diario s. gemma galgani.pdf - Parrocchia San Michele Arcangelo ...
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così in quello stato, perché neppure più una persona si sarebbe a me avvicinata;<br />
non so se altri lo videro.<br />
Soffrii una giornata intera e, sempre quando alzavo gli occhi, mi guardava<br />
sempre severo; non potei raccogliermi un minuto. Alla sera pure feci le mie<br />
preghiere, e sempre stava a guardarmi nella stessa maniera; mi lasciò andare a<br />
letto, mi benedì però; ma non mi abbandonò: è stato per più ore con me, senza<br />
parlare e sempre severo.<br />
Io mai non ho avuto coraggio di rivolgergli una parola, solo dicevo: «Dio mio,<br />
che vergogna se altri vedessero il mio angelo così arrabbiato! »<br />
In nessun modo ieri sera non mi riusciva prender sonno; sono stata svegliata<br />
fino alle due passate: lo so, perché ho sentito sonar l'orologio. Stavo ferma nel<br />
letto, la mente rivolta a Dio, ma senza pregare. Infine, dopo sonate le tre, ho<br />
veduto l'angelo custode avvicinarsi, posarmi una mano sulla fronte, e mi ha dette<br />
queste parole: «Dormi, cattiva! ». Non l'ho più veduto.<br />
Lunedì, 27 agosto<br />
Nella santa comunione Gesù le spiega il motivo per cui l'angelo le si mostra<br />
così severo.<br />
Stamani ho fatto la santa comunione: non avevo coraggio di farla. Gesù mi è<br />
parso che mi abbia data un po' di conoscenza della cagione per la quale l'angelo<br />
custode è così: l'ultima confessione fatta male. Purtroppo è stato vero.<br />
Martedì, 28 agosto<br />
Dopo la confessione l'angelo torna a esserle sorridente e amabile, e la assicura<br />
del perdono di Gesù.<br />
L'angelo custode si è mantenuto così severo fino a stamani, che non ho palesato<br />
ogni cosa al confessore. Subito uscita di confessionario, mi ha guardato ridendo,<br />
con un'aria di compiacenza: sono ritornata da morte a vita. Più tardi poi mi ha<br />
parlato da se stesso (io non avevo coraggio d'interrogarlo): mi ha domandato come<br />
stavo, perché non mi sentivo bene la notte innanzi. Gli ho risposto che solo lui<br />
poteva guarirmi; si è avvicinato, mi accarezzava tanto tanto e mi diceva che fossi<br />
buona.<br />
Ripetutamente gli dimandavo se mi volesse bene come prima, e se mi amasse<br />
egualmente; mi rispondeva in questo modo: « Oggi non mi vergogno di te, ieri sì