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Mamma mucca Fabio Cianini<br />
Mamma mucca, Clotilde per gli amici, quel giorno usci’ dalla clinica<br />
veterinaria un po’ spaventata. Aveva fatto la solita ecografia di<br />
routine per la sua gravidanza e il dottor Marcus aveva notato una<br />
piccola macchia nel feto.<br />
Sicuramente non era niente di strano niente di<br />
cui preoccuparsi. Sarebbe bastato un ulteriore<br />
controllo per capire se la chiazza era data da<br />
qualche goccia di caffè caduta accidentalmente<br />
sul monitor dell’ecografo, oppure si fosse trattato<br />
di un probleMINO non ben definito. Ovviamente<br />
non era una cosa seria perchè Clotilde era al<br />
quarto mese di gravidanza e gli organi del vitellino<br />
erano sempre stati monitorati a dovere dal<br />
dottor Marcus.<br />
Il cuore del cucciolo era come un orologio svizzero,<br />
battito perfetto con cadenza regolare. Probabilmente<br />
la causa era dovuta al caffè caduto sul<br />
monitor. Certi apparecchi sono cosi’ delicati, che<br />
un po’ di caffeina li manda su di giri,eccitandoli<br />
tanto da far sentire rumori provenienti dall’aldila’;<br />
praticamente dei piccoli treni a vapore divenire<br />
motrici potentissime, ultratecnologiche<br />
e soprattutto roboanti. Clotilde poteva dormire<br />
sonni tranquilli perchè la visita non l’aveva fatta<br />
un infermiere o dottore qualunque. Il dottor Marcus,<br />
nientemeno era il capo dei veterinari. Egli era<br />
un super veterinario, aveva studiato tanti anni ed<br />
aveva pure la laurea. Quando era piccolo, mentre<br />
i suoi coetanei giocavano con le macchinine, lui<br />
indossava la cuffia verde e passava delle ore sopra<br />
l’ ”Allegro chirurgo”.<br />
Il veterinario Marcus era un fenomeno, all’eta’ di<br />
quindici anni, sapeva gia’ trattare l’acido acetilsalicilico,<br />
ovvero, sciogliere una compressa d’aspirina<br />
in mezzo bicchiere d’acqua. Passavano i giorni<br />
e la preoccupazione di mamma Clotilde aumentava<br />
perchè l’esito di ulteriori controlli non era<br />
benevolo. Fortunatamente aveva l’appoggio del<br />
capo Marcus, il quale le disse che per qualsiasi<br />
dubbio o perplessita’, l’avrebbe potuto chiamare<br />
a qualsiasi ora oppure andare in clinica anche<br />
senza appuntamento. Lui era li per lei. Il dottore<br />
si dimentico’ di dirle che qualora avesse preso<br />
un appuntamento difficilmente si sarebbe fatto<br />
trovare. Tutto cio’ è normale, un genio è sempre<br />
contrario alle regole, agli impegni, quindi affidarsi<br />
al caso è piu’ emozionante, piu’ elettrizzante.<br />
La professione di Marcus è stata una scommessa<br />
della vita. A vent’anni stava vedendo per la prima<br />
volta “Toto’ Truffa” con degli amici. Durante<br />
la visione del film fece una scommessa con un<br />
l’atipico - 26<br />
amico suo: ...se Toto’ vende la fontana di Trevi diventero’<br />
veterinario, altrimenti mi dedichero’ alla<br />
coltura dei lombrichi albini”. Il regista ha voluto<br />
vendere la fontana e va da se che la carriera veterinaria<br />
del mitico era stata destinata ancor prima<br />
che lui nascesse. Il buon Marcus aveva fatto anche<br />
un corso di mimetismo per corrispondenza,<br />
imparando eccellentemente le varie tecniche.<br />
Un giorno per sfuggire a qualche paziente troppo<br />
amichevole aveva assunto le sembianze del<br />
distributore automatico di merendine. Era perfetto,<br />
nessuno lo notava, aveva messo perfino<br />
l’adesivo”da il resto” sulla testa. Forse quello fu<br />
l’unico errore perchè poi, le monete non uscivano<br />
e lui prendeva qualche pugno nello stomaco,<br />
fino al sopraggiungere del cartello”guasto”. Comunque<br />
Marcus non scappava da tutti gli animali<br />
della foresta, lo faceva solo con quelli che gli<br />
avrebbero fatto domande inerenti al suo lavoro.<br />
Con Clotilde no, con lei era disponibile, con lei<br />
era tutto diverso, dopo venti telefonate con numero<br />
nascosto, lui rispondeva. Il problema era il<br />
suo gestore telefonico perché dopo pochi secondi,<br />
cadeva la linea senza piu’ dare segni di vita. Il<br />
dottor Marcus aveva passato la vita sopra i libri,<br />
infatti abitava in un appartamento a ridosso di<br />
una biblioteca. Chi meglio di lui avrebbe potuto<br />
fare il capo veterinario? Nonostante la sua vita,<br />
la sua storia,i suoi passati, per divenire capo della<br />
clinica c’era da verificare un aspetto molto importante:<br />
quello meritocratico. Avrebbe dovuto<br />
fare qualcosa di strabiliante, sbalordire l’ambiente<br />
scientifico. Per carita’, non ambiva al premio<br />
Nobel, voleva solo il merito di diventare il capo di<br />
quella clinica veterinaria che tanto amava. Aveva<br />
una missione da compiere: rendere felici tutti gli<br />
animali della foresta, amava la sua professione.<br />
Con lui al comando, mai piu’ un cane avrebbe<br />
ringhiato ad un gatto, mai piu’ un gufo avrebbe<br />
cacciato un topolino.<br />
La sua carriera era costellata di premi per la ricerca,<br />
attestati di stima da parte di tutti ma cio’<br />
non bastava per guidare quella casa di salute. Serviva<br />
una prova in piu’. Una notte Marcus ebbe<br />
una visione, una luce gli attraverso’ la mente, ora<br />
sapeva cosa doveva fare, per salire l’ultimo gradino<br />
della scala gerarchica, aveva capito: riesu-