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PK<br />
39,20x50<br />
QUINDICINALE<br />
D’INFORMAZIONE LOCALE<br />
il de<br />
I PATERNESI<br />
PK<br />
39,20x50<br />
7 DICEMBRE 2006<br />
I <strong>Paternesi</strong> speciale di Free Press allegato de “La Sicilia” all’edizione di Catania del 7 dicembre 2006 - e-mail: melamedia@tiscali.it<br />
- Spedizione A.P. comma 20b - Art. 2 legge 662/96 Pubblicità Publikompass Catania tel. 095 7306311 - Progetto grafico Studio Di Marco -<br />
Realizzazione Melamedia sas - Tipografia e stampa TI.ME. srl<br />
La città<br />
dedica<br />
un disco<br />
alla sua patrona<br />
Padre Di Giovanni:<br />
quel parrineddu che segnò<br />
la vita di tanti paternesi<br />
Famiglie di Terra santa:<br />
un grande aiuto<br />
per chi ne ha bisogno<br />
Tradizioni: come per l’Immacolata<br />
si benedicono i bambinelli<br />
dei presepi<br />
alle pagine 17-18-19-20<br />
IL COMUNE INFORMA<br />
FAMIGLIA, SCUOLA<br />
E ISTITUZIONI<br />
INSIEME CONTRO<br />
IL BULLISMO<br />
PK/<br />
212 mm x 45,5 mm colore
2 I PATERNESI GIOVEDÌ 7 DICEMBRE 2006<br />
pag. 3-4-5-6<br />
Nella foto:<br />
i ragazzi<br />
e gli operatori<br />
che frequentano<br />
Casa Coniglio<br />
EDITORIALE<br />
Le notizie hanno riempito le cronache nazionali, e non, delle ultime settimane. Gli atti di bullismo,<br />
commessi da giovanissimi contro loro coetanei - ragazze e disabili - e contro i loro professori durante<br />
le ore di lezione, hanno improvvisamente acceso i riflettori su un problema, un fenomeno, che esprime<br />
il disagio sociale degli adolescenti.<br />
Come leggerete nel servizio principale di Mary Sottile che apre questo nuovo numero de I <strong>Paternesi</strong>,<br />
passato il clamore per la diffusione dei video shock, in pochi si occupano ancora dell’argomento, come se il<br />
bullismo fosse semplicemente un fatto di cronaca, e non un fenomeno tristemente radicato nella nostra società<br />
da non sottovalutare.<br />
Ci siamo dunque chiesti cosa sanno i giovani paternesi di bullismo, se abbiano mai assistito a tali,<br />
vili, atti. Se, in qualche modo, ne siano stati vittime anche indirette, e quali progetti in atto, da<br />
parte delle istituzioni, vi siano per contrastarlo.<br />
Nel secondo articolo portante del numero, Salvo Spampinato ci parla del disco che la nostra città<br />
ha dedicato alla sua Santa patrona. Nel cd Un canto nel nome di Barbara - realizzato su iniziativa di<br />
don Antonello Russo e inciso dai cinquanta elementi delle corali Alleluja e Santa Barbara - sono<br />
stati infatti raccolti i brani dedicati dai paternesi alla vergine. Una raccolta di grande valore, in<br />
grado di recuperare elementi della nostra tradizione che rischiavano di essere perduti.<br />
Ecco poi Il Comune informa, l’inserto curato in collaborazione con l’Ufficio stampa dell’Amministrazione<br />
comunale. In questo numero, ci occupiamo di sport e di tutte le iniziative che negli ultimi anni sono state<br />
realizzate per questo importante settore, e diamo spazio anche all’iniziative promosse dall’assessorato alle Pari<br />
opportunità e alla Protezione civile. L’inserto si chiude come sempre con la pagina dedicata all’attività del<br />
Consiglio comunale - parliamo della visita a Paternò del vicepresidente regionale Lino Leanza - e quella riservata<br />
all’Ama spa, che ha recentemente siglato un accordo con l’Asec trade di Catania.<br />
Nella rubrica dedicata ai personaggi del passato, Francesco Giordano, servendosi dell’aiuto di alcune testimonianze,<br />
traccia un ritratto della figura di padre Giuseppe Di Giovanni, ‘u parrineddu - chiamato così per via della sua<br />
statura - che ha lasciato il segno nella vita di moltissimi paternesi. Nella rubrica dedicata alle associazioni cittadine,<br />
Giorgio Cicciarella ci parla dell’attività delle Famiglie di Terra Santa, che assistono assistere stranieri e poveri,<br />
senza alcuna distinzione di genere, religione, estrazione sociale o culturale. Infine, Maria Gabriella Cirino ci<br />
parla delle tradizioni cittadine in uso per celebrare l’Immacolata concezione. All’interno del giornale, come di<br />
consueto, anche la rubrica fotografica di Orazio Oliveri.<br />
Vi auguriamo una piacevole lettura, ricordandovi che il prossimo numero del nostro periodico sarà in edicola<br />
con La Sicilia il 21 dicembre.<br />
I <strong>Paternesi</strong><br />
PK<br />
piedino interno mm 212 x mm 143,5<br />
B/N
3 I PATERNESI GIOVEDÌ 7 DICEMBRE 2006<br />
FAMIGLIA, SCUOLA<br />
E ISTITUZIONI<br />
di Mary Sottile<br />
INSIEME CONTRO IL BULLISMO<br />
L’assessore Saretto Gennaro<br />
PK<br />
piedino interno mm 212 x mm 70<br />
COLORE<br />
Secondo<br />
i nostri intervistati<br />
è questa la ricetta<br />
da seguire per<br />
arginare il discusso<br />
fenomeno<br />
Così come nel resto<br />
d’<strong>It</strong>alia, infatti, anche<br />
a Paternò si sono<br />
verificati episodi<br />
di violenza giovanile,<br />
ma come<br />
dimostrano iniziative<br />
come quella che<br />
ha dato vita<br />
a Casa Coniglio,<br />
si sta lavorando<br />
per evitare che<br />
in futuro possano<br />
ripetersi<br />
Le notizie hanno riempito<br />
le cronache nazionali,<br />
e non, delle ultime<br />
settimane. Gli atti<br />
di bullismo, commessi<br />
da giovanissimi, contro loro coetanei<br />
- ragazze e disabili - e contro<br />
i loro professori durante le ore di<br />
lezione, hanno improvvisamente<br />
acceso i riflettori su un problema,<br />
un fenomeno, che esprime il disagio<br />
sociale degli adolescenti.<br />
Passato il clamore per la diffu-
4 I PATERNESI GIOVEDÌ 7 DICEMBRE 2006<br />
sione dei video shock, in pochi si<br />
occupano ancora dell’argomento,<br />
come se il bullismo fosse semplicemente<br />
un fatto di cronaca, e non<br />
un fenomeno tristemente radicato<br />
nella nostra società da non sottovalutare.<br />
Ci siamo chiesti cosa sanno i<br />
giovani paternesi di bullismo, se<br />
abbiano mai assistito a tali, vili,<br />
atti. Se, in qualche modo, ne siano<br />
stati vittime anche indirette,<br />
e quali progetti in atto, da parte<br />
delle istituzioni, vi siano per contrastarlo.<br />
Per avere notizie più<br />
precise siamo andati in uno dei<br />
quartieri definiti “difficili” della<br />
città, quartiere Coniglio, e precisamente<br />
nel punto di ritrovo per<br />
tanti giovani: Casa Coniglio, dove<br />
da due anni ha sede un centro per<br />
lo sviluppo del progetto Apq Quartieri<br />
luoghi del cambiamento e<br />
delle opportunità.<br />
Parlare con loro, non si dimostra<br />
impresa facile, non perché siano<br />
ragazzi come in maniera superflua<br />
qualcuno li indica “a rischio”,<br />
tutt’altro. Al centro troviamo tanti<br />
studenti e lavoratori sempre impegnati,<br />
che si ritrovano insieme<br />
per divertirsi e scherzare.<br />
“Per me - afferma Pamela, 15<br />
anni, studentessa dell’Istituto tecnico<br />
commerciale Russo, di Paternò<br />
- i bulli sono ragazzi stupidi<br />
che agiscono solo per avere il consenso<br />
degli altri”.<br />
Marco, 17 anni, anche lui studente<br />
Agata Lopez<br />
del <strong>It</strong>c, dice: “il bullo non è un<br />
ragazzo sveglio. Agisce in questo<br />
modo perché è aizzato dal gruppo,<br />
si crede più furbo degli altri, ma<br />
in realtà non è così. Mi è capitato<br />
di assistere ad atti di bullismo,<br />
attraverso l’isolamento o la presa<br />
in giro di persone più deboli.<br />
Sono atti che non posso condividere”.<br />
Ha assistito a veri e propri<br />
atti di bullismo Piero, 18 anni,<br />
operaio: “il fenomeno esiste certamente<br />
anche qui, e posso affermarlo<br />
con certezza perché ho assistito<br />
più volte a situazioni di questo<br />
tipo, dove chi era preso di mira,<br />
veniva provocato e a volte anche<br />
picchiato”.<br />
Per Vincenzo, 19 anni, studente<br />
dell’Istituto agrario di Paternò:<br />
“sono atti vandalici da condannare.<br />
Non mi è mai capitato d’assistere<br />
o sentir parlare i miei amici di<br />
fatti del genere. Credo che il problema<br />
insista nel comprendere il<br />
limite tra fare lo spaccone e fare<br />
il bullo”. Il più grande del gruppo,<br />
Francesco di 22 anni, operaio,<br />
afferma di conosce personalmente<br />
ragazzi che agiscono di prepotenza.<br />
“Lo fanno - dice - principalmente<br />
per attirare l’attenzione. Sono<br />
comportamenti da vigliacchi, perché<br />
nella maggior parte dei casi le<br />
persone prese di mira non riescono<br />
a reagire.”<br />
Anche per Alessandro, 16 anni,<br />
studente del <strong>It</strong>c, sono da considerare<br />
“atti sbagliati. Io ho un cugi-<br />
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quarto di pagina<br />
mm 104 x mm 119<br />
no con la sindrome di down e mi<br />
seccherebbe molto sapere che<br />
qualcuno possa prendersi gioco di<br />
lui.”<br />
Sulla stessa posizione di condanna<br />
del bullismo, Andrea, 17 anni,<br />
operaio: “non ho mai visto atti di<br />
bullismo, ma sono certo che difenderei<br />
chi ne è vittima.”<br />
I ragazzi sembrano, dunque,<br />
tutti d’accordo nel condannare il<br />
bullismo e chi lo pratica. Risulta<br />
allora logico chiedersi cos’è che<br />
possa scatenare comportamenti di<br />
questo tipo.<br />
“È un fenomeno - evidenzia<br />
Agata Lopez, supervisore di Casa<br />
Coniglio, e direttrice del progetto<br />
Quartieri luoghi del cambiamento<br />
e delle opportunità - che nasce<br />
da un forte disagio sociale, anche<br />
a causa delle famiglie, spesso poco<br />
attente e poco sensibili alle esigenze<br />
dei ragazzi. Si deve capire<br />
che i giovani vogliono attenzione<br />
per esprimere le loro potenzialità,<br />
hanno bisogno di punti di riferi-<br />
PK<br />
piedino interno mm 212 x mm 70<br />
B/N<br />
mento. Casa Coniglio, per tanti di<br />
loro, rappresenta proprio questo,<br />
è la loro seconda casa. Lo dimostra<br />
il fatto che qui, a differenza di<br />
tante altre strutture, non è mai<br />
successo nulla, ne un furto ne un<br />
atto vandalico”.<br />
Punta sull’attenzione da dare ai<br />
ragazzi, anche Nunziella Musumeci,<br />
dell’associazione Arci, responsabile<br />
dell’accoglienza a Casa<br />
Coniglio e operatrice territoriale<br />
del centro, oltre che supervisore<br />
dei laboratori della legge 285.<br />
“I giovani - afferma - hanno<br />
bisogno di ascolto, e invece notiamo<br />
che spesso vengono abbandonati<br />
a se stessi. Si registra a volte<br />
anche una sorta di ‘inversione di<br />
ruoli’, con i genitori che vogliono<br />
fare i ragazzi e i giovani che si travestono<br />
da adulti.”<br />
Anche le istituzioni locali, scuola,<br />
chiesa e comune, si muovono per<br />
arginare e prevenire il fenomeno.<br />
“Combattere il bullismo - afferma<br />
Saverio Amato, preside della
5 I PATERNESI GIOVEDÌ 7 DICEMBRE 2006<br />
Sopra:<br />
Nunziella Musumeci<br />
A sinistra: i ragazzi<br />
e gli operatori<br />
di Casa Coniglio<br />
PK<br />
piedone interno mm 212 x mm 143,5<br />
COLORE<br />
scuola media Gion Battista<br />
Nicolosi - significa innanzitutto<br />
combattere la dispersione scolastica.<br />
Nella nostra scuola, da anni,<br />
cerchiamo di contrastare il fenomeno<br />
dell’abbandono, con numerosi<br />
progetti messi in atto. Purtroppo,<br />
non sempre otteniamo i<br />
risultati voluti e questo perché<br />
non sempre riusciamo ad avere la<br />
collaborazione dei genitori, pilastro<br />
fondamentale per la crescita<br />
dei ragazzi. Si riesce ad andare
6 I PATERNESI GIOVEDÌ 7 DICEMBRE 2006<br />
Sotto: Saverio Amato preside della scuola media<br />
Gion Battista Nicolosi<br />
avanti, a formare concretamente<br />
i ragazzi, soltanto se si lavora in<br />
sinergia.”<br />
Lavoro sinergico su cui punta<br />
anche l’assessorato alla Pubblica<br />
istruzione.<br />
“In occasione - afferma l’assessore<br />
al ramo Salvo Gelardi - della<br />
visita a Paternò del vicepresidente<br />
della Regione siciliana e assessore<br />
alla Pubblica istruzione, Lino<br />
Leanza, ho chiesto quali strategie<br />
intende attuare la Regione in<br />
merito a questo fenomeno. Da<br />
parte mia, penso di avviare una<br />
serie di attività, anche sportive,<br />
che possano mettere insieme i<br />
ragazzi diversamente abili e i<br />
normodotati. Perché gli ultimi<br />
capiscano che la diversità non è<br />
anormalità”.<br />
“Il bullismo - afferma don<br />
Gaetano Ceravolo, rettore del Santuario<br />
della Consolazione, punto<br />
di riferimento per tanti giovani -<br />
è una ricerca di protagonismo, un<br />
modo per dire ‘ci sono’, ‘io esisto’.<br />
Il fenomeno si combatte solo se si<br />
sta vicino ai ragazzi, riuscendo a<br />
L’assessore Salvo Gerardi<br />
farli esprimere in altri<br />
modi. Non è una battaglia<br />
sempre facile<br />
perché in alcuni casi,<br />
alla base, vi sono problemi<br />
anche locali e<br />
familiari. La condanna<br />
non sempre è la strada<br />
giusta. Bisogna, invece,<br />
farli riflettere sui<br />
loro atteggiamenti. Se<br />
si condannano possono<br />
pensare che a essere<br />
perseguiti siano i<br />
loro bisogni.”<br />
Combattere il fenomeno della<br />
dispersione scolastica è il primo<br />
Don Gaetano Ceravolo<br />
impegno da assumere anche per<br />
l’assessore alle Politiche giovanili,<br />
Nino Naso: “i ragazzi hanno bisogno<br />
di attenzione e del lavoro di<br />
tutte le istituzioni insieme. Non<br />
bisogna dimenticare che in questo<br />
senso, possono fare moltissimo<br />
anche lo sport e il volontariato”.<br />
Il Comune dimostra dunque il<br />
suo impegno nella realizzazione di<br />
diversi progetti: il già citato Quartieri<br />
luoghi del cambiamento e<br />
delle opportunità e le iniziative legate<br />
alle Leggi 285 e 328, rivolte<br />
sempre ai minori e seguite entrambe<br />
dall’assessorato alla Solidarietà<br />
sociale.<br />
“Paragono il bullismo - afferma<br />
Gaetano Laudani, assessore alle<br />
pari opportunità - agli atti di nonnismo<br />
che si verificavano in alcune<br />
caserme militari nel corso degli<br />
anni Ottanta del secolo scorso. In<br />
quel caso, si riuscì a eliminare il<br />
fenomeno con la repressione e l’<br />
PK<br />
quarto di pagina<br />
mm 104 x mm 119<br />
L’assessore Nino Naso L’assessore Gaetano Laudani<br />
educazione. Noi abbiamo investito<br />
tutte le nostre forze nell’educazione,<br />
seguendo costantemente gli<br />
oltre cento giovani che si ritrovano<br />
quotidianamente a Casa Coniglio”.<br />
Educare e insegnare sono quindi<br />
gli obiettivi principali.<br />
“Stiamo ottenendo grandi risultati<br />
- spiega l’assessore alla Solidarietà<br />
sociale, Saretto Gennaro -<br />
con il progetto d’educativa territoriale<br />
realizzato con i fondi della<br />
285, dove grazie al lavoro degli<br />
PK<br />
piedino interno mm 212 x mm 70<br />
B/N<br />
operatori siamo riusciti a riportare<br />
a scuola tanti ragazzi che evadevano<br />
l’obbligo scolastico”.<br />
Sono tante, dunque, le strade<br />
da percorrere, e che si stanno già<br />
seguendo, per arginare e prevenire<br />
il fenomeno. Un problema<br />
assai spinoso, che può essere però<br />
eliminato soltanto dalla collaborazione<br />
tra famiglia, scuola e istituzioni.
7 I PATERNESI GIOVEDÌ 7 DICEMBRE 2006<br />
PK<br />
mm 212 x mm 301<br />
B/N
8 I PATERNESI GIOVEDÌ 7 DICEMBRE 2006<br />
LA CITTÀ DEDICA UN DISCO<br />
ALLA SUA SANTA PATRONA<br />
di Salvo Spampinato<br />
Nel cd<br />
Un canto nel nome di Barbara<br />
- realizzato su iniziativa<br />
di don Antonello Russo<br />
e inciso dai cinquanta<br />
elementi delle corali<br />
Alleluja e Santa Barbara -<br />
sono stati raccolti<br />
i brani dedicati dai paternesi<br />
alla vergine<br />
Una raccolta di grande<br />
valore, in grado<br />
di recuperare elementi<br />
della nostra tradizione<br />
che rischiavano di essere<br />
perduti Quattordici canzoni, tre<br />
inni e due cantate. Il<br />
Nella pagina: in alto, la copertina<br />
del disco dedicato alla Santa; a destra,<br />
padre Antonello Russo<br />
patrimonio musicale<br />
degli ultimi due secoli<br />
dedicato a Santa<br />
Barbara rivive in un cd intitolato<br />
Un canto nel nome di Barbara,<br />
realizzato su iniziativa di don Antonello<br />
Russo e inciso dai cinquanta<br />
elementi delle corali Alleluja e<br />
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piedino interno mm 212 x mm 143,5<br />
COLORE
9 I PATERNESI GIOVEDÌ 7 DICEMBRE 2006<br />
Gloriosa t’affacci dai cieli<br />
o Barbara Santa di Dio<br />
volgendoti a noi con un pio<br />
sorriso d’amor.<br />
Tu buona a fedeli riveli<br />
il dolce mister di tua vita<br />
dall’alba gentile e fiorita<br />
di niveo candor.<br />
Tu sprezzi serena nel mondo<br />
promesse, lusinghe, tesori<br />
ti fai Sotto: degli eterni >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>><br />
splendori<br />
un mistico vel.<br />
Ti balza dal cuore giocondo<br />
la fede nell’estasi canta<br />
la gloria alla triade Santa<br />
delizia del ciel.<br />
Santa Barbara.<br />
Un patrimonio<br />
di<br />
inestimabile<br />
valore, quasi del tutto dimenticato,<br />
tranne che per uno sparuto<br />
numero di fedeli i quali ne hanno<br />
mantenuto la memoria attraverso<br />
la tradizione orale. Riscoperti<br />
dai responsabili delle corali della<br />
parrocchia dedicata alla patrona<br />
paternese, gli antichi spartiti<br />
adesso sono a disposizione di<br />
quanti vogliano ascoltare le musiche<br />
e le parole che illustri paternesi<br />
hanno scritto in passato per<br />
ringraziare l’intercessione della<br />
Santa.<br />
“La realizzazione di questo<br />
cd - spiega don Antonello Russo,<br />
parroco della chiesa di Santa<br />
Barbara - è frutto di un mio desiderio,<br />
nato affinché in futuro non<br />
vada perduto un così grande<br />
patrimonio musicale, espressione<br />
della devozione alla Santa. Per<br />
questo ringrazio le corali che<br />
hanno inciso il cd in chiesa, spesso<br />
prolungando l’impegno sino<br />
a tarda sera, e il complesso bandistico<br />
Città di Paternò diretto dal<br />
GLORIOSA<br />
Alessandro<br />
Messina<br />
(G. Nannini)<br />
Divina fiorisce la speme<br />
di tra le tue spine e il pianto<br />
irraggi dal volto l’incanto<br />
d’eccelsa beltà.<br />
La morte il tuo cuore non teme<br />
dei Santi la morte è preziosa<br />
al giglio tu intrecci la rosa<br />
di tua carità.<br />
O vergine, o martire, o stella<br />
dei cuori che san le tempeste<br />
se fiero il maligno ne investe<br />
soccorrici tu.<br />
O Barbara, o mite sorella<br />
difendici ora e nell’ora<br />
di morte perché sia l’aurora<br />
di vita lassù.<br />
maestro Barbaro Finocchiaro, che<br />
ha partecipato all’incisone dell’inno<br />
Fu di Barbara e delle cantate<br />
dei mulinari e dei muratori”.<br />
Il disco, reperibile nella parrocchia<br />
di Santa Barbara, è diviso in<br />
tre sezioni. La prima raccoglie i<br />
canti chiamati comunemente<br />
canzoncine, che vengono eseguite<br />
durante la quindicina - i quindici<br />
giorni che precedono il quattro dicembre<br />
- e nel triduo - i tre giorni<br />
finali della quindicina. La seconda<br />
sezione include tre inni: Salve o<br />
Diva, il più antico, Gloriosa, diffuso<br />
anche in altri centri etnei, e il<br />
già citato Fu di Barbara, chiamato<br />
anche ‘u vintottu di Santa Barbara<br />
e composto per ricordare lo<br />
scampato pericolo dopo il terremoto<br />
del 28 dicembre 1908. Infine<br />
la terza sezione racchiude le<br />
due tradizionali cantate popolari<br />
Kay Spampinato<br />
PK<br />
quarto di pagina<br />
mm 104 x mm 119<br />
B/N<br />
dei poetiche, ma espressione puramente<br />
musicale attraverso cui<br />
emerge lo stato d’animo del compositore.<br />
“Si pensi - precisa la Spampinato<br />
- alla presenza di più versioni<br />
musicali scritte per lo stesso<br />
testo”.<br />
I compositori, infatti, solevano<br />
lasciar traccia del proprio passaggio<br />
scrivendo nuove musiche da<br />
adattare ai testi prescritti. Per<br />
questo motivo, nel cd è possibile<br />
ascoltare differenti versioni di<br />
alcune canzoni tra cui l’inno<br />
Salve o Diva musicato in tre modi<br />
diversi. Ma non sono soltanto le<br />
peculiarità stilistiche a caratterizzare<br />
il patrimonio musicale in<br />
onore della Santa patrona.<br />
“Nonostante le canzoni appartengano<br />
a periodi storici diversi<br />
- spiega Giuseppe Mirenda - alcuni<br />
elementi risultano comuni all’<br />
intero repertorio. Leggendo i testi<br />
delle canzoncine è palpabile il<br />
senso di profonda difficoltà, mate-<br />
PK<br />
piedino interno mm 212 x mm 70<br />
B/N<br />
riale e spirituale, che accomunava<br />
la gente di Paternò. Nelle canzoni<br />
emerge l’accorata invocazione alla<br />
Santa, che già in passato aveva<br />
dato prova di avere a cuore le sorti<br />
del popolo paternese”.<br />
Espressioni quali Barbara proteggi<br />
gli orfanelli derelitti, le<br />
famiglie desolate Tu conforta e<br />
sostieni e proteggi il popol nostro<br />
sempre devoto a Te, raccontano<br />
di una Paternò ferita, povera, tormentata<br />
che invoca trepidante il<br />
soccorso di Barbara.<br />
“Purtroppo però - riprende Messina<br />
- non vi è più nessun artista<br />
disposto spontaneamente a comporre<br />
forme d’arte in onore di<br />
Santa Barbara. Ciò che abbiamo è<br />
giunto sino a noi perché in passato<br />
alcuni concittadini si ricordarono<br />
del soccorso prestato dalla<br />
Santa, oggi questo rapporto fra<br />
gli artisti e il culto è praticamente<br />
scomparso”.<br />
continua a pagina 11
10 I PATERNESI GIOVEDÌ 7 DICEMBRE 2006<br />
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Colore
11 I PATERNESI GIOVEDÌ 7 DICEMBRE 2006<br />
segue da pagina 9<br />
SALVE O DIVA<br />
(A. Barbagallo)<br />
Salve o Diva i tuoi portenti sfolgoraron<br />
in questa terra sei tutela delle genti<br />
la cui prece t’invocò.<br />
Da te vinto andò sotterra chi la fede mulinari e dei<br />
muratori, suddivise ognuna in tre parti: introduzione,<br />
preghiera e cabaletta.<br />
“Fino a qualche anno fa - spiega Alessandro Messina,<br />
responsabile della corale dedicata alla patrona di<br />
Paternò - nessuno conosceva gli spartiti di queste<br />
canzoni, tanto che le poche ancora recitate provenivano<br />
dalla tradizione orale dei fedeli”.<br />
Un vuoto nella storia religiosa della città colmato grazie<br />
alla ricerca dei testi e la trascrizione degli spartiti<br />
compiuta dal 1998 a oggi.<br />
“Il fatto - afferma Giuseppe Mirenda, responsabile della<br />
corale Alleluia e trascrittore degli spartiti - che alcune<br />
canzoni non siano state eseguite per cinquant’anni ha<br />
complicato molto la nostra ricerca. Il nostro lavoro è<br />
partito praticamente da zero, e l’unico modo per<br />
recuperare gli spartiti era ascoltare le registrazioni<br />
passate e scriverne le note”.<br />
L’opera di ricerca che da diversi anni interessa i responsabili<br />
delle corali non ha lesinato sorprese.<br />
“In questi anni - continua Mirenda - abbiamo trovato<br />
i testi di alcune canzoncine come Salve o Diva e Qui<br />
di Barbara a Tremestieri etneo, mentre la cantata<br />
dei mulinari è stata ritrovata per puro caso nella chiesa<br />
di Santa Rita. Inoltre, nonostante il recupero del<br />
patrimonio musicale sia quasi completo, all’appello<br />
mancano ancora alcune opere. Basti pensare che si ha<br />
L’undici dicembre, giorno dell’<br />
ottava, anche l’arcivescovo Salvatore<br />
Gristina si recherà a Paternò<br />
per onorare il culto della Santa<br />
patrona paternese. Per tale evento<br />
le corali della parrocchia dedicata<br />
a Barbara si uniranno nuovamente<br />
per animare la funzione liturgica<br />
A destra:<br />
Giuseppe Mirenda<br />
conoscenza di una seconda versione dell’inno Gloriosa,<br />
ancora inedita a Paternò”.<br />
Delle canzoni in onore della Santa patrona è possibile<br />
apprezzare lo stile sottolineandone le peculiarità.<br />
“Il repertorio musicale in onore della Santa - afferma<br />
il maestro Kay Spampinato, organista della chiesa<br />
della patrona - non è riconducibile a uno stile<br />
predominante, ma piuttosto a un principio formale<br />
generico che si manifesta principalmente nell’uso della<br />
tecnica polifonica”.<br />
La volontà di interpretare in modo personale il testo<br />
poetico e di esprimere intensamente la devozione a<br />
Santa Barbara, ha determinato la creazione di forme<br />
musicali che spesso non sono conseguenza di quelle<br />
profanò.<br />
Tu rintegri, tu ravvivi quella fede è santo zelo<br />
che dal cielo a noi deriva, che di te si ricordò.<br />
Chiara figlia del Vangelo da Te vinto il mondo andò.<br />
Al Dio sommo Trino e Uno fosti o Diva, ognor fedele<br />
nelle veglie e nel digiuno tu gradisti al re dei re e le<br />
umane corruttele tu vincesti con la fè.<br />
Nostra diva tu ci rendi della fede difensori, quella pace a<br />
noi discenda che più bella ognor ti fè, e le rose, i gigli e<br />
i fiori consacriamo o diva a te.<br />
O pudica verginella, o di Cristo pura amante o diletta<br />
sposa è bella del divino Redentor. Con intrepido<br />
sembiante sostenesti il casto amor.Verginella nostra diva<br />
tu ci rendi casti e puri quell’amore in noi ravviva che fu<br />
figlio del pudor. Serberem per te sicuri di purezza il bel<br />
candor.<br />
Fu di Barbara il bel nome che ci rese invitti e forti e per<br />
lei fur vinte e dome l’empie forze di satan. E le patrie<br />
sacre sorti fur devote al Vatican. E dei padri l’alma fede<br />
del Vangelo il sacro amore questa terra ognor possiede,<br />
con la messa Cristo nostra salvezza<br />
di monsignor Marco Frisina.<br />
Così come avvenuto per l’incisione<br />
del cd ancora una volta i fe-<br />
PK<br />
piedino interno mm 212 x mm 143,5<br />
B/N<br />
taccia intanto ogni profan. Che la diva in tutte l’ore<br />
guida il senno e pur la man.<br />
Dal paterno sdegno e ira lacerata pesta oppressa, Ella<br />
tace e se sospira volge gli occhi al Redentor e la fede<br />
ognor confessa dell’empio al regnantor. O possente diva<br />
e santa, o gran vergine costante te la patria ognor<br />
decanta alta gloria e santo onor. Ed all’ara tua dinante<br />
ti consacra l’arma e il cor.<br />
Nei tormenti invitta e forte qual colonna di porfido,<br />
e latina fu la coorte che a te vinta ritornò. Ogni terra<br />
e ogni lido il tuo nome ricordò. Del martirio i gran<br />
tormenti sostenesti o gloriosa e quei perfidi strumenti<br />
la tua fede disprezzò, ti volgesti a noi pietosa quando<br />
il tuono rimbombò.<br />
Deh tu Barbara proteggi gli orfanelli derelitti, i perplessi<br />
guida e reggi della fede nel sentier.Tu patrona degli<br />
afflitti di salute astro forier. Le famiglie desolate tu<br />
conforta e tu sovvieni e dell’alme abbandonate sii tu<br />
guida e sii nocchier. O gran diva deh trattieni chi<br />
combatte il santo ver.<br />
deli canteranno uniti nel nome di<br />
Barbara.
12 I PATERNESI GIOVEDÌ 7 DICEMBRE 2006<br />
PK<br />
mm 212 x mm 301<br />
Colore
13 I PATERNESI GIOVEDÌ 7 DICEMBRE 2006<br />
Personaggi di ieri<br />
QUEL PARRINEDDU<br />
CHE SEGNÒ LA VITA<br />
DI TANTI PATERNESI<br />
A pochi mesi dalla sua morte,<br />
vogliamo ricordare padre Giuseppe Di Giovanni,<br />
sacerdote che rappresentò una vera e propria<br />
guida per molti nostri concittadini<br />
Sono trascorsi quasi sei<br />
mesi dalla scomparsa di<br />
padre Giuseppe Di Giovanni,<br />
prevosto emerito<br />
di Paternò scomparso<br />
lo scorso 22 giugno. A così breve<br />
distanza, e dopo le tante commemorazioni<br />
che hanno seguito la<br />
sua dipartita, sono ancora numerosi<br />
i paternesi che chiedono si<br />
ricordi nuovamente la figura di<br />
questo sacerdote tanto amato.<br />
Padre Di Giovanni era nato a<br />
Paternò il 24 gennaio del 1925, ed<br />
entrò giovanissimo nel Seminario<br />
di Catania. Lì fece i suoi studi di<br />
teologia, orientati alla letteratura,<br />
alla storia e all’arte, conclusi con<br />
l’ordinazione sacerdotale avvenuta<br />
il 24 ottobre del 1948. Dapprima<br />
si dedicò all’insegnamento nello<br />
stesso Seminario, quindi fu viceparroco<br />
a Pisano Etneo. Ritornò<br />
presto a Paternò, dove fu viceparroco<br />
nella chiesa dell’ex Monastero,<br />
occupandosi dell’assistenza<br />
spirituale dei giovani universitari<br />
della Fuci. Questo periodo, assai<br />
fecondo ed entusiasmante, segnò<br />
positivamente la maturazione della<br />
personalità di numerosi giovani,<br />
impegnati in ambiti fondamentali<br />
della società paternese.<br />
Successivamente fu assistente<br />
delle Orsoline e, specialmente, insegnante<br />
nelle scuole pubbliche,<br />
dove formò generazioni di giovani<br />
paternesi che lo ricordano come<br />
un educatore mite, profondo e<br />
nello stesso tempo incisivo, capace<br />
di cogliere gli interessi dei giovani,<br />
e spronarli nel dialogo a un<br />
confronto intelligente<br />
con se stessi e gli altri.<br />
Nel 1974 fu chiamato<br />
alla guida della comunità<br />
parrocchiale di<br />
Santa Barbara. Un<br />
evento, quest’ultimo,<br />
che padre Di Giovanni<br />
accettò con grande trepidazione,<br />
ma soprattutto<br />
con umile obbedienza.<br />
Restò a Santa<br />
Barbara per 16 anni,<br />
dove svolse il suo ministero<br />
sacerdotale con<br />
instancabile entusiasmo.<br />
Nel 1990, infine, fu<br />
nominato prevosto<br />
parrocco di Paternò.<br />
Un ruolo grazie a cui padre Di<br />
Giovanni si pose nuovi e ambiziosi<br />
obiettivi, primo fra tutti<br />
la riapertura al culto di Santa<br />
Maria dell’Alto, l’antica Matrice di<br />
Paternò che sorge sul Colle, all’<br />
epoca già abbandonata da decenni<br />
e ridotta a uno spoglio monumento.<br />
PK<br />
piedino interno mm 212 x mm 143,5<br />
COLORE<br />
Nel 1997, già molto anziano,<br />
lasciò l’incarico di prevosto parroco,<br />
ma continuò a occuparsi della<br />
Matrice. Infine, negli ultimi anni<br />
della sua vita, si dedicò alla piccola<br />
chiesa di San Gaetano, il luogo<br />
dove molti anni prima, il piccolo<br />
Giuseppe aveva incontrato padre<br />
Salvatore Costa. Un luogo, quindi,
14 I PATERNESI GIOVEDÌ 7 DICEMBRE 2006<br />
Personaggi di ieri<br />
segue da pagina 13<br />
strettamente legato alla sua vocazione<br />
sacerdotale.<br />
Nel giugno scorso, appresa la<br />
notizia della sua scomparsa, molti<br />
Egli fu chiamato:<br />
un giorno lontano<br />
cinquanta anni<br />
or sono.<br />
“Tu sarai mio<br />
ministro<br />
- gli disse -<br />
e a Te affido<br />
la verità<br />
della mia parola”.<br />
“I fanciulli,<br />
i giovani<br />
Ti affido.<br />
Tu sarai<br />
loro amico,<br />
padre,<br />
maestro”.<br />
“Sarai mio pastore<br />
e porterai il<br />
mio gregge<br />
a pascolare<br />
nei fertili campi<br />
dell’amore”.<br />
“I fanciulli,<br />
PREGHIERA<br />
paternesi hanno detto addio a un<br />
pezzo della storia ecclesiale della<br />
città e, come ha affermato padre<br />
Salvatore Alì, attuale prevosto di<br />
Paternò: “Ci resta il ricordo indelebile<br />
di un piccolo grande<br />
uomo innamorato<br />
di<br />
Per comprendere meglio la figura di padre Di Giovanni, vi proponiamo<br />
anche questa preghiera, realizzata dall’avvocato Turi Asero in occasione<br />
del cinquantesimo anniversario di sacerdozio del prete paternese.<br />
i giovani<br />
ti seguiranno”.<br />
“Indicherai loro<br />
la strada<br />
della vita,<br />
quella che porta<br />
nel luogo<br />
della Luce”.<br />
“Sarai mio fedele<br />
servitore”.<br />
E così fu.<br />
I fanciulli<br />
e i giovani<br />
Lo seguirono,<br />
tutti si nutrirono<br />
nei fertili campi<br />
dell’amore,<br />
a tutti indicò<br />
la Strada.<br />
Fu fedele<br />
ambasciatore<br />
della Verità.<br />
Oggi quei giovani e<br />
fanciulli<br />
sono padri,<br />
il gregge che Lui<br />
ha pascolato<br />
è sparso,<br />
ma ognuno,<br />
negli affanni<br />
della vita,<br />
cerca e trova<br />
sollievo<br />
nei fertili campi<br />
dell’amore.<br />
Fai, o Signore,<br />
che Lui possa<br />
per lunghi, lunghi<br />
anni ancora<br />
essere testimone<br />
del Tuo amore.<br />
Quei fanciulli e<br />
quei giovani<br />
che Tu gli hai<br />
affidato<br />
hanno bisogno<br />
ancora<br />
di Lui.<br />
Gesù, appassionato<br />
dell’<br />
uomo, cultore<br />
della bellezza,strenuodifensore<br />
e valorizzatore<br />
delle<br />
ricchezze e<br />
delle bellezze<br />
della nostra<br />
Paternò”.<br />
Lo ricorda<br />
anche il dottor<br />
Carmelo<br />
Caruso, ex<br />
dirigente<br />
della Fuci e<br />
uno dei tanti<br />
discepoli<br />
spirituali di<br />
padre Di Giovanni.<br />
“Lo chiamavamoaffettuosamente<br />
‘u parrineddu<br />
- ricorda -<br />
per via della<br />
sua statura,<br />
ma per molti<br />
giovani paternesi è stato sempre<br />
grande. Fu una guida in un periodo<br />
di inquietudini e di profondi<br />
cambiamenti che culminarono in<br />
quel movimento denso di fermenti<br />
che prese il nome di Sessantotto.<br />
La sua scomparsa evoca emozioni<br />
in tutti quelli che lo ebbero come<br />
compagno di viaggio e amico,<br />
quando la giovinezza spavalda, ma<br />
fragile e incerta, aveva bisogno di<br />
sostegno e di guida”.<br />
Un filo invisibile, come afferma<br />
Caruso, lega tutti i membri dell’ex<br />
Fuci, anche se di età e di appartenenze<br />
diverse.<br />
“Un legame sottile - riprende -<br />
sempre ricompostosi in occasione<br />
di varie ricorrenze, in grado di<br />
riportarci a vivere storie e ricordi<br />
lontani, così come inevitabilmente<br />
avviene quando un distacco,<br />
pur previsto, sospinge energicamente<br />
indietro pensieri e affetti”.<br />
“Il piccolo prete - aggiunge -<br />
non aveva una grande oratoria,<br />
ma comunicava così in profondità<br />
che ci ha lasciato una comune<br />
eredità. Ci ha insegnato il rifiuto<br />
di ogni moralismo e di ogni formalità,<br />
così come il rispetto dell’<br />
altro nella sua diversità ontologica.<br />
A dialogare e a non violare le<br />
regole del dibattito, riservando una<br />
corsia preferenziale a chi aveva<br />
opinioni anche contrastanti. Ci ha<br />
detto di confrontarci con gli altri<br />
(tanti congressi nazionali e tanti<br />
inviti a persone importanti per<br />
PK<br />
piedino interno mm 212 x mm 143,5<br />
B/N<br />
Sotto: il prospetto della matrice di Paternò<br />
cultura e ingegno). Ci ha insegnato<br />
che la vita è semplice e le grandi<br />
costruzioni mentali a volte non<br />
servono. Tutto in quella sede di<br />
Santa Margherita, là dove sono<br />
sorte tante amicizie e qualche<br />
amore”.<br />
Con padre Di Giovanni è andato<br />
via qualcosa di molto importante.<br />
“Ma molto altro - conclude<br />
Caruso - ci rimane e accomuna<br />
quanti lo hanno conosciuto, indipendentemente<br />
dalle diversità<br />
individuali e dalle direzioni verso<br />
cui ognuno di noi successivamente<br />
è andato. A casa sua c’è un album<br />
che mi aveva mostrato: dentro ci<br />
siamo tutti noi, ridenti e spensierati.<br />
Ogni foto è densa di significati<br />
e di storia: la sua storia, la nostra<br />
storia”.<br />
FRANCESCO GIORDANO
15 I PATERNESI GIOVEDÌ 7 DICEMBRE 2006<br />
Club e associazioni<br />
FAMIGLIE DI TERRA SANTA:<br />
UN GRANDE AIUTO<br />
PER CHI NE HA BISOGNO<br />
I volontari del sodalizio lavorano sul nostro<br />
territorio per assistere stranieri e poveri,<br />
senza alcuna distinzione<br />
di genere, religione,<br />
estrazione sociale o culturale<br />
Qualcuno li definisce<br />
invisibili. Vivono ai<br />
margini della società,<br />
ignorati, spesso<br />
volontariamente, dai<br />
più. Sono tanti, tantissimi,<br />
gli extra-comunitari che, soprattutto<br />
nel periodo invernale, soggiornano<br />
nel territorio cittadino<br />
con la speranza di risparmiare<br />
poche centinaia di euro da inviare<br />
alle proprie famiglie rimaste nelle<br />
PK<br />
piedino interno mm 212 x mm 143,5<br />
COLORE<br />
nazioni d’origine. Magari con la<br />
segreta ambizione di rimanere<br />
dalle nostre parti, per vivere una<br />
vita più dignitosa. Sono figli del<br />
terzo mondo e nella maggior parte<br />
dei casi, hanno un’unica caratteristica<br />
che li accomuna: la voglia<br />
di riscatto. Una prospettiva che<br />
spesso gli viene brutalmente preclusa,<br />
poiché le condizioni di<br />
lavoro cui sono spesso assoggettati<br />
sono davvero inumane. Turni
16 I PATERNESI GIOVEDÌ 7 DICEMBRE 2006<br />
Club e associazioni<br />
pazzeschi nella campagne, con<br />
dieci, dodici ore di lavoro filate<br />
per dieci, quindici euro di paga,<br />
più che un abuso l’annientamento<br />
di corpo e anima. Ma le difficoltà<br />
non finiscono con il lavoro perché<br />
molto spesso questi extra-comunitari<br />
sono costretti a riposarsi in<br />
case di campagna abbandonate,<br />
dove nessuno sarà costretto a<br />
vederli soffrire, con le ossa indolenzite,<br />
inzuppate di pioggia e<br />
vento gelido.<br />
Per fortuna, anche nella nostra<br />
città, c’è chi questa realtà non<br />
vuole ignorarla. Tra questi, i volontari<br />
dell’associazione di estrazione<br />
cattolica Famiglie di Terra Santa,<br />
da tempo impegnati nell’assistenza<br />
di stranieri, poveri e diseredati,<br />
senza alcuna distinzione di genere,<br />
religione, estrazione sociale o<br />
culturale. Un impegno immane,<br />
tanti e tali sono le emergenze cui<br />
sono costretti a far fronte, confidando<br />
soltanto sulle loro forze,<br />
sulla loro capacità organizzative.<br />
Basti pensare che lo scorso inverno,<br />
da dicembre ad aprile, hanno<br />
offerto un pasto caldo e un letto a<br />
moltissimi extra-comunitari. Il<br />
passa parola, poi, aveva fatto il<br />
resto, facendo giungere a Paternò<br />
molti stranieri provenienti dai<br />
paesi limitrofi, che nella nostra<br />
città cercavano un aiuto. Alla fine<br />
erano circa un centinaio.<br />
A segnalarci gli sforzi compiuti<br />
dall’associazione la dottoressa Maria<br />
Concetta Caruso, che si occupa<br />
di Sviluppo e cooperazione.<br />
“Chi - dice -, come ho fatto io lo<br />
scorso anno, ha frequentato<br />
Famiglie di Terra Santa si rende<br />
conto che ci sono realtà per cui<br />
non c’è bisogno di immaginare<br />
mondi lontani, altre culture: la<br />
miseria, la fame sono lì, se vuoi,<br />
puoi allungare la mano e toccarle<br />
da vicino, puoi darle un nome.<br />
Questa associazione accoglie incondizionatamente<br />
le persone nella<br />
loro integrità. Il centro è una porta<br />
aperta sul territorio, che incontra<br />
le persone che vivono in uno stato<br />
di disagio”.<br />
La Caruso, da esperta in materia,<br />
fa notare come con l’allargamento<br />
dell’Unione Europea gli Stati si<br />
sono trovati a fronteggiare flussi<br />
migratori permanenti, con il consolidamento<br />
del modello di migrazione<br />
circolare per motivi economici,<br />
caratterizzata da brevi regolari<br />
soggiorni all’estero per piccoli<br />
commerci e lavori occasionali nell’<br />
agricoltura e nell’edilizia. Un ulteriore<br />
passaggio si è poi verificato<br />
nel 1991, con la soppressione dei<br />
visti di ingresso da parte dei Paesi<br />
dell’area di Schengen: ciò ha<br />
determinato un’ondata migratoria<br />
permanente.<br />
“Nel caso del centro Famiglie di<br />
Terra Santa - aggiunge - coloro<br />
che lo frequentano sono per lo più<br />
lavoratori agricoli, a Paternò per<br />
effettuare lavori stagionali. Ne ho<br />
conosciuto molti e con ognuno di<br />
loro è nato un rapporto bellissimo.<br />
Ho imparato a conquistarmi<br />
la loro fiducia e ognuno di loro mi<br />
ha aperto il cuore. Come nel caso<br />
di una giovane marocchina, laureata<br />
in lingue e letteratura francese<br />
e con un dottorato alle spalle.<br />
Colta e intelligente come tanti<br />
altri, che sono nel nostro Paese<br />
non soltanto per cercare un pezzo<br />
di pane ma qualcosa di più. Proprio<br />
in questa fase dovrebbero<br />
intervenire le Istituzioni per supportare<br />
il lavoro di prima accoglienza<br />
fatto dall’associazione, che<br />
attualmente opera solo con le proprie<br />
forze. Nessuno può ignorare<br />
il fenomeno. Servono progetti che<br />
creino le condizioni per un’inte-<br />
PK<br />
quarto di pagina<br />
mm 104 x mm 119<br />
B/N<br />
grazione culturale,<br />
altrimenti il rischio è<br />
che questa gente resti<br />
ai margini della società”.<br />
A guidare l’associazione<br />
due diaconi<br />
paternesi, Giuseppe<br />
Patanè e Salvatore<br />
Mazzamuto.<br />
“Il discorso sugli immigrati<br />
- spiega Mazzamuto<br />
-, in apparenza<br />
complesso, è in<br />
realtà assai semplice:<br />
se riuscissimo a riconoscere<br />
nell’altro una<br />
persona uguale a noi,<br />
tutti i problemi si risolverebbero:<br />
l’accoglienza, l’ospitalità, la questione<br />
culturale e quella religiosa,<br />
l’integrazione.<br />
È questa l’unica linea di condotta<br />
che spinge la nostra associazione<br />
ad andare avanti, a costo di<br />
sacrifici non indifferenti. Quando<br />
si parla di carità e di accoglienza il<br />
PK<br />
piedino interno mm 212 x mm 70<br />
B/N<br />
A sinistra:<br />
Maria Concetta<br />
Caruso<br />
nostro cuore deve essere grande,<br />
diversamente si rischia di fare discorsi<br />
sterili che non si traducono<br />
in atti concreti”.<br />
Intanto, i volontari si stanno<br />
preparando per affrontare un<br />
altro inverno al servizio dei più<br />
bisognosi: a partire da questo<br />
mese, infatti, offriranno un pasto<br />
caldo giornaliero a chi ne farà richiesta.<br />
Chi volesse dare un aiuto<br />
all’associazione Famiglie di Terra<br />
Santa può contattare i volontari<br />
nell’ex istituto delle Orsoline, in<br />
via Vittorio Emanuele.<br />
GIORGIO CICCIARELLA
17 I PATERNESI GIOVEDÌ 7 DICEMBRE 2006<br />
IL COMUNE INFORMA<br />
I PATERNESI<br />
con la collaborazione dell’Ufficio stampa del Comune di Paternò e l’Ama Spa<br />
Il Comune, attraverso interventi mirati,<br />
ha sempre favorito lo sviluppo delle attività agonistiche cittadine<br />
Failla: un appoggio non soltanto per le discipline più popolari,<br />
come per esempio il calcio, ma anche per quelle<br />
considerate minori, che meritano sempre<br />
grande rispetto<br />
Èindubbia la valenza<br />
formativa che riveste<br />
lo sport nella crescita<br />
dei giovani, nonché<br />
l’importanza dell’attività<br />
fisica per la salute di un individuo,<br />
qualsiasi sia la sua età.<br />
Come ogni pubblica amministrazione<br />
che si rispetti, anche il<br />
Comune di Paternò ha ben compreso<br />
questo principio, favorendo<br />
in questi ultimi anni e in diversi<br />
modi, la crescita delle realtà sportive<br />
cittadine.<br />
“Ritengo che lo sport - afferma<br />
il sindaco Pippo Failla - riesca a<br />
svolgere un ruolo fondamentale<br />
nella formazione umana dei giovani.<br />
Pertanto, la mia amministrazione<br />
ha sempre agevolato le<br />
diverse realtà sportive paternesi,<br />
rappresentate dalle numerose società<br />
che operano nel nostro territorio.<br />
Quando parlo di sport, non<br />
mi riferisco solamente alle attività<br />
GRANDE ATTENZIONE<br />
NEI CONFRONTI<br />
DI TUTTI GLI SPORT<br />
più popolari, quale per esempio il<br />
calcio, ma anche ai cosiddetti<br />
sport ‘minori’, che sono invece<br />
altrettanto importanti. Credo che<br />
queste società sportive vadano<br />
seguite ancora con più attenzione,<br />
così come le stesse strutture sportive<br />
comunali devono essere potenziate<br />
ulteriormente”.<br />
In questi anni, il Comune ha<br />
lavorato, attraverso interventi<br />
mirati, sull’ammodernamento di<br />
alcuni degli spazi già esistenti, ma<br />
altro resta ancora da fare, come<br />
per esempio la realizzazione di un<br />
nuovo palazzetto dello sport.<br />
Intanto, Paternò sta per avere<br />
finalmente la sua piscina comunale,<br />
e questo dopo tanti anni di<br />
progetti e promesse caduti nel<br />
vuoto. Si tratta di un ulteriore<br />
obiettivo centrato dall’amministrazione<br />
Failla, un’importante<br />
struttura con diverse vasche e servizi,<br />
un modernissimo edifico che<br />
i paternesi già ammirano percorrendo<br />
il nuovo incrocio tra corso<br />
<strong>It</strong>alia e via Nazario Sauro. Praticamente<br />
un impianto già ultimato<br />
e di prossima consegna alla città,<br />
che potrebbe essere attivo già nella<br />
prossima primavera.<br />
“Tengo a precisare - riprende<br />
Failla -, che all’epoca dell’insediamento<br />
della mia amministrazione,<br />
ho trovato una realtà tutt’altro<br />
che confortante, con strutture<br />
sportive che versavano in pessime<br />
condizioni, se non addirittura fatiscenti.<br />
È il caso, per esempio, del<br />
campo di calcio Totuccio Bottino,<br />
o dei campi da tennis. Abbiamo<br />
pertanto effettuato lavori di risanamento<br />
sia al Bottino che in<br />
alcune infrastrutture del campo<br />
dell’Ardizzone, senza dimenticare<br />
la realizzazione di nuove palestre<br />
in alcune scuole comunali”.<br />
“Sono innumerevoli - interviene<br />
l’assessore allo Sport, Nino<br />
Naso - le attività che contraddistinguono<br />
l’attività del mio assessorato.<br />
In particolare, si è posta<br />
attenzione alle attività di base e, a<br />
tal proposito, è stato deliberato<br />
un regolamento dei contributi<br />
finalizzato a privilegiare le società<br />
che incentivano lo sport come<br />
momento di aggregazione, comunicazione<br />
e fenomeno sociale”.<br />
L’Amministrazione, insomma, ha<br />
cercato di dare il proprio apporto<br />
a tutte le realtà sportive paternesi.<br />
“Il baseball - aggiunge Naso -,<br />
il softball, la pallavolo, la pallacanestro,<br />
il tennis, il ciclismo, l’atletica<br />
leggera, la squadra femminile<br />
di calcio, le arti marziali, seguendo<br />
con particolare attenzione le<br />
vicende del Paternò Calcio. Una<br />
squadra che, con grandi sacrifici,<br />
insieme al nuovo sponsor, i tifosi<br />
e i dirigenti, siamo riusciti a riportare<br />
in serie D”.<br />
“Il mondo dello sport paternese<br />
- conclude -, grazie alle numerose<br />
realtà giovanili e alla presenza di<br />
tante società, rappresenta una<br />
forte e variegata componente sociale<br />
del nostro territorio. Con queste<br />
squadre e società l’Amministrazione<br />
comunale interagisce. Dove<br />
possiamo interveniamo con contributi,<br />
e i nostri sportivi sono sempre<br />
presenti, con partite e tornei,<br />
nei momenti di festa per l’intera<br />
città, quali il Carnevale, il Natale o<br />
la festa di Santa Barbara”.<br />
Francesco Giordano<br />
Addetto stampa<br />
Comune di Paternò
18 I PATERNESI GIOVEDÌ 7 DICEMBRE 2006<br />
Due punti fondamentali per la città su cui<br />
si concentreranno le forze dell’assessore comunale Gaetano Laudani<br />
LOTTA PER LE PARI OPPORTUNITÀ<br />
E LA CHIESA DI SANTA CATERINA<br />
Sarà organizzato<br />
un convegno<br />
in occasione dei sessant’anni<br />
dell’istituzione del voto alle donne<br />
e un’esposizione dal titolo<br />
Mostra artigianale femminile<br />
L’assessore Laudani<br />
Riflettori puntati anche sul recupero<br />
del settecentesco sacro edificio,<br />
che come denunciato da più parti<br />
- Comune compreso -<br />
è stato abbandonato<br />
a sé stesso<br />
Una mostra e un convegno.<br />
Gaetano Laudani,<br />
assessore comunale alle<br />
Pari opportunità e<br />
alla Protezione civile,<br />
lancia l’iniziativa: porre l’accento<br />
sulla “questione femminile” provando<br />
a comprendere se anche<br />
dalle nostre parti si è davvero<br />
affermato il principio secondo cui<br />
i due necessitano di uguali diritti<br />
e doveri dinanzi a un contesto che<br />
abbraccia la vita di ogni giorno.<br />
“L’iniziativa - afferma Laudani -<br />
prende spunto dalla celebrazione<br />
per i sessant’anni dell’istituzione<br />
del voto alle donne e sulla cittadinanza<br />
politica in riferimento al<br />
gentil sesso”.<br />
Al seminario, che si svolgerà<br />
sabato nove dicembre a Palazzo<br />
Alessi, parteciperanno tra gli altri<br />
l’assessore provinciale alle Pari<br />
opportunità, Margherita Ferro, e<br />
il legale Barbara Nicolosi, componente<br />
della commissione nazionale<br />
per le pari opportunità.<br />
La prossima settimana sarà poi<br />
il turno della Mostra artigianale<br />
femminile allestita dall’associazione<br />
Athena. Questa proporrà<br />
una serie di manufatti che i visitatori<br />
potranno ammirare per i sette<br />
giorni dell’appuntamento.<br />
“Si tratta - prosegue Laudani -<br />
perlopiù di prodotti artigiani con<br />
al centro la lavorazione del vetro e<br />
della pietra lavica, ma non soltanto.<br />
Sarà una settimana nel corso<br />
di cui verranno proposti anche<br />
diversi momenti di aggregazione<br />
per bambini ma in generale per<br />
tutti”.<br />
C’è poi un altro capitolo che<br />
riguarda l’ambito dell’altra delega<br />
dell’assessore Laudani - quello<br />
della Protezione civile - su cui in<br />
queste settimane sono stati puntati<br />
i riflettori. La questione è quella<br />
del recupero della settecentesca<br />
chiesa di Santa Caterina, attanagliata<br />
da uno stato di decadenza<br />
denunciato da più parti, Amministrazione<br />
comunale compresa.<br />
“La problematica - spiega l’<br />
assessore - rimane complessa. Il<br />
27 ottobre scorso alla conferenza<br />
dei servizi con il sindaco Failla, la<br />
Curia, Sovrintendenza, la Confraternita,<br />
il Genio Civile e il<br />
dipartimento di Protezione civile<br />
con il legale dei cittadini che abitano<br />
nella zona, si è provato una<br />
volta per tutte a sbrogliare la<br />
matassa.<br />
Era stata stabilita una cosa che<br />
a mio avviso era fondamentale:<br />
ovvero, quella di accedere a dei<br />
fondi immediatamente disponibili<br />
in base a una legge post sisma del<br />
1990.<br />
Questo perché la messa in sicurezza<br />
della chiesa sarebbe un primissimo<br />
passo che permetterebbe<br />
di recuperare un patrimonio storico<br />
incommensurabile. Mi è stato<br />
però detto che vi sono state ulteriori<br />
complicazioni.<br />
“A questo punto - conclude<br />
Laudani - chiederemo, come<br />
amministrazione, di poter eseguire<br />
i lavori e poi, eventualmente,<br />
addebitarli a chi di dovere. In<br />
alternativa, potremmo chiedere la<br />
messa in sicurezza al Genio civile.<br />
Del resto, occorre tutelare la sicurezza<br />
dei cittadini: non possiamo<br />
attendere che si metta in moto il<br />
finanziamento del dipartimento di<br />
Protezione civile.<br />
La salvaguardia della chiesa di<br />
Santa Caterina ha una valenza di<br />
natura storico-culturale che<br />
appartiene a un culto della città<br />
davvero mirabile: tra l’altro, va<br />
ricordato, come il campanile sia<br />
stato concepito con le stesse maestranze<br />
di quello di San Francesco<br />
di Paola”.<br />
Anthony Di Stefano<br />
Addetto stampa<br />
Comune di Paternò
19 I PATERNESI GIOVEDÌ 7 DICEMBRE 2006<br />
Il vicegovernatore della Sicilia soddisfatto per una visita<br />
che ha fornito spunti su cui lavorare nei prossimi mesi e da cui<br />
Paternò può trarre grandi giovamenti<br />
LEANZA A PATERNÒ:<br />
LA REGIONE<br />
È VICINA AI COMUNI<br />
Argomenti principali dell’incontro:<br />
il Carnevale, Roccanormanna, Arte Natale, l’itinerario culturale-ambientale, l’attività museale<br />
e il cine-teatro Santa Barbara<br />
qui per fare<br />
sentire come vicina<br />
sia la presenza<br />
della Regione in<br />
‘‘Sono<br />
tutti i Comuni<br />
della Sicilia. Paternò è un grosso<br />
centro, un grande bacino di storia<br />
e tradizioni ed è bene ascoltare<br />
le esigenze delle istituzioni e dei<br />
cittadini da parte del governo<br />
regionale”.<br />
Con queste parole il vice presidente<br />
della Regione, Lino Lenza,<br />
ha dato il via all’incontro con le<br />
istituzioni cittadine tenutosi a<br />
Palazzo Alessi. L’assessore regionale<br />
alle Politiche culturali non<br />
ha celato la propria soddisfazione<br />
per un incontro che ha fornito<br />
una serie di spunti su cui lavorare<br />
per i prossimi mesi e da cui la<br />
città di Paternò potrebbe trovare<br />
nuova linfa. L’invito al vice governatore<br />
della Sicilia è giunto dalla<br />
presidenza del Consiglio comunale,<br />
nell’intento di intavolare un<br />
dialogo robusto e sinergico tra i<br />
vari livelli istituzionali. L’appuntamento<br />
potrebbe inoltre riproporsi<br />
a breve con altri amministratori.<br />
“Ho presentato al vicepresidente<br />
Leanza - spiega il presidente del<br />
Consiglio comunale Alfio Virgolini<br />
- una relazione in cui si chiede<br />
alla Regione di aiutare Paternò a<br />
tenere in vita manifestazioni che<br />
hanno fatto la storia della nostra<br />
città, come per esempio la Roccanormanna.<br />
Abbiamo discusso<br />
però di molti altri argomenti, tra<br />
cui lo sviluppo del territorio, della<br />
valle del Simeto e del recupero di<br />
importanti strutture come il cine-<br />
teatro Santa Barbara. L’assessore<br />
ha dimostrato una grande sensibilità<br />
su questi argomenti”.<br />
Sei i punti sviscerati dal presidente<br />
Virgolini nell’intervento<br />
programmato nel corso dell’incontro:<br />
dal Carnevale alla Roccanormanna,<br />
passando per Arte<br />
Natale e l’itinerario culturale-ambientale,<br />
sino ad arrivare all’attività<br />
museale e il cine-teatro Santa<br />
Barbara.<br />
Di seguito, proponiamo anche il<br />
saluto introduttivo del presidente<br />
Alfio Virgolini: “Gentilissimo onorevole<br />
Lenza, cogliamo l’occasione<br />
della Sua visita alla nostra città e<br />
desideriamo, a nome del Consiglio<br />
comunale e della Giunta municipale,<br />
informarLa dell’enorme<br />
patrimonio culturale che la<br />
nostra città mette a disposizione,<br />
oltre che alla nostra comunità, ai<br />
numerosi visitatori che giungono<br />
da ogni parte della Sicilia. Questa<br />
Amministrazione ha saputo<br />
fondere gli aspetti culturali più<br />
propriamente legati alla tradizione<br />
e aspetti più innovativi, calibrando<br />
un’offerta culturale tra le più<br />
variegate possibili. Manifestazioni<br />
storiche sono state nel tempo<br />
attualizzate e affiancate a nuove<br />
iniziative. Ci pregiamo, pertanto,<br />
ricordare tra le varie manifestazioni<br />
quelle che rappresentano<br />
degli appuntamenti fissi all’interno<br />
della Provincia di Catania e di<br />
richiamo regionale”.<br />
“Le chiediamo, pertanto - ha<br />
continuato Virgolini - se la S. V. lo<br />
riterrà opportuno che possa essere<br />
dato mandato che tali manifesta-<br />
zioni vengano inserite nel circuito<br />
di manifestazioni di interesse<br />
culturale della Regione siciliana,<br />
manifestazioni già inserite nello<br />
Statuto del Comune di Paternò”.<br />
Anthony Di Stefano<br />
Addetto stampa<br />
Comune di Paternò
20 I PATERNESI GIOVEDÌ 7 DICEMBRE 2006<br />
L’azienda<br />
cittadina<br />
accresce<br />
dunque<br />
la propria<br />
sfera di attività,<br />
in coerenza<br />
con le strategie<br />
dell’Amministrazione<br />
comunale<br />
che puntano<br />
forte sulla<br />
sua crescita<br />
Nei gironi scorsi, nella<br />
splendida cornice<br />
di Palazzo Alessi,<br />
a Paternò, è stato<br />
siglato un accordo<br />
commerciale tra l’Ama Spa e l’Asec<br />
trade di Catania (ex municipalizzata<br />
del gas) per la commercializzazione<br />
di energia elettrica nel territorio<br />
paternese.<br />
L’azienda catanese, infatti, oltre<br />
a gestire la distribuzione del gas<br />
nel capoluogo etneo, ha avviato l’<br />
attività di vendita nel libero mercato<br />
di energia elettrica, proponendo<br />
sensibili vantaggi economici<br />
ai clienti che hanno deciso di<br />
cambiare il fornitore ex monopolista.<br />
Dal primo luglio 2007, questa<br />
opzione potrà essere esercitata<br />
anche dagli utenti privati, mentre<br />
sino al trenta giugno prossimo l’<br />
accesso al libero mercato di energia<br />
è riservato soltanto ai titolari<br />
di partita iva.<br />
Mediante l’accordo stipulato,<br />
L’intesa raggiunta dalle società<br />
riguarda la commercializzazione di energia elettrica<br />
nel territorio paternese<br />
IMPORTANTE ACCORDO<br />
TRA L’AMA DI PATERNÒ<br />
E LA CATANESE ASEC TRADE<br />
dunque, l’Ama di Paternò diventa<br />
agente con mandato di rappresentanza<br />
dell’Asec trade, con la possibilità<br />
di offrire un ulteriore servizio<br />
ai propri utenti paternesi, a<br />
condizioni estremamente vantaggiose.<br />
Non è da trascurare poi, il fatto<br />
che l’energia prodotta da Asec<br />
trade, essendo ricavata dalla combustione<br />
di gas, produca una bassissima<br />
percentuale di inquinamento<br />
ambientale.<br />
L’accordo raggiunto tra queste<br />
due ex municipalizzate risulta<br />
quindi di straordinaria rilevanza,<br />
poiché la sinergia nell’ambito<br />
della gestione dei servizi pubblici<br />
locali, viene finalizzata all’offerta<br />
di maggiore opportunità per la<br />
comunità.<br />
L’Ama accresce in tal modo la<br />
propria sfera di attività, in coerenza<br />
con le strategie dell’Amministrazione<br />
comunale che puntano alla<br />
crescita della propria società di<br />
servizi.
21 I PATERNESI GIOVEDÌ 7 DICEMBRE 2006<br />
PK<br />
mm 212 x mm 301<br />
B/N
22 I PATERNESI GIOVEDÌ 7 DICEMBRE 2006<br />
Le vostre istantanee<br />
Questa volta, nella nostra rubrica<br />
fotografica, vogliamo celebrare la laurea<br />
di Loredana Naso, che il 27 novembre scorso<br />
si è laureata in Lettere classiche – relatrice<br />
la professoressa Grazia Rapisarda –<br />
con il voto di 110 e lode.<br />
I nostri auguri e i complimenti vanno anche<br />
ai genitori della ragazza, l’assessore<br />
Nino Naso e la moglie Seracina Saccone<br />
Le immagini da pubblicare vanno fatte pervenire al nostro fotografo: Foto flash di Orazio Oliveri, via Vittorio Emanuele 324 Paternò<br />
Tel.095/841087 -. 347/1742823<br />
o inviate agli indirizzi e-mail: fotoflash.o@tiscalinet.it o melamedia@tiscali.it<br />
PK<br />
piedino interno mm 212 x mm 143,5<br />
COLORE
23 I PATERNESI GIOVEDÌ 7 DICEMBRE 2006<br />
Le nostre tradizioni<br />
COME PER L’IMMACOLATA<br />
SI BENEDICONO<br />
I BAMBINELLI<br />
DEL PRESEPE<br />
Il centro delle celebrazioni sarà la chiesa<br />
di Sant’Antonio, dove sull’altare centrale<br />
si trova proprio la statua<br />
dedicata alla Madonna<br />
Il culto dell’Immacolata<br />
concezione, che il calendario<br />
liturgico fissa per l’otto<br />
dicembre - e la tradizione<br />
popolare considera come la<br />
data dopo cui iniziare gli allestimenti<br />
per il Natale - ha il suo centro<br />
a Paternò nella chiesa di Sant’<br />
Antonio Abate, situata nell’omonima<br />
piazza.<br />
Vale la pena ricordare come la<br />
festa dell’Immacolata concezione,<br />
contro un diffuso fraintendimento,<br />
non intende celebrare il divino<br />
concepimento del Salvatore nel<br />
grembo virginale di Maria, ma è la<br />
festa che onora l’immacolato concepimento<br />
della Madre di Dio nel<br />
seno di Sant’Anna. Il dogma dell’<br />
Immacolata concezione di Maria<br />
fu proclamato da Papa Pio IX nel<br />
1854, con la Bolla ineffabilis Deus<br />
che sancisce come la Vergine Maria<br />
sia stata preservata immune<br />
dal peccato fin dal primo istante<br />
del concepimento.<br />
La devozione per Maria immacolata,<br />
nata originariamente in<br />
Oriente, ha una lunghissima tradizione<br />
e precede di molti secoli la<br />
fissazione del dogma. Già i padri<br />
della Chiesa d’Oriente, nell’esaltare<br />
la Madre di Dio, la acclamavano<br />
come “giglio purissimo”, ponendola<br />
al di sopra del peccato originale.<br />
In Occidente la teoria dell’Immacolatezza<br />
trovò resistenze, non<br />
per avversione alla Madonna, che<br />
restava la più sublime delle creature,<br />
ma per mantenere salda la<br />
dottrina della redenzione operata<br />
dal Cristo: se Maria fosse stata<br />
immacolata, non avrebbe avuto bisogno<br />
della redenzione e questa<br />
non poteva più dirsi universale.<br />
Lo scoglio dottrinale fu superato<br />
dalle riflessioni del francescano<br />
scozzese Giovanni Duns, che<br />
chiarì come anche la Madonna era<br />
stata redenta da Gesù, ma con una<br />
redenzione preventiva, prima e<br />
fuori del tempo. Ella fu preservata<br />
dal peccato originale in previsione<br />
dei meriti del Figlio. Ciò conveniva<br />
e fu fatto per opera dell’Altissimo<br />
affinché il Verbo prendesse<br />
PK<br />
quarto di pagina<br />
mm 104 x mm 119<br />
B/N<br />
dimora in una creatura degna.<br />
Giovanni Duns morì sui primi del<br />
Trecento e dopo di lui la dottrina<br />
dell’Immacolata concezione fece<br />
grandi progressi: dal 1476 la festa<br />
della Concezione di Maria fu<br />
introdotta nel calendario romano.<br />
Nel Medioevo italiano la ricorrenza<br />
era nota e universalmente<br />
celebrata, come si evince da alcune<br />
raffigurazioni. Valga come esempio<br />
l’affresco giottesco nella cappella<br />
degli Scrovegni di Padova, raffigurante<br />
il Bacio di San Gioacchino e<br />
Sant’Anna alla porta aurea di<br />
Gerusalemme. Riferisce al riguardo<br />
il Protovangelo di Giacomo<br />
che i due concepirono la Madonna<br />
proprio in quel casto abbraccio.<br />
Tornando a Paternò, il parroco<br />
don Alessio Messina spiega: “originariamente<br />
la chiesa di Sant’<br />
Antonio era un convento di frati<br />
francescani ed era intitolato a<br />
Santa Maria di Gesù, solo da un<br />
cinquantennio essa fu dedicata a<br />
Sant’Antonio, tuttavia la devozione<br />
PK<br />
piedino interno mm 212 x mm 70<br />
B/N<br />
per Maria non è mai venuta meno<br />
e particolarmente la devozione<br />
per l’Immacolata concezione, la<br />
cui statua occupa l’altare centrale<br />
della chiesa”.<br />
“Molto probabilmente - prosegue<br />
- in origine la statua era portata<br />
in processione, ma oggi ciò<br />
non è possibile per il fatto che<br />
l’ultimo restauro ha fissato il<br />
simulacro alla parete.” Riguardo<br />
ai festeggiamenti prosegue: “da tre<br />
anni abbiamo iniziato a celebrare<br />
l’otto dicembre con un triduo: il<br />
cinque, il sei e il sette dicembre<br />
alle 19,00 c’è stata e ci sarà anche<br />
stasera una celebrazione eucaristica<br />
preceduta dai Vespri e dal Santo<br />
Rosario. Infine, il giorno dell’Immacolata<br />
saranno celebrate le<br />
messe alle 09,00, alle 11,00 e alle<br />
17,00. Nel corso di quest’ultima<br />
celebrazione saranno inoltre benedetti<br />
i Bambinelli da mettere nei<br />
presepi”.<br />
MARIA GABRIELLA CIRINO
24 I PATERNESI GIOVEDÌ 7 DICEMBRE 2006<br />
PK<br />
mm 212 x mm 301<br />
Colore