Scarica la rivista - FMA Figlie di Maria Ausiliatrice
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<strong>di</strong> interiori ed esteriori <strong>di</strong> chi decide <strong>di</strong> <strong>la</strong>sciare<br />
il sicuro per l’incerto. Cammini <strong>di</strong> chi sa<br />
guardare al futuro, come al<strong>la</strong> prossima meta<br />
da raggiungere, non impadronendosi <strong>di</strong><br />
quelle già acquisite. Di chi vive libero.<br />
Se si guarda al<strong>la</strong> vita <strong>di</strong> tutti i giorni, ci si accorge<br />
dei tanti piccoli viaggi da intraprendere,<br />
anche solo quelli da persona a persona.<br />
Paolo lo sa. Ogni giorno, per molte volte al<br />
giorno, intraprende <strong>la</strong> strada che lo porta<br />
ad incontrare chi in stazione ha deciso <strong>di</strong> rimanerci<br />
a vivere. Di chi non ha niente da <strong>la</strong>sciare,<br />
ma neanche niente a cui arrivare.<br />
Paolo incrocia vite. Molte <strong>di</strong> queste persone<br />
smarrendo il senso <strong>di</strong> appartenenza ad<br />
un luogo, hanno smarrito anche il senso <strong>di</strong><br />
loro stessi. Loro non partono più e non arrivano<br />
più. Hanno deciso <strong>di</strong> rimanere in<br />
mezzo al guado. Per loro i treni sono solo<br />
compagnia, <strong>la</strong>miere che si spostano a ritmi<br />
precisi. La persone che si affrettano a<br />
salirci sopra, o a scenderne, sono solo<br />
estranei per i quali loro sono invisibili. Paolo<br />
no, lui non è estraneo. Lui è una persona<br />
che ogni giorno intraprende viaggi <strong>di</strong><br />
ANNO LVIII • MENSILE / SETTEMBRE OTTOBRE 2011<br />
amicizia, attraversa i sentieri che portano<br />
dall’invisibile, o dal… “meglio non vedere”,<br />
a… “ti conosco”.<br />
Paolo conosce per nome quasi tutti. Giorgio<br />
ex avvocato, ha fallito un investimento<br />
che lo ha riempito <strong>di</strong> debiti e <strong>la</strong> moglie lo<br />
ha <strong>la</strong>sciato. <strong>Maria</strong>, non ricorda più il giorno<br />
in cui ha iniziato a fermarsi al<strong>la</strong> stazione. Forse<br />
era lì per partire, ma ha avuto paura, ed<br />
è rimasta ferma. Poi ci sono Giacomo, Raffael<strong>la</strong>,<br />
Marco, Mario. C’è chi si organizza per<br />
trovare qualcosa e sopravvivere, c’è chi cerca<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>menticare il mondo e se stesso nell’alcool<br />
o nel<strong>la</strong> droga. Ciò che si legge in<br />
modo chiaro sui loro volti è <strong>la</strong> solitu<strong>di</strong>ne. La<br />
si legge nel loro sguardo e <strong>la</strong> si vede in ogni<br />
piega del loro volto.<br />
Paolo, e con lui gli altri volontari delle tante<br />
associazioni cattoliche e non, che si<br />
prendono a cuore <strong>la</strong> sorte <strong>di</strong> ognuno <strong>di</strong><br />
loro, ogni giorno intraprende il viaggio<br />
per entrare in quei solchi <strong>di</strong> sofferenza e<br />
iso<strong>la</strong>mento, e ogni giorno il <strong>di</strong>alogo è lo<br />
stesso: “Anche oggi sei qui?”…<br />
“Anche oggi io sono qui”.<br />
comunicare da persona a persona<br />
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