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ST 25 - Società Italiana di Studi Araldici

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corona comitale, ma, in realtà, i Corbetta Bellini avevano<br />

<strong>di</strong>ritto soltanto al titolo <strong>di</strong> signore <strong>di</strong> Lessolo. Nato nel<br />

1826, Giuseppe aveva sposato a Casale, il 22 giugno 1872,<br />

Eleonora dei marchesi Massel (Macello) <strong>di</strong> Caresana. Dal<br />

matrimonio non nacque <strong>di</strong>scendenza e Giuseppe Corbetta<br />

Bellini si spense a Torino il 26 aprile 1885, ultimo della<br />

sua famiglia.<br />

Erano i Corbetta alquanto oscuri, originari <strong>di</strong> Vercelli, ove<br />

si erano trasferiti – pare – da Milano. Il nome familiare,<br />

all’origine, non era neppure Corbetta, ma Cassano.<br />

Ambrogio Cassano, mercante vercellese, figlio <strong>di</strong><br />

Melchiorre e <strong>di</strong> Francesca Corbetta, infatti, alla metà del<br />

secolo XVI fu istituito erede universale dal proprio zio<br />

materno, Gianfrancesco Corbetta, a con<strong>di</strong>zione che ne<br />

assumesse il cognome. Sua figlia (ignoto il nome) sposò<br />

un tal Bigoni, <strong>di</strong>morante in Buronzo, procreando tre figli,<br />

<strong>di</strong> cui Cesare Anronio e Carlo Ambrogio, rispettivamente<br />

secondogenito e terzogenito, ere<strong>di</strong>tarono da un altro zio<br />

materno, Ambrogio Corbetta (già Cassano), con l’obbligo<br />

<strong>di</strong> assumere nome e arma dei Corbetta (19 luglio 1587,<br />

patenti <strong>25</strong>, 36, interinazione 1597). Non è senza interesse<br />

leggere nelle patenti: “… col sentimento della casata<br />

Corbetta <strong>di</strong> Milano”.<br />

Iniziarono le qualificate alleanze matrimoniali (più d’una<br />

delle quali con gli Arborio <strong>di</strong> Gattinara). Un pronipote <strong>di</strong><br />

Cesare Antonio, Lodovico, abitante in Morzano (ove è<br />

ancora un castello, risalente all’anno Mille, già<br />

appartenente alla Abbazia della Chiusa e <strong>di</strong> patronato dei<br />

conti <strong>di</strong> Cavaglià, che su per secoli <strong>di</strong> proprietà dei<br />

Corbetta Bellini, che lo trasformarono in raffinata <strong>di</strong>mora),<br />

acquistò da Francesco Maria San Martino <strong>di</strong> Valperga<br />

parte <strong>di</strong> Lessolo, <strong>di</strong> cui fu investito con titolo signorile il<br />

28 marzo 1686 (interinazione 7 giugno 1687). Aveva tolto<br />

in moglie una Bellini (dal nome proprio sconosciuto).<br />

I Bellini (Bellino) provenivano da Serravalle Sesia e nel<br />

Cinquecento erano stati aggregati, come nobili, dal duca <strong>di</strong><br />

Savoia al consortile feudale <strong>di</strong> Bornate e <strong>di</strong> Vontebbio,<br />

<strong>di</strong>venendone così consignori. Seguirono alleanze<br />

prestigiose dei Corbetta Bellini con i Berzetti Buronzo,<br />

con i Malaspina <strong>di</strong> Godasco, con i Valfré <strong>di</strong> Bonzo, sino a<br />

quella <strong>di</strong> Giuseppe con Eleonora Massel (Macello).<br />

I Massel (Macello) risiedevano sin dal secolo XVI a<br />

Pinerolo e provenivano da Cumiana. Giambattista,<br />

Cavaliere dell’Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> SS. Maurizio e Lazzaro, era un<br />

militare (grado <strong>di</strong> maggiore), che il 20 febbraio 1759 aveva<br />

acquistato dal marchese Guerra il feudo <strong>di</strong> Caresana (il<br />

reale assenso era previamente intervenuto il 15 <strong>di</strong>cembre<br />

1758), ottenendo l’investitura con titolo <strong>di</strong> marchese per sé<br />

e <strong>di</strong>scendenti maschi il 14 luglio 1759. Il suo primogenito<br />

Lodovico Maurizio (1758-1816) sposò Maria Elisabetta<br />

Ferrero della Marmora e ne nacque Giambattista Federico<br />

(1813-1866), che da Luisa Calori <strong>di</strong> Vignale ebbe tre figli:<br />

Fulvio (1841-1906), ultimo marchese Massel <strong>di</strong> Caresana,<br />

personaggio <strong>di</strong> singolare misantropia, morto celibe; Teresa<br />

Luisa Felicita, sposata a Casale il 28 maggio 1866 a Luigi<br />

Baldassarre Carlo Cacherano dei conti <strong>di</strong> Bricherasio, ed<br />

Eleonora, maritata, come detto, a Giuseppe Corbetta<br />

Bellini.<br />

Teresa Luisa Felicita Massel in Cacherano ebbe due figli:<br />

Emanuele (1869-1903), fondatore della FIAT e brillante<br />

ufficiale <strong>di</strong> cavalleria, e Sofia (1867-1950). Quest’ultima,<br />

erede universale della zia Eleonora Corbetta Bellini e del<br />

fratello Emanuele, nel 1945 fece dono del palazzo<br />

all'Istituto Salesiano per le Missioni, il quale a sua volta<br />

2<br />

vendette all'Accademia <strong>di</strong> Agricoltura <strong>di</strong> Torino quella<br />

parte dell’e<strong>di</strong>ficio che ancor oggi la celebre istituzione,<br />

fondata nel 1785 e da oltre due secoli altamente meritoria<br />

nel progresso degli stu<strong>di</strong> del comparto primario, occupa.<br />

Corbetta-Bellini arma: D’azzurro, alla fascia<br />

d’argento, accompagnata da tre corbelli d’oro.<br />

Massel (Macello) arma: Di rosso, a tre mazzuoli d’oro<br />

Bellini arma: Inquartato: nel 1° e 4°, d’argento, a<br />

tre piante <strong>di</strong> lino <strong>di</strong> verde, fiorite <strong>di</strong> rosso, nodrite sulla<br />

pianura erbosa al naturale; nel 2° e 3°, <strong>di</strong> rosso, alla<br />

banda d’argento, carica <strong>di</strong> sette rombi d’azzurro,<br />

accollati.<br />

Cacherano arma: Fasciato innestato d’argento e <strong>di</strong><br />

nero.<br />

asco

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