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SPECCHI<br />
<strong>il</strong> personaggio del mese<br />
stefano balsamo<br />
30<br />
ECONOMICO
Ph Immagine Latente<br />
Sicurezza vuol dire contrastare<br />
le varie forme di <strong>il</strong>legalità<br />
cioè PON SICUREZZA<br />
Riconversione dei beni<br />
sottratti alle mafi e vuol dire<br />
riappropriarsi del territorio<br />
cioè PON SICUREZZA<br />
Tutela del lavoro regolare<br />
vuol dire impedire<br />
la concorrenza <strong>il</strong>lecita<br />
cioè PON SICUREZZA<br />
Sicurezza, sv<strong>il</strong>uppo,<br />
giustizia, legalità,<br />
cioè PON SICUREZZA<br />
2007-2013<br />
L’obiettivo globale del Programma Operativo Nazionale (PON) “Sicurezza per lo sv<strong>il</strong>uppo<br />
- Obiettivo Convergenza 2007-2013” è quello di diffondere migliori condizioni di sicurezza,<br />
giustizia e legalità per i cittadini e le imprese, in quelle regioni in cui i fenomeni criminali<br />
limitano fortemente lo sv<strong>il</strong>uppo economico.<br />
Il Programma interessa la Calabria, la Campania, la Puglia e la Sic<strong>il</strong>ia ed è cofi nanziato<br />
dall’Unione Europea (50% Fondo Europeo di Sv<strong>il</strong>uppo Regionale) e dallo Stato Italiano.<br />
UNIONE EUROPEA<br />
PON SICUREZZA. Il programma che punta al Sud<br />
www.sicurezzasud.it
E<br />
siste o non esiste<br />
questa tanto discussa<br />
crisi economica mon-<br />
diale e, tantopiù, questa<br />
presunta, disastrosa situazione<br />
della finanza pubblica<br />
italiana? Sono veri o no i<br />
giudizi negativi espressi,<br />
oltreché da inaffidab<strong>il</strong>i<br />
agenzie straniere di rating,<br />
da uomini politici italiani e<br />
stranieri sul debito pubblico<br />
nazionale e sulle negative<br />
conseguenze che esso<br />
provocherebbe nell’economia<br />
italiana e addirittura<br />
europea? Sono giustificati i<br />
drastici provvedimenti richiesti al<br />
Governo italiano, anzi impostigli dai<br />
cosiddetti nostri partner e alleati,<br />
Francia e Germania?<br />
Ass<strong>il</strong>lati dai problemi quotidiani,<br />
angosciati dalle negative previsioni<br />
gratuitamente propinate da una consistente<br />
parte di giornali e televisioni<br />
di proprietà dei grandi gruppi economici,<br />
frastornati dalla grancassa<br />
internazionale a servizio degli stessi<br />
o di analoghi interessi, gli italiani<br />
non sanno a chi dar retta. Tantopiù<br />
che non ricordano la sim<strong>il</strong>e, martellante<br />
campagna orchestrata nel 1992<br />
- i ventenni di oggi vagivano ancora<br />
nelle culle -, dagli stessi gruppi che,<br />
liquidata dai giudici di M<strong>il</strong>ano la<br />
vecchia classe politica, puntavano<br />
soprattutto a due scopi: riformare le<br />
pensioni e appropriarsi di aziende e<br />
proprietà dello Stato.<br />
Riformare le pensioni per alleggerire<br />
le grandi aziende private degli<br />
oneri sociali a loro carico, cioè dei<br />
contributi; appropriarsi delle migliori<br />
e più redditizie aziende e proprietà<br />
dello Stato a prezzi di liquidazione.<br />
Nel primo obiettivo riuscirono in<br />
parte con la riforma Dini e con le leggi<br />
Treu e Biagi; nel secondo sono riusciti<br />
in pieno facendo man bassa di<br />
quanto gli italiani in decenni avevano<br />
costruito con <strong>il</strong> lavoro, <strong>il</strong> risparmio,<br />
i sacrifici, dopo ma anche prima<br />
della guerra, durante <strong>il</strong> Fascismo.<br />
Dal 1992 ad oggi la popolazione<br />
ma anche molti imprenditori si sono<br />
resi conto che, sgominata all’epoca<br />
dalla magistratura m<strong>il</strong>anese, la corruzione<br />
dei politici non è scomparsa<br />
affatto ma, grazie a nuove leggi studiate<br />
ad hoc, è più fiorente e inattaccab<strong>il</strong>e<br />
di prima; che per favorire la libera<br />
concorrenza a vantaggio dei<br />
consumatori in alcuni settori è stato<br />
eliminato <strong>il</strong> monopolio dello Stato<br />
ma ne sono stati creati altri privati<br />
senza alcun beneficio per i cittadini;<br />
che anche in un’economia liberista<br />
l’intervento dello Stato è necessario<br />
LA FRANCIA<br />
INTERESSATA<br />
A PENSIONI E<br />
PRIVATIZZAZIONI?<br />
NON ALLA LIBIA?<br />
di VICTOR CIUFFA<br />
per riparare i dissesti finanziari dei<br />
privati; che si sono riprodotte, in sostanza,<br />
le condizioni che indussero <strong>il</strong><br />
regime fascista a creare l’Iri, denominato<br />
appunto Istituto per la Ricostruzione<br />
Industriale, per salvare e<br />
r<strong>il</strong>evare aziende private disastrate,<br />
per evitare fallimenti, disoccupazione,<br />
disagio sociale.<br />
Ebbene, che succede a questo punto<br />
nel mondo? Cambiano gli equ<strong>il</strong>ibri<br />
politici tra le grandi potenze, <strong>il</strong><br />
progresso scientifico e tecnologico<br />
accelera lo sv<strong>il</strong>uppo di grandi Paesi<br />
sottosv<strong>il</strong>uppati, saltano gli equ<strong>il</strong>ibri<br />
economici o meglio si muovono verso<br />
nuovi equ<strong>il</strong>ibri; la transizione determina<br />
inevitab<strong>il</strong>mente una crisi generale.<br />
E subito riprendono vigore e<br />
iniziative i grandi gruppi economici<br />
che puntano ad approfittare del momento,<br />
della debolezza dei Governi,<br />
per rimpinguare i loro carnieri.<br />
A tal fine, vere o non vere le difficoltà<br />
finanziarie del Governo italiano<br />
comunque paralizzato nell’azione<br />
di sostegno all’economia interna<br />
dall’incauta adesione ai vari trattati<br />
europei - istituzione dell’euro, Maastricht,<br />
Patto di stab<strong>il</strong>ità, Bas<strong>il</strong>ea ecc.<br />
- i grandi gruppi economici hanno<br />
tutto l’interesse a far apparire più<br />
grave la situazione. Con una differenza<br />
rispetto al 1992: non sono più<br />
soltanto italiani, ma sono anche europei<br />
e addirittura americani. Già in<br />
questi venti anni di privatizzazioni<br />
SPECCHIO<br />
ECONOMICO<br />
5<br />
potenti gruppi finanziari<br />
europei si sono estesi in<br />
Italia acquistando società,<br />
banche, industrie, immob<strong>il</strong>i;<br />
la crisi economica internazionale,<br />
la debolezza e<br />
gli errori dei nostri governanti<br />
gli ha posto su un<br />
piatto d’argento un altro<br />
sostanzioso, ricchissimo<br />
pranzo. Stavolta nel menù<br />
figurano l’Eni, l’Enel, le<br />
Ferrovie dello Stato, le<br />
aziende municipalizzate in<br />
spregio alla volontà della<br />
maggioranza degli italiani<br />
espressasi contro, nel recente<br />
referendum. Alcuni rami di tali<br />
gruppi pubblici italiani sono stati già<br />
aperti ai privati; ma la voracità del<br />
capitalismo è incontenib<strong>il</strong>e, vuole <strong>il</strong><br />
via libera totale.<br />
Non mi è parso di leggere dubbi,<br />
sulla stampa italiana ed europea,<br />
sulle vere motivazioni dell’irrispettoso<br />
trattamento riservato al presidente<br />
del Consiglio S<strong>il</strong>vio Berlusconi<br />
nell’incontro di fine ottobre con i<br />
suoi colleghi Nicolas Sarkozy e Angela<br />
Merkel. L’appoggio che questi<br />
due hanno dato ai grandi gruppi<br />
economici europei intervenendo pesantemente<br />
nei fatti interni italiani e<br />
imponendo a Berlusconi proprio<br />
quello che costoro chiedono - la<br />
riforma delle pensioni e le privatizzazioni<br />
- non spiega i loro veri fini. A<br />
mio parere si tratta di ben altro.<br />
A pensar male si fa peccato, secondo<br />
<strong>il</strong> saggio Giulio Andreotti, ma si<br />
indovina. Non sono così ambizioso<br />
da voler indovinare ad ogni costo, ma<br />
ritengo che anche Berlusconi potrebbe<br />
non aver raccontato tutto sul contenuto<br />
di quell’incontro. A proposito<br />
del quale non si è parlato dell’«affaire»<br />
più grande, gigantesco apertosi<br />
nel Mediterraneo con la guerra e la<br />
sconfitta della Libia, avviata proprio<br />
dalla Francia. C’è una ben altra tavola<br />
imbandita in Europa cui partecipare<br />
in proporzione agli appetiti e ai crediti<br />
dei commensali, alle portate e ai<br />
piatti figuranti nel menù.<br />
L’Italia ne fa parte di diritto, gli altri<br />
commensali sono ovviamente<br />
Francia e Ingh<strong>il</strong>terra che hanno catturato<br />
la preda, Stati Uniti che<br />
gliel’hanno permesso, Germania<br />
perché non si può estrometterla tanto<br />
più che appoggia la Francia. Possib<strong>il</strong>e<br />
che quest’ultima voglia riformare<br />
le pensioni degli italiani sapendo<br />
che è pressoché impossib<strong>il</strong>e? I sui<br />
scopi allora sono altri: privatizzazioni<br />
per i grandi gruppi finanziari<br />
francesi, parte del leone in Libia per<br />
Parigi. n
6 specchio<br />
economico<br />
VICToR CIUffA<br />
editore<br />
Direttore responsab<strong>il</strong>e<br />
Vice Direttore<br />
Romina Ciuffa<br />
Direttore Marketing<br />
Giosetta Ciuffa<br />
Direttore R.E. e Comunicazione<br />
Paola Nardella<br />
HANNO SCRITTO PER<br />
SPECCHIO ECONOMICO<br />
✦ Giancarlo Armati<br />
✦ Ernesto Auci<br />
✦ Giorgio Benvenuto<br />
✦ Ettore Bernabei<br />
✦ Giorgio Bernini<br />
✦ Pier Luigi Bersani<br />
✦ Leonzio Borea<br />
✦ Luca Borgomeo<br />
✦ Umberto Cairo<br />
✦ G<strong>il</strong>do Campesato<br />
✦ Fausto Capalbo<br />
✦ Sergio M. Carbone<br />
✦ Salvatore Cardinale<br />
✦ Nazzareno Cardinali<br />
✦ Elio Catania<br />
✦ Marcello Clarich<br />
✦ Claudio Claudiani<br />
✦ Cesare Cursi<br />
✦ Massimo D’Alema<br />
✦ Sergio D’Antoni<br />
✦ Dario De Marchi<br />
✦ Cesare De Piccoli<br />
✦ Maurizio de T<strong>il</strong>la<br />
✦ Antonio Di Pietro<br />
✦ Massim<strong>il</strong>iano Dona<br />
✦ Piero Fassino<br />
✦ Cosimo Maria Ferri<br />
✦ Domenico Fisichella<br />
✦ Ilario Floresta<br />
✦ Antonio Gambino<br />
✦ S<strong>il</strong>vio Garattini<br />
✦ Lucio Ghia<br />
✦ Antonio Ghirelli<br />
✦ Pier F. Guarguaglini<br />
✦ Cesare Imbriani<br />
✦ Pietro Larizza<br />
ANNA MARIA CIUffA<br />
Amministratore unico<br />
Direttore editoriale<br />
Consulenza fotografica<br />
Maurizio Riccardi - Lino Nanni<br />
Direzione e redazione,<br />
amministrazione e pubblicità:<br />
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e-ma<strong>il</strong>: specchioeconomico@iol.it<br />
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✦ Luigi Locatelli<br />
✦ Alessandro Luciano<br />
✦ Antonio Marini<br />
✦ Antonio Martusciello<br />
✦ Antonio Marzano<br />
✦ Giulio Mazzocchi<br />
✦ Luigi Mazzella<br />
✦ Alberto Mazzuca<br />
✦ Vittorio Mele<br />
✦ Andrea Monorchio<br />
✦ Mario Morcone<br />
✦ Alberto Mucci<br />
✦ Nerio Nesi<br />
✦ Michele Nones<br />
✦ Giancarlo Pagliarini<br />
✦ Claudio Petruccioli<br />
✦ Nicoletta Picchio<br />
✦ Fabio Picciolini<br />
✦ Serena Purarelli<br />
✦ S<strong>il</strong>vano Rizza<br />
✦ Pierf<strong>il</strong>ippo Roggero<br />
✦ Anneli Rukko<br />
✦ Stefano Saletti<br />
✦ Carlo Salvatori<br />
✦ Angelo Sanza<br />
✦ Enzo Savarese<br />
✦ Luigi Scimìa<br />
✦ Luigi Tivelli<br />
✦ Tiziano Treu<br />
✦ Lanfranco Turci<br />
✦ Adolfo Urso<br />
✦ Domenico B.Valentini<br />
✦ Mario Valducci<br />
✦ Francesco Verderami<br />
✦ Gustavo Visentini<br />
✦ Vincenzo Vita<br />
5<br />
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L’ITALIA<br />
ALLo SPeCCHIo<br />
di Victor Ciuffa<br />
LUCA PALAMARA: TRIBUNALI,<br />
SÌ ALLA RIfoRMA MA PeR MAggIoRe effICIeNzA<br />
intervista al presidente delll’ANM<br />
STefANo BALSAMo: MARC zUCKeRBeRg<br />
È UN CANoVIANo DI NUoVA geNeRAzIoNe<br />
intervista al fondatore del Club Canova<br />
<strong>il</strong> personaggio<br />
del mese<br />
IL PUzzLe DeLLe TRe M: MARCegAgLIA,<br />
MARCHIoNNe, MoNTezeMoLo<br />
i controprotagonisti in scena<br />
Emma Marcegaglia è la prima donna e <strong>il</strong> personaggio<br />
più giovane al vertice della Confindustria. Prossima<br />
alla scadenza, è diffic<strong>il</strong>e intuire se si occuperà<br />
del Gruppo di famiglia o passerà alla politica<br />
ReNATo LAURo: ToR VeRgATA, LA foRMAzIoNe<br />
AL SeRVIzIo DeL MoNDo LAVoRATIVo ReALe<br />
intervista al rettore dell’Università romana<br />
NUCLeo ANTIfRoDe CARABINIeRI:<br />
ALIMeNTI, LA SICURezzA SI CHIAMA NAC<br />
intervista al Comandante Maurizio Delli Santi<br />
Istituito nel 1982 nel Ministero delle Politiche agricole<br />
e alimentari, <strong>il</strong> Nac vig<strong>il</strong>a sugli aiuti comunitari ad<br />
agricoltura, pesca e acquacultura, su vendita di prodotti<br />
agricoli a Paesi in via di sv<strong>il</strong>uppo e a famiglie povere<br />
BANCHe e BANCHIeRI. NeL MIRINo PeR AVIDITÀ DI<br />
gUADAgNo, fINANzA CReATIVA, eLUSIoNe fISCALe<br />
di Ugo Naldi<br />
gIoRgIo zAMPeTTI: L’eMeRgeNzA<br />
SMog DoMINA NeI CeNTRI URBANI<br />
intervista al coordinatore scientifico di Legambiente<br />
Smog, ossido di azoto, ozono, monossido di carbonio:<br />
i veleni nell’aria sono aumentati e in gran parte dei<br />
centri urbani i limiti di concentrazione di polveri sott<strong>il</strong>i<br />
e di inquinamento atmosferico vengono superati<br />
LUCA MALCoTTI: RegIoNe LAzIo, oPeRe PUBBLICHe<br />
IN fUNzIoNe ANCHe ANTI-CoNgIUNTURALe<br />
intervista all’assessore alle Infrastrutture e Lavori Pubblici<br />
fISCo. CoMe RIgUADAgNARe<br />
LA fIDUCIA DeI CoNTRIBUeNTI<br />
di Giorgio Benvenuto, presidente Fondazione Buozzi<br />
Non è realistico ma velleitario <strong>il</strong> proporsi di ridurre<br />
le tasse; lo stato dei conti pubblici l’impedisce, ma<br />
un’operazione di giustizia redistributiva è necessaria<br />
perché <strong>il</strong> prelievo fiscale è fortemente squ<strong>il</strong>ibrato<br />
MeDIAzIoNe oBBLIgAToRIA CoMe QUeLLA<br />
gIUDIzIARIA? eSTeNDeRe AD eSSA Le gARANzIe<br />
di Maurizio de T<strong>il</strong>la, presidente dell’OUA
41<br />
44<br />
45<br />
46<br />
49<br />
50<br />
54<br />
70<br />
73<br />
78<br />
82<br />
UNCITRAL, LA TASK FORCE<br />
DELLA LEGISLAZIONE MONDIALE<br />
di Lucio Ghia<br />
GIUSTIZIA di Antonio Marini<br />
1) POTENZIATA LA LOTTA<br />
CONTRO LA PIRATERIA<br />
2) LA MINACCIA DELLA PIRATERIA<br />
TERRORISTICA<br />
GHERARDO LA FRANCESCA: IL MOMENTO<br />
CHE ITALIA E BRASILE ASPETTAVANO DA SEMPRE<br />
intervista all’ambasciatore d’Italia a Bras<strong>il</strong>ia<br />
BLACK OUT, IL GOVERNO LASCIA<br />
ANCORA NEL BUIO<br />
di Massim<strong>il</strong>iano Dona, segretario dell’UNC<br />
ANTONIO REBUZZI: DAGLI STILI DI VITA<br />
PIÙ RISCHI PER LA SALUTE<br />
intervista al direttore di Cardiologia del Gemelli<br />
La prima causa della mortalità in Italia sono le malattie<br />
cardiovascolari, la regione più colpita è la Campania<br />
forse per lo stress cui è soggetta la popolazione,<br />
<strong>il</strong> precariato, la carenza di lavoro, l’ambiente sociale<br />
FILIPPO BAGNATO: ATR, VOLARE CON<br />
VELIVOLI DI TRASPORTO REGIONALE<br />
i risultati <strong>il</strong>lustrati dall’amministratore delegato<br />
Il prototipo del turboelica regionale ATR42 fece <strong>il</strong> primo<br />
volo nell’agosto 1984 e <strong>il</strong> primo volo commerciale nel<br />
dicembre 1985; da allora la società ATR ha venduto<br />
oltre 1.200 aerei, usati da 171 compagnie di 94 Paesi<br />
DIFESA. AL SERVIZIO DELL’ANIMA,<br />
ASSISTENZA SPIRITUALE E CAPPELLANI MILITARI<br />
del Colonnello Valter Cassar<br />
FOTOEVENTI. APPUNTAMENTI,<br />
INCONTRI, PERSONAGGI E IMMAGINI<br />
di Maurizio Riccardi<br />
Svoltisi nell’ultimo mese convegni della Safe su dove<br />
investire in Italia, della Fondazione Levi-Montalcini<br />
su istruzione e sv<strong>il</strong>uppo, della Cisl su Lavoro pubblico<br />
e pubblico valore; ed è stato assegnato <strong>il</strong> Premio Anima<br />
AFFARI & CULTURA. MOSTRE,<br />
PRESENTAZIONI, AVVENIMENTI<br />
piccolo viaggio tra opere d’arte in tutta Italia<br />
A Pisa la terza mostra dei grandi Maestri mediterranei;<br />
a Lugano «L’Angelo incarnato» di Leonardo; a M<strong>il</strong>ano<br />
l’indonesiano Farhan Siki e le foto della Scuola di<br />
fotografia sic<strong>il</strong>iana; a Roma <strong>il</strong> Napoleone di Koppelman<br />
CORSERA STORY. IL POPOLO EBETE<br />
DELLA TELEVISIONE ITALIANA<br />
l’opinione del Corrierista<br />
specchio<br />
economico<br />
7<br />
Mens<strong>il</strong>e<br />
di economia,<br />
politica<br />
e attualità<br />
A N N O X X X<br />
11<br />
N O V E M B R E<br />
2 0 1 1<br />
Abbonamento: annuo 60 euro<br />
Copie arretrate: 12 euro<br />
Conto corrente postale:<br />
n. 25789009<br />
Registrazione: Tribunale di Roma<br />
numero 255 del 5 luglio 1982<br />
Spedizione: abbonamento postale 45%<br />
Comma 20 lettera B art. 2 - Legge n. 662<br />
del 23/12/96 - F<strong>il</strong>iale di Roma<br />
Tipografia: Futura Grafica<br />
Via Anicio Paolino 21<br />
00178 Roma<br />
CIUFFA EDITORE
8 specchio<br />
economico<br />
LUCA PALAMARA: TRibUnALi,<br />
sÌ ALLA RifoRMA<br />
MA PeR MAggioRe effiCienzA<br />
Luca Palamara,<br />
presidente<br />
dell’Associazione Nazionale<br />
Magistrati Italiani<br />
L’Associazione<br />
nazionale dei Magistrati<br />
«apprezza» l’iniziativa<br />
del Governo di rivedere<br />
l’organizzazione<br />
delle circoscrizioni<br />
giudiziarie da essa spesso<br />
chiesta ma critica<br />
<strong>il</strong> ricorso alla legge<br />
delega e alcuni criteri<br />
per la riduzione<br />
e per l’accorpamento<br />
di alcuni Uffici giudiziari<br />
arato in piena estate, proprio<br />
nel clou delle vacanze <strong>il</strong> 13 ago-<br />
V sto scorso, <strong>il</strong> decreto legge numero<br />
138 contenente «ulteriori misure<br />
urgenti per la stab<strong>il</strong>izzazione finanziaria<br />
e per lo sv<strong>il</strong>uppo» riguarda anche<br />
la revisione delle circoscrizioni<br />
giudiziarie, una riforma più volte richiesta<br />
dall’Associazione Nazionale<br />
Magistrati per migliorare l’efficienza<br />
del servizio giustizia. «È apprezzab<strong>il</strong>e<br />
l’iniziativa del Governo, anche se la<br />
scelta dello strumento della legge delega,<br />
inserita con un emendamento all’interno<br />
della manovra finanziaria,<br />
rischia di impedire un’adeguata riflessione<br />
sui contenuti dell’interven-<br />
to»: questo è stato <strong>il</strong> primo commento<br />
espresso, sull’iniziativa del Governo<br />
che li riguarda, dall’Associazione<br />
stessa, e per essa dal suo presidente<br />
Luca Palamara. Pur condividendo i<br />
criteri di massima indicati nel primo<br />
articolo del nuovo testo, entrando<br />
però nel merito del provvedimento<br />
l’autorevole organo di rappresentanza<br />
della categoria manifesta alcune<br />
perplessità per le difficoltà che le nuove<br />
norme incontrerebbero nell’attuazione<br />
e che esse stesse susciterebbero.<br />
In particolare, non sembra razionale<br />
escludere dalla possib<strong>il</strong>ità di accorpamento,<br />
ritiene <strong>il</strong> presidente Palamara,<br />
i Tribunali che esistevano <strong>il</strong> 30 giugno<br />
scorso nei Comuni capoluogo di provincia<br />
senza coordinare questa operazione<br />
con la progettata soppressione<br />
di alcune province e senza considerare<br />
le caratteristiche dei vari Tribunali<br />
presenti.<br />
Un’altra osservazione critica riguarda<br />
<strong>il</strong> numero previsto degli Uffici<br />
giudiziari in un Distretto. «Appare<br />
nello stesso modo irrazionale–aggiunge<br />
infatti <strong>il</strong> presidente Palamara–,<br />
la previsione diretta a garantire<br />
comunque in ogni Distretto la presenza<br />
di almeno tre degli attuali Uffici<br />
giudiziari a prescindere dalle dimensioni<br />
sia del Distretto stesso sia<br />
dei Tribunali». Palamara porta l’e-
sempio del Distretto di Perugia dove,<br />
oltre ai due Uffici giudiziari esistenti<br />
nelle sedi provinciali di Perugia<br />
e di Terni, secondo la previsione<br />
dovrebbe rimanere in vita almeno un<br />
terzo Ufficio giudiziario sub provinciale;<br />
in base alla riforma prevista sia<br />
nel primo, sia nel secondo caso si rischia<br />
di mantenere in vita Tribunali<br />
di dimensioni ridotte o addirittura<br />
ridottissime. L’Associazione Nazionale<br />
Magistrati ritiene pertanto necessarie<br />
«decisioni coraggiose» da<br />
adottare già in sede di elaborazione<br />
della legge delega.<br />
Domanda. Quali dovrebbero essere<br />
queste decisioni, sulla base delle<br />
vostre proposte?<br />
Risposta. In particolare, anche richiamandosi<br />
alle conclusioni della<br />
Commissione tecnica per la Finanza<br />
pubblica istituita presso <strong>il</strong> Ministero<br />
del Tesoro, l’ANM ha individuato in<br />
un organico di 20 magistrati, tra Procura<br />
e Tribunale, la dimensione minima<br />
assolutamente inderogab<strong>il</strong>e di<br />
un Ufficio giudiziario. Sarebbe auspicab<strong>il</strong>e<br />
che una tale indicazione<br />
costituisse <strong>il</strong> criterio direttivo della<br />
legge delega.<br />
D. È stata prospettata anche una<br />
soluzione basata sull’accorpamento<br />
in un’unica Procura di più Procure<br />
attinenti ai vari Tribunali. Secondo<br />
voi sarebbe una formula positiva?<br />
R. Assolutamente no. L’idea di accorpare<br />
più Uffici requirenti in un<br />
Unico ufficio di Procura, competente<br />
a svolgere le funzioni requirenti relative<br />
a più Tribunali, è del tutto fuori<br />
dal sistema; una soluzione del genere<br />
rischierebbe di provocare gravi<br />
disfunzioni sul piano organizzativo.<br />
Infatti, se è vero che verrebbero<br />
mantenuti sia i Tribunali sia le Procure<br />
nelle attuali sedi di Provincia,<br />
verrebbe invece prevista la soppressione<br />
in maniera disgiunta degli uffici<br />
sub provinciali. Come conseguenza,<br />
potrebbe ad esempio restare<br />
in vita <strong>il</strong> Tribunale di Alba ma non la<br />
relativa Procura, che invece potrebbe<br />
finire accorpata a un Ufficio requirente<br />
più grande.<br />
D. Quali sarebbero gli effetti «pratici»<br />
di questa soluzione? Che cosa<br />
propone invece, in proposito, l’Associazione<br />
Nazionale Magistrati?<br />
R. Si andrebbe incontro ad una<br />
«centralizzazione dell’esercizio dell’azione<br />
penale», senza considerare<br />
le complicazioni di carattere organizzativo<br />
derivanti dalla molteplicità<br />
delle esigenze dei diversi Tribunali.<br />
Al riguardo l’Associazione Nazionale<br />
Magistrati ritiene preferib<strong>il</strong>e piuttosto<br />
la trasformazione dei Tribunali<br />
interessati in Sezioni distaccate del<br />
Tribunale accorpante o, in via subordinata,<br />
l’assegnazione delle funzioni<br />
di gip e di giudice collegiale al Tribu-<br />
Roma. Il Ministero della Giustizia<br />
nale presso <strong>il</strong> quale si trova la Procura.<br />
Queste sono le soluzioni molto<br />
più concrete e pratiche, proposte dalla<br />
Giunta esecutiva centrale dell’ANM.<br />
D. La scorsa primavera l’Associazione<br />
ha definito la proposta del Governo<br />
di introdurre la cosiddetta prescrizione<br />
breve dei reati un «colpo<br />
mortale al funzionamento della giustizia<br />
penale in Italia»; effettivamente<br />
con quella soluzione aumenterebbero<br />
i casi di impunità per gli autori<br />
di gravi reati?<br />
R. Quella misura porterebbe ad<br />
una duplice, grave conseguenza,<br />
consistente in un ingente aumento<br />
dei casi di «denegata» giustizia e, in<br />
sostanza, nell’impunità per gli autori<br />
di gravi reati. E questo proprio mentre<br />
l’Unione Europea da tempo ci sollecita,<br />
invano, ad assicurare un’effettiva<br />
ragionevole durata dei processi,<br />
e ad evitare proprio che questi si concludano<br />
con la prescrizione. In realtà<br />
la prescrizione breve non riduce affatto<br />
la durata dei processi ma costituisce<br />
solo un incentivo, per gli imputati,<br />
a cercare di far durare <strong>il</strong> più a<br />
lungo possib<strong>il</strong>e <strong>il</strong> processo.<br />
D. Quanti processi però già attualmente<br />
«saltano» a causa della prescrizione<br />
normale?<br />
R. Dopo la riforma del 2005, oggi<br />
sono circa 150 m<strong>il</strong>a i processi che<br />
ogni anno si chiudono con la prescri-<br />
specchio<br />
economico<br />
9<br />
zione, senza accertare la responsab<strong>il</strong>ità<br />
dell’imputato e<br />
quindi senza rispondere alle<br />
istanze di chi è stato vittima<br />
di un reato, di chi ha subito<br />
un danno e chiede pertanto<br />
invano quella giustizia cui<br />
ha diritto. La prescrizione<br />
breve contrasta, inoltre, con<br />
le convenzioni internazionali<br />
sulla lotta alla corruzione<br />
sottoscritte o ratificate<br />
dall’Italia; e nei riguardi<br />
delle persone incensurate<br />
viola <strong>il</strong> principio costituzionale<br />
di eguaglianza. I cittadini<br />
desiderano sia che <strong>il</strong><br />
processo si svolga in tempi<br />
ragionevoli, sia che le decisioni<br />
siano efficaci, ossia che<br />
le condanne siano effettive,<br />
che i responsab<strong>il</strong>i non restino<br />
impuniti.<br />
D. Quali sono i reati più<br />
gravi che la prescrizione<br />
breve favorirebbe?<br />
R. La legge sulla prescrizione<br />
breve uccide i processi,<br />
costituisce un’amnistia<br />
permanente per numerosi<br />
gravi reati come la corruzione,<br />
l’evasione fiscale, la<br />
truffa, la truffa ai danni dello<br />
Stato, l’appropriazione<br />
indebita, l’omicidio, le lesioni<br />
colpose, i reati ambientali e<br />
quelli che causano infortuni sul lavoro.<br />
In tutti i Paesi occidentali l’inizio<br />
del processo blocca la prescrizione,<br />
in Italia i brevi termini di prescrizione<br />
spingono l’imputato ad allungare<br />
i tempi del processo. Con queste<br />
norme, per una corruzione gravissima<br />
o per una frode fiscale per<br />
m<strong>il</strong>ioni di euro, scoperte a distanza<br />
ad esempio di quattro o cinque anni<br />
dal fatto, l’imputato avrà la certezza<br />
dell’impunità per l’impossib<strong>il</strong>ità di<br />
celebrare tre gradi di giudizio nel<br />
breve termine residuo. Non solo:<br />
avrà diritto anche alla restituzione<br />
del profitto del reato sottoposto a sequestro.<br />
È, inoltre, una legge che<br />
viola <strong>il</strong> principio di eguaglianza perché<br />
l’omicidio commesso da un incensurato<br />
si prescriverebbe prima di<br />
un furto commesso da un recidivo; e<br />
per lo stesso reato commesso da due<br />
persone, una incensurata e l’altra no,<br />
si potrebbe arrivare alla prescrizione<br />
per l’una e alla condanna per l’altra.<br />
In tanti anni non è stato fatto nulla<br />
per assicurare ai cittadini una giustizia<br />
più rapida e più efficiente, mentre<br />
oggi si cerca di approvare a tamburo<br />
battente una legge che estingue<br />
i processi e nega giustizia alle vittime<br />
dei reati. La prescrizione del reato<br />
costituirebbe una resa dello Stato<br />
al crimine, un’ulteriore offesa alle<br />
vittime, una sconfitta per la giusti
10 specchio<br />
economico<br />
zia. D. Nei mesi passati si è addirittura<br />
prof<strong>il</strong>ato uno scontro di imprevedib<strong>il</strong>i<br />
conseguenze tra politica e Magistratura<br />
quando ai cittadini è stato rivolto<br />
un appello a manifestare in<br />
piazza contro i giudici. L’iniziativa è<br />
stata poi accantonata. È possib<strong>il</strong>e che<br />
tra due delle maggiori Istituzioni<br />
dello Stato, essenziali e indispensab<strong>il</strong>i<br />
per <strong>il</strong> Paese, si debba giungere a<br />
questo punto?<br />
R. L’Associazione che presiedo ha<br />
espresso in proposito «vivo sconcerto<br />
e grande preoccupazione». Giustamente<br />
è stato stigmatizzato quanto<br />
accaduto nei pressi del Tribunale di<br />
M<strong>il</strong>ano in occasione di un processo a<br />
carico del presidente del Consiglio.<br />
L’appello alla piazza, la denigrazione<br />
dei magistrati, <strong>il</strong> clima di crescente e<br />
organizzata ost<strong>il</strong>ità esibita dinanzi ai<br />
luoghi in cui ogni giorno migliaia di<br />
cittadini sono processati in nome della<br />
legge ed altre migliaia aspettano, e<br />
si aspettano, giustizia appaiono un<br />
tentativo di delegittimazione di un<br />
fondamentale potere dello Stato. Il risultato<br />
di tali azioni è solo un turbamento<br />
della serenità dei magistrati<br />
nell’esercizio delle loro funzioni.<br />
Principio fondamentale dello Stato<br />
democratico di diritto è la celebrazione<br />
dei processi nelle aule di giustizia,<br />
dove ad ogni imputato la Costituzione<br />
e le leggi assicurano diritti e garanzie<br />
processuali. La Magistratura<br />
italiana ha affrontato con alto senso<br />
dello Stato momenti tragici della storia<br />
repubblicana, ma gli spettacoli inscenati<br />
fuori dal Palazzo di giustizia<br />
non hanno precedenti nei Paesi democratici.<br />
D. Lo scorso settembre l’Associazione<br />
da Lei presieduta ha proclamato<br />
lo stato di agitazione contro la<br />
manovra economica. Quali sono le<br />
ragioni?<br />
R. Il Comitato direttivo centrale<br />
dell’Associazione ha espresso contrarietà<br />
alle misure contenute nella<br />
manovra economica approvata, che<br />
penalizzano esclusivamente i dipendenti<br />
pubblici senza colpire in alcun<br />
modo i possessori di grandi ricchezze<br />
e gli evasori fiscali, e senza intervenire<br />
sulle numerose fonti di spreco<br />
del denaro pubblico. In particolare, <strong>il</strong><br />
Comitato ha sottolineato l’evidente<br />
iniquità e la contrarietà al principio<br />
di eguaglianza e di parità contributiva<br />
del mantenimento del contributo<br />
di solidarietà per i redditi superiori<br />
ai 90 m<strong>il</strong>a euro solo per <strong>il</strong> pubblico<br />
impiego e dell’eliminazione dell’analoga<br />
previsione per i redditi dei privati,<br />
per i quali è previsto un prelievo<br />
di gran lunga inferiore, e per i<br />
redditi privati superiori ai 300 m<strong>il</strong>a.<br />
Per i magistrati tale misura si aggiunge<br />
agli ulteriori tagli e prelievi<br />
«Il Comitato direttivo<br />
centrale dell’Associazione<br />
Magistrati ha espresso<br />
contrarietà alle misure<br />
contenute nella manovra<br />
economica approvata,<br />
che penalizzano<br />
esclusivamente<br />
i dipendenti pubblici<br />
senza colpire in alcun<br />
modo i possessori<br />
di grandi ricchezze<br />
e gli evasori fiscali,<br />
e senza intervenire<br />
sulle numerose<br />
fonti di spreco<br />
del denaro pubblico»<br />
sulla retribuzione previsti dalle precedenti<br />
manovre economiche. Il Comitato<br />
direttivo centrale dell’Associazione<br />
ha proclamato pertanto lo<br />
stato di agitazione della categoria e<br />
annunciato l’attuazione, insieme con<br />
le organizzazioni del pubblico impiego,<br />
di iniziative locali e nazionali<br />
dirette a sensib<strong>il</strong>izzare l’opinione<br />
pubblica sulla grave iniquità della<br />
manovra e sulla pericolosa e costante<br />
delegittimazione della funzione<br />
pubblica. E ha dato mandato alla<br />
Giunta esecutiva centrale di organizzare,<br />
eventualmente in accordo con<br />
le altre associazioni, ricorsi giurisdizionali<br />
sul contributo di solidarietà.<br />
D. E <strong>il</strong> vostro giudizio sulle misure<br />
dirette alla lotta all’evasione fiscale<br />
in generale?<br />
R. Mancano norme veramente efficaci.<br />
Negli anni passati l’evasione<br />
fiscale è stata favorita dai ripetuti<br />
provvedimenti di condono. Nessun<br />
intervento risulta inoltre adottato<br />
per svolgere un’effettiva azione contro<br />
la d<strong>il</strong>agante corruzione nei settori<br />
pubblico e privato, causa principale<br />
degli sprechi nella Pubblica Amministrazione<br />
e della diffusione di<br />
patrimoni <strong>il</strong>leciti.<br />
D. Per quale motivo avete criticato<br />
l’avvio, da parte del Ministero della<br />
Giustizia, di ispezioni dirette ad accertare<br />
<strong>il</strong> comportamento di alcuni<br />
Uffici giudiziari?<br />
R. Per una possib<strong>il</strong>e interferenza di<br />
queste nelle indagini. Siamo infatti<br />
perplessi e preoccupati per l’iniziati-<br />
va del ministro della Giustizia di disporre<br />
ispezioni nelle Procure di Napoli<br />
e di Bari. L’inchiesta amministrativa<br />
affidata agli ispettori ministeriali<br />
può interferire sullo svolgimento<br />
dell’attività giudiziaria. È vero<br />
che si tratta di un’iniziativa rientrante<br />
tra i poteri del ministro, ma<br />
per le modalità e i tempi in cui è stata<br />
avviata rischia di alterare <strong>il</strong> corretto<br />
rapporto tra le attività di indagine<br />
degli Uffici di Procura e <strong>il</strong> potere<br />
ispettivo del ministro.<br />
D. Non siete d’accordo neppure<br />
sulle modifiche alle norme di procedura<br />
relative alle testimonianze nei<br />
processi. Quali sono i motivi?<br />
R. Le modifiche al Codice di procedura<br />
penale sull’ammissione delle<br />
prove in dibattimento, sulle quali <strong>il</strong><br />
Governo ha posto la questione di fiducia,<br />
avranno effetti devastanti sul<br />
funzionamento dei processi penali,<br />
perché potranno determinare di fatto<br />
la paralisi di tutti i dibattimenti attualmente<br />
pendenti. Con le nuove<br />
disposizioni, infatti, verrebbe eliminata<br />
la possib<strong>il</strong>ità per <strong>il</strong> giudice di<br />
escludere l’ammissione di prove manifestamente<br />
superflue o irr<strong>il</strong>evanti,<br />
mentre potranno essere escluse solo<br />
quelle «non pertinenti». Chiunque<br />
comprende che in questo modo <strong>il</strong> difensore<br />
dell’imputato potrebbe chiedere<br />
e ottenere l’ammissione di un<br />
numero indefinito di testimoni sulla<br />
medesima circostanza, purché non<br />
manifestamente «non pertinente».<br />
D. Che cosa potrebbe avvenire in<br />
casi del genere?<br />
R. Un esempio: l’imputato che volesse<br />
dimostrare come prova d’alibi<br />
la sua presenza in una città diversa<br />
da quella nella quale è avvenuto <strong>il</strong><br />
fatto, potrebbe chiedere e ottenere la<br />
citazione, come testimoni, di tutti gli<br />
abitanti di quella città, senza alcuna<br />
possib<strong>il</strong>ità per <strong>il</strong> giudice di escludere<br />
uno o più testimoni. Ancora: l’imputato<br />
in un processo per uxoricidio<br />
potrebbe chiedere e ottenere l’ammissione,<br />
come testimoni, di tutti gli<br />
amici, parenti e conoscenti sull’esistenza<br />
del vincolo coniugale tra lui e<br />
la vittima, prova questa pertinente<br />
ma altrettanto manifestamente superflua.<br />
Si tratta pertanto dell’ennesima<br />
legge finalizzata a interferire su<br />
procedimenti giudiziari in corso, anche<br />
a costo di paralizzare la macchina<br />
giudiziaria e di esporre al ridicolo<br />
l’intero sistema. L’Associazione Nazionale<br />
Magistrati ha <strong>il</strong> dovere di denunciare<br />
che con queste norme non<br />
sarà più possib<strong>il</strong>e celebrare alcun<br />
processo in Italia e che gli imputati<br />
anche di fatti gravissimi saranno prima<br />
inevitab<strong>il</strong>mente scarcerati per la<br />
decorrenza dei termini di custodia<br />
cautelare e poi prosciolti per prescrizione.<br />
■
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12<br />
stefano balsamo: marc<br />
zuckerberg è solo un canoviano<br />
di nuova generazione<br />
socializzatore per<br />
eccellenza, comprese in<br />
tempi non sospetti<br />
<strong>il</strong> potere di una tavolata<br />
di amici colti, ciò che poi<br />
sarebbe divenuto <strong>il</strong> club<br />
canova; 35 anni prima che<br />
Facebook rivoluzionasse<br />
la vita sociale, stefano<br />
Balsamo aveva già dato<br />
vita al suo cenacolo.<br />
anche a colazione<br />
o<br />
specchio<br />
economico<br />
a cura di<br />
ROMINA<br />
CIUFFA<br />
Stefano Balsamo,<br />
fondatore del Club Canova<br />
(e da 49 anni, temporaneamente,<br />
del J.P. Morgan di Roma)<br />
ggi si usa Facebook, <strong>il</strong> nuovo<br />
(ma già obsoleto) modo di «fare<br />
networking», quello che ieri era<br />
<strong>il</strong> «club» e si usava per «socializzare».<br />
Socializzatore per eccellenza, Stefano<br />
Balsamo - <strong>il</strong> Marc Zuckerberg (fondatore<br />
di Facebook) di allora - ebbe l’idea<br />
profetica di creare ponti per<br />
grandi manager e dirigenti che avessero<br />
semplicemente l’opportunità di<br />
fare cenacoli insieme discutendo dei<br />
problemi economico-finanziari italiani<br />
e internazionali. Insieme a pochis-<br />
simi amici, officers italiani di banche<br />
americane, riuniti attorno a un tavolo<br />
del Bar Canova di Piazza del Popolo<br />
a Roma, nel 1978 fondò senza saperlo<br />
e volerlo quello che oggi è <strong>il</strong> Canova<br />
Club, un’associazione di manager,<br />
professionisti e imprenditori provenienti<br />
prevalentemente dal mondo<br />
dell’economia, della finanza e dell’impresa.<br />
Negli ultimi 35 anni, mentre<br />
<strong>il</strong> mondo cambiava, i canoviani ne<br />
discutevano nei loro cenacoli così come<br />
nelle conferenze, nei dibattiti, nel-<br />
photocredit estella marcheggiano<br />
le manifestazioni culturali, in tutti i<br />
loro incontri che, sebbene privati - <strong>il</strong><br />
Canova non ha mai voluto essere un<br />
club formale -, hanno sempre avuto<br />
come minimo comun denominatore<br />
quello di ut<strong>il</strong>izzare la socialità a scopi<br />
solidaristici e benefici.<br />
Domanda. La storia del Canova è la<br />
storia di Stefano Balsamo, <strong>il</strong> suo fondatore.<br />
Com’è nata quest’avventura?<br />
Risposta. Dall’um<strong>il</strong>tà di capire cosa<br />
facessero gli altri che operavano<br />
nello stesso mio campo. Ed è legata
al numero 3, come spiegai anche al<br />
presidente (Giulio) Andreotti quando,<br />
in un Cenacolo al Canova, mi<br />
chiese se avessi studiato dai Gesuiti<br />
perché <strong>il</strong> 3 è <strong>il</strong> loro numero, come <strong>il</strong><br />
mio, che sono anche i luoghi geografici-culturali-d’amore<br />
della mia vita:<br />
Sic<strong>il</strong>ia, Roma, Stati Uniti d’America:<br />
ho sangue e radici sic<strong>il</strong>iane - nato a<br />
Catania e vissuto a Palermo per i primi<br />
10 anni della mia vita -, ma sono<br />
cresciuto a Roma che è diventata la<br />
mia città d’amore e da 49 anni lavoro<br />
nel mondo internazionale della J.P.<br />
Morgan. Fu per quella banca che lasciai<br />
<strong>il</strong> Credito Italiano - a quel tempo<br />
si poteva tra le tante offerte ricevute<br />
-, che mio padre aveva scelto<br />
per me 5 anni prima dopo i miei studi<br />
di Ragioneria- affascinato come<br />
tutti dall’importanza di un impiego<br />
in banca (a proposito di drammatico<br />
cambiamento dei tempi). Ovviamente<br />
non potevo immaginare, quando<br />
vi entrai, che la J.P. Morgan sarebbe<br />
diventata la seconda banca del mondo<br />
per capitalizzazione. In effetti,<br />
con nessuna lungimiranza, accettai<br />
quel posto perché pensavo (erroneamente)<br />
che non mi avrebbe costretto<br />
a muovermi da Roma, città che amavo<br />
e che non volevo lasciare a nessun<br />
costo (carriera compresa), come invece<br />
mi chiedeva <strong>il</strong> Credito Italiano.<br />
Eppure ben presto mi trovai con la<br />
richiesta di girare <strong>il</strong> mondo (e non<br />
più l’Italia), per fare carriera e crescere<br />
professionalmente, ma io non<br />
volevo muovermi da Roma anche<br />
perché non ritenevo di possedere<br />
quella cultura, oltre che la «lingua»,<br />
essenziale per lavorare in una banca<br />
di stampo anglosassone. È da queste<br />
premesse che è nato <strong>il</strong> Canova: aiutato<br />
dagli americani e da quel loro<br />
pragmatismo che mi lasciò gestire <strong>il</strong><br />
raggiungimento del budget che mi<br />
avevano assegnato. Fu nel 1978 che,<br />
con molta um<strong>il</strong>tà, chiamai pochi altri<br />
italiani che come me lavoravano nelle<br />
banche estere e li riunii tutti nel<br />
Bar Canova di Piazza del Popolo a<br />
parlare di ciò che facevamo operativamente,<br />
ma anche di economia e finanza.<br />
Andavamo lì una volta al mese<br />
per raccontarci <strong>il</strong> nostro lavoro in<br />
maniera professionale (e riservata),<br />
ma non ci nascondevamo che scegliemmo<br />
quel bar anche per la gradevolezza<br />
delle sue frequentatrici,<br />
soprattutto straniere.<br />
D. Cosa c’era di sim<strong>il</strong>e in circolazione<br />
allora?<br />
R. Esistevano ovviamente dei club<br />
come <strong>il</strong> Rotary o <strong>il</strong> Lions, ma la differenza<br />
era che, mentre negli altri club<br />
le professioni rappresentate erano<br />
molte, noi svolgevamo un’attività socio-culturale<br />
prevalentemente attinente<br />
all’economia e alla finanza perché<br />
eravamo tutti soprattutto banca-<br />
«eravamo in 5<br />
e non sapevamo<br />
che stavamo fondando<br />
un club. <strong>il</strong> primo ospite,<br />
che chiamammo<br />
al Bar canova con noi<br />
per parlare dell’impatto<br />
delle cambiali finanziarie,<br />
era un professore<br />
di scienza delle Finanze:<br />
giulio tremonti»<br />
ri. Allora c’era una grandissima affluenza<br />
di investimenti esteri in Italia<br />
che si riversavano nell’industria e<br />
nelle banche; ci vedevamo per parlare<br />
di quelle nuove attività di sostentamento<br />
finanziario alle multinazionali<br />
soprattutto americane e inglesi<br />
che avevano aperto uffici e attività a<br />
Roma e nella zona pontina dove erano<br />
previste alcune agevolazioni fiscali;<br />
c’erano, tra le altre, la Exon, la<br />
Procter&Gamble, la Johnson&Johnson.<br />
La stessa Morgan Garanty Trust<br />
aveva aperto a Roma proprio per seguire<br />
le loro clienti multinazionali<br />
nel nostro territorio. Slowly but surely,<br />
<strong>il</strong> nostro gruppo crebbe e finché<br />
potemmo, per un paio di anni, rimanemmo<br />
nel Bar Canova. Fu però necessario<br />
mantenere vivo l’interesse<br />
di noi tutti. Non era fac<strong>il</strong>e organizzare<br />
ogni mese un cenacolo e invitare<br />
un ospite d’onore tenendo sempre<br />
viva la voglia di partecipare; così inventai<br />
l’Effemeride, newsletter ante<br />
litteram con uno st<strong>il</strong>e autoironico,<br />
mai abbandonato, che raggiungeva<br />
anche coloro che non erano presenti<br />
ai nostri incontri (oggi abbiamo oltre<br />
2.500 contatti). Tra i primi destinatari<br />
anche Mario Draghi, all’epoca non<br />
proprio conosciutissimo professore a<br />
Firenze, ma interessato alle pubblicazioni<br />
J.P. Morgan. Da allora è rimasto<br />
sempre in ma<strong>il</strong>ing list passando<br />
per la nomina a Canoviano d’Onore.<br />
D. Per trent’ anni <strong>il</strong> Canova è stato<br />
privo di uno Statuto proprio per sottolineare<br />
quegli intenti amicali e di<br />
socialità non legati ad alcuna forma<br />
giuridica e di qualsiasi interesse.<br />
Oggi, invece, ha un proprio Statuto:<br />
a che cosa si deve questo cambiamento<br />
di rotta?<br />
R. Per far sopravvivere <strong>il</strong> Canova a<br />
me stesso ho dovuto dare una «struttura»<br />
al Club, che da un paio di anni<br />
specchio<br />
economico<br />
13<br />
si è «rifondato» ufficialmente, si è<br />
dato uno statuto con tutti gli organi<br />
di gestione tipici. Ma nel concreto<br />
nulla è cambiato; non abbiamo mai<br />
avuto l’intenzione di allargarci o di<br />
creare «succursali» di città, con l’intenzione<br />
di voler restar con <strong>il</strong> numero<br />
magico di 99 soci. Ma crescendo in<br />
numero, abbiamo dovuto spostarci e<br />
dal Bar Canova siamo passati all’Hosteria<br />
dell’Orso, a quei tempi uno del<br />
luoghi più prestigiosi ed esclusivi.<br />
Da qui, costretti dai numeri, siamo<br />
giunti al Grand Hotel Parco dei Principi,<br />
spazio giusto per numeri che<br />
non sono più paragonab<strong>il</strong>i alla doppia<br />
dozzina dei primi anni né alla<br />
cinquantina dell’Hosteria dell’Orso:<br />
ora i Soci sono circa 150 che con la<br />
partecipazione di sostenitori della<br />
Solidarietà ed amici possono formare<br />
un’audience anche di 300 persone a<br />
Cenacolo. Non abbiamo nemmeno<br />
mai curato i rapporti con la stampa<br />
perché non c’è stato mai bisogno di<br />
sv<strong>il</strong>uppare la nostra attività se non<br />
attraverso <strong>il</strong> passaparola tra di noi e<br />
quelli come noi.<br />
D. C’è una distinzione tra i soci?<br />
R. La partecipazione è oggi aperta<br />
a tutti coloro che possiedono elevate<br />
qualità umane, morali e professionali<br />
e condividono le 3 finalità del<br />
Club, Amicizia, Cultura e Solidarietà,<br />
e che possono dare valore aggiunto<br />
al Club. Io e tutti coloro che<br />
sono stati invitati da me a costituire <strong>il</strong><br />
Canova Club 3 anni fa intervenendo<br />
all’atto costitutivo, siamo i soci fondatori.<br />
I soci ordinari sono coloro che<br />
possono dimostrare di contribuire<br />
fattivamente, ma anche in modo s<strong>il</strong>ente,<br />
agli scopi dell’associazione.<br />
Poi ci sono i Canoviani d’Onore, personalità<br />
di particolare spicco etico,<br />
culturale e professionale, quasi sempre<br />
già Speaker ai Cenacoli, scelti e<br />
votati dai Soci come «bravi e per bene»;<br />
infine gli Speakers, coloro che<br />
sono intervenuti in qualità di oratori<br />
alle nostre iniziative. In 34 anni abbiamo<br />
ospitato nei soli Cenacoli (9<br />
per annata) oltre 40 m<strong>il</strong>a amici e oltre<br />
300 Speakers d’onore, <strong>il</strong> meglio che<br />
c’è stato e che c’è in economia, finanza<br />
e politica.<br />
D. Cosa fa <strong>il</strong> Canova, oltre a riunirsi<br />
in incontri socio-culturali?<br />
R. Abbiamo creato tutta una serie<br />
di belle attività collaterali, all’insegna<br />
di «Seri, ma non seriosi». Così è nato<br />
<strong>il</strong> Premio della Letteratura Economica<br />
e Finanziaria al libro di miglior divulgazione,<br />
gestito da sempre da<br />
Luigi Giovannelli e Nicola Granati;<br />
non a caso <strong>il</strong> primo fu assegnato 24<br />
anni fa a Piero Angela per «Quark<br />
Economia»; 20 anni fa abbiamo creato<br />
<strong>il</strong> Canova Giovane con Alessandro<br />
Barnaba e Guido Nola, oggi super<br />
manager alla J.P. Morgan, attraverso
14 specchio<br />
economico<br />
<strong>il</strong> quale cerchiamo di infondere valori<br />
ed etica ai nostri giovani con riunioni<br />
che servono anche a prepararli al<br />
mondo del lavoro. Ci occupiamo, e<br />
per me è <strong>il</strong> service più importante,<br />
anche di Solidarietà da 25 anni con<br />
gli evergreen Antonio Boccini ed Eolo<br />
Poli Sandri, attraverso la Onlus Canovalandia,<br />
finalizzata soprattutto al<br />
sostegno degli anziani bisognosi attraverso<br />
interventi concreti, quali fornitura<br />
di generi alimentari, arredi,<br />
ascensori, autovetture, gasolio, letti,<br />
oltre alla gestione della soluzione di<br />
problemi strutturali di maggiore r<strong>il</strong>evanza<br />
ed impatto nella vita quotidiana<br />
dei non abbienti. Tutto ciò è cominciato<br />
con Renato Apuzzo, un allora<br />
giovane disab<strong>il</strong>e che è ancora con<br />
noi dopo tanti anni quale mascotte<br />
della Solidarietà, una persona che<br />
mette i brividi a sentirlo parlare. È<br />
stato lui, che gravi problemi alle mani<br />
e alle gambe hanno obbligato a stare<br />
sulla sedie a rotelle, a farmi scoprire <strong>il</strong><br />
valore della solidarietà e le grandi<br />
emozioni che può dare. Occupandoci<br />
di anziani, invece, abbiamo fatto una<br />
scelta razionale: tutti vorrebbero dedicarsi<br />
ai bambini, che sono <strong>il</strong> futuro;<br />
dei malati deve occuparsi lo Stato;<br />
noi abbiamo scelto di aiutare questi<br />
ultimi perché nessuno se ne vuole occupare<br />
emozionalmente.<br />
D. Il Canova nasce a Roma e resta<br />
a Roma?<br />
R. Fino a tempi recenti è stato così,<br />
ma ora, per l'insistenza di nostri amici<br />
e la pratica assistenza di un giovane<br />
professionista talentuoso, Marco<br />
Bracaglia, abbiamo aperto a M<strong>il</strong>ano<br />
al Westin Palace davanti a 220-290<br />
nuovi amici per Cenacolo. I nostri<br />
prossimi ospiti saranno l’amministratore<br />
delegato della Cassa Depositi<br />
e Prestiti Giovanni Gorno Tempini<br />
e <strong>il</strong> ministro Roberto Maroni. Prima<br />
di loro lo scorso anno abbiamo avuto<br />
Vittorio Gr<strong>il</strong>li, Fulvio Conti, Corrado<br />
Passera, Massimo Ponzellini, Federico<br />
Ghizzoni, Mauro Moretti.<br />
D. C’è solo M<strong>il</strong>ano nella Sua vulcanica<br />
irrequietezza?<br />
R. Per la verità ci sono altri miei<br />
network distinti dal Canova Club. I<br />
«Vespri» ad esempio, per raccontare<br />
i fatti positivi della Sic<strong>il</strong>ia, o <strong>il</strong><br />
«Breakfast&Finance», club mattutino<br />
molto tecnico delle 7,30, ora in cui ci<br />
incontriamo per parlare soprattutto<br />
di aspetti tecnico-finanziari, diversamente<br />
dai cenacoli serali (che sono<br />
più divulgativi, volti a far comprendere<br />
l’economia e la finanza anche a<br />
chi non è completamente padrone<br />
della materia). Il «Cenacolo dei 30»,<br />
Club che raccoglie i maggiori «decision<br />
makers» del Paese, ovvero molti<br />
degli Speakers già al Canova per dare<br />
e ricevere feedback, a cena, a<br />
membri delle Istituzioni al più alto li-<br />
«ritengo che<br />
debba esser data<br />
informazione ma essa<br />
deve anche poter<br />
rimanere nella memoria<br />
di chi la riceve:<br />
per questo credo<br />
nell’importanza delle<br />
lettere, attraverso<br />
le quali si raggiunge<br />
l’individuo con più forza<br />
rispetto al networking<br />
di oggi»<br />
vello, ministri per primi. Poi ho creato<br />
<strong>il</strong> Club «Diplomatia» per creare un<br />
collegamento informale e continuo<br />
tra ambasciate, istituzioni e imprese<br />
italiane. SPF (Stefano’s Press<br />
Friends), <strong>il</strong> gruppo dei corrispondenti<br />
delle testate giornalistiche più famose<br />
e prestigiose che in cenacoli riservati<br />
ed off the record conoscono<br />
da vicino chi guida l’Italia per farsene<br />
un’opinione diretta in un ambiente<br />
amicale. Altri network stanno per<br />
essere formati o sono già pronti, ma<br />
photocredit estella marcheggiano<br />
Nelle foto dall’alto, in senso orario, Stefano Balsamo con Giuseppe Mussari,<br />
presidente dell’Abi e presidente del Monte dei Paschi di Siena; Vittorio Gr<strong>il</strong>li,<br />
direttore generale del Tesoro; Federico Ghizzoni, amministratore delegato<br />
dell’UniCredit; Fulvio Conti, amministratore delegato dell’Enel<br />
attendono <strong>il</strong> momento giusto per cominciare.<br />
Ma razionalmente ci occupiamo<br />
anche dei giovani.<br />
D. In quale modo?<br />
R. Ai giovani ho dato totale autonomia<br />
e infatti hanno una loro struttura<br />
autonoma, <strong>il</strong> Canova Giovane.<br />
Nelle nostre serate indico loro i nomi<br />
degli invitati perché essi stessi possano<br />
scegliere personaggi di loro interesse<br />
da ospitare nel proprio tavolo;<br />
lo faccio perché non sprechino la cena<br />
soltanto per mangiare, ma possano<br />
intrattenere conversazione sui temi<br />
che pred<strong>il</strong>igono con senior di prestigio<br />
e competenza. Per i giovanissimi<br />
andiamo nelle scuole con <strong>il</strong> progetto<br />
«Cru» (Club Risorse Umane)<br />
non solo a raccontare le attività professionali,<br />
bensì a «portarle». Al Liceo<br />
Visconti di Roma, ad esempio,<br />
abbiamo portato la professione «avvocato»,<br />
con professionisti di vario<br />
st<strong>il</strong>e, dal «lupo solitario», colui che fa<br />
tutto da sé, alla struttura fam<strong>il</strong>iare,<br />
fino alle international law firm.<br />
D. Ci sono i giovani, gli anziani, i<br />
disab<strong>il</strong>i canoviani, ma sinora ha parlato<br />
solo di uomini, mai di donne.<br />
Esiste una «quota rosa» all’interno<br />
del Club?<br />
R. Una nostra amica radiologa,<br />
Carlotta Gaudioso, interessata alla finanza,<br />
si è accorta che da noi le donne<br />
mancavano e ha avuto un’idea,<br />
quella che poi ha svolto nell’acronimo<br />
«R.O.S.A.», non perché sia <strong>il</strong> colore<br />
femmin<strong>il</strong>e ma per premiare donne<br />
di successo per «Risultati Ottenuti<br />
Senza Aiuti». Un Premio, con votazione<br />
di donne, che è già alla sua no-
na edizione e che è stato a sua volta<br />
premiato dal presidente della Repubblica<br />
in occasione della giornata<br />
Donna di un paio di anni fa.<br />
D. Ieri c’erano i club, oggi i social<br />
networks: questi stessi sorti a partire<br />
dal Canova potrebbero essere assim<strong>il</strong>ati<br />
a un gruppo su Facebook. Lei<br />
inviava gli inviti al club con i francobolli:<br />
cosa è mutato con l’arrivo della<br />
tecnologia?<br />
R. Tutto questo è vero e c’è un<br />
aspetto di fondo, caratterizzato da<br />
una resistenza passiva naturale. Oggi<br />
si è aperti a tutte le innovazioni,<br />
non importa quanto siano giuste o<br />
sbagliate, belle o brutte, perché si è<br />
aperti nell’apprendimento che fac<strong>il</strong>ita<br />
la conoscenza di quello che incontriamo.<br />
Si è pronti all’innovazione<br />
perché questo è <strong>il</strong> modo per vivere<br />
meglio. Il PC ti apre a tutto <strong>il</strong> mondo.<br />
Noi del Canova non avevamo un desiderio<br />
espresso di fare proseliti perché<br />
in fondo eravamo contenti di ciò<br />
che facevamo per noi prima di tutto.<br />
In relazione al nuovo modo di fare<br />
social network trovo che esso sia<br />
molto ut<strong>il</strong>e a tanti fini, specie a quello<br />
professionale, ma ancora stento a<br />
capire come si possa stab<strong>il</strong>ire un rapporto<br />
emozionale tra persone se<br />
manca una frequentazione fisica,<br />
specie se si hanno solo contatti. Il<br />
successo nel tempo del Canova è testimoniato<br />
anche dal fatto che, andando<br />
a M<strong>il</strong>ano, con mia grande sorpresa<br />
ho trovato moltissimi interessati<br />
alla nostra attività, e ciò è avvenuto<br />
perché <strong>il</strong> club era già conosciuto<br />
grazie al networking fatto di carta, di<br />
lettere mens<strong>il</strong>i personalizzatissime.<br />
A mio giudizio, mentre <strong>il</strong> digitale<br />
permette una comunicazione velocissima<br />
a tutto <strong>il</strong> mondo, resta diffic<strong>il</strong>e<br />
mantenere nella testa e nel cuore<br />
l’informazione resa, mentre inviando<br />
le nostre informazioni sia pure elettronicamente<br />
ma sempre nel formato<br />
di una lettera personale, i lettori fermano<br />
l’argomento come fosse una<br />
missiva personale one to one. E quasi<br />
certa reazione in chi la riceve. Questa<br />
è la fondamentale differenza degli<br />
effetti rispetto a un invio anonimo,<br />
senza intimità ed emozionalità.<br />
D. Ancora usa l’invio cartaceo o<br />
anche <strong>il</strong> Canova si è digitalizzato?<br />
R. Invio le Effemeridi mens<strong>il</strong>i agli<br />
indirizzi postali di coloro che me ne<br />
fanno richiesta e non vogliono cambiare<br />
mezzo. L’85 per cento dei soci<br />
riceve le comunicazioni in formato<br />
elettronico anche perché <strong>il</strong> cartaceo<br />
ha dei costi r<strong>il</strong>evanti, ma non solo:<br />
l’invio del nostro Almanacco (comunicazioni<br />
settimanali sulla vita del<br />
Club e dei suoi Soci) ad esempio,<br />
comporterebbe l’esigenza di farlo seguire<br />
da successive comunicazioni<br />
cartacee: impraticab<strong>il</strong>e.<br />
D. Quanti sono oggi i partecipanti<br />
a vario titolo del Canova?<br />
R. Amiamo dire che siamo 99 perché<br />
storicamente abbiamo sempre<br />
detto questo numero, ma in effetti<br />
siamo molti di più. Memore della lezione<br />
che avevo imparato negli altri<br />
club i quali, colmi di professionisti<br />
che avevano necessità di vendere i<br />
propri servizi, si sostanziavano nello<br />
scambio di biglietti da visita, avevo<br />
espresso la mia preferenza per un<br />
club di manager, anche perché davano<br />
maggior prestigio al Club. Per<br />
tanti anni questa scelta è stata vincente,<br />
ma non avevo previsto che <strong>il</strong><br />
club potesse divenire obsoleto.<br />
Quando cominciai avevo 33 anni con<br />
amici più o meno della mia età e, trascorsi<br />
quasi 35 anni, tutti quei manager<br />
sono ora in pensione, mentre sono<br />
rimasti alla ribalta i professionisti<br />
che avevo estromesso. Essi si sono<br />
presi una rivincita sulle mie scelte<br />
strategiche. Ho dovuto così cambiare<br />
registro, veramente già da qualche<br />
anno, portando dentro quelle figure<br />
che prima non avevo identificato come<br />
target, professionisti e imprenditori,<br />
e ciò ha comportato un allargamento<br />
numerico.<br />
D. Se lei «è» <strong>il</strong> Canova, cosa c’è nel<br />
futuro del Club dopo di lei?<br />
R. A questo scopo, mi sto dedicando<br />
a un progetto, <strong>il</strong> «Canova Futuro»,<br />
per trasferire agli amici-soci più<br />
giovani, la responsab<strong>il</strong>ità di tutte le<br />
attività-service che ho creato negli<br />
anni, con onori ed oneri per chi fa. In<br />
particolare, sto chiamando i giovani<br />
ad affiancare i vari attuali responsab<strong>il</strong>i<br />
in modo che possa in seguito verificarsi<br />
un passaggio naturale e graduale.<br />
Spero così che <strong>il</strong> Canova mi<br />
possa sopravvivere ma soprattutto<br />
specchio<br />
economico<br />
15<br />
In alto: Stefano Balsamo con Corrado Passera, amministratore delegato di Intesa<br />
Sanpaolo. Sopra: con Marco Bracaglia, promotore dell’Osservatorio sul Credito<br />
possa continuare a servire i Soci e la<br />
collettività quali membri attivi e consapevoli<br />
della Big Society. Mi pare<br />
giusto dire anche che questo modo<br />
di socializzare a me ha salvato <strong>il</strong> lavoro<br />
e, in un certo senso, spiega la<br />
mia longevità professionale. Alimentata<br />
dalle fitte, antiche e prestigiose<br />
relazioni sociali che <strong>il</strong> network Canova&Co<br />
mi ha assicurato in quasi 35<br />
anni. Ho detto che <strong>il</strong> prossimo<br />
speaker sarà <strong>il</strong> ministro Maroni. Il<br />
primo che quella mezza dozzina di<br />
amici, che non sapevano che stavano<br />
fondando un Club, chiamarono al<br />
Bar Canova per parlare delle cambiali<br />
finanziarie, era un oscuro professore<br />
di Scienza delle Finanze dell’Università<br />
di Macerata di nome Giulio<br />
Tremonti.<br />
D. Solo banca e clubs sono esistiti<br />
nella sua vita?<br />
R. No. Sono un grande viaggiatore,<br />
con oltre cento Paesi visitati; adoro<br />
ballare; sono un grafomane, ma <strong>il</strong><br />
mio vero grande amore è giocare a<br />
pallone (ma non mi piace perdere).<br />
D. Per fare tutto ciò le sue giornate<br />
possono essere di 24 ore?<br />
R. Per fare tutto ciò, oltre la moglie<br />
giusta da 44 anni, ho tantissimi<br />
cari e veri amici che mi aiutano in<br />
service, cioè per <strong>il</strong> puro piacere di<br />
farlo, per essere al servizio degli altri.<br />
Sono almeno una trentina e tutti<br />
meriterebbero di essere citati (e ringraziati);<br />
per non fare torto a nessuno<br />
li ringrazio tutti attraverso <strong>il</strong> Comitato<br />
esecutivo che li rappresenta e<br />
che presta un service spesso quotidiano:<br />
Sabina Ciuffa, Oliviero Franceschi,<br />
Gabriella Gerace, Paolo Gianani,<br />
Giuseppe Ibrido. Grazie a loro.<br />
Grazie al Canova. Grazie alla vita<br />
che mi ha dato tanto. ■
16<br />
specchio<br />
economico<br />
IL PUZZLE DELLE TRE EMME:<br />
MARCEGAGLIA,<br />
MARCHIONNE, MONTEZEMOLO<br />
L<br />
a mattina del 4 ottobre scorso la<br />
prima pagina dei quattro principali<br />
quotidiani nazionali aveva<br />
come apertura un titolo a tutta pagina<br />
sulle lacrime della giovane americana<br />
Amanda Knox assolta insieme al coimputato<br />
Raffaele Sollecito nel processo<br />
dinanzi alla Corte d’Appello di Perugia<br />
dall’accusa di aver ucciso la studentessa<br />
inglese Meredith Kercher. Così anche i<br />
telegiornali Rai e Mediaset. Un’eccezione<br />
dopo mesi di titoli e articoli di stampa<br />
urlati, prodotti dal più esasperato pessimismo<br />
soprattutto per le notizie riguardanti<br />
le vicende economiche di casa. Titoli<br />
e articoli allarmanti, che facevano<br />
ricordare <strong>il</strong> lamento dell’abate di Tournai,<br />
G<strong>il</strong>les Li Muisis: «In fatto di monete,<br />
le cose sono molto oscure. Esse crescono<br />
e diminuiscono di valore e non si<br />
sa cosa fare; quando si pensa di guadagnare<br />
si trova <strong>il</strong> contrario».<br />
Solo i quotidiani economici quel martedì<br />
avevano in prima pagina come titolo<br />
più importante lo strappo dalla Confindustria<br />
deciso dalla Fiat, la maggiore<br />
impresa nazionale. Nello stesso giorno<br />
in cui <strong>il</strong> suo amministratore delegato<br />
Sergio Marchionne annunciava ufficialmente,<br />
con una doppia lettera alla presidentessa<br />
degli industriali Emma Marcegaglia,<br />
l’evento destinato a sconvolgere<br />
i rapporti tra la Fiat, <strong>il</strong> sindacato degli<br />
imprenditori e le tre organizzazioni di<br />
categoria dei lavoratori, non mancavano<br />
altri titoli robusti, senza ricorrere alla<br />
cronaca di Perugia.<br />
Quel lunedì la capitale era bloccata da<br />
uno sciopero dei taxi romani per una<br />
questione di tariffe, sostenuto dalla solidarietà,<br />
con astensione totale dal lavoro,<br />
anche dei mezzi pubblici di Atac, Roma<br />
Tpl, Cotral e Roma Servizi Mob<strong>il</strong>ità, ossia<br />
della totalità delle aziende di trasporto<br />
pubblico romano. Alle agitazioni romane<br />
si aggiungevano quelle di Genova<br />
con lo sciopero dei dipendenti della Fincantieri<br />
per protestare contro l’azienda a<br />
causa della mancanza di commesse di<br />
navi da costruire, e quelle di Torino con<br />
4 ore di sospensione del lavoro e corteo<br />
dei dipendenti dell’Alenia Aeronautica<br />
Emma Marcegaglia, presidente della Confindustria<br />
contro un possib<strong>il</strong>e trasferimento nel<br />
Nord del centinaio di impiegati della sede<br />
romana.<br />
A Termini Imerese, allo sciopero per<br />
l’intero turno del giorno precedente venivano<br />
aggiunte altre otto ore di blocco<br />
del lavoro. In Val di Susa quel giorno<br />
cominciava <strong>il</strong> carotaggio, ossia la perforazione<br />
della montagna per lo scavo del<br />
tunnel sotterraneo di Chiavenna, con <strong>il</strong><br />
consueto stato di allerta delle forze dell’ordine<br />
per tenere a bada i manifestanti,<br />
che apparivano pochi ed eccezionalmente<br />
tranqu<strong>il</strong>li. Era già accaduto in luglio<br />
che un corteo pacifico di residenti si<br />
concludesse con un centinaio di agenti<br />
feriti. «Inf<strong>il</strong>trati» fu la giustificazione,<br />
a cura di<br />
LUIGI<br />
LOCATELLI<br />
senza spiegare perché nessuno aveva<br />
provveduto a isolare i non residenti sospettati<br />
di amare «l’azione diretta».<br />
CHI SONO QUESTI NO-TAV? Questa esperienza<br />
non attenuava le preoccupazioni dei<br />
responsab<strong>il</strong>i dell’ordine pubblico, degli<br />
agenti in particolare, vittime di apparenti<br />
gitanti. Chi sono questi violenti no-<br />
Tav, ab<strong>il</strong>i nelle aggressioni e nelle azioni<br />
di contrasto malgrado l’assetto antisommossa<br />
degli agenti? Non sanno nulla<br />
del Corridoio 5 che con la quota di finanziamenti<br />
europei dovrà attraversare<br />
la vallata contribuendo alla riduzione<br />
dell’83 per cento del trasporto merci su<br />
strada a favore di quello su ferro. Non<br />
sanno quanto l’opera sia necessaria per
idurre i 731 autocarri per ch<strong>il</strong>ometro<br />
che ingombrano le autostrade, soprattutto<br />
in un Paese lungo e stretto come la<br />
Penisola. Non conoscono <strong>il</strong> significato<br />
degli indici sempre peggiori segnati dalle<br />
Borse, da Wall Street a M<strong>il</strong>ano. Non<br />
sanno di scioperi, di salari bassi, di lavoro<br />
delicato e faticoso, di b<strong>il</strong>anci delle<br />
imprese, di tasse da pagare, di modernizzazione<br />
del Paese, di crisi finanziaria<br />
globale, di b<strong>il</strong>ancio pubblico da riassestare<br />
comunque e a costo di gravi sacrifici,<br />
di disoccupazione, di lavori saltuari,<br />
di maggioranze o di minoranze politiche.<br />
Sanno soltanto, e molto bene, che<br />
debbono ostacolare con qualsiasi mezzo,<br />
in Val di Susa e dovunque sia necessaria,<br />
la realizzazione delle opere di ut<strong>il</strong>ità<br />
generale, e che debbono creare disordini,<br />
demolire sbarramenti, danneggiare<br />
strade e negozi. Non sanno quali<br />
danni producono e chi colpiscono. Non<br />
sanno neppure a vantaggio di chi vanno<br />
le loro violenze. Purché violenza sia. Da<br />
chi e con quali obiettivi sono stati reclutati<br />
e addestrati alla guerriglia urbana,<br />
con la grande capacità di mimetizzarsi,<br />
scomparire, ripresentarsi tra le vittime<br />
incolpevoli dell’asprezza delle forze di<br />
polizia. Basta essere passati una sola<br />
volta nella Val di Susa per vedere come<br />
non sia fac<strong>il</strong>e organizzare gruppi di violenti<br />
senza una tolleranza locale e per<br />
chiedersi come sia stato consentito a costoro<br />
di mimetizzarsi all’interno dei cortei<br />
dall’apparenza pacifica per poi assalire<br />
all’improvviso gli agenti.<br />
Qui torna l’interrogativo principale:<br />
chi ha interesse, e con quali obiettivi, a<br />
creare un’area antagonista specializzata<br />
in «azione diretta»? E <strong>il</strong> secondo interrogativo<br />
riguarda la disattenzione degli organi<br />
di stampa verso determinati avvenimenti.<br />
La risposta potrebbe essere rintracciata<br />
nella composizione dei consigli<br />
di amministrazione dei gruppi editoriali:<br />
imprenditori, finanzieri, azionisti<br />
di altri importanti gruppi. In nessun caso<br />
figura un editore puro, ossia un uomo<br />
d’impresa che lavora e ricava redditi<br />
nell’editoria, ma editori di giornali che<br />
costituiscono <strong>il</strong> ceto dominante, che proclamano<br />
la necessità di profondi cambiamenti<br />
ma nei fatti non vogliono cambiare<br />
alcunché perché qualsiasi riforma<br />
in senso autenticamente liberale non può<br />
che disturbare i loro interessi.<br />
LE COLPE DEGLI EDITORI. Una situazione<br />
unica nel mondo occidentale, considerata<br />
di tutta normalità. Mai viene svolta<br />
un’inchiesta documentata, accompagnata<br />
da una serie di interrogativi e di analisi<br />
approfondite. A questo quadro di non<br />
conoscenza fa riscontro la mancanza di<br />
motivazioni, di logica politica ed economica,<br />
e la grande capacità di autopromozione<br />
dei sindacati, in particolare della<br />
Cg<strong>il</strong>, <strong>il</strong> cui massimo obiettivo è organizzare<br />
e proclamare scioperi e sit-in davanti<br />
ai Ministeri.<br />
Nata nel 1965 a Gazoldo degli Ippoli-<br />
Chi ha interesse,<br />
e con quali obiettivi,<br />
a creare un’area<br />
antagonista<br />
specializzata<br />
in «azione diretta»?<br />
E un secondo<br />
interrogativo riguarda<br />
la disattenzione<br />
degli organi di stampa<br />
verso determinati<br />
avvenimenti<br />
ti, piccolo centro agricolo residenza della<br />
sua famiglia a meno di 20 ch<strong>il</strong>ometri<br />
da Mantova, laureata in Economia<br />
aziendale alla Bocconi di M<strong>il</strong>ano e con<br />
master in Business Administration alla<br />
New York University, Emma Marcegaglia<br />
è consigliere di amministrazione e<br />
amministratore delegato dell’azienda di<br />
famiglia creata dal padre Steno, oggi ottantenne<br />
ancora al comando delle imprese<br />
e della famiglia, e dedita alla lavorazione<br />
dell’acciaio con un giro d’affari di<br />
quasi 5 m<strong>il</strong>iardi di euro. Oggi l’azienda<br />
è attiva in sette Paesi, dalla Polonia alla<br />
Russia, dal Bras<strong>il</strong>e alla Cina, con un<br />
programma di investimenti di 410 m<strong>il</strong>ioni<br />
di euro, di cui 160 m<strong>il</strong>ioni impiegati<br />
nei 700 m<strong>il</strong>a metri quadrati di stab<strong>il</strong>imento,<br />
sulla costa della Cina orientale,<br />
che dovrà produrre a regime 400 m<strong>il</strong>a<br />
tonnellate l’anno di tubi di acciaio inossidab<strong>il</strong>e.<br />
Scadrà nel 2012, poco dopo la fine del<br />
mandato di Emma alla presidenza della<br />
Confindustria, <strong>il</strong> piano quadriennale di<br />
investimenti comprendente anche 150<br />
m<strong>il</strong>ioni di euro in Polonia e i rimanenti<br />
100 m<strong>il</strong>ioni ripartiti tra Bras<strong>il</strong>e e Russia,<br />
e che potrà consentire al Gruppo di superare<br />
la riduzione del 10 per cento dei<br />
ricavi dovuta alla crisi. Rimarrà aperto<br />
invece <strong>il</strong> problema degli investimenti<br />
nel settore turistico-alberghiero, cominciati<br />
negli anni 60 con l’isola di Albarella<br />
in provincia di Rovigo, e sv<strong>il</strong>uppati in<br />
Sardegna con alberghi, 46 suite, 2 v<strong>il</strong>le<br />
oltre a ristoranti e negozi del Forte V<strong>il</strong>lage<br />
resort di Santa Margherita di Pula,<br />
con circa 900 addetti.<br />
La Mita Resort, controllata del Gruppo<br />
Marcegaglia, dedita allo sv<strong>il</strong>uppo alberghiero<br />
e portuale dell’isola, fattura<br />
circa 70 m<strong>il</strong>ioni l’anno ed è riuscita a<br />
contenere la perdita in poco più di 6 m<strong>il</strong>ioni<br />
di euro, quasi <strong>il</strong> doppio dell’anno<br />
precedente, a carico di un Gruppo con<br />
un indebitamento complessivo di 121<br />
m<strong>il</strong>ioni di euro di cui 72 m<strong>il</strong>ioni verso<br />
specchio<br />
economico<br />
17<br />
banche, rispetto a un patrimonio netto<br />
costituito da capitale, riserve e ut<strong>il</strong>i, di<br />
soli 32 m<strong>il</strong>ioni. Un altro risultato negativo<br />
è stato prodotto dalla nuova struttura<br />
dell’ex Arsenale m<strong>il</strong>itare della Maddalena<br />
in Costa Smeralda, diventato <strong>il</strong> Maddalena<br />
Hotel & Yacht Club, incluso nell’inchiesta<br />
dei grandi appalti, con <strong>il</strong> sequestro<br />
dei fondali deciso dal Tribunale<br />
di Pausania che ha impedito la creazione<br />
dei previsti ormeggi delle imbarcazioni.<br />
I PROGETTI DELLA MARCEGAGLIA. Emma è<br />
stata vicepresidente con i presidenti Antonio<br />
D’Amato e Luca di Montezemolo,<br />
finché nel 2008 è diventata la prima<br />
donna e <strong>il</strong> personaggio più giovane al<br />
vertice della Confindustria. Prossima alla<br />
scadenza, è diffic<strong>il</strong>e intuire i suoi progetti<br />
futuri, se preferirà occuparsi del<br />
settore turistico alberghiero del proprio<br />
Gruppo di famiglia, o dedicarsi all’attività<br />
politica, come potrebbero far supporre<br />
alcuni atteggiamenti dell’ultimo<br />
periodo di presidenza alla Confindustria.<br />
L’uscita della Fiat dall’organizzazione<br />
comunque non l’aiuta.<br />
La Confindustria è una associazione<br />
privata che ha 101 anni di vita e, dicono<br />
soci autorevoli, li dimostra con una struttura<br />
fuori del tempo, un apparato governato<br />
da una burocrazia interna che non<br />
consente cambiamenti, con costi alti e lamentele<br />
in proporzione, articolato in più<br />
livelli non più funzionali. È un conglomerato<br />
di 146.046 imprese con<br />
5.439.195 dipendenti, con quote associative<br />
in base al numero di questi che, conti<br />
alla mano calcolando una media pro<br />
capite di 100 euro, dovrebbero far entrare<br />
nelle casse oltre 540 m<strong>il</strong>ioni l’anno,<br />
coprendo <strong>il</strong> costo attuale del sistema<br />
confindustriale costituito da imprese di<br />
dimensioni, capacità economica e produttiva<br />
diverse, con interessi anche contrastanti,<br />
suddiviso in 18 centri regionali,<br />
23 federazioni di settore, 100 associazioni<br />
territoriali, 3 federazioni di scopo, 20<br />
soci aggregati, 97 associazioni di categoria,<br />
216 associazioni aggregate.<br />
Lo scorso mese di maggio è stato determinante<br />
nelle scelte della Marcegaglia<br />
sul proprio futuro. Nella prima settimana<br />
nell’assise di Bergamo molti imprenditori<br />
hanno parlato apertamente di un’«autoriforma»<br />
della Confederazione. Stefano<br />
Parisi è un profondo conoscitore sia<br />
della Confederazione essendone stato direttore<br />
generale, sia dell’apparato pubblico<br />
perché è stato city manager del Comune<br />
di M<strong>il</strong>ano, nonché per cinque anni<br />
alla guida del dipartimento Affari economici<br />
di Palazzo Chigi ed ora amministratore<br />
delegato della Fastweb. «È finita<br />
l’era dei professionisti della rappresentanza,<br />
è necessario tornare alla rotazione<br />
degli incarichi; la presidenza di un’associazione<br />
è un servizio per le imprese, si<br />
svolge per un periodo determinato poi si<br />
torna in azienda–ha detto nei giorni scorsi–.<br />
Per ridare forza alla Confindustria<br />
serve far emergere una nuova classe diri-
18 specchio<br />
economico<br />
gente. In vista di un periodo di instab<strong>il</strong>ità<br />
politica, l’associazione<br />
deve radicarsi ancora di più e stare<br />
vicino alle imprese».<br />
L’ITALIA DI MONTEZEMOLO. Sembrava<br />
ritrovata una sintonia tra <strong>il</strong> presidente<br />
in carica e un autorevole<br />
ex direttore generale. Una settimana<br />
più tardi è emersa, invece, una<br />
sintonia tra Emma Marcegaglia e<br />
Luca Cordero di Montezemolo,<br />
suggerita da un messaggio sul sito<br />
di Italia Futura, la fondazione animata<br />
da quest’ultimo. Il messaggio<br />
metteva a confronto la frase di<br />
Montezemolo «È giunto <strong>il</strong> tempo<br />
di salire sul ring. Non ci si può<br />
sempre lamentare, bisogna dare<br />
anche un contributo perché le cose<br />
cambino veramente», e una più recente<br />
dichiarazione della presidente:<br />
«In un momento così, noi saremo<br />
pronti a batterci per l’Italia anche<br />
fuori dalle nostre imprese, con<br />
tutta la nostra energia, con tutta la<br />
nostra passione, con tutto <strong>il</strong> nostro<br />
coraggio». L’annuncio di un ingresso<br />
in politica?<br />
Era presente anche John<br />
Elkann, presidente della Fiat, impegnato<br />
in un lungo colloquio con<br />
<strong>il</strong> vicepresidente Alberto Bombassei<br />
sulla possib<strong>il</strong>e uscita definitiva<br />
della grande fabbrica di automob<strong>il</strong>i<br />
dalla Confindustria. Si diffondeva<br />
la surreale impressione di messaggi<br />
privi di consistenza fatti piovere<br />
dall’alto dal presidente e dall’ex<br />
presidente della Confederazione,<br />
mentre i vertici della maggiore<br />
azienda privata italiana maturavano<br />
decisioni destinate a lasciare<br />
un profondo segno.<br />
Il 6 settembre si è vissuta<br />
un’altra giornata surreale con lo sciopero<br />
generale indetto dalla Cg<strong>il</strong> e manifestazioni<br />
in numerose città; doveva segnare<br />
<strong>il</strong> trionfo del segretario generale<br />
della grande Confederazione sindacale<br />
Susanna Camusso, in testa al corteo di<br />
Roma, con berrettino rosso alla Cipputi.<br />
Attuata con manifestazioni sparse in varie<br />
città, la protesta non ha consentito la<br />
conta dei partecipanti e quindi la rituale<br />
diffusione di cifre «ufficiali» relative a<br />
presenze almeno triple rispetto alla reale<br />
capacità di contenimento delle piazze.<br />
L’affluenza è stata deludente, comunque<br />
si è evitata l’immagine del maggiore<br />
sindacato in difficoltà dopo aver annunciato<br />
che lo sciopero generale «avrebbe<br />
fatto male».<br />
BANDIERE ROSSE IN VACANZA. In realtà esso<br />
è stato trasformato in una generica protesta<br />
politica contro <strong>il</strong> Governo e in una<br />
giornata di vacanza per i partecipanti al<br />
seguito delle bandiere rosse. Non è stato<br />
neppure necessario vig<strong>il</strong>are per evitare<br />
le violenze, temute dall’intransigente segretario<br />
generale della Fiom Maurizio<br />
Landini, capof<strong>il</strong>a dell’aspro confronto<br />
Sergio Marchionne; sotto, Luca Cordero di Montezemolo<br />
con Marchionne. Era previsto che andasse<br />
così, si è commentato nella sede<br />
del Partito Democratico ricordando la<br />
posizione assunta nel suo interno da autorevoli<br />
dirigenti poco favorevoli al<br />
nuovo corso assunto dalla Confederazione,<br />
scioperando mentre <strong>il</strong> Parlamento<br />
era chiamato a discutere della manovra<br />
economica.<br />
Convinti dell’inopportunità di uno<br />
sciopero solitario mentre si lavorava per<br />
una coerente politica di unità sindacale,<br />
una quindicina di parlamentari avevano<br />
annunciato che non avrebbero preso parte<br />
alla protesta: «Non dobbiamo esservi,<br />
non è <strong>il</strong> momento giusto», era la frase<br />
che circolava nella sede romana del PD<br />
in Via Sant’Andrea delle Fratte. Questo<br />
perché avevano lasciato <strong>il</strong> segno le inchieste<br />
di alcuni giornali sulle retribuzioni<br />
dei parlamentari, su caste, cricche,<br />
guadagni, attività di comodo, favori ottenuti<br />
per motivi non sempre chiari, indennità,<br />
compensi, retribuzioni, pensioni<br />
dei politici più in vista.<br />
E questo mentre gli introiti dei tre sindacati<br />
maggiori continuavano ad essere<br />
più misteriosi dei tre segreti di<br />
Fatima; e che neppure libri come<br />
«L’altra casta» del giornalista<br />
di Repubblica Stefano Liviadotti,<br />
dedicato a «priv<strong>il</strong>egi,<br />
carriere, misfatti e fatturato da<br />
multinazionale» del sindacato,<br />
come indica <strong>il</strong> sottotitolo di copertina,<br />
sono riusciti a superare.<br />
«Solo sommando Cg<strong>il</strong>, Cisl e<br />
U<strong>il</strong>–vi si legge–, i sindacalisti<br />
in servizio permanente effettivo<br />
sono oggi circa 20 m<strong>il</strong>a, un numero<br />
che fa delle tre Confederazioni<br />
l’ottava impresa privata<br />
italiana, dopo Fiat, Telecom,<br />
Luxottica, Edizione Holding,<br />
Pirelli, Riva e Italmob<strong>il</strong>iare».<br />
Secondo <strong>il</strong> quotidiano Libero, i<br />
tre sindacati incassano ogni anno<br />
un m<strong>il</strong>iardo 171 m<strong>il</strong>ioni di<br />
euro così ripartiti: 300 m<strong>il</strong>ioni<br />
di contributi dai lavoratori in<br />
pensione, 400 m<strong>il</strong>ioni dagli<br />
iscritti - sono 5 m<strong>il</strong>ioni di lavoratori<br />
che pagano 50-60 euro di<br />
tessera annuale -, 321 m<strong>il</strong>ioni<br />
per l’assistenza legale e in questo<br />
caso a pagare sono Inps,<br />
Inpdap, Ina<strong>il</strong> e altre strutture,<br />
100 m<strong>il</strong>ioni per l’attività dei<br />
Caf, Centri di assistenza fiscale<br />
cui i cittadini possono rivolgersi<br />
per la dichiarazione dei redditi,<br />
e ai quali <strong>il</strong> Ministero delle<br />
Finanze rimborsa 12-15 euro<br />
per pratica singola e 29,74 euro<br />
per pratica congiunta. Non sono<br />
quantificati gli stipendi dei lavoratori<br />
che godono di aspettativa<br />
sindacale a carico delle<br />
aziende private, e dello Stato<br />
per i dipendenti pubblici; i corsi<br />
di formazione professionale<br />
sovvenzionati dallo Stato e dall’Unione<br />
Europea; i ricavi delle copie dei nuovi<br />
contratti di lavoro che i sindacati inviano<br />
agli iscritti al prezzo di 25 euro l’uno.<br />
CHI RICORDA DI VITTORIO? M<strong>il</strong>anese, figlia<br />
di un direttore editoriale della Mondadori,<br />
Susanna Camusso intraprese l’attività<br />
sindacale nel 1975 coordinando le politiche<br />
delle 150 ore e del diritto allo studio<br />
per la Federazione dei metalmeccanici di<br />
M<strong>il</strong>ano. Alla prima vertenza, nel 1978 gli<br />
scritti chiesero che a difenderli fosse incaricato<br />
un uomo. Di carattere fermo, ricorda<br />
di aver messo <strong>il</strong> rossetto una sola<br />
volta, per andare a una festa di carnevale.<br />
Pochi ricordano Giuseppe Di Vittorio, <strong>il</strong><br />
comunista a capo della Cg<strong>il</strong> dalla fine<br />
della guerra alla morte nel 1957. Nel periodo<br />
in cui alla guida della Confindustria<br />
era Angelo Costa, altro personaggio di<br />
scorza dura, i due si davano appuntamento<br />
nella stazione di Bologna, salivano sullo<br />
stesso vagone letto per Roma e discutevano<br />
nella notte. Alla Stazione Termini<br />
si separavano, con l’accordo in tasca. Il<br />
giorno dopo i vertici di Cg<strong>il</strong> e Confindustria<br />
ne prendevano atto. ■
20 specchio<br />
economico<br />
RENATO LAURO: TOR vERgATA,<br />
LA fORmAziONE AL sERviziO<br />
dEL mONdO LAvORATivO REALE<br />
U<br />
n tempo chi non voleva studiare<br />
andava a lavorare, oggi si assiste<br />
al fenomeno inverso: chi<br />
non lavora studia. L’Università resta l’unico<br />
appiglio di speranza, nell’attesa che<br />
cambino i Governi e, con essi, cambi la<br />
situazione in Italia. Eppure questa nel<br />
mondo del lavoro non fa che peggiorare.<br />
Sembrerebbe un classico paradosso, come<br />
quello di Zenone: come fa a vincere<br />
sempre la tartaruga nella gara di velocità<br />
su Ach<strong>il</strong>le? Com’è possib<strong>il</strong>e che vi sia<br />
tanta domanda di lavoro e, nello stesso<br />
tempo, che tutti quei posti vacanti non<br />
vengano coperti? Perché la corsa al lavoro<br />
non finisce mai, ma <strong>il</strong> vincitore è sempre<br />
più lento del vinto? Con ignoranza,<br />
la vox populi si pronuncia in questo modo:<br />
«Dovrebbero andare a fare gli operai».<br />
Ma perché un laureato in Medicina<br />
dovrebbe occuparsi di carpenteria o infissi,<br />
quando vi sono soggetti specializzati<br />
per farlo e la propria preparazione riguarda<br />
tutt’altro? Perché un ingegnere<br />
dovrebbe stare alla cassa di un bar? Perché<br />
chi non ha mai studiato dovrebbe ricoprire<br />
incarichi r<strong>il</strong>evanti nella società?<br />
Il malessere giovan<strong>il</strong>e è giunto a un ta-<br />
a cura di<br />
ROMINA<br />
CIUFFA<br />
Renato Lauro,<br />
rettore dell’Università<br />
di Roma Tor Vergata<br />
le livello che la soluzione è estrema: non<br />
vale nemmeno più la pena attivarsi, è<br />
inut<strong>il</strong>e inviare curriculum per posti di lavoro<br />
già occupati. E quando è dall’Università<br />
stessa che parte l’esempio di nepotismo,<br />
avallato dai media e dai fatti,<br />
cosa fare per cambiare la percezione di<br />
autoefficacia di proto-professionisti?<br />
Una risposta coerente la dà <strong>il</strong> rettore<br />
dell’Università di Roma Tor Vergata Renato<br />
Lauro: non c’è dialogo fra mondo<br />
della formazione e mondo del lavoro,<br />
domanda e offerta non si incontrano.<br />
Meritano menzione in questo ambito le
iniziative della Facoltà di Economia che<br />
ha appena ospitato la terza edizione di un<br />
evento dedicato al mondo del lavoro, <strong>il</strong><br />
«Campus&Leaders&Talents» organizzato<br />
dall’Ufficio Laureati Desk Imprese e<br />
dall’Alet, Associazione che riunisce i<br />
laureati della Facoltà di Economia, in<br />
collaborazione con l’Alitur, Associazione<br />
Laureati Ingegneria Tor Vergata. Nel<br />
corso della manifestazione sono state<br />
presentate le opportunità formative e lavorative<br />
e i programmi di stage delle<br />
aziende, sono stati raccolti curricula, sono<br />
stati svolti colloqui di selezione per<br />
accertare le competenze di laureati e laureandi<br />
e verificarne la corrispondenza<br />
con le attività aziendali, con un occhio<br />
fisso sulle attività presenti e future includendovi<br />
le nuove professionalità.<br />
Il rettore spiega in che modo l’Ateneo<br />
romano sta affrontando una crisi che ha<br />
colpito tutti - imprese, famiglie, professioni<br />
- anche innestando nel sistema nuovi<br />
spunti per rivalutare l’autoefficacia<br />
percepita dei giovani.<br />
Domanda. Dal 2008 lei è a capo dell’Università<br />
di Tor Vergata. Come procede<br />
<strong>il</strong> suo mandato?<br />
Risposta. L’inizio del mio rettorato è<br />
stato in coincidenza con l’inizio di una<br />
grave crisi economica che ha condizionato<br />
in maniera negativa l’attività del nostro<br />
ateneo, così come ha penalizzato<br />
l’attività di tutti gli atenei italiani che<br />
hanno risentito anche delle difficoltà delle<br />
famiglie nel far fronte al pagamento<br />
delle tasse universitarie e dei problemi di<br />
partner quali fondazioni e imprese con<br />
cui <strong>il</strong> mondo accademico collabora nella<br />
ricerca. Poiché le difficoltà aguzzano<br />
l’ingegno, è stata avviata una fase di razionalizzazione<br />
cui hanno partecipato<br />
tutte le componenti dell’Ateneo, chiudendo<br />
dei corsi di studio ridondanti, accorpandone<br />
altri che avevano corsi didattici<br />
formativi compatib<strong>il</strong>i, potenziando<br />
l’attività di ricerca ed anche spingendo<br />
sull’internazionalizzazione: ora abbiamo<br />
1.900 studenti provenienti da tutte le parti<br />
del mondo, come Bras<strong>il</strong>e, Cina, America,<br />
Sudamerica, Europa dell’Est. Altrettanto<br />
importante per migliorare la «qualità»<br />
della spesa è stato un ampio ricorso<br />
alle tecnologie per la riduzione di quella<br />
energetica e del costo dei servizi.<br />
D. In che modo i tagli operati dal Governo<br />
sui fondi destinati all’Università<br />
hanno colpito Tor Vergata?<br />
R. Poiché i provvedimenti presi hanno<br />
consentito di contenere le minusvalenze<br />
dovute alla crisi economica, siamo<br />
stati tra gli Atenei meno penalizzati<br />
dalla riduzione del fondo di finanziamento<br />
ordinario delle Università in<br />
quanto «virtuosi». Tuttavia <strong>il</strong> taglio dei<br />
finanziamenti ordinari, che è di valore<br />
consistente e che è previsto anche per i<br />
prossimi anni accademici, ha influito<br />
negativamente sulla possib<strong>il</strong>ità di reclutare<br />
i giovani, ha ridotto <strong>il</strong> numero delle<br />
borse di studio per dottorati di ricerca e<br />
La Facoltà di Medicina dell’Università Tor Vergata<br />
«La crisi economica<br />
ha penalizzato l’attività<br />
di tutti gli Atenei che<br />
hanno risentito anche<br />
delle difficoltà delle<br />
famiglie nel pagare<br />
le tasse universitarie<br />
e delle imprese;<br />
abbiamo avviato<br />
una razionalizzazione<br />
chiudendo corsi<br />
ridondanti,<br />
accorpandone altri,<br />
potenziando l’attività<br />
di ricerca, aumentando<br />
<strong>il</strong> numero di studenti<br />
provenienti<br />
da tutto <strong>il</strong> mondo»<br />
altre forme di collaborazione remunerata<br />
per i giovani, ha rallentato <strong>il</strong> rinnovo<br />
tecnologico dell’Ateneo.<br />
D. Quali sono gli esempi di reazione<br />
alla crisi che Tor Vergata ha messo e sta<br />
mettendo in atto?<br />
R. Oltre alle economie realizzate attraverso<br />
la razionalizzazione dell’apparato<br />
gestionale dell’Università, stiamo<br />
investendo sul futuro curando <strong>il</strong> più importante<br />
progetto di ricerca nazionale<br />
nell’ambito della fisica. Inoltre è in via<br />
di perfezionamento un consorzio con<br />
l’Università di Harvard per la nascita di<br />
una fondazione Harvard-Tor Vergata.<br />
specchio<br />
economico<br />
21<br />
Procediamo senza demordere, anzi<br />
sempre più motivati, nello sv<strong>il</strong>uppo di<br />
questa istituzione, nonostante <strong>il</strong> disinteresse<br />
da parte del Governo verso la vita<br />
delle Università.<br />
D. In realtà Tor Vergata ha operato un<br />
aumento delle tasse universitarie, che<br />
grava sugli iscritti con dei provvedimenti<br />
diretti, invece, all’istituzione universitaria.<br />
È così?<br />
R. Abbiamo incrementato le tasse<br />
universitarie del 12 per cento, ma non<br />
possiamo fare altrimenti. Va detto però<br />
che le nostre tasse sono le più basse rispetto<br />
a quelle dei tanti Atenei italiani,<br />
pertanto non abbiamo fatto che adeguarci<br />
al mercato.<br />
D. Come si prospetta la situazione<br />
universitaria dopo la riforma?<br />
R. La riforma presenta aspetti sicuramente<br />
positivi, ma ve n’è uno che li<br />
condiziona tutti negativamente; ossia,<br />
la totale assenza di finanziamenti adeguati<br />
alle Università italiane. Questo<br />
per un Paese che si vuole dire moderno<br />
e che si vuole proporre come interlocutore<br />
rispettato nella scena mondiale,<br />
certamente non è segno di maturità politica,<br />
intellettuale, culturale, sociale e<br />
civ<strong>il</strong>e. Della Legge Gelmini apprezzo la<br />
valutazione ex post dell’attività dei docenti,<br />
<strong>il</strong> riconoscimento del merito e le<br />
conseguenze che ne derivano sul piano<br />
economico e normativo.<br />
D. Il passaggio da un sistema di<br />
«vecchio» ordinamento a un sistema di<br />
«nuovo» ordinamento, che ha frastagliato<br />
tutte le lauree in due momenti - <strong>il</strong><br />
cosiddetto 3 più 2 - ha aiutato nell’inserimento<br />
dei giovani laureati nel mondo<br />
del lavoro, come la riforma che lo decise<br />
si prefiggeva?<br />
R. Il 3 più 2 in alcuni casi può essere<br />
una scelta didattica ut<strong>il</strong>e, ma personalmente<br />
ne ho una visione parzialmente negativa:<br />
se in alcuni casi un corso triennale<br />
è adatto a creare figure professionali<br />
che mancavano e quindi è possib<strong>il</strong>e esau-
22<br />
specchio<br />
economico<br />
rire quelli che sono gli obiettivi formativi<br />
degli iscritti a determinati corsi, in altri<br />
settori ciò avviene in maniera assolutamente<br />
parziale. La nostra Università, ad<br />
esempio, dopo un lungo braccio di ferro<br />
ha mantenuto <strong>il</strong> corso di Laurea a ciclo<br />
unico in Giurisprudenza, mentre in altri<br />
Atenei è stato scelto <strong>il</strong> 3 più 2 e credo di<br />
poter affermare che i risultati della scelta<br />
fatta sono nettamente positivi.<br />
D. La Facoltà di Economia ha appena<br />
concluso <strong>il</strong> terzo «career day», giornata<br />
dedicata al collegamento tra mondo accademico<br />
e quello professionale: <strong>il</strong><br />
Campus&Leaders&Talents ha ospitato<br />
anche quest’anno imprese e istituzioni<br />
accademiche per parlare di lavoro e formazione,<br />
e offrire un orientamento definitivo<br />
e un’opportunità di lavoro. Quali<br />
sono i risultati emersi nel corso di quest’ultima<br />
edizione?<br />
R. È emerso come non sia sufficiente,<br />
oggi, una preparazione generica né un<br />
back ground superficiale, privo di una<br />
formazione funzionalmente collegata al<br />
mercato del lavoro. Tutte le Università,<br />
se vogliono svolgere <strong>il</strong> loro compito in<br />
maniera eccellente e qualitativamente<br />
adeguata, devono individuare le richieste<br />
del mondo del lavoro e preparare i giovani<br />
proprio a soddisfarle. Si legge su<br />
tutti i giornali che in Italia mancano specialisti<br />
in tanti campi, e nello stesso tempo<br />
molti giovani non trovano lavoro:<br />
questo avviene perché c’è uno scollamento<br />
tra <strong>il</strong> mondo del lavoro e la formazione<br />
dei giovani, prima nella scuola e<br />
successivamente nelle Università.<br />
D. C’è, in tal proposito, collaborazione<br />
tra le Università?<br />
R. La collaborazione tra Università è<br />
un modo per rendere più efficaci le attività<br />
didattiche e di ricerca in un periodo<br />
di scarsi finanziamenti.<br />
D. Come si pone Tor Vergata rispetto<br />
alle altre in Europa?<br />
R. Negli ultimi due anni, da quando<br />
sono rettore, la nostra Università è risalita<br />
di più di 100 posti nel ranking internazionale.<br />
Naturalmente i ranking hanno<br />
un valore relativo, ma pur sempre ut<strong>il</strong>e a<br />
qualificare le Università. In Italia noi siamo<br />
spesso tra i primi nella valutazione<br />
per la ricerca e per la didattica, ma siamo<br />
penalizzati soprattutto per la valutazione<br />
dei servizi quali i trasporti, la cui realizzazione<br />
non dipende da noi.<br />
D. Si parlava della creazione di una<br />
metropolitana leggera per fac<strong>il</strong>itare <strong>il</strong><br />
collegamento con l’Università di Tor<br />
Vergata: cos’è stato fatto?<br />
R. Ho seguito a lungo <strong>il</strong> progetto della<br />
metropolitana leggera, approvato dal<br />
Comune di Roma e rettificato più di un<br />
anno fa. Purtroppo vi sono problemi economici<br />
che ne ritardano la realizzazione.<br />
D. Tor Vergata sarebbe nella posizione<br />
ideale per competere con le altre Università<br />
romane e soprattutto divenire <strong>il</strong><br />
centro accademico dell’intera regione,<br />
trovandosi in una zona limitrofa alla<br />
Da sinistra: <strong>il</strong> sottosegretario Carlo Giovanardi, <strong>il</strong> consigliere della Corte dei<br />
Conti Claudio Gorelli, <strong>il</strong> Generale C.A. Giorgio Cornacchione, l’ambasciatore<br />
d’Italia presso la Santa Sede Giuseppe Balboni Acqua<br />
ILARIO PAGANI, I CAVALIERI DI GRAN CROCE E IL 150° DELL’UNITÀ D’ITALIA<br />
Nell’ambito delle celebrazioni per<br />
<strong>il</strong> 150° Anniversario dell’Unità d’Italia,<br />
nella Sala del Carroccio in Campidoglio<br />
Ilario Pagani, cavaliere di<br />
Gran Croce dell’Ordine al Merito<br />
della Repubblica, industriale nel<br />
settore delle materie plastiche e<br />
presidente della Pagani Holding, ha<br />
presentato l’ultimo dei suoi pregevoli<br />
volumi della collana «Le Donne<br />
e gli Uomini della Repubblica» che<br />
<strong>il</strong>lustrano <strong>il</strong> valore delle Onorificenze<br />
dell’Ordine al Merito della Repubblica<br />
Italiana, del Tricolore e dello Stato,<br />
mettendo in risalto persone che<br />
con l’ingegno, <strong>il</strong> lavoro, l’impegno<br />
etico e sociale hanno reso più grande<br />
<strong>il</strong> Paese. L’Editore ha arricchito<br />
la collana riservando <strong>il</strong> nuovo volu-<br />
città ma anche ai Castelli Romani e in<br />
un punto che è di snodo tra la periferia e<br />
<strong>il</strong> centro. È vero?<br />
R. L’Università Tor Vergata è dotata di<br />
strutture di eccellenza in molti settori e di<br />
una estensione territoriale ideale per essere<br />
un vero Campus . Nostri punti di forza<br />
sono le residenze universitarie funzionali<br />
e moderne in grado di ospitare 1.500<br />
studenti, strutture di ricerca quali l’Agenzia<br />
Spaziale Italiana e <strong>il</strong> Consiglio<br />
Nazionale delle Ricerche.<br />
D. Si parla solitamente di fuga dei cervelli<br />
in riferimento ai cervelli già formati;<br />
si dice che l’Italia investe nella formazione<br />
e perde ciò che ha investito una volta<br />
che si trasferiscono all’estero per fare carriera;<br />
ma è un momento in cui tale fuga<br />
avviene anche a livello formativo: molti<br />
preferiscono anticipare <strong>il</strong> momento del<br />
trasferimento fuori dall’Italia. È vero?<br />
R. Coloro che possono permettersi di<br />
iscriversi a un’Università non italiana<br />
sono solo una minoranza.<br />
D. Ma anche solo la tendenza a farlo<br />
non costituisce un pericolo per un Paese<br />
come <strong>il</strong> nostro?<br />
R. Più che un pericolo è certamente<br />
un fenomeno negativo perché si perdono<br />
risorse umane di qualità su cui lo Stato<br />
ha investito somme notevoli per la loro<br />
preparazione.<br />
D. Avviene <strong>il</strong> contrario? Giungono in<br />
Italia i cervelli stranieri?<br />
R. Qualcuno. Noi qui abbiamo, ad<br />
me ai Cavalieri di Gran Croce, con<br />
capitoli attinenti alla storia della Repubblica<br />
dal 1946 al 2011 e con pagine<br />
dedicate a Stato Pontificio, Forze<br />
Armate, Bandiera nazionale e visita<br />
che <strong>il</strong> Capo dello Stato ha compiuto<br />
lo scorso gennaio a Reggio<br />
Em<strong>il</strong>ia-Capitale del Tricolore, aprendo<br />
le celebrazioni per <strong>il</strong> 150° Anniversario<br />
dell’Unità. Il volume è corredato<br />
dalle biografie di 100 Cavalieri<br />
di Gran Croce e dell’elenco degli<br />
Insigniti di questa Onorificenza<br />
che è la più importante e prestigiosa<br />
della Repubblica, di valore pari alla<br />
Legion d’Onore francese e alla Stella<br />
del Congresso Americano. L’organizzazione<br />
è stata curata dalla signora<br />
Donatella Tringale Pagani.<br />
esempio, un progetto, sul solare organico,<br />
messo su da un professore giunto a<br />
Tor Vergata dall’Ingh<strong>il</strong>terra.<br />
D. Lei è un medico. Cosa può dire della<br />
situazione dei giovani medici, ma anche<br />
della vecchia guardia?<br />
R. Presto i «vecchi» medici saranno<br />
andati in pensione, mentre tra i giovani i<br />
più fortunati sono quelli iscritti a Medicina<br />
da poco, perché quando si laureeranno<br />
si troveranno di fronte a una situazione<br />
di carenza e quindi di grande bisogno<br />
di medici, e saranno certamente una<br />
categoria d professionisti che avrà un<br />
grande mercato.<br />
D. Cosa pensa della polemica sollevata<br />
dall’introduzione del numero chiuso nella<br />
Facoltà di Medicina?<br />
R. Penso che <strong>il</strong> numero programmato<br />
sia stato necessario in un momento in cui<br />
c’erano più medici che spazzini, uno<br />
ogni 300 abitanti, forse anche di più. Oltreché<br />
scomodo, ciò era anche mortificante<br />
per la categoria, che combatteva<br />
contro grandi difficoltà lavorative e ciò<br />
andava a detrimento del proprio impegno<br />
professionale, mentre cercava la maniera<br />
per sbarcare <strong>il</strong> lunario. Questa situazione,<br />
oggettivamente diffic<strong>il</strong>e, è stata<br />
temperata dall’introduzione del numero<br />
programmato. Se non vi fosse <strong>il</strong> numero<br />
programmato, viste le molte richieste<br />
di iscrizioni alle Facoltà di Medicina,<br />
si creerebbe nuovamente una situazione<br />
di disagio per la categoria. ■
24 specchio<br />
economico<br />
NucleI ANtIfrodI cArAbINIerI:<br />
AlIMeNtI, lA SIcureZZA<br />
orA SI cHIAMA NAc<br />
I<br />
stituito nel 1982 presso <strong>il</strong> Ministero<br />
delle Politiche Agricole<br />
Alimentari e Forestali<br />
per contrastare le frodi comunitarie<br />
e quelle agroalimentari, <strong>il</strong> Comando<br />
Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari<br />
è un Reparto Speciale dell’Arma<br />
che opera attraverso unità<br />
operative denominate Nuclei Antifrodi<br />
Carabinieri, meglio conosciute<br />
come NAC. I suoi compiti in particolare,<br />
secondo quanto ribadito dal decreto<br />
legislativo n. 297 del 5 ottobre<br />
2000, e dal decreto del Presidente<br />
della Repubblica n. 129 del 22 luglio<br />
2009, consistono nell’esecuzione di<br />
controlli straordinari sugli aiuti comunitari<br />
destinati ai settori agroalimentare,<br />
della pesca e dell’acquacoltura,<br />
sulle operazioni di ritiro e vendita<br />
di prodotti agroalimentari compresi<br />
gli aiuti forniti ai Paesi in via di<br />
sv<strong>il</strong>uppo e alle popolazioni e famiglie<br />
indigenti. Inoltre esercita controlli<br />
specifici sulla regolare applicazione<br />
dei regolamenti comunitari relativi<br />
alle produzioni che beneficiano<br />
di certificazioni di qualità, ossia<br />
Dop, Igp, Stg, Biologico. L’attribuzione<br />
della doppia azione di controllo<br />
conferita al Comando Carabinieri<br />
Politiche Agricole e Alimentari, da<br />
una parte sulle «frodi comunitarie»<br />
intese in senso tecnico come le <strong>il</strong>lecite<br />
erogazioni comunitarie, dall’altra<br />
sulle «frodi agroalimentari» consistenti<br />
negli <strong>il</strong>leciti compiuti a danno<br />
della la qualità e della sicurezza alimentare,<br />
risponde a una visione unitaria<br />
e strategica del Legislatore, che<br />
punta a tutelare e a difendere con rigorose<br />
azioni la qualità delle produzioni<br />
per sostenere la f<strong>il</strong>iera agroalimentare<br />
di fronte alla nuova e crescente<br />
concorrenza mondiale.<br />
Per le attività di coordinamento<br />
internazionale <strong>il</strong> Comando si avvale<br />
degli Ufficiali di collegamento presso<br />
l’Olaf, che è l’Ufficio europeo per<br />
la lotta antifrode, e la rete di cooperazione<br />
internazionale di polizia<br />
presso l’Interpol e l’Europol.<br />
Il Comando Carabinieri Politiche<br />
Col. Maurizio Delli Santi<br />
Comandante dei Carabinieri Politiche<br />
Agricole e Alimentari<br />
Agricole e Alimentari è inserito nel<br />
Colaf, <strong>il</strong> Comitato interministeriale<br />
per la lotta contro le frodi comunitarie<br />
costituito presso <strong>il</strong> Ministero delle<br />
Politiche europee ai sensi dell’articolo<br />
76 della legge n. 142 del 19 febbraio<br />
1992; e partecipa inoltre ai lavori<br />
del Cnac, <strong>il</strong> Consiglio nazionale<br />
anticontraffazione, organo di coordinamento<br />
per lotta alla contraffazione<br />
istituito presso <strong>il</strong> Ministero<br />
dello Sv<strong>il</strong>uppo <strong>Economico</strong>.<br />
L’attività del Comando Carabinieri<br />
Politiche Agricole e Alimentari si<br />
caratterizza essenzialmente quale attività<br />
investigativa specificatamente<br />
dedicata al contrasto dell’<strong>il</strong>legalità<br />
nel sistema agroalimentare, a sostegno<br />
e integrazione dell’azione di<br />
controllo degli altri organismi ispettivi<br />
del Ministero delle Politiche<br />
Agricole Alimentari e Forestali, che<br />
operano essenzialmente sul piano<br />
dei controlli amministrativi. Il modello<br />
operativo dei Nuclei Antifrodi<br />
Carabinieri si sv<strong>il</strong>uppa in una preventiva<br />
attività di intelligence e di<br />
analisi dei rischi, per orientare progetti<br />
investigativi articolati e complessi<br />
rivolti ai livelli di <strong>il</strong>legalità riconducib<strong>il</strong>i<br />
alle minacce della criminalità<br />
economica, della criminalità<br />
organizzata e di quella transnazionale.<br />
Il Comando si articola in 3 Nuclei<br />
Antifrodi Carabinieri con sede a<br />
Parma, Roma e Salerno, con competenza<br />
territoriale rispettivamente<br />
per <strong>il</strong> Nord, per <strong>il</strong> Centro e per <strong>il</strong> Sud<br />
Italia, e su un Nucleo di coordinamento<br />
operativo con sede a Roma.<br />
Per eventuali segnalazioni di <strong>il</strong>leciti<br />
da parte dei cittadini, nel Reparto è<br />
attivo <strong>il</strong> numero verde nazionale<br />
800.020.320.<br />
Domanda. L’Unione Europea in<br />
passato ha assunto posizioni molto<br />
critiche nei confronti dell’Italia sul<br />
tema delle frodi comunitarie. Come<br />
siamo giudicati oggi all’estero?<br />
Risposta. Per quanto riguarda le<br />
frodi comunitarie, l’attenzione delle<br />
Istituzioni europee è stata sempre rigorosa<br />
nel richiamare quei Paesi che<br />
hanno evidenziato un’elevata incidenza<br />
delle frodi. Negli ultimi anni,<br />
però, l’attenzione dell’Unione Europea<br />
è stata rivolta proprio verso quei<br />
Paesi che presentano numeri irrisori<br />
nelle segnalazioni delle frodi. Per ultimo,<br />
una valutazione positiva per<br />
l’Italia è stata assunta proprio dalla<br />
Commissione Europea nel cui ambito<br />
è stato evidenziato che, se in un<br />
Paese come l’Italia vi è un elevato<br />
numero di frodi denunciate, è perché<br />
vi è anche un sistema di controlli<br />
che funziona. E come è stato sottolineato<br />
recentemente dal magistrato<br />
Giovanni Kessler, direttore dell’Olaf,<br />
l’Ufficio appunto europeo per la<br />
lotta alle frodi, <strong>il</strong> lavoro svolto dai<br />
Nuclei Antifrodi Carabinieri è stato<br />
efficace nell’assistere ed integrare<br />
l’azione di controllo degli organismi<br />
nazionali che erogano i finanziamenti.<br />
L’Italia ha quindi dimostrato<br />
di poter contare su un’azione di vig<strong>il</strong>anza<br />
più efficace sulle frodi comu-
nitarie non solo con controlli in via<br />
amministrativa, ma anche con l’apparato<br />
«investigativo» proprio dell’Arma<br />
dei Carabinieri che è in grado<br />
di assicurare proiezione internazionale<br />
oggi sempre più necessaria,<br />
e soprattutto capacità di penetrazione<br />
anche nei fenomeni legati alla criminalità<br />
economica ed organizzata.<br />
Non va sottinteso, infatti, che <strong>il</strong> flusso<br />
di finanziamenti europei verso <strong>il</strong><br />
comparto agroalimentare supera<br />
mediamente i 6 m<strong>il</strong>iardi di euro all’anno,<br />
e pertanto è fondamentale vig<strong>il</strong>are<br />
con attenzione per evitare che<br />
tra i percettori si insinuino soggetti<br />
economici legati alla criminalità. In<br />
questo senso sono indirizzate le<br />
«analisi di rischio» dei NAC, che mirano<br />
ad individuare ogni possib<strong>il</strong>e<br />
prestanome nei destinatari dei finanziamenti,<br />
sv<strong>il</strong>uppando un’attenta<br />
azione investigativa nel territorio<br />
e controlli mirati «sul campo». Infatti<br />
la principale modalità di realizzazione<br />
di queste frodi avviene attraverso<br />
la presentazione di false documentazioni<br />
relative alla titolarità di<br />
terreni, in realtà non destinati a produzioni<br />
agricole o addirittura intestati<br />
ad altri ignari soggetti, oppure<br />
sempre con false documentazioni di<br />
operazioni inesistenti. In questi casi<br />
sono fondamentali i «controlli incrociati»<br />
sulla documentazione presentata<br />
e le verifiche dirette sui terreni<br />
agricoli. Le nostre indagini più recenti,<br />
ad esempio, hanno consentito<br />
di individuare varie truffe che addirittura<br />
hanno riguardato la falsa<br />
concessione ad uso agricolo di importanti<br />
aree aeroportuali.<br />
D. Qual’è la dimensione del fenomeno<br />
dell’agropirateria? E quali i<br />
settori più colpiti?<br />
R. Secondo le più recenti analisi di<br />
settore, <strong>il</strong> fenomeno dell’agropirateria<br />
riguarderebbe un volume d’affari<br />
per l’Italia pari a più di 4 m<strong>il</strong>iardi di<br />
euro, mentre nel resto del mondo <strong>il</strong><br />
falso «Made in Italy», anche nella<br />
sua forma insidiosa dell’italian<br />
sounding, è stato stimato in circa 60<br />
m<strong>il</strong>iardi di euro, rappresentando più<br />
della metà del fatturato alimentare<br />
Controlli dei NAC sulla produzione del latte<br />
nazionale. La lotta all’agropirateria<br />
costituisce dunque un obiettivo strategico<br />
per <strong>il</strong> Comando Carabinieri<br />
Politiche Agricole e Alimentari anche<br />
in relazione alla normativa europea<br />
e nazionale sui marchi di qualità<br />
che è chiamato a tutelare. Sul piano<br />
del commercio internazionale, tale<br />
normativa rappresenta <strong>il</strong> sistema<br />
complessivamente più avanzato ed<br />
articolato di tutela della qualità dei<br />
prodotti alimentari. E l’Italia con <strong>il</strong><br />
primato delle oltre 200 registrazioni<br />
di prodotti Dop, Igp e Stg e degli oltre<br />
300 vini di qualità, ha un grande<br />
interesse strategico alla «Tutela del<br />
Made in Italy» garantendo la qualità<br />
e la genuinità dei suoi prodotti<br />
agroalimentari. Il nostro Paese, infatti,<br />
non può tollerare che <strong>il</strong> valore<br />
aggiunto rappresentato dalla produzione<br />
di qualità venga compromesso,<br />
anche sul solo piano dell’immagine,<br />
dalla contraffazione o dall’inosservanza<br />
dei disciplinari di produzione.<br />
Per tali ragioni l’azione di<br />
tutela dei consumatori svolta dai<br />
Nuclei Antifrodi Carabinieri oggi è<br />
orientata principalmente a vig<strong>il</strong>are<br />
sui prodotti a denominazione di origine,<br />
indicazione geografica o specialità<br />
tradizionali, nonché sui prodotti<br />
biologici individuati secondo<br />
specchio<br />
economico<br />
25<br />
la normativa comunitaria dai relativi<br />
marchi di identificazione. I sequestri<br />
più recenti sono stati effettuati presso<br />
alcuni porti commerciali, ove i<br />
Nuclei Antifrodi Carabinieri hanno<br />
bloccato varie tonnellate di pomodoro<br />
falsamente indicato a marchio<br />
Dop o «Biologico», e concentrato di<br />
pomodoro cinese commercializzato<br />
come nazionale. Altri importanti sequestri<br />
hanno riguardato l’«olio di<br />
oliva» deodorato o lampante, commercializzato<br />
<strong>il</strong>legalmente come olio<br />
extra vergine di oliva. E qui è stata<br />
determinante la più recente normativa<br />
comunitaria sulle analisi degli<br />
«alch<strong>il</strong>esteri», che ci ha consentito di<br />
intervenire con efficacia: proprio recentemente<br />
sono stati sequestrati oltre<br />
9 m<strong>il</strong>a litri di olio deodorato di<br />
provenienza infracomunitaria, destinato<br />
ad essere spacciato come olio<br />
extravergine d’oliva nel circuito della<br />
ristorazione.<br />
D. Quali sono le future linee d’azione<br />
del Reparto?<br />
R. La «domanda di sicurezza»che<br />
viene dai cittadini è sempre più attenta<br />
e sensib<strong>il</strong>e nell’essere garantiti<br />
maggiormente nella «qualità della<br />
vita», che è anche qualità della f<strong>il</strong>iera<br />
agroalimentare, dal campo alla tavola.<br />
La forza del Reparto sta nel modello<br />
operativo che, riunendo le due<br />
competenze sulle frodi comunitarie e<br />
sulle frodi agroalimentari, può aggredire<br />
più incisivamente chi danneggia<br />
gli interessi dell’Unione Europea<br />
e pensa di lucrare sull’agropirateria.<br />
In questo senso sono state<br />
sv<strong>il</strong>uppate azioni più dirette per operare<br />
i «sequestri per equivalente»<br />
previsti dall’articolo 322 ter del Codice<br />
penale, che consente di attuare<br />
sin dalla fase delle indagini preliminari<br />
<strong>il</strong> sequestro preventivo dei beni<br />
di chi opera frodando i consumatori.<br />
L’aggressione ai patrimoni <strong>il</strong>leciti<br />
sarà sv<strong>il</strong>uppata ancora più incisiva-<br />
Altri controlli dei NAC sulla f<strong>il</strong>iera dell’olio di oliva
26 specchio<br />
economico<br />
mente sollecitando la sospensione<br />
dei finanziamenti e le azioni di recupero<br />
da parte degli organismi pagatori<br />
nei confronti dei soggetti deferiti<br />
all’Autorità Giudiziaria e sottoposti<br />
a misure di prevenzione. Inoltre, una<br />
precisa azione sarà indirizzata all’adozione<br />
degli strumenti interdittivi -<br />
ad esempio la sospensione dalle attività<br />
- previsti dal decreto legislativo<br />
231/2001 sulla responsab<strong>il</strong>ità degli<br />
Enti, e promuovendo <strong>il</strong> sequestro<br />
conservativo della giurisdizione della<br />
Corte dei Conti, con cui <strong>il</strong> nostro<br />
Reparto ha rafforzato i rapporti di<br />
collaborazione. Nell’ottica di un<br />
maggiore contrasto all’<strong>il</strong>lecito percepimento<br />
di finanziamenti europei in<br />
campo agroalimentare, è stato avviato<br />
anche un programma di cooperazione<br />
internazionale con l’Olaf, l’Ufficio<br />
europeo per la lotta alle frodi; e<br />
per la tutela internazionale del «Made<br />
in Italy» è in atto un rafforzamento<br />
dei rapporti con la rete di cooperazione<br />
internazionale di polizia.<br />
D. Quanto conta la collaborazione<br />
dei cittadini nella vostra attività?<br />
R. Noi confidiamo molto nella collaborazione<br />
dei cittadini, siano essi<br />
consumatori, produttori o commercianti.<br />
Gli stessi produttori possono<br />
svolgere un’efficace azione di vig<strong>il</strong>anza<br />
nel proprio interno individuando<br />
ed isolando quei «produttori» che<br />
operano con leggerezza o con chiari<br />
intenti <strong>il</strong>legali, frodando i consumatori<br />
ed alterando le regole della concorrenza.<br />
Il cittadino-consumatore,<br />
invece, può seguire comportamenti<br />
attenti e responsab<strong>il</strong>i anche nel semplice<br />
acquisto dei prodotti alimentari.<br />
Con un pizzico di curiosità e di attenzione<br />
anche al giusto impiego dei<br />
propri risparmi, può affinare tutti<br />
quegli elementi di conoscenza per<br />
realizzare <strong>il</strong> cosiddetto «acquisto<br />
informato e consapevole», leggendo<br />
attentamente sulle etichette i luoghi<br />
di origine e di lavorazione e le caratteristiche<br />
nutrizionali del prodotto.<br />
Negli ultimi tempi <strong>il</strong> Comando ha<br />
pure sv<strong>il</strong>uppato un programma di<br />
collaborazione con le associazioni di<br />
consumatori, che ha permesso di<br />
diffondere maggiore sensib<strong>il</strong>ità sui<br />
temi della qualità dei prodotti agroalimentari.<br />
Solo infatti con un progetto<br />
comune e condiviso con i singoli addetti,<br />
le associazioni, gli agricoltori,<br />
gli imprenditori e i professionisti che<br />
operano nel settore, si possono perseguire<br />
concretamente risultati efficaci<br />
e duraturi nella lotta alle frodi. E per<br />
questo che <strong>il</strong> nostro sito istituzionale<br />
(www.Carabinieri.it/Internet/Cittadino/Consigli/Tematici/)<br />
ha dato<br />
un ampio spazio ai «consigli» che<br />
possono orientare la semplice spesa<br />
al supermercato. Non va trascurato<br />
che ancora oggi, pure in tempi di mo-<br />
Controlli dei NAC sulla pesca (sopra) e sulla raccolta del grano (sotto)<br />
derne tecnologie, quando si tratta di<br />
accertare la freschezza e la genuinità<br />
degli alimenti, gli stessi protocolli dei<br />
laboratori di analisi si affidano sempre<br />
all’esame visivo ed organolettico,<br />
su cui ciascuno di noi può affinare<br />
una maggiore conoscenza e anche un<br />
po’ di buon senso. Può sembrare elementare,<br />
ma è sempre valido <strong>il</strong> consiglio<br />
di guardarsi attorno quando si<br />
entra in un negozio di alimentari per<br />
verificare se vi è cura del personale e<br />
dei locali, se i prodotti sono regolarmente<br />
etichettati e non vi sono dubbi<br />
sulla loro origine, trasformazione e<br />
conservazione. In ogni caso, quando<br />
vi sono irregolarità o dubbi, <strong>il</strong> cittadino<br />
non ha che da rivolgersi al nostro<br />
Numero Verde 800.020.320, oppure<br />
inviare una e-ma<strong>il</strong> alla nostra casella<br />
di posta elettronica ccpacdo@carabinieri.it.<br />
Il nostro motto è: «Contro le<br />
Frodi Alimentari, al Servizio dei Cittadini».<br />
■
Ottobre 2011 - Pubblicità<br />
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28<br />
H<br />
specchio<br />
economico<br />
onorè de Balzac scrive nel<br />
libro «César Birotteau»:<br />
«Lo sguardo del banchiere<br />
ha qualcosa di quello degli avvoltoi<br />
e degli avvocati: è avido ed indifferente,<br />
chiaro e scuro, br<strong>il</strong>lante e cupo».<br />
Banche e banchieri sono oggi al<br />
centro di critiche e di attacchi per la<br />
loro avidità di guadagno e per essere<br />
stati protagonisti dell’incauto e<br />
maldestro processo di finanziarizzazione<br />
dell’economia. Gli «indignati»<br />
hanno qualche ragione. Con i soldi<br />
dei risparmiatori le banche ne hanno<br />
fatte di tutti i colori. Si sono moltiplicate<br />
le operazioni volte all’elusione<br />
fiscale per ut<strong>il</strong>izzare a proprio<br />
vantaggio le complessità e le differenze<br />
dei sistemi di tassazione presenti<br />
nei vari Paesi.<br />
Tipico e non isolato è <strong>il</strong> recente caso<br />
dell’Unicredit. I giudici hanno<br />
ipotizzato <strong>il</strong> reato di «dichiarazione<br />
fiscale fraudolenta» riferita ad operazioni<br />
finanziarie compiute nel periodo<br />
2007-2009. Assieme alla Barclays<br />
si sono realizzate complesse operazioni<br />
al fine di evadere le tasse (cosiddetto<br />
«Brontos»): Unicredit avrebbe<br />
depositato soldi presso Barclays<br />
come se fossero contratti pronti contro<br />
termine, per pagare le tasse solo<br />
sul 5 per cento dei dividendi. Invece,<br />
sulla base di alcuni appunti sequestrati<br />
dalla Guardia di Finanza, si sarebbe<br />
trattato di un deposito bancario<br />
sul quale incide una tax rate del<br />
40 per cento. In sostanza, se dimostrata,<br />
si tratta di un’elusione fiscale<br />
di 245 m<strong>il</strong>ioni di euro (la differenza<br />
tra <strong>il</strong> 5 per cento pagato e <strong>il</strong> 40 per<br />
cento dovuto).<br />
Va sottolineato che Unicredit Barclays<br />
ha avuto un parere positivo<br />
dallo Studio Tremonti, Vitali, Romagnoli,<br />
Piccardi. Massimo Mucchetti<br />
in un editoriale sul Corriere della Sera<br />
si domanda: «Come può Profumo<br />
invocare la patrimoniale pesante e<br />
Tremonti fare <strong>il</strong> Robin Hood contro<br />
le banche italiane e la City e, poi, ricorrere<br />
nel proprio lavoro a tali furbizie,<br />
rifiutate ad esempio da Intesa<br />
San Paolo e Monte dei Paschi?».<br />
A queste operazioni dubbie si accompagnano<br />
altre che hanno contribuito<br />
fortemente al precipitare della<br />
crisi economica. Lo scenario è impietoso.<br />
Sono state piazzate ingenti<br />
masse di derivati tra i piccoli risparmiatori<br />
e la gran parte degli amministratori<br />
locali. È stata raggirata con<br />
titoli tossici (bond argentini, titoli<br />
della Lehman Brothers ecc.) la popolazione<br />
più anziana, polverizzando<br />
risparmi di una vita. Sono stati concessi<br />
mutui a chi non li può rimborsare<br />
e sono stati negati prestiti a chi<br />
svolge attività imprenditoriali: piccole<br />
imprese, servizi, artigianato, commercio<br />
ecc.<br />
BancHe e BancHieri<br />
nel mirino per l’ aviditÀ<br />
di guadagno, la finanza<br />
creativa, l’elusione fiscale<br />
L’attuale scenario<br />
è impietoso:<br />
sono state piazzate<br />
ingenti masse<br />
di derivati tra i piccoli<br />
risparmiatori e parte<br />
degli amministratori<br />
locali; sono stati<br />
raggirati con titoli<br />
tossici gli anziani,<br />
polverizzando i loro<br />
risparmi di una vita;<br />
si sono concessi mutui<br />
a chi non può<br />
rimborsarli e negati<br />
prestiti a chi svolge<br />
attività imprenditoriali.<br />
Gli «indignati»<br />
hanno qualche ragione<br />
di UGO<br />
NALDI<br />
La finanza<br />
creativa ha<br />
fatto sì che <strong>il</strong><br />
sistema bancario<br />
non si<br />
sia dotato di<br />
capitali sufficienti<br />
per tenersi<br />
in piedi.<br />
Secondo gli<br />
analisti di<br />
Bloomberg,<br />
sono necessari<br />
m<strong>il</strong>le m<strong>il</strong>iardi<br />
di dollari<br />
su scala<br />
m o n d i a l e .<br />
Non si sa dove<br />
trovarli.<br />
Quindi si<br />
metteranno le<br />
mani nelle tasche<br />
dei risparmiatori. La ricapitalizzazione<br />
forzata è una necessità. Ma<br />
non è la soluzione. È una condizione<br />
che va accompagnata dall’aumento<br />
della domanda per far ripartire l’economia,<br />
perché la crescita è l’unica<br />
medicina che funziona. Occorre andare<br />
oltre la denuncia e la protesta.<br />
Ci vogliono scelte razionali e responsab<strong>il</strong>i.<br />
In campo internazionale ci sono<br />
undici autorità finanziarie non coordinate,<br />
una vera e propria Babele: <strong>il</strong><br />
Comitato per la stab<strong>il</strong>ità finanziaria<br />
(FSB); la Banca per i regolamenti internazionali<br />
(BRI); <strong>il</strong> Comitato di Bas<strong>il</strong>ea<br />
per la vig<strong>il</strong>anza bancaria<br />
(CbvB); <strong>il</strong> Comitato sul sistema finanziario<br />
globale; <strong>il</strong> Comitato sul sistema<br />
dei pagamenti e dei regolamenti;<br />
l’Associazione internazionale<br />
degli organi di vig<strong>il</strong>anza del settore<br />
assicurativo; l’Organismo internazionale<br />
di normalizzazione contab<strong>il</strong>e<br />
(IASB); l’Organizzazione internazionale<br />
delle commissioni sui valori<br />
mob<strong>il</strong>iari (IOSCO); l’Organizzazione<br />
per la cooperazione economica e<br />
lo sv<strong>il</strong>uppo (OCSE); <strong>il</strong> Fondo monetario<br />
internazionale (FMI) e la Banca<br />
Mondiale.<br />
Tutte queste istituzioni non sono<br />
riuscite a tenere <strong>il</strong> passo delle trasformazioni<br />
geografiche della finanza<br />
globale. Sono figlie del ventesimo se-
colo, quando gli attori principali erano<br />
gli Stati Uniti, l’Europa e <strong>il</strong> Giappone.<br />
Ora <strong>il</strong> mondo della finanza è<br />
cambiato: le economie emergenti pesano<br />
più dell’Europa. Tre delle prime<br />
cinque banche del mondo per valore<br />
di mercato sono cinesi. C’è una<br />
discrepanza sempre più forte tra la<br />
realtà della finanza globale e le autorità<br />
che dovrebbero vig<strong>il</strong>are su di essa.<br />
E l’Italia?<br />
Come sono lontani i tempi nei quali<br />
ci si vantava di essere nella graduatoria<br />
dei Paesi più industrializzati e<br />
sv<strong>il</strong>uppati del mondo, al quarto posto,<br />
ad un passo dal superare persino<br />
l’Ingh<strong>il</strong>terra. Il declino è stato ed è<br />
inarrestab<strong>il</strong>e. Vi ha concorso la cattiva<br />
e inconcludente politica del Governo.<br />
Ha influito la spericolata politica<br />
creditizia delle banche. Non si è<br />
riusciti a realizzare nessuna riforma.<br />
Il Paese è invecchiato e sclerotizzato.<br />
Non esce dal pantano nel quale è finito.<br />
Non c’è stata una seria politica<br />
economica. Non sono state sfruttate<br />
le potenzialità esistenti in tanti settori<br />
e in diverse aree geografiche. Si sono<br />
perse occasioni e opportunità, in<br />
attesa dell’arrivo del mitico ed improbab<strong>il</strong>e<br />
Monsieur Godot.<br />
E che dire del credito? La politica<br />
del Governo nei confronti delle banche<br />
è stata schizofrenica. È passata<br />
dal corteggiamento alla demonizzazione.<br />
Si è aumentato a dismisura <strong>il</strong><br />
carico fiscale su banche e assicurazioni<br />
(con l’Irap e la Robin Tax) per<br />
poi ricorrere a complicate forme di<br />
finanziamento con i «Tremonti<br />
Bond». Il sistema bancario ha dissipato<br />
quell’autorevolezza che aveva<br />
conquistato con la riforma bancaria<br />
di Amato, con <strong>il</strong> Testo Unico della Finanza,<br />
con la valorizzazione delle<br />
fondazioni bancarie. Si è fatto tentare<br />
dalla finanza fac<strong>il</strong>e, dal guadagno a<br />
tutti i costi. Si è affermata una categoria<br />
di banchieri spericolati e imprudenti.<br />
E così ci siamo ritrovati con banche<br />
sottopatrimonializzate, incapaci ed<br />
impossib<strong>il</strong>itate oggi a svolgere un<br />
ruolo nell’azione di sostegno e di sv<strong>il</strong>uppo<br />
della nostra economia. È giunta<br />
l’ora di restituire i diritti ai risparmiatori,<br />
agli investitori, ai clienti. Il<br />
riconoscimento dato all’Italia con la<br />
nomina di Mario Draghi a governatore<br />
della Banca Centrale Europea<br />
deve essere accompagnato da un<br />
profondo cambiamento di regole, di<br />
procedure, di priorità anche in Italia.<br />
È importante che nelle vicende della<br />
nostra Autorità di vig<strong>il</strong>anza si siano<br />
affermati i valori della continuità e<br />
si sia sconfitta l’ingerenza della politica.<br />
Sistemata la Banca d’Italia con la<br />
nomina del nuovo governatore, è importante<br />
ora che la stessa eserciti la<br />
moral suasion per concrete e sollecite<br />
iniziative che abbiano al primo posto<br />
i giovani e lo sv<strong>il</strong>uppo. È fondamentale<br />
un’energica iniziativa per scoraggiare<br />
la finanziarizzazione dell’economia<br />
r<strong>il</strong>anciando una politica intelligente<br />
nella concessione del credito.<br />
Il rafforzamento dell’autonomia<br />
della Banca d’Italia deve consentire<br />
di rafforzare la vig<strong>il</strong>anza per evitare<br />
che nel nostro Paese rimangano e<br />
permangano «santuari» inaccessib<strong>il</strong>i.<br />
Le sollecitazioni alla trasparenza e<br />
all’efficienza delle forme di governance<br />
nelle aziende del credito che la<br />
Banca d’Italia ha rivolto con determinazione<br />
in prevalenza alle banche<br />
popolari, deve essere estesa con forza<br />
e determinazione anche alle grandi<br />
banche. La deriva presidenziale ha<br />
fatto e fa molto male al nostro Paese.<br />
Occorre un gioco di squadra e un<br />
grande coinvolgimento di tutti gli<br />
operatori.<br />
La Banca d’Italia deve promuovere<br />
un cambiamento di mentalità e di<br />
cultura. La strada dello sv<strong>il</strong>uppo e<br />
della crescita non può essere indicata<br />
da spericolati banchieri di «successo»<br />
che, come predatori, hanno pun-<br />
specchio<br />
economico<br />
29<br />
le ferrovie dello stato vendono pregiati terreni edificaB<strong>il</strong>i al gruppo<br />
francese Bnp pariBas real estate. Il Gruppo Ferrovie Italiane ha venduto<br />
lo scorso mese alla società BNP Paribas Real Estate <strong>il</strong> primo lotto di aree<br />
della Stazione Tiburtina di Roma per una superficie di 7.300 metri quadrati,<br />
con possib<strong>il</strong>ità di edificarvi 43.800 metri quadrati; altri cinque lotti saranno<br />
venduti nei prossimi mesi. Con gli introiti <strong>il</strong> Gruppo FS Italiane finanzierà<br />
la prima tranche dei lavori per la nuova stazione dell’Alta Velocità.<br />
Secondo le FS, le aree vendute, situate nella zona di Pietralata tra i<br />
quartieri Portonaccio e Collina Lanciani, non erano più funzionali alle attività<br />
ferroviarie; in realtà invece si trovano, come afferma un comunicato<br />
dello stesso Gruppo, «in un’area urbana caratterizzata, negli ultimi anni,<br />
da una profonda trasformazione strettamente legata alla realizzazione<br />
della nuova stazione Alta Velocità».<br />
Di proprietà in gran parte della società Rete Ferroviaria Italiana, le aree<br />
vendute sono destinate, secondo <strong>il</strong> Piano di assetto urbanistico, prevalentemente<br />
a funzioni di tipo direzionale e, in minor parte, a funzioni commerciali.<br />
La vendita è avvenuta con una gara bandita dalla società Ferservizi<br />
del Gruppo FS Italiane con <strong>il</strong><br />
contributo della FS Sistemi Urbani dello<br />
stesso Gruppo, impegnata nella valorizzazione<br />
del patrimonio immob<strong>il</strong>iare<br />
non più funzionale all’esercizio ferroviario.<br />
Questa prima operazione di<br />
valorizzazione immob<strong>il</strong>iare contribuisce<br />
a coprire economicamente in autofinanziamento<br />
la prima tranche degli<br />
interventi realizzati per la nuova Stazione<br />
AV (valore complessivo 155 m<strong>il</strong>ioni<br />
di euro), in corso di ultimazione da<br />
parte di Rete Ferroviaria Italiana.<br />
Il lotto venduto è parte di un’area di<br />
92 ettari, che per due terzi è di proprietà<br />
delle FS e per un terzo del Comune<br />
di Roma. La superficie è parte<br />
integrante di un nodo infrastrutturale<br />
composto da un lato della nuova stazione<br />
AV di Roma Tiburtina, che sarà<br />
inaugurata alla fine del mese, dall’altro<br />
dalla Nuova Circonvallazione Interna.<br />
tato e puntano tutto sulla finanza<br />
speculativa che genera benefici solo<br />
per una ristretta cerchia di persone,<br />
non certo per i risparmiatori. Non<br />
pagano pegno. Alla fine, mal che vada,<br />
cadono in piedi con ingenti e ricche<br />
«liquidazioni». L’uscita dalla crisi<br />
per <strong>il</strong> Paese non può che ut<strong>il</strong>izzare<br />
<strong>il</strong> credito per investire, per tutelare e<br />
per remunerare in modo equo <strong>il</strong> risparmio,<br />
per favorire chi rischia, chi<br />
intraprende, chi produce ricchezza.<br />
Il credito va concesso a gente di invenzioni,<br />
di avventura, di rischio, di<br />
coraggio, che è capace di esportare<br />
ed investire del suo. Parlando di finanza<br />
creativa si può parafrasare<br />
Luigi Einaudi: «Nel ragionamento<br />
economico quel che si vede non ha<br />
quasi nessun valore; vale tutto quello<br />
che non si vede». Guardando a quello<br />
che si vede, i finanzieri e i banchieri<br />
continueranno a dire, come dicono<br />
da quindici anni, che gli economisti<br />
non capiscono, perché sono gelosi<br />
della loro intraprendenza. Gli economisti<br />
risponderanno con Cavour ed<br />
Einaudi che «la scienza economica è<br />
la scienza del bene comune». ■
30 specchio<br />
economico<br />
GIORGIO ZAMPETTI (LEGAMBIENTE):<br />
L’EMERGENZA SMOG<br />
DOMINA NEI CENTRI URBANI<br />
S<br />
a cura di<br />
LUCIANO<br />
DI DOMENICO<br />
mog, ossidi di azoto, ozono,<br />
monossido di carbonio. I veleni<br />
sono aumentati: con la fine<br />
dell'estate e la ripresa in pieno delle attività,<br />
<strong>il</strong> traffico è tornato ad assediare le<br />
città e con esso l'inquinamento atmosferico.<br />
«E in gran parte dei centri urbani<br />
vengono superati i limiti di legge sui livelli<br />
dell'inquinamento atmosferico»:<br />
Giorgio Zampetti, coordinatore scientifico<br />
nazionale di Legambiente, definisce<br />
critici i dati emersi dall'ultimo monitoraggio<br />
sull'ecosistema urbano, condotto<br />
da Legambiente e da Ambiente Italia, e<br />
resi noti alcuni giorni orsono. «L'emergenza<br />
smog domina. La concentrazione<br />
di Pm10, le cosiddette polveri sott<strong>il</strong>i–sot-<br />
Giorgio Zampetti,<br />
coordinatore<br />
scientifico nazionale<br />
di Legambiente<br />
tolinea–, non dovrebbe per legge superare<br />
infatti i 50 m<strong>il</strong>ligrammi per metro cubo<br />
e per un massimo di 35 giorni; invece<br />
in una cinquantina di città, tra grandi e<br />
medie, ciò non avviene. È la malaria urbana<br />
dovuta soprattutto alle emissioni<br />
delle auto con motore diesel e a benzina.<br />
A formare lo smog–continua Zampetti–,<br />
concorrono gli ossidi di azoto, dovuti al<br />
traffico urbano e al riscaldamento domestico.<br />
E la situazione al riguardo è in lieve<br />
peggioramento, essendo aumentate le<br />
città che non rispettano i limiti di 40 m<strong>il</strong>ligrammi<br />
per metro cubo di aria».<br />
E poi c'è <strong>il</strong> problema dell’ozono, un<br />
gas altamente velenoso. Molte Amministrazioni<br />
comunali hanno cominciato a<br />
monitorare la concentrazione<br />
di questo gas e lo<br />
scorso anno ben 87 Comuni<br />
hanno tenuto sotto controllo<br />
i suoi livelli. In 18<br />
città i margini di sicurezza<br />
sono stati superati di ben<br />
due volte e mezzo, mentre<br />
Lecco, Mantova e Novara<br />
hanno addirittura toccato<br />
valori tripli rispetto a quelli<br />
consentiti, consistenti in<br />
120 m<strong>il</strong>ligrammi per ogni<br />
metro cubo.<br />
«Tutta questa serie di sostanze<br />
altamente tossiche<br />
ha pesanti conseguenze<br />
sulla nostra salute–aggiunge<br />
Zampetti–. Ben<br />
350 m<strong>il</strong>a sono infatti ogni<br />
anno, secondo la relazione<br />
2011 della Commissione<br />
europea, le persone che<br />
muoiono in Europa per le<br />
complicazioni dovute all'inalazione<br />
delle polveri<br />
sott<strong>il</strong>i. Novem<strong>il</strong>a in Italia,<br />
una cifra doppia rispetto a<br />
quella dei morti provocati da tutti gli incidenti<br />
stradali avvenuti nel 2010. E non<br />
vi sono solo i casi di mortalità ma anche<br />
quelli di danni permanenti alla salute come<br />
infezioni respiratorie acute, asma<br />
bronchiale, disturbi circolatori».<br />
Dai principali studi condotti in Europa<br />
e Stati Uniti è anche emersa l’esistenza<br />
di una correlazione fra inquinamento atmosferico<br />
e cancro: alti tassi di polveri<br />
sott<strong>il</strong>i comporterebbero incrementi dell'incidenza<br />
dei tumori polmonari. «E attenzione<br />
ai bambini in carrozzina in aree<br />
ad alto traffico–sottolinea l'esperto di<br />
Legambiente–, la tossicità degli inquinanti<br />
è tanto più marcata quanto si è più<br />
vicini alla fonte di emissione».
Ma la «pericolosità» delle emissioni di<br />
gas dai tubi di scappamento dipende<br />
molto anche dalla vetustà dei veicoli circolanti.<br />
Dal 2006 molte case automob<strong>il</strong>istiche<br />
hanno cominciato a montare f<strong>il</strong>tri<br />
euro 4 per limitare l'emissione delle polveri<br />
sott<strong>il</strong>i. Dal 2009 è divenuto obbligatorio<br />
vendere auto con particolari apparati<br />
antinquinamento, euro 5, e dal 2014<br />
dovranno essere installati f<strong>il</strong>tri ancora<br />
più efficaci, euro 6.<br />
Quindi <strong>il</strong> livello di emissioni nocive<br />
dipende molto dalla concentrazione delle<br />
auto circolanti e dall'anno della loro immatricolazione.<br />
«Roma è la città europea<br />
che registra <strong>il</strong> più alto numero di auto: 69<br />
ogni cento abitanti–r<strong>il</strong>eva Giorgio Zampetti–.<br />
Il doppio di Londra, Parigi e Berlino».<br />
In base al rapporto di Legambiente,<br />
tra le grandi città italiane <strong>il</strong> record di<br />
densità spetta a Catania con 72 autoveicoli<br />
per cento abitanti. Per i motocicli,<br />
invece, la palma della maggiore<br />
densità spetta a Livorno con 25<br />
su cento residenti. Roma ne ha<br />
15 su cento, M<strong>il</strong>ano 11, Napoli<br />
14, Firenze 19.<br />
Ma che tipo di autoveicoli circolano,<br />
con quale anzianità di<br />
servizio? La risposta è importante<br />
ai fini del livello di inquinamento<br />
atmosferico, perché più<br />
sono vecchi più emettono gas<br />
nocivi. Al riguardo le statistiche<br />
st<strong>il</strong>ate dall'Automob<strong>il</strong>e Club d’Italia<br />
all'inizio del 2011 indicano<br />
in 36.751.311 m<strong>il</strong>a gli autoveicoli<br />
registrati nel Pubblico Registro<br />
Automob<strong>il</strong>istico. Di essi,<br />
22.842.423 sono a benzina, i restanti<br />
a gasolio. Tra le auto alimentate<br />
a benzina vengono conteggiate<br />
anche quelle miste a<br />
benzina e GPL, e a benzina e<br />
metano.<br />
Venendo alla loro vetustà, risulta<br />
che 3.844.163 hanno più di<br />
20 anni, quindi producono <strong>il</strong><br />
massimo inquinamento. Quasi<br />
lo stesso numero sono le autovetture<br />
che hanno tra i 13 e i 20 anni di<br />
anzianità. Mentre quelle immatricolate<br />
dopo <strong>il</strong> 2006, quando è iniziata l'installazione<br />
di particolari f<strong>il</strong>tri per limitare l'emissione<br />
di polveri sott<strong>il</strong>i, sono circa 10<br />
m<strong>il</strong>ioni. La situazione, dunque, non è affatto<br />
rassicurante ai fini della riduzione<br />
degli effetti nocivi dei gas di scarico. La<br />
speranza è riposta dunque nel miglioramento<br />
tecnologico e soprattutto nell'arrivo<br />
sul mercato delle auto elettriche.<br />
«Proprio in questo fine 2011 saranno<br />
commercializzati, da sei case automob<strong>il</strong>istiche<br />
straniere, i primi modelli–annuncia–Giorgio<br />
Ursicino, esperto di motori<br />
de Il Messaggero–. Fino a tutto <strong>il</strong> 2012 si<br />
tratterà di un solo modello per ciascuno<br />
costruttore. Saranno delle city-car del<br />
costo intorno ai 30 m<strong>il</strong>a euro. Poi, a partire<br />
dal 2013, quasi tutti i costruttori del<br />
mondo metteranno sul mercato due o tre<br />
«Èancora tutta<br />
in salita la strada<br />
per migliorare<br />
sensib<strong>il</strong>mente l'aria<br />
che si respira nelle<br />
città. Ridurre<br />
<strong>il</strong> traffico delle auto<br />
e potenziare<br />
<strong>il</strong> servizio pubblico<br />
con mezzi moderni?<br />
Occorrono scelte<br />
nella spesa pubblica<br />
ma con i cosiddetti<br />
«tagli lineari»<br />
non si va lontano»<br />
Una centralina per <strong>il</strong> monitoraggio dell’aria<br />
modelli di piccola e media dimensione.<br />
Esistono però–aggiunge Ursicino–, almeno<br />
tre problemi. Quello principale è<br />
l'autonomia: con un ‘pieno’ di energia<br />
riescono a percorrere tra i 130 e i 150<br />
ch<strong>il</strong>ometri. C'è poi <strong>il</strong> costo delle batterie,<br />
molto elevato, pari quasi al prezzo dell'intera<br />
autovettura. Infine i rifornimenti:<br />
sono ancora molto scarsi i punti di carica<br />
lungo le strade e nelle stazioni di servizio».<br />
Allora, in attesa del boom del veicolo<br />
elettrico, che fare per combattere l'inquinamento<br />
nei centri urbani? «Limitazioni<br />
sempre più accentuate nella circolazione<br />
nei centri storici. Vietando l'ingresso, ovviamente,<br />
ai veicoli più inquinanti–suggerisce<br />
l'esperto di Legambiente Zampetti–.<br />
Quindi limiti di velocità sempre<br />
più restrittivi, come hanno fatto a Torino<br />
nel quartiere Mirafiori nord, dove la ve-<br />
specchio<br />
economico<br />
31<br />
locità massima consentita è di 30 ch<strong>il</strong>ometri<br />
orari. Minori velocità significano<br />
minori emissioni, non solo ma anche minori<br />
incidenti stradali. A Mirafiori si sono<br />
ridotti addirittura del 90 per cento. Infine<br />
occorre aumentare <strong>il</strong> servizio di trasporto<br />
pubblico: bus e metropolitane».<br />
E qui arrivano le note dolenti: come<br />
potenziare <strong>il</strong> servizio di trasporto pubblico.<br />
Un vero e proprio grido è stato lanciato<br />
dall'Associazione Trasporti Astra<br />
che raggruppa la grandissima parte delle<br />
aziende di trasporto pubblico urbano ed<br />
extraurbano, per la drastica riduzione degli<br />
stanziamenti che Regioni e Comuni<br />
hanno a disposizione per ammodernare <strong>il</strong><br />
parco autobus italiano.<br />
«L'ammontare delle risorse finanziare<br />
destinate al settore–si legge nel rapporto<br />
2011 dell'Associazione–è passato dai<br />
2.314 m<strong>il</strong>ioni di euro del periodo 1999-<br />
2001 ai 278 m<strong>il</strong>ioni del periodo 2007-<br />
2011. E, considerate le forti restrizioni<br />
della finanza pubblica,<br />
non sono previste nuove risorse<br />
da destinare al settore». Tutto<br />
questo mentre <strong>il</strong> parco urbano degli<br />
autobus, anziché crescere, si è<br />
ridotto del 6 per cento nel quinquennio<br />
2006-2010. Solo nel Lazio<br />
si è avuta una secca riduzione<br />
del 16 per cento. A Roma si è ridotto<br />
addirittura del 24 per cento.<br />
Attualmente nel trasporto urbano<br />
ed extraurbano lavorano 105 m<strong>il</strong>a<br />
persone operanti su 45.766<br />
mezzi che nel 2010 hanno percorso<br />
1.824 m<strong>il</strong>ioni di ch<strong>il</strong>ometri<br />
e trasportato 4.881 m<strong>il</strong>ioni di<br />
passeggeri. L'età media di mezzi<br />
è di circa 11 anni , <strong>il</strong> 15,4 per<br />
cento di essi ha oltre 15 anni di<br />
servizio.<br />
In ambito europeo siamo allo<br />
stesso livello della Bulgaria e<br />
della Lituania, mentre l’Austria,<br />
la Francia e la Germania registrano<br />
un invecchiamento medio sui<br />
7 anni, Spagna e Grecia addirittura<br />
sui 6,5. Vista l'età, non è diffic<strong>il</strong>e<br />
arguire che la gran parte dei mezzi<br />
che circolano è fortemente inquinante.<br />
Infatti l'82 per cento dei mezzi nella classifica<br />
delle emissioni si pone tra euro zero<br />
ed euro 3; solo l'8 per cento è euro 5,<br />
quindi con bassa emissione di polveri<br />
sott<strong>il</strong>i. Ovviamente vi sono differenze da<br />
regione a regione. Le più virtuose hanno<br />
aumentato i bus alimentati a metano ed<br />
elettrici rispetto a quelli funzionanti con<br />
<strong>il</strong> più inquinante gasolio. Tra esse br<strong>il</strong>lano<br />
la Toscana, l'Em<strong>il</strong>ia Romagna, l'Umbria<br />
e le Marche.<br />
È dunque ancora tutta in salita la strada<br />
per migliorare sensib<strong>il</strong>mente l'aria che<br />
si respira nelle città. Ridurre <strong>il</strong> traffico<br />
delle auto e potenziare <strong>il</strong> servizio pubblico<br />
con mezzi moderni e poco inquinanti?<br />
Sì, ma occorrono scelte nella spesa pubblica.<br />
Con i cosiddetti «tagli lineari» non<br />
si va lontano. ■
32 specchio<br />
economico<br />
LUCA MALCOTTI: RegIOne LAzIO,<br />
OpeRe pUbbLIChe In fUnzIOne<br />
AnChe AnTI-COngIUnTURALe<br />
Avvalendosi anche<br />
dell’apporto di capitali<br />
privati, l’Assessorato<br />
alle Infrastrutture<br />
e ai Lavori pubblici<br />
regionale ha avviato<br />
un ingente volume di lavori<br />
destinati a supplire<br />
alle difficoltà<br />
della finanza statale<br />
Luca Malcotti, assessore<br />
alle Infrastrutture<br />
e ai Lavori Pubblici<br />
della Regione Lazio<br />
radizionalmente la teoria economica<br />
del deficit spending di<br />
T John Maynard Keynes, come<br />
rimedio contro la stagnazione e la<br />
deflazione, ha una validità solo se lo<br />
Stato è in grado di risollevare l’economia<br />
ricorrendo alla realizzazione<br />
di grandi opere pubbliche, attraverso<br />
le quali immettere in circolazione ingenti<br />
risorse finanziarie destinate a<br />
ravvivare i consumi, aumentare la<br />
produzione di beni, incrementare <strong>il</strong><br />
monte salari globale e quindi di nuovo<br />
spingere la domanda e l’offerta.<br />
Gli obblighi assunti anche dall’Italia<br />
con l’adesione al sistema monetario<br />
europeo e conseguentemente al patto<br />
di stab<strong>il</strong>ità impediscono oggi <strong>il</strong> ricorso<br />
a tale rimedio, anche se <strong>il</strong> debito<br />
pubblico continua inesorab<strong>il</strong>mente<br />
ad aumentare a causa di spese improduttive,<br />
sprechi, parassitismo di<br />
intere categorie. Nell’attuale crisi, in<br />
atto ormai da tre anni, non si è assistito<br />
a nessuno sforzo per far fronte<br />
alla recessione con metodi keynesiani;<br />
malgrado ciò l’inflazione cresce<br />
ugualmente, spinta dagli aumenti<br />
delle tariffe dei servizi pubblici e delle<br />
imposte, aumenti che producono<br />
risorse destinate non a stimolare la<br />
domanda e quindi la produzione,<br />
semmai a contrarle ulteriormente,<br />
ma a perpetuare sprechi e spese improduttive<br />
di un apparato parassitario<br />
ed incosciente.<br />
È tutto così in Italia? Nessuno al<br />
Governo, in Parlamento, nelle Regioni,<br />
Province e Comuni, riesce ad applicare,<br />
o addirittura conosce la ricetta<br />
di Keynes? Oggi assessore alle Infrastrutture<br />
e ai Lavori Pubblici della<br />
Regione Lazio, Luca Malcotti ha contribuito<br />
in passato alla fondazione di<br />
Alleanza Nazionale, è stato dirigente
della Federazione romana e membro<br />
dell’Assemblea Nazionale del partito<br />
fino alla fondazione del PDL; dal<br />
2001 al 2009 è stato consigliere comunale<br />
di Roma, e precedentemente<br />
aveva svolto anche attività sindacale<br />
prima nella Cisnal poi nella Ugl, di<br />
cui è stato segretario generale di Roma<br />
e del Lazio. Il suo Assessorato<br />
sembra una fucina di attività e di iniziative:<br />
è foltissimo l’elenco delle<br />
opere realizzate o avviate nel primo<br />
anno e mezzo di gestione della Giunta<br />
Polverini, di cui egli fa parte. In<br />
questa intervista fa <strong>il</strong> punto su quello<br />
che la stessa Giunta e in particolare <strong>il</strong><br />
suo Assessorato ha compiuto, sui<br />
programmi in corso di attuazione e<br />
sulle prospettive.<br />
Domanda. Il suo Assessorato gestisce<br />
una considerevole quota del<br />
b<strong>il</strong>ancio della Regione Lazio; in pratica<br />
contribuisce a sostenere l’economia<br />
regionale in assenza di adeguati<br />
interventi dello Stato e di capitali privati,<br />
restii ad investirsi data l’incertezza<br />
della situazione. Quali le opere<br />
pubbliche più significative?<br />
Risposta. Nel settore della grande<br />
viab<strong>il</strong>ità, di nostra competenza, abbiamo<br />
sbloccato la «madre di tutte le<br />
opere», la realizzazione della nuova<br />
Via Pontina che unisce Roma a Latina,<br />
e che in realtà è una nuova autostrada<br />
costruita in tre stralci: da Borgo<br />
Piave fino all’Eur; da Cisterna a<br />
Valmontone, ossia la trasversale che<br />
collegherà la Roma-Latina all’autostrada<br />
del Sole; <strong>il</strong> cosiddetto «innesto<br />
su Roma», nuovo percorso autostradale<br />
che congiungerà la stessa Roma-<br />
Latina con la Roma-Civitavecchia costeggiando<br />
l’attuale autostrada Roma-Fiumicino.<br />
Prevista nella «legge<br />
obiettivo» dal 2003, questa consistente<br />
opera era rimasta incagliata per<br />
contrasti politici interni alla Regione<br />
Lazio, in quanto Verdi e Sinistra erano<br />
contrari ad essa. Un anno fa abbiamo<br />
ottenuto lo sblocco dei finanziamenti,<br />
la conferma dei 468 m<strong>il</strong>ioni<br />
di euro promessici nel 2003, un finanziamento<br />
pluriennale di 711 m<strong>il</strong>ioni<br />
per completare l’opera, oltre a<br />
capitali privati pari almeno al 60 per<br />
cento dell’importo complessivo. In<br />
totale circa 2 m<strong>il</strong>iardi 700 m<strong>il</strong>ioni di<br />
euro. Sono previste anche opere<br />
complementari per 46 ch<strong>il</strong>ometri<br />
consistenti nella tangenziale di Latina,<br />
in raccordi, in entrate per superstrade<br />
ecc.<br />
D. Attualmente a che punto è questa<br />
opera?<br />
R. Al momento è in corso la progettazione<br />
definitiva del terzo stralcio,<br />
l’innesto su Roma e <strong>il</strong> congiungimento<br />
con l’autostrada di Fiumicino;<br />
stiamo cercando di risolvere <strong>il</strong> contenzioso<br />
ereditato dalle Amministrazioni<br />
precedenti cha hanno creato<br />
«Più che dai volumi<br />
degli appalti, le difficoltà<br />
del sistema economico<br />
derivano dai pagamenti<br />
nei quali siamo in ritardo<br />
essendosi accumulato<br />
negli anni uno sb<strong>il</strong>ancio<br />
tra competenza e cassa.<br />
Per <strong>il</strong> patto di stab<strong>il</strong>ità,<br />
anche se la Regione ha<br />
i fondi, più di tanto non<br />
può pagare, con d<strong>il</strong>azioni<br />
insopportab<strong>il</strong>i per<br />
i fornitori. Per uscire da<br />
questa morsa cerca<br />
accordi con la SACE e<br />
con investitori privati»<br />
due società, l’Arce e la Autostrade<br />
per <strong>il</strong> Lazio, per svolgere la stessa<br />
funzione; della prima fanno parte<br />
però alcuni soci privati che rivendicano<br />
<strong>il</strong> diritto di gestire questa autostrada.<br />
Una volta risolta la vertenza,<br />
potremo avviare i lavori di questa<br />
che, dopo <strong>il</strong> ponte sullo stretto di<br />
Messina se si farà, e la metropolitana<br />
C di Roma, è la terza opera in campo<br />
nazionale finanziata dal Cipe.<br />
D. Altre iniziative?<br />
R. Abbiamo programmato la realizzazione<br />
del «corridoio tirrenico<br />
nord», ossia la Rosignano-Civitavec-<br />
Messa in sicurezza della Statale Monti Lepini<br />
specchio<br />
economico<br />
33<br />
chia, di fatto la trasformazione in autostrada<br />
della Via Aurelia. Quando<br />
ci siamo insediati erano cominciati i<br />
lavori da Rosignano verso sud, ma<br />
noi abbiamo chiesto che si partisse<br />
anche da sud per incontrarsi a metà<br />
strada. Grazie ad una corsa contro <strong>il</strong><br />
tempo, <strong>il</strong> 17 ottobre scorso sono stati<br />
aperti anche i cantieri del primo<br />
stralcio laziale, costituito da 15 ch<strong>il</strong>ometri<br />
e mezzo che, dallo svincolo di<br />
Civitavecchia nord, attraversano tutto<br />
<strong>il</strong> Comune di Tarquinia, per un<br />
importo di 174 m<strong>il</strong>ioni di euro interamente<br />
privati; e stiamo predisponendo<br />
la prosecuzione verso nord, in direzione<br />
di Montalto di Castro. Pure<br />
nel settore della grande viab<strong>il</strong>ità abbiamo<br />
aperto una nuova tratta, fino a<br />
Cinelli, della cosiddetta «trasversale<br />
nord», cioè la Orte-Civitavecchia, e<br />
abbiamo finanziato con 117 m<strong>il</strong>ioni<br />
di euro un successivo lotto, da Cinelli<br />
a Monte Romano. La gara è stata<br />
pubblicata <strong>il</strong> 17 ottobre ed è previsto<br />
<strong>il</strong> completamento entro due anni.<br />
Abbiamo inoltre potenziato <strong>il</strong> casello<br />
autostradale di Valmontone in relazione<br />
all’apertura del nuovo parco a<br />
tema inaugurato qualche mese fa.<br />
Tutto ciò per quanto riguarda la rete<br />
viaria principale.<br />
D. E per la rete regionale?<br />
R. Abbiamo reperito i fondi e stiamo<br />
procedendo nella costruzione<br />
della tangenziale dei Castelli Romani<br />
denominata Appia bis; stanno per<br />
concludersi i lavori del primo stralcio<br />
contenente <strong>il</strong> sistema di gallerie<br />
che costituirà un’alternativa alla Via<br />
Appia, e la parte che sottopassa <strong>il</strong><br />
Comune di Albano; contestualmente<br />
comincerà <strong>il</strong> tratto per scavalcare<br />
Ariccia. Un terzo tratto, per <strong>il</strong> quale<br />
non sono ancora disponib<strong>il</strong>i le<br />
risorse finanziarie, servirà per<br />
scavalcare Genzano. L’opera<br />
sarà particolarmente ut<strong>il</strong>e in vista<br />
dell’apertura del nuovo Policlinico<br />
dei Castelli, in quanto ridurrà<br />
i tempi per giungervi da<br />
tutta l’area dei Colli Albani. Per<br />
la stessa zona abbiamo reperito<br />
le risorse finanziarie per <strong>il</strong> completamento<br />
del cosiddetto «nodo<br />
Squarciarelli», un sistema di<br />
viab<strong>il</strong>ità alternativa per attraversare<br />
i Castelli Romani senza<br />
transitare all’interno dei centri<br />
urbani. Abbiamo approvato una<br />
variante di circa 9 m<strong>il</strong>ioni di euro<br />
e stiamo cercando di aprire<br />
entro la metà del prossimo anno<br />
l’opera che parzialmente è già<br />
funzionante.<br />
D. Costruire nuove strade va<br />
bene, ma le vecchie dissestate e<br />
pericolose?<br />
R. Abbiamo messo in sicurezza<br />
la Pontina a sud di Latina fino<br />
a Terracina, con 12 nuove ro
34 specchio<br />
economico<br />
tatorie che hanno ridotto gli incidenti<br />
e fluidificato <strong>il</strong> traffico, e con<br />
un guard ra<strong>il</strong> centrale che impedisce<br />
le inversioni a U. Stiamo completando<br />
la 156 dei Monti Lepini, in provincia<br />
di Rieti stiamo elaborando un<br />
nuovo progetto per la Via Salaria:<br />
occorrendo un m<strong>il</strong>iardo e mezzo di<br />
euro ed avendo solo 60 m<strong>il</strong>ioni, invece<br />
di lasciarli inut<strong>il</strong>izzati abbiamo<br />
chiesto all’Anas di anticipare gli interventi<br />
più urgenti.<br />
D. E negli altri settori?<br />
R. Nell’ed<strong>il</strong>izia scolastica, per la<br />
messa in sicurezza delle scuole rispetto<br />
al rischio sismico e al rischio<br />
amianto, alle norme antincendio ed<br />
altro, abbiamo ripartito tra le scuole<br />
del Lazio 35 m<strong>il</strong>ioni di euro del Piano<br />
nazionale aggiungendovi 115 m<strong>il</strong>ioni,<br />
di cui 70 m<strong>il</strong>ioni provenienti da<br />
opere definanziate di interventi a<br />
pioggia, 35 dai fondi europei e 10<br />
strappati al Ministero della Pubblica<br />
Istruzione. A 155 Comuni del Lazio<br />
abbiamo inoltre destinato 24 m<strong>il</strong>ioni<br />
di euro per la pubblica <strong>il</strong>luminazione,<br />
ai fini della sicurezza pubblica,<br />
del decoro urbano, della infrastrutturazione<br />
necessaria specialmente nei<br />
piccoli Comuni.<br />
Abbiamo stanziato 5,5 m<strong>il</strong>ioni di<br />
euro per l’abbattimento di barriere<br />
architettoniche in edifici privati; si<br />
tratta di interventi nei quali non<br />
compiamo nessuna scelta, e che vengono<br />
concessi in base all’ordine cronologico<br />
della presentazione delle<br />
domande da parte dei possessori dei<br />
requisiti; esistono richieste addirittura<br />
degli anni 2005-2006. Ancora: saranno<br />
assegnati fondi per la ristrutturazione<br />
delle sedi comunali, per <strong>il</strong><br />
recupero e la valorizzazione di edifici<br />
pubblici di valore storico, per le piste<br />
ciclab<strong>il</strong>i. Complessivamente si<br />
tratta di un volume di investimenti<br />
superiore ai 100 m<strong>il</strong>ioni di euro.<br />
D. È previsto qualche intervento<br />
innovativo?<br />
R. Per la sicurezza stradale abbiamo<br />
recuperato un finanziamento di 3<br />
m<strong>il</strong>ioni e mezzo di euro assegnato<br />
dal Ministero delle Infrastrutture alla<br />
Regione Lazio 5 anni fa e mai attivato<br />
dalla precedente Amministrazione;<br />
consentirà la realizzazione di un<br />
Centro di monitoraggio della sicurezza<br />
stradale che si occuperà non<br />
tanto di censire e di compiere statistiche,<br />
ma di comprendere i problemi<br />
strutturali delle strade in relazione al<br />
numero e alla gravità degli incidenti<br />
affinché siano programmati i necessari<br />
interventi di manutenzione. In<br />
più abbiamo in corso di approvazione,<br />
da parte della Giunta, della graduatoria<br />
per Comuni e Province che<br />
hanno presentato iniziative di sensib<strong>il</strong>izzazione<br />
e di informazione dei<br />
cittadini, in particolare dei giovani,<br />
Una delle otto rotatorie per la messa in sicurezza della Via Pontina<br />
ma anche di formazione dei tecnici e<br />
di amministratori comunali, dal momento<br />
che le normative si sono evolute.<br />
A tal fine abbiamo stanziato 4<br />
m<strong>il</strong>ioni 700 m<strong>il</strong>a euro, che salgono a<br />
11 m<strong>il</strong>ioni con la quota di co-finanziamento<br />
dei Comuni.<br />
D. Siete intervenuti per semplificare<br />
le procedure?<br />
R. Per la semplificazione della macchina<br />
amministrativa abbiamo portato<br />
da un m<strong>il</strong>ione e mezzo a 3 m<strong>il</strong>ioni<br />
di euro l’importo dei lavori da sottoporre<br />
obbligatoriamente all’approvazione<br />
del Comitato regionale dei lavori<br />
pubblici, per cui ora l’iter è molto<br />
più rapido, è sceso da 120 a 30-45<br />
giorni. E abbiamo dotato <strong>il</strong> nuovo Comitato<br />
di procedure più snelle. Particolarmente<br />
orgoglioso sono di un<br />
progetto che andrà in vigore dal primo<br />
gennaio prossimo: riguarda i certificati<br />
di conformità sismica. In base<br />
ad esso, le strutture provinciali del<br />
Genio civ<strong>il</strong>e e i Comuni raccoglieranno<br />
le richieste di chi deve compiere<br />
un’opera, le trasferiranno alla Regione<br />
i cui Uffici r<strong>il</strong>asceranno i certificati.<br />
Si tratta di circa 300 m<strong>il</strong>a pratiche l’anno,<br />
finora eseguite su carta e consegnate<br />
ai Comuni in faldoni; dal primo<br />
gennaio sarà tutto informatizzato e la<br />
certificazione sarà r<strong>il</strong>asciata online,<br />
con abbattimento di costi e di tempi.<br />
Con questo sistema nessuno potrà intervenire<br />
materialmente sui fascicoli<br />
ed alterare le informazioni in essi contenute.<br />
D. Questo volume di interventi<br />
comporta immissione di liquidità nel<br />
sistema economico regionale, aumento<br />
di redditi e fatturati. La Regione<br />
Lazio svolge quindi una funzione<br />
anticiclica?<br />
R. Più che dai volumi degli appalti,<br />
le difficoltà del sistema economico<br />
derivano dai pagamenti nei quali siamo<br />
in ritardo essendosi accumulato<br />
negli anni un disallineamento tra b<strong>il</strong>ancio<br />
di competenza e b<strong>il</strong>ancio di<br />
cassa. A causa del patto di stab<strong>il</strong>ità,<br />
anche se la Regione ha i fondi per pagare,<br />
più di tanto non può erogare;<br />
questo porta a d<strong>il</strong>azioni ormai insopportab<strong>il</strong>i<br />
per l’impresa privata. Sia<br />
pure necessari per <strong>il</strong> Paese, i tagli imposti<br />
dalle recenti leggi finanziarie<br />
spesso si traducono in situazioni ingestib<strong>il</strong>i<br />
per Regioni e Comuni. Per<br />
uscire da questa morsa la Regione<br />
Lazio ha adottato iniziative sottoscrivendo<br />
un accordo con la SACE autorizzandola<br />
ad anticipare direttamente<br />
500 m<strong>il</strong>ioni di euro ai suoi fornitori,<br />
che hanno potuto incassare immediatamente<br />
i mandati; un altro accordo<br />
del genere è stato fatto per i fornitori<br />
del settore Sanità. Il nostro problema<br />
è trovare la liquidità necessaria<br />
per consentire di sopravvivere a<br />
chi ha operato per la Regione Lazio.<br />
D. In quale settore è più ut<strong>il</strong>e e necessario<br />
investire per la ripresa?<br />
R. Il settore delle costruzioni crea <strong>il</strong><br />
maggior valore aggiunto; ogni m<strong>il</strong>ione<br />
di euro in esso investito produce<br />
un volume di affari di un m<strong>il</strong>ione 750<br />
m<strong>il</strong>a e questo ha un valore particolare<br />
quando le risorse finanziarie provengono<br />
dai privati. In opere pubbliche<br />
come la Roma-Latina che richiederà<br />
8-10 m<strong>il</strong>a occupati, i finanziamenti<br />
totalmente privati giungeranno<br />
a quasi 2 m<strong>il</strong>iardi di euro. Pertanto<br />
stiamo studiando come dotare la<br />
Regione Lazio della capacità di gestire<br />
progetti di partenariato pubblicoprivato.<br />
Purtroppo le difficoltà interne<br />
coincidono con un momento di<br />
crisi internazionale. Quello che potevamo<br />
fare abbiamo fatto: la nostra<br />
parola d’ordine in questi 18 mesi di<br />
Assessorato è stata l’introduzione<br />
del concetto di «velocità» nella cultura<br />
di questa Amministrazione, riducendo<br />
al massimo i tempi di decisione<br />
politica perché ogni giorno di ritardo<br />
qualche impresa va in difficoltà<br />
e i suoi lavoratori non sono in<br />
grado di provvedere a se stessi. ■
36 specchio<br />
economico<br />
A RIPRESA LONTANA<br />
lcuni dati sulla situazione<br />
economica e sociale. In primo<br />
luogo <strong>il</strong> lavoro. Oggi 400 m<strong>il</strong>a<br />
lavoratori sono in Cassa Integrazione<br />
Guadagni. Tra <strong>il</strong> 2008 e <strong>il</strong> 2010 si sono<br />
persi un m<strong>il</strong>ione di posti di lavoro.<br />
I giovani in cerca di un lavoro sono<br />
<strong>il</strong> 27,9 per cento, erano <strong>il</strong> 18,1 nel<br />
2007. La disoccupazione totale è al<br />
7,9 per cento, peggio della Germania<br />
(6,9 per cento), ma meglio della Francia.<br />
La povertà è in aumento. Nel<br />
2009, secondo i dati più recenti dell'Istat,<br />
<strong>il</strong> 15,6 per cento delle famiglie<br />
aveva un reddito inferiore a m<strong>il</strong>le euro.<br />
Secondo <strong>il</strong> direttore dell'Istat, <strong>il</strong> rischio<br />
di povertà e l’esclusione sono<br />
al 25 per cento: comprendono famiglie<br />
che non sono povere ma che con<br />
le ultime manovre del Governo rischiano<br />
di diventarlo.<br />
La pressione fiscale sul reddito nazionale<br />
salirà dal 42,5 al 44,8 per cento<br />
nel 2014. Non sono esclusi altri<br />
prelievi ordinari e straordinari prima<br />
della fine dell'anno. Per raggiungere<br />
<strong>il</strong> pareggio del b<strong>il</strong>ancio, come impongono<br />
i trattati europei, i due terzi<br />
delle manovre economiche è composto<br />
da tributi. Viene così raggiunto<br />
un record negativo che ci colloca in<br />
vetta all'Europa. Con Prodi nel 1997<br />
si toccò <strong>il</strong> 43,3 per cento: c'era però<br />
l'obiettivo centrato di entrare nell'area<br />
dell'euro. L'aumento delle tasse<br />
che già si è realizzato con una serie di<br />
imposte federali (dalle imposte di<br />
soggiorno all'aumento delle addizionali<br />
comunali e regionali, all'incremento<br />
dei balzelli provinciali dell’assicurazione<br />
auto e sui passaggi di<br />
proprietà, all'aumento delle addizionali<br />
sull'energia e sui prodotti petroliferi)<br />
sarà più consistente nelle manovre<br />
preannunciate per la fine dell'anno.<br />
Trent'anni di tasse crescenti non<br />
hanno inciso sulla spesa. Il debito<br />
pubblico italiano è diventato <strong>il</strong> terzo<br />
al mondo. Come mai? È semplice. I<br />
tagli alla spesa sono sempre sul tendenziale.<br />
Spieghiamo l'arcano. Se si<br />
spendono nel 2011 ad esempio m<strong>il</strong>le<br />
euro, si prevede per <strong>il</strong> 2012 una crescita<br />
a m<strong>il</strong>letrecento euro. Il taglio riguarda<br />
non l'ammontare storico<br />
(1.000 euro) ma la variazione tendenziale<br />
(300 euro). Se si riducono 150<br />
euro, la spesa salirà da 1.000 a 1.150.<br />
Nel documento di Economia e Finanza<br />
presentato nell'apr<strong>il</strong>e di quest'anno,<br />
le entrate totali tra <strong>il</strong> 2010 e <strong>il</strong> 2014<br />
aumenteranno di 92,6 m<strong>il</strong>iardi di euro,<br />
che andranno a contenere <strong>il</strong> deficit<br />
nel 2014 di 25,3 m<strong>il</strong>iardi, portandolo<br />
dai 71,2 m<strong>il</strong>iardi del 2010 ai 45,9<br />
m<strong>il</strong>iardi del 2014.<br />
In particolare, le maggiori entrate<br />
copriranno aumenti di spesa corrente<br />
di 75,2 m<strong>il</strong>iardi: la riduzione delle<br />
COME I GOVERNANTI POSSONO<br />
RIGUADAGNARE<br />
LA FIDUCIA DEI CONTRIBUENTI<br />
DI GIORGIO BENVENUTO<br />
PRESIDENTE DELLA<br />
FONDAzIONE BRUNO BUOzzI<br />
spese in conto capitale sarà appena<br />
di 7,9 m<strong>il</strong>iardi. L'aumento della spesa<br />
corrente sarà dovuto per 27,4 m<strong>il</strong>iardi<br />
all'aumento degli interessi, ma<br />
48,8 m<strong>il</strong>iardi saranno destinati ad aumenti<br />
di spesa corrente primaria. Insomma,<br />
dove sono i tagli alla spesa<br />
pubblica? Non è un mistero. Semplicemente<br />
non ci sono.<br />
Il costo della politica non è scalfito<br />
dalle manovre economiche. L'architettura<br />
funzionale dello Stato è sempre<br />
più complessa e costosa. Consigli<br />
comunali, Comunità montane, Consigli<br />
circoscrizionali, Consigli provinciali,<br />
Aree metropolitane, Regioni,<br />
Camera e Senato, resistono ad<br />
ogni tentativo di ridimensionamento.<br />
Tutte le ipotesi di riduzione e di<br />
semplificazione rimangono nel migliore<br />
dei casi un sogno, quando invece<br />
non diventano per <strong>il</strong> contribuente<br />
un incubo oppressivo, costoso,<br />
repressivo.<br />
I costi di cui parlo sono non solo<br />
quelli della politica centrale, ma di<br />
tutta la struttura elefantiaca esistente:<br />
anzi penso che gli enti locali costituiscano<br />
una fonte di spesa anche<br />
maggiore, se consideriamo come è<br />
aumentato <strong>il</strong> debito di Comuni, Pro-<br />
vince e Regioni. Le società di proprietà<br />
dei Comuni, delle Province e<br />
delle Regioni sono state riorganizzate<br />
attraverso un sistema di scatole cinesi:<br />
sono così diventate un modo<br />
per finanziare e arricchire la politica.<br />
Un ultimo dato. La crescita dell'Italia<br />
nei primi dieci anni del nuovo secolo<br />
è stata m<strong>il</strong>limetrica. Unica eccezione<br />
<strong>il</strong> 2006 e <strong>il</strong> 2007, all'epoca del Governo<br />
Prodi.<br />
E le riforme? Nessuna. Se ne parla<br />
e se ne è parlato. Il livello del confronto<br />
politico è cresciuto di tono,<br />
senza risultati. Attendiamo ancora<br />
un’organica riforma del sistema<br />
previdenziale, di quello fiscale, di<br />
quello del lavoro, per ricordarne alcune.<br />
Le riforme annunciate sono rimaste<br />
al palo. Il Paese si è invece<br />
trovato di fronte a misure abborracciate.<br />
Contraddittorie. Casuali. Inut<strong>il</strong>i.<br />
Ingannevoli. Così, inevitab<strong>il</strong>mente,<br />
l'unica strada percorrib<strong>il</strong>e è<br />
diventata quella del progressivo,<br />
inesorab<strong>il</strong>e aumento del prelievo fiscale.<br />
Si sono così determinate ed<br />
aggravate una forte iniquità e un’insopportab<strong>il</strong>e<br />
sperequazione nel<br />
campo del prelievo fiscale.<br />
Il fisco è ingiusto. È violato platealmente<br />
l'art. 53 della Costituzione:<br />
«Tutti sono tenuti a concorrere alle<br />
spese pubbliche in ragione della loro<br />
capacità contributiva. Il sistema tributario<br />
è informato a criteri di progressività».<br />
Così non è. Anzi <strong>il</strong> fisco<br />
non è uguale per tutti. Il prodotto interno<br />
nel 2008 ammontava a 1.567<br />
m<strong>il</strong>iardi; le imposte sono state pari a<br />
671,5 m<strong>il</strong>iardi su 728,3 m<strong>il</strong>iardi di entrate<br />
correnti complessive, suddivise<br />
in 216 m<strong>il</strong>iardi di indirette, 239 m<strong>il</strong>iardi<br />
dirette, 216 m<strong>il</strong>iardi di contributi<br />
effettivi e figurativi e di 0,5 m<strong>il</strong>iardi<br />
in conto capitale.<br />
Qualche dato in particolare sull'Irpef,<br />
l'imposta che riguarda essenzialmente<br />
i lavoratori dipendenti, i pensionati,<br />
gli autonomi, i professionisti,<br />
ecc. Nel 2008 <strong>il</strong> 49,79 per cento dei<br />
20,8 m<strong>il</strong>ioni di contribuenti ha dichiarato<br />
redditi inferiori a 15 m<strong>il</strong>a<br />
euro l'anno; <strong>il</strong> 40,61 per cento (circa<br />
17 m<strong>il</strong>ioni) dichiara redditi tra 15 mi
la e 35 m<strong>il</strong>a; l'8,65 per cento dichiara<br />
redditi tra 35 m<strong>il</strong>a e 100 m<strong>il</strong>a euro;<br />
appena lo 0,95 per cento ha un reddito<br />
superiore ai 100 m<strong>il</strong>a euro.<br />
Il reddito medio soggetto ad Irpef<br />
è di 18.870 euro: quello del lavoratore<br />
dipendente è di 26.700 euro, quello<br />
delle imprese è 20.016 euro. L'85<br />
per cento dei versamenti Irpef è fatto<br />
dai lavoratori dipendenti e dai pensionati,<br />
appena <strong>il</strong> 15 per cento è versato<br />
dalle partite Iva. Interessante<br />
analizzare <strong>il</strong> peso percentuale delle<br />
principali imposte sul gettito totale<br />
prodotto dalle imposte dirette. Tra <strong>il</strong><br />
1980 e <strong>il</strong> 2009 l'incidenza dell'Irpef è<br />
salita dal 63,3 al 74,6 per cento; le tasse<br />
sulle attività finanziarie e sugli<br />
ut<strong>il</strong>i di società sono scese dal 31,3 al<br />
21,7 per cento. In particolare, la percentuale<br />
delle tasse sulle attività finanziarie<br />
è precipitata dal 18,1 al 6,4<br />
per cento, mentre le tasse sugli ut<strong>il</strong>i<br />
delle società sono cresciute dal 13,2<br />
al 15,3 per cento.<br />
L'Ires, l'imposta ad aliquota fissa<br />
(non progressiva) che si calcola sull'ut<strong>il</strong>e<br />
delle società di capitali, è stata<br />
ridotta dal 33 al 27,5 per cento. Sugli<br />
ut<strong>il</strong>i distribuiti <strong>il</strong> percettore paga <strong>il</strong><br />
12,5 per cento. Le società di capitali<br />
interessate all'Ires sono poco più di<br />
un m<strong>il</strong>ione. Quelle che la dichiarano<br />
sono 532 m<strong>il</strong>a. La distribuzione dell'imposta<br />
è concentrata nelle imprese<br />
di dimensioni maggiori; in particolare<br />
lo 0,8 per cento delle società dichiara<br />
<strong>il</strong> 52 per cento dell'imposta,<br />
mentre <strong>il</strong> 57 per cento dichiara solo<br />
l'8 per cento. Cinquecentom<strong>il</strong>a imprese<br />
dichiarano zero ut<strong>il</strong>i.<br />
Nelle imposte indirette l'Iva versata<br />
dalle «partite Iva» è pari a 28,2 m<strong>il</strong>iardi;<br />
quella pagata da dipendenti e pensionati<br />
è di 151,8 m<strong>il</strong>iardi. Per finire, <strong>il</strong><br />
gettito delle entrate fiscali (Irpef, contributi<br />
sociali, imposte indirette, Irap,<br />
Ires, ritenute ut<strong>il</strong>i, imposte sostitutive,<br />
imposte per la rivalutazione di beni<br />
aziendali) è di 526,5 m<strong>il</strong>iardi per lavoratori<br />
e pensionati e di 138,3 m<strong>il</strong>iardi<br />
per imprenditori, professionisti e autonomi.<br />
E così via. Se si analizzano i<br />
dati per le famiglie, se si approfondiscono<br />
i dati sulla previdenza e sulla<br />
sanità, ci si accorge di come è diffusa<br />
la violazione del dettato costituzionale<br />
relativo alla capacità contributiva e<br />
alla progressività.<br />
Non è realistico ed è velleitario<br />
proporsi di ridurre le tasse. Lo stato<br />
dei conti pubblici l’impedisce. Ma<br />
un’operazione di giustizia redistributiva<br />
è possib<strong>il</strong>e e necessaria. Il prelievo<br />
fiscale è fortemente squ<strong>il</strong>ibrato,<br />
pagano poco i possessori di patrimoni<br />
immob<strong>il</strong>iari e finanziari; pagano in<br />
modo irrisorio le holding e le società<br />
di capitali; pagano molto, troppo, i<br />
lavoratori dipendenti, i pensionati, le<br />
famiglie, le piccole imprese.<br />
Va abbassato <strong>il</strong> prelievo Irpef sulle<br />
famiglie e sui redditi medio-bassi;<br />
va ripristinato un meccanismo automatico<br />
di correzione delle aliquote<br />
per garantire che le stesse scattino al<br />
crescere dei redditi reali e non a causa<br />
dell'inflazione. Va istituita un'aliquota<br />
unica per la previdenza definendo<br />
un sistema universale (stesse<br />
regole, stessi contributi, stessi requisiti<br />
di calcolo e di erogazione). La<br />
lotta all'evasione in questo ambito<br />
va fatta sul serio, senza tentennamenti<br />
e senza ripensamenti. Una<br />
parte di quello che si ricaverà potrà<br />
servire a riequ<strong>il</strong>ibrare <strong>il</strong> carico fiscale<br />
e dovrà essere indirizzata in via<br />
prioritaria allo sv<strong>il</strong>uppo.<br />
Non possiamo pensare di cavarcela<br />
ricorrendo a un aumento generale<br />
delle tasse o a prelievi più o meno<br />
forzosi. Il malessere nel Paese è crescente.<br />
Protestano i giovani ai quali<br />
giorno per giorno vengono tolti i diritti;<br />
protestano le famiglie e i contribuenti<br />
onesti che si trovano ad affrontare<br />
lo st<strong>il</strong>licidio di tasse, imposte,<br />
balzelli; protestano le imprese<br />
specchio<br />
economico<br />
37<br />
AL COMUNE DI ROMA ORA LE D.I.A. SI PRESENTANO ONLINE. Roma è la prima<br />
città d’Italia a servirsi di una nuova procedura destinata a snellire e ad accelerare<br />
ulteriormente le pratiche ed<strong>il</strong>izie a beneficio di imprese, cittadini,<br />
uffici e finanze comunali. È entrata in vigore la possib<strong>il</strong>ità di presentare le<br />
denunce di inizio attività online, cioè tramite<br />
computer. «La presentazione online delle<br />
pratiche ed<strong>il</strong>izie relative alla D.I.A. ossia denuncia<br />
di inizio attività–ha spiegato l’assessore<br />
all’Urbanistica del Campidoglio Marco<br />
Corsini–è una vera rivoluzione in termini di<br />
trasparenza ed efficienza. Roma è la prima<br />
città d’Italia ad avvalersi di questo sistema<br />
che consentirà ai circa 40 m<strong>il</strong>a professionisti,<br />
che ogni anno si rivolgono all’Amministrazio-<br />
L’assessore Marco Corsini<br />
ne capitolina di sveltire le procedure con notevole<br />
abbattimento di tempi e costi. Oltre alla sicurezza nella trasmissione,<br />
si avrà la certezza che le pratiche saranno depositate complete, altrimenti<br />
non potranno essere inviate telematicamente».<br />
SAS CAMPUS, IL 22 NOVEMBRE A MILANO-BICOCCA LA IV EDIzIONE. Per <strong>il</strong> 22 novembre<br />
nell’Università di M<strong>il</strong>ano-Bicocca è in programma<br />
la IV edizione di SAS Campus, convegno italiano di<br />
Business Analytics nel quale si incontrano Università,<br />
Ricerca, Lavoro, ricercatori e analisti per si confrontarsi<br />
sui metodi innovativi di analisi predittiva dei dati e di<br />
supporto alle decisioni. L’evento è costituito da una<br />
sessione con interventi di aziende, Università ed enti di<br />
ricerca e da un momento di confronto sull’importanza<br />
della qualità e del valore dell’informazione; quindi da<br />
due sessioni su marketing, risk management, previsio-<br />
ne della domanda, valutazione di dati e qualità nella<br />
Sanità, analisi dei fenomeni occupazionali, metodi sta-<br />
Walter Lanzani<br />
tistici per studi di farmaco-epidemiologia. «SAS punta da sempre sulle Università,<br />
fucine di idee e innovazione–dichiara Walter Lanzani, direttore<br />
Strategy & Operations di SAS Italia–. Svolgono un ruolo fondamentale come<br />
generatori di idee poi applicate nelle aziende e nella Pubblica Amministrazione».<br />
La SAS è la più grande società indipendente di Business Intel-<br />
che non riescono a contare sul credito;<br />
protesta la società per <strong>il</strong> peso della<br />
burocrazia, per la corruzione e l'affarismo<br />
d<strong>il</strong>agante.<br />
È necessario che le organizzazioni<br />
sociali e politiche ritrovino uno spirito<br />
di solidarietà e di cooperazione. I<br />
nodi sono giunti al pettine: ci vogliono<br />
nuovi interventi, nuove misure,<br />
nuove compatib<strong>il</strong>ità. È necessario<br />
chiamare tutti ad un grande sforzo. È<br />
fondamentale che i costi sociali, economici,<br />
civ<strong>il</strong>i siano equamente distribuiti<br />
e siano soprattutto finalizzati<br />
alla ripresa della crescita.<br />
Lo sv<strong>il</strong>uppo è necessario: la ricchezza<br />
che si produrrà dovrà servire<br />
a dare un futuro ai giovani. In un<br />
quadro definito di regole e di comportamenti<br />
ci sono e ci debbono essere<br />
le potenzialità per uscire dal pantano<br />
nel quale è finito e si dibatte <strong>il</strong><br />
nostro Paese. I governanti ai vari livelli<br />
non hanno più la fiducia dei<br />
contribuenti. Per riguadagnarla è necessario<br />
che anno dopo anno si realizzino<br />
avanzi di b<strong>il</strong>ancio che consentano<br />
in modo equ<strong>il</strong>ibrato di sostenere<br />
<strong>il</strong> debito e di riavviare lo sv<strong>il</strong>uppo. ■
38 specchio<br />
economico<br />
a<br />
lle innumerevoli questioni di<br />
incostituzionalità da sollevare<br />
davanti ai giudici (avvalorate<br />
dalla mirab<strong>il</strong>e ordinanza del Tar del<br />
Lazio di rimessione alla Corte<br />
Costituzionale) si aggiunge l’istanza di<br />
disapplicazione dell’articolo 5 comma 1<br />
del decreto legislativo n. 28 del 2010,<br />
proposta per <strong>il</strong> Consiglio dell’Ordine<br />
degli avvocati di Firenze dal prof. avv.<br />
Gaetano Viciconte e fatta propria<br />
dall’Oua, Organismo Unitario dell’Avvocatura.<br />
La disciplina che introduce l’obbligatorietà<br />
della mediazione merita,<br />
infatti, di essere disapplicata per contrasto<br />
con l’articolo 47 della Carta dei diritti<br />
fondamentali dell’Unione Europea la<br />
cui portata, ai sensi dell’articolo 52 terzo<br />
comma della stessa, corrisponde a quella<br />
dell’articolo 6 della Convenzione europea<br />
dei diritti dell’uomo.<br />
Le norme introdotte dal decreto 28 frl<br />
2010, riguardante sia le liti transfrontaliere<br />
che quelle interne, pongono seri problemi<br />
di compatib<strong>il</strong>ità con l’articolo 47<br />
della Carta dei diritti fondamentali<br />
dell’Unione Europea. Per alcuni aspetti<br />
normativi e per le difficoltà di attuazione<br />
pratica che <strong>il</strong> predetto decreto probab<strong>il</strong>mente<br />
incontrerà, <strong>il</strong> «diritto a un ricorso<br />
effettivo dinanzi a un giudice» viene<br />
limitato in modo grave e sproporzionato<br />
rispetto allo scopo dichiarato di ridurre <strong>il</strong><br />
carico di lavoro degli uffici giudiziari. Va<br />
osservato che la Corte di Giustizia<br />
dell’Unione Europea fin dalla sentenza<br />
Johnston, C-22/84 del 15 maggio 1986,<br />
ha tratto dalla tradizione costituzionale<br />
comune e dagli articoli 6 e 13 della<br />
Convenzione europea dei diritti dell’uomo<br />
<strong>il</strong> principio generale del diritto al controllo<br />
giurisdizionale.<br />
La nozione di «ricorso effettivo dinanzi<br />
a un giudice» riconosciuto dall’articolo<br />
47 della Carta dei diritti fondamentali,<br />
corrisponde (articolo 52/3 della stessa<br />
Carta) a quella elaborata dalla Corte<br />
europea dei diritti dell’uomo. Con giurisprudenza<br />
costante, dopo la sentenza<br />
Golder contro Regno Unito del 21 febbraio<br />
1975, la Convenzione europea dei<br />
diritti dell’uomo ritiene che <strong>il</strong> diritto di<br />
effettivo accesso al giudice, pur non<br />
espressamente menzionato all’articolo 6<br />
della stessa, sia presupposto rispetto a<br />
quelli ivi elencati e costitutivi del processo<br />
equo. In numerose sentenze tale diritto<br />
è stato ritenuto particolarmente r<strong>il</strong>evante<br />
nel sistema della Convenzione,<br />
poiché si tratta di una condizione essenziale<br />
dello stato di diritto e della «preminenza<br />
del diritto» menzionata nel<br />
Preambolo della Convenzione. E si tratta<br />
di un diritto che deve essere «concreto ed<br />
effettivo».<br />
A tale diritto possono legittimamente<br />
essere poste limitazioni a condizione che<br />
però esse rispondano a uno scopo legittimo,<br />
siano proporzionate rispetto allo<br />
scopo e non colpiscano <strong>il</strong> diritto di accesso<br />
al giudice nella sua essenza. La Corte<br />
O U A<br />
MEDIAZIONE OBBLIGATORIA,<br />
ESTENDERE AD ESSA LE GARANZIE<br />
DEL PROCEDIMENTO NORMALE<br />
DI MAURIZIO DE TILLA<br />
PRESIDENTE DELL’ORGANISMO UNITARIO<br />
DEGLI AvvOCATI<br />
È necessario che<br />
alle parti sia assicurato<br />
l’esercizio della<br />
«facoltà di farsi<br />
consigliare, difendere<br />
e rappresentare»<br />
ai sensi dell’articolo<br />
47 comma 2 della Carta<br />
dei diritti fondamentali<br />
dell’Unione Europea<br />
di giustizia ha esaminato una fattispecie<br />
sim<strong>il</strong>e alla obbligatorietà della mediaconc<strong>il</strong>iazione<br />
stab<strong>il</strong>ita in Italia nella sentenza<br />
R.A. del 18 marzo 2010, C-317, 318,<br />
319, 320 del 2008, concernente la normativa<br />
italiana (articolo 84 del decreto legislativo<br />
del 1 agosto 2003 n. 259) che prevede<br />
un tentativo obbligatorio di conc<strong>il</strong>iazione<br />
extragiudiziale davanti al<br />
Co.Re.Com. come condizione di procedib<strong>il</strong>ità<br />
dei ricorsi giurisdizionali in talune<br />
controversie civ<strong>il</strong>i. La Corte ha affermato<br />
che tale normativa non è tale da rendere<br />
impossib<strong>il</strong>e o eccessivamente diffic<strong>il</strong>e<br />
l’esercizio dei diritti conferiti ai singoli<br />
dalla direttiva «servizio universale»<br />
(direttiva del Parlamento europeo e del<br />
Consiglio del 7 marzo 2002 n. 22), in<br />
quanto: 1) <strong>il</strong> risultato della procedura di<br />
conc<strong>il</strong>iazione non è vincolante nei confronti<br />
delle parti interessate e non incide<br />
sul loro diritto a un ricorso giurisdizionale;<br />
2) la procedura di conc<strong>il</strong>iazione non<br />
comporta, di regola, un ritardo sostanziale<br />
nella proposizione di un ricorso giurisdizionale,<br />
infatti, <strong>il</strong> termine per chiudere<br />
la procedura di conc<strong>il</strong>iazione è di 30 giorni<br />
a decorrere dalla presentazione della<br />
domanda e, alla scadenza di tale termine,<br />
le parti possono proporre un ricorso giurisdizionale,<br />
anche ove la procedura non<br />
sia stata conclusa; 3) la prescrizione dei<br />
diritti è sospesa per <strong>il</strong> periodo della procedura<br />
di conc<strong>il</strong>iazione; 4) i costi derivanti<br />
dalla procedura di conc<strong>il</strong>iazione<br />
dinanzi al Co.Re.Com. sono inesistenti.<br />
Alla luce delle indicate prescrizioni<br />
non si può ritenere che vi sia compatib<strong>il</strong>ità<br />
del decreto 28 con <strong>il</strong> «diritto al giudice»<br />
riconosciuto dalla Carta dei diritti<br />
fondamentali dell’Unione Europea e<br />
dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo.<br />
Tale decreto all’art. 5 comma 1<br />
introduce l’obbligo, a pena di improcedib<strong>il</strong>ità<br />
della domanda, di esperire <strong>il</strong> procedimento<br />
di mediazione prima di esercitare<br />
in giudizio un’azione relativa a un<br />
vastissimo ambito di materie.<br />
Non si tratta di una qualunque procedura<br />
amministrativa prodromica all’introduzione<br />
della causa avanti al giudice,<br />
ma di procedura obbligatoria che riguarda<br />
controversie già in atto e precede<br />
immediatamente l’azione giudiziale cui<br />
una parte (normalmente già assistita da<br />
un avvocato, articolo 4 comma 3) ha<br />
ormai deliberato di far ricorso. Se ha successo,<br />
la procedura di mediazione si conclude<br />
con un accordo <strong>il</strong> cui verbale costituisce<br />
titolo esecutivo (articolo 12<br />
comma 2) assim<strong>il</strong>ab<strong>il</strong>e, quanto agli effetti,<br />
alla sentenza del giudice (a differenza<br />
del caso esaminato e ritenuto compatib<strong>il</strong>e<br />
con <strong>il</strong> diritto di accesso al giudice dalla<br />
Corte di Giustizia dell’Unione europea<br />
nella sentenza sopra ricordata).<br />
Sussistono, dunque, un’analogia ed<br />
equivalenza evidente tra la procedura di<br />
mediazione e quella giudiziaria. La<br />
prima, tuttavia, non prevede che la parte
sia assistita da avvocato, pur trattandosi<br />
di una procedura «alternativa» che, se la<br />
mediazione ha successo, conduce allo<br />
stesso risultato di una decisione giudiziaria,<br />
vincolante per le parti. E perfino la<br />
dichiarata irr<strong>il</strong>evanza nel successivo giudizio<br />
di ciò che è avvenuto nella procedura<br />
di mediazione infruttuosa è solo parzialmente<br />
vera, così come si ricava dalla<br />
disciplina delle spese di giudizio delineata<br />
all’articolo 13.<br />
Le considerazioni che precedono inducono<br />
ad assim<strong>il</strong>are la procedura di mediazione<br />
obbligatoria a quella giudiziaria, di<br />
cui rappresenta un’alternativa (quanto a<br />
risultato) e una fase antecedente obbligatoria<br />
(quanto a procedura). Ma se così è,<br />
è necessario che le essenziali garanzie<br />
procedurali siano assicurate anche nel<br />
procedimento di mediazione, idoneo a<br />
definire la controversia. In particolare<br />
occorre che alle parti sia assicurato<br />
l’esercizio della «facoltà di farsi consigliare,<br />
difendere e rappresentare» (articolo<br />
47 comma 2 della Carta dei diritti fondamentali<br />
dell’Unione).<br />
In caso diverso <strong>il</strong> diritto di accesso al<br />
giudice dovrebbe essere reso possib<strong>il</strong>e<br />
prevedendo una fase ulteriore giudiziaria<br />
(Corte europea dei diritti dell’uomo, a<br />
partire dalla sentenza Le Compte,Van<br />
Leuven e De Meyere contro Belgio, del<br />
23 giugno 1981, paragrafi 44 e 51). Ma<br />
questa ulteriore possib<strong>il</strong>ità è esclusa,<br />
mentre la procedura di omologa da parte<br />
del presidente del Tribunale (articolo 12<br />
comma 1 del decreto 28) non assicura<br />
l’accesso al giudice perché non corrisponde<br />
ai requisiti propri del processo<br />
equo di cui agli articoli 47 della Carta dei<br />
diritti fondamentali e 6 della<br />
Convenzione europea dei diritti dell’uomo,<br />
e perché in ogni caso i limiti del controllo<br />
compiuto escludono che si tratti<br />
della decisione di un giudice di piena giurisdizione.<br />
Né si può sostenere che la natura delle<br />
controversie assoggettate all’obbligo di<br />
esperire <strong>il</strong> procedimento di mediazione<br />
non richieda particolari garanzie procedurali,<br />
in particolare quella derivante<br />
dalla difesa tecnica. Le materie che <strong>il</strong><br />
legislatore ha indicato per definire <strong>il</strong><br />
campo dell’obbligo di esperire la procedura<br />
di mediazione talora implicano<br />
complesse valutazioni e concernono r<strong>il</strong>evanti<br />
interessi. Della complessità delle<br />
necessarie valutazioni (per le parti e per <strong>il</strong><br />
mediatore) è consapevole lo stesso legislatore<br />
che, infatti, prevede la possib<strong>il</strong>ità<br />
che <strong>il</strong> mediatore ricorra ad esperti ed<br />
anche la possib<strong>il</strong>ità della nomina di<br />
mediatori aus<strong>il</strong>iari quando si tratti di controversie<br />
che «richiedono specifiche<br />
competenze tecniche» (articolo 8).<br />
Nel corso della procedura di mediazione,<br />
le parti non assistite da avvocato non<br />
sono certo in grado di determinarsi consapevolmente<br />
nei casi complessi e specialmente<br />
in quelli in cui <strong>il</strong> mediatore<br />
ritiene necessario <strong>il</strong> contributo dell’esper-<br />
specchio<br />
economico<br />
Una seduta della Corte di Giustizia dell’Unione Europea<br />
to (un significativo esempio può essere<br />
quello delle cause in materia di responsab<strong>il</strong>ità<br />
professionale medica, in cui almeno<br />
una delle parti non è esperta della specifica<br />
materia). Merita di essere segnalato<br />
che, a differenza di ciò che è stab<strong>il</strong>ito<br />
per la procedura di mediazione di cui al<br />
decreto 28, nella normale procedura civ<strong>il</strong>e<br />
avanti <strong>il</strong> Conc<strong>il</strong>iatore la legge comprensib<strong>il</strong>mente<br />
stab<strong>il</strong>isce stretti limiti di<br />
valore della causa (516,46 euro) perché la<br />
parte possa agire personalmente (articolo<br />
82 del Codice di procedura civ<strong>il</strong>e).<br />
Ed anche a livello comunitario l’assenza<br />
della difesa tecnica è ammessa restrittivamente.<br />
Il Regolamento europeo n.<br />
861 dell’11 luglio 2007 nell’articolo 10<br />
ammette, infatti, che la rappresentanza da<br />
parte di un avvocato o di altro professionista<br />
del settore legale non sia obbligatoria,<br />
secondo <strong>il</strong> Procedimento europeo per<br />
le controversie di modesta entità (valore<br />
non eccedente i 2.000 euro), con esclu-<br />
Non si può sostenere<br />
che le controversie<br />
assoggettate all’obbligo<br />
di esperire la mediazione<br />
non richiedano particolari<br />
garanzie procedurali,<br />
in particolare quelle<br />
derivanti dalla difesa<br />
tecnica: le materie che<br />
<strong>il</strong> legislatore ha indicato<br />
per definire <strong>il</strong> campo<br />
dell’obbligo talora<br />
implicano, infatti,<br />
complesse valutazioni<br />
e coinvolgono<br />
r<strong>il</strong>evanti interessi<br />
39<br />
sione comunque di una serie di materie,<br />
tra le quali si ritrovano alcune di quelle<br />
invece indicate all’articolo 5 comma 1,<br />
del decreto 28 (come quelle relative a<br />
successioni, locazioni, diffamazione). E<br />
proprio in tema di diffamazione a mezzo<br />
stampa o altro mezzo di pubblicità è interessante<br />
ricordare che la Corte europea<br />
dei diritti dell’uomo (sentenza Steel e<br />
Morris contro Regno Unito del 15 febbraio<br />
2005) ha ritenuto che la natura della<br />
controversia civ<strong>il</strong>e instaurata richiedesse,<br />
ai fini dell’equità del processo, la difesa<br />
tecnica dei convenuti e che essa fosse<br />
loro assicurata mediante l’ammissione al<br />
gratuito patrocinio. Nella procedura di<br />
mediazione di cui si tratta invece la difesa<br />
tecnica non trova alcuna menzione.<br />
Gli interessi in gioco in gran parte delle<br />
procedure di mediazione che <strong>il</strong> decreto<br />
28 rende obbligatorie e nel corso delle<br />
quali la parte dispone del proprio diritto,<br />
sono certo molto più gravi e sensib<strong>il</strong>i di<br />
molti di quelli che la legge ritiene richiedano<br />
l’assistenza dell’avvocato nella procedura<br />
davanti al giudice. Senza contare<br />
che <strong>il</strong> giudice offre alle parti una garanzia<br />
maggiore rispetto al mediatore, <strong>il</strong> quale è<br />
imparziale rispetto agli interessi delle<br />
parti ma non rispetto all’esito della<br />
mediazione (nell’ipotesi di successo di<br />
questa, le indennità previste sono aumentate<br />
(articolo 17, comma 4 lettera c). Ma<br />
anche altri aspetti della disciplina della<br />
procedura di mediazione, che <strong>il</strong> decreto<br />
28 rende obbligatoria, vanno segnalati<br />
perché tali da rendere inaccettab<strong>il</strong>mente<br />
dispendioso e defatigante l’iter da compiere<br />
prima di poter accedere al giudice.<br />
La procedura non è gratuita (a differenza<br />
di quella considerata dalla Corte di<br />
Giustizia europea nella sentenza sopra<br />
riportata). I costi della procedura sono<br />
r<strong>il</strong>evanti e aumentano quando <strong>il</strong> mediatore<br />
si avvalga di esperti (articolo 8 comma<br />
2). La possib<strong>il</strong>ità di accedere al gratuito<br />
patrocinio (articolo 17) non esclude <strong>il</strong><br />
r<strong>il</strong>ievo del costo della procedura ai fini<br />
della valutazione della sua compatib<strong>il</strong>ità<br />
con <strong>il</strong> diritto di accesso al giudice. Il termine<br />
stab<strong>il</strong>ito per lo svolgimento del procedimento<br />
di mediazione è di 4 mesi, più<br />
lungo di quello considerato accettab<strong>il</strong>e
40 specchio<br />
economico<br />
nella sentenza sopra menzionata della<br />
Corte di Giustizia europea.<br />
A differenza di quanto avviene nella<br />
procedura di cui all’articolo 410 Codice<br />
di procedura civ<strong>il</strong>e, l’effetto interruttivo<br />
della prescrizione e della decadenza non<br />
è legato al deposito della istanza di<br />
mediazione, ma alla comunicazione alle<br />
altre parti dell’avvenuto deposito.<br />
L’effetto, quindi, è condizionato dalla<br />
attività del personale addetto alla segreteria<br />
dell’organismo di mediazione e dalle<br />
prevedib<strong>il</strong>i disfunzioni del servizio. Vero<br />
è che la comunicazione alla controparte<br />
può essere effettuata anche a cura della<br />
parte istante (articolo 8 comma 1), ma<br />
solo dopo che <strong>il</strong> responsab<strong>il</strong>e dell’organismo<br />
di mediazione abbia designato <strong>il</strong><br />
mediatore e fissato la data del primo<br />
incontro tra le parti.<br />
L’introduzione della domanda di<br />
mediazione, quindi, non comporta di per<br />
se stessa la sospensione del decorso dei<br />
termini di prescrizione e di decadenza. Si<br />
tratta di un prof<strong>il</strong>o particolarmente grave<br />
perché l’enorme campo di applicazione<br />
della nuova condizione di procedib<strong>il</strong>ità<br />
dell’azione - improvvisamente definito<br />
dal legislatore senza alcuna considerazione<br />
dei costi e tempi per la messa in opera<br />
di strutture operative adeguate - rende<br />
fac<strong>il</strong>e prevedere che i tempi di azione<br />
degli organismi di mediazione non<br />
potranno essere brevi.<br />
In proposito, per <strong>il</strong> significato che<br />
assume rispetto al tema qui affrontato, va<br />
ricordato che la Corte europea dei diritti<br />
dell’uomo, con riferimento al diritto di<br />
accesso al giudice, ha ritenuto la violazione<br />
dell’articolo 6 della Convenzione<br />
in casi nei quali l’irricevib<strong>il</strong>ità dell’azione<br />
dichiarata dal giudice derivava da un<br />
vizio dipendente non dal ricorrente, ma<br />
dal personale dell’amministrazione pubblica<br />
(Platakou contro Grecia dell’11<br />
gennaio 2001; Boulougouras contro<br />
Grecia del 27 maggio 2004) ed anche nel<br />
caso in cui la procedura amministrativa<br />
da seguire obbligatoriamente si sia rivelata<br />
inefficace per mancata risposta dell’amministrazione<br />
nei termini di legge<br />
(Faimblat contro Romania del 13 gennaio<br />
2009; Maria Atanasiu contro Romania<br />
del 12 ottobre 2010, non definitiva).<br />
Per effetto delle esposte considerazioni<br />
emerge evidente la sproporzione tra la<br />
soluzione adottata e lo scopo perseguito<br />
e, di nuovo, quindi, l’incompatib<strong>il</strong>ità con<br />
i citati articoli della Convenzione europea<br />
dei diritti dell’uomo e della Carta dei<br />
diritti fondamentali dell’Unione. Per le<br />
ragioni indicate l’obbligatorietà della<br />
mediazione, introdotta dagli articoli 5 e<br />
seguenti del decreto 28 rappresenta<br />
un’interferenza non ragionevole e non<br />
proporzionata rispetto allo scopo perseguito,<br />
tale da rendere eccessivamente diffic<strong>il</strong>e<br />
e oneroso l’esercizio del diritto di<br />
accesso al giudice in contrasto con <strong>il</strong><br />
diritto fondamentale assicurato dagli articoli<br />
24 della Costituzione, 6 della<br />
DEL CONCA CONQUISTA MCDONALD POLAND. Ai<br />
vertici del settore delle ceramiche, con un fatturato<br />
2010 di 124 m<strong>il</strong>ioni di euro, <strong>il</strong> Gruppo<br />
Del Conca ha ricevuto dal Gruppo McDonald,<br />
che gestisce oltre 33 m<strong>il</strong>a ristoranti in 118<br />
Paesi, l’ordine di fornire le ceramiche per rivestire<br />
60 punti vendita in corso di apertura in<br />
Polonia. Dieci sono già stati aperti; gli altri 50<br />
saranno inaugurati entro l’anno. «La conquista<br />
di un cliente così importante è per noi determinante<br />
per portare avanti i nostri piani di espansione<br />
in Polonia, mercato del valore di 50 Enzo Donald Mularoni<br />
m<strong>il</strong>ioni di euro l'anno. Si tratta di un mercato<br />
relativamente giovane ma in crescita di cui, grazie anche a questo contratto<br />
e ai suoi ulteriori sv<strong>il</strong>uppi futuri, contiamo di riuscire a conquistare, nei<br />
prossimi tre anni, <strong>il</strong> 10 per cento della quota italiana», commenta l’amministratore<br />
delegato Enzo Donald Mularoni. Per l’edizione del Cersaie svoltasi<br />
in settembre <strong>il</strong> Gruppo Del Conca ha realizzato una serie di iniziative nei<br />
propri stand assieme ad alcuni grandi protagonisti della cultura, dello sport<br />
e dell'impresa: tra esse <strong>il</strong> talk-show «I valori dell'Arte e dello Sport nella vita<br />
d'impresa» con la partecipazione dell'artista Marco Lodola che per allo<br />
Convenzione europea dei diritti dell’uomo<br />
e 47 della Carta dei diritti fondamentali<br />
dell’Unione Europea.<br />
Di qui ne deriva che <strong>il</strong> giudice può<br />
dichiarare la disapplicazione della norma<br />
nazionale per contrasto con un principio<br />
generale fondamentale dell’ordinamento<br />
europeo. La Corte di Giustizia, nella sentenza<br />
della Grande Sezione del 19 gennaio<br />
2010, nel procedimento C-555/2007<br />
Kucukdeveci contro Sweedex & Co. KG,<br />
ha statuito che dopo l’entrata in vigore<br />
del Trattato di Lisbona la Carta dei diritti<br />
fondamentali dell’Unione Europea ha lo<br />
stesso valore giuridico dei trattati, nel<br />
senso che al singolo giudice nazionale è<br />
concesso <strong>il</strong> potere di disapplicazione<br />
della legge interna di fronte alla violazione<br />
dei principi di derivazione comunitaria<br />
e, in particolare, non soltanto nei rapporti<br />
tra i singoli e lo Stato (efficacia<br />
diretta verticale), ma anche nei rapporti<br />
tra privati, consentendo a un singolo di<br />
invocare una norma comunitaria nei confronti<br />
di un altro (efficacia diretta orizzontale).<br />
Ciò senza alcuna necessità di<br />
sollevare né una questione di legittimità<br />
davanti alla Corte Costituzionale, né una<br />
questione pregiudiziale dinanzi alla Corte<br />
di Giustizia europea.<br />
La sentenza richiamata, pertanto, attribuisce<br />
direttamente al giudice nazionale<br />
<strong>il</strong> potere di sindacare la norma legislativa<br />
interna in contrasto con un diritto fondamentale<br />
europeo. Tale principio era già<br />
stato affermato in precedenza dalla giurisprudenza<br />
europea. In particolare, nella<br />
sentenza della Grande sezione della<br />
Corte di Giustizia del 22 novembre 2005<br />
C-144/2004 Mangold, è stato affermato<br />
che è compito del giudice nazionale,<br />
investito di una controversia che metta in<br />
discussione un principio generale di derivazione<br />
comunitaria, assicurare, nell’ambito<br />
della propria competenza, la tutela<br />
giuridica che <strong>il</strong> diritto comunitario attribuisce<br />
ai soggetti dell’ordinamento,<br />
garantendone la piena efficacia e disapplicando<br />
ogni contraria disposizione di<br />
legge nazionale.<br />
In tal senso, si è pronunciato anche <strong>il</strong><br />
Tar del Lazio, II Sezione, con la sentenza<br />
del 18 maggio 201 n. 11.984, secondo cui<br />
«in seguito all’adesione dell’Unione<br />
Europea alla Convenzione europea dei<br />
diritti dell’uomo, disposta dall’articolo 6<br />
del trattato dell’Ue, come novellato dal<br />
Trattato di Lisbona entrato in vigore <strong>il</strong><br />
primo dicembre 2009, le norme della<br />
Convenzione divengono immediatamente<br />
operanti negli ordinamenti nazionali<br />
degli Stati membri dell’Unione, e quindi<br />
vengono ora ad operare nell’ordinamento<br />
italiano in forza del diritto comunitario,<br />
ai sensi dell’articolo 11 della<br />
Costituzione, con <strong>il</strong> conseguente obbligo<br />
per <strong>il</strong> giudice nazionale di interpretare le<br />
norme interne in conformità al diritto<br />
comunitario, ovvero di procedere in via<br />
immediata e diretta alla loro disapplicazione,<br />
previa eventuale pronuncia del<br />
giudice comunitario, senza più dover<br />
transitare per <strong>il</strong> f<strong>il</strong>tro dell’accertamento<br />
della loro incostituzionalità sul piano<br />
interno».<br />
Pertanto, <strong>il</strong> rispetto del principio dell’accesso<br />
alla giustizia dopo <strong>il</strong> Trattato di<br />
Lisbona obbliga <strong>il</strong> giudice nazionale a<br />
riconoscere a tale principio efficacia<br />
immediata nel processo e, per <strong>il</strong> principio<br />
di primazia del diritto comunitario, a<br />
disapplicare la norma interna difforme.<br />
Conseguentemente, è fondata la tesi di chi<br />
sostiene che, su richiesta di una delle parti,<br />
<strong>il</strong> Giudice dichiari la procedib<strong>il</strong>ità della<br />
domanda, disapplicando l’art. 5 comma 1<br />
del decreto legislativo 28 del 2010 perché<br />
in contrasto con <strong>il</strong> diritto di cui all’art. 47<br />
della Carta dei diritti fondamentali<br />
dell’Unione europea anche previo rinvio<br />
pregiudiziale alla Corte di Giustizia, ai<br />
sensi dell’articolo 267 del Trattato sul funzionamento<br />
dell’Unione Europea qualora<br />
fosse ritenuto necessario. ■
P<br />
rovoca sconforto e sconcerto <strong>il</strong><br />
constatare la scarsa considerazione<br />
che traspira dagli ambienti<br />
accademici per tutto quanto dovrebbe<br />
essere recepito, monitorato e insegnato in<br />
tempi di globalizzazione della cultura,<br />
perché travalica le anguste limitazioni del<br />
sapere e delle conoscenze giuridiche<br />
nazionali. In particolare per quanto attiene<br />
al mio lavoro di giurista intendo soffermarmi<br />
sul caso rappresentato<br />
dall’Uncitral, la Commissione permanente<br />
delle Nazioni Unite sulla legislazione<br />
internazionale commerciale, istituita nel<br />
1966 per favorire la progressiva armonizzazione<br />
e unificazione delle leggi nazionali<br />
in tema di commercio internazionale.<br />
Ebbene questa istituzione e la sua attività<br />
che pure è testimoniata da numerosi<br />
documenti di valenza internazionale, in<br />
Italia sono pressoché sconosciute e non<br />
solo dai nostri legislatori. Purtroppo questa<br />
assenza di attenzione è emblematica<br />
sia per ciò che attiene gli ambienti giuridici<br />
e giurisdizionali, sia e sopratutto per<br />
i luoghi in cui si crea la cultura e si formano<br />
i giuristi di domani.<br />
Non soffermarsi, non cogliere, non<br />
riflettere sulle linee di tendenza, sui<br />
modelli evolutivi cui le Nazioni Unite<br />
guardano, non significa solo essere<br />
«innamorati del proprio ombelico».<br />
Infatti, l’Assemblea generale delle<br />
Nazioni Unite, ovvero i rappresentanti di<br />
oltre 190 Nazioni, nel documento istitutivo<br />
dell’Uncitral hanno sottolineato che le<br />
disparità esistenti tra le varie legislazioni,<br />
sia come differenze di valutazione giuridica<br />
di taluni comportamenti commerciali,<br />
sia come capacità di reagire a determinati<br />
inadempimenti, sia ancora con l’indicare<br />
una legge nazionale da preferire e<br />
da applicare al sopraggiungere di problemi<br />
internazionali, costituiscono ostacoli<br />
che vanno rimossi perché si frappongono<br />
pesantemente allo sv<strong>il</strong>uppo di ordinati<br />
rapporti commerciali, minano la fiducia<br />
dei mercati, presentano costi destab<strong>il</strong>izzanti,<br />
provocano perdite di posti di lavoro,<br />
tensioni e conflittualità sociali.<br />
Il riferimento non riguarda solo i grandi<br />
crack finanziari, i casi più eclatanti<br />
come quelli, in Italia, di Parmalat o Cirio<br />
che pure hanno avuto conseguenze a<br />
livello interno e internazionale non indifferenti,<br />
o i più gravi casi americani come<br />
Chrysler, Goldman, Enron, che hanno<br />
certamente funestato e vulnerato più<br />
pesantemente la stab<strong>il</strong>ità economica<br />
mondiale; né attiene solo alla necessità di<br />
sentirsi parte di un processo conoscitivo e<br />
formativo omogeneo che persegua una<br />
direzione condivisa con i Paesi più avanzati,<br />
condivida principi omogenei osservando<br />
le stesse regole e costituisca una<br />
guida per quelli meno evoluti.<br />
Intendo riferirmi alla necessità in<br />
ambito internazionale di far parte di questo<br />
gruppo avanzato di legislatori per non<br />
essere considerati convitati di pietra,<br />
ancorché a pagamento. La partecipazione<br />
italiana alle Nazioni Unite costa circa un<br />
G L O B A L I Z Z A Z I O N E E D I R I T T O I N T E R N A Z I O N A L E<br />
UNcITRAL, LA TAsk fORcE<br />
DELLA LEGIsLAZIONE mONDIALE<br />
di Lucio Ghia<br />
Le disparità esistenti<br />
tra le varie legislazioni,<br />
costituiscono ostacoli<br />
che vanno rimossi<br />
perché si frappongono<br />
allo sv<strong>il</strong>uppo di ordinati<br />
rapporti commerciali,<br />
minano la fiducia<br />
dei mercati, presentano<br />
costi destab<strong>il</strong>izzanti,<br />
provocano perdite<br />
di posti di lavoro,<br />
tensioni e conflitti sociali<br />
m<strong>il</strong>iardo di euro all’anno, ma questo non<br />
basta perché la stima internazionale del<br />
nostro Paese si costruisce quotidianamente<br />
anche contribuendo, al tavolo di<br />
questi organismi, ad individuare linee di<br />
sv<strong>il</strong>uppo legislativo coerenti con <strong>il</strong> proprio<br />
sistema normativo, in modo da poter<br />
attuare, senza rinunciare alla propria<br />
identità, quell’opera di adeguamento<br />
necessaria per essere compresi, per dialogare<br />
con <strong>il</strong> maggior numero possib<strong>il</strong>e di<br />
Paesi, senza considerare che la normativa<br />
nazionale, alla luce delle «best practicies»<br />
di riferimento in un confronto mondiale,<br />
può essere resa più efficace, più<br />
efficiente e competitiva.<br />
Sono questi elementi strutturali dell’af-<br />
specchio<br />
economico<br />
41<br />
fidab<strong>il</strong>ità legale di un Paese che vengono<br />
tenuti costantemente sotto controllo da<br />
istituzioni quali la Banca Mondiale e <strong>il</strong><br />
Fondo Monetario Internazionale per divenire<br />
un vero banco di prova nei momenti<br />
di crisi economica e sociale. Le difficoltà<br />
della Grecia in questi ultimi mesi nell’ottenere<br />
prestiti dal F.M.I. nascono anche<br />
dal giudizio che queste istituzioni danno,<br />
nella specie, ad esempio sull’adeguatezza<br />
delle leggi sulle procedure d’insolvenza e<br />
sulle privatizzazioni.<br />
Ebbene la Commissione costituisce per<br />
le Nazioni Unite <strong>il</strong> «veicolo», lo strumento<br />
d’eccellenza per individuare e ridurre<br />
gli ostacoli che si frapponevano e si frappongono<br />
all’omogeneità e all’efficienza<br />
delle legislazioni nazionali in tema di<br />
traffici commerciali. La Commissione ha<br />
oggi la valenza di un vero e proprio corpo<br />
legale del sistema delle Nazioni Unite nel<br />
campo della legge internazionale. Chi ne<br />
volesse sapere di più può consultare <strong>il</strong><br />
sito www.uncitral.org. In realtà in Italia<br />
sono molti gli addetti ai lavori, sia nel<br />
settore privato che in quello pubblico,<br />
che non hanno grande dimestichezza con<br />
l’Uncitral e reputano singolare che un<br />
corpo permanente delle Nazioni Unite,<br />
una Commissione sussidiaria della loro<br />
Assemblea possa lavorare per l’unificazione<br />
e l’armonizzazione delle leggi sul<br />
commercio internazionale.<br />
Ma basterà considerare che lo sv<strong>il</strong>uppo<br />
economico è l’altra faccia della pace e<br />
della stab<strong>il</strong>ità internazionale, ovvero si<br />
tratta della stessa missione delle N.U.<br />
L’unificazione e l’armonizzazione della<br />
legge sul commercio internazionale è<br />
quindi un p<strong>il</strong>astro necessario per lo sv<strong>il</strong>uppo<br />
economico mondiale pur non<br />
essendone la condizione sufficiente. Si<br />
tratta perciò di un grande bacino di studi<br />
giuridici poiché la legge sul commercio<br />
internazionale secondo <strong>il</strong> mandato<br />
Uncitral, riguarda sia le leggi nazionali<br />
che quelle internazionali che si occupano<br />
dei diritti dei creditori, sia della legislazione<br />
internazionale pubblica che di<br />
quella privata e più in particolare giunge<br />
a ricomprendere la normativa degli arbitrati<br />
e quella degli appalti pubblici, ovvero<br />
dei contratti di fornitura di beni e di<br />
servizi, del diritto dell’impresa.<br />
Con questo compito l’Uncitral gioca<br />
un ruolo principale, importante negli<br />
sforzi delle N.U. per promuovere <strong>il</strong><br />
«ruolo della legge» e non della forza, né<br />
tantomeno della violenza, nelle relazioni<br />
internazionali. La risoluzione n. 6270 del
42<br />
specchio<br />
economico<br />
6 dicembre 2007 sul<br />
«ruolo della legge» a<br />
livello sia nazionale<br />
che internazionale<br />
costituisce una chiara<br />
attestazione di questo<br />
mandato. Da un punto<br />
di vista più storico e<br />
concreto vediamo che<br />
l’Uncitral ha attraversato<br />
4 fasi in un lungo<br />
percorso su temi particolarmente<br />
importanti<br />
per la stab<strong>il</strong>ità e lo sv<strong>il</strong>uppo<br />
dei commerci<br />
internazionali. L’area<br />
nella quale svolgo <strong>il</strong><br />
mio lavoro di delegato<br />
italiano all’Uncitral<br />
riguarda i cosiddetti<br />
«Security Interests»,<br />
ovvero i diritti di priv<strong>il</strong>egio non possessori<br />
su beni mob<strong>il</strong>i. Questa definizione,<br />
che ai più può sembrare criptica ed<br />
incomprensib<strong>il</strong>e, in realtà identifica la<br />
garanzia per eccellenza, usata nei Paesi di<br />
diritto anglosassone per ottenere finanziamenti<br />
a costi più bassi rispetto a quelli<br />
privi di tali garanzie.<br />
Vale la pena soffermarci su tale istituto,<br />
poiché, laddove fosse introdotto in<br />
Italia potrebbe trasformare l’attuale sistema<br />
della concessione del credito bancario<br />
alle imprese innescando un circuito virtuoso<br />
capace di produrre <strong>il</strong> contenimento<br />
dei costi finanziari per l’imprese affidate,<br />
individuare nuove aree occupazionali,<br />
rendere più trasparenti i b<strong>il</strong>anci, creare<br />
nuovi rapporti tra banche e imprese che,<br />
peraltro, oggi mostrano gravi sintomi di<br />
asfissia.<br />
La prima fase di questo lavoro che ha<br />
avuto inizio nei primi anni 70 è stata<br />
essenzialmente preparatoria, analizzando<br />
lo scenario e i suoi elementi strutturali sui<br />
quali doveva essere sv<strong>il</strong>uppato <strong>il</strong> lavoro<br />
futuro. Questa prima fase ebbe fine nel<br />
1979 quando la Commissione decise di<br />
concentrare o comunque di regolamentare<br />
<strong>il</strong> tema dei Security Interests identificando<br />
e ordinando l’enorme varietà<br />
negoziale degli accordi dai quali questi<br />
nascevano nei vari Paesi. La<br />
Commissione si rese subito conto che la<br />
materia era estremamente complessa. Si<br />
confrontavano infatti due diversi sistemi<br />
normativi tra i Paesi di Comun Law e<br />
quelli di Civ<strong>il</strong> Law, tra questi ultimi,<br />
l’Italia e la Germania.<br />
Il primo si basava appunto sui «secured<br />
interests»; ovvero su un sistema che prevede<br />
l’accordo tra <strong>il</strong> garante, ovvero <strong>il</strong><br />
proprietario del bene dato in garanzia, e <strong>il</strong><br />
creditore garantito, ovvero <strong>il</strong> finanziatore.<br />
Questo accordo viene inscritto su un<br />
registro elettronico, molto semplice da<br />
usare e a costi bassissimi. L’iscrizione sul<br />
registro è opponib<strong>il</strong>e a tutti i terzi interessati<br />
che vengono così a conoscenza che<br />
quel bene è stato concesso a garanzia di<br />
un finanziamento, a quel creditore.<br />
New York. Il Palazzo di Vetro, sede risi? delle Nazioni Unite e dell’Uncitral<br />
Mentre <strong>il</strong> nostro sistema è molto più<br />
complesso, prevedendo plurime figure di<br />
garanzie generali nel nostro Codice civ<strong>il</strong>e<br />
a favore di taluni creditori, si pensi al<br />
Fisco, ai dipendenti, ai professionisti<br />
ecc.; in più abbiamo le garanzie speciali<br />
che normalmente comportano lo spossessamento<br />
del bene che dal debitore viene<br />
consegnato al creditore.<br />
Pensiamo al credito su pegno, ai «banchi<br />
di pegno» ma anche alle enormi celle<br />
frigorifere delle banche ove «invecchiano»<br />
prosciutti nostrani e formaggi di pregio<br />
nell’Em<strong>il</strong>ia-Romagna, ricevuti a<br />
garanzia dei prestiti erogati. Ma l’ostacolo<br />
più cospicuo si è rivelato l’istituto<br />
della «ritention of title», ovvero del trasferimento<br />
di proprietà del bene solo<br />
Ut<strong>il</strong>izzati nei Paesi<br />
anglosassoni per avere<br />
finanziamenti a costi più<br />
bassi, se introdotti<br />
in Italia i «security<br />
Interests» potrebbero<br />
trasformare <strong>il</strong> sistema<br />
attuale della concessione<br />
del credito bancario<br />
alle imprese affidate,<br />
contenere i costi<br />
finanziari, individuare<br />
nuove aree occupazionali,<br />
rendere più trasparenti<br />
i b<strong>il</strong>anci, creare nuovi<br />
rapporti tra banche<br />
e imprese che mostrano<br />
sintomi di asfissia<br />
dopo <strong>il</strong> pagamento dell’intero<br />
prezzo di vendita. A<br />
queste differenze di fondo<br />
va aggiunta la necessità di<br />
coordinamento della disciplina<br />
sulle «secured transactions»<br />
con le legislazioni<br />
sull’insolvenza nei vari<br />
Paesi. Infatti l’effettiva protezione<br />
della garanzia deve<br />
riguardare <strong>il</strong> momento patologico,<br />
quando effettivamente<br />
la garanzia va realizzata<br />
per consentire al creditore<br />
<strong>il</strong> recupero del proprio<br />
finanziamento. Questi<br />
pochi cenni a una materia<br />
così complessa ed estremamente<br />
tecnica sono solo<br />
descrittivi delle difficoltà<br />
emerse durante le discussioni<br />
che hanno contrapposto le diverse<br />
delegazioni nazionali e l’ambizione degli<br />
obiettivi in questi anni via via raggiunti<br />
dall’Uncitral.<br />
La seconda fase del lavoro compiuto<br />
dall’Uncitral riguardò l’identificazione<br />
dei beni mob<strong>il</strong>i ut<strong>il</strong>izzab<strong>il</strong>i come garanzia<br />
ed ebbe inizio con un congresso a New<br />
York nel 1992, sulla legislazione internazionale<br />
commerciale. Gli esperti internazionali<br />
presenti suggerirono che<br />
l’Uncitral avrebbe dovuto preparare un<br />
testo relativo al trasferimento delle obbligazioni<br />
di pagamento ed alle ipotesi della<br />
loro concessione in garanzia con iscrizione<br />
in un registro elettronico, seguendo le<br />
indicazioni contenute in tre note del<br />
Segretariato Uncitral emanate tra <strong>il</strong> ‘92 e<br />
<strong>il</strong> ‘ 95. La Commissione decise, infatti, di<br />
preparare un testo sugli strumenti di<br />
pagamento attesa la grande importanza<br />
del tema, tenuto conto dell’enorme massa<br />
di tali strumenti in circolazione nei mercati<br />
finanziari mob<strong>il</strong>iari, l’assenza di una<br />
moderna legislazione e i problemi di<br />
garanzie che ne derivano.<br />
Tale fase finì nel 2001 con la presentazione<br />
da parte della Commissione di una<br />
bozza di ipotesi di convenzione internazionale.<br />
Con la risoluzione n.56/81 del 12<br />
dicembre 2001 l’Assemblea generale<br />
delle N.U. adottò e aprì alla sottoscrizione<br />
degli Stati la convenzione predisposta<br />
su tale tema <strong>il</strong> cui obiettivo principale era<br />
la fac<strong>il</strong>itazione del finanziamento basato<br />
su cambiali, obbligazioni, ricevute bancarie,<br />
titoli di credito, strumenti di pagamento<br />
in genere, nella prospettiva di fac<strong>il</strong>itare<br />
l’accesso al credito per le imprese<br />
in termini meno costosi. La terza fase fu<br />
avviata nel 2001 da una nota del<br />
Segretariato sul tema di iscrizione di priv<strong>il</strong>egi<br />
negoziali sulle proprietà mob<strong>il</strong>iari.<br />
Anche tale impegno venne affidato al VI<br />
Gruppo denominato Security Interests,<br />
con <strong>il</strong> compito di sv<strong>il</strong>uppare un efficiente<br />
regime legale per le garanzie sui beni<br />
mob<strong>il</strong>i, ivi inclusi i beni immateriali<br />
come marchi, brevetti, invenzioni.<br />
Questo lavoro, svolto anche da chi scrive
ormai dal lontano 2001, fu assistito dai<br />
risultati di un colloquio internazionale<br />
sulle «transazioni di garanzia» che ebbe<br />
luogo a Vienna nel marzo del 2002 con la<br />
cooperazione della Commercial<br />
Financial Association. Nel 2002 la<br />
Commissione confermò che <strong>il</strong> mandato al<br />
VI working group doveva essere interpretato<br />
in modo elastico, per venire a un<br />
elaborato particolarmente flessib<strong>il</strong>e che<br />
avrebbe dovuto prendere forma in una<br />
Guida legislativa.<br />
La successiva, terza fase dell’impegno<br />
dell’Uncitral sulle proprietà mob<strong>il</strong>iari fu<br />
completata con l’adozione da parte della<br />
Commissione nel 2007 della Guida legislativa<br />
sulle «Secured Transactions».<br />
Con la risoluzione 63/121 dell’11 dicembre<br />
2008 l’Assemblea generale delle<br />
N.U. raccomandò tale Guida agli Stati<br />
che ne fanno parte. La Guida contiene un<br />
dettagliato commentario e numerose raccomandazioni<br />
su tutti i temi che necessitano<br />
di essere individuati e regolamentati<br />
in una legge moderna sui secured interests,<br />
(o secured transactions) che possa<br />
applicarsi a tutti gli assets costituiti da<br />
beni mob<strong>il</strong>i tangib<strong>il</strong>i o immateriali includendovi<br />
equipaggiamenti, magazzini, lettere<br />
di credito, ricevute, depositi bancari,<br />
strumenti derivati, contratti, promesse di<br />
pagamento, licenze, disegni, know how e<br />
proprietà intellettuali.<br />
La quarta fase cominciò nel 2007<br />
quando la Commissione considerò necessario<br />
integrare la disciplina relativa alle<br />
possib<strong>il</strong>ità di ottenere finanziamenti e ciò<br />
sulla base delle conclusioni di un colloquio<br />
internazionale tra esperti tenutosi a<br />
Vienna <strong>il</strong> 18 e 19 gennaio 2007. Questo<br />
«annesso» alla Guida è stato approvato<br />
dalla Commissione a New York nel luglio<br />
2010. Tale documento è importante in<br />
particolar modo per l’Italia che figura,<br />
malgrado tutto, tra gli esportatori di proprietà<br />
intellettuali e quindi dovrebbe<br />
essere interessata alla regolamentazione<br />
internazionale dei priv<strong>il</strong>egi accesi su tali<br />
prodotti dell’ingegno, (per maggiori<br />
informazioni al riguardo consultare<br />
www.uncitral.org).<br />
Il Dipartimento di Stato americano ha<br />
recentemente comunicato che sottoporrà<br />
al Senato per la sua ratifica la convenzione<br />
delle N.U. sulle garanzie costituite sui<br />
mezzi di pagamento. L’adozione di questa<br />
convenzione, considerato <strong>il</strong> ruolo che<br />
gli Stati Uniti svolgono nei mercati mondiali,<br />
in particolare nel settore del mercato<br />
delle «ricevute finanziarie», costituirà<br />
una forte spinta affinché gli altri Stati<br />
aderenti alle Nazioni Unite facciano lo<br />
stesso. La ragione di una tale estensione<br />
applicativa è principalmente finanziaria e<br />
commerciale. Se, infatti, <strong>il</strong> denaro costerà<br />
meno in Usa per le imprese che concedono<br />
garanzie su «ricevute di pagamento»,<br />
ne deriverà un impatto competitivo a<br />
loro vantaggio rispetto ai concorrenti<br />
stranieri che non adottino tale sistema e<br />
hanno costi finanziari maggiori.<br />
Conseguentemente le imprese statuitesi<br />
dovrebbero essere in grado di offrire<br />
credito e condizioni di pagamento più<br />
favorevoli ai loro fornitori stranieri di<br />
quanto non avvenga oggi. Ed ancora: le<br />
istituzioni finanziarie straniere saranno<br />
in grado di concedere credito ai venditori<br />
nazionali ottenendo un priv<strong>il</strong>egio sui<br />
mezzi di pagamento r<strong>il</strong>asciati da acquirenti<br />
Usa; pertanto questi venditori<br />
saranno in grado di offrire migliori condizioni<br />
creditizie ai loro acquirenti statunitensi.<br />
In tempi di crisi finanziaria<br />
l’importanza della creazione di questi<br />
circuiti innovativi e del minor costo va<br />
senz’altro sottolineata.<br />
Incentivare, infatti, la produzione e <strong>il</strong><br />
trasferimento di beni e servizi in ambito<br />
internazionale è particolarmente importante<br />
oggi, mentre <strong>il</strong> mondo si dibatte in<br />
una crisi finanziaria senza precedenti.<br />
Anche <strong>il</strong> legislatore italiano, i nostri banchieri,<br />
Banca d’Italia, Abi, Confindustria,<br />
Confapi, ma anche opinion leaders, economisti,<br />
politici <strong>il</strong>luminati, professionisti,<br />
dovrebbero approfondire lo studio della<br />
guida Uncitral che propone un commentario<br />
che analizza le ipotizzab<strong>il</strong>i «politiche<br />
di approccio» alla legge, ponendo in<br />
evidenza i vantaggi comparativi collegati<br />
alle diverse «practices» di realizzazione<br />
dell’istituto. Se dagli Usa alla Gran<br />
Bretagna, all’Australia, al Sud Corea,<br />
alla Croazia, alla Turchia e potrei continuare,<br />
l’adozione di questa nuova cultura<br />
del credito e delle garanzie mob<strong>il</strong>iari non<br />
specchio<br />
economico 43<br />
A ROMA IL 25 E 26 NOVEMBRE LA SETTIMA CONFERENZA NAZIO-<br />
NALE DELL’AVVOCATURA. L'OUA, Organismo Unitario degli Avvocati,<br />
quale organo di rappresentanza politica dell'Avvocatura, eletto nel<br />
Congresso Nazionale Forense, presieduto dall’avvocato Maurizio de<br />
T<strong>il</strong>la, ha indetto per i prossimi<br />
giorni 25 e 26 novembre, a<br />
Roma, nel Cavalieri Waldorf<br />
Astoria Hotel, la Settima<br />
Conferenza Nazionale dell'Avvocatura<br />
sul tema «Riforma della<br />
Giustizia Civ<strong>il</strong>e e Penale: <strong>il</strong> ruolo<br />
essenziale dell'Avvocatura». La<br />
Settima Conferenza Nazionale<br />
dell'Avvocatura, spiega l’OUA,<br />
non è una mera ricorrenza, ma<br />
ha l'ambizione di essere luogo di<br />
un confronto diretto con <strong>il</strong><br />
Governo, con i partiti della maggioranza<br />
e dell’opposizione, con<br />
le forze politiche, con i parlamentari,<br />
con i presidenti delle<br />
Regioni, con i sindaci, con i rappresentanti<br />
delle Istituzioni, del<br />
Consiglio Superiore della Magistratura,<br />
e della Magistratura<br />
Associata, nonché con le forze<br />
sociali e con le Associazioni rappresentative<br />
dei cittadini. Da oltre un decennio l'Organismo Unitario<br />
dell'Avvocatura ha contribuito, con la propria nascita, la propria attività e<br />
<strong>il</strong> proprio sv<strong>il</strong>uppo, ad intensificare <strong>il</strong> dialogo che risultava mancante tra la<br />
classe politica e l'Avvocatura, facendosi portavoce delle richieste e delle<br />
esigenze di tutti gli avvocati italiani e portandole all'attenzione del Paese<br />
attentamente seguita e affiancata dagli organi di informazione.<br />
possessorie, sta estendendosi a macchia<br />
d’olio, una ragione senz’altro vi sarà.<br />
Un’efficiente legge sulle transazioni priv<strong>il</strong>egiate<br />
potrebbe rivelarsi anche in Italia<br />
non solo condizione sufficiente per un<br />
incremento della sicurezza e dell’affidab<strong>il</strong>ità<br />
dei crediti, comportando una diminuzione<br />
del costo del denaro per le<br />
imprese, rendendole più competitive sui<br />
mercati internazionali, ma potrebbe<br />
costituire la spinta particolarmente positiva,<br />
vista la stagnazione della produzione<br />
in atto, per ritrovare le condizioni di crescita<br />
oggi smarrite.<br />
Va sottolineata inoltre la cornice etica e<br />
semplificatrice nella quale si svolge la<br />
vicenda dei priv<strong>il</strong>egi negoziali non possessori<br />
così come consigliata<br />
dall’Uncitral, che punta ad abbattere i<br />
costi finanziari attraverso l’iscrizione in<br />
registri elettronici fac<strong>il</strong>mente consultab<strong>il</strong>i<br />
e pubblici delle transazioni, ad assicurare<br />
loro trasparenza e certezza; a realizzare<br />
una maggiore veridicità dei b<strong>il</strong>anci; una<br />
maggiore chiarezza nei rapporti di affidamento<br />
bancario; la concentrazione in un<br />
unico registro elettronico della babele dei<br />
registri particolari che oggi caratterizzano<br />
<strong>il</strong> panorama italiano. Ne ho contati 17<br />
con modalità di accesso differente, per<br />
alcuni impossib<strong>il</strong>e, collocati ovunque tra<br />
Ministeri, Uffici pubblici, banche, tribunali,<br />
camere di commercio ecc. Se è davvero<br />
questo che legislatori, banche,<br />
imprese vogliono è giunto <strong>il</strong> tempo di<br />
seguire la Guida Uncitral? ■
44 specchio<br />
economico<br />
C<br />
on la legge n. 130 del 2 agosto<br />
2011 si sono potenziate le misure<br />
di contrasto alla pirateria.<br />
L’intervento legislativo risponde alla<br />
necessità di fronteggiare <strong>il</strong> fenomeno<br />
in continua crescita con ulteriori strumenti,<br />
in aggiunta alle operazioni navali<br />
organizzate dall’Unione Europea<br />
e dalla Nato, cui partecipa anche l’Italia<br />
con unità della Marina m<strong>il</strong>itare.<br />
Nonostante <strong>il</strong> notevole dispiegamento<br />
delle navi m<strong>il</strong>itari nelle acque internazionali<br />
al largo del Corno d’Africa<br />
e del Golfo di Aden, sulle rotte in entrata<br />
e in uscita dallo Stretto di Bab el<br />
Mandeb, la pirateria si è infatti diffusa<br />
in un’area di dimensioni sempre più<br />
vaste che lambisce a sud le Seychelles<br />
e ad est l’India.<br />
Di qui la necessità di imbarcare sui<br />
navigli commerciali, a richiesta degli<br />
armatori, team della Marina m<strong>il</strong>itare<br />
adeguatamente addestrati e dotati di<br />
idoneo armamento ed equipaggiamento,<br />
destinati alla protezione della<br />
nave e dell’equipaggio, o in alternativa<br />
guardie giurate armate, individuate<br />
preferib<strong>il</strong>mente tra quelle che abbiano<br />
prestato servizio nelle Forze armate,<br />
anche come volontari, con<br />
esclusione dei m<strong>il</strong>itari di leva. Questa<br />
misura, da svolgere senza necessità di<br />
scorta ravvicinata da parte di unità<br />
navali, è stata ritenuta la più adeguata<br />
in relazione al tipo di minaccia cui sono<br />
sottoposti i mercant<strong>il</strong>i ad opera di<br />
imbarcazioni pirata dotate di armamento<br />
anche pesante e che hanno capacità<br />
di manovra e tecniche di abbordaggio<br />
sempre più aggressive.<br />
In particolare, la legge prevede che<br />
<strong>il</strong> Ministero della difesa possa stipulare<br />
con l’armatoria privata italiana, ovvero<br />
con altri soggetti dotati di specifico<br />
potere di rappresentanza di tale<br />
categoria, apposite convenzioni volte<br />
a proteggere le navi battenti bandiera<br />
italiana in transito negli spazi marittimi<br />
internazionali a rischio di pirateria,<br />
per la cui individuazione è fatto<br />
rinvio a un decreto del ministro della<br />
Difesa, sentiti <strong>il</strong> ministro degli Affari<br />
esteri e <strong>il</strong> ministro delle Infrastrutture<br />
e dei Trasporti, e tenuto conto dei rapporti<br />
periodici dell’International Maritime<br />
Organization. La protezione<br />
delle navi si realizza mediante l’imbarco,<br />
a richiesta e con oneri a carico<br />
degli armatori, di Nuclei m<strong>il</strong>itari di<br />
protezione della Marina m<strong>il</strong>itare, che<br />
può avvalersi anche di personale delle<br />
altre Forze armate, provvisti di relativo<br />
armamento.<br />
Tale personale, nell’espletamento<br />
del servizio da svolgersi entro i limiti<br />
territoriali delle acque internazionali<br />
a rischio di pirateria, può usare le armi<br />
in dotazione delle navi, appositamente<br />
predisposte per la loro custo-<br />
GIUSTIZIA<br />
Potenziata<br />
la lotta<br />
contro<br />
la pirateria<br />
di ANTONIO MARINI<br />
dia, detenutepreviaautorizzazione<br />
del ministrodell’Interno,<br />
r<strong>il</strong>asciata<br />
all’armatore.<br />
La<br />
p r e d e t t a<br />
autorizzazione<br />
è r<strong>il</strong><br />
a s c i a t a<br />
anche per<br />
l’acquisto,<br />
<strong>il</strong> trasporto e la cessione in comodato<br />
al medesimo personale.<br />
La stessa legge prevede che tali Nuclei<br />
operino in conformità alle direttive<br />
e alle regole di ingaggio emanate<br />
dal Ministero della Difesa. In tale prospettiva,<br />
viene conferita al comandante<br />
di ciascun Nucleo la responsab<strong>il</strong>ità<br />
esclusiva dell’attività di contrasto m<strong>il</strong>itare<br />
alla pirateria, attribuendo ad esso<br />
e al personale dipendente la funzione,<br />
rispettivamente, di ufficiale e<br />
di agente di polizia giudiziaria limitatamente<br />
ai reati di «pirateria» e «nave<br />
sospetta di pirateria» di cui agli articoli<br />
1135 e 1136 del Codice della Navigazione,<br />
ed ai reati ad esso connessi ai<br />
sensi dell’articolo 12 del Codice di<br />
Procedura penale.<br />
Tale attribuzione consente di risolvere<br />
eventuali problemi di coordinamento<br />
con le sim<strong>il</strong>ari attribuzioni di<br />
polizia giudiziaria conferite al comandante<br />
della nave ai sensi dell’articolo<br />
1235, secondo comma, del citato Codice<br />
della Navigazione. Per <strong>il</strong> personale<br />
dei Nuclei m<strong>il</strong>itari di protezione<br />
è prevista la corresponsione del compenso<br />
forfetario di impiego e delle indennità<br />
previste per i m<strong>il</strong>itari imbarcati<br />
sulle unità della Marina negli spazi<br />
marittimi internazionali. È estesa,<br />
infine, l’applicazione della disciplina<br />
«L a protezione delle<br />
navi si realizza mediante<br />
l’imbarco, a richiesta<br />
e con oneri a carico<br />
degli armatori, di Nuclei<br />
m<strong>il</strong>itari di protezione della<br />
Marina m<strong>il</strong>itare, dotati<br />
di idoneo armamento, o<br />
in alternativa di guardie<br />
giurate armate »<br />
penale prevista per <strong>il</strong> personale m<strong>il</strong>itare<br />
che partecipa alle missioni internazionali.<br />
La legge stab<strong>il</strong>isce, inoltre,<br />
a carico degli armatori che fruiscono<br />
dei servizi di protezione, <strong>il</strong> ristoro degli<br />
oneri comprensivi delle spese per<br />
<strong>il</strong> personale e di quelle di funzionamento<br />
così come definiti nelle convenzioni.<br />
Tale ristoro si realizza mediante<br />
versamenti all’entrata del b<strong>il</strong>ancio<br />
dello Stato che saranno integralmente<br />
riassegnati allo stato di<br />
previsione della spesa del Ministero<br />
della Difesa.<br />
È prevista, altresì, la possib<strong>il</strong>ità che<br />
la protezione delle merci e dei valori<br />
sulle navi mercant<strong>il</strong>i e sulle navi da<br />
pesca battenti bandiera italiana negli<br />
spazi marittimi internazionali a rischio<br />
di pirateria, possa essere svolta<br />
dai servizi di vig<strong>il</strong>anza privata, disciplinati<br />
dagli articoli 133 e seguenti del<br />
Testo Unico di Pubblica Sicurezza e<br />
del relativo regolamento di esecuzione,<br />
con l’impiego di particolari guardie<br />
giurate armate.<br />
La disciplina delle caratteristiche,<br />
delle condizioni e dei requisiti per <strong>il</strong><br />
possesso, l’uso, l’acquisizione e <strong>il</strong> trasporto<br />
di armi e munizioni <strong>il</strong> cui porto<br />
è autorizzato per la prestazione dei<br />
servizi di protezione viene rinviata ad<br />
un decreto del ministro dell’Interno<br />
di concerto con i ministri della Difesa<br />
e delle Infrastrutture e Trasporti.<br />
La legge stab<strong>il</strong>isce, infine, l’applicab<strong>il</strong>ità<br />
delle disposizioni in materia penale<br />
previste nella precedente legge n.<br />
12 del 2009. Si richiama, in sostanza, la<br />
normativa sulle condizioni di procedib<strong>il</strong>ità<br />
dell’azione penale, tra cui la richiesta<br />
del ministro della Giustizia per<br />
i reati commessi dallo straniero; l’attribuzione<br />
della competenza al Tribunale<br />
di Roma; l’efficacia dell’arresto in<br />
flagranza e del fermo; l’interrogatorio<br />
della persona sottoposta a misura<br />
coercitiva; l’affidamento dei beni sottoposti<br />
a sequestro giudiziario. ■
In<br />
questi ultimi anni abbiamo<br />
assistito con incredulità al ritorno<br />
di un fenomeno che<br />
credevamo ormai sepolto nella storia:<br />
quello della pirateria marittima. Le<br />
prime avvisaglie si sono avvertite durante<br />
la rivoluzione somala all’inizio<br />
degli anni 90, ma è solo dal 2008 che si<br />
è registrato un incremento esponenziale<br />
di tale fenomeno, in particolare<br />
nell’area del Corno d’Africa prospiciente<br />
le coste della Somalia, che ha<br />
destato forte preoccupazione. Con varie<br />
Risoluzioni lo stesso Consiglio di<br />
Sicurezza delle Nazioni Unite, nel<br />
qualificare <strong>il</strong> fenomeno come «minaccia<br />
alla pace e alla sicurezza internazionale»,<br />
ha invitato gli Stati da una<br />
parte ad adottare misure protettive<br />
per garantire la sicurezza delle rotte<br />
commerciali, dall’altra a contrastare<br />
con maggiore efficacia tale fenomeno,<br />
prevedendo l’invio di unità m<strong>il</strong>itari<br />
nella zona.<br />
Questo anche perché in questo Paese<br />
d<strong>il</strong>aniato da una lunga guerra civ<strong>il</strong>e<br />
si sono radicate formazioni terroristiche<br />
riconducib<strong>il</strong>i all’integralismo<br />
islamico tra cui Al Qaeda, che risulta<br />
avervi stab<strong>il</strong>ito proprie basi e propri<br />
campi di addestramento. Secondo alcuni<br />
analisti, alcuni dei pirati che agiscono<br />
in questa zona sono collegati, se<br />
non addirittura appartenenti, a queste<br />
formazioni alle quali sono in grado<br />
di devolvere parte dei riscatti pagati<br />
per riottenere la liberazione delle<br />
navi e delle persone dell’equipaggio<br />
catturate.<br />
I fatti più recenti attestano la sempre<br />
maggiore spregiudicatezza di tali<br />
gruppi di pirati, le cui imprese mostrano<br />
un crescente grado di sofisticazione<br />
che lascia intravedere un preoccupante<br />
sv<strong>il</strong>uppo delle capacità m<strong>il</strong>itari,<br />
come già ebbe a sottolineare in<br />
un’intervista televisiva r<strong>il</strong>asciata alla<br />
CNN l’ammiraglio Giovanni Gumiero,<br />
che a bordo del cacciatorpediniere<br />
«De la Penne» ha diretto la missione<br />
atlantica «Standing Nato Maritime<br />
Group 2» in quella zona fino al 15 dicembre<br />
2008. Le formazioni dei pirati<br />
risultano principalmente situate nel<br />
Puntland, che corrisponde all’ex Somalia<br />
britannica, ma si temono collegamenti<br />
con elementi del network<br />
jihadista del terrore residenti in varie<br />
zone del Corno d’Africa.<br />
Ora, anche se pirateria e terrorismo<br />
sono fenomeni diversi (la pirateria è,<br />
infatti, un atto criminale di depredazione<br />
legato ad interessi economici,<br />
mentre <strong>il</strong> terrorismo è sempre un atto<br />
con finalità politiche), non si può<br />
escludere che alcuni di questi pirati<br />
agiscano in nome e per conto di cellule<br />
jihadiste, collegate ad organizzazioni<br />
terroristiche transnazionali come<br />
TERRORISMO<br />
La minaccia<br />
della<br />
pirateria<br />
terroristica<br />
Al Qaeda. Né si può escludere che<br />
l’aggressività con cui i terroristi agiscono,<br />
attraverso le stragi, possa confluire<br />
massicciamente nella pirateria.<br />
Sta di fatto che in questi ultimi anni si<br />
è registrato un aumento di casi assim<strong>il</strong>ab<strong>il</strong>i<br />
ad attentati terroristici in mare,<br />
molti dei quali direttamente connessi<br />
ad Al Qaeda e agli aff<strong>il</strong>iati del<br />
network jihadista, che lascia pensare<br />
alla nascita di un fenomeno nuovo: la<br />
pirateria terroristica.<br />
Uno studio della Rand Corporation<br />
offre interessanti spunti di riflessione<br />
su questa sorta di osmosi tra pirateria<br />
e terrorismo. Dai dati reperiti risulta<br />
che la pirateria, in certi casi, è stata e<br />
continua ad essere propedeutica alla<br />
formazione delle organizzazioni terroristiche<br />
che operano sul mare che,<br />
non essendo controllato quanto gli aeroporti<br />
e le città, lascia liberi ai terroristi<br />
spazi inesplorati. Si è detto che gli<br />
attentati commessi dai pirati nello Sri<br />
Lanka, nelle F<strong>il</strong>ippine e in Nigeria sono<br />
esercizi di pirateria terroristica finalizzati<br />
a mettere a punto scenari<br />
più ambiziosi nel prossimo futuro.<br />
Il passaggio tra le due manifestazioni<br />
criminali evidentemente non è automatico,<br />
ma può avvenire con più<br />
semplicità laddove è forte la presenza<br />
di ideologie politiche o religiose violente,<br />
e dove esiste un substrato culturale<br />
che ne fac<strong>il</strong>iti l’affermazione e <strong>il</strong><br />
riconoscimento. Pertanto alcune formazioni<br />
piratesche possono ben recepire<br />
lusinghieri richiami ad operare<br />
anche sul terreno della violenza politica.<br />
Tali formazioni, quando non direttamente<br />
convertite al terrorismo,<br />
possono essere anche un luogo specializzato<br />
di addestramento o di reclutamento,<br />
permettendo alle organizzazioni<br />
terroristiche di acquistare<br />
capacità di operare anche nell’ambiente<br />
marino.<br />
Insomma, per i gruppi terroristici<br />
esistono valide ragioni per interessarsi<br />
alla criminalità piratesca. A questo<br />
specchio<br />
economico<br />
«I n questi ultimi anni<br />
si è registrato un aumento<br />
di casi assim<strong>il</strong>ab<strong>il</strong>i<br />
ad attentati terroristici<br />
in mare, molti dei quali<br />
direttamente connessi<br />
ad Al Qaeda e agli aff<strong>il</strong>iati<br />
del network jihadista,<br />
che lascia pensare<br />
alla nascita di quello che è<br />
un fenomeno nuovo:<br />
la pirateria terroristica»<br />
riguardo non può essere ignorato l’allarme<br />
lanciato dall’onorevole Antonio<br />
Tajani, vicepresidente della Commissione<br />
europea dei trasporti, <strong>il</strong> quale,<br />
dopo aver ricordato che la Commissione<br />
lancerà uno studio per meglio<br />
comprendere i flussi finanziari<br />
associati al fenomeno della pirateria<br />
sui mari, ha ammonito a non abbassare<br />
mai <strong>il</strong> livello di guardia nella lotta<br />
al terrorismo, sottolineando che ogni<br />
sospetto deve essere valutato attentamente,<br />
mettendo in campo tutte le<br />
azioni idonee ad impedire che <strong>il</strong> terrorismo<br />
possa eventualmente usufruire<br />
dell’aiuto e del sostegno organizzativo<br />
ed economico di organizzazioni<br />
criminali come quelle dei pirati.<br />
Come ha avuto modo di r<strong>il</strong>evare <strong>il</strong><br />
sottosegretario degli Affari Esteri<br />
onorevole Alfredo Mantica, siamo di<br />
fronte a un fenomeno molto complesso<br />
che affonda le radici in una realtà<br />
instab<strong>il</strong>e dal punto di vista politico ed<br />
estremamente povera, caratterizzata<br />
dall’assenza pressoché assoluta di<br />
controllo statale. Per questo l’Italia ha<br />
sottolineato, sia nell’ambito delle Nazioni<br />
Unite ed in particolare del<br />
Gruppo di Contatto per la lotta alla<br />
pirateria al largo delle Coste Somale,<br />
sia nell’ambito Unione Europea e della<br />
Nato, che bisogna puntare su un<br />
metodo onnicomprensivo: mentre si<br />
curano gli effetti occorre, in altri termini,<br />
non trascurare di operare sulle<br />
cause di fondo, tagliare alla base i<br />
profitti derivanti dalla pirateria, combattere<br />
l’impunità con strumenti giuridici<br />
adeguati, varare piani di sostegno<br />
e di riconversione che consentano<br />
agli abitanti delle coste somale di intravvedere<br />
alternative al reclutamento<br />
da parte delle reti criminali.<br />
Antonio Marini ■<br />
45
46 specchio<br />
economico<br />
gherardo la francesca:<br />
<strong>il</strong> momento che italia e bras<strong>il</strong>e<br />
aspettavano da sempre<br />
È<br />
a cura di<br />
ROMINA<br />
CIUFFA<br />
Momento Itàlia-Bras<strong>il</strong>e<br />
si riassume in 2 simboli:<br />
<strong>il</strong> Cristo Redentor di Rio<br />
e <strong>il</strong> Colosseo di Roma.<br />
Ma anche nel Modello<br />
di sv<strong>il</strong>uppo industriale che<br />
l’Ambasciata italiana in<br />
Bras<strong>il</strong>e ha messo a punto<br />
per rendere effettiva<br />
la danza fra i due Paesi,<br />
che è a tutti gli effetti<br />
un forrò acrobatico<br />
Gherardo La Francesca,<br />
Ambasciatore d’Italia in Bras<strong>il</strong>e<br />
<strong>il</strong> momento di un forrò: <strong>il</strong> Bras<strong>il</strong>e<br />
prende per mano l’Italia, seduta in<br />
sala ad attendere l’invito come<br />
una signora d’altri tempi, e la fa ballare.<br />
Non sarà un caso che <strong>il</strong> termine «forrò»<br />
sia associato alla locuzione inglese «for<br />
all», per tutti, frase di invito al ballo usata<br />
nelle feste degli immigrati: si tratta<br />
della più diffusa danza popolare del<br />
nord-est del Bras<strong>il</strong>e, e si balla in coppia.<br />
L’Italia accetta l’invito e scende in pista<br />
con un Paese che sa condurre meglio di<br />
qualunque altro una danza acrobatica: <strong>il</strong><br />
forrò universitario, fatto di salti e piroette,<br />
ma anche le acrobazie che da qualche<br />
anno compie, attraverso le quali non solo<br />
si è inserito tra i Paesi del Bric (dando<br />
all’acronimo l’iniziale), ma ha raccolto<br />
una sfida globale che lo porterà a ricevere<br />
m<strong>il</strong>ioni di ospiti per i Mondiali del<br />
2014 e le Olimpiadi del 2016, eventi che<br />
costituiscono <strong>il</strong> traino di uno sv<strong>il</strong>uppo<br />
annunciato. Non solo: <strong>il</strong> Pontefice ha<br />
scelto Rio de Janeiro come scenografia<br />
per la Giornata Mondiale dei Giovani,<br />
che si svolgerà dal 23 al 28 luglio 2013.<br />
<strong>il</strong> bras<strong>il</strong>e a portata di riomano<br />
C’è questo, ma c’è dell’altro. Innanzitutto<br />
<strong>il</strong> Bras<strong>il</strong>e è energeticamente indipendente:<br />
sulle strade 3 m<strong>il</strong>ioni di auto<br />
vanno solo ad etanolo, del quale è <strong>il</strong> primo<br />
esportatore nel mondo e <strong>il</strong> secondo<br />
produttore dopo gli Usa, ma con efficienza<br />
maggiore; 6 m<strong>il</strong>ioni usano motori<br />
«flex», le restanti una miscela con componente<br />
alcolica tra <strong>il</strong> 20 e <strong>il</strong> 25 per cento.<br />
Dal 2006 <strong>il</strong> Paese verdeoro non importa<br />
greggio, oltre a contare su fonti di<br />
energia tradizionale che lo pongono al<br />
15esimo posto nella classifica mondiale
dei produttori, tanto da declinare l’invito<br />
Opec ad entrare nel cartello petrolifero.<br />
Ed ancora: riserve di scisto bituminoso,<br />
seste di uranio, energie nucleari, carbone<br />
e, al largo della costa sudorientale,<br />
più di 12 m<strong>il</strong>iardi di bar<strong>il</strong>i di greggio.<br />
L’economia del Bras<strong>il</strong>e è cresciuta del<br />
7,5 per cento nel 2010, mentre le economie<br />
G7 hanno registrato una crescita soltanto<br />
del 2,5 per cento, dopo una decrescita<br />
del 3,5 per cento nel 2009; questa<br />
ripresa è stata favorita proprio dall’inserimento<br />
internazionale del Bras<strong>il</strong>e, sempre<br />
di più volto a stringere legami con le<br />
nuove potenze economiche e ad incrementare<br />
i rapporti Sud-Sud, soprattutto<br />
nei crescenti scambi commerciali con la<br />
Cina. Non bisogna trascurare anche un<br />
mercato interno sempre più dinamico,<br />
che ha visto negli ultimi anni una significativa<br />
riduzione della povertà, segnale<br />
del potenziale dell’economia bras<strong>il</strong>iana.<br />
Negli ultimi 15 anni le esportazioni<br />
bras<strong>il</strong>iane verso l’Italia hanno registrato<br />
un trend di crescita, con brevi periodi di<br />
flessione. Secondo la «Guida al Mercato<br />
Bras<strong>il</strong>e» pubblicata nel maggio scorso<br />
dall’Istituto italiano per <strong>il</strong> Commercio<br />
estero, per quanto concerne i rapporti b<strong>il</strong>aterali<br />
lo scorso anno l’interscambio<br />
commerciale è cresciuto del 36 per cento<br />
rispetto al 2009; con una quota di<br />
mercato del 2,7 per cento l’Italia è all’ottavo<br />
posto tra i Paesi esportatori in<br />
Bras<strong>il</strong>e, seconda tra gli europei dopo la<br />
Germania e prima della Francia.<br />
È innegab<strong>il</strong>e: questo è <strong>il</strong> Momento Italia-Bras<strong>il</strong>e.<br />
Lo sottolinea l’Ambasciata<br />
italiana in Bras<strong>il</strong>e, guidata dall’Ambasciatore<br />
Gherardo La Francesca, che<br />
chiama «Momento Itàlia-Bras<strong>il</strong>» una rassegna<br />
multisettoriale di oltre 500 eventi<br />
legati all’Italia e alla sua presenza - antica<br />
e moderna - in quel Paese, con architettura,<br />
arte, cultura, teatro, danza, enogastronomia,<br />
moda, scienza, tecnologia, inaugurata<br />
<strong>il</strong> 15 ottobre a Rio de Janeiro e destinata<br />
a protrarsi fino a giugno 2012. Il<br />
MIB è l’essenza di quella danza che Italia<br />
e Bras<strong>il</strong>e stanno ballando insieme.<br />
Domanda. Il 2011 è stato dichiarato<br />
l’Anno dell’Italia in Bras<strong>il</strong>e. Cosa ha significato<br />
in termini reali?<br />
Risposta. Siamo in fervido movimento:<br />
prima la Conferenza Italia-America<br />
Latina svoltasi in ottobre a Roma, dedicata<br />
alla collaborazione industriale soprattutto<br />
della piccola e media impresa,<br />
nella quale Italia e Bras<strong>il</strong>e hanno avuto<br />
una parte r<strong>il</strong>evante; quindi <strong>il</strong> grande incontro<br />
organizzato dalla Lide, associazione<br />
che raggruppa quasi m<strong>il</strong>le imprenditori,<br />
150 presidenti e dirigenti di imprese<br />
italiane e bras<strong>il</strong>iane operanti in Bras<strong>il</strong>e,<br />
nel quale si è parlato di investimenti degli<br />
italiani in Bras<strong>il</strong>e e dei bras<strong>il</strong>iani in Italia.<br />
Hanno partecipato, tra gli altri, <strong>il</strong> presidente<br />
della Camera bras<strong>il</strong>iana Marcos<br />
Maia, <strong>il</strong> ministro dell’Industria e del<br />
commercio estero Fernando Pimentel, <strong>il</strong><br />
ministro della Scienza e Tecnologia Aloì-<br />
«A bbiamo individuato<br />
tre f<strong>il</strong>oni di partenza per<br />
gli investimenti degli italiani<br />
in Bras<strong>il</strong>e nei settori<br />
dell’auto, dei marmi<br />
e graniti e della nautica,<br />
ed entro marzo 2012<br />
pubblicheremo un nuovo<br />
documento aggiornato »<br />
zio Mercadante, che hanno presentato<br />
agli imprenditori italiani le opportunità di<br />
investimento in Bras<strong>il</strong>e, ma anche i governatori<br />
degli Stati di Pernambuco,<br />
Goias, Bahia e Sergipe, che hanno <strong>il</strong>lustrato<br />
i diversi programmi sul territorio. Il<br />
messaggio si può riassumere in poche<br />
battute: nessun Paese oggi può permettersi<br />
di affrontare da solo le grandi sfide del<br />
mondo globalizzato. L’Italia e <strong>il</strong> Bras<strong>il</strong>e,<br />
per una storia pluricentenaria che si sta<br />
rinnovando e sta trovando nuovo alimento,<br />
hanno molto in comune da sv<strong>il</strong>uppare<br />
ed altrettante possib<strong>il</strong>ità di aiutarsi reciprocamente.<br />
D. Quali esempi può fare di imprenditoria<br />
italiana in Bras<strong>il</strong>e?<br />
R. Tornato in Bras<strong>il</strong>e da questi incontri,<br />
ho partecipato all’inaugurazione del<br />
nuovo Salone di esposizione mob<strong>il</strong>iare di<br />
Salvatore Natuzzi, a Salvador da Bahia,<br />
1.500 metri quadrati annessi alla fabbrica<br />
di mob<strong>il</strong>i e sofà presenti già da diversi<br />
anni. Si tratta di prodotti italiani molto<br />
raffinati ma anche accessib<strong>il</strong>i, che rendono<br />
onore alla tradizione italiana nel settore<br />
del design. Altro evento anticipatore<br />
del MIB è stata l’inaugurazione della mostra<br />
di Maria Bonomi, artista oggi nota<br />
giunta in Bras<strong>il</strong>e all’età di 9 anni.<br />
D. Cos’è «Momento Itàlia-Bras<strong>il</strong>e?<br />
R. È un vero e proprio viaggio, che si<br />
propone di consolidare i sentimenti di<br />
simpatia e affinità fra i due popoli, rafforzare<br />
i legami economici, sociali e culturali<br />
tra i due Paesi e sv<strong>il</strong>uppare i flussi turistici<br />
b<strong>il</strong>aterali. Per fare ciò saranno organizzati<br />
eventi di alto livello, ma con ampia<br />
diffusione popolare, che contribuiranno<br />
a sv<strong>il</strong>uppare i punti di contatto e i legami<br />
tra Italia e Bras<strong>il</strong>e. Grazie a Momento<br />
Itália-Bras<strong>il</strong>e gli italiani, i bras<strong>il</strong>iani<br />
e 30 m<strong>il</strong>ioni di oriundi si sentiranno<br />
creatori, protagonisti e spettatori di questi<br />
nove mesi di celebrazioni. Il 15 ottobre, a<br />
Rio de Janeiro, abbiamo dato ufficialmente<br />
<strong>il</strong> via al progetto con un grande<br />
spettacolo intitolato «Ensaio sobre a belleza»,<br />
ideato da Valerio Festi, artista italiano<br />
che ha aperto un’officina creativa a<br />
San Paolo. Abbiamo cominciato così<br />
questa grande avventura che porterà noi<br />
italiani in Bras<strong>il</strong>e a riscoprire gli infiniti<br />
collegamenti che vi sono fra i due Paesi.<br />
D. Dal punto di vista economico, in<br />
specchio<br />
economico<br />
47<br />
che modo gli italiani possono attivarsi ed<br />
investire in Bras<strong>il</strong>e?<br />
R. In occasione della V Conferenza<br />
Italia-America Latina abbiamo presentato<br />
un lavoro come esempio di «best practices»,<br />
che può esser imitato anche da altri<br />
Paesi. Grazie al supporto degli analisti<br />
della Confindustria e dei consulenti dello<br />
Studio Kpmg e di Value Team, abbiamo<br />
innanzitutto tracciato una mappatura per<br />
sapere dove poggiamo i piedi. Siamo arrivati<br />
a censire quasi 600 f<strong>il</strong>iali produttive<br />
di imprese italiane attive in Bras<strong>il</strong>e.<br />
Parliamo di investimenti e di rapporti di<br />
collaborazione industriale anche con<br />
l’imprenditoria locale, casi in un certo<br />
senso analoghi al più noto di essi, quello<br />
della Fiat, sebbene su dimensioni diverse.<br />
Si tratta di 600 attività afferenti a settori<br />
di un certo spessore: più del 60 per cento<br />
è presente nel settore della meccanica,<br />
accanto al quale sono rappresentati anche<br />
settori come le energie rinnovab<strong>il</strong>i, l’ambiente,<br />
le telecomunicazioni, in uno scenario<br />
articolato e complesso che riguarda<br />
tutto <strong>il</strong> Paese. È vero che è negli Stati del<br />
Centro-Sud, di San Paolo in particolare,<br />
che si concentrano tutte le attività; ma è<br />
anche vero che Stati relativamente meno<br />
avanzati si sv<strong>il</strong>uppano ad una velocità<br />
maggiore di altri. Lo Stato del Maranhão<br />
ad esempio, nella parte nord-orientale del<br />
Paese, è al secondo posto tra gli Stati più<br />
poveri del Bras<strong>il</strong>e, ma cresce più dello<br />
Stato di San Paolo, che è invece <strong>il</strong> più ricco.<br />
È questo che ha portato la nostra imprenditoria,<br />
sempre animata da uno spirito<br />
di ricerca se non addirittura di avventura,<br />
ad arrivare in Stati come Pernambuco,<br />
Bahia, Parà, Amazonas, Mato Grosso<br />
do Sul.<br />
D. Oltre a dare la mappatura della<br />
realtà economica esistente, cosa ha r<strong>il</strong>evato<br />
l’analisi condotta?<br />
R. Siamo passati ad una fase più dinamica,<br />
dalla fotografia al f<strong>il</strong>m, per valutare<br />
le opportunità concrete. L’esame è stato<br />
condotto su 4 diversi f<strong>il</strong>oni: <strong>il</strong> f<strong>il</strong>one territoriale<br />
ha r<strong>il</strong>evato come le maggiori opportunità<br />
si trovino nelle parti meno sv<strong>il</strong>uppate,<br />
che stanno crescendo di più. Il<br />
secondo esame è stato compiuto settorialmente<br />
con l’individuazione delle diverse<br />
opportunità: <strong>il</strong> Bras<strong>il</strong>e ha bisogno del<br />
trattamento dei rifiuti solidi e delle acque<br />
e di ut<strong>il</strong>izzazione delle energie rinnovab<strong>il</strong>i<br />
soprattutto nelle aree lontane dove la<br />
rete di distribuzione giunge con difficoltà;<br />
anche <strong>il</strong> settore delle comunicazioni<br />
presenta grandi prospettive. Il terzo<br />
esame ha avuto per oggetto piani di sv<strong>il</strong>uppo<br />
come <strong>il</strong> PAC, <strong>il</strong> Piano accelerato<br />
per la crescita, o i progetti di ed<strong>il</strong>izia popolare,<br />
quale <strong>il</strong> «Minha casa e minha vida».<br />
Infine, abbiamo esaminato la possib<strong>il</strong>e<br />
disponib<strong>il</strong>ità di credito per lo sv<strong>il</strong>uppo<br />
della piccola e media impresa, riscontrandola<br />
ad esempio nel BMDS, prima<br />
banca di sv<strong>il</strong>uppo bras<strong>il</strong>iana e una delle<br />
maggiori nel mondo, nel BID, <strong>il</strong> Banco<br />
Interamericano di Sv<strong>il</strong>uppo, o negli stru
48 specchio<br />
economico<br />
menti previsti dalla Sace, dalla Siemens e<br />
da altre istituzioni finanziarie sul territorio.<br />
Più in generale, c’è una presenza crescente<br />
di strumenti finanziari italiani.<br />
D. Quali sono state le conclusioni di<br />
questo studio?<br />
R. Abbiamo incrociato i quattro f<strong>il</strong>oni<br />
e individuato tre possib<strong>il</strong>i progetti; si tratta<br />
di ipotesi non esaustive. La prima riguarda<br />
lo sv<strong>il</strong>uppo del settore dell’auto<br />
nello Stato del Pernambuco, dove la Fiat<br />
sta investendo moltissimo per aprire un<br />
secondo stab<strong>il</strong>imento e, così facendo,<br />
provocherà a catena un’onda di reazioni<br />
positive. La seconda ipotesi è quella relativa<br />
a marmi e graniti nello Stato dell’Espìrito<br />
Santo, dove è presente una ricchezza<br />
geologica di forme e colori incredib<strong>il</strong>i<br />
che attira tutto <strong>il</strong> settore della produzione<br />
di macchinari, nel quale noi siamo<br />
i migliori al mondo. La terza ipotesi<br />
fa leva sulla nautica: l’Italia è presente<br />
nello Stato di Santa Catarina attraverso<br />
l’Azimut Benetti e in quello di Amazonia<br />
con la Sessa e la Cranchi.<br />
D. Qual’è la prima applicazione consigliata<br />
dai vostri analisti?<br />
R. Di questi tre primi esempi abbiamo<br />
scelto quello relativo al settore dell’auto<br />
a Pernambuco, e abbiamo dato vita a un<br />
progetto basato sulla disponib<strong>il</strong>ità di fac<strong>il</strong>itazioni<br />
creditizie e sulla formazione del<br />
personale specializzato, in cui cerchiamo<br />
di incanalare le iniziative delle università<br />
italiane: <strong>il</strong> mondo universitario è molto<br />
disponib<strong>il</strong>e a porre le proprie risorse a disposizione<br />
del mondo imprenditoriale<br />
per portare avanti attività che abbiano<br />
una r<strong>il</strong>evanza accademica, ma anche ricadute<br />
importanti dal punto di vista economico<br />
e industriale.<br />
D. Tale studio è stato reso accessib<strong>il</strong>e?<br />
R. È contenuto in un poderoso documento,<br />
frutto di un lavoro della durata di<br />
oltre 2 due anni e visib<strong>il</strong>e dal sito web<br />
dell’Ambasciata (www.ambbras<strong>il</strong>ia.esteri.it/Ambasciata_Bras<strong>il</strong>ia).<br />
Non si tratta<br />
di un documento definitivo proprio in ragione<br />
del fatto che, oltre ai continui aggiornamenti,<br />
abbiamo preso in considerazione<br />
solo tre ipotesi di progetto e ne abbiamo<br />
sv<strong>il</strong>uppato una, ma i settori che<br />
consideriamo prioritari e che emergono<br />
dallo studio sono almeno una decina.<br />
D. Quest’analisi può essere collegata<br />
anche al progetto del MIB?<br />
R. «Momento Itàlia-Bras<strong>il</strong>e» è una rassegna<br />
che parte da una base di tipo culturale,<br />
ma ha in sé una componente economico-industriale<br />
significativa che ci è<br />
stata consigliata dagli stessi bras<strong>il</strong>iani, i<br />
quali hanno insistito per parlare con noi<br />
di cooperazione industriale. L’interesse<br />
per ciò che la creatività italiana è in grado<br />
di esprimere anche nel settore industriale<br />
è forte. L’Italia è <strong>il</strong> Paese con la maggiore<br />
densità di imprese - circa 5 m<strong>il</strong>ioni su 60<br />
m<strong>il</strong>ioni di abitanti, ossia un’impresa ogni<br />
12 abitanti, senza considerare regioni in<br />
cui la densità è ancora più elevata -, ed è<br />
matura la coscienza del fatto che le picco-<br />
15 ottobre, Praça Floriano di Rio de Janeiro: uno dei momenti inaugurali del MIB<br />
le e medie imprese sono la vera forza trainante<br />
della nostra economia e costituiscono<br />
un esempio interessante e potenzialmente<br />
molto proficuo per un Paese come<br />
<strong>il</strong> Bras<strong>il</strong>e, che sta crescendo a ritmi molto<br />
alti. Tale consapevolezza è senz’altro<br />
molto diffusa tra le autorità governative,<br />
ma anche nell’opinione pubblica e nei<br />
mezzi di informazione.<br />
D. Che destino ha questa analisi?<br />
R. In buona sostanza è già indicato un<br />
primo punto di arrivo, che abbiamo collocato<br />
nel mese di marzo del 2012 sempre<br />
nell’ambito del programma di Momento<br />
Itàlia-Bras<strong>il</strong>e: pensiamo di predisporre,<br />
in occasione della missione di sistema<br />
Stato-Regioni in Bras<strong>il</strong>e, una seconda<br />
edizione più evoluta di questo documento<br />
che ha l’ambizione di costituire<br />
un valido strumento per l’imprenditore<br />
italiano interessato ad avviare un’attività<br />
in questo Paese. Marzo sarà un momento<br />
importante dal punto di vista economico<br />
e imprenditoriale, perché abbiamo programmato<br />
per allora anche un altro evento<br />
di grande spessore qualitativo, promosso<br />
dalla fondazione Carli e dalla<br />
Banca d’Italia, un convegno di riflessione<br />
sul tema «Italia e Bras<strong>il</strong>e, due sistemi<br />
ed esempi industriali a confronto», che<br />
radunerà un numero ristretto di imprenditori<br />
per un brain-storming di alto prof<strong>il</strong>o.<br />
D. Il Bras<strong>il</strong>e è, prima di altro, musicale:<br />
in che modo la musica entra nel MIB?<br />
R. G<strong>il</strong>berto G<strong>il</strong> ha scritto una canzone<br />
che è un atto d’amore per l’Italia, un samba<br />
intitolato «Sampa-M<strong>il</strong>ano» dove Sampa<br />
sta per San Paolo, e nel ritornello sono<br />
menzionati Sampa, M<strong>il</strong>ano, Napoli, Salvador,<br />
Roma e Rio, ossia è sv<strong>il</strong>uppato <strong>il</strong><br />
tema della contaminazione reciproca tra<br />
Italia e Bras<strong>il</strong>e. G<strong>il</strong> deve ancora decidere<br />
quando compirà la prima uscita del brano.<br />
L’inedito è cantato dal grande artista<br />
bras<strong>il</strong>iano a due voci, rispettivamente in<br />
bras<strong>il</strong>iano e in italiano, con Sabina Molinari,<br />
giovane talento che vive in Italia e<br />
che ho conosciuto solo in questa occasione.<br />
Inizialmente si era pensato di dare ad<br />
una cantante affermata <strong>il</strong> compito di affiancare<br />
G<strong>il</strong>, ma abbiamo preferito dare<br />
<strong>il</strong> bras<strong>il</strong>e a portata di riomano<br />
spazio a una nuova voce. G<strong>il</strong>, inoltre, ha<br />
espressamente richiesto che della traduzione<br />
della parte in italiano non se ne occupasse<br />
un interprete, bensì qualcuno<br />
che avesse, oltre alla comprensione del<br />
senso, anche una sensib<strong>il</strong>ità spiccata: se<br />
ne è occupata mia moglie.<br />
D. Il gemellaggio di creatività tra Italia<br />
e Bras<strong>il</strong>e non è nuovo, peraltro.<br />
R. Raramente ho incontrato persone<br />
della finezza intellettuale di G<strong>il</strong>berto G<strong>il</strong>.<br />
Il fatto che abbia deciso di dedicare una<br />
canzone all’Italia non è stato legato a<br />
motivi economici, poiché non ha ricevuto<br />
nulla in cambio. Lo stesso è avvenuto<br />
per <strong>il</strong> logo, che è stato creato da un altro<br />
personaggio straordinario, Washington<br />
Olivetto, tra i più grandi creativi bras<strong>il</strong>iani<br />
e internazionali. Così anche nel logo<br />
avviene quella contaminazione delle nostre<br />
culture di cui ci facciamo portavoce,<br />
come hanno fatto anche nomi quali Mina,<br />
Ornella Vanoni, Fiorella Mannoia, in<br />
un flusso di andata e ritorno. C’è un terzo<br />
regalo oltre a questi, e proviene sempre<br />
da Olivetto: <strong>il</strong> titolo del progetto. Gli<br />
dissi che ritenevo limitativo <strong>il</strong> riferimento<br />
ad «anno», anche per quella pesantezza<br />
intrinseca che lo lega a una serie di<br />
eventi concatenati. Per dare un senso di<br />
maggior forza e freschezza Olivetto ha<br />
fatto riferimento appunto al concetto di<br />
«momento».<br />
D. Oltre alla creatività, cosa c’è?<br />
R. Sono nate varie idee collegate, come<br />
<strong>il</strong> «MIB gelato» o <strong>il</strong> «MIB panettone»,<br />
quest’ultimo di Balducco, che metterà<br />
sul mercato 30 m<strong>il</strong>a panettoni con <strong>il</strong><br />
logo del MIB, i «MIB-lucchetti» della<br />
Papaiz, altra società italiana che produce<br />
in Bras<strong>il</strong>e, le «MIB-creazioni» di<br />
Francesca Romana Diana che, trasferitasi<br />
qui quando era piccola, ha sv<strong>il</strong>uppato<br />
una significativa produzione di mon<strong>il</strong>i<br />
e gioielli non preziosi e l’ha estesa in<br />
ben 24 negozi in Bras<strong>il</strong>e, oltre che in<br />
quelli presenti altrove. A Carnevale una<br />
scuola di samba di Florianopolis ci dedicherà<br />
la sua sf<strong>il</strong>ata, e Andrea Bocelli<br />
ha confermato che canterà per noi a Belo<br />
Horizonte. ■
di MASSiMiLiANO dONA<br />
SegretAriO geNerALe<br />
deLL’uNiONe NAziONALe<br />
cONSuMAtOri<br />
Oggi dovrebbe essere<br />
tutto più fac<strong>il</strong>e rispetto al<br />
black out di 10 anni fa, ma<br />
così non è: la lungamente<br />
invocata azione di classe<br />
non ha dato i frutti sperati<br />
e resta l’amara sensazione<br />
che nulla cambi veramente<br />
in un Paese nel quale<br />
ingiustizie appariscenti,<br />
come l’inefficienza dello<br />
stesso sistema giustizia,<br />
restano tali, nonostante<br />
i dibattiti e un confronto<br />
politico fatto a suon di<br />
programmi e promesse<br />
osa stavate facendo la mattina del 28<br />
settembre 2003? Potrebbe sembrare<br />
uno sforzo di memoria sovrumano<br />
ma, se aggiungo che si tratta del giorno del<br />
black out elettrico che lasciò al buio l’intero<br />
Paese, forse ricordare diventa più fac<strong>il</strong>e.<br />
Numerosissimi romani (e non solo) passeggiavano<br />
per le strade della Capitale per la<br />
«notte bianca»: alle 3 e 20 del mattino la<br />
città calò nell’oscurità mentre la gente vagava<br />
spaventata non riuscendo a comprendere<br />
cosa stesse succedendo.<br />
Qualche anno dopo, nel dicembre del<br />
2010, l’Italia trattenne di nuovo <strong>il</strong> fiato,<br />
questa volta schiacciata dalla morsa del<br />
maltempo. Nella notte tra <strong>il</strong> 17 e <strong>il</strong> 18 dicembre,<br />
a causa di un’improvvisa nevicata,<br />
migliaia di automob<strong>il</strong>isti rimasero bloccati<br />
in autostrada, in particolare sulle tratte A11<br />
(Firenze-Pisa) e sulla A1 (tra Firenze ed<br />
Arezzo). Neve e gelo provocarono disagi<br />
anche per i numerosi treni fermi per ore senza<br />
che nessuno offrisse l’adeguata assistenza<br />
ai passeggeri. Ad accomunare questi episodi<br />
(ma la storia è la stessa per <strong>il</strong> blocco dei<br />
conti postali o per <strong>il</strong> recente stop della piattaforma<br />
Blackberry che ha reso inut<strong>il</strong>izzab<strong>il</strong>i<br />
per giorni i servizi di ema<strong>il</strong> e messaggistica<br />
degli utenti) è la difficoltà delle vittime<br />
di far valere <strong>il</strong> proprio diritto ad ottenere un<br />
adeguato risarcimento.<br />
Sulla carta, i passeggeri di Trenitalia e gli<br />
utenti della Società Autostrade dovrebbero<br />
essere maggiormente tutelati rispetto alle<br />
vittime del black out elettrico, grazie all’introduzione<br />
nel nostro sistema (dal primo<br />
gennaio 2010) della cosiddetta «class action»,<br />
che dovrebbe mettere a disposizione<br />
dei consumatori, almeno in linea teorica,<br />
un’opportunità in più per reagire nei confronti<br />
di controparti tradizionalmente più<br />
forti (banche, assicurazioni e grandi multinazionali<br />
dell’industria), riducendo i costi<br />
necessari al singolo per attivare un processo<br />
tradizionale.<br />
Oggi dovrebbe essere tutto più fac<strong>il</strong>e rispetto<br />
al black out di quei dieci anni fa, ma<br />
così non è: la lungamente invocata azione di<br />
classe non ha dato i frutti sperati e resta l’amara<br />
sensazione che nulla cambi veramente<br />
in un Paese nel quale le ingiustizie, pur così<br />
appariscenti come l’inefficienza dello stesso<br />
sistema giustizia, restano tali nonostante i<br />
dibattiti e un confronto politico fatto a suon<br />
di programmi e di promesse.<br />
specchioeconomico<br />
49<br />
BLACK OUT, IL GOVERNO<br />
LASCIA ANCORA NEL BUIO<br />
Il nostro Paese non merita un Governo che gioca a salvare <strong>il</strong> salvab<strong>il</strong>e, ma neppure<br />
un’opposizione bloccata dall’anti-berlusconismo. I veri black out sembra siano nelle<br />
stanze del potere e ad essere «bloccata» è soprattutto l’Italia: come 10 anni fa, anche<br />
oggi siamo nel buio, in attesa di capire di chi è la responsab<strong>il</strong>ità di questi black out<br />
C<br />
Così, a farne le spese è la fiducia dei consumatori:<br />
le analisi annunciano l’indice di<br />
fiducia più basso degli ultimi tre anni e cresce<br />
un malessere generale alimentato dalla<br />
consapevolezza di trovarsi in un’Italia bloccata.<br />
È un sentimento che si avverte su molti<br />
piani: nelle infrastrutture (pensiamo alla<br />
rete elettrica, a quella ferroviaria, a quella<br />
autostradale), nella pubblica amministrazione<br />
(a quando la sua digitalizzazione), nelle<br />
scelte di politica finanziaria che affondano i<br />
consumi nella stagnazione preservando le<br />
rendite di posizione di pochi priv<strong>il</strong>egiati. Il<br />
Paese si scopre ingessato nella burocrazia<br />
(quando saranno abolite, ad esempio, le<br />
Province come è stato più volte promesso?),<br />
e incapace di stare al passo con i tempi.<br />
Non c’è bisogno di ricerche per avere la<br />
controprova, perché abbondano le conferme:<br />
<strong>il</strong> censimento lanciato proprio lo scorso<br />
ottobre è <strong>il</strong> nuovo emblema dello stato dei<br />
fatti; quanti hanno cercato di comp<strong>il</strong>are i<br />
moduli online, infatti, si sono ritrovati <strong>il</strong> sito<br />
dell’Istat in panne con un’ inut<strong>il</strong>e perdita di<br />
tempo per i cittadini di buona volontà. È<br />
mai possib<strong>il</strong>e che gli italiani siano più veloci<br />
di chi dovrebbe misurarli?<br />
In un recente dibattito televisivo mi è stato<br />
chiesto «chi paga la crisi». La risposta è<br />
semplice: paga la gente comune, quindi ciascuno<br />
di noi. L’ultima manovra finanziaria è<br />
l’ennesima dimostrazione del fatto che nel<br />
nostro sistema le emergenze sono affrontate<br />
vessando le fasce più deboli. I cittadini<br />
avrebbero apprezzato tagli e razionalizzazione<br />
dei priv<strong>il</strong>egi anche, ma non solo, per<br />
una questione di sensib<strong>il</strong>ità: se i sacrifici sono<br />
condivisi, ciascuno di noi è maggiormente<br />
incline ad assumersi la propria parte di responsab<strong>il</strong>ità;<br />
in caso contrario, <strong>il</strong> sistema<br />
non può reggere e la preoccupazione è che<br />
l’atteggiamento di rifiuto dei consumatori si<br />
trasferirà nella propensione al consumo, frenando<br />
gli acquisti sul versante quantitativo<br />
con <strong>il</strong> rischio anche del d<strong>il</strong>agare di comportamenti<br />
irrazionali.<br />
Il nostro Paese non merita un Governo<br />
che gioca a salvare <strong>il</strong> salvab<strong>il</strong>e, ma neppure<br />
un’opposizione bloccata dall’anti-berlusconismo.<br />
I veri black out sembra siano nelle<br />
stanze del potere e, a volte, ci sembra che ad<br />
essere «bloccata» sia soprattutto l’Italia.<br />
Come 10 anni fa, anche oggi siamo al buio e<br />
aspettiamo di capire, proprio come allora, di<br />
chi è la responsab<strong>il</strong>ità. ■
50 specchio<br />
economico<br />
ANTONIO REBUZZI: DA STILI<br />
DI VITA DEGLI ITALIANI<br />
PIÙ RISCHI PER LA SALUTE<br />
˙I<br />
a cura di<br />
LUCIANO<br />
DI DOMENICO<br />
«secondo gli ultimi<br />
dati del Ministero<br />
della Salute, nel<br />
2009 vi sono stati<br />
285 trapianti<br />
di cuore, 83 nella<br />
sola Lombardia, che<br />
in Italia è in testa.<br />
La richiesta è di circa<br />
700 interventi,<br />
la lista di attesa<br />
è di 2-3 anni»<br />
Il prof. Antonio Rebuzzi, direttore del<br />
Servizio di Cardiologia<br />
del Policlinico universitario<br />
Agostino Gemelli di Roma<br />
n Italia ogni anno oltre 120<br />
m<strong>il</strong>a persone sono colpite<br />
da infarto. Di queste, ne<br />
muoiono subito circa 500 fra<br />
gli uomini e 320 fra le donne. E nel<br />
2017 i colpiti saranno 240 m<strong>il</strong>a». Cifre<br />
allarmanti che <strong>il</strong> professore Antonio<br />
Rebuzzi, direttore dell’Unità del dolore<br />
toracico e del Servizio di cardiologia<br />
del Policlinico Gemelli di Roma,<br />
fornisce sulla base delle ultime stime<br />
della Società italiana di prevenzione<br />
cardiovascolare. «In Italia le malattie<br />
cardiovascolari sono la prima causa<br />
di mortalità, superando di gran lunga<br />
tutte le altre, tumori compresi. Tra le<br />
regioni italiane la più colpita è la<br />
Campania. Probab<strong>il</strong>mente ciò è dovuto<br />
al maggiore stress cui è soggetta<br />
la popolazione, legato al precariato,<br />
alla carenza di lavoro e all’ambiente<br />
sociale delle città», sottolinea <strong>il</strong> professore<br />
Rebuzzi.<br />
Domanda. In Europa quali sono i<br />
Paesi più a rischio?<br />
Risposta. Anche in Europa queste<br />
patologie sono in cima alle cause di<br />
morte, ma negli ultimi anni la situazione<br />
è cambiata: <strong>il</strong> numero dei decessi,<br />
secondo l’Organizzazione<br />
Mondiale della Sanità, è salito drammaticamente<br />
nei Paesi centrorientali,<br />
ed è diminuito in quelle del Nord, del<br />
Sud e dell’Ovest. Il fenomeno è legato<br />
ai diversi st<strong>il</strong>i di vita. Ogni anno le<br />
malattie cardiovascolari uccidono nel<br />
nostro continente più di 4 m<strong>il</strong>ioni 300<br />
m<strong>il</strong>a persone. Le principali forme di<br />
queste patologie sono le malattie cardiache<br />
coronariche e l’ictus.<br />
D. Quali sono i costi economici delle<br />
malattie cardiache?<br />
R. Ogni infarto costa al Sistema Sanitario<br />
Nazionale italiano non meno<br />
di 3-4 m<strong>il</strong>a euro. In un anno la spesa<br />
si aggira sui 3 m<strong>il</strong>iardi e mezzo. In<br />
Europa, secondo dati non aggiornatissimi,<br />
le cifre complessive sono impressionanti.<br />
In un anno le malattie<br />
cardiovascolari sono costate circa 190<br />
m<strong>il</strong>iardi di euro, dovuti per <strong>il</strong> 57 per<br />
cento, pari a 110 m<strong>il</strong>iardi, ai costi sanitari,<br />
per <strong>il</strong> 21 per cento alla produttività<br />
persa e per <strong>il</strong> 22, pari a 82 m<strong>il</strong>iardi,<br />
alla cure informali.<br />
D. Quali sono le principali e più rischiose<br />
malattie cardiache?
R. Prima di tutto l’infarto. Nei<br />
Paesi occidentali si sta assistendo ad<br />
un aumento delle malattie cardiovascolari<br />
ischemiche, appunto come<br />
infarti e angina, e a una diminuzione<br />
netta di quelle valvolari e infettive,<br />
anche se questo trend sta cambiando<br />
con l’arrivo degli extracomunitari<br />
che, invece, presentano malattie valvolari<br />
come la stenosi mitralica e<br />
quella aortica. Nella popolazione<br />
italiana, invece, l’infarto domina<br />
proprio a causa del disordinato regime<br />
alimentare e dello st<strong>il</strong>e di vita,<br />
spesso stressante, che mettono a dura<br />
prova le coronarie.<br />
D. Quali interventi vengono compiuti<br />
per queste differenti patologie?<br />
R. Sono vari, secondo le diverse<br />
malattie. Sicuramente per l’infarto e<br />
l’angina sono quelli volti a ridurre<br />
i fattori di rischio. Diciamo<br />
subito che i modi di<br />
intervenire, come è ovvio,<br />
sono cambiati negli anni, anche<br />
radicalmente. Quando io<br />
mi sono laureato nel 1974, la<br />
cura principale, per chi era<br />
colpito da infarto, era l’assoluto<br />
riposo a letto per un mese<br />
e più. Oggi, invece, grazie<br />
ad uno studio italiano che si<br />
chiama «Gissi», si è visto che<br />
c’erano dei farmaci in grado<br />
di sciogliere <strong>il</strong> trombo che<br />
ostruisce un’arteria e provoca<br />
l’infarto perché impedisce<br />
di portare <strong>il</strong> sangue al cuore.<br />
Fu dimostrato dai ricercatori italiani<br />
che un farmaco, la streptochinasi, riusciva<br />
a sciogliere <strong>il</strong> trombo che ostruiva<br />
l’arteria e a ripristinare la regolarità<br />
della circolazione sanguigna.<br />
D. Come mai allora si verificano<br />
morti improvvise per infarto addirittura<br />
in sala operatoria, come è accaduto<br />
a più di un chirurgo mentre eseguiva<br />
l’intervento su un paziente?<br />
Perché non hanno somministrato subito<br />
<strong>il</strong> farmaco miracoloso?<br />
R. Nelle prime fasi dell’infarto intervengono<br />
una serie di aritmie , cioè<br />
i battiti fuori tempo del cuore, che<br />
possono essere anche molto violente<br />
tanto da provocare l’arresto cardiaco<br />
impedendo qualsiasi soccorso. Oggi,<br />
per fronteggiare questo gravissimo<br />
aspetto dell’infarto, si sta sv<strong>il</strong>uppando<br />
in tutte le città una rete di defibr<strong>il</strong>latori<br />
per favorire <strong>il</strong> più rapido intervento<br />
sui pazienti colpiti da aritmie<br />
cardiache. Dopo lo studio Gissi si sono<br />
compiuti altri progressi.<br />
D. Quali, in particolare?<br />
R. Si è dimostrato che <strong>il</strong> farmaco<br />
scioglieva <strong>il</strong> trombo in poco meno del<br />
60 per cento dei soggetti colpiti da infarto<br />
mentre in oltre <strong>il</strong> 40 per cento dei<br />
casi la coronaria rimaneva chiusa. Per<br />
cui si è sv<strong>il</strong>uppata un’altra tecnica che<br />
si chiama angioplastica primaria e che<br />
«Ogni regione ha un<br />
centro-trapianti,<br />
ma in realtà in 7 o 8 di<br />
essi non è stato mai<br />
compiuto un trapianto:<br />
assistiamo ad uno<br />
spreco di risorse e<br />
competenze. Sarebbe<br />
preferib<strong>il</strong>e averne<br />
meno, ma farli lavorare<br />
di più realizzando<br />
economie di scala,<br />
nuove esperienze<br />
Il Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma<br />
consiste, in pratica, nel portare con un<br />
catetere un palloncino dentro l’arteria<br />
e nel gonfiarlo: in tal modo nella coronaria<br />
torna a scorrere <strong>il</strong> sangue. L’intervento<br />
ha successo nell’85 per cento<br />
dei casi. E la mortalità, che in fase acuta<br />
prima era del 30 per cento, ora si è<br />
ridotta al 6 per cento.<br />
D. Quali sono i principali fattori<br />
del rischio di infarto?<br />
R. Sono quelli che portano alla formazione<br />
della placca che ostruisce le<br />
arterie. Quindi, direi anzitutto malattie<br />
genetiche come <strong>il</strong> diabete, l’ipercolesterolemia,<br />
l’aumento dell’LDL colesterolo,<br />
cioè del colesterolo cattivo,<br />
l’ipertensione, <strong>il</strong> tipo di vita. Si impone<br />
quindi una prevenzione primaria<br />
per chi non ha avuto una patologia<br />
cardiovascolare ma potrebbe andarvi<br />
incontro, e una prevenzione secondaria<br />
per chi invece già è stato colpito<br />
da infarto. Chi ha <strong>il</strong> diabete deve evitare<br />
l’innalzamento dei valori glicemici,<br />
chi ha l’ipercolesterolemia deve<br />
evitare i cibi grassi, le carni rosse, i<br />
formaggi soprattutto quelli stagionati,<br />
<strong>il</strong> sale che costituisce un fattore di<br />
rischio grave.<br />
D. Quali sono i valori che occorre<br />
rispettare per la glicemia e per <strong>il</strong> colesterolo?<br />
R. Diciamo che, per la glicemia,<br />
specchio<br />
economico<br />
51<br />
quello che importa è che vi sia l’emoglobina<br />
glicata, ossia che <strong>il</strong> livello di<br />
glucosio nel sangue durante le varie<br />
fasi della giornata non superi <strong>il</strong> 6,5<br />
per cento. Per <strong>il</strong> colesterolo è essenziale<br />
invece distinguere tra pazienti<br />
con altri fattori di rischio e pazienti<br />
senza questi fattori. Per quest’ultimi<br />
diciamo che <strong>il</strong> livello dell’LDL colesterolo<br />
non deve superare i 130 m<strong>il</strong>ligrammi<br />
per dec<strong>il</strong>itro di sangue, mentre<br />
per coloro che hanno altri problemi,<br />
come diabete e ipertensione, questi<br />
valori non devono superare i 100<br />
m<strong>il</strong>ligrammi, e secondo alcuni scienziati<br />
devono addirittura essere sotto i<br />
70 m<strong>il</strong>ligrammi per dec<strong>il</strong>itro. Il colesterolo<br />
totale deve essere, invece, al<br />
di sotto dei 200 m<strong>il</strong>ligrammi in persone<br />
sia sane che malate. Ma attenzione,<br />
chi ha <strong>il</strong> diabete è come<br />
una persona che ha già avuto<br />
un infarto.<br />
D. Quanto sono pericolosi<br />
altri fattori di rischio, come <strong>il</strong><br />
fumo e l’uso di droghe, in<br />
particolare la cocaina?<br />
R. Il fumo di sigaretta rappresenta<br />
sicuramente un alto<br />
rischio, come fattore scatenante<br />
però più del tumore<br />
polmonare che direttamente<br />
dell’infarto. Chi fuma riduce<br />
la capacità dei polmoni di<br />
pompare <strong>il</strong> sangue, e ciò contribuisce<br />
notevolmente ad affaticare<br />
<strong>il</strong> cuore. Altro problema<br />
è la cocaina. Il suo effetto<br />
consiste nel provocare una vasocostrizione<br />
molto energica ed immediata.<br />
Questo stupefacente si «sniffa»,<br />
per cui la forte vasocostrizione da esso<br />
provocata conduce la necrosi delle<br />
cellule nasali. Per le coronarie, invece,<br />
la vasocostrizione prolungata può<br />
portare anche all’infarto. Due sono,<br />
in sintesi, i possib<strong>il</strong>i effetti: o la vasocostrizione<br />
di un grosso vaso, che<br />
porta all’infarto, o tante microcostrizioni<br />
che provocano microinfarti che,<br />
sommandosi nel tempo, portano allo<br />
scompenso cardiaco. Occorre riflettere<br />
bene su questo dato: trent’anni fa<br />
era molto raro, in pronto soccorso, intervenire<br />
su persone giovani colpite<br />
da infarto; oggi invece è sempre più<br />
frequente soccorrere uomini e donne<br />
con meno di 40 anni colpiti da patologie<br />
cardiache spesso dovute all’assunzione<br />
di cocaina.<br />
D. Quali sono i sintomi cui prestare<br />
particolare attenzione, rappresentando<br />
veri campanelli d’allarme ?<br />
R. L’affanno e la tachicardia per<br />
sforzi modesti che potrebbero essere<br />
un segnale di scompenso, i dolori al<br />
centro del petto, segno di stenosi coronarica.<br />
Ma vediamo in particolare che<br />
cos’è lo scompenso cardiaco. È l’affaticamento<br />
del cuore che non ce la fa a<br />
pompare la necessaria quantità di san-
52<br />
specchio<br />
economico<br />
gue. Quindi senso di affaticamento,<br />
difficoltà a salire le scale, a recuperare<br />
energia dopo uno sforzo, in quanto si<br />
va subito in debito d’ossigeno. Oppure<br />
non riuscire a dormire sdraiati ma<br />
avere bisogno del supporto di più cuscini<br />
per stare sollevati. E infine <strong>il</strong> gonfiore<br />
delle caviglie, altro segnale dello<br />
scompenso. Perché accade questo?<br />
Può essere presente una malattia valvolare,<br />
oppure può esservi stato un infarto<br />
e quindi una parte del cuore non<br />
contrae più in maniera valida inviando<br />
meno sangue in circolo. La tachicardia<br />
è una conseguenza dello scompenso,<br />
è la risposta del cuore, che accelera<br />
i battiti per aumentare <strong>il</strong> pompaggio<br />
del sangue. Esistono vari tipi<br />
di tachicardia dovuta ad altre cause:<br />
ad esempio al malfunzionamento del<br />
sistema elettrico del cuore, oppure ad<br />
ischemie cardiache.<br />
D. Veniamo all’infarto. Come ci si<br />
può accorgere che sta arrivando?<br />
R. A parte quello fulminante per <strong>il</strong><br />
quale non ce niente da fare, uno dei<br />
sintomi canonici è costituito da un<br />
forte dolore al centro del petto. Attenzione,<br />
al centro, non a sinistra come<br />
molti, soprattutto le donne quando<br />
avvertono dolore sotto la mammella,<br />
erroneamente credono. È un<br />
dolore oppressivo, una morsa che<br />
stringe <strong>il</strong> petto dietro lo sterno, con<br />
estensione dei sintomi dolorosi al collo,<br />
al braccio sinistro, alla schiena.<br />
Negli infarti della parte inferiore del<br />
cuore, si può avere una sintomatologia<br />
anomala, cioè l’infarto può presentarsi<br />
come un mal di stomaco. Ecco<br />
perché nei Pronto soccorso degli<br />
ospedali si può sbagliare la diagnosi<br />
nel 30 per cento dei casi, non comprendendo<br />
che si tratta di infarto anziché<br />
di una semplice indigestione. E<br />
i pazienti in molti casi, purtroppo,<br />
muoiono. Così come può accadere ai<br />
diabetici che, per la particolarità della<br />
loro malattia, non sentono <strong>il</strong> dolore e<br />
non avvertono, pertanto, segnali di<br />
allarme.<br />
D. Quali controlli occorre fare per<br />
attuare un minimo di prevenzione?<br />
R. Diciamo che per gli uomini dopo<br />
i 40 anni, e per le donne dalla menopausa<br />
in poi, è indispensab<strong>il</strong>e sottoporsi<br />
ad un elettrocardiogramma<br />
ogni anno per verificare se esistono<br />
aritmie o sofferenze ischemiche. Se<br />
poi si pratica dello sport, allora occorre<br />
sottoporsi ad elettrocardiogramma<br />
sotto sforzo, proprio perché si chiede<br />
al cuore di lavorare di più, per cui occorre<br />
verificare la capacità di farlo<br />
senza danni. Troppe sono le persone<br />
che decidono di diventare atleti non<br />
avendone più <strong>il</strong> fisico; e che, senza alcun<br />
esame preventivo, affrontano impegni<br />
che ne danneggiano <strong>il</strong> cuore,<br />
per cui trovano la morte su un campo<br />
da tennis o in sella a una bicicletta.<br />
«La prevenzione<br />
è un fatto culturale;<br />
è più diffusa nelle classi<br />
medio-alte rispetto<br />
a quelle meno abbienti o<br />
povere, e questo dipende<br />
dalle maggiori difficoltà<br />
che incontrano i meno<br />
abbienti per prenotare<br />
visite e controlli nelle<br />
ASL, dove però esistono<br />
tutte le problematiche<br />
legate alle liste d’attesa,<br />
ma chi ha facoltà può<br />
sempre rivolgersi agli<br />
studi privati»<br />
D. La prevenzione è concepita come<br />
fenomeno di massa?<br />
R. La prevenzione è un fatto culturale.<br />
Diciamo che è più diffusa tra le<br />
classi medio-alte rispetto a quelle meno<br />
abbienti o povere. Questo è da imputare<br />
ovviamente alle maggiori difficoltà<br />
che incontrano i meno abbienti<br />
per prenotare visite e controlli nelle<br />
Unità sanitarie, dove esiste <strong>il</strong> problema<br />
delle liste d’attesa. Chi non ha<br />
questi problemi finanziari, può rivolgersi<br />
a studi privati.<br />
D. Dopo una grave malattia cardiaca<br />
o un intervento al cuore, quali<br />
comportamenti si devono adottare<br />
nelle abitudini alimentari e fisiche?<br />
R. Dal punto di vista alimentare occorre<br />
tenere presente che è <strong>il</strong> cuore a<br />
lavorare per compiere la digestione,<br />
quindi se si consuma un pasto abbondante<br />
si affaticherà maggiormente<br />
l’organo cardiaco. È preferib<strong>il</strong>e pertanto<br />
consumare piccoli e frequenti<br />
pasti durante l’arco della giornata;<br />
evitare le carni grasse e tutti i latticini<br />
e gli insaccati; limitare in misura<br />
massiccia l’uso del sale; mangiare<br />
prodotti freschi e non inscatolati perché<br />
quelli contenuti nelle lattine sono<br />
tutti conservati nel sale. Niente formaggi<br />
perché contengono grassi. Io<br />
consiglio solo lo stracchino. I superalcolici<br />
vanno assolutamente evitati. Si<br />
può invece bere un bicchiere di vino<br />
rosso a pasto. E veniamo al cosiddetto<br />
«paradosso francese». In base al<br />
consumo dei loro formaggi veramente<br />
molto grassi, i francesi dovrebbero<br />
registrare un numero di infarti molto<br />
superiore a quello reale. Una delle<br />
spiegazioni fornite a questo fenomeno<br />
è che nei pasti bevono di solito vino<br />
rosso che, consumato in modica<br />
quantità, sembra svolgere una fun-<br />
zione protettiva delle arterie. Quanto<br />
all’attività fisica di un post-infartuato,<br />
a differenza del passato quando lo<br />
si costringeva a letto per un mese, essa<br />
va sicuramente svolta. Ovviamente<br />
dovrà essere graduale e senza sforzi<br />
improvvisi: una passeggiata di cinque<br />
ch<strong>il</strong>ometri sì, i «cento metri» no.<br />
Ed è vietato sollevare pesi o compiere<br />
altre attività del genere.<br />
D. E per quanto riguarda l’attività<br />
sessuale?<br />
R. Ovviamente si può praticare, tenendo<br />
però presente che lo sforzo richiesto<br />
è pari a una camminata di cinque<br />
ch<strong>il</strong>ometri a passo svelto. Ognuno<br />
di noi ha un proprio bioritmo e su<br />
quello dobbiamo basarci. Il cuore è<br />
sottoposto ad impegni diversi durante<br />
l’arco della giornata, con varie<br />
punte di affaticamento. Ora si è visto<br />
che infarto ed angina insorgono nelle<br />
prime ore del giorno. Dunque, se devono<br />
compiersi degli sforzi, è molto<br />
meglio farli di pomeriggio o sera.<br />
D. Quali sono i centri migliori per<br />
la cura delle malattie cardiache?<br />
R. Ve ne sono vari. La maggior concentrazione<br />
è nel Nord, soprattutto a<br />
M<strong>il</strong>ano. Ma anche nel Sud vi sono ottime<br />
strutture, ad esempio a Catania<br />
e Napoli. Anche Roma dispone di<br />
centri di eccellenza. Inoltre ogni regione<br />
ha un proprio centro-trapianti,<br />
ma in realtà in 7 o 8 di essi non è stato<br />
mai compiuto un trapianto. Si assiste<br />
ad uno spreco di risorse e di competenze.<br />
Sarebbe preferib<strong>il</strong>e averne meno,<br />
ma farli lavorare di più, realizzando<br />
economie di scala, nuove esperienze<br />
e maggiori professionalità. Nel<br />
2009, secondo gli ultimi dati del Ministero<br />
della Salute, vi sono stati 285<br />
trapianti e la Lombardia è in testa,<br />
con 83. La richiesta è di circa 700 interventi,<br />
la lista di attesa è di 2-3 anni.<br />
D. Quali novità in questo campo<br />
nel Policlinico Gemelli di Roma, dove<br />
lei opera?<br />
R. Non eseguiamo trapianti perché<br />
a Roma l’unico centro trapianti è<br />
quello dell’ospedale San Cam<strong>il</strong>lo. Per<br />
le malattie cardiache <strong>il</strong> settore più sv<strong>il</strong>uppato<br />
è quello degli interventi sul<br />
sistema coronarico e su quello elettrico<br />
cardiaco, cioè nei vari tipi di aritmie.<br />
Si sono fatti progressi nell’angioplastica<br />
e nella sostituzione dell’aorta<br />
per via percutanea e passi avanti si<br />
avranno presto con l’uso di nuovi materiali.<br />
Parlo dei cosiddetti «stent»,<br />
una sorta di guaine metalliche che avvolgono<br />
<strong>il</strong> «palloncino» quando viene<br />
introdotto all’interno dell’arteria occlusa.<br />
Presto avremo stent riassorbib<strong>il</strong>i,<br />
quindi più fisiologici. Abbiamo migliorato<br />
la stessa tecnica di intervento<br />
per le angioplastiche, ora inseriamo <strong>il</strong><br />
catetere non più attraverso la gamba<br />
ma nel braccio, con evidenti benefici<br />
per la mob<strong>il</strong>ità del paziente. ■
e<br />
...<br />
...continua<br />
in<br />
libreria<br />
Redatto in forma di cronaca e di reportage quotidiano attraverso la<br />
descrizione minuto per minuto, notte per notte, di una serie di<br />
avvenimenti cui l’autore ha partecipato e personaggi che ha<br />
conosciuto, questo racconto ha l’intento di spiegare i profondi motivi<br />
della nascita di un fenomeno, di una mentalità, di un costume
54 specchio<br />
economico<br />
FILIPPO BAGNATO: ATR, VOLARE<br />
NEL MONDO CON VELIVOLI<br />
DI TRASPORTO REGIONALE<br />
O<br />
A T R - A v i o n s d e T R A n s p o R R e g i o n A L<br />
perando con un velivolo<br />
ATR in luogo di<br />
un jet regionale, una<br />
compagnia aerea può<br />
risparmiare in un anno l’equivalente<br />
della capacità di CO2 assorbita dai<br />
parchi di Roma. Fondata nel 1981,<br />
l’ATR - joint venture paritaria tra due<br />
grandi produttori aeronautici europei,<br />
l’Alenia del Gruppo Finmeccanica<br />
e l’Eads - opera nel mercato dei<br />
turboelica tra i 50 e i 74 posti. Il primo<br />
prototipo, un ATR 42, fece <strong>il</strong> volo<br />
inaugurale <strong>il</strong> 16 agosto 1984 e <strong>il</strong> primo<br />
volo commerciale nel dicembre<br />
F<strong>il</strong>ippo Bagnato,<br />
amministratore<br />
delegato dell’ATR<br />
1985; da allora <strong>il</strong> costruttore europeo<br />
di aerei regionali turboelica ha venduto<br />
oltre 1.200 aerei, che sono impiegati<br />
da 175 operatori di 94 Paesi<br />
ed hanno accumulato oltre 21 m<strong>il</strong>ioni<br />
di ore di volo.<br />
In occasione dell’Assemblea generale<br />
dell’Era (European Regions Airline<br />
Association), l’amministratore delegato<br />
F<strong>il</strong>ippo Bagnato ha comunicato<br />
i seguenti dati: dall’inizio dell’anno<br />
la compagnia ha acquisito ordini<br />
per 145 velivoli più opzioni per ulteriori<br />
72 ed ha registrato ordini fermi<br />
per 145 aerei e opzioni per altri 72;<br />
Operando con un velivolo<br />
ATR in luogo di<br />
un jet regionale, una<br />
compagnia aerea può<br />
risparmiare in un anno<br />
l’equivalente della capacità<br />
di CO2 assorbita<br />
dai parchi di Roma<br />
l’importo è valutato in 3,2 m<strong>il</strong>iardi di<br />
dollari (4,8 m<strong>il</strong>iardi includendo le opzioni).<br />
Tali cifre rappresentano un<br />
nuovo record annuale, risalendo<br />
quello precedente al 2007, con 113<br />
ordini fermi e 26 opzioni.<br />
I 145 ordini fermi costituiscono oltre<br />
l’80 per cento del totale delle vendite<br />
di aerei regionali (tra i 50 e i 90<br />
posti) dall’inizio dell’anno, e corrispondono<br />
all’acquisizione di sei nuovi<br />
clienti. Ciò porta l’ATR ad un altro<br />
record: quello di un portafoglio ordini<br />
di 275 velivoli del valore stimato<br />
in 6,2 m<strong>il</strong>iardi di dollari, pari a quasi<br />
4 anni di produzione, che rappresenta<br />
<strong>il</strong> 68 per cento dell’intero portafoglio<br />
ordini per aerei regionali tra i 50<br />
e i 90 posti e conferma <strong>il</strong> ritorno d’interesse<br />
per la tecnologia turboelica.<br />
«Questo record di vendite ad anno<br />
non ancora concluso sottolinea ancora<br />
una volta l’idoneità del nostro prodotto<br />
a soddisfare le esigenze del trasporto<br />
regionale, in continua crescita<br />
in tutto <strong>il</strong> mondo–ha affermato Bagnato–.<br />
In termini di economia, ecologia,<br />
prestazioni e comfort, gli aerei ATR, e<br />
in particolare quelli della nuova serie<br />
600, sono diventati <strong>il</strong> nuovo standard<br />
di riferimento in campo mondiale per<br />
le compagnie regionali. Gli ATR permettono<br />
ai nostri clienti di continuare
a produrre profitti, soprattutto grazie ai<br />
loro bassi costi d’esercizio. Siamo lieti<br />
di constatare come la tecnologia turboelica<br />
torni a convincere le compagnie<br />
e come gli sv<strong>il</strong>uppi dei nostri prodotti<br />
siano apprezzati sia dalle aerolinee<br />
che dai passeggeri».<br />
L’amministratore delegato di ATR ha<br />
anche affermato che «<strong>il</strong> 2011 conferma<br />
<strong>il</strong> crescente interesse delle società<br />
di leasing per i nostri velivoli. Queste,<br />
infatti, rappresentano quasi un quarto<br />
degli ordini di quest’ anno. Gli ATR,<br />
che rappresentano un investimento finanziario<br />
per questi investitori, offrono<br />
vantaggi competitivi in termini di redditività<br />
dell’investimento e godono di<br />
un elevato valore residuo, fattori determinanti<br />
per tale categoria di clienti. Il<br />
valore di un velivolo sul mercato secondario<br />
è direttamente correlato alla<br />
sua diffusione geografica e al numero<br />
di aviolinee che lo ut<strong>il</strong>izzano. Peraltro,<br />
l’organizzazione ATR è <strong>il</strong> frutto di 30<br />
anni di esperienza e di sv<strong>il</strong>uppo di<br />
competenze molto varie come la commercializzazione<br />
su base mondiale, <strong>il</strong><br />
finanziamento alle vendite, <strong>il</strong> supporto<br />
tecnico postvendita, la vendita di ricambi<br />
e servizi tecnici, la formazione<br />
di p<strong>il</strong>oti e meccanici. Una collaudata<br />
organizzazione permette ad ATR di assistere<br />
170 operatori in 90 paesi, 24<br />
ore su 24, 7 giorni su 7».<br />
Diverse le operazioni recenti, a<br />
partire dall’accordo con la Uni Air,<br />
sussidiaria della Eva Air, con base a<br />
Taiwan, per l’acquisto di 10 ATR 72-<br />
600, le cui consegne cominceranno<br />
alla fine del prossimo anno. La compagnia<br />
equadoregna Tame ha ottenuto<br />
la consegna del primo ATR 42-500<br />
sulla base di un accordo dell’importo<br />
di 54 m<strong>il</strong>ioni di dollari, avente ad oggetto<br />
questo ed altri due velivoli. La<br />
<strong>il</strong> primo prototipo,<br />
l’ATR 42, fece <strong>il</strong> volo<br />
inaugurale <strong>il</strong> 16 agosto<br />
1984 e <strong>il</strong> primo<br />
volo commerciale nel<br />
dicembre 1985; da<br />
allora <strong>il</strong> costruttore<br />
europeo di aerei regionali<br />
turboelica ha<br />
venduto oltre 1.200<br />
aerei, che<br />
sono usati da 175<br />
operatori di 94 paesi<br />
ed hanno accumulato<br />
oltre 21 m<strong>il</strong>ioni<br />
di ore di volo<br />
specchio<br />
economico<br />
55<br />
<strong>il</strong> record di vendite registrato, ad anno non ancora concluso, dal<br />
costruttore europeo di aerei turboelica sottolinea ancora una volta<br />
l’idoneità del prodotto ATR a soddisfare le esigenze del trasporto<br />
regionale, in continua crescita in tutto <strong>il</strong> mondo<br />
Tame sarà in grado di collegare aree<br />
nel territorio ancora prive di hub.<br />
«Siamo oggi gli unici–ha sottolineato<br />
F<strong>il</strong>ippo Bagnato–a proporre al<br />
mercato velivoli di tale capacità».<br />
Altre operazioni di r<strong>il</strong>ievo sono<br />
condotte in Bras<strong>il</strong>e. L’ATR 72-600 è<br />
<strong>il</strong> primo aereo regionale ad essere<br />
consegnato ad un cliente sudamericano,<br />
la compagnia aerea Azul, che<br />
l’ha ricevuto a Tolosa. L’accordo ha<br />
dimensioni maggiori, in quanto ha<br />
per oggetto 30 velivoli ATR 72-<br />
600s, con l’opzione di 10 ulteriori<br />
mezzi. Con la consegna del primo,<br />
Azul diviene uno dei primi operatori<br />
di nuova generazione a servirsi<br />
degli aeroplani ATR, coprendo già<br />
Un aereo ATR 72-600. sopra, la nuova cabina «Armonia»<br />
alcune città con 8 ATR 72.<br />
Un’altra compagnia bras<strong>il</strong>iana, la<br />
Trip Linhas Aéreas, ha acquistato 18<br />
nuovi ATR 72-600, includendo l’opzione<br />
per 22 mezzi ulteriori e l’entrata<br />
in servizio del primo di essi nel<br />
prossimo ottobre. In questo modo la<br />
Trip ha superato, con 51 velivoli ATR,<br />
la statunitense American Eagle che<br />
con 39 mezzi è stato <strong>il</strong> maggior ut<strong>il</strong>izzatore<br />
ATR nel mondo. Ad oggi operano<br />
in Bras<strong>il</strong>e 50 aeroplani ATR, in<br />
breve tempo destinati ad aumentare.<br />
Per Bagnato, oltre a provare le nuove<br />
cabine «Armonia», i bras<strong>il</strong>iani possono<br />
usufruire dei migliori prezzi che la<br />
maggior competitività data dal Paese<br />
consente di proporre. ■<br />
L’ATR 72-600 è<br />
<strong>il</strong> primo aereo<br />
regionale consegnato<br />
a un cliente sudamericano,<br />
la compagnia<br />
aerea bras<strong>il</strong>iana<br />
Azul che diviene così<br />
uno dei primi operatori<br />
di nuova generazione<br />
a servirsi dei<br />
velivoli ATR. Altro primato<br />
in Bras<strong>il</strong>e è della<br />
Trip, oggi maggior<br />
operatore ATR nel<br />
mondo con 51 mezzi
56 specchio<br />
economico<br />
aziende e persone aziende e persone aziende e pe<br />
Maria Luisa Mignemi<br />
è <strong>il</strong> nuovo direttore dei servizi<br />
professionali della<br />
SAS Italia, con oltre<br />
11m<strong>il</strong>a dipendenti e un<br />
fatturato globale di 2,43<br />
m<strong>il</strong>iardi di dollari. Il 23<br />
per cento dei ricavi annuali<br />
della società vengono<br />
reinvestiti in Ricerca e Sv<strong>il</strong>uppo.<br />
Armando Mantovani<br />
è stato nominato responsab<strong>il</strong>e<br />
della nuova direzione<br />
vendite della Adp Byte,<br />
emersa nel 2010 a seguito<br />
dell’acquisizione di Byte<br />
da parte dell’Adp. Ha un<br />
fatturato di 90 m<strong>il</strong>ioni di<br />
euro e un team di 950<br />
dipendenti per più di 1.100 clienti.<br />
La Intesi Group SpA,<br />
azienda italiana operante<br />
nel settore della informazione<br />
e comunicazione<br />
tecnologica con specializzazione<br />
in prodotti e servizi<br />
di firma digitale, ha<br />
annunciato la nomina di<br />
Giuseppe Damiano come<br />
direttore tecnico nel settore Prodotti.<br />
L’Anbi, che rappresenta<br />
e tutela gli interessi dei<br />
Consorzi di bonifica, di<br />
irrigazione e di miglioramento<br />
fondiario, ha confermato<br />
la presidenza di<br />
Massimo Gargano e<br />
nominato vicepresidenti<br />
Donato Di Stefano,<br />
Giovanni Tamburrini e Dante Dentesano.<br />
Giuseppe Serrecchia<br />
è <strong>il</strong> nuovo direttore<br />
dell’IT per la Condé Nast<br />
Italia, proprietà di Condé<br />
Nast International, che<br />
opera nel settore dei prodotti<br />
editoriali con 12<br />
periodici cartacei e 5 siti<br />
che, insieme, raggiungono<br />
ogni mese 6 m<strong>il</strong>ioni di utenti.<br />
La Finmeccanica ha attribuito la responsab<strong>il</strong>ità<br />
dell’Unità Affari Legali e Societari<br />
al consigliere Orlando, che opererà a<br />
fianco del direttore generale Alessandro<br />
Pansa, sostituendo Mauro Gigante che ha<br />
a sua volta assunto l’incarico di segretario<br />
generale della controllata Ansaldo Sts.<br />
Luisa Begnozzi è <strong>il</strong><br />
nuovo presidente della<br />
Associazione Italiana di<br />
Fisica Medica, prima<br />
donna al vertice di questo<br />
organismo scientifico e<br />
professionale. La sua<br />
nomina è avvenuta nel<br />
corso del VII Congresso<br />
Nazionale AIFM.<br />
L’Anie, federazione<br />
nazionale delle imprese<br />
elettrotecniche ed elettroniche,<br />
nomina Claudio<br />
Andrea Gemme presidente.<br />
Con 1.200 aziende<br />
associate, l’Anie rappresenta<br />
circa 380.000 addetti<br />
per un fatturato aggregato<br />
di 56 m<strong>il</strong>iardi di euro.<br />
La Mylan, azienda statunitense<br />
attiva nella produzione<br />
e commercializzazione<br />
di farmaci equivalenti,<br />
che oggi rappresenta<br />
<strong>il</strong> terzo maggior produttore<br />
mondiale, distribuendo<br />
in oltre 150 Paesi, nomina<br />
Enrico Baroncia amministratore<br />
delegato della f<strong>il</strong>iale italiana.<br />
Antonio Pasca, presidente<br />
della Tecnocasa<br />
Franchising, con oltre<br />
3.500 agenzie aff<strong>il</strong>iate, è<br />
stato insignito del titolo di<br />
Cavaliere dell’Ordine al<br />
merito della Repubblica<br />
Italiana, fortemente per lui<br />
voluto dal presidente<br />
nazionale della Anama/Confesercenti.<br />
La ACI Worldwide,<br />
azienda internazionale che<br />
offre soluzioni software di<br />
gestione dei pagamenti, ha<br />
annunciato l’ingresso di<br />
Davide Tincani nel ruolo<br />
di direttore esecutivo. La<br />
società gestisce i pagamenti<br />
elettronici di oltre<br />
800 istituzioni a livello mondiale.<br />
Il Gruppo Vita, che ha acquisito una<br />
partecipazione di maggioranza della<br />
Sisifo Italia, ha aggiunto alla carica dell’amministratore<br />
delegato Giuseppe<br />
Lanzi la responsab<strong>il</strong>ità della sostenib<strong>il</strong>ità<br />
del Gruppo, e ha nominato presidente<br />
della Sisifo Italia Walter Ganapini.<br />
Il commissariamento<br />
della città di Parma compie<br />
<strong>il</strong> suo primo atto formale<br />
con l’arrivo di Anna<br />
Maria Cancellieri nel<br />
ruolo di commissario prefettizio,<br />
che guiderà <strong>il</strong><br />
Comune parmigiano per<br />
tre mesi, estinguendo tutti<br />
gli incarichi politici collegati al Consiglio.<br />
La D-Link, operante<br />
nella progettazione, sv<strong>il</strong>uppo<br />
e produzione di soluzioni<br />
di rete elettronica digitale<br />
e di prodotti per la trasmissione<br />
di voce e dati,<br />
nomina <strong>il</strong> nuovo responsab<strong>il</strong>e<br />
per l’Ingh<strong>il</strong>terra e<br />
l’Italia Stefano Nordio,<br />
già vicepresidente della D-Link.<br />
Andrea Parisi (nella<br />
foto) e Michele Ungaro<br />
sono i nuovi vicedirettori<br />
generali di Aon, gruppo<br />
italiano che fornisce alle<br />
Pmi, ai grandi gruppi<br />
industriali e finanziari e<br />
agli enti pubblici soluzioni<br />
su misura per una adeguata<br />
gestione dei rischi.<br />
Stefan Sommer è <strong>il</strong><br />
nuovo presidente del consiglio<br />
di gestione del gruppo<br />
ZF, operante nella produzione<br />
di trasmissioni di<br />
telai e componentistica per<br />
l’industria automob<strong>il</strong>istica<br />
con circa 119 società di<br />
produzione in 26 Paesi ed<br />
un organico di circa 70 m<strong>il</strong>a dipendenti.<br />
Remo J. Ruffini è <strong>il</strong><br />
nuovo presidente e amministratore<br />
delegato del<br />
gruppo di abbigliamento<br />
Moncler, che a giugno ha<br />
rimandato lo sbarco in<br />
Borsa a una fase successiva,<br />
ma ha siglato un accordo<br />
con Eurazeo, che ha<br />
acquistato <strong>il</strong> 45 per cento della società.<br />
Stefano Pasotto è stato nominato<br />
responsab<strong>il</strong>e amministrativo della<br />
Re/Max Italia, f<strong>il</strong>iale italiana della rete<br />
di franchising immob<strong>il</strong>iare internazionale<br />
con 7 m<strong>il</strong>a agenzie aff<strong>il</strong>iate e quasi<br />
100m<strong>il</strong>a consulenti immob<strong>il</strong>iari in 85<br />
Paesi nel mondo.<br />
aziende e persone aziende e persone aziende e pe
58 specchio<br />
economico<br />
Telespazio, mezzo<br />
secolo di storia<br />
tra la terra e <strong>il</strong> cielo<br />
Per <strong>il</strong> 50enario della fondazione la<br />
Telespazio ha organizzato lo scorso<br />
ottobre nel Museo dell’Ara Pacis di<br />
Roma la mostra «50 Anni di Storia<br />
Spaziale», costituita da immagini<br />
d’epoca, installazioni e un documentario.<br />
Fondata <strong>il</strong> 18 ottobre 1961, l’anno<br />
successivo l’azienda pose, nella<br />
Piana del Fucino in Abruzzo, le fondamenta<br />
del centro spaziale che sarebbe<br />
diventato <strong>il</strong> più grande al<br />
mondo. Gli ingegneri guidati da Piero<br />
Fanti intuirono le possib<strong>il</strong>ità offerte<br />
dalle moderne comunicazioni grazie<br />
ai satelliti; l’evoluzione delle telecomunicazioni<br />
dagli anni 60 ad oggi<br />
ha avuto grandi conseguenze sulla<br />
vita di m<strong>il</strong>ioni di persone. La televisione<br />
via satellite in mondovisione<br />
ha avvicinato i continenti consentendo<br />
la visione di avvenimenti sportivi<br />
come le Olimpiadi del ‘68, i Mondiali<br />
di Calcio del ‘70 , lo sbarco sulla<br />
Luna del 20 luglio 1969. Il pallone<br />
usato dalla FIFA per i mondiali messicani<br />
del ‘70 fu chiamato Telstar dal<br />
nome del satellite lanciato nel 1962,<br />
che consentì le prime trasmissioni te-<br />
Cremonini apre<br />
a Testaccio<br />
la steakhouse n. 29<br />
Sv<strong>il</strong>uppata dal Gruppo Cremonini<br />
a partire dal 2001 con l’offerta di carni<br />
alla griglia in un ambiente informale,<br />
con servizio al tavolo per un<br />
ampio pubblico e con una particolare<br />
attenzione alle famiglie, la catena dei<br />
ristoranti steakhouse a marchio<br />
Roadhouse Gr<strong>il</strong>l si è arricchita del<br />
29esimo locale, inaugurato a<br />
Roma nella zona di Testaccio, di<br />
fronte all’ex Mattatoio. Ubicato<br />
in Via Galvani 71, nell’area del<br />
centro commerciale adiacente al<br />
nuovo Mercato comunale, in<br />
una zona sottoposta dal Comune<br />
di Roma ad un’intensa opera<br />
di riqualificazione che prevede<br />
anche l’apertura di un museo,<br />
dell’area archeologica, di una<br />
residenza per studenti e di un<br />
ampio parcheggio, <strong>il</strong> nuovo ristorante<br />
si estende su una superficie<br />
di 570 metri quadrati,<br />
ha 160 posti a sedere, è dotato di<br />
un ampio parcheggio. È aperto<br />
La foto dello sbarco sulla Luna<br />
lefoniche e tv tra Europa e Stati Uniti.<br />
Tutto raccontato all’Ara Pacis in 5<br />
sezioni rappresentative ognuna contenente<br />
un decennio di storia spaziale:<br />
da un lato le tappe della crescita<br />
di Telespazio e dell’industria spaziale<br />
italiana, dall’altro, la storia della<br />
conquista dello spazio, <strong>il</strong> primo volo<br />
di Yurj Gagarin, lo sbarco sulla Luna,<br />
la Stazione spaziale internazionale,<br />
le nuove costellazioni satellitari CO-<br />
SMO-SkyMed e Gal<strong>il</strong>eo, la futura<br />
conquista di Marte. Una sezione è<br />
stata dedicata all’osservazione della<br />
Terra. Ognuna delle immagini presentate<br />
introduce un tema di interesse<br />
ambientale che, grazie alla tecnologia<br />
spaziale, è possib<strong>il</strong>e studiare<br />
realizzando le previsioni compiute<br />
nel 1945 dallo scienziato e scrittore di<br />
fantascienza Arthur C. Clarke.<br />
7 giorni su 7, dalle 12 alle 14,30 e dalle<br />
19 alle 23,30. Il menù prevede un<br />
vasto assortimento di piatti unici a<br />
base di carne alla griglia accompagnati<br />
da un’ampia scelta di contorni<br />
e da una ricca varietà di dessert. Il<br />
prezzo medio è di circa 19 euro. I 30<br />
dipendenti del locale di Roma somministreranno<br />
circa 120 m<strong>il</strong>a pasti all’anno,<br />
con un fatturato medio di 2,3<br />
m<strong>il</strong>ioni di euro. Per accelerare le<br />
nuove aperture Cremonini ha creato<br />
la società Roadhouse Gr<strong>il</strong>l Roma,<br />
partecipata per <strong>il</strong> 55 per cento da<br />
Roadhouse Gr<strong>il</strong>l Italia e per <strong>il</strong> restante<br />
45 dal Gruppo Luciani. (Elis. Man.)<br />
La steakhouse Cremonini presente<br />
nel quartiere di Testaccio a Roma<br />
RetRospecchio<br />
L’Interactive Key<br />
Award al sito del<br />
Premio Terna Arte<br />
Il sito del «Premio Terna per l’arte<br />
contemporanea» - www.premiaterna.com<br />
- ha vinto l’Interactive Key<br />
Award 2011, premio nazionale dedicato<br />
al web e alla comunicazione online<br />
e interattiva. Il sito si è distinto<br />
per la creatività e per l’innovazione<br />
tecnologica aggiudicandosi <strong>il</strong> primo<br />
premio per la categoria Media &<br />
Educational, Pubblica Amministrazione<br />
e Settore sociale. Realizzato<br />
dalla Xister, agenzia di comunicazione<br />
specializzata in emerging media e<br />
behavioural marketing, <strong>il</strong> sito è <strong>il</strong> canale<br />
priv<strong>il</strong>egiato per la comunicazione<br />
con artisti e con pubblico, ed è ricco<br />
di informazioni. Con <strong>il</strong> PtMag, notiziario<br />
online che fornisce in tempo<br />
reale le notizie più importanti, la comunità<br />
artistica è costantemente aggiornata<br />
su tutto quello che accade<br />
nel mondo dell’arte: dalle inaugurazioni<br />
agli opening, dalle iniziative<br />
dei musei della rete Amaci alle interviste<br />
con i big del settore, fino ai prof<strong>il</strong>i<br />
degli oltre 9 m<strong>il</strong>a artisti che hanno<br />
partecipato al Premio Terna dall’anno<br />
2008 ad oggi.<br />
SELEX SI e Boeing<br />
insieme per gestire<br />
<strong>il</strong> traffico aereo<br />
La Boeing e la SELEX Sistemi Integrati<br />
collaboreranno per rendere<br />
compatib<strong>il</strong>i i sistemi di gestione del<br />
traffico aereo presenti nel mondo.<br />
Man mano che grazie alle nuove tecnologie<br />
tali sistemi miglioreranno<br />
nella gestione sia della traiettoria<br />
nelle quattro dimensioni, sia delle<br />
informazioni e nella navigazione, si<br />
dovranno stab<strong>il</strong>ire standard comuni<br />
per armonizzarli e assicurare che<br />
l’aereo possa volare in tutto <strong>il</strong> mondo<br />
senza alcuna discontinuità operativa.<br />
«Progettare e sv<strong>il</strong>uppare un sistema<br />
integrato di gestione del traffico aereo<br />
valido per gli Stati Uniti e l’Europa<br />
è un’opera complessa che può essere<br />
gestita solo con le migliori capacità<br />
presenti nel campo dei sistemi<br />
integrati e dell’aviazione», spiega<br />
Luca Izzotti, vicedirettore della Pianificazione<br />
strategica e di prodotto<br />
della SELEX Sistemi Integrati, società<br />
che ha solida esperienza nelle attività<br />
di ricerca e sv<strong>il</strong>uppo nel settore.
60 specchio<br />
economico<br />
E.ON: parco eolico<br />
da 13 turbine per<br />
20 m<strong>il</strong>a famiglie<br />
Composto da 13 turbine e con una<br />
capacità installata pari a 26 megawatt,<br />
<strong>il</strong> parco eolico onshore inaugurato<br />
a Côtes-d’Armor è <strong>il</strong> più grande<br />
impianto installato dal Gruppo<br />
E.ON in Bretagna. Con esso <strong>il</strong> Gruppo<br />
ha portato la<br />
propria capacità<br />
da fonti rinnovab<strong>il</strong>i<br />
in<br />
Francia a 83,5<br />
megawatt. La<br />
sua produzione<br />
di energia elettrica<br />
è sufficiente<br />
a soddisfare<br />
<strong>il</strong> fabbisogno di<br />
20 m<strong>il</strong>a famiglie.Completato<br />
in 13 mesi <strong>il</strong><br />
progetto, per <strong>il</strong><br />
quale E.ON ha<br />
investito circa<br />
42 m<strong>il</strong>ioni di<br />
euro, fa parte di<br />
una serie di iniziative<br />
avviate<br />
dal Gruppo nei<br />
Via libera alla<br />
class action contro<br />
Intesa Sanpaolo<br />
Via libera alla class action: la Corte<br />
d’appello di Torino ha dichiarato<br />
ammissib<strong>il</strong>e l’azione collettiva risarcitoria<br />
presentata da Altroconsumo<br />
contro Intesa Sanpaolo per le commissioni<br />
di scoperto di conto applicate,<br />
dopo <strong>il</strong> 15 agosto 2009, ai<br />
correntisti in rosso; spese che<br />
Altroconsumo ritiene <strong>il</strong>legittime<br />
e quindi da restituire. «È un risultato<br />
senza precedenti per i<br />
correntisti bancari coinvolti e<br />
per i consumatori più in generale,<br />
in un momento di grave sofferenza<br />
finanziaria del Paese e<br />
dell’intera area dell’euro, e di<br />
discussione sulla credib<strong>il</strong>ità del<br />
settore bancario–ha dichiarato<br />
Paolo Martinello, presidente di<br />
Altroconsumo–. La trasparenza<br />
e <strong>il</strong> rispetto delle regole sono criteri<br />
da applicare irrinunciab<strong>il</strong>mente<br />
alla propria clientela e<br />
utenza. In mancanza, i diritti dei<br />
correntisti devono poter essere<br />
tutelati attraverso <strong>il</strong> nuovo stru-<br />
L’impianto E.ON in Bretagna<br />
comparti eolico, delle biomasse e<br />
idroelettrico. Entro <strong>il</strong> 2015 E.ON<br />
Francia ha intenzione di passare da<br />
un sistema produttivo basato quasi<br />
esclusivamente su centrali a carbone<br />
a fonti più efficienti come gas, energie<br />
rinnovab<strong>il</strong>i e biomasse. Il terminal<br />
di rigassificazione di Rotterdam<br />
«Gate» fornirà a E.ON Ruhrgas circa<br />
3 m<strong>il</strong>iardi di metri cubi annui di gas,<br />
pari al 25 per cento della capacità<br />
dell’impianto. Tale volume soddisferà<br />
i consumi annui di un m<strong>il</strong>ione e<br />
mezzo di famiglie. E.ON Ruhrgas<br />
detiene inoltre<br />
una quota del 5<br />
per cento nella<br />
società che gestisce<br />
<strong>il</strong> terminale.<br />
Il rigassificatore<br />
ha una<br />
capacità annua<br />
c o m p l e s s i v a<br />
pari a 12 m<strong>il</strong>iardi<br />
di metri<br />
cubi di gas naturale,<br />
un volume<br />
superiore a<br />
quello di 130<br />
grandi navi gasiere<br />
in grado<br />
di attraccare in<br />
un anno per<br />
rifornire di gas<br />
l’Europa nordoccidentale.<br />
mento della class action, che per la<br />
prima volta in Italia viene ammesso<br />
nei confronti di un importante istituto<br />
bancario, per una vicenda che<br />
coinvolge migliaia di consumatori»,<br />
ha concluso Martinello. Su ricorso di<br />
Altroconsumo, assistito dalla Studio<br />
Bin di Torino, la Corte d’appello di<br />
Torino ha ritenuto che l’associazione<br />
rappresenti adeguatamente gli interessi<br />
dei correntisti e che la class action<br />
non possa essere bloccata sul nascere,<br />
come richiesto da Intesa Sanpaolo.<br />
Altroconsumo ha ottenuto co-<br />
M<strong>il</strong>ano. Ca’ de Sass, sede di Banca Intesa Sanpaolo<br />
RetRospecchio<br />
Eni: nasce <strong>il</strong> Green<br />
Data Center, unico,<br />
affidab<strong>il</strong>e, sicuro<br />
L’Eni ha inaugurato a Ferrera Erbognone<br />
vicino Pavia, nei pressi della<br />
centrale elettrica Enipower, <strong>il</strong> cantiere<br />
che porterà alla realizzazione<br />
del nuovo Green Data Center progettato<br />
per ospitare i sistemi informatici<br />
centrali di elaborazione del<br />
Gruppo attualmente dislocati in vari<br />
siti in Italia; sarà unico nel Paese per<br />
tipologia e dimensione, sarà destinato<br />
sia all’informatica gestionale sia<br />
all’elaborazione di simulazione sismica,<br />
e avrà le più innovative infrastrutture<br />
improntate al risparmio<br />
energetico consentendo di ridurre<br />
notevolmente i costi operativi. Il<br />
nuovo centro, che sarà completato<br />
entro <strong>il</strong> 2012, sarà caratterizzato da<br />
altissima affidab<strong>il</strong>ità, innovazione e<br />
sostenib<strong>il</strong>ità. La scelta di Ferrera Erbognone<br />
è stata determinata dalla<br />
prossimità della centrale di Enipower,<br />
grazie alla quale la potenza<br />
richiesta è già disponib<strong>il</strong>e e la produzione<br />
di energia avviene mediante<br />
turbogas a metano, la più pulita tra<br />
le fonti foss<strong>il</strong>i di energia elettrica.<br />
sì <strong>il</strong> via libera per la prima delle tre<br />
class action in corso per ristab<strong>il</strong>ire i<br />
diritti negati ai consumatori. Si attende<br />
ancora l’esito per le altre due richieste<br />
d’azione collettiva: quella<br />
sull’ipotesi di cartello nelle tariffe dei<br />
traghetti in viaggio per la Sardegna e<br />
quella sull’interruzione di servizio<br />
pubblico da parte della RAI nei confronti<br />
dei telespettatori paganti <strong>il</strong> canone<br />
di abbonamento. Ora la parola<br />
torna al Tribunale di Torino che dovrà<br />
decidere i tempi e le modalità per<br />
pubblicizzare l’azione e per attuare<br />
la raccolta delle adesioni. Nel<br />
frattempo, possono comp<strong>il</strong>are<br />
<strong>il</strong> documento di pre-adesione<br />
alla class action sul sito<br />
www.altroconsumo.it tutti i<br />
consumatori interessati, titolari<br />
di un conto corrente privo<br />
di fido presso la Banca Intesa<br />
Sanpaolo, i quali passando<br />
«in rosso» abbiano subito<br />
l’applicazione di voci di spesa,<br />
come la «Commissione per<br />
scoperto di conto» dopo <strong>il</strong> 15<br />
agosto del 2009. Aumentano<br />
nel frattempo le richieste alla<br />
stessa banca di rimborso degli<br />
interessi sugli interessi da essa<br />
indebitamente sottratti ai<br />
conti correnti e configuranti<br />
anatocismo. (Elis. Man.)
RetRospecchio<br />
SELEX Elsag: tutte<br />
le novità presentate<br />
alla fiera delle Poste<br />
La SELEX Elsag, società della Finmeccanica,<br />
ha presentato alla Post-<br />
Expo dedicata al settore postale e dei<br />
corrieri e svoltasi a fine settembre a<br />
Stoccarda un’ampia offerta di sistemi<br />
e applicazioni software dedicati all’automazione<br />
postale, tra cui smistatrici<br />
cross-belt multisize vertical e<br />
multi parcel handling, soluzioni innovative<br />
per operatori postali, corrieri<br />
e per la logistica, nonché un sistema<br />
di comunicazioni ibrido progettato<br />
per organizzazioni postali,<br />
agenzie di servizi e fornitori di servizi<br />
stampa in tutti i settori legati alla<br />
produzione ed elaborazione di posta<br />
ibrida e alla gestione delle comunicazioni.<br />
In uno spazio riservato alla sicurezza<br />
fisica e cibernetica sono stati<br />
presentati un video relativo al sistema<br />
di sorveglianza integrata S3I e<br />
una demo interattiva che mostra la<br />
piattaforma SELEX Elsag per la Cyber<br />
Security in azione per prevenire<br />
<strong>il</strong> rischio di un attentato terroristico<br />
Presentato a Roma<br />
<strong>il</strong> Calendario della<br />
Marina M<strong>il</strong>itare<br />
Presentato lo scorso mese nella biblioteca<br />
storica di Palazzo Marina a<br />
Roma alla presenza del Capo di Stato<br />
Maggiore della Marina Ammiraglio<br />
di Squadra Bruno Branciforte, <strong>il</strong><br />
calendario istituzionale 2012 della<br />
Marina M<strong>il</strong>itare è in vendita al pubblico,<br />
in tutto <strong>il</strong> territorio nazionale,<br />
dall’inizio di novembre insieme<br />
al quotidiano La Stampa e<br />
sul sito internet www.marinam<strong>il</strong>itarestore.it.<br />
Valido strumento<br />
di comunicazione per<br />
far conoscere la realtà odierna<br />
della Marina al grande pubblico,<br />
<strong>il</strong> calendario istituzionale<br />
vuole essere innanzitutto una<br />
vetrina delle innovazioni del<br />
settore. Formato da 12 tavole<br />
di grande impatto visivo, testimonia<br />
l’impegno della Marina<br />
nel mantenersi sempre al<br />
passo con i tempi e la sua capacità<br />
di assolvere i compiti<br />
istituzionali e le missioni in-<br />
ternazionali di pace e di soccorso<br />
alle popolazioni civ<strong>il</strong>i,<br />
evidenziando in particolare<br />
durante un evento. Inoltre nel corso<br />
della manifestazione la SELEX Elsag<br />
hs presentato un’analisi sul futuro<br />
delle Poste di fronte all’avvento delle<br />
nuove tecnologie; ha svolto un primo<br />
intervento diretto ad analizzare le sinergie<br />
possib<strong>il</strong>i tra operatori postali<br />
e tecnologie innovative e un secondo<br />
intervento sugli aspetti della sostenib<strong>il</strong>ità,<br />
dell’efficienza e della competitività.<br />
Da oltre trent’anni nell’ambito<br />
dell’automazione postale, la SELEX<br />
Elsag è oggi <strong>il</strong> fornitore di riferimento<br />
di Poste Italiane e uno dei maggiori<br />
operatori a livello mondiale. L’azienda<br />
offre un’ampia gamma di soluzioni<br />
e sistemi per coprire tutte le<br />
esigenze di automazione di un impianto<br />
di smistamento postale, fino<br />
Lo stand della SELEX Elsag al Post-Expo<br />
quella umanitaria ad Haiti in seguito<br />
al sisma del gennaio 2010. Le Scuole<br />
di strada di NPH, organizzazione<br />
umanitaria da 23 anni presente sull’isola<br />
e rappresentata in Italia dalla<br />
Fondazione Francesca Rava, assicurano<br />
ogni giorno a più di 7 m<strong>il</strong>a bambini<br />
nei quartieri più degradati di<br />
Port au Prince e nelle province più<br />
povere, acqua, cibo, vaccinazioni e<br />
cure mediche, che consentono loro di<br />
sopravvivere e di trascorrere la giornata<br />
in un luogo sicuro, con l’istruzione<br />
e la possib<strong>il</strong>ità di costruirsi un<br />
futuro lontano dalla strada. Presenti<br />
alla presentazione del calendario<br />
L’Ammiraglio di Squadra Bruno Branciforte,<br />
Capo di Stato Maggiore della Marina<br />
specchio<br />
economico<br />
61<br />
ad arrivare alla fornitura di sistemi<br />
«chiavi in mano» e ai servizi di manutenzione<br />
e di assistenza post-vendita.<br />
Recentemente l’azienda è stata<br />
protagonista di due notevoli successi:<br />
ha ottenuto infatti l’incarico di<br />
realizzare sia <strong>il</strong> nuovo centro di smistamento<br />
postale automatizzato per<br />
la città di Rostov sul Don, nella Federazione<br />
Russa, sia <strong>il</strong> sistema di smistamento<br />
pacchi della DHL di Carpiano,<br />
nei pressi di M<strong>il</strong>ano, <strong>il</strong> maggiore<br />
hub logistico italiano e tra i<br />
maggiori in Europa. Nata <strong>il</strong> primo<br />
giugno 2011 dall’unione delle attività<br />
della SELEX Communications e<br />
della ELSAG Datamat, la nuova società<br />
è ai primi posti nella progettazione<br />
e nello sv<strong>il</strong>uppo di sistemi, soluzioni<br />
e servizi hi-tech<br />
per i settori informatico,<br />
delle comunicazioni, sicurezza,telecomunicazioni<br />
per la difesa e professionali,<br />
automazione,<br />
logistica e mob<strong>il</strong>ità, avionica.<br />
Ha uffici e stab<strong>il</strong>imenti<br />
in Italia, Gran Bretagna,<br />
Stati Uniti, Germania,<br />
Turchia, Russia e<br />
Romania e impiega circa<br />
7.400 addetti in tutto <strong>il</strong><br />
mondo.<br />
istituzionale <strong>il</strong> presidente e <strong>il</strong> testimonial<br />
della Fondazione rispettivamente<br />
Mariavittoria Rava e Andrea<br />
Pellizzari. A quasi due anni dall’operazione<br />
umanitaria della portaerei<br />
Cavour ad Haiti, la Marina M<strong>il</strong>itare<br />
Italiana continua ad essere solidale<br />
con la popolazione haitiana attraverso<br />
un progetto di solidarietà realizzato<br />
con la ditta PLG concessionaria<br />
dei marchi della Forza Armata, che<br />
destinerà gli ut<strong>il</strong>i della vendita del<br />
calendario al programma f<strong>il</strong>antropico.<br />
Alla presenza del contrammiraglio<br />
Roberto Camerini lo scorso mese<br />
è stato presentato anche, nel Circolo<br />
della Marina M<strong>il</strong>itare di Roma, <strong>il</strong> libro<br />
di Sergio Valzania «U-Boot. Storie<br />
di uomini e di sommergib<strong>il</strong>i nella<br />
seconda guerra mondiale». È <strong>il</strong> racconto<br />
della costruzione e dell’impiego<br />
da parte della Germania, durante<br />
la seconda guerra mondiale, di oltre<br />
1.100 sommergib<strong>il</strong>i, più di 750 dei<br />
quali affondati dagli alleati. Si calcola<br />
che dei circa 50 m<strong>il</strong>a uomini imbarcati<br />
sugli U-boot solo 6 m<strong>il</strong>a siano sopravvissuti<br />
alla guerra. Valzania racconta<br />
la tragica sconfitta della marina<br />
tedesca nella celebre battaglia dell’Atlantico,<br />
una lotta che durò quasi 5<br />
anni, e ricostruisce gli aspetti m<strong>il</strong>itari,<br />
le caratteristiche tecniche e le terrib<strong>il</strong>i<br />
condizioni in cui vissero migliaia<br />
di giovanissimi tedeschi all’interno<br />
dei sommergib<strong>il</strong>i. (Elis. Man.)
62<br />
specchio<br />
economico<br />
26 sottostazioni<br />
elettriche dell’Imesa<br />
in Indonesia<br />
Società del Gruppo Schiavoni operante<br />
nel campo delle costruzioni<br />
elettromeccaniche, l’Imesa ha completato<br />
a Karimun, isola dell’arcipelago<br />
indonesiano, la fornitura di 26<br />
sottostazioni che garantiranno energia<br />
elettrica al nuovo cantiere della<br />
Saipem, destinato alla costruzione di<br />
infrastrutture e condotte di grandi<br />
dimensioni nel settore del petrolio e<br />
del gas. Si tratta di una commessa da<br />
2,2 m<strong>il</strong>ioni di euro che l’Imesa ha acquisito<br />
grazie alla vasta esperienza<br />
nel settore e alla consolidata collaborazione<br />
con la Saipem. «Un progetto<br />
estremamente complesso<br />
viste le dimensioni<br />
del cantiere<br />
che si estende per<br />
ben 920 m<strong>il</strong>a metri<br />
quadrati; per garantire<br />
energia elettrica<br />
a tutta l’area abbiamo<br />
fornito 20 stazioni<br />
fisse e 6 cabine<br />
mob<strong>il</strong>i che consentiranno<br />
la dislocazione<br />
dell’energia nelle<br />
La Reguitti lancia<br />
maniglie antigermi<br />
super-igieniche<br />
Produttrice di maniglie e di accessori,<br />
la Reguitti ha lanciato la prima<br />
gamma di prodotti con protezione<br />
antibatterica battezzata Antigerm,<br />
che, oltre a prevenire e combattere <strong>il</strong><br />
proliferare di batteri, è in grado di<br />
soddisfare i desideri di ogni cliente<br />
unendo st<strong>il</strong>e e igiene in un unico<br />
complemento. Il trattamento usato si<br />
basa sul lento r<strong>il</strong>ascio di ioni di argento<br />
che impediscono lo sv<strong>il</strong>uppo di<br />
virus e batteri. Sicuri per l’uomo, gli<br />
ioni d’argento penetrano attraverso<br />
le pareti dell’organismo microbico<br />
bloccando sia la riproduzione sia la<br />
respirazione della cellula. Considerato<br />
altamente efficace subito dopo<br />
l’applicazione, <strong>il</strong> processo elimina in<br />
pochi minuti oltre 650 specie diverse<br />
di batteri, virus, muffe, alghe e funghi<br />
tra cui anche Legionella, MRSA,<br />
Escherichia Coli e Salmonella, riducendo<br />
di oltre <strong>il</strong> 99 per cento la presenza<br />
di microrganismi dannosi sulla<br />
superficie. Secondo la fabbrica, le<br />
maniglie Antigerm mantengono la<br />
diverse zone del cantiere, secondo le<br />
necessità», spiega Giampiero Schiavoni,<br />
presidente dell’Imesa. Le cabine<br />
mob<strong>il</strong>i costituiscono una caratteristica<br />
dell’Imesa: sono container fac<strong>il</strong>mente<br />
trasportab<strong>il</strong>i che contengono<br />
tutti gli apparati tecnici necessari per<br />
fornire energia elettrica in ogni condizione<br />
rispondendo a specifiche caratteristiche<br />
anche ambientali. Tali<br />
cabine elettriche containerizzate sono<br />
state impiegate con successo in<br />
numerosi progetti tra cui la realizzazione<br />
da parte dell’Impreg<strong>il</strong>o di gallerie<br />
per la rete stradale in Venezuela,<br />
la distribuzione di energia primaria<br />
in Italia e Romania da parte dell’Enel,<br />
la trivellazione dei pozzi petroliferi<br />
in Kazakistan da parte della<br />
Saipem. Nel cantiere di Karimun l’Imesa<br />
è ora impegnata nell’installazione<br />
e connessione delle stazioni<br />
elettriche, che si concluderà entro<br />
La sede dell’Imesa a Jesi<br />
loro azione antibatterica 24 ore al<br />
giorno, 7 giorni su 7, proteggendo dal<br />
contagio e dal diffondersi di infezioni<br />
e malattie. Indicate per i luoghi, pubblici<br />
e privati, nei quali l’igiene è un<br />
requisito fondamentale come as<strong>il</strong>i nido,<br />
scuole, cucine, mense, ospedali,<br />
impianti sportivi e case di cura, l’Antigerm<br />
rende la casa un luogo sano.<br />
La Reguitti fabbrica un’ampia scelta<br />
di maniglie dal design classico o moderno,<br />
e la finitura Antigerm è applicab<strong>il</strong>e<br />
a richiesta a qualsiasi maniglia,<br />
complemento ed accessorio.<br />
Maniglia Reguitti Antigerm<br />
RetRospecchio<br />
Ecolight, aumentano<br />
gli elettrodomestici<br />
usati e recuperati<br />
Consorzio che raccoglie quasi 1.500<br />
aziende operanti nella gestione di rifiuti<br />
elettronici, p<strong>il</strong>e e accumulatori,<br />
l’Ecolight ha presentato <strong>il</strong> primo rapporto<br />
sull’attività. «Al termine di un<br />
2010 che ha visto 4 ch<strong>il</strong>ogrammi di rifiuti<br />
elettronici raccolti in media per<br />
abitante, è necessario insistere sulla<br />
sensib<strong>il</strong>izzazione dei cittadini perché<br />
solo con l’apporto di tutti è possib<strong>il</strong>e<br />
migliorare i risultati», sostiene <strong>il</strong> presidente<br />
Walter Camarda. La raccolta<br />
nell’ultimo anno ha registrato un incremento<br />
di circa <strong>il</strong> 30 per cento rispetto<br />
al 2009; l’Ecolight ha superato<br />
le 23 m<strong>il</strong>a tonnellate, affermandosi<br />
come punto di riferimento per <strong>il</strong> raggruppamento<br />
che comprende piccoli<br />
elettrodomestici, elettronica di consumo,<br />
computer e cellulari. «Non<br />
sempre questi sono considerati rifiuti<br />
speciali che devono seguire un preciso<br />
iter; <strong>il</strong> sistema di consegnare al rivenditore<br />
l’elettrodomestico vecchio<br />
all’acquisto del nuovo è partito a r<strong>il</strong>ento<br />
per la scarsa informazione dei<br />
cittadini», spiega <strong>il</strong> direttore generale<br />
Giancarlo Dezio.<br />
Vimercate: bicicletta<br />
abbinata ai<br />
pannelli fotovoltaici<br />
Progettata e realizzata dalle aziende<br />
del distretto tecnologico di Vimercate,<br />
la bicicletta abbinata a pannelli<br />
fotovoltaici e controlli on-line<br />
rivoluziona <strong>il</strong> trasporto pubblico nella<br />
cittadina. È un sistema di bike sharing<br />
elettrico a pedalata assistita<br />
ideato dall’assessore al Trasporto<br />
Francesco Giordano della Provincia<br />
di Monza e Brianza. I pannelli fotovoltaici<br />
sono installati sulle bici-stazioni<br />
situate presso l’autostazione,<br />
l’ospedale e <strong>il</strong> centro direzionale delle<br />
Torri Bianche, per alimentare le<br />
batterie presenti nelle biciclette. Attraverso<br />
un software in rete, si possono<br />
controllare tutti gli spostamenti<br />
delle biciclette pubbliche e prenotare<br />
on-line <strong>il</strong> mezzo con tessere nominative<br />
r<strong>il</strong>asciate dal Comune. «Il funzionamento<br />
è molto semplice, ben<br />
più complessa è la caratterizzazione<br />
tecnologica», spiega Giacomo Piccini,<br />
direttore generale del distretto. Il<br />
sistema punta a consolidare l’uso<br />
della bici negli spostamenti tra casa e
64 specchio<br />
economico<br />
Turbina Leitwind<br />
dietro la Statua<br />
della Libertà<br />
Azienda del Gruppo altoatesino<br />
Leitner specializzato nel settore eolico<br />
e ai primi posti nel mondo negli<br />
impianti di trasporto a fune, la<br />
Leitwind installerà entro l’anno <strong>il</strong><br />
suo primo impianto «a stelle e strisce»<br />
a sud di Manhattan,<br />
alle spalle della Statua<br />
della Libertà. La turbina<br />
è stata commissionata<br />
dal Comune di Bayonne<br />
nello Stato del New Jersey,<br />
e fa parte di una<br />
commessa dell’importo<br />
di 3 m<strong>il</strong>ioni di dollari;<br />
l’azienda, che nel 2010<br />
ha registrato un fatturato<br />
consolidato di 700 m<strong>il</strong>ioni<br />
di euro, punta quest’anno<br />
ad aumentarlo<br />
del 50 per cento. «Installeremo<br />
un impianto da<br />
un megawatt e mezzo,<br />
Gruppo FS: primo<br />
semestre in attivo,<br />
così pare <strong>il</strong> secondo<br />
I risultati conseguiti nel primo semestre<br />
dell’anno in corso dal Gruppo<br />
Ferrovie dello Stato Italiane hanno<br />
confermato l’andamento positivo registrato<br />
negli ultimi anni ed hanno<br />
rafforzato le previsioni di un incremento<br />
anche alla fine del 2011. La relazione<br />
finanziaria semestrale approvata<br />
recentemente dal Consiglio di<br />
amministrazione registra un margine<br />
lordo operativo di 841 m<strong>il</strong>ioni di euro,<br />
in crescita del 7,7 per cento rispetto<br />
ai 781 m<strong>il</strong>ioni dell’analogo<br />
periodo<br />
del 2010. Tale favorevole<br />
andamento<br />
deriva dall’aumento<br />
dei ricavi operativi<br />
dovuto soprattutto<br />
al segmento viaggiatori<br />
e in particolare<br />
a quello dell’Alta<br />
Velocità, nonché<br />
al comparto delle<br />
merci. Il risultato<br />
netto semestrale è<br />
stato di 90 m<strong>il</strong>ioni di<br />
euro rispetto ai 34<br />
m<strong>il</strong>ioni del 30 giugno<br />
2010. Positivi i<br />
risultati di entrambe<br />
alto circa 120 metri, capace di produrre<br />
annualmente 3,3 gigawatt di<br />
energia elettrica che alimenteranno<br />
l’adiacente depuratore Oak Street<br />
Pumping Station. La municipalità di<br />
Bayonne potrà ottenere un risparmio<br />
energetico annuo di 175 m<strong>il</strong>a dollari<br />
e significativi introiti derivanti dalla<br />
vendita di energia in esubero», ha<br />
spiegato l’amministratore delegato<br />
Anton Seeber. Al primo, seguiranno<br />
altri impianti. L’incarico rientra nelle<br />
iniziative che lo Stato del New Jersey<br />
sta attuando per raggiungere entro <strong>il</strong><br />
New York, la Statua della Libertà<br />
le due maggiori società del Gruppo,<br />
Trenitalia e RFT ossia Rete Ferroviaria<br />
Italiana. Trenitalia, in particolare,<br />
ha registrato risultati in forte crescita<br />
rispetto al primo semestre 2010, ed<br />
ha visto per la prima volta chiudere<br />
la semestrale in attivo, con un ut<strong>il</strong>e<br />
netto ammontante a 32 m<strong>il</strong>ioni di euro<br />
rispetto alla perdita di altrettanti<br />
m<strong>il</strong>ioni registratasi al 30 giugno del<br />
2010. Anche Rete Ferroviaria Italiana<br />
ha contribuito ai positivi risultati del<br />
Gruppo: ha chiuso infatti <strong>il</strong> primo semestre<br />
con un risultato netto di 64<br />
m<strong>il</strong>ioni di euro rispetto ai 43 m<strong>il</strong>ioni<br />
di fine giugno 2010. Dopo <strong>il</strong> successo<br />
delle iniziative promozionali attuate<br />
nel corso dell’estate, intitolate rispettivamente<br />
«Sabato Italiano» e «Cartafreccia<br />
Day», Trenitalia ha messo a<br />
Il treno Frecciarossa di Trenitalia<br />
RetRospecchio<br />
2030 <strong>il</strong> 30 per cento della produzione<br />
da fonti rinnovab<strong>il</strong>i. La Leitwind è<br />
l’unico produttore italiano esistente<br />
di classe megawatt. Negli Usa gli investimenti<br />
nel settore eolico nel 2010<br />
si sono attestati sui 7 m<strong>il</strong>iardi di dollari,<br />
destinati a raddoppiare entro <strong>il</strong><br />
2015. Anche a livello mondiale l’eolico<br />
sta conoscendo progressi impressionanti:<br />
215 i gigawatt già installati,<br />
di cui 18,4 nel primo semestre del<br />
2011, <strong>il</strong> 15 per cento in più rispetto al<br />
primo semestre 2010. Secondo l’Associazione<br />
dell’energia eolica mondiale,<br />
entro l’anno i gigawatt impiantati<br />
saliranno a 43,9. In tutto saranno<br />
240,5, in grado di coprire <strong>il</strong> 3 per cento<br />
della domanda planetaria di energia<br />
elettrica. «La commessa ricevuta<br />
dalla Leitwind avrà un consistente<br />
effetto positivo per l’intero Gruppo<br />
che recentemente negli Stati Uniti,<br />
precisamente nella città di New<br />
York, ha portato a termine i lavori<br />
per la funivia Roosevelt Island<br />
Tramway», aggiunge Anton Seeber.<br />
Grazie anche all’ulteriore espansione<br />
in corso negli Stati Uniti, <strong>il</strong> Gruppo<br />
Leitner prevede di portare <strong>il</strong> fatturato<br />
consolidato 2011 a superare la soglia<br />
degli 800 m<strong>il</strong>ioni di euro. (Elis.<br />
disposizione dei viaggiatori fino al<br />
10 dicembre prossimo altre migliaia<br />
di posti per spostarsi in treno in tutta<br />
Italia con <strong>il</strong> 50 per cento di risparmio.<br />
«Sabato Italiano» permette, in sostanza,<br />
di viaggiare in due persone al<br />
prezzo di una, ossia pagando un solo<br />
biglietto base intero. L’offerta è valida<br />
sia in prima che in seconda classe<br />
su tutti i treni nazionali e sulle tratte<br />
italiane dei convogli internazionali,<br />
fino ad esaurimento dei posti disponib<strong>il</strong>i.<br />
Per i soci del Cartafreccia, invece,<br />
continua <strong>il</strong> «CartaFreccia Day»<br />
che consente ad ogni titolare di acquistare<br />
biglietti a metà prezzo per i<br />
viaggi effettuati <strong>il</strong> sabato, accumulando<br />
nello stesso tempo, punti per<br />
vincere omaggi e premi. Grazie a<br />
«Sabato Italiano» e a «Cartafreccia<br />
Day», <strong>il</strong> sabato si può viaggiare in<br />
Alta Velocità tra Roma e M<strong>il</strong>ano a<br />
45,50 euro. Un biglietto Roma-Venezia<br />
costa 38 euro, uno Venezia-Bologna<br />
14,50 euro, un M<strong>il</strong>ano-Torino 16<br />
euro. Si può andare da Roma a Lecce<br />
pagando solo 31,50 euro, e da Salerno<br />
a Firenze con 36,50 euro. Le due<br />
offerte sono valide per partenze fino<br />
al 10 dicembre prossimo, e i biglietti<br />
possono essere acquistati fino al<br />
giorno prima del viaggio entrando<br />
nel sito internet Trenitalia.com, oppure<br />
rivolgendosi alle biglietterie<br />
delle stazioni, alle agenzie di viaggio,<br />
al numero telefonico 892.021 corrispondente<br />
al call center della società,<br />
oppure rivolgendosi alle biglietterie<br />
self service. (Elis. Man.)
RetRospecchio<br />
Istituto Mario Negri,<br />
inaugurato <strong>il</strong> Centro<br />
Anna Maria Astori<br />
Nella ricorrenza del suo 50esimo<br />
anno dalla fondazione, l’Istituto di Ricerche<br />
Farmacologiche Mario Negri<br />
ha inaugurato la nuova sede di Bergamo.<br />
Situato nel Parco scientifico tecnologico<br />
K<strong>il</strong>ometro Rosso, un contesto<br />
nato per valorizzare<br />
l’innovazione e la<br />
multisettorialità, <strong>il</strong><br />
Centro è stato intitolato<br />
ad Anna Maria<br />
Astori, <strong>il</strong> cui generoso<br />
lascito ha permesso di<br />
avviarne la realizzazione.<br />
«La nuova sede è<br />
stata concepita per <strong>il</strong><br />
futuro e per i giovani,<br />
per quelli che già lavorano<br />
con noi nei campi<br />
più avanzati della medicina<br />
e per tutti quelli<br />
che nei prossimi anni<br />
vorranno dedicarsi alla<br />
Tetto fotovoltaico<br />
Solon sull’interporto<br />
di Padova<br />
Inaugurato <strong>il</strong> mese scorso, <strong>il</strong> tetto<br />
fotovoltaico più grande d’Italia conta<br />
12,3 m<strong>il</strong>ioni di watt installati su 18<br />
edifici e 7 pens<strong>il</strong>ine adibite a parcheggio<br />
dell’Interporto di Padova. Realizzato<br />
dalla Solon, azienda italiana dell’omonimo<br />
Gruppo berlinese operante<br />
in Italia nella produzione di moduli<br />
e sistemi fotovoltaici, l’impianto<br />
produce energia che immette in rete:<br />
la potenza prodotta è tale che potrà<br />
dare energia elettrica a circa 4 m<strong>il</strong>a famiglie.<br />
Il cliente è l’Interporto Solare,<br />
società partecipata pariteticamente da<br />
Orizzonte-Fondo Sistema<br />
Infrastrutture<br />
e Fondaco-Fondo<br />
PPP Italia, che detengono<br />
<strong>il</strong> 90 per<br />
cento delle quote,<br />
dalla Sinloc per <strong>il</strong> 6 e<br />
da Solon per <strong>il</strong> 4 per<br />
cento. «Siamo soddisfatti<br />
per l’investimento<br />
di 50 m<strong>il</strong>ioni<br />
di euro, ripagato<br />
dalle ottime prestazioni<br />
dell’impianto<br />
che nei primi mesi<br />
ha già prodotto ben<br />
più di quanto garan-<br />
ricerca», ha spiegato Giuseppe Remuzzi,<br />
coordinatore delle ricerche. Il<br />
Centro Astori è dotato di strutture e<br />
apparecchiature d’avanguardia, come<br />
<strong>il</strong> microscopio elettronico a trasmissione<br />
e a scansione per studiare<br />
l’ultrastruttura dei tessuti sia in bi che<br />
in tridimensione, un microdissettore<br />
laser per isolare e analizzare singole<br />
cellule, numerose stanze ster<strong>il</strong>i per<br />
colture cellulari, laboratori per studi<br />
di biologia cellulare e molecolare dotati<br />
di strumenti di ultima generazio-<br />
Il Centro Anna Maria Astori dell’Istituto Mario Negri<br />
tito dalla Solon», spiega Giuseppe<br />
D’Agostino, presidente di Interporto<br />
Solare. L’impianto rappresenta <strong>il</strong> futuro<br />
possib<strong>il</strong>e del fotovoltaico non solo<br />
per le dimensioni record, ma soprattutto<br />
per la tipologia. «Sfruttare<br />
tetti di edifici e capannoni significa<br />
realizzare impianti ad impatto ambientale<br />
zero, occupando superfici altrimenti<br />
inut<strong>il</strong>izzate», ha detto Em<strong>il</strong>iano<br />
Pizzini, amministratore delegato<br />
di Solon. Sono stati usati moduli<br />
realizzati nello stab<strong>il</strong>imento di Carmignano<br />
di Brenta, vicino Padova, secondo<br />
<strong>il</strong> criterio di produzione e consumo<br />
in loco. «La realizzazione di<br />
questo grande impianto fotovoltaico<br />
pone a disposizione del tessuto produttivo<br />
infrastrutture sostenib<strong>il</strong>i per <strong>il</strong><br />
trasporto e la logistica», afferma Sergio<br />
Giordani, presidente dell’Interporto<br />
Padova.<br />
Il tetto fotovoltaico sull’Interporto di Padova<br />
specchio<br />
economico<br />
Un documentario<br />
su Karamitev alla<br />
Casa del Cinema<br />
65<br />
ne per l’analisi del Dna e dell’Rna, apparecchi<br />
per dosaggi farmacologici.<br />
Sono dotazioni indispensab<strong>il</strong>i per<br />
confrontarsi con l’ambiente scientifico<br />
internazionale e per mantenere i livelli<br />
raggiunti in oltre 25 anni di attività.<br />
Nato con l’obiettivo di unire ricerca<br />
sperimentale e clinica, l’Istituto, fondato<br />
e diretto dal prof. S<strong>il</strong>vio Garattini,<br />
è attivo a Bergamo dal 1984, svolgendo<br />
attività di ricerca nei campi di<br />
malattie renali, diabete, immunologia,<br />
trapianti d’organo, farmacologia<br />
clinica, medicina molecolare e rigenerativa,<br />
bioingegneria e di alcuni<br />
aspetti delle malattie tumorali. Oltre<br />
all’attività di ricerca sono attivi programmi<br />
di formazione di ricercatore<br />
per giovani che hanno coinvolto negli<br />
anni circa 600 giovani tra diplomati e<br />
laureati, infermieri professionali e<br />
studenti in dottorato di ricerca. Oggi<br />
<strong>il</strong> Centro occupa circa 100 persone e i<br />
suoi ricercatori vantano 1.455 pubblicazioni<br />
in riviste scientifiche internazionali,<br />
1.900 comunicazioni in convegni<br />
nazionali e internazionali e 985<br />
convegni organizzati ai quali hanno<br />
partecipato scienziati e medici di tutto<br />
<strong>il</strong> mondo.<br />
Si intitola «La rievocazione di un<br />
mito» la presentazione, in programma<br />
sabato 19 novembre alle ore 17,30<br />
nella Casa del Cinema all’interno di<br />
V<strong>il</strong>la Borghese a Roma, di un documentario<br />
sulla vita del «Mastroianni<br />
bulgaro», come fu definito l’attore<br />
bulgaro Apostol Karamitev che, in<br />
riconoscimento dei suoi meriti, ottenne<br />
<strong>il</strong> Premio cinematografico più<br />
significativo del suo Paese. Apostol<br />
Karamitev è scomparso 37 anni fa lasciando<br />
un grande rimpianto nei<br />
pubblici cinematografici che lo ricordano<br />
tuttora per <strong>il</strong> fascino che emanava,<br />
per la bravura ma anche per la<br />
sensib<strong>il</strong>ità e l’umanità nonostante <strong>il</strong><br />
diffic<strong>il</strong>e periodo in cui visse ed operò<br />
in Bulgaria. Suo figlio Max Freeman,<br />
che ha seguito la sua strada diventando<br />
un apprezzato attore e regista<br />
e operando nel cinema americano, e<br />
che vive infatti a Los Angeles , ha dedicato<br />
al grande Karamitev <strong>il</strong> documentario<br />
<strong>il</strong>lustrandone la vita e, tra<br />
l’altro, la sua frequenza in Bulgaria<br />
di una scuola italiana, che lo fece affezionare<br />
alla storia e alla civ<strong>il</strong>tà italiana;<br />
anche questo gli consentì di<br />
creare nel proprio Paese un nuovo<br />
metodo di espressione artistica.
66 specchio<br />
economico<br />
Gamenet e la lotta<br />
contro le barriere<br />
architettoniche<br />
Concessionaria dell’Azienda Autonoma<br />
Monopoli di Stato per <strong>il</strong> Gioco<br />
Pubblico, la società Gamenet ha sostenuto<br />
anche quest’anno <strong>il</strong> Fiabaday,<br />
Giornata nazionale per l’abbattimento<br />
delle barriere architettoniche<br />
svoltasi a Roma lo scorso ottobre<br />
2011. Giunta quest’anno alla nona<br />
edizione, l’iniziativa , sotto l’Alto Patronato<br />
del Presidente<br />
della Repubblica, si è<br />
protratta per l’intero<br />
mese con manifestazioni<br />
ed eventi organizzati<br />
in tutto <strong>il</strong> territorio nazionale.<br />
È stato scelto lo<br />
slogan «Un mondo senza<br />
barriere è possib<strong>il</strong>e!<br />
Costruiamolo con la Total<br />
Quality» per ricordare<br />
l’importanza di un<br />
ambiente di vita a qualità<br />
totale, fruib<strong>il</strong>e da<br />
tutti come garanzia di<br />
pari opportunità. Gamenet<br />
ha confermato in<br />
tal modo <strong>il</strong> proprio impegno<br />
etico e sociale già<br />
espresso con <strong>il</strong> sostegno<br />
offerto a Telethon o a<br />
Abbott Italia: biotech,<br />
un’industria<br />
in continua crescita<br />
Fare <strong>il</strong> punto sulla medicina del futuro<br />
e in particolare su aree terapeutiche<br />
quali nefrologia, virologia, oncologia,<br />
tecnologie cardiovascolari,<br />
sv<strong>il</strong>uppare biotecnologie in diversi<br />
campi, produrre nuovi farmaci, creare<br />
collaborazioni con la comunità<br />
scientifica: questi gli obiettivi<br />
di un convegno organizzato<br />
dall’Abbott cui hanno partecipato,<br />
lo scorso mese a Roma,<br />
i massimi esponenti del<br />
mondo istituzionale, della<br />
Salute e delle Università.<br />
«Nell’attuale contesto economico<br />
ci è sembrato doveroso<br />
promuovere un dibattito su<br />
come continuare ad attrarre<br />
investimenti in Italia. Il settore<br />
della salute, che sta all’avanguardianell’innovazione<br />
con elevato valore sociale<br />
oltreché economico,<br />
merita una chiara program-<br />
manifestazioni quali 2Africa, organizzata<br />
in collaborazione con l’Associazione<br />
Amicus Onlus a sostegno<br />
dei giovani africani. Gamenet è uno<br />
dei maggiori concessionari dell’AAMS<br />
per <strong>il</strong> gioco lecito e rappresenta<br />
un’azienda tra le più complete<br />
del settore. Il portafoglio di giochi da<br />
essa offerti comprende Slot, Videolottery,<br />
scommesse sportive e gaming<br />
on line. Gamenet gestisce una rete<br />
che controlla più di 60 m<strong>il</strong>a apparecchi<br />
tra Slot e Videolottery, collegati in<br />
tempo reale in oltre 20 m<strong>il</strong>a esercizi<br />
pubblici in tutta Italia; gestisce inoltre<br />
la rete delle scommesse sportive e dei<br />
giochi online. (Elis. Man.)<br />
Le nuove videolottery<br />
mazione e specifici incentivi in un<br />
contesto di certezza delle regole.<br />
L’Abbott in Italia ritiene che vi siano<br />
gli elementi per farlo con successo,<br />
ma è necessario che tutti gli attori in<br />
questo campo facciano la propria<br />
parte», ha spiegato Fabrizio Greco,<br />
amministratore delegato della società<br />
in Italia. Il calo di produttività<br />
nella ricerca non può essere vinto<br />
con le sole risorse interne di un’azienda,<br />
occorre individuare nuovi<br />
partner esterni e nuovi modelli di<br />
sv<strong>il</strong>uppo. «Esiste in Italia un’indu-<br />
La sede dell’Abbott Italia a Campoverde di Apr<strong>il</strong>ia<br />
RetRospecchio<br />
Gasparini Industries<br />
apre a tutti le porte<br />
dello stab<strong>il</strong>imento<br />
Azienda meccanica con sede ad<br />
Istrana, alle porte di Treviso, la Gasparini<br />
Industries per la prima volta<br />
ha aperto le porte della produzione a<br />
chiunque desiderasse vedere cos’è<br />
diventata negli anni: lo scorso ottobre<br />
ha inaugurato <strong>il</strong> suo primo open<br />
house con porte aperte a tutti su un<br />
singolare scenario e con un ricco programma:<br />
l’iniziativa si è svolta su un<br />
palco all’interno dello stab<strong>il</strong>imento<br />
per dar modo agli invitati di «annusare»<br />
l’odore tipico dell’officina meccanica.<br />
Tre le relazioni a presentazione<br />
delle scelte strategiche e del piano<br />
industriale dell’azienda: quella dell’amministratore<br />
delegato Simone<br />
Ferrari, del direttore del Marketing e<br />
Vendite Frank Heyerick, del direttore<br />
della Ricerca e Sv<strong>il</strong>uppo Nicola<br />
Florian. Poche parole, solo l’indispensab<strong>il</strong>e,<br />
prima della cerimonia di<br />
«unve<strong>il</strong>ing», ossia «svelatura», nella<br />
quale è stato tolto <strong>il</strong> drappo che copriva<br />
tre prodotti «fiori all’occhiello»<br />
dell’azienda: la nuova cesoia Gasparini,<br />
la numero uno nel mondo, la<br />
nuova pressa piegatrice e <strong>il</strong> nuovo<br />
plasma, riconosciuti tra i migliori<br />
prodotti in commercio. (Elis. Man.)<br />
stria capace di produrre innovazione,<br />
impresa e occupazione, e che nei<br />
prossimi anni dovrà sostenere <strong>il</strong> r<strong>il</strong>ancio<br />
competitivo del Paese; è <strong>il</strong> biotech.<br />
Nonostante la diffic<strong>il</strong>e congiuntura,<br />
in Italia è in continua crescita e<br />
rappresenta una solida attività industriale<br />
in vari campi», ha detto Alessandro<br />
Sidoli, presidente dell’Assobiotec.<br />
L’Italia è <strong>il</strong> terzo Paese in Europa<br />
per numero di imprese del settore,<br />
le quali, prevalentemente piccole<br />
ma innovative, hanno notevoli capacità<br />
di far fruttare gli investimenti<br />
e contano su competenze molto specialistiche.<br />
L’Abbott ha in corso oltre<br />
350 studi clinici con 7 m<strong>il</strong>a scienziati<br />
impegnati in 25 centri di ricerca nel<br />
mondo; nel 2010 ha investito 3,7 m<strong>il</strong>iardi<br />
di dollari in ricerca. In Italia ha<br />
in corso 40 studi su farmaci in oltre<br />
130 centri pubblici e privati. Fu fondata<br />
nel 1888 da Wallace C. Abbott,<br />
ha sede a Chicago, è presente in 130<br />
Paesi, nel 2010 ha fatturato 35,2 m<strong>il</strong>iardi<br />
di dollari e destinato 3,7 m<strong>il</strong>iardi<br />
allo sv<strong>il</strong>uppo; conta 90 m<strong>il</strong>a dipendenti.<br />
Costituita nel 1949, l’Abbott<br />
Italia impiega più di 2 m<strong>il</strong>a persone,<br />
ha sede centrale a Campoverde di<br />
Apr<strong>il</strong>ia e sedi a Roma, Grugliasco e
la massIma onoRIFIcenza FRancese<br />
la leGIon<br />
d’onoRe<br />
a louIs<br />
GodaRt<br />
conseGnata nel coRso dI un’austeRa<br />
ceRImonIa, svoltasI nel Palazzo<br />
FaRnese a Roma, dall’ambascIatoRe<br />
dI FRancIa PResso Il GoveRno<br />
ItalIano Jean maRc de la sablIèRe<br />
N<br />
ato in Belgio ma «a meno di un<br />
ch<strong>il</strong>ometro dalla Francia» come<br />
tiene a precisare egli stesso,<br />
approdato in Italia 44 anni or sono, dopo<br />
aver lavorato per oltre 30 anni nell’Università<br />
Federico II di Napoli, 10 anni fa <strong>il</strong><br />
professor Louis Godart passò al servizio<br />
del Presidente della Repubblica italiano.<br />
Da allora <strong>il</strong> Quirinale, la fastosa residenza<br />
che fu prima dei Papi poi dei Reali d’Italia<br />
ed ora del Capo dello Stato italiano,<br />
più che <strong>il</strong> suo luogo di lavoro è quasi la<br />
«sua casa» per l’amore, la passione, l’impegno,<br />
la competenza e la cultura che egli<br />
pone nella conservazione e nella valorizzazione<br />
dell’ingente patrimonio artistico<br />
e architettonico che essa contiene.<br />
Tanto che a fine ottobre, in un’altra aristocratica<br />
residenza romana, <strong>il</strong> prestigiosissimo<br />
Palazzo Farnese che ospita l’Ambasciata<br />
di Francia a Roma, Jean Marc de<br />
la Sablière, ambasciatore presso <strong>il</strong> Governo<br />
italiano, gli ha conferito <strong>il</strong> più alto<br />
riconoscimento del suo Paese, l’onorificenza<br />
di Cavaliere dell’Ordine della Légion<br />
d’Honneur. «Avendo avuto <strong>il</strong> priv<strong>il</strong>egio<br />
di essere stato testimone del suo arrivo<br />
a Roma e della sua intensa opera per<br />
promuovere la collaborazione tra i nostri<br />
due Paesi–l’ha così ringraziato <strong>il</strong> neo Cavaliere–,<br />
sono particolarmente felice di<br />
ricevere dalle sue mani <strong>il</strong> segno tangib<strong>il</strong>e<br />
dell’onore che mi fa la Francia».<br />
Dopo gli studi universitari in Belgio, a<br />
Lovanio e a Bruxelles, fu alla Sorbonne<br />
che Godart si specializzò in Archeologia<br />
e Storia a scuola dai grandi Maestri francesi<br />
Michel Lejeune, Pierre Demargne ed<br />
Henri van Effenterre; e nei cantieri dell’École<br />
Française di Atene nacque la sua<br />
passione di scoprire, sotto la patina lasciata<br />
dal tempo e dalle vicende storiche,<br />
le tracce del passato cadute nell’oblio.<br />
Nel corso della cerimonia Godart ha rievocato<br />
questo suo passato e <strong>il</strong>lustrato<br />
l’applicazione di questo metodo nelle ricerche<br />
compiute nel Palazzo del Quirinale,<br />
grazie alle quali ha scoperto «pagine<br />
intere della storia di questa favolosa residenza».<br />
«Voglio anche esprimere la mia<br />
profonda gratitudine all’Italia, mia patria<br />
di adozione, dove sono stato accolto<br />
a braccia aperte 44 anni orsono–ha continuato<br />
Godart–. È in questo meraviglioso<br />
Paese, a contatto con <strong>il</strong> Mediterraneo,<br />
con gli infiniti capolavori creati<br />
nei secoli dal popolo che ha saputo trasmettere<br />
all’Europa e al mondo <strong>il</strong> messaggio<br />
civ<strong>il</strong>izzatore del mondo classico,<br />
che ho svolto con passione <strong>il</strong> mio lavoro.<br />
La partecipazione a questa cerimonia<br />
di rappresentanti di alte cariche istituzionali<br />
e accademiche, di membri del<br />
Governo e del Parlamento mi onora<br />
grandemente e mi sprona a continuare a<br />
lavorare senza sosta per promuovere la<br />
cultura e la ricerca archeologica e storica,<br />
in uno spirito di fraterna collaborazione<br />
nazionale e internazionale».<br />
Il prof. Godart ha poi rivolto un saluto<br />
al senatore Emanuele Macaluso che, «insieme<br />
al Presidente della Repubblica<br />
Giorgio Napolitano e al nostro compianto<br />
amico Luciano Lama, mi ha insegnato<br />
che esiste un socialismo dal volto umano».<br />
Un saluto anche al giudice Ferdinando<br />
Imposimato, «la cui famiglia ha<br />
pagato un caro prezzo alla lotta che egli<br />
ha condotto contro la delinquenza organizzata».<br />
Pensando a loro ha citato i versi<br />
di Paul Verlaine: «La vie humble aux travaux<br />
ennuyeux et fac<strong>il</strong>es est une oeuvre<br />
de choix qui veut beaucoup d’amour».<br />
Infine ha espresso la propria riconoscenza<br />
agli ambasciatori di due Paesi che gli<br />
sono molto cari: la Grecia e Cipro: «In<br />
uno dei miei libri ho scritto questa dedica:<br />
All’isola di Minosse e a tutti coloro<br />
che a Creta mi hanno insegnato l’arte della<br />
vita. Oggi confesso che questa diffic<strong>il</strong>e<br />
arte l’ho imparata non soltanto a Creta<br />
ma in tutta la Grecia e a Cipro. Perciò, signori<br />
ambasciatori, sono profondamente<br />
grato ai vostri due Paesi». ■<br />
specchio<br />
economico<br />
Roma. Il Palazzo FaRnese, sede dell’ambascIata dI FRancIa PResso Il GoveRno ItalIano<br />
67<br />
Il prof. louIs Godart<br />
sotto: Jean Marc de la sablIère
70 specchio<br />
economico<br />
Q<br />
uando si parla di Difesa vengono<br />
in mente le quattro Forze<br />
Armate, quando si parla di<br />
Forze Armate viene in mente <strong>il</strong> m<strong>il</strong>itare<br />
operativo che in Afghanistan o imbarcato<br />
sulle rotte dell’Oceano Indiano o nei<br />
cieli compie <strong>il</strong> proprio dovere per salvaguardare<br />
la sicurezza nazionale e, quando<br />
richiesto, quella di altri Paesi. È un<br />
po’ come pensare al goleador in una<br />
squadra di calcio che però, per segnare <strong>il</strong><br />
gol della vittoria, ha bisogno di tutti gli<br />
altri 10 giocatori che lo sostengono, l’assistono<br />
e l’incoraggiano nel momento<br />
del bisogno. Così quindi, oltre alle quattro<br />
Forze Armate, nella Difesa entrano in<br />
gioco altre strutture tecnico-amministrative<br />
e nelle Forze Armate <strong>il</strong> soldato operativo<br />
viene sostenuto da altre figure che<br />
svolgono mansioni importantissime come<br />
la logistica, quindi i trasporti, le trasmissioni,<br />
la sanità, <strong>il</strong> confezionamento<br />
dei pasti, i servizi amministrativi ecc.<br />
E questi sono abbastanza noti. C’è un<br />
altro servizio all’interno delle Forze Armate<br />
poco conosciuto ma molto antico e<br />
importante: l’assistenza spirituale. Sembra<br />
che <strong>il</strong> primo ad aver sentito l’esigenza<br />
di provvedere all’assistenza spirituale<br />
dei m<strong>il</strong>itari sia stato l’imperatore Costantino<br />
che volle, presso ciascuna legione, i<br />
sacerdoti e una tenda per <strong>il</strong> culto divino.<br />
Per giungere a un periodo più vicino a<br />
noi, anche gli Stati preunitari avevano<br />
cappellani m<strong>il</strong>itari che si riunirono fino a<br />
raggiungere, nel 1865, <strong>il</strong> numero di 189<br />
nelle Forze Armate del Regno d’Italia.<br />
Dopo la presa di Roma nel 1870 e le leggi<br />
anticlericali, diminuirono sempre più<br />
fino a sparire nel 1878.<br />
Fu nel 1915 che <strong>il</strong> Generale Luigi Cadorna<br />
reintrodusse la figura del cappellano<br />
e furono arruolati 10 m<strong>il</strong>a preti soldati<br />
di cui 2.070 destinati ai corpi combattenti.<br />
Nello stesso anno <strong>il</strong> Governo italiano<br />
e la Santa Sede Apostolica si accordarono<br />
sull’istituzione della carica di Vescovo<br />
di Campo e della Curia Castrense<br />
e nel 1925 fu eretto l’Ordinariato M<strong>il</strong>itare<br />
per l’Italia, approvato dallo Stato italiano<br />
con la legge 417 del 1926 che istituiva<br />
un contingente<br />
permanente di cappellani<br />
in tempo di pace.<br />
La storia ha ancora<br />
tanto da raccontare ma<br />
i Cappellani di oggi<br />
sono impegnati nel<br />
diffic<strong>il</strong>e compito dell’assistenza<br />
spirituale<br />
dei m<strong>il</strong>itari. «Nell’odierno<br />
contesto–sono<br />
parole di S.E.R.<br />
Mons. Vincenzo Pelvi,<br />
attuale Ordinario M<strong>il</strong>itare<br />
per l’Italia–i<br />
cappellani m<strong>il</strong>itari sono<br />
mandati ad annun-<br />
ciare e testimoniare <strong>il</strong><br />
valore della persona e<br />
<strong>il</strong> valore della pace<br />
in CollAboRAzione<br />
Con lo STATo mAggioRe dellA difeSA<br />
A L S E R V I Z I O<br />
D E L L ’ A N I M A<br />
del Colonnello<br />
VAlTeR CASSAR<br />
STATo mAggioRe dellA difeSA<br />
UffiCio PUbbliCA infoRmAzione<br />
non viziati da pregiudizi ideologici e<br />
culturali o da interessi politici ed economici.<br />
Ogni cappellano diventa, così, infaticab<strong>il</strong>e<br />
accompagnatore delle coscienze<br />
perché sia garantita la dignità della<br />
persona e la verità nel suo valore universale,<br />
in grado di far progredire la storia<br />
nella giustizia e nella solidarietà».<br />
Si è da poco concluso ad Assisi <strong>il</strong> convegno<br />
annuale dei Cappellani m<strong>il</strong>itari<br />
che, giunti da tutta Italia, hanno dato vita<br />
a una serie di riflessioni, conferenze e dibattiti<br />
sul tema «Annuncio del Vangelo e<br />
testimonianza della carità». Si è trattato<br />
di un momento di crescita e di analisi<br />
della diffic<strong>il</strong>e situazione dei nostri m<strong>il</strong>itari<br />
che sono chiamati a volte ad usare le<br />
armi contro l’aggressione dei terroristi e<br />
tante altre volte a dare aiuto ad intere popolazioni<br />
martoriate dalla guerra, dall’instab<strong>il</strong>ità,<br />
dalla fame. Allora come può<br />
<strong>il</strong> m<strong>il</strong>itare avvicinarsi alla vera applicazione<br />
della carità quando è costretto, suo<br />
malgrado, ad usare la forza contro un<br />
proprio sim<strong>il</strong>e? La risposta dell’Ordinario<br />
M<strong>il</strong>itare sta nella consapevolezza che<br />
la vita la si può donare accettando, per<br />
amore, <strong>il</strong> rischio e <strong>il</strong> tormento di una<br />
condizione fatta di incertezza e disponib<strong>il</strong>ità.<br />
Sono i rischi di una professione<br />
scelta o almeno accettata, che si qualifica<br />
nel compito di difendere la giustizia e<br />
la libertà contribuendo alla serenità e alla<br />
pace del mondo intero.<br />
Quanti nostri m<strong>il</strong>itari hanno sacrifica-<br />
Da sinistra: <strong>il</strong> Capo di Stato Maggiore della Difesa Gen. Biagio Abrate e l’Ordinario<br />
M<strong>il</strong>itare per l’Italia Mons. Vincenzo Pelvi<br />
to la propria vita e quanti, tra gli altri,<br />
hanno accettato di proseguire in nome<br />
del sacrificio del proprio compagno? Essi<br />
vivono esperienze di vita molto forti<br />
che li fanno crescere e confrontare con<br />
situazioni di estrema diversità da cui<br />
possono trarre stimoli motivazionali che<br />
si autoalimentano. L’opera dell’assistente<br />
spirituale ha a che fare con queste<br />
realtà e deve essere veramente incisiva<br />
se non vuole diventare ster<strong>il</strong>e.<br />
L’instancab<strong>il</strong>e opera di Mons. Pelvi<br />
quale guida dell’Ordinariato M<strong>il</strong>itare Italiano<br />
è sotto gli occhi di tutti e si è manifestata,<br />
oltre che con la sua continua partecipazione<br />
a moltissime attività in tutto<br />
<strong>il</strong> territorio nazionale, in particolare nell’organizzazione<br />
di incontri con le famiglie<br />
dei m<strong>il</strong>itari caduti nei teatri operativi<br />
che si sono riunite ad Assisi, e nel pellegrinaggio<br />
internazionale m<strong>il</strong>itare a Lourdes.<br />
Il riconoscimento dell’impegno di<br />
tutto l’Ordinariato M<strong>il</strong>itare è stato manifestato<br />
anche dal Capo di Stato Maggiore<br />
della Difesa, Generale Biagio Abrate,<br />
che è intervenuto alla giornata di apertura<br />
dei lavori del Convegno ed ha espresso<br />
ai cappellani «gratitudine sincera per<br />
l’opera spirituale svolta al servizio degli<br />
uomini con le stellette. Un lavoro–ha<br />
detto–, che considero insostituib<strong>il</strong>e e prezioso<br />
in Patria, all’estero e nelle missioni<br />
internazionali. Particolarmente apprezzato<br />
è, poi, <strong>il</strong> sostegno dato nei momenti<br />
di sofferenza, quando la famiglia m<strong>il</strong>itare<br />
è toccata dal lutto. In quelle occasioni solo<br />
le parole di speranza che ascoltiamo<br />
nelle omelie di Mons. Pelvi, riescono a<br />
donare sollievo e ad offrirci <strong>il</strong> sostegno<br />
necessario».<br />
L’Ordinario, nel salutare <strong>il</strong> Gen. Abrate,<br />
ha ricordato che «<strong>il</strong> mondo m<strong>il</strong>itare<br />
contribuisce a edificare una cultura di responsab<strong>il</strong>ità<br />
globale, che ha la radice nella<br />
legge naturale e trova <strong>il</strong> suo ultimo<br />
fondamento nell’unità del genere umano.<br />
Di qui l’esigenza di una rinnovata attenzione<br />
a quella responsab<strong>il</strong>ità di proteggere,<br />
un principio divenuto ragione delle<br />
missioni internazionali». Altro riconoscimento<br />
dell’impegno profuso dalla categoria<br />
è stata la visita,<br />
ad Assisi durante<br />
<strong>il</strong> Convegno,<br />
del Comandante<br />
del 2° FOD<br />
(Forze di Difesa),<br />
Generale C.A.<br />
Vincenzo Lops,<br />
che ha approfittato<br />
dell’occasione<br />
per incontrare<br />
contemporaneamente<br />
tutti i Cappellani<br />
del proprio<br />
territorio e ringraziarli<br />
del lavoro<br />
diuturno e costan-<br />
te che svolgono al<br />
servizio dei m<strong>il</strong>itari.<br />
■
I N V O L O<br />
L’incantesimo<br />
dei tanti mondi<br />
Dall’Aeronautica un libro che parla<br />
di orizzonti introdotto da un passaggio<br />
di Bruce Chatwin: «Mi svegliai<br />
una mattina mezzo cieco. L’oculista<br />
disse che guasti organici non c’erano.<br />
Forse mi ero sforzato troppo a guardare<br />
quadri? E se avessi provato orizzonti più<br />
vasti?» (1977). Gli orizzonti sono quelli di<br />
Vincenzo Parma, Generale di Brigata aerea,<br />
Comandante delle Forze di Mob<strong>il</strong>ità<br />
e Supporto, una trentina di viaggi con<br />
qualifiche prestigiose quali Comandante<br />
del velivolo del presidente della Repubblica<br />
e del presidente del Consiglio, aiutante<br />
di volo del ministro della Difesa, Comandante<br />
del 31° Stormo di Ciampino,<br />
laureato in Scienze m<strong>il</strong>itari aeronautiche<br />
a Napoli e in Scienze politiche a Trieste.<br />
Questo è un dialogo con la giornalista<br />
Ornella Rota, ma è anche una canzone,<br />
se per canzone si intendono parole che<br />
accompagnano una musica: al libro è<br />
allegato un cd con pezzi di Giacinto<br />
Scelsi, Mario Berlinguer, Roberto Fabbriciani,<br />
Adel Karanov, Francesco Lotoro,<br />
Maribel Orozco Hurtado e Nicola Sani,<br />
non fac<strong>il</strong>i, a riconferma che <strong>il</strong> viaggio,<br />
che <strong>il</strong> volo, sono attitudini da sperimentare<br />
con attenzione, non con leggerezza<br />
come si vorrebbe credere ad un primo<br />
contatto. La prefazione è di Rania<br />
Hammad, intellettuale palestinese, i disegni<br />
di Hernan Vahranian, artista armeno-iraniano-italiano<br />
e teorico delle<br />
culture non dominanti.<br />
L’idea del libro affiorò durante un’intervista<br />
che la giornalista fece, per la Rivista<br />
Aeronautica, a Vincenzo Parma in<br />
occasione dell’Anno europeo del dialogo<br />
interculturale. Le conversazioni si<br />
sono svolte nello studio dell’Aeroporto<br />
m<strong>il</strong>itare Francesco Baracca di Centocelle<br />
a Roma, ma in effetti tutto comincia<br />
alla fine degli anni 20 sulla spiaggia<br />
di Touros, in Bras<strong>il</strong>e, quando uno dei pri-<br />
mi aeroplani che atterrarono nella zona,<br />
un S64, fu circondato da un gruppo<br />
di pescatori terrorizzati, che credevano<br />
fosse <strong>il</strong> demonio. Poi arrivò un prete,<br />
sentì quelle persone parlare dell’Italia,<br />
pensò che in Italia c’è Roma e che a Roma<br />
c’è <strong>il</strong> Papa: dunque, non poteva trattarsi<br />
di niente di demoniaco.<br />
La storia di Vincenzo Parma, invece,<br />
comincia in Cina, prosegue per 9 m<strong>il</strong>a<br />
specchio<br />
economico<br />
71<br />
letture DI «GruPPO»<br />
d al<br />
1853 la Casa Editrice Borla,<br />
nata in Piemonte e trasfe-<br />
ritasi a Roma nel 1976 - all’at-<br />
tivo circa 1.400 titoli per oltre 1.150<br />
autori italiani e stranieri -, segue <strong>il</strong> dibattito<br />
delle scienze umane e religiose,<br />
con particolare riguardo ai<br />
settori di Psicologia, Psicoterapia,<br />
Psicoanalisi e Psicoterapia infant<strong>il</strong>e.<br />
Alcuni testi approfondiscono<br />
la<br />
tematica dei gruppi<br />
in Psicologia sociale.<br />
Un manuale<br />
più generico, quello<br />
di Claudio Neri,<br />
(«Gruppo», 30<br />
euro), descrive <strong>il</strong><br />
formarsi di una<br />
mente di gruppo in<br />
un trattato che fa<br />
capire la natura del fenomeno attraverso<br />
le esperienze compiute dall’autore<br />
nel corso di oltre 25 anni di<br />
ricerca dalla prospettiva post-bioniana.<br />
«Gruppi omogenei»<br />
(a cura di<br />
S. Corbella, R. Girelli<br />
e S. Marinelli,<br />
27,50 euro) raccoglie<br />
invece una serie<br />
di saggi teorico-clinici<br />
che mettono<br />
in evidenza<br />
come <strong>il</strong> lavoro plurale<br />
faccia emergere<br />
le rappresentazioni sociali del<br />
singolo e del suo gruppo primario,<br />
soprattutto se omogeneo, favorendo<br />
<strong>il</strong> processo di osc<strong>il</strong>lazione dagli<br />
stati mentali indistinti ai processi di<br />
individuazione.<br />
Il testo «Mito, sogno, gruppo» (a<br />
cura di S. Marinelli<br />
e F.N. Vasta,<br />
22,50 euro), analizza<br />
l’universo<br />
mitologico e onirico:<br />
per le qualità<br />
specifiche di sogni<br />
e miti, essi<br />
fanno da ponte fra<br />
diverse epoche o<br />
situazioni della<br />
mente e creano nel gruppo uno<br />
spazio attivo di traghettamento di<br />
contenuti sociali arcaici verso <strong>il</strong> lavoro<br />
di soggettivazione del singolo. Le<br />
funzioni attivate dal racconto mitico<br />
e onirico nel campo mentale condiviso<br />
del gruppo sono valutate da vari<br />
punti di vista metodologici.<br />
«Esperienze nel<br />
social dreaming»<br />
(a cura di W. Gordon<br />
Lawrence,<br />
26,50 euro), è <strong>il</strong><br />
secondo volume<br />
in Italia dedicato al<br />
social dreaming:<br />
naturale proseguimento<br />
del primo,<br />
questa raccolta di saggi fornisce un<br />
ampio e articolato panorama sul tema<br />
e mostra come si stia approfondendo<br />
la conoscenza di questo nuovo<br />
metodo per lo studio dei fenomeni<br />
psicologici collettivi.<br />
Infine, «I sogni nella psicoterapia<br />
di gruppo» (C. Neri, M. Pines, R.<br />
Friedman, 30,50 euro) aiuta i terapeuti<br />
ad affrontare <strong>il</strong> racconto di un<br />
sogno all’interno di un gruppo, ed<br />
amplia la riflessione<br />
psicoanalitica<br />
sui sogni al campo<br />
della pratica analitica<br />
di gruppo. I<br />
contributi di autori,<br />
nazionalità e tradizioni<br />
teoriche diverse<br />
analizzano i<br />
processi inconsci<br />
che si dischiudono<br />
e vengono elaborati<br />
raccontando i sogni in analisi di<br />
gruppo. I sogni raccontati in un<br />
gruppo sono co-costruzioni dell’individuo<br />
e del gruppo stesso insieme:<br />
se gestite in modo adeguato, le influenze<br />
reciproche tra l’atmosfera di<br />
gruppo e <strong>il</strong> sogno individuale possono<br />
favorire cambiamento e sv<strong>il</strong>uppo.<br />
Grazie al loro contenuto inconscio, i<br />
sogni rappresentano lo scambio più<br />
autentico possib<strong>il</strong>e tra individuo e<br />
gruppo e consentono di rendere più<br />
profondo <strong>il</strong> lavoro terapeutico.<br />
ore di volo, ed è segnata dall’incontro<br />
con Angelo d’Arrigo che sorvolò l’Everest<br />
in deltaplano, del quale Parma condivide<br />
l’innata attitudine al volo. Nella<br />
mente una cultura <strong>il</strong>luminista, positivista,<br />
una preparazione tecnico-scientifica<br />
e le scelte in solitudine. Quant’è durato<br />
tutto <strong>il</strong> lavoro? «Il tempo di una migrazione<br />
e ritorno di qualche m<strong>il</strong>ione di<br />
storni». (Romina Ciuffa) ■
72<br />
I l<br />
specchio<br />
economico<br />
condominio in tasca di Giuseppe<br />
Spoto - Newton<br />
Compton Editore - 12,90<br />
euro. È la scarsa conoscenza<br />
della regolamentazione condominiale<br />
che rende onnipotenti<br />
gli amministratori. Ma<br />
questo volume è diretto anche<br />
a loro come guida pratica<br />
alla vita condominiale con le<br />
principali sentenze in materia,<br />
la modulistica pronta per l’uso<br />
e un glossario nel dubbio.<br />
Analizzando situazioni pratiche<br />
con un linguaggio chiaro<br />
e accessib<strong>il</strong>e a tutti, l’autore -<br />
avvocato civ<strong>il</strong>ista e docente<br />
nell’Università di Roma Tre -<br />
spiega ciò che si deve sapere<br />
in ogni edificio, per «quieto vivere».<br />
Tratta da vicino <strong>il</strong> regolamento<br />
condominiale, le tabelle<br />
m<strong>il</strong>lesimali, le parti comuni,<br />
<strong>il</strong> funzionamento dell’assemblea<br />
condominiale, <strong>il</strong> decoro<br />
e l’aspetto architettonico,<br />
la nomina e la revoca dell’amministratore,<br />
gli obblighi e<br />
la responsab<strong>il</strong>ità dei condomini,<br />
<strong>il</strong> supercondominio. Si d<strong>il</strong>unga<br />
anche sulle liti fra i con-<br />
11<br />
settembre. Io c’ero di Giorgio Radicati<br />
- Iacobelli Editore -16,50 euro. È l’11<br />
settembre 2001. Come ogni giorno, <strong>il</strong><br />
console Giorgio Radicati è in macchina,<br />
chiuso nel traffico della Grande Mela,<br />
quando viene raggiunto da una telefonata:<br />
un incidente. Testimone e a suo modo protagonista,<br />
racconta la New York dei giorni<br />
dell’attacco alle Twin Towers, in un diario<br />
di lavoro quotidiano e di paure, con la tensione<br />
di un incarico che segna i rapporti<br />
con la comunità italo-americana, le istituzioni italiane, la stampa.<br />
La voce del console si mischia a quella dei sopravvissuti,<br />
dei vig<strong>il</strong>i del fuoco, del sindaco Rudolph Giuliani e di tanti protagonisti<br />
che hanno vissuto in prima persona la catastrofe.<br />
P erché<br />
domini e sulle novità introdotte<br />
dalla riforma del 2011, ancora<br />
non definitiva, verso la<br />
quale non sono mancate critiche<br />
rispetto all’aumento di responsab<strong>il</strong>ità<br />
degli amministratori<br />
e all’inut<strong>il</strong>ità di talune procedure.<br />
Fondamentalmente, <strong>il</strong><br />
testo mira a far sì che la «servitù»<br />
non diventi a tutti gli effetti<br />
una «schiavitù» per coloro<br />
che non hanno armi di conoscenza<br />
legale destinate alla<br />
vita di tutti i giorni.<br />
non faccio le cose che mi fanno<br />
bene? di B.J. Gallagher - Corbaccio Editore<br />
- 16,60 euro. Le donne sanno ciò<br />
che è giusto fare, eppure trasgrediscono,<br />
sottraendosi a ciò che fa bene. Questo volume<br />
si inizia esplorando le ragioni più comuni<br />
per cui le donne non si prendono cura<br />
di se stesse; una volta riconosciute queste<br />
barriere, spiega come adottare le misure<br />
per superarle: piccoli cambiamenti<br />
possono avere un grande effetto sulla qualità<br />
della vita e, passo dopo passo, possono abbandonarsi vecchie<br />
e sbagliate abitudini. In modo semplice, diretto ed efficace,<br />
l’autrice fornisce consigli, strumenti e suggerimenti per<br />
prendersi cura di se stesse e delle persone che sono intorno.<br />
PIllustrazIone<br />
dI<br />
QuInt Bucholz<br />
L’<br />
Light and Color. Contrappunti<br />
cromatici di Domenico<br />
Nicolamarino e Maria<br />
Cristiana Fioretti - Accademia<br />
di Belle Arti di Brera - prezzo<br />
n.d. Si tratta di una ricerca che<br />
approfondisce i diversi aspetti<br />
fisici, percettivi, psicologici e<br />
tecnologici del colore, con l’intento<br />
di «stab<strong>il</strong>ire un paesaggio<br />
cromatico e luminoso». L’esperienza<br />
acquisita dal workshop<br />
realizzato con <strong>il</strong> Royal University<br />
College of Fine Arts di<br />
Stockholm nell’ambito del progetto<br />
Erasmus, ha permesso<br />
un confronto con le docenze in<br />
loco di Lighting Design, Cromatologia<br />
e alcune didattiche laboratoriali<br />
del vetro e della fotografia.<br />
I diversi aspetti sono<br />
presentati per creare una relazione<br />
a catena e le varie informazioni<br />
arricchiscono l’apprendimento<br />
interdisciplinare<br />
rispetto ai diversi campi di applicazione:<br />
beni culturali, entertainment<br />
e architainment. Con<br />
una premessa: è la poetica la<br />
principale energia che modella<br />
e plasma le superfici.<br />
iccola guida a libri di cultura<br />
America in Vespa di Giorgio Serafino -<br />
Mursia Editore - 16 euro. «La Vespa riposava<br />
nel prato, un rottame sotto un<br />
telo. Io sognavo di sistemarla e dipingerla<br />
come <strong>il</strong> mitico Generale Lee della serie televisiva<br />
Hazzard e di percorrere <strong>il</strong> mito di<br />
tutte le strade e di tutti i sognatori: la Route<br />
66, da Chicago a Los Angeles». Anziché<br />
rottamare la propria Vespa 50 Special del<br />
‘67, l’autore racconta <strong>il</strong> viaggio lungo una<br />
storica strada, quella che da Chicago porta<br />
a Los Angeles attraverso 10 Stati americani: paesaggi<br />
mozzafiato, v<strong>il</strong>laggi fantasma, <strong>il</strong> fiume Colorado all’alba, i tornanti<br />
del Grand Canyon, <strong>il</strong> reportage «low cost» di una coppia<br />
consapevole che quello che conta non è la meta, ma la strada.<br />
Il futuro è antico. Il ruolo del teatro antico<br />
nell’educazione e nella formazione di Kimberly<br />
Deignan e Cristina Dell’Acqua -<br />
Scuola di Palo Alto Editore - 16 euro. Le<br />
autrici, insegnanti del liceo Collegio San<br />
Carlo di M<strong>il</strong>ano, hanno avvicinato i propri<br />
studenti attraverso <strong>il</strong> teatro, rendendoli attori<br />
protagonisti delle grandi tragedie greche<br />
con una modalità didattica non convenzionale,<br />
ut<strong>il</strong>e a liberare i ragazzi dalla rigidità<br />
mentale e ad aprire a nuovi sistemi<br />
di apprendimento. Il libro è una guida destinata ad alunni ed<br />
educatori, ma anche a cultori del genere, uno strumento pratico<br />
e agevole per stimolare la conoscenza e la creatività attraverso<br />
gli inesaurib<strong>il</strong>i insegnamenti della tradizione classica.<br />
L a<br />
frode fiscale di Baldassarre<br />
Santamaria - Giuffrè<br />
Editore - 70 euro. Questa<br />
nuova edizione del volume è<br />
stata rivista alla luce della più<br />
autorevole dottrina e della recentissima<br />
giurisprudenza della<br />
Corte di Cassazione ed ampliata<br />
con approfondita analisi<br />
dei complessi aspetti delle varie<br />
ipotesi delittuose: da quelli<br />
di carattere generale a quelli<br />
specifici relativi ai singoli delitti.<br />
Di particolare r<strong>il</strong>ievo l’attento e<br />
approfondito esame dei precedenti<br />
sistematici dell’attuale<br />
assetto normativo, onde coglierne<br />
<strong>il</strong> vario disvalore sotteso<br />
alle varie incriminazioni. L’opera<br />
si arricchisce, per un opportuno<br />
quadro d’insieme, dell’analisi<br />
del sistema sanzionatorio<br />
amministrativo e della vasta<br />
tipologia di accertamenti e<br />
controlli in materia fiscale. Ne<br />
risulta un testo pregevole nell’impostazione<br />
e ricerca scientifica<br />
e altresì altamente professionale,<br />
ricco di spunti originali<br />
e di sagaci riferimenti dottrinali<br />
e giurisprudenziali.
FOTO SPECCHI 30<br />
SPECCHI 30<br />
avvenimenti, inContri, PerSonaggi e immagini<br />
raffaele Chiulli,<br />
presidente della Safe<br />
francesco giorgianni, responsab<strong>il</strong>e<br />
degli affari istituzionali dell’enel<br />
Paolo vigevano, amministratore<br />
delegato dell’acquirente Unico<br />
di maUrizio riCCardi<br />
Convegno della Safe «Come e dove inveStire<br />
in italia? affrontare inSieme le Sfide<br />
Che attendono <strong>il</strong> Settore dell’energia»<br />
roma, 4 ottobre 2011<br />
Bernardino regazzoni,<br />
ambasciatore svizzero in italia<br />
Stefano Colombo, vicepresidente<br />
dell’alpiq energia italia spa
FOTO SPECCHI 30<br />
SPECCHI 30 Convegno della fondazione<br />
rita levi-montalCini<br />
«l’iStrUzione Chiave<br />
dello Sv<strong>il</strong>UPPo»<br />
roma, 11 ottobre 2011<br />
Sopra, da sinistra: <strong>il</strong> direttore della Comunicazione<br />
della Conad andrea Campelli, <strong>il</strong> sottosegretario<br />
agli esteri Stefania Craxi e <strong>il</strong> consigliere<br />
della regione lazio isabella rauti<br />
Sylvie Jacqueline ndongmo,<br />
presidente dell’organizzazione<br />
camerunense femnet<br />
(african Women’s development<br />
and Communication network)<br />
a sinistra: guido Barbera, presidente<br />
di Solidarietà e Cooperazione Cipsi;<br />
sopra fausto Bertinotti, presidente<br />
della fondazione Camera dei deputati<br />
a sinistra, <strong>il</strong> consigliere regionale isabella rauti insieme a giuseppina tripodi, collaboratrice di rita<br />
levi-montalcini; al centro Carlo Spagnolli, medico dell’ospedale luisa guidotti di mutoko, nello<br />
zimbabwe; a destra Pauline Kashale, presidente della fondarc, repubblica democratica del Congo
Premio anima<br />
roma, 19 settembre 2011<br />
a sinistra Sabrina florio, presidente di anima<br />
a destra nicky nicolai, voce del Premio,<br />
che si è esibita dal vivo cantando «anima»<br />
FOTO SPECCHI 30<br />
SPECCHI 30<br />
da sinistra: marida lombardo<br />
Pijola, vincitrice del Premio<br />
per <strong>il</strong> giornalismo; aurelio regina,<br />
presidente di Unindustria;<br />
giuliano amato, presidente<br />
del Comitato dei garanti per le<br />
Celebrazioni del 150° anniversario<br />
dell’Unità nazionale<br />
da sinistra luigi<br />
abete presidente<br />
del Premio anima<br />
e <strong>il</strong> sindaco di roma<br />
gianni alemanno<br />
da sinistra, <strong>il</strong> sottosegretario<br />
alla Presidenza del Consiglio gianni letta<br />
e l’attore alessandro gassman<br />
da sinistra: i presidenti di anima Sabrina florio<br />
e della regione lazio renata Polverini,<br />
l’ex presidente del Consiglio giuliano amato,<br />
i presidenti della Provincia di roma nicola<br />
zingaretti e del Premio anima luigi abete
FOTO SPECCHI 30<br />
SPECCHI 30<br />
raffaele Bonanni,<br />
segretario generale della CiSl<br />
PoSa della Prima Pietra del Cantiere<br />
eni green data Center<br />
ferrera erbognone (Pv), 3 ottobre 2011<br />
da sinistra l’assessore all’ambiente, energia e reti<br />
della regione lombardia marcello raimondi,<br />
<strong>il</strong> sottosegretario allo Sv<strong>il</strong>uppo economico Stefano Saglia<br />
e l’amministratore delegato dell’eni Paolo Scaroni<br />
Stati generali della CiSl<br />
«lavoro PUBBliCo, PUBBliCo valore»<br />
roma, 12 ottobre 2011<br />
Paolo Scaroni e Stefano Saglia<br />
durante la posa della prima pietra
e<br />
...<br />
...continua<br />
in<br />
libreria<br />
Redatto in forma di cronaca e di reportage quotidiano attraverso la<br />
descrizione minuto per minuto, notte per notte, di una serie di<br />
avvenimenti cui l’autore ha partecipato e personaggi che ha<br />
conosciuto, questo racconto ha l’intento di spiegare i profondi motivi<br />
della nascita di un fenomeno, di una mentalità, di un costume
78 specchio<br />
economico<br />
lightbox e quei<br />
minivideo di Ken<br />
Videoinstallazione basata su un<br />
racconto della bomba atomica<br />
ara Sartore e Matteo<br />
Bartoli inaugu-<br />
m rano <strong>il</strong> loro Spazio<br />
Lightbox con la prima<br />
mostra in Italia dell’artista<br />
giapponese Ken Matsubara,<br />
noto in patria. Una<br />
particolarità: si tratta di<br />
minuscole videoinstallazioni<br />
contenute in oggetti. Le<br />
opere - realizzate in Vietnam<br />
appositamente per l’evento<br />
veneziano - emergono<br />
dall’acqua e dalle scatole,<br />
rendendo <strong>il</strong> senso di vertigine<br />
di un mondo sull’orlo<br />
dell’abisso apocalittico e<br />
<strong>il</strong> costante senso di spaesamento<br />
connesso. In tale deludente<br />
visione, la memoria<br />
gioca un ruolo fondamentale:<br />
così le immagini<br />
del passato contribuiscono<br />
alla lenta messa a fuoco di<br />
un’identità presente, e le<br />
scatole di Ken contengono<br />
sia la perdita che <strong>il</strong> ritrovamento<br />
di un «io» in costante<br />
ricerca di se stesso.<br />
Corpi di bambini, morti in guerra,<br />
che galleggiano in acqua<br />
Affari & Cultura<br />
da pittore<br />
a picasso<br />
Picasso, «Cabeza de mujer<br />
con sombrero con borlas»<br />
Ho voluto essere<br />
« pittore e sono diventato<br />
Picasso».<br />
A Pisa fino al 29<br />
gennaio 2012, la Fondazione<br />
Palazzo Blu dedica la<br />
terza grande mostra del ciclo<br />
riservato ai grandi<br />
maestri «mediterranei»<br />
del secolo scorso: dopo<br />
Marc Chagall e Joan Mirò<br />
è la volta di Picasso, genio<br />
assoluto dell’arte del Novecento.<br />
Le sale dello storico<br />
palazzo sul Lungarno<br />
pisano ospitano così 200<br />
opere tra dipinti, ceramiche,<br />
disegni e opere su carta,<br />
alcune celebri serie di<br />
litografie e acqueforti, libri,<br />
tapisserie. Fulcro dell’esposizione:<br />
la straordinaria<br />
e unica collezione di<br />
59 linogravure appartenenti<br />
al Museo Picasso di<br />
Barcellona, intorno alla<br />
quale si articola l’itinerario<br />
della mostra con opere datate<br />
dal 1901 al 1970.<br />
Picasso, «Busto de una dama<br />
según L. Cranach el Joven»<br />
a cura di<br />
Romina Ciuffa<br />
tutti i viaggi pittorici<br />
che dalla mente portano<br />
alla disperazione poetica<br />
al 12 novembre al 15 apr<strong>il</strong>e 2012, nel Palazzo Ducale<br />
di Genova, la mostra «Van Gogh e <strong>il</strong> viaggio<br />
d di Gauguin» comincia da un’opera di Gauguin,<br />
dal titolo «Da dove veniamo? Chi siamo? Dove<br />
andiamo?», suo testamento del 1897, quando ricorse all’arsenico<br />
per un estremo tentativo di fuga. Il suicidio<br />
non riuscì; riuscì invece questo quadro di 4x4 metri,<br />
proveniente dal Museum of Fine Arts di Boston. Con<br />
Gauguin <strong>il</strong> titolo cita Vincent van Gogh del quale a Genova,<br />
grazie ai prestiti del Van Gogh Museum di Amsterdam<br />
e del Kröller-Müller Museum di Otterlo, sono presenti<br />
circa 40 opere. Ci sono altri viaggi tra America ed<br />
Europa, quelli di Edwin Church, Winslow Homer, Andrew<br />
Wyeth, Edward Hopper, Mark Rothko, Richard<br />
Diebenkorn, Caspar David Friedrich, W<strong>il</strong>liam Turner,<br />
Claude Monet, Wass<strong>il</strong>y Kandinsky e Giorgio Morandi.<br />
In senso orario: Van Gogh, Kandinski, Gauguin e Monet<br />
Leonardo,<br />
«L’angelo incarnato»<br />
<strong>il</strong> pudore della regina<br />
el 2013 la città di Lugano<br />
aprirà <strong>il</strong> suo nuovo spa-<br />
n zio museale, <strong>il</strong> Lac-Lugano<br />
Arte Cultura, luogo di<br />
arte, musica, teatro, mostre. Da<br />
oggi ad allora sono molti gli appuntamenti<br />
culturali nel capoluogo<br />
ticinese, a cominciare dalla<br />
mostra «Tesori a Lugano» che<br />
raccoglie, fino all’8 gennaio nel<br />
Museo d’Arte e nel Museo Cantonale,<br />
una selezione di opere.<br />
Spicca <strong>il</strong> disegno di Leonardo da<br />
Vinci «L’angelo incarnato», ritrovato<br />
in Germania nel 1991, appartenuto<br />
alle raccolte reali del<br />
castello di Windsor e sottratto<br />
forse con <strong>il</strong> tacito accordo della<br />
regina Vittoria che voleva disfarsene<br />
per pudore, a causa dei connotati<br />
esplicitamente erotici e<br />
sensuali che riportano all’allievo<br />
e forse amante di Leonardo, Gian<br />
Giacomo Cappotti detto Salai.<br />
«Il pittore è padrone di tutte le cose che possono cadere in pensiero all’uomo» - Leonardo da Vinci
la sic<strong>il</strong>ia va scuola<br />
Carmelo Nicosia, «Etna, 2010»<br />
Fino all’8 gennaio a M<strong>il</strong>ano,<br />
nella sede espositiva del Palazzo<br />
delle Stelline, è in corso la<br />
mostra «La nuova Scuola di fotografia<br />
sic<strong>il</strong>iana», che origina<br />
da un’ipotesi: in Sic<strong>il</strong>ia sta nascendo<br />
una riconoscib<strong>il</strong>e Scuola,<br />
composta da artisti riconosciuti<br />
e riconoscib<strong>il</strong>i. Qui, in<br />
particolare, tre fotografi: Carmelo<br />
Bongiorno,<br />
Carmelo Nicosia,<br />
guerr<strong>il</strong>la ad arte Sandro Scalia, appartenenti<br />
alla generazione<br />
di autori<br />
nati in Sic<strong>il</strong>ia fra <strong>il</strong><br />
1950 e <strong>il</strong> 1960.<br />
A M<strong>il</strong>ano, nella Galleria Primo Marella<br />
dal 25 novembre al 28 gennaio<br />
2012, espone Farhan Siki, «Banksy<br />
asiatico» per la forza dei suoi messaggi<br />
e per la qualità formale delle sue<br />
opere. Proveniente dalla cultura<br />
«street», l’artista indonesiano è portatore<br />
di una forte coscienza sociale<br />
combinata a umorismo, estetica e impegno,<br />
ed esplora in profondità l’elemento<br />
testuale raccogliendo loghi,<br />
brand, icone e simboli della cultura di<br />
massa, sia locali che globali, per predisporli<br />
fino a qualche tempo fa sui<br />
muri, oggi sulla tela, caricandoli di attributi<br />
iperbolici e di parodia. Farhan<br />
Siki lavora principalmente con la vernice<br />
spray e impiega la tecnica dello<br />
stenc<strong>il</strong> grazie a cui è in grado di copiare<br />
con grande maestria loghi, icone e<br />
testi in modo molto sim<strong>il</strong>e agli originali.<br />
La sua attività di street artist comincia<br />
nei primi anni 2000 per le<br />
strade di Yogyakarta dove ha praticato<br />
le tecniche di guerr<strong>il</strong>la stenc<strong>il</strong>.<br />
Napoleone nelle opere<br />
di Chaim Koppelman<br />
Cento fotografie di Roberto Stephenson<br />
a Lugano, a V<strong>il</strong>la Ciani, fino al 26<br />
febbraio parlano di Haiti: volti, paesaggi<br />
fuori dal tempo e surreali architetture,<br />
segno del tragico terremoto del 12<br />
gennaio 2010, sono le tappe di un viaggio<br />
estetico e poetico nell’anima del po-<br />
specchio<br />
economico<br />
n a p o l e o n e d a u n a p a r t e<br />
t e r r e m o t a i t i<br />
79<br />
Affari & Cultura Affari & Cultura Affari & Cultura Affari & Cultura Affari & Cultura Affari & Cultura<br />
Letizia<br />
Battaglia,<br />
«Palermo,<br />
1978.<br />
Festa di<br />
Carnevale»<br />
Un’opera di Farhan Siki<br />
Ferdinando Scianna, Pantelleria 1962<br />
Tra la fine di giugno e la<br />
metà di luglio del 1815, nei<br />
drammatici momenti successivi<br />
alla sconfitta di Waterloo,<br />
l'America apparve a Napoleone<br />
un rifugio ideale per sé e<br />
per la propria famiglia ma,<br />
diversamente dalla biblioteca<br />
che spedì, a lui non fu concesso<br />
di imbarcarsi: prigioniero<br />
degli inglesi, fu portato a<br />
Sant'Elena, dove morì nel<br />
1821. Un secolo dopo fu l’artista<br />
americano Chaim Koppelman<br />
ad aprire a Napoleone le<br />
porte di New York: la figura<br />
dell’imperatore è stata una<br />
costante nella lunga carriera<br />
dell’artista, nato a New York<br />
nel 1920 e scomparso nel<br />
2009, uno dei più significativi<br />
incisori americani del XX secolo.<br />
La mostra «Napoleone<br />
entra a New York. Chaim<br />
Koppelman e l'Imperatore.<br />
Opere 1957-2007» è ospitata<br />
nel Museo Napoleonico di<br />
Roma fino all'8 gennaio 2012.<br />
polo haitiano. Il LAC (Lugano Arte<br />
Cultura) presenta <strong>il</strong> risultato di un originale<br />
processo di r<strong>il</strong>ettura del contesto<br />
urbano e paesaggistico e delle condizioni<br />
sociali e culturali di Haiti attraverso<br />
cinque sezioni: Volti, Port-au-<br />
Prince, Terremoto, Tende, Paesaggi.<br />
Haiti dopo <strong>il</strong> terremoto nelle foto di Roberto Stephenson
80<br />
specchio<br />
economico<br />
dal mondo dei motori<br />
a cura Di romina ciuffa<br />
125 anni e... guiDarli<br />
Per festeggiare <strong>il</strong> 125esimo anno<br />
della Mercedes, <strong>il</strong> Ministero delle Finanze<br />
tedesco ha emesso un francobollo<br />
ed ha coniato una moneta commemorativa.<br />
Sul francobollo campeggia<br />
l’immagine della prima automob<strong>il</strong>e<br />
della storia; nello sfondo, <strong>il</strong> medesimo<br />
schema allegato al brevetto del<br />
29 gennaio 1886. Il costo del francobollo<br />
è di 0,55 euro ed è in vendita<br />
dallo scorso 5 maggio. La moneta ha,<br />
invece, un valore di 10 euro, e può<br />
trovarsi presso le banche e le casse<br />
di risparmio; essa intende rappresentare<br />
<strong>il</strong> tema della mob<strong>il</strong>ità individuale<br />
e, perciò, da una parte ritrae un volante,<br />
dall’altra ritrae un uccello che è<br />
segno di libertà di movimento, riportando<br />
la scritta «2011-Bund Esrepublik<br />
Deutschland». Ed ha 12 stelle.<br />
Da Delfino a sommergib<strong>il</strong>e<br />
Zhang Wuji, agricoltore cinese appassionato<br />
di scienza e tecnologia,<br />
ha creato un minisommergib<strong>il</strong>e a forma<br />
di delfino e l’ha collaudato nel Lago<br />
Moshui, nella Cina centrale. Lo<br />
scafo Shugang Hao misura 3,6 metri<br />
di lunghezza e 1,8 di altezza, viaggia<br />
a 11 nodi per 10 ore a 20 metri<br />
di profondità ed avrà un costo di circa<br />
11 m<strong>il</strong>a euro.<br />
d alla<br />
r o b i n s o n<br />
Uno degli elicotteri leggeri R-22 in uso presso la scuola di volo FlyRoma<br />
Robinson <strong>il</strong> più classico degli elicotteri leggeri: l’R22, monomotore<br />
biposto da turismo con rotore bipala, disegnato nel 1973 da Frank Robinson,<br />
fondatore della Robinson Helicopter Company, che lo pensò più che<br />
altro per la gestione del bestiame nei grandi ranch nordamericani e le cattle station<br />
australiane. Immesso nel mercato nel 1979, ha una manovrab<strong>il</strong>ità che lo rende<br />
un ut<strong>il</strong>e addestratore basico nelle scuole di volo, che lo scelgono anche per <strong>il</strong><br />
costo non elevato di acquisto e di esercizio. Essendo <strong>il</strong> rotore dotato di bassa<br />
inerzia, i controlli agiscono tramite biellette senza servoassistenza idraulica, conferendo<br />
una sensib<strong>il</strong>ità accentuata e richiedendo perciò una guida attenta e leggera,<br />
fatta di piccole correzioni. Al posto del ciclico tradizionale, composto da<br />
un’asta posta tra le ginocchia del p<strong>il</strong>ota, l’R22 si avvale di un’unica barra a T brevettata<br />
dalla Robinson, collegata a un’asta che emerge dalla console tra i due sed<strong>il</strong>i,<br />
che fac<strong>il</strong>ita l’accessib<strong>il</strong>ità a questi e riduce i danni in caso di brusco atterrag-<br />
l a<br />
c h e v r o l e t<br />
La sportiva Camaro raggiunge in 5,2 secondi i 100 ch<strong>il</strong>ometri orari<br />
Chevrolet Camaro è la sportiva della scuderia: raggiunge la massima velocità<br />
di 250 ch<strong>il</strong>ometri orari con un’accelerazione da 0 a 100 in 5,2 secon-<br />
di. Il design è caratterizzato da una V frontale, fari ad alta intensità e anel-<br />
li allo xenon. Ma non è un’auto da famiglia: gli interni sono comodi solo per i<br />
passeggeri che siedono davanti, affatto adatti agli «alti». Il gruppo dei 4 indicatori<br />
davanti alla leva del cambio richiama l’iconica Camaro del 1969, ma l’interruttore<br />
delle luci è nascosto: si trova sulla sinistra sotto al volante. Questa<br />
sportiva ha 6 airbag di serie: testa e torace di guidatore e passeggero frontale,<br />
airbag laterali e airbag a tendina sulle barre del tetto. Altri fattori di sicurezza<br />
sono: <strong>il</strong> design ergonomico dell’abitacolo con <strong>il</strong> sostegno garantito dai sed<strong>il</strong>i<br />
imbottiti, gli allarmi visivi e acustici, le luci per la marcia diurna, le luci di<br />
stop e posteriori a led a risposta rapida, i comandi al volante, <strong>il</strong> bluetooth,<br />
l’assistenza al parcheggio con videocamera e i display informativi.
d ella<br />
flotta Boston Whaler, <strong>il</strong> nuovo Outrage 370 con i suoi 11,40 metri di<br />
lunghezza è reso «inaffondab<strong>il</strong>e» da una schiuma iniettata tra i due gu-<br />
sci di scafo e coperta a formare un vero monoblocco: lo sottolinea anche<br />
una campagna pubblicitaria che mostra un Boston Whaler tagliato a metà, perfettamente<br />
a galla. Una specie di leggenda nata nel 1958 quando due progettisti,<br />
Richard Fisher e Raymond Hunt, costruirono un 13 piedi inaffondab<strong>il</strong>e di 4<br />
metri di lunghezza, che si distingueva per la grande spaziosità interna, la grande<br />
fac<strong>il</strong>ità di manovra e la resistenza che permetteva un lungo uso, caratteristiche<br />
che, più di 50 anni dopo, hanno tutti i 24 modelli, divisi in sette collezioni<br />
da 11 a 37 piedi, che costituiscono la flotta. L’Outrage 370 è lo scafo di maggiori<br />
dimensioni, con un equipaggiamento completo di spazi e soluzioni per l’attività<br />
sportiva e <strong>il</strong> tempo libero, con vasca per <strong>il</strong> pesce vivo, sostituib<strong>il</strong>e con cucina,<br />
gavoni per le attrezzature, frigorifero, freezer, acqua dolce e una griglia.<br />
i l<br />
boston whaler<br />
L’Outrage 370 non affonda, anche se tagliato a metà<br />
h o n d a<br />
La Gold Wing GL1800 si rinnova<br />
primo modello Gold Wing fu la Honda GL1000, e con 640 m<strong>il</strong>a unità prodotte<br />
dal 1975 ad oggi si giunge a questa nuova GL1800 che, dopo anni, si<br />
rinnova con dettagli estetici e funzionali: la versione 2012 ha nuovi fari,<br />
fiancate grigie e un posteriore con <strong>il</strong> faro in posizione tradizionale, al centro,<br />
tra le borse laterali. Ne è affinata l’aerodinamica, studiata in galleria del vento<br />
con la tecnica CFD (Computational Fluid Dynamics). C’è un nuovo sistema di<br />
navigazione satellitare programmab<strong>il</strong>e e accessib<strong>il</strong>e on line, per condividere<br />
gli itinerari con gli altri motociclisti; e c’è un interfaccia Mp3/iPod, studiato<br />
per <strong>il</strong> nuovo sistema audio surround. Il motore ha 6 c<strong>il</strong>indri da 1.800 cc. di c<strong>il</strong>indrata,<br />
come prima, mentre la ciclistica subisce un cambiamento: ora la forcella<br />
anteriore ha steli da 45 mm. Sono solo due i nuovi colori, <strong>il</strong> Pewter S<strong>il</strong>ver<br />
Metallic e <strong>il</strong> Dark Blue Metallic. Il sistema catalizzante HECS3 con sonda<br />
lambda, inoltre, riduce le emissioni ben al di sotto della normativa EURO 3.<br />
specchio<br />
economico<br />
<strong>il</strong> serpente mitsuoka<br />
ecco la moto volante<br />
81<br />
La Orochi, fabbricata dalla giapponese<br />
Mitsuoka, è un insieme di pezzi<br />
«rubati», tra cui i fari della Mercedes<br />
Sl, la carrozzeria ispirata alla Mclaren<br />
F1 GT e <strong>il</strong> posteriore in st<strong>il</strong>e Corvette.<br />
Nemmeno la meccanica è originale:<br />
fa uso di un motore V6 3,3 litri da<br />
230 cv. di fabbricazione Toyota, che si<br />
appoggia su un telaio derivato da<br />
un’Honda NSX. Al prezzo giapponese,<br />
intorno ai 75 m<strong>il</strong>a euro, si aggiungono<br />
gli elevati costi dei pezzi di ricambio. La<br />
Orochi «di serie» pesa 1.580 kg. e viene<br />
venduta solo in Giappone, in versione<br />
coupé e spider, con una previsione<br />
totale di 400 esemplari. Presentata<br />
come prototipo nel 2001, <strong>il</strong> design è<br />
stato aggiornato tra <strong>il</strong> 2003 e <strong>il</strong> 2005<br />
e la versione definitiva è stata commercializzata<br />
a partire dal 2006-<br />
2007. Il nome deriva dal mito nipponico<br />
«Yamata no Orochi», un serpente.<br />
Un ex p<strong>il</strong>ota di elicotteri australiano,<br />
Christopher Malloy, ha creato <strong>il</strong><br />
prototipo di una futurible moto volante,<br />
l’Hoverbike: due eliche poste davanti<br />
parallelamente al terreno la<br />
muovono e consentono ag<strong>il</strong>i manovre,<br />
<strong>il</strong> p<strong>il</strong>ota vi siede in mezzo e usa un<br />
manubrio sim<strong>il</strong>e a quello delle moto<br />
da strada. Si prevedono prestazioni<br />
del tipo: 150 nodi di velocità (circa<br />
250 km/h), altezza massima raggiungib<strong>il</strong>e<br />
circa 10 m<strong>il</strong>a piedi (più di 3<br />
m<strong>il</strong>a metri), un’autonomia di circa<br />
150 km alla velocità costante di 150<br />
km/h. Tutto per prestazioni di recupero<br />
delle mandrie di bestiame, ricerca<br />
e soccorso aereo, sorveglianza,<br />
uso per l’industria cinematografica.<br />
Ma intanto la Hoverbike è nella prima<br />
fase di prova e non si è ancora alzata<br />
da terra per più di un metro.
82<br />
A<br />
specchio<br />
economico<br />
dar retta agli attuali dibattiti televisivi<br />
incentrati su temi politici e<br />
ai quali partecipano esponenti di<br />
vari partiti - un tempo erano più propriamente<br />
chiamati «tribune politiche»,<br />
oggi «talk show» anche se <strong>il</strong> termine<br />
significa altro -, gli italiani o<br />
quanto meno i telespettatori italiani sarebbero<br />
un popolo di ebeti. Per vari<br />
motivi. Innanzitutto perché tale appare<br />
quella frazione di essi - venti o trenta,<br />
solitamente - invitata ad assistere di<br />
persona negli studi televisivi al loro<br />
svolgimento, alla loro registrazione e,<br />
più raramente, alla trasmissione «in diretta»,<br />
come si dice in gergo tv.<br />
Come giornalista, un paio di volte<br />
mi è capitato di partecipare a dibattiti<br />
politici televisivi di altri tempi, infinitamente<br />
più sereni, composti, discorsivi<br />
e convincenti per i telespettatori rispetto<br />
alle sconclusionate, inut<strong>il</strong>i,<br />
sguaiate gazzarre deliberatamente orchestrate<br />
dai programmatori e dai partecipanti<br />
alle odierne «performances».<br />
In quelle e in altre occasioni ho compreso<br />
<strong>il</strong> motivo per <strong>il</strong> quale dal piccolo<br />
pubblico chiamato in sala ad assistervi<br />
s<strong>il</strong>enzioso e apparentemente attento,<br />
scoppia periodicamente un applauso<br />
improvviso, concorde, convinto, unanime,<br />
da parte di tutti indistintamente i<br />
presenti. Solitamente a teatro o altrove<br />
l’applauso sgorga isolato per poi rapidamente<br />
ma progressivamente allargarsi.<br />
In televisione no.<br />
Alzando lo sguardo sulla parete dinanzi<br />
agli spettatori plaudenti, ho visto<br />
<strong>il</strong>luminarsi di quando in quando la<br />
scritta «Applausi», ossia l’invito ad<br />
applaudire, ovviamente a comando,<br />
nel momento in cui un misterioso direttore<br />
di orchestrati gradimenti artificiali,<br />
e quindi falsi, preme un bottone.<br />
Nei grandi teatri specialmente lirici<br />
hanno avuto sempre ingresso gratuito,<br />
per assistere anche alle «premières»<br />
più esclusive, i clacchisti, pattuglie di<br />
operatori talvolta professionisti, appositamente<br />
pagati, talaltra musicof<strong>il</strong>i appassionati<br />
disposti a spellarsi le mani<br />
pur di non perdere uno spettacolo.<br />
Si sa che per moltissimi ragazzi assistere<br />
gratis dal vivo ad esibizioni musicali<br />
dei loro idoli canori ha costituito<br />
in passato e costituisce tuttora un desiderio<br />
inappagato: gli aspiranti sono<br />
una massa, le occasioni e i posti sono<br />
limitati. Eppure, tranne i primi decenni<br />
di esistenza della tv, da un certo momento<br />
in poi quest’ultima è stata costretta<br />
a pagarli per farli intervenire. E<br />
i loro applausi non hanno più rappresentato<br />
<strong>il</strong> ringraziamento per l’ammissione<br />
a un evento sospirato, ma <strong>il</strong> compenso<br />
per un ingaggio lavorativo, per<br />
un impiego del tempo, per un fastidio.<br />
Corsera Story<br />
Il popolo<br />
ebete<br />
della televisione<br />
italiana<br />
L’opinione del Corrierista<br />
Abbiamo avuto l’esempio di trasmissioni<br />
e spettacoli che ufficialmente<br />
hanno vantato pluridecennali primati<br />
di longevità, record largamente pubblicizzati<br />
dalla tv e da altri mezzi di<br />
comunicazione. Come le noiose serie<br />
del «Maurizio Costanzo show» in scena<br />
nel Teatro Parioli di Roma. Autoreferenzialità<br />
e pubblicità a parte, la<br />
massa dei romani resta indifferente e<br />
non si sogna di partecipare a stucchevoli<br />
esibizioni né pagando, né gratuitamente,<br />
né essendo pagata. In molti<br />
eventi l’apparente affollamento di platee<br />
era in realtà dovuto ad affannosi rastrellamenti<br />
di spettatori dalla «bocca<br />
buona» in paesi della lontana provincia<br />
italiana, tradotti in pullman in città.<br />
Oggi la televisione - intendendo con<br />
<strong>il</strong> termine qualunque emittente che per<br />
fare «audience» ricorra a tali puer<strong>il</strong>i sistemi<br />
- continua a reclutare striminziti<br />
pubblici di cripto-clacchisti per ammantare<br />
di una fittizia partecipazione<br />
le gesta di rampanti, esagitati, bulleschi<br />
conduttori di «talk show» e dei loro<br />
invariab<strong>il</strong>i ospiti politici, <strong>il</strong>lusoriamente<br />
portati, questi, ad esibirsi ritenendo<br />
di accrescere i propri consensi.<br />
Per non parlare delle conduttrici delle<br />
quali, tranne in rari casi, sono troppo<br />
evidenti l’attenzione che pongono all’acconciatura,<br />
al maqu<strong>il</strong>lage, alle creme<br />
antirughe, ai tiraggi, ai mon<strong>il</strong>i, e lo<br />
sfoggio di calcolate mossette ammaliatrici,<br />
prevalenti rispetto allo studio e<br />
alla conoscenza dei contenuti da<br />
diffondere.<br />
In un pubblico di telespettatori smaliziati<br />
infonde piuttosto tristezza l’osservazione<br />
degli atteggiamenti assunti<br />
durante tali trasmissioni dai «forzati<br />
del talk show», anche se fam<strong>il</strong>iari,<br />
amici, o sostenitori dei politici di scena.<br />
Quanto più <strong>il</strong> conduttore si agita<br />
per animare <strong>il</strong> dibattito, si sforza per<br />
accendere micce, gettare benzina sul<br />
fuoco, stimolare reazioni e contrasti<br />
balzando da una curva all’altra di quelle<br />
arene di cartapesta, tanto più si appanna<br />
lo sguardo dell’inattendib<strong>il</strong>e<br />
campione di italiani che assistono.<br />
I loro occhi rivelano l’esistenza di<br />
pensieri lontani, di menti distratte, di<br />
interessi diversi. Incidentalmente la<br />
telecamera inquadra talvolta lo scorcio<br />
finale di un mal represso sbadiglio.<br />
Nonostante quanto accade nello<br />
studio, spessissimo le pup<strong>il</strong>le vagano<br />
nel vuoto o fissano un punto indeterminato.<br />
Soprattutto se del campione<br />
fanno parte dei giovani, non occorre<br />
molto per capire che la loro fantasia<br />
galoppa anche se <strong>il</strong> corpo è immob<strong>il</strong>e,<br />
prigioniero di un meccanismo propagandistico<br />
per loro incomprensib<strong>il</strong>e se<br />
non ost<strong>il</strong>e.<br />
A tutto ciò si accompagna spesso<br />
l’esagerato compiacimento di cameramen<br />
soliti «zoomare» frequentemente<br />
e smisuratamente sul volto di procaci<br />
ed inespressive conduttrici facendoli<br />
esondare dallo schermo, con <strong>il</strong> controproducente<br />
risultato di rivelare più la<br />
bravura e l’accanimento paraterapeutico<br />
delle truccatrici che la naturale e<br />
spontanea avvenenza delle «dive», e di<br />
dirottare l’attenzione dei telespettatori<br />
verso <strong>il</strong> misterioso mondo delle raccomandazioni<br />
e delle protezioni prevalentemente<br />
politiche.<br />
Normalmente lo spettatore di tali<br />
talk show intellettualmente e culturalmente<br />
non è proprio un iperdotato;<br />
normalmente la sua attenzione è rivolta<br />
ai protagonisti principali dell’incontro<br />
o dello scontro; normalmente,<br />
pertanto, non fa molto caso alle retrovie<br />
di quelle arene, alle seconde linee,<br />
a platee, balconate, loggioni o «curve».<br />
Insomma dagli spalti televisivi,<br />
da quell’area visib<strong>il</strong>issima ma grigia,<br />
indistinta e anonima che fa da cornice<br />
e tappezzeria ai vociantissimi eroi della<br />
nostra attuale classe politica nazionale<br />
- lontanissima da quella degli<br />
Orazi e Curiazi, di Ettore Fieramosca,<br />
Pietro Micca, Francesco Baracca, Primo<br />
Carnera ecc. -, viene diffusa una<br />
falsa immagine del popolo italiano.<br />
Del quale però nessuna agenzia di<br />
sondaggi è disposta a raccogliere, gratis,<br />
le sue opinioni, a cominciare da<br />
quelle delle s<strong>il</strong>enziosissime comparse<br />
di questi riti. Victor Ciuffa
lavoriamo in più di 70 paesi, per portarvi energia<br />
eni.com