Il caso Jane Eyre - Università degli Studi di Teramo

Il Il caso caso ‘ ‘Jane Jane Eyre’ Eyre’ 

The Eyre Affair 

Jasper Fforde 

(2001) 

vedi trailer 

Copertina: libro nel libro; 

libro come porta (proibita?) 

Aprendo il libro di Fforde Fforde, , 

entriamo nel mondo di 

Jane Eyre? 


Non una riscrittura vera e propria, ma un esempio di 

“incremental 

incremental literature literature” ” (cfr. il nome Next): 

si basa su un testo preesistente senza chiarire la 

natura del rapporto che lo lega ad esso (non 

revisionary nel senso di rifondazione critica o 

ideologica, ma nel senso di re-envision re envision: : seeing 

with fresh eyes… eyes…) 

altrimenti definito: PARALLELQUEL 

storia ambientata nel supposto mondo ‘reale’ dei 

personaggi di Fforde che corre parallela al mondo 

‘fittizio’ della storia di Jane Eyre (il suo Bookworld Bookworld) ) e a 

volte interagisce con essa 

→ in realtà libro nel libro, en abîme 

1


Perché Jane Eyre Eyre? 

“The most important thing about JE is that it is an 

excellent read, full of romance and fab characters and 

a burning building at the end […] The other point is 

that it is a very familiar piece of work - I think most 

people have a good idea that it is a romantic Victorian 

novel even if they haven't actually read it. 

It gave me problems too. I was stalled on the writing 

for about three years as I couldn't see how I could 

commit literary heresy and put words into Jane's 

mouth. I got round the problem by skirting it 

completely, coward that I am - I think I gave her only 

two lines - and short ones at that! 


"I used `Jane Eyre' not only because it's been a 

firm favourite of mine for a long time but because 

she is such a wonderful heroine, […] She broke 

the mould of female heroines. 

I of course immediately realized that this story 

couldn't exist in our world, so rather than change 

the plot to fit our world, I thought I would change 

the world to fit the plot plot." ." (da da un’intervista 

un’intervista) 

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Romanzo distopico / utopico 

Distopia: un fantastico 1985 (un anno dopo il 1984 di 

G. Orwell) in cui la guerra di Crimea è ancora in atto e 

la tentacolare Goliath Corporation domina il mondo 

Utopia: una società in cui la letteratura è un cult 

fandom fandom: : scambio di figurine; contrasti su paternità opere 

di Shakespeare; partecipazione accalorata a spettacoli 

di Shak.; il Will Will-Speak Speak; ; elenchi telefonici pieni di 

omonimi di Milton e Tennyson Tennyson, , ecc.→ cultura alta è 

diventata popular culture (cancellazione alto/basso) 

continui crimini contro di essa ( (fiction fiction infractions infractions: : furti di 

manoscritti, falsificazioni, violazioni del diritto d’autore, 

trasposizioni infedeli…) vengono commessi 

quotidianamente. 


Romanzo postmoderno 

Mix di generi: sci-fi, sci fi, fantasy, detective story, horror, 

parodia (scomparsa del confine alto/basso) [già Jane 

Eyre era un mix] 

“I either either use ‘Swiss Army knife’ as a genre, you know, ‘The 

Swiss Army knife’ of books, fulfilling any need you can 

think of, or I call it deconstructional post post-modernism, modernism, which 

doesn’t mean anything at all but sounds vaguely 

academic. Or infernal nonsense” (cit. in Wells 2007: 199) 

Serialità: primo episodio di una saga che vede 

protagonista la detective letteraria Thursday Next 

(next next = prossima puntata?) 

3


Intermedialità 

Intermedialità: (testo ‘esteso’ e updated sul web) 

Contaminazione di codici; “ “Remediation 

Remediation” ” ( (Grusin Grusin-Bolter Bolter) ) / 

“Radiant Radiant textualities” (J. McGann) 


Intertestualità: pastiche; citazioni; parodia intramural 

(Linda Hutcheon Hutcheon, , 2000): indirizzata ad altri testi o 

aspetti della letteratura per compiere operazione 

metaletteraria 

metaletteraria, , e quindi… 

Autoriflessività 

Autoriflessività: : riflessione sulla letteratura 

Il Caso Jane Eyre fa parte di quei romanzi che “generano 

riflessioni e rimandi che non si esauriscono nel rapporto 

tra due testi, ma contengono sempre anche una 

riflessione sulla scrittura, sui suoi rapporti con la 

letteratura del passato passato, , sull’intreccio tra verità e finzione 

su cui si fonda la narrazione” (Splendore 1991: 61). 

4


Il romanzo… 

“[…] mentre guarda dentro l’opera e il tempo dell’autore 

evocato, guarda anche nel proprio tempo e condizione 

di testo testo, , offrendo un discorso allargato al genere e alle 

responsabilità del critico e dell’autore. Il centro vero di 

questi romanzi è dunque la discussione intorno alla 

letteratura letteratura, , o intorno alle varie fasi della costruzione 

letteraria, dal momento germinale della prima immagine 

nella mente dell’autore a quello della ricezione”. (Ibidem Ibidem) 


Il caso Jane Eyre Eyre: : il ‘caso’ poliziesco diventa 

‘caso di indagine letteraria’ 

2 sensi 

Indagine: 

1) Su ‘presunta’ minaccia alla 

letteratura rappresentata da 

media e mercato (paranoie 

riguardo a fine della letteratura 

e morte del libro): riflessione 

sullo statuto del letterario 

2) All’interno dei meccanismi del letterario (vera e 

propria auto auto-riflessività) riflessività) 

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1) Riflessione sullo statuto del letterario: 

“Siamo nel 1985 1985: : quindici anni appena ci separano 

dall’inizio d’un nuovo millennio. Per ora non mi pare 

che l’approssimarsi di questa data risvegli alcuna 

emozione particolare. Comunque non sono qui per 

parlare di futurologia, ma di letteratura.” 

(Italo Calvino, Lezioni Americane. Sei proposte per il nuovo 

millennio millennio, , 1993 [1985]) 

Dichiarazione di Calvino di volersi occupare dello 

‘stato’ della letteratura alle soglie del nuovo millennio: 

coincidenza? 


Il romanzo riflette 

a) sul valore della letteratura classica quale parte di 

patrimonio e memoria culturale in un mondo in 

cui: 

proliferano adattamenti, riscritture, rilavorazioni 

postmoderne di ogni tipo (copie/simulacri 

all’infinito) 

dominano altri media: metamorfosi e mediamorfosi 

del testo (vedi citazione*) citazione* 

sono disponibili testi canonici in formato 

elettronico: il che consente di bypassare il 

problema della chiusura e unicità del testo a 

stampa e di scaricarlo, copiarlo, modificarlo, farlo a 

pezzi → il portale della prosa come computer? 

(vedi citazione**) 

6


* “It is imperative that the groundwork is still taught in 

schools of course, but on the plus side we do have the 

“De Caprio Caprio” ” factor that will always bring a younger 

audience to Shakespeare; how many juveniles would 

have gone to see Baz Luhrman’s Romeo and Juliet 

without De Caprio in it, or (in another generation) Hamlet 

without Mel Gibson? New technology changes the way 

we do things but not who or what we are. Being told 

stories is one of Mankind’s most enduring fascinations 

and technology might change the ways in which we are 

told them (video, streamed images, etc.) but not the 

need need”. ”. (Fforde Fforde in White 2002) 

“[…] adaptations are a potential source of innovation and 

creativity because they transform – reproduce – they 

transmit in light of contemporary assumptions, 

circumstances, and ideologies” (Lanier Lanier 2002: 88) 


**“Certi ** “Certi personaggi sono diventati in qualche modo 

collettivamente veri perché la comunità ha fatto su di 

essi, nel corso dei secoli o degli anni, degli investimenti 

passionali. Ma, qualcuno oggi ci dice, anche i personaggi 

letterari rischiano di diventare evanescenti, mobili, 

incostanti, e di perdere quella loro fissità che ci imponeva 

di non negarne i destini. Siamo entrati nell’ nell’era era 

dell’ipertesto […] Su Internet trovate programmi con cui 

potete scrivere collettivamente delle storie, partecipando 

a narrazioni di cui è possibile modificare l’andamento, 

all’infinito all’infinito. . E se potete fare questo con un testo che, 

insieme a un gruppo di amici virtuali state inventando, 

perché non farlo anche per i testi letterari esistenti, 

acquistando programmi grazie ai quali potrete cambiare 

le grandi storie che ci stanno ossessionando magari da 

millenni?” (U. Eco 2002, pp. 17-19 17 19) ) [→ cfr. la presunta riscrittura 

del finale nel Caso Jane Eyre Eyre] 

7


Il romanzo cerca perciò di rispondere alla domanda: 

cosa accade ai libri quando si trasgredisce la loro presunta 

inviolabilità migrandone in un’altra epoca o libro fatti e 

personaggi? 

Fforde stesso ruba dai classici “fuori copyright” e opera 

cambiamenti: violazione del testo originale 

[Trasgressione della cornice testuale e rapimento dei 

personaggi: reificazione dei furti metaforici] 

E’ quindi anche: 

b) riflessione sulla letteratura 

postmoderna 

postmoderna: : auto auto-parodia parodia 

(tra gli altri esempi: Cronoguardia 

flessione e fusione di tempo e 

spazio) 


“On August 19th 1985 Jane Eyre was kidnapped from 

the pages of Charlotte Brontë's masterpiece of 

Victorian fiction, only to return three weeks later, 

apparently unharmed. The story behind these strange 

events became known 

as 'The Eyre Affair' 

and featured a woman 

named Thursday Next 

of SpecOps SpecOps-27 27 (the 

literary Detective 

division of the Special 

Operations Network 

based in Swindon).” 

(www.thursdaynext.com) 

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Personificazione di minacce: 1) Jack Schitt 

Figura caricaturale del malvagio 

Longa manus della Goliath Corporation: multinazionale 

tentacolare che domina il mondo, anche quello della 

cultura con le sue pubblicità ubique e le sue 

sponsorizzazioni ( (brand brand, , logo…) logo… 

Pensa al portale come fonte inestimabile di riproducibilità 

e serialità, fonti di lucro e potere: “Anything Anything That The 

Human Imagination Can Think Up, We Can Riproduce. I 

Look At The Portal as Less Of a Gateway to A million 

World’s, But More Like A Three Dimensional Photocopier. 

With It We Can Make Anything We Want, Even Another 

Portal” 

↔ Fforde ha più volte confessato la speranza di veder 

funzionare i propri testi da ‘gateway’, cioè da porta di 

accesso, al capitale culturale 


2) Acheron Hades 

Importanza del nome: fiume Acheronte / hacker 

Compie “an an act of artistic barbarism so monstruous 

that I am almost ashamed of it myself” myself (mutazione 

genetica del testo) 

Nella sua autobiografia, Degeneration for pleasure 

and profit (nelle epigrafi) dichiara di farlo per pura 

fame di notorietà e guadagno. Dice a Mycroft Mycroft: : 

“Look what the papers say about me! […] HADES 74 74 

WEEKS AT TOP OF “MOST “MOST-WANTED WANTED LIST” 

a) minaccia delle logiche del mercato, del marketing 

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b) minaccia della teoria e critica accademica 

Acheron è ex ex-professore professore carismatico, poi diventato 

pericoloso: manipolazione dei testi per eccesso 

interpretativo? 

[Continue frecciatine al mondo accademico da parte di 

Fforde (vedi la descrizione del dipartimento del 

LiteraTec= versione parodiata degli studi letterari 

istituzionalizzati)] 

→ Da post post-strutturalismo strutturalismo e decostruzionismo, 

preconizzazione di serie di lutti (uccisioni?) in 

letteratura 


“La fine del nuovo è stato quasi il motto del postmoderno. […] 

Molti “critici” hanno fatto e stanno ancora facendo questo. Sono 

diventati guardiani dell'esistente. Hanno cercato di annientare le 

generazioni successive, dicendo che tutto ormai era morto. Che 

non c'era più nessuno. Che nessun grande scrittore sarebbe più 

nato.[…] Gli ultimi trenta trenta anni del Novecento sono stati tutto un 

ratificare fini e morti. C’è stato un interminabile lavoro del lutto da 

parte di un’intera un’intera cultura che si autocondannava autocondannava a una condizione 

terminale. Niente più reazione e invenzione! D'ora in avanti si 

potrà solo avere un rapporto ironico con l’arte della parola, e con 

la sua grandezza ormai tutta passata. Tutto questo ci ha lasciato 

in retaggio un’ un’ideologia ideologia terminale, di chiusura del futuro. Quella in 

cui oggi prosperano le macchine. Tutto questo è stato preparato 

da quella mostruosa miscela di ideologie che si è formata negli 

ultimi decenni, e che è stata tutta un inno alla clonazione clonazione, , e che si 

è saldata in modo incredibile con la macchina pubblicitaria e con i 

biopoteri biopoteri. . Una vita senza alterità, senza fecondazione, senza 

nuovi inizi. È questa la clonazione. (C. Benedetti, 2007) 

→ tematizzazione ironica dei cloni in Fforde: Dodo 1.1, Felix8…) 

Felix8… 

10


2) Indagine all’interno dei meccanismi del 

letterario 

autore riesce a esaminare molto da vicino i 

meccanismi di funzionamento del romanzo (del 

romanzo in generale e di Jane Eyre in particolare) 

grazie al portale della prosa (computer?) inventato 

dallo zio Mycroft (Microsoft?), che consente di 

accedere fisicamente al bookworld (entrare nel libro) 

[nel libro successivo, Il pozzo della trame perdute perdute, , vera e propria 

officina della scrittura, giocattolo aperto e smontato, con venditori di 

trame 3x2, di verbi, antefatti o note a pié di pagina… pagina…] 

→ REIFICAZIONE dei meccanismi di funzionamento 

di scrittura, lettura, e relazione scrittore scrittore-lettore lettore (finale) 


3 incursioni all’interno del romanzo: 

1) Da parte di Thursday Next Next: : grazie soltanto all’aiuto 

della sua immaginazione; aveva nove anni ed era in 

visita con gli zii a Haworth (capitolo 6): provoca la 

caduta di Rochester da cavallo 

2) Da parte del rapitore di Jane Eyre (capitolo 29, 

“Jane Eyre”) grazie al portale della prosa 

3) Da parte di Thursday Next di nuovo, ma questa volta 

anche lei grazie al portale della prosa, per restituire 

Jane a Rochester e alla sua storia, e per acciuffare 

Acheron Hades (capitoli 32-34 32 34) 

*Anche escursioni da parte di Rochester nella ‘realtà’ 

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Rapporto tra le due dimensioni: 

Thursday Next / Jane Eyre 

Thursday Thursday, , detective letteraria, ex ex-studentessa studentessa di 

Acheron Hades 

somiglia molto a Jane nelle fattezze (donna 

ordinaria) e nel carattere (donna indipendente, 

determinata, non teme di esprimere sue opinioni): 

“When she turned I could see that her face was plain 

and outwardly unremarkable, yet possessed of a 

bearing that showed inner strength and resolve. […] I 

had realized not long ago that I myself was no beauty 

[…] but in that young woman I could see how those 

principles could be inverted. I felt myself stand more 

upright and clench my jaw in a subconscious mimicry 

of her pose” (Eyre Eyre Affair Affair, , 66-67): 66 67): IDENTIFICAZIONE 


vive una storia sentimentale molto simile, ma questa 

volta è Rochester a inviare un legale per interrompere 

le nozze dell’ex dell’ex-fidanzato: fidanzato: rovesciamento parodico 

a volte incontra Rochester, dentro e fuori dal 

bookworld di Jane Eyre Eyre, , e in qualche modo sostituisce 

Jane quando lei non c’è (riempie le sue assenze) 

come Jane, anche lei è ‘scrittrice’: 

scrive un’autobiografia (vedi alcune epigrafi di cap.) 

al posto di Jane, ‘riscrive’ alcuni episodi (fa cadere 

Rochester da cavallo; la sua caccia ad Acheron fa sì 

che Thornfiled vada in fumo e Bertha muoia; è lei a 

chiamare Jane nascosta sotto la sua finestra) e il finale 

del romanzo vittoriano: 

→ sovrapposizione di Thursday / Jane / C. Bronte 

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Dal momento che la narrazione di Jane Eyre è in 11° 

° 

persona, dopo che Jane viene rapita (appena dopo 

aver spento l’incendio al letto di Rochester) le pagine 

del romanzo diventano bianche (‘carta bianca a… a…’) ’) 


Meccanismi de de-autorializzanti 

autorializzanti postmoderni 

l’ l’autrice autrice Charlotte Bronte non è quasi mai menzionata, 

prevale Jane in quanto narratrice: “ritorno del narratore” 

non come soggettività piena e centro prospettico 

onnisciente del romanzo ottocentesco, ma come 

semplice funzione scritturale (Splendore): quando Jane 

sparisce, le pagine diventano bianche (dov’è l’Autore?) 

con l’entrata di Thursday, l’autore non è più centro unico, 

si sdoppia, moltiplica, fornendo la possibilità di diverse 

direzioni o conclusioni della storia (due possibili finali: 

quello che avrebbe potuto essere e quello che è stato) 

Espediente funzionale alla problematizzazione del rapporto 

arte-realtà arte realtà: : autore non è più depositario di Verità e il 

testo non è più inteso ingenuamente come specchio del 

Reale 

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Artificialità della letteratura 

1. autore mette in evidenza meccanismi artificiali di 

costruzione e quasi casualità del plot letterario letterario, , affidato 

a un’ un’autorità autorità scritturale condivisa, disseminata; cui è 

negata l’individualità che era la forza del narratore sette- 

ottocentesco 

2. attira attenzione ‘dietro le quinte’, quinte’ , si assicura cioè che il 

lettore non dimentichi mai che c’è qualcuno 

dietro/dentro il testo 

3. interrompe l’immersione del lettore violando 

costantemente il confine tra realtà e finzione 

(meccanismi di straniamento), e spesso invitandolo ad 

affiancarlo nel procedimento narrativo o a scegliere tra 

diverse soluzioni possibili → il lettore entra nell’opera e 

può riscriverla come vuole 


‘Reificazione’ dell’atto di lettura: 

grazie al processo solitamente astratto di accesso 

immaginativo al testo ( (Imagino Imagino-transference 

transference), ), e anche in 

base al diverso contesto storico e ideologico nel quale ci 

si trova ( (lettura lettura situata situata), ), ogni lettore si trova a ‘riscrivere’ 

il proprio testo, come se riempisse dei gap lasciati vuoti 

da scrittura plurale, ambigua, sempre percorribile in 

molteplici sensi e quindi ‘scrivibile’ (R. Barthes) Barthes 

“When I set up a character (I hope) I set them up so the 

reader fills in the blanks – to be honest, most of the hard 

work is done by the reader; I just throw up a few flags to 

guide them down the course” (Fforde Fforde, , da un’intervista): 

un’intervista : 

→ invita anche I suoi lettori a interagire e a fornire I 

propri significati all’interno di un forum interattivo 

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‘invitato’ a entrare nel testo, il lettore finisce per 

appropriarsi di parole e significati 

“I lettori sono i miei vampiri. […] s’appropriano delle 

parole man mano che si depositano sul foglio” (I. 

Calvino) 

→ (cfr. le pagine di Jane Eyre che diventano 

bianche) 

lettore ‘bracconiere’ del testo (de Certeau 1984): rende il 

testo “habitable habitable like a rented apartment” apartment 

soggetto attivo, responsabile di una ‘produzione’ 

secondaria [FANDOM: lettori ‘avanzati’, producono testi 

in cui espandono, riscrivono, ricontestualizzano i testi 

che amano e che fanno circolare all’interno di comunità 

altamente partecipative ( (Jenkins Jenkins 1992): cfr. la comunità 

di fanatici letterari del romanzo di Fforde Fforde] 


Quando Jane viene restituita al romanzo, ironicamente 

le prime parole che compaiono sono: 

"In the name of all the elves in Christendom, is that Jane 

Eyre?" he demanded. "What have you done with me, 

witch, sorceress? Who is in the room besides you? 

Have you plotted to drown me?" 

"I will fetch you a candle, sir; and, in Heaven's name, get 

up. Somebody has plotted something something: : you cannot too 

soon find out who and what it is." (ch ch. . XV) 

riferimento alla ‘trama’ criminale fuori dal bookworld tesa 

a cambiare la ‘trama’ narrativa che Fforde sta esaminando – e 

rimaneggiando! – attraverso incursioni di Acheron e Thursday 

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La questione del supposto finale cambiato 

Le incursioni di Thursday fanno fanno sì che il finale cambi, 

un finale che però Fforde immagina diverso da quello 

che noi in effetti conosciamo: immagina che il 

romanzo originale finisse con Jane che si rassegnava 

a seguire St. John Rivers in India ma senza sposarlo 

L’amicizia e la gratitudine verso Rochester (che una 

volta le ha salvato la vita) induce Thursday a decidere 

di aiutarlo a coronare il suo sogno d’amore con Jane e 

a soddisfare soddisfare tutti i lettori scontenti del finale con St. 

John Rivers 


Rochester dice che lui ha sempre odiato quel 

finale 

Thursday dice: “No one likes the ending”; the 

book might have been more satisfactory “if 

Jane had returned to Thornfield Hall and 

married Rochester.” 

Un altro personaggio dice che è “a bit of an 

anti anti-climax” climax” 

Si suggerisce anche che “millions of others are 

disappointed” 

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Lettore americano in visita a Haworth: 

“I had trouble with the end of Jane Eyre” [..] she 

agrees to go with this drippy St. John Rivers guy 

but not to marry him, they depart from India and 

that’s the end of the book? Hello? What about a 

happy ending? […] the book cries out for a 

strong resolution, to tie up the narrative and 

finish the tale. I get the feeling from what she 

wrote that she just kinda pooped out” (TEA, 65) 


gli psicologi dicono che cambiare la trama è una tipica 

risposta psicologica a un testo narrativo quando i 

lettori considerano possibili alternative agli eventi 

giocosamente vengono sollevate anche questioni 

circa: 

l’ambivalenza e l’ l’ambiguità ambiguità della conclusione del 

romanzo di Charlotte Bronte (la tensione tra la lettura 

femminista e quella romantica) che produce un 

dialogo ininterrotto tra questo classico e i lettori di 

ogni tempo 

la preferenza della linea romantica da parte della 

massa e delle trasposizioni successive 

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l’effettiva influenza delle convenzioni di genere e la 

dipendenza dalle norme legate ad esso perché la 

lettura ci soddisfi: orizzonte di attesa 

l’ l’investimento investimento passionale che la lettura del romance 

prevede e la dose cospicua di identificazione tra la 

lettrice e la relazione eroe eroe-eroina eroina che avviene nell’atto 

della lettura e che ci fa credere di poter 

interagire/interferire con essi 


In realtà INGANNO 

Il finale non cambia 

sulla pagina che era 

diventata bianca 

ricompaiono le stesse e 

identiche parole che 

conosciamo da sempre 

[vs. le parole scritte sulle 

pagine mostrate più volte nel film del 1944!] 

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Quale potrebbe essere lo scopo del 

giocoso inganno da parte dell’autore? 

Due spiegazioni antitetiche antitetiche: 

1. sfida ogni possibile contenimento del romanzo nel 

genere romance e lo valorizza come letteratura di 

qualità; siccome la popolarità di cui gode nel 

romanzo non può essere attribuita al lieto fine, ci 

deve essere qualcosa di intrinseco intrinseco al testo stesso stesso. . 

Cfr. le parole della guida di Haworth: “the sheer 

exuberance of the writing easily outweighs any of its 

small shortcomings” 


2. anche se la lettura del finale proposta come 

originale da Fforde sarebbe quella che la critica 

del Novecento avrebbe preferito (perché più 

congeniale al carattere di Jane e alle sue 

esternazioni in merito alla sua indipendenza), 

Fforde ristabilisce l’ordine convenzionale facendo 

sì che Thursday scriva e sia inscritta a sua volta 

in una trama sentimentale convenzionale 

Secondo Erica Hateley (“The End of the Eyre 

Affair” 2007) anche qui, come in Jane Eyre Eyre: 

“[…] tensions are reproduced only to be safely 

contained within a conservative model of 

romantic closure.” 

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Attenua questa seconda interpretazione il fatto che 

Fforde usa stratagemmi che sdrammatizzano e 

parodizzano l’atmosfera gotica del romanzo canonico 

e i suoi eccessi sentimentali/melodrammatici 

la voce camuffata di Thursday che grida “Jane, Jane… Jane…” ” 

al posto di un’invocazione telepatica o soprannaturale; 

ragazzina che dal futuro piomba dritta sulla strada del 

suo eroe, che aveva ignorato Jane, e lo fa cadere da 

cavallo; 

aristocratico dal fascino byroniano che, in assenza di 

Jane, raggranella qualche soldo come cicerone per 

poter sostenere le spese onerose del castello; 

una Bertha che, finalmente libera, finisce per scatenare 

la sua ira su Acheron Hades uccidendolo con un paio di 

forbici d’argento (non è più lei la vampira ma lui) 


“[…] half of my work is done when a reader has completed 

their first twenty or thirty years of life. I take things from 

their memory and how they perceive them and then merge 

them together in new and unexpected ways.” (Fforde Fforde cit. in 

White 2002) 

“[…] the incongruous juxtaposition of low comedy and high 

erudition erudition” rende The Eyre Affair “a silly book for smart 

people: postmodernism played as a howling farce” 

(M.C. Shaar, recensione sull’Independent 

sull’ Independent) 

Script de de-familiarizzanti, familiarizzanti, stranianti (incongruenti per stile e 

registro) disorientano il lettore ingabbiato in una limitativa 

lettura di genere: frustrano il suo orizzonte cognitivo 

/emozionale/di attesa 

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Inoltre: 

liberano il testo da sedimentazioni interpretative 

accademiche che possono averne occluso le 

irriducibili aperture, l’ambivalenza e l’ambiguità 

(l’ineludibile tensione tra possibili differenti letture) che 

continuano ad affascinare il lettore di ogni epoca 

“The Eyre Affair is both a satirical deflation of the 

model and a supreme tribute to its continuing appeal 

and fascination” (M. Rubik, “Invasions into Literary texts…”, 

2007) 


“The point of using the classics classics... ... is that I always felt 

the classics had become stuffy through being 

academized […] Jane Eyre is a study text and it 

should have never been made a study text” 

(Fforde Fforde, , cit. in Wells 2007: 198) 

→ unica seria seria minaccia alla letteratura percepita 

dall’autore è forse l’atrofizzazione 

l’ atrofizzazione del testo 

letterario nelle mani di chi da secoli lavora per 

mantenerne lo status di ‘monumento’ canonico 

21


Thursday Next si pente di aver alterato il finale di Jane 

Eyre contravvenendo alla sua formazione, ma il 99% 

della popolazione ne è contento contento. . Gli unici che continuano 

a esprimere rimostranze sono i membri della purista 

Brönte Federation 

Parole consolatorie del presidente di un gruppo 

dissidente in forte contrasto con la federazione: 

“Charlotte didn’t leave the book to them, Miss Next” said a 

man dressed in a linen suit who had a large blue 

Charlotte Bronte rosette stuck incongruously to his lapel. 

“The federation are a bunch of stuffed shirts. Allow me to 

introduce myself. Walter Branwell, chairman of the 

federation splinter group ‘Bronte Bronte for the People.” People (361) 361) 


“Until Jane Eyre was kidnapped I don’t think anyone […] 

realized quite how popular she was. It was as if a living 

national embodiment of England’s literary heritage had 

been torn from the masses”. 

(300) 

pezzo vivente della memoria collettiva popolare oltre che 

testo sacro del canone 

letteratura come qualcosa di immateriale, di fluido, di 

mutevole, di vivo 

“L’opera letteraria è una di queste minime porzioni in cui 

l’universo si cristallizza in una forma, in cui acquista un 

senso, non fisso, non definitivo, non irrigidito in 

un’immobilità mortale, ma vivente come un organismo” 

(Calvino, Lezioni americane americane) 

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Solo olo a partire dalla metà del Settecento, la critica e 

l’estetica ne hanno fatto la riserva di una casta 

sacerdotizia allontanandola dagli interessi e dai 

bisogni della gente comune. Deve tornare a vivere in 

comunità 

società utopica creata da Fforde è società in cui il 

letterario crea “identità e comunità” comunità”, , facendosi moneta 

corrente degli scambi tra la gente comune, ma a quei 

livelli di fandom ai quali attualmente si assiste soltanto 

per serie televisive o letteratura di genere 


Rapporto high culture / popular culture 

Jane Eyre prima di trovare posto sul piedistallo 

marmoreo del canone, era popolarissimo 

bestseller di qualità 

Definizione (U. Eco, 2002) 

romanzo a vocazione popolare che fa uso di alcune 

strategie ‘colte’ 

o “romanzo ‘colto’ che per qualche misteriosa ragione 

diventa popolare” perché “piace anche se ha qualche 

pregio artistico, e impegna il lettore con problemi o 

procedimenti che una volta erano appannaggio della sola 

arte di élite”. → Anche Il caso Jane Eyre lo è? 

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Il caso Jane Eyre - Università degli Studi di Teramo

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