi)
presso fam. Marchiori Paolo
anim. don Franco
CENTRO SOCIALE (mercoledi)
presso sede in Viale Libertà
anim. don Franco
VIA CRUCIS
MISSIONARIA
ITINERANTE
19/02/2013
Chiesa di Cantrina
26/02/2013
Suore Canossiane
5/03/2013
Santuario
di Masciaga
19/03/2013
Chiesa di San Rocco

Verso le Elezioni
Dal documento della diocesi
“In Cammino verso il Futuro”
I valori costituzionali da riscoprire
per trovare una via d’uscita
Come ritrovare un atteggiamento
costruttivo che restituisca fiducia e
speranza?
Quando i padri Costituenti furono
chiamati a scrivere la Carta fondamentale,
avevano di fronte a sé
– se si esclude il degrado morale –
problemi non meno gravi di quelli
di oggi. Non solo il Paese doveva risorgere
dalle macerie della guerra,
ma era anche attraversato da divisioni
ideologiche così profonde da
mettere in dubbio l’idea che fosse
possibile individuare un terreno
di valori condivisi su cui ricostruire
la società. Ci riuscirono, inserendo
nei “principi fondamentali” alcune
idee forza, le stesse da cui si potrebbe
ripartire oggi:
• la responsabilità di ogni cittadino
verso la comunità e le istituzioni.
Una democrazia non sopravvive
a cittadini che non sono disposti
a lottare per difenderla, che non
avvertono il “bene comune” come
bene di ciascuno e che preferiscono
delegare passivamente la responsabilità
ad altri o rifugiarsi in un
atteggiamento di critica distruttiva.
• la libertà, che deve declinarsi sia
come libertà religiosa, sia come libertà
dal bisogno, sia come libertà
di pensiero e di manifestazione del
pensiero.
• i doveri dei cittadini verso se stessi
e verso la comunità, perché solo
attraverso il bilanciamento tra diritti
e doveri si costruisce la società democratica.
• la solidarietà, parola abusata,
quanto meno nelle vicende istituzionali
e politiche; ma è parte essenziale
del disegno costituzionale,
perché la società che i Costituenti
avevano in mente non era soltanto
libera e democratica, ma anche
una società giusta, che tende a ridurre
le diseguaglianze e assicurare
a tutti uguale dignità. In questa
cornice, il lavoro, secondo l’idea
dei Costituenti, rappresenta la garanzia
della dignità della persona.
Attraverso il lavoro l’uomo esprime
le sue capacità, procura i mezzi di
sostentamento per sé e per la sua
famiglia, e può realizzare le sue
aspirazioni, offre un servizio alla società,
rende più vivibile il mondo:
deve quindi prevalere sul mercato
e sulla finanza, proprio perché esso
pone al centro la persona e non
soltanto le logiche economiche.
• le autonomie locali, che devono
garantire la partecipazione e la
corresponsabilità delle comunità
territoriali, valorizzandone le specificità.
A questi fondamentali richiami costituzionali
l’attualità suggerisce
un’unica aggiunta, il concetto di
limite e di sobrietà. Ciò che insegna
la crisi recente è che non è più
possibile immaginare un progresso
illimitato e costante. L’incremento
demografico e l’impoverimento
delle risorse renderanno sempre
più urgenti le questioni della sostenibilità
dello sviluppo e le loro ricadute
sul tenore e sullo stile di vita.
L’ATTEGGIAMENTO DEL CRISTIANO
È il momento della partecipazione,
dell’impegno, della scelta consapevole,
della responsabilità. Se
quanto detto è vero per ogni cittadino,
lo è a maggior ragione per il
cristiano. è soprattutto in momenti
come questi che l’ispirazione cristiana
deve promuovere l’impegno
nella comunità e per la comunità.
Tocca ai cristiani vivere nella
quotidianità i valori profondi
Vita della Chiesa
dell’insegnamento evangelico: la
solidarietà e la generosità verso i bisognosi;
la lealtà e un disinteressato
spirito di servizio nell’impegno pubblico;
il rispetto per l’ambiente
quale dono di Dio da conservare e
consegnare integro ai nostri figli; la
promozione della dignità dell’uomo
in tutte le sue forme; l’accoglienza
verso lo straniero che cerca nel nostro
Paese un’occasione di riscatto;
l’impegno ad essere operatori di
pace.
Mai come in questo periodo c’è la
necessità di portare nell’esperienza
politica l’afflato cristiano, la dedizione
disinteressata, lo spirito di
servizio, la nobiltà degli ideali, la promozione
della dignità dell’uomo.
Nel contesto attuale di mancata riforma
elettorale, fortemente attesa
dagli italiani, occorre vagliare con
sapienza i programmi elettorali, e là
dove la legge elettorale attuale lo
permette, di valorizzare nella scelta
persone serie e affidabili, resistenti
alle lusinghe del potere e capaci
di continuare il dialogo con gli elettori.
Alla luce del recente Sinodo diocesano,
è auspicabile che Parrocchie
e/o Unità pastorali favoriscano
la nascita di gruppi nella comunità
cristiana per approfondire i problemi
locali, e partendo da essi intessere
un costante dialogo con altre
realtà civili e con le istituzioni.
vita nostra
7

Vita della Chiesa
BIBLIA PAUPERUM
catechesi con l’arte
Il Catechismo, nell’elencare i
Novissimi, mette l’Inferno subito
dopo il Giudizio. Non è quindi
la manifestazione di un attentato
rivoluzionario nei confronti della
tradizione della Chiesa quello
di considerare, come terza tappa
del nostro itinerario, la realtà del
Paradiso. Più semplicemente è stata
un’esigenza dettata dal fatto che,
arrivando in zona cesarini (come
mio solito) nel comporre il sospirato
articolo per il giornale parrocchiale,
mi sono accorto di aver in buona
fede fotografato la tela sbagliata.
Poco male, alea iacta est, e facendo
il verso ad un vecchio film posso
tranquillamente iniziare a scrivere
affermando che… l’Inferno può
attendere!
IL PARADISO
Non tutto il male vien per nuocere
e lo svarione iniziale mi dà la
possibilità di riaffermare un pensiero
che più volte ho espresso anche in
8 vita nostra
di DonArVi
alcune omelie; cioè che è assai più
facile andare in Paradiso che non
all’Inferno. È una convinzione
fondata naturalmente sulla Parola
di Dio. Nel vangelo di Giovanni,
durante l’ultima cena Gesù assicura
ai suoi discepoli che: ”Nella casa
del Padre mio vi sono molti posti. Io
vado a prepararvi un posto; quando
sarò andato e vi avrò preparato un
posto, ritornerò e vi prenderò con
me, perché siate anche voi dove
sono io”. Non mi risulta invece
che Gesù si sia espresso circa la
disponibilità di posti nella casa
di Lucifero! Anche l’evangelista
Matteo ci illumina; quando riporta il
famoso discorso del giudizio finale
scopriamo che il Regno è preparato
per i giusti “fin dalla fondazione
del mondo”, mentre per gli altri non
si fa alcun riferimento temporale.
Infine (ma si potrebbe continuare)
il vangelo di Luca ci ricorda come
al buon ladrone Gesù risponda:
“Oggi sarai con me nel paradiso”;
nessun manoscritto antico ha mai
riportato che al ladrone cattivo sia
stato consegnato un biglietto per
sola andata nella Geenna. Ergo,
partiamo da qui, da questa realtà
che il Catechismo chiama “mistero
di comunione beata con Dio e con
tutti coloro che sono in Cristo”,
che “supera ogni possibilità di
comprensione e di descrizione. La
Scrittura ce ne parla con immagini:
vita, luce, pace, banchetto di
nozze, vino del Regno, casa del
Padre, Gerusalemme celeste,
paradiso”(CCC 1027).
E allora affidiamoci anche noi
all’immagine vera e propria, alla
nostra opera, e subito siamo come
travolti dal ritmo di una festa che si
sta svolgendo “nel cielo” il quale,
ovviamente, non è un punto geografico
collocato da qualche parte
nell’universo stellare, bensì “è il
fine ultimo dell’uomo e la realizzazione
delle sue aspirazioni più profonde,
lo stato di felicità suprema e
definitiva”(CCC 1024).
È davvero una gioia per gli occhi:
un trionfo di colori, di simboli e
di personaggi. Se nella tela del
Giudizio il nostro anonimo autore
aveva lavorato con impegno, qui
siamo all’esagerazione: non esiste
davvero un angolino che non sia
occupato e sembra addirittura che
i santi raffigurati trattengano il
respiro per stringersi e guadagnare
un posticino in prima fila, così che
il pittore li ritragga insieme ai loro
esuberanti attributi iconografici.
Sulle nubi più alte, presidiate da
quattro serafini (creature celesti
fornite di tre paia di ali fiammeg

gianti appartenenti alla prima gerarchia
angelica) si sta celebrando
l’incoronazione della Vergine tra
il barbuto Padre Eterno appoggiato
al globo terrestre e il Figlio che
regge la croce, mentre dall’alto lo
Spirito Santo fa piovere i suoi raggi.
Il nostro conosceva sicuramente
il catechismo, ed è facile immaginarlo
dipingere questa scena mentre
nella grande navata il predicatore
di turno spiegava: “Coloro che
muoiono nella grazia e nell’amicizia
di Dio e che sono perfettamente
purificati, vivono per sempre con
Cristo e sono per sempre simili a
Dio. Questa vita perfetta, questa
comunione di vita e di amore con
la Santissima Trinità, con la Vergine
Maria, gli angeli e tutti i beati
è chiamata « il cielo » (CCC 1023-
1024).
Tuttavia sembra che il rito solenne
non sia seguito con la dovuta riverenza
e devozione; infatti hanno
buon tempo gli angeli dell’orchestra
celeste ad attirare l’attenzione
degli astanti con le loro musiche.
Tutto inutile! I santi che stazionano
nella parte inferiore della scena
sono molto umani e “materiali”,
un po’ come quelle nubi in multicolor
sulle quali stanno seduti, e ci
si accorge subito che la loro prima
preoccupazione è quella di essere
in fila pronti per l’appello. L’opera
avrebbe potuto essere una tipica
“sacra conversazione” se non fosse
che, in realtà, nessuno parla con
il vicino; ad eccezione del gruppo
centrale in primo piano: Zaccaria,
con la classica mitra sacerdotale,
discute animatamente con la moglie
Elisabetta; un problema famigliare
a quanto pare, tanto che
anche il figlio Giovanni Battista
interviene e, con quel dito puntato
in avanti, sembra chiedere il permesso
ai genitori di poter dire la
sua sull’argomento.
Ai lati della composizione troviamo
le immancabili “colonne della
Chiesa”: a sinistra Pietro, con le
due chiavi e a destra Paolo con il
libro e la spada…confini insuperabili,
all’interno dei quali è compresa
(e compressa!) tutta la santità.
Proviamo ad identificare alcune figure,
tenendo presente che il pittore
non per tutte ha raffigurato il simbolo
iconografico. Tra i genitori del
Battista, in secondo piano, troviamo
due personaggi che potrebbero
essere tranquillamente Gioacchino
ed Anna in quanto si trovano esattamente
sotto la figura di Maria,
loro figlia e, come suoceri, nelle
immediate vicinanze di Giuseppe,
raffigurato a destra con in mano la
verga fiorita suo attributo iconografico.
L’anziana coppia è un po’ sbiadita
forse per far capire che i particolari
della loro esistenza non sono
certi, essendo di derivazione apocrifa.
Sopra le teste dei due apostoli
c’è un gruppo di due santi: sono i
quattro Padri della Chiesa d’Occidente;
a sinistra in abiti vescovili
c’è Agostino (grande convertito e
vescovo di Ippona) e il rude Girolamo
mentre scrive con una penna
d’oca la famosa Vulgata, cioè la
traduzione in latino della Bibbia
greca. Tra queste figure compaiono
due donne: una è senza dubbio Caterina
d’Alessandria, con la ruota
dentata del martirio e la corona d’oro
sulla testa (non dimentichiamoci
che “la santa Caterina era figlia
di un re…”). L’altra donna risulta
essere di difficile interpretazione
in quanto gli abiti monacali che
indossa potrebbero essere quelli di
Teresa d’Avila, di Chiara d’Assisi,
oppure di Caterina da Siena
(facendo così compagnia alla sua
omonima) o anche di Monica, madre
di Agostino (che in questo modo
verrebbe a trovarsi vicino al figlio
già incontrato). All’estrema destra
sopra la testa di Paolo ecco il terzo
Vita della Chiesa
Padre della Chiesa Papa Gregorio
Magno in abiti pontificali (piviale,
tiara e la croce a tre traverse) e un
cardinale in mozzetta e galero rosso
sul capo che, a regola di briscola,
dovrebbe essere Ambrogio ma che
il pittore ha raffigurato come Carlo
Borromeo probabilmente solo per
far capire che anche Ambrogio era
stato vescovo di Milano. Anche qui
tra uno spazio e l’altro compaiono
nuovi santi; schiacciato tra la croce
di Gregorio e la cornice della tela
ecco apparire un volto bonario con
indosso una berretta ecclesiastica a
tre punte: è Filippo Neri, l’allegro
sacerdote fiorentino che nella Roma
del Rinascimento fonda il primo
oratorio. Sullo stesso livello un sovrano
con scettro e corona. Nella
storia della Chiesa molti sono stati i
re canonizzati; ma in questo caso ci
viene in aiuto l’araldica: quella che
indossa è infatti la tipica corona di
principe in uso negli stemmi di area
polacca e allora possiamo affermare
con una certa sicurezza che si tratti
di Casimiro, appunto figlio del
re di Polonia. Un po’ più a sinistra
un altro volto, più corrucciato e serio…che
sia Ignazio di Loyola? Il
fatto che sia raffigurato vicino a S.
Filippo potrebbe aiutarci dato che
i due erano contemporanei, si frequentavano
e soprattutto erano l’uno
l’opposto dell’altro come umore.
Restano pochi altri personaggi
facilmente identificabili e tra questi,
dietro al Battista, abbiamo Antonio
da Padova colto nell’atto di
porgere alla Vergine uno smisurato
giglio (che sembra far impallidire
vita nostra
9

Vita della Chiesa
quello striminzito tenuto dall’arcangelo
Gabriele, raffigurato sopra
di lui); e Francesco d’Assisi, il
più Italiano fra i santi e il più santo
fra gli Italiani, che si accontenta di
rimirare la corte celeste stando tra
Zaccaria e Gioacchino e sotto la
protezione dell’arcangelo Michele,
il quale si diletta con una lunga
spada e una bilancia. Ovviamente
tra i due arcangeli più rinomati troviamo
anche Raffaele che, essendo
Tema pastorale
“Lourdes: una porta aperta sulla Fede”
PASQUA a
LOURDES
dal 26 marzo al 2 aprile 2013
40° Pellegrinaggio
dei VOLONTARI
della SOFFERENZA
guidato da
Sua Ecc.za
Mons. Bruno Foresti
10 vita nostra
Per Informazioni rivolgersi
a Centro Volontari della Sofferenza
di Montichiari
quello meno ricordato, l’artista ha
dipinto in posizione centrale a mò
di santa rivincita. Rimangono gli
ultimi due santi che si trovano, un
po’ scoloriti, proprio sotto la scena
dell’incoronazione: il soldato romano
Sebastiano con tre frecce in
mano (strumento del suo martirio) e
l’apostolo Simone che innalza una
lama dentata con la quale venne segato
in due.
Ovviamente non ci sono tutti i
santi ricordati nel Martirologio
Romano (l’elenco ufficiale
delle persone canonizzate dalla
Chiesa) non solo perché sarebbe
impossibile, ma soprattutto perchè
sarebbe inutile; la Santità è infatti
una realtà che sempre si rinnova e
nessuno potrebbe definire e fissare
quella che il libro dell’Apocalisse
chiama “una moltitudine immensa,
che nessuno può contare, di ogni
nazione, razza, popolo e lingua”
(Ap 7, 9). La santità, il paradiso è il
traguardo di ogni credente; Dio ci
vuole tutti con sé perché possiamo
finalmente vederlo “così come
egli è” (1 Gv 3,2), “faccia a faccia”
(1 Cor 13,12). Il nostro nome è già
scritto nell’elenco dei partecipanti
alla grande festa…vigiliamo,
dunque, per non rischiare di
rimanerne fuori.
In occasione dell’Anno della Fede la Parrocchia S.
Stefano di Bedizzole organizza
TERRA SANTA
& GIORDANIA
dal 16 al 23 maggio 2013
Pellegrinaggio -
viaggio nei luoghi di Gesù
(Nazareth - Cafarnao -
Monte Tabor - delle Beatitudini
- Betlemme - Gerusalemme -
incontro con il Patriarca
Mons. Fuad Twal e in Giordania
con il monte Nebo da cui Mosè
vide la terra promessa e la città
rosa di Petra).
Iscrizioni entro il 10 MARZO 2013
presso le Madri Canossiane
con anticipo di Euro 200,00
Riunione dei Partecipanti:
venerdì 12 aprile in Oratorio
Per Info rivolgersi a don Roberto

XXXV GIORNATA della VITA
GENERARE LA VITA
VINCE LA CRISI
Il momento che stiamo vivendo
pone domande serie sullo stile di
vita e sulla gerarchia di valori che
emerge nella cultura diffusa.
Abbiamo bisogno di riconfermare
il valore fondamentale della vita,
di riscoprire e tutelare le primarie
relazioni tra persone, in particolare
quelle familiari, che hanno nella
dinamica del dono il loro carattere
peculiare e insostituibile per la crescita
della persona e lo sviluppo
della società.
Donare e generare la vita significa
scegliere la via di un futuro sostenibile
per un’Italia che si rinnova: è
questa una scelta impegnativa ma
possibile, che richiede alla politica
una gerarchia di interventi e la
decisione chiara di investire risorse
sulla persona e sulla famiglia, credendo
ancora che la vita vince,
anche la crisi.
Dal Messaggio del Consiglio
permanente della CEI
Anche la nostra parrocchia ha fe-
Vita della Parrocchia
vita nostra
11

Vita della Parrocchia
steggiato domenica 3 febbraio la
XXXV Giornata della Vita.
È stata una funzione veramente
sentita, partecipata e vissuta.
Sull’altare è stato collocato un
pannello con la scritta “L’ALBERO
DELLA VITA”.
Una coppia di nonni ha portato
all’altare e posizionato le radici,
proprio perchè per le nostre famiglie
sono fondamentali: rappresentano
le nostre origini, sono da
supporto ai genitori, portano la loro
esperienza che possono tramandare
ai nipoti.
Una coppia di genitori ha fissato
il tronco, come simbolo portante
nella crescita e nella conduzione
della famiglia.
Una coppia giovane ha portato i
rami, che simboleggiano l’impegno
a costruire una famiglia e, con
la grazia di Cristo, generare la vita.
I nostri ragazzi hanno donato i fiori,
come loro impegno a rispettare
la vita, a ringraziare quotidianamente
nel loro operato per questo
grande dono.
I nostri bambini hanno portato
all’altare i frutti, perchè loro, nuove
vite, si impegnano a rispettare
gli altri, a portare amore, gioia nel-
12 vita nostra
la vita di chi li circonda. Durante la
funzione, tenendoci per mano abbiamo
pregato e cantato tutti insieme
per ringraziare Dio per questo
fantastico dono: LA VITA.
Al termine, sul sagrato della Chiesa,
ad ogni bambino è stato consegnato
un palloncino al quale è
stato legato un messaggio di pace,
amore e fraternità proprio scritto
da loro, ed insieme li abbiamo fatti
volare.
Momenti importanti per la nostra
comunità, che uniscono tutti noi
sotto un’unica bandiera, quella
dell’amore per la vita.
Questo momento è uno tra quelli
proposti dalla Commissione per la
Pastorale Familiare.
Il titolo di quest’anno è attualissimo:
La Famiglia una porta aperta sul
mondo.
Sono stati promossi tre incontri.
Il primo, con il Prof. Gandolfini, ha
portato a riflettere sulla famiglia
all’interno del contesto di una società
in continuo mutamento, con
tematiche forti con le quali quotidianamente
ci si interfaccia.
Il secondo, con Davide Guarneri, il
tema di riflessione è stato sul rap-
porto con la politica, sul momento
di crisi in cui ci troviamo, sul sistema
in cui viviamo strettamente legato
alla condizione economica.
L’ultimo incontro, con don Mario
Toffari, ci ha visto riflettere sul dialogo
con culture diverse e religioni
differenti dalla nostra.
In tutti gli incontri, il confronto fra
noi genitori ha stimolato interessanti
osservazioni, perplessità comuni,
dubbi e paure, soprattutto legate
all’avvenire dei nostri figli.
Loro, che sono il futuro, sono portati,
grazie anche alle nuove tecnologie,
ad interloquire con realtà multi
etniche, in una società con grosse
problematiche.
Quello che noi ci auguriamo è che
una delle loro parole d’ordine possa
essere RISPETTO: verso la vita, verso
le trazioni, le radici DI CHIUNQUE,
uomo o donna che sia, che possa
avere le stesse o differenti idee.
E cosa ancor più importante è che
la società, le istituzioni possano
permettere loro una convivenza
serena, che porti a far crescere la
cultura, l’animo dei nostri figli, assetati
come sono di informazioni e di
esperienze.
Raffy
La famiglia una porta aperta sul mondo
Un confronto costruttivo

Tutti i mercoledì mattina ore 7,40
“Hai un momento X Dio?”
preghiera nel teatro dell’oratorio
Celebriamo la Riconciliazione
VI anno ICFR - lunedì 11 marzo, ore 16,15
IV e V anno ICFR - mercoledì 13 marzo, ore 16,15
II e III media - venerdì 16 marzo, ore 20,00
ogni GIOVEDI’ di QUARESIMA
dalle ore 16,00 alle 17,00
don Vincenzo è disponibile in chiesa x le confessioni
Giornate Eucaristiche
25, 26 & 27 marzo, ore 16,15
“Mezz’ora per Gesù” - Adorazione
Ritiro Quaresimale
Sabato 2 marzo
dalle ore 14,30 alle ore 18,00
Santuario di Paitone
14 febbraio, ore 20,30: Genitori IV anno ICFR
22 febbraio, ore 20,30: Genitori delle medie
20 marzo, ore 20,30:
celebrazione quaresimale per famiglie I, II & III anno
21 marzo, ore 20,30:
celebrazione quaresimale per famiglie IV & V anno
22 marzo, ore 20,30:
celebrazione quaresimale per famiglie delle medie
Rogo della Vecchia, frittelle
& lattughe
Giovedì 7 marzo - ore 21 in
oratorio
Caravaggio, 27 e 28 luglio
In occasione della GMG di Rio, verrà organizzata una veglia per i giovani della
Lombardia presso il santuario di Caravaggio (BG).
Il programma e tutte le informazioni verranno pubblicati al più presto!
Martedì 19 febbraio - ore 20,15 (Cantrina)
Animata dai ragazzi delle medie
Vita in Oratorio
Martedì 26 febbraio - ore 20,15 (Canossiane)
Animata dai ragazzi del IV e V anno ICFR
Martedì 5 marzo - ore 20,15 (Masciaga)
Animata dai bambini del I, II e III anno ICFR
Martedì 19 marzo - ore 20,15 (S. Rocco)
Per tutti
13 febbraio - Inizio della Quaresima
ore 20,30 celebrazione delle Ceneri
Tutti i mercoledì mattina
ore 6,45 preghiera nel coretto
Scuola di Preghiera per giovani
in cattedrale con il vescovo
tutti i giovedì a partire dal 21 febbraio
(partenza ore 20,00 dall’oratorio)
Incontro Zonale a Nuvolera
domenica 24 febbraio, ore 18,00
Veglia delle Palme a Brescia
Sabato 23 marzo
(partenza ore 19,40 dall’oratorio)
Liturgia Penitenziale
per adolescenti dell’unità pastorale
domenica 24 marzo
ore 20,30 presso la chiesa di Carzago
vita nostra
13

Vita in Oratorio
14 vita nostra
L’oratorio “S. Giovanni Bosco” di Bedizzole propone anche per il 2013 gli
Giovedì 25 aprile. (una giornata)
Domenica 10 Marzo (mezza giornata)
Castello di Padernello: visita alla mostra fotografica delle
opere del Tiepolo conservate nella basilica di Verolanuova.
Soncino (Cr): visita del borgo murato, della rocca e della
casa degli stampatori. Preghiera presso il santuario della
“Madonnina dell’Olio” di Orzinuovi.
Iscrizioni: entro il 3 marzo
Quota: € 18,00
Strà (Pd): visita alla grandiosa Villa Pisani, una delle ville
di terraferma dell’aristocrazia veneta.
Pranzo in ristorante.
Padova: visita alla città (S. Giustina, Prato della Valle...)
e S. Messa nella Basilica di S. Antonio.
Iscrizioni: entro il 5 aprile
Quota: € 40,00
Domenica 9 Giugno. (mezza giornata)
Roncole Verdi (Pr): visita alla casa natale di Giuseppe
Verdi e ai luoghi di Giovannino Guareschi.
Fontanellato (Pr): visita alla bellissima Rocca Sanvitale
con gli affreschi del Parmigianino. Preghiera nel Santuario
della Madonna del Rosario.
Iscrizioni: entro il 31 maggio
Quota: € 25,00
NOTE:
Le iscrizioni si ricevono presso le Madri Canossiane, pagando la quota di iscrizione.
Per il primo e terzo itinerario la partenza sarà alle ore 13,00 mentre il rientro è previsto tra le 19,30 e le 20,30.
I prezzi potrebbero subire lievi modifiche in base alle tariffe di ingresso ai luoghi o ad altri imprevisti.

Vita in Oratorio
vita nostra
15

Vita in Oratorio
Gruppo Emmaus
In una bella e gelida mattina di
Dicembre, i bambini del gruppo
“Emmaus” , con i genitori, si sono
ritrovati allegramente in Piazza
Europa: destinazione Presepi Arena
di Verona. Pullman pieno, partenza,
pronti via! Arrivati a destinazione,
dopo aver risolto un problemino
dell’impianto elettrico dell’Arena,
abbiamo visitato la mostra dei
presepi di nazionalità e culture
diverse. E’ stato emozionante
confrontarsi e condividere tutti
insieme, bambini e genitori: la
famiglia. Ci siamo divertiti, ci siamo
arricchiti: vi aspettiamo tutti al
prossimo appuntamento.
Il gruppo “Emmaus” in preparazione
al Natale ha incontrato alcune
persone anziane di Bedizzole, esse
hanno raccontato il loro vissuto da
bambini, mettendo in evidenza la
capacità di condividere quel poco
che possedevano: “quando decidi
di fare una rinuncia per donare
qualcosa a chi manca di tutto, per
te comincia Natale”.
16 vita nostra
Un altro gruppo di ragazzi invece
ha espresso la solidarietà recandosi
in due supermercati del paese
che ringraziamo vivamente per la
disponibilità.
Li hanno incontrato tante persone
che hanno donato parte della
loro spesa per offrirla a chi ne ha
veramente bisogno. Molte volte
non ci rendiamo conto di quante
famiglie vicine a noi vivono una realtà
difficile. Infatti lunga era la fila
di persone che si è presentata davanti
alla sede della Caritas dove i
generi alimentari raccolti sono stati
consegnati, C’era chi chiedeva un
cappotto, un maglione pesante ...
e anche giocattoli! Quanti giochi
vecchi eliminiamo senza pensare
che tanti bambini sarebbero felici
di riceverne uno anche usato. E’
stato sicuramente un modo per capire
che le cose usate per noi inutili
possono essere indispensabili per
altri. Un’esperienza positiva che ha
sensibilizzato i nostri ragazzi ad essere
più consapevoli che donare è
un grande gesto d’amore.
Adolescenti
“Christus-factor”
cerchiamo
il tuo volto
Con questo slogan abbiamo
iniziato da Ottobre gli incontri
adolescenti, ispirandoci al tema
consigliato dalla diocesi, la ricerca
del volto di Cristo.
Passando attraverso la consapevolezza
di sé stessi e la ricerca
dell’altro, il nostro obbiettivo è la
scoperta della fede in un Dio che è
presente nelle nostre vite.
Il ritrovo è sempre il Sabato sera per
i ragazzi dalla 1 a alla 5 a superiore.
Quest’anno si è unito agli adolescenti
il gruppo di ragazzi del ‘98,
il primo ad aver fatto il percorso
della nuova iniziazione cristiana,
guidato da Laura e Tommaso. Il
gruppo di 2° superiore è invece
seguito da Elisa e Elisa mentre
quello di 3° e 4° da Francesca.
Noi giovani, quindi, abbiamo un
ruolo fondamentale per i ragazzi in
questo cammino: da noi
sicuramente si sentono più compresi
proprio perché da poco abbiamo
vissuto le stesse esperienze.
Siamo un punto di riferimento
importante, la nostra testimonianza
di giovani cristiani e il nostro
impegno nei loro confronti speriamo
possano essere per loro
esempio e stimolo per un cammino
di
fede.
L’incontro del Sabato sera non è
solo un momento di preghiera e
riflessione ma anche di confronto e
condivisione.
I ragazzi hanno in questo modo
l’opportunità di ritrovarsi, crescere
e maturare insieme non solo
durante l’ora dell’incontro ma
anche attraverso la cena, che
ogni volta viene preparata per

loro, incontri zonali e vari campi e
esperienze organizzati per loro.
Purtroppo, a causa di disguidi,
non abbiamo potuto partire per il
campo invernale ma siamo certi
che non mancherà occasione
di vivere altre esperienze che ci
legheranno ancora di più.
Noi educatori speriamo di proseguire
questo cammino con un
gruppo ancora più numeroso.
Vi aspettiamo tutti i sabati alle
19.30.
Ragazzi l’oratorio è per VOI e siete
voi a doverlo vivere!
Laura
Compleanni in Oratorio
PRIMO GENNAIO
GIORNATA
MONDIALE
DELLA PACE
Martedì 1 Gennaio 2013,
Caionvico
Il primo giorno dell’ anno un gruppo
di amici di Azione Cattolica di
Bedizzole ha deciso di smaltire i
pandori e i panettoni delle feste
oramai passate partecipando
A.C.R.
Vita in Oratorio
alla consueta marcia diocesana
della pace, che ogni anno
viene organizzata dalla Diocesi,
dal mondo delle associazioni e
dalle istituzioni locali dei comuni
di Caionvico, Botticino e Rezzato
per rimembrare la festa istituita
dal Papa Paolo VI in onore della
pace.
Durante questo iter da Caionvico
a Rezzato, passando per Botticino
è stato possibile meditare più
a fondo sul tema proposto questo
anno dal titolo : “Beati gli operatori
di pace” (come ci ricorda il Papa
nel suo messaggio annuale per
la giornata mondiale della Pace)
attraverso la presentazione di alcuni
testi illustranti la pace come
unico elemento di coesione tra
popoli di etnie, lingue, culture e
religioni dissimili. Questa marcia è
stata la prova pragmatica che la
pace e il sincretismo religioso non
sono delle utopie, bensì delle realtà
sommerse dall’indifferenza
e dalla perversità di noi uomini;
le quali, però possono facilmente
emergere vivendo concretamente
i valori della morale umana.
E’ stato bello ascoltare, pregare,
camminare insieme a tanta gente.
Vi aspettiamo il prossimo anno.
vita nostra
Simone
17

Vita della Parrocchia
IL CANTO CHE SI FA PREGHIERA
L’Amodonostro Gospel Choir
continua, anche quest’anno, a
crescere in numero, in esperienze,
e in forza comunicativa.
Questo è l’anno della Fede, ed
anche per noi si è aperto un
cammino che ci sta portando
a riflettere sulla ricerca del Volto
di Dio nella nostra vita. Ed è così
che prosegue questa esperienza
di gruppo, che ci permette di
portare testimonianza di una fede
che cresce e matura, attraverso il
canto, la gioia e l’ entusiasmo.
Anche quest’anno, come nei
precedenti, un brano in particolar
modo ci guida e ci accompagna:
una sorta di “colonna sonora” per
tutte le esperienze che viviamo.
“The Blessing of Abraham”, ovvero
“la benedizione di Abramo”, parla
proprio di Fede, e dell’Alleanza che
il Signore ha fatto con il Suo Popolo.
Ed è proprio con la certezza, con
la fede in un Dio che mantiene
le sue promesse, che stiamo
camminando insieme.
Tra le varie esperienze del 2012,
sicuramente una delle più forti è
stata la partecipazione al Gospel
Fragrance Music Therapy Festival,
uno spettacolo che si svolge da
alcuni anni presso L’Auditorium San
Barnaba a Brescia, e che ha come
scopo la raccolta fondi per una
missione in Ghana.
Oltre all’opportunità di interagire
con cori Gospel “adulti”, molto
importante è stata soprattutto
la possibilità di incontrarci con
una comunità Protestante, riunirci
tutti nella preghiera, nella lode
e nel ringraziamento. Il Pastore
della comunità, ringraziandoci
per la partecipazione, ha voluto
sottolineare lo stupore e la gioia di
vedere e ascoltare un gruppo così
18 vita nostra
giovane che esprime la propria
fede e la propria testimonianza
con tanto entusiasmo.
Fra le tante esibizioni, quest’anno, in
particolar modo, stiamo cercando
di portare un pizzico di gioia nei
luoghi in cui se ne sente di più il
bisogno, come case di riposo e
case di cura. E’ in questi luoghi che
veniamo ripagati con tanti sorrisi,
ed è forse questa la soddisfazione
più grande.
A conclusione degli spettacoli
natalizi, il concerto dell’Epifania,
al Santuario di Masciaga, è stato
un momento sicuramente forte e
intenso. La presenza delle famiglie
e dei nostri sacerdoti ci ha fatto
sentire ancora più comunità, e ci
ha permesso di vivere l’esperienza
non solo come un’esibizione
canora, ma come un momento di
preghiera, di gioia e di condivisione.
Molto belle e incoraggianti sono
state, poi, le parole che don
Roberto ha voluto rivolgerci alla
fine del concerto. Per un gruppo di
ragazzi e di giovani che cercano
di portare testimonianza di fede,
è importante sentirsi appoggiati
dalla propria comunità.
Proseguiamo, quindi, con tanta
fiducia ed entusiasmo, il
nostro cammino insieme, pregando
il Signore di guidarci e
accompagnarci. Come recita uno
dei brani spiritual che cantiamo
insieme, “Glory glory Halleluya”, ci
affidiamo a Lui.
I ragazzi dell’Amodonostro
Gospel Choir

DALLA SCUOLA MADDALENA DI CANOSSA
INCONTRO SPECIALE CON IL VESCOVO
Una promessa è una promessa.
Quando la primavera scorsa il nostro
Vescovo, Monsignor Luciano
Monari è venuto a far visita alla
scuola primaria Maddalena di Canossa,
le Madri gli hanno promesso
che assieme agli alunni e ai loro
genitori avrebbero ricambiato la
visita.
Cosi è stato: lo scorso 22 dicembre,
in occasione dello scambio di auguri
natalizi, il Vescovo ha accolto
la scuola Canossiana di Bedizzole
in Cattedrale a Brescia per condividere
un momento di preghiera.
Siamo dunque partiti, bambini, insegnanti,
Madri, genitori e Don Roberto,
alla volta della città a bordo
di cinque pullman e di tante macchine,
giungendo a destinazione
in un’atmosfera natalizia, tra neve,
luci e canti tipici.
In cattedrale il clima è stato carico
di emozione e significato e ha permesso
a noi adulti di riflettere e ha
lasciato nei nostri bambini la consapevolezza
di aver vissuto un’esperienza
straordinaria, importante,
con una persona speciale.
Ci sono stati i canti degli scolari, cui
sono seguite le parole di Monsignor
Luciano Monari che in un momento
di profonda meditazione e
preghiera, ha spiegato con parole
semplici, ma molto incisive la fede
di due figure molto grandi: Abramo
e Maria, sottolineando il significato
del dono che Dio fa a ciascuno.
Il dono, che proprio nei giorni in
prossimità del Santo Natale ci
scambiamo, ha un significato che
va ben al di là dell’oggetto stesso,
per dirlo con le sue parole: “ l’og-
getto del regalo contiene un valore
molto più grande e importante
del valore economico dell’oggetto
stesso - l’amicizia e l’affetto della
persona che ce lo ha regalato e
che ha pensato a noi”.
Riflettendo sul valore del dono, il
nostro Vescovo ci ha ricordato che
anche a noi Dio ha fatto un grandissimo
e meraviglioso dono: la vita.
La vita che ci è stata regalata dai
nostri genitori e che noi, a nostra
volta, abbiamo regalato ai nostri
figli, Dio l’ha regalata a tutti noi e
poiché nel dono c’è l’amore del
donatore , nella nostra vita e in
quella dei nostri bambini, c’è l’amore
di chi l’ha donata: l’amore
dei genitori e l ‘amore di Dio che è
per sempre. Parole che fanno riflettere
ed emozionare.
Molto significativo è stato anche
quando le famiglie hanno ricevuto
dalle mani del Vescovo la lettera
che lui stesso ha scritto in occasione
del Natale. Si sono visti occhi stupiti
per la stretta di mano, per uno
sguardo negli occhi e per un sorriso
Vita della Parrocchia
regalato a tutti e che ha riempito il
cuore di gioia.
Con l’ “Inno alla gioia” di Ludwig
Van Beethoven suonato con il flauto,
i nostri bambini hanno augurato
al Vescovo e a tutti un Natale di felicità
vera e piena.
Con le fotografie di gruppo si è concluso
questo momento di preghiera
e di festa, che ci ha fatto sentire
parte di una comunità più grande
e ha arricchito il nostro cuore di
emozione: un dono di questo Natale
2012 che ci porteremo nel cuore
per molto e molto tempo.
Gli alunni della Scuola Maddalena di Canossa in Duomo
Una mamma
vita nostra
19

Vita della Parrocchia
20 vita nostra
Cosa vuol dire essere padri oggi?
Fino a qualche decennio fa, la
figura del padre era culturalmente
molto diversa da come viene
vissuta oggi.
Il padre era una figura poco
presente nella vita dei figli, dedita
al proprio lavoro e molto autoritario.
Questo è l’esempio che la maggior
parte dei padri moderni hanno
avuto nella loro vita. Oggi però
questa figura non esiste quasi più e
anzi viene (giustamente) richiesto a
noi padri di essere parte attiva nella
gestione familiare e soprattutto
nella crescita dei nostri figli. Ci viene
chiesto di essere educatori attenti
e presenti.
Per questo, per noi padri apprendisti,
è utile un confronto tra noi e anche
con persone che fanno della
pedagogia e della psicologia la
loro professione, per imparare a
capire cosa vuol dire essere padre
e cosa davvero serve ai nostri figli
per diventare grandi, maturi,
liberi e forti. Questo è il tema
affrontato dal professor Osvaldo
Poli all’incontro tenuto presso la
scuola elementare “Maddalena di
Canossa” all’interno del progetto
educativo che ogni anno le madri
ci propongono.
Educatori attivi ma non solo, capaci
di intervenire al momento giusto.
Ma qual è il momento giusto?
Secondo il professor Poli la figura
paterna diventa fondamentale
con l’arrivo dell’adolescenza.
Fino ad allora il nostro compito è
quello di sostenere le “fatiche”delle
nostre mogli, che per sensibilità
e capacità sono sicuramente
più adatte ad accogliere e
accompagnare la crescita dei
nostri figli nei primi anni di vita.
Nell’adolescenza però la fermezza
e il potere educativo femminile
è come se venisse meno, per far
spazio a chi fino ad allora era
rimasto in panchina.
Come in una partita arriva il
secondo tempo ed è allora che noi
Papà
apprendisti
padri siamo chiamati a scendere in
campo.
Non come amici, ma come
educatori capaci di crescere i nostri
figli insegnando loro che giustizia e
verità sono i valori a cui non si può
rinunciare per diventare uomini
liberi. Essere maturi non significa
essere autonomi ma persone che
si assumono le responsabilità delle
proprie azioni alla luce della verità,
anche quando questo comporta
ammettere i propri limiti e sbagli.
Educare i nostri figli vuol dire anche
insegnare loro che l’impegno, la
disciplina, la fatica e il sacrificio
sono necessari per riuscire a
raggiungere gli obiettivi che
ognuno si prefigge; senza sforzo
non si ha una vera soddisfazione e
non si riesce a dare il giusto valore
alle cose.
Dobbiamo essere capaci di mettere
i nostri ragazzi di fronte alla fatica di
dover scegliere chi vogliono essere,
come studenti, come figli, come
amici, come giocatori della loro
partita, senza sostituirci nelle loro
scelte, senza tirarli o spingerli ma
solo sostenendoli quando anche
loro decideranno liberamente di
portare le piccole e grandi croci
della vita.
A volte potrebbe sembrare
faticoso ma auguro a tutti gli uomini
di diventare padri, per poter
assaporare la grande soddisfazione
che questo ruolo ci regala.
Un padre apprendista

Un girotondo
nel tempo
Quando gli adulti comprendono
l’elevazione spirituale dei bambini,
quando come loro vedono il tutto
nel niente, sanno costruire grandi
cose. Una simile elevazione si respira
nella Scuola Primaria “Maddalena
di Canossa” di Bedizzole.
All’entrata si è come rapiti
nell’incanto di una scena: dal
soffitto, adagiati alle pareti, si
stendono lunghi drappi verticali
colorati di verde Serenità e giallo
Calore e celeste Cielo e rosso
Amore e bianco Luce, che fanno
da sfondo ad un grosso cilindro
posato sul pavimento rivestito in
alto dall’azzurro del Mare e tutto
intorno da un blu intenso, quello di
certe notti, di notti di tempi lontani,
di una notte in particolare quando
l’Universo sembrò immobilizzarsi
per alcuni fulgidi istanti per poi
riprendere un ritmo luminoso nel
corso dei secoli. Sulla base azzurra
del mare imperano i cinque
continenti, ogni continente è colmo
di svariate statuine, eccelsi simboli
di ogni realtà, ruotanti attorno ad
un’ umile capanna in cui albergano
due genitori, un padre amorevole
e una madre dolcissima, inchinati
teneramente verso un bimbo
speciale, un Bimbo-Spirito e Padre
di quell’Universo che continua a
ruotare… E poi un bue, un asinello
che raccontano una storia lunga
millenni e… una luce che da quella
capanna ancora irradia ogni
pensiero emanando amore vero,
gioia piena su ogni essere umano …
umile o superbo!
Come la Vita, un infinito ondeggiare:
l’Africa dona i suoi colori e i balli
dei villaggi; l’America innalza i suoi
popoli, i più veri, nella pace della
loro Terra; l’Australia presenta i suoi
aborigeni tra boomerang e canguri;
l’Asia invita alla meditazione
invocando l’agognata serenità;
l’Europa mostra con orgoglio
momenti salienti della sua grande
storia. Grandi e piccoli ruotano
nei secoli dei secoli attorno ad
un solo punto di riferimento; non
c’è grandezza e umiltà che conti
davanti ad un Dio-Amore. Ognuno
vale allo stesso modo: grandi
della Terra, che spesso si sentono
onnipotenti, e piccoli, che spesso
hanno tanta paura ma con la fede
rinascono…
Davanti ad un Dio-bambino tutti
siamo uguali e fondamentali.
Su quel girotondo, nella nostra
immaginazione, proiettati nel futuro
e sempre più cittadini del mondo,
volteggiano i nostri bambini che,
prima o poi, prenderanno il volo alla
ricerca di stimoli nuovi, viaggeranno
risucchiati da tante accattivanti
esperienze! Mentre i continenti
scorrono, pura commozione
accarezza il nostro cuore e ci
auguriamo che i nostri figli non
perdano mai di vista la vera luce
di quel bimbo conosciuto quando
erano bambini…
Proprio così: si respira l’atmosfera
Vita della Parrocchia
di un viaggio lungo Duemila anni
e strettamente vincolato alla
tematica didattica del “Giro del
mondo in ottanta giorni”, classico
della letteratura internazionale
scelto per tutti gli alunni della
scuola, un viaggio come metafora
di una vita spesa bene alla luce
della sensibilità e della tolleranza
verso il prossimo. Dall’intreccio
di piramide didattica e ricerca
religiosa è nato una strabiliante
impalcatura pedagogica: un
meraviglioso viaggio tra i continenti
in un girotondo infinito in cui ogni
popolo è protagonista insieme
agli altri! Indubbiamente la Scuola
ha saputo creare una porzioncina
di Cielo. Davanti a tanta aridità
cui assistiamo quasi inermi ogni
giorno in un mondo ingrato, anche
una porzioncina solleva anima e
cuore. Tutti hanno saputo donare!
Pensiamo a Mr. Fogg! Anche
lui dona il suo amore dopo un
viaggio rocambolesco e sa di aver
guadagnato molto di più, non si è
mai arreso, ma ha capito l’essenza
della Vita: non scoraggiarsi, aiutare
chi è nel bisogno, andare alla
ricerca del nuovo, non annoiarsi
mai!
Chi ha lavorato realizzando questo
capolavoro sa che l’insegnamento
non è una semplice trasmissione
di sapere. Insegnare è suscitare
curiosità, è creare uno spirito
nuovo in chi ascolta, è evitare le
vie della noia e della monotonia, è
trasmettere luminosità, è rinnovare
il sapere con la freschezza gioiosa
dei bambini… perché “In eorum
novitate innovamur!”. Adulti e
bambini hanno costruito insieme
un girotondo d’amore intorno
al mondo in cui la chiave d’oro
per aprire le danze è: “Gesù…
salvezza per ogni “uomo”….
Parole di Vita che dominano su
tutta la scena, trascritte su un
magico striscione con arte quasi
celestiale e sospese in alto da due
angeli “invisibili”, gli stessi di quella
notte di oltre Duemila anni fa…
individuati con gli occhi dell’amore
e dell’innocenza infantile. E’ stato
bellissimo rivederli!
Una mamma
vita nostra
21

Vita della Parrocchia
DALLA SCUOLA MATERNA SACRA FAMIGLIA
Epifania 2013
Adorazione dei Magi
È tradizione di ogni anno che il 6
gennaio alle ore 15 adulti e bambini
si rechino in parrocchia per
aspettare l’arrivo dei magi ed adorare
Gesù nato a Betlemme.
Ricordo da bambina . . . Oggi porto
mio figlio - come i miei genitori portavano
me . ..
Abbiamo trovato la chiesa di Bedizzole
impeccabile con tutti i suoi
addobbi e come sempre le maestre
della scuola materna sacra
famiglia hanno profuso il massimo
impegno nel rendere più vivo e reale
possibile ogni momento della
tradizione cristiana da condividere
con i nostri piccoli: vestire 3 papa’
perché recitassero la parte dei
Magi, coinvolgere i bambini per far
portare loro il santo bambino all’altare,
organizzare la cerimonia.
Il bacio a Gesù bambino è stato
emozionante ora come allora
quando ero fanciulla. Anche oggi
per tutti è riconferma di adorazione.
L’apostolo Matteo scriveva che seguendo
la stella 3 capi religiosi persiani
giunsero in giudea da oriente
per cercare il re dei giudei. Fu erode,
informato dai sacerdoti sul luogo
in cui sarebbe nato il messia, a
mandarli a Betlemme. Riapparsa
loro la cometa furono guidati alla
stalla, entrati videro il bambino
con Maria sua madre. Prostratisi lo
adorarono e offrirono come doni:
oro, incenso e mirra. I Magi fecero
poi ritorno alle loro terre senza più
passare da Erode
I loro nomi, Gasparre, Melchiorre e
Baldassare sono entrati nella storia
e nella tradizione cristiana e sono
conosciuti anche dai più piccoli
Continuano le iscrizioni
alla materna, alla sezione
primavera, al nido e al grest
estivo della Sacra Famiglia
22 vita nostra
evocando mistero e curiosità.
Portavano: oro dono riservato ai re
e Gesù’ nasceva come re. Incenso
come testimonianza di adorazione
alle divinità’ e Gesù’ e’ dio. Mirra
usata anche nel culto dei morti e
Gesù si è reso uomo immortale per
salvare tutti noi.
Oggi tempo in cui tutti siamo proiettati
in un futuro sempre più tecnologico
e veloce è necessario
fermarsi a pensare, riflettere e pregare
mantenendo viva la fede e
tradizioni.
Personalmente ritengo che la
chiesa sia e debba essere per i più’
piccoli una guida , una comunità’
ed un luogo di allegria, dove il
coinvolgimento , i canti e la musica
possano avvicinare i bambini alla
gioia di essere cristiani.
Una mamma
FESTA di NATALE 2012
La sera del 21 dicembre 2012 alle
ore 18,00 le insegnanti e gli alunni
della scuola materna sacra famiglia
con le famiglie si incontrano
in chiesa per un momento di preghiera
ed uno scambio augurale
prima delle festività natalizie.
I bambini accompagnati dalla musica
arrivano all’altare dove rappresentano
i personaggi del presepe.
Segue la celebrazione della messa
tenuta da don Vincenzo che ricorda
ai fedeli di vivere il Natale non
come l’abitudine o l’emozione
del momento, ma come momento
in cui prendendo in braccio Gesù
sentiremo che sarà il bambino a
prendere in braccio noi.
La celebrazione si conclude con
due canti natalizi dei bambini, “tu
scendi dalle stelle” e il “presepe di
greggio”, e la recita della poesia di
natale.
La rappresentante dei genitori augura,
da parte di tutte le famiglie
e degli alunni, un meritato riposo e
buone feste alle maestre.
In oratorio viene allestito un rinfresco
come momento di festa e di
scambio d’auguri.
Una mamma

DALLA GERMANIA CI SCRIVE ...
Signor Parroco Don Franco
Dagani, attraverso alcuni
esemplari di Vita Nostra avuti
dall’amico Carlo Bresciani, mi
è stato possibile ultimamente
venire aggiornato sulla vita
parrocchiale di Bedizzole.
A me, bedizzolese trapiantato
in Germania, fa sempre molto
piacere apprendere notizie che
riguardano il mio paese natale
a cui, nonostante la mia lunga
permanenza all’estero, sono
sempre molto legato.
Conosco molto bene luoghi e
storia, avendo anche collaborato
con don Emilio Spada alle
ricerche per la monografia su
Bedizzole edita nel 1979 e di cui
ho scritto gli ultimi due capitoli
sulla toponomastica del posto.
Chierichetto fin da bambino,
in un’epoca in cui si usava
ancora uscire a benedire la
campagna con le processioni
delle rogazioni, posso vantarmi
di conoscere la parrocchiale nei
suoi più nascosti angoli e anche
tutte le altre chiese delle frazioni.
Ora ho appreso che dopo Lovere
e San Zeno Naviglio Le è stato
affidato il compito di condurre
la parrocchia di Bedizzole,
scelta che, nonostante i tempi
difficili, dovrebbe darLe anche
soddisfazioni.
Alcuni giorni fa da un cugino
ho ricevuto una riproduzione
fotografica che non conoscevo
ma che ho subito individuato
come inerente l’Oratorio di
Bedizzole.
Inconfondibile al centro la figura
di Mons. Antonio Bontacchio,
allora giovane arciprete, che
dovrebbe riferirsi ai primi anni del
Vita della Comunità
suo ministero a Bedizzole, iniziato
nel 1926.
Ai piedi della statua della
Madonna, con le vecchie scuole
elementari sullo sfondo a sinistra,
il gruppo di cui sono riuscito a
individuare poche fisionomie
dovrebbe rappresentare un
documento storico del paese.
Forse qualche anziano potrebbe
essere in grado di riconoscere
alcuni componenti, anche se,
penso, non dovrebbe essere più
nessuno di loro in vita.
La unisco, qui allegata, a questo
mio messaggio.
Se lo ritiene opportuno, potrebbe
forse pubblicarla su Vita Nostra.
Termino augurandoLe un anno
nuovo che vada secondo i suoi
desideri. Con i più cordiali saluti.
Lino Franceschini
vita nostra
23

Vita della Comunità
Il gioco d’azzardo può
diventare un problema
Se si intrattiene una regolare attività
di gioco, le probabilità di sviluppare
un problema sono più alte di quelle
di ottenere una grande vincita. Più
una persona gioca, più alto è il
rischio che sviluppi un problema di
gioco. Se giochi occasionalmente
hai 1 probabilità su 50 e se giochi
una o più volte la settimana a un
gioco che non sia una lotteria 1
probabilità su 7.
Segnali importanti per capire
che il tuo gioco sta diventando
un problema:
· Aumento dell’indebitamento
· Difficoltà a pagare i conti in tempo
· Mentire agli amici e ai familiari
· Sentirsi di cattivo umore, irritabile o
arrabbiato
· Perdere il lavoro a causa del gioco
o avere difficoltà nel concentrarsi
sul lavoro
· Spendere tempo e denaro al
gioco piuttosto che passare il
tempo con gli amici
· Pensare che continuare a giocare
risolverà i problemi finanziari
· Sentire che il gioco è diventato
padrone di te.
Come posso evitare che il gioco
d’azzardo diventi un problema
Le buone regole prima di metterti
a giocare
· Accantona una somma di denaro
da spendere in divertimenti
Gioca solo la somma destinata
al divertimento, smetti di giocare
quando hai speso quel denaro.
· Poniti dei limiti di tempo e di
denaro.
· Non giocare quando hai debiti
urgenti e non prendere in prestito
denaro per giocare
Le pressioni finanziarie possono
condurti a un irrazionale e disperato
desiderio di spendere di più nella
speranza di alleviare il debito.
· Non giocare quando stai vivendo
una situazione di stress emotivo
Lo stress, e il desiderio di liberarsi
da questa sensazione negativa,
può indurti a spendere somme più
24 vita nostra
alte di quanto hai programmato.
Sii consapevole di quali sensazioni
o situazioni ti mettono a rischio di
gioco eccessivo.
· Fai in modo che il gioco sia
solo una parte delle tue attività
ricreative e dei tuoi interessi.
Quando sei nei luoghi di gioco
· Non rincorrere le perdite - Accetta
che il denaro speso è ormai perso.
· Poniti dei limiti e stabilisci un budget
– Decidi quanti soldi vuoi spendere
nel gioco ogni settimana. Pensa a
questi soldi come a una spesa per
divertirti, e non a un investimento
per vincere.
· Stabilisci dei limiti di tempo al
tuo giocare e prenditi del tempo
per delle pause – Dai un occhio
all’orologio, prenditi una pausa di
tanto in tanto e non giocare oltre il
tempo che hai deciso di dedicare
al gioco.
· Non giocare da solo – Cerca di
giocare solo in compagnia. Valorizza
l’importanza di socializzare con gli
amici e non il gioco in se stesso.
· Non giocare con amici che
scommettono pesantemente.
· Non mescolare alcol e droga con
il gioco – Bere pregiudica la tua
capacità di giudizio e può condurti
a un gioco eccessivo.
Quando giochi
· Ricordati che conoscere le reali
probabilità di vincita, può aiutarti
ad avere la giusta prospettiva
rispetto alle tue chance di successo
al gioco.
· Non devi giocare pensando di
vincere e stai sempre attento a non
affidarti a “pensieri magici” del tipo:
“L’oroscopo dice che oggi è il mio
giorno fortunato”.
· Non esiste “una macchina
fortunata” Le macchinette non
sanno se stai indossando la tua
maglietta portafortuna, né di essere
la tua macchina fortunata
· “Le macchinette non ricordano” Le
macchine non hanno ricordi. Molto
spesso la gente vuole continuare
a giocare, anche quando è
costantemente in perdita, perché
ritiene che una vincita, o un giro
buono, deve prima o poi venire.
Per Informazioni
Dipartimento delle Dipendenze di
Brescia - www.aslbrescia.it
Unità Operativa di Orzinuovi viale
Marconi, 27 - tel. 030-9661153
gap.orzinuovi@aslbrescia.it
Servizi Privati Accreditati
Gli Acrobati con sedi a Brescia,
Concesio, Gardone Valtrompia,
Montichiari, Villanuova sul Clisi
tel.030-2060130
www.smigliacrobati.it
Centro Medico Richiedei via
Sgrazzuti, 1 Palazzolo sull’Oglio
tel. 030-7303739
Il Mago di Oz con sedi a
Ospitaletto tel. 030-8360856
Rezzato tel. 030-2590961
Bagnolo Mella,
www.smimagodioz.it
Giocatori Anonimi - gruppo di auto
aiuto via Emilio Rizzi 4/A Brescia,
tel. 3899426037,
ga.brescia@yahoo.it
Informativa ai sensi dell’ art.7
comma 5 del decreto-legge 13
settembre 2012, n. 158

ASSOCIAZIONE
IL
BEDIZZOLE
Associazione di persone con
familiari diversamente abili
Vita della Comunità
vita nostra
25

Vita della Comunità
RESOCONTO INIZIATIVE
GRUPPO MISSIONARIO DI BEDIZZOLE
novembre 2012 / gennaio 2013
17 NOVEMBRE - 9 DICEMBRE 2012
Il Mercatino Missionario allestito
nella Sala “Disciplina” dal 17.11 al
9.12.12 ha riscontrato la positiva
risposta della nostra comunità nonostante
questi difficili momenti,
permettendo di devolvere a favore
della Scuola professionale P. Giovanni
Piamarta di Luanda in Angola
la somma di euro 1.200,00.=
26 vita nostra
23 DICEMBRE 2012
Domenica 23 dicembre alle ore
10,00 ha celebrato la sua 1^ S. Messa
nella nostra parrocchia P. Joseph
Mwaniki, kenyano, ordinato sacerdote
missionario della Consolata
il 28.7.2012, che, durante l’anno di
servizio e di esperienza comunitaria
svolto a Bedizzole, ha condiviso con
noi la sua esperienza.
Non importa
quello che fai,
ma quanto amore
ci metti
Madre Teresa di Calcutta
5 GENNAIO 2013
Sabato 5 gennaio è stata organizzata
la consueta CENA DELLA
SOLIDARIETA’ presso la Casa degli
Alpini con la presenza di Lieta e Angelo,
promotori dell’Associazione
Operazione Lieta fondata dai Padri
Piamartini di Brescia che opera tra
i ragazzi di strada brasiliani, che ci
hanno illustrato come vivono ogni
giorno i bambini e i ragazzi accolti
nelle case da loro gestite.
Alla cena hanno partecipato una
settantina di persone e sono stati
raccolti euro 2.800,00.=

Bedizzole Marching Band
Estremamente GIOVANI
I nostri numeri di oggi dicono:
n. 54 Players, solo 12 maggiorenni,
mentre gli Allievi
dell’accademia sono 46 che
frequentano classi dalla 2 a
elementare, alla 3 a media.
Abbiamo chiuso uno splendido
2012 con il tradizionale concerto
di Natale,
sotto l’albero di Piazza Vittorio
Emanuele nella Notte di Natale
dalle ore 23:00 alla 02:00
sfidando qualsiasi temperatura
con lo spirito Marching,”non
mollare mai!”
Nel 2012 abbiamo avuto 36
richieste tra parate, concerti,
show, tra i quali ricordiamo fra i
più importanti :
Campionato italiano Marching
show band, dove abbiamo
assaporato il gusto del podio,
il Festival delle Marching band
città di Cremona, dove siamo
stati i maggiori protagonisti
e grande è stato il pubblico.
Lo spettacolo nella Città di
Crema, è stato definito dagli
organizzatori e dalla stampa
evento unico.
Trasferta in Francia Carnevale
di Menthone, 12 gruppi Internazionali
30.000 persone.
Nella Notte bianca della
1000 Miglia abbiamo aperto
con l’inno Nazionale, mentre
durante l’evento dei Record nel
centro della città abbiamo poi
sfilato davanti al Tricolore più
lungo del mondo.
Grande pubblico affettuoso con
complimenti a non finire, anche
per tante altre uscite; i nostri
fans, sono il vero carburante,
l’energia che spinge per dare
sempre il meglio.
Anche il 2013 sarà un anno di
grandi soddisfazioni, due festival
Nazionali, tre Internazionali
che ci vedranno protagonisti in
Francia, Spagna e Olanda.
Non mancheremo al Campionato
Italiano Marching Show
Band e tanti altri momenti speciali,
come l’ormai irrinunciabile soggiorno
al mare.
I nostri allievi dell’Accademia
saranno protagonisti in alcuni
concerti a Bedizzole, in paesi
limitrofi, in occasione di festività
ed eventi particolari.
Questi sono i nostri MERAVIGLIOSI
PLAYER.
Vita della Comunità
Presidente Bettini Aldo
Vic.Presidente Ambrogio Marco
Cassiere Viviani Armando
Segretario Pavarini Matteo
Libri Verbali Sara Casella
Resp.Sede Ciarmoli Leonardo
Anagrafe Liloni Guido
Presenze Morbini Giacomino
Coord. Magg. Alberti Laura
Marketing Chiappa Valentina
Archivista Levorato Alessandro
Revisori Bresciani Christian
Revisori Leali Valentina
Revisori Berardi Marco
vita nostra
27

Vita della Comunità
COMMIATO alla nostra CARISSIMA
SORELLA Sr. M. AMATA COTTINI
Ponte Lambro, 31.12.2012
Carissimi,
siamo qui riuniti per
presentare al Signore la nostra carissima
sorella Sr. Maria Amata che
Egli ha voluto chiamare da questa
vita terrena per nascere a quella
celeste in questa ottava del Santo
Natale.
Nata nella terra forte e operosa di
Bedizzole, nel bresciano, fu guidata
nel discernimento e nella risposta
alla sua vocazione dalla parola ed
esempio della nostra Madre Fondatrice,
Serva di Dio Madre Margherita
M. Guaini e da Don Luigi
Eloni, di santa memoria, Parroco in
quegli anni di Ponte S. Marco.
Entrata a far parte della nostra Famiglia
Religiosa il 19.11.1965, Adele
Cottini scriveva alla Fondatrice:
“Lei, mia cara Madre e Don Luigi mi
avevate confermato che Gesù mi
chiamava e mi voleva.
Io ho cercato di capirlo e sono
partita, interpretando alla lettera le
parole del Vangelo - Vai, vendi tutto
ciò che hai…per seguire il Signore…!”.
La nostra Madre Fondatrice volle
chiamarla Sr. M. Amata, per esprimere
la predilezione di Gesù per lei
e la sua corrispondenza di amore
a Gesù.
Entrata in Istituto in età matura, era
ricca di doti e di esperienza, con
una solida esperienza cristiana ricevuta
in famiglia e nella sua parrocchia;
si è distinta sempre per la
sua profonda devozione alla Madre
Fondatrice, l’amore per la Parola di
Dio e la preghiera, con il desiderio
e impegno ardente di comunicare
a quanti avvicinava i valori spirituali
da cui era lei stessa affascinata.
Aveva una grande capacità di cogliere
l’essenziale, un cuore limpido
e buono, che le permetteva di
vedere la presenza della bellezza
creatrice di Dio nella natura, che
amava intensamente, e nelle persone
alle quali dava sempre belle
notizie di Dio.
Una persona di grande equilibrio
28 vita nostra
alla quale la Nostra Madre diede
la possibilità di prepararsi con vari
corsi in campo amministrativo, educativo
e religioso. Data la grande
stima e fiducia che sempre ebbe
in lei la nostra Madre Fondatrice,
Sr. M. Amata è stata vari anni al suo
fianco, accompagnandola nelle
visite alle Comunità o in viaggi riguardanti
lo sviluppo dell’Istituto. E’
stata superiora per alcuni anni nelle
Comunità di Novara e Subiaco
e ha collaborato con generosità
e grande disponibilità alle fatiche
che ha comportato l’inizio dell’Opera
per la Fraternità Sacerdotale,
ispirata dal Signore alla Madre Fondatrice,
nei vari tempi e passaggi di
ambiente e di crescita.
Sr. Maria Amata che amava ardentemente
l’Eucarestia, la Madonna
e il caro San Giuseppe, ha avuto
anche un grande amore per le vocazioni,
per le nostre Missioni e con
la parola, le preghiere e il sacrificio
le ha sempre animate, incoraggiate
e sostenute.
L’incontro con lei era sempre un
momento di letizia, di calore umano,
di entusiasmo per il bene e per
il bello.
Tutte ricordano il suo sorriso, il suo
saluto gioioso, il suo “eccomi!”
quando era chiamata, i fiori che
amava far trovare sul nostro tavolo
di lavoro, la sua meraviglia per la
natura, per il canto degli uccelli, il
suo continuo grazie al Signore per i
benefici e per la Sua Bontà, che lei
vedeva ovunque.
Durante la sua malattia ha continuato
ad essere una Missionaria
sorridente, riconoscente, buona e
dedita alla preghiera.
Diceva che lei ci pensava, pregava
per noi e per le Sorelle che erano
come i soldati “sul fronte” e lei, nella
sua malattia, si era impegnata
a collaborare nelle retrovie con la
preghiera e l’offerta della sua sofferenza,
continuando a fare suoi
gioie e dolori della Congregazione,
della sua Comunità; cordiale e serena,
piena di fervore, di Dio.
Ora Sr. Maria Amata è con Gesù,
Suo Sposo, da cui si riteneva sommamente
“amata” e certamente
continua il suo ministero di intercessione
per tutti noi, per il dono di
nuove vocazioni.
Gesù sacerdote l’ha voluta unire a
Sé, con amore l’ha attirata al Suo
Mistero di offerta sacrificale per la
redenzione del mondo e il bene
spirituale dei sacerdoti e lei è stata
docile nelle sue mani.
Termino con alcuni pensieri tolti dai
sui scritti, che lei ha vissuto e che
possono essere per noi di esempio
e di conforto:
“Vogliamo cercare quello che piace
a Dio per avere la gioia di donarlo
agli altri”.
“Vorrei essere capace di comunicare
a tutti la letizia che mi canta
nel cuore quando riesco a donarmi
senza misura”.
Oggi, pur nella mestizia del commiato,
noi sentiamo questo canto
del cuore di Sr. M. Amata, che ha
veramente donato tutta se stessa
al Signore, all’Istituto, alla sua famiglia
e a quanti l’hanno conosciuta.
A lei chiediamo di intercedere per
noi la capacità di continuare questo
canto d’amore, di offerta e di
testimonianza.
La nostra riconoscenza va alla Comunità
di Casa Madre in Varallo e a
questa Comunità in Ponte Lambro
per la cura e l’amore avuto per Sr.
M. Amata durante la sua malattia
ed il passaggio in Cielo.
Ringrazio di cuore il Parroco, Don
Stefano, i sacerdoti concelebranti,
le Sorelle e gli amici presenti a questa
celebrazione.
Ai nipoti di Sr. M. Amata Stefano,
Vincenzo, Paolo, Elisabetta, Piero,
Giovanni e Federica e loro famiglie
noi assicuriamo la nostra vicinanza
e preghiera.
Grazie di cuore a tutti.
Sr. M. Patrizia Mereu

RISCOPRIAMO
IL CONCILIO:
venerdì 20 febbraio
ore 20,30
presso il Teatro Paolo VI
dell’Oratorio
“Gaudium et Spes” -
La Chiesa e il mondo
Contemporaneo
prof. don Angelo Maffeis
docente in Seminario
giovedì 14 Marzo
“Il Concilio vissuto in
Parrocchia”
Mons. Franco Bertoni -
Abate Emerito
di Montichiari
La quota comprende:
dal 16 al 20 Settembre 2013
Vita della Comunità
QUOTA di adesione euro 540,00
Hotel KATARINA**** - HOTEL MEDJUGORIE**** - HOTEL KOLOVARE**** camere doppie con servizi privati
Pensione Completa
Tassa di soggiorno dove richiesta
Visita GUIDATA 2 ore Trogir, Spalato, Medjugorie e Zara
Trasporto in pullman G.T.
Non comprende:
Bevande extra, entrate ai siti e musei, extra in genere
Supplementi:
camera singola suplemento 65,00
Programma dettagliato: vedi volantino in distribuzione
Per informazioni: don Franco
PELLEGRINAGGIO IN
CROAZIA E MEDJUGORIE
1° Bedizzole/Spalato - 2° Spalato/Trogir - 3° Medjugorie - 4° Medjugorie/Zara - 5° Zara/Bedizzole
Iscrizioni presso
le Madri Canossiane
entro il 20 agosto
verando Euro 200,00.
vita nostra
29

I VOLTI DI UNA PARROCCHIA
Festa della Famiglia
Incontro Ecumenico con i Monaci Ortodossi
Anniversari di Matrimonio
L’Arcivescovo Ventura e i Sacerdoti
L’Arrivo dei Magi Ultimo dell’Anno in Oratorio
Presepe Vivente
Il Bacio a Gesù Bambino

La generosità Anagrafe Parrocchiale
MACELLERIA
Grazie per ogni gesto
di generosità
Offerte dal 10 dicembre 2012 al 31 gennaio 2013
Offerte settimanali
E 6829,25
Candele
E 1597,75
Funerali
E 2100,00
Battesimi
E 90,00
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