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Novembre 2011 - La Rocca

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La Gazzetta Bassanese

Centro assistenza

autorizzato BIASI

N. 177 - Novembre 2011


N. 177 - Novembre 2011

La Gazzetta Bassanese

QUESTO NUMERO

Sgambetto della Giunta Polverini all’Amministrazione Comunale

Il Piano di Assestamento

Forestale con

i relativi tagli della

faggeta bassanese ha

ripreso il suo cammino.

Dopo lo stop del Parco

Naturale Bracciano-Martignano

per ulteriori verifiche

di conformità, infatti, le operazioni

di taglio sono

riprese, senza però

smorzare le polemiche che

si sono aperte proprio sul

Piano di Assestamento

Forestale. Spazio allora al

presidente dell’Università

Agraria, Trento Quaglia,

che spiega le ragioni ed il

punto di vista dell’ente

bassanese. Dall’altra

parte, Enza Ferri, una

delle Sentinelle del bosco

che ha manifestato da

sempre la propria contrarietà

alla bontà del Piano di

Assestamento Forestale,

risponde alle dichiarazioni

di Carlo Mascioli, responsabile

del Piano stesso, ap-

parse su queste pagine nel

numero passato.

Dalla faggeta alla Casa

di riposo “G. Altobelli”,

dove il presidente della

Regione Lazio è entrata a

gambe tese sulle nomine

per il nuovo consiglio di

amministrazione segnalate

dall’Amministrazione Comunale

del Sindaco Angela

Bettucci.

A quanto pare, al numero

uno della Regione

non è andata proprio giù la

sconfitta rimediata alle ultime

elezioni comunali

dove sosteneva la lista

dell’Associazione Orgoglio

Bassanese, capeggiata da

Carlo Pellegrini. E alla prima

occasione si è presa

subito la rivincita, mettendo

da parte i tre nomi inviati

dal paese.

La politica è anche

questo. Imboccata probabilmente

da alcuni politici

locali, la giunta Polverini

di Yuri Gori

Dopo lo stop dell’Ente Parco,

riprendono i tagli della faggeta

ha scartato Patrizia

Guardarelli, Enza Ferri e

Vincenzo Sgarra (questi i

nomi segnalati dall’Amministrazione

Comunale e

fuori dalle logiche di partito)

ed ha nominato Tamara

Sernacchioli (presidente),

Alvaro Marchetti e

Gioacchino Mastrogiovanni.

Non entriamo nel merito

delle capacità delle persone,

ma si tratta di una

decisione che porta di nuovo

a galla i soliti giochi di

bassa politica per conquistare

spazi di potere locale

e che non rispetta la

volontà della maggioranza

di un paese.

Per carità niente di

sbagliato dal punto di vista

legislativo, considerato che

le nomine sono di competenza

della Regione Lazio

e che l’Amministrazione

Comunale ha il compito di

CURIOSITA’

Dalla "fontana dell'acqua

leggera" la media di prelevamento

quotidiano è

circa 750 litri di acqua;

questo significa che 500

bottiglie di plastica ogni

giorno (15.000 al mese)

non sono andate nei cassonetti

o nelle campane.

segnalare. Sembra, però,

che non sia mai successo

che l’ente regionale decidesse

senza tener conto

della comunicazione ufficiale

dell’Amministrazione

Comunale che, per la prima

volta, aveva scelto

senza pressioni dei partiti.

Qualcuno a Bassano Romano

sarà soddisfatto.

Intanto, in questo numero,

Riccardo Moroni riporta

alla cronaca Luigi

Pellegrini, medaglia d’argento

al valor militare, a

settanta anni dalla sua

morte e ripercorre la storia

di un personaggio poco

conosciuto che onoriamo

con il nome della scuola

media e di una via.

Dall’altra parte,

Francesco Leo onora 56

anni di presenza nella banda

musicale di Valentino

Fabretti che ha deciso,

dopo la lunga carriera, di

appendere al chiodo il suo

clarinetto.

Infine, lo sport con il

racconto dell’avventura internazionale

in Danimarca

degli Amatori Calcio e le

interviste al presidente della

Polisportiva Santa Maria

Assunta, Roberto Zibellini,

e al nuovo tecnico del Bassano

Romano Calcio,

Claudio Mele.

3


La Gazzetta Bassanese

UNIVERSITA’ AGRARIA

Enza Ferri era firmato

il "comunicato

apparso su

alcuni siti di informazione

provinciale", per questo

rispondo al dott. Mascioli

su quella che lui chiama:

"polemica che deriva dall'attaccamentosentimentale

al bosco intorno agli interventi

di diradamento della

Faggeta di Bassano Romano"

Non è "diradamento",

ma taglio vero e proprio

quando si tagliano percentuali

che vanno dal 25%

al 40%, quando si tagliano

le piante di faggio e di cerro

più alte, con oltre 105 cm.

di diametro, quando si

trascinano tronchi e si devasta

il soprassuolo e quando,

dopo i "diradamenti" rimane

un bosco con piante

di 30 - 40 cm. di diametro.

Che dire delle "Note a

parte" per le "Buche di

rigenerazione" nelle quali,

come "Buchi neri", vengono

inghiottiti in nostri alberi

secolari? Come potremo

garantire che, in queste

enormi zone assolate, si

manterrà lo stesso clima

che sostiene la Faggeta?

Come verranno preservate

le eventuali giovani piantine

quando, per ferragosto,

tante macchine autorizzate

entreranno nell'area attrezzata

per scaricare il pic-nic

e le persone? E'paradossale

abbattere alberi centenari

per fare in modo che

altri prendano, probabilmente,

il loro posto tra cen-

4

to anni… Il Bosco è Proprietà

Collettiva di tutti i Bassanesi

residenti e, la sfilza

di esperti riportata per giustificare

la perdita della spettacolarità

secolare della

nostra Faggeta, contrasta

con l'opinione di una moltitudine

di cittadini residenti.

I veri "aventi diritto" a decidere

del proprio bene collettivo,

ritengono valido il

vecchio sistema di taglio,

che prevedeva la "martellatura"

con la numerazione

delle piante da sfollare

dove, per ogni pianta abbattuta,

si stimava la quantità

di legno. Oggi non c'è

nessuno a stimare

neanche quanti tir al giorno

partono con la nostra legna.

I Responsabili dell'Ente

Parco, della Regione

e dell'Ispettorato Forestale,

nel fermo dei tagli effettuato

per controllo, hanno rilevato

che i tagli sono stati

eccessivi, che il Bosco è

stato danneggiato durante

il taglio e Mascioli stesso

ha dovuto ricoprire con la

vernice bianca circa quaranta

alberi, già destinati all'abbattimento,

nella zona

di Stracciacappello. Questo

significa che il nostro

Bosco secolare non è stato

adeguatamente salvaguardato

per il valore ambi-

N. 177 - Novembre 2011

Riceviamo e pubblichiamo. Taglio alla faggeta bassenese

Risposta all’articolo apparso sulla Gazzetta Bassanese di ottobre 2011 “Mascioli: U

Soltanto danni e poco rispetto p

entale ulteriore che rappresenta,

rispetto al semplice

legno che produce. Il nostro

Bosco, parte del Parco

Naturale Regionale Bracciano

Martignano, Sito di

Interesse Comunitario e

Zona a Protezione Speciale,

è un Monumento Ambientale

per il livello in cui

si trova, terzo in Italia dopo

quello di Maggese - Pozzillo

a 375 m. s.l.m e del

"Bosco di Ischitella" a 270

m. In queste località le

Faggete hanno lo stesso

valore della "Grotta azzurra"

a Capri o dei monti innevati

di Courmayeur.

E' vero che, nell'agosto

2010 c'è stato un incontro

tra le Sentinelle del Bosco

e Mascioli, ma lì si parlava:

"Nel bosco si entra in punta

di piedi… I prelievi devono


N. 177 - Novembre 2011

na polemica sentimentale"

er il bosco

essere cauti e capillari…

Va rispettato

l'ambiente anche dal

punto di vista estetico-paesaggistico…".

Questa di oggi è

un'altra musica! Il

Dott. Mascioli è la

persona meno

idonea a stabilire la

sorte del nostro

Bosco, semplicemente

perché è una

delle tre parti a trarre

profitto economico

dal taglio stesso del

bosco, le altre due

sono: il vincitore della gara

d'appalto per il taglio (unico

concorrente) e l'Università

Agraria.

L'Università Agraria,

come Ente preposto a gestire

l'uso promiscuo dei

beni collettivi dei Bassane-

si, in realtà gestisce questo

bene collettivo in funzione

dell'Ente stesso, quindi non

risponde allo scopo per cui

è preposto perché sottrae

beni alla comunità, in più

non tutela adeguatamente

la ricchezza della popolazione

residente. Diverso

sarebbe stato se Cooperative

locali si fossero occupate

del taglio del bosco ed

i circa 1200 capi famiglia

Bassanesi aventi diritto,

avessero dovuto pagare

solo il trasporto a casa della

legna spettante.

Dove andranno i cittadini

Bassanesi a far valere

il loro diritto alla raccolta di

legna secca da terra e

qualche piccolo albero secco

in piedi, quando sono

stati marcati per l'abbattimento

sia piccoli fusti che

alberi di cento anni?

Questo non è sentimentalismo,

ma una realtà sotto

gli occhi di tutti.

Enza Ferri

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La Gazzetta Bassanese

UNIVERSITA’ AGRARIA

I Piani di Assestamento

Forestale

IPiani di Assestamento Forestale hanno come

obiettivo l'esame dell'ambiente boschivo e la

definizione degli interventi per la sua corretta

gestione. Un bosco è un ecosistema naturale in continua

trasformazione, sensibile sia agli interventi umani,

sia ai fattori climatici difficilmente gestibili dall'uomo. Gli

alberi diventano così oggetto di studio, per assicurare il

miglioramento del bosco.

Il Piano di Assestamento Forestale dell'Università

Agraria di Bassano Romano redatto dal dottor Carlo

Mascioli ed approvato dalla Regione Lazio ha durata

decennale (2005 - 2014), ed è costato circa 30.000 euro.

L'Ente Parco con ordinanza n. 4/2011 protocollo n.

2673 del 28.9.2011, sospendeva i tagli per accertamenti

di conformità degli interventi forestali sui terreni

dell'Università Agraria di Bassano Romano.

Dopo sopralluogo congiunto concordato tra Ente

Parco, Università Agraria e i competenti uffici della Regione

Lazio, vista la relazione redatta dal tecnico del

Parco, dott. for. Salvatore Mineo e concordati alcuni interventi,

con provvedimento prot. n. 2810 del

12.10.2011 si disponeva la revoca di ordinanza di

sospensione dei tagli.

5


La Gazzetta Bassanese

UNIVERSITA’ AGRARIA

Dopo l’intervento

del dottor Carlo

Mascioli nel numero

di ottobre della

Gazzetta Bassanese, abbiamo

raccolto anche il

punto di vista riguardo al

taglio della faggeta del

presidente dell’Università

Agraria, Trento Quaglia

(nella foto).

"Innanzitutto - inizia

subito il presidente dell’ente

agrario bassanese -

vorrei fare delle precisazioni.

Questo benedetto

P.A.F., ossia il Piano di

Assestamento Forestale,

che ha durata decennale

dal 2005 al 2014, è stato

messo a punto dalle Amministrazioni

precedenti ed

esaminato e vagliato dalla

vecchia giunta regionale

Marrazzo, questo tanto per

mettere i puntini sulle "ì",

perché anche da una certa

parte politica arriva

qualche critica, cioè le

stesse persone che ieri

hanno voluto ed approvato

questo Piano, oggi forse

per opportunità si dimostrano

contro i tagli previsti.

Ho fatto questa premessa

per sgombrare il

campo dalla solita ipocrisia

dei soliti opportunisti pronti

a cavalcare un malcontento,

ma detto questo,

come Presidente dell'Ente

ho il diritto ed il dovere di

difendere la bontà di quel

Piano che è l'unico strumento,

come spiegato

chiaramente sulla

Gazzetta lo scorso mese

dal dottor Carlo Mascioli,

che permette all'Università

Agraria di programmare i

tagli e la "salute" dei nostri

boschi.

Pensate a cosa rappresenta

il Piano Regolatore

per una Amministrazione

Comunale, regole

edilizie precise, le case

devono essere fatte in un

certo modo… lì deve passare

una strada… là

bisogna fare un asilo nido

e tutto quello che con-

6

cerne l'urbanizzazione e la

crescita di una paese è regolamentato…

e per legge

va rispettato.

Ecco il Piano di Assestamento

Forestale (P.A.F.)

è per l'Università Agraria

ciò che il Piano Regolatore

rappresenta per un Comune.

Il P.A.F. che è un librone

fatto di mappe, regole,

numeri, tabelle e

norme, che ha avuto un

iter lunghissimo di anni,

che è stato redatto, valutato,

studiato, esaminato da

decine e decine di professionisti

ed infine approvato

da commissioni specifiche,

stabilisce sulla base di criteri

scientifici cosa si può e

si deve tagliare e cosa no.

E' la legge che impone agli

Enti di tutta Italia di dotarsi

di un Piano di Assestamento

Forestale, e solo gli

sprovveduti possono pensare

che i tagli vengano

effettuati da banditi con la

motosega al dì fuori delle

regole e senza controllo.

Tutta l'attività in Macchia

viene attentamente seguita,

monitorata e si attiene

precisamente e

scrupolosamente a quanto

previsto dal Piano di

Assestamento Forestale

2005 - 2014 di questo

Ente, i tagli riguardano so-

lo piante accuratamente

identificate, numerate e

martellate, non un albero

di meno e non un albero di

più. Il resto sono solo chiacchiere,

come le continue

denunce di qualcuno che

continuano a creare solo

confusione tra la popolazione.

Il fermo ai tagli (60

giorni), di cui la Gazzetta

Bassanese ha parlato nel

numero di ottobre, in realtà

è stato revocato dopo

pochi giorni, precisamente

il 7 ottobre con ord. prot.

N.2830, il tempo necessario

all'Ente Parco e agli

uffici competenti Regionali,

di verificare che tutto si

stava svolgendo secondo

le regole. Mi dispiace dirlo

ma purtroppo è uno dei

mali dell'Italia, bastano

poche persone a bloccare

il passaggio di un'autostrada

o qualsiasi altra opera

anche se questa è autorizzata

dalla legge o da decisioni

amministrative inoppugnabili.

Voglio aggiungere

che iniziative, come

destinare Fonte Vitabbia a

riserva integrale, sono da

attribuire solo all'Università

Agraria, perché solo

questo Ente può decidere

di fare cose non contemplate

dal Piano di Assesta-

N. 177 - Novembre 2011

Intervento del presidente dell’Università Agraria Trento Quaglia

“Un Piano per programmare i tagli

e la salute dei nostri boschi”

Revocato il fermo ai tagli dell’Ente Parco

mento Forestale. Non so

più cosa pensare… è solo

da matti credere che

potremmo commettere

azioni contro il nostro patrimonio…

questa Amministrazione

Agraria che ho

l'onore di presiedere, è assai

consapevole del bene

straordinario che la "Macchia"

rappresenta per Bassano

Romano e le tante

attività ed azioni intraprese

in questi due anni stanno a

dimostrarlo, quindi tutte

queste notizie campate

per aria non fanno altro

che alimentare un clima insopportabile

di sospetto…

e da diverso tempo stiamo

cercando di essere

disponibili e collaborativi

anche verso la Scuola, le

Associazioni, il Comune,

consapevoli che la valorizzazione

dei beni dell'U.A.

passi anche attraverso

questo tipo di relazioni…

credo sinceramente che

questo chiacchiericcio fastidioso

non ce lo meritiamo

affatto!

Comunque al di la dello

sfogo, come Presidente

e come faccio di solito, rinnovo

la mia completa

disponibilità verso quanti

vogliano spiegazioni, magari

direttamente in Faggeta

con documenti alla mano".

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N. 177 - Novembre 2011

Comasia Campanella, sarta-stilista di casa nostra

di Ambra Del Popolo

Durante la sfilata del 4 settembre

non abbiamo avuto

occasione di ammirarle,

a causa del rinvio per pioggia che

non ha consentito di mettere in scena

una presentazione preparata con

cura, dalla scelta delle modelle alle

acconciature studiate meticolosamente:

con un giorno di posticipo

sarebbe stata un'improvvisazione e

quindi la scelta è stata di rinunciare

sul momento allo spazio concesso.

Sono le creazioni sartoriali di Comasia

Campanella (nella foto un

abito da sposa creato dalla sartastilista

bassanese).

Anticipata anche da un po' di

pubblicità, l'apertura di un laboratorio

sartoriale dove trovare abiti e accessori

unici, originali, artistici e molto

belli sarà per Bassano una piacevole

novità, visionabile naturalmente anche

sul web, che non precluderà la

collaborazione con altri ateliers locali

ma punterà su un progetto completamente

innovativo per la nostra piccola

comunità.

A dispetto di chi pensa che ci sia

un tempo limite per lanciarsi nella realizzazione

dei propri sogni, Comasia,

dopo dieci anni di stallo e all'età

di 45 anni riprende il filo della sua

grande passione di sempre con

l'ausilio di un innato e palese talento

e taglia, cuce, lavora a maglia e all'uncinetto

plasmando abiti, cappotti,

cappelli e bustini di grande impatto,

molto originali, gradevoli anche al

tatto e che non seguono una linea

stilistica rigida: alternando colori,

sete, merletti prendono forma capolavori

artigianali fuori dalle mode e

dal tempo, particolari ed estrosi o

dai tratti morbidi e semplici. Semplici

all'apparenza, perché dietro ad ogni

creazione c'è un lavoro attento e curato

che impiega tempo e dedizione.

La "stilista di casa nostra", che

La Gazzetta Bassanese

COSTUME

Laboratorio di sartoria

molti già conoscono e apprezzano,

ha intrapreso questo progetto con

l'intento di prendere coscienza di sé

e delle proprie capacità, credere

nelle cose in un momento della vita

in cui non si vive più di sogni, poiché

la vita di una donna adulta, mamma,

moglie corre irrequieta sui binari della

realtà. Perché però non tentare di

fare ciò che si ama e per cui si è portati?

Oltretutto, aspetto tutt'altro che

trascurabile, a Comasia piacerebbe,

dopo aver saldamente avviato l'attività,

offrire in questo modo anche

nuove opportunità di lavoro, estendendo

la produzione anche ad una

eventuale linea "prèt à porter", improntata

comunque sull'originalità e

l'effetto estetico.

Per poter lavorare con lei, dice,

bisognerebbe essere dotati di

pazienza soprattutto, precisione e

disponibilità, si sa che le cose ben

fatte scaturiscono dal lavoro ben

svolto.

È già possibile, contattandola,

fare un giro tra i suoi abiti, spettacolo

piacevole per gli occhi, davvero.

Sono molti ed interessanti anche i

modelli non ancora realizzati, disegnati

con grande maestria e vero senso

artistico. Nell'attesa che tutto ingrani

a meraviglia, un ringraziamento

da parte di Comasia a tutti coloro

che credono nel suo progetto e la

sostengono, un grande augurio da

parte nostra per la riuscita e l'invito a

tutti, forse soprattutto a tutte, ad andare

a dare almeno una sbirciata,

per risvegliare in sé il piacere delle

cose belle!

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La Gazzetta Bassanese

RICORDI E STORIA LOCALE

8

Un eroe dimenticato,

di una guerra dimenticata

di Riccardo Moroni

Asettant'anni

esatti dalla sua

morte sembrava

finito nel dimenticatoio,

sembrava che non esistesse

più traccia della

sua storia e tutto questo

nonostante gli siano state

dedicate a Bassano Romano

una Via e la Scuola

Media Statale.

Parliamo di Luigi Pellegrini,

medaglia d'argento al

valor militare. Sembrava!

Sino al ritrovamento da

parte di un'artista, Mario

Giancola, che acquistando

una cantina, proprio in via

Luigi Pellegrini, ha riportato

alla luce dei carteggi

che raccontano di questo

Alpino ma soprattutto di

questo giovane uomo. Uno

di questi fogli riporta: "Motivazione

della proposta per

Medaglia d'Oro al Valor

Militare, inoltrata con

parere favorevole dal comando

Divisione Pusteria,

alla memoria del S.Ten. Dr.

Luigi Pellegrini".

Le altre sono lettere di

commilitoni amici e del

cappellano militare alla

madre di Luigi Pellegrini,

Maria. Per ribadirle l'eroicità

del figlio e per cercare

di alleviare il dolore di una

mamma, rimasta presto

vedova, raccontandole alcuni

frammenti di vita, a

volte banali a volte allegri,

ma spesso molto commoventi

e drammatici vissuti

dal figlio insieme a

loro.

Tra l'altro una di queste

lettere, racconta nei dettagli

come sono andati i

fatti di quella tragica notte

delle prime ore del 1°

dicembre, nel quale il

S.Ten. Pellegrini, dopo

aver visto le tante perdite

Luigi Pellegrini: nato a Bassano

Romano il 20 marzo 1915,

morto a Pljevlja il 1 dicembre 1941

di uomini del suo reparto,

decise volontariamente di

lanciarsi verso l'edificio

dove i nemici facevano

fuoco, cercando di aprire il

portone con una bomba a

mano; benché colpito da

una fucilata riuscì a portare

a termine la sua missione,

ma alle 19,30 di quello

stesso giorno, per la grave

perdita di sangue, raggiunse

il "Paradiso di Cantore"

(espressione con la

quale si indica la morte di

un Alpino, n.d.r.).

Partendo da queste lettere,

cerco di raccogliere

più informazioni possibili

per richiamare alla memoria

questo "Eroe dimenticato"

a 70 anni esatti dalla

sua morte.

Vado in biblioteca nella

speranza di trovare scritti o

documenti che

parlino di Lui, ma

nulla, solo nell'archivio

storico

trovo uno dei tanti

fogliettini di bassanesi

partiti in

guerra con su

scritta la data di

nascita:1915. E un

foglio che riporta la

notifica per la pensione

di guerra

spedita alla mamma.

Cerco allora di

saperne di più partendo

dal nome

della città scritta

sulle lettere

ritrovate: Pljevlja.

Si tratta della

guerra in Montenegro

del 1941. Una

guerra di cui

conosco poco, visto

che anche i libri di storia

ne parlano sommariamente.

Decido di fare una

ricerca su internet anche

per ricordare alle giovani

generazioni gli orrori della

guerra. (Nella colonna di

lato troverete dei frammenti

di testimonianze raccolte

da libri e dal sito dell'Associazione

Nazionale Alpini,

di chi ha vissuto quella

drammatica esperienza).

Conoscendo meglio i

fatti, non mi è rimasto che

andare dal nipote, omonimo

dello zio, il signor Luigi

Pellegrini, per avere notizie

meno generiche e più personali.

Appena gli chiarisco

il motivo della visita mi accoglie

in casa molto

cortesemente e insieme alla

moglie mi mostrano con

entusiasmo tutto il materi-

N. 177 - Novembre 2011

ale che hanno a disposizione

che ricordi lo zio

Alpino.

Anche qui ritrovo le

stesse lettere trovate nella

cantina, probabilmente ne

sono state fatte più copie

dattiloscritte, poi un

quadretto con la medaglia

d'argento al valore e ancora,

documenti vari, tra cui

una lettera del preside della

Scuola Media Statale

che in data 2/9/1967 comunica

che : "il Ministero

della P.I. ha approvato la

deliberazione del collegio

dei professori con la quale

questa scuola è stata intitolata

al S.Tenente degli

Alpini Luigi Pellegrini"[...].

Due fogli del giornale

"Il Popolo di Roma" di mercoledì

21 gennaio 1942,

dove tra l'altro, riporta la

foto e la notizia dello svolgimento

del rito funebre in

suffragio: "al sacro rito ha

assistito tutta la popolazione

con a capo le autorità

del Regime"[...].

Poi molte foto tra cui

quelle della tomba dove

era stato sepolto in Montenegro

e le foto del corteo

funebre accompagnato

dalle autorità militari del

luglio 1965, cioè, quando i

resti del suo corpo furono

riportati in una cassetta nel

cimitero di Bassano Romano.(vedi

foto a lato) Mi

mostrano poi gli sci di legno

e la piccozza appesi alla

parete, libri, il diploma,

la laurea in economia e

commercio e un mobile.

Tutti appartenuti allo zio.

Prima dei saluti ci facciamo

una breve e cordiale

chiacchierata e, ci lasciamo

entrambi consapevoli

che quella guerra fu ingiusta,

come del resto tutte le

guerre e come ingiusta è

stata la morte di tanti giovani

spinti all'estremo Atto

dall'Amor Patrio.


N. 177 - Novembre 2011

[…] La dura campagna

costò oltre cinquemila tra

caduti e dispersi, più

decine di migliaia di morti e

invalidi fra i partigiani e i

civili montenegrini. L'intero

paese occupato fu devastato.

Mussolini voleva resuscitare

in Montenegro

quel regno che era stato

del padre della regina Elena,

sottoponendolo al protettorato

italiano, e i nostri

soldati avevano creduto di

andare a presidiare un

paese amico "restituito alla

pace" all'ombra delle

baionette. Scoppiò invece

una delle più sanguinose

insurrezioni popolari mai

conosciute dall'Europa

moderna, con splendidi atti

La Gazzetta Bassanese

RICORDI E STORIA LOCALE

Per saperne di più

Ecco alcune testimonianze sulla guerra in Montenegro

di eroismo dall'una e dall'altra

parte […].

Tratto dal libro "Occupazione

e guerra Italiana in

Montenegro. Le Aquile

delle montagne nere"

(1941-1943) Luciano Viazzi

- Giacomo Scotti.

Il libro "Diario di Guerra,

con gli alpini in Montenegro

1941-1943" riporta gli

appunti annotati su un taccuino

giorno per giorno da

Vito Mantia, alpino del

battaglione Feltre della divisione

Pusteria, appunti

che testimoniano lunghi

mesi di sofferenza in una

guerriglia infida ed atroce.

Egli scrive mosso dal

desiderio di dimostrare il

grande senso del dovere e

l'amor patrio dei nostri alpini.

Il libro termina con una

nota storica sul Montenegro

e sulla guerra fra i partigiani

comunisti e i nostri

soldati, costellata da ogni

tipo di violenze. I montenegrini

non accettarono la

presenza italiana e molti di

loro si organizzarono sui

monti. L'insurrezione vera

e propria, organizzata dai

partigiani comunisti di Tito,

ebbe inizio il 12 luglio

1941. Le battaglie più dure

vennero combattute nel

vallone di Male Rijeka,

dove le nostre truppe

subirono pesanti perdite e

si lasciarono poi andare a

violente rappresaglie a

Pljevlja, una piccola

cittadina nella quale

si era insediato il comando

della Pusteria.

Qui un grosso

concentramento di

partigiani sferrò un

poderoso attacco l'1

e 2 dicembre 1941,

l'attacco venne

respinto al prezzo di

molte perdite fra i

soldati italiani. Sul

sito dell'Associazione

Nazionale

Alpini troviamo un'altra

testimonianza, di

Vitaliano Peduzzi,

"Sporadici fatti d'armi

sul fronte balcanico":

[...]

La battaglia di

Pljevlja fu certamente

il più importante

evento bellico del periodo

che va dal luglio '41

al luglio '42, sul fronte balcanico.

Di quella battaglia,

allora, se ne parlò ben

poco. La velina che veniva

dall'alto del regime a

proposito di quanto accadeva

su quel fronte prescriveva

di minimizzare.

Così, ogni tanto appariva

nei comunicati ufficiali la

frasetta: sporadici fatti d'armi

sul fronte balcanico.

[…].

Il 17 luglio 1941 la divisione

Pusteria fu inviata in

fretta e furia in Montenegro

per contrastare una fulminea

e impensata insurrezione

dei partigiani di

Tito, che avevano eliminato

o bloccato i non robusti

presidi di una divisione di

fanteria. […] Notte sul 1º

dicembre: notte gelida,

quel gelo che sbeffeggia la

mantellina e il passamontagna

dei nostri soldati (ai

quali l'Italia dava regolarmente

il peggio della propria

produzione industriale).

Notte senza luna, ideale

per chi attacca. Poco

dopo la mezzanotte

qualche sparatoria qua e

là, per saggiare la nostra

reazione. L'attacco vero e

proprio iniziò verso la una

e trenta e raggiunse la

massima violenza entro

un'ora. Lo scontro durò all'incirca

16 ore, violentissimo.[...].

L'ordine del giorno del

30 dicembre 1941 del comando

di divisione dice:

Alpino, scrivi a lettere d'oro

nel libro della tua vita la

data del primo dicembre.

In quel giorno abbiamo veramente

combattuto per la

vita e per la morte e si

deve soltanto al tuo valore,

alpino, se oggi non siamo

tutti, generali e soldati, con

le scarpe al sole. Quanti,

tra coloro che mi leggono,

sanno di Pljevlja? Quanti la

ricordano? Pochi. Ma

questa rievocazione vuole

essere anzitutto un affettuoso,

devoto omaggio a

quegli alpini della Pusteria

che il primo dicembre

1941, fedeli all'impegno del

dovere, scrissero questa

storia con la loro vita e non

la possono leggere.

9


La Gazzetta Bassanese

ANNIVERSARI

Abbiamo avuto tanta

partecipazione per

il nostro settantesimo

anniversario nei giorni 1 e

2 ottobre.

In questa occasione i

bassanesi hanno preso ulteriormente

coscienza che la

loro storia recente è fortemente

legata alla nostra per

ragioni che nessuno può ignorare.

La Celebrazione da

parte dei monaci ha voluto

significare innanzitutto la

dovuta gratitudine al buon

Dio e poi a tutti coloro che

hanno offerto in modi e in

tempi diversi la propria collaborazione.

Da parte dei bassanesi e

non solo da loro, sono sgorgati

graditi segni di riconoscenza

e di ammirazione

per quanto è stato

fatto da noi monaci in questi

ultimi settanta anni. Particolarmente

significativo ed eloquente,

e non solo per il ruolo

di primo cittadino, è stato il

saluto augurale che ci ha rivolto

l'Onorevole Sindaco.

Ci sembra doveroso esprimerle

il nostro sentito grazie

e riportarlo integralmente

anche perché riteniamo abbia

saputo interpretare ammirevolmente

i sentimenti

migliori della gran parte degli

abitanti di Bassano.

10

Il Priore e i monaci

di San Vincenzo

Monastero S. Vincenzo. 1 e 2 ottobre 2011

Un grazie del tutto speciale

Carissimo Don Cleto,

desidero ringraziarla per il corposo

documento che mi ha fatto pervenire in

merito all'imminente evento sul 70° del

Monastero di San Vincenzo M.

Ho letto con attenzione l'analisi storico-religiosa

che ha così egregiamente riportato

sul documento citato. Mi ha dato

l'opportunità di scoprire notizie a me

sconosciute attraverso un excursus ben

dettagliato della storia della chiesa e in

primis del Monastero.

Dalle condizioni disastrose di un

monumento religioso, che grazie alla

magnanimità del principe Odescalchi

venne donato alla Congregazione

Benedettina Silvestrina e che, attraverso

l'opera del rev.mo Padre Ildebrando Gregori

divenne luogo per l'accoglienza di

orfani di guerra e ragazzi abbandonati, si

è arrivato oggi ad avere un luogo affascinante

colmo di spiritualità e di storia che

ha caratterizzato il nostro Comune, contribuendo

alla formazione culturale, professionale

e morale dello stesso.

Culturale e professionale grazie alle

scuole, ancora oggi attive e ai cantieri all'epoca

aperti per la costruzione del

Monastero. Morale, perché per il credente

l'insegnamento religioso è sinonimo

di sani principi.

Bassano sa cosa ha dato e ricevuto

dal Monastero, le contrapposizione, se a

volte ci sono state in passato, sono

paragonabili ai diverbi in famiglia di due

fratelli che sanno di dover dormire nella

stessa camera da letto e quindi pronti a

riappacificarsi prima di sera. Proprio per

questo le formulo il più vivo augurio per il

raggiungimento di questi 70 anni di attiv-

La lettera del Sindaco

N. 177 - Novembre 2011

ità e presenza sul territorio di Bassano

Romano che da pochi mesi mi onoro di

rappresentare.

Mi permetta inoltre di soffermarmi anche

sull'aspetto storico del monumento

che riveste particolare importanza per il

nostro Comune e al quale questa Amministrazione

guarda con estrema attenzione:

luogo sì di culto ma anche esempio

di architettura che rappresenta un

modello di rara bellezza nella nostra

provincia e non solo.

Per non parlare poi della presenza di

un'opera d'arte, il "Cristo porta croce" di

Michelangelo, alla quale dobbiamo dare

massimo risalto e per la quale ci stiamo

adoperando.

Certa che il futuro vedrà i due "fratelli"

crescere e lavorare insieme per la

stessa famiglia, con sincera stima.

Il Sindaco

Angela Bettucci


N. 177 - Novembre 2011

Considerazioni sull’articolo “Evviva Stefano”

del numero passato della Gazzetta Bassanese

Il passato non è tutto da buttare

Condivido buona parte

dell'articolo, “Evviva

Stefano”, firmato da

Massimo Andreotti, apparso sul

numero passato della Gazzetta

Bassanese. Dove non mi trovo

d'accordo con lui ve lo spiego

subito. Non possiamo sempre addossare

le colpe del declino del

nostro paese alla nostra generazione

e soprattutto alla nostra

condizione sociale. Non sono d'accordo

perché, non tutti si sono impegnati

o espressi poco e male. Ci

sono persone che negli anni passati,

hanno fatto parte di associazioni

e svolto incarichi in seno all'Amministrazione

Comunale raggiungendo

ottimi risultati. Non

viene mai messo in risalto il fatto

che negli ultimi venti anni le Amministrazioni

che si sono avvicendate

non sono mai state riconfermate

e pertanto molti progetti soprattutto

quelli volti a valorizzare le

risorse del nostro paese abbandonati.

Ci sono esempi di sviluppo in

paesi limitrofi dove per più mandati

hanno governato le stesse compagini

politiche segno che la continuità

paga. Bisogna solo saper

scegliere e loro hanno capito quando

era il momento di dare fiducia

alle persone giuste. Noi abbiamo

sempre avuto paura di intraprendere

un processo di continuità perdendo

occasioni che avrebbero potuto

dare una svolta al nostro amato

paese. Nelle ultime elezioni

sembra che il popolo bassanese

abbia abbandonato i vecchi sistemi

(non escludo la possibilità di essere

smentito fra cinque anni) del

fare politica e abbia premiato giovani

vogliosi di cambiare e riportare

Bassano Romano agli antichi

splendori. Non ho nessuna intenzione

di fare polemica, quello

che ho scritto è un mio semplice

pensiero, ma penso di aver dato

voce a tutte quelle persone che,

fiere di essere militari e bidelli,

hanno sempre lavorato con onestà

e passione, senza cercare glorie

personali, per il bene del paese.

Eliseo Fabretti

La Gazzetta Bassanese

RIFLESSIONI

Un viaggio di duemila

anni nella storia

Quest'anno, la Pro Loco, avvalendosi

anche dell'aiuto della Parrocchia,

di altri gruppi e associazioni presenti

sul territorio, vuole riproporre la rappresentazione

del presepio vivente, per

dare un significato diverso alle festività

natalizie. Una iniziativa, dove spettacolo

e spiritualità si fondono insieme. L'allestimento

si svilupperà all'interno del Centro

Storico, da via M. Giustiniani a via Borgo

S. Filippo, per ricostruire uno spaccato

della Palestina di oltre 2000 anni fa e per

rivivere con attualità e riflessione il

grande evento di Betlemme. Per la realizzazione

di questo evento, che sicuramente

richiederà grandi sforzi, occorre

una collaborazione corale di tutto il

paese. Partecipiamo dunque, mettendo a

disposizione il nostro tempo libero, le

nostre qualità e talenti e anche materiale

che riteniamo possa essere utile, perché

questa rappresentazione, programmata

per i giorni 25 e 26 dicembre e 6 gennaio,

possa diventare una manifestazione

significativa sia sotto l'aspetto

culturale, sia sotto l'aspetto religioso, valorizzando

le capacità della nostra gente

e la bellezza del nostro patrimonio.

Rita Ferri

11


Come ogni borgo

e/o palazzo

storico che si

rispetti, anche Bassano

gode della presenza di

fantasmi. I più conosciuti

hanno l'appellativo di:

pretino e riccetto.

E' del primo che vorremmo

parlarvi, viste le

testimonianze che siamo

riusciti a rintracciare. Per

quale motivo l'appellativo

Pretino? Probabilmente

era un sacerdote? Un

sacrestano? Un adepto

della chiesa? Non lo sappiamo,

supponiamo un

personaggio vicino all'ambiente

ecclesiastico.

La prima testimonianza

viene da un giovane

(un trentenne) che ricorda

un episodio avvenuto nel

periodo dell'infanzia.

"Mi trovavo - riferisce il

giovane - in visita a Palazzo

Giustiniani con i miei

genitori e mentre percorrevamo

i viali del giardino all'italiana,

intravidi, lungo il

viale centrale del parco,

una figura alta, snella e

con una sorta di tunica

nera che camminava, porgendomi

le spalle, in direzione

della Rocca. A

quel punto chiesi a mia

madre chi fosse quel personaggio.

Lei guardò verso

il punto che le indicavo

e mi rispose che non

vedeva nessuno. Stupito

della risposta, continuai a

guardare l'anonimo che

12

La Gazzetta Bassanese

nel frattempo scompariva

verso la discesa che porta

all'uscita di via Oriolo,

dove c'è quel bel portone

davanti alle ex scuderie.

L'ho seguito, ma lo stupore

più grande è stato trovare

il portone serrato, nessun'altra

via di uscita in

quanto ai lati del portone

c'è il muro, e nessuno in

quella sorta di atrio. Ancora

mi passano i brividi! Anni

più tardi - continua il giovane

- mia madre, mentre

si parlava delle bellezze

del nostro palazzo e del

parco, mi rammentò quell'episodio,

chiedendomi se

lo ricordassi.

Prontamente risposi

positivamente alla domanda,

visto che mi era rimasto

ben impresso nella

memoria. Lei, a quel punto,

considerando che ormai

ero un adulto, mi svelò

che si ere accorta della

figura spettrale che le avevo

segnalato e che

conosceva il personaggio.

Si trattava del fantasma

del Pretino. Fantasma che

si aggira nei meandri del

parco e che non crea

problemi ai viventi. Non

chiarendomi nulla sulla

storia del fantasma, l'unica

cosa che mi disse è che a

Bassano è molto conosciuto.

Dopo aver appreso

tale incredibile notizia -

prosegue ancora il giovane

- la sera andando a

letto, rivedendo quel momento,

ho avuto una di

quelle paure che

preferisco proprio non ricordare".

Altra testimonianza,

sempre sul Pretino, è

venuta da un signore che

oggi ha superato gli ottant'anni,

il quale ricorda che

da giovane, quando tornava

dal lavoro spesso si fermava

con la sua lambretta

in prossimità del suo terreno

dove aveva gli animali

da cortile da governare.

Tale terreno era

nelle adiacenze del parco

Giustiniani. Spesso, dopo

aver rifocillato i propri animali

e mentre se ne tornava

sulla strada principale,

dove aveva parcheggiato il

motoveicolo, trovava, seduto

su di esso, il famigerato

spettro in tunica nera.

Anche se colmo di paura,

aspettava silenzioso che il

misterioso ospite se ne andasse.

Appena questi liberava

il posto, di soppiatto

si avvicinava al mezzo e

via a tutto gas correva verso

a casa. Questo accade-

N. 177 - Novembre 2011

IL PRETINO

In un documento del 1706 si racconta un episodio di sangue nella parrocchia

Anche Bassano

ha i suoi fantasmi

va abbastanza spesso.

Altre testimonianze di

cittadini bassanesi, che

negli anni passati sono

stati vicini all'allora parroco,

don Carlo Moretti, raccontano

che il sacerdote,

quando la sera doveva

lasciare la chiesa e tornare

a casa, si faceva accompagnare

dai ragazzi per

evitare di incontrare il

famigerato Pretino, visto

che la propria abitazione

era vicinissima al parco.

Insomma, una storia

affascinante, avvolta,

come è consuetudine, nel

mistero che si perde nella

notte dei tempi, e che,

volendo, potrebbe agganciarsi

a episodi che hanno

fondamenta nella storia

del nostro paese.

Per esempio alcuni anni

fa, durante alcune

ricerche presso l'archivio

storico della parrocchia, è

rinvenuto un documento

del 1706 nel quale si fa

menzione di un episodio di

sangue avvenuto in parrocchia

e proprio per

questo la chiesa dovette

essere riconsacrata con

cerimonia del vescovo ed

alla presenza dei principi

Giustiniani e della popolazione

tutta.

Sarà stato quel delitto

di sangue a generare il

fantasma del Pretino?


La Gazzetta Bassanese

PUNTI DI INCONTRO

La nuova fontana, dove sgorga acqua e contatto umano

N. 177 - Novembre 2011

In questi primi giorni

dall'apertura della

"fontana leggera" si

nota con piacere che si sta

creando un nuovo punto

d'incontro della popolazione.

Mentre si aspetta il

turno per riempire le proprie

bottiglie, si approfitta

per fare due chiacchiere,

iniziando a parlare di acqua

e finendo magari inesorabilmente

a parlare

del tempo.

Insomma, un

ritorno al passato,

di quando le varie

fontane del paese

erano le uniche

fonti di approvvigionamento

e a

volte le uniche opportunità

per i

ragazzi per

dichiararsi alla

propria amata, visto

che per molte

ragazze andare a

prendere l'acqua

era uno dei rari momenti

concessi dai genitori per

uscire. O quando nonostante

l'acqua corrente fosse

arrivata ormai da tempo

in tutte le case, si continuava

a rifornirsi dell'acqua

"do Pojo" che era l'unica

"minerale" del paese.

Insomma, un ritorno al

passato che se usato

bene, potrebbe essere un

salto indietro senz'altro

positivo, perché nonos-

tante i social network

come Facebook impazzano

su internet, le banche

ci invitano a fare le nostre

operazioni comodamente

da casa e le vendite online

crescono, la gente og-

gi come non mai ha bisogno

di socializzare, riappropriandosi

delle code e di

tutto ciò che serve per ritornare

al reale contatto

umano.

R. M.

DAL COMUNE

BassanoInFoto per la promozione turistica

Il 17 ottobre è partito il corso fotografico organizzato

dalla locale associazione Bassanoinfoto, dove

ha visto la partecipazione di numerosissimi appassionati

provenienti anche da paesi limitrofi. L'Amministrazione

comunale che ha dato il suo appoggio all'iniziativa, si

sente in dovere di ringraziare gli organizzatori perché

con le loro proposte sostengono la vivacità culturale di

Bassano Romano.

Come delegato al Turismo plaudo al loro operato

anche per il contributo che forniscono alla divulgazione,

ad ampio raggio, del buon nome di Bassano che, turisticamente

parlando, è di notevole aiuto. Auguro ai componenti

dell'Associazione Bassanoinfoto di poter continuare

il percorso intrapreso con l'umiltà e la professionalità

che li contraddistingue e li fa apprezzare in loco e non

solo.

Domenico Vittorini

13


La Gazzetta Bassanese

14

N. 177 - Novembre 2011


N. 177 - Novembre 2011

Rispondiamo all'articoloapparso

sulla

Gazzetta Bassanese n.

176 - Ottobre 2011 "La

moda del copyright" per

chiarirne alcuni aspetti.

Come citato nel predetto

articolo esiste una

legge che regola il copyright

a seconda dei casi,

ma vogliamo focalizzare

l'attenzione su un punto

della legge nella quale è

previsto che […] "l'autore

si opponga a qualsiasi deformazione,

mutilazione od

altra modificazione e ad

ogni atto a danno dell'opera

stessa che possa

essere di pregiudizio al

suo onore e alla sua reputazione

[..].

Nel caso specifico riteniamo

di poter dire che un

fotografo quando appone il

proprio copyright, se da un

lato è vero che rivendica la

Piano Regolatore Generale

Arriva l’ok

dalla Regione Lazio

Con la deliberazione

nr. 438,

la Regione

Lazio il 30 settembre scorso

ha approvato il Piano

Regolatore Generale del

Comune di Bassano Romano,

adottato con deliberazione

del Consiglio Comunale

nr. 98 del 11

dicembre del 2000 e nr. 62

del 15 dicembre del 2005.

Il Piano Regolatore

Generale è stato approvato

con le modifiche e le

prescrizioni contenute nel

parere del Comitato Regionale

del Territorio reso

con il voto del 30 ottobre

del 2008.

Dopo quasi undici anni,

quindi, anche Bassano

Romano ha il suo strumento

urbanistico da più parti

invocato da diverso tempo.

Uno strumento che

dovrebbe permettere uno

sviluppo con regole certe e

approvate.

Per quanto riguarda il

centro storico, però, il

parere definitivo da parte

della Regione Lazio sarà

rimesso a seguito di presentazione

del Piano Particolareggiato

in quanto non

Riceviamo e pubblichiamo

Il copyright tutela

il fotografo e le persone

è possibile valutare le

caratteristiche geomorfologiche.

In via preliminare

l’Ente regionale ha prescritto

la verifica per gli edifici,

lo stato fondazionale e

le modalità costruttive e

l’eventuale presenza di

cavità sotterranee, attraverso

indagini dirette e indirette,

e successivamente

si realizzino gli eventuali

adeguati interventi di consolidamento.

La Gazzetta Bassanese

LETTERE IN REDAZIONE E PRG

paternità della foto, dall'altro

ne tutela ogni utilizzo

improprio sia per la tutela

del suo operato, sia per la

tutela dei soggetti ripresi

nella foto.

A nostro avviso l'apposizione

del copyright tutela

sia chi ha realizzato la foto

sia chi è ripreso nella stessa

nel rispetto e nella

tutela della privacy del

soggetto stesso.

Inoltre, facciamo presente

che sempre per la

legge, non c'è nessun divieto

che impedisca di

scattare fotografie durante

lo svolgimento di eventi e

manifestazioni pubbliche

e, non occorre per questo

nessuna autorizzazione.

Il fatto che le foto

vengano protette dal copyright

non ne preclude la visualizzazione

ed il salvataggio

da parte di tutta

la comunità, ma serve a

far si che le foto non

vengano modificate senza

alcun tipo di autorizzazione,

con lo scopo, ribadiamo,

di tutelare la dignità

ed il decoro della persona

fotografata. Inoltre

come è avvenuto di recente

i fotografi si sono resi

disponibili nel inviare i

propri scatti (senza copy-

right) a tutti i soggetti, che

ripresi nelle foto, ne hanno

fatto richiesta.

Tutto questo non sembra

impedire alle persone

di poter in ogni caso apprezzare

e rivivere attraverso

le foto i momenti vissuti

durante lo svolgimento

dei vari eventi.

Non ci sembra che in

questo modo ci si appropri

dei bassanesi o di Bassano

Romano in festa ma,

si rende in ogni caso un

servizio a tutto il paese

che può in qualsiasi momento

guadare le foto, rivivere

i momenti di un determinato

evento ed in ogni

caso può chiedere direttamente

all'autore una copia

delle foto.

Infine, ci teniamo a

puntualizzare che i fotografi

(amatoriali) che realizzano

le foto e le pubblicano

dove chiunque può

andarle a vedere lo hanno

fatto e lo fanno tutt'ora solo

per la passione che hanno

per questa forma d'arte

non pretendendo nessun

tipo di compenso.

I fotografi hanno sempre

messo a disposizione

di tutti le proprie foto senza

"nulla chiedere" "solo per il

piacere di dare una mano

come fanno tanti" che si

adoperano nell'organizzazione

dei vari eventi nel

nostro paese.

Associazione

Bassano in foto

15


La Gazzetta Bassanese

IL PERSONAGGIO

16

di Francesco Leo

Quanto è difficile

udire il rumore

di una piantina

che rompe il suo seme per

affermare la sua presenza

nel mondo? Come è possibile

non amare la terra con

cui hai diviso il freddo, la

fame e la siccità? Quanto

è arduo vedere la poesia

nella vita di una persona

umile e genuina che da

sempre ama la famiglia, la

musica e la sua terra?

Tutto ciò è complesso

e impegnativo ma possibile

per il lettore più

scrupoloso. Valentino

nasce in pace, il 30 ottobre

del 1936, secondo di quattro

figli (due maschi e due

femmine) da sempre è il

più legato al padre

Giuseppe: il profondo rapporto

tra i due scaturisce

dal desiderio di Valentino

di non lasciare mai il padre

da solo e seguirlo durante

le sue giornate in cam-

pagna.

La passione del padre

per la banda, dimostrata

da 44 anni di carriera al fianco

del suo Flicorno

Tenore, lo porta a seguire

le impronte del genitore

che, anche se non lo ha

mai spinto verso la musica,

lo ha contagiato con la sua

entusiasmante passione.

Dopo la fine della

scuola di avviamento a

San Vincenzo, intorno alla

fine del 1953 inizia a frequentare

la scuola di musica

e chi poteva essere, se

non il padre, a donargli il

primo strumento? Il 22 no-

vembre del 1955, per la

festa di Santa Cecilia,

Valentino fa il suo esordio

con la banda musicale

suonando con l'amato clarinetto

la sua prima marcia,

la Quarona, diretto dall'indimenticato

Maestro

Antonio "Toto" Orsini e affiancato

dai suoi compagni

di strumento Re Maggiore,

Franco Orsini, Carlo Campanella

ed Alvaro Venturini.

L'unico periodo nel

quale non ha suonato per

la banda di Bassano è stato

nel 1959 anno in cui ha

svolto il servizio militare,

N. 177 - Novembre 2011

Dopo 56 anni di onorata carriera l'ad

Mio padre,

la mia campagna,

il mio clarinetto

durante il quale ha però

suonato nella banda militare

di Lecce.

Ci ha raccontato

Valentino che ha anche

suonato per la madonna di

Loreto che si festeggiava

nella chiesa della scomparsa

Madonna delle Capanne:

durante questa festività

si suonava per le

strade di Bassano alle tre

del mattino, e non essendoci

le sveglie tecnologiche

che abbiamo oggi,

si passava porta a porta a

bussare per svegliare e far

riversare i fedeli in strada:

il bello è che la festa si


N. 177 - Novembre 2011

dio di Valentino Fabretti alla banda

svolgeva il 10 dicembre

ma la fede e l'attaccamento

all'atavica tradizione

avevano la meglio sul freddo

e il ghiaccio. Valentino

dunque ha visto intere

generazioni passare per

la scuola di musica ed ha

fatto prima da fratello maggiore,

poi da padre ed infine

da nonno a tanti giovani,

ed ha avuto la fortuna

di essere diretto da tanti

maestri storici della banda

tra cui Giovanni Montecolle,

Don Antonio Spinucci

e Angelo Moroni. Il

suo carattere mite l'ha fatto

amare da tutti coloro

che hanno frequentato la

banda ed in questa ha

trovato numerosi e preziosi

amici tra cui Alberto Sernacchioli,

soprannominato

Cartoccio, che suonava il

tamburo.

Il giorno di Sant'Antonio

del 2005 Valentino fu

accompagnato da Cartoccio

davanti alla tomba della

moglie di quest'ultimo

che gli disse: "quando

morirò andrò a dormire so-

pra di lei".

Ricordando queste parole

Valentino ci dice che

Cartoccio sapeva dove

sarebbe andato a finire,

ma non che si sarebbe addormentato

proprio il

giorno seguente. Tante

storie escono dalle sue

labbra e toccano il nostro

cuore, da 56 anni a questa

parte tante note sono

uscite dai suoi polmoni,

trasformate dalla magia

del suo clarinetto, e sono

arrivate alle nostre orecchie

inconsapevoli di così

tanta storia; ma ogni sua

parola, ogni sua nota ci ha

fatto capire il suo amore

per la terra del padre, motivo

di libertà e pace interiore.

Valentino ci ha insegnato

che una pianta che

sboccia fa il rumore delle

risa di una famiglia affamata

che aspetta la maturazione

dei suoi frutti;

Valentino ci ha insegnato

anche che la poesia non

risiede solo nel manuale di

letteratura italiana ma anche

in una vita vissuta nell'ammirazione

del padre,

nella gioia di suonare un

clarinetto, onorando la sua

banda, onorando le festività

sacre e onorando il suo

paese.

Valentino ha deciso

che il 22 novembre 2011

"appenderà il clarinetto al

chiodo" e lo farà lo stesso

giorno in cui ha iniziato

ben 56 anni fa.

In qualità di Maestro

del Complesso bandistico

"Città di Bassano

Romano" con piacere

mi sento di

ringraziare ed elogiare

Valentino Fabretti in quanto

per la ricorrenza del 22

novembre di Santa Cecilia,

santa patrona dei musicisti,

lascerà il suo hobby

preferito, servire la

Banda del suo paese.

Lo ha fatto per più di

50 anni dal dopo guerra

ad oggi, senza mai

mostrare segni di cedimento.

Ritengo Valentino

una delle poche persone

da prendere veramente

come esempio e non solo

nella nostra Associazione,

ma in tutte le realtà del

paese.

Anche se è caratterialmente

taciturno, sempre

in ombra, fa comunque

sentire sempre la sua pre-

La Gazzetta Bassanese

IL PERSONAGGIO

IL SALUTO DEL MAESTRO

Grazie Valentino!

senza, la sua grande personalità,

con la sua abnegazione

ed il suo amore

per la musica.

In tutti questi anni nell'attività

continua che la

Banda svolge, prove o

servizi di qualsiasi genere,

il suo nome compare raramente

nel registro delle

assenze.

E' stato un grande esempio

di serietà, attaccamento

ed impegno per

tutte le generazioni di musicisti

che negli anni sono

entrati a far parte della

nostra Associazione.

Mi sento di ringraziarlo

pubblicamente a nome

mio e di tutti i componenti

della Banda, presenti e

passati.

Grazie Valentino.

Angelo Moroni

17


La Gazzetta Bassanese

SPORT

Dopo sette mesi di lavoro,

la Polisportiva Santa

Maria Assunta 2011 finalmente

ad ottobre ha aperto le porte

dello sport. Intervistiamo il Presidente

Roberto Zibellini.

Quali sono le attività che la

Polisportiva perseguirà nella stagione

sportiva che si sta aprendo?

Le attività che abbiamo messo in

campo sono molteplici e accolte con

molto entusiasmo dai bassanesi.

Basti pensare che ad oggi il campionato

di terza categoria, il campionato

giovanissimi, i pulcini e piccoli amici,

la pallavolo femminile (adulti e

bambini) hanno avuto un'adesione

di circa ottanta soci-praticanti. A

metà del mese di ottobre c’è stato un

incontro proprio a Bassano con il

Presidente Provinciale della UISP,

Massimo Maietto, per definire e programmare

un campionato di basket

e calcetto organizzato con l'Ente promozionale

dello sport e per discutere,

non per ultimo, sulla pro-

18

grammazione della seconda edizione

della maratonina di Bassano

Romano da inserire nel Corrintuscia

(evento quest'ultimo del prossimo

anno).

Meglio vincere o partecipare?

Come diceva Decuberten: "l'importante

è partecipare, ma se poi si

vince è meglio per tutti!"

In giro si sentono pareri discordanti.

Ci sono persone che danno

alla Polisportiva piena fiducia e

gratitudine per aver dato la possibilità

ai bassanesi di praticare

sport nel territorio, altre invece

che immaginano la fine prima dell'inizio.

Cosa si sente di dire a

proposito?

Beh, penso di aver già in parte

risposto alla prima domanda. Siamo

rimasti positivamente colpiti dal

risultato ottenuto e dalle richieste

che ancora oggi continuano ad arrivare

da più parti e sono sicuro che

anche la vena scettica, di fronte al

servizio che forniremo, andrà scemandosi.

Certamente, sono anni

N. 177 - Novembre 2011

Polisportiva Santa Maria Assunta 2011. Intervista al presidente Roberto Zibellini

E adesso tutti in campo

L’avventura è iniziata con ottanta adesioni alle varie attività messe in piedi dalla nuova realtà sportiva

che a Bassano Romano si concepiscono

le discipline sportive soltanto

pensandole al di fuori del nostro territorio;

ma questo non è certamente

colpa del bassanese. Al contrario

penso che il tutto dipenda dalla

carenza di strutture sportive. Comunque,

ci auguriamo e auspichiamo

che l'Amministrazione Comunale

possa nel tempo aiutarci in

questo senso: d'altro canto, se i

"cugini" di Vejano hanno accettato di

buon cuore di realizzare con noi la

squadra dei giovanissimi, è perché

si sono resi conto che il progetto

prospettato loro è serio, efficiente e

di programmazione.

Progetti per il futuro?

E' intenzione dell'Associazione

crescere e portare alla pratica dello

sport il maggior numero di ragazzi di

Bassano Romano e non solo, senza

perdere di vista e con i piedi saldamente

ancorati a terra, tutto ciò che

ci verrà richiesto di proporre come

attività da realizzare.


N. 177 - Novembre 2011

Domenica 2 ottobre

gli Amatori

di Bassano

sono tornati a casa dopo

quattro giorni vissuti a

Fredericks, Danimarca,

per un’esperienza a detta

di tutti i partecipanti indimenticabile.

Quattro giorni da prendere

e fissare nel cuore e

nella mente, dove nessuno

li può toccare.

Chi, essendo appassionato

di calcio, non vorrebbe

provare queste sensazioni?

Le sensazioni di partire

"in trasferta", per una sfida

continentale, l'arrivo all'aeroporto,

veder muoversi

questo grande gruppo

unito, tutti vestiti con la tuta

di rappresentanza, creando

anche curiosità tra le

persone presenti e poi l'attesa

del decollo, il viaggio

in aereo, l'arrivo in quel

paese straniero, tutto vissuto

con un gusto diverso,

perché senti che stai condividendo

tutto quello che

c'è dentro te con altre venti

persone.

Quattro giorni vissuti in

piena armonia, sempre insieme,

in qualsiasi posto;

l'organizzazione

puntigliosa e precisa della

dirigenza ha garantito che

ci fosse il giusto spazio per

tutto. Poter visitare città lo-

cali come Viborg o Aarhus,

svolgere gli allenamenti,

giocare contro una

squadra locale, mangiare

insieme a loro dopo la partita.

Una bella sensazione.

Rimarranno impressi

nella testa di questi

ragazzi i paesaggi onirici, i

profumi della notte, gli

sguardi di chi aveva la

consapevolezza di dover

tornare nel mondo reale,

nella quotidianità occupata

da impegni e lavoro, ma

con la felicità di chi sta

vivendo un sogno.

Ventitre persone, dai

20 ai 55 anni, che riescono

a star bene insieme e a

condividere del tempo non

è facile da costruire, eppure

questo gruppo ci è

riuscito.

E tutta questa condivisione

ha fatto benissimo

alla squadre di Mister

Bruno Leo, poiché ha cementificato

un unione di

gruppo già forte prima di

questa esperienza.

A prova di questo, il

convincente inizio di stagione,

il 16 Ottobre, della

squadre bassanese che

nel proprio campo ha

sconfitto per 2-1 la Stella

Azzurra di Viterbo.

Da notare la buona

cornice di pubblico presente

allo stadio, che ha

aiutato la squadra a

portare a casa questa prima

vittoria.

Se volete continuare a

seguire gli Amatori, per

quanto riguarda le loro vicende

calcistiche e non

(tra cui le foto della trasferta

Danese), vi rimandiamo

naturalmente al prossimo

mese della Gazzetta Bassanese

e al sito della

La Gazzetta Bassanese

SPORT

Amatori Calcio, il racconto di un sogno

Finita l'esperienza della squadra del presidente Nicosia in terra danese

squadra, www.amabassano.altervista.org,

uno

splendido sito per il quale

si ringraziano Marcello

Pallini e Paolo Baldassarre.

Un grande ringraziamento

lo facciamo a tutti

gli sponsor che ci hanno

permesso di acquistare il

materiale sportivo per

questa trasferta, e nello

specifico - Edil Lo.Ma. -

Casina di Poggio della Rota

- Autolavaggio Flavio

Amadio - Colorificio Esposito

- Supermercato

SIGMA - Trattoria Ciucci -

Montecolle Salvatore - Bar

Flea Fly - Total Carburanti

- Gruppo SAI Fondiaria -

Pica Aurelio - Simone Gjegi.

Amatori Calcio

Bassano Romano

19


La Gazzetta Bassanese

SPORT

20

di Dino Manoni

per chi ancora

non lo

E'lui,

conoscesse, la

nuova guida del Bassano

Romano Calcio. Claudio

Mele, 27enne di Bracciano,

degno successore

di Santino Marchetti sulla

panchina rossoblù.

Una breve presentazione

personale per i tifosi

bassanesi che ancora

non la conoscono.

Sono laureato in infermieristica

e lavoro attualmente

da infermiere professionale

presso la ASL

Roma A. Calcisticamente

sono cresciuto a Bracciano,

dove ho giocato per

15 anni vincendo 3 campionati.

Aggregato in Prima

Squadra all'età di 16 anni,

ho giocato nel ruolo di centrocampista

in Promozione,

I Categoria e una

stagione in II Categoria.

Ho iniziato a ricoprire l'attuale

ruolo a 17 anni nel

Settore Giovanile del Bracciano

e, dopo aver ricoperto

il ruolo di istruttore/allenatore

in tutte le categorie

del Settore Giovanile

dell'A.S. Bracciano, nel

2008/2009 inizio a lavorare

nel Settore Giovanile dell'Etrusca

Calcio del Presidente

Paolo Tagliolini. Nella

scorsa stagione ho affiancato

Claudio Fazzini alla

guida del Bracciano e all'inizio

dell'attuale stagione

mi è stato dato l'incarico di

Direttore Sportivo dell'Etrusca

Calcio. Oltre ai tanti

corsi di aggiornamento, ho

ottenuto la qualifica di

"Coach" specializzato in

PNL, Osservatore di Calcio.

Come e quando è stato

contattato dal Presidente

Boldorini? E quali sono

state le motivazioni che

l'hanno portata ad accettare

l'incarico?

Tutto è iniziato la sera del

20 settembre, da una chiamata

del presidente

Boldorini che mi chiedeva

se c'era la volontà e la

possibilità di collaborare

con il Bassano Romano.

La proposta mi ha colto del

tutto di sorpresa, poiché

era al di fuori delle mie aspettative.

Tuttavia, dubbi

non ne ho mai avuti.

Subito dopo aver informato

la Presidenza dell'Etrusca

Calcio, ho dato la mia

disponibilità. Ufficialmente

ho iniziato questo incarico

martedì 27 settembre, a

soli 5 giorni dall'inizio del

campionato. Le motivazioni

per cui ho accettato

l'incarico sono diverse:

la più forte è legata ad un

percorso che mi ero prefissato

due anni fa. Questa

proposta era il raggiungimento

di un obiettivo professionale

prestabilito e

pertanto non potevo ignorarla.

Le altre sono legate

alla condivisione dei valori

portati avanti dal presidente

Boldorini e dal suo

staff dirigenziale.

Quali conoscenze aveva

della piazza prima dell'incarico?

Ed ora che ne fa

parte, quali sono le sue

sensazioni su come è

vissuto il calcio a Bassano

Romano?

Le informazioni raccolte

prima di iniziare questo

cammino mi parlavano di

una buona piazza, di un

gruppo di persone coeso,

che voleva mantenere l'identità

del proprio paese

anche nel calcio, offrendo

più spazio possibile ai

ragazzi del posto. Il tutto

con la giusta dose di competizione

e vita sociale.

Oggi, facendone parte,

posso soltanto confermare

e condividere quanto percepito

inizialmente.

Come ha trovato il gruppo

al suo arrivo? E come

si è evoluto in questo

breve periodo il rapporto

con i ragazzi e con la società?

Per quanto riguarda il

gruppo, mi ha colpito

subito la grande voglia e la

disponibilità di ripartire e

lavorare. Lo spogliatoio sa

benissimo che questo atteggiamento

deve essere

mantenuto ogni settimana

perché nel calcio c'è sempre

da rimettersi in discussione,

ripartire e vivere al

meglio il presente per

preparare un buon futuro.

Il rapporto con i ragazzi,

per quanto mi riguarda, diventa

sempre più importante

giorno dopo giorno, e

altrettanto sta accadendo

anche con la società. Un

riconoscimento particolare

va al capitano Giulio Pozzoli,

il quale riesce sempre

a fare il bene del gruppo e

ai "grandi" Raimondo Venturini,

Angelo Sernacchioli,

Francesco Fravolini e Ugo

Moroni, che con il loro spirito

di sacrificio sono sempre

di buon esempio per

tutti i giovani dello spogliatoio.

Faccia una panoramica

su questo primo scorcio

di campionato.

Abbiamo iniziato il campionato

con grosse difficoltà

rispetto alle altre compagini,

dovute soprattutto alla

mancanza di una

preparazione vera e propria.

Stiamo pian piano coprendo

questi vuoti grazie

ai sacrifici di tutto lo

spogliatoio. La vittoria di

Fabrica giunta alla terza

giornata è stato un premio

per tutta la squadra e una

dimostrazione di riconoscenza

alla società,

che si fa sempre vedere e

sentire sempre molto vicina.

I 4 punti raccolti finora

in altrettante partite sono il

risultato di quanto abbiamo

meritato finora. Nelle ultime

due giornate abbiamo

N. 177 - Novembre 2011

Bassano Calcio. Mister Claudio Mele si presenta

“Inizio non facile, ma stiamo recuperando”

fatto vedere

un buon

calcio e abb

i a m o

trovato

d e l l e

soluzioni a

dei problemi

che inizialmentesembravano

insormontabili. Analizzando

poi l'intero girone,

posso dire che la classifica

inizia a confermare le aspettative

e gli obiettivi iniziali

di ogni squadra. Probabilmente

il Sabazia ed il

Ronciglione United sono le

due squadre che hanno

degli organici superiori a

quello che di norma può

offrire un campionato di II

categoria e come tali si

contenderanno i primi due

posti. Pur non conoscendo

in modo dettagliato tutte le

restanti realtà credo tuttavia

che non ci sarà nessuna

squadra con cui sarà

facile fare punti.

Quali sono le ambizioni

di questo Bassano?

Dove potrà arrivare?

L'ambizione del Bassano è

quella di fare un campionato

dignitoso. Non ci siamo

ancora posti un obiettivo

specifico a lungo termine.

Andiamo in campo partita

per partita per raccogliere

più punti possibile, solo a

metà cammino capiremo

meglio dove effettivamente

potremo arrivare. Non mi

piace creare illusioni e allo

stesso modo nascondere

quello che di buono ha fatto

finora questo gruppo di

giocatori e di dirigenti. E' il

campo che decide e non

sempre ciò corrisponde a

quello che si era detto all'inizio

della stagione; nel

calcio ci sono già troppe

variabili e nelle categorie

dilettantistiche queste sono

anche più incidenti.


N. 177 - Novembre 2011 La Gazzetta Bassanese

A TAVOLA

di Bruno Leo

Anche questo

mese ho il piacere

di pubblicare

una ricetta non mia.

Dico piacere in quanto,

scusate il gioco di parole,

è un piacere che voi lettrici/lettori

mi inviate le vostre

ricette. Lo scorso mese la

ricetta mi è stata inviata da

Salvatore, invece questo

mese mi è stata raccontata

per filo e per segno dalla

comare Marisa Fabretti.

Vi racconto com'è andata.

Ogni volta che vado

da mia suocera, trovo

sempre un nutrito gruppo

di amiche che passano i

pomeriggi "facendo due

chiacchiere". Agata, Zi

Egle, Maria, Ester, Firminia

e la comare Marisa. Tra

l'altro, piccola considerazione

personale, trovo

molto più costruttivo e

sano fare due chiacchiere

tra amiche che perdersi tra

varie Marie De Filippi, Vite

in Diretta e trasmissioni

La zuppa di baccalà di Rifeo Fabretti

varie. Loro, invece di

vedere queste trasmissioni,

si confrontano e si

confidano su problemi di

vita vera quotidiana.

E' un piacere sentirle.

Credo che se ci mettessimo

seduti con loro e le ascoltassimo,

potremmo imparare

tanto. Filosofia pura.

Ritornando a noi,

qualche giorno fa mi hanno

rimproverato che lo

scorso mese ho pubblicato

una ricetta non mia. Allora

gli ho spiegato che io aspetto

con piacere che

qualcuno mi scriva la propria

ricetta. E se poi è una

ricetta storica è ancora

meglio. E così la commà

Marisa, come dice mia

suocera, mi ha detto “Se è

così, ti do la ricetta della

zuppa di baccalà di papà

Rifeo”.

Per me è stato come

toccare il cielo, scrivere

una ricetta e fare un poco

di storia bassanese allo

stesso tempo: è il massimo.

Così ho preso carta e

penna e mi sono messo a

scrivere. Si parla di circa

70 anni fa, tra febbraio e

marzo, papà Rifeo (nella

foto), Eliseo Fabretti per i

pochi che non lo sanno,

portava i suoi cinque figli,

Gratigliano, Salvatore, Giacomo,

Ascenzio e la comare

Marisa, in campagna

a raccogliere le viti. Se per

caso tirava tramontana

pensate che freddo faceva.

E così papà Rifeo, con

tanto amore, per far mangiare

bene e soprattutto

per scaldare i figli, cucina

spesso e volentieri la zuppa

di baccalà.

A dir la verità credo

che in tanti facevano questa

ricetta, il baccalà non

costava tantissimo, gli altri

ingredienti si trovavano nel

proprio orto e quindi le

spese erano molto contenute.

Il procedimento, tra

l'altro molto semplice, era

questo. Prima si doveva

preparare il fuoco, in quanto

in campagna non c'era il

gas. Si prendevano due

pezzi di legno a forma di

forcina si incrociavano in

alto e si fissavano bene

per terra, ci si attaccava la

"callarozzetta de rame" e

sotto si accendeva il fuoco.

Nella callarozzetta si metteva

un poco di acqua,

aglio, cipolla, patate,

qualche pomodoro, cicorione,

baccalà, pepe, un filo

di olio e mentuccia di campo.

Il sale no, in quanto il

baccalà era già salato di

suo (non si metteva a bagno

per tanti giorni come si

fa oggi). Si faceva bollire il

tutto per una mezz'ora circa

e poi si metteva nelle

ciotole con pane rigorosamente

casereccio.

Mentre Rifeo cucinava

questa ricetta, amava canticchiare

questi versi : "fior

de mentuccia quanto vojo

be a sta callarozzetta che

co 5 menuti fo l'acqua cotta".

Che bella questa immagine

di papà Rifeo che

cucinava sereno canticchiando,

mentre i figli, tra una

vite e l'altra, giocavano tra

di loro. Io non ho mai fatto

questa ricetta ma credo di

farla alla prima occasione.

Tra l'altro la voglio fare

come la faceva Rifeo, in

campagna con le forcine di

legno, la callarozzetta de

rame, quando fa freddo

freddo, ma soprattutto in

compagnia.

Solo così potrò gustare

il vero sapore di questa

fantastica ricetta. Grazie

alla "commà Marisa" per

questo stupendo ricordo

storico.

Un saluto a tutte/i.

21


La Gazzetta Bassanese

TANTI AUGURI A...

Samantha Puccica

che festeggia il

compleanno il

29 novembre

da mamma,

papà, dal

fratellino

THOMAS, dai

nonni e dalla

zia Simona;

Alla nostra mamma

che il 23 novembre festeggia

il suo compleanno

dalle sue figlie Clorinda e

Marina… Auguri! Ti

vogliamo bene;

Sonia che il giorno 8

novembre compie 5 anni

tanti auguri di buon compleanno

dalla mamma Ilenia,

dal papà Fabrizio dai

nonni e zii;

Giacomina che il 25

novembre compie gli anni

un mucchio di auguri dal

marito Eliseo e le figlie

Sara e Cristina;

Nonno Silvano che il

28 novembre compie 76

anni, dai figli e dai nipoti

Silvano, Sara e Luca;

Anna che festeggia il

22

suo compleanno il 23 novembre

dal marito, il figlio

e dai "parenti"!

il 3 novembre tantissimi

auguri a nonno Checco,

un nonno speciale, dai

suoi nipoti Alfonso e

Francesco: "ti vogliamo un

sacco di bene!";

Enzo che il 20 novembre

compi 56 anni Bruno,

Angela, Francesco e Marco;

Mariano Moroni che il

3 novembre ha compiuto

gli anni da tutti gli amici e

dalla sua famiglia;

Giuseppe per il suo

compleanno che festeggia

il giorno 10 novembre

dagli amici e dai parenti;

Giulia che il giorno 13

novembre compie gli anni

dai suoi amici e parenti;

Fabio che il giorno 20

novembre festeggia il suo

compleanno dai suoi familiari

e amici;

Valeria per il suo compleanno

il 28 novembre da

tutti i suoi amici;

Ignazio per il suo

compleanno che festeggia

il 23 novembre dalla

famiglia e da tutti gli amici;

Anna che il 23 novembre

festeggia il suo compleanno

dagli amici e dalla

famiglia;

Giorgia che festeggia

gli anni il 25 novembre

dalla sua famiglia e dagli

amici;

Enrico per il suo compleanno

il 22 novembre da

tutti gli amici;

Maria che festeggia gli

anni il 27 novembre dagli

amici;

Elisa che il 19 novembre

compie gli anni da tutta

la sua famiglia e dagli

amici;

Angelo che festeggia il

suo compleanno il 21

novembre da tutti i suoi

parenti;

Silvia Sgarra per il suo

compleanno il 21 ottobre

dalle amiche di scuola,

dalla mamma, dal papà,

dal fratello e da Elda.

Vuoi fare gli auguri

ai tuoi amici

o parenti?

Invia una mail

all’indirizzo

gazzettabassanese

@assolarocca.it

entro il giorno 15

del mese precedente

N. 177 - Novembre 2011

La Gazzetta Bassanese

Periodico mensile

di informazione

di Bassano Romano

Iscritto al Registro

di Stampa

del Tribunale di Viterbo

n° 453 del 18-12-1997

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01030 Bassano Romano

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Le lettere per la

pubblicazione

sul giornale devono

pervenire in redazione

entro il 15 di ogni mese.

Scritti, manoscritti, foto,

anche se non pubblicati,

non verranno restituiti.

Anno XV - N° 177

NOVEMBRE 2011

Foto di copertina:

Operazioni di taglio

alla Faggeta di Bassano

Questo numero è stato

chiuso in redazione

il giorno 29 ottobre 2011.


N. 177 - Novembre 2011 La Gazzetta Bassanese

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