8 Lucia Angeloni fece Rubboli iridiò, 2010.
di Marine<strong>ll</strong>a Caputo La ricerca creativa de<strong>ll</strong>’artista si concentra interamente sul potenziale espressivo del lustro, adattando la tecnica tradizionale ad una visione contemporanea, con soluzioni inedite e gusto sperimentale. La sua vocazione è inevitabilmente d<strong>et</strong>erminata da<strong>ll</strong>’appartenere ad una famiglia storica nel campo de<strong>ll</strong>a ceramica, que<strong>ll</strong>a dei Rubboli, con cui ebbe inizio, nel XIX secolo, la maiolica a lustro a Gualdo Tadino, città che, proprio grazie a loro, divenne rinomata per tale produzione. I riflessi m<strong>et</strong>a<strong>ll</strong>ici sono senz’altro impressi ne<strong>ll</strong>a sua cultura e nel suo vissuto, ma la pratica artistica e la po<strong>et</strong>ica che ne ispira gli esiti, rappresentano una scelta consapevole e del tutto autonoma. Il passato è al contempo forza e limite e, per raggiungere la libertà creativa che ogni artista richiede, va superato e non rimosso. Maurizio Tittare<strong>ll</strong>i Rubboli è divenuto esperto ne<strong>ll</strong>’arte del terzo fuoco in <strong>et</strong>à adulta, provenendo da una formazione universitaria linguistico-l<strong>et</strong>teraria. Non ha appreso quindi le tecniche automaticamente, ma ha dovuto scoprirle e verificarle, con una comprensione profonda dei processi di realizzazione. Passare attraverso questa fase gli ha permesso di ripercorrere la storia, individuando le radici de<strong>ll</strong>a sua motivazione artistica. Lumen <strong>et</strong> Splendor - La mostra accosta le opere di due artisti che impiegano la ceramica come mezzo espressivo, indagando le possibilità e gli eff<strong>et</strong>ti de<strong>ll</strong>e superfici riverberate. Su cinque dei lavori di Lucia Angeloni, Maurizio Tittare<strong>ll</strong>i Rubboli ha applicato il lustro in vernice, in modo da intrecciare gli interventi, con un rimando reciproco di sicuro interesse. Il denominatore comune che guida la ricerca dei due artisti è la luce, come energia intrinseca del visibile, nel carattere costruttivo de<strong>ll</strong>a forma plastica (lumen) e ne<strong>ll</strong>a natura rifl<strong>et</strong>tente de<strong>ll</strong>a superficie (splendor). Lo scinti<strong>ll</strong>io che si sviluppa da<strong>ll</strong>’epidermide de<strong>ll</strong>’ogg<strong>et</strong>to, contribuisce a creare la dimensione evanescente de<strong>ll</strong>’immaginario, con la sua mobilità i<strong>ll</strong>usoria e fugace. Le Porte - Il percorso espositivo de<strong>ll</strong>e opere di Maurizio Tittare<strong>ll</strong>i Rubboli prevede una serie di insta<strong>ll</strong>azioni su porte, impiegate come sostegno orizzontale. Le porte, fotografate per il catalogo da Sandro Be<strong>ll</strong>u sul pavimento de<strong>ll</strong>e muffole ottocentesche, scandiscono degli episodi instaurando unità ne<strong>ll</strong>a cornice. Provengono dal vecchio opificio di famiglia e na- 9 turalmente sono in condizioni precarie con i segni tangibili - incrostazioni, macchie, rotture - del quotidiano ne<strong>ll</strong>a vita di bottega. Sono memorie, obj<strong>et</strong>s trouvés intrisi di vissuto che riconducono a<strong>ll</strong>e origini materiali de<strong>ll</strong>’attività artistica. Inoltre contribuiscono a instaurare un contrasto di pronunciato impatto visivo per il carattere sontuoso degli ogg<strong>et</strong>ti che sostengono. Prima Porta: Specchi Ustori - L’insta<strong>ll</strong>azione unisce tre elementi in maiolica a lustro in vernice, realizzati seguendo il mode<strong>ll</strong>o degli specchi ustori inventati da Archimede che nel corso dei secoli hanno ispirato ricostruzioni grafiche e prototipi tridimensionali. Le forme sono risp<strong>et</strong>tivamente rivestite in argento caldo, oro e rosso rame e vengono inclinate per mostrare a pieno la propria concavità. L’eff<strong>et</strong>to rifl<strong>et</strong>tente de<strong>ll</strong>a superficie a lustro evoca il carattere magicamente funzionale de<strong>ll</strong>’ingegnosa trovata attribuita a<strong>ll</strong>o scienziato siracusano. Archimede riuscì con tale sistema, nel III secolo a.C, a incendiare la flotta romana, escogitando un ordigno be<strong>ll</strong>ico basato su<strong>ll</strong>’uso sottile de<strong>ll</strong>’inte<strong>ll</strong><strong>et</strong>to che studia la natura per impiegarne la potenza. L’apparato non ha mai smesso di trasm<strong>et</strong>tere un richiamo accattivante per chi indaga i processi de<strong>ll</strong>a fisica e de<strong>ll</strong>’ingegneria, ma è comprensibile come anche le arti visive possano subirne il fascino. Maurizio Tittare<strong>ll</strong>i Rubboli ha tradotto l’idea de<strong>ll</strong>o specchio parabolico in forme ceramiche da<strong>ll</strong>a superficie lucida che interpr<strong>et</strong>ano, piuttosto che imitare, l’asp<strong>et</strong>to de<strong>ll</strong>e creazioni di Archimede. Lo specchio che convoglia i raggi solari per produrre energia incandescente è una immagine decisamente evocativa che lascia trapelare una dimensione simbolica, senz’altro adatta a<strong>ll</strong>’arte visiva. La luce, sostanza imprescindibile di ogni operazione artistica, innesca e sviluppa la scinti<strong>ll</strong>a mentale da cui ha origine l’azione creativa. La citazione degli specchi ustori si dimostra quindi un espediente per rifl<strong>et</strong>tere su<strong>ll</strong>e implicazioni perc<strong>et</strong>tive e conc<strong>et</strong>tuali del fare arte. In fondo l’atto creativo non è così diverso da un processo fisico, ne<strong>ll</strong>a condivisione reciproca de<strong>ll</strong>e leggi basilari. Seconda Porta: Candelieri - Gli otto candelieri che sv<strong>et</strong>tano con eleganza su<strong>ll</strong>a base ruvida e consunta de<strong>ll</strong>a porta, derivano da un disegno degli anni venti di Aldo Ajò. L’artista eugubino, infatti, fu dir<strong>et</strong>tore artistico de<strong>ll</strong>a manifattura Rubboli a Gualdo Tadino, dove realizzò molti disegni e stampi di de