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SPECCHI<br />

<strong>il</strong> personaggio del mese<br />

stefano balsamo<br />

30<br />

ECONOMICO


Ph Immagine Latente<br />

Sicurezza vuol dire contrastare<br />

le varie forme di <strong>il</strong>legalità<br />

cioè PON SICUREZZA<br />

Riconversione dei beni<br />

sottratti alle mafi e vuol dire<br />

riappropriarsi del territorio<br />

cioè PON SICUREZZA<br />

Tutela del lavoro regolare<br />

vuol dire impedire<br />

la concorrenza <strong>il</strong>lecita<br />

cioè PON SICUREZZA<br />

Sicurezza, sv<strong>il</strong>uppo,<br />

giustizia, legalità,<br />

cioè PON SICUREZZA<br />

2007-2013<br />

L’obiettivo globale del Programma Operativo Nazionale (PON) “Sicurezza per lo sv<strong>il</strong>uppo<br />

- Obiettivo Convergenza 2007-2013” è quello di diffondere migliori condizioni di sicurezza,<br />

giustizia e legalità per i cittadini e le imprese, in quelle regioni in cui i fenomeni criminali<br />

limitano fortemente lo sv<strong>il</strong>uppo economico.<br />

Il Programma interessa la Calabria, la Campania, la Puglia e la Sic<strong>il</strong>ia ed è cofi nanziato<br />

dall’Unione Europea (50% Fondo Europeo di Sv<strong>il</strong>uppo Regionale) e dallo Stato Italiano.<br />

UNIONE EUROPEA<br />

PON SICUREZZA. Il programma che punta al Sud<br />

www.sicurezzasud.it


E<br />

siste o non esiste<br />

questa tanto discussa<br />

crisi economica mon-<br />

diale e, tantopiù, questa<br />

presunta, disastrosa situazione<br />

della finanza pubblica<br />

italiana? Sono veri o no i<br />

giudizi negativi espressi,<br />

oltreché da inaffidab<strong>il</strong>i<br />

agenzie straniere di rating,<br />

da uomini politici italiani e<br />

stranieri sul debito pubblico<br />

nazionale e sulle negative<br />

conseguenze che esso<br />

provocherebbe nell’economia<br />

italiana e addirittura<br />

europea? Sono giustificati i<br />

drastici provvedimenti richiesti al<br />

Governo italiano, anzi impostigli dai<br />

cosiddetti nostri partner e alleati,<br />

Francia e Germania?<br />

Ass<strong>il</strong>lati dai problemi quotidiani,<br />

angosciati dalle negative previsioni<br />

gratuitamente propinate da una consistente<br />

parte di giornali e televisioni<br />

di proprietà dei grandi gruppi economici,<br />

frastornati dalla grancassa<br />

internazionale a servizio degli stessi<br />

o di analoghi interessi, gli italiani<br />

non sanno a chi dar retta. Tantopiù<br />

che non ricordano la sim<strong>il</strong>e, martellante<br />

campagna orchestrata nel 1992<br />

- i ventenni di oggi vagivano ancora<br />

nelle culle -, dagli stessi gruppi che,<br />

liquidata dai giudici di M<strong>il</strong>ano la<br />

vecchia classe politica, puntavano<br />

soprattutto a due scopi: riformare le<br />

pensioni e appropriarsi di aziende e<br />

proprietà dello Stato.<br />

Riformare le pensioni per alleggerire<br />

le grandi aziende private degli<br />

oneri sociali a loro carico, cioè dei<br />

contributi; appropriarsi delle migliori<br />

e più redditizie aziende e proprietà<br />

dello Stato a prezzi di liquidazione.<br />

Nel primo obiettivo riuscirono in<br />

parte con la riforma Dini e con le leggi<br />

Treu e Biagi; nel secondo sono riusciti<br />

in pieno facendo man bassa di<br />

quanto gli italiani in decenni avevano<br />

costruito con <strong>il</strong> lavoro, <strong>il</strong> risparmio,<br />

i sacrifici, dopo ma anche prima<br />

della guerra, durante <strong>il</strong> Fascismo.<br />

Dal 1992 ad oggi la popolazione<br />

ma anche molti imprenditori si sono<br />

resi conto che, sgominata all’epoca<br />

dalla magistratura m<strong>il</strong>anese, la corruzione<br />

dei politici non è scomparsa<br />

affatto ma, grazie a nuove leggi studiate<br />

ad hoc, è più fiorente e inattaccab<strong>il</strong>e<br />

di prima; che per favorire la libera<br />

concorrenza a vantaggio dei<br />

consumatori in alcuni settori è stato<br />

eliminato <strong>il</strong> monopolio dello Stato<br />

ma ne sono stati creati altri privati<br />

senza alcun beneficio per i cittadini;<br />

che anche in un’economia liberista<br />

l’intervento dello Stato è necessario<br />

LA FRANCIA<br />

INTERESSATA<br />

A PENSIONI E<br />

PRIVATIZZAZIONI?<br />

NON ALLA LIBIA?<br />

di VICTOR CIUFFA<br />

per riparare i dissesti finanziari dei<br />

privati; che si sono riprodotte, in sostanza,<br />

le condizioni che indussero <strong>il</strong><br />

regime fascista a creare l’Iri, denominato<br />

appunto Istituto per la Ricostruzione<br />

Industriale, per salvare e<br />

r<strong>il</strong>evare aziende private disastrate,<br />

per evitare fallimenti, disoccupazione,<br />

disagio sociale.<br />

Ebbene, che succede a questo punto<br />

nel mondo? Cambiano gli equ<strong>il</strong>ibri<br />

politici tra le grandi potenze, <strong>il</strong><br />

progresso scientifico e tecnologico<br />

accelera lo sv<strong>il</strong>uppo di grandi Paesi<br />

sottosv<strong>il</strong>uppati, saltano gli equ<strong>il</strong>ibri<br />

economici o meglio si muovono verso<br />

nuovi equ<strong>il</strong>ibri; la transizione determina<br />

inevitab<strong>il</strong>mente una crisi generale.<br />

E subito riprendono vigore e<br />

iniziative i grandi gruppi economici<br />

che puntano ad approfittare del momento,<br />

della debolezza dei Governi,<br />

per rimpinguare i loro carnieri.<br />

A tal fine, vere o non vere le difficoltà<br />

finanziarie del Governo italiano<br />

comunque paralizzato nell’azione<br />

di sostegno all’economia interna<br />

dall’incauta adesione ai vari trattati<br />

europei - istituzione dell’euro, Maastricht,<br />

Patto di stab<strong>il</strong>ità, Bas<strong>il</strong>ea ecc.<br />

- i grandi gruppi economici hanno<br />

tutto l’interesse a far apparire più<br />

grave la situazione. Con una differenza<br />

rispetto al 1992: non sono più<br />

soltanto italiani, ma sono anche europei<br />

e addirittura americani. Già in<br />

questi venti anni di privatizzazioni<br />

SPECCHIO<br />

ECONOMICO<br />

5<br />

potenti gruppi finanziari<br />

europei si sono estesi in<br />

Italia acquistando società,<br />

banche, industrie, immob<strong>il</strong>i;<br />

la crisi economica internazionale,<br />

la debolezza e<br />

gli errori dei nostri governanti<br />

gli ha posto su un<br />

piatto d’argento un altro<br />

sostanzioso, ricchissimo<br />

pranzo. Stavolta nel menù<br />

figurano l’Eni, l’Enel, le<br />

Ferrovie dello Stato, le<br />

aziende municipalizzate in<br />

spregio alla volontà della<br />

maggioranza degli italiani<br />

espressasi contro, nel recente<br />

referendum. Alcuni rami di tali<br />

gruppi pubblici italiani sono stati già<br />

aperti ai privati; ma la voracità del<br />

capitalismo è incontenib<strong>il</strong>e, vuole <strong>il</strong><br />

via libera totale.<br />

Non mi è parso di leggere dubbi,<br />

sulla stampa italiana ed europea,<br />

sulle vere motivazioni dell’irrispettoso<br />

trattamento riservato al presidente<br />

del Consiglio S<strong>il</strong>vio Berlusconi<br />

nell’incontro di fine ottobre con i<br />

suoi colleghi Nicolas Sarkozy e Angela<br />

Merkel. L’appoggio che questi<br />

due hanno dato ai grandi gruppi<br />

economici europei intervenendo pesantemente<br />

nei fatti interni italiani e<br />

imponendo a Berlusconi proprio<br />

quello che costoro chiedono - la<br />

riforma delle pensioni e le privatizzazioni<br />

- non spiega i loro veri fini. A<br />

mio parere si tratta di ben altro.<br />

A pensar male si fa peccato, secondo<br />

<strong>il</strong> saggio Giulio Andreotti, ma si<br />

indovina. Non sono così ambizioso<br />

da voler indovinare ad ogni costo, ma<br />

ritengo che anche Berlusconi potrebbe<br />

non aver raccontato tutto sul contenuto<br />

di quell’incontro. A proposito<br />

del quale non si è parlato dell’«affaire»<br />

più grande, gigantesco apertosi<br />

nel Mediterraneo con la guerra e la<br />

sconfitta della Libia, avviata proprio<br />

dalla Francia. C’è una ben altra tavola<br />

imbandita in Europa cui partecipare<br />

in proporzione agli appetiti e ai crediti<br />

dei commensali, alle portate e ai<br />

piatti figuranti nel menù.<br />

L’Italia ne fa parte di diritto, gli altri<br />

commensali sono ovviamente<br />

Francia e Ingh<strong>il</strong>terra che hanno catturato<br />

la preda, Stati Uniti che<br />

gliel’hanno permesso, Germania<br />

perché non si può estrometterla tanto<br />

più che appoggia la Francia. Possib<strong>il</strong>e<br />

che quest’ultima voglia riformare<br />

le pensioni degli italiani sapendo<br />

che è pressoché impossib<strong>il</strong>e? I sui<br />

scopi allora sono altri: privatizzazioni<br />

per i grandi gruppi finanziari<br />

francesi, parte del leone in Libia per<br />

Parigi. n


6 specchio<br />

economico<br />

VICToR CIUffA<br />

editore<br />

Direttore responsab<strong>il</strong>e<br />

Vice Direttore<br />

Romina Ciuffa<br />

Direttore Marketing<br />

Giosetta Ciuffa<br />

Direttore R.E. e Comunicazione<br />

Paola Nardella<br />

HANNO SCRITTO PER<br />

SPECCHIO ECONOMICO<br />

✦ Giancarlo Armati<br />

✦ Ernesto Auci<br />

✦ Giorgio Benvenuto<br />

✦ Ettore Bernabei<br />

✦ Giorgio Bernini<br />

✦ Pier Luigi Bersani<br />

✦ Leonzio Borea<br />

✦ Luca Borgomeo<br />

✦ Umberto Cairo<br />

✦ G<strong>il</strong>do Campesato<br />

✦ Fausto Capalbo<br />

✦ Sergio M. Carbone<br />

✦ Salvatore Cardinale<br />

✦ Nazzareno Cardinali<br />

✦ Elio Catania<br />

✦ Marcello Clarich<br />

✦ Claudio Claudiani<br />

✦ Cesare Cursi<br />

✦ Massimo D’Alema<br />

✦ Sergio D’Antoni<br />

✦ Dario De Marchi<br />

✦ Cesare De Piccoli<br />

✦ Maurizio de T<strong>il</strong>la<br />

✦ Antonio Di Pietro<br />

✦ Massim<strong>il</strong>iano Dona<br />

✦ Piero Fassino<br />

✦ Cosimo Maria Ferri<br />

✦ Domenico Fisichella<br />

✦ Ilario Floresta<br />

✦ Antonio Gambino<br />

✦ S<strong>il</strong>vio Garattini<br />

✦ Lucio Ghia<br />

✦ Antonio Ghirelli<br />

✦ Pier F. Guarguaglini<br />

✦ Cesare Imbriani<br />

✦ Pietro Larizza<br />

ANNA MARIA CIUffA<br />

Amministratore unico<br />

Direttore editoriale<br />

Consulenza fotografica<br />

Maurizio Riccardi - Lino Nanni<br />

Direzione e redazione,<br />

amministrazione e pubblicità:<br />

Roma: Via Rasella 139, 00187<br />

Tel. (06) 482.11.50 - 482.11.52<br />

Telefax (06) 485.964<br />

e-ma<strong>il</strong>: specchioeconomico@iol.it<br />

http://www.specchioeconomico.com<br />

http://www.victorciuffa.com<br />

✦ Luigi Locatelli<br />

✦ Alessandro Luciano<br />

✦ Antonio Marini<br />

✦ Antonio Martusciello<br />

✦ Antonio Marzano<br />

✦ Giulio Mazzocchi<br />

✦ Luigi Mazzella<br />

✦ Alberto Mazzuca<br />

✦ Vittorio Mele<br />

✦ Andrea Monorchio<br />

✦ Mario Morcone<br />

✦ Alberto Mucci<br />

✦ Nerio Nesi<br />

✦ Michele Nones<br />

✦ Giancarlo Pagliarini<br />

✦ Claudio Petruccioli<br />

✦ Nicoletta Picchio<br />

✦ Fabio Picciolini<br />

✦ Serena Purarelli<br />

✦ S<strong>il</strong>vano Rizza<br />

✦ Pierf<strong>il</strong>ippo Roggero<br />

✦ Anneli Rukko<br />

✦ Stefano Saletti<br />

✦ Carlo Salvatori<br />

✦ Angelo Sanza<br />

✦ Enzo Savarese<br />

✦ Luigi Scimìa<br />

✦ Luigi Tivelli<br />

✦ Tiziano Treu<br />

✦ Lanfranco Turci<br />

✦ Adolfo Urso<br />

✦ Domenico B.Valentini<br />

✦ Mario Valducci<br />

✦ Francesco Verderami<br />

✦ Gustavo Visentini<br />

✦ Vincenzo Vita<br />

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L’ITALIA<br />

ALLo SPeCCHIo<br />

di Victor Ciuffa<br />

LUCA PALAMARA: TRIBUNALI,<br />

SÌ ALLA RIfoRMA MA PeR MAggIoRe effICIeNzA<br />

intervista al presidente delll’ANM<br />

STefANo BALSAMo: MARC zUCKeRBeRg<br />

È UN CANoVIANo DI NUoVA geNeRAzIoNe<br />

intervista al fondatore del Club Canova<br />

<strong>il</strong> personaggio<br />

del mese<br />

IL PUzzLe DeLLe TRe M: MARCegAgLIA,<br />

MARCHIoNNe, MoNTezeMoLo<br />

i controprotagonisti in scena<br />

Emma Marcegaglia è la prima donna e <strong>il</strong> personaggio<br />

più giovane al vertice della Confindustria. Prossima<br />

alla scadenza, è diffic<strong>il</strong>e intuire se si occuperà<br />

del Gruppo di famiglia o passerà alla politica<br />

ReNATo LAURo: ToR VeRgATA, LA foRMAzIoNe<br />

AL SeRVIzIo DeL MoNDo LAVoRATIVo ReALe<br />

intervista al rettore dell’Università romana<br />

NUCLeo ANTIfRoDe CARABINIeRI:<br />

ALIMeNTI, LA SICURezzA SI CHIAMA NAC<br />

intervista al Comandante Maurizio Delli Santi<br />

Istituito nel 1982 nel Ministero delle Politiche agricole<br />

e alimentari, <strong>il</strong> Nac vig<strong>il</strong>a sugli aiuti comunitari ad<br />

agricoltura, pesca e acquacultura, su vendita di prodotti<br />

agricoli a Paesi in via di sv<strong>il</strong>uppo e a famiglie povere<br />

BANCHe e BANCHIeRI. NeL MIRINo PeR AVIDITÀ DI<br />

gUADAgNo, fINANzA CReATIVA, eLUSIoNe fISCALe<br />

di Ugo Naldi<br />

gIoRgIo zAMPeTTI: L’eMeRgeNzA<br />

SMog DoMINA NeI CeNTRI URBANI<br />

intervista al coordinatore scientifico di Legambiente<br />

Smog, ossido di azoto, ozono, monossido di carbonio:<br />

i veleni nell’aria sono aumentati e in gran parte dei<br />

centri urbani i limiti di concentrazione di polveri sott<strong>il</strong>i<br />

e di inquinamento atmosferico vengono superati<br />

LUCA MALCoTTI: RegIoNe LAzIo, oPeRe PUBBLICHe<br />

IN fUNzIoNe ANCHe ANTI-CoNgIUNTURALe<br />

intervista all’assessore alle Infrastrutture e Lavori Pubblici<br />

fISCo. CoMe RIgUADAgNARe<br />

LA fIDUCIA DeI CoNTRIBUeNTI<br />

di Giorgio Benvenuto, presidente Fondazione Buozzi<br />

Non è realistico ma velleitario <strong>il</strong> proporsi di ridurre<br />

le tasse; lo stato dei conti pubblici l’impedisce, ma<br />

un’operazione di giustizia redistributiva è necessaria<br />

perché <strong>il</strong> prelievo fiscale è fortemente squ<strong>il</strong>ibrato<br />

MeDIAzIoNe oBBLIgAToRIA CoMe QUeLLA<br />

gIUDIzIARIA? eSTeNDeRe AD eSSA Le gARANzIe<br />

di Maurizio de T<strong>il</strong>la, presidente dell’OUA


41<br />

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78<br />

82<br />

UNCITRAL, LA TASK FORCE<br />

DELLA LEGISLAZIONE MONDIALE<br />

di Lucio Ghia<br />

GIUSTIZIA di Antonio Marini<br />

1) POTENZIATA LA LOTTA<br />

CONTRO LA PIRATERIA<br />

2) LA MINACCIA DELLA PIRATERIA<br />

TERRORISTICA<br />

GHERARDO LA FRANCESCA: IL MOMENTO<br />

CHE ITALIA E BRASILE ASPETTAVANO DA SEMPRE<br />

intervista all’ambasciatore d’Italia a Bras<strong>il</strong>ia<br />

BLACK OUT, IL GOVERNO LASCIA<br />

ANCORA NEL BUIO<br />

di Massim<strong>il</strong>iano Dona, segretario dell’UNC<br />

ANTONIO REBUZZI: DAGLI STILI DI VITA<br />

PIÙ RISCHI PER LA SALUTE<br />

intervista al direttore di Cardiologia del Gemelli<br />

La prima causa della mortalità in Italia sono le malattie<br />

cardiovascolari, la regione più colpita è la Campania<br />

forse per lo stress cui è soggetta la popolazione,<br />

<strong>il</strong> precariato, la carenza di lavoro, l’ambiente sociale<br />

FILIPPO BAGNATO: ATR, VOLARE CON<br />

VELIVOLI DI TRASPORTO REGIONALE<br />

i risultati <strong>il</strong>lustrati dall’amministratore delegato<br />

Il prototipo del turboelica regionale ATR42 fece <strong>il</strong> primo<br />

volo nell’agosto 1984 e <strong>il</strong> primo volo commerciale nel<br />

dicembre 1985; da allora la società ATR ha venduto<br />

oltre 1.200 aerei, usati da 171 compagnie di 94 Paesi<br />

DIFESA. AL SERVIZIO DELL’ANIMA,<br />

ASSISTENZA SPIRITUALE E CAPPELLANI MILITARI<br />

del Colonnello Valter Cassar<br />

FOTOEVENTI. APPUNTAMENTI,<br />

INCONTRI, PERSONAGGI E IMMAGINI<br />

di Maurizio Riccardi<br />

Svoltisi nell’ultimo mese convegni della Safe su dove<br />

investire in Italia, della Fondazione Levi-Montalcini<br />

su istruzione e sv<strong>il</strong>uppo, della Cisl su Lavoro pubblico<br />

e pubblico valore; ed è stato assegnato <strong>il</strong> Premio Anima<br />

AFFARI & CULTURA. MOSTRE,<br />

PRESENTAZIONI, AVVENIMENTI<br />

piccolo viaggio tra opere d’arte in tutta Italia<br />

A Pisa la terza mostra dei grandi Maestri mediterranei;<br />

a Lugano «L’Angelo incarnato» di Leonardo; a M<strong>il</strong>ano<br />

l’indonesiano Farhan Siki e le foto della Scuola di<br />

fotografia sic<strong>il</strong>iana; a Roma <strong>il</strong> Napoleone di Koppelman<br />

CORSERA STORY. IL POPOLO EBETE<br />

DELLA TELEVISIONE ITALIANA<br />

l’opinione del Corrierista<br />

specchio<br />

economico<br />

7<br />

Mens<strong>il</strong>e<br />

di economia,<br />

politica<br />

e attualità<br />

A N N O X X X<br />

11<br />

N O V E M B R E<br />

2 0 1 1<br />

Abbonamento: annuo 60 euro<br />

Copie arretrate: 12 euro<br />

Conto corrente postale:<br />

n. 25789009<br />

Registrazione: Tribunale di Roma<br />

numero 255 del 5 luglio 1982<br />

Spedizione: abbonamento postale 45%<br />

Comma 20 lettera B art. 2 - Legge n. 662<br />

del 23/12/96 - F<strong>il</strong>iale di Roma<br />

Tipografia: Futura Grafica<br />

Via Anicio Paolino 21<br />

00178 Roma<br />

CIUFFA EDITORE


8 specchio<br />

economico<br />

LUCA PALAMARA: TRibUnALi,<br />

sÌ ALLA RifoRMA<br />

MA PeR MAggioRe effiCienzA<br />

Luca Palamara,<br />

presidente<br />

dell’Associazione Nazionale<br />

Magistrati Italiani<br />

L’Associazione<br />

nazionale dei Magistrati<br />

«apprezza» l’iniziativa<br />

del Governo di rivedere<br />

l’organizzazione<br />

delle circoscrizioni<br />

giudiziarie da essa spesso<br />

chiesta ma critica<br />

<strong>il</strong> ricorso alla legge<br />

delega e alcuni criteri<br />

per la riduzione<br />

e per l’accorpamento<br />

di alcuni Uffici giudiziari<br />

arato in piena estate, proprio<br />

nel clou delle vacanze <strong>il</strong> 13 ago-<br />

V sto scorso, <strong>il</strong> decreto legge numero<br />

138 contenente «ulteriori misure<br />

urgenti per la stab<strong>il</strong>izzazione finanziaria<br />

e per lo sv<strong>il</strong>uppo» riguarda anche<br />

la revisione delle circoscrizioni<br />

giudiziarie, una riforma più volte richiesta<br />

dall’Associazione Nazionale<br />

Magistrati per migliorare l’efficienza<br />

del servizio giustizia. «È apprezzab<strong>il</strong>e<br />

l’iniziativa del Governo, anche se la<br />

scelta dello strumento della legge delega,<br />

inserita con un emendamento all’interno<br />

della manovra finanziaria,<br />

rischia di impedire un’adeguata riflessione<br />

sui contenuti dell’interven-<br />

to»: questo è stato <strong>il</strong> primo commento<br />

espresso, sull’iniziativa del Governo<br />

che li riguarda, dall’Associazione<br />

stessa, e per essa dal suo presidente<br />

Luca Palamara. Pur condividendo i<br />

criteri di massima indicati nel primo<br />

articolo del nuovo testo, entrando<br />

però nel merito del provvedimento<br />

l’autorevole organo di rappresentanza<br />

della categoria manifesta alcune<br />

perplessità per le difficoltà che le nuove<br />

norme incontrerebbero nell’attuazione<br />

e che esse stesse susciterebbero.<br />

In particolare, non sembra razionale<br />

escludere dalla possib<strong>il</strong>ità di accorpamento,<br />

ritiene <strong>il</strong> presidente Palamara,<br />

i Tribunali che esistevano <strong>il</strong> 30 giugno<br />

scorso nei Comuni capoluogo di provincia<br />

senza coordinare questa operazione<br />

con la progettata soppressione<br />

di alcune province e senza considerare<br />

le caratteristiche dei vari Tribunali<br />

presenti.<br />

Un’altra osservazione critica riguarda<br />

<strong>il</strong> numero previsto degli Uffici<br />

giudiziari in un Distretto. «Appare<br />

nello stesso modo irrazionale–aggiunge<br />

infatti <strong>il</strong> presidente Palamara–,<br />

la previsione diretta a garantire<br />

comunque in ogni Distretto la presenza<br />

di almeno tre degli attuali Uffici<br />

giudiziari a prescindere dalle dimensioni<br />

sia del Distretto stesso sia<br />

dei Tribunali». Palamara porta l’e-


sempio del Distretto di Perugia dove,<br />

oltre ai due Uffici giudiziari esistenti<br />

nelle sedi provinciali di Perugia<br />

e di Terni, secondo la previsione<br />

dovrebbe rimanere in vita almeno un<br />

terzo Ufficio giudiziario sub provinciale;<br />

in base alla riforma prevista sia<br />

nel primo, sia nel secondo caso si rischia<br />

di mantenere in vita Tribunali<br />

di dimensioni ridotte o addirittura<br />

ridottissime. L’Associazione Nazionale<br />

Magistrati ritiene pertanto necessarie<br />

«decisioni coraggiose» da<br />

adottare già in sede di elaborazione<br />

della legge delega.<br />

Domanda. Quali dovrebbero essere<br />

queste decisioni, sulla base delle<br />

vostre proposte?<br />

Risposta. In particolare, anche richiamandosi<br />

alle conclusioni della<br />

Commissione tecnica per la Finanza<br />

pubblica istituita presso <strong>il</strong> Ministero<br />

del Tesoro, l’ANM ha individuato in<br />

un organico di 20 magistrati, tra Procura<br />

e Tribunale, la dimensione minima<br />

assolutamente inderogab<strong>il</strong>e di<br />

un Ufficio giudiziario. Sarebbe auspicab<strong>il</strong>e<br />

che una tale indicazione<br />

costituisse <strong>il</strong> criterio direttivo della<br />

legge delega.<br />

D. È stata prospettata anche una<br />

soluzione basata sull’accorpamento<br />

in un’unica Procura di più Procure<br />

attinenti ai vari Tribunali. Secondo<br />

voi sarebbe una formula positiva?<br />

R. Assolutamente no. L’idea di accorpare<br />

più Uffici requirenti in un<br />

Unico ufficio di Procura, competente<br />

a svolgere le funzioni requirenti relative<br />

a più Tribunali, è del tutto fuori<br />

dal sistema; una soluzione del genere<br />

rischierebbe di provocare gravi<br />

disfunzioni sul piano organizzativo.<br />

Infatti, se è vero che verrebbero<br />

mantenuti sia i Tribunali sia le Procure<br />

nelle attuali sedi di Provincia,<br />

verrebbe invece prevista la soppressione<br />

in maniera disgiunta degli uffici<br />

sub provinciali. Come conseguenza,<br />

potrebbe ad esempio restare<br />

in vita <strong>il</strong> Tribunale di Alba ma non la<br />

relativa Procura, che invece potrebbe<br />

finire accorpata a un Ufficio requirente<br />

più grande.<br />

D. Quali sarebbero gli effetti «pratici»<br />

di questa soluzione? Che cosa<br />

propone invece, in proposito, l’Associazione<br />

Nazionale Magistrati?<br />

R. Si andrebbe incontro ad una<br />

«centralizzazione dell’esercizio dell’azione<br />

penale», senza considerare<br />

le complicazioni di carattere organizzativo<br />

derivanti dalla molteplicità<br />

delle esigenze dei diversi Tribunali.<br />

Al riguardo l’Associazione Nazionale<br />

Magistrati ritiene preferib<strong>il</strong>e piuttosto<br />

la trasformazione dei Tribunali<br />

interessati in Sezioni distaccate del<br />

Tribunale accorpante o, in via subordinata,<br />

l’assegnazione delle funzioni<br />

di gip e di giudice collegiale al Tribu-<br />

Roma. Il Ministero della Giustizia<br />

nale presso <strong>il</strong> quale si trova la Procura.<br />

Queste sono le soluzioni molto<br />

più concrete e pratiche, proposte dalla<br />

Giunta esecutiva centrale dell’ANM.<br />

D. La scorsa primavera l’Associazione<br />

ha definito la proposta del Governo<br />

di introdurre la cosiddetta prescrizione<br />

breve dei reati un «colpo<br />

mortale al funzionamento della giustizia<br />

penale in Italia»; effettivamente<br />

con quella soluzione aumenterebbero<br />

i casi di impunità per gli autori<br />

di gravi reati?<br />

R. Quella misura porterebbe ad<br />

una duplice, grave conseguenza,<br />

consistente in un ingente aumento<br />

dei casi di «denegata» giustizia e, in<br />

sostanza, nell’impunità per gli autori<br />

di gravi reati. E questo proprio mentre<br />

l’Unione Europea da tempo ci sollecita,<br />

invano, ad assicurare un’effettiva<br />

ragionevole durata dei processi,<br />

e ad evitare proprio che questi si concludano<br />

con la prescrizione. In realtà<br />

la prescrizione breve non riduce affatto<br />

la durata dei processi ma costituisce<br />

solo un incentivo, per gli imputati,<br />

a cercare di far durare <strong>il</strong> più a<br />

lungo possib<strong>il</strong>e <strong>il</strong> processo.<br />

D. Quanti processi però già attualmente<br />

«saltano» a causa della prescrizione<br />

normale?<br />

R. Dopo la riforma del 2005, oggi<br />

sono circa 150 m<strong>il</strong>a i processi che<br />

ogni anno si chiudono con la prescri-<br />

specchio<br />

economico<br />

9<br />

zione, senza accertare la responsab<strong>il</strong>ità<br />

dell’imputato e<br />

quindi senza rispondere alle<br />

istanze di chi è stato vittima<br />

di un reato, di chi ha subito<br />

un danno e chiede pertanto<br />

invano quella giustizia cui<br />

ha diritto. La prescrizione<br />

breve contrasta, inoltre, con<br />

le convenzioni internazionali<br />

sulla lotta alla corruzione<br />

sottoscritte o ratificate<br />

dall’Italia; e nei riguardi<br />

delle persone incensurate<br />

viola <strong>il</strong> principio costituzionale<br />

di eguaglianza. I cittadini<br />

desiderano sia che <strong>il</strong><br />

processo si svolga in tempi<br />

ragionevoli, sia che le decisioni<br />

siano efficaci, ossia che<br />

le condanne siano effettive,<br />

che i responsab<strong>il</strong>i non restino<br />

impuniti.<br />

D. Quali sono i reati più<br />

gravi che la prescrizione<br />

breve favorirebbe?<br />

R. La legge sulla prescrizione<br />

breve uccide i processi,<br />

costituisce un’amnistia<br />

permanente per numerosi<br />

gravi reati come la corruzione,<br />

l’evasione fiscale, la<br />

truffa, la truffa ai danni dello<br />

Stato, l’appropriazione<br />

indebita, l’omicidio, le lesioni<br />

colpose, i reati ambientali e<br />

quelli che causano infortuni sul lavoro.<br />

In tutti i Paesi occidentali l’inizio<br />

del processo blocca la prescrizione,<br />

in Italia i brevi termini di prescrizione<br />

spingono l’imputato ad allungare<br />

i tempi del processo. Con queste<br />

norme, per una corruzione gravissima<br />

o per una frode fiscale per<br />

m<strong>il</strong>ioni di euro, scoperte a distanza<br />

ad esempio di quattro o cinque anni<br />

dal fatto, l’imputato avrà la certezza<br />

dell’impunità per l’impossib<strong>il</strong>ità di<br />

celebrare tre gradi di giudizio nel<br />

breve termine residuo. Non solo:<br />

avrà diritto anche alla restituzione<br />

del profitto del reato sottoposto a sequestro.<br />

È, inoltre, una legge che<br />

viola <strong>il</strong> principio di eguaglianza perché<br />

l’omicidio commesso da un incensurato<br />

si prescriverebbe prima di<br />

un furto commesso da un recidivo; e<br />

per lo stesso reato commesso da due<br />

persone, una incensurata e l’altra no,<br />

si potrebbe arrivare alla prescrizione<br />

per l’una e alla condanna per l’altra.<br />

In tanti anni non è stato fatto nulla<br />

per assicurare ai cittadini una giustizia<br />

più rapida e più efficiente, mentre<br />

oggi si cerca di approvare a tamburo<br />

battente una legge che estingue<br />

i processi e nega giustizia alle vittime<br />

dei reati. La prescrizione del reato<br />

costituirebbe una resa dello Stato<br />

al crimine, un’ulteriore offesa alle<br />

vittime, una sconfitta per la giusti


10 specchio<br />

economico<br />

zia. D. Nei mesi passati si è addirittura<br />

prof<strong>il</strong>ato uno scontro di imprevedib<strong>il</strong>i<br />

conseguenze tra politica e Magistratura<br />

quando ai cittadini è stato rivolto<br />

un appello a manifestare in<br />

piazza contro i giudici. L’iniziativa è<br />

stata poi accantonata. È possib<strong>il</strong>e che<br />

tra due delle maggiori Istituzioni<br />

dello Stato, essenziali e indispensab<strong>il</strong>i<br />

per <strong>il</strong> Paese, si debba giungere a<br />

questo punto?<br />

R. L’Associazione che presiedo ha<br />

espresso in proposito «vivo sconcerto<br />

e grande preoccupazione». Giustamente<br />

è stato stigmatizzato quanto<br />

accaduto nei pressi del Tribunale di<br />

M<strong>il</strong>ano in occasione di un processo a<br />

carico del presidente del Consiglio.<br />

L’appello alla piazza, la denigrazione<br />

dei magistrati, <strong>il</strong> clima di crescente e<br />

organizzata ost<strong>il</strong>ità esibita dinanzi ai<br />

luoghi in cui ogni giorno migliaia di<br />

cittadini sono processati in nome della<br />

legge ed altre migliaia aspettano, e<br />

si aspettano, giustizia appaiono un<br />

tentativo di delegittimazione di un<br />

fondamentale potere dello Stato. Il risultato<br />

di tali azioni è solo un turbamento<br />

della serenità dei magistrati<br />

nell’esercizio delle loro funzioni.<br />

Principio fondamentale dello Stato<br />

democratico di diritto è la celebrazione<br />

dei processi nelle aule di giustizia,<br />

dove ad ogni imputato la Costituzione<br />

e le leggi assicurano diritti e garanzie<br />

processuali. La Magistratura<br />

italiana ha affrontato con alto senso<br />

dello Stato momenti tragici della storia<br />

repubblicana, ma gli spettacoli inscenati<br />

fuori dal Palazzo di giustizia<br />

non hanno precedenti nei Paesi democratici.<br />

D. Lo scorso settembre l’Associazione<br />

da Lei presieduta ha proclamato<br />

lo stato di agitazione contro la<br />

manovra economica. Quali sono le<br />

ragioni?<br />

R. Il Comitato direttivo centrale<br />

dell’Associazione ha espresso contrarietà<br />

alle misure contenute nella<br />

manovra economica approvata, che<br />

penalizzano esclusivamente i dipendenti<br />

pubblici senza colpire in alcun<br />

modo i possessori di grandi ricchezze<br />

e gli evasori fiscali, e senza intervenire<br />

sulle numerose fonti di spreco<br />

del denaro pubblico. In particolare, <strong>il</strong><br />

Comitato ha sottolineato l’evidente<br />

iniquità e la contrarietà al principio<br />

di eguaglianza e di parità contributiva<br />

del mantenimento del contributo<br />

di solidarietà per i redditi superiori<br />

ai 90 m<strong>il</strong>a euro solo per <strong>il</strong> pubblico<br />

impiego e dell’eliminazione dell’analoga<br />

previsione per i redditi dei privati,<br />

per i quali è previsto un prelievo<br />

di gran lunga inferiore, e per i<br />

redditi privati superiori ai 300 m<strong>il</strong>a.<br />

Per i magistrati tale misura si aggiunge<br />

agli ulteriori tagli e prelievi<br />

«Il Comitato direttivo<br />

centrale dell’Associazione<br />

Magistrati ha espresso<br />

contrarietà alle misure<br />

contenute nella manovra<br />

economica approvata,<br />

che penalizzano<br />

esclusivamente<br />

i dipendenti pubblici<br />

senza colpire in alcun<br />

modo i possessori<br />

di grandi ricchezze<br />

e gli evasori fiscali,<br />

e senza intervenire<br />

sulle numerose<br />

fonti di spreco<br />

del denaro pubblico»<br />

sulla retribuzione previsti dalle precedenti<br />

manovre economiche. Il Comitato<br />

direttivo centrale dell’Associazione<br />

ha proclamato pertanto lo<br />

stato di agitazione della categoria e<br />

annunciato l’attuazione, insieme con<br />

le organizzazioni del pubblico impiego,<br />

di iniziative locali e nazionali<br />

dirette a sensib<strong>il</strong>izzare l’opinione<br />

pubblica sulla grave iniquità della<br />

manovra e sulla pericolosa e costante<br />

delegittimazione della funzione<br />

pubblica. E ha dato mandato alla<br />

Giunta esecutiva centrale di organizzare,<br />

eventualmente in accordo con<br />

le altre associazioni, ricorsi giurisdizionali<br />

sul contributo di solidarietà.<br />

D. E <strong>il</strong> vostro giudizio sulle misure<br />

dirette alla lotta all’evasione fiscale<br />

in generale?<br />

R. Mancano norme veramente efficaci.<br />

Negli anni passati l’evasione<br />

fiscale è stata favorita dai ripetuti<br />

provvedimenti di condono. Nessun<br />

intervento risulta inoltre adottato<br />

per svolgere un’effettiva azione contro<br />

la d<strong>il</strong>agante corruzione nei settori<br />

pubblico e privato, causa principale<br />

degli sprechi nella Pubblica Amministrazione<br />

e della diffusione di<br />

patrimoni <strong>il</strong>leciti.<br />

D. Per quale motivo avete criticato<br />

l’avvio, da parte del Ministero della<br />

Giustizia, di ispezioni dirette ad accertare<br />

<strong>il</strong> comportamento di alcuni<br />

Uffici giudiziari?<br />

R. Per una possib<strong>il</strong>e interferenza di<br />

queste nelle indagini. Siamo infatti<br />

perplessi e preoccupati per l’iniziati-<br />

va del ministro della Giustizia di disporre<br />

ispezioni nelle Procure di Napoli<br />

e di Bari. L’inchiesta amministrativa<br />

affidata agli ispettori ministeriali<br />

può interferire sullo svolgimento<br />

dell’attività giudiziaria. È vero<br />

che si tratta di un’iniziativa rientrante<br />

tra i poteri del ministro, ma<br />

per le modalità e i tempi in cui è stata<br />

avviata rischia di alterare <strong>il</strong> corretto<br />

rapporto tra le attività di indagine<br />

degli Uffici di Procura e <strong>il</strong> potere<br />

ispettivo del ministro.<br />

D. Non siete d’accordo neppure<br />

sulle modifiche alle norme di procedura<br />

relative alle testimonianze nei<br />

processi. Quali sono i motivi?<br />

R. Le modifiche al Codice di procedura<br />

penale sull’ammissione delle<br />

prove in dibattimento, sulle quali <strong>il</strong><br />

Governo ha posto la questione di fiducia,<br />

avranno effetti devastanti sul<br />

funzionamento dei processi penali,<br />

perché potranno determinare di fatto<br />

la paralisi di tutti i dibattimenti attualmente<br />

pendenti. Con le nuove<br />

disposizioni, infatti, verrebbe eliminata<br />

la possib<strong>il</strong>ità per <strong>il</strong> giudice di<br />

escludere l’ammissione di prove manifestamente<br />

superflue o irr<strong>il</strong>evanti,<br />

mentre potranno essere escluse solo<br />

quelle «non pertinenti». Chiunque<br />

comprende che in questo modo <strong>il</strong> difensore<br />

dell’imputato potrebbe chiedere<br />

e ottenere l’ammissione di un<br />

numero indefinito di testimoni sulla<br />

medesima circostanza, purché non<br />

manifestamente «non pertinente».<br />

D. Che cosa potrebbe avvenire in<br />

casi del genere?<br />

R. Un esempio: l’imputato che volesse<br />

dimostrare come prova d’alibi<br />

la sua presenza in una città diversa<br />

da quella nella quale è avvenuto <strong>il</strong><br />

fatto, potrebbe chiedere e ottenere la<br />

citazione, come testimoni, di tutti gli<br />

abitanti di quella città, senza alcuna<br />

possib<strong>il</strong>ità per <strong>il</strong> giudice di escludere<br />

uno o più testimoni. Ancora: l’imputato<br />

in un processo per uxoricidio<br />

potrebbe chiedere e ottenere l’ammissione,<br />

come testimoni, di tutti gli<br />

amici, parenti e conoscenti sull’esistenza<br />

del vincolo coniugale tra lui e<br />

la vittima, prova questa pertinente<br />

ma altrettanto manifestamente superflua.<br />

Si tratta pertanto dell’ennesima<br />

legge finalizzata a interferire su<br />

procedimenti giudiziari in corso, anche<br />

a costo di paralizzare la macchina<br />

giudiziaria e di esporre al ridicolo<br />

l’intero sistema. L’Associazione Nazionale<br />

Magistrati ha <strong>il</strong> dovere di denunciare<br />

che con queste norme non<br />

sarà più possib<strong>il</strong>e celebrare alcun<br />

processo in Italia e che gli imputati<br />

anche di fatti gravissimi saranno prima<br />

inevitab<strong>il</strong>mente scarcerati per la<br />

decorrenza dei termini di custodia<br />

cautelare e poi prosciolti per prescrizione.<br />


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12<br />

stefano balsamo: marc<br />

zuckerberg è solo un canoviano<br />

di nuova generazione<br />

socializzatore per<br />

eccellenza, comprese in<br />

tempi non sospetti<br />

<strong>il</strong> potere di una tavolata<br />

di amici colti, ciò che poi<br />

sarebbe divenuto <strong>il</strong> club<br />

canova; 35 anni prima che<br />

Facebook rivoluzionasse<br />

la vita sociale, stefano<br />

Balsamo aveva già dato<br />

vita al suo cenacolo.<br />

anche a colazione<br />

o<br />

specchio<br />

economico<br />

a cura di<br />

ROMINA<br />

CIUFFA<br />

Stefano Balsamo,<br />

fondatore del Club Canova<br />

(e da 49 anni, temporaneamente,<br />

del J.P. Morgan di Roma)<br />

ggi si usa Facebook, <strong>il</strong> nuovo<br />

(ma già obsoleto) modo di «fare<br />

networking», quello che ieri era<br />

<strong>il</strong> «club» e si usava per «socializzare».<br />

Socializzatore per eccellenza, Stefano<br />

Balsamo - <strong>il</strong> Marc Zuckerberg (fondatore<br />

di Facebook) di allora - ebbe l’idea<br />

profetica di creare ponti per<br />

grandi manager e dirigenti che avessero<br />

semplicemente l’opportunità di<br />

fare cenacoli insieme discutendo dei<br />

problemi economico-finanziari italiani<br />

e internazionali. Insieme a pochis-<br />

simi amici, officers italiani di banche<br />

americane, riuniti attorno a un tavolo<br />

del Bar Canova di Piazza del Popolo<br />

a Roma, nel 1978 fondò senza saperlo<br />

e volerlo quello che oggi è <strong>il</strong> Canova<br />

Club, un’associazione di manager,<br />

professionisti e imprenditori provenienti<br />

prevalentemente dal mondo<br />

dell’economia, della finanza e dell’impresa.<br />

Negli ultimi 35 anni, mentre<br />

<strong>il</strong> mondo cambiava, i canoviani ne<br />

discutevano nei loro cenacoli così come<br />

nelle conferenze, nei dibattiti, nel-<br />

photocredit estella marcheggiano<br />

le manifestazioni culturali, in tutti i<br />

loro incontri che, sebbene privati - <strong>il</strong><br />

Canova non ha mai voluto essere un<br />

club formale -, hanno sempre avuto<br />

come minimo comun denominatore<br />

quello di ut<strong>il</strong>izzare la socialità a scopi<br />

solidaristici e benefici.<br />

Domanda. La storia del Canova è la<br />

storia di Stefano Balsamo, <strong>il</strong> suo fondatore.<br />

Com’è nata quest’avventura?<br />

Risposta. Dall’um<strong>il</strong>tà di capire cosa<br />

facessero gli altri che operavano<br />

nello stesso mio campo. Ed è legata


al numero 3, come spiegai anche al<br />

presidente (Giulio) Andreotti quando,<br />

in un Cenacolo al Canova, mi<br />

chiese se avessi studiato dai Gesuiti<br />

perché <strong>il</strong> 3 è <strong>il</strong> loro numero, come <strong>il</strong><br />

mio, che sono anche i luoghi geografici-culturali-d’amore<br />

della mia vita:<br />

Sic<strong>il</strong>ia, Roma, Stati Uniti d’America:<br />

ho sangue e radici sic<strong>il</strong>iane - nato a<br />

Catania e vissuto a Palermo per i primi<br />

10 anni della mia vita -, ma sono<br />

cresciuto a Roma che è diventata la<br />

mia città d’amore e da 49 anni lavoro<br />

nel mondo internazionale della J.P.<br />

Morgan. Fu per quella banca che lasciai<br />

<strong>il</strong> Credito Italiano - a quel tempo<br />

si poteva tra le tante offerte ricevute<br />

-, che mio padre aveva scelto<br />

per me 5 anni prima dopo i miei studi<br />

di Ragioneria- affascinato come<br />

tutti dall’importanza di un impiego<br />

in banca (a proposito di drammatico<br />

cambiamento dei tempi). Ovviamente<br />

non potevo immaginare, quando<br />

vi entrai, che la J.P. Morgan sarebbe<br />

diventata la seconda banca del mondo<br />

per capitalizzazione. In effetti,<br />

con nessuna lungimiranza, accettai<br />

quel posto perché pensavo (erroneamente)<br />

che non mi avrebbe costretto<br />

a muovermi da Roma, città che amavo<br />

e che non volevo lasciare a nessun<br />

costo (carriera compresa), come invece<br />

mi chiedeva <strong>il</strong> Credito Italiano.<br />

Eppure ben presto mi trovai con la<br />

richiesta di girare <strong>il</strong> mondo (e non<br />

più l’Italia), per fare carriera e crescere<br />

professionalmente, ma io non<br />

volevo muovermi da Roma anche<br />

perché non ritenevo di possedere<br />

quella cultura, oltre che la «lingua»,<br />

essenziale per lavorare in una banca<br />

di stampo anglosassone. È da queste<br />

premesse che è nato <strong>il</strong> Canova: aiutato<br />

dagli americani e da quel loro<br />

pragmatismo che mi lasciò gestire <strong>il</strong><br />

raggiungimento del budget che mi<br />

avevano assegnato. Fu nel 1978 che,<br />

con molta um<strong>il</strong>tà, chiamai pochi altri<br />

italiani che come me lavoravano nelle<br />

banche estere e li riunii tutti nel<br />

Bar Canova di Piazza del Popolo a<br />

parlare di ciò che facevamo operativamente,<br />

ma anche di economia e finanza.<br />

Andavamo lì una volta al mese<br />

per raccontarci <strong>il</strong> nostro lavoro in<br />

maniera professionale (e riservata),<br />

ma non ci nascondevamo che scegliemmo<br />

quel bar anche per la gradevolezza<br />

delle sue frequentatrici,<br />

soprattutto straniere.<br />

D. Cosa c’era di sim<strong>il</strong>e in circolazione<br />

allora?<br />

R. Esistevano ovviamente dei club<br />

come <strong>il</strong> Rotary o <strong>il</strong> Lions, ma la differenza<br />

era che, mentre negli altri club<br />

le professioni rappresentate erano<br />

molte, noi svolgevamo un’attività socio-culturale<br />

prevalentemente attinente<br />

all’economia e alla finanza perché<br />

eravamo tutti soprattutto banca-<br />

«eravamo in 5<br />

e non sapevamo<br />

che stavamo fondando<br />

un club. <strong>il</strong> primo ospite,<br />

che chiamammo<br />

al Bar canova con noi<br />

per parlare dell’impatto<br />

delle cambiali finanziarie,<br />

era un professore<br />

di scienza delle Finanze:<br />

giulio tremonti»<br />

ri. Allora c’era una grandissima affluenza<br />

di investimenti esteri in Italia<br />

che si riversavano nell’industria e<br />

nelle banche; ci vedevamo per parlare<br />

di quelle nuove attività di sostentamento<br />

finanziario alle multinazionali<br />

soprattutto americane e inglesi<br />

che avevano aperto uffici e attività a<br />

Roma e nella zona pontina dove erano<br />

previste alcune agevolazioni fiscali;<br />

c’erano, tra le altre, la Exon, la<br />

Procter&Gamble, la Johnson&Johnson.<br />

La stessa Morgan Garanty Trust<br />

aveva aperto a Roma proprio per seguire<br />

le loro clienti multinazionali<br />

nel nostro territorio. Slowly but surely,<br />

<strong>il</strong> nostro gruppo crebbe e finché<br />

potemmo, per un paio di anni, rimanemmo<br />

nel Bar Canova. Fu però necessario<br />

mantenere vivo l’interesse<br />

di noi tutti. Non era fac<strong>il</strong>e organizzare<br />

ogni mese un cenacolo e invitare<br />

un ospite d’onore tenendo sempre<br />

viva la voglia di partecipare; così inventai<br />

l’Effemeride, newsletter ante<br />

litteram con uno st<strong>il</strong>e autoironico,<br />

mai abbandonato, che raggiungeva<br />

anche coloro che non erano presenti<br />

ai nostri incontri (oggi abbiamo oltre<br />

2.500 contatti). Tra i primi destinatari<br />

anche Mario Draghi, all’epoca non<br />

proprio conosciutissimo professore a<br />

Firenze, ma interessato alle pubblicazioni<br />

J.P. Morgan. Da allora è rimasto<br />

sempre in ma<strong>il</strong>ing list passando<br />

per la nomina a Canoviano d’Onore.<br />

D. Per trent’ anni <strong>il</strong> Canova è stato<br />

privo di uno Statuto proprio per sottolineare<br />

quegli intenti amicali e di<br />

socialità non legati ad alcuna forma<br />

giuridica e di qualsiasi interesse.<br />

Oggi, invece, ha un proprio Statuto:<br />

a che cosa si deve questo cambiamento<br />

di rotta?<br />

R. Per far sopravvivere <strong>il</strong> Canova a<br />

me stesso ho dovuto dare una «struttura»<br />

al Club, che da un paio di anni<br />

specchio<br />

economico<br />

13<br />

si è «rifondato» ufficialmente, si è<br />

dato uno statuto con tutti gli organi<br />

di gestione tipici. Ma nel concreto<br />

nulla è cambiato; non abbiamo mai<br />

avuto l’intenzione di allargarci o di<br />

creare «succursali» di città, con l’intenzione<br />

di voler restar con <strong>il</strong> numero<br />

magico di 99 soci. Ma crescendo in<br />

numero, abbiamo dovuto spostarci e<br />

dal Bar Canova siamo passati all’Hosteria<br />

dell’Orso, a quei tempi uno del<br />

luoghi più prestigiosi ed esclusivi.<br />

Da qui, costretti dai numeri, siamo<br />

giunti al Grand Hotel Parco dei Principi,<br />

spazio giusto per numeri che<br />

non sono più paragonab<strong>il</strong>i alla doppia<br />

dozzina dei primi anni né alla<br />

cinquantina dell’Hosteria dell’Orso:<br />

ora i Soci sono circa 150 che con la<br />

partecipazione di sostenitori della<br />

Solidarietà ed amici possono formare<br />

un’audience anche di 300 persone a<br />

Cenacolo. Non abbiamo nemmeno<br />

mai curato i rapporti con la stampa<br />

perché non c’è stato mai bisogno di<br />

sv<strong>il</strong>uppare la nostra attività se non<br />

attraverso <strong>il</strong> passaparola tra di noi e<br />

quelli come noi.<br />

D. C’è una distinzione tra i soci?<br />

R. La partecipazione è oggi aperta<br />

a tutti coloro che possiedono elevate<br />

qualità umane, morali e professionali<br />

e condividono le 3 finalità del<br />

Club, Amicizia, Cultura e Solidarietà,<br />

e che possono dare valore aggiunto<br />

al Club. Io e tutti coloro che<br />

sono stati invitati da me a costituire <strong>il</strong><br />

Canova Club 3 anni fa intervenendo<br />

all’atto costitutivo, siamo i soci fondatori.<br />

I soci ordinari sono coloro che<br />

possono dimostrare di contribuire<br />

fattivamente, ma anche in modo s<strong>il</strong>ente,<br />

agli scopi dell’associazione.<br />

Poi ci sono i Canoviani d’Onore, personalità<br />

di particolare spicco etico,<br />

culturale e professionale, quasi sempre<br />

già Speaker ai Cenacoli, scelti e<br />

votati dai Soci come «bravi e per bene»;<br />

infine gli Speakers, coloro che<br />

sono intervenuti in qualità di oratori<br />

alle nostre iniziative. In 34 anni abbiamo<br />

ospitato nei soli Cenacoli (9<br />

per annata) oltre 40 m<strong>il</strong>a amici e oltre<br />

300 Speakers d’onore, <strong>il</strong> meglio che<br />

c’è stato e che c’è in economia, finanza<br />

e politica.<br />

D. Cosa fa <strong>il</strong> Canova, oltre a riunirsi<br />

in incontri socio-culturali?<br />

R. Abbiamo creato tutta una serie<br />

di belle attività collaterali, all’insegna<br />

di «Seri, ma non seriosi». Così è nato<br />

<strong>il</strong> Premio della Letteratura Economica<br />

e Finanziaria al libro di miglior divulgazione,<br />

gestito da sempre da<br />

Luigi Giovannelli e Nicola Granati;<br />

non a caso <strong>il</strong> primo fu assegnato 24<br />

anni fa a Piero Angela per «Quark<br />

Economia»; 20 anni fa abbiamo creato<br />

<strong>il</strong> Canova Giovane con Alessandro<br />

Barnaba e Guido Nola, oggi super<br />

manager alla J.P. Morgan, attraverso


14 specchio<br />

economico<br />

<strong>il</strong> quale cerchiamo di infondere valori<br />

ed etica ai nostri giovani con riunioni<br />

che servono anche a prepararli al<br />

mondo del lavoro. Ci occupiamo, e<br />

per me è <strong>il</strong> service più importante,<br />

anche di Solidarietà da 25 anni con<br />

gli evergreen Antonio Boccini ed Eolo<br />

Poli Sandri, attraverso la Onlus Canovalandia,<br />

finalizzata soprattutto al<br />

sostegno degli anziani bisognosi attraverso<br />

interventi concreti, quali fornitura<br />

di generi alimentari, arredi,<br />

ascensori, autovetture, gasolio, letti,<br />

oltre alla gestione della soluzione di<br />

problemi strutturali di maggiore r<strong>il</strong>evanza<br />

ed impatto nella vita quotidiana<br />

dei non abbienti. Tutto ciò è cominciato<br />

con Renato Apuzzo, un allora<br />

giovane disab<strong>il</strong>e che è ancora con<br />

noi dopo tanti anni quale mascotte<br />

della Solidarietà, una persona che<br />

mette i brividi a sentirlo parlare. È<br />

stato lui, che gravi problemi alle mani<br />

e alle gambe hanno obbligato a stare<br />

sulla sedie a rotelle, a farmi scoprire <strong>il</strong><br />

valore della solidarietà e le grandi<br />

emozioni che può dare. Occupandoci<br />

di anziani, invece, abbiamo fatto una<br />

scelta razionale: tutti vorrebbero dedicarsi<br />

ai bambini, che sono <strong>il</strong> futuro;<br />

dei malati deve occuparsi lo Stato;<br />

noi abbiamo scelto di aiutare questi<br />

ultimi perché nessuno se ne vuole occupare<br />

emozionalmente.<br />

D. Il Canova nasce a Roma e resta<br />

a Roma?<br />

R. Fino a tempi recenti è stato così,<br />

ma ora, per l'insistenza di nostri amici<br />

e la pratica assistenza di un giovane<br />

professionista talentuoso, Marco<br />

Bracaglia, abbiamo aperto a M<strong>il</strong>ano<br />

al Westin Palace davanti a 220-290<br />

nuovi amici per Cenacolo. I nostri<br />

prossimi ospiti saranno l’amministratore<br />

delegato della Cassa Depositi<br />

e Prestiti Giovanni Gorno Tempini<br />

e <strong>il</strong> ministro Roberto Maroni. Prima<br />

di loro lo scorso anno abbiamo avuto<br />

Vittorio Gr<strong>il</strong>li, Fulvio Conti, Corrado<br />

Passera, Massimo Ponzellini, Federico<br />

Ghizzoni, Mauro Moretti.<br />

D. C’è solo M<strong>il</strong>ano nella Sua vulcanica<br />

irrequietezza?<br />

R. Per la verità ci sono altri miei<br />

network distinti dal Canova Club. I<br />

«Vespri» ad esempio, per raccontare<br />

i fatti positivi della Sic<strong>il</strong>ia, o <strong>il</strong><br />

«Breakfast&Finance», club mattutino<br />

molto tecnico delle 7,30, ora in cui ci<br />

incontriamo per parlare soprattutto<br />

di aspetti tecnico-finanziari, diversamente<br />

dai cenacoli serali (che sono<br />

più divulgativi, volti a far comprendere<br />

l’economia e la finanza anche a<br />

chi non è completamente padrone<br />

della materia). Il «Cenacolo dei 30»,<br />

Club che raccoglie i maggiori «decision<br />

makers» del Paese, ovvero molti<br />

degli Speakers già al Canova per dare<br />

e ricevere feedback, a cena, a<br />

membri delle Istituzioni al più alto li-<br />

«ritengo che<br />

debba esser data<br />

informazione ma essa<br />

deve anche poter<br />

rimanere nella memoria<br />

di chi la riceve:<br />

per questo credo<br />

nell’importanza delle<br />

lettere, attraverso<br />

le quali si raggiunge<br />

l’individuo con più forza<br />

rispetto al networking<br />

di oggi»<br />

vello, ministri per primi. Poi ho creato<br />

<strong>il</strong> Club «Diplomatia» per creare un<br />

collegamento informale e continuo<br />

tra ambasciate, istituzioni e imprese<br />

italiane. SPF (Stefano’s Press<br />

Friends), <strong>il</strong> gruppo dei corrispondenti<br />

delle testate giornalistiche più famose<br />

e prestigiose che in cenacoli riservati<br />

ed off the record conoscono<br />

da vicino chi guida l’Italia per farsene<br />

un’opinione diretta in un ambiente<br />

amicale. Altri network stanno per<br />

essere formati o sono già pronti, ma<br />

photocredit estella marcheggiano<br />

Nelle foto dall’alto, in senso orario, Stefano Balsamo con Giuseppe Mussari,<br />

presidente dell’Abi e presidente del Monte dei Paschi di Siena; Vittorio Gr<strong>il</strong>li,<br />

direttore generale del Tesoro; Federico Ghizzoni, amministratore delegato<br />

dell’UniCredit; Fulvio Conti, amministratore delegato dell’Enel<br />

attendono <strong>il</strong> momento giusto per cominciare.<br />

Ma razionalmente ci occupiamo<br />

anche dei giovani.<br />

D. In quale modo?<br />

R. Ai giovani ho dato totale autonomia<br />

e infatti hanno una loro struttura<br />

autonoma, <strong>il</strong> Canova Giovane.<br />

Nelle nostre serate indico loro i nomi<br />

degli invitati perché essi stessi possano<br />

scegliere personaggi di loro interesse<br />

da ospitare nel proprio tavolo;<br />

lo faccio perché non sprechino la cena<br />

soltanto per mangiare, ma possano<br />

intrattenere conversazione sui temi<br />

che pred<strong>il</strong>igono con senior di prestigio<br />

e competenza. Per i giovanissimi<br />

andiamo nelle scuole con <strong>il</strong> progetto<br />

«Cru» (Club Risorse Umane)<br />

non solo a raccontare le attività professionali,<br />

bensì a «portarle». Al Liceo<br />

Visconti di Roma, ad esempio,<br />

abbiamo portato la professione «avvocato»,<br />

con professionisti di vario<br />

st<strong>il</strong>e, dal «lupo solitario», colui che fa<br />

tutto da sé, alla struttura fam<strong>il</strong>iare,<br />

fino alle international law firm.<br />

D. Ci sono i giovani, gli anziani, i<br />

disab<strong>il</strong>i canoviani, ma sinora ha parlato<br />

solo di uomini, mai di donne.<br />

Esiste una «quota rosa» all’interno<br />

del Club?<br />

R. Una nostra amica radiologa,<br />

Carlotta Gaudioso, interessata alla finanza,<br />

si è accorta che da noi le donne<br />

mancavano e ha avuto un’idea,<br />

quella che poi ha svolto nell’acronimo<br />

«R.O.S.A.», non perché sia <strong>il</strong> colore<br />

femmin<strong>il</strong>e ma per premiare donne<br />

di successo per «Risultati Ottenuti<br />

Senza Aiuti». Un Premio, con votazione<br />

di donne, che è già alla sua no-


na edizione e che è stato a sua volta<br />

premiato dal presidente della Repubblica<br />

in occasione della giornata<br />

Donna di un paio di anni fa.<br />

D. Ieri c’erano i club, oggi i social<br />

networks: questi stessi sorti a partire<br />

dal Canova potrebbero essere assim<strong>il</strong>ati<br />

a un gruppo su Facebook. Lei<br />

inviava gli inviti al club con i francobolli:<br />

cosa è mutato con l’arrivo della<br />

tecnologia?<br />

R. Tutto questo è vero e c’è un<br />

aspetto di fondo, caratterizzato da<br />

una resistenza passiva naturale. Oggi<br />

si è aperti a tutte le innovazioni,<br />

non importa quanto siano giuste o<br />

sbagliate, belle o brutte, perché si è<br />

aperti nell’apprendimento che fac<strong>il</strong>ita<br />

la conoscenza di quello che incontriamo.<br />

Si è pronti all’innovazione<br />

perché questo è <strong>il</strong> modo per vivere<br />

meglio. Il PC ti apre a tutto <strong>il</strong> mondo.<br />

Noi del Canova non avevamo un desiderio<br />

espresso di fare proseliti perché<br />

in fondo eravamo contenti di ciò<br />

che facevamo per noi prima di tutto.<br />

In relazione al nuovo modo di fare<br />

social network trovo che esso sia<br />

molto ut<strong>il</strong>e a tanti fini, specie a quello<br />

professionale, ma ancora stento a<br />

capire come si possa stab<strong>il</strong>ire un rapporto<br />

emozionale tra persone se<br />

manca una frequentazione fisica,<br />

specie se si hanno solo contatti. Il<br />

successo nel tempo del Canova è testimoniato<br />

anche dal fatto che, andando<br />

a M<strong>il</strong>ano, con mia grande sorpresa<br />

ho trovato moltissimi interessati<br />

alla nostra attività, e ciò è avvenuto<br />

perché <strong>il</strong> club era già conosciuto<br />

grazie al networking fatto di carta, di<br />

lettere mens<strong>il</strong>i personalizzatissime.<br />

A mio giudizio, mentre <strong>il</strong> digitale<br />

permette una comunicazione velocissima<br />

a tutto <strong>il</strong> mondo, resta diffic<strong>il</strong>e<br />

mantenere nella testa e nel cuore<br />

l’informazione resa, mentre inviando<br />

le nostre informazioni sia pure elettronicamente<br />

ma sempre nel formato<br />

di una lettera personale, i lettori fermano<br />

l’argomento come fosse una<br />

missiva personale one to one. E quasi<br />

certa reazione in chi la riceve. Questa<br />

è la fondamentale differenza degli<br />

effetti rispetto a un invio anonimo,<br />

senza intimità ed emozionalità.<br />

D. Ancora usa l’invio cartaceo o<br />

anche <strong>il</strong> Canova si è digitalizzato?<br />

R. Invio le Effemeridi mens<strong>il</strong>i agli<br />

indirizzi postali di coloro che me ne<br />

fanno richiesta e non vogliono cambiare<br />

mezzo. L’85 per cento dei soci<br />

riceve le comunicazioni in formato<br />

elettronico anche perché <strong>il</strong> cartaceo<br />

ha dei costi r<strong>il</strong>evanti, ma non solo:<br />

l’invio del nostro Almanacco (comunicazioni<br />

settimanali sulla vita del<br />

Club e dei suoi Soci) ad esempio,<br />

comporterebbe l’esigenza di farlo seguire<br />

da successive comunicazioni<br />

cartacee: impraticab<strong>il</strong>e.<br />

D. Quanti sono oggi i partecipanti<br />

a vario titolo del Canova?<br />

R. Amiamo dire che siamo 99 perché<br />

storicamente abbiamo sempre<br />

detto questo numero, ma in effetti<br />

siamo molti di più. Memore della lezione<br />

che avevo imparato negli altri<br />

club i quali, colmi di professionisti<br />

che avevano necessità di vendere i<br />

propri servizi, si sostanziavano nello<br />

scambio di biglietti da visita, avevo<br />

espresso la mia preferenza per un<br />

club di manager, anche perché davano<br />

maggior prestigio al Club. Per<br />

tanti anni questa scelta è stata vincente,<br />

ma non avevo previsto che <strong>il</strong><br />

club potesse divenire obsoleto.<br />

Quando cominciai avevo 33 anni con<br />

amici più o meno della mia età e, trascorsi<br />

quasi 35 anni, tutti quei manager<br />

sono ora in pensione, mentre sono<br />

rimasti alla ribalta i professionisti<br />

che avevo estromesso. Essi si sono<br />

presi una rivincita sulle mie scelte<br />

strategiche. Ho dovuto così cambiare<br />

registro, veramente già da qualche<br />

anno, portando dentro quelle figure<br />

che prima non avevo identificato come<br />

target, professionisti e imprenditori,<br />

e ciò ha comportato un allargamento<br />

numerico.<br />

D. Se lei «è» <strong>il</strong> Canova, cosa c’è nel<br />

futuro del Club dopo di lei?<br />

R. A questo scopo, mi sto dedicando<br />

a un progetto, <strong>il</strong> «Canova Futuro»,<br />

per trasferire agli amici-soci più<br />

giovani, la responsab<strong>il</strong>ità di tutte le<br />

attività-service che ho creato negli<br />

anni, con onori ed oneri per chi fa. In<br />

particolare, sto chiamando i giovani<br />

ad affiancare i vari attuali responsab<strong>il</strong>i<br />

in modo che possa in seguito verificarsi<br />

un passaggio naturale e graduale.<br />

Spero così che <strong>il</strong> Canova mi<br />

possa sopravvivere ma soprattutto<br />

specchio<br />

economico<br />

15<br />

In alto: Stefano Balsamo con Corrado Passera, amministratore delegato di Intesa<br />

Sanpaolo. Sopra: con Marco Bracaglia, promotore dell’Osservatorio sul Credito<br />

possa continuare a servire i Soci e la<br />

collettività quali membri attivi e consapevoli<br />

della Big Society. Mi pare<br />

giusto dire anche che questo modo<br />

di socializzare a me ha salvato <strong>il</strong> lavoro<br />

e, in un certo senso, spiega la<br />

mia longevità professionale. Alimentata<br />

dalle fitte, antiche e prestigiose<br />

relazioni sociali che <strong>il</strong> network Canova&Co<br />

mi ha assicurato in quasi 35<br />

anni. Ho detto che <strong>il</strong> prossimo<br />

speaker sarà <strong>il</strong> ministro Maroni. Il<br />

primo che quella mezza dozzina di<br />

amici, che non sapevano che stavano<br />

fondando un Club, chiamarono al<br />

Bar Canova per parlare delle cambiali<br />

finanziarie, era un oscuro professore<br />

di Scienza delle Finanze dell’Università<br />

di Macerata di nome Giulio<br />

Tremonti.<br />

D. Solo banca e clubs sono esistiti<br />

nella sua vita?<br />

R. No. Sono un grande viaggiatore,<br />

con oltre cento Paesi visitati; adoro<br />

ballare; sono un grafomane, ma <strong>il</strong><br />

mio vero grande amore è giocare a<br />

pallone (ma non mi piace perdere).<br />

D. Per fare tutto ciò le sue giornate<br />

possono essere di 24 ore?<br />

R. Per fare tutto ciò, oltre la moglie<br />

giusta da 44 anni, ho tantissimi<br />

cari e veri amici che mi aiutano in<br />

service, cioè per <strong>il</strong> puro piacere di<br />

farlo, per essere al servizio degli altri.<br />

Sono almeno una trentina e tutti<br />

meriterebbero di essere citati (e ringraziati);<br />

per non fare torto a nessuno<br />

li ringrazio tutti attraverso <strong>il</strong> Comitato<br />

esecutivo che li rappresenta e<br />

che presta un service spesso quotidiano:<br />

Sabina Ciuffa, Oliviero Franceschi,<br />

Gabriella Gerace, Paolo Gianani,<br />

Giuseppe Ibrido. Grazie a loro.<br />

Grazie al Canova. Grazie alla vita<br />

che mi ha dato tanto. ■


16<br />

specchio<br />

economico<br />

IL PUZZLE DELLE TRE EMME:<br />

MARCEGAGLIA,<br />

MARCHIONNE, MONTEZEMOLO<br />

L<br />

a mattina del 4 ottobre scorso la<br />

prima pagina dei quattro principali<br />

quotidiani nazionali aveva<br />

come apertura un titolo a tutta pagina<br />

sulle lacrime della giovane americana<br />

Amanda Knox assolta insieme al coimputato<br />

Raffaele Sollecito nel processo<br />

dinanzi alla Corte d’Appello di Perugia<br />

dall’accusa di aver ucciso la studentessa<br />

inglese Meredith Kercher. Così anche i<br />

telegiornali Rai e Mediaset. Un’eccezione<br />

dopo mesi di titoli e articoli di stampa<br />

urlati, prodotti dal più esasperato pessimismo<br />

soprattutto per le notizie riguardanti<br />

le vicende economiche di casa. Titoli<br />

e articoli allarmanti, che facevano<br />

ricordare <strong>il</strong> lamento dell’abate di Tournai,<br />

G<strong>il</strong>les Li Muisis: «In fatto di monete,<br />

le cose sono molto oscure. Esse crescono<br />

e diminuiscono di valore e non si<br />

sa cosa fare; quando si pensa di guadagnare<br />

si trova <strong>il</strong> contrario».<br />

Solo i quotidiani economici quel martedì<br />

avevano in prima pagina come titolo<br />

più importante lo strappo dalla Confindustria<br />

deciso dalla Fiat, la maggiore<br />

impresa nazionale. Nello stesso giorno<br />

in cui <strong>il</strong> suo amministratore delegato<br />

Sergio Marchionne annunciava ufficialmente,<br />

con una doppia lettera alla presidentessa<br />

degli industriali Emma Marcegaglia,<br />

l’evento destinato a sconvolgere<br />

i rapporti tra la Fiat, <strong>il</strong> sindacato degli<br />

imprenditori e le tre organizzazioni di<br />

categoria dei lavoratori, non mancavano<br />

altri titoli robusti, senza ricorrere alla<br />

cronaca di Perugia.<br />

Quel lunedì la capitale era bloccata da<br />

uno sciopero dei taxi romani per una<br />

questione di tariffe, sostenuto dalla solidarietà,<br />

con astensione totale dal lavoro,<br />

anche dei mezzi pubblici di Atac, Roma<br />

Tpl, Cotral e Roma Servizi Mob<strong>il</strong>ità, ossia<br />

della totalità delle aziende di trasporto<br />

pubblico romano. Alle agitazioni romane<br />

si aggiungevano quelle di Genova<br />

con lo sciopero dei dipendenti della Fincantieri<br />

per protestare contro l’azienda a<br />

causa della mancanza di commesse di<br />

navi da costruire, e quelle di Torino con<br />

4 ore di sospensione del lavoro e corteo<br />

dei dipendenti dell’Alenia Aeronautica<br />

Emma Marcegaglia, presidente della Confindustria<br />

contro un possib<strong>il</strong>e trasferimento nel<br />

Nord del centinaio di impiegati della sede<br />

romana.<br />

A Termini Imerese, allo sciopero per<br />

l’intero turno del giorno precedente venivano<br />

aggiunte altre otto ore di blocco<br />

del lavoro. In Val di Susa quel giorno<br />

cominciava <strong>il</strong> carotaggio, ossia la perforazione<br />

della montagna per lo scavo del<br />

tunnel sotterraneo di Chiavenna, con <strong>il</strong><br />

consueto stato di allerta delle forze dell’ordine<br />

per tenere a bada i manifestanti,<br />

che apparivano pochi ed eccezionalmente<br />

tranqu<strong>il</strong>li. Era già accaduto in luglio<br />

che un corteo pacifico di residenti si<br />

concludesse con un centinaio di agenti<br />

feriti. «Inf<strong>il</strong>trati» fu la giustificazione,<br />

a cura di<br />

LUIGI<br />

LOCATELLI<br />

senza spiegare perché nessuno aveva<br />

provveduto a isolare i non residenti sospettati<br />

di amare «l’azione diretta».<br />

CHI SONO QUESTI NO-TAV? Questa esperienza<br />

non attenuava le preoccupazioni dei<br />

responsab<strong>il</strong>i dell’ordine pubblico, degli<br />

agenti in particolare, vittime di apparenti<br />

gitanti. Chi sono questi violenti no-<br />

Tav, ab<strong>il</strong>i nelle aggressioni e nelle azioni<br />

di contrasto malgrado l’assetto antisommossa<br />

degli agenti? Non sanno nulla<br />

del Corridoio 5 che con la quota di finanziamenti<br />

europei dovrà attraversare<br />

la vallata contribuendo alla riduzione<br />

dell’83 per cento del trasporto merci su<br />

strada a favore di quello su ferro. Non<br />

sanno quanto l’opera sia necessaria per


idurre i 731 autocarri per ch<strong>il</strong>ometro<br />

che ingombrano le autostrade, soprattutto<br />

in un Paese lungo e stretto come la<br />

Penisola. Non conoscono <strong>il</strong> significato<br />

degli indici sempre peggiori segnati dalle<br />

Borse, da Wall Street a M<strong>il</strong>ano. Non<br />

sanno di scioperi, di salari bassi, di lavoro<br />

delicato e faticoso, di b<strong>il</strong>anci delle<br />

imprese, di tasse da pagare, di modernizzazione<br />

del Paese, di crisi finanziaria<br />

globale, di b<strong>il</strong>ancio pubblico da riassestare<br />

comunque e a costo di gravi sacrifici,<br />

di disoccupazione, di lavori saltuari,<br />

di maggioranze o di minoranze politiche.<br />

Sanno soltanto, e molto bene, che<br />

debbono ostacolare con qualsiasi mezzo,<br />

in Val di Susa e dovunque sia necessaria,<br />

la realizzazione delle opere di ut<strong>il</strong>ità<br />

generale, e che debbono creare disordini,<br />

demolire sbarramenti, danneggiare<br />

strade e negozi. Non sanno quali<br />

danni producono e chi colpiscono. Non<br />

sanno neppure a vantaggio di chi vanno<br />

le loro violenze. Purché violenza sia. Da<br />

chi e con quali obiettivi sono stati reclutati<br />

e addestrati alla guerriglia urbana,<br />

con la grande capacità di mimetizzarsi,<br />

scomparire, ripresentarsi tra le vittime<br />

incolpevoli dell’asprezza delle forze di<br />

polizia. Basta essere passati una sola<br />

volta nella Val di Susa per vedere come<br />

non sia fac<strong>il</strong>e organizzare gruppi di violenti<br />

senza una tolleranza locale e per<br />

chiedersi come sia stato consentito a costoro<br />

di mimetizzarsi all’interno dei cortei<br />

dall’apparenza pacifica per poi assalire<br />

all’improvviso gli agenti.<br />

Qui torna l’interrogativo principale:<br />

chi ha interesse, e con quali obiettivi, a<br />

creare un’area antagonista specializzata<br />

in «azione diretta»? E <strong>il</strong> secondo interrogativo<br />

riguarda la disattenzione degli organi<br />

di stampa verso determinati avvenimenti.<br />

La risposta potrebbe essere rintracciata<br />

nella composizione dei consigli<br />

di amministrazione dei gruppi editoriali:<br />

imprenditori, finanzieri, azionisti<br />

di altri importanti gruppi. In nessun caso<br />

figura un editore puro, ossia un uomo<br />

d’impresa che lavora e ricava redditi<br />

nell’editoria, ma editori di giornali che<br />

costituiscono <strong>il</strong> ceto dominante, che proclamano<br />

la necessità di profondi cambiamenti<br />

ma nei fatti non vogliono cambiare<br />

alcunché perché qualsiasi riforma<br />

in senso autenticamente liberale non può<br />

che disturbare i loro interessi.<br />

LE COLPE DEGLI EDITORI. Una situazione<br />

unica nel mondo occidentale, considerata<br />

di tutta normalità. Mai viene svolta<br />

un’inchiesta documentata, accompagnata<br />

da una serie di interrogativi e di analisi<br />

approfondite. A questo quadro di non<br />

conoscenza fa riscontro la mancanza di<br />

motivazioni, di logica politica ed economica,<br />

e la grande capacità di autopromozione<br />

dei sindacati, in particolare della<br />

Cg<strong>il</strong>, <strong>il</strong> cui massimo obiettivo è organizzare<br />

e proclamare scioperi e sit-in davanti<br />

ai Ministeri.<br />

Nata nel 1965 a Gazoldo degli Ippoli-<br />

Chi ha interesse,<br />

e con quali obiettivi,<br />

a creare un’area<br />

antagonista<br />

specializzata<br />

in «azione diretta»?<br />

E un secondo<br />

interrogativo riguarda<br />

la disattenzione<br />

degli organi di stampa<br />

verso determinati<br />

avvenimenti<br />

ti, piccolo centro agricolo residenza della<br />

sua famiglia a meno di 20 ch<strong>il</strong>ometri<br />

da Mantova, laureata in Economia<br />

aziendale alla Bocconi di M<strong>il</strong>ano e con<br />

master in Business Administration alla<br />

New York University, Emma Marcegaglia<br />

è consigliere di amministrazione e<br />

amministratore delegato dell’azienda di<br />

famiglia creata dal padre Steno, oggi ottantenne<br />

ancora al comando delle imprese<br />

e della famiglia, e dedita alla lavorazione<br />

dell’acciaio con un giro d’affari di<br />

quasi 5 m<strong>il</strong>iardi di euro. Oggi l’azienda<br />

è attiva in sette Paesi, dalla Polonia alla<br />

Russia, dal Bras<strong>il</strong>e alla Cina, con un<br />

programma di investimenti di 410 m<strong>il</strong>ioni<br />

di euro, di cui 160 m<strong>il</strong>ioni impiegati<br />

nei 700 m<strong>il</strong>a metri quadrati di stab<strong>il</strong>imento,<br />

sulla costa della Cina orientale,<br />

che dovrà produrre a regime 400 m<strong>il</strong>a<br />

tonnellate l’anno di tubi di acciaio inossidab<strong>il</strong>e.<br />

Scadrà nel 2012, poco dopo la fine del<br />

mandato di Emma alla presidenza della<br />

Confindustria, <strong>il</strong> piano quadriennale di<br />

investimenti comprendente anche 150<br />

m<strong>il</strong>ioni di euro in Polonia e i rimanenti<br />

100 m<strong>il</strong>ioni ripartiti tra Bras<strong>il</strong>e e Russia,<br />

e che potrà consentire al Gruppo di superare<br />

la riduzione del 10 per cento dei<br />

ricavi dovuta alla crisi. Rimarrà aperto<br />

invece <strong>il</strong> problema degli investimenti<br />

nel settore turistico-alberghiero, cominciati<br />

negli anni 60 con l’isola di Albarella<br />

in provincia di Rovigo, e sv<strong>il</strong>uppati in<br />

Sardegna con alberghi, 46 suite, 2 v<strong>il</strong>le<br />

oltre a ristoranti e negozi del Forte V<strong>il</strong>lage<br />

resort di Santa Margherita di Pula,<br />

con circa 900 addetti.<br />

La Mita Resort, controllata del Gruppo<br />

Marcegaglia, dedita allo sv<strong>il</strong>uppo alberghiero<br />

e portuale dell’isola, fattura<br />

circa 70 m<strong>il</strong>ioni l’anno ed è riuscita a<br />

contenere la perdita in poco più di 6 m<strong>il</strong>ioni<br />

di euro, quasi <strong>il</strong> doppio dell’anno<br />

precedente, a carico di un Gruppo con<br />

un indebitamento complessivo di 121<br />

m<strong>il</strong>ioni di euro di cui 72 m<strong>il</strong>ioni verso<br />

specchio<br />

economico<br />

17<br />

banche, rispetto a un patrimonio netto<br />

costituito da capitale, riserve e ut<strong>il</strong>i, di<br />

soli 32 m<strong>il</strong>ioni. Un altro risultato negativo<br />

è stato prodotto dalla nuova struttura<br />

dell’ex Arsenale m<strong>il</strong>itare della Maddalena<br />

in Costa Smeralda, diventato <strong>il</strong> Maddalena<br />

Hotel & Yacht Club, incluso nell’inchiesta<br />

dei grandi appalti, con <strong>il</strong> sequestro<br />

dei fondali deciso dal Tribunale<br />

di Pausania che ha impedito la creazione<br />

dei previsti ormeggi delle imbarcazioni.<br />

I PROGETTI DELLA MARCEGAGLIA. Emma è<br />

stata vicepresidente con i presidenti Antonio<br />

D’Amato e Luca di Montezemolo,<br />

finché nel 2008 è diventata la prima<br />

donna e <strong>il</strong> personaggio più giovane al<br />

vertice della Confindustria. Prossima alla<br />

scadenza, è diffic<strong>il</strong>e intuire i suoi progetti<br />

futuri, se preferirà occuparsi del<br />

settore turistico alberghiero del proprio<br />

Gruppo di famiglia, o dedicarsi all’attività<br />

politica, come potrebbero far supporre<br />

alcuni atteggiamenti dell’ultimo<br />

periodo di presidenza alla Confindustria.<br />

L’uscita della Fiat dall’organizzazione<br />

comunque non l’aiuta.<br />

La Confindustria è una associazione<br />

privata che ha 101 anni di vita e, dicono<br />

soci autorevoli, li dimostra con una struttura<br />

fuori del tempo, un apparato governato<br />

da una burocrazia interna che non<br />

consente cambiamenti, con costi alti e lamentele<br />

in proporzione, articolato in più<br />

livelli non più funzionali. È un conglomerato<br />

di 146.046 imprese con<br />

5.439.195 dipendenti, con quote associative<br />

in base al numero di questi che, conti<br />

alla mano calcolando una media pro<br />

capite di 100 euro, dovrebbero far entrare<br />

nelle casse oltre 540 m<strong>il</strong>ioni l’anno,<br />

coprendo <strong>il</strong> costo attuale del sistema<br />

confindustriale costituito da imprese di<br />

dimensioni, capacità economica e produttiva<br />

diverse, con interessi anche contrastanti,<br />

suddiviso in 18 centri regionali,<br />

23 federazioni di settore, 100 associazioni<br />

territoriali, 3 federazioni di scopo, 20<br />

soci aggregati, 97 associazioni di categoria,<br />

216 associazioni aggregate.<br />

Lo scorso mese di maggio è stato determinante<br />

nelle scelte della Marcegaglia<br />

sul proprio futuro. Nella prima settimana<br />

nell’assise di Bergamo molti imprenditori<br />

hanno parlato apertamente di un’«autoriforma»<br />

della Confederazione. Stefano<br />

Parisi è un profondo conoscitore sia<br />

della Confederazione essendone stato direttore<br />

generale, sia dell’apparato pubblico<br />

perché è stato city manager del Comune<br />

di M<strong>il</strong>ano, nonché per cinque anni<br />

alla guida del dipartimento Affari economici<br />

di Palazzo Chigi ed ora amministratore<br />

delegato della Fastweb. «È finita<br />

l’era dei professionisti della rappresentanza,<br />

è necessario tornare alla rotazione<br />

degli incarichi; la presidenza di un’associazione<br />

è un servizio per le imprese, si<br />

svolge per un periodo determinato poi si<br />

torna in azienda–ha detto nei giorni scorsi–.<br />

Per ridare forza alla Confindustria<br />

serve far emergere una nuova classe diri-


18 specchio<br />

economico<br />

gente. In vista di un periodo di instab<strong>il</strong>ità<br />

politica, l’associazione<br />

deve radicarsi ancora di più e stare<br />

vicino alle imprese».<br />

L’ITALIA DI MONTEZEMOLO. Sembrava<br />

ritrovata una sintonia tra <strong>il</strong> presidente<br />

in carica e un autorevole<br />

ex direttore generale. Una settimana<br />

più tardi è emersa, invece, una<br />

sintonia tra Emma Marcegaglia e<br />

Luca Cordero di Montezemolo,<br />

suggerita da un messaggio sul sito<br />

di Italia Futura, la fondazione animata<br />

da quest’ultimo. Il messaggio<br />

metteva a confronto la frase di<br />

Montezemolo «È giunto <strong>il</strong> tempo<br />

di salire sul ring. Non ci si può<br />

sempre lamentare, bisogna dare<br />

anche un contributo perché le cose<br />

cambino veramente», e una più recente<br />

dichiarazione della presidente:<br />

«In un momento così, noi saremo<br />

pronti a batterci per l’Italia anche<br />

fuori dalle nostre imprese, con<br />

tutta la nostra energia, con tutta la<br />

nostra passione, con tutto <strong>il</strong> nostro<br />

coraggio». L’annuncio di un ingresso<br />

in politica?<br />

Era presente anche John<br />

Elkann, presidente della Fiat, impegnato<br />

in un lungo colloquio con<br />

<strong>il</strong> vicepresidente Alberto Bombassei<br />

sulla possib<strong>il</strong>e uscita definitiva<br />

della grande fabbrica di automob<strong>il</strong>i<br />

dalla Confindustria. Si diffondeva<br />

la surreale impressione di messaggi<br />

privi di consistenza fatti piovere<br />

dall’alto dal presidente e dall’ex<br />

presidente della Confederazione,<br />

mentre i vertici della maggiore<br />

azienda privata italiana maturavano<br />

decisioni destinate a lasciare<br />

un profondo segno.<br />

Il 6 settembre si è vissuta<br />

un’altra giornata surreale con lo sciopero<br />

generale indetto dalla Cg<strong>il</strong> e manifestazioni<br />

in numerose città; doveva segnare<br />

<strong>il</strong> trionfo del segretario generale<br />

della grande Confederazione sindacale<br />

Susanna Camusso, in testa al corteo di<br />

Roma, con berrettino rosso alla Cipputi.<br />

Attuata con manifestazioni sparse in varie<br />

città, la protesta non ha consentito la<br />

conta dei partecipanti e quindi la rituale<br />

diffusione di cifre «ufficiali» relative a<br />

presenze almeno triple rispetto alla reale<br />

capacità di contenimento delle piazze.<br />

L’affluenza è stata deludente, comunque<br />

si è evitata l’immagine del maggiore<br />

sindacato in difficoltà dopo aver annunciato<br />

che lo sciopero generale «avrebbe<br />

fatto male».<br />

BANDIERE ROSSE IN VACANZA. In realtà esso<br />

è stato trasformato in una generica protesta<br />

politica contro <strong>il</strong> Governo e in una<br />

giornata di vacanza per i partecipanti al<br />

seguito delle bandiere rosse. Non è stato<br />

neppure necessario vig<strong>il</strong>are per evitare<br />

le violenze, temute dall’intransigente segretario<br />

generale della Fiom Maurizio<br />

Landini, capof<strong>il</strong>a dell’aspro confronto<br />

Sergio Marchionne; sotto, Luca Cordero di Montezemolo<br />

con Marchionne. Era previsto che andasse<br />

così, si è commentato nella sede<br />

del Partito Democratico ricordando la<br />

posizione assunta nel suo interno da autorevoli<br />

dirigenti poco favorevoli al<br />

nuovo corso assunto dalla Confederazione,<br />

scioperando mentre <strong>il</strong> Parlamento<br />

era chiamato a discutere della manovra<br />

economica.<br />

Convinti dell’inopportunità di uno<br />

sciopero solitario mentre si lavorava per<br />

una coerente politica di unità sindacale,<br />

una quindicina di parlamentari avevano<br />

annunciato che non avrebbero preso parte<br />

alla protesta: «Non dobbiamo esservi,<br />

non è <strong>il</strong> momento giusto», era la frase<br />

che circolava nella sede romana del PD<br />

in Via Sant’Andrea delle Fratte. Questo<br />

perché avevano lasciato <strong>il</strong> segno le inchieste<br />

di alcuni giornali sulle retribuzioni<br />

dei parlamentari, su caste, cricche,<br />

guadagni, attività di comodo, favori ottenuti<br />

per motivi non sempre chiari, indennità,<br />

compensi, retribuzioni, pensioni<br />

dei politici più in vista.<br />

E questo mentre gli introiti dei tre sindacati<br />

maggiori continuavano ad essere<br />

più misteriosi dei tre segreti di<br />

Fatima; e che neppure libri come<br />

«L’altra casta» del giornalista<br />

di Repubblica Stefano Liviadotti,<br />

dedicato a «priv<strong>il</strong>egi,<br />

carriere, misfatti e fatturato da<br />

multinazionale» del sindacato,<br />

come indica <strong>il</strong> sottotitolo di copertina,<br />

sono riusciti a superare.<br />

«Solo sommando Cg<strong>il</strong>, Cisl e<br />

U<strong>il</strong>–vi si legge–, i sindacalisti<br />

in servizio permanente effettivo<br />

sono oggi circa 20 m<strong>il</strong>a, un numero<br />

che fa delle tre Confederazioni<br />

l’ottava impresa privata<br />

italiana, dopo Fiat, Telecom,<br />

Luxottica, Edizione Holding,<br />

Pirelli, Riva e Italmob<strong>il</strong>iare».<br />

Secondo <strong>il</strong> quotidiano Libero, i<br />

tre sindacati incassano ogni anno<br />

un m<strong>il</strong>iardo 171 m<strong>il</strong>ioni di<br />

euro così ripartiti: 300 m<strong>il</strong>ioni<br />

di contributi dai lavoratori in<br />

pensione, 400 m<strong>il</strong>ioni dagli<br />

iscritti - sono 5 m<strong>il</strong>ioni di lavoratori<br />

che pagano 50-60 euro di<br />

tessera annuale -, 321 m<strong>il</strong>ioni<br />

per l’assistenza legale e in questo<br />

caso a pagare sono Inps,<br />

Inpdap, Ina<strong>il</strong> e altre strutture,<br />

100 m<strong>il</strong>ioni per l’attività dei<br />

Caf, Centri di assistenza fiscale<br />

cui i cittadini possono rivolgersi<br />

per la dichiarazione dei redditi,<br />

e ai quali <strong>il</strong> Ministero delle<br />

Finanze rimborsa 12-15 euro<br />

per pratica singola e 29,74 euro<br />

per pratica congiunta. Non sono<br />

quantificati gli stipendi dei lavoratori<br />

che godono di aspettativa<br />

sindacale a carico delle<br />

aziende private, e dello Stato<br />

per i dipendenti pubblici; i corsi<br />

di formazione professionale<br />

sovvenzionati dallo Stato e dall’Unione<br />

Europea; i ricavi delle copie dei nuovi<br />

contratti di lavoro che i sindacati inviano<br />

agli iscritti al prezzo di 25 euro l’uno.<br />

CHI RICORDA DI VITTORIO? M<strong>il</strong>anese, figlia<br />

di un direttore editoriale della Mondadori,<br />

Susanna Camusso intraprese l’attività<br />

sindacale nel 1975 coordinando le politiche<br />

delle 150 ore e del diritto allo studio<br />

per la Federazione dei metalmeccanici di<br />

M<strong>il</strong>ano. Alla prima vertenza, nel 1978 gli<br />

scritti chiesero che a difenderli fosse incaricato<br />

un uomo. Di carattere fermo, ricorda<br />

di aver messo <strong>il</strong> rossetto una sola<br />

volta, per andare a una festa di carnevale.<br />

Pochi ricordano Giuseppe Di Vittorio, <strong>il</strong><br />

comunista a capo della Cg<strong>il</strong> dalla fine<br />

della guerra alla morte nel 1957. Nel periodo<br />

in cui alla guida della Confindustria<br />

era Angelo Costa, altro personaggio di<br />

scorza dura, i due si davano appuntamento<br />

nella stazione di Bologna, salivano sullo<br />

stesso vagone letto per Roma e discutevano<br />

nella notte. Alla Stazione Termini<br />

si separavano, con l’accordo in tasca. Il<br />

giorno dopo i vertici di Cg<strong>il</strong> e Confindustria<br />

ne prendevano atto. ■


20 specchio<br />

economico<br />

RENATO LAURO: TOR vERgATA,<br />

LA fORmAziONE AL sERviziO<br />

dEL mONdO LAvORATivO REALE<br />

U<br />

n tempo chi non voleva studiare<br />

andava a lavorare, oggi si assiste<br />

al fenomeno inverso: chi<br />

non lavora studia. L’Università resta l’unico<br />

appiglio di speranza, nell’attesa che<br />

cambino i Governi e, con essi, cambi la<br />

situazione in Italia. Eppure questa nel<br />

mondo del lavoro non fa che peggiorare.<br />

Sembrerebbe un classico paradosso, come<br />

quello di Zenone: come fa a vincere<br />

sempre la tartaruga nella gara di velocità<br />

su Ach<strong>il</strong>le? Com’è possib<strong>il</strong>e che vi sia<br />

tanta domanda di lavoro e, nello stesso<br />

tempo, che tutti quei posti vacanti non<br />

vengano coperti? Perché la corsa al lavoro<br />

non finisce mai, ma <strong>il</strong> vincitore è sempre<br />

più lento del vinto? Con ignoranza,<br />

la vox populi si pronuncia in questo modo:<br />

«Dovrebbero andare a fare gli operai».<br />

Ma perché un laureato in Medicina<br />

dovrebbe occuparsi di carpenteria o infissi,<br />

quando vi sono soggetti specializzati<br />

per farlo e la propria preparazione riguarda<br />

tutt’altro? Perché un ingegnere<br />

dovrebbe stare alla cassa di un bar? Perché<br />

chi non ha mai studiato dovrebbe ricoprire<br />

incarichi r<strong>il</strong>evanti nella società?<br />

Il malessere giovan<strong>il</strong>e è giunto a un ta-<br />

a cura di<br />

ROMINA<br />

CIUFFA<br />

Renato Lauro,<br />

rettore dell’Università<br />

di Roma Tor Vergata<br />

le livello che la soluzione è estrema: non<br />

vale nemmeno più la pena attivarsi, è<br />

inut<strong>il</strong>e inviare curriculum per posti di lavoro<br />

già occupati. E quando è dall’Università<br />

stessa che parte l’esempio di nepotismo,<br />

avallato dai media e dai fatti,<br />

cosa fare per cambiare la percezione di<br />

autoefficacia di proto-professionisti?<br />

Una risposta coerente la dà <strong>il</strong> rettore<br />

dell’Università di Roma Tor Vergata Renato<br />

Lauro: non c’è dialogo fra mondo<br />

della formazione e mondo del lavoro,<br />

domanda e offerta non si incontrano.<br />

Meritano menzione in questo ambito le


iniziative della Facoltà di Economia che<br />

ha appena ospitato la terza edizione di un<br />

evento dedicato al mondo del lavoro, <strong>il</strong><br />

«Campus&Leaders&Talents» organizzato<br />

dall’Ufficio Laureati Desk Imprese e<br />

dall’Alet, Associazione che riunisce i<br />

laureati della Facoltà di Economia, in<br />

collaborazione con l’Alitur, Associazione<br />

Laureati Ingegneria Tor Vergata. Nel<br />

corso della manifestazione sono state<br />

presentate le opportunità formative e lavorative<br />

e i programmi di stage delle<br />

aziende, sono stati raccolti curricula, sono<br />

stati svolti colloqui di selezione per<br />

accertare le competenze di laureati e laureandi<br />

e verificarne la corrispondenza<br />

con le attività aziendali, con un occhio<br />

fisso sulle attività presenti e future includendovi<br />

le nuove professionalità.<br />

Il rettore spiega in che modo l’Ateneo<br />

romano sta affrontando una crisi che ha<br />

colpito tutti - imprese, famiglie, professioni<br />

- anche innestando nel sistema nuovi<br />

spunti per rivalutare l’autoefficacia<br />

percepita dei giovani.<br />

Domanda. Dal 2008 lei è a capo dell’Università<br />

di Tor Vergata. Come procede<br />

<strong>il</strong> suo mandato?<br />

Risposta. L’inizio del mio rettorato è<br />

stato in coincidenza con l’inizio di una<br />

grave crisi economica che ha condizionato<br />

in maniera negativa l’attività del nostro<br />

ateneo, così come ha penalizzato<br />

l’attività di tutti gli atenei italiani che<br />

hanno risentito anche delle difficoltà delle<br />

famiglie nel far fronte al pagamento<br />

delle tasse universitarie e dei problemi di<br />

partner quali fondazioni e imprese con<br />

cui <strong>il</strong> mondo accademico collabora nella<br />

ricerca. Poiché le difficoltà aguzzano<br />

l’ingegno, è stata avviata una fase di razionalizzazione<br />

cui hanno partecipato<br />

tutte le componenti dell’Ateneo, chiudendo<br />

dei corsi di studio ridondanti, accorpandone<br />

altri che avevano corsi didattici<br />

formativi compatib<strong>il</strong>i, potenziando<br />

l’attività di ricerca ed anche spingendo<br />

sull’internazionalizzazione: ora abbiamo<br />

1.900 studenti provenienti da tutte le parti<br />

del mondo, come Bras<strong>il</strong>e, Cina, America,<br />

Sudamerica, Europa dell’Est. Altrettanto<br />

importante per migliorare la «qualità»<br />

della spesa è stato un ampio ricorso<br />

alle tecnologie per la riduzione di quella<br />

energetica e del costo dei servizi.<br />

D. In che modo i tagli operati dal Governo<br />

sui fondi destinati all’Università<br />

hanno colpito Tor Vergata?<br />

R. Poiché i provvedimenti presi hanno<br />

consentito di contenere le minusvalenze<br />

dovute alla crisi economica, siamo<br />

stati tra gli Atenei meno penalizzati<br />

dalla riduzione del fondo di finanziamento<br />

ordinario delle Università in<br />

quanto «virtuosi». Tuttavia <strong>il</strong> taglio dei<br />

finanziamenti ordinari, che è di valore<br />

consistente e che è previsto anche per i<br />

prossimi anni accademici, ha influito<br />

negativamente sulla possib<strong>il</strong>ità di reclutare<br />

i giovani, ha ridotto <strong>il</strong> numero delle<br />

borse di studio per dottorati di ricerca e<br />

La Facoltà di Medicina dell’Università Tor Vergata<br />

«La crisi economica<br />

ha penalizzato l’attività<br />

di tutti gli Atenei che<br />

hanno risentito anche<br />

delle difficoltà delle<br />

famiglie nel pagare<br />

le tasse universitarie<br />

e delle imprese;<br />

abbiamo avviato<br />

una razionalizzazione<br />

chiudendo corsi<br />

ridondanti,<br />

accorpandone altri,<br />

potenziando l’attività<br />

di ricerca, aumentando<br />

<strong>il</strong> numero di studenti<br />

provenienti<br />

da tutto <strong>il</strong> mondo»<br />

altre forme di collaborazione remunerata<br />

per i giovani, ha rallentato <strong>il</strong> rinnovo<br />

tecnologico dell’Ateneo.<br />

D. Quali sono gli esempi di reazione<br />

alla crisi che Tor Vergata ha messo e sta<br />

mettendo in atto?<br />

R. Oltre alle economie realizzate attraverso<br />

la razionalizzazione dell’apparato<br />

gestionale dell’Università, stiamo<br />

investendo sul futuro curando <strong>il</strong> più importante<br />

progetto di ricerca nazionale<br />

nell’ambito della fisica. Inoltre è in via<br />

di perfezionamento un consorzio con<br />

l’Università di Harvard per la nascita di<br />

una fondazione Harvard-Tor Vergata.<br />

specchio<br />

economico<br />

21<br />

Procediamo senza demordere, anzi<br />

sempre più motivati, nello sv<strong>il</strong>uppo di<br />

questa istituzione, nonostante <strong>il</strong> disinteresse<br />

da parte del Governo verso la vita<br />

delle Università.<br />

D. In realtà Tor Vergata ha operato un<br />

aumento delle tasse universitarie, che<br />

grava sugli iscritti con dei provvedimenti<br />

diretti, invece, all’istituzione universitaria.<br />

È così?<br />

R. Abbiamo incrementato le tasse<br />

universitarie del 12 per cento, ma non<br />

possiamo fare altrimenti. Va detto però<br />

che le nostre tasse sono le più basse rispetto<br />

a quelle dei tanti Atenei italiani,<br />

pertanto non abbiamo fatto che adeguarci<br />

al mercato.<br />

D. Come si prospetta la situazione<br />

universitaria dopo la riforma?<br />

R. La riforma presenta aspetti sicuramente<br />

positivi, ma ve n’è uno che li<br />

condiziona tutti negativamente; ossia,<br />

la totale assenza di finanziamenti adeguati<br />

alle Università italiane. Questo<br />

per un Paese che si vuole dire moderno<br />

e che si vuole proporre come interlocutore<br />

rispettato nella scena mondiale,<br />

certamente non è segno di maturità politica,<br />

intellettuale, culturale, sociale e<br />

civ<strong>il</strong>e. Della Legge Gelmini apprezzo la<br />

valutazione ex post dell’attività dei docenti,<br />

<strong>il</strong> riconoscimento del merito e le<br />

conseguenze che ne derivano sul piano<br />

economico e normativo.<br />

D. Il passaggio da un sistema di<br />

«vecchio» ordinamento a un sistema di<br />

«nuovo» ordinamento, che ha frastagliato<br />

tutte le lauree in due momenti - <strong>il</strong><br />

cosiddetto 3 più 2 - ha aiutato nell’inserimento<br />

dei giovani laureati nel mondo<br />

del lavoro, come la riforma che lo decise<br />

si prefiggeva?<br />

R. Il 3 più 2 in alcuni casi può essere<br />

una scelta didattica ut<strong>il</strong>e, ma personalmente<br />

ne ho una visione parzialmente negativa:<br />

se in alcuni casi un corso triennale<br />

è adatto a creare figure professionali<br />

che mancavano e quindi è possib<strong>il</strong>e esau-


22<br />

specchio<br />

economico<br />

rire quelli che sono gli obiettivi formativi<br />

degli iscritti a determinati corsi, in altri<br />

settori ciò avviene in maniera assolutamente<br />

parziale. La nostra Università, ad<br />

esempio, dopo un lungo braccio di ferro<br />

ha mantenuto <strong>il</strong> corso di Laurea a ciclo<br />

unico in Giurisprudenza, mentre in altri<br />

Atenei è stato scelto <strong>il</strong> 3 più 2 e credo di<br />

poter affermare che i risultati della scelta<br />

fatta sono nettamente positivi.<br />

D. La Facoltà di Economia ha appena<br />

concluso <strong>il</strong> terzo «career day», giornata<br />

dedicata al collegamento tra mondo accademico<br />

e quello professionale: <strong>il</strong><br />

Campus&Leaders&Talents ha ospitato<br />

anche quest’anno imprese e istituzioni<br />

accademiche per parlare di lavoro e formazione,<br />

e offrire un orientamento definitivo<br />

e un’opportunità di lavoro. Quali<br />

sono i risultati emersi nel corso di quest’ultima<br />

edizione?<br />

R. È emerso come non sia sufficiente,<br />

oggi, una preparazione generica né un<br />

back ground superficiale, privo di una<br />

formazione funzionalmente collegata al<br />

mercato del lavoro. Tutte le Università,<br />

se vogliono svolgere <strong>il</strong> loro compito in<br />

maniera eccellente e qualitativamente<br />

adeguata, devono individuare le richieste<br />

del mondo del lavoro e preparare i giovani<br />

proprio a soddisfarle. Si legge su<br />

tutti i giornali che in Italia mancano specialisti<br />

in tanti campi, e nello stesso tempo<br />

molti giovani non trovano lavoro:<br />

questo avviene perché c’è uno scollamento<br />

tra <strong>il</strong> mondo del lavoro e la formazione<br />

dei giovani, prima nella scuola e<br />

successivamente nelle Università.<br />

D. C’è, in tal proposito, collaborazione<br />

tra le Università?<br />

R. La collaborazione tra Università è<br />

un modo per rendere più efficaci le attività<br />

didattiche e di ricerca in un periodo<br />

di scarsi finanziamenti.<br />

D. Come si pone Tor Vergata rispetto<br />

alle altre in Europa?<br />

R. Negli ultimi due anni, da quando<br />

sono rettore, la nostra Università è risalita<br />

di più di 100 posti nel ranking internazionale.<br />

Naturalmente i ranking hanno<br />

un valore relativo, ma pur sempre ut<strong>il</strong>e a<br />

qualificare le Università. In Italia noi siamo<br />

spesso tra i primi nella valutazione<br />

per la ricerca e per la didattica, ma siamo<br />

penalizzati soprattutto per la valutazione<br />

dei servizi quali i trasporti, la cui realizzazione<br />

non dipende da noi.<br />

D. Si parlava della creazione di una<br />

metropolitana leggera per fac<strong>il</strong>itare <strong>il</strong><br />

collegamento con l’Università di Tor<br />

Vergata: cos’è stato fatto?<br />

R. Ho seguito a lungo <strong>il</strong> progetto della<br />

metropolitana leggera, approvato dal<br />

Comune di Roma e rettificato più di un<br />

anno fa. Purtroppo vi sono problemi economici<br />

che ne ritardano la realizzazione.<br />

D. Tor Vergata sarebbe nella posizione<br />

ideale per competere con le altre Università<br />

romane e soprattutto divenire <strong>il</strong><br />

centro accademico dell’intera regione,<br />

trovandosi in una zona limitrofa alla<br />

Da sinistra: <strong>il</strong> sottosegretario Carlo Giovanardi, <strong>il</strong> consigliere della Corte dei<br />

Conti Claudio Gorelli, <strong>il</strong> Generale C.A. Giorgio Cornacchione, l’ambasciatore<br />

d’Italia presso la Santa Sede Giuseppe Balboni Acqua<br />

ILARIO PAGANI, I CAVALIERI DI GRAN CROCE E IL 150° DELL’UNITÀ D’ITALIA<br />

Nell’ambito delle celebrazioni per<br />

<strong>il</strong> 150° Anniversario dell’Unità d’Italia,<br />

nella Sala del Carroccio in Campidoglio<br />

Ilario Pagani, cavaliere di<br />

Gran Croce dell’Ordine al Merito<br />

della Repubblica, industriale nel<br />

settore delle materie plastiche e<br />

presidente della Pagani Holding, ha<br />

presentato l’ultimo dei suoi pregevoli<br />

volumi della collana «Le Donne<br />

e gli Uomini della Repubblica» che<br />

<strong>il</strong>lustrano <strong>il</strong> valore delle Onorificenze<br />

dell’Ordine al Merito della Repubblica<br />

Italiana, del Tricolore e dello Stato,<br />

mettendo in risalto persone che<br />

con l’ingegno, <strong>il</strong> lavoro, l’impegno<br />

etico e sociale hanno reso più grande<br />

<strong>il</strong> Paese. L’Editore ha arricchito<br />

la collana riservando <strong>il</strong> nuovo volu-<br />

città ma anche ai Castelli Romani e in<br />

un punto che è di snodo tra la periferia e<br />

<strong>il</strong> centro. È vero?<br />

R. L’Università Tor Vergata è dotata di<br />

strutture di eccellenza in molti settori e di<br />

una estensione territoriale ideale per essere<br />

un vero Campus . Nostri punti di forza<br />

sono le residenze universitarie funzionali<br />

e moderne in grado di ospitare 1.500<br />

studenti, strutture di ricerca quali l’Agenzia<br />

Spaziale Italiana e <strong>il</strong> Consiglio<br />

Nazionale delle Ricerche.<br />

D. Si parla solitamente di fuga dei cervelli<br />

in riferimento ai cervelli già formati;<br />

si dice che l’Italia investe nella formazione<br />

e perde ciò che ha investito una volta<br />

che si trasferiscono all’estero per fare carriera;<br />

ma è un momento in cui tale fuga<br />

avviene anche a livello formativo: molti<br />

preferiscono anticipare <strong>il</strong> momento del<br />

trasferimento fuori dall’Italia. È vero?<br />

R. Coloro che possono permettersi di<br />

iscriversi a un’Università non italiana<br />

sono solo una minoranza.<br />

D. Ma anche solo la tendenza a farlo<br />

non costituisce un pericolo per un Paese<br />

come <strong>il</strong> nostro?<br />

R. Più che un pericolo è certamente<br />

un fenomeno negativo perché si perdono<br />

risorse umane di qualità su cui lo Stato<br />

ha investito somme notevoli per la loro<br />

preparazione.<br />

D. Avviene <strong>il</strong> contrario? Giungono in<br />

Italia i cervelli stranieri?<br />

R. Qualcuno. Noi qui abbiamo, ad<br />

me ai Cavalieri di Gran Croce, con<br />

capitoli attinenti alla storia della Repubblica<br />

dal 1946 al 2011 e con pagine<br />

dedicate a Stato Pontificio, Forze<br />

Armate, Bandiera nazionale e visita<br />

che <strong>il</strong> Capo dello Stato ha compiuto<br />

lo scorso gennaio a Reggio<br />

Em<strong>il</strong>ia-Capitale del Tricolore, aprendo<br />

le celebrazioni per <strong>il</strong> 150° Anniversario<br />

dell’Unità. Il volume è corredato<br />

dalle biografie di 100 Cavalieri<br />

di Gran Croce e dell’elenco degli<br />

Insigniti di questa Onorificenza<br />

che è la più importante e prestigiosa<br />

della Repubblica, di valore pari alla<br />

Legion d’Onore francese e alla Stella<br />

del Congresso Americano. L’organizzazione<br />

è stata curata dalla signora<br />

Donatella Tringale Pagani.<br />

esempio, un progetto, sul solare organico,<br />

messo su da un professore giunto a<br />

Tor Vergata dall’Ingh<strong>il</strong>terra.<br />

D. Lei è un medico. Cosa può dire della<br />

situazione dei giovani medici, ma anche<br />

della vecchia guardia?<br />

R. Presto i «vecchi» medici saranno<br />

andati in pensione, mentre tra i giovani i<br />

più fortunati sono quelli iscritti a Medicina<br />

da poco, perché quando si laureeranno<br />

si troveranno di fronte a una situazione<br />

di carenza e quindi di grande bisogno<br />

di medici, e saranno certamente una<br />

categoria d professionisti che avrà un<br />

grande mercato.<br />

D. Cosa pensa della polemica sollevata<br />

dall’introduzione del numero chiuso nella<br />

Facoltà di Medicina?<br />

R. Penso che <strong>il</strong> numero programmato<br />

sia stato necessario in un momento in cui<br />

c’erano più medici che spazzini, uno<br />

ogni 300 abitanti, forse anche di più. Oltreché<br />

scomodo, ciò era anche mortificante<br />

per la categoria, che combatteva<br />

contro grandi difficoltà lavorative e ciò<br />

andava a detrimento del proprio impegno<br />

professionale, mentre cercava la maniera<br />

per sbarcare <strong>il</strong> lunario. Questa situazione,<br />

oggettivamente diffic<strong>il</strong>e, è stata<br />

temperata dall’introduzione del numero<br />

programmato. Se non vi fosse <strong>il</strong> numero<br />

programmato, viste le molte richieste<br />

di iscrizioni alle Facoltà di Medicina,<br />

si creerebbe nuovamente una situazione<br />

di disagio per la categoria. ■


24 specchio<br />

economico<br />

NucleI ANtIfrodI cArAbINIerI:<br />

AlIMeNtI, lA SIcureZZA<br />

orA SI cHIAMA NAc<br />

I<br />

stituito nel 1982 presso <strong>il</strong> Ministero<br />

delle Politiche Agricole<br />

Alimentari e Forestali<br />

per contrastare le frodi comunitarie<br />

e quelle agroalimentari, <strong>il</strong> Comando<br />

Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari<br />

è un Reparto Speciale dell’Arma<br />

che opera attraverso unità<br />

operative denominate Nuclei Antifrodi<br />

Carabinieri, meglio conosciute<br />

come NAC. I suoi compiti in particolare,<br />

secondo quanto ribadito dal decreto<br />

legislativo n. 297 del 5 ottobre<br />

2000, e dal decreto del Presidente<br />

della Repubblica n. 129 del 22 luglio<br />

2009, consistono nell’esecuzione di<br />

controlli straordinari sugli aiuti comunitari<br />

destinati ai settori agroalimentare,<br />

della pesca e dell’acquacoltura,<br />

sulle operazioni di ritiro e vendita<br />

di prodotti agroalimentari compresi<br />

gli aiuti forniti ai Paesi in via di<br />

sv<strong>il</strong>uppo e alle popolazioni e famiglie<br />

indigenti. Inoltre esercita controlli<br />

specifici sulla regolare applicazione<br />

dei regolamenti comunitari relativi<br />

alle produzioni che beneficiano<br />

di certificazioni di qualità, ossia<br />

Dop, Igp, Stg, Biologico. L’attribuzione<br />

della doppia azione di controllo<br />

conferita al Comando Carabinieri<br />

Politiche Agricole e Alimentari, da<br />

una parte sulle «frodi comunitarie»<br />

intese in senso tecnico come le <strong>il</strong>lecite<br />

erogazioni comunitarie, dall’altra<br />

sulle «frodi agroalimentari» consistenti<br />

negli <strong>il</strong>leciti compiuti a danno<br />

della la qualità e della sicurezza alimentare,<br />

risponde a una visione unitaria<br />

e strategica del Legislatore, che<br />

punta a tutelare e a difendere con rigorose<br />

azioni la qualità delle produzioni<br />

per sostenere la f<strong>il</strong>iera agroalimentare<br />

di fronte alla nuova e crescente<br />

concorrenza mondiale.<br />

Per le attività di coordinamento<br />

internazionale <strong>il</strong> Comando si avvale<br />

degli Ufficiali di collegamento presso<br />

l’Olaf, che è l’Ufficio europeo per<br />

la lotta antifrode, e la rete di cooperazione<br />

internazionale di polizia<br />

presso l’Interpol e l’Europol.<br />

Il Comando Carabinieri Politiche<br />

Col. Maurizio Delli Santi<br />

Comandante dei Carabinieri Politiche<br />

Agricole e Alimentari<br />

Agricole e Alimentari è inserito nel<br />

Colaf, <strong>il</strong> Comitato interministeriale<br />

per la lotta contro le frodi comunitarie<br />

costituito presso <strong>il</strong> Ministero delle<br />

Politiche europee ai sensi dell’articolo<br />

76 della legge n. 142 del 19 febbraio<br />

1992; e partecipa inoltre ai lavori<br />

del Cnac, <strong>il</strong> Consiglio nazionale<br />

anticontraffazione, organo di coordinamento<br />

per lotta alla contraffazione<br />

istituito presso <strong>il</strong> Ministero<br />

dello Sv<strong>il</strong>uppo <strong>Economico</strong>.<br />

L’attività del Comando Carabinieri<br />

Politiche Agricole e Alimentari si<br />

caratterizza essenzialmente quale attività<br />

investigativa specificatamente<br />

dedicata al contrasto dell’<strong>il</strong>legalità<br />

nel sistema agroalimentare, a sostegno<br />

e integrazione dell’azione di<br />

controllo degli altri organismi ispettivi<br />

del Ministero delle Politiche<br />

Agricole Alimentari e Forestali, che<br />

operano essenzialmente sul piano<br />

dei controlli amministrativi. Il modello<br />

operativo dei Nuclei Antifrodi<br />

Carabinieri si sv<strong>il</strong>uppa in una preventiva<br />

attività di intelligence e di<br />

analisi dei rischi, per orientare progetti<br />

investigativi articolati e complessi<br />

rivolti ai livelli di <strong>il</strong>legalità riconducib<strong>il</strong>i<br />

alle minacce della criminalità<br />

economica, della criminalità<br />

organizzata e di quella transnazionale.<br />

Il Comando si articola in 3 Nuclei<br />

Antifrodi Carabinieri con sede a<br />

Parma, Roma e Salerno, con competenza<br />

territoriale rispettivamente<br />

per <strong>il</strong> Nord, per <strong>il</strong> Centro e per <strong>il</strong> Sud<br />

Italia, e su un Nucleo di coordinamento<br />

operativo con sede a Roma.<br />

Per eventuali segnalazioni di <strong>il</strong>leciti<br />

da parte dei cittadini, nel Reparto è<br />

attivo <strong>il</strong> numero verde nazionale<br />

800.020.320.<br />

Domanda. L’Unione Europea in<br />

passato ha assunto posizioni molto<br />

critiche nei confronti dell’Italia sul<br />

tema delle frodi comunitarie. Come<br />

siamo giudicati oggi all’estero?<br />

Risposta. Per quanto riguarda le<br />

frodi comunitarie, l’attenzione delle<br />

Istituzioni europee è stata sempre rigorosa<br />

nel richiamare quei Paesi che<br />

hanno evidenziato un’elevata incidenza<br />

delle frodi. Negli ultimi anni,<br />

però, l’attenzione dell’Unione Europea<br />

è stata rivolta proprio verso quei<br />

Paesi che presentano numeri irrisori<br />

nelle segnalazioni delle frodi. Per ultimo,<br />

una valutazione positiva per<br />

l’Italia è stata assunta proprio dalla<br />

Commissione Europea nel cui ambito<br />

è stato evidenziato che, se in un<br />

Paese come l’Italia vi è un elevato<br />

numero di frodi denunciate, è perché<br />

vi è anche un sistema di controlli<br />

che funziona. E come è stato sottolineato<br />

recentemente dal magistrato<br />

Giovanni Kessler, direttore dell’Olaf,<br />

l’Ufficio appunto europeo per la<br />

lotta alle frodi, <strong>il</strong> lavoro svolto dai<br />

Nuclei Antifrodi Carabinieri è stato<br />

efficace nell’assistere ed integrare<br />

l’azione di controllo degli organismi<br />

nazionali che erogano i finanziamenti.<br />

L’Italia ha quindi dimostrato<br />

di poter contare su un’azione di vig<strong>il</strong>anza<br />

più efficace sulle frodi comu-


nitarie non solo con controlli in via<br />

amministrativa, ma anche con l’apparato<br />

«investigativo» proprio dell’Arma<br />

dei Carabinieri che è in grado<br />

di assicurare proiezione internazionale<br />

oggi sempre più necessaria,<br />

e soprattutto capacità di penetrazione<br />

anche nei fenomeni legati alla criminalità<br />

economica ed organizzata.<br />

Non va sottinteso, infatti, che <strong>il</strong> flusso<br />

di finanziamenti europei verso <strong>il</strong><br />

comparto agroalimentare supera<br />

mediamente i 6 m<strong>il</strong>iardi di euro all’anno,<br />

e pertanto è fondamentale vig<strong>il</strong>are<br />

con attenzione per evitare che<br />

tra i percettori si insinuino soggetti<br />

economici legati alla criminalità. In<br />

questo senso sono indirizzate le<br />

«analisi di rischio» dei NAC, che mirano<br />

ad individuare ogni possib<strong>il</strong>e<br />

prestanome nei destinatari dei finanziamenti,<br />

sv<strong>il</strong>uppando un’attenta<br />

azione investigativa nel territorio<br />

e controlli mirati «sul campo». Infatti<br />

la principale modalità di realizzazione<br />

di queste frodi avviene attraverso<br />

la presentazione di false documentazioni<br />

relative alla titolarità di<br />

terreni, in realtà non destinati a produzioni<br />

agricole o addirittura intestati<br />

ad altri ignari soggetti, oppure<br />

sempre con false documentazioni di<br />

operazioni inesistenti. In questi casi<br />

sono fondamentali i «controlli incrociati»<br />

sulla documentazione presentata<br />

e le verifiche dirette sui terreni<br />

agricoli. Le nostre indagini più recenti,<br />

ad esempio, hanno consentito<br />

di individuare varie truffe che addirittura<br />

hanno riguardato la falsa<br />

concessione ad uso agricolo di importanti<br />

aree aeroportuali.<br />

D. Qual’è la dimensione del fenomeno<br />

dell’agropirateria? E quali i<br />

settori più colpiti?<br />

R. Secondo le più recenti analisi di<br />

settore, <strong>il</strong> fenomeno dell’agropirateria<br />

riguarderebbe un volume d’affari<br />

per l’Italia pari a più di 4 m<strong>il</strong>iardi di<br />

euro, mentre nel resto del mondo <strong>il</strong><br />

falso «Made in Italy», anche nella<br />

sua forma insidiosa dell’italian<br />

sounding, è stato stimato in circa 60<br />

m<strong>il</strong>iardi di euro, rappresentando più<br />

della metà del fatturato alimentare<br />

Controlli dei NAC sulla produzione del latte<br />

nazionale. La lotta all’agropirateria<br />

costituisce dunque un obiettivo strategico<br />

per <strong>il</strong> Comando Carabinieri<br />

Politiche Agricole e Alimentari anche<br />

in relazione alla normativa europea<br />

e nazionale sui marchi di qualità<br />

che è chiamato a tutelare. Sul piano<br />

del commercio internazionale, tale<br />

normativa rappresenta <strong>il</strong> sistema<br />

complessivamente più avanzato ed<br />

articolato di tutela della qualità dei<br />

prodotti alimentari. E l’Italia con <strong>il</strong><br />

primato delle oltre 200 registrazioni<br />

di prodotti Dop, Igp e Stg e degli oltre<br />

300 vini di qualità, ha un grande<br />

interesse strategico alla «Tutela del<br />

Made in Italy» garantendo la qualità<br />

e la genuinità dei suoi prodotti<br />

agroalimentari. Il nostro Paese, infatti,<br />

non può tollerare che <strong>il</strong> valore<br />

aggiunto rappresentato dalla produzione<br />

di qualità venga compromesso,<br />

anche sul solo piano dell’immagine,<br />

dalla contraffazione o dall’inosservanza<br />

dei disciplinari di produzione.<br />

Per tali ragioni l’azione di<br />

tutela dei consumatori svolta dai<br />

Nuclei Antifrodi Carabinieri oggi è<br />

orientata principalmente a vig<strong>il</strong>are<br />

sui prodotti a denominazione di origine,<br />

indicazione geografica o specialità<br />

tradizionali, nonché sui prodotti<br />

biologici individuati secondo<br />

specchio<br />

economico<br />

25<br />

la normativa comunitaria dai relativi<br />

marchi di identificazione. I sequestri<br />

più recenti sono stati effettuati presso<br />

alcuni porti commerciali, ove i<br />

Nuclei Antifrodi Carabinieri hanno<br />

bloccato varie tonnellate di pomodoro<br />

falsamente indicato a marchio<br />

Dop o «Biologico», e concentrato di<br />

pomodoro cinese commercializzato<br />

come nazionale. Altri importanti sequestri<br />

hanno riguardato l’«olio di<br />

oliva» deodorato o lampante, commercializzato<br />

<strong>il</strong>legalmente come olio<br />

extra vergine di oliva. E qui è stata<br />

determinante la più recente normativa<br />

comunitaria sulle analisi degli<br />

«alch<strong>il</strong>esteri», che ci ha consentito di<br />

intervenire con efficacia: proprio recentemente<br />

sono stati sequestrati oltre<br />

9 m<strong>il</strong>a litri di olio deodorato di<br />

provenienza infracomunitaria, destinato<br />

ad essere spacciato come olio<br />

extravergine d’oliva nel circuito della<br />

ristorazione.<br />

D. Quali sono le future linee d’azione<br />

del Reparto?<br />

R. La «domanda di sicurezza»che<br />

viene dai cittadini è sempre più attenta<br />

e sensib<strong>il</strong>e nell’essere garantiti<br />

maggiormente nella «qualità della<br />

vita», che è anche qualità della f<strong>il</strong>iera<br />

agroalimentare, dal campo alla tavola.<br />

La forza del Reparto sta nel modello<br />

operativo che, riunendo le due<br />

competenze sulle frodi comunitarie e<br />

sulle frodi agroalimentari, può aggredire<br />

più incisivamente chi danneggia<br />

gli interessi dell’Unione Europea<br />

e pensa di lucrare sull’agropirateria.<br />

In questo senso sono state<br />

sv<strong>il</strong>uppate azioni più dirette per operare<br />

i «sequestri per equivalente»<br />

previsti dall’articolo 322 ter del Codice<br />

penale, che consente di attuare<br />

sin dalla fase delle indagini preliminari<br />

<strong>il</strong> sequestro preventivo dei beni<br />

di chi opera frodando i consumatori.<br />

L’aggressione ai patrimoni <strong>il</strong>leciti<br />

sarà sv<strong>il</strong>uppata ancora più incisiva-<br />

Altri controlli dei NAC sulla f<strong>il</strong>iera dell’olio di oliva


26 specchio<br />

economico<br />

mente sollecitando la sospensione<br />

dei finanziamenti e le azioni di recupero<br />

da parte degli organismi pagatori<br />

nei confronti dei soggetti deferiti<br />

all’Autorità Giudiziaria e sottoposti<br />

a misure di prevenzione. Inoltre, una<br />

precisa azione sarà indirizzata all’adozione<br />

degli strumenti interdittivi -<br />

ad esempio la sospensione dalle attività<br />

- previsti dal decreto legislativo<br />

231/2001 sulla responsab<strong>il</strong>ità degli<br />

Enti, e promuovendo <strong>il</strong> sequestro<br />

conservativo della giurisdizione della<br />

Corte dei Conti, con cui <strong>il</strong> nostro<br />

Reparto ha rafforzato i rapporti di<br />

collaborazione. Nell’ottica di un<br />

maggiore contrasto all’<strong>il</strong>lecito percepimento<br />

di finanziamenti europei in<br />

campo agroalimentare, è stato avviato<br />

anche un programma di cooperazione<br />

internazionale con l’Olaf, l’Ufficio<br />

europeo per la lotta alle frodi; e<br />

per la tutela internazionale del «Made<br />

in Italy» è in atto un rafforzamento<br />

dei rapporti con la rete di cooperazione<br />

internazionale di polizia.<br />

D. Quanto conta la collaborazione<br />

dei cittadini nella vostra attività?<br />

R. Noi confidiamo molto nella collaborazione<br />

dei cittadini, siano essi<br />

consumatori, produttori o commercianti.<br />

Gli stessi produttori possono<br />

svolgere un’efficace azione di vig<strong>il</strong>anza<br />

nel proprio interno individuando<br />

ed isolando quei «produttori» che<br />

operano con leggerezza o con chiari<br />

intenti <strong>il</strong>legali, frodando i consumatori<br />

ed alterando le regole della concorrenza.<br />

Il cittadino-consumatore,<br />

invece, può seguire comportamenti<br />

attenti e responsab<strong>il</strong>i anche nel semplice<br />

acquisto dei prodotti alimentari.<br />

Con un pizzico di curiosità e di attenzione<br />

anche al giusto impiego dei<br />

propri risparmi, può affinare tutti<br />

quegli elementi di conoscenza per<br />

realizzare <strong>il</strong> cosiddetto «acquisto<br />

informato e consapevole», leggendo<br />

attentamente sulle etichette i luoghi<br />

di origine e di lavorazione e le caratteristiche<br />

nutrizionali del prodotto.<br />

Negli ultimi tempi <strong>il</strong> Comando ha<br />

pure sv<strong>il</strong>uppato un programma di<br />

collaborazione con le associazioni di<br />

consumatori, che ha permesso di<br />

diffondere maggiore sensib<strong>il</strong>ità sui<br />

temi della qualità dei prodotti agroalimentari.<br />

Solo infatti con un progetto<br />

comune e condiviso con i singoli addetti,<br />

le associazioni, gli agricoltori,<br />

gli imprenditori e i professionisti che<br />

operano nel settore, si possono perseguire<br />

concretamente risultati efficaci<br />

e duraturi nella lotta alle frodi. E per<br />

questo che <strong>il</strong> nostro sito istituzionale<br />

(www.Carabinieri.it/Internet/Cittadino/Consigli/Tematici/)<br />

ha dato<br />

un ampio spazio ai «consigli» che<br />

possono orientare la semplice spesa<br />

al supermercato. Non va trascurato<br />

che ancora oggi, pure in tempi di mo-<br />

Controlli dei NAC sulla pesca (sopra) e sulla raccolta del grano (sotto)<br />

derne tecnologie, quando si tratta di<br />

accertare la freschezza e la genuinità<br />

degli alimenti, gli stessi protocolli dei<br />

laboratori di analisi si affidano sempre<br />

all’esame visivo ed organolettico,<br />

su cui ciascuno di noi può affinare<br />

una maggiore conoscenza e anche un<br />

po’ di buon senso. Può sembrare elementare,<br />

ma è sempre valido <strong>il</strong> consiglio<br />

di guardarsi attorno quando si<br />

entra in un negozio di alimentari per<br />

verificare se vi è cura del personale e<br />

dei locali, se i prodotti sono regolarmente<br />

etichettati e non vi sono dubbi<br />

sulla loro origine, trasformazione e<br />

conservazione. In ogni caso, quando<br />

vi sono irregolarità o dubbi, <strong>il</strong> cittadino<br />

non ha che da rivolgersi al nostro<br />

Numero Verde 800.020.320, oppure<br />

inviare una e-ma<strong>il</strong> alla nostra casella<br />

di posta elettronica ccpacdo@carabinieri.it.<br />

Il nostro motto è: «Contro le<br />

Frodi Alimentari, al Servizio dei Cittadini».<br />


Ottobre 2011 - Pubblicità<br />

Tu e noi, insieme per un percorso di successo<br />

Insieme costruiamo un percorso di consulenza sereno ed efficace: analisi delle tue esigenze,<br />

definizione dei traguardi, scelta della strada migliore da seguire e dei mezzi da ut<strong>il</strong>izzare.<br />

Lungo <strong>il</strong> percorso, insieme a te, <strong>il</strong> tuo Gestore della Relazione si avvale di Advice, <strong>il</strong> servizio di<br />

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Fogli informativi in F<strong>il</strong>iale e sul sito web della Banca - Gruppo Bancario Monte dei Paschi di Siena - Codice Banca 1030.6 - Codice Gruppo 1030.6


28<br />

H<br />

specchio<br />

economico<br />

onorè de Balzac scrive nel<br />

libro «César Birotteau»:<br />

«Lo sguardo del banchiere<br />

ha qualcosa di quello degli avvoltoi<br />

e degli avvocati: è avido ed indifferente,<br />

chiaro e scuro, br<strong>il</strong>lante e cupo».<br />

Banche e banchieri sono oggi al<br />

centro di critiche e di attacchi per la<br />

loro avidità di guadagno e per essere<br />

stati protagonisti dell’incauto e<br />

maldestro processo di finanziarizzazione<br />

dell’economia. Gli «indignati»<br />

hanno qualche ragione. Con i soldi<br />

dei risparmiatori le banche ne hanno<br />

fatte di tutti i colori. Si sono moltiplicate<br />

le operazioni volte all’elusione<br />

fiscale per ut<strong>il</strong>izzare a proprio<br />

vantaggio le complessità e le differenze<br />

dei sistemi di tassazione presenti<br />

nei vari Paesi.<br />

Tipico e non isolato è <strong>il</strong> recente caso<br />

dell’Unicredit. I giudici hanno<br />

ipotizzato <strong>il</strong> reato di «dichiarazione<br />

fiscale fraudolenta» riferita ad operazioni<br />

finanziarie compiute nel periodo<br />

2007-2009. Assieme alla Barclays<br />

si sono realizzate complesse operazioni<br />

al fine di evadere le tasse (cosiddetto<br />

«Brontos»): Unicredit avrebbe<br />

depositato soldi presso Barclays<br />

come se fossero contratti pronti contro<br />

termine, per pagare le tasse solo<br />

sul 5 per cento dei dividendi. Invece,<br />

sulla base di alcuni appunti sequestrati<br />

dalla Guardia di Finanza, si sarebbe<br />

trattato di un deposito bancario<br />

sul quale incide una tax rate del<br />

40 per cento. In sostanza, se dimostrata,<br />

si tratta di un’elusione fiscale<br />

di 245 m<strong>il</strong>ioni di euro (la differenza<br />

tra <strong>il</strong> 5 per cento pagato e <strong>il</strong> 40 per<br />

cento dovuto).<br />

Va sottolineato che Unicredit Barclays<br />

ha avuto un parere positivo<br />

dallo Studio Tremonti, Vitali, Romagnoli,<br />

Piccardi. Massimo Mucchetti<br />

in un editoriale sul Corriere della Sera<br />

si domanda: «Come può Profumo<br />

invocare la patrimoniale pesante e<br />

Tremonti fare <strong>il</strong> Robin Hood contro<br />

le banche italiane e la City e, poi, ricorrere<br />

nel proprio lavoro a tali furbizie,<br />

rifiutate ad esempio da Intesa<br />

San Paolo e Monte dei Paschi?».<br />

A queste operazioni dubbie si accompagnano<br />

altre che hanno contribuito<br />

fortemente al precipitare della<br />

crisi economica. Lo scenario è impietoso.<br />

Sono state piazzate ingenti<br />

masse di derivati tra i piccoli risparmiatori<br />

e la gran parte degli amministratori<br />

locali. È stata raggirata con<br />

titoli tossici (bond argentini, titoli<br />

della Lehman Brothers ecc.) la popolazione<br />

più anziana, polverizzando<br />

risparmi di una vita. Sono stati concessi<br />

mutui a chi non li può rimborsare<br />

e sono stati negati prestiti a chi<br />

svolge attività imprenditoriali: piccole<br />

imprese, servizi, artigianato, commercio<br />

ecc.<br />

BancHe e BancHieri<br />

nel mirino per l’ aviditÀ<br />

di guadagno, la finanza<br />

creativa, l’elusione fiscale<br />

L’attuale scenario<br />

è impietoso:<br />

sono state piazzate<br />

ingenti masse<br />

di derivati tra i piccoli<br />

risparmiatori e parte<br />

degli amministratori<br />

locali; sono stati<br />

raggirati con titoli<br />

tossici gli anziani,<br />

polverizzando i loro<br />

risparmi di una vita;<br />

si sono concessi mutui<br />

a chi non può<br />

rimborsarli e negati<br />

prestiti a chi svolge<br />

attività imprenditoriali.<br />

Gli «indignati»<br />

hanno qualche ragione<br />

di UGO<br />

NALDI<br />

La finanza<br />

creativa ha<br />

fatto sì che <strong>il</strong><br />

sistema bancario<br />

non si<br />

sia dotato di<br />

capitali sufficienti<br />

per tenersi<br />

in piedi.<br />

Secondo gli<br />

analisti di<br />

Bloomberg,<br />

sono necessari<br />

m<strong>il</strong>le m<strong>il</strong>iardi<br />

di dollari<br />

su scala<br />

m o n d i a l e .<br />

Non si sa dove<br />

trovarli.<br />

Quindi si<br />

metteranno le<br />

mani nelle tasche<br />

dei risparmiatori. La ricapitalizzazione<br />

forzata è una necessità. Ma<br />

non è la soluzione. È una condizione<br />

che va accompagnata dall’aumento<br />

della domanda per far ripartire l’economia,<br />

perché la crescita è l’unica<br />

medicina che funziona. Occorre andare<br />

oltre la denuncia e la protesta.<br />

Ci vogliono scelte razionali e responsab<strong>il</strong>i.<br />

In campo internazionale ci sono<br />

undici autorità finanziarie non coordinate,<br />

una vera e propria Babele: <strong>il</strong><br />

Comitato per la stab<strong>il</strong>ità finanziaria<br />

(FSB); la Banca per i regolamenti internazionali<br />

(BRI); <strong>il</strong> Comitato di Bas<strong>il</strong>ea<br />

per la vig<strong>il</strong>anza bancaria<br />

(CbvB); <strong>il</strong> Comitato sul sistema finanziario<br />

globale; <strong>il</strong> Comitato sul sistema<br />

dei pagamenti e dei regolamenti;<br />

l’Associazione internazionale<br />

degli organi di vig<strong>il</strong>anza del settore<br />

assicurativo; l’Organismo internazionale<br />

di normalizzazione contab<strong>il</strong>e<br />

(IASB); l’Organizzazione internazionale<br />

delle commissioni sui valori<br />

mob<strong>il</strong>iari (IOSCO); l’Organizzazione<br />

per la cooperazione economica e<br />

lo sv<strong>il</strong>uppo (OCSE); <strong>il</strong> Fondo monetario<br />

internazionale (FMI) e la Banca<br />

Mondiale.<br />

Tutte queste istituzioni non sono<br />

riuscite a tenere <strong>il</strong> passo delle trasformazioni<br />

geografiche della finanza<br />

globale. Sono figlie del ventesimo se-


colo, quando gli attori principali erano<br />

gli Stati Uniti, l’Europa e <strong>il</strong> Giappone.<br />

Ora <strong>il</strong> mondo della finanza è<br />

cambiato: le economie emergenti pesano<br />

più dell’Europa. Tre delle prime<br />

cinque banche del mondo per valore<br />

di mercato sono cinesi. C’è una<br />

discrepanza sempre più forte tra la<br />

realtà della finanza globale e le autorità<br />

che dovrebbero vig<strong>il</strong>are su di essa.<br />

E l’Italia?<br />

Come sono lontani i tempi nei quali<br />

ci si vantava di essere nella graduatoria<br />

dei Paesi più industrializzati e<br />

sv<strong>il</strong>uppati del mondo, al quarto posto,<br />

ad un passo dal superare persino<br />

l’Ingh<strong>il</strong>terra. Il declino è stato ed è<br />

inarrestab<strong>il</strong>e. Vi ha concorso la cattiva<br />

e inconcludente politica del Governo.<br />

Ha influito la spericolata politica<br />

creditizia delle banche. Non si è<br />

riusciti a realizzare nessuna riforma.<br />

Il Paese è invecchiato e sclerotizzato.<br />

Non esce dal pantano nel quale è finito.<br />

Non c’è stata una seria politica<br />

economica. Non sono state sfruttate<br />

le potenzialità esistenti in tanti settori<br />

e in diverse aree geografiche. Si sono<br />

perse occasioni e opportunità, in<br />

attesa dell’arrivo del mitico ed improbab<strong>il</strong>e<br />

Monsieur Godot.<br />

E che dire del credito? La politica<br />

del Governo nei confronti delle banche<br />

è stata schizofrenica. È passata<br />

dal corteggiamento alla demonizzazione.<br />

Si è aumentato a dismisura <strong>il</strong><br />

carico fiscale su banche e assicurazioni<br />

(con l’Irap e la Robin Tax) per<br />

poi ricorrere a complicate forme di<br />

finanziamento con i «Tremonti<br />

Bond». Il sistema bancario ha dissipato<br />

quell’autorevolezza che aveva<br />

conquistato con la riforma bancaria<br />

di Amato, con <strong>il</strong> Testo Unico della Finanza,<br />

con la valorizzazione delle<br />

fondazioni bancarie. Si è fatto tentare<br />

dalla finanza fac<strong>il</strong>e, dal guadagno a<br />

tutti i costi. Si è affermata una categoria<br />

di banchieri spericolati e imprudenti.<br />

E così ci siamo ritrovati con banche<br />

sottopatrimonializzate, incapaci ed<br />

impossib<strong>il</strong>itate oggi a svolgere un<br />

ruolo nell’azione di sostegno e di sv<strong>il</strong>uppo<br />

della nostra economia. È giunta<br />

l’ora di restituire i diritti ai risparmiatori,<br />

agli investitori, ai clienti. Il<br />

riconoscimento dato all’Italia con la<br />

nomina di Mario Draghi a governatore<br />

della Banca Centrale Europea<br />

deve essere accompagnato da un<br />

profondo cambiamento di regole, di<br />

procedure, di priorità anche in Italia.<br />

È importante che nelle vicende della<br />

nostra Autorità di vig<strong>il</strong>anza si siano<br />

affermati i valori della continuità e<br />

si sia sconfitta l’ingerenza della politica.<br />

Sistemata la Banca d’Italia con la<br />

nomina del nuovo governatore, è importante<br />

ora che la stessa eserciti la<br />

moral suasion per concrete e sollecite<br />

iniziative che abbiano al primo posto<br />

i giovani e lo sv<strong>il</strong>uppo. È fondamentale<br />

un’energica iniziativa per scoraggiare<br />

la finanziarizzazione dell’economia<br />

r<strong>il</strong>anciando una politica intelligente<br />

nella concessione del credito.<br />

Il rafforzamento dell’autonomia<br />

della Banca d’Italia deve consentire<br />

di rafforzare la vig<strong>il</strong>anza per evitare<br />

che nel nostro Paese rimangano e<br />

permangano «santuari» inaccessib<strong>il</strong>i.<br />

Le sollecitazioni alla trasparenza e<br />

all’efficienza delle forme di governance<br />

nelle aziende del credito che la<br />

Banca d’Italia ha rivolto con determinazione<br />

in prevalenza alle banche<br />

popolari, deve essere estesa con forza<br />

e determinazione anche alle grandi<br />

banche. La deriva presidenziale ha<br />

fatto e fa molto male al nostro Paese.<br />

Occorre un gioco di squadra e un<br />

grande coinvolgimento di tutti gli<br />

operatori.<br />

La Banca d’Italia deve promuovere<br />

un cambiamento di mentalità e di<br />

cultura. La strada dello sv<strong>il</strong>uppo e<br />

della crescita non può essere indicata<br />

da spericolati banchieri di «successo»<br />

che, come predatori, hanno pun-<br />

specchio<br />

economico<br />

29<br />

le ferrovie dello stato vendono pregiati terreni edificaB<strong>il</strong>i al gruppo<br />

francese Bnp pariBas real estate. Il Gruppo Ferrovie Italiane ha venduto<br />

lo scorso mese alla società BNP Paribas Real Estate <strong>il</strong> primo lotto di aree<br />

della Stazione Tiburtina di Roma per una superficie di 7.300 metri quadrati,<br />

con possib<strong>il</strong>ità di edificarvi 43.800 metri quadrati; altri cinque lotti saranno<br />

venduti nei prossimi mesi. Con gli introiti <strong>il</strong> Gruppo FS Italiane finanzierà<br />

la prima tranche dei lavori per la nuova stazione dell’Alta Velocità.<br />

Secondo le FS, le aree vendute, situate nella zona di Pietralata tra i<br />

quartieri Portonaccio e Collina Lanciani, non erano più funzionali alle attività<br />

ferroviarie; in realtà invece si trovano, come afferma un comunicato<br />

dello stesso Gruppo, «in un’area urbana caratterizzata, negli ultimi anni,<br />

da una profonda trasformazione strettamente legata alla realizzazione<br />

della nuova stazione Alta Velocità».<br />

Di proprietà in gran parte della società Rete Ferroviaria Italiana, le aree<br />

vendute sono destinate, secondo <strong>il</strong> Piano di assetto urbanistico, prevalentemente<br />

a funzioni di tipo direzionale e, in minor parte, a funzioni commerciali.<br />

La vendita è avvenuta con una gara bandita dalla società Ferservizi<br />

del Gruppo FS Italiane con <strong>il</strong><br />

contributo della FS Sistemi Urbani dello<br />

stesso Gruppo, impegnata nella valorizzazione<br />

del patrimonio immob<strong>il</strong>iare<br />

non più funzionale all’esercizio ferroviario.<br />

Questa prima operazione di<br />

valorizzazione immob<strong>il</strong>iare contribuisce<br />

a coprire economicamente in autofinanziamento<br />

la prima tranche degli<br />

interventi realizzati per la nuova Stazione<br />

AV (valore complessivo 155 m<strong>il</strong>ioni<br />

di euro), in corso di ultimazione da<br />

parte di Rete Ferroviaria Italiana.<br />

Il lotto venduto è parte di un’area di<br />

92 ettari, che per due terzi è di proprietà<br />

delle FS e per un terzo del Comune<br />

di Roma. La superficie è parte<br />

integrante di un nodo infrastrutturale<br />

composto da un lato della nuova stazione<br />

AV di Roma Tiburtina, che sarà<br />

inaugurata alla fine del mese, dall’altro<br />

dalla Nuova Circonvallazione Interna.<br />

tato e puntano tutto sulla finanza<br />

speculativa che genera benefici solo<br />

per una ristretta cerchia di persone,<br />

non certo per i risparmiatori. Non<br />

pagano pegno. Alla fine, mal che vada,<br />

cadono in piedi con ingenti e ricche<br />

«liquidazioni». L’uscita dalla crisi<br />

per <strong>il</strong> Paese non può che ut<strong>il</strong>izzare<br />

<strong>il</strong> credito per investire, per tutelare e<br />

per remunerare in modo equo <strong>il</strong> risparmio,<br />

per favorire chi rischia, chi<br />

intraprende, chi produce ricchezza.<br />

Il credito va concesso a gente di invenzioni,<br />

di avventura, di rischio, di<br />

coraggio, che è capace di esportare<br />

ed investire del suo. Parlando di finanza<br />

creativa si può parafrasare<br />

Luigi Einaudi: «Nel ragionamento<br />

economico quel che si vede non ha<br />

quasi nessun valore; vale tutto quello<br />

che non si vede». Guardando a quello<br />

che si vede, i finanzieri e i banchieri<br />

continueranno a dire, come dicono<br />

da quindici anni, che gli economisti<br />

non capiscono, perché sono gelosi<br />

della loro intraprendenza. Gli economisti<br />

risponderanno con Cavour ed<br />

Einaudi che «la scienza economica è<br />

la scienza del bene comune». ■


30 specchio<br />

economico<br />

GIORGIO ZAMPETTI (LEGAMBIENTE):<br />

L’EMERGENZA SMOG<br />

DOMINA NEI CENTRI URBANI<br />

S<br />

a cura di<br />

LUCIANO<br />

DI DOMENICO<br />

mog, ossidi di azoto, ozono,<br />

monossido di carbonio. I veleni<br />

sono aumentati: con la fine<br />

dell'estate e la ripresa in pieno delle attività,<br />

<strong>il</strong> traffico è tornato ad assediare le<br />

città e con esso l'inquinamento atmosferico.<br />

«E in gran parte dei centri urbani<br />

vengono superati i limiti di legge sui livelli<br />

dell'inquinamento atmosferico»:<br />

Giorgio Zampetti, coordinatore scientifico<br />

nazionale di Legambiente, definisce<br />

critici i dati emersi dall'ultimo monitoraggio<br />

sull'ecosistema urbano, condotto<br />

da Legambiente e da Ambiente Italia, e<br />

resi noti alcuni giorni orsono. «L'emergenza<br />

smog domina. La concentrazione<br />

di Pm10, le cosiddette polveri sott<strong>il</strong>i–sot-<br />

Giorgio Zampetti,<br />

coordinatore<br />

scientifico nazionale<br />

di Legambiente<br />

tolinea–, non dovrebbe per legge superare<br />

infatti i 50 m<strong>il</strong>ligrammi per metro cubo<br />

e per un massimo di 35 giorni; invece<br />

in una cinquantina di città, tra grandi e<br />

medie, ciò non avviene. È la malaria urbana<br />

dovuta soprattutto alle emissioni<br />

delle auto con motore diesel e a benzina.<br />

A formare lo smog–continua Zampetti–,<br />

concorrono gli ossidi di azoto, dovuti al<br />

traffico urbano e al riscaldamento domestico.<br />

E la situazione al riguardo è in lieve<br />

peggioramento, essendo aumentate le<br />

città che non rispettano i limiti di 40 m<strong>il</strong>ligrammi<br />

per metro cubo di aria».<br />

E poi c'è <strong>il</strong> problema dell’ozono, un<br />

gas altamente velenoso. Molte Amministrazioni<br />

comunali hanno cominciato a<br />

monitorare la concentrazione<br />

di questo gas e lo<br />

scorso anno ben 87 Comuni<br />

hanno tenuto sotto controllo<br />

i suoi livelli. In 18<br />

città i margini di sicurezza<br />

sono stati superati di ben<br />

due volte e mezzo, mentre<br />

Lecco, Mantova e Novara<br />

hanno addirittura toccato<br />

valori tripli rispetto a quelli<br />

consentiti, consistenti in<br />

120 m<strong>il</strong>ligrammi per ogni<br />

metro cubo.<br />

«Tutta questa serie di sostanze<br />

altamente tossiche<br />

ha pesanti conseguenze<br />

sulla nostra salute–aggiunge<br />

Zampetti–. Ben<br />

350 m<strong>il</strong>a sono infatti ogni<br />

anno, secondo la relazione<br />

2011 della Commissione<br />

europea, le persone che<br />

muoiono in Europa per le<br />

complicazioni dovute all'inalazione<br />

delle polveri<br />

sott<strong>il</strong>i. Novem<strong>il</strong>a in Italia,<br />

una cifra doppia rispetto a<br />

quella dei morti provocati da tutti gli incidenti<br />

stradali avvenuti nel 2010. E non<br />

vi sono solo i casi di mortalità ma anche<br />

quelli di danni permanenti alla salute come<br />

infezioni respiratorie acute, asma<br />

bronchiale, disturbi circolatori».<br />

Dai principali studi condotti in Europa<br />

e Stati Uniti è anche emersa l’esistenza<br />

di una correlazione fra inquinamento atmosferico<br />

e cancro: alti tassi di polveri<br />

sott<strong>il</strong>i comporterebbero incrementi dell'incidenza<br />

dei tumori polmonari. «E attenzione<br />

ai bambini in carrozzina in aree<br />

ad alto traffico–sottolinea l'esperto di<br />

Legambiente–, la tossicità degli inquinanti<br />

è tanto più marcata quanto si è più<br />

vicini alla fonte di emissione».


Ma la «pericolosità» delle emissioni di<br />

gas dai tubi di scappamento dipende<br />

molto anche dalla vetustà dei veicoli circolanti.<br />

Dal 2006 molte case automob<strong>il</strong>istiche<br />

hanno cominciato a montare f<strong>il</strong>tri<br />

euro 4 per limitare l'emissione delle polveri<br />

sott<strong>il</strong>i. Dal 2009 è divenuto obbligatorio<br />

vendere auto con particolari apparati<br />

antinquinamento, euro 5, e dal 2014<br />

dovranno essere installati f<strong>il</strong>tri ancora<br />

più efficaci, euro 6.<br />

Quindi <strong>il</strong> livello di emissioni nocive<br />

dipende molto dalla concentrazione delle<br />

auto circolanti e dall'anno della loro immatricolazione.<br />

«Roma è la città europea<br />

che registra <strong>il</strong> più alto numero di auto: 69<br />

ogni cento abitanti–r<strong>il</strong>eva Giorgio Zampetti–.<br />

Il doppio di Londra, Parigi e Berlino».<br />

In base al rapporto di Legambiente,<br />

tra le grandi città italiane <strong>il</strong> record di<br />

densità spetta a Catania con 72 autoveicoli<br />

per cento abitanti. Per i motocicli,<br />

invece, la palma della maggiore<br />

densità spetta a Livorno con 25<br />

su cento residenti. Roma ne ha<br />

15 su cento, M<strong>il</strong>ano 11, Napoli<br />

14, Firenze 19.<br />

Ma che tipo di autoveicoli circolano,<br />

con quale anzianità di<br />

servizio? La risposta è importante<br />

ai fini del livello di inquinamento<br />

atmosferico, perché più<br />

sono vecchi più emettono gas<br />

nocivi. Al riguardo le statistiche<br />

st<strong>il</strong>ate dall'Automob<strong>il</strong>e Club d’Italia<br />

all'inizio del 2011 indicano<br />

in 36.751.311 m<strong>il</strong>a gli autoveicoli<br />

registrati nel Pubblico Registro<br />

Automob<strong>il</strong>istico. Di essi,<br />

22.842.423 sono a benzina, i restanti<br />

a gasolio. Tra le auto alimentate<br />

a benzina vengono conteggiate<br />

anche quelle miste a<br />

benzina e GPL, e a benzina e<br />

metano.<br />

Venendo alla loro vetustà, risulta<br />

che 3.844.163 hanno più di<br />

20 anni, quindi producono <strong>il</strong><br />

massimo inquinamento. Quasi<br />

lo stesso numero sono le autovetture<br />

che hanno tra i 13 e i 20 anni di<br />

anzianità. Mentre quelle immatricolate<br />

dopo <strong>il</strong> 2006, quando è iniziata l'installazione<br />

di particolari f<strong>il</strong>tri per limitare l'emissione<br />

di polveri sott<strong>il</strong>i, sono circa 10<br />

m<strong>il</strong>ioni. La situazione, dunque, non è affatto<br />

rassicurante ai fini della riduzione<br />

degli effetti nocivi dei gas di scarico. La<br />

speranza è riposta dunque nel miglioramento<br />

tecnologico e soprattutto nell'arrivo<br />

sul mercato delle auto elettriche.<br />

«Proprio in questo fine 2011 saranno<br />

commercializzati, da sei case automob<strong>il</strong>istiche<br />

straniere, i primi modelli–annuncia–Giorgio<br />

Ursicino, esperto di motori<br />

de Il Messaggero–. Fino a tutto <strong>il</strong> 2012 si<br />

tratterà di un solo modello per ciascuno<br />

costruttore. Saranno delle city-car del<br />

costo intorno ai 30 m<strong>il</strong>a euro. Poi, a partire<br />

dal 2013, quasi tutti i costruttori del<br />

mondo metteranno sul mercato due o tre<br />

«Èancora tutta<br />

in salita la strada<br />

per migliorare<br />

sensib<strong>il</strong>mente l'aria<br />

che si respira nelle<br />

città. Ridurre<br />

<strong>il</strong> traffico delle auto<br />

e potenziare<br />

<strong>il</strong> servizio pubblico<br />

con mezzi moderni?<br />

Occorrono scelte<br />

nella spesa pubblica<br />

ma con i cosiddetti<br />

«tagli lineari»<br />

non si va lontano»<br />

Una centralina per <strong>il</strong> monitoraggio dell’aria<br />

modelli di piccola e media dimensione.<br />

Esistono però–aggiunge Ursicino–, almeno<br />

tre problemi. Quello principale è<br />

l'autonomia: con un ‘pieno’ di energia<br />

riescono a percorrere tra i 130 e i 150<br />

ch<strong>il</strong>ometri. C'è poi <strong>il</strong> costo delle batterie,<br />

molto elevato, pari quasi al prezzo dell'intera<br />

autovettura. Infine i rifornimenti:<br />

sono ancora molto scarsi i punti di carica<br />

lungo le strade e nelle stazioni di servizio».<br />

Allora, in attesa del boom del veicolo<br />

elettrico, che fare per combattere l'inquinamento<br />

nei centri urbani? «Limitazioni<br />

sempre più accentuate nella circolazione<br />

nei centri storici. Vietando l'ingresso, ovviamente,<br />

ai veicoli più inquinanti–suggerisce<br />

l'esperto di Legambiente Zampetti–.<br />

Quindi limiti di velocità sempre<br />

più restrittivi, come hanno fatto a Torino<br />

nel quartiere Mirafiori nord, dove la ve-<br />

specchio<br />

economico<br />

31<br />

locità massima consentita è di 30 ch<strong>il</strong>ometri<br />

orari. Minori velocità significano<br />

minori emissioni, non solo ma anche minori<br />

incidenti stradali. A Mirafiori si sono<br />

ridotti addirittura del 90 per cento. Infine<br />

occorre aumentare <strong>il</strong> servizio di trasporto<br />

pubblico: bus e metropolitane».<br />

E qui arrivano le note dolenti: come<br />

potenziare <strong>il</strong> servizio di trasporto pubblico.<br />

Un vero e proprio grido è stato lanciato<br />

dall'Associazione Trasporti Astra<br />

che raggruppa la grandissima parte delle<br />

aziende di trasporto pubblico urbano ed<br />

extraurbano, per la drastica riduzione degli<br />

stanziamenti che Regioni e Comuni<br />

hanno a disposizione per ammodernare <strong>il</strong><br />

parco autobus italiano.<br />

«L'ammontare delle risorse finanziare<br />

destinate al settore–si legge nel rapporto<br />

2011 dell'Associazione–è passato dai<br />

2.314 m<strong>il</strong>ioni di euro del periodo 1999-<br />

2001 ai 278 m<strong>il</strong>ioni del periodo 2007-<br />

2011. E, considerate le forti restrizioni<br />

della finanza pubblica,<br />

non sono previste nuove risorse<br />

da destinare al settore». Tutto<br />

questo mentre <strong>il</strong> parco urbano degli<br />

autobus, anziché crescere, si è<br />

ridotto del 6 per cento nel quinquennio<br />

2006-2010. Solo nel Lazio<br />

si è avuta una secca riduzione<br />

del 16 per cento. A Roma si è ridotto<br />

addirittura del 24 per cento.<br />

Attualmente nel trasporto urbano<br />

ed extraurbano lavorano 105 m<strong>il</strong>a<br />

persone operanti su 45.766<br />

mezzi che nel 2010 hanno percorso<br />

1.824 m<strong>il</strong>ioni di ch<strong>il</strong>ometri<br />

e trasportato 4.881 m<strong>il</strong>ioni di<br />

passeggeri. L'età media di mezzi<br />

è di circa 11 anni , <strong>il</strong> 15,4 per<br />

cento di essi ha oltre 15 anni di<br />

servizio.<br />

In ambito europeo siamo allo<br />

stesso livello della Bulgaria e<br />

della Lituania, mentre l’Austria,<br />

la Francia e la Germania registrano<br />

un invecchiamento medio sui<br />

7 anni, Spagna e Grecia addirittura<br />

sui 6,5. Vista l'età, non è diffic<strong>il</strong>e<br />

arguire che la gran parte dei mezzi<br />

che circolano è fortemente inquinante.<br />

Infatti l'82 per cento dei mezzi nella classifica<br />

delle emissioni si pone tra euro zero<br />

ed euro 3; solo l'8 per cento è euro 5,<br />

quindi con bassa emissione di polveri<br />

sott<strong>il</strong>i. Ovviamente vi sono differenze da<br />

regione a regione. Le più virtuose hanno<br />

aumentato i bus alimentati a metano ed<br />

elettrici rispetto a quelli funzionanti con<br />

<strong>il</strong> più inquinante gasolio. Tra esse br<strong>il</strong>lano<br />

la Toscana, l'Em<strong>il</strong>ia Romagna, l'Umbria<br />

e le Marche.<br />

È dunque ancora tutta in salita la strada<br />

per migliorare sensib<strong>il</strong>mente l'aria che<br />

si respira nelle città. Ridurre <strong>il</strong> traffico<br />

delle auto e potenziare <strong>il</strong> servizio pubblico<br />

con mezzi moderni e poco inquinanti?<br />

Sì, ma occorrono scelte nella spesa pubblica.<br />

Con i cosiddetti «tagli lineari» non<br />

si va lontano. ■


32 specchio<br />

economico<br />

LUCA MALCOTTI: RegIOne LAzIO,<br />

OpeRe pUbbLIChe In fUnzIOne<br />

AnChe AnTI-COngIUnTURALe<br />

Avvalendosi anche<br />

dell’apporto di capitali<br />

privati, l’Assessorato<br />

alle Infrastrutture<br />

e ai Lavori pubblici<br />

regionale ha avviato<br />

un ingente volume di lavori<br />

destinati a supplire<br />

alle difficoltà<br />

della finanza statale<br />

Luca Malcotti, assessore<br />

alle Infrastrutture<br />

e ai Lavori Pubblici<br />

della Regione Lazio<br />

radizionalmente la teoria economica<br />

del deficit spending di<br />

T John Maynard Keynes, come<br />

rimedio contro la stagnazione e la<br />

deflazione, ha una validità solo se lo<br />

Stato è in grado di risollevare l’economia<br />

ricorrendo alla realizzazione<br />

di grandi opere pubbliche, attraverso<br />

le quali immettere in circolazione ingenti<br />

risorse finanziarie destinate a<br />

ravvivare i consumi, aumentare la<br />

produzione di beni, incrementare <strong>il</strong><br />

monte salari globale e quindi di nuovo<br />

spingere la domanda e l’offerta.<br />

Gli obblighi assunti anche dall’Italia<br />

con l’adesione al sistema monetario<br />

europeo e conseguentemente al patto<br />

di stab<strong>il</strong>ità impediscono oggi <strong>il</strong> ricorso<br />

a tale rimedio, anche se <strong>il</strong> debito<br />

pubblico continua inesorab<strong>il</strong>mente<br />

ad aumentare a causa di spese improduttive,<br />

sprechi, parassitismo di<br />

intere categorie. Nell’attuale crisi, in<br />

atto ormai da tre anni, non si è assistito<br />

a nessuno sforzo per far fronte<br />

alla recessione con metodi keynesiani;<br />

malgrado ciò l’inflazione cresce<br />

ugualmente, spinta dagli aumenti<br />

delle tariffe dei servizi pubblici e delle<br />

imposte, aumenti che producono<br />

risorse destinate non a stimolare la<br />

domanda e quindi la produzione,<br />

semmai a contrarle ulteriormente,<br />

ma a perpetuare sprechi e spese improduttive<br />

di un apparato parassitario<br />

ed incosciente.<br />

È tutto così in Italia? Nessuno al<br />

Governo, in Parlamento, nelle Regioni,<br />

Province e Comuni, riesce ad applicare,<br />

o addirittura conosce la ricetta<br />

di Keynes? Oggi assessore alle Infrastrutture<br />

e ai Lavori Pubblici della<br />

Regione Lazio, Luca Malcotti ha contribuito<br />

in passato alla fondazione di<br />

Alleanza Nazionale, è stato dirigente


della Federazione romana e membro<br />

dell’Assemblea Nazionale del partito<br />

fino alla fondazione del PDL; dal<br />

2001 al 2009 è stato consigliere comunale<br />

di Roma, e precedentemente<br />

aveva svolto anche attività sindacale<br />

prima nella Cisnal poi nella Ugl, di<br />

cui è stato segretario generale di Roma<br />

e del Lazio. Il suo Assessorato<br />

sembra una fucina di attività e di iniziative:<br />

è foltissimo l’elenco delle<br />

opere realizzate o avviate nel primo<br />

anno e mezzo di gestione della Giunta<br />

Polverini, di cui egli fa parte. In<br />

questa intervista fa <strong>il</strong> punto su quello<br />

che la stessa Giunta e in particolare <strong>il</strong><br />

suo Assessorato ha compiuto, sui<br />

programmi in corso di attuazione e<br />

sulle prospettive.<br />

Domanda. Il suo Assessorato gestisce<br />

una considerevole quota del<br />

b<strong>il</strong>ancio della Regione Lazio; in pratica<br />

contribuisce a sostenere l’economia<br />

regionale in assenza di adeguati<br />

interventi dello Stato e di capitali privati,<br />

restii ad investirsi data l’incertezza<br />

della situazione. Quali le opere<br />

pubbliche più significative?<br />

Risposta. Nel settore della grande<br />

viab<strong>il</strong>ità, di nostra competenza, abbiamo<br />

sbloccato la «madre di tutte le<br />

opere», la realizzazione della nuova<br />

Via Pontina che unisce Roma a Latina,<br />

e che in realtà è una nuova autostrada<br />

costruita in tre stralci: da Borgo<br />

Piave fino all’Eur; da Cisterna a<br />

Valmontone, ossia la trasversale che<br />

collegherà la Roma-Latina all’autostrada<br />

del Sole; <strong>il</strong> cosiddetto «innesto<br />

su Roma», nuovo percorso autostradale<br />

che congiungerà la stessa Roma-<br />

Latina con la Roma-Civitavecchia costeggiando<br />

l’attuale autostrada Roma-Fiumicino.<br />

Prevista nella «legge<br />

obiettivo» dal 2003, questa consistente<br />

opera era rimasta incagliata per<br />

contrasti politici interni alla Regione<br />

Lazio, in quanto Verdi e Sinistra erano<br />

contrari ad essa. Un anno fa abbiamo<br />

ottenuto lo sblocco dei finanziamenti,<br />

la conferma dei 468 m<strong>il</strong>ioni<br />

di euro promessici nel 2003, un finanziamento<br />

pluriennale di 711 m<strong>il</strong>ioni<br />

per completare l’opera, oltre a<br />

capitali privati pari almeno al 60 per<br />

cento dell’importo complessivo. In<br />

totale circa 2 m<strong>il</strong>iardi 700 m<strong>il</strong>ioni di<br />

euro. Sono previste anche opere<br />

complementari per 46 ch<strong>il</strong>ometri<br />

consistenti nella tangenziale di Latina,<br />

in raccordi, in entrate per superstrade<br />

ecc.<br />

D. Attualmente a che punto è questa<br />

opera?<br />

R. Al momento è in corso la progettazione<br />

definitiva del terzo stralcio,<br />

l’innesto su Roma e <strong>il</strong> congiungimento<br />

con l’autostrada di Fiumicino;<br />

stiamo cercando di risolvere <strong>il</strong> contenzioso<br />

ereditato dalle Amministrazioni<br />

precedenti cha hanno creato<br />

«Più che dai volumi<br />

degli appalti, le difficoltà<br />

del sistema economico<br />

derivano dai pagamenti<br />

nei quali siamo in ritardo<br />

essendosi accumulato<br />

negli anni uno sb<strong>il</strong>ancio<br />

tra competenza e cassa.<br />

Per <strong>il</strong> patto di stab<strong>il</strong>ità,<br />

anche se la Regione ha<br />

i fondi, più di tanto non<br />

può pagare, con d<strong>il</strong>azioni<br />

insopportab<strong>il</strong>i per<br />

i fornitori. Per uscire da<br />

questa morsa cerca<br />

accordi con la SACE e<br />

con investitori privati»<br />

due società, l’Arce e la Autostrade<br />

per <strong>il</strong> Lazio, per svolgere la stessa<br />

funzione; della prima fanno parte<br />

però alcuni soci privati che rivendicano<br />

<strong>il</strong> diritto di gestire questa autostrada.<br />

Una volta risolta la vertenza,<br />

potremo avviare i lavori di questa<br />

che, dopo <strong>il</strong> ponte sullo stretto di<br />

Messina se si farà, e la metropolitana<br />

C di Roma, è la terza opera in campo<br />

nazionale finanziata dal Cipe.<br />

D. Altre iniziative?<br />

R. Abbiamo programmato la realizzazione<br />

del «corridoio tirrenico<br />

nord», ossia la Rosignano-Civitavec-<br />

Messa in sicurezza della Statale Monti Lepini<br />

specchio<br />

economico<br />

33<br />

chia, di fatto la trasformazione in autostrada<br />

della Via Aurelia. Quando<br />

ci siamo insediati erano cominciati i<br />

lavori da Rosignano verso sud, ma<br />

noi abbiamo chiesto che si partisse<br />

anche da sud per incontrarsi a metà<br />

strada. Grazie ad una corsa contro <strong>il</strong><br />

tempo, <strong>il</strong> 17 ottobre scorso sono stati<br />

aperti anche i cantieri del primo<br />

stralcio laziale, costituito da 15 ch<strong>il</strong>ometri<br />

e mezzo che, dallo svincolo di<br />

Civitavecchia nord, attraversano tutto<br />

<strong>il</strong> Comune di Tarquinia, per un<br />

importo di 174 m<strong>il</strong>ioni di euro interamente<br />

privati; e stiamo predisponendo<br />

la prosecuzione verso nord, in direzione<br />

di Montalto di Castro. Pure<br />

nel settore della grande viab<strong>il</strong>ità abbiamo<br />

aperto una nuova tratta, fino a<br />

Cinelli, della cosiddetta «trasversale<br />

nord», cioè la Orte-Civitavecchia, e<br />

abbiamo finanziato con 117 m<strong>il</strong>ioni<br />

di euro un successivo lotto, da Cinelli<br />

a Monte Romano. La gara è stata<br />

pubblicata <strong>il</strong> 17 ottobre ed è previsto<br />

<strong>il</strong> completamento entro due anni.<br />

Abbiamo inoltre potenziato <strong>il</strong> casello<br />

autostradale di Valmontone in relazione<br />

all’apertura del nuovo parco a<br />

tema inaugurato qualche mese fa.<br />

Tutto ciò per quanto riguarda la rete<br />

viaria principale.<br />

D. E per la rete regionale?<br />

R. Abbiamo reperito i fondi e stiamo<br />

procedendo nella costruzione<br />

della tangenziale dei Castelli Romani<br />

denominata Appia bis; stanno per<br />

concludersi i lavori del primo stralcio<br />

contenente <strong>il</strong> sistema di gallerie<br />

che costituirà un’alternativa alla Via<br />

Appia, e la parte che sottopassa <strong>il</strong><br />

Comune di Albano; contestualmente<br />

comincerà <strong>il</strong> tratto per scavalcare<br />

Ariccia. Un terzo tratto, per <strong>il</strong> quale<br />

non sono ancora disponib<strong>il</strong>i le<br />

risorse finanziarie, servirà per<br />

scavalcare Genzano. L’opera<br />

sarà particolarmente ut<strong>il</strong>e in vista<br />

dell’apertura del nuovo Policlinico<br />

dei Castelli, in quanto ridurrà<br />

i tempi per giungervi da<br />

tutta l’area dei Colli Albani. Per<br />

la stessa zona abbiamo reperito<br />

le risorse finanziarie per <strong>il</strong> completamento<br />

del cosiddetto «nodo<br />

Squarciarelli», un sistema di<br />

viab<strong>il</strong>ità alternativa per attraversare<br />

i Castelli Romani senza<br />

transitare all’interno dei centri<br />

urbani. Abbiamo approvato una<br />

variante di circa 9 m<strong>il</strong>ioni di euro<br />

e stiamo cercando di aprire<br />

entro la metà del prossimo anno<br />

l’opera che parzialmente è già<br />

funzionante.<br />

D. Costruire nuove strade va<br />

bene, ma le vecchie dissestate e<br />

pericolose?<br />

R. Abbiamo messo in sicurezza<br />

la Pontina a sud di Latina fino<br />

a Terracina, con 12 nuove ro


34 specchio<br />

economico<br />

tatorie che hanno ridotto gli incidenti<br />

e fluidificato <strong>il</strong> traffico, e con<br />

un guard ra<strong>il</strong> centrale che impedisce<br />

le inversioni a U. Stiamo completando<br />

la 156 dei Monti Lepini, in provincia<br />

di Rieti stiamo elaborando un<br />

nuovo progetto per la Via Salaria:<br />

occorrendo un m<strong>il</strong>iardo e mezzo di<br />

euro ed avendo solo 60 m<strong>il</strong>ioni, invece<br />

di lasciarli inut<strong>il</strong>izzati abbiamo<br />

chiesto all’Anas di anticipare gli interventi<br />

più urgenti.<br />

D. E negli altri settori?<br />

R. Nell’ed<strong>il</strong>izia scolastica, per la<br />

messa in sicurezza delle scuole rispetto<br />

al rischio sismico e al rischio<br />

amianto, alle norme antincendio ed<br />

altro, abbiamo ripartito tra le scuole<br />

del Lazio 35 m<strong>il</strong>ioni di euro del Piano<br />

nazionale aggiungendovi 115 m<strong>il</strong>ioni,<br />

di cui 70 m<strong>il</strong>ioni provenienti da<br />

opere definanziate di interventi a<br />

pioggia, 35 dai fondi europei e 10<br />

strappati al Ministero della Pubblica<br />

Istruzione. A 155 Comuni del Lazio<br />

abbiamo inoltre destinato 24 m<strong>il</strong>ioni<br />

di euro per la pubblica <strong>il</strong>luminazione,<br />

ai fini della sicurezza pubblica,<br />

del decoro urbano, della infrastrutturazione<br />

necessaria specialmente nei<br />

piccoli Comuni.<br />

Abbiamo stanziato 5,5 m<strong>il</strong>ioni di<br />

euro per l’abbattimento di barriere<br />

architettoniche in edifici privati; si<br />

tratta di interventi nei quali non<br />

compiamo nessuna scelta, e che vengono<br />

concessi in base all’ordine cronologico<br />

della presentazione delle<br />

domande da parte dei possessori dei<br />

requisiti; esistono richieste addirittura<br />

degli anni 2005-2006. Ancora: saranno<br />

assegnati fondi per la ristrutturazione<br />

delle sedi comunali, per <strong>il</strong><br />

recupero e la valorizzazione di edifici<br />

pubblici di valore storico, per le piste<br />

ciclab<strong>il</strong>i. Complessivamente si<br />

tratta di un volume di investimenti<br />

superiore ai 100 m<strong>il</strong>ioni di euro.<br />

D. È previsto qualche intervento<br />

innovativo?<br />

R. Per la sicurezza stradale abbiamo<br />

recuperato un finanziamento di 3<br />

m<strong>il</strong>ioni e mezzo di euro assegnato<br />

dal Ministero delle Infrastrutture alla<br />

Regione Lazio 5 anni fa e mai attivato<br />

dalla precedente Amministrazione;<br />

consentirà la realizzazione di un<br />

Centro di monitoraggio della sicurezza<br />

stradale che si occuperà non<br />

tanto di censire e di compiere statistiche,<br />

ma di comprendere i problemi<br />

strutturali delle strade in relazione al<br />

numero e alla gravità degli incidenti<br />

affinché siano programmati i necessari<br />

interventi di manutenzione. In<br />

più abbiamo in corso di approvazione,<br />

da parte della Giunta, della graduatoria<br />

per Comuni e Province che<br />

hanno presentato iniziative di sensib<strong>il</strong>izzazione<br />

e di informazione dei<br />

cittadini, in particolare dei giovani,<br />

Una delle otto rotatorie per la messa in sicurezza della Via Pontina<br />

ma anche di formazione dei tecnici e<br />

di amministratori comunali, dal momento<br />

che le normative si sono evolute.<br />

A tal fine abbiamo stanziato 4<br />

m<strong>il</strong>ioni 700 m<strong>il</strong>a euro, che salgono a<br />

11 m<strong>il</strong>ioni con la quota di co-finanziamento<br />

dei Comuni.<br />

D. Siete intervenuti per semplificare<br />

le procedure?<br />

R. Per la semplificazione della macchina<br />

amministrativa abbiamo portato<br />

da un m<strong>il</strong>ione e mezzo a 3 m<strong>il</strong>ioni<br />

di euro l’importo dei lavori da sottoporre<br />

obbligatoriamente all’approvazione<br />

del Comitato regionale dei lavori<br />

pubblici, per cui ora l’iter è molto<br />

più rapido, è sceso da 120 a 30-45<br />

giorni. E abbiamo dotato <strong>il</strong> nuovo Comitato<br />

di procedure più snelle. Particolarmente<br />

orgoglioso sono di un<br />

progetto che andrà in vigore dal primo<br />

gennaio prossimo: riguarda i certificati<br />

di conformità sismica. In base<br />

ad esso, le strutture provinciali del<br />

Genio civ<strong>il</strong>e e i Comuni raccoglieranno<br />

le richieste di chi deve compiere<br />

un’opera, le trasferiranno alla Regione<br />

i cui Uffici r<strong>il</strong>asceranno i certificati.<br />

Si tratta di circa 300 m<strong>il</strong>a pratiche l’anno,<br />

finora eseguite su carta e consegnate<br />

ai Comuni in faldoni; dal primo<br />

gennaio sarà tutto informatizzato e la<br />

certificazione sarà r<strong>il</strong>asciata online,<br />

con abbattimento di costi e di tempi.<br />

Con questo sistema nessuno potrà intervenire<br />

materialmente sui fascicoli<br />

ed alterare le informazioni in essi contenute.<br />

D. Questo volume di interventi<br />

comporta immissione di liquidità nel<br />

sistema economico regionale, aumento<br />

di redditi e fatturati. La Regione<br />

Lazio svolge quindi una funzione<br />

anticiclica?<br />

R. Più che dai volumi degli appalti,<br />

le difficoltà del sistema economico<br />

derivano dai pagamenti nei quali siamo<br />

in ritardo essendosi accumulato<br />

negli anni un disallineamento tra b<strong>il</strong>ancio<br />

di competenza e b<strong>il</strong>ancio di<br />

cassa. A causa del patto di stab<strong>il</strong>ità,<br />

anche se la Regione ha i fondi per pagare,<br />

più di tanto non può erogare;<br />

questo porta a d<strong>il</strong>azioni ormai insopportab<strong>il</strong>i<br />

per l’impresa privata. Sia<br />

pure necessari per <strong>il</strong> Paese, i tagli imposti<br />

dalle recenti leggi finanziarie<br />

spesso si traducono in situazioni ingestib<strong>il</strong>i<br />

per Regioni e Comuni. Per<br />

uscire da questa morsa la Regione<br />

Lazio ha adottato iniziative sottoscrivendo<br />

un accordo con la SACE autorizzandola<br />

ad anticipare direttamente<br />

500 m<strong>il</strong>ioni di euro ai suoi fornitori,<br />

che hanno potuto incassare immediatamente<br />

i mandati; un altro accordo<br />

del genere è stato fatto per i fornitori<br />

del settore Sanità. Il nostro problema<br />

è trovare la liquidità necessaria<br />

per consentire di sopravvivere a<br />

chi ha operato per la Regione Lazio.<br />

D. In quale settore è più ut<strong>il</strong>e e necessario<br />

investire per la ripresa?<br />

R. Il settore delle costruzioni crea <strong>il</strong><br />

maggior valore aggiunto; ogni m<strong>il</strong>ione<br />

di euro in esso investito produce<br />

un volume di affari di un m<strong>il</strong>ione 750<br />

m<strong>il</strong>a e questo ha un valore particolare<br />

quando le risorse finanziarie provengono<br />

dai privati. In opere pubbliche<br />

come la Roma-Latina che richiederà<br />

8-10 m<strong>il</strong>a occupati, i finanziamenti<br />

totalmente privati giungeranno<br />

a quasi 2 m<strong>il</strong>iardi di euro. Pertanto<br />

stiamo studiando come dotare la<br />

Regione Lazio della capacità di gestire<br />

progetti di partenariato pubblicoprivato.<br />

Purtroppo le difficoltà interne<br />

coincidono con un momento di<br />

crisi internazionale. Quello che potevamo<br />

fare abbiamo fatto: la nostra<br />

parola d’ordine in questi 18 mesi di<br />

Assessorato è stata l’introduzione<br />

del concetto di «velocità» nella cultura<br />

di questa Amministrazione, riducendo<br />

al massimo i tempi di decisione<br />

politica perché ogni giorno di ritardo<br />

qualche impresa va in difficoltà<br />

e i suoi lavoratori non sono in<br />

grado di provvedere a se stessi. ■


36 specchio<br />

economico<br />

A RIPRESA LONTANA<br />

lcuni dati sulla situazione<br />

economica e sociale. In primo<br />

luogo <strong>il</strong> lavoro. Oggi 400 m<strong>il</strong>a<br />

lavoratori sono in Cassa Integrazione<br />

Guadagni. Tra <strong>il</strong> 2008 e <strong>il</strong> 2010 si sono<br />

persi un m<strong>il</strong>ione di posti di lavoro.<br />

I giovani in cerca di un lavoro sono<br />

<strong>il</strong> 27,9 per cento, erano <strong>il</strong> 18,1 nel<br />

2007. La disoccupazione totale è al<br />

7,9 per cento, peggio della Germania<br />

(6,9 per cento), ma meglio della Francia.<br />

La povertà è in aumento. Nel<br />

2009, secondo i dati più recenti dell'Istat,<br />

<strong>il</strong> 15,6 per cento delle famiglie<br />

aveva un reddito inferiore a m<strong>il</strong>le euro.<br />

Secondo <strong>il</strong> direttore dell'Istat, <strong>il</strong> rischio<br />

di povertà e l’esclusione sono<br />

al 25 per cento: comprendono famiglie<br />

che non sono povere ma che con<br />

le ultime manovre del Governo rischiano<br />

di diventarlo.<br />

La pressione fiscale sul reddito nazionale<br />

salirà dal 42,5 al 44,8 per cento<br />

nel 2014. Non sono esclusi altri<br />

prelievi ordinari e straordinari prima<br />

della fine dell'anno. Per raggiungere<br />

<strong>il</strong> pareggio del b<strong>il</strong>ancio, come impongono<br />

i trattati europei, i due terzi<br />

delle manovre economiche è composto<br />

da tributi. Viene così raggiunto<br />

un record negativo che ci colloca in<br />

vetta all'Europa. Con Prodi nel 1997<br />

si toccò <strong>il</strong> 43,3 per cento: c'era però<br />

l'obiettivo centrato di entrare nell'area<br />

dell'euro. L'aumento delle tasse<br />

che già si è realizzato con una serie di<br />

imposte federali (dalle imposte di<br />

soggiorno all'aumento delle addizionali<br />

comunali e regionali, all'incremento<br />

dei balzelli provinciali dell’assicurazione<br />

auto e sui passaggi di<br />

proprietà, all'aumento delle addizionali<br />

sull'energia e sui prodotti petroliferi)<br />

sarà più consistente nelle manovre<br />

preannunciate per la fine dell'anno.<br />

Trent'anni di tasse crescenti non<br />

hanno inciso sulla spesa. Il debito<br />

pubblico italiano è diventato <strong>il</strong> terzo<br />

al mondo. Come mai? È semplice. I<br />

tagli alla spesa sono sempre sul tendenziale.<br />

Spieghiamo l'arcano. Se si<br />

spendono nel 2011 ad esempio m<strong>il</strong>le<br />

euro, si prevede per <strong>il</strong> 2012 una crescita<br />

a m<strong>il</strong>letrecento euro. Il taglio riguarda<br />

non l'ammontare storico<br />

(1.000 euro) ma la variazione tendenziale<br />

(300 euro). Se si riducono 150<br />

euro, la spesa salirà da 1.000 a 1.150.<br />

Nel documento di Economia e Finanza<br />

presentato nell'apr<strong>il</strong>e di quest'anno,<br />

le entrate totali tra <strong>il</strong> 2010 e <strong>il</strong> 2014<br />

aumenteranno di 92,6 m<strong>il</strong>iardi di euro,<br />

che andranno a contenere <strong>il</strong> deficit<br />

nel 2014 di 25,3 m<strong>il</strong>iardi, portandolo<br />

dai 71,2 m<strong>il</strong>iardi del 2010 ai 45,9<br />

m<strong>il</strong>iardi del 2014.<br />

In particolare, le maggiori entrate<br />

copriranno aumenti di spesa corrente<br />

di 75,2 m<strong>il</strong>iardi: la riduzione delle<br />

COME I GOVERNANTI POSSONO<br />

RIGUADAGNARE<br />

LA FIDUCIA DEI CONTRIBUENTI<br />

DI GIORGIO BENVENUTO<br />

PRESIDENTE DELLA<br />

FONDAzIONE BRUNO BUOzzI<br />

spese in conto capitale sarà appena<br />

di 7,9 m<strong>il</strong>iardi. L'aumento della spesa<br />

corrente sarà dovuto per 27,4 m<strong>il</strong>iardi<br />

all'aumento degli interessi, ma<br />

48,8 m<strong>il</strong>iardi saranno destinati ad aumenti<br />

di spesa corrente primaria. Insomma,<br />

dove sono i tagli alla spesa<br />

pubblica? Non è un mistero. Semplicemente<br />

non ci sono.<br />

Il costo della politica non è scalfito<br />

dalle manovre economiche. L'architettura<br />

funzionale dello Stato è sempre<br />

più complessa e costosa. Consigli<br />

comunali, Comunità montane, Consigli<br />

circoscrizionali, Consigli provinciali,<br />

Aree metropolitane, Regioni,<br />

Camera e Senato, resistono ad<br />

ogni tentativo di ridimensionamento.<br />

Tutte le ipotesi di riduzione e di<br />

semplificazione rimangono nel migliore<br />

dei casi un sogno, quando invece<br />

non diventano per <strong>il</strong> contribuente<br />

un incubo oppressivo, costoso,<br />

repressivo.<br />

I costi di cui parlo sono non solo<br />

quelli della politica centrale, ma di<br />

tutta la struttura elefantiaca esistente:<br />

anzi penso che gli enti locali costituiscano<br />

una fonte di spesa anche<br />

maggiore, se consideriamo come è<br />

aumentato <strong>il</strong> debito di Comuni, Pro-<br />

vince e Regioni. Le società di proprietà<br />

dei Comuni, delle Province e<br />

delle Regioni sono state riorganizzate<br />

attraverso un sistema di scatole cinesi:<br />

sono così diventate un modo<br />

per finanziare e arricchire la politica.<br />

Un ultimo dato. La crescita dell'Italia<br />

nei primi dieci anni del nuovo secolo<br />

è stata m<strong>il</strong>limetrica. Unica eccezione<br />

<strong>il</strong> 2006 e <strong>il</strong> 2007, all'epoca del Governo<br />

Prodi.<br />

E le riforme? Nessuna. Se ne parla<br />

e se ne è parlato. Il livello del confronto<br />

politico è cresciuto di tono,<br />

senza risultati. Attendiamo ancora<br />

un’organica riforma del sistema<br />

previdenziale, di quello fiscale, di<br />

quello del lavoro, per ricordarne alcune.<br />

Le riforme annunciate sono rimaste<br />

al palo. Il Paese si è invece<br />

trovato di fronte a misure abborracciate.<br />

Contraddittorie. Casuali. Inut<strong>il</strong>i.<br />

Ingannevoli. Così, inevitab<strong>il</strong>mente,<br />

l'unica strada percorrib<strong>il</strong>e è<br />

diventata quella del progressivo,<br />

inesorab<strong>il</strong>e aumento del prelievo fiscale.<br />

Si sono così determinate ed<br />

aggravate una forte iniquità e un’insopportab<strong>il</strong>e<br />

sperequazione nel<br />

campo del prelievo fiscale.<br />

Il fisco è ingiusto. È violato platealmente<br />

l'art. 53 della Costituzione:<br />

«Tutti sono tenuti a concorrere alle<br />

spese pubbliche in ragione della loro<br />

capacità contributiva. Il sistema tributario<br />

è informato a criteri di progressività».<br />

Così non è. Anzi <strong>il</strong> fisco<br />

non è uguale per tutti. Il prodotto interno<br />

nel 2008 ammontava a 1.567<br />

m<strong>il</strong>iardi; le imposte sono state pari a<br />

671,5 m<strong>il</strong>iardi su 728,3 m<strong>il</strong>iardi di entrate<br />

correnti complessive, suddivise<br />

in 216 m<strong>il</strong>iardi di indirette, 239 m<strong>il</strong>iardi<br />

dirette, 216 m<strong>il</strong>iardi di contributi<br />

effettivi e figurativi e di 0,5 m<strong>il</strong>iardi<br />

in conto capitale.<br />

Qualche dato in particolare sull'Irpef,<br />

l'imposta che riguarda essenzialmente<br />

i lavoratori dipendenti, i pensionati,<br />

gli autonomi, i professionisti,<br />

ecc. Nel 2008 <strong>il</strong> 49,79 per cento dei<br />

20,8 m<strong>il</strong>ioni di contribuenti ha dichiarato<br />

redditi inferiori a 15 m<strong>il</strong>a<br />

euro l'anno; <strong>il</strong> 40,61 per cento (circa<br />

17 m<strong>il</strong>ioni) dichiara redditi tra 15 mi


la e 35 m<strong>il</strong>a; l'8,65 per cento dichiara<br />

redditi tra 35 m<strong>il</strong>a e 100 m<strong>il</strong>a euro;<br />

appena lo 0,95 per cento ha un reddito<br />

superiore ai 100 m<strong>il</strong>a euro.<br />

Il reddito medio soggetto ad Irpef<br />

è di 18.870 euro: quello del lavoratore<br />

dipendente è di 26.700 euro, quello<br />

delle imprese è 20.016 euro. L'85<br />

per cento dei versamenti Irpef è fatto<br />

dai lavoratori dipendenti e dai pensionati,<br />

appena <strong>il</strong> 15 per cento è versato<br />

dalle partite Iva. Interessante<br />

analizzare <strong>il</strong> peso percentuale delle<br />

principali imposte sul gettito totale<br />

prodotto dalle imposte dirette. Tra <strong>il</strong><br />

1980 e <strong>il</strong> 2009 l'incidenza dell'Irpef è<br />

salita dal 63,3 al 74,6 per cento; le tasse<br />

sulle attività finanziarie e sugli<br />

ut<strong>il</strong>i di società sono scese dal 31,3 al<br />

21,7 per cento. In particolare, la percentuale<br />

delle tasse sulle attività finanziarie<br />

è precipitata dal 18,1 al 6,4<br />

per cento, mentre le tasse sugli ut<strong>il</strong>i<br />

delle società sono cresciute dal 13,2<br />

al 15,3 per cento.<br />

L'Ires, l'imposta ad aliquota fissa<br />

(non progressiva) che si calcola sull'ut<strong>il</strong>e<br />

delle società di capitali, è stata<br />

ridotta dal 33 al 27,5 per cento. Sugli<br />

ut<strong>il</strong>i distribuiti <strong>il</strong> percettore paga <strong>il</strong><br />

12,5 per cento. Le società di capitali<br />

interessate all'Ires sono poco più di<br />

un m<strong>il</strong>ione. Quelle che la dichiarano<br />

sono 532 m<strong>il</strong>a. La distribuzione dell'imposta<br />

è concentrata nelle imprese<br />

di dimensioni maggiori; in particolare<br />

lo 0,8 per cento delle società dichiara<br />

<strong>il</strong> 52 per cento dell'imposta,<br />

mentre <strong>il</strong> 57 per cento dichiara solo<br />

l'8 per cento. Cinquecentom<strong>il</strong>a imprese<br />

dichiarano zero ut<strong>il</strong>i.<br />

Nelle imposte indirette l'Iva versata<br />

dalle «partite Iva» è pari a 28,2 m<strong>il</strong>iardi;<br />

quella pagata da dipendenti e pensionati<br />

è di 151,8 m<strong>il</strong>iardi. Per finire, <strong>il</strong><br />

gettito delle entrate fiscali (Irpef, contributi<br />

sociali, imposte indirette, Irap,<br />

Ires, ritenute ut<strong>il</strong>i, imposte sostitutive,<br />

imposte per la rivalutazione di beni<br />

aziendali) è di 526,5 m<strong>il</strong>iardi per lavoratori<br />

e pensionati e di 138,3 m<strong>il</strong>iardi<br />

per imprenditori, professionisti e autonomi.<br />

E così via. Se si analizzano i<br />

dati per le famiglie, se si approfondiscono<br />

i dati sulla previdenza e sulla<br />

sanità, ci si accorge di come è diffusa<br />

la violazione del dettato costituzionale<br />

relativo alla capacità contributiva e<br />

alla progressività.<br />

Non è realistico ed è velleitario<br />

proporsi di ridurre le tasse. Lo stato<br />

dei conti pubblici l’impedisce. Ma<br />

un’operazione di giustizia redistributiva<br />

è possib<strong>il</strong>e e necessaria. Il prelievo<br />

fiscale è fortemente squ<strong>il</strong>ibrato,<br />

pagano poco i possessori di patrimoni<br />

immob<strong>il</strong>iari e finanziari; pagano in<br />

modo irrisorio le holding e le società<br />

di capitali; pagano molto, troppo, i<br />

lavoratori dipendenti, i pensionati, le<br />

famiglie, le piccole imprese.<br />

Va abbassato <strong>il</strong> prelievo Irpef sulle<br />

famiglie e sui redditi medio-bassi;<br />

va ripristinato un meccanismo automatico<br />

di correzione delle aliquote<br />

per garantire che le stesse scattino al<br />

crescere dei redditi reali e non a causa<br />

dell'inflazione. Va istituita un'aliquota<br />

unica per la previdenza definendo<br />

un sistema universale (stesse<br />

regole, stessi contributi, stessi requisiti<br />

di calcolo e di erogazione). La<br />

lotta all'evasione in questo ambito<br />

va fatta sul serio, senza tentennamenti<br />

e senza ripensamenti. Una<br />

parte di quello che si ricaverà potrà<br />

servire a riequ<strong>il</strong>ibrare <strong>il</strong> carico fiscale<br />

e dovrà essere indirizzata in via<br />

prioritaria allo sv<strong>il</strong>uppo.<br />

Non possiamo pensare di cavarcela<br />

ricorrendo a un aumento generale<br />

delle tasse o a prelievi più o meno<br />

forzosi. Il malessere nel Paese è crescente.<br />

Protestano i giovani ai quali<br />

giorno per giorno vengono tolti i diritti;<br />

protestano le famiglie e i contribuenti<br />

onesti che si trovano ad affrontare<br />

lo st<strong>il</strong>licidio di tasse, imposte,<br />

balzelli; protestano le imprese<br />

specchio<br />

economico<br />

37<br />

AL COMUNE DI ROMA ORA LE D.I.A. SI PRESENTANO ONLINE. Roma è la prima<br />

città d’Italia a servirsi di una nuova procedura destinata a snellire e ad accelerare<br />

ulteriormente le pratiche ed<strong>il</strong>izie a beneficio di imprese, cittadini,<br />

uffici e finanze comunali. È entrata in vigore la possib<strong>il</strong>ità di presentare le<br />

denunce di inizio attività online, cioè tramite<br />

computer. «La presentazione online delle<br />

pratiche ed<strong>il</strong>izie relative alla D.I.A. ossia denuncia<br />

di inizio attività–ha spiegato l’assessore<br />

all’Urbanistica del Campidoglio Marco<br />

Corsini–è una vera rivoluzione in termini di<br />

trasparenza ed efficienza. Roma è la prima<br />

città d’Italia ad avvalersi di questo sistema<br />

che consentirà ai circa 40 m<strong>il</strong>a professionisti,<br />

che ogni anno si rivolgono all’Amministrazio-<br />

L’assessore Marco Corsini<br />

ne capitolina di sveltire le procedure con notevole<br />

abbattimento di tempi e costi. Oltre alla sicurezza nella trasmissione,<br />

si avrà la certezza che le pratiche saranno depositate complete, altrimenti<br />

non potranno essere inviate telematicamente».<br />

SAS CAMPUS, IL 22 NOVEMBRE A MILANO-BICOCCA LA IV EDIzIONE. Per <strong>il</strong> 22 novembre<br />

nell’Università di M<strong>il</strong>ano-Bicocca è in programma<br />

la IV edizione di SAS Campus, convegno italiano di<br />

Business Analytics nel quale si incontrano Università,<br />

Ricerca, Lavoro, ricercatori e analisti per si confrontarsi<br />

sui metodi innovativi di analisi predittiva dei dati e di<br />

supporto alle decisioni. L’evento è costituito da una<br />

sessione con interventi di aziende, Università ed enti di<br />

ricerca e da un momento di confronto sull’importanza<br />

della qualità e del valore dell’informazione; quindi da<br />

due sessioni su marketing, risk management, previsio-<br />

ne della domanda, valutazione di dati e qualità nella<br />

Sanità, analisi dei fenomeni occupazionali, metodi sta-<br />

Walter Lanzani<br />

tistici per studi di farmaco-epidemiologia. «SAS punta da sempre sulle Università,<br />

fucine di idee e innovazione–dichiara Walter Lanzani, direttore<br />

Strategy & Operations di SAS Italia–. Svolgono un ruolo fondamentale come<br />

generatori di idee poi applicate nelle aziende e nella Pubblica Amministrazione».<br />

La SAS è la più grande società indipendente di Business Intel-<br />

che non riescono a contare sul credito;<br />

protesta la società per <strong>il</strong> peso della<br />

burocrazia, per la corruzione e l'affarismo<br />

d<strong>il</strong>agante.<br />

È necessario che le organizzazioni<br />

sociali e politiche ritrovino uno spirito<br />

di solidarietà e di cooperazione. I<br />

nodi sono giunti al pettine: ci vogliono<br />

nuovi interventi, nuove misure,<br />

nuove compatib<strong>il</strong>ità. È necessario<br />

chiamare tutti ad un grande sforzo. È<br />

fondamentale che i costi sociali, economici,<br />

civ<strong>il</strong>i siano equamente distribuiti<br />

e siano soprattutto finalizzati<br />

alla ripresa della crescita.<br />

Lo sv<strong>il</strong>uppo è necessario: la ricchezza<br />

che si produrrà dovrà servire<br />

a dare un futuro ai giovani. In un<br />

quadro definito di regole e di comportamenti<br />

ci sono e ci debbono essere<br />

le potenzialità per uscire dal pantano<br />

nel quale è finito e si dibatte <strong>il</strong><br />

nostro Paese. I governanti ai vari livelli<br />

non hanno più la fiducia dei<br />

contribuenti. Per riguadagnarla è necessario<br />

che anno dopo anno si realizzino<br />

avanzi di b<strong>il</strong>ancio che consentano<br />

in modo equ<strong>il</strong>ibrato di sostenere<br />

<strong>il</strong> debito e di riavviare lo sv<strong>il</strong>uppo. ■


38 specchio<br />

economico<br />

a<br />

lle innumerevoli questioni di<br />

incostituzionalità da sollevare<br />

davanti ai giudici (avvalorate<br />

dalla mirab<strong>il</strong>e ordinanza del Tar del<br />

Lazio di rimessione alla Corte<br />

Costituzionale) si aggiunge l’istanza di<br />

disapplicazione dell’articolo 5 comma 1<br />

del decreto legislativo n. 28 del 2010,<br />

proposta per <strong>il</strong> Consiglio dell’Ordine<br />

degli avvocati di Firenze dal prof. avv.<br />

Gaetano Viciconte e fatta propria<br />

dall’Oua, Organismo Unitario dell’Avvocatura.<br />

La disciplina che introduce l’obbligatorietà<br />

della mediazione merita,<br />

infatti, di essere disapplicata per contrasto<br />

con l’articolo 47 della Carta dei diritti<br />

fondamentali dell’Unione Europea la<br />

cui portata, ai sensi dell’articolo 52 terzo<br />

comma della stessa, corrisponde a quella<br />

dell’articolo 6 della Convenzione europea<br />

dei diritti dell’uomo.<br />

Le norme introdotte dal decreto 28 frl<br />

2010, riguardante sia le liti transfrontaliere<br />

che quelle interne, pongono seri problemi<br />

di compatib<strong>il</strong>ità con l’articolo 47<br />

della Carta dei diritti fondamentali<br />

dell’Unione Europea. Per alcuni aspetti<br />

normativi e per le difficoltà di attuazione<br />

pratica che <strong>il</strong> predetto decreto probab<strong>il</strong>mente<br />

incontrerà, <strong>il</strong> «diritto a un ricorso<br />

effettivo dinanzi a un giudice» viene<br />

limitato in modo grave e sproporzionato<br />

rispetto allo scopo dichiarato di ridurre <strong>il</strong><br />

carico di lavoro degli uffici giudiziari. Va<br />

osservato che la Corte di Giustizia<br />

dell’Unione Europea fin dalla sentenza<br />

Johnston, C-22/84 del 15 maggio 1986,<br />

ha tratto dalla tradizione costituzionale<br />

comune e dagli articoli 6 e 13 della<br />

Convenzione europea dei diritti dell’uomo<br />

<strong>il</strong> principio generale del diritto al controllo<br />

giurisdizionale.<br />

La nozione di «ricorso effettivo dinanzi<br />

a un giudice» riconosciuto dall’articolo<br />

47 della Carta dei diritti fondamentali,<br />

corrisponde (articolo 52/3 della stessa<br />

Carta) a quella elaborata dalla Corte<br />

europea dei diritti dell’uomo. Con giurisprudenza<br />

costante, dopo la sentenza<br />

Golder contro Regno Unito del 21 febbraio<br />

1975, la Convenzione europea dei<br />

diritti dell’uomo ritiene che <strong>il</strong> diritto di<br />

effettivo accesso al giudice, pur non<br />

espressamente menzionato all’articolo 6<br />

della stessa, sia presupposto rispetto a<br />

quelli ivi elencati e costitutivi del processo<br />

equo. In numerose sentenze tale diritto<br />

è stato ritenuto particolarmente r<strong>il</strong>evante<br />

nel sistema della Convenzione,<br />

poiché si tratta di una condizione essenziale<br />

dello stato di diritto e della «preminenza<br />

del diritto» menzionata nel<br />

Preambolo della Convenzione. E si tratta<br />

di un diritto che deve essere «concreto ed<br />

effettivo».<br />

A tale diritto possono legittimamente<br />

essere poste limitazioni a condizione che<br />

però esse rispondano a uno scopo legittimo,<br />

siano proporzionate rispetto allo<br />

scopo e non colpiscano <strong>il</strong> diritto di accesso<br />

al giudice nella sua essenza. La Corte<br />

O U A<br />

MEDIAZIONE OBBLIGATORIA,<br />

ESTENDERE AD ESSA LE GARANZIE<br />

DEL PROCEDIMENTO NORMALE<br />

DI MAURIZIO DE TILLA<br />

PRESIDENTE DELL’ORGANISMO UNITARIO<br />

DEGLI AvvOCATI<br />

È necessario che<br />

alle parti sia assicurato<br />

l’esercizio della<br />

«facoltà di farsi<br />

consigliare, difendere<br />

e rappresentare»<br />

ai sensi dell’articolo<br />

47 comma 2 della Carta<br />

dei diritti fondamentali<br />

dell’Unione Europea<br />

di giustizia ha esaminato una fattispecie<br />

sim<strong>il</strong>e alla obbligatorietà della mediaconc<strong>il</strong>iazione<br />

stab<strong>il</strong>ita in Italia nella sentenza<br />

R.A. del 18 marzo 2010, C-317, 318,<br />

319, 320 del 2008, concernente la normativa<br />

italiana (articolo 84 del decreto legislativo<br />

del 1 agosto 2003 n. 259) che prevede<br />

un tentativo obbligatorio di conc<strong>il</strong>iazione<br />

extragiudiziale davanti al<br />

Co.Re.Com. come condizione di procedib<strong>il</strong>ità<br />

dei ricorsi giurisdizionali in talune<br />

controversie civ<strong>il</strong>i. La Corte ha affermato<br />

che tale normativa non è tale da rendere<br />

impossib<strong>il</strong>e o eccessivamente diffic<strong>il</strong>e<br />

l’esercizio dei diritti conferiti ai singoli<br />

dalla direttiva «servizio universale»<br />

(direttiva del Parlamento europeo e del<br />

Consiglio del 7 marzo 2002 n. 22), in<br />

quanto: 1) <strong>il</strong> risultato della procedura di<br />

conc<strong>il</strong>iazione non è vincolante nei confronti<br />

delle parti interessate e non incide<br />

sul loro diritto a un ricorso giurisdizionale;<br />

2) la procedura di conc<strong>il</strong>iazione non<br />

comporta, di regola, un ritardo sostanziale<br />

nella proposizione di un ricorso giurisdizionale,<br />

infatti, <strong>il</strong> termine per chiudere<br />

la procedura di conc<strong>il</strong>iazione è di 30 giorni<br />

a decorrere dalla presentazione della<br />

domanda e, alla scadenza di tale termine,<br />

le parti possono proporre un ricorso giurisdizionale,<br />

anche ove la procedura non<br />

sia stata conclusa; 3) la prescrizione dei<br />

diritti è sospesa per <strong>il</strong> periodo della procedura<br />

di conc<strong>il</strong>iazione; 4) i costi derivanti<br />

dalla procedura di conc<strong>il</strong>iazione<br />

dinanzi al Co.Re.Com. sono inesistenti.<br />

Alla luce delle indicate prescrizioni<br />

non si può ritenere che vi sia compatib<strong>il</strong>ità<br />

del decreto 28 con <strong>il</strong> «diritto al giudice»<br />

riconosciuto dalla Carta dei diritti<br />

fondamentali dell’Unione Europea e<br />

dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo.<br />

Tale decreto all’art. 5 comma 1<br />

introduce l’obbligo, a pena di improcedib<strong>il</strong>ità<br />

della domanda, di esperire <strong>il</strong> procedimento<br />

di mediazione prima di esercitare<br />

in giudizio un’azione relativa a un<br />

vastissimo ambito di materie.<br />

Non si tratta di una qualunque procedura<br />

amministrativa prodromica all’introduzione<br />

della causa avanti al giudice,<br />

ma di procedura obbligatoria che riguarda<br />

controversie già in atto e precede<br />

immediatamente l’azione giudiziale cui<br />

una parte (normalmente già assistita da<br />

un avvocato, articolo 4 comma 3) ha<br />

ormai deliberato di far ricorso. Se ha successo,<br />

la procedura di mediazione si conclude<br />

con un accordo <strong>il</strong> cui verbale costituisce<br />

titolo esecutivo (articolo 12<br />

comma 2) assim<strong>il</strong>ab<strong>il</strong>e, quanto agli effetti,<br />

alla sentenza del giudice (a differenza<br />

del caso esaminato e ritenuto compatib<strong>il</strong>e<br />

con <strong>il</strong> diritto di accesso al giudice dalla<br />

Corte di Giustizia dell’Unione europea<br />

nella sentenza sopra ricordata).<br />

Sussistono, dunque, un’analogia ed<br />

equivalenza evidente tra la procedura di<br />

mediazione e quella giudiziaria. La<br />

prima, tuttavia, non prevede che la parte


sia assistita da avvocato, pur trattandosi<br />

di una procedura «alternativa» che, se la<br />

mediazione ha successo, conduce allo<br />

stesso risultato di una decisione giudiziaria,<br />

vincolante per le parti. E perfino la<br />

dichiarata irr<strong>il</strong>evanza nel successivo giudizio<br />

di ciò che è avvenuto nella procedura<br />

di mediazione infruttuosa è solo parzialmente<br />

vera, così come si ricava dalla<br />

disciplina delle spese di giudizio delineata<br />

all’articolo 13.<br />

Le considerazioni che precedono inducono<br />

ad assim<strong>il</strong>are la procedura di mediazione<br />

obbligatoria a quella giudiziaria, di<br />

cui rappresenta un’alternativa (quanto a<br />

risultato) e una fase antecedente obbligatoria<br />

(quanto a procedura). Ma se così è,<br />

è necessario che le essenziali garanzie<br />

procedurali siano assicurate anche nel<br />

procedimento di mediazione, idoneo a<br />

definire la controversia. In particolare<br />

occorre che alle parti sia assicurato<br />

l’esercizio della «facoltà di farsi consigliare,<br />

difendere e rappresentare» (articolo<br />

47 comma 2 della Carta dei diritti fondamentali<br />

dell’Unione).<br />

In caso diverso <strong>il</strong> diritto di accesso al<br />

giudice dovrebbe essere reso possib<strong>il</strong>e<br />

prevedendo una fase ulteriore giudiziaria<br />

(Corte europea dei diritti dell’uomo, a<br />

partire dalla sentenza Le Compte,Van<br />

Leuven e De Meyere contro Belgio, del<br />

23 giugno 1981, paragrafi 44 e 51). Ma<br />

questa ulteriore possib<strong>il</strong>ità è esclusa,<br />

mentre la procedura di omologa da parte<br />

del presidente del Tribunale (articolo 12<br />

comma 1 del decreto 28) non assicura<br />

l’accesso al giudice perché non corrisponde<br />

ai requisiti propri del processo<br />

equo di cui agli articoli 47 della Carta dei<br />

diritti fondamentali e 6 della<br />

Convenzione europea dei diritti dell’uomo,<br />

e perché in ogni caso i limiti del controllo<br />

compiuto escludono che si tratti<br />

della decisione di un giudice di piena giurisdizione.<br />

Né si può sostenere che la natura delle<br />

controversie assoggettate all’obbligo di<br />

esperire <strong>il</strong> procedimento di mediazione<br />

non richieda particolari garanzie procedurali,<br />

in particolare quella derivante<br />

dalla difesa tecnica. Le materie che <strong>il</strong><br />

legislatore ha indicato per definire <strong>il</strong><br />

campo dell’obbligo di esperire la procedura<br />

di mediazione talora implicano<br />

complesse valutazioni e concernono r<strong>il</strong>evanti<br />

interessi. Della complessità delle<br />

necessarie valutazioni (per le parti e per <strong>il</strong><br />

mediatore) è consapevole lo stesso legislatore<br />

che, infatti, prevede la possib<strong>il</strong>ità<br />

che <strong>il</strong> mediatore ricorra ad esperti ed<br />

anche la possib<strong>il</strong>ità della nomina di<br />

mediatori aus<strong>il</strong>iari quando si tratti di controversie<br />

che «richiedono specifiche<br />

competenze tecniche» (articolo 8).<br />

Nel corso della procedura di mediazione,<br />

le parti non assistite da avvocato non<br />

sono certo in grado di determinarsi consapevolmente<br />

nei casi complessi e specialmente<br />

in quelli in cui <strong>il</strong> mediatore<br />

ritiene necessario <strong>il</strong> contributo dell’esper-<br />

specchio<br />

economico<br />

Una seduta della Corte di Giustizia dell’Unione Europea<br />

to (un significativo esempio può essere<br />

quello delle cause in materia di responsab<strong>il</strong>ità<br />

professionale medica, in cui almeno<br />

una delle parti non è esperta della specifica<br />

materia). Merita di essere segnalato<br />

che, a differenza di ciò che è stab<strong>il</strong>ito<br />

per la procedura di mediazione di cui al<br />

decreto 28, nella normale procedura civ<strong>il</strong>e<br />

avanti <strong>il</strong> Conc<strong>il</strong>iatore la legge comprensib<strong>il</strong>mente<br />

stab<strong>il</strong>isce stretti limiti di<br />

valore della causa (516,46 euro) perché la<br />

parte possa agire personalmente (articolo<br />

82 del Codice di procedura civ<strong>il</strong>e).<br />

Ed anche a livello comunitario l’assenza<br />

della difesa tecnica è ammessa restrittivamente.<br />

Il Regolamento europeo n.<br />

861 dell’11 luglio 2007 nell’articolo 10<br />

ammette, infatti, che la rappresentanza da<br />

parte di un avvocato o di altro professionista<br />

del settore legale non sia obbligatoria,<br />

secondo <strong>il</strong> Procedimento europeo per<br />

le controversie di modesta entità (valore<br />

non eccedente i 2.000 euro), con esclu-<br />

Non si può sostenere<br />

che le controversie<br />

assoggettate all’obbligo<br />

di esperire la mediazione<br />

non richiedano particolari<br />

garanzie procedurali,<br />

in particolare quelle<br />

derivanti dalla difesa<br />

tecnica: le materie che<br />

<strong>il</strong> legislatore ha indicato<br />

per definire <strong>il</strong> campo<br />

dell’obbligo talora<br />

implicano, infatti,<br />

complesse valutazioni<br />

e coinvolgono<br />

r<strong>il</strong>evanti interessi<br />

39<br />

sione comunque di una serie di materie,<br />

tra le quali si ritrovano alcune di quelle<br />

invece indicate all’articolo 5 comma 1,<br />

del decreto 28 (come quelle relative a<br />

successioni, locazioni, diffamazione). E<br />

proprio in tema di diffamazione a mezzo<br />

stampa o altro mezzo di pubblicità è interessante<br />

ricordare che la Corte europea<br />

dei diritti dell’uomo (sentenza Steel e<br />

Morris contro Regno Unito del 15 febbraio<br />

2005) ha ritenuto che la natura della<br />

controversia civ<strong>il</strong>e instaurata richiedesse,<br />

ai fini dell’equità del processo, la difesa<br />

tecnica dei convenuti e che essa fosse<br />

loro assicurata mediante l’ammissione al<br />

gratuito patrocinio. Nella procedura di<br />

mediazione di cui si tratta invece la difesa<br />

tecnica non trova alcuna menzione.<br />

Gli interessi in gioco in gran parte delle<br />

procedure di mediazione che <strong>il</strong> decreto<br />

28 rende obbligatorie e nel corso delle<br />

quali la parte dispone del proprio diritto,<br />

sono certo molto più gravi e sensib<strong>il</strong>i di<br />

molti di quelli che la legge ritiene richiedano<br />

l’assistenza dell’avvocato nella procedura<br />

davanti al giudice. Senza contare<br />

che <strong>il</strong> giudice offre alle parti una garanzia<br />

maggiore rispetto al mediatore, <strong>il</strong> quale è<br />

imparziale rispetto agli interessi delle<br />

parti ma non rispetto all’esito della<br />

mediazione (nell’ipotesi di successo di<br />

questa, le indennità previste sono aumentate<br />

(articolo 17, comma 4 lettera c). Ma<br />

anche altri aspetti della disciplina della<br />

procedura di mediazione, che <strong>il</strong> decreto<br />

28 rende obbligatoria, vanno segnalati<br />

perché tali da rendere inaccettab<strong>il</strong>mente<br />

dispendioso e defatigante l’iter da compiere<br />

prima di poter accedere al giudice.<br />

La procedura non è gratuita (a differenza<br />

di quella considerata dalla Corte di<br />

Giustizia europea nella sentenza sopra<br />

riportata). I costi della procedura sono<br />

r<strong>il</strong>evanti e aumentano quando <strong>il</strong> mediatore<br />

si avvalga di esperti (articolo 8 comma<br />

2). La possib<strong>il</strong>ità di accedere al gratuito<br />

patrocinio (articolo 17) non esclude <strong>il</strong><br />

r<strong>il</strong>ievo del costo della procedura ai fini<br />

della valutazione della sua compatib<strong>il</strong>ità<br />

con <strong>il</strong> diritto di accesso al giudice. Il termine<br />

stab<strong>il</strong>ito per lo svolgimento del procedimento<br />

di mediazione è di 4 mesi, più<br />

lungo di quello considerato accettab<strong>il</strong>e


40 specchio<br />

economico<br />

nella sentenza sopra menzionata della<br />

Corte di Giustizia europea.<br />

A differenza di quanto avviene nella<br />

procedura di cui all’articolo 410 Codice<br />

di procedura civ<strong>il</strong>e, l’effetto interruttivo<br />

della prescrizione e della decadenza non<br />

è legato al deposito della istanza di<br />

mediazione, ma alla comunicazione alle<br />

altre parti dell’avvenuto deposito.<br />

L’effetto, quindi, è condizionato dalla<br />

attività del personale addetto alla segreteria<br />

dell’organismo di mediazione e dalle<br />

prevedib<strong>il</strong>i disfunzioni del servizio. Vero<br />

è che la comunicazione alla controparte<br />

può essere effettuata anche a cura della<br />

parte istante (articolo 8 comma 1), ma<br />

solo dopo che <strong>il</strong> responsab<strong>il</strong>e dell’organismo<br />

di mediazione abbia designato <strong>il</strong><br />

mediatore e fissato la data del primo<br />

incontro tra le parti.<br />

L’introduzione della domanda di<br />

mediazione, quindi, non comporta di per<br />

se stessa la sospensione del decorso dei<br />

termini di prescrizione e di decadenza. Si<br />

tratta di un prof<strong>il</strong>o particolarmente grave<br />

perché l’enorme campo di applicazione<br />

della nuova condizione di procedib<strong>il</strong>ità<br />

dell’azione - improvvisamente definito<br />

dal legislatore senza alcuna considerazione<br />

dei costi e tempi per la messa in opera<br />

di strutture operative adeguate - rende<br />

fac<strong>il</strong>e prevedere che i tempi di azione<br />

degli organismi di mediazione non<br />

potranno essere brevi.<br />

In proposito, per <strong>il</strong> significato che<br />

assume rispetto al tema qui affrontato, va<br />

ricordato che la Corte europea dei diritti<br />

dell’uomo, con riferimento al diritto di<br />

accesso al giudice, ha ritenuto la violazione<br />

dell’articolo 6 della Convenzione<br />

in casi nei quali l’irricevib<strong>il</strong>ità dell’azione<br />

dichiarata dal giudice derivava da un<br />

vizio dipendente non dal ricorrente, ma<br />

dal personale dell’amministrazione pubblica<br />

(Platakou contro Grecia dell’11<br />

gennaio 2001; Boulougouras contro<br />

Grecia del 27 maggio 2004) ed anche nel<br />

caso in cui la procedura amministrativa<br />

da seguire obbligatoriamente si sia rivelata<br />

inefficace per mancata risposta dell’amministrazione<br />

nei termini di legge<br />

(Faimblat contro Romania del 13 gennaio<br />

2009; Maria Atanasiu contro Romania<br />

del 12 ottobre 2010, non definitiva).<br />

Per effetto delle esposte considerazioni<br />

emerge evidente la sproporzione tra la<br />

soluzione adottata e lo scopo perseguito<br />

e, di nuovo, quindi, l’incompatib<strong>il</strong>ità con<br />

i citati articoli della Convenzione europea<br />

dei diritti dell’uomo e della Carta dei<br />

diritti fondamentali dell’Unione. Per le<br />

ragioni indicate l’obbligatorietà della<br />

mediazione, introdotta dagli articoli 5 e<br />

seguenti del decreto 28 rappresenta<br />

un’interferenza non ragionevole e non<br />

proporzionata rispetto allo scopo perseguito,<br />

tale da rendere eccessivamente diffic<strong>il</strong>e<br />

e oneroso l’esercizio del diritto di<br />

accesso al giudice in contrasto con <strong>il</strong><br />

diritto fondamentale assicurato dagli articoli<br />

24 della Costituzione, 6 della<br />

DEL CONCA CONQUISTA MCDONALD POLAND. Ai<br />

vertici del settore delle ceramiche, con un fatturato<br />

2010 di 124 m<strong>il</strong>ioni di euro, <strong>il</strong> Gruppo<br />

Del Conca ha ricevuto dal Gruppo McDonald,<br />

che gestisce oltre 33 m<strong>il</strong>a ristoranti in 118<br />

Paesi, l’ordine di fornire le ceramiche per rivestire<br />

60 punti vendita in corso di apertura in<br />

Polonia. Dieci sono già stati aperti; gli altri 50<br />

saranno inaugurati entro l’anno. «La conquista<br />

di un cliente così importante è per noi determinante<br />

per portare avanti i nostri piani di espansione<br />

in Polonia, mercato del valore di 50 Enzo Donald Mularoni<br />

m<strong>il</strong>ioni di euro l'anno. Si tratta di un mercato<br />

relativamente giovane ma in crescita di cui, grazie anche a questo contratto<br />

e ai suoi ulteriori sv<strong>il</strong>uppi futuri, contiamo di riuscire a conquistare, nei<br />

prossimi tre anni, <strong>il</strong> 10 per cento della quota italiana», commenta l’amministratore<br />

delegato Enzo Donald Mularoni. Per l’edizione del Cersaie svoltasi<br />

in settembre <strong>il</strong> Gruppo Del Conca ha realizzato una serie di iniziative nei<br />

propri stand assieme ad alcuni grandi protagonisti della cultura, dello sport<br />

e dell'impresa: tra esse <strong>il</strong> talk-show «I valori dell'Arte e dello Sport nella vita<br />

d'impresa» con la partecipazione dell'artista Marco Lodola che per allo<br />

Convenzione europea dei diritti dell’uomo<br />

e 47 della Carta dei diritti fondamentali<br />

dell’Unione Europea.<br />

Di qui ne deriva che <strong>il</strong> giudice può<br />

dichiarare la disapplicazione della norma<br />

nazionale per contrasto con un principio<br />

generale fondamentale dell’ordinamento<br />

europeo. La Corte di Giustizia, nella sentenza<br />

della Grande Sezione del 19 gennaio<br />

2010, nel procedimento C-555/2007<br />

Kucukdeveci contro Sweedex & Co. KG,<br />

ha statuito che dopo l’entrata in vigore<br />

del Trattato di Lisbona la Carta dei diritti<br />

fondamentali dell’Unione Europea ha lo<br />

stesso valore giuridico dei trattati, nel<br />

senso che al singolo giudice nazionale è<br />

concesso <strong>il</strong> potere di disapplicazione<br />

della legge interna di fronte alla violazione<br />

dei principi di derivazione comunitaria<br />

e, in particolare, non soltanto nei rapporti<br />

tra i singoli e lo Stato (efficacia<br />

diretta verticale), ma anche nei rapporti<br />

tra privati, consentendo a un singolo di<br />

invocare una norma comunitaria nei confronti<br />

di un altro (efficacia diretta orizzontale).<br />

Ciò senza alcuna necessità di<br />

sollevare né una questione di legittimità<br />

davanti alla Corte Costituzionale, né una<br />

questione pregiudiziale dinanzi alla Corte<br />

di Giustizia europea.<br />

La sentenza richiamata, pertanto, attribuisce<br />

direttamente al giudice nazionale<br />

<strong>il</strong> potere di sindacare la norma legislativa<br />

interna in contrasto con un diritto fondamentale<br />

europeo. Tale principio era già<br />

stato affermato in precedenza dalla giurisprudenza<br />

europea. In particolare, nella<br />

sentenza della Grande sezione della<br />

Corte di Giustizia del 22 novembre 2005<br />

C-144/2004 Mangold, è stato affermato<br />

che è compito del giudice nazionale,<br />

investito di una controversia che metta in<br />

discussione un principio generale di derivazione<br />

comunitaria, assicurare, nell’ambito<br />

della propria competenza, la tutela<br />

giuridica che <strong>il</strong> diritto comunitario attribuisce<br />

ai soggetti dell’ordinamento,<br />

garantendone la piena efficacia e disapplicando<br />

ogni contraria disposizione di<br />

legge nazionale.<br />

In tal senso, si è pronunciato anche <strong>il</strong><br />

Tar del Lazio, II Sezione, con la sentenza<br />

del 18 maggio 201 n. 11.984, secondo cui<br />

«in seguito all’adesione dell’Unione<br />

Europea alla Convenzione europea dei<br />

diritti dell’uomo, disposta dall’articolo 6<br />

del trattato dell’Ue, come novellato dal<br />

Trattato di Lisbona entrato in vigore <strong>il</strong><br />

primo dicembre 2009, le norme della<br />

Convenzione divengono immediatamente<br />

operanti negli ordinamenti nazionali<br />

degli Stati membri dell’Unione, e quindi<br />

vengono ora ad operare nell’ordinamento<br />

italiano in forza del diritto comunitario,<br />

ai sensi dell’articolo 11 della<br />

Costituzione, con <strong>il</strong> conseguente obbligo<br />

per <strong>il</strong> giudice nazionale di interpretare le<br />

norme interne in conformità al diritto<br />

comunitario, ovvero di procedere in via<br />

immediata e diretta alla loro disapplicazione,<br />

previa eventuale pronuncia del<br />

giudice comunitario, senza più dover<br />

transitare per <strong>il</strong> f<strong>il</strong>tro dell’accertamento<br />

della loro incostituzionalità sul piano<br />

interno».<br />

Pertanto, <strong>il</strong> rispetto del principio dell’accesso<br />

alla giustizia dopo <strong>il</strong> Trattato di<br />

Lisbona obbliga <strong>il</strong> giudice nazionale a<br />

riconoscere a tale principio efficacia<br />

immediata nel processo e, per <strong>il</strong> principio<br />

di primazia del diritto comunitario, a<br />

disapplicare la norma interna difforme.<br />

Conseguentemente, è fondata la tesi di chi<br />

sostiene che, su richiesta di una delle parti,<br />

<strong>il</strong> Giudice dichiari la procedib<strong>il</strong>ità della<br />

domanda, disapplicando l’art. 5 comma 1<br />

del decreto legislativo 28 del 2010 perché<br />

in contrasto con <strong>il</strong> diritto di cui all’art. 47<br />

della Carta dei diritti fondamentali<br />

dell’Unione europea anche previo rinvio<br />

pregiudiziale alla Corte di Giustizia, ai<br />

sensi dell’articolo 267 del Trattato sul funzionamento<br />

dell’Unione Europea qualora<br />

fosse ritenuto necessario. ■


P<br />

rovoca sconforto e sconcerto <strong>il</strong><br />

constatare la scarsa considerazione<br />

che traspira dagli ambienti<br />

accademici per tutto quanto dovrebbe<br />

essere recepito, monitorato e insegnato in<br />

tempi di globalizzazione della cultura,<br />

perché travalica le anguste limitazioni del<br />

sapere e delle conoscenze giuridiche<br />

nazionali. In particolare per quanto attiene<br />

al mio lavoro di giurista intendo soffermarmi<br />

sul caso rappresentato<br />

dall’Uncitral, la Commissione permanente<br />

delle Nazioni Unite sulla legislazione<br />

internazionale commerciale, istituita nel<br />

1966 per favorire la progressiva armonizzazione<br />

e unificazione delle leggi nazionali<br />

in tema di commercio internazionale.<br />

Ebbene questa istituzione e la sua attività<br />

che pure è testimoniata da numerosi<br />

documenti di valenza internazionale, in<br />

Italia sono pressoché sconosciute e non<br />

solo dai nostri legislatori. Purtroppo questa<br />

assenza di attenzione è emblematica<br />

sia per ciò che attiene gli ambienti giuridici<br />

e giurisdizionali, sia e sopratutto per<br />

i luoghi in cui si crea la cultura e si formano<br />

i giuristi di domani.<br />

Non soffermarsi, non cogliere, non<br />

riflettere sulle linee di tendenza, sui<br />

modelli evolutivi cui le Nazioni Unite<br />

guardano, non significa solo essere<br />

«innamorati del proprio ombelico».<br />

Infatti, l’Assemblea generale delle<br />

Nazioni Unite, ovvero i rappresentanti di<br />

oltre 190 Nazioni, nel documento istitutivo<br />

dell’Uncitral hanno sottolineato che le<br />

disparità esistenti tra le varie legislazioni,<br />

sia come differenze di valutazione giuridica<br />

di taluni comportamenti commerciali,<br />

sia come capacità di reagire a determinati<br />

inadempimenti, sia ancora con l’indicare<br />

una legge nazionale da preferire e<br />

da applicare al sopraggiungere di problemi<br />

internazionali, costituiscono ostacoli<br />

che vanno rimossi perché si frappongono<br />

pesantemente allo sv<strong>il</strong>uppo di ordinati<br />

rapporti commerciali, minano la fiducia<br />

dei mercati, presentano costi destab<strong>il</strong>izzanti,<br />

provocano perdite di posti di lavoro,<br />

tensioni e conflittualità sociali.<br />

Il riferimento non riguarda solo i grandi<br />

crack finanziari, i casi più eclatanti<br />

come quelli, in Italia, di Parmalat o Cirio<br />

che pure hanno avuto conseguenze a<br />

livello interno e internazionale non indifferenti,<br />

o i più gravi casi americani come<br />

Chrysler, Goldman, Enron, che hanno<br />

certamente funestato e vulnerato più<br />

pesantemente la stab<strong>il</strong>ità economica<br />

mondiale; né attiene solo alla necessità di<br />

sentirsi parte di un processo conoscitivo e<br />

formativo omogeneo che persegua una<br />

direzione condivisa con i Paesi più avanzati,<br />

condivida principi omogenei osservando<br />

le stesse regole e costituisca una<br />

guida per quelli meno evoluti.<br />

Intendo riferirmi alla necessità in<br />

ambito internazionale di far parte di questo<br />

gruppo avanzato di legislatori per non<br />

essere considerati convitati di pietra,<br />

ancorché a pagamento. La partecipazione<br />

italiana alle Nazioni Unite costa circa un<br />

G L O B A L I Z Z A Z I O N E E D I R I T T O I N T E R N A Z I O N A L E<br />

UNcITRAL, LA TAsk fORcE<br />

DELLA LEGIsLAZIONE mONDIALE<br />

di Lucio Ghia<br />

Le disparità esistenti<br />

tra le varie legislazioni,<br />

costituiscono ostacoli<br />

che vanno rimossi<br />

perché si frappongono<br />

allo sv<strong>il</strong>uppo di ordinati<br />

rapporti commerciali,<br />

minano la fiducia<br />

dei mercati, presentano<br />

costi destab<strong>il</strong>izzanti,<br />

provocano perdite<br />

di posti di lavoro,<br />

tensioni e conflitti sociali<br />

m<strong>il</strong>iardo di euro all’anno, ma questo non<br />

basta perché la stima internazionale del<br />

nostro Paese si costruisce quotidianamente<br />

anche contribuendo, al tavolo di<br />

questi organismi, ad individuare linee di<br />

sv<strong>il</strong>uppo legislativo coerenti con <strong>il</strong> proprio<br />

sistema normativo, in modo da poter<br />

attuare, senza rinunciare alla propria<br />

identità, quell’opera di adeguamento<br />

necessaria per essere compresi, per dialogare<br />

con <strong>il</strong> maggior numero possib<strong>il</strong>e di<br />

Paesi, senza considerare che la normativa<br />

nazionale, alla luce delle «best practicies»<br />

di riferimento in un confronto mondiale,<br />

può essere resa più efficace, più<br />

efficiente e competitiva.<br />

Sono questi elementi strutturali dell’af-<br />

specchio<br />

economico<br />

41<br />

fidab<strong>il</strong>ità legale di un Paese che vengono<br />

tenuti costantemente sotto controllo da<br />

istituzioni quali la Banca Mondiale e <strong>il</strong><br />

Fondo Monetario Internazionale per divenire<br />

un vero banco di prova nei momenti<br />

di crisi economica e sociale. Le difficoltà<br />

della Grecia in questi ultimi mesi nell’ottenere<br />

prestiti dal F.M.I. nascono anche<br />

dal giudizio che queste istituzioni danno,<br />

nella specie, ad esempio sull’adeguatezza<br />

delle leggi sulle procedure d’insolvenza e<br />

sulle privatizzazioni.<br />

Ebbene la Commissione costituisce per<br />

le Nazioni Unite <strong>il</strong> «veicolo», lo strumento<br />

d’eccellenza per individuare e ridurre<br />

gli ostacoli che si frapponevano e si frappongono<br />

all’omogeneità e all’efficienza<br />

delle legislazioni nazionali in tema di<br />

traffici commerciali. La Commissione ha<br />

oggi la valenza di un vero e proprio corpo<br />

legale del sistema delle Nazioni Unite nel<br />

campo della legge internazionale. Chi ne<br />

volesse sapere di più può consultare <strong>il</strong><br />

sito www.uncitral.org. In realtà in Italia<br />

sono molti gli addetti ai lavori, sia nel<br />

settore privato che in quello pubblico,<br />

che non hanno grande dimestichezza con<br />

l’Uncitral e reputano singolare che un<br />

corpo permanente delle Nazioni Unite,<br />

una Commissione sussidiaria della loro<br />

Assemblea possa lavorare per l’unificazione<br />

e l’armonizzazione delle leggi sul<br />

commercio internazionale.<br />

Ma basterà considerare che lo sv<strong>il</strong>uppo<br />

economico è l’altra faccia della pace e<br />

della stab<strong>il</strong>ità internazionale, ovvero si<br />

tratta della stessa missione delle N.U.<br />

L’unificazione e l’armonizzazione della<br />

legge sul commercio internazionale è<br />

quindi un p<strong>il</strong>astro necessario per lo sv<strong>il</strong>uppo<br />

economico mondiale pur non<br />

essendone la condizione sufficiente. Si<br />

tratta perciò di un grande bacino di studi<br />

giuridici poiché la legge sul commercio<br />

internazionale secondo <strong>il</strong> mandato<br />

Uncitral, riguarda sia le leggi nazionali<br />

che quelle internazionali che si occupano<br />

dei diritti dei creditori, sia della legislazione<br />

internazionale pubblica che di<br />

quella privata e più in particolare giunge<br />

a ricomprendere la normativa degli arbitrati<br />

e quella degli appalti pubblici, ovvero<br />

dei contratti di fornitura di beni e di<br />

servizi, del diritto dell’impresa.<br />

Con questo compito l’Uncitral gioca<br />

un ruolo principale, importante negli<br />

sforzi delle N.U. per promuovere <strong>il</strong><br />

«ruolo della legge» e non della forza, né<br />

tantomeno della violenza, nelle relazioni<br />

internazionali. La risoluzione n. 6270 del


42<br />

specchio<br />

economico<br />

6 dicembre 2007 sul<br />

«ruolo della legge» a<br />

livello sia nazionale<br />

che internazionale<br />

costituisce una chiara<br />

attestazione di questo<br />

mandato. Da un punto<br />

di vista più storico e<br />

concreto vediamo che<br />

l’Uncitral ha attraversato<br />

4 fasi in un lungo<br />

percorso su temi particolarmente<br />

importanti<br />

per la stab<strong>il</strong>ità e lo sv<strong>il</strong>uppo<br />

dei commerci<br />

internazionali. L’area<br />

nella quale svolgo <strong>il</strong><br />

mio lavoro di delegato<br />

italiano all’Uncitral<br />

riguarda i cosiddetti<br />

«Security Interests»,<br />

ovvero i diritti di priv<strong>il</strong>egio non possessori<br />

su beni mob<strong>il</strong>i. Questa definizione,<br />

che ai più può sembrare criptica ed<br />

incomprensib<strong>il</strong>e, in realtà identifica la<br />

garanzia per eccellenza, usata nei Paesi di<br />

diritto anglosassone per ottenere finanziamenti<br />

a costi più bassi rispetto a quelli<br />

privi di tali garanzie.<br />

Vale la pena soffermarci su tale istituto,<br />

poiché, laddove fosse introdotto in<br />

Italia potrebbe trasformare l’attuale sistema<br />

della concessione del credito bancario<br />

alle imprese innescando un circuito virtuoso<br />

capace di produrre <strong>il</strong> contenimento<br />

dei costi finanziari per l’imprese affidate,<br />

individuare nuove aree occupazionali,<br />

rendere più trasparenti i b<strong>il</strong>anci, creare<br />

nuovi rapporti tra banche e imprese che,<br />

peraltro, oggi mostrano gravi sintomi di<br />

asfissia.<br />

La prima fase di questo lavoro che ha<br />

avuto inizio nei primi anni 70 è stata<br />

essenzialmente preparatoria, analizzando<br />

lo scenario e i suoi elementi strutturali sui<br />

quali doveva essere sv<strong>il</strong>uppato <strong>il</strong> lavoro<br />

futuro. Questa prima fase ebbe fine nel<br />

1979 quando la Commissione decise di<br />

concentrare o comunque di regolamentare<br />

<strong>il</strong> tema dei Security Interests identificando<br />

e ordinando l’enorme varietà<br />

negoziale degli accordi dai quali questi<br />

nascevano nei vari Paesi. La<br />

Commissione si rese subito conto che la<br />

materia era estremamente complessa. Si<br />

confrontavano infatti due diversi sistemi<br />

normativi tra i Paesi di Comun Law e<br />

quelli di Civ<strong>il</strong> Law, tra questi ultimi,<br />

l’Italia e la Germania.<br />

Il primo si basava appunto sui «secured<br />

interests»; ovvero su un sistema che prevede<br />

l’accordo tra <strong>il</strong> garante, ovvero <strong>il</strong><br />

proprietario del bene dato in garanzia, e <strong>il</strong><br />

creditore garantito, ovvero <strong>il</strong> finanziatore.<br />

Questo accordo viene inscritto su un<br />

registro elettronico, molto semplice da<br />

usare e a costi bassissimi. L’iscrizione sul<br />

registro è opponib<strong>il</strong>e a tutti i terzi interessati<br />

che vengono così a conoscenza che<br />

quel bene è stato concesso a garanzia di<br />

un finanziamento, a quel creditore.<br />

New York. Il Palazzo di Vetro, sede risi? delle Nazioni Unite e dell’Uncitral<br />

Mentre <strong>il</strong> nostro sistema è molto più<br />

complesso, prevedendo plurime figure di<br />

garanzie generali nel nostro Codice civ<strong>il</strong>e<br />

a favore di taluni creditori, si pensi al<br />

Fisco, ai dipendenti, ai professionisti<br />

ecc.; in più abbiamo le garanzie speciali<br />

che normalmente comportano lo spossessamento<br />

del bene che dal debitore viene<br />

consegnato al creditore.<br />

Pensiamo al credito su pegno, ai «banchi<br />

di pegno» ma anche alle enormi celle<br />

frigorifere delle banche ove «invecchiano»<br />

prosciutti nostrani e formaggi di pregio<br />

nell’Em<strong>il</strong>ia-Romagna, ricevuti a<br />

garanzia dei prestiti erogati. Ma l’ostacolo<br />

più cospicuo si è rivelato l’istituto<br />

della «ritention of title», ovvero del trasferimento<br />

di proprietà del bene solo<br />

Ut<strong>il</strong>izzati nei Paesi<br />

anglosassoni per avere<br />

finanziamenti a costi più<br />

bassi, se introdotti<br />

in Italia i «security<br />

Interests» potrebbero<br />

trasformare <strong>il</strong> sistema<br />

attuale della concessione<br />

del credito bancario<br />

alle imprese affidate,<br />

contenere i costi<br />

finanziari, individuare<br />

nuove aree occupazionali,<br />

rendere più trasparenti<br />

i b<strong>il</strong>anci, creare nuovi<br />

rapporti tra banche<br />

e imprese che mostrano<br />

sintomi di asfissia<br />

dopo <strong>il</strong> pagamento dell’intero<br />

prezzo di vendita. A<br />

queste differenze di fondo<br />

va aggiunta la necessità di<br />

coordinamento della disciplina<br />

sulle «secured transactions»<br />

con le legislazioni<br />

sull’insolvenza nei vari<br />

Paesi. Infatti l’effettiva protezione<br />

della garanzia deve<br />

riguardare <strong>il</strong> momento patologico,<br />

quando effettivamente<br />

la garanzia va realizzata<br />

per consentire al creditore<br />

<strong>il</strong> recupero del proprio<br />

finanziamento. Questi<br />

pochi cenni a una materia<br />

così complessa ed estremamente<br />

tecnica sono solo<br />

descrittivi delle difficoltà<br />

emerse durante le discussioni<br />

che hanno contrapposto le diverse<br />

delegazioni nazionali e l’ambizione degli<br />

obiettivi in questi anni via via raggiunti<br />

dall’Uncitral.<br />

La seconda fase del lavoro compiuto<br />

dall’Uncitral riguardò l’identificazione<br />

dei beni mob<strong>il</strong>i ut<strong>il</strong>izzab<strong>il</strong>i come garanzia<br />

ed ebbe inizio con un congresso a New<br />

York nel 1992, sulla legislazione internazionale<br />

commerciale. Gli esperti internazionali<br />

presenti suggerirono che<br />

l’Uncitral avrebbe dovuto preparare un<br />

testo relativo al trasferimento delle obbligazioni<br />

di pagamento ed alle ipotesi della<br />

loro concessione in garanzia con iscrizione<br />

in un registro elettronico, seguendo le<br />

indicazioni contenute in tre note del<br />

Segretariato Uncitral emanate tra <strong>il</strong> ‘92 e<br />

<strong>il</strong> ‘ 95. La Commissione decise, infatti, di<br />

preparare un testo sugli strumenti di<br />

pagamento attesa la grande importanza<br />

del tema, tenuto conto dell’enorme massa<br />

di tali strumenti in circolazione nei mercati<br />

finanziari mob<strong>il</strong>iari, l’assenza di una<br />

moderna legislazione e i problemi di<br />

garanzie che ne derivano.<br />

Tale fase finì nel 2001 con la presentazione<br />

da parte della Commissione di una<br />

bozza di ipotesi di convenzione internazionale.<br />

Con la risoluzione n.56/81 del 12<br />

dicembre 2001 l’Assemblea generale<br />

delle N.U. adottò e aprì alla sottoscrizione<br />

degli Stati la convenzione predisposta<br />

su tale tema <strong>il</strong> cui obiettivo principale era<br />

la fac<strong>il</strong>itazione del finanziamento basato<br />

su cambiali, obbligazioni, ricevute bancarie,<br />

titoli di credito, strumenti di pagamento<br />

in genere, nella prospettiva di fac<strong>il</strong>itare<br />

l’accesso al credito per le imprese<br />

in termini meno costosi. La terza fase fu<br />

avviata nel 2001 da una nota del<br />

Segretariato sul tema di iscrizione di priv<strong>il</strong>egi<br />

negoziali sulle proprietà mob<strong>il</strong>iari.<br />

Anche tale impegno venne affidato al VI<br />

Gruppo denominato Security Interests,<br />

con <strong>il</strong> compito di sv<strong>il</strong>uppare un efficiente<br />

regime legale per le garanzie sui beni<br />

mob<strong>il</strong>i, ivi inclusi i beni immateriali<br />

come marchi, brevetti, invenzioni.<br />

Questo lavoro, svolto anche da chi scrive


ormai dal lontano 2001, fu assistito dai<br />

risultati di un colloquio internazionale<br />

sulle «transazioni di garanzia» che ebbe<br />

luogo a Vienna nel marzo del 2002 con la<br />

cooperazione della Commercial<br />

Financial Association. Nel 2002 la<br />

Commissione confermò che <strong>il</strong> mandato al<br />

VI working group doveva essere interpretato<br />

in modo elastico, per venire a un<br />

elaborato particolarmente flessib<strong>il</strong>e che<br />

avrebbe dovuto prendere forma in una<br />

Guida legislativa.<br />

La successiva, terza fase dell’impegno<br />

dell’Uncitral sulle proprietà mob<strong>il</strong>iari fu<br />

completata con l’adozione da parte della<br />

Commissione nel 2007 della Guida legislativa<br />

sulle «Secured Transactions».<br />

Con la risoluzione 63/121 dell’11 dicembre<br />

2008 l’Assemblea generale delle<br />

N.U. raccomandò tale Guida agli Stati<br />

che ne fanno parte. La Guida contiene un<br />

dettagliato commentario e numerose raccomandazioni<br />

su tutti i temi che necessitano<br />

di essere individuati e regolamentati<br />

in una legge moderna sui secured interests,<br />

(o secured transactions) che possa<br />

applicarsi a tutti gli assets costituiti da<br />

beni mob<strong>il</strong>i tangib<strong>il</strong>i o immateriali includendovi<br />

equipaggiamenti, magazzini, lettere<br />

di credito, ricevute, depositi bancari,<br />

strumenti derivati, contratti, promesse di<br />

pagamento, licenze, disegni, know how e<br />

proprietà intellettuali.<br />

La quarta fase cominciò nel 2007<br />

quando la Commissione considerò necessario<br />

integrare la disciplina relativa alle<br />

possib<strong>il</strong>ità di ottenere finanziamenti e ciò<br />

sulla base delle conclusioni di un colloquio<br />

internazionale tra esperti tenutosi a<br />

Vienna <strong>il</strong> 18 e 19 gennaio 2007. Questo<br />

«annesso» alla Guida è stato approvato<br />

dalla Commissione a New York nel luglio<br />

2010. Tale documento è importante in<br />

particolar modo per l’Italia che figura,<br />

malgrado tutto, tra gli esportatori di proprietà<br />

intellettuali e quindi dovrebbe<br />

essere interessata alla regolamentazione<br />

internazionale dei priv<strong>il</strong>egi accesi su tali<br />

prodotti dell’ingegno, (per maggiori<br />

informazioni al riguardo consultare<br />

www.uncitral.org).<br />

Il Dipartimento di Stato americano ha<br />

recentemente comunicato che sottoporrà<br />

al Senato per la sua ratifica la convenzione<br />

delle N.U. sulle garanzie costituite sui<br />

mezzi di pagamento. L’adozione di questa<br />

convenzione, considerato <strong>il</strong> ruolo che<br />

gli Stati Uniti svolgono nei mercati mondiali,<br />

in particolare nel settore del mercato<br />

delle «ricevute finanziarie», costituirà<br />

una forte spinta affinché gli altri Stati<br />

aderenti alle Nazioni Unite facciano lo<br />

stesso. La ragione di una tale estensione<br />

applicativa è principalmente finanziaria e<br />

commerciale. Se, infatti, <strong>il</strong> denaro costerà<br />

meno in Usa per le imprese che concedono<br />

garanzie su «ricevute di pagamento»,<br />

ne deriverà un impatto competitivo a<br />

loro vantaggio rispetto ai concorrenti<br />

stranieri che non adottino tale sistema e<br />

hanno costi finanziari maggiori.<br />

Conseguentemente le imprese statuitesi<br />

dovrebbero essere in grado di offrire<br />

credito e condizioni di pagamento più<br />

favorevoli ai loro fornitori stranieri di<br />

quanto non avvenga oggi. Ed ancora: le<br />

istituzioni finanziarie straniere saranno<br />

in grado di concedere credito ai venditori<br />

nazionali ottenendo un priv<strong>il</strong>egio sui<br />

mezzi di pagamento r<strong>il</strong>asciati da acquirenti<br />

Usa; pertanto questi venditori<br />

saranno in grado di offrire migliori condizioni<br />

creditizie ai loro acquirenti statunitensi.<br />

In tempi di crisi finanziaria<br />

l’importanza della creazione di questi<br />

circuiti innovativi e del minor costo va<br />

senz’altro sottolineata.<br />

Incentivare, infatti, la produzione e <strong>il</strong><br />

trasferimento di beni e servizi in ambito<br />

internazionale è particolarmente importante<br />

oggi, mentre <strong>il</strong> mondo si dibatte in<br />

una crisi finanziaria senza precedenti.<br />

Anche <strong>il</strong> legislatore italiano, i nostri banchieri,<br />

Banca d’Italia, Abi, Confindustria,<br />

Confapi, ma anche opinion leaders, economisti,<br />

politici <strong>il</strong>luminati, professionisti,<br />

dovrebbero approfondire lo studio della<br />

guida Uncitral che propone un commentario<br />

che analizza le ipotizzab<strong>il</strong>i «politiche<br />

di approccio» alla legge, ponendo in<br />

evidenza i vantaggi comparativi collegati<br />

alle diverse «practices» di realizzazione<br />

dell’istituto. Se dagli Usa alla Gran<br />

Bretagna, all’Australia, al Sud Corea,<br />

alla Croazia, alla Turchia e potrei continuare,<br />

l’adozione di questa nuova cultura<br />

del credito e delle garanzie mob<strong>il</strong>iari non<br />

specchio<br />

economico 43<br />

A ROMA IL 25 E 26 NOVEMBRE LA SETTIMA CONFERENZA NAZIO-<br />

NALE DELL’AVVOCATURA. L'OUA, Organismo Unitario degli Avvocati,<br />

quale organo di rappresentanza politica dell'Avvocatura, eletto nel<br />

Congresso Nazionale Forense, presieduto dall’avvocato Maurizio de<br />

T<strong>il</strong>la, ha indetto per i prossimi<br />

giorni 25 e 26 novembre, a<br />

Roma, nel Cavalieri Waldorf<br />

Astoria Hotel, la Settima<br />

Conferenza Nazionale dell'Avvocatura<br />

sul tema «Riforma della<br />

Giustizia Civ<strong>il</strong>e e Penale: <strong>il</strong> ruolo<br />

essenziale dell'Avvocatura». La<br />

Settima Conferenza Nazionale<br />

dell'Avvocatura, spiega l’OUA,<br />

non è una mera ricorrenza, ma<br />

ha l'ambizione di essere luogo di<br />

un confronto diretto con <strong>il</strong><br />

Governo, con i partiti della maggioranza<br />

e dell’opposizione, con<br />

le forze politiche, con i parlamentari,<br />

con i presidenti delle<br />

Regioni, con i sindaci, con i rappresentanti<br />

delle Istituzioni, del<br />

Consiglio Superiore della Magistratura,<br />

e della Magistratura<br />

Associata, nonché con le forze<br />

sociali e con le Associazioni rappresentative<br />

dei cittadini. Da oltre un decennio l'Organismo Unitario<br />

dell'Avvocatura ha contribuito, con la propria nascita, la propria attività e<br />

<strong>il</strong> proprio sv<strong>il</strong>uppo, ad intensificare <strong>il</strong> dialogo che risultava mancante tra la<br />

classe politica e l'Avvocatura, facendosi portavoce delle richieste e delle<br />

esigenze di tutti gli avvocati italiani e portandole all'attenzione del Paese<br />

attentamente seguita e affiancata dagli organi di informazione.<br />

possessorie, sta estendendosi a macchia<br />

d’olio, una ragione senz’altro vi sarà.<br />

Un’efficiente legge sulle transazioni priv<strong>il</strong>egiate<br />

potrebbe rivelarsi anche in Italia<br />

non solo condizione sufficiente per un<br />

incremento della sicurezza e dell’affidab<strong>il</strong>ità<br />

dei crediti, comportando una diminuzione<br />

del costo del denaro per le<br />

imprese, rendendole più competitive sui<br />

mercati internazionali, ma potrebbe<br />

costituire la spinta particolarmente positiva,<br />

vista la stagnazione della produzione<br />

in atto, per ritrovare le condizioni di crescita<br />

oggi smarrite.<br />

Va sottolineata inoltre la cornice etica e<br />

semplificatrice nella quale si svolge la<br />

vicenda dei priv<strong>il</strong>egi negoziali non possessori<br />

così come consigliata<br />

dall’Uncitral, che punta ad abbattere i<br />

costi finanziari attraverso l’iscrizione in<br />

registri elettronici fac<strong>il</strong>mente consultab<strong>il</strong>i<br />

e pubblici delle transazioni, ad assicurare<br />

loro trasparenza e certezza; a realizzare<br />

una maggiore veridicità dei b<strong>il</strong>anci; una<br />

maggiore chiarezza nei rapporti di affidamento<br />

bancario; la concentrazione in un<br />

unico registro elettronico della babele dei<br />

registri particolari che oggi caratterizzano<br />

<strong>il</strong> panorama italiano. Ne ho contati 17<br />

con modalità di accesso differente, per<br />

alcuni impossib<strong>il</strong>e, collocati ovunque tra<br />

Ministeri, Uffici pubblici, banche, tribunali,<br />

camere di commercio ecc. Se è davvero<br />

questo che legislatori, banche,<br />

imprese vogliono è giunto <strong>il</strong> tempo di<br />

seguire la Guida Uncitral? ■


44 specchio<br />

economico<br />

C<br />

on la legge n. 130 del 2 agosto<br />

2011 si sono potenziate le misure<br />

di contrasto alla pirateria.<br />

L’intervento legislativo risponde alla<br />

necessità di fronteggiare <strong>il</strong> fenomeno<br />

in continua crescita con ulteriori strumenti,<br />

in aggiunta alle operazioni navali<br />

organizzate dall’Unione Europea<br />

e dalla Nato, cui partecipa anche l’Italia<br />

con unità della Marina m<strong>il</strong>itare.<br />

Nonostante <strong>il</strong> notevole dispiegamento<br />

delle navi m<strong>il</strong>itari nelle acque internazionali<br />

al largo del Corno d’Africa<br />

e del Golfo di Aden, sulle rotte in entrata<br />

e in uscita dallo Stretto di Bab el<br />

Mandeb, la pirateria si è infatti diffusa<br />

in un’area di dimensioni sempre più<br />

vaste che lambisce a sud le Seychelles<br />

e ad est l’India.<br />

Di qui la necessità di imbarcare sui<br />

navigli commerciali, a richiesta degli<br />

armatori, team della Marina m<strong>il</strong>itare<br />

adeguatamente addestrati e dotati di<br />

idoneo armamento ed equipaggiamento,<br />

destinati alla protezione della<br />

nave e dell’equipaggio, o in alternativa<br />

guardie giurate armate, individuate<br />

preferib<strong>il</strong>mente tra quelle che abbiano<br />

prestato servizio nelle Forze armate,<br />

anche come volontari, con<br />

esclusione dei m<strong>il</strong>itari di leva. Questa<br />

misura, da svolgere senza necessità di<br />

scorta ravvicinata da parte di unità<br />

navali, è stata ritenuta la più adeguata<br />

in relazione al tipo di minaccia cui sono<br />

sottoposti i mercant<strong>il</strong>i ad opera di<br />

imbarcazioni pirata dotate di armamento<br />

anche pesante e che hanno capacità<br />

di manovra e tecniche di abbordaggio<br />

sempre più aggressive.<br />

In particolare, la legge prevede che<br />

<strong>il</strong> Ministero della difesa possa stipulare<br />

con l’armatoria privata italiana, ovvero<br />

con altri soggetti dotati di specifico<br />

potere di rappresentanza di tale<br />

categoria, apposite convenzioni volte<br />

a proteggere le navi battenti bandiera<br />

italiana in transito negli spazi marittimi<br />

internazionali a rischio di pirateria,<br />

per la cui individuazione è fatto<br />

rinvio a un decreto del ministro della<br />

Difesa, sentiti <strong>il</strong> ministro degli Affari<br />

esteri e <strong>il</strong> ministro delle Infrastrutture<br />

e dei Trasporti, e tenuto conto dei rapporti<br />

periodici dell’International Maritime<br />

Organization. La protezione<br />

delle navi si realizza mediante l’imbarco,<br />

a richiesta e con oneri a carico<br />

degli armatori, di Nuclei m<strong>il</strong>itari di<br />

protezione della Marina m<strong>il</strong>itare, che<br />

può avvalersi anche di personale delle<br />

altre Forze armate, provvisti di relativo<br />

armamento.<br />

Tale personale, nell’espletamento<br />

del servizio da svolgersi entro i limiti<br />

territoriali delle acque internazionali<br />

a rischio di pirateria, può usare le armi<br />

in dotazione delle navi, appositamente<br />

predisposte per la loro custo-<br />

GIUSTIZIA<br />

Potenziata<br />

la lotta<br />

contro<br />

la pirateria<br />

di ANTONIO MARINI<br />

dia, detenutepreviaautorizzazione<br />

del ministrodell’Interno,<br />

r<strong>il</strong>asciata<br />

all’armatore.<br />

La<br />

p r e d e t t a<br />

autorizzazione<br />

è r<strong>il</strong><br />

a s c i a t a<br />

anche per<br />

l’acquisto,<br />

<strong>il</strong> trasporto e la cessione in comodato<br />

al medesimo personale.<br />

La stessa legge prevede che tali Nuclei<br />

operino in conformità alle direttive<br />

e alle regole di ingaggio emanate<br />

dal Ministero della Difesa. In tale prospettiva,<br />

viene conferita al comandante<br />

di ciascun Nucleo la responsab<strong>il</strong>ità<br />

esclusiva dell’attività di contrasto m<strong>il</strong>itare<br />

alla pirateria, attribuendo ad esso<br />

e al personale dipendente la funzione,<br />

rispettivamente, di ufficiale e<br />

di agente di polizia giudiziaria limitatamente<br />

ai reati di «pirateria» e «nave<br />

sospetta di pirateria» di cui agli articoli<br />

1135 e 1136 del Codice della Navigazione,<br />

ed ai reati ad esso connessi ai<br />

sensi dell’articolo 12 del Codice di<br />

Procedura penale.<br />

Tale attribuzione consente di risolvere<br />

eventuali problemi di coordinamento<br />

con le sim<strong>il</strong>ari attribuzioni di<br />

polizia giudiziaria conferite al comandante<br />

della nave ai sensi dell’articolo<br />

1235, secondo comma, del citato Codice<br />

della Navigazione. Per <strong>il</strong> personale<br />

dei Nuclei m<strong>il</strong>itari di protezione<br />

è prevista la corresponsione del compenso<br />

forfetario di impiego e delle indennità<br />

previste per i m<strong>il</strong>itari imbarcati<br />

sulle unità della Marina negli spazi<br />

marittimi internazionali. È estesa,<br />

infine, l’applicazione della disciplina<br />

«L a protezione delle<br />

navi si realizza mediante<br />

l’imbarco, a richiesta<br />

e con oneri a carico<br />

degli armatori, di Nuclei<br />

m<strong>il</strong>itari di protezione della<br />

Marina m<strong>il</strong>itare, dotati<br />

di idoneo armamento, o<br />

in alternativa di guardie<br />

giurate armate »<br />

penale prevista per <strong>il</strong> personale m<strong>il</strong>itare<br />

che partecipa alle missioni internazionali.<br />

La legge stab<strong>il</strong>isce, inoltre,<br />

a carico degli armatori che fruiscono<br />

dei servizi di protezione, <strong>il</strong> ristoro degli<br />

oneri comprensivi delle spese per<br />

<strong>il</strong> personale e di quelle di funzionamento<br />

così come definiti nelle convenzioni.<br />

Tale ristoro si realizza mediante<br />

versamenti all’entrata del b<strong>il</strong>ancio<br />

dello Stato che saranno integralmente<br />

riassegnati allo stato di<br />

previsione della spesa del Ministero<br />

della Difesa.<br />

È prevista, altresì, la possib<strong>il</strong>ità che<br />

la protezione delle merci e dei valori<br />

sulle navi mercant<strong>il</strong>i e sulle navi da<br />

pesca battenti bandiera italiana negli<br />

spazi marittimi internazionali a rischio<br />

di pirateria, possa essere svolta<br />

dai servizi di vig<strong>il</strong>anza privata, disciplinati<br />

dagli articoli 133 e seguenti del<br />

Testo Unico di Pubblica Sicurezza e<br />

del relativo regolamento di esecuzione,<br />

con l’impiego di particolari guardie<br />

giurate armate.<br />

La disciplina delle caratteristiche,<br />

delle condizioni e dei requisiti per <strong>il</strong><br />

possesso, l’uso, l’acquisizione e <strong>il</strong> trasporto<br />

di armi e munizioni <strong>il</strong> cui porto<br />

è autorizzato per la prestazione dei<br />

servizi di protezione viene rinviata ad<br />

un decreto del ministro dell’Interno<br />

di concerto con i ministri della Difesa<br />

e delle Infrastrutture e Trasporti.<br />

La legge stab<strong>il</strong>isce, infine, l’applicab<strong>il</strong>ità<br />

delle disposizioni in materia penale<br />

previste nella precedente legge n.<br />

12 del 2009. Si richiama, in sostanza, la<br />

normativa sulle condizioni di procedib<strong>il</strong>ità<br />

dell’azione penale, tra cui la richiesta<br />

del ministro della Giustizia per<br />

i reati commessi dallo straniero; l’attribuzione<br />

della competenza al Tribunale<br />

di Roma; l’efficacia dell’arresto in<br />

flagranza e del fermo; l’interrogatorio<br />

della persona sottoposta a misura<br />

coercitiva; l’affidamento dei beni sottoposti<br />

a sequestro giudiziario. ■


In<br />

questi ultimi anni abbiamo<br />

assistito con incredulità al ritorno<br />

di un fenomeno che<br />

credevamo ormai sepolto nella storia:<br />

quello della pirateria marittima. Le<br />

prime avvisaglie si sono avvertite durante<br />

la rivoluzione somala all’inizio<br />

degli anni 90, ma è solo dal 2008 che si<br />

è registrato un incremento esponenziale<br />

di tale fenomeno, in particolare<br />

nell’area del Corno d’Africa prospiciente<br />

le coste della Somalia, che ha<br />

destato forte preoccupazione. Con varie<br />

Risoluzioni lo stesso Consiglio di<br />

Sicurezza delle Nazioni Unite, nel<br />

qualificare <strong>il</strong> fenomeno come «minaccia<br />

alla pace e alla sicurezza internazionale»,<br />

ha invitato gli Stati da una<br />

parte ad adottare misure protettive<br />

per garantire la sicurezza delle rotte<br />

commerciali, dall’altra a contrastare<br />

con maggiore efficacia tale fenomeno,<br />

prevedendo l’invio di unità m<strong>il</strong>itari<br />

nella zona.<br />

Questo anche perché in questo Paese<br />

d<strong>il</strong>aniato da una lunga guerra civ<strong>il</strong>e<br />

si sono radicate formazioni terroristiche<br />

riconducib<strong>il</strong>i all’integralismo<br />

islamico tra cui Al Qaeda, che risulta<br />

avervi stab<strong>il</strong>ito proprie basi e propri<br />

campi di addestramento. Secondo alcuni<br />

analisti, alcuni dei pirati che agiscono<br />

in questa zona sono collegati, se<br />

non addirittura appartenenti, a queste<br />

formazioni alle quali sono in grado<br />

di devolvere parte dei riscatti pagati<br />

per riottenere la liberazione delle<br />

navi e delle persone dell’equipaggio<br />

catturate.<br />

I fatti più recenti attestano la sempre<br />

maggiore spregiudicatezza di tali<br />

gruppi di pirati, le cui imprese mostrano<br />

un crescente grado di sofisticazione<br />

che lascia intravedere un preoccupante<br />

sv<strong>il</strong>uppo delle capacità m<strong>il</strong>itari,<br />

come già ebbe a sottolineare in<br />

un’intervista televisiva r<strong>il</strong>asciata alla<br />

CNN l’ammiraglio Giovanni Gumiero,<br />

che a bordo del cacciatorpediniere<br />

«De la Penne» ha diretto la missione<br />

atlantica «Standing Nato Maritime<br />

Group 2» in quella zona fino al 15 dicembre<br />

2008. Le formazioni dei pirati<br />

risultano principalmente situate nel<br />

Puntland, che corrisponde all’ex Somalia<br />

britannica, ma si temono collegamenti<br />

con elementi del network<br />

jihadista del terrore residenti in varie<br />

zone del Corno d’Africa.<br />

Ora, anche se pirateria e terrorismo<br />

sono fenomeni diversi (la pirateria è,<br />

infatti, un atto criminale di depredazione<br />

legato ad interessi economici,<br />

mentre <strong>il</strong> terrorismo è sempre un atto<br />

con finalità politiche), non si può<br />

escludere che alcuni di questi pirati<br />

agiscano in nome e per conto di cellule<br />

jihadiste, collegate ad organizzazioni<br />

terroristiche transnazionali come<br />

TERRORISMO<br />

La minaccia<br />

della<br />

pirateria<br />

terroristica<br />

Al Qaeda. Né si può escludere che<br />

l’aggressività con cui i terroristi agiscono,<br />

attraverso le stragi, possa confluire<br />

massicciamente nella pirateria.<br />

Sta di fatto che in questi ultimi anni si<br />

è registrato un aumento di casi assim<strong>il</strong>ab<strong>il</strong>i<br />

ad attentati terroristici in mare,<br />

molti dei quali direttamente connessi<br />

ad Al Qaeda e agli aff<strong>il</strong>iati del<br />

network jihadista, che lascia pensare<br />

alla nascita di un fenomeno nuovo: la<br />

pirateria terroristica.<br />

Uno studio della Rand Corporation<br />

offre interessanti spunti di riflessione<br />

su questa sorta di osmosi tra pirateria<br />

e terrorismo. Dai dati reperiti risulta<br />

che la pirateria, in certi casi, è stata e<br />

continua ad essere propedeutica alla<br />

formazione delle organizzazioni terroristiche<br />

che operano sul mare che,<br />

non essendo controllato quanto gli aeroporti<br />

e le città, lascia liberi ai terroristi<br />

spazi inesplorati. Si è detto che gli<br />

attentati commessi dai pirati nello Sri<br />

Lanka, nelle F<strong>il</strong>ippine e in Nigeria sono<br />

esercizi di pirateria terroristica finalizzati<br />

a mettere a punto scenari<br />

più ambiziosi nel prossimo futuro.<br />

Il passaggio tra le due manifestazioni<br />

criminali evidentemente non è automatico,<br />

ma può avvenire con più<br />

semplicità laddove è forte la presenza<br />

di ideologie politiche o religiose violente,<br />

e dove esiste un substrato culturale<br />

che ne fac<strong>il</strong>iti l’affermazione e <strong>il</strong><br />

riconoscimento. Pertanto alcune formazioni<br />

piratesche possono ben recepire<br />

lusinghieri richiami ad operare<br />

anche sul terreno della violenza politica.<br />

Tali formazioni, quando non direttamente<br />

convertite al terrorismo,<br />

possono essere anche un luogo specializzato<br />

di addestramento o di reclutamento,<br />

permettendo alle organizzazioni<br />

terroristiche di acquistare<br />

capacità di operare anche nell’ambiente<br />

marino.<br />

Insomma, per i gruppi terroristici<br />

esistono valide ragioni per interessarsi<br />

alla criminalità piratesca. A questo<br />

specchio<br />

economico<br />

«I n questi ultimi anni<br />

si è registrato un aumento<br />

di casi assim<strong>il</strong>ab<strong>il</strong>i<br />

ad attentati terroristici<br />

in mare, molti dei quali<br />

direttamente connessi<br />

ad Al Qaeda e agli aff<strong>il</strong>iati<br />

del network jihadista,<br />

che lascia pensare<br />

alla nascita di quello che è<br />

un fenomeno nuovo:<br />

la pirateria terroristica»<br />

riguardo non può essere ignorato l’allarme<br />

lanciato dall’onorevole Antonio<br />

Tajani, vicepresidente della Commissione<br />

europea dei trasporti, <strong>il</strong> quale,<br />

dopo aver ricordato che la Commissione<br />

lancerà uno studio per meglio<br />

comprendere i flussi finanziari<br />

associati al fenomeno della pirateria<br />

sui mari, ha ammonito a non abbassare<br />

mai <strong>il</strong> livello di guardia nella lotta<br />

al terrorismo, sottolineando che ogni<br />

sospetto deve essere valutato attentamente,<br />

mettendo in campo tutte le<br />

azioni idonee ad impedire che <strong>il</strong> terrorismo<br />

possa eventualmente usufruire<br />

dell’aiuto e del sostegno organizzativo<br />

ed economico di organizzazioni<br />

criminali come quelle dei pirati.<br />

Come ha avuto modo di r<strong>il</strong>evare <strong>il</strong><br />

sottosegretario degli Affari Esteri<br />

onorevole Alfredo Mantica, siamo di<br />

fronte a un fenomeno molto complesso<br />

che affonda le radici in una realtà<br />

instab<strong>il</strong>e dal punto di vista politico ed<br />

estremamente povera, caratterizzata<br />

dall’assenza pressoché assoluta di<br />

controllo statale. Per questo l’Italia ha<br />

sottolineato, sia nell’ambito delle Nazioni<br />

Unite ed in particolare del<br />

Gruppo di Contatto per la lotta alla<br />

pirateria al largo delle Coste Somale,<br />

sia nell’ambito Unione Europea e della<br />

Nato, che bisogna puntare su un<br />

metodo onnicomprensivo: mentre si<br />

curano gli effetti occorre, in altri termini,<br />

non trascurare di operare sulle<br />

cause di fondo, tagliare alla base i<br />

profitti derivanti dalla pirateria, combattere<br />

l’impunità con strumenti giuridici<br />

adeguati, varare piani di sostegno<br />

e di riconversione che consentano<br />

agli abitanti delle coste somale di intravvedere<br />

alternative al reclutamento<br />

da parte delle reti criminali.<br />

Antonio Marini ■<br />

45


46 specchio<br />

economico<br />

gherardo la francesca:<br />

<strong>il</strong> momento che italia e bras<strong>il</strong>e<br />

aspettavano da sempre<br />

È<br />

a cura di<br />

ROMINA<br />

CIUFFA<br />

Momento Itàlia-Bras<strong>il</strong>e<br />

si riassume in 2 simboli:<br />

<strong>il</strong> Cristo Redentor di Rio<br />

e <strong>il</strong> Colosseo di Roma.<br />

Ma anche nel Modello<br />

di sv<strong>il</strong>uppo industriale che<br />

l’Ambasciata italiana in<br />

Bras<strong>il</strong>e ha messo a punto<br />

per rendere effettiva<br />

la danza fra i due Paesi,<br />

che è a tutti gli effetti<br />

un forrò acrobatico<br />

Gherardo La Francesca,<br />

Ambasciatore d’Italia in Bras<strong>il</strong>e<br />

<strong>il</strong> momento di un forrò: <strong>il</strong> Bras<strong>il</strong>e<br />

prende per mano l’Italia, seduta in<br />

sala ad attendere l’invito come<br />

una signora d’altri tempi, e la fa ballare.<br />

Non sarà un caso che <strong>il</strong> termine «forrò»<br />

sia associato alla locuzione inglese «for<br />

all», per tutti, frase di invito al ballo usata<br />

nelle feste degli immigrati: si tratta<br />

della più diffusa danza popolare del<br />

nord-est del Bras<strong>il</strong>e, e si balla in coppia.<br />

L’Italia accetta l’invito e scende in pista<br />

con un Paese che sa condurre meglio di<br />

qualunque altro una danza acrobatica: <strong>il</strong><br />

forrò universitario, fatto di salti e piroette,<br />

ma anche le acrobazie che da qualche<br />

anno compie, attraverso le quali non solo<br />

si è inserito tra i Paesi del Bric (dando<br />

all’acronimo l’iniziale), ma ha raccolto<br />

una sfida globale che lo porterà a ricevere<br />

m<strong>il</strong>ioni di ospiti per i Mondiali del<br />

2014 e le Olimpiadi del 2016, eventi che<br />

costituiscono <strong>il</strong> traino di uno sv<strong>il</strong>uppo<br />

annunciato. Non solo: <strong>il</strong> Pontefice ha<br />

scelto Rio de Janeiro come scenografia<br />

per la Giornata Mondiale dei Giovani,<br />

che si svolgerà dal 23 al 28 luglio 2013.<br />

<strong>il</strong> bras<strong>il</strong>e a portata di riomano<br />

C’è questo, ma c’è dell’altro. Innanzitutto<br />

<strong>il</strong> Bras<strong>il</strong>e è energeticamente indipendente:<br />

sulle strade 3 m<strong>il</strong>ioni di auto<br />

vanno solo ad etanolo, del quale è <strong>il</strong> primo<br />

esportatore nel mondo e <strong>il</strong> secondo<br />

produttore dopo gli Usa, ma con efficienza<br />

maggiore; 6 m<strong>il</strong>ioni usano motori<br />

«flex», le restanti una miscela con componente<br />

alcolica tra <strong>il</strong> 20 e <strong>il</strong> 25 per cento.<br />

Dal 2006 <strong>il</strong> Paese verdeoro non importa<br />

greggio, oltre a contare su fonti di<br />

energia tradizionale che lo pongono al<br />

15esimo posto nella classifica mondiale


dei produttori, tanto da declinare l’invito<br />

Opec ad entrare nel cartello petrolifero.<br />

Ed ancora: riserve di scisto bituminoso,<br />

seste di uranio, energie nucleari, carbone<br />

e, al largo della costa sudorientale,<br />

più di 12 m<strong>il</strong>iardi di bar<strong>il</strong>i di greggio.<br />

L’economia del Bras<strong>il</strong>e è cresciuta del<br />

7,5 per cento nel 2010, mentre le economie<br />

G7 hanno registrato una crescita soltanto<br />

del 2,5 per cento, dopo una decrescita<br />

del 3,5 per cento nel 2009; questa<br />

ripresa è stata favorita proprio dall’inserimento<br />

internazionale del Bras<strong>il</strong>e, sempre<br />

di più volto a stringere legami con le<br />

nuove potenze economiche e ad incrementare<br />

i rapporti Sud-Sud, soprattutto<br />

nei crescenti scambi commerciali con la<br />

Cina. Non bisogna trascurare anche un<br />

mercato interno sempre più dinamico,<br />

che ha visto negli ultimi anni una significativa<br />

riduzione della povertà, segnale<br />

del potenziale dell’economia bras<strong>il</strong>iana.<br />

Negli ultimi 15 anni le esportazioni<br />

bras<strong>il</strong>iane verso l’Italia hanno registrato<br />

un trend di crescita, con brevi periodi di<br />

flessione. Secondo la «Guida al Mercato<br />

Bras<strong>il</strong>e» pubblicata nel maggio scorso<br />

dall’Istituto italiano per <strong>il</strong> Commercio<br />

estero, per quanto concerne i rapporti b<strong>il</strong>aterali<br />

lo scorso anno l’interscambio<br />

commerciale è cresciuto del 36 per cento<br />

rispetto al 2009; con una quota di<br />

mercato del 2,7 per cento l’Italia è all’ottavo<br />

posto tra i Paesi esportatori in<br />

Bras<strong>il</strong>e, seconda tra gli europei dopo la<br />

Germania e prima della Francia.<br />

È innegab<strong>il</strong>e: questo è <strong>il</strong> Momento Italia-Bras<strong>il</strong>e.<br />

Lo sottolinea l’Ambasciata<br />

italiana in Bras<strong>il</strong>e, guidata dall’Ambasciatore<br />

Gherardo La Francesca, che<br />

chiama «Momento Itàlia-Bras<strong>il</strong>» una rassegna<br />

multisettoriale di oltre 500 eventi<br />

legati all’Italia e alla sua presenza - antica<br />

e moderna - in quel Paese, con architettura,<br />

arte, cultura, teatro, danza, enogastronomia,<br />

moda, scienza, tecnologia, inaugurata<br />

<strong>il</strong> 15 ottobre a Rio de Janeiro e destinata<br />

a protrarsi fino a giugno 2012. Il<br />

MIB è l’essenza di quella danza che Italia<br />

e Bras<strong>il</strong>e stanno ballando insieme.<br />

Domanda. Il 2011 è stato dichiarato<br />

l’Anno dell’Italia in Bras<strong>il</strong>e. Cosa ha significato<br />

in termini reali?<br />

Risposta. Siamo in fervido movimento:<br />

prima la Conferenza Italia-America<br />

Latina svoltasi in ottobre a Roma, dedicata<br />

alla collaborazione industriale soprattutto<br />

della piccola e media impresa,<br />

nella quale Italia e Bras<strong>il</strong>e hanno avuto<br />

una parte r<strong>il</strong>evante; quindi <strong>il</strong> grande incontro<br />

organizzato dalla Lide, associazione<br />

che raggruppa quasi m<strong>il</strong>le imprenditori,<br />

150 presidenti e dirigenti di imprese<br />

italiane e bras<strong>il</strong>iane operanti in Bras<strong>il</strong>e,<br />

nel quale si è parlato di investimenti degli<br />

italiani in Bras<strong>il</strong>e e dei bras<strong>il</strong>iani in Italia.<br />

Hanno partecipato, tra gli altri, <strong>il</strong> presidente<br />

della Camera bras<strong>il</strong>iana Marcos<br />

Maia, <strong>il</strong> ministro dell’Industria e del<br />

commercio estero Fernando Pimentel, <strong>il</strong><br />

ministro della Scienza e Tecnologia Aloì-<br />

«A bbiamo individuato<br />

tre f<strong>il</strong>oni di partenza per<br />

gli investimenti degli italiani<br />

in Bras<strong>il</strong>e nei settori<br />

dell’auto, dei marmi<br />

e graniti e della nautica,<br />

ed entro marzo 2012<br />

pubblicheremo un nuovo<br />

documento aggiornato »<br />

zio Mercadante, che hanno presentato<br />

agli imprenditori italiani le opportunità di<br />

investimento in Bras<strong>il</strong>e, ma anche i governatori<br />

degli Stati di Pernambuco,<br />

Goias, Bahia e Sergipe, che hanno <strong>il</strong>lustrato<br />

i diversi programmi sul territorio. Il<br />

messaggio si può riassumere in poche<br />

battute: nessun Paese oggi può permettersi<br />

di affrontare da solo le grandi sfide del<br />

mondo globalizzato. L’Italia e <strong>il</strong> Bras<strong>il</strong>e,<br />

per una storia pluricentenaria che si sta<br />

rinnovando e sta trovando nuovo alimento,<br />

hanno molto in comune da sv<strong>il</strong>uppare<br />

ed altrettante possib<strong>il</strong>ità di aiutarsi reciprocamente.<br />

D. Quali esempi può fare di imprenditoria<br />

italiana in Bras<strong>il</strong>e?<br />

R. Tornato in Bras<strong>il</strong>e da questi incontri,<br />

ho partecipato all’inaugurazione del<br />

nuovo Salone di esposizione mob<strong>il</strong>iare di<br />

Salvatore Natuzzi, a Salvador da Bahia,<br />

1.500 metri quadrati annessi alla fabbrica<br />

di mob<strong>il</strong>i e sofà presenti già da diversi<br />

anni. Si tratta di prodotti italiani molto<br />

raffinati ma anche accessib<strong>il</strong>i, che rendono<br />

onore alla tradizione italiana nel settore<br />

del design. Altro evento anticipatore<br />

del MIB è stata l’inaugurazione della mostra<br />

di Maria Bonomi, artista oggi nota<br />

giunta in Bras<strong>il</strong>e all’età di 9 anni.<br />

D. Cos’è «Momento Itàlia-Bras<strong>il</strong>e?<br />

R. È un vero e proprio viaggio, che si<br />

propone di consolidare i sentimenti di<br />

simpatia e affinità fra i due popoli, rafforzare<br />

i legami economici, sociali e culturali<br />

tra i due Paesi e sv<strong>il</strong>uppare i flussi turistici<br />

b<strong>il</strong>aterali. Per fare ciò saranno organizzati<br />

eventi di alto livello, ma con ampia<br />

diffusione popolare, che contribuiranno<br />

a sv<strong>il</strong>uppare i punti di contatto e i legami<br />

tra Italia e Bras<strong>il</strong>e. Grazie a Momento<br />

Itália-Bras<strong>il</strong>e gli italiani, i bras<strong>il</strong>iani<br />

e 30 m<strong>il</strong>ioni di oriundi si sentiranno<br />

creatori, protagonisti e spettatori di questi<br />

nove mesi di celebrazioni. Il 15 ottobre, a<br />

Rio de Janeiro, abbiamo dato ufficialmente<br />

<strong>il</strong> via al progetto con un grande<br />

spettacolo intitolato «Ensaio sobre a belleza»,<br />

ideato da Valerio Festi, artista italiano<br />

che ha aperto un’officina creativa a<br />

San Paolo. Abbiamo cominciato così<br />

questa grande avventura che porterà noi<br />

italiani in Bras<strong>il</strong>e a riscoprire gli infiniti<br />

collegamenti che vi sono fra i due Paesi.<br />

D. Dal punto di vista economico, in<br />

specchio<br />

economico<br />

47<br />

che modo gli italiani possono attivarsi ed<br />

investire in Bras<strong>il</strong>e?<br />

R. In occasione della V Conferenza<br />

Italia-America Latina abbiamo presentato<br />

un lavoro come esempio di «best practices»,<br />

che può esser imitato anche da altri<br />

Paesi. Grazie al supporto degli analisti<br />

della Confindustria e dei consulenti dello<br />

Studio Kpmg e di Value Team, abbiamo<br />

innanzitutto tracciato una mappatura per<br />

sapere dove poggiamo i piedi. Siamo arrivati<br />

a censire quasi 600 f<strong>il</strong>iali produttive<br />

di imprese italiane attive in Bras<strong>il</strong>e.<br />

Parliamo di investimenti e di rapporti di<br />

collaborazione industriale anche con<br />

l’imprenditoria locale, casi in un certo<br />

senso analoghi al più noto di essi, quello<br />

della Fiat, sebbene su dimensioni diverse.<br />

Si tratta di 600 attività afferenti a settori<br />

di un certo spessore: più del 60 per cento<br />

è presente nel settore della meccanica,<br />

accanto al quale sono rappresentati anche<br />

settori come le energie rinnovab<strong>il</strong>i, l’ambiente,<br />

le telecomunicazioni, in uno scenario<br />

articolato e complesso che riguarda<br />

tutto <strong>il</strong> Paese. È vero che è negli Stati del<br />

Centro-Sud, di San Paolo in particolare,<br />

che si concentrano tutte le attività; ma è<br />

anche vero che Stati relativamente meno<br />

avanzati si sv<strong>il</strong>uppano ad una velocità<br />

maggiore di altri. Lo Stato del Maranhão<br />

ad esempio, nella parte nord-orientale del<br />

Paese, è al secondo posto tra gli Stati più<br />

poveri del Bras<strong>il</strong>e, ma cresce più dello<br />

Stato di San Paolo, che è invece <strong>il</strong> più ricco.<br />

È questo che ha portato la nostra imprenditoria,<br />

sempre animata da uno spirito<br />

di ricerca se non addirittura di avventura,<br />

ad arrivare in Stati come Pernambuco,<br />

Bahia, Parà, Amazonas, Mato Grosso<br />

do Sul.<br />

D. Oltre a dare la mappatura della<br />

realtà economica esistente, cosa ha r<strong>il</strong>evato<br />

l’analisi condotta?<br />

R. Siamo passati ad una fase più dinamica,<br />

dalla fotografia al f<strong>il</strong>m, per valutare<br />

le opportunità concrete. L’esame è stato<br />

condotto su 4 diversi f<strong>il</strong>oni: <strong>il</strong> f<strong>il</strong>one territoriale<br />

ha r<strong>il</strong>evato come le maggiori opportunità<br />

si trovino nelle parti meno sv<strong>il</strong>uppate,<br />

che stanno crescendo di più. Il<br />

secondo esame è stato compiuto settorialmente<br />

con l’individuazione delle diverse<br />

opportunità: <strong>il</strong> Bras<strong>il</strong>e ha bisogno del<br />

trattamento dei rifiuti solidi e delle acque<br />

e di ut<strong>il</strong>izzazione delle energie rinnovab<strong>il</strong>i<br />

soprattutto nelle aree lontane dove la<br />

rete di distribuzione giunge con difficoltà;<br />

anche <strong>il</strong> settore delle comunicazioni<br />

presenta grandi prospettive. Il terzo<br />

esame ha avuto per oggetto piani di sv<strong>il</strong>uppo<br />

come <strong>il</strong> PAC, <strong>il</strong> Piano accelerato<br />

per la crescita, o i progetti di ed<strong>il</strong>izia popolare,<br />

quale <strong>il</strong> «Minha casa e minha vida».<br />

Infine, abbiamo esaminato la possib<strong>il</strong>e<br />

disponib<strong>il</strong>ità di credito per lo sv<strong>il</strong>uppo<br />

della piccola e media impresa, riscontrandola<br />

ad esempio nel BMDS, prima<br />

banca di sv<strong>il</strong>uppo bras<strong>il</strong>iana e una delle<br />

maggiori nel mondo, nel BID, <strong>il</strong> Banco<br />

Interamericano di Sv<strong>il</strong>uppo, o negli stru


48 specchio<br />

economico<br />

menti previsti dalla Sace, dalla Siemens e<br />

da altre istituzioni finanziarie sul territorio.<br />

Più in generale, c’è una presenza crescente<br />

di strumenti finanziari italiani.<br />

D. Quali sono state le conclusioni di<br />

questo studio?<br />

R. Abbiamo incrociato i quattro f<strong>il</strong>oni<br />

e individuato tre possib<strong>il</strong>i progetti; si tratta<br />

di ipotesi non esaustive. La prima riguarda<br />

lo sv<strong>il</strong>uppo del settore dell’auto<br />

nello Stato del Pernambuco, dove la Fiat<br />

sta investendo moltissimo per aprire un<br />

secondo stab<strong>il</strong>imento e, così facendo,<br />

provocherà a catena un’onda di reazioni<br />

positive. La seconda ipotesi è quella relativa<br />

a marmi e graniti nello Stato dell’Espìrito<br />

Santo, dove è presente una ricchezza<br />

geologica di forme e colori incredib<strong>il</strong>i<br />

che attira tutto <strong>il</strong> settore della produzione<br />

di macchinari, nel quale noi siamo<br />

i migliori al mondo. La terza ipotesi<br />

fa leva sulla nautica: l’Italia è presente<br />

nello Stato di Santa Catarina attraverso<br />

l’Azimut Benetti e in quello di Amazonia<br />

con la Sessa e la Cranchi.<br />

D. Qual’è la prima applicazione consigliata<br />

dai vostri analisti?<br />

R. Di questi tre primi esempi abbiamo<br />

scelto quello relativo al settore dell’auto<br />

a Pernambuco, e abbiamo dato vita a un<br />

progetto basato sulla disponib<strong>il</strong>ità di fac<strong>il</strong>itazioni<br />

creditizie e sulla formazione del<br />

personale specializzato, in cui cerchiamo<br />

di incanalare le iniziative delle università<br />

italiane: <strong>il</strong> mondo universitario è molto<br />

disponib<strong>il</strong>e a porre le proprie risorse a disposizione<br />

del mondo imprenditoriale<br />

per portare avanti attività che abbiano<br />

una r<strong>il</strong>evanza accademica, ma anche ricadute<br />

importanti dal punto di vista economico<br />

e industriale.<br />

D. Tale studio è stato reso accessib<strong>il</strong>e?<br />

R. È contenuto in un poderoso documento,<br />

frutto di un lavoro della durata di<br />

oltre 2 due anni e visib<strong>il</strong>e dal sito web<br />

dell’Ambasciata (www.ambbras<strong>il</strong>ia.esteri.it/Ambasciata_Bras<strong>il</strong>ia).<br />

Non si tratta<br />

di un documento definitivo proprio in ragione<br />

del fatto che, oltre ai continui aggiornamenti,<br />

abbiamo preso in considerazione<br />

solo tre ipotesi di progetto e ne abbiamo<br />

sv<strong>il</strong>uppato una, ma i settori che<br />

consideriamo prioritari e che emergono<br />

dallo studio sono almeno una decina.<br />

D. Quest’analisi può essere collegata<br />

anche al progetto del MIB?<br />

R. «Momento Itàlia-Bras<strong>il</strong>e» è una rassegna<br />

che parte da una base di tipo culturale,<br />

ma ha in sé una componente economico-industriale<br />

significativa che ci è<br />

stata consigliata dagli stessi bras<strong>il</strong>iani, i<br />

quali hanno insistito per parlare con noi<br />

di cooperazione industriale. L’interesse<br />

per ciò che la creatività italiana è in grado<br />

di esprimere anche nel settore industriale<br />

è forte. L’Italia è <strong>il</strong> Paese con la maggiore<br />

densità di imprese - circa 5 m<strong>il</strong>ioni su 60<br />

m<strong>il</strong>ioni di abitanti, ossia un’impresa ogni<br />

12 abitanti, senza considerare regioni in<br />

cui la densità è ancora più elevata -, ed è<br />

matura la coscienza del fatto che le picco-<br />

15 ottobre, Praça Floriano di Rio de Janeiro: uno dei momenti inaugurali del MIB<br />

le e medie imprese sono la vera forza trainante<br />

della nostra economia e costituiscono<br />

un esempio interessante e potenzialmente<br />

molto proficuo per un Paese come<br />

<strong>il</strong> Bras<strong>il</strong>e, che sta crescendo a ritmi molto<br />

alti. Tale consapevolezza è senz’altro<br />

molto diffusa tra le autorità governative,<br />

ma anche nell’opinione pubblica e nei<br />

mezzi di informazione.<br />

D. Che destino ha questa analisi?<br />

R. In buona sostanza è già indicato un<br />

primo punto di arrivo, che abbiamo collocato<br />

nel mese di marzo del 2012 sempre<br />

nell’ambito del programma di Momento<br />

Itàlia-Bras<strong>il</strong>e: pensiamo di predisporre,<br />

in occasione della missione di sistema<br />

Stato-Regioni in Bras<strong>il</strong>e, una seconda<br />

edizione più evoluta di questo documento<br />

che ha l’ambizione di costituire<br />

un valido strumento per l’imprenditore<br />

italiano interessato ad avviare un’attività<br />

in questo Paese. Marzo sarà un momento<br />

importante dal punto di vista economico<br />

e imprenditoriale, perché abbiamo programmato<br />

per allora anche un altro evento<br />

di grande spessore qualitativo, promosso<br />

dalla fondazione Carli e dalla<br />

Banca d’Italia, un convegno di riflessione<br />

sul tema «Italia e Bras<strong>il</strong>e, due sistemi<br />

ed esempi industriali a confronto», che<br />

radunerà un numero ristretto di imprenditori<br />

per un brain-storming di alto prof<strong>il</strong>o.<br />

D. Il Bras<strong>il</strong>e è, prima di altro, musicale:<br />

in che modo la musica entra nel MIB?<br />

R. G<strong>il</strong>berto G<strong>il</strong> ha scritto una canzone<br />

che è un atto d’amore per l’Italia, un samba<br />

intitolato «Sampa-M<strong>il</strong>ano» dove Sampa<br />

sta per San Paolo, e nel ritornello sono<br />

menzionati Sampa, M<strong>il</strong>ano, Napoli, Salvador,<br />

Roma e Rio, ossia è sv<strong>il</strong>uppato <strong>il</strong><br />

tema della contaminazione reciproca tra<br />

Italia e Bras<strong>il</strong>e. G<strong>il</strong> deve ancora decidere<br />

quando compirà la prima uscita del brano.<br />

L’inedito è cantato dal grande artista<br />

bras<strong>il</strong>iano a due voci, rispettivamente in<br />

bras<strong>il</strong>iano e in italiano, con Sabina Molinari,<br />

giovane talento che vive in Italia e<br />

che ho conosciuto solo in questa occasione.<br />

Inizialmente si era pensato di dare ad<br />

una cantante affermata <strong>il</strong> compito di affiancare<br />

G<strong>il</strong>, ma abbiamo preferito dare<br />

<strong>il</strong> bras<strong>il</strong>e a portata di riomano<br />

spazio a una nuova voce. G<strong>il</strong>, inoltre, ha<br />

espressamente richiesto che della traduzione<br />

della parte in italiano non se ne occupasse<br />

un interprete, bensì qualcuno<br />

che avesse, oltre alla comprensione del<br />

senso, anche una sensib<strong>il</strong>ità spiccata: se<br />

ne è occupata mia moglie.<br />

D. Il gemellaggio di creatività tra Italia<br />

e Bras<strong>il</strong>e non è nuovo, peraltro.<br />

R. Raramente ho incontrato persone<br />

della finezza intellettuale di G<strong>il</strong>berto G<strong>il</strong>.<br />

Il fatto che abbia deciso di dedicare una<br />

canzone all’Italia non è stato legato a<br />

motivi economici, poiché non ha ricevuto<br />

nulla in cambio. Lo stesso è avvenuto<br />

per <strong>il</strong> logo, che è stato creato da un altro<br />

personaggio straordinario, Washington<br />

Olivetto, tra i più grandi creativi bras<strong>il</strong>iani<br />

e internazionali. Così anche nel logo<br />

avviene quella contaminazione delle nostre<br />

culture di cui ci facciamo portavoce,<br />

come hanno fatto anche nomi quali Mina,<br />

Ornella Vanoni, Fiorella Mannoia, in<br />

un flusso di andata e ritorno. C’è un terzo<br />

regalo oltre a questi, e proviene sempre<br />

da Olivetto: <strong>il</strong> titolo del progetto. Gli<br />

dissi che ritenevo limitativo <strong>il</strong> riferimento<br />

ad «anno», anche per quella pesantezza<br />

intrinseca che lo lega a una serie di<br />

eventi concatenati. Per dare un senso di<br />

maggior forza e freschezza Olivetto ha<br />

fatto riferimento appunto al concetto di<br />

«momento».<br />

D. Oltre alla creatività, cosa c’è?<br />

R. Sono nate varie idee collegate, come<br />

<strong>il</strong> «MIB gelato» o <strong>il</strong> «MIB panettone»,<br />

quest’ultimo di Balducco, che metterà<br />

sul mercato 30 m<strong>il</strong>a panettoni con <strong>il</strong><br />

logo del MIB, i «MIB-lucchetti» della<br />

Papaiz, altra società italiana che produce<br />

in Bras<strong>il</strong>e, le «MIB-creazioni» di<br />

Francesca Romana Diana che, trasferitasi<br />

qui quando era piccola, ha sv<strong>il</strong>uppato<br />

una significativa produzione di mon<strong>il</strong>i<br />

e gioielli non preziosi e l’ha estesa in<br />

ben 24 negozi in Bras<strong>il</strong>e, oltre che in<br />

quelli presenti altrove. A Carnevale una<br />

scuola di samba di Florianopolis ci dedicherà<br />

la sua sf<strong>il</strong>ata, e Andrea Bocelli<br />

ha confermato che canterà per noi a Belo<br />

Horizonte. ■


di MASSiMiLiANO dONA<br />

SegretAriO geNerALe<br />

deLL’uNiONe NAziONALe<br />

cONSuMAtOri<br />

Oggi dovrebbe essere<br />

tutto più fac<strong>il</strong>e rispetto al<br />

black out di 10 anni fa, ma<br />

così non è: la lungamente<br />

invocata azione di classe<br />

non ha dato i frutti sperati<br />

e resta l’amara sensazione<br />

che nulla cambi veramente<br />

in un Paese nel quale<br />

ingiustizie appariscenti,<br />

come l’inefficienza dello<br />

stesso sistema giustizia,<br />

restano tali, nonostante<br />

i dibattiti e un confronto<br />

politico fatto a suon di<br />

programmi e promesse<br />

osa stavate facendo la mattina del 28<br />

settembre 2003? Potrebbe sembrare<br />

uno sforzo di memoria sovrumano<br />

ma, se aggiungo che si tratta del giorno del<br />

black out elettrico che lasciò al buio l’intero<br />

Paese, forse ricordare diventa più fac<strong>il</strong>e.<br />

Numerosissimi romani (e non solo) passeggiavano<br />

per le strade della Capitale per la<br />

«notte bianca»: alle 3 e 20 del mattino la<br />

città calò nell’oscurità mentre la gente vagava<br />

spaventata non riuscendo a comprendere<br />

cosa stesse succedendo.<br />

Qualche anno dopo, nel dicembre del<br />

2010, l’Italia trattenne di nuovo <strong>il</strong> fiato,<br />

questa volta schiacciata dalla morsa del<br />

maltempo. Nella notte tra <strong>il</strong> 17 e <strong>il</strong> 18 dicembre,<br />

a causa di un’improvvisa nevicata,<br />

migliaia di automob<strong>il</strong>isti rimasero bloccati<br />

in autostrada, in particolare sulle tratte A11<br />

(Firenze-Pisa) e sulla A1 (tra Firenze ed<br />

Arezzo). Neve e gelo provocarono disagi<br />

anche per i numerosi treni fermi per ore senza<br />

che nessuno offrisse l’adeguata assistenza<br />

ai passeggeri. Ad accomunare questi episodi<br />

(ma la storia è la stessa per <strong>il</strong> blocco dei<br />

conti postali o per <strong>il</strong> recente stop della piattaforma<br />

Blackberry che ha reso inut<strong>il</strong>izzab<strong>il</strong>i<br />

per giorni i servizi di ema<strong>il</strong> e messaggistica<br />

degli utenti) è la difficoltà delle vittime<br />

di far valere <strong>il</strong> proprio diritto ad ottenere un<br />

adeguato risarcimento.<br />

Sulla carta, i passeggeri di Trenitalia e gli<br />

utenti della Società Autostrade dovrebbero<br />

essere maggiormente tutelati rispetto alle<br />

vittime del black out elettrico, grazie all’introduzione<br />

nel nostro sistema (dal primo<br />

gennaio 2010) della cosiddetta «class action»,<br />

che dovrebbe mettere a disposizione<br />

dei consumatori, almeno in linea teorica,<br />

un’opportunità in più per reagire nei confronti<br />

di controparti tradizionalmente più<br />

forti (banche, assicurazioni e grandi multinazionali<br />

dell’industria), riducendo i costi<br />

necessari al singolo per attivare un processo<br />

tradizionale.<br />

Oggi dovrebbe essere tutto più fac<strong>il</strong>e rispetto<br />

al black out di quei dieci anni fa, ma<br />

così non è: la lungamente invocata azione di<br />

classe non ha dato i frutti sperati e resta l’amara<br />

sensazione che nulla cambi veramente<br />

in un Paese nel quale le ingiustizie, pur così<br />

appariscenti come l’inefficienza dello stesso<br />

sistema giustizia, restano tali nonostante i<br />

dibattiti e un confronto politico fatto a suon<br />

di programmi e di promesse.<br />

specchioeconomico<br />

49<br />

BLACK OUT, IL GOVERNO<br />

LASCIA ANCORA NEL BUIO<br />

Il nostro Paese non merita un Governo che gioca a salvare <strong>il</strong> salvab<strong>il</strong>e, ma neppure<br />

un’opposizione bloccata dall’anti-berlusconismo. I veri black out sembra siano nelle<br />

stanze del potere e ad essere «bloccata» è soprattutto l’Italia: come 10 anni fa, anche<br />

oggi siamo nel buio, in attesa di capire di chi è la responsab<strong>il</strong>ità di questi black out<br />

C<br />

Così, a farne le spese è la fiducia dei consumatori:<br />

le analisi annunciano l’indice di<br />

fiducia più basso degli ultimi tre anni e cresce<br />

un malessere generale alimentato dalla<br />

consapevolezza di trovarsi in un’Italia bloccata.<br />

È un sentimento che si avverte su molti<br />

piani: nelle infrastrutture (pensiamo alla<br />

rete elettrica, a quella ferroviaria, a quella<br />

autostradale), nella pubblica amministrazione<br />

(a quando la sua digitalizzazione), nelle<br />

scelte di politica finanziaria che affondano i<br />

consumi nella stagnazione preservando le<br />

rendite di posizione di pochi priv<strong>il</strong>egiati. Il<br />

Paese si scopre ingessato nella burocrazia<br />

(quando saranno abolite, ad esempio, le<br />

Province come è stato più volte promesso?),<br />

e incapace di stare al passo con i tempi.<br />

Non c’è bisogno di ricerche per avere la<br />

controprova, perché abbondano le conferme:<br />

<strong>il</strong> censimento lanciato proprio lo scorso<br />

ottobre è <strong>il</strong> nuovo emblema dello stato dei<br />

fatti; quanti hanno cercato di comp<strong>il</strong>are i<br />

moduli online, infatti, si sono ritrovati <strong>il</strong> sito<br />

dell’Istat in panne con un’ inut<strong>il</strong>e perdita di<br />

tempo per i cittadini di buona volontà. È<br />

mai possib<strong>il</strong>e che gli italiani siano più veloci<br />

di chi dovrebbe misurarli?<br />

In un recente dibattito televisivo mi è stato<br />

chiesto «chi paga la crisi». La risposta è<br />

semplice: paga la gente comune, quindi ciascuno<br />

di noi. L’ultima manovra finanziaria è<br />

l’ennesima dimostrazione del fatto che nel<br />

nostro sistema le emergenze sono affrontate<br />

vessando le fasce più deboli. I cittadini<br />

avrebbero apprezzato tagli e razionalizzazione<br />

dei priv<strong>il</strong>egi anche, ma non solo, per<br />

una questione di sensib<strong>il</strong>ità: se i sacrifici sono<br />

condivisi, ciascuno di noi è maggiormente<br />

incline ad assumersi la propria parte di responsab<strong>il</strong>ità;<br />

in caso contrario, <strong>il</strong> sistema<br />

non può reggere e la preoccupazione è che<br />

l’atteggiamento di rifiuto dei consumatori si<br />

trasferirà nella propensione al consumo, frenando<br />

gli acquisti sul versante quantitativo<br />

con <strong>il</strong> rischio anche del d<strong>il</strong>agare di comportamenti<br />

irrazionali.<br />

Il nostro Paese non merita un Governo<br />

che gioca a salvare <strong>il</strong> salvab<strong>il</strong>e, ma neppure<br />

un’opposizione bloccata dall’anti-berlusconismo.<br />

I veri black out sembra siano nelle<br />

stanze del potere e, a volte, ci sembra che ad<br />

essere «bloccata» sia soprattutto l’Italia.<br />

Come 10 anni fa, anche oggi siamo al buio e<br />

aspettiamo di capire, proprio come allora, di<br />

chi è la responsab<strong>il</strong>ità. ■


50 specchio<br />

economico<br />

ANTONIO REBUZZI: DA STILI<br />

DI VITA DEGLI ITALIANI<br />

PIÙ RISCHI PER LA SALUTE<br />

˙I<br />

a cura di<br />

LUCIANO<br />

DI DOMENICO<br />

«secondo gli ultimi<br />

dati del Ministero<br />

della Salute, nel<br />

2009 vi sono stati<br />

285 trapianti<br />

di cuore, 83 nella<br />

sola Lombardia, che<br />

in Italia è in testa.<br />

La richiesta è di circa<br />

700 interventi,<br />

la lista di attesa<br />

è di 2-3 anni»<br />

Il prof. Antonio Rebuzzi, direttore del<br />

Servizio di Cardiologia<br />

del Policlinico universitario<br />

Agostino Gemelli di Roma<br />

n Italia ogni anno oltre 120<br />

m<strong>il</strong>a persone sono colpite<br />

da infarto. Di queste, ne<br />

muoiono subito circa 500 fra<br />

gli uomini e 320 fra le donne. E nel<br />

2017 i colpiti saranno 240 m<strong>il</strong>a». Cifre<br />

allarmanti che <strong>il</strong> professore Antonio<br />

Rebuzzi, direttore dell’Unità del dolore<br />

toracico e del Servizio di cardiologia<br />

del Policlinico Gemelli di Roma,<br />

fornisce sulla base delle ultime stime<br />

della Società italiana di prevenzione<br />

cardiovascolare. «In Italia le malattie<br />

cardiovascolari sono la prima causa<br />

di mortalità, superando di gran lunga<br />

tutte le altre, tumori compresi. Tra le<br />

regioni italiane la più colpita è la<br />

Campania. Probab<strong>il</strong>mente ciò è dovuto<br />

al maggiore stress cui è soggetta<br />

la popolazione, legato al precariato,<br />

alla carenza di lavoro e all’ambiente<br />

sociale delle città», sottolinea <strong>il</strong> professore<br />

Rebuzzi.<br />

Domanda. In Europa quali sono i<br />

Paesi più a rischio?<br />

Risposta. Anche in Europa queste<br />

patologie sono in cima alle cause di<br />

morte, ma negli ultimi anni la situazione<br />

è cambiata: <strong>il</strong> numero dei decessi,<br />

secondo l’Organizzazione<br />

Mondiale della Sanità, è salito drammaticamente<br />

nei Paesi centrorientali,<br />

ed è diminuito in quelle del Nord, del<br />

Sud e dell’Ovest. Il fenomeno è legato<br />

ai diversi st<strong>il</strong>i di vita. Ogni anno le<br />

malattie cardiovascolari uccidono nel<br />

nostro continente più di 4 m<strong>il</strong>ioni 300<br />

m<strong>il</strong>a persone. Le principali forme di<br />

queste patologie sono le malattie cardiache<br />

coronariche e l’ictus.<br />

D. Quali sono i costi economici delle<br />

malattie cardiache?<br />

R. Ogni infarto costa al Sistema Sanitario<br />

Nazionale italiano non meno<br />

di 3-4 m<strong>il</strong>a euro. In un anno la spesa<br />

si aggira sui 3 m<strong>il</strong>iardi e mezzo. In<br />

Europa, secondo dati non aggiornatissimi,<br />

le cifre complessive sono impressionanti.<br />

In un anno le malattie<br />

cardiovascolari sono costate circa 190<br />

m<strong>il</strong>iardi di euro, dovuti per <strong>il</strong> 57 per<br />

cento, pari a 110 m<strong>il</strong>iardi, ai costi sanitari,<br />

per <strong>il</strong> 21 per cento alla produttività<br />

persa e per <strong>il</strong> 22, pari a 82 m<strong>il</strong>iardi,<br />

alla cure informali.<br />

D. Quali sono le principali e più rischiose<br />

malattie cardiache?


R. Prima di tutto l’infarto. Nei<br />

Paesi occidentali si sta assistendo ad<br />

un aumento delle malattie cardiovascolari<br />

ischemiche, appunto come<br />

infarti e angina, e a una diminuzione<br />

netta di quelle valvolari e infettive,<br />

anche se questo trend sta cambiando<br />

con l’arrivo degli extracomunitari<br />

che, invece, presentano malattie valvolari<br />

come la stenosi mitralica e<br />

quella aortica. Nella popolazione<br />

italiana, invece, l’infarto domina<br />

proprio a causa del disordinato regime<br />

alimentare e dello st<strong>il</strong>e di vita,<br />

spesso stressante, che mettono a dura<br />

prova le coronarie.<br />

D. Quali interventi vengono compiuti<br />

per queste differenti patologie?<br />

R. Sono vari, secondo le diverse<br />

malattie. Sicuramente per l’infarto e<br />

l’angina sono quelli volti a ridurre<br />

i fattori di rischio. Diciamo<br />

subito che i modi di<br />

intervenire, come è ovvio,<br />

sono cambiati negli anni, anche<br />

radicalmente. Quando io<br />

mi sono laureato nel 1974, la<br />

cura principale, per chi era<br />

colpito da infarto, era l’assoluto<br />

riposo a letto per un mese<br />

e più. Oggi, invece, grazie<br />

ad uno studio italiano che si<br />

chiama «Gissi», si è visto che<br />

c’erano dei farmaci in grado<br />

di sciogliere <strong>il</strong> trombo che<br />

ostruisce un’arteria e provoca<br />

l’infarto perché impedisce<br />

di portare <strong>il</strong> sangue al cuore.<br />

Fu dimostrato dai ricercatori italiani<br />

che un farmaco, la streptochinasi, riusciva<br />

a sciogliere <strong>il</strong> trombo che ostruiva<br />

l’arteria e a ripristinare la regolarità<br />

della circolazione sanguigna.<br />

D. Come mai allora si verificano<br />

morti improvvise per infarto addirittura<br />

in sala operatoria, come è accaduto<br />

a più di un chirurgo mentre eseguiva<br />

l’intervento su un paziente?<br />

Perché non hanno somministrato subito<br />

<strong>il</strong> farmaco miracoloso?<br />

R. Nelle prime fasi dell’infarto intervengono<br />

una serie di aritmie , cioè<br />

i battiti fuori tempo del cuore, che<br />

possono essere anche molto violente<br />

tanto da provocare l’arresto cardiaco<br />

impedendo qualsiasi soccorso. Oggi,<br />

per fronteggiare questo gravissimo<br />

aspetto dell’infarto, si sta sv<strong>il</strong>uppando<br />

in tutte le città una rete di defibr<strong>il</strong>latori<br />

per favorire <strong>il</strong> più rapido intervento<br />

sui pazienti colpiti da aritmie<br />

cardiache. Dopo lo studio Gissi si sono<br />

compiuti altri progressi.<br />

D. Quali, in particolare?<br />

R. Si è dimostrato che <strong>il</strong> farmaco<br />

scioglieva <strong>il</strong> trombo in poco meno del<br />

60 per cento dei soggetti colpiti da infarto<br />

mentre in oltre <strong>il</strong> 40 per cento dei<br />

casi la coronaria rimaneva chiusa. Per<br />

cui si è sv<strong>il</strong>uppata un’altra tecnica che<br />

si chiama angioplastica primaria e che<br />

«Ogni regione ha un<br />

centro-trapianti,<br />

ma in realtà in 7 o 8 di<br />

essi non è stato mai<br />

compiuto un trapianto:<br />

assistiamo ad uno<br />

spreco di risorse e<br />

competenze. Sarebbe<br />

preferib<strong>il</strong>e averne<br />

meno, ma farli lavorare<br />

di più realizzando<br />

economie di scala,<br />

nuove esperienze<br />

Il Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma<br />

consiste, in pratica, nel portare con un<br />

catetere un palloncino dentro l’arteria<br />

e nel gonfiarlo: in tal modo nella coronaria<br />

torna a scorrere <strong>il</strong> sangue. L’intervento<br />

ha successo nell’85 per cento<br />

dei casi. E la mortalità, che in fase acuta<br />

prima era del 30 per cento, ora si è<br />

ridotta al 6 per cento.<br />

D. Quali sono i principali fattori<br />

del rischio di infarto?<br />

R. Sono quelli che portano alla formazione<br />

della placca che ostruisce le<br />

arterie. Quindi, direi anzitutto malattie<br />

genetiche come <strong>il</strong> diabete, l’ipercolesterolemia,<br />

l’aumento dell’LDL colesterolo,<br />

cioè del colesterolo cattivo,<br />

l’ipertensione, <strong>il</strong> tipo di vita. Si impone<br />

quindi una prevenzione primaria<br />

per chi non ha avuto una patologia<br />

cardiovascolare ma potrebbe andarvi<br />

incontro, e una prevenzione secondaria<br />

per chi invece già è stato colpito<br />

da infarto. Chi ha <strong>il</strong> diabete deve evitare<br />

l’innalzamento dei valori glicemici,<br />

chi ha l’ipercolesterolemia deve<br />

evitare i cibi grassi, le carni rosse, i<br />

formaggi soprattutto quelli stagionati,<br />

<strong>il</strong> sale che costituisce un fattore di<br />

rischio grave.<br />

D. Quali sono i valori che occorre<br />

rispettare per la glicemia e per <strong>il</strong> colesterolo?<br />

R. Diciamo che, per la glicemia,<br />

specchio<br />

economico<br />

51<br />

quello che importa è che vi sia l’emoglobina<br />

glicata, ossia che <strong>il</strong> livello di<br />

glucosio nel sangue durante le varie<br />

fasi della giornata non superi <strong>il</strong> 6,5<br />

per cento. Per <strong>il</strong> colesterolo è essenziale<br />

invece distinguere tra pazienti<br />

con altri fattori di rischio e pazienti<br />

senza questi fattori. Per quest’ultimi<br />

diciamo che <strong>il</strong> livello dell’LDL colesterolo<br />

non deve superare i 130 m<strong>il</strong>ligrammi<br />

per dec<strong>il</strong>itro di sangue, mentre<br />

per coloro che hanno altri problemi,<br />

come diabete e ipertensione, questi<br />

valori non devono superare i 100<br />

m<strong>il</strong>ligrammi, e secondo alcuni scienziati<br />

devono addirittura essere sotto i<br />

70 m<strong>il</strong>ligrammi per dec<strong>il</strong>itro. Il colesterolo<br />

totale deve essere, invece, al<br />

di sotto dei 200 m<strong>il</strong>ligrammi in persone<br />

sia sane che malate. Ma attenzione,<br />

chi ha <strong>il</strong> diabete è come<br />

una persona che ha già avuto<br />

un infarto.<br />

D. Quanto sono pericolosi<br />

altri fattori di rischio, come <strong>il</strong><br />

fumo e l’uso di droghe, in<br />

particolare la cocaina?<br />

R. Il fumo di sigaretta rappresenta<br />

sicuramente un alto<br />

rischio, come fattore scatenante<br />

però più del tumore<br />

polmonare che direttamente<br />

dell’infarto. Chi fuma riduce<br />

la capacità dei polmoni di<br />

pompare <strong>il</strong> sangue, e ciò contribuisce<br />

notevolmente ad affaticare<br />

<strong>il</strong> cuore. Altro problema<br />

è la cocaina. Il suo effetto<br />

consiste nel provocare una vasocostrizione<br />

molto energica ed immediata.<br />

Questo stupefacente si «sniffa»,<br />

per cui la forte vasocostrizione da esso<br />

provocata conduce la necrosi delle<br />

cellule nasali. Per le coronarie, invece,<br />

la vasocostrizione prolungata può<br />

portare anche all’infarto. Due sono,<br />

in sintesi, i possib<strong>il</strong>i effetti: o la vasocostrizione<br />

di un grosso vaso, che<br />

porta all’infarto, o tante microcostrizioni<br />

che provocano microinfarti che,<br />

sommandosi nel tempo, portano allo<br />

scompenso cardiaco. Occorre riflettere<br />

bene su questo dato: trent’anni fa<br />

era molto raro, in pronto soccorso, intervenire<br />

su persone giovani colpite<br />

da infarto; oggi invece è sempre più<br />

frequente soccorrere uomini e donne<br />

con meno di 40 anni colpiti da patologie<br />

cardiache spesso dovute all’assunzione<br />

di cocaina.<br />

D. Quali sono i sintomi cui prestare<br />

particolare attenzione, rappresentando<br />

veri campanelli d’allarme ?<br />

R. L’affanno e la tachicardia per<br />

sforzi modesti che potrebbero essere<br />

un segnale di scompenso, i dolori al<br />

centro del petto, segno di stenosi coronarica.<br />

Ma vediamo in particolare che<br />

cos’è lo scompenso cardiaco. È l’affaticamento<br />

del cuore che non ce la fa a<br />

pompare la necessaria quantità di san-


52<br />

specchio<br />

economico<br />

gue. Quindi senso di affaticamento,<br />

difficoltà a salire le scale, a recuperare<br />

energia dopo uno sforzo, in quanto si<br />

va subito in debito d’ossigeno. Oppure<br />

non riuscire a dormire sdraiati ma<br />

avere bisogno del supporto di più cuscini<br />

per stare sollevati. E infine <strong>il</strong> gonfiore<br />

delle caviglie, altro segnale dello<br />

scompenso. Perché accade questo?<br />

Può essere presente una malattia valvolare,<br />

oppure può esservi stato un infarto<br />

e quindi una parte del cuore non<br />

contrae più in maniera valida inviando<br />

meno sangue in circolo. La tachicardia<br />

è una conseguenza dello scompenso,<br />

è la risposta del cuore, che accelera<br />

i battiti per aumentare <strong>il</strong> pompaggio<br />

del sangue. Esistono vari tipi<br />

di tachicardia dovuta ad altre cause:<br />

ad esempio al malfunzionamento del<br />

sistema elettrico del cuore, oppure ad<br />

ischemie cardiache.<br />

D. Veniamo all’infarto. Come ci si<br />

può accorgere che sta arrivando?<br />

R. A parte quello fulminante per <strong>il</strong><br />

quale non ce niente da fare, uno dei<br />

sintomi canonici è costituito da un<br />

forte dolore al centro del petto. Attenzione,<br />

al centro, non a sinistra come<br />

molti, soprattutto le donne quando<br />

avvertono dolore sotto la mammella,<br />

erroneamente credono. È un<br />

dolore oppressivo, una morsa che<br />

stringe <strong>il</strong> petto dietro lo sterno, con<br />

estensione dei sintomi dolorosi al collo,<br />

al braccio sinistro, alla schiena.<br />

Negli infarti della parte inferiore del<br />

cuore, si può avere una sintomatologia<br />

anomala, cioè l’infarto può presentarsi<br />

come un mal di stomaco. Ecco<br />

perché nei Pronto soccorso degli<br />

ospedali si può sbagliare la diagnosi<br />

nel 30 per cento dei casi, non comprendendo<br />

che si tratta di infarto anziché<br />

di una semplice indigestione. E<br />

i pazienti in molti casi, purtroppo,<br />

muoiono. Così come può accadere ai<br />

diabetici che, per la particolarità della<br />

loro malattia, non sentono <strong>il</strong> dolore e<br />

non avvertono, pertanto, segnali di<br />

allarme.<br />

D. Quali controlli occorre fare per<br />

attuare un minimo di prevenzione?<br />

R. Diciamo che per gli uomini dopo<br />

i 40 anni, e per le donne dalla menopausa<br />

in poi, è indispensab<strong>il</strong>e sottoporsi<br />

ad un elettrocardiogramma<br />

ogni anno per verificare se esistono<br />

aritmie o sofferenze ischemiche. Se<br />

poi si pratica dello sport, allora occorre<br />

sottoporsi ad elettrocardiogramma<br />

sotto sforzo, proprio perché si chiede<br />

al cuore di lavorare di più, per cui occorre<br />

verificare la capacità di farlo<br />

senza danni. Troppe sono le persone<br />

che decidono di diventare atleti non<br />

avendone più <strong>il</strong> fisico; e che, senza alcun<br />

esame preventivo, affrontano impegni<br />

che ne danneggiano <strong>il</strong> cuore,<br />

per cui trovano la morte su un campo<br />

da tennis o in sella a una bicicletta.<br />

«La prevenzione<br />

è un fatto culturale;<br />

è più diffusa nelle classi<br />

medio-alte rispetto<br />

a quelle meno abbienti o<br />

povere, e questo dipende<br />

dalle maggiori difficoltà<br />

che incontrano i meno<br />

abbienti per prenotare<br />

visite e controlli nelle<br />

ASL, dove però esistono<br />

tutte le problematiche<br />

legate alle liste d’attesa,<br />

ma chi ha facoltà può<br />

sempre rivolgersi agli<br />

studi privati»<br />

D. La prevenzione è concepita come<br />

fenomeno di massa?<br />

R. La prevenzione è un fatto culturale.<br />

Diciamo che è più diffusa tra le<br />

classi medio-alte rispetto a quelle meno<br />

abbienti o povere. Questo è da imputare<br />

ovviamente alle maggiori difficoltà<br />

che incontrano i meno abbienti<br />

per prenotare visite e controlli nelle<br />

Unità sanitarie, dove esiste <strong>il</strong> problema<br />

delle liste d’attesa. Chi non ha<br />

questi problemi finanziari, può rivolgersi<br />

a studi privati.<br />

D. Dopo una grave malattia cardiaca<br />

o un intervento al cuore, quali<br />

comportamenti si devono adottare<br />

nelle abitudini alimentari e fisiche?<br />

R. Dal punto di vista alimentare occorre<br />

tenere presente che è <strong>il</strong> cuore a<br />

lavorare per compiere la digestione,<br />

quindi se si consuma un pasto abbondante<br />

si affaticherà maggiormente<br />

l’organo cardiaco. È preferib<strong>il</strong>e pertanto<br />

consumare piccoli e frequenti<br />

pasti durante l’arco della giornata;<br />

evitare le carni grasse e tutti i latticini<br />

e gli insaccati; limitare in misura<br />

massiccia l’uso del sale; mangiare<br />

prodotti freschi e non inscatolati perché<br />

quelli contenuti nelle lattine sono<br />

tutti conservati nel sale. Niente formaggi<br />

perché contengono grassi. Io<br />

consiglio solo lo stracchino. I superalcolici<br />

vanno assolutamente evitati. Si<br />

può invece bere un bicchiere di vino<br />

rosso a pasto. E veniamo al cosiddetto<br />

«paradosso francese». In base al<br />

consumo dei loro formaggi veramente<br />

molto grassi, i francesi dovrebbero<br />

registrare un numero di infarti molto<br />

superiore a quello reale. Una delle<br />

spiegazioni fornite a questo fenomeno<br />

è che nei pasti bevono di solito vino<br />

rosso che, consumato in modica<br />

quantità, sembra svolgere una fun-<br />

zione protettiva delle arterie. Quanto<br />

all’attività fisica di un post-infartuato,<br />

a differenza del passato quando lo<br />

si costringeva a letto per un mese, essa<br />

va sicuramente svolta. Ovviamente<br />

dovrà essere graduale e senza sforzi<br />

improvvisi: una passeggiata di cinque<br />

ch<strong>il</strong>ometri sì, i «cento metri» no.<br />

Ed è vietato sollevare pesi o compiere<br />

altre attività del genere.<br />

D. E per quanto riguarda l’attività<br />

sessuale?<br />

R. Ovviamente si può praticare, tenendo<br />

però presente che lo sforzo richiesto<br />

è pari a una camminata di cinque<br />

ch<strong>il</strong>ometri a passo svelto. Ognuno<br />

di noi ha un proprio bioritmo e su<br />

quello dobbiamo basarci. Il cuore è<br />

sottoposto ad impegni diversi durante<br />

l’arco della giornata, con varie<br />

punte di affaticamento. Ora si è visto<br />

che infarto ed angina insorgono nelle<br />

prime ore del giorno. Dunque, se devono<br />

compiersi degli sforzi, è molto<br />

meglio farli di pomeriggio o sera.<br />

D. Quali sono i centri migliori per<br />

la cura delle malattie cardiache?<br />

R. Ve ne sono vari. La maggior concentrazione<br />

è nel Nord, soprattutto a<br />

M<strong>il</strong>ano. Ma anche nel Sud vi sono ottime<br />

strutture, ad esempio a Catania<br />

e Napoli. Anche Roma dispone di<br />

centri di eccellenza. Inoltre ogni regione<br />

ha un proprio centro-trapianti,<br />

ma in realtà in 7 o 8 di essi non è stato<br />

mai compiuto un trapianto. Si assiste<br />

ad uno spreco di risorse e di competenze.<br />

Sarebbe preferib<strong>il</strong>e averne meno,<br />

ma farli lavorare di più, realizzando<br />

economie di scala, nuove esperienze<br />

e maggiori professionalità. Nel<br />

2009, secondo gli ultimi dati del Ministero<br />

della Salute, vi sono stati 285<br />

trapianti e la Lombardia è in testa,<br />

con 83. La richiesta è di circa 700 interventi,<br />

la lista di attesa è di 2-3 anni.<br />

D. Quali novità in questo campo<br />

nel Policlinico Gemelli di Roma, dove<br />

lei opera?<br />

R. Non eseguiamo trapianti perché<br />

a Roma l’unico centro trapianti è<br />

quello dell’ospedale San Cam<strong>il</strong>lo. Per<br />

le malattie cardiache <strong>il</strong> settore più sv<strong>il</strong>uppato<br />

è quello degli interventi sul<br />

sistema coronarico e su quello elettrico<br />

cardiaco, cioè nei vari tipi di aritmie.<br />

Si sono fatti progressi nell’angioplastica<br />

e nella sostituzione dell’aorta<br />

per via percutanea e passi avanti si<br />

avranno presto con l’uso di nuovi materiali.<br />

Parlo dei cosiddetti «stent»,<br />

una sorta di guaine metalliche che avvolgono<br />

<strong>il</strong> «palloncino» quando viene<br />

introdotto all’interno dell’arteria occlusa.<br />

Presto avremo stent riassorbib<strong>il</strong>i,<br />

quindi più fisiologici. Abbiamo migliorato<br />

la stessa tecnica di intervento<br />

per le angioplastiche, ora inseriamo <strong>il</strong><br />

catetere non più attraverso la gamba<br />

ma nel braccio, con evidenti benefici<br />

per la mob<strong>il</strong>ità del paziente. ■


e<br />

...<br />

...continua<br />

in<br />

libreria<br />

Redatto in forma di cronaca e di reportage quotidiano attraverso la<br />

descrizione minuto per minuto, notte per notte, di una serie di<br />

avvenimenti cui l’autore ha partecipato e personaggi che ha<br />

conosciuto, questo racconto ha l’intento di spiegare i profondi motivi<br />

della nascita di un fenomeno, di una mentalità, di un costume


54 specchio<br />

economico<br />

FILIPPO BAGNATO: ATR, VOLARE<br />

NEL MONDO CON VELIVOLI<br />

DI TRASPORTO REGIONALE<br />

O<br />

A T R - A v i o n s d e T R A n s p o R R e g i o n A L<br />

perando con un velivolo<br />

ATR in luogo di<br />

un jet regionale, una<br />

compagnia aerea può<br />

risparmiare in un anno l’equivalente<br />

della capacità di CO2 assorbita dai<br />

parchi di Roma. Fondata nel 1981,<br />

l’ATR - joint venture paritaria tra due<br />

grandi produttori aeronautici europei,<br />

l’Alenia del Gruppo Finmeccanica<br />

e l’Eads - opera nel mercato dei<br />

turboelica tra i 50 e i 74 posti. Il primo<br />

prototipo, un ATR 42, fece <strong>il</strong> volo<br />

inaugurale <strong>il</strong> 16 agosto 1984 e <strong>il</strong> primo<br />

volo commerciale nel dicembre<br />

F<strong>il</strong>ippo Bagnato,<br />

amministratore<br />

delegato dell’ATR<br />

1985; da allora <strong>il</strong> costruttore europeo<br />

di aerei regionali turboelica ha venduto<br />

oltre 1.200 aerei, che sono impiegati<br />

da 175 operatori di 94 Paesi<br />

ed hanno accumulato oltre 21 m<strong>il</strong>ioni<br />

di ore di volo.<br />

In occasione dell’Assemblea generale<br />

dell’Era (European Regions Airline<br />

Association), l’amministratore delegato<br />

F<strong>il</strong>ippo Bagnato ha comunicato<br />

i seguenti dati: dall’inizio dell’anno<br />

la compagnia ha acquisito ordini<br />

per 145 velivoli più opzioni per ulteriori<br />

72 ed ha registrato ordini fermi<br />

per 145 aerei e opzioni per altri 72;<br />

Operando con un velivolo<br />

ATR in luogo di<br />

un jet regionale, una<br />

compagnia aerea può<br />

risparmiare in un anno<br />

l’equivalente della capacità<br />

di CO2 assorbita<br />

dai parchi di Roma<br />

l’importo è valutato in 3,2 m<strong>il</strong>iardi di<br />

dollari (4,8 m<strong>il</strong>iardi includendo le opzioni).<br />

Tali cifre rappresentano un<br />

nuovo record annuale, risalendo<br />

quello precedente al 2007, con 113<br />

ordini fermi e 26 opzioni.<br />

I 145 ordini fermi costituiscono oltre<br />

l’80 per cento del totale delle vendite<br />

di aerei regionali (tra i 50 e i 90<br />

posti) dall’inizio dell’anno, e corrispondono<br />

all’acquisizione di sei nuovi<br />

clienti. Ciò porta l’ATR ad un altro<br />

record: quello di un portafoglio ordini<br />

di 275 velivoli del valore stimato<br />

in 6,2 m<strong>il</strong>iardi di dollari, pari a quasi<br />

4 anni di produzione, che rappresenta<br />

<strong>il</strong> 68 per cento dell’intero portafoglio<br />

ordini per aerei regionali tra i 50<br />

e i 90 posti e conferma <strong>il</strong> ritorno d’interesse<br />

per la tecnologia turboelica.<br />

«Questo record di vendite ad anno<br />

non ancora concluso sottolinea ancora<br />

una volta l’idoneità del nostro prodotto<br />

a soddisfare le esigenze del trasporto<br />

regionale, in continua crescita<br />

in tutto <strong>il</strong> mondo–ha affermato Bagnato–.<br />

In termini di economia, ecologia,<br />

prestazioni e comfort, gli aerei ATR, e<br />

in particolare quelli della nuova serie<br />

600, sono diventati <strong>il</strong> nuovo standard<br />

di riferimento in campo mondiale per<br />

le compagnie regionali. Gli ATR permettono<br />

ai nostri clienti di continuare


a produrre profitti, soprattutto grazie ai<br />

loro bassi costi d’esercizio. Siamo lieti<br />

di constatare come la tecnologia turboelica<br />

torni a convincere le compagnie<br />

e come gli sv<strong>il</strong>uppi dei nostri prodotti<br />

siano apprezzati sia dalle aerolinee<br />

che dai passeggeri».<br />

L’amministratore delegato di ATR ha<br />

anche affermato che «<strong>il</strong> 2011 conferma<br />

<strong>il</strong> crescente interesse delle società<br />

di leasing per i nostri velivoli. Queste,<br />

infatti, rappresentano quasi un quarto<br />

degli ordini di quest’ anno. Gli ATR,<br />

che rappresentano un investimento finanziario<br />

per questi investitori, offrono<br />

vantaggi competitivi in termini di redditività<br />

dell’investimento e godono di<br />

un elevato valore residuo, fattori determinanti<br />

per tale categoria di clienti. Il<br />

valore di un velivolo sul mercato secondario<br />

è direttamente correlato alla<br />

sua diffusione geografica e al numero<br />

di aviolinee che lo ut<strong>il</strong>izzano. Peraltro,<br />

l’organizzazione ATR è <strong>il</strong> frutto di 30<br />

anni di esperienza e di sv<strong>il</strong>uppo di<br />

competenze molto varie come la commercializzazione<br />

su base mondiale, <strong>il</strong><br />

finanziamento alle vendite, <strong>il</strong> supporto<br />

tecnico postvendita, la vendita di ricambi<br />

e servizi tecnici, la formazione<br />

di p<strong>il</strong>oti e meccanici. Una collaudata<br />

organizzazione permette ad ATR di assistere<br />

170 operatori in 90 paesi, 24<br />

ore su 24, 7 giorni su 7».<br />

Diverse le operazioni recenti, a<br />

partire dall’accordo con la Uni Air,<br />

sussidiaria della Eva Air, con base a<br />

Taiwan, per l’acquisto di 10 ATR 72-<br />

600, le cui consegne cominceranno<br />

alla fine del prossimo anno. La compagnia<br />

equadoregna Tame ha ottenuto<br />

la consegna del primo ATR 42-500<br />

sulla base di un accordo dell’importo<br />

di 54 m<strong>il</strong>ioni di dollari, avente ad oggetto<br />

questo ed altri due velivoli. La<br />

<strong>il</strong> primo prototipo,<br />

l’ATR 42, fece <strong>il</strong> volo<br />

inaugurale <strong>il</strong> 16 agosto<br />

1984 e <strong>il</strong> primo<br />

volo commerciale nel<br />

dicembre 1985; da<br />

allora <strong>il</strong> costruttore<br />

europeo di aerei regionali<br />

turboelica ha<br />

venduto oltre 1.200<br />

aerei, che<br />

sono usati da 175<br />

operatori di 94 paesi<br />

ed hanno accumulato<br />

oltre 21 m<strong>il</strong>ioni<br />

di ore di volo<br />

specchio<br />

economico<br />

55<br />

<strong>il</strong> record di vendite registrato, ad anno non ancora concluso, dal<br />

costruttore europeo di aerei turboelica sottolinea ancora una volta<br />

l’idoneità del prodotto ATR a soddisfare le esigenze del trasporto<br />

regionale, in continua crescita in tutto <strong>il</strong> mondo<br />

Tame sarà in grado di collegare aree<br />

nel territorio ancora prive di hub.<br />

«Siamo oggi gli unici–ha sottolineato<br />

F<strong>il</strong>ippo Bagnato–a proporre al<br />

mercato velivoli di tale capacità».<br />

Altre operazioni di r<strong>il</strong>ievo sono<br />

condotte in Bras<strong>il</strong>e. L’ATR 72-600 è<br />

<strong>il</strong> primo aereo regionale ad essere<br />

consegnato ad un cliente sudamericano,<br />

la compagnia aerea Azul, che<br />

l’ha ricevuto a Tolosa. L’accordo ha<br />

dimensioni maggiori, in quanto ha<br />

per oggetto 30 velivoli ATR 72-<br />

600s, con l’opzione di 10 ulteriori<br />

mezzi. Con la consegna del primo,<br />

Azul diviene uno dei primi operatori<br />

di nuova generazione a servirsi<br />

degli aeroplani ATR, coprendo già<br />

Un aereo ATR 72-600. sopra, la nuova cabina «Armonia»<br />

alcune città con 8 ATR 72.<br />

Un’altra compagnia bras<strong>il</strong>iana, la<br />

Trip Linhas Aéreas, ha acquistato 18<br />

nuovi ATR 72-600, includendo l’opzione<br />

per 22 mezzi ulteriori e l’entrata<br />

in servizio del primo di essi nel<br />

prossimo ottobre. In questo modo la<br />

Trip ha superato, con 51 velivoli ATR,<br />

la statunitense American Eagle che<br />

con 39 mezzi è stato <strong>il</strong> maggior ut<strong>il</strong>izzatore<br />

ATR nel mondo. Ad oggi operano<br />

in Bras<strong>il</strong>e 50 aeroplani ATR, in<br />

breve tempo destinati ad aumentare.<br />

Per Bagnato, oltre a provare le nuove<br />

cabine «Armonia», i bras<strong>il</strong>iani possono<br />

usufruire dei migliori prezzi che la<br />

maggior competitività data dal Paese<br />

consente di proporre. ■<br />

L’ATR 72-600 è<br />

<strong>il</strong> primo aereo<br />

regionale consegnato<br />

a un cliente sudamericano,<br />

la compagnia<br />

aerea bras<strong>il</strong>iana<br />

Azul che diviene così<br />

uno dei primi operatori<br />

di nuova generazione<br />

a servirsi dei<br />

velivoli ATR. Altro primato<br />

in Bras<strong>il</strong>e è della<br />

Trip, oggi maggior<br />

operatore ATR nel<br />

mondo con 51 mezzi


56 specchio<br />

economico<br />

aziende e persone aziende e persone aziende e pe<br />

Maria Luisa Mignemi<br />

è <strong>il</strong> nuovo direttore dei servizi<br />

professionali della<br />

SAS Italia, con oltre<br />

11m<strong>il</strong>a dipendenti e un<br />

fatturato globale di 2,43<br />

m<strong>il</strong>iardi di dollari. Il 23<br />

per cento dei ricavi annuali<br />

della società vengono<br />

reinvestiti in Ricerca e Sv<strong>il</strong>uppo.<br />

Armando Mantovani<br />

è stato nominato responsab<strong>il</strong>e<br />

della nuova direzione<br />

vendite della Adp Byte,<br />

emersa nel 2010 a seguito<br />

dell’acquisizione di Byte<br />

da parte dell’Adp. Ha un<br />

fatturato di 90 m<strong>il</strong>ioni di<br />

euro e un team di 950<br />

dipendenti per più di 1.100 clienti.<br />

La Intesi Group SpA,<br />

azienda italiana operante<br />

nel settore della informazione<br />

e comunicazione<br />

tecnologica con specializzazione<br />

in prodotti e servizi<br />

di firma digitale, ha<br />

annunciato la nomina di<br />

Giuseppe Damiano come<br />

direttore tecnico nel settore Prodotti.<br />

L’Anbi, che rappresenta<br />

e tutela gli interessi dei<br />

Consorzi di bonifica, di<br />

irrigazione e di miglioramento<br />

fondiario, ha confermato<br />

la presidenza di<br />

Massimo Gargano e<br />

nominato vicepresidenti<br />

Donato Di Stefano,<br />

Giovanni Tamburrini e Dante Dentesano.<br />

Giuseppe Serrecchia<br />

è <strong>il</strong> nuovo direttore<br />

dell’IT per la Condé Nast<br />

Italia, proprietà di Condé<br />

Nast International, che<br />

opera nel settore dei prodotti<br />

editoriali con 12<br />

periodici cartacei e 5 siti<br />

che, insieme, raggiungono<br />

ogni mese 6 m<strong>il</strong>ioni di utenti.<br />

La Finmeccanica ha attribuito la responsab<strong>il</strong>ità<br />

dell’Unità Affari Legali e Societari<br />

al consigliere Orlando, che opererà a<br />

fianco del direttore generale Alessandro<br />

Pansa, sostituendo Mauro Gigante che ha<br />

a sua volta assunto l’incarico di segretario<br />

generale della controllata Ansaldo Sts.<br />

Luisa Begnozzi è <strong>il</strong><br />

nuovo presidente della<br />

Associazione Italiana di<br />

Fisica Medica, prima<br />

donna al vertice di questo<br />

organismo scientifico e<br />

professionale. La sua<br />

nomina è avvenuta nel<br />

corso del VII Congresso<br />

Nazionale AIFM.<br />

L’Anie, federazione<br />

nazionale delle imprese<br />

elettrotecniche ed elettroniche,<br />

nomina Claudio<br />

Andrea Gemme presidente.<br />

Con 1.200 aziende<br />

associate, l’Anie rappresenta<br />

circa 380.000 addetti<br />

per un fatturato aggregato<br />

di 56 m<strong>il</strong>iardi di euro.<br />

La Mylan, azienda statunitense<br />

attiva nella produzione<br />

e commercializzazione<br />

di farmaci equivalenti,<br />

che oggi rappresenta<br />

<strong>il</strong> terzo maggior produttore<br />

mondiale, distribuendo<br />

in oltre 150 Paesi, nomina<br />

Enrico Baroncia amministratore<br />

delegato della f<strong>il</strong>iale italiana.<br />

Antonio Pasca, presidente<br />

della Tecnocasa<br />

Franchising, con oltre<br />

3.500 agenzie aff<strong>il</strong>iate, è<br />

stato insignito del titolo di<br />

Cavaliere dell’Ordine al<br />

merito della Repubblica<br />

Italiana, fortemente per lui<br />

voluto dal presidente<br />

nazionale della Anama/Confesercenti.<br />

La ACI Worldwide,<br />

azienda internazionale che<br />

offre soluzioni software di<br />

gestione dei pagamenti, ha<br />

annunciato l’ingresso di<br />

Davide Tincani nel ruolo<br />

di direttore esecutivo. La<br />

società gestisce i pagamenti<br />

elettronici di oltre<br />

800 istituzioni a livello mondiale.<br />

Il Gruppo Vita, che ha acquisito una<br />

partecipazione di maggioranza della<br />

Sisifo Italia, ha aggiunto alla carica dell’amministratore<br />

delegato Giuseppe<br />

Lanzi la responsab<strong>il</strong>ità della sostenib<strong>il</strong>ità<br />

del Gruppo, e ha nominato presidente<br />

della Sisifo Italia Walter Ganapini.<br />

Il commissariamento<br />

della città di Parma compie<br />

<strong>il</strong> suo primo atto formale<br />

con l’arrivo di Anna<br />

Maria Cancellieri nel<br />

ruolo di commissario prefettizio,<br />

che guiderà <strong>il</strong><br />

Comune parmigiano per<br />

tre mesi, estinguendo tutti<br />

gli incarichi politici collegati al Consiglio.<br />

La D-Link, operante<br />

nella progettazione, sv<strong>il</strong>uppo<br />

e produzione di soluzioni<br />

di rete elettronica digitale<br />

e di prodotti per la trasmissione<br />

di voce e dati,<br />

nomina <strong>il</strong> nuovo responsab<strong>il</strong>e<br />

per l’Ingh<strong>il</strong>terra e<br />

l’Italia Stefano Nordio,<br />

già vicepresidente della D-Link.<br />

Andrea Parisi (nella<br />

foto) e Michele Ungaro<br />

sono i nuovi vicedirettori<br />

generali di Aon, gruppo<br />

italiano che fornisce alle<br />

Pmi, ai grandi gruppi<br />

industriali e finanziari e<br />

agli enti pubblici soluzioni<br />

su misura per una adeguata<br />

gestione dei rischi.<br />

Stefan Sommer è <strong>il</strong><br />

nuovo presidente del consiglio<br />

di gestione del gruppo<br />

ZF, operante nella produzione<br />

di trasmissioni di<br />

telai e componentistica per<br />

l’industria automob<strong>il</strong>istica<br />

con circa 119 società di<br />

produzione in 26 Paesi ed<br />

un organico di circa 70 m<strong>il</strong>a dipendenti.<br />

Remo J. Ruffini è <strong>il</strong><br />

nuovo presidente e amministratore<br />

delegato del<br />

gruppo di abbigliamento<br />

Moncler, che a giugno ha<br />

rimandato lo sbarco in<br />

Borsa a una fase successiva,<br />

ma ha siglato un accordo<br />

con Eurazeo, che ha<br />

acquistato <strong>il</strong> 45 per cento della società.<br />

Stefano Pasotto è stato nominato<br />

responsab<strong>il</strong>e amministrativo della<br />

Re/Max Italia, f<strong>il</strong>iale italiana della rete<br />

di franchising immob<strong>il</strong>iare internazionale<br />

con 7 m<strong>il</strong>a agenzie aff<strong>il</strong>iate e quasi<br />

100m<strong>il</strong>a consulenti immob<strong>il</strong>iari in 85<br />

Paesi nel mondo.<br />

aziende e persone aziende e persone aziende e pe


58 specchio<br />

economico<br />

Telespazio, mezzo<br />

secolo di storia<br />

tra la terra e <strong>il</strong> cielo<br />

Per <strong>il</strong> 50enario della fondazione la<br />

Telespazio ha organizzato lo scorso<br />

ottobre nel Museo dell’Ara Pacis di<br />

Roma la mostra «50 Anni di Storia<br />

Spaziale», costituita da immagini<br />

d’epoca, installazioni e un documentario.<br />

Fondata <strong>il</strong> 18 ottobre 1961, l’anno<br />

successivo l’azienda pose, nella<br />

Piana del Fucino in Abruzzo, le fondamenta<br />

del centro spaziale che sarebbe<br />

diventato <strong>il</strong> più grande al<br />

mondo. Gli ingegneri guidati da Piero<br />

Fanti intuirono le possib<strong>il</strong>ità offerte<br />

dalle moderne comunicazioni grazie<br />

ai satelliti; l’evoluzione delle telecomunicazioni<br />

dagli anni 60 ad oggi<br />

ha avuto grandi conseguenze sulla<br />

vita di m<strong>il</strong>ioni di persone. La televisione<br />

via satellite in mondovisione<br />

ha avvicinato i continenti consentendo<br />

la visione di avvenimenti sportivi<br />

come le Olimpiadi del ‘68, i Mondiali<br />

di Calcio del ‘70 , lo sbarco sulla<br />

Luna del 20 luglio 1969. Il pallone<br />

usato dalla FIFA per i mondiali messicani<br />

del ‘70 fu chiamato Telstar dal<br />

nome del satellite lanciato nel 1962,<br />

che consentì le prime trasmissioni te-<br />

Cremonini apre<br />

a Testaccio<br />

la steakhouse n. 29<br />

Sv<strong>il</strong>uppata dal Gruppo Cremonini<br />

a partire dal 2001 con l’offerta di carni<br />

alla griglia in un ambiente informale,<br />

con servizio al tavolo per un<br />

ampio pubblico e con una particolare<br />

attenzione alle famiglie, la catena dei<br />

ristoranti steakhouse a marchio<br />

Roadhouse Gr<strong>il</strong>l si è arricchita del<br />

29esimo locale, inaugurato a<br />

Roma nella zona di Testaccio, di<br />

fronte all’ex Mattatoio. Ubicato<br />

in Via Galvani 71, nell’area del<br />

centro commerciale adiacente al<br />

nuovo Mercato comunale, in<br />

una zona sottoposta dal Comune<br />

di Roma ad un’intensa opera<br />

di riqualificazione che prevede<br />

anche l’apertura di un museo,<br />

dell’area archeologica, di una<br />

residenza per studenti e di un<br />

ampio parcheggio, <strong>il</strong> nuovo ristorante<br />

si estende su una superficie<br />

di 570 metri quadrati,<br />

ha 160 posti a sedere, è dotato di<br />

un ampio parcheggio. È aperto<br />

La foto dello sbarco sulla Luna<br />

lefoniche e tv tra Europa e Stati Uniti.<br />

Tutto raccontato all’Ara Pacis in 5<br />

sezioni rappresentative ognuna contenente<br />

un decennio di storia spaziale:<br />

da un lato le tappe della crescita<br />

di Telespazio e dell’industria spaziale<br />

italiana, dall’altro, la storia della<br />

conquista dello spazio, <strong>il</strong> primo volo<br />

di Yurj Gagarin, lo sbarco sulla Luna,<br />

la Stazione spaziale internazionale,<br />

le nuove costellazioni satellitari CO-<br />

SMO-SkyMed e Gal<strong>il</strong>eo, la futura<br />

conquista di Marte. Una sezione è<br />

stata dedicata all’osservazione della<br />

Terra. Ognuna delle immagini presentate<br />

introduce un tema di interesse<br />

ambientale che, grazie alla tecnologia<br />

spaziale, è possib<strong>il</strong>e studiare<br />

realizzando le previsioni compiute<br />

nel 1945 dallo scienziato e scrittore di<br />

fantascienza Arthur C. Clarke.<br />

7 giorni su 7, dalle 12 alle 14,30 e dalle<br />

19 alle 23,30. Il menù prevede un<br />

vasto assortimento di piatti unici a<br />

base di carne alla griglia accompagnati<br />

da un’ampia scelta di contorni<br />

e da una ricca varietà di dessert. Il<br />

prezzo medio è di circa 19 euro. I 30<br />

dipendenti del locale di Roma somministreranno<br />

circa 120 m<strong>il</strong>a pasti all’anno,<br />

con un fatturato medio di 2,3<br />

m<strong>il</strong>ioni di euro. Per accelerare le<br />

nuove aperture Cremonini ha creato<br />

la società Roadhouse Gr<strong>il</strong>l Roma,<br />

partecipata per <strong>il</strong> 55 per cento da<br />

Roadhouse Gr<strong>il</strong>l Italia e per <strong>il</strong> restante<br />

45 dal Gruppo Luciani. (Elis. Man.)<br />

La steakhouse Cremonini presente<br />

nel quartiere di Testaccio a Roma<br />

RetRospecchio<br />

L’Interactive Key<br />

Award al sito del<br />

Premio Terna Arte<br />

Il sito del «Premio Terna per l’arte<br />

contemporanea» - www.premiaterna.com<br />

- ha vinto l’Interactive Key<br />

Award 2011, premio nazionale dedicato<br />

al web e alla comunicazione online<br />

e interattiva. Il sito si è distinto<br />

per la creatività e per l’innovazione<br />

tecnologica aggiudicandosi <strong>il</strong> primo<br />

premio per la categoria Media &<br />

Educational, Pubblica Amministrazione<br />

e Settore sociale. Realizzato<br />

dalla Xister, agenzia di comunicazione<br />

specializzata in emerging media e<br />

behavioural marketing, <strong>il</strong> sito è <strong>il</strong> canale<br />

priv<strong>il</strong>egiato per la comunicazione<br />

con artisti e con pubblico, ed è ricco<br />

di informazioni. Con <strong>il</strong> PtMag, notiziario<br />

online che fornisce in tempo<br />

reale le notizie più importanti, la comunità<br />

artistica è costantemente aggiornata<br />

su tutto quello che accade<br />

nel mondo dell’arte: dalle inaugurazioni<br />

agli opening, dalle iniziative<br />

dei musei della rete Amaci alle interviste<br />

con i big del settore, fino ai prof<strong>il</strong>i<br />

degli oltre 9 m<strong>il</strong>a artisti che hanno<br />

partecipato al Premio Terna dall’anno<br />

2008 ad oggi.<br />

SELEX SI e Boeing<br />

insieme per gestire<br />

<strong>il</strong> traffico aereo<br />

La Boeing e la SELEX Sistemi Integrati<br />

collaboreranno per rendere<br />

compatib<strong>il</strong>i i sistemi di gestione del<br />

traffico aereo presenti nel mondo.<br />

Man mano che grazie alle nuove tecnologie<br />

tali sistemi miglioreranno<br />

nella gestione sia della traiettoria<br />

nelle quattro dimensioni, sia delle<br />

informazioni e nella navigazione, si<br />

dovranno stab<strong>il</strong>ire standard comuni<br />

per armonizzarli e assicurare che<br />

l’aereo possa volare in tutto <strong>il</strong> mondo<br />

senza alcuna discontinuità operativa.<br />

«Progettare e sv<strong>il</strong>uppare un sistema<br />

integrato di gestione del traffico aereo<br />

valido per gli Stati Uniti e l’Europa<br />

è un’opera complessa che può essere<br />

gestita solo con le migliori capacità<br />

presenti nel campo dei sistemi<br />

integrati e dell’aviazione», spiega<br />

Luca Izzotti, vicedirettore della Pianificazione<br />

strategica e di prodotto<br />

della SELEX Sistemi Integrati, società<br />

che ha solida esperienza nelle attività<br />

di ricerca e sv<strong>il</strong>uppo nel settore.


60 specchio<br />

economico<br />

E.ON: parco eolico<br />

da 13 turbine per<br />

20 m<strong>il</strong>a famiglie<br />

Composto da 13 turbine e con una<br />

capacità installata pari a 26 megawatt,<br />

<strong>il</strong> parco eolico onshore inaugurato<br />

a Côtes-d’Armor è <strong>il</strong> più grande<br />

impianto installato dal Gruppo<br />

E.ON in Bretagna. Con esso <strong>il</strong> Gruppo<br />

ha portato la<br />

propria capacità<br />

da fonti rinnovab<strong>il</strong>i<br />

in<br />

Francia a 83,5<br />

megawatt. La<br />

sua produzione<br />

di energia elettrica<br />

è sufficiente<br />

a soddisfare<br />

<strong>il</strong> fabbisogno di<br />

20 m<strong>il</strong>a famiglie.Completato<br />

in 13 mesi <strong>il</strong><br />

progetto, per <strong>il</strong><br />

quale E.ON ha<br />

investito circa<br />

42 m<strong>il</strong>ioni di<br />

euro, fa parte di<br />

una serie di iniziative<br />

avviate<br />

dal Gruppo nei<br />

Via libera alla<br />

class action contro<br />

Intesa Sanpaolo<br />

Via libera alla class action: la Corte<br />

d’appello di Torino ha dichiarato<br />

ammissib<strong>il</strong>e l’azione collettiva risarcitoria<br />

presentata da Altroconsumo<br />

contro Intesa Sanpaolo per le commissioni<br />

di scoperto di conto applicate,<br />

dopo <strong>il</strong> 15 agosto 2009, ai<br />

correntisti in rosso; spese che<br />

Altroconsumo ritiene <strong>il</strong>legittime<br />

e quindi da restituire. «È un risultato<br />

senza precedenti per i<br />

correntisti bancari coinvolti e<br />

per i consumatori più in generale,<br />

in un momento di grave sofferenza<br />

finanziaria del Paese e<br />

dell’intera area dell’euro, e di<br />

discussione sulla credib<strong>il</strong>ità del<br />

settore bancario–ha dichiarato<br />

Paolo Martinello, presidente di<br />

Altroconsumo–. La trasparenza<br />

e <strong>il</strong> rispetto delle regole sono criteri<br />

da applicare irrinunciab<strong>il</strong>mente<br />

alla propria clientela e<br />

utenza. In mancanza, i diritti dei<br />

correntisti devono poter essere<br />

tutelati attraverso <strong>il</strong> nuovo stru-<br />

L’impianto E.ON in Bretagna<br />

comparti eolico, delle biomasse e<br />

idroelettrico. Entro <strong>il</strong> 2015 E.ON<br />

Francia ha intenzione di passare da<br />

un sistema produttivo basato quasi<br />

esclusivamente su centrali a carbone<br />

a fonti più efficienti come gas, energie<br />

rinnovab<strong>il</strong>i e biomasse. Il terminal<br />

di rigassificazione di Rotterdam<br />

«Gate» fornirà a E.ON Ruhrgas circa<br />

3 m<strong>il</strong>iardi di metri cubi annui di gas,<br />

pari al 25 per cento della capacità<br />

dell’impianto. Tale volume soddisferà<br />

i consumi annui di un m<strong>il</strong>ione e<br />

mezzo di famiglie. E.ON Ruhrgas<br />

detiene inoltre<br />

una quota del 5<br />

per cento nella<br />

società che gestisce<br />

<strong>il</strong> terminale.<br />

Il rigassificatore<br />

ha una<br />

capacità annua<br />

c o m p l e s s i v a<br />

pari a 12 m<strong>il</strong>iardi<br />

di metri<br />

cubi di gas naturale,<br />

un volume<br />

superiore a<br />

quello di 130<br />

grandi navi gasiere<br />

in grado<br />

di attraccare in<br />

un anno per<br />

rifornire di gas<br />

l’Europa nordoccidentale.<br />

mento della class action, che per la<br />

prima volta in Italia viene ammesso<br />

nei confronti di un importante istituto<br />

bancario, per una vicenda che<br />

coinvolge migliaia di consumatori»,<br />

ha concluso Martinello. Su ricorso di<br />

Altroconsumo, assistito dalla Studio<br />

Bin di Torino, la Corte d’appello di<br />

Torino ha ritenuto che l’associazione<br />

rappresenti adeguatamente gli interessi<br />

dei correntisti e che la class action<br />

non possa essere bloccata sul nascere,<br />

come richiesto da Intesa Sanpaolo.<br />

Altroconsumo ha ottenuto co-<br />

M<strong>il</strong>ano. Ca’ de Sass, sede di Banca Intesa Sanpaolo<br />

RetRospecchio<br />

Eni: nasce <strong>il</strong> Green<br />

Data Center, unico,<br />

affidab<strong>il</strong>e, sicuro<br />

L’Eni ha inaugurato a Ferrera Erbognone<br />

vicino Pavia, nei pressi della<br />

centrale elettrica Enipower, <strong>il</strong> cantiere<br />

che porterà alla realizzazione<br />

del nuovo Green Data Center progettato<br />

per ospitare i sistemi informatici<br />

centrali di elaborazione del<br />

Gruppo attualmente dislocati in vari<br />

siti in Italia; sarà unico nel Paese per<br />

tipologia e dimensione, sarà destinato<br />

sia all’informatica gestionale sia<br />

all’elaborazione di simulazione sismica,<br />

e avrà le più innovative infrastrutture<br />

improntate al risparmio<br />

energetico consentendo di ridurre<br />

notevolmente i costi operativi. Il<br />

nuovo centro, che sarà completato<br />

entro <strong>il</strong> 2012, sarà caratterizzato da<br />

altissima affidab<strong>il</strong>ità, innovazione e<br />

sostenib<strong>il</strong>ità. La scelta di Ferrera Erbognone<br />

è stata determinata dalla<br />

prossimità della centrale di Enipower,<br />

grazie alla quale la potenza<br />

richiesta è già disponib<strong>il</strong>e e la produzione<br />

di energia avviene mediante<br />

turbogas a metano, la più pulita tra<br />

le fonti foss<strong>il</strong>i di energia elettrica.<br />

sì <strong>il</strong> via libera per la prima delle tre<br />

class action in corso per ristab<strong>il</strong>ire i<br />

diritti negati ai consumatori. Si attende<br />

ancora l’esito per le altre due richieste<br />

d’azione collettiva: quella<br />

sull’ipotesi di cartello nelle tariffe dei<br />

traghetti in viaggio per la Sardegna e<br />

quella sull’interruzione di servizio<br />

pubblico da parte della RAI nei confronti<br />

dei telespettatori paganti <strong>il</strong> canone<br />

di abbonamento. Ora la parola<br />

torna al Tribunale di Torino che dovrà<br />

decidere i tempi e le modalità per<br />

pubblicizzare l’azione e per attuare<br />

la raccolta delle adesioni. Nel<br />

frattempo, possono comp<strong>il</strong>are<br />

<strong>il</strong> documento di pre-adesione<br />

alla class action sul sito<br />

www.altroconsumo.it tutti i<br />

consumatori interessati, titolari<br />

di un conto corrente privo<br />

di fido presso la Banca Intesa<br />

Sanpaolo, i quali passando<br />

«in rosso» abbiano subito<br />

l’applicazione di voci di spesa,<br />

come la «Commissione per<br />

scoperto di conto» dopo <strong>il</strong> 15<br />

agosto del 2009. Aumentano<br />

nel frattempo le richieste alla<br />

stessa banca di rimborso degli<br />

interessi sugli interessi da essa<br />

indebitamente sottratti ai<br />

conti correnti e configuranti<br />

anatocismo. (Elis. Man.)


RetRospecchio<br />

SELEX Elsag: tutte<br />

le novità presentate<br />

alla fiera delle Poste<br />

La SELEX Elsag, società della Finmeccanica,<br />

ha presentato alla Post-<br />

Expo dedicata al settore postale e dei<br />

corrieri e svoltasi a fine settembre a<br />

Stoccarda un’ampia offerta di sistemi<br />

e applicazioni software dedicati all’automazione<br />

postale, tra cui smistatrici<br />

cross-belt multisize vertical e<br />

multi parcel handling, soluzioni innovative<br />

per operatori postali, corrieri<br />

e per la logistica, nonché un sistema<br />

di comunicazioni ibrido progettato<br />

per organizzazioni postali,<br />

agenzie di servizi e fornitori di servizi<br />

stampa in tutti i settori legati alla<br />

produzione ed elaborazione di posta<br />

ibrida e alla gestione delle comunicazioni.<br />

In uno spazio riservato alla sicurezza<br />

fisica e cibernetica sono stati<br />

presentati un video relativo al sistema<br />

di sorveglianza integrata S3I e<br />

una demo interattiva che mostra la<br />

piattaforma SELEX Elsag per la Cyber<br />

Security in azione per prevenire<br />

<strong>il</strong> rischio di un attentato terroristico<br />

Presentato a Roma<br />

<strong>il</strong> Calendario della<br />

Marina M<strong>il</strong>itare<br />

Presentato lo scorso mese nella biblioteca<br />

storica di Palazzo Marina a<br />

Roma alla presenza del Capo di Stato<br />

Maggiore della Marina Ammiraglio<br />

di Squadra Bruno Branciforte, <strong>il</strong><br />

calendario istituzionale 2012 della<br />

Marina M<strong>il</strong>itare è in vendita al pubblico,<br />

in tutto <strong>il</strong> territorio nazionale,<br />

dall’inizio di novembre insieme<br />

al quotidiano La Stampa e<br />

sul sito internet www.marinam<strong>il</strong>itarestore.it.<br />

Valido strumento<br />

di comunicazione per<br />

far conoscere la realtà odierna<br />

della Marina al grande pubblico,<br />

<strong>il</strong> calendario istituzionale<br />

vuole essere innanzitutto una<br />

vetrina delle innovazioni del<br />

settore. Formato da 12 tavole<br />

di grande impatto visivo, testimonia<br />

l’impegno della Marina<br />

nel mantenersi sempre al<br />

passo con i tempi e la sua capacità<br />

di assolvere i compiti<br />

istituzionali e le missioni in-<br />

ternazionali di pace e di soccorso<br />

alle popolazioni civ<strong>il</strong>i,<br />

evidenziando in particolare<br />

durante un evento. Inoltre nel corso<br />

della manifestazione la SELEX Elsag<br />

hs presentato un’analisi sul futuro<br />

delle Poste di fronte all’avvento delle<br />

nuove tecnologie; ha svolto un primo<br />

intervento diretto ad analizzare le sinergie<br />

possib<strong>il</strong>i tra operatori postali<br />

e tecnologie innovative e un secondo<br />

intervento sugli aspetti della sostenib<strong>il</strong>ità,<br />

dell’efficienza e della competitività.<br />

Da oltre trent’anni nell’ambito<br />

dell’automazione postale, la SELEX<br />

Elsag è oggi <strong>il</strong> fornitore di riferimento<br />

di Poste Italiane e uno dei maggiori<br />

operatori a livello mondiale. L’azienda<br />

offre un’ampia gamma di soluzioni<br />

e sistemi per coprire tutte le<br />

esigenze di automazione di un impianto<br />

di smistamento postale, fino<br />

Lo stand della SELEX Elsag al Post-Expo<br />

quella umanitaria ad Haiti in seguito<br />

al sisma del gennaio 2010. Le Scuole<br />

di strada di NPH, organizzazione<br />

umanitaria da 23 anni presente sull’isola<br />

e rappresentata in Italia dalla<br />

Fondazione Francesca Rava, assicurano<br />

ogni giorno a più di 7 m<strong>il</strong>a bambini<br />

nei quartieri più degradati di<br />

Port au Prince e nelle province più<br />

povere, acqua, cibo, vaccinazioni e<br />

cure mediche, che consentono loro di<br />

sopravvivere e di trascorrere la giornata<br />

in un luogo sicuro, con l’istruzione<br />

e la possib<strong>il</strong>ità di costruirsi un<br />

futuro lontano dalla strada. Presenti<br />

alla presentazione del calendario<br />

L’Ammiraglio di Squadra Bruno Branciforte,<br />

Capo di Stato Maggiore della Marina<br />

specchio<br />

economico<br />

61<br />

ad arrivare alla fornitura di sistemi<br />

«chiavi in mano» e ai servizi di manutenzione<br />

e di assistenza post-vendita.<br />

Recentemente l’azienda è stata<br />

protagonista di due notevoli successi:<br />

ha ottenuto infatti l’incarico di<br />

realizzare sia <strong>il</strong> nuovo centro di smistamento<br />

postale automatizzato per<br />

la città di Rostov sul Don, nella Federazione<br />

Russa, sia <strong>il</strong> sistema di smistamento<br />

pacchi della DHL di Carpiano,<br />

nei pressi di M<strong>il</strong>ano, <strong>il</strong> maggiore<br />

hub logistico italiano e tra i<br />

maggiori in Europa. Nata <strong>il</strong> primo<br />

giugno 2011 dall’unione delle attività<br />

della SELEX Communications e<br />

della ELSAG Datamat, la nuova società<br />

è ai primi posti nella progettazione<br />

e nello sv<strong>il</strong>uppo di sistemi, soluzioni<br />

e servizi hi-tech<br />

per i settori informatico,<br />

delle comunicazioni, sicurezza,telecomunicazioni<br />

per la difesa e professionali,<br />

automazione,<br />

logistica e mob<strong>il</strong>ità, avionica.<br />

Ha uffici e stab<strong>il</strong>imenti<br />

in Italia, Gran Bretagna,<br />

Stati Uniti, Germania,<br />

Turchia, Russia e<br />

Romania e impiega circa<br />

7.400 addetti in tutto <strong>il</strong><br />

mondo.<br />

istituzionale <strong>il</strong> presidente e <strong>il</strong> testimonial<br />

della Fondazione rispettivamente<br />

Mariavittoria Rava e Andrea<br />

Pellizzari. A quasi due anni dall’operazione<br />

umanitaria della portaerei<br />

Cavour ad Haiti, la Marina M<strong>il</strong>itare<br />

Italiana continua ad essere solidale<br />

con la popolazione haitiana attraverso<br />

un progetto di solidarietà realizzato<br />

con la ditta PLG concessionaria<br />

dei marchi della Forza Armata, che<br />

destinerà gli ut<strong>il</strong>i della vendita del<br />

calendario al programma f<strong>il</strong>antropico.<br />

Alla presenza del contrammiraglio<br />

Roberto Camerini lo scorso mese<br />

è stato presentato anche, nel Circolo<br />

della Marina M<strong>il</strong>itare di Roma, <strong>il</strong> libro<br />

di Sergio Valzania «U-Boot. Storie<br />

di uomini e di sommergib<strong>il</strong>i nella<br />

seconda guerra mondiale». È <strong>il</strong> racconto<br />

della costruzione e dell’impiego<br />

da parte della Germania, durante<br />

la seconda guerra mondiale, di oltre<br />

1.100 sommergib<strong>il</strong>i, più di 750 dei<br />

quali affondati dagli alleati. Si calcola<br />

che dei circa 50 m<strong>il</strong>a uomini imbarcati<br />

sugli U-boot solo 6 m<strong>il</strong>a siano sopravvissuti<br />

alla guerra. Valzania racconta<br />

la tragica sconfitta della marina<br />

tedesca nella celebre battaglia dell’Atlantico,<br />

una lotta che durò quasi 5<br />

anni, e ricostruisce gli aspetti m<strong>il</strong>itari,<br />

le caratteristiche tecniche e le terrib<strong>il</strong>i<br />

condizioni in cui vissero migliaia<br />

di giovanissimi tedeschi all’interno<br />

dei sommergib<strong>il</strong>i. (Elis. Man.)


62<br />

specchio<br />

economico<br />

26 sottostazioni<br />

elettriche dell’Imesa<br />

in Indonesia<br />

Società del Gruppo Schiavoni operante<br />

nel campo delle costruzioni<br />

elettromeccaniche, l’Imesa ha completato<br />

a Karimun, isola dell’arcipelago<br />

indonesiano, la fornitura di 26<br />

sottostazioni che garantiranno energia<br />

elettrica al nuovo cantiere della<br />

Saipem, destinato alla costruzione di<br />

infrastrutture e condotte di grandi<br />

dimensioni nel settore del petrolio e<br />

del gas. Si tratta di una commessa da<br />

2,2 m<strong>il</strong>ioni di euro che l’Imesa ha acquisito<br />

grazie alla vasta esperienza<br />

nel settore e alla consolidata collaborazione<br />

con la Saipem. «Un progetto<br />

estremamente complesso<br />

viste le dimensioni<br />

del cantiere<br />

che si estende per<br />

ben 920 m<strong>il</strong>a metri<br />

quadrati; per garantire<br />

energia elettrica<br />

a tutta l’area abbiamo<br />

fornito 20 stazioni<br />

fisse e 6 cabine<br />

mob<strong>il</strong>i che consentiranno<br />

la dislocazione<br />

dell’energia nelle<br />

La Reguitti lancia<br />

maniglie antigermi<br />

super-igieniche<br />

Produttrice di maniglie e di accessori,<br />

la Reguitti ha lanciato la prima<br />

gamma di prodotti con protezione<br />

antibatterica battezzata Antigerm,<br />

che, oltre a prevenire e combattere <strong>il</strong><br />

proliferare di batteri, è in grado di<br />

soddisfare i desideri di ogni cliente<br />

unendo st<strong>il</strong>e e igiene in un unico<br />

complemento. Il trattamento usato si<br />

basa sul lento r<strong>il</strong>ascio di ioni di argento<br />

che impediscono lo sv<strong>il</strong>uppo di<br />

virus e batteri. Sicuri per l’uomo, gli<br />

ioni d’argento penetrano attraverso<br />

le pareti dell’organismo microbico<br />

bloccando sia la riproduzione sia la<br />

respirazione della cellula. Considerato<br />

altamente efficace subito dopo<br />

l’applicazione, <strong>il</strong> processo elimina in<br />

pochi minuti oltre 650 specie diverse<br />

di batteri, virus, muffe, alghe e funghi<br />

tra cui anche Legionella, MRSA,<br />

Escherichia Coli e Salmonella, riducendo<br />

di oltre <strong>il</strong> 99 per cento la presenza<br />

di microrganismi dannosi sulla<br />

superficie. Secondo la fabbrica, le<br />

maniglie Antigerm mantengono la<br />

diverse zone del cantiere, secondo le<br />

necessità», spiega Giampiero Schiavoni,<br />

presidente dell’Imesa. Le cabine<br />

mob<strong>il</strong>i costituiscono una caratteristica<br />

dell’Imesa: sono container fac<strong>il</strong>mente<br />

trasportab<strong>il</strong>i che contengono<br />

tutti gli apparati tecnici necessari per<br />

fornire energia elettrica in ogni condizione<br />

rispondendo a specifiche caratteristiche<br />

anche ambientali. Tali<br />

cabine elettriche containerizzate sono<br />

state impiegate con successo in<br />

numerosi progetti tra cui la realizzazione<br />

da parte dell’Impreg<strong>il</strong>o di gallerie<br />

per la rete stradale in Venezuela,<br />

la distribuzione di energia primaria<br />

in Italia e Romania da parte dell’Enel,<br />

la trivellazione dei pozzi petroliferi<br />

in Kazakistan da parte della<br />

Saipem. Nel cantiere di Karimun l’Imesa<br />

è ora impegnata nell’installazione<br />

e connessione delle stazioni<br />

elettriche, che si concluderà entro<br />

La sede dell’Imesa a Jesi<br />

loro azione antibatterica 24 ore al<br />

giorno, 7 giorni su 7, proteggendo dal<br />

contagio e dal diffondersi di infezioni<br />

e malattie. Indicate per i luoghi, pubblici<br />

e privati, nei quali l’igiene è un<br />

requisito fondamentale come as<strong>il</strong>i nido,<br />

scuole, cucine, mense, ospedali,<br />

impianti sportivi e case di cura, l’Antigerm<br />

rende la casa un luogo sano.<br />

La Reguitti fabbrica un’ampia scelta<br />

di maniglie dal design classico o moderno,<br />

e la finitura Antigerm è applicab<strong>il</strong>e<br />

a richiesta a qualsiasi maniglia,<br />

complemento ed accessorio.<br />

Maniglia Reguitti Antigerm<br />

RetRospecchio<br />

Ecolight, aumentano<br />

gli elettrodomestici<br />

usati e recuperati<br />

Consorzio che raccoglie quasi 1.500<br />

aziende operanti nella gestione di rifiuti<br />

elettronici, p<strong>il</strong>e e accumulatori,<br />

l’Ecolight ha presentato <strong>il</strong> primo rapporto<br />

sull’attività. «Al termine di un<br />

2010 che ha visto 4 ch<strong>il</strong>ogrammi di rifiuti<br />

elettronici raccolti in media per<br />

abitante, è necessario insistere sulla<br />

sensib<strong>il</strong>izzazione dei cittadini perché<br />

solo con l’apporto di tutti è possib<strong>il</strong>e<br />

migliorare i risultati», sostiene <strong>il</strong> presidente<br />

Walter Camarda. La raccolta<br />

nell’ultimo anno ha registrato un incremento<br />

di circa <strong>il</strong> 30 per cento rispetto<br />

al 2009; l’Ecolight ha superato<br />

le 23 m<strong>il</strong>a tonnellate, affermandosi<br />

come punto di riferimento per <strong>il</strong> raggruppamento<br />

che comprende piccoli<br />

elettrodomestici, elettronica di consumo,<br />

computer e cellulari. «Non<br />

sempre questi sono considerati rifiuti<br />

speciali che devono seguire un preciso<br />

iter; <strong>il</strong> sistema di consegnare al rivenditore<br />

l’elettrodomestico vecchio<br />

all’acquisto del nuovo è partito a r<strong>il</strong>ento<br />

per la scarsa informazione dei<br />

cittadini», spiega <strong>il</strong> direttore generale<br />

Giancarlo Dezio.<br />

Vimercate: bicicletta<br />

abbinata ai<br />

pannelli fotovoltaici<br />

Progettata e realizzata dalle aziende<br />

del distretto tecnologico di Vimercate,<br />

la bicicletta abbinata a pannelli<br />

fotovoltaici e controlli on-line<br />

rivoluziona <strong>il</strong> trasporto pubblico nella<br />

cittadina. È un sistema di bike sharing<br />

elettrico a pedalata assistita<br />

ideato dall’assessore al Trasporto<br />

Francesco Giordano della Provincia<br />

di Monza e Brianza. I pannelli fotovoltaici<br />

sono installati sulle bici-stazioni<br />

situate presso l’autostazione,<br />

l’ospedale e <strong>il</strong> centro direzionale delle<br />

Torri Bianche, per alimentare le<br />

batterie presenti nelle biciclette. Attraverso<br />

un software in rete, si possono<br />

controllare tutti gli spostamenti<br />

delle biciclette pubbliche e prenotare<br />

on-line <strong>il</strong> mezzo con tessere nominative<br />

r<strong>il</strong>asciate dal Comune. «Il funzionamento<br />

è molto semplice, ben<br />

più complessa è la caratterizzazione<br />

tecnologica», spiega Giacomo Piccini,<br />

direttore generale del distretto. Il<br />

sistema punta a consolidare l’uso<br />

della bici negli spostamenti tra casa e


64 specchio<br />

economico<br />

Turbina Leitwind<br />

dietro la Statua<br />

della Libertà<br />

Azienda del Gruppo altoatesino<br />

Leitner specializzato nel settore eolico<br />

e ai primi posti nel mondo negli<br />

impianti di trasporto a fune, la<br />

Leitwind installerà entro l’anno <strong>il</strong><br />

suo primo impianto «a stelle e strisce»<br />

a sud di Manhattan,<br />

alle spalle della Statua<br />

della Libertà. La turbina<br />

è stata commissionata<br />

dal Comune di Bayonne<br />

nello Stato del New Jersey,<br />

e fa parte di una<br />

commessa dell’importo<br />

di 3 m<strong>il</strong>ioni di dollari;<br />

l’azienda, che nel 2010<br />

ha registrato un fatturato<br />

consolidato di 700 m<strong>il</strong>ioni<br />

di euro, punta quest’anno<br />

ad aumentarlo<br />

del 50 per cento. «Installeremo<br />

un impianto da<br />

un megawatt e mezzo,<br />

Gruppo FS: primo<br />

semestre in attivo,<br />

così pare <strong>il</strong> secondo<br />

I risultati conseguiti nel primo semestre<br />

dell’anno in corso dal Gruppo<br />

Ferrovie dello Stato Italiane hanno<br />

confermato l’andamento positivo registrato<br />

negli ultimi anni ed hanno<br />

rafforzato le previsioni di un incremento<br />

anche alla fine del 2011. La relazione<br />

finanziaria semestrale approvata<br />

recentemente dal Consiglio di<br />

amministrazione registra un margine<br />

lordo operativo di 841 m<strong>il</strong>ioni di euro,<br />

in crescita del 7,7 per cento rispetto<br />

ai 781 m<strong>il</strong>ioni dell’analogo<br />

periodo<br />

del 2010. Tale favorevole<br />

andamento<br />

deriva dall’aumento<br />

dei ricavi operativi<br />

dovuto soprattutto<br />

al segmento viaggiatori<br />

e in particolare<br />

a quello dell’Alta<br />

Velocità, nonché<br />

al comparto delle<br />

merci. Il risultato<br />

netto semestrale è<br />

stato di 90 m<strong>il</strong>ioni di<br />

euro rispetto ai 34<br />

m<strong>il</strong>ioni del 30 giugno<br />

2010. Positivi i<br />

risultati di entrambe<br />

alto circa 120 metri, capace di produrre<br />

annualmente 3,3 gigawatt di<br />

energia elettrica che alimenteranno<br />

l’adiacente depuratore Oak Street<br />

Pumping Station. La municipalità di<br />

Bayonne potrà ottenere un risparmio<br />

energetico annuo di 175 m<strong>il</strong>a dollari<br />

e significativi introiti derivanti dalla<br />

vendita di energia in esubero», ha<br />

spiegato l’amministratore delegato<br />

Anton Seeber. Al primo, seguiranno<br />

altri impianti. L’incarico rientra nelle<br />

iniziative che lo Stato del New Jersey<br />

sta attuando per raggiungere entro <strong>il</strong><br />

New York, la Statua della Libertà<br />

le due maggiori società del Gruppo,<br />

Trenitalia e RFT ossia Rete Ferroviaria<br />

Italiana. Trenitalia, in particolare,<br />

ha registrato risultati in forte crescita<br />

rispetto al primo semestre 2010, ed<br />

ha visto per la prima volta chiudere<br />

la semestrale in attivo, con un ut<strong>il</strong>e<br />

netto ammontante a 32 m<strong>il</strong>ioni di euro<br />

rispetto alla perdita di altrettanti<br />

m<strong>il</strong>ioni registratasi al 30 giugno del<br />

2010. Anche Rete Ferroviaria Italiana<br />

ha contribuito ai positivi risultati del<br />

Gruppo: ha chiuso infatti <strong>il</strong> primo semestre<br />

con un risultato netto di 64<br />

m<strong>il</strong>ioni di euro rispetto ai 43 m<strong>il</strong>ioni<br />

di fine giugno 2010. Dopo <strong>il</strong> successo<br />

delle iniziative promozionali attuate<br />

nel corso dell’estate, intitolate rispettivamente<br />

«Sabato Italiano» e «Cartafreccia<br />

Day», Trenitalia ha messo a<br />

Il treno Frecciarossa di Trenitalia<br />

RetRospecchio<br />

2030 <strong>il</strong> 30 per cento della produzione<br />

da fonti rinnovab<strong>il</strong>i. La Leitwind è<br />

l’unico produttore italiano esistente<br />

di classe megawatt. Negli Usa gli investimenti<br />

nel settore eolico nel 2010<br />

si sono attestati sui 7 m<strong>il</strong>iardi di dollari,<br />

destinati a raddoppiare entro <strong>il</strong><br />

2015. Anche a livello mondiale l’eolico<br />

sta conoscendo progressi impressionanti:<br />

215 i gigawatt già installati,<br />

di cui 18,4 nel primo semestre del<br />

2011, <strong>il</strong> 15 per cento in più rispetto al<br />

primo semestre 2010. Secondo l’Associazione<br />

dell’energia eolica mondiale,<br />

entro l’anno i gigawatt impiantati<br />

saliranno a 43,9. In tutto saranno<br />

240,5, in grado di coprire <strong>il</strong> 3 per cento<br />

della domanda planetaria di energia<br />

elettrica. «La commessa ricevuta<br />

dalla Leitwind avrà un consistente<br />

effetto positivo per l’intero Gruppo<br />

che recentemente negli Stati Uniti,<br />

precisamente nella città di New<br />

York, ha portato a termine i lavori<br />

per la funivia Roosevelt Island<br />

Tramway», aggiunge Anton Seeber.<br />

Grazie anche all’ulteriore espansione<br />

in corso negli Stati Uniti, <strong>il</strong> Gruppo<br />

Leitner prevede di portare <strong>il</strong> fatturato<br />

consolidato 2011 a superare la soglia<br />

degli 800 m<strong>il</strong>ioni di euro. (Elis.<br />

disposizione dei viaggiatori fino al<br />

10 dicembre prossimo altre migliaia<br />

di posti per spostarsi in treno in tutta<br />

Italia con <strong>il</strong> 50 per cento di risparmio.<br />

«Sabato Italiano» permette, in sostanza,<br />

di viaggiare in due persone al<br />

prezzo di una, ossia pagando un solo<br />

biglietto base intero. L’offerta è valida<br />

sia in prima che in seconda classe<br />

su tutti i treni nazionali e sulle tratte<br />

italiane dei convogli internazionali,<br />

fino ad esaurimento dei posti disponib<strong>il</strong>i.<br />

Per i soci del Cartafreccia, invece,<br />

continua <strong>il</strong> «CartaFreccia Day»<br />

che consente ad ogni titolare di acquistare<br />

biglietti a metà prezzo per i<br />

viaggi effettuati <strong>il</strong> sabato, accumulando<br />

nello stesso tempo, punti per<br />

vincere omaggi e premi. Grazie a<br />

«Sabato Italiano» e a «Cartafreccia<br />

Day», <strong>il</strong> sabato si può viaggiare in<br />

Alta Velocità tra Roma e M<strong>il</strong>ano a<br />

45,50 euro. Un biglietto Roma-Venezia<br />

costa 38 euro, uno Venezia-Bologna<br />

14,50 euro, un M<strong>il</strong>ano-Torino 16<br />

euro. Si può andare da Roma a Lecce<br />

pagando solo 31,50 euro, e da Salerno<br />

a Firenze con 36,50 euro. Le due<br />

offerte sono valide per partenze fino<br />

al 10 dicembre prossimo, e i biglietti<br />

possono essere acquistati fino al<br />

giorno prima del viaggio entrando<br />

nel sito internet Trenitalia.com, oppure<br />

rivolgendosi alle biglietterie<br />

delle stazioni, alle agenzie di viaggio,<br />

al numero telefonico 892.021 corrispondente<br />

al call center della società,<br />

oppure rivolgendosi alle biglietterie<br />

self service. (Elis. Man.)


RetRospecchio<br />

Istituto Mario Negri,<br />

inaugurato <strong>il</strong> Centro<br />

Anna Maria Astori<br />

Nella ricorrenza del suo 50esimo<br />

anno dalla fondazione, l’Istituto di Ricerche<br />

Farmacologiche Mario Negri<br />

ha inaugurato la nuova sede di Bergamo.<br />

Situato nel Parco scientifico tecnologico<br />

K<strong>il</strong>ometro Rosso, un contesto<br />

nato per valorizzare<br />

l’innovazione e la<br />

multisettorialità, <strong>il</strong><br />

Centro è stato intitolato<br />

ad Anna Maria<br />

Astori, <strong>il</strong> cui generoso<br />

lascito ha permesso di<br />

avviarne la realizzazione.<br />

«La nuova sede è<br />

stata concepita per <strong>il</strong><br />

futuro e per i giovani,<br />

per quelli che già lavorano<br />

con noi nei campi<br />

più avanzati della medicina<br />

e per tutti quelli<br />

che nei prossimi anni<br />

vorranno dedicarsi alla<br />

Tetto fotovoltaico<br />

Solon sull’interporto<br />

di Padova<br />

Inaugurato <strong>il</strong> mese scorso, <strong>il</strong> tetto<br />

fotovoltaico più grande d’Italia conta<br />

12,3 m<strong>il</strong>ioni di watt installati su 18<br />

edifici e 7 pens<strong>il</strong>ine adibite a parcheggio<br />

dell’Interporto di Padova. Realizzato<br />

dalla Solon, azienda italiana dell’omonimo<br />

Gruppo berlinese operante<br />

in Italia nella produzione di moduli<br />

e sistemi fotovoltaici, l’impianto<br />

produce energia che immette in rete:<br />

la potenza prodotta è tale che potrà<br />

dare energia elettrica a circa 4 m<strong>il</strong>a famiglie.<br />

Il cliente è l’Interporto Solare,<br />

società partecipata pariteticamente da<br />

Orizzonte-Fondo Sistema<br />

Infrastrutture<br />

e Fondaco-Fondo<br />

PPP Italia, che detengono<br />

<strong>il</strong> 90 per<br />

cento delle quote,<br />

dalla Sinloc per <strong>il</strong> 6 e<br />

da Solon per <strong>il</strong> 4 per<br />

cento. «Siamo soddisfatti<br />

per l’investimento<br />

di 50 m<strong>il</strong>ioni<br />

di euro, ripagato<br />

dalle ottime prestazioni<br />

dell’impianto<br />

che nei primi mesi<br />

ha già prodotto ben<br />

più di quanto garan-<br />

ricerca», ha spiegato Giuseppe Remuzzi,<br />

coordinatore delle ricerche. Il<br />

Centro Astori è dotato di strutture e<br />

apparecchiature d’avanguardia, come<br />

<strong>il</strong> microscopio elettronico a trasmissione<br />

e a scansione per studiare<br />

l’ultrastruttura dei tessuti sia in bi che<br />

in tridimensione, un microdissettore<br />

laser per isolare e analizzare singole<br />

cellule, numerose stanze ster<strong>il</strong>i per<br />

colture cellulari, laboratori per studi<br />

di biologia cellulare e molecolare dotati<br />

di strumenti di ultima generazio-<br />

Il Centro Anna Maria Astori dell’Istituto Mario Negri<br />

tito dalla Solon», spiega Giuseppe<br />

D’Agostino, presidente di Interporto<br />

Solare. L’impianto rappresenta <strong>il</strong> futuro<br />

possib<strong>il</strong>e del fotovoltaico non solo<br />

per le dimensioni record, ma soprattutto<br />

per la tipologia. «Sfruttare<br />

tetti di edifici e capannoni significa<br />

realizzare impianti ad impatto ambientale<br />

zero, occupando superfici altrimenti<br />

inut<strong>il</strong>izzate», ha detto Em<strong>il</strong>iano<br />

Pizzini, amministratore delegato<br />

di Solon. Sono stati usati moduli<br />

realizzati nello stab<strong>il</strong>imento di Carmignano<br />

di Brenta, vicino Padova, secondo<br />

<strong>il</strong> criterio di produzione e consumo<br />

in loco. «La realizzazione di<br />

questo grande impianto fotovoltaico<br />

pone a disposizione del tessuto produttivo<br />

infrastrutture sostenib<strong>il</strong>i per <strong>il</strong><br />

trasporto e la logistica», afferma Sergio<br />

Giordani, presidente dell’Interporto<br />

Padova.<br />

Il tetto fotovoltaico sull’Interporto di Padova<br />

specchio<br />

economico<br />

Un documentario<br />

su Karamitev alla<br />

Casa del Cinema<br />

65<br />

ne per l’analisi del Dna e dell’Rna, apparecchi<br />

per dosaggi farmacologici.<br />

Sono dotazioni indispensab<strong>il</strong>i per<br />

confrontarsi con l’ambiente scientifico<br />

internazionale e per mantenere i livelli<br />

raggiunti in oltre 25 anni di attività.<br />

Nato con l’obiettivo di unire ricerca<br />

sperimentale e clinica, l’Istituto, fondato<br />

e diretto dal prof. S<strong>il</strong>vio Garattini,<br />

è attivo a Bergamo dal 1984, svolgendo<br />

attività di ricerca nei campi di<br />

malattie renali, diabete, immunologia,<br />

trapianti d’organo, farmacologia<br />

clinica, medicina molecolare e rigenerativa,<br />

bioingegneria e di alcuni<br />

aspetti delle malattie tumorali. Oltre<br />

all’attività di ricerca sono attivi programmi<br />

di formazione di ricercatore<br />

per giovani che hanno coinvolto negli<br />

anni circa 600 giovani tra diplomati e<br />

laureati, infermieri professionali e<br />

studenti in dottorato di ricerca. Oggi<br />

<strong>il</strong> Centro occupa circa 100 persone e i<br />

suoi ricercatori vantano 1.455 pubblicazioni<br />

in riviste scientifiche internazionali,<br />

1.900 comunicazioni in convegni<br />

nazionali e internazionali e 985<br />

convegni organizzati ai quali hanno<br />

partecipato scienziati e medici di tutto<br />

<strong>il</strong> mondo.<br />

Si intitola «La rievocazione di un<br />

mito» la presentazione, in programma<br />

sabato 19 novembre alle ore 17,30<br />

nella Casa del Cinema all’interno di<br />

V<strong>il</strong>la Borghese a Roma, di un documentario<br />

sulla vita del «Mastroianni<br />

bulgaro», come fu definito l’attore<br />

bulgaro Apostol Karamitev che, in<br />

riconoscimento dei suoi meriti, ottenne<br />

<strong>il</strong> Premio cinematografico più<br />

significativo del suo Paese. Apostol<br />

Karamitev è scomparso 37 anni fa lasciando<br />

un grande rimpianto nei<br />

pubblici cinematografici che lo ricordano<br />

tuttora per <strong>il</strong> fascino che emanava,<br />

per la bravura ma anche per la<br />

sensib<strong>il</strong>ità e l’umanità nonostante <strong>il</strong><br />

diffic<strong>il</strong>e periodo in cui visse ed operò<br />

in Bulgaria. Suo figlio Max Freeman,<br />

che ha seguito la sua strada diventando<br />

un apprezzato attore e regista<br />

e operando nel cinema americano, e<br />

che vive infatti a Los Angeles , ha dedicato<br />

al grande Karamitev <strong>il</strong> documentario<br />

<strong>il</strong>lustrandone la vita e, tra<br />

l’altro, la sua frequenza in Bulgaria<br />

di una scuola italiana, che lo fece affezionare<br />

alla storia e alla civ<strong>il</strong>tà italiana;<br />

anche questo gli consentì di<br />

creare nel proprio Paese un nuovo<br />

metodo di espressione artistica.


66 specchio<br />

economico<br />

Gamenet e la lotta<br />

contro le barriere<br />

architettoniche<br />

Concessionaria dell’Azienda Autonoma<br />

Monopoli di Stato per <strong>il</strong> Gioco<br />

Pubblico, la società Gamenet ha sostenuto<br />

anche quest’anno <strong>il</strong> Fiabaday,<br />

Giornata nazionale per l’abbattimento<br />

delle barriere architettoniche<br />

svoltasi a Roma lo scorso ottobre<br />

2011. Giunta quest’anno alla nona<br />

edizione, l’iniziativa , sotto l’Alto Patronato<br />

del Presidente<br />

della Repubblica, si è<br />

protratta per l’intero<br />

mese con manifestazioni<br />

ed eventi organizzati<br />

in tutto <strong>il</strong> territorio nazionale.<br />

È stato scelto lo<br />

slogan «Un mondo senza<br />

barriere è possib<strong>il</strong>e!<br />

Costruiamolo con la Total<br />

Quality» per ricordare<br />

l’importanza di un<br />

ambiente di vita a qualità<br />

totale, fruib<strong>il</strong>e da<br />

tutti come garanzia di<br />

pari opportunità. Gamenet<br />

ha confermato in<br />

tal modo <strong>il</strong> proprio impegno<br />

etico e sociale già<br />

espresso con <strong>il</strong> sostegno<br />

offerto a Telethon o a<br />

Abbott Italia: biotech,<br />

un’industria<br />

in continua crescita<br />

Fare <strong>il</strong> punto sulla medicina del futuro<br />

e in particolare su aree terapeutiche<br />

quali nefrologia, virologia, oncologia,<br />

tecnologie cardiovascolari,<br />

sv<strong>il</strong>uppare biotecnologie in diversi<br />

campi, produrre nuovi farmaci, creare<br />

collaborazioni con la comunità<br />

scientifica: questi gli obiettivi<br />

di un convegno organizzato<br />

dall’Abbott cui hanno partecipato,<br />

lo scorso mese a Roma,<br />

i massimi esponenti del<br />

mondo istituzionale, della<br />

Salute e delle Università.<br />

«Nell’attuale contesto economico<br />

ci è sembrato doveroso<br />

promuovere un dibattito su<br />

come continuare ad attrarre<br />

investimenti in Italia. Il settore<br />

della salute, che sta all’avanguardianell’innovazione<br />

con elevato valore sociale<br />

oltreché economico,<br />

merita una chiara program-<br />

manifestazioni quali 2Africa, organizzata<br />

in collaborazione con l’Associazione<br />

Amicus Onlus a sostegno<br />

dei giovani africani. Gamenet è uno<br />

dei maggiori concessionari dell’AAMS<br />

per <strong>il</strong> gioco lecito e rappresenta<br />

un’azienda tra le più complete<br />

del settore. Il portafoglio di giochi da<br />

essa offerti comprende Slot, Videolottery,<br />

scommesse sportive e gaming<br />

on line. Gamenet gestisce una rete<br />

che controlla più di 60 m<strong>il</strong>a apparecchi<br />

tra Slot e Videolottery, collegati in<br />

tempo reale in oltre 20 m<strong>il</strong>a esercizi<br />

pubblici in tutta Italia; gestisce inoltre<br />

la rete delle scommesse sportive e dei<br />

giochi online. (Elis. Man.)<br />

Le nuove videolottery<br />

mazione e specifici incentivi in un<br />

contesto di certezza delle regole.<br />

L’Abbott in Italia ritiene che vi siano<br />

gli elementi per farlo con successo,<br />

ma è necessario che tutti gli attori in<br />

questo campo facciano la propria<br />

parte», ha spiegato Fabrizio Greco,<br />

amministratore delegato della società<br />

in Italia. Il calo di produttività<br />

nella ricerca non può essere vinto<br />

con le sole risorse interne di un’azienda,<br />

occorre individuare nuovi<br />

partner esterni e nuovi modelli di<br />

sv<strong>il</strong>uppo. «Esiste in Italia un’indu-<br />

La sede dell’Abbott Italia a Campoverde di Apr<strong>il</strong>ia<br />

RetRospecchio<br />

Gasparini Industries<br />

apre a tutti le porte<br />

dello stab<strong>il</strong>imento<br />

Azienda meccanica con sede ad<br />

Istrana, alle porte di Treviso, la Gasparini<br />

Industries per la prima volta<br />

ha aperto le porte della produzione a<br />

chiunque desiderasse vedere cos’è<br />

diventata negli anni: lo scorso ottobre<br />

ha inaugurato <strong>il</strong> suo primo open<br />

house con porte aperte a tutti su un<br />

singolare scenario e con un ricco programma:<br />

l’iniziativa si è svolta su un<br />

palco all’interno dello stab<strong>il</strong>imento<br />

per dar modo agli invitati di «annusare»<br />

l’odore tipico dell’officina meccanica.<br />

Tre le relazioni a presentazione<br />

delle scelte strategiche e del piano<br />

industriale dell’azienda: quella dell’amministratore<br />

delegato Simone<br />

Ferrari, del direttore del Marketing e<br />

Vendite Frank Heyerick, del direttore<br />

della Ricerca e Sv<strong>il</strong>uppo Nicola<br />

Florian. Poche parole, solo l’indispensab<strong>il</strong>e,<br />

prima della cerimonia di<br />

«unve<strong>il</strong>ing», ossia «svelatura», nella<br />

quale è stato tolto <strong>il</strong> drappo che copriva<br />

tre prodotti «fiori all’occhiello»<br />

dell’azienda: la nuova cesoia Gasparini,<br />

la numero uno nel mondo, la<br />

nuova pressa piegatrice e <strong>il</strong> nuovo<br />

plasma, riconosciuti tra i migliori<br />

prodotti in commercio. (Elis. Man.)<br />

stria capace di produrre innovazione,<br />

impresa e occupazione, e che nei<br />

prossimi anni dovrà sostenere <strong>il</strong> r<strong>il</strong>ancio<br />

competitivo del Paese; è <strong>il</strong> biotech.<br />

Nonostante la diffic<strong>il</strong>e congiuntura,<br />

in Italia è in continua crescita e<br />

rappresenta una solida attività industriale<br />

in vari campi», ha detto Alessandro<br />

Sidoli, presidente dell’Assobiotec.<br />

L’Italia è <strong>il</strong> terzo Paese in Europa<br />

per numero di imprese del settore,<br />

le quali, prevalentemente piccole<br />

ma innovative, hanno notevoli capacità<br />

di far fruttare gli investimenti<br />

e contano su competenze molto specialistiche.<br />

L’Abbott ha in corso oltre<br />

350 studi clinici con 7 m<strong>il</strong>a scienziati<br />

impegnati in 25 centri di ricerca nel<br />

mondo; nel 2010 ha investito 3,7 m<strong>il</strong>iardi<br />

di dollari in ricerca. In Italia ha<br />

in corso 40 studi su farmaci in oltre<br />

130 centri pubblici e privati. Fu fondata<br />

nel 1888 da Wallace C. Abbott,<br />

ha sede a Chicago, è presente in 130<br />

Paesi, nel 2010 ha fatturato 35,2 m<strong>il</strong>iardi<br />

di dollari e destinato 3,7 m<strong>il</strong>iardi<br />

allo sv<strong>il</strong>uppo; conta 90 m<strong>il</strong>a dipendenti.<br />

Costituita nel 1949, l’Abbott<br />

Italia impiega più di 2 m<strong>il</strong>a persone,<br />

ha sede centrale a Campoverde di<br />

Apr<strong>il</strong>ia e sedi a Roma, Grugliasco e


la massIma onoRIFIcenza FRancese<br />

la leGIon<br />

d’onoRe<br />

a louIs<br />

GodaRt<br />

conseGnata nel coRso dI un’austeRa<br />

ceRImonIa, svoltasI nel Palazzo<br />

FaRnese a Roma, dall’ambascIatoRe<br />

dI FRancIa PResso Il GoveRno<br />

ItalIano Jean maRc de la sablIèRe<br />

N<br />

ato in Belgio ma «a meno di un<br />

ch<strong>il</strong>ometro dalla Francia» come<br />

tiene a precisare egli stesso,<br />

approdato in Italia 44 anni or sono, dopo<br />

aver lavorato per oltre 30 anni nell’Università<br />

Federico II di Napoli, 10 anni fa <strong>il</strong><br />

professor Louis Godart passò al servizio<br />

del Presidente della Repubblica italiano.<br />

Da allora <strong>il</strong> Quirinale, la fastosa residenza<br />

che fu prima dei Papi poi dei Reali d’Italia<br />

ed ora del Capo dello Stato italiano,<br />

più che <strong>il</strong> suo luogo di lavoro è quasi la<br />

«sua casa» per l’amore, la passione, l’impegno,<br />

la competenza e la cultura che egli<br />

pone nella conservazione e nella valorizzazione<br />

dell’ingente patrimonio artistico<br />

e architettonico che essa contiene.<br />

Tanto che a fine ottobre, in un’altra aristocratica<br />

residenza romana, <strong>il</strong> prestigiosissimo<br />

Palazzo Farnese che ospita l’Ambasciata<br />

di Francia a Roma, Jean Marc de<br />

la Sablière, ambasciatore presso <strong>il</strong> Governo<br />

italiano, gli ha conferito <strong>il</strong> più alto<br />

riconoscimento del suo Paese, l’onorificenza<br />

di Cavaliere dell’Ordine della Légion<br />

d’Honneur. «Avendo avuto <strong>il</strong> priv<strong>il</strong>egio<br />

di essere stato testimone del suo arrivo<br />

a Roma e della sua intensa opera per<br />

promuovere la collaborazione tra i nostri<br />

due Paesi–l’ha così ringraziato <strong>il</strong> neo Cavaliere–,<br />

sono particolarmente felice di<br />

ricevere dalle sue mani <strong>il</strong> segno tangib<strong>il</strong>e<br />

dell’onore che mi fa la Francia».<br />

Dopo gli studi universitari in Belgio, a<br />

Lovanio e a Bruxelles, fu alla Sorbonne<br />

che Godart si specializzò in Archeologia<br />

e Storia a scuola dai grandi Maestri francesi<br />

Michel Lejeune, Pierre Demargne ed<br />

Henri van Effenterre; e nei cantieri dell’École<br />

Française di Atene nacque la sua<br />

passione di scoprire, sotto la patina lasciata<br />

dal tempo e dalle vicende storiche,<br />

le tracce del passato cadute nell’oblio.<br />

Nel corso della cerimonia Godart ha rievocato<br />

questo suo passato e <strong>il</strong>lustrato<br />

l’applicazione di questo metodo nelle ricerche<br />

compiute nel Palazzo del Quirinale,<br />

grazie alle quali ha scoperto «pagine<br />

intere della storia di questa favolosa residenza».<br />

«Voglio anche esprimere la mia<br />

profonda gratitudine all’Italia, mia patria<br />

di adozione, dove sono stato accolto<br />

a braccia aperte 44 anni orsono–ha continuato<br />

Godart–. È in questo meraviglioso<br />

Paese, a contatto con <strong>il</strong> Mediterraneo,<br />

con gli infiniti capolavori creati<br />

nei secoli dal popolo che ha saputo trasmettere<br />

all’Europa e al mondo <strong>il</strong> messaggio<br />

civ<strong>il</strong>izzatore del mondo classico,<br />

che ho svolto con passione <strong>il</strong> mio lavoro.<br />

La partecipazione a questa cerimonia<br />

di rappresentanti di alte cariche istituzionali<br />

e accademiche, di membri del<br />

Governo e del Parlamento mi onora<br />

grandemente e mi sprona a continuare a<br />

lavorare senza sosta per promuovere la<br />

cultura e la ricerca archeologica e storica,<br />

in uno spirito di fraterna collaborazione<br />

nazionale e internazionale».<br />

Il prof. Godart ha poi rivolto un saluto<br />

al senatore Emanuele Macaluso che, «insieme<br />

al Presidente della Repubblica<br />

Giorgio Napolitano e al nostro compianto<br />

amico Luciano Lama, mi ha insegnato<br />

che esiste un socialismo dal volto umano».<br />

Un saluto anche al giudice Ferdinando<br />

Imposimato, «la cui famiglia ha<br />

pagato un caro prezzo alla lotta che egli<br />

ha condotto contro la delinquenza organizzata».<br />

Pensando a loro ha citato i versi<br />

di Paul Verlaine: «La vie humble aux travaux<br />

ennuyeux et fac<strong>il</strong>es est une oeuvre<br />

de choix qui veut beaucoup d’amour».<br />

Infine ha espresso la propria riconoscenza<br />

agli ambasciatori di due Paesi che gli<br />

sono molto cari: la Grecia e Cipro: «In<br />

uno dei miei libri ho scritto questa dedica:<br />

All’isola di Minosse e a tutti coloro<br />

che a Creta mi hanno insegnato l’arte della<br />

vita. Oggi confesso che questa diffic<strong>il</strong>e<br />

arte l’ho imparata non soltanto a Creta<br />

ma in tutta la Grecia e a Cipro. Perciò, signori<br />

ambasciatori, sono profondamente<br />

grato ai vostri due Paesi». ■<br />

specchio<br />

economico<br />

Roma. Il Palazzo FaRnese, sede dell’ambascIata dI FRancIa PResso Il GoveRno ItalIano<br />

67<br />

Il prof. louIs Godart<br />

sotto: Jean Marc de la sablIère


70 specchio<br />

economico<br />

Q<br />

uando si parla di Difesa vengono<br />

in mente le quattro Forze<br />

Armate, quando si parla di<br />

Forze Armate viene in mente <strong>il</strong> m<strong>il</strong>itare<br />

operativo che in Afghanistan o imbarcato<br />

sulle rotte dell’Oceano Indiano o nei<br />

cieli compie <strong>il</strong> proprio dovere per salvaguardare<br />

la sicurezza nazionale e, quando<br />

richiesto, quella di altri Paesi. È un<br />

po’ come pensare al goleador in una<br />

squadra di calcio che però, per segnare <strong>il</strong><br />

gol della vittoria, ha bisogno di tutti gli<br />

altri 10 giocatori che lo sostengono, l’assistono<br />

e l’incoraggiano nel momento<br />

del bisogno. Così quindi, oltre alle quattro<br />

Forze Armate, nella Difesa entrano in<br />

gioco altre strutture tecnico-amministrative<br />

e nelle Forze Armate <strong>il</strong> soldato operativo<br />

viene sostenuto da altre figure che<br />

svolgono mansioni importantissime come<br />

la logistica, quindi i trasporti, le trasmissioni,<br />

la sanità, <strong>il</strong> confezionamento<br />

dei pasti, i servizi amministrativi ecc.<br />

E questi sono abbastanza noti. C’è un<br />

altro servizio all’interno delle Forze Armate<br />

poco conosciuto ma molto antico e<br />

importante: l’assistenza spirituale. Sembra<br />

che <strong>il</strong> primo ad aver sentito l’esigenza<br />

di provvedere all’assistenza spirituale<br />

dei m<strong>il</strong>itari sia stato l’imperatore Costantino<br />

che volle, presso ciascuna legione, i<br />

sacerdoti e una tenda per <strong>il</strong> culto divino.<br />

Per giungere a un periodo più vicino a<br />

noi, anche gli Stati preunitari avevano<br />

cappellani m<strong>il</strong>itari che si riunirono fino a<br />

raggiungere, nel 1865, <strong>il</strong> numero di 189<br />

nelle Forze Armate del Regno d’Italia.<br />

Dopo la presa di Roma nel 1870 e le leggi<br />

anticlericali, diminuirono sempre più<br />

fino a sparire nel 1878.<br />

Fu nel 1915 che <strong>il</strong> Generale Luigi Cadorna<br />

reintrodusse la figura del cappellano<br />

e furono arruolati 10 m<strong>il</strong>a preti soldati<br />

di cui 2.070 destinati ai corpi combattenti.<br />

Nello stesso anno <strong>il</strong> Governo italiano<br />

e la Santa Sede Apostolica si accordarono<br />

sull’istituzione della carica di Vescovo<br />

di Campo e della Curia Castrense<br />

e nel 1925 fu eretto l’Ordinariato M<strong>il</strong>itare<br />

per l’Italia, approvato dallo Stato italiano<br />

con la legge 417 del 1926 che istituiva<br />

un contingente<br />

permanente di cappellani<br />

in tempo di pace.<br />

La storia ha ancora<br />

tanto da raccontare ma<br />

i Cappellani di oggi<br />

sono impegnati nel<br />

diffic<strong>il</strong>e compito dell’assistenza<br />

spirituale<br />

dei m<strong>il</strong>itari. «Nell’odierno<br />

contesto–sono<br />

parole di S.E.R.<br />

Mons. Vincenzo Pelvi,<br />

attuale Ordinario M<strong>il</strong>itare<br />

per l’Italia–i<br />

cappellani m<strong>il</strong>itari sono<br />

mandati ad annun-<br />

ciare e testimoniare <strong>il</strong><br />

valore della persona e<br />

<strong>il</strong> valore della pace<br />

in CollAboRAzione<br />

Con lo STATo mAggioRe dellA difeSA<br />

A L S E R V I Z I O<br />

D E L L ’ A N I M A<br />

del Colonnello<br />

VAlTeR CASSAR<br />

STATo mAggioRe dellA difeSA<br />

UffiCio PUbbliCA infoRmAzione<br />

non viziati da pregiudizi ideologici e<br />

culturali o da interessi politici ed economici.<br />

Ogni cappellano diventa, così, infaticab<strong>il</strong>e<br />

accompagnatore delle coscienze<br />

perché sia garantita la dignità della<br />

persona e la verità nel suo valore universale,<br />

in grado di far progredire la storia<br />

nella giustizia e nella solidarietà».<br />

Si è da poco concluso ad Assisi <strong>il</strong> convegno<br />

annuale dei Cappellani m<strong>il</strong>itari<br />

che, giunti da tutta Italia, hanno dato vita<br />

a una serie di riflessioni, conferenze e dibattiti<br />

sul tema «Annuncio del Vangelo e<br />

testimonianza della carità». Si è trattato<br />

di un momento di crescita e di analisi<br />

della diffic<strong>il</strong>e situazione dei nostri m<strong>il</strong>itari<br />

che sono chiamati a volte ad usare le<br />

armi contro l’aggressione dei terroristi e<br />

tante altre volte a dare aiuto ad intere popolazioni<br />

martoriate dalla guerra, dall’instab<strong>il</strong>ità,<br />

dalla fame. Allora come può<br />

<strong>il</strong> m<strong>il</strong>itare avvicinarsi alla vera applicazione<br />

della carità quando è costretto, suo<br />

malgrado, ad usare la forza contro un<br />

proprio sim<strong>il</strong>e? La risposta dell’Ordinario<br />

M<strong>il</strong>itare sta nella consapevolezza che<br />

la vita la si può donare accettando, per<br />

amore, <strong>il</strong> rischio e <strong>il</strong> tormento di una<br />

condizione fatta di incertezza e disponib<strong>il</strong>ità.<br />

Sono i rischi di una professione<br />

scelta o almeno accettata, che si qualifica<br />

nel compito di difendere la giustizia e<br />

la libertà contribuendo alla serenità e alla<br />

pace del mondo intero.<br />

Quanti nostri m<strong>il</strong>itari hanno sacrifica-<br />

Da sinistra: <strong>il</strong> Capo di Stato Maggiore della Difesa Gen. Biagio Abrate e l’Ordinario<br />

M<strong>il</strong>itare per l’Italia Mons. Vincenzo Pelvi<br />

to la propria vita e quanti, tra gli altri,<br />

hanno accettato di proseguire in nome<br />

del sacrificio del proprio compagno? Essi<br />

vivono esperienze di vita molto forti<br />

che li fanno crescere e confrontare con<br />

situazioni di estrema diversità da cui<br />

possono trarre stimoli motivazionali che<br />

si autoalimentano. L’opera dell’assistente<br />

spirituale ha a che fare con queste<br />

realtà e deve essere veramente incisiva<br />

se non vuole diventare ster<strong>il</strong>e.<br />

L’instancab<strong>il</strong>e opera di Mons. Pelvi<br />

quale guida dell’Ordinariato M<strong>il</strong>itare Italiano<br />

è sotto gli occhi di tutti e si è manifestata,<br />

oltre che con la sua continua partecipazione<br />

a moltissime attività in tutto<br />

<strong>il</strong> territorio nazionale, in particolare nell’organizzazione<br />

di incontri con le famiglie<br />

dei m<strong>il</strong>itari caduti nei teatri operativi<br />

che si sono riunite ad Assisi, e nel pellegrinaggio<br />

internazionale m<strong>il</strong>itare a Lourdes.<br />

Il riconoscimento dell’impegno di<br />

tutto l’Ordinariato M<strong>il</strong>itare è stato manifestato<br />

anche dal Capo di Stato Maggiore<br />

della Difesa, Generale Biagio Abrate,<br />

che è intervenuto alla giornata di apertura<br />

dei lavori del Convegno ed ha espresso<br />

ai cappellani «gratitudine sincera per<br />

l’opera spirituale svolta al servizio degli<br />

uomini con le stellette. Un lavoro–ha<br />

detto–, che considero insostituib<strong>il</strong>e e prezioso<br />

in Patria, all’estero e nelle missioni<br />

internazionali. Particolarmente apprezzato<br />

è, poi, <strong>il</strong> sostegno dato nei momenti<br />

di sofferenza, quando la famiglia m<strong>il</strong>itare<br />

è toccata dal lutto. In quelle occasioni solo<br />

le parole di speranza che ascoltiamo<br />

nelle omelie di Mons. Pelvi, riescono a<br />

donare sollievo e ad offrirci <strong>il</strong> sostegno<br />

necessario».<br />

L’Ordinario, nel salutare <strong>il</strong> Gen. Abrate,<br />

ha ricordato che «<strong>il</strong> mondo m<strong>il</strong>itare<br />

contribuisce a edificare una cultura di responsab<strong>il</strong>ità<br />

globale, che ha la radice nella<br />

legge naturale e trova <strong>il</strong> suo ultimo<br />

fondamento nell’unità del genere umano.<br />

Di qui l’esigenza di una rinnovata attenzione<br />

a quella responsab<strong>il</strong>ità di proteggere,<br />

un principio divenuto ragione delle<br />

missioni internazionali». Altro riconoscimento<br />

dell’impegno profuso dalla categoria<br />

è stata la visita,<br />

ad Assisi durante<br />

<strong>il</strong> Convegno,<br />

del Comandante<br />

del 2° FOD<br />

(Forze di Difesa),<br />

Generale C.A.<br />

Vincenzo Lops,<br />

che ha approfittato<br />

dell’occasione<br />

per incontrare<br />

contemporaneamente<br />

tutti i Cappellani<br />

del proprio<br />

territorio e ringraziarli<br />

del lavoro<br />

diuturno e costan-<br />

te che svolgono al<br />

servizio dei m<strong>il</strong>itari.<br />


I N V O L O<br />

L’incantesimo<br />

dei tanti mondi<br />

Dall’Aeronautica un libro che parla<br />

di orizzonti introdotto da un passaggio<br />

di Bruce Chatwin: «Mi svegliai<br />

una mattina mezzo cieco. L’oculista<br />

disse che guasti organici non c’erano.<br />

Forse mi ero sforzato troppo a guardare<br />

quadri? E se avessi provato orizzonti più<br />

vasti?» (1977). Gli orizzonti sono quelli di<br />

Vincenzo Parma, Generale di Brigata aerea,<br />

Comandante delle Forze di Mob<strong>il</strong>ità<br />

e Supporto, una trentina di viaggi con<br />

qualifiche prestigiose quali Comandante<br />

del velivolo del presidente della Repubblica<br />

e del presidente del Consiglio, aiutante<br />

di volo del ministro della Difesa, Comandante<br />

del 31° Stormo di Ciampino,<br />

laureato in Scienze m<strong>il</strong>itari aeronautiche<br />

a Napoli e in Scienze politiche a Trieste.<br />

Questo è un dialogo con la giornalista<br />

Ornella Rota, ma è anche una canzone,<br />

se per canzone si intendono parole che<br />

accompagnano una musica: al libro è<br />

allegato un cd con pezzi di Giacinto<br />

Scelsi, Mario Berlinguer, Roberto Fabbriciani,<br />

Adel Karanov, Francesco Lotoro,<br />

Maribel Orozco Hurtado e Nicola Sani,<br />

non fac<strong>il</strong>i, a riconferma che <strong>il</strong> viaggio,<br />

che <strong>il</strong> volo, sono attitudini da sperimentare<br />

con attenzione, non con leggerezza<br />

come si vorrebbe credere ad un primo<br />

contatto. La prefazione è di Rania<br />

Hammad, intellettuale palestinese, i disegni<br />

di Hernan Vahranian, artista armeno-iraniano-italiano<br />

e teorico delle<br />

culture non dominanti.<br />

L’idea del libro affiorò durante un’intervista<br />

che la giornalista fece, per la Rivista<br />

Aeronautica, a Vincenzo Parma in<br />

occasione dell’Anno europeo del dialogo<br />

interculturale. Le conversazioni si<br />

sono svolte nello studio dell’Aeroporto<br />

m<strong>il</strong>itare Francesco Baracca di Centocelle<br />

a Roma, ma in effetti tutto comincia<br />

alla fine degli anni 20 sulla spiaggia<br />

di Touros, in Bras<strong>il</strong>e, quando uno dei pri-<br />

mi aeroplani che atterrarono nella zona,<br />

un S64, fu circondato da un gruppo<br />

di pescatori terrorizzati, che credevano<br />

fosse <strong>il</strong> demonio. Poi arrivò un prete,<br />

sentì quelle persone parlare dell’Italia,<br />

pensò che in Italia c’è Roma e che a Roma<br />

c’è <strong>il</strong> Papa: dunque, non poteva trattarsi<br />

di niente di demoniaco.<br />

La storia di Vincenzo Parma, invece,<br />

comincia in Cina, prosegue per 9 m<strong>il</strong>a<br />

specchio<br />

economico<br />

71<br />

letture DI «GruPPO»<br />

d al<br />

1853 la Casa Editrice Borla,<br />

nata in Piemonte e trasfe-<br />

ritasi a Roma nel 1976 - all’at-<br />

tivo circa 1.400 titoli per oltre 1.150<br />

autori italiani e stranieri -, segue <strong>il</strong> dibattito<br />

delle scienze umane e religiose,<br />

con particolare riguardo ai<br />

settori di Psicologia, Psicoterapia,<br />

Psicoanalisi e Psicoterapia infant<strong>il</strong>e.<br />

Alcuni testi approfondiscono<br />

la<br />

tematica dei gruppi<br />

in Psicologia sociale.<br />

Un manuale<br />

più generico, quello<br />

di Claudio Neri,<br />

(«Gruppo», 30<br />

euro), descrive <strong>il</strong><br />

formarsi di una<br />

mente di gruppo in<br />

un trattato che fa<br />

capire la natura del fenomeno attraverso<br />

le esperienze compiute dall’autore<br />

nel corso di oltre 25 anni di<br />

ricerca dalla prospettiva post-bioniana.<br />

«Gruppi omogenei»<br />

(a cura di<br />

S. Corbella, R. Girelli<br />

e S. Marinelli,<br />

27,50 euro) raccoglie<br />

invece una serie<br />

di saggi teorico-clinici<br />

che mettono<br />

in evidenza<br />

come <strong>il</strong> lavoro plurale<br />

faccia emergere<br />

le rappresentazioni sociali del<br />

singolo e del suo gruppo primario,<br />

soprattutto se omogeneo, favorendo<br />

<strong>il</strong> processo di osc<strong>il</strong>lazione dagli<br />

stati mentali indistinti ai processi di<br />

individuazione.<br />

Il testo «Mito, sogno, gruppo» (a<br />

cura di S. Marinelli<br />

e F.N. Vasta,<br />

22,50 euro), analizza<br />

l’universo<br />

mitologico e onirico:<br />

per le qualità<br />

specifiche di sogni<br />

e miti, essi<br />

fanno da ponte fra<br />

diverse epoche o<br />

situazioni della<br />

mente e creano nel gruppo uno<br />

spazio attivo di traghettamento di<br />

contenuti sociali arcaici verso <strong>il</strong> lavoro<br />

di soggettivazione del singolo. Le<br />

funzioni attivate dal racconto mitico<br />

e onirico nel campo mentale condiviso<br />

del gruppo sono valutate da vari<br />

punti di vista metodologici.<br />

«Esperienze nel<br />

social dreaming»<br />

(a cura di W. Gordon<br />

Lawrence,<br />

26,50 euro), è <strong>il</strong><br />

secondo volume<br />

in Italia dedicato al<br />

social dreaming:<br />

naturale proseguimento<br />

del primo,<br />

questa raccolta di saggi fornisce un<br />

ampio e articolato panorama sul tema<br />

e mostra come si stia approfondendo<br />

la conoscenza di questo nuovo<br />

metodo per lo studio dei fenomeni<br />

psicologici collettivi.<br />

Infine, «I sogni nella psicoterapia<br />

di gruppo» (C. Neri, M. Pines, R.<br />

Friedman, 30,50 euro) aiuta i terapeuti<br />

ad affrontare <strong>il</strong> racconto di un<br />

sogno all’interno di un gruppo, ed<br />

amplia la riflessione<br />

psicoanalitica<br />

sui sogni al campo<br />

della pratica analitica<br />

di gruppo. I<br />

contributi di autori,<br />

nazionalità e tradizioni<br />

teoriche diverse<br />

analizzano i<br />

processi inconsci<br />

che si dischiudono<br />

e vengono elaborati<br />

raccontando i sogni in analisi di<br />

gruppo. I sogni raccontati in un<br />

gruppo sono co-costruzioni dell’individuo<br />

e del gruppo stesso insieme:<br />

se gestite in modo adeguato, le influenze<br />

reciproche tra l’atmosfera di<br />

gruppo e <strong>il</strong> sogno individuale possono<br />

favorire cambiamento e sv<strong>il</strong>uppo.<br />

Grazie al loro contenuto inconscio, i<br />

sogni rappresentano lo scambio più<br />

autentico possib<strong>il</strong>e tra individuo e<br />

gruppo e consentono di rendere più<br />

profondo <strong>il</strong> lavoro terapeutico.<br />

ore di volo, ed è segnata dall’incontro<br />

con Angelo d’Arrigo che sorvolò l’Everest<br />

in deltaplano, del quale Parma condivide<br />

l’innata attitudine al volo. Nella<br />

mente una cultura <strong>il</strong>luminista, positivista,<br />

una preparazione tecnico-scientifica<br />

e le scelte in solitudine. Quant’è durato<br />

tutto <strong>il</strong> lavoro? «Il tempo di una migrazione<br />

e ritorno di qualche m<strong>il</strong>ione di<br />

storni». (Romina Ciuffa) ■


72<br />

I l<br />

specchio<br />

economico<br />

condominio in tasca di Giuseppe<br />

Spoto - Newton<br />

Compton Editore - 12,90<br />

euro. È la scarsa conoscenza<br />

della regolamentazione condominiale<br />

che rende onnipotenti<br />

gli amministratori. Ma<br />

questo volume è diretto anche<br />

a loro come guida pratica<br />

alla vita condominiale con le<br />

principali sentenze in materia,<br />

la modulistica pronta per l’uso<br />

e un glossario nel dubbio.<br />

Analizzando situazioni pratiche<br />

con un linguaggio chiaro<br />

e accessib<strong>il</strong>e a tutti, l’autore -<br />

avvocato civ<strong>il</strong>ista e docente<br />

nell’Università di Roma Tre -<br />

spiega ciò che si deve sapere<br />

in ogni edificio, per «quieto vivere».<br />

Tratta da vicino <strong>il</strong> regolamento<br />

condominiale, le tabelle<br />

m<strong>il</strong>lesimali, le parti comuni,<br />

<strong>il</strong> funzionamento dell’assemblea<br />

condominiale, <strong>il</strong> decoro<br />

e l’aspetto architettonico,<br />

la nomina e la revoca dell’amministratore,<br />

gli obblighi e<br />

la responsab<strong>il</strong>ità dei condomini,<br />

<strong>il</strong> supercondominio. Si d<strong>il</strong>unga<br />

anche sulle liti fra i con-<br />

11<br />

settembre. Io c’ero di Giorgio Radicati<br />

- Iacobelli Editore -16,50 euro. È l’11<br />

settembre 2001. Come ogni giorno, <strong>il</strong><br />

console Giorgio Radicati è in macchina,<br />

chiuso nel traffico della Grande Mela,<br />

quando viene raggiunto da una telefonata:<br />

un incidente. Testimone e a suo modo protagonista,<br />

racconta la New York dei giorni<br />

dell’attacco alle Twin Towers, in un diario<br />

di lavoro quotidiano e di paure, con la tensione<br />

di un incarico che segna i rapporti<br />

con la comunità italo-americana, le istituzioni italiane, la stampa.<br />

La voce del console si mischia a quella dei sopravvissuti,<br />

dei vig<strong>il</strong>i del fuoco, del sindaco Rudolph Giuliani e di tanti protagonisti<br />

che hanno vissuto in prima persona la catastrofe.<br />

P erché<br />

domini e sulle novità introdotte<br />

dalla riforma del 2011, ancora<br />

non definitiva, verso la<br />

quale non sono mancate critiche<br />

rispetto all’aumento di responsab<strong>il</strong>ità<br />

degli amministratori<br />

e all’inut<strong>il</strong>ità di talune procedure.<br />

Fondamentalmente, <strong>il</strong><br />

testo mira a far sì che la «servitù»<br />

non diventi a tutti gli effetti<br />

una «schiavitù» per coloro<br />

che non hanno armi di conoscenza<br />

legale destinate alla<br />

vita di tutti i giorni.<br />

non faccio le cose che mi fanno<br />

bene? di B.J. Gallagher - Corbaccio Editore<br />

- 16,60 euro. Le donne sanno ciò<br />

che è giusto fare, eppure trasgrediscono,<br />

sottraendosi a ciò che fa bene. Questo volume<br />

si inizia esplorando le ragioni più comuni<br />

per cui le donne non si prendono cura<br />

di se stesse; una volta riconosciute queste<br />

barriere, spiega come adottare le misure<br />

per superarle: piccoli cambiamenti<br />

possono avere un grande effetto sulla qualità<br />

della vita e, passo dopo passo, possono abbandonarsi vecchie<br />

e sbagliate abitudini. In modo semplice, diretto ed efficace,<br />

l’autrice fornisce consigli, strumenti e suggerimenti per<br />

prendersi cura di se stesse e delle persone che sono intorno.<br />

PIllustrazIone<br />

dI<br />

QuInt Bucholz<br />

L’<br />

Light and Color. Contrappunti<br />

cromatici di Domenico<br />

Nicolamarino e Maria<br />

Cristiana Fioretti - Accademia<br />

di Belle Arti di Brera - prezzo<br />

n.d. Si tratta di una ricerca che<br />

approfondisce i diversi aspetti<br />

fisici, percettivi, psicologici e<br />

tecnologici del colore, con l’intento<br />

di «stab<strong>il</strong>ire un paesaggio<br />

cromatico e luminoso». L’esperienza<br />

acquisita dal workshop<br />

realizzato con <strong>il</strong> Royal University<br />

College of Fine Arts di<br />

Stockholm nell’ambito del progetto<br />

Erasmus, ha permesso<br />

un confronto con le docenze in<br />

loco di Lighting Design, Cromatologia<br />

e alcune didattiche laboratoriali<br />

del vetro e della fotografia.<br />

I diversi aspetti sono<br />

presentati per creare una relazione<br />

a catena e le varie informazioni<br />

arricchiscono l’apprendimento<br />

interdisciplinare<br />

rispetto ai diversi campi di applicazione:<br />

beni culturali, entertainment<br />

e architainment. Con<br />

una premessa: è la poetica la<br />

principale energia che modella<br />

e plasma le superfici.<br />

iccola guida a libri di cultura<br />

America in Vespa di Giorgio Serafino -<br />

Mursia Editore - 16 euro. «La Vespa riposava<br />

nel prato, un rottame sotto un<br />

telo. Io sognavo di sistemarla e dipingerla<br />

come <strong>il</strong> mitico Generale Lee della serie televisiva<br />

Hazzard e di percorrere <strong>il</strong> mito di<br />

tutte le strade e di tutti i sognatori: la Route<br />

66, da Chicago a Los Angeles». Anziché<br />

rottamare la propria Vespa 50 Special del<br />

‘67, l’autore racconta <strong>il</strong> viaggio lungo una<br />

storica strada, quella che da Chicago porta<br />

a Los Angeles attraverso 10 Stati americani: paesaggi<br />

mozzafiato, v<strong>il</strong>laggi fantasma, <strong>il</strong> fiume Colorado all’alba, i tornanti<br />

del Grand Canyon, <strong>il</strong> reportage «low cost» di una coppia<br />

consapevole che quello che conta non è la meta, ma la strada.<br />

Il futuro è antico. Il ruolo del teatro antico<br />

nell’educazione e nella formazione di Kimberly<br />

Deignan e Cristina Dell’Acqua -<br />

Scuola di Palo Alto Editore - 16 euro. Le<br />

autrici, insegnanti del liceo Collegio San<br />

Carlo di M<strong>il</strong>ano, hanno avvicinato i propri<br />

studenti attraverso <strong>il</strong> teatro, rendendoli attori<br />

protagonisti delle grandi tragedie greche<br />

con una modalità didattica non convenzionale,<br />

ut<strong>il</strong>e a liberare i ragazzi dalla rigidità<br />

mentale e ad aprire a nuovi sistemi<br />

di apprendimento. Il libro è una guida destinata ad alunni ed<br />

educatori, ma anche a cultori del genere, uno strumento pratico<br />

e agevole per stimolare la conoscenza e la creatività attraverso<br />

gli inesaurib<strong>il</strong>i insegnamenti della tradizione classica.<br />

L a<br />

frode fiscale di Baldassarre<br />

Santamaria - Giuffrè<br />

Editore - 70 euro. Questa<br />

nuova edizione del volume è<br />

stata rivista alla luce della più<br />

autorevole dottrina e della recentissima<br />

giurisprudenza della<br />

Corte di Cassazione ed ampliata<br />

con approfondita analisi<br />

dei complessi aspetti delle varie<br />

ipotesi delittuose: da quelli<br />

di carattere generale a quelli<br />

specifici relativi ai singoli delitti.<br />

Di particolare r<strong>il</strong>ievo l’attento e<br />

approfondito esame dei precedenti<br />

sistematici dell’attuale<br />

assetto normativo, onde coglierne<br />

<strong>il</strong> vario disvalore sotteso<br />

alle varie incriminazioni. L’opera<br />

si arricchisce, per un opportuno<br />

quadro d’insieme, dell’analisi<br />

del sistema sanzionatorio<br />

amministrativo e della vasta<br />

tipologia di accertamenti e<br />

controlli in materia fiscale. Ne<br />

risulta un testo pregevole nell’impostazione<br />

e ricerca scientifica<br />

e altresì altamente professionale,<br />

ricco di spunti originali<br />

e di sagaci riferimenti dottrinali<br />

e giurisprudenziali.


FOTO SPECCHI 30<br />

SPECCHI 30<br />

avvenimenti, inContri, PerSonaggi e immagini<br />

raffaele Chiulli,<br />

presidente della Safe<br />

francesco giorgianni, responsab<strong>il</strong>e<br />

degli affari istituzionali dell’enel<br />

Paolo vigevano, amministratore<br />

delegato dell’acquirente Unico<br />

di maUrizio riCCardi<br />

Convegno della Safe «Come e dove inveStire<br />

in italia? affrontare inSieme le Sfide<br />

Che attendono <strong>il</strong> Settore dell’energia»<br />

roma, 4 ottobre 2011<br />

Bernardino regazzoni,<br />

ambasciatore svizzero in italia<br />

Stefano Colombo, vicepresidente<br />

dell’alpiq energia italia spa


FOTO SPECCHI 30<br />

SPECCHI 30 Convegno della fondazione<br />

rita levi-montalCini<br />

«l’iStrUzione Chiave<br />

dello Sv<strong>il</strong>UPPo»<br />

roma, 11 ottobre 2011<br />

Sopra, da sinistra: <strong>il</strong> direttore della Comunicazione<br />

della Conad andrea Campelli, <strong>il</strong> sottosegretario<br />

agli esteri Stefania Craxi e <strong>il</strong> consigliere<br />

della regione lazio isabella rauti<br />

Sylvie Jacqueline ndongmo,<br />

presidente dell’organizzazione<br />

camerunense femnet<br />

(african Women’s development<br />

and Communication network)<br />

a sinistra: guido Barbera, presidente<br />

di Solidarietà e Cooperazione Cipsi;<br />

sopra fausto Bertinotti, presidente<br />

della fondazione Camera dei deputati<br />

a sinistra, <strong>il</strong> consigliere regionale isabella rauti insieme a giuseppina tripodi, collaboratrice di rita<br />

levi-montalcini; al centro Carlo Spagnolli, medico dell’ospedale luisa guidotti di mutoko, nello<br />

zimbabwe; a destra Pauline Kashale, presidente della fondarc, repubblica democratica del Congo


Premio anima<br />

roma, 19 settembre 2011<br />

a sinistra Sabrina florio, presidente di anima<br />

a destra nicky nicolai, voce del Premio,<br />

che si è esibita dal vivo cantando «anima»<br />

FOTO SPECCHI 30<br />

SPECCHI 30<br />

da sinistra: marida lombardo<br />

Pijola, vincitrice del Premio<br />

per <strong>il</strong> giornalismo; aurelio regina,<br />

presidente di Unindustria;<br />

giuliano amato, presidente<br />

del Comitato dei garanti per le<br />

Celebrazioni del 150° anniversario<br />

dell’Unità nazionale<br />

da sinistra luigi<br />

abete presidente<br />

del Premio anima<br />

e <strong>il</strong> sindaco di roma<br />

gianni alemanno<br />

da sinistra, <strong>il</strong> sottosegretario<br />

alla Presidenza del Consiglio gianni letta<br />

e l’attore alessandro gassman<br />

da sinistra: i presidenti di anima Sabrina florio<br />

e della regione lazio renata Polverini,<br />

l’ex presidente del Consiglio giuliano amato,<br />

i presidenti della Provincia di roma nicola<br />

zingaretti e del Premio anima luigi abete


FOTO SPECCHI 30<br />

SPECCHI 30<br />

raffaele Bonanni,<br />

segretario generale della CiSl<br />

PoSa della Prima Pietra del Cantiere<br />

eni green data Center<br />

ferrera erbognone (Pv), 3 ottobre 2011<br />

da sinistra l’assessore all’ambiente, energia e reti<br />

della regione lombardia marcello raimondi,<br />

<strong>il</strong> sottosegretario allo Sv<strong>il</strong>uppo economico Stefano Saglia<br />

e l’amministratore delegato dell’eni Paolo Scaroni<br />

Stati generali della CiSl<br />

«lavoro PUBBliCo, PUBBliCo valore»<br />

roma, 12 ottobre 2011<br />

Paolo Scaroni e Stefano Saglia<br />

durante la posa della prima pietra


e<br />

...<br />

...continua<br />

in<br />

libreria<br />

Redatto in forma di cronaca e di reportage quotidiano attraverso la<br />

descrizione minuto per minuto, notte per notte, di una serie di<br />

avvenimenti cui l’autore ha partecipato e personaggi che ha<br />

conosciuto, questo racconto ha l’intento di spiegare i profondi motivi<br />

della nascita di un fenomeno, di una mentalità, di un costume


78 specchio<br />

economico<br />

lightbox e quei<br />

minivideo di Ken<br />

Videoinstallazione basata su un<br />

racconto della bomba atomica<br />

ara Sartore e Matteo<br />

Bartoli inaugu-<br />

m rano <strong>il</strong> loro Spazio<br />

Lightbox con la prima<br />

mostra in Italia dell’artista<br />

giapponese Ken Matsubara,<br />

noto in patria. Una<br />

particolarità: si tratta di<br />

minuscole videoinstallazioni<br />

contenute in oggetti. Le<br />

opere - realizzate in Vietnam<br />

appositamente per l’evento<br />

veneziano - emergono<br />

dall’acqua e dalle scatole,<br />

rendendo <strong>il</strong> senso di vertigine<br />

di un mondo sull’orlo<br />

dell’abisso apocalittico e<br />

<strong>il</strong> costante senso di spaesamento<br />

connesso. In tale deludente<br />

visione, la memoria<br />

gioca un ruolo fondamentale:<br />

così le immagini<br />

del passato contribuiscono<br />

alla lenta messa a fuoco di<br />

un’identità presente, e le<br />

scatole di Ken contengono<br />

sia la perdita che <strong>il</strong> ritrovamento<br />

di un «io» in costante<br />

ricerca di se stesso.<br />

Corpi di bambini, morti in guerra,<br />

che galleggiano in acqua<br />

Affari & Cultura<br />

da pittore<br />

a picasso<br />

Picasso, «Cabeza de mujer<br />

con sombrero con borlas»<br />

Ho voluto essere<br />

« pittore e sono diventato<br />

Picasso».<br />

A Pisa fino al 29<br />

gennaio 2012, la Fondazione<br />

Palazzo Blu dedica la<br />

terza grande mostra del ciclo<br />

riservato ai grandi<br />

maestri «mediterranei»<br />

del secolo scorso: dopo<br />

Marc Chagall e Joan Mirò<br />

è la volta di Picasso, genio<br />

assoluto dell’arte del Novecento.<br />

Le sale dello storico<br />

palazzo sul Lungarno<br />

pisano ospitano così 200<br />

opere tra dipinti, ceramiche,<br />

disegni e opere su carta,<br />

alcune celebri serie di<br />

litografie e acqueforti, libri,<br />

tapisserie. Fulcro dell’esposizione:<br />

la straordinaria<br />

e unica collezione di<br />

59 linogravure appartenenti<br />

al Museo Picasso di<br />

Barcellona, intorno alla<br />

quale si articola l’itinerario<br />

della mostra con opere datate<br />

dal 1901 al 1970.<br />

Picasso, «Busto de una dama<br />

según L. Cranach el Joven»<br />

a cura di<br />

Romina Ciuffa<br />

tutti i viaggi pittorici<br />

che dalla mente portano<br />

alla disperazione poetica<br />

al 12 novembre al 15 apr<strong>il</strong>e 2012, nel Palazzo Ducale<br />

di Genova, la mostra «Van Gogh e <strong>il</strong> viaggio<br />

d di Gauguin» comincia da un’opera di Gauguin,<br />

dal titolo «Da dove veniamo? Chi siamo? Dove<br />

andiamo?», suo testamento del 1897, quando ricorse all’arsenico<br />

per un estremo tentativo di fuga. Il suicidio<br />

non riuscì; riuscì invece questo quadro di 4x4 metri,<br />

proveniente dal Museum of Fine Arts di Boston. Con<br />

Gauguin <strong>il</strong> titolo cita Vincent van Gogh del quale a Genova,<br />

grazie ai prestiti del Van Gogh Museum di Amsterdam<br />

e del Kröller-Müller Museum di Otterlo, sono presenti<br />

circa 40 opere. Ci sono altri viaggi tra America ed<br />

Europa, quelli di Edwin Church, Winslow Homer, Andrew<br />

Wyeth, Edward Hopper, Mark Rothko, Richard<br />

Diebenkorn, Caspar David Friedrich, W<strong>il</strong>liam Turner,<br />

Claude Monet, Wass<strong>il</strong>y Kandinsky e Giorgio Morandi.<br />

In senso orario: Van Gogh, Kandinski, Gauguin e Monet<br />

Leonardo,<br />

«L’angelo incarnato»<br />

<strong>il</strong> pudore della regina<br />

el 2013 la città di Lugano<br />

aprirà <strong>il</strong> suo nuovo spa-<br />

n zio museale, <strong>il</strong> Lac-Lugano<br />

Arte Cultura, luogo di<br />

arte, musica, teatro, mostre. Da<br />

oggi ad allora sono molti gli appuntamenti<br />

culturali nel capoluogo<br />

ticinese, a cominciare dalla<br />

mostra «Tesori a Lugano» che<br />

raccoglie, fino all’8 gennaio nel<br />

Museo d’Arte e nel Museo Cantonale,<br />

una selezione di opere.<br />

Spicca <strong>il</strong> disegno di Leonardo da<br />

Vinci «L’angelo incarnato», ritrovato<br />

in Germania nel 1991, appartenuto<br />

alle raccolte reali del<br />

castello di Windsor e sottratto<br />

forse con <strong>il</strong> tacito accordo della<br />

regina Vittoria che voleva disfarsene<br />

per pudore, a causa dei connotati<br />

esplicitamente erotici e<br />

sensuali che riportano all’allievo<br />

e forse amante di Leonardo, Gian<br />

Giacomo Cappotti detto Salai.<br />

«Il pittore è padrone di tutte le cose che possono cadere in pensiero all’uomo» - Leonardo da Vinci


la sic<strong>il</strong>ia va scuola<br />

Carmelo Nicosia, «Etna, 2010»<br />

Fino all’8 gennaio a M<strong>il</strong>ano,<br />

nella sede espositiva del Palazzo<br />

delle Stelline, è in corso la<br />

mostra «La nuova Scuola di fotografia<br />

sic<strong>il</strong>iana», che origina<br />

da un’ipotesi: in Sic<strong>il</strong>ia sta nascendo<br />

una riconoscib<strong>il</strong>e Scuola,<br />

composta da artisti riconosciuti<br />

e riconoscib<strong>il</strong>i. Qui, in<br />

particolare, tre fotografi: Carmelo<br />

Bongiorno,<br />

Carmelo Nicosia,<br />

guerr<strong>il</strong>la ad arte Sandro Scalia, appartenenti<br />

alla generazione<br />

di autori<br />

nati in Sic<strong>il</strong>ia fra <strong>il</strong><br />

1950 e <strong>il</strong> 1960.<br />

A M<strong>il</strong>ano, nella Galleria Primo Marella<br />

dal 25 novembre al 28 gennaio<br />

2012, espone Farhan Siki, «Banksy<br />

asiatico» per la forza dei suoi messaggi<br />

e per la qualità formale delle sue<br />

opere. Proveniente dalla cultura<br />

«street», l’artista indonesiano è portatore<br />

di una forte coscienza sociale<br />

combinata a umorismo, estetica e impegno,<br />

ed esplora in profondità l’elemento<br />

testuale raccogliendo loghi,<br />

brand, icone e simboli della cultura di<br />

massa, sia locali che globali, per predisporli<br />

fino a qualche tempo fa sui<br />

muri, oggi sulla tela, caricandoli di attributi<br />

iperbolici e di parodia. Farhan<br />

Siki lavora principalmente con la vernice<br />

spray e impiega la tecnica dello<br />

stenc<strong>il</strong> grazie a cui è in grado di copiare<br />

con grande maestria loghi, icone e<br />

testi in modo molto sim<strong>il</strong>e agli originali.<br />

La sua attività di street artist comincia<br />

nei primi anni 2000 per le<br />

strade di Yogyakarta dove ha praticato<br />

le tecniche di guerr<strong>il</strong>la stenc<strong>il</strong>.<br />

Napoleone nelle opere<br />

di Chaim Koppelman<br />

Cento fotografie di Roberto Stephenson<br />

a Lugano, a V<strong>il</strong>la Ciani, fino al 26<br />

febbraio parlano di Haiti: volti, paesaggi<br />

fuori dal tempo e surreali architetture,<br />

segno del tragico terremoto del 12<br />

gennaio 2010, sono le tappe di un viaggio<br />

estetico e poetico nell’anima del po-<br />

specchio<br />

economico<br />

n a p o l e o n e d a u n a p a r t e<br />

t e r r e m o t a i t i<br />

79<br />

Affari & Cultura Affari & Cultura Affari & Cultura Affari & Cultura Affari & Cultura Affari & Cultura<br />

Letizia<br />

Battaglia,<br />

«Palermo,<br />

1978.<br />

Festa di<br />

Carnevale»<br />

Un’opera di Farhan Siki<br />

Ferdinando Scianna, Pantelleria 1962<br />

Tra la fine di giugno e la<br />

metà di luglio del 1815, nei<br />

drammatici momenti successivi<br />

alla sconfitta di Waterloo,<br />

l'America apparve a Napoleone<br />

un rifugio ideale per sé e<br />

per la propria famiglia ma,<br />

diversamente dalla biblioteca<br />

che spedì, a lui non fu concesso<br />

di imbarcarsi: prigioniero<br />

degli inglesi, fu portato a<br />

Sant'Elena, dove morì nel<br />

1821. Un secolo dopo fu l’artista<br />

americano Chaim Koppelman<br />

ad aprire a Napoleone le<br />

porte di New York: la figura<br />

dell’imperatore è stata una<br />

costante nella lunga carriera<br />

dell’artista, nato a New York<br />

nel 1920 e scomparso nel<br />

2009, uno dei più significativi<br />

incisori americani del XX secolo.<br />

La mostra «Napoleone<br />

entra a New York. Chaim<br />

Koppelman e l'Imperatore.<br />

Opere 1957-2007» è ospitata<br />

nel Museo Napoleonico di<br />

Roma fino all'8 gennaio 2012.<br />

polo haitiano. Il LAC (Lugano Arte<br />

Cultura) presenta <strong>il</strong> risultato di un originale<br />

processo di r<strong>il</strong>ettura del contesto<br />

urbano e paesaggistico e delle condizioni<br />

sociali e culturali di Haiti attraverso<br />

cinque sezioni: Volti, Port-au-<br />

Prince, Terremoto, Tende, Paesaggi.<br />

Haiti dopo <strong>il</strong> terremoto nelle foto di Roberto Stephenson


80<br />

specchio<br />

economico<br />

dal mondo dei motori<br />

a cura Di romina ciuffa<br />

125 anni e... guiDarli<br />

Per festeggiare <strong>il</strong> 125esimo anno<br />

della Mercedes, <strong>il</strong> Ministero delle Finanze<br />

tedesco ha emesso un francobollo<br />

ed ha coniato una moneta commemorativa.<br />

Sul francobollo campeggia<br />

l’immagine della prima automob<strong>il</strong>e<br />

della storia; nello sfondo, <strong>il</strong> medesimo<br />

schema allegato al brevetto del<br />

29 gennaio 1886. Il costo del francobollo<br />

è di 0,55 euro ed è in vendita<br />

dallo scorso 5 maggio. La moneta ha,<br />

invece, un valore di 10 euro, e può<br />

trovarsi presso le banche e le casse<br />

di risparmio; essa intende rappresentare<br />

<strong>il</strong> tema della mob<strong>il</strong>ità individuale<br />

e, perciò, da una parte ritrae un volante,<br />

dall’altra ritrae un uccello che è<br />

segno di libertà di movimento, riportando<br />

la scritta «2011-Bund Esrepublik<br />

Deutschland». Ed ha 12 stelle.<br />

Da Delfino a sommergib<strong>il</strong>e<br />

Zhang Wuji, agricoltore cinese appassionato<br />

di scienza e tecnologia,<br />

ha creato un minisommergib<strong>il</strong>e a forma<br />

di delfino e l’ha collaudato nel Lago<br />

Moshui, nella Cina centrale. Lo<br />

scafo Shugang Hao misura 3,6 metri<br />

di lunghezza e 1,8 di altezza, viaggia<br />

a 11 nodi per 10 ore a 20 metri<br />

di profondità ed avrà un costo di circa<br />

11 m<strong>il</strong>a euro.<br />

d alla<br />

r o b i n s o n<br />

Uno degli elicotteri leggeri R-22 in uso presso la scuola di volo FlyRoma<br />

Robinson <strong>il</strong> più classico degli elicotteri leggeri: l’R22, monomotore<br />

biposto da turismo con rotore bipala, disegnato nel 1973 da Frank Robinson,<br />

fondatore della Robinson Helicopter Company, che lo pensò più che<br />

altro per la gestione del bestiame nei grandi ranch nordamericani e le cattle station<br />

australiane. Immesso nel mercato nel 1979, ha una manovrab<strong>il</strong>ità che lo rende<br />

un ut<strong>il</strong>e addestratore basico nelle scuole di volo, che lo scelgono anche per <strong>il</strong><br />

costo non elevato di acquisto e di esercizio. Essendo <strong>il</strong> rotore dotato di bassa<br />

inerzia, i controlli agiscono tramite biellette senza servoassistenza idraulica, conferendo<br />

una sensib<strong>il</strong>ità accentuata e richiedendo perciò una guida attenta e leggera,<br />

fatta di piccole correzioni. Al posto del ciclico tradizionale, composto da<br />

un’asta posta tra le ginocchia del p<strong>il</strong>ota, l’R22 si avvale di un’unica barra a T brevettata<br />

dalla Robinson, collegata a un’asta che emerge dalla console tra i due sed<strong>il</strong>i,<br />

che fac<strong>il</strong>ita l’accessib<strong>il</strong>ità a questi e riduce i danni in caso di brusco atterrag-<br />

l a<br />

c h e v r o l e t<br />

La sportiva Camaro raggiunge in 5,2 secondi i 100 ch<strong>il</strong>ometri orari<br />

Chevrolet Camaro è la sportiva della scuderia: raggiunge la massima velocità<br />

di 250 ch<strong>il</strong>ometri orari con un’accelerazione da 0 a 100 in 5,2 secon-<br />

di. Il design è caratterizzato da una V frontale, fari ad alta intensità e anel-<br />

li allo xenon. Ma non è un’auto da famiglia: gli interni sono comodi solo per i<br />

passeggeri che siedono davanti, affatto adatti agli «alti». Il gruppo dei 4 indicatori<br />

davanti alla leva del cambio richiama l’iconica Camaro del 1969, ma l’interruttore<br />

delle luci è nascosto: si trova sulla sinistra sotto al volante. Questa<br />

sportiva ha 6 airbag di serie: testa e torace di guidatore e passeggero frontale,<br />

airbag laterali e airbag a tendina sulle barre del tetto. Altri fattori di sicurezza<br />

sono: <strong>il</strong> design ergonomico dell’abitacolo con <strong>il</strong> sostegno garantito dai sed<strong>il</strong>i<br />

imbottiti, gli allarmi visivi e acustici, le luci per la marcia diurna, le luci di<br />

stop e posteriori a led a risposta rapida, i comandi al volante, <strong>il</strong> bluetooth,<br />

l’assistenza al parcheggio con videocamera e i display informativi.


d ella<br />

flotta Boston Whaler, <strong>il</strong> nuovo Outrage 370 con i suoi 11,40 metri di<br />

lunghezza è reso «inaffondab<strong>il</strong>e» da una schiuma iniettata tra i due gu-<br />

sci di scafo e coperta a formare un vero monoblocco: lo sottolinea anche<br />

una campagna pubblicitaria che mostra un Boston Whaler tagliato a metà, perfettamente<br />

a galla. Una specie di leggenda nata nel 1958 quando due progettisti,<br />

Richard Fisher e Raymond Hunt, costruirono un 13 piedi inaffondab<strong>il</strong>e di 4<br />

metri di lunghezza, che si distingueva per la grande spaziosità interna, la grande<br />

fac<strong>il</strong>ità di manovra e la resistenza che permetteva un lungo uso, caratteristiche<br />

che, più di 50 anni dopo, hanno tutti i 24 modelli, divisi in sette collezioni<br />

da 11 a 37 piedi, che costituiscono la flotta. L’Outrage 370 è lo scafo di maggiori<br />

dimensioni, con un equipaggiamento completo di spazi e soluzioni per l’attività<br />

sportiva e <strong>il</strong> tempo libero, con vasca per <strong>il</strong> pesce vivo, sostituib<strong>il</strong>e con cucina,<br />

gavoni per le attrezzature, frigorifero, freezer, acqua dolce e una griglia.<br />

i l<br />

boston whaler<br />

L’Outrage 370 non affonda, anche se tagliato a metà<br />

h o n d a<br />

La Gold Wing GL1800 si rinnova<br />

primo modello Gold Wing fu la Honda GL1000, e con 640 m<strong>il</strong>a unità prodotte<br />

dal 1975 ad oggi si giunge a questa nuova GL1800 che, dopo anni, si<br />

rinnova con dettagli estetici e funzionali: la versione 2012 ha nuovi fari,<br />

fiancate grigie e un posteriore con <strong>il</strong> faro in posizione tradizionale, al centro,<br />

tra le borse laterali. Ne è affinata l’aerodinamica, studiata in galleria del vento<br />

con la tecnica CFD (Computational Fluid Dynamics). C’è un nuovo sistema di<br />

navigazione satellitare programmab<strong>il</strong>e e accessib<strong>il</strong>e on line, per condividere<br />

gli itinerari con gli altri motociclisti; e c’è un interfaccia Mp3/iPod, studiato<br />

per <strong>il</strong> nuovo sistema audio surround. Il motore ha 6 c<strong>il</strong>indri da 1.800 cc. di c<strong>il</strong>indrata,<br />

come prima, mentre la ciclistica subisce un cambiamento: ora la forcella<br />

anteriore ha steli da 45 mm. Sono solo due i nuovi colori, <strong>il</strong> Pewter S<strong>il</strong>ver<br />

Metallic e <strong>il</strong> Dark Blue Metallic. Il sistema catalizzante HECS3 con sonda<br />

lambda, inoltre, riduce le emissioni ben al di sotto della normativa EURO 3.<br />

specchio<br />

economico<br />

<strong>il</strong> serpente mitsuoka<br />

ecco la moto volante<br />

81<br />

La Orochi, fabbricata dalla giapponese<br />

Mitsuoka, è un insieme di pezzi<br />

«rubati», tra cui i fari della Mercedes<br />

Sl, la carrozzeria ispirata alla Mclaren<br />

F1 GT e <strong>il</strong> posteriore in st<strong>il</strong>e Corvette.<br />

Nemmeno la meccanica è originale:<br />

fa uso di un motore V6 3,3 litri da<br />

230 cv. di fabbricazione Toyota, che si<br />

appoggia su un telaio derivato da<br />

un’Honda NSX. Al prezzo giapponese,<br />

intorno ai 75 m<strong>il</strong>a euro, si aggiungono<br />

gli elevati costi dei pezzi di ricambio. La<br />

Orochi «di serie» pesa 1.580 kg. e viene<br />

venduta solo in Giappone, in versione<br />

coupé e spider, con una previsione<br />

totale di 400 esemplari. Presentata<br />

come prototipo nel 2001, <strong>il</strong> design è<br />

stato aggiornato tra <strong>il</strong> 2003 e <strong>il</strong> 2005<br />

e la versione definitiva è stata commercializzata<br />

a partire dal 2006-<br />

2007. Il nome deriva dal mito nipponico<br />

«Yamata no Orochi», un serpente.<br />

Un ex p<strong>il</strong>ota di elicotteri australiano,<br />

Christopher Malloy, ha creato <strong>il</strong><br />

prototipo di una futurible moto volante,<br />

l’Hoverbike: due eliche poste davanti<br />

parallelamente al terreno la<br />

muovono e consentono ag<strong>il</strong>i manovre,<br />

<strong>il</strong> p<strong>il</strong>ota vi siede in mezzo e usa un<br />

manubrio sim<strong>il</strong>e a quello delle moto<br />

da strada. Si prevedono prestazioni<br />

del tipo: 150 nodi di velocità (circa<br />

250 km/h), altezza massima raggiungib<strong>il</strong>e<br />

circa 10 m<strong>il</strong>a piedi (più di 3<br />

m<strong>il</strong>a metri), un’autonomia di circa<br />

150 km alla velocità costante di 150<br />

km/h. Tutto per prestazioni di recupero<br />

delle mandrie di bestiame, ricerca<br />

e soccorso aereo, sorveglianza,<br />

uso per l’industria cinematografica.<br />

Ma intanto la Hoverbike è nella prima<br />

fase di prova e non si è ancora alzata<br />

da terra per più di un metro.


82<br />

A<br />

specchio<br />

economico<br />

dar retta agli attuali dibattiti televisivi<br />

incentrati su temi politici e<br />

ai quali partecipano esponenti di<br />

vari partiti - un tempo erano più propriamente<br />

chiamati «tribune politiche»,<br />

oggi «talk show» anche se <strong>il</strong> termine<br />

significa altro -, gli italiani o<br />

quanto meno i telespettatori italiani sarebbero<br />

un popolo di ebeti. Per vari<br />

motivi. Innanzitutto perché tale appare<br />

quella frazione di essi - venti o trenta,<br />

solitamente - invitata ad assistere di<br />

persona negli studi televisivi al loro<br />

svolgimento, alla loro registrazione e,<br />

più raramente, alla trasmissione «in diretta»,<br />

come si dice in gergo tv.<br />

Come giornalista, un paio di volte<br />

mi è capitato di partecipare a dibattiti<br />

politici televisivi di altri tempi, infinitamente<br />

più sereni, composti, discorsivi<br />

e convincenti per i telespettatori rispetto<br />

alle sconclusionate, inut<strong>il</strong>i,<br />

sguaiate gazzarre deliberatamente orchestrate<br />

dai programmatori e dai partecipanti<br />

alle odierne «performances».<br />

In quelle e in altre occasioni ho compreso<br />

<strong>il</strong> motivo per <strong>il</strong> quale dal piccolo<br />

pubblico chiamato in sala ad assistervi<br />

s<strong>il</strong>enzioso e apparentemente attento,<br />

scoppia periodicamente un applauso<br />

improvviso, concorde, convinto, unanime,<br />

da parte di tutti indistintamente i<br />

presenti. Solitamente a teatro o altrove<br />

l’applauso sgorga isolato per poi rapidamente<br />

ma progressivamente allargarsi.<br />

In televisione no.<br />

Alzando lo sguardo sulla parete dinanzi<br />

agli spettatori plaudenti, ho visto<br />

<strong>il</strong>luminarsi di quando in quando la<br />

scritta «Applausi», ossia l’invito ad<br />

applaudire, ovviamente a comando,<br />

nel momento in cui un misterioso direttore<br />

di orchestrati gradimenti artificiali,<br />

e quindi falsi, preme un bottone.<br />

Nei grandi teatri specialmente lirici<br />

hanno avuto sempre ingresso gratuito,<br />

per assistere anche alle «premières»<br />

più esclusive, i clacchisti, pattuglie di<br />

operatori talvolta professionisti, appositamente<br />

pagati, talaltra musicof<strong>il</strong>i appassionati<br />

disposti a spellarsi le mani<br />

pur di non perdere uno spettacolo.<br />

Si sa che per moltissimi ragazzi assistere<br />

gratis dal vivo ad esibizioni musicali<br />

dei loro idoli canori ha costituito<br />

in passato e costituisce tuttora un desiderio<br />

inappagato: gli aspiranti sono<br />

una massa, le occasioni e i posti sono<br />

limitati. Eppure, tranne i primi decenni<br />

di esistenza della tv, da un certo momento<br />

in poi quest’ultima è stata costretta<br />

a pagarli per farli intervenire. E<br />

i loro applausi non hanno più rappresentato<br />

<strong>il</strong> ringraziamento per l’ammissione<br />

a un evento sospirato, ma <strong>il</strong> compenso<br />

per un ingaggio lavorativo, per<br />

un impiego del tempo, per un fastidio.<br />

Corsera Story<br />

Il popolo<br />

ebete<br />

della televisione<br />

italiana<br />

L’opinione del Corrierista<br />

Abbiamo avuto l’esempio di trasmissioni<br />

e spettacoli che ufficialmente<br />

hanno vantato pluridecennali primati<br />

di longevità, record largamente pubblicizzati<br />

dalla tv e da altri mezzi di<br />

comunicazione. Come le noiose serie<br />

del «Maurizio Costanzo show» in scena<br />

nel Teatro Parioli di Roma. Autoreferenzialità<br />

e pubblicità a parte, la<br />

massa dei romani resta indifferente e<br />

non si sogna di partecipare a stucchevoli<br />

esibizioni né pagando, né gratuitamente,<br />

né essendo pagata. In molti<br />

eventi l’apparente affollamento di platee<br />

era in realtà dovuto ad affannosi rastrellamenti<br />

di spettatori dalla «bocca<br />

buona» in paesi della lontana provincia<br />

italiana, tradotti in pullman in città.<br />

Oggi la televisione - intendendo con<br />

<strong>il</strong> termine qualunque emittente che per<br />

fare «audience» ricorra a tali puer<strong>il</strong>i sistemi<br />

- continua a reclutare striminziti<br />

pubblici di cripto-clacchisti per ammantare<br />

di una fittizia partecipazione<br />

le gesta di rampanti, esagitati, bulleschi<br />

conduttori di «talk show» e dei loro<br />

invariab<strong>il</strong>i ospiti politici, <strong>il</strong>lusoriamente<br />

portati, questi, ad esibirsi ritenendo<br />

di accrescere i propri consensi.<br />

Per non parlare delle conduttrici delle<br />

quali, tranne in rari casi, sono troppo<br />

evidenti l’attenzione che pongono all’acconciatura,<br />

al maqu<strong>il</strong>lage, alle creme<br />

antirughe, ai tiraggi, ai mon<strong>il</strong>i, e lo<br />

sfoggio di calcolate mossette ammaliatrici,<br />

prevalenti rispetto allo studio e<br />

alla conoscenza dei contenuti da<br />

diffondere.<br />

In un pubblico di telespettatori smaliziati<br />

infonde piuttosto tristezza l’osservazione<br />

degli atteggiamenti assunti<br />

durante tali trasmissioni dai «forzati<br />

del talk show», anche se fam<strong>il</strong>iari,<br />

amici, o sostenitori dei politici di scena.<br />

Quanto più <strong>il</strong> conduttore si agita<br />

per animare <strong>il</strong> dibattito, si sforza per<br />

accendere micce, gettare benzina sul<br />

fuoco, stimolare reazioni e contrasti<br />

balzando da una curva all’altra di quelle<br />

arene di cartapesta, tanto più si appanna<br />

lo sguardo dell’inattendib<strong>il</strong>e<br />

campione di italiani che assistono.<br />

I loro occhi rivelano l’esistenza di<br />

pensieri lontani, di menti distratte, di<br />

interessi diversi. Incidentalmente la<br />

telecamera inquadra talvolta lo scorcio<br />

finale di un mal represso sbadiglio.<br />

Nonostante quanto accade nello<br />

studio, spessissimo le pup<strong>il</strong>le vagano<br />

nel vuoto o fissano un punto indeterminato.<br />

Soprattutto se del campione<br />

fanno parte dei giovani, non occorre<br />

molto per capire che la loro fantasia<br />

galoppa anche se <strong>il</strong> corpo è immob<strong>il</strong>e,<br />

prigioniero di un meccanismo propagandistico<br />

per loro incomprensib<strong>il</strong>e se<br />

non ost<strong>il</strong>e.<br />

A tutto ciò si accompagna spesso<br />

l’esagerato compiacimento di cameramen<br />

soliti «zoomare» frequentemente<br />

e smisuratamente sul volto di procaci<br />

ed inespressive conduttrici facendoli<br />

esondare dallo schermo, con <strong>il</strong> controproducente<br />

risultato di rivelare più la<br />

bravura e l’accanimento paraterapeutico<br />

delle truccatrici che la naturale e<br />

spontanea avvenenza delle «dive», e di<br />

dirottare l’attenzione dei telespettatori<br />

verso <strong>il</strong> misterioso mondo delle raccomandazioni<br />

e delle protezioni prevalentemente<br />

politiche.<br />

Normalmente lo spettatore di tali<br />

talk show intellettualmente e culturalmente<br />

non è proprio un iperdotato;<br />

normalmente la sua attenzione è rivolta<br />

ai protagonisti principali dell’incontro<br />

o dello scontro; normalmente,<br />

pertanto, non fa molto caso alle retrovie<br />

di quelle arene, alle seconde linee,<br />

a platee, balconate, loggioni o «curve».<br />

Insomma dagli spalti televisivi,<br />

da quell’area visib<strong>il</strong>issima ma grigia,<br />

indistinta e anonima che fa da cornice<br />

e tappezzeria ai vociantissimi eroi della<br />

nostra attuale classe politica nazionale<br />

- lontanissima da quella degli<br />

Orazi e Curiazi, di Ettore Fieramosca,<br />

Pietro Micca, Francesco Baracca, Primo<br />

Carnera ecc. -, viene diffusa una<br />

falsa immagine del popolo italiano.<br />

Del quale però nessuna agenzia di<br />

sondaggi è disposta a raccogliere, gratis,<br />

le sue opinioni, a cominciare da<br />

quelle delle s<strong>il</strong>enziosissime comparse<br />

di questi riti. Victor Ciuffa


lavoriamo in più di 70 paesi, per portarvi energia<br />

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