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Ma la «pericolosità» delle emissioni di<br />
gas dai tubi di scappamento dipende<br />
molto anche dalla vetustà dei veicoli circolanti.<br />
Dal 2006 molte case automob<strong>il</strong>istiche<br />
hanno cominciato a montare f<strong>il</strong>tri<br />
euro 4 per limitare l'emissione delle polveri<br />
sott<strong>il</strong>i. Dal 2009 è divenuto obbligatorio<br />
vendere auto con particolari apparati<br />
antinquinamento, euro 5, e dal 2014<br />
dovranno essere installati f<strong>il</strong>tri ancora<br />
più efficaci, euro 6.<br />
Quindi <strong>il</strong> livello di emissioni nocive<br />
dipende molto dalla concentrazione delle<br />
auto circolanti e dall'anno della loro immatricolazione.<br />
«Roma è la città europea<br />
che registra <strong>il</strong> più alto numero di auto: 69<br />
ogni cento abitanti–r<strong>il</strong>eva Giorgio Zampetti–.<br />
Il doppio di Londra, Parigi e Berlino».<br />
In base al rapporto di Legambiente,<br />
tra le grandi città italiane <strong>il</strong> record di<br />
densità spetta a Catania con 72 autoveicoli<br />
per cento abitanti. Per i motocicli,<br />
invece, la palma della maggiore<br />
densità spetta a Livorno con 25<br />
su cento residenti. Roma ne ha<br />
15 su cento, M<strong>il</strong>ano 11, Napoli<br />
14, Firenze 19.<br />
Ma che tipo di autoveicoli circolano,<br />
con quale anzianità di<br />
servizio? La risposta è importante<br />
ai fini del livello di inquinamento<br />
atmosferico, perché più<br />
sono vecchi più emettono gas<br />
nocivi. Al riguardo le statistiche<br />
st<strong>il</strong>ate dall'Automob<strong>il</strong>e Club d’Italia<br />
all'inizio del 2011 indicano<br />
in 36.751.311 m<strong>il</strong>a gli autoveicoli<br />
registrati nel Pubblico Registro<br />
Automob<strong>il</strong>istico. Di essi,<br />
22.842.423 sono a benzina, i restanti<br />
a gasolio. Tra le auto alimentate<br />
a benzina vengono conteggiate<br />
anche quelle miste a<br />
benzina e GPL, e a benzina e<br />
metano.<br />
Venendo alla loro vetustà, risulta<br />
che 3.844.163 hanno più di<br />
20 anni, quindi producono <strong>il</strong><br />
massimo inquinamento. Quasi<br />
lo stesso numero sono le autovetture<br />
che hanno tra i 13 e i 20 anni di<br />
anzianità. Mentre quelle immatricolate<br />
dopo <strong>il</strong> 2006, quando è iniziata l'installazione<br />
di particolari f<strong>il</strong>tri per limitare l'emissione<br />
di polveri sott<strong>il</strong>i, sono circa 10<br />
m<strong>il</strong>ioni. La situazione, dunque, non è affatto<br />
rassicurante ai fini della riduzione<br />
degli effetti nocivi dei gas di scarico. La<br />
speranza è riposta dunque nel miglioramento<br />
tecnologico e soprattutto nell'arrivo<br />
sul mercato delle auto elettriche.<br />
«Proprio in questo fine 2011 saranno<br />
commercializzati, da sei case automob<strong>il</strong>istiche<br />
straniere, i primi modelli–annuncia–Giorgio<br />
Ursicino, esperto di motori<br />
de Il Messaggero–. Fino a tutto <strong>il</strong> 2012 si<br />
tratterà di un solo modello per ciascuno<br />
costruttore. Saranno delle city-car del<br />
costo intorno ai 30 m<strong>il</strong>a euro. Poi, a partire<br />
dal 2013, quasi tutti i costruttori del<br />
mondo metteranno sul mercato due o tre<br />
«Èancora tutta<br />
in salita la strada<br />
per migliorare<br />
sensib<strong>il</strong>mente l'aria<br />
che si respira nelle<br />
città. Ridurre<br />
<strong>il</strong> traffico delle auto<br />
e potenziare<br />
<strong>il</strong> servizio pubblico<br />
con mezzi moderni?<br />
Occorrono scelte<br />
nella spesa pubblica<br />
ma con i cosiddetti<br />
«tagli lineari»<br />
non si va lontano»<br />
Una centralina per <strong>il</strong> monitoraggio dell’aria<br />
modelli di piccola e media dimensione.<br />
Esistono però–aggiunge Ursicino–, almeno<br />
tre problemi. Quello principale è<br />
l'autonomia: con un ‘pieno’ di energia<br />
riescono a percorrere tra i 130 e i 150<br />
ch<strong>il</strong>ometri. C'è poi <strong>il</strong> costo delle batterie,<br />
molto elevato, pari quasi al prezzo dell'intera<br />
autovettura. Infine i rifornimenti:<br />
sono ancora molto scarsi i punti di carica<br />
lungo le strade e nelle stazioni di servizio».<br />
Allora, in attesa del boom del veicolo<br />
elettrico, che fare per combattere l'inquinamento<br />
nei centri urbani? «Limitazioni<br />
sempre più accentuate nella circolazione<br />
nei centri storici. Vietando l'ingresso, ovviamente,<br />
ai veicoli più inquinanti–suggerisce<br />
l'esperto di Legambiente Zampetti–.<br />
Quindi limiti di velocità sempre<br />
più restrittivi, come hanno fatto a Torino<br />
nel quartiere Mirafiori nord, dove la ve-<br />
specchio<br />
economico<br />
31<br />
locità massima consentita è di 30 ch<strong>il</strong>ometri<br />
orari. Minori velocità significano<br />
minori emissioni, non solo ma anche minori<br />
incidenti stradali. A Mirafiori si sono<br />
ridotti addirittura del 90 per cento. Infine<br />
occorre aumentare <strong>il</strong> servizio di trasporto<br />
pubblico: bus e metropolitane».<br />
E qui arrivano le note dolenti: come<br />
potenziare <strong>il</strong> servizio di trasporto pubblico.<br />
Un vero e proprio grido è stato lanciato<br />
dall'Associazione Trasporti Astra<br />
che raggruppa la grandissima parte delle<br />
aziende di trasporto pubblico urbano ed<br />
extraurbano, per la drastica riduzione degli<br />
stanziamenti che Regioni e Comuni<br />
hanno a disposizione per ammodernare <strong>il</strong><br />
parco autobus italiano.<br />
«L'ammontare delle risorse finanziare<br />
destinate al settore–si legge nel rapporto<br />
2011 dell'Associazione–è passato dai<br />
2.314 m<strong>il</strong>ioni di euro del periodo 1999-<br />
2001 ai 278 m<strong>il</strong>ioni del periodo 2007-<br />
2011. E, considerate le forti restrizioni<br />
della finanza pubblica,<br />
non sono previste nuove risorse<br />
da destinare al settore». Tutto<br />
questo mentre <strong>il</strong> parco urbano degli<br />
autobus, anziché crescere, si è<br />
ridotto del 6 per cento nel quinquennio<br />
2006-2010. Solo nel Lazio<br />
si è avuta una secca riduzione<br />
del 16 per cento. A Roma si è ridotto<br />
addirittura del 24 per cento.<br />
Attualmente nel trasporto urbano<br />
ed extraurbano lavorano 105 m<strong>il</strong>a<br />
persone operanti su 45.766<br />
mezzi che nel 2010 hanno percorso<br />
1.824 m<strong>il</strong>ioni di ch<strong>il</strong>ometri<br />
e trasportato 4.881 m<strong>il</strong>ioni di<br />
passeggeri. L'età media di mezzi<br />
è di circa 11 anni , <strong>il</strong> 15,4 per<br />
cento di essi ha oltre 15 anni di<br />
servizio.<br />
In ambito europeo siamo allo<br />
stesso livello della Bulgaria e<br />
della Lituania, mentre l’Austria,<br />
la Francia e la Germania registrano<br />
un invecchiamento medio sui<br />
7 anni, Spagna e Grecia addirittura<br />
sui 6,5. Vista l'età, non è diffic<strong>il</strong>e<br />
arguire che la gran parte dei mezzi<br />
che circolano è fortemente inquinante.<br />
Infatti l'82 per cento dei mezzi nella classifica<br />
delle emissioni si pone tra euro zero<br />
ed euro 3; solo l'8 per cento è euro 5,<br />
quindi con bassa emissione di polveri<br />
sott<strong>il</strong>i. Ovviamente vi sono differenze da<br />
regione a regione. Le più virtuose hanno<br />
aumentato i bus alimentati a metano ed<br />
elettrici rispetto a quelli funzionanti con<br />
<strong>il</strong> più inquinante gasolio. Tra esse br<strong>il</strong>lano<br />
la Toscana, l'Em<strong>il</strong>ia Romagna, l'Umbria<br />
e le Marche.<br />
È dunque ancora tutta in salita la strada<br />
per migliorare sensib<strong>il</strong>mente l'aria che<br />
si respira nelle città. Ridurre <strong>il</strong> traffico<br />
delle auto e potenziare <strong>il</strong> servizio pubblico<br />
con mezzi moderni e poco inquinanti?<br />
Sì, ma occorrono scelte nella spesa pubblica.<br />
Con i cosiddetti «tagli lineari» non<br />
si va lontano. ■