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Scarica la rivista - FMA Figlie di Maria Ausiliatrice

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comunicare video<br />

40<br />

dma damihianimas<br />

RIVISTA DELLE FIGLIE DI MARIA AUSILIATRICE<br />

a cura <strong>di</strong> Mariolina Perentaler<br />

Tom Hooper<br />

IL DISCORSO DEL RE<br />

Gran Bretagna 2011<br />

Le ragioni del successo <strong>di</strong> questo film sono<br />

molte, trattandosi <strong>di</strong> un’opera <strong>di</strong> rara bellezza<br />

e sentimento. La critica le in<strong>di</strong>vidua in modo<br />

concorde e ricorrente, evidenziando prevalentemente<br />

tre rilievi: passa con maestria dal<br />

dramma al<strong>la</strong> comme<strong>di</strong>a senza mai <strong>di</strong>menticare<br />

che sta riportando fatti reali; è un film storico<br />

senza le pesantezze retoriche e manieristiche<br />

dei kolossal <strong>di</strong> genere; risulta una per<strong>la</strong><br />

<strong>di</strong> leggerezza e umanità capace <strong>di</strong> coinvolgere<br />

lo spettatore fino all’app<strong>la</strong>uso. La vicenda,<br />

come insegna <strong>la</strong> storia, riporta in Inghilterra<br />

negli anni Trenta del secolo scorso e riguarda<br />

il Principe Alberto – Bertie, come lo<br />

chiamano affettuosamente in famiglia – secon-<br />

Indagine affascinante<br />

sul potere<br />

Tom Hooper, 38 anni, regista<br />

inglese ma <strong>di</strong> madre australiana,<br />

ha realizzato questo “film<br />

visivamente magnifico e nobile”<br />

con l’aiuto <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> attori,<br />

ma soprattutto con <strong>la</strong><br />

splen<strong>di</strong>da sceneggiatura scritta<br />

da David Seidler che ora ha<br />

73 anni. Diventato balbuziente<br />

da piccolo durante <strong>la</strong> guerra,<br />

era stato incoraggiato dai<br />

suoi genitori ad ascoltare i <strong>di</strong>scorsi<br />

del re trasmessi al<strong>la</strong><br />

ra<strong>di</strong>o perché gli fossero d’esempio<br />

e <strong>di</strong> stimolo a vincere<br />

lui stesso questo han<strong>di</strong>cap.<br />

Dopo lunghe ricerche, negli<br />

ultimi anni 90 è riuscito a rintracciare/consultare<br />

i <strong>di</strong>ari <strong>di</strong><br />

Logue - il mitico logope<strong>di</strong>sta<br />

del Re – e aveva chiesto al<strong>la</strong><br />

Regina Madre il permesso <strong>di</strong><br />

fare un film su quel<strong>la</strong> storia<br />

straor<strong>di</strong>naria.<br />

«Per favore, non finché sono<br />

in vita, per me sarebbe troppo<br />

penoso» risponde <strong>la</strong> Regina,<br />

e Seidler da fedele monarchico<br />

ne rispetta <strong>la</strong> volontà,<br />

finchè nel 2002 si spegne e dà<br />

inizio al suo <strong>la</strong>voro.<br />

Il <strong>di</strong>scorso del Re è un film<br />

storico, molto emozionale,<br />

<strong>di</strong> grande eleganza visiva, ma<br />

è soprattutto un’affascinante<br />

riflessione sullo strumento<br />

del<strong>la</strong> voce e sul potere del<strong>la</strong><br />

paro<strong>la</strong>. Il popolo ha bisogno<br />

<strong>di</strong> credere, <strong>di</strong> affidarsi ad una<br />

dogenito <strong>di</strong> re<br />

Giorgio V, affetto e<br />

afflitto fin dall’infanzia<br />

da una grave<br />

forma <strong>di</strong> balbuzie.<br />

Destinato a <strong>di</strong>ventare<br />

Re Giorgio VI dopo le <strong>di</strong>missioni del<br />

fratello, è terrorizzato soprattutto dal<strong>la</strong> necessità<br />

<strong>di</strong> dover esercitare il potere attraverso paro<strong>la</strong>.<br />

L’ansia lo paralizza davanti ai microfoni<br />

dell’ultima conquista tecnologica: <strong>la</strong> Ra<strong>di</strong>o,<br />

già insostituibile “sovrana”.<br />

Costretto suo malgrado dall’urgenza del bisogno,<br />

dovrà ricorrere ad un eccentrico logope<strong>di</strong>sta<br />

australiano, Lionel Logue.<br />

Ricostruzione d’epoca esemp<strong>la</strong>re, caratteri e<br />

comportamenti adeguati al<strong>la</strong> situazione, Il <strong>di</strong>scorso<br />

del re conquista come opera intelligente<br />

e toccante.<br />

guida, <strong>di</strong>ce Bertie al logope<strong>di</strong>sta.<br />

Non conta che questa<br />

fiducia si fon<strong>di</strong> sul<strong>la</strong> realtà,<br />

conta che il popolo ci creda.<br />

Ecco perché il Re – ed ogni<br />

‘Capo’ – più che a quel che<br />

<strong>di</strong>ce, deve fare attenzione a<br />

<strong>di</strong>rlo bene. Il racconto si sviluppa<br />

infatti tra <strong>la</strong> rappresentazione<br />

dei due <strong>di</strong>scorsi più<br />

importanti <strong>di</strong> Bertie. Il primo,<br />

posto all’inizio del film è un<br />

vero <strong>di</strong>sastro: raccoglie pietà<br />

e delusione tra sud<strong>di</strong>ti e nobili,<br />

perché non riesce a pronunciarlo.<br />

Il secondo invece,<br />

con l’annuncio al popolo del<strong>la</strong><br />

guerra contro <strong>la</strong> Germania,<br />

appartiene al<strong>la</strong> sequenza finale<br />

che culmina in un crescendo<br />

così coinvolgente da strappare<br />

l’app<strong>la</strong>uso. Nel<strong>la</strong> stessa

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